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SENATO DELLA REPUBBLICA V LEGISLATURA 2223 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO .... VENERDI 5 DICEMBRE 1969 (Antimeridiana) ... Presidenza del Presidente FANFANI, indi del Vice Presidente SECCHIA e del Vice Presidente GATTO INDICE COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Discussione: ALBARELLO BRUGGER . DALVIT. . GARA VELLI LUCCHI NENCIONI Pago 11884 . 11880 . 11889 . 11897 . 11894 . 11864 CONGEDI . 11863 DISEGNI DI LEGGE Approvazione da parte di Commissioni per~ manenti . . . . . . . . . . . . . . 11863 GRUPPI PARLAMENTARI Elezione di Vice Presidente e di Segretario 11863 tIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAV LEGISLATURA

2223 SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

....

VENERDI 5 DICEMBRE 1969(Antimeridiana)...

Presidenza del Presidente FANFANI,

indi del Vice Presidente SECCHIA

e del Vice Presidente GATTO

INDICE

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELCONSIGLIO DEI MINISTRI

Discussione:

ALBARELLO

BRUGGER .DALVIT. .GARA VELLI

LUCCHINENCIONI

Pago 11884. 11880. 11889. 11897. 11894. 11864

CONGEDI . 11863

DISEGNI DI LEGGE

Approvazione da parte di Commissioni per~manenti . . . . . . . . . . . . . . 11863

GRUPPI PARLAMENTARI

Elezione di Vice Presidente e di Segretario 11863

tIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

Senato della Repubblica ~ 11863 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

Presidenza del Presidente FANFANI

P RES I D E N T E.. ,La seduta è é1iperta(ore 9,30).

Si dia lettura del processo verbale.

DI VITTORIO BERTI BAL-D I N A, Segretario, dà lettura del pro-cesso verbale della seduta antimeridiana delgiorno precedente.

P RES I D E N T E. NOIn elssendovi OIS-servaziOlni, il plìocesso verbaile è appmrvaltOl.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto con-gedo il senatore Salari per g~orni 1.

Non essendovi osservaz~OIni, questo conge.do è COlnceS1So.

Annunzio di elezione di Vice Presidente edi Segretario di Gruppo parlamentare

P RES I D E N T E . InfOlrmo che ilGruppo parlamentare del partito socialistaunitario ha comuni'cato che è stato elettoVice Presidente del Gruppo stesso il sena-tore Iannelli e segretario il senatOlre Buzio.

Annunzio di approvazione di disegni di leg-ge da parte di Commissioni permanenti

P RES I D E N T E . Comunioo che,nelle sedute di ieri, le Commissioni perma-nenti hanno approvato i seguenti disegnidi legge:

la Commissione permanente (Affari della

Presidenza del Consiglio e dell'interno):

« Soppressione dell'Ente edilizio per i mu-tilati ed invalidi di guerra» (286);

Deputati POLOTTI ed altri. ~ « Aumentodel contributo di cui alla legge 15 aprile1965, n. 441, da lire 75.000.000 a lire 150 mi-lioni, in favore della Società Umanitaria -Fondazione P.M. Loria» (838);

« Assistenza sanitaria dell'INADEL in fa-vore dei figli degli iscritti anteriormenteall'entrata in vigore della legge 8 marzo1968, n. 152» (896);

6a Commissione permanente (Istruzione

pubblica e belle arti):

CODIGNOLAed altri. ~ « Disposizioni tran-sitorie sui concorsi per i docenti universi-tari e per le abilitazioni alla libera docenza })

(873-bis), con il seguente nuovo titolo: «Nuo-vi provvedimenti per l'Università ». Con laapprovazione di detto disegno di legge restaassorbito il disegno di legge: DERID. ~

«Modifica all'articolo 4 della legge 24 feb-braio 1967, n. 62, riguardante nomine e tra-sferimenti di professori universitari» (242);

Sa Commissione permanente (Agricoltura

e foreste):

SALARI. ~ « Disciplina della raccolta e delcommercio dei tartufi freschi o conservatidestinati al consumo» (219);

« Disposizioni integrative della legge 2 ago-sto 1967, n. 799, sull'esercizio della caccia»(906 );

Deputati PREARO, SISTO ed altri. ~

{{ Fi-nanziamento del Comitato nazionale per latutela delle denominazioni di origine deivini }} (937).

Discussione sulle comunicazionidel Presidente del Consiglio dei ministri

P RES I D E N T E. L'ordj,ne del giornoreca la discussione sulle comunicazioni delPresidente del Consiglio dei ministri.

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11864 ~

222" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

La dichiaro aperta.È iscritto a paI1lare il senatO're Nencioni.

Ne ha facoltà.

N E N C ION I Il1ust,re Presidente,iUustre Presidente del ConsigJio, O'norevoliaollleghi, avrei preferito che, pdma del per-fezionamento degli accordi, che costituisconoquello che ndta, cronaca politica è passatosotto il nome di ipalcchetto per l'Alto Adi-ge, -il Parlamento avesse espresso una va-lutazione di cavattere politico e nazlionaleper la difesa deg1i interessi del Paese.

Noi abbiamo assistito in questi anni aduna vicenda tragica, non to1lerabi,le per unacomunità nazionale dedita aMa tutela dei pro-pri interessi; vicenda che non s.i comprendepeI1chè, improvvisamente, debba aver trovatouna sO'luzione che involge modrficazioni delsistema costituzionale. Talle situazione nonpuò essere valutata" onorevole Presidentedel ConsigliO', oome eLla ha fatto ieri nell'all-tra ramo del Parlamento globaJImente, doèaffidandola, nel suo insieme, al potere deci-sionale del PaI1lamento stesso.

Le è stato obieHato che, se pur correttadal punto di vista regolamentare e politicouna drscussione paI1lamenta:re in seguito aHecomunicaziO'ni del Governo, non era accet-tabile nnterpl'etazione data a questa discus-sione e soprattutto al Vioto che ne sarebbescaturito; nelle sue comunicazioni infattiella aveva chiesto al PaI1lamento di appro-vare gli accordi che costituiscono nella loroglobalità H pacchetto.

Ora, è padfico che al termine di questadiscussione il Parlamento non app:wverà ilpacchetto nelle sue impHcazioni, ma daràsO'loun viatica parlamentare per gli.uMeriorisviluppi legislativi. È corretto e gliene diamo,atto che il Governo finalmente illuminiH Parlamento; è corretto sia dal pun-to di vista regolamentare che costituzio-nale che si apra una discussione ed è cor-retto che la disoussione termini con un votoin merito a ordini del giorno. Ma quandolei, onorevole Presidente del ConsigliO', diceche sono lasciate poi al Parlamento la vallu-tazione e l'approvazione di tutte ,le implica-zioni, cioè dei disegni di legge costituzionalied ordinari che ne seguiranno, tutto questo

è in netta contraddizione eon ila premessa dalei fatta che il paochetto contiene ,le modi-fiche del nostro sisltema costituzionale e delnostro ordinamento giuridico negoziate neilimiti dei possibi1le e soprattutto che nessuna~modifioa possa essere apportJa>ta. Ciò èabnorme e dipende dall fatto che questo pro~blema, per una serie di errori, è stato,con una vocazione arI cedimento, internazio~nalizzato. Infatti, mentre alcuni Governi ave-vano correttamente affermato ehe il proble-ma rivestiva carattere di ipol,itica inter-na, dall'avvento del regime di centro~si-n1stra si è abdi:cato alLa nostra dignità diStalto sovrano, di geloso custode deHa suasovranità Sill tutto iil teDritorio nazionale.

Onorevole Presidente del Consi:glio, lei haaffermato solennemente, ripetendo una di~chiarazione fatta anche dal Presidente dellaRepubblica in una corntoe solenne, che illconfine del BJ:1ennero è int1aJngibiIe. Questo èrneccepibile dal punto di vista fOJ:1maJe, masotto il profilo politico afferma <cosa inesatta.Infatti che il confine al Brennero sia intan-gibile è un'affermazione che scaturisce daldoveroso senso dello Stato, dall"esligenza didifesa dei nostri confini, ma il gmduale ce-dimento svuota dall'interno ogni no s'tra so~vranità. Infatti, questa volta dI nemico è al~!'interno.

E quale sarà l'avvenire derlil'.Mto Adige' edel Tl'entino ,che pUIie è costato ~ non fac-cio retorica ~ tanti sacrifici di mezzi e disangue? Gli italiani di madrdingua italiana

~ per adottare un'espressione che abbiamo

sentito risuonare più volte in O'cca:sio~',ne della discussicone di questo proble~ma ~ devono Lalscial'e quelle teJ:1re per-lahè la loro vita attuale è diventata im-possibile, è diventato impossibile prospe~rare, è diventato impossibille costituire unafamiglia. Infatti non esiste più sicurezza,mentre si aprono i confini, non tanto agli ita-liani di madrelingua tedesca che JasdaronoqueLle terre, quanto ad elementi di tutte le na-ziO'nalità che convergono 'là con intendimen~ti tanto trasparenti quanto inconfessabHi.Questo è un fenomeno che noi, nel corso del-le nostre valutazioni politiche, trattando delpl'Oblema dell'Alto Adige, abbiamo indicato.Nessuno infatti degli agitatori più accesi di

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11865 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid'.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

questo problema, appartenenti al SiidtlrolerV olkspartei, punte di dilamante per l'annes-sione del Sud- Tirolo, come d'ora in avantisi chiamerà, all'Austria, oppure per la costi-tuzione di uno Stato cuscinetto, come è statoimmaginato, è cittadino italiano di madre-lingua tedesca: ci SDno tedeschi, slavi, au-striaci. Ma ripeto, ,gli agitatori ed i persua-sari ooculti sonO' estranei etnicamente a quel-la che ancora si chiama la minoranza italia-na di <lingua madre tedesca in AltO' Adige.In sostanza se vi è una minoranza, è la mi-noranza purtroppo altoatesina di linguaitaliana.

EccO' la situazione, onorevole Presidentedel Consiglio, che occorre esaminare aH'ini-zio di questa discussione, al1!che per patervalutare, dal punto di vista politico, tuttele implicazioni che l'esecuzione del paochet-to compDrterà. È un problema di rilevanteimportanza perchè indde sul rapporto di cit-tadinanza, 'Sullla effettiva appartenenza di ter-ritori ana sovranità italiana tutelata dallaCostituzione ed anche su nostre tJ13Jdi~ion:iche non possia1mo cancellare o inf:mngere.Per quale ragione allora questa affrettata di-scussione ~ mi permetta, onorevole PJ1esi-dente ~ per la quale sarebbe stata necessariauna lunga preparazione? È Ul1!adiiscussioneche esigeva almeno seria meditazione su tuttele implicazioni; è una discussione che esi-geva la conoscenza minuta di tutti i rapportied ipotesi concrete. Questo problema inve-ce è stato improvvisamente definito quandoforse nessuno si aspettava una oonolusioneimmediata.

E non è questo dovuto (non ne facciouna questione, onorevole P,residente) forseal faHo che H Gorv;erno austriaoo, a cui noifacciamo un grosso servizio, onorevole Presi-dente del Consiglio, si avvicina aMa fine delsuo mandato (se nOln sbaglio tra qualchegiol1no si aprirà Il'ultima sessiorne :parlamen-tare)? Non è forse un servizio ancora che

facciamo, servizio richiestoci probabilmen-te per aver seguito in questo problema hpalitica del cedimento continuo senza maiconsiderare la questione deH' Alto Adige co-me un problema di politica, interna, un pm-blema di polizia?

Ma vemamo al merito. Nessuno si può au-gurare che ,continui per l'Alto Adige un siste-ma di violenza alle persone e aUe cose cheha reso difficile la vita di quelle popalazio-ni a qualunque gruppO' linguistico >Oetnicoappartengano; la violenza terroristica ispi-rata ad un odio cieco ed ad una volontà diimpossibi1le rivendicazione territoriale è in-tervenuta però in un quadro storico cadenza-to da cedimenti ed errori che si manifesta-no oggi in tutta ,la loro macroscopica entitàe si sono gradatamente aocentuati col pas-sare degli anni, incidendo sul patrimonio na-zionarle più sacro, sacro perchè sanzionato,ripeto, da un sacrHìcio immaneche non pos~s,iama aver dimenticatO'. Una catena di ere

l'ori: l'eredità di De Gasperi, di Sforza, diCredaro, di Luzzatto.

E cominciamo con una osservazione di ca-rattere pOllitico. L'accondo De Gasperi-Gru-ber (che a nostro avvisO' fu un graviss~moerrore) se pure in quel momento ~~ e in talsenso fu definito ~ ra:ppresentò una luce,

l'unica luce che si manifestò nel corso delletrattative del trattato di pace, se pO'tè inquel momento essere considerato cOlme unpunto fermo in una vicenda che era scatu~rita daHa richiesta di annessiDne aH'Austriadell'Alto Adige, fu tuttavia firmato senza pre-vedere tutte le ~mplicazioni di car'attere in~ternazionale ohe ne sarebbero scaturite. Perobiettività debbo affermare che mentre va-lutiamo un gravissimo errore ,irltrattato DeGasperi~Gruber, oggi resistenza di questo ac-caDdo è un ancoraggio e, se non un anroorarg~gio, un punto fermo che dovrebbe evirtal1e ul-teriori cedimenti.

Sembra un assurdo qudlo che dica, maè un gravissimo errore averlo oDnoepito eattuato, mentre oggi è una valida, difesa deinostri interessI. Sembra un paradossO', unacontraddizione, ma non ,IO'è; anzi Il'ancorag-gio all'accordo De Gasperi~Gruber potrebbe

segnare il limite, nen'attualle s,itua,zione, oltreil quale è lecito andare. È una trincea perico-100sa, ma di difesa.

Con il pacchetto abbiamo infranto 3Jnchequesta trincea. Potremmo nell'enumerare gli

errori anche andare oltre, perchè si sonopropagati a catena.

Senato della Repubblica ~ 11866 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO. STENaGRAFICa 5 DICEMBRE 1969

L'istituziDne delle regiDni a statuto. speda-le è H seconda errore che si è aggiunto., per-chè non vi è maJ1ca ,di cO'nfine, daHa Val,led'ADsta aUaregiDne Fr:iuli~Venezia Giulia alT,rentino-Alto AcLige, che non ritsenta i fer-menti autollomistici, che, seppure PQtevanoesis:tere in a1cuni gruppi etnici e linguistici,attraverso !'istituziane deUe regiOini a sta-tuto speciale si sono moLtiplicati e si sonopropagati. GuaI'date quel che avviene ~ e

noi fummo facili prDfeti da questi banchi ~

con la istituzione della regiQne a ,statutospeciale Friuli- Venezia Giulia. Che vi ,fO'sserodelle tensioni neltla zona A, Q che vi fDsserDdelle tensiDni nella Venezia Giulia era pa~cifico, a:limentate dal,la libertà di cui godo-no e hannO' goduto queJJle frQntiere che sisonO' chiamate le più alperte d'EurDpa (lIepiù aperte a senso unico, onoI'evO'I'e P,I1esi-dente del ConsigliD).

Pertanto Trieste che, abbandonata in unasituaziQne dal punto di vista economico. as,fit~ticD, ha risentito di questa immissiDne pro~Igrammata ~ s,i aprono banche slave,

teatri slav,i, scuole slave ~ si sente invest1ita,senza che il Governo d'I taEa faccia nulla per

pO'l're un argine. Anzi, la frDntiera più apertad'Itailia passa attraverso. le foibe deUa sel-va di T1arnova e il sacl1ificio di tutti ca~loro che hanno. ceJ1cato fino aH 'ultimo di di-fendeve quei confini. Ma nessuno aveva maipensato a delle tensioni di carattere etnica-linguistico; nessuno aveva pensa,to a mino-ranze linguis6che nell'italianissima Udine;nessuno aveva mai pensata al Friuli.

EpPul1e, quando noi dioemmo: Voi co-stituite unamgione a statuto. speciaIe in unazona di confine e vedrete che, Icon que~sta cosiddetta autonomia con potestà ,le-gislativa pl1imaria che Sii propaga, noiarriveremo perfino. ~ e lIDdioemmo respDn-

sabHmente: sembrò allIora un assurdo ~ a

delle minoranze etniche e ,linguistiche anchenel Friuli, anche nell'italianissima Udine.Ebbene, sono passati pochi anni e questoavviene; sono passati pochi anni e un pro-blema che era esclusivamente deHa VéneziaGiulia si propaga anche a tutte le altre zone.

È una realtà che proviene dal contagiodeH'autonomia" Siamo arrivati perfino a ve-dere dopo tanti anni, onorevole Presidente

del ConsigHo, cosa che nessuna avrebbe maipensato anche per la tradizione sabauda del~la Sardegna, che in tale regiQne vi sono deimovimenti autonomistici: a:nche ne:ll'italia.~nissima, di tradizione sabauda, Sal1degna!

Eppure durante le ultime eleziDni abbia~ma visto sventOllare la bandiera deLI'autano-mia sm~da. Ecco il secondo grave errlore chedeve ascriversi ad una politica di cedimen~to continuo e non dilciamo, onovevolicalle.ghi, che questa va,lutaziO'ne proviene dai no-st'ri banchi, da uDmini che aocusate di esse-re. degli isteronazionalisti, imbevuti della re.torica del nazionalismo, aocusa vana e ,im-meritata in un momento in cui dsorge il,sentimento nazionale: tutto i:ntorno a nDinon v'è che il rifiorire di pretese nazionalli e~ dico megLio ~ di pretese nazionaHstiche.

La questione del Sud-T:irolo o dell'AltoAdige è un esempio di come si sia risvegliatanen'Austria, tornata ad avere persDnalità giu-ridica internazionale dopo la fine della guer.ra, un'azione di carattere naziO'nalistico, dicieco nazionalismo non costruttivo, di deconazionarlismo CQntro il t'dcolQlre a, favQve deltritOllo e attraverso il tritQlIO', attraversO' gliattentati, aHravel1so la viollenza cQlmemez~zo di lotta; nella Francia (con le sue mireespresse senza prQtesta da parte dell'Italiia)lJer quanto concerne alcune zone della re-gione valdostana e nella Jugos'1a'Via per quan-to CO[1oerne nDstre terre itailianissime. SO'nostati divelti i paletti di CQn:fLl1esenza nes-suna protesta del GDvernD; SQno state 'stam-pigliate lIe carte di identità dei nO'stri italia-ni della zona B, cittadini jugO'slavi, senzaallcuna protesta da parte del Governo ita~liano!

Ma io 10 guardo come risveglio naziDna~listico. E non parliamO' poi delle popDlazio.ni, degli Stati, delle organizzazioni naZ)iona~li africane; non parliamo poi del nazionali~sma che si risveglia nella Russia sovieticacome nella Cina di Mao e dovunque nel mon-do. E anche il Presidente degli Stati Unitirecentemente, in un suo triDnfaHstico inter-vento, si è richiamato a:l sentimento na,zio~naIe che anima qualsiasi attività e si è ri-chiamato in modo specifico. al sentimentonazionale che deve animave lIe popolazionidegli Stati Uniti d'America.

Senato della Repubblica ~ 11867 ~

5 DICEMBRE 1969

V Legislatura

222"' SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

SOIlo in Italia, nell'Italia dei partiti e deigoverni liquidatÙ'ri del sentimento naziona-le, O'nDrevDle Presidente del ConsigliiO, rite-nete isterÙ'nazionalisti coloro che tendO'no al-la difesa degli interessi nazionaIli.

Anche in una sentenza che passerà allastoria cO'n una va,lutazione certo negativa laCO'rte costituzionale, t,rasformatasi in Ù'rga-no di carattere politioO' e forse abdicando aduna sua funzione specifica di carattere giu-l'idico-costlituzionale, disse l'ecentemente Ichenon è nè può essere reato <l'attività del cit-tadino diretta a reprimere il sentimentonazionale.

Questo è il clima nel quale si fanno questeconcessioni, il clima nel quale si abdica a: de-terminate nostre posizioni e nel quale ab-biamo trattatooon tutti fuoJ1chè con il Par-lamentO' italiano per quanto concerne il pro-blema dell'Mto Adige.

Il Parlamento italiano è venuto a cÙ'no-scenza sOllo in questi giorni del cO'ntenutodi questo paochettÙ' e di queste cDncessioni~ che superano il risultato degli studi dellanota CommissiO'ne presieduta da,u' onÙ'revoleRossi che ebbe il compito di approfondirealcuni temi mlativi aHa problematica del-

l'Alto Adige ~ quando il cO'ntenutO' di questopacchetto era statD cO'municato al GorvernDaustriaco, era divenuto Ù'ggetto di trattativeed em statO' cDmunicato anche aLla V olks-partei perchè questO' partita esprimesse lasua valutaziO'ne in merito.

La questione era stata pDsta in sede in-ternazionale e il Parllamento italiano l'haignarata. Ecco perchè hO' detto all'inizio che

sarebbe statD O'ppDrtuno e più corretto, inun regime democratico pavlamentare, chefosse stato prima di tutti H Parlamento adesprimere la sua valutaziÙ'nepO'litica sullapossibilità di addivenire al mutamento di

uno statuto cO'ncernente i nÙ'stri cÙ'nfini, iOno"

revO'le Presidente del CDnsiglio, perchè, SVUD-tato all'interno, il confine del Brennero nandice più nUllla, tanto più che nel pacchettoSI prevede quanto la nota Commissione RO's-

si non aveva previstO': la castituziO'ne di una

pOllizia" natura,lmente armata, con compiti dicarattere loca1le. Certo, Ila provincia di BOII-

zano non è l'Italia e la pÙ'lizia può svol-gel'e la sua azione 10'calmente, nella pl'O'vin-cia di Balzano. Però, istituire una provincia

cÙ'n fisiÙ'namia di regione a statuto specialee all'interno di una regiDne sempre a sta-tutD specia,le è veramente un monstrum dicarattere gIUridicD-costituzIonale. E quandosi attribuisce potestà legiSllativa primaria equesta potestà verte anche sull'istituzionedi una polizIa IÙ'ca/le, è ,evidente che, se siaonsideranD i famÙ'si schiitzen ODme un eser-cito, si può immaginare CDme pot,rà es'Serela pDlizia lacale agli Drdini deHa V alksparteilocale, quando nessuno pO'trà interrvenire,perchè agisce in funziÙ'ne di una potestà Ie~gislativa primaria che scaturisce da una ma"difica di carattere cDstituziomllle dell nO'strosistema.

Ma vi è quakosa di più che noi esamine-'~emo in segUIto. Non mi addentmrò nell'esa-me del pacchetto nÙ'n perchè non abbia avu-to in questl giorni la possibiHtà di esaminar-lo. Am] abbiamo avuto ,la pDssibiHtà di oono-"cerlo (ed io la ringrazia molto per questo)avendD avuto riserrvatamente una oÙ'pia diesso. Si tratta di questiDni di notevole im-portanza di carattere giuridico e cDstituzio"naIe che richiedO'nD anohe una visione siste-matica. Ne tratteremo in sede di esame deidisegni di Ilegge attuativi. Ma ila questioneche noi ci dDbbiamo porre attualmente, inquesta sede è questa: OInorevole Presidente,ritiene nella sua va,lutazione e col suo sensodi respÙ'nsabilità politica, che eon questi ae~dimenti, con questi fatti, che possonO' ancherivestire gli estremi di delitti di lesa patriao atti di alto tradimento, la questione siaeffettivamente risDlta? CDn qUaile SpiritD eUaparla, di autO'nome iniziative da parte itruUa-na, indipendentemente da determinaziÙ'ni chescaturiscono da trattati, da aooO'rdi o da im-pegni di carattere internazionale? E comesi concilia questa autO'nDma visione con l'af-fermazione che le scelte e le decisioni pre-scmdono da accordi di carattere internazio-n a l'e? Il pacchetto, è certo, è stato accettatodalla V olkspartel a maggioranza; il pacchet-to è sta to acoettato dal Governo austriaco; 11GO'verno austriaco ci dovrà dare la quietan-za per aver pagato questo pesante contri~buto sacrificando sUlll'ahare de>!naziO'nalismo

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11868 ~

222" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

austriaco, il più bieco nazionalisma nellastoria e nella tradizione, il :più sanguinosa.E per quale ragione n0'i dabbiamo ritenererisolta, sia pure can questi sacrifici, la que~stiane den'Alto Adige, quando 'la questionestessa mantiene tre ancoraggi di carattereinternazionale? E come possiamo ritenerllauna questione risolta attraverso Il'espressio"ne di una autonoma valutazione e azionepolitica, quando dobbiamo attendere ,laq'.11etanza da un Governo austriaco che nons3Jrà quello con H qual,e l' onol1evole Moroha trattato a Copenaghen? Quando la so~luzione dovrà essere verificata come ris'Pon~dente alla nota deliberazione del1l'organizza~zione delle Nazioni Unite e quando è giudiceddl'esecuzione la corte dell'Aja, secondo l'acecardo di oui ella ha dato natizia?

Onorevole Presidente del Consiglio, dob~biamo vedere le cose nella loro obiettivitàed in questioni che involgono diritti di so~vranità non possiamo lasciarci deviare daconsiderazioni che non siano fredda valuta~zione dell'interesse nazionale. Dopo l'erroredi aver voluto ancorare la questione altoate~sina ad un aooordo tra due G0'verni, per~chè III quel momento l'Austria non avevapersonalità giuridica di carattere mterna~ziol1ale, è inconcepibile inquadraIila anco~

l'a una volta rn un contesto di politicaestera. Quello che è passato nella cronacapolitica come l'accordo De Gasperi~Grubernon è oerto un trattato internazionale, pro~prio per la carenza di legittimazione sogget~tiva di uno dei soggetti intervenuti al per~fezionamento dell'accordo; era un accordodi contenuto prettamente politico d0'èun ac~corda che non poteva essere elevato alla di~gnità del trattato e che il trattato di pace hamenzionato all'articolo 10, ma non lo ha re~cepito, cioè non ha dato veste di caratteregiuridico, operante, di trattato, ad un accor~do di contenuto esclusivamente politico fradue GOlferni. Eoco ]13ragione ~ è una ragio~ne di ottica giuridica internazionale ~ che

probabilmente ci fa devialre dalla valuta~zione della l'eale situazi0'ne in questa zonatanto martoriata prima ddla guarra, du~r>ante la guerra e dopo la guerra. Era neces~sario, ad un determinato momento, ristabi~lire in quella zona una situazione di equi~

~ibrio, di serenità e di ordine pubblico.£Ira neoessano, in ol1dine alla Costituzio~ne, nconoscere a delle minol1anze lingui~s1:iche etniche alcuni diritti; ,era necessa~

l'io soprattutto che il riconoscimento di que~sti diritti avesse una premessa da parte del~le minoranze etniche linguistiche. Prima ditutto la coscienza dell'appartenenza ad unacomunità nazionale. Un episodio dimostracome questa esigenza non sia stata rispetta~ta: quando fu chiamata all'ONU la delega-zione del Governo italiano per la trattazio~ne del rioorso dell'Austria, si trovò di fron~te una Commissione di esperti per difende~re gli interessi territoriali dell'Austria. Inquel momento i giornali austriaci uscivano

. con titoli, a piena pagina, invocanti 1'« An~nessione! », e recavano la cartina geograficadel Tirolo e del Sud~ TiTolo con il confinetracciato e la didascalia: «Oltr'e il confine èancora Tirolo ». Mentre tutto questo avve~niva, un senatore della Repubblica italianachiese congedo e se ne andò alle NazioniUnite a far parte integrante della Commis-sione austriaca che sosteneva l'esigenza del~la definizione della questione attraverso l'in~tegrazione del Tirolo, la creazione di unoStato, o l'annessione all'Austria dell'AltoAdige.

Inoltre, un presidente della giunta regio~naIe della Valle d'Aosta, spinto da note for~ze antinazionali separatiste o autonomiste(forze >che non si sentono di aderire alla co~munità nazionale) chiamava i soldati italia~ni truppe di occupazione e, rivolto ai conna~ziona1i, dava ad essi l'appellativo di negroi~di: noi abbiamo sopportato anche questo,onorevole Presidente del Consiglio, e siamoil solito vaso di coccio costretto a marciaretra vasi di ferro!

Noi abbiamo dovuto ufficialmente spegne~re ogni anelito nazionale, mentre tutto in~torno non si fa che richiamarsi ad un na-zionalismo deteriore, ad una volontà di in~frange re i confini approfittando di una situa~zione governativa che non è delle più flori-de se lo stesso Ministro degli esteri austria-co Waldheim, in questi giomi, parlando dif~fusamente della questione dell'Alto Adige(infatti in Austria usano parlare di tale que~stione al Parlamento, mentre in Italia lo si

Senato della Repubblica ~ 11869 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

tiene all'oscuro) ha detto: «Occorre affret~t,arsi petrchè questo è il momente di otte~nere il possibile: oggi o mai più ».

Che signi>fìcato hanno queste parole? Vor-remmo pregare il Presidente del Consigliodi far venire qui il Ministro degli esteri perfarci conoscere quale valutazione ha dato,nel colloquio col Ministro degli esteri au~striaco Waldheim, alle parole da questi pro-nunciate. Il Ministro austriaco si riferiva for-se, con una valutazione negativa, all'efficien~za dell'attuale Governo? Aveva avuto noti-zia della costituzione di un Governo più ef~ficiente, più volitivo, più dedito alla difesadegli interessi nazionali di quanto non siaun Governo determinato dalla presenza dielementi, negli anni dediti al culto dell'ante~nazione, come gli appartenenti ai partiti so-cialisti di tutte le tinte e gradazioni? Che si-gnificato ha avuto tutto questo se non quel~lo di a:£frire un manifesto elettorale allaV olkspartei di Vienna e di aff,rettare i tem-pi, in prossimità, anzi in vista, delle elezio-ni? Infatti a si tratta della prima ragione,di cui all'inizio ho parlato, oppure si cercadi approfittare dell'esrstenza di un Governodebole per la sua composizione e per ten-sioni nella maggioranza che lo sorregge.

Il nostro giudizi a non è frutto di fantasia.Lei stesso si è fatto prOiillotoDe dell'esigenzadi una verifica, di un chiarimenta. Ora verifi-ca e chiarimento, almeno se le parole hannoun senso, significa che l'attuale compaginegovernativa non è sorretta nè da una coesio~ne, nè da una valontà palitica, o meglio nonpuò esprimere una volontà politica per ca-renza di coesiane sui principali temi. E que-sto praticamente avviene all'interno deiGruppi democristiani, all'interno dei Gruppiparlamentari socialisti. Questa situazione didisagio, di carenza di possibilità di espres-sione di una valontà politica è stata ricono-sciuta apertamente all'interno delle stesseassise democristiane che si sono svolte all'in-segna della disgregazione o del frazionismodel partito di maggiaranza relativa. È natu-rale e comprensi>bile che il Ministro degliesteri austriaco ed il suo Governo apprafit~tino di questo momento. Ma lei, onorevolePresidente del Consiglio, non si è posto ilproblema se vi siano ragioni non a noi fa~

5 DICEMBRE 1969

vorevoli che determinano la fretta con cuisi vuale risolvere un problema che i Gover-ni che si sono succeduti hanno lasciato ineredità al successivo, come si passa da unamano all'altra il cerino acceso?

Onorevole Presidente del Consiglio, lei è

a capo di una compagine governativa di cuiha confessato !'impotenza nei confronti ditutti i problemi, anche dei più minuti, tantoda essere stato costretto ad invocare in que-sto momento una vedifica. Siamo sull'orlodella crisi, non vi è compattezza nella mag-gioranza che sostiene il Govea:-no; ciò nono-stante in questa situazione lei si è afflret~tata a voler risolveI'e due pDoblemi deltipo dello statuto dei lavoratori e del pac~

chetto dell'Alto Aidige. Ma se il Governoavesse la consistenza sufficiente a risolvereproblemi di questa mole con soddisfazio-

ne per i componenti della comunità nazio~naIe. allora non ci sarebbe bisogno di ve-ridica, si allontanerebbe qualsiasi nuvola,qualsiasi ombra di una possibile crisi esi potrebbe tranqumamente, in una dia-lettica tra maggioranza ed opposizione, ri-solvere tutti i gravi problemi che invanada anni bussano alle porte del Parlamen~to, di un Parlamento che si riunisce in

una aula vuota come questa mattina. Ierimattina un componente del Gruppo socia-lista, non ne ricordo il nome, ma è il primoche ha parlato, ha iniziato con queste paro-le: «In quest'ora storica in cui, auspice ilPartito socialista, lo statuto dei lavorato-ri ... ». Onorevole Presidente, in aula c'eralui solo.

P RES I D E N T E. Era un fatto sta-nco.

N E N C ION I Era lui solo. Nessunoal banco del Governo, neanche il Sottose-g.reta>rio di turno. C'eDa solo in un ango-lo il relatore Bermani; ed io che entravoin quel momento gli dissi: «Si rivolga an-che agli onorevoli colleghi perchè io sonopresente ». Quella era l'ora storica che vol-geva, anarevole Presidente.

Senato della Repubblica ~ 11870 ~ V Legislatura

222" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

P RES I iD E N T E. nicono che c'era ilsottosegretario Baldini.

N E N CI ON Iverno era deserto!

No, il banco del Go~

P RES I D E N T E. Era nascosto die~tra la baJ1ba, probabilmente. (Ilarità).

N E iN C ,IO N I. Può darsi che fosse na~scosto dietro la sua ,fluente baJ1ba, ma nonsi vedeva.

Voglio dire (scusate la parentesi) che que~

sti grandi problemi a nostro avviso non pos~sono essere risolti in questa condizione per~chè non appartengono alla nostra giornatateJ1r,ena, perchè sO'no problemi che incide~

l1'anno sul,I'avveniDe dei nostri figli e deinostri nipoti. perchè sono pDOblemi di cuiporteremo tutto il peso e tutta la resipon~S:lblli rà della risoluzione.

Il Governo si trova in questa situazionedi disagio per tensioni interne che certo nondipendono dalla sua volontà nè dalla suaaZIOne, ma da fattori esterni che incidono

sul13 compattezza della maggioranza e han~no riflessi anche all'interno del P3'rtito dimaggioranza relativa che sta disintegrandosi.

Volete un esempio dell'impossibilità eli ri~solvere questo problema in piena responsa~bilità? Io ho letto ieri sera sull' ({ Umanità »,

il giornale del Partito socialista unitario,una lettera dell'onorevole Ceccherini all'ono~revole Orlandi. Ceccherini, che è un elemen~to di primo piano del Partito socialista uni~tario, che è un parlamentare autorevole ~

non perchè sia nato a Pontedera ~ scrive~

va a Orlandi nella veste di unico deputatosocialdemocratico della zona nord~orientaled'Italia: ({ Di ,fronte alle norme concordateper l'Alto Adige tra il Govemo italiano e quel~

lo austriaco... ». Onorevole Presidente delConsiglio, sta ascoltando questa valutazione

dell' onorevole Ceccherini?

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. Sto ascoltando.

N E N C ION I Scriveva Ceccherini:« Di fronte alle norme concordate per l'AltoAdige tra il Governo italiano e quello au~

striaco sento il doV'ere di interpretare l'opi~nione delle popolazioni, e di esse, almeno diquelle della parte politica a cui apparten~go, residenti nella terra di confine che dalla

Marmolada giunge ,fino al goLfo di Triesteattraverso il Cadore, l'Ampezzano, la Carnia,le valli del Natisone e l'Isontino. È spiega-bile che il problema del pacchetto per l'AI~to Adige trovi particolarmente sensibilizza~ta questa gente, notoriamente seria e 13Jbo~riosa, schiva di nazionalismo retorico, che

ha vissuto e vive a contatto con le popola~zioni dei 'Paesi conlfinanti dell'Austria e del~la Jugoslavia. Altri del mio partito hannogià posto in evidenza i punti di questo pac~

chetta che appaionO' in stridente contrastocon la Costituzione repubblicana. Ebbene,questa gente dice di no all'accardo, preoccu~pata soprattutto della sarte della popalazio-

ne di lingua italiana calà residente, in granparte operai, per l'esasperaziane razzista che

hanno sempre attizzato i dirigenti dei movi-menti politici di lingua tedesca che control-lano la situazione nella provincia di Balza-no. Eppure nel bellunese esistono isole etni~che di origine tedesca e ladina, entità piùglrandi di popolaziom di Hngua tedesca e sla~

vena si hanno nel Friuli e nella provincia diGorizia. Mai in queste zone si sono riscon~trati canflitti e screzi tra cittadini dei di~versi ceppi. Qui le popolaziani vivono in buo~na armonia, le leggi vigenti sona le stesse diquelle in vigore in Alto Adige e fin lassù i

gruppi etnici di lingua tedesca godonO' di

particolari benefici che noi stessi riconoscia~

ma giusti.

Questo atteggiamentO' verso il pacchetto

non ci fa dimentical'e che l'ONU a suo tempo

dispose che l'Italia e l'Austria giungesseroad un accarda. È pure da riconoscere chequi sul piano del diritto !'intervento del~

l'ONU è da considerarsi ammissibile, perchècon l'accordo De Gasperi~Gruber il proble-ma fu evidentemente internazionalizzata.

Senato della Repubblicc ~ 11871 ~

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V Legislatufo

222" SEDUTA (antimerid) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Vice Presidente SECCHIA

(Segue N E N C ION I ). Infine è datenere presente che detto accordo fu stipu~lato dallo statista italiano nel fondato timo~re di una rettifica a nostro danno della fron~tiera del Brennero, sicchè queste considera~ ,

zioni possono consigliare di inghiottire l'ama~ra pillola del pacchetto. Ciò non toglie chesi esprimano le più ampie riserve sulla vo~Jontà politica dei dirigenti d~lla Siidtiro~ler Volkspartez bolzanina di svolgere operaveramente pacificatrice nell'ambito della Na~zione italiana. Li seguiremo attentamentenell'azione che essi svilupperanno in modoparticolare nel settore del lavoro, dell'in~dustria, dell'edilizia popolare, della scuola enon ci sarà altro gruppo politico che saràfelice di constatare di essere incorso in er~rare, se queste grigie pJ:1evis10ni non si avve~rassero. Non si deve dimenticare l'esito delcongresso di Merano de11a V olkspartel inquanto in esso è stalo detto: "Non è pOSSl~bile per me rompere la disciplina di parti~to. Un'astensione poteva apparire opportu~na, ma mi avrebbe allineato con altre parti ,

politiche. D'altra parte non mi sento di da- ,

re voto favorevole al pacchetto, pertanto '

fW11 partecipo alla votazione" ».Onorevole Presidente del Consiglio, è vera~

mente grave che, di fronte a problemi cheinvolgono la vita di popolazioni italiane edi lingua italiana, di fronte a perplessità dichi, con mandato nazionale si sente espo-nente di quelle popolazioni che subirannoamara sorte in seguito a questo nuovo sta~tuta, in questa situazione almeno di manca-to chiarimento da parte dei gruppi politiciche dovrebbero sorreggere questa maggio~ranza, il Governo voglia procedere con unacelerità che non è determinata ufficialmen~te da alcuna ragione. È opportuno volgerelo sguardo alle circostanze di asserita cer-tezza della soluzione proposta. In tale even-tualità a:vremmo combattuto uguamente lasoluzione, ma avremmo avuto almeno unpunto fermo, assoluto da cui partire per ri.

stabilire l'ordine in Alto Adige, la civile vi~ta di relazione in quella martoriata terra.Avremmo criticato il cedimento the provie~ne da lontano; avremmo criticato il metododi risoluzione, ma almeno avremmo avuto lasperanza di un punto fermo, cioè del consen~so delle popolazioni di madrelingua tedescaalla soluzione, che gli altoatesini salutasse~ro con fuochi di riconciliazione non con quel-li che sono stati il preludio della strage deinostri finanzieri, dei nostri carabinieri, deinostri agenti dell'ordine. In questi anni nonarbbiamo visto che Ministri ai funerali!

Ma tutto questo, onorevole Presidente delConsigllo, è fuori della realtà pOlHtica. Sevalutiamo le dichiarazioni che hanno fatto iresponsabili dell'attuale situazione (ed inquest'Aula sentkemo probabilmente ancora

, qualcuno che respinge l'accordo perchè nel~le valutazione della sua parte etnica e po-litica vuole andare olt're) ci convinciamo cheritengono che non si sia raggiunta quell'as-soluta autonomia che darebbe modo di di~struggere fisIcamente i nostri ICittadini dilingua italiana.

Cominci!amo dal nostro Ministro degli este-ri: non ci convince che il problema è 'risoltoquando afferma che prevede una pienaquietanza liberatoria, che veDrebbe annUll-

ciata da parte del Governo aust'riaco e sareb-be operante quando da parte italiana saran-no state attuate tutte le misure 'annunoiatea favore delle popolazioni altoatesine di ma-dre lingua tedesca.

Anche questo è veramente incomprensibi~le. Ne va della nostra dignità di Naz10ne li-bera e indipendente, la nostra dignità di po-polazione Iche ha raggiunto i suoi confini,con una vittoria riparatrice e redentrice edha raggiunto così la dignità di Stato indi-pendente, retto da una Costituzione che, an~che per noi, che non abbiamo partecipatoalla sua fOIìmulazione, ha dei punti chesono patrimornio comune: quelli che riguar~

Senato della Repubblica V Legislatura,

~.~"'.~~~~~==c.c=c==~~~~~~~.~~~~~

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222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dano Il sacrosanto dilritto dei ciu,adini alladifesa della patria e dei confini.

Voglio ricordarvi che quando l'onorevoleLucifredi e il senatore Manni, che facevano,parte della Commissione dei 19, furono ri~chiesti di firmare il verbale oonclusivo deilavori essi SI rifiutarono di fi~mare (e il pac~chetto va oltre, lascia a monte la candusio-

ne degli studi della CommissiOiIle dei 19); fir~marono uniloamente dopo, aver presentatouna fiera protesta e dopo aver p~esentat~una nota nella quale chiaramente si aocusa~va la Commissione dei 19 di esseve andataoltre il mandato, di esseve arI1ivata alla p'ro~posta di modifica del sistema costituzianale.

Da parte dell'a Volkspartei la situazioneè un monumento di ipocrisia. Adesso il Par~lamento dovrebbe andaJ:1e ohre quelle ipotesidi lavoro che sona state comunkate allaV olkspartei, ,che sono state oomunkat'e al~l'Austria; quelle ipotesi di lavoro conosciuteda anni da parte di partitiallltinazionali che3'limentano l'azione criminale aontDo i nostricittadini ed i nostri soldati. Il Padamentadovrebbe subke ormai la tecnka del fattocompiuto, ignorando iIToltre clausole segretedi cui ella ha negato l'esistenza anche nell'al-tro ramo del Parlamento.

Ecco perchè avevo sollecitato la presenzadel MinIstro degli esteri.

È stato pubblicata da tutta la stampa Icheil p3.cchetto consegnato a Silvius Magnagoche ha ottenuto una maggioranza di strettamisuna al congresso, della Volkspartei conte~neva scritte a margine delle annotazioni chenon figumno nel pacchetto che è stato pI1e-sentato al Parlamento. Secondo informazio~ni che ci sono pervenute le clausale segreteriflettono la grazia per i terroristi, che han~no cosparso di sangue i nostri oonfini, l'abo-liziane delle cosiddette {{ liste neve », ciaèdegli elenchi di pubblica sicurezza oontenentii nomi delle persone non desidembili in I ta~lia e quindi da respingere alLa Erontiera e illpermesso di tornare in patria alle personerifugiatesi in Austria dopo gli attentati. E sequesto è vero, onorevole Presidente del Con-siglio, perchè non è giunta nessuna smenti,tasulla sostan?:a di queste annotazioni che han~no ratto parte integrante del aosiddetto pac-ohetto e che hanno costituito la molla attra~

verso la quale Magnago è' riuscito ad atte.nere Il consenso dai casiddetti {{duri» del1a

l! olkspartel? Da rilievi di carattere giuridiooe costituzionale passiamo anche a riEevi dicarattere morale, onorevole Presidente delConsIglio. E Il momento delle responsabilitàindlv1duali. Non dobbiamo domani sentircinmproverare dai nostri figlI per aver dimen-t1cato, in un momento drammatico, la difesadella sovmmtà su di un 'terI1eno it'ahanissi~ma. È ora di fimrla con questa tragka farsadei cittadini di lingua tedeSlca dell'Alto A:di~ge o del Sud~Tirolo; è ora di fìnida conqueste loro vergognose rivendica:z;ioni che lidegradano dal livello di cittadini itaLiani ocomunque di cittadini al ,livello di associa~zioni segrete con compiti eversivi. Balzanoè sempre stata italianissima, tutti gli ,archi-vi di questa città sono scritti in llingua ita-hana da centinaia di anni, il nome di Bol~zano era Bolgiano e, voglio ripeterlo, ICÌttàitalianissima prima delle note infiltrazioniche sono frutto di un disegno politico attua~to attraverso la politica di cedimento deiCredaro, deglJ Sforza, di tutti coloro chehanno fatto dell'Italia un campo di speri~mentazione per l'altrui cupidigia, abbattendoil sentimento naziona,le aome se tosse unmIto da elimmare. Ma, onorevole P,residentedel Consiglio, proprio in forza di q:uesto fe~Domeno domam ci troveremo in una situa~zione per la quale a Trieste vi sarà una mi~noranza italiana ed una maggioI1anza etnicadI hngua jugoslava e lo stesso accadrà an-Ache nel Friuli e nell'italianissima Udine, sequesta politica dI cedimento contmuerà.

Abbiamo portato dinanzi alle Nazioni Uni-te la questione dell'Alto Adige, dimentican-do che la vicina F-rancia per una questionedi ben magg,iore importanza, quella dell'AI~geria, ebbe a nchiamarsi alla norma conte~

nuta nell'articolo 2 del Patto deIle NazioniUl1lte, la quale esclude da ogni possibilità

di esame le questioni di politica interna eDe Gaulle in quell'occasione ebbe a dire chequello era un problema che ri'guardava laFra:ncia e solo la Francia. Noi invece oggisiamo gli eroi dello sbracamento elevato asistema, non si sa in base a quale concezio-ne o a qua,le valutazione. Andremo a Redi-

Senato della Repubblica ~ 11873 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

puglia a commemorare dinanzi al Colle diS. Eliia l'abbandono delle terre che quei sol~dati conquistaron'O con la loro vita.

Andremo a raccontaI'e alle vedove e aifigli dei soldati morti che gli slavi pagatidall'Austria, i quali hanno assalito le nostre

caserme con il t:ritolo, ,esoono liberi e cheprobab~lmente daremo loro ,anche la bronzestar per un richiamo di carattere storico 'Ocronachistko (pe:rchè la storia non è stataancora sloritta). I nazisti di Bolzano hannofatto egregiamente il ,loro dovere.

Presidenza del Vice Presidente GATTO

(Segue N E N C IO N I). La deb'OlezzaitalLana, la estrema debolezza, la insensibi~l:ità dei Governi che si sono suoceduti li haaiutati in modo determinante, se esammiamola l'ealtà, i colloqui decisivi tra MOira e Wal~dheim che si 'sono avuti d'Opo che 11congres-so deHa V olkspartei eon la vittoria di Ma-gnago e dei suoi camel~ati aveva dedso diaccettare i,l paochett'O. In altri termini l'OStato ital1ano ha garantito all'Austria chegli impegni assunti con la V olkspartei saran~no rispettati e Magnago, sempr,e tramiteVienna, si è dichiarato soddisfatto deH'im~pegno e 'sicuramenlesi è a sua volta impe~gnato a considerare dsolti i problemi sultappeto. Ma ripeto che Magnago non è ,laV olkspartei; è soltanto una parte, un mo~mento di essa. La vittoria dei moderati chelui, il lupo in veste di agnello, dice di mp-presentare, è stata poco più del 50 per cen-to, precisamente il 52 per 'cento. Pertant'O,qual è il punto di riferimento, onorev'OleP,residente del Consiglio, dal quale il Par~lamento deve partire sia pure nelLa critilcache noi PQissiamo fare alleimplioazioni diquesto pacchetto? L'Austria con un Governoalla fine del suo mandat'O? Il Ministro degliesteri Waldheim, che lasoerà p:wbabilLmenteIl suo posto. La maggi'Oranza nella V olkspar~tei dei moderati di Silvius Magnago? E ve~dl1emo qual è il pensiero autentico di Si,lviusMagnago « il moderato ». Il pensiero dei nQinmoderati lo conosciamo, è il pensiero del tri~tol'O, è ill ,pensiero del sangue, è il pensierodel crimine, è il pensiero dell'imboscata colfavore della notte, dopo aver passato illCon~fine furtivament~, è il pensiero della violen-za realizzatrice, è il pensiero che si richia~

ma aHa tradizione dello Spielberg, delle tor-che di Cecco Beppe, è il pensiero della cri~minalità austriacante, la più vergognosa. DeGasperi aveva detto categoricamente (e iovorrei che almeno gli eredi di De Gasperiche ogni tanto vanno a veri~care Icne la suatomba sia ermeticamente chiusa lo ricordas-ser'O) il 7 ott'Obre 1946 parlando a Parigi allastampa: «L'accordo è la s'Oluzione defÌnitiVladel problema della frontiera settentrionale»

~ definitiva, onorevole Presidente del Con-

siglio ~ «ottenuta con l'intesa delle dueUJarti e con la masSlima gamnzia pos-sibile per la minoranza tedesca. L'Alto Adigedovrà diventare un ponte e non una barrieradi due civiltà. I concittadini di lingua tede~Sica troveranno della demoorazia italiana lamassima p'Ossibilità di sviluppo. Gli italianie i tedeschi della zona dovranno oollaborarein piena parità per :il progr'esso economico eturistico della regione. Noi crediamo di averdato un esempio di buona volontà e di pro-bità politica. Vesperimento di 'lilla minoran~za 1ibera e gaIiantita costerà anche qualchesacrificio all'Qirgoglio maess'O è fatto per lafmternità dei popoli ». E l'altro autoIie ,deHanegoziazi'One, Carl Gruber, nelle sue memoI1iepubblicate nel 1952 (e pevtanto ci stiamo av-vicinando ai fìatti che hanno funestato gliitaliani di lingua italiana dell'Alto Adige)scrive queste parole: «Si deve riconosce~re che oggi non vi è in Europa una mi~noranza di lingua tedesca che abbia una po-siziQine così favorevQile come l'hanno isudtirolesi ». E Berns in una lettera dir'ettaal ministro Grober srcrivev:a: «Tutti d dele~gati della conferenza della pace avrebberodovuto tenere a cuore questo esempio ». Ed

Senato della Repubblica V Legislatura~ 11874 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- REsocaNTa STENaGRAFICa

aggiungeva: « Io spero che esso avrà la virtùdi ispirare altri Governi animati dallo stessospirito di buona e reciprooa volontà di col-laborazione internazionale nella risoluzionedei problemi ». E questo nell'epoca in cui idisplaced men ,erano ricevuti nei campi diconcentramento, in ,cui le frontiere erano at-traversate da profughi, nell'epoca ,in cui ,leminoranze venivano dovunque cacciate eschiacciate; in un'epoca in ,cui sembrò chequesto accordo che era una concessione chenoi abbiamo combattuto e cQimbattiamo perle conseguenze previste e che Qiggisi mani-festano in tutta la 10'1'0gmività fQissecome unfaro di luce nelle tenebre ,in un doloroso do~poguerra, tanto che il maresciallo Smithrappresentante del Sud-Africa alla Conferen-za della pace ebbe a dire di questo accordo:l'accordo costituisce, ripeto, la sola luce dellaConferenza della pace.

Oggi tutto è cambiato: le vailutazioni diDe Gasperi, le valutazioni di Gruber, cioè lavalutazione che noi diremmo autentica delCQintenuto delle clausole di quell'accordo cheè un accordo di carattere politico e che nonè un trattato che recasse l'implicazione dicarattere internazionale 'Sia della Corte del-l'Aja sia della presenza e della quietanzadell'Austria e sia dell'ancoraggio alle NaziQiniUnite.

Tutto questo ormai è seppellito. La cri-minale volontà separatistica o quanto menoautonomistioa di sparute minQiranze che fi-sioamente non hanno nulla a che fare conle minoranze tedesche in Alto Adige è inter~venuta a far crollare il castello di carta. Hodetto minoranze estranee; infatti tutti que-sti personaggi ~ Icome ho aocennato all'ini-zio ~ che agitano le acque in Alto Adige nonappartengono ,alla minoranza di cittadini ita~liani di lingua tedesca o di gruppietnki au-striaci. Sono boemi, austriaci-slavi ma nes~suno di questi alto atesino di lingua italiana.Anche lo stesso Magnago nQin è alto~atesinonè di lingua italiana, nè di lingua tedesca.Silvius Magnago è nato da un matnimoniomisto, è trentina, ma non è alto~atesino.

E vi è un'altra dichiarazione resa a nomedel Governo austriaco dal Ministro degliesteri Gruber in occasione dell'emanazione,da parte italiana, di un provvedimento le-

gislativo destinato a regolare la revisione del.l'opzione degli altoaesini in previsionedell'attuazione dell'accordo De Gaspefli~Gruber. «Credo opportuno che noi me~ditiamo su queste pavoLe per la classi~ficazione e valutazione, per lo meno po-litica e morale, dei fatti attuali; flitengoche qualsiasi attività o atteggiamento deglialto-atesini che non corrispondano ad atteg-giamenti sinceri e leali nei oonfronti dell'Ita-lia e siano invece diretti alla modificazionedello stato di cose in Alto Adige, sul quale sifondano gli aJccordi di Parigi, porterebberoun grave pregiudizio all'amicizia fra i duePaesi e non potrebbero che essere biasimatianche dallo stesso Governo austriaco ».

NQii in questo spirito cQimprendiamo, an~che se non giustifichiamo politicamente, co-me De Gasperi poteva fare quelila valuta~zione dell'aocordo De Gasperi~Gruber, quan~do i prQitagonisti CQisìsi esprimevano ndladifesa degli interessi dei gruppi etnici enella visione di un divenire dvile dell'Al-to Adige. Pertanto, tutte ,le mQidificazionidi carattere giuridioo-normativo della situa-zione stabilita con questo aocordo e con lesue implicazioni dioarattere costituzionaleo interno, a detta dei negoziatori, non potI'eb-bero che essere bi'asimate anche dal Governoaustriaco.

Osservate l'abissale diversità ,esistente trale vaLutazioni intervenute dopo gli adempi-menti italiani! Oggi si vanno cemando quie-tanze liberatorie.

Onorevole Presidente del Consiglio (leau-guro molti anni di vita e molti anni di azionedi Govevno), noi ci risentiremo e le possopredire da questo banco che l'Austria non cidarà mai quella quietanza. Passeranno i quat-tro anni, mi auguro che ci risentiremo, ma,ripeto, tale quietanza non ci sarà mai per-chè l'Austria, a:nche per il giuoco dei partitidel suo Stato e per la sua situazione, ha in-teresse a mantenere vivo tale problema poi-chè si tratta di un tema di prestigio aLl'm-terno e di uno ,strumento di carattere elet-torale nella lotta dei partiti che si Icontendo~no il potere a Vienna.

Ella probabilmente ritiene di fare, ancheinconsciamente, un favor,e alla Democraziacristiana viennese, dando agli esponenti di

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11875 ~

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

essa un utile strumento di carattere eletto-rale: vedremo i manifesti elettomli (cor.ret.tamente esposti in tut1Ja Vienna e non messicon confusione come avviene da noi) vecantiscritte che mirano da una parte al ,raggiun.gimento di alcuni obiettivi e che dall'altra ~

da parte dei socialisti e dei liberali ~ accu.

sano la Volkspartei di aver ceduto. L'atteg.giamento dell'onorevole Malagodi e quelloche sarà assunto dal Presidente del Gruppoliberale al Senato sono invece in funzionedell'internazionale liberale e della valutazio-ne, fatta dai liberali austriaci, deHa situa-zione; altrimenti non si comprenderebbe l'at~teggiamento hberale.

Comunque noi dobbiamo constatare cheun problema di tal fatta viene, ad un de~terminato momento, risolto afìfrettatamen-te dopo anni ed anni di trattative che hannoportato a situazioni drammatiche e inconci-liabili. Improvvisamente, noi cediamo su tut~te le richieste e propria nel momento in cuida un lato il Governo italiano si trova in unasituazione di estrema debolezza e dall'altroil Governo austriaco si trova di fronte aduna campagna elettorale nella quale laVolkspartel deve far presente l'ottenimentodelle richieste e i socialisti ed i liberali do.vranno, come strumento elettorale, opporreun fiero contrasto a questa intesa, assu~mendo che la Democrazia cristiana ha cedu-to sul fronte delle rivendicazioni.

E che cosa avverrà se questa quietanza ~

come certamente si verificherà ~ non verràdata? Ricaminceremo con i fuochi sulle mon-tagne? Ricominceremo con il tritai o sottoi tralicci? Ricominceremo con gli attacchi inmassa alle forze di polizia? Ricominceremocon gli attacchi alle caserme della guardiadi finanza? Ricominceremo con i pugnali nel~la schiena dei carabinieri, degli agenti del.l'ardine? Ricominceremo con questa liturgiache ha insanguinato i canfini tra l'Italia el'Austria? Ricominceremo con tutto questo,mentre ancora una volta quei criminali, aiquali alcune clausole segrete di questo ac.corda aprono i confini permettendo loro dicircolare, ritorneranno per le stesse vie, congli stessi sistemi.

Questa, onorevole Presidente del Consi-glio, non è una mia valutazione politica; tut-

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to questo è stato detto da Silvius Magnago,il moderato. Probabilmente si dimentica cheMagnago in un giro prapagandistico effet-tuato in Austria, parlando ad un auditoriodi giovani dalle cui file provengono i terrori~sti che, ammaestrati dai vari Burger, hannocompiuto attentati in Italia, disse: «In casoche i lavori della Commissione dei 19 » ~ equi abbiamo superato il risultato di quei la-vori ~ «dovessero finire con un nulla difatto, non si sentirebbe più responsabile del-le reazioni che potrebbero determinarsi inAlto Adige. Molte nostre richieste fondamen-tali sono state accolte: se venissero attuatesaremmo ancora lontani dall'autonomia cosìcome l'intendiamo noi» ~ e noi stiamocombattendo per queste concessioni che giàMagnago respingeva ~ « dobbiamo trovareuna soluzione di compromesso, non chiede-re cose impossibili o guardare alle stelle cheoggi sono ancora troppo lontane, ma insi-stere su cose accettabili e al riguardo mo-strarsi duri ed inflessibili così domani otter~remo anche quello che oggi la Commissionedei 19 ci ha negato e lavoreremo nell'inte-resse della patria che tanto amiamo ». E laPatria che tanto ama Silvius Magnago non èl'Italia, onorevole Presidente del Consiglio:o è il Tirolo a è l'Austria. Ecco gli uomininei quali l'onorevole Rumor e l'onorevoleMoro, novelli Facta, nutrono fiducia, aiquali consegnano il destino degli italiani dimadrelingua italiana e di una terra che haispirato all'amar di patria tutta una genera-zione. EccO' il territorio nel quale si appre-sta a promettere nuove immissioni di ele-menti già ritenuti indesiderabili e a proib~re !'immigrazione italiana con leggi o conse-gnando gli uffici di collocamento alla Volks-partei e negando lavoro ai cittadini di lin-gua italiana. Il Parlamento conosce nelle sueluci e nelle sue ombre ,la relazione dei 19 epurtroppo oggi è venuto a conoscenza delpacchetto che ha attuato quelle che l'ono-revol,e Moro ha chiamato ipotesi di lavoro.Si volle tranquillizzare dicendo: non vi preoc-cupate, sono ipotesi di lavavo, il Parlamentodirà la sua parola definitiva sulle case popo-lari alla provincia. E così si va alla creazio-ne di una vera e propria regione austriacaa statuto speciale con potestà legislativa

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sommaria e potestè ,esecutiva ndla quale do-vrebbero snaturarsi o emigrare i oittadillJiitaliani di madre Lingua litaliana di fI10nte al-l'impossibilità di vita.

Già da tempo è in atto il regresso dell'ita-lianità in Alto Adige, per la responsabilità,per il cedimento di tutti coloro che hannoavuto in mano ,le redini del Governo e hannopotuto indirizzare le trattative a difesa ~

come noi chiedevamo ~ di quel territorio.In un articolo di Carlo Battisti pubblica-

to nel 1964 si legge una diagnosi che è stataprobabilmente dimenticata: «su 34 scuolerurali pluriclassi di lingua italiana, 19 [ura-no chiuse nell'ultimo decennio per mancan-za di alunni di famiglie litaliane; H che è ~n-dice sicuro di un grave ripiegamento delgruppo etnico italiano. Nello stesso periodola frequenza delle scuole italiane nella pro-vincia di Balzano declinò da 12.443 a 9.418alunni. Il regresso della popolazione scola-stica nelle scuole elementari di Balzano ne-gli ultimi 14 anni è stato di 3.159 unità, conuna percentuale del 25,16 per cento; unapercentuale doè superiore ad un quarto del-!'intera popolazione scolastica di lingua ita-Hana ». Aggiungiamo a questo il pericolo del-!'immissione, da una nuova l'evisione delleopzioni, cioè di un'iniezione di nuovi ele-menti di lingua tedesca e avremo un lumi-noso esempio del tradimento degli interessiitaliani in Alto Adige, in quelle zone che do-vrebbero starci particolarmente a cuore peril loro passato, per quello che rappresenta-no, ,e per quello che dovrebbel'O rappre-sentare come elemento di educazione dellegiovani generazioni che non possono essereeducate a non considerare la loro apparte-nenza ad una terra, ad uno Stato, la loroappartenenza ad una comunità nazionale cheha diritto ad una propria autonomia, alla di-Ifesa dei propri interessi, come hanno dirittoalla difesa dei loro interessi la comunità au-striaca, la comunità francese e tutte lIe co-munità nazionali di cui si compone questaEuropa che deve vedere anche il suo avve-nire.

Ma la situazione di oggi purtroppo è diuna gravità senza precedenti. Io non voglioin questo momento esaminare il pacchettonel suo contenuto; non 10 voglio esaminare

perchè occorrerebbe la valutazione dei gra-vi problemi di carattere politico e giuridi-co. Voglio solo richiamarmi ad una situa-zione che è inconcepibile. Mi sono richiama-to ad una sentenza della Corte costituzio-nale che ha dichiarato non costituire reatoH fatto del dttadino che è diretto a reprime-re il sentimento nazionale; sentenza che èstata anche in quest'Aula da molti ritenutauna conquista di carattere democratico, eche noi abbiamo ritenuto un delitto di lesapatria limitando ci però a dire che è statoun errore; è stato un errore perchè da quel-le premesse siamo arrivati poi alle conse-guenze della situazione attuale cioè a que-sto piano inclinato che non si sa fin dovepossa portare. È una innovazione davverorivoluzionaria e mi permetto, onoJ1evoleP,residente del Consiglio, di 'trattare ,soloquesto punto perchè costituisce la premessadi tutte le conseguenze e di tutte le impli-cazioni delle modifiche che saranno propo-ste al Parlamento come misure a [avare del-le popolazioni aItoatesine.

Vorrei dirle il mio pensiero S1:1questo pun-to e domandarlese quando ha scritto: «Mi-sure a favore ddle popolazioni altoatesine »

~ e se non lo ha scritto certo ha confermato

questa rubrica nella sua responsabilità col-Ilegiale di Governo ~ ha vitenuto che questemisure siano a favore anche delle popola-zioni di lingua italiana. Penso infatti che que-sto sia stato il suo pensiero perchè altri-menti non si comprendereqbe la rubrica, nèla presentazione che lei, onorevole Presiden-te del Consiglio, ha fatto di questo punto.

Ebbene, il pacchetto ha una innovazionerivoluzionaria nella proposta di modi/fica del-l'articolo 4, primo comma, dello statutoTrentino-Alto Adige, per cui al limite gene-rale della potestà Ilegislativa regionale, ver-rebbe aggiunta la specificazione seguente:« tra i quali è compreso quello della tuteladelle minoranze linguistiche locali ». Se fos-se approvata una tale modilfica, noi arrive-remmo a confondere dò che il costituenteha voluto con rigore mantenere distinto eanche contrapposto. Una simile confusioneverrebbe ad implicare anche una sostanzia-le riforma dell'articolo 5 della Costituzione

V Legislatura~ 11877 ~

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Senato della Repubblica

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

dove la Repubblica è definita una e indivi~sibile.

Al riguardo vanno tenuti presenti i datiche risultano dall'interpretazione dei testicostituzionali per cui la differenza ed ancheil contrasto tra interessi generali e interessilocali è stabiHta come aspetto fondamenta~le del sistema previsto dal costituente. Invarie ipotesi la didiferenziazione delle sferedi interesse nazionale o locale appare preor~dinata a regolare limiti tra le competenze.Ad esempio negli articoli 4 e 5 del vigentestatuto per il Trentina-Alto Adige è ricono-sciuta ,la potestà esclusiva della regione perquanto riguarda la viabilità, aoquedotti, la-vori pubblici di interesse regionale. Con for-mula più chiara ai fini del nostro discorsoma sostanzialmente analoga, l'articolo 14,lettera g), dello statuto della regione sici-liana prevede la potestà legislativa esclusivadella regione in materia di lavori pubblicicon l'eccezione delle opere d'interesse preva~lentemente nazionale.

Pertanto non voglio ~ e 10 faremo al mo-mento opportuno ~ fare una disamina dicarattere interpretativo di tutto il sistemadegli statuti, leggi costituzionali dello Stato,delle regioni a statuto ordinario, ma è chia-ro che c'è una prevalenza della norma, e inquesto caso della Carta costituzional,e e del-la Corte costiituzionale, per atti che si,ano le-sivi di queste situazioni e sempre di inte-ressi nazionali. C'è sempre la tutela dell'in~teress.e nazionale infatti di fronte allo sta-tuto 10cale.

Ebbene, innovando ~ infatti è la primavolta che s'innova in tutti gli statuti delleregioni a statuto speciale ~ per la primavolta si pvevede come tutela ~di carattere co-stituzionale, operante come Hmite generalealla potestà 'legis'lativa regionale, queHa de'lleminoranze linguistiche Ilocali.

In questo modo si innova completamentee ciò è comprensibile perchè questa innova-zione è una particella di quel cedimento to-tale di fronte a tutti i problemi, nessunoescluso, dall'ordine pubbli:co alla dà.fesa deiconfini, alla difesa dei valori nazionali.

La situazione, in questi ultimi giorni e inqueste ultime settimane in tutta Italia, è ca-ratterizzata da una tensione disordinata, dal

frazionismo all'interno dei partiti, daHa man~canza di individua'lità di unità politiche neHequali non si riconosce più nè i,l pensiero nè<l'azione, nè la premessa nè le conseguenze;siamo di fronte ad una confusione di lingue,ad un rime:scolamento di carte e poco malese il rimescolamento di carte fosse nel sen-so della ricomposizione delle carte stesse inmodo costruttivo. Ma questo è un rimesco-lamento di carte senza ricomposizione, nonè costruttivo di nulla.

Onorevole ,Presidente del Consiglio, ellaritiene necessaria una verifica o un chiari-mento, mentre nel Partito socialista unita-rio ci sono tendenze (come vi ho detto pri~ma) che dimostrano la volontà di alcuni au-torevoli rappresentanti di non condividerela linea del partito: essi non vogliono nean~che essere presenti per disciplina di partitoalla votazione nè condividono la linea delGoverno, e neppure quella linea di sostegnoo di coesione di una maggioranza che è lapremessa dell'esistenza del Governo.

Lo stesso avviene nel Partito socialistaitaliano, in quel frazionismo di unità di cuinon è dato conoscere il contenuto di carat~tere politico. Quando parla l'onorevole DeMartino, parla a titolo personale oppure perconto della frazione capeggiata da Nenni? Equando pada l'onorevole Nenni, o scrive ar~ticoli (che adesso non mettono più in primapagina: è passato in seconda, in terza pagi-na), che cosa rappresenta? Rappresenta ilPartito socialista?

Il PSIUP ci mostra un congresso dal qua-le non si sa cosa sia uscito come linea poli-tica, perchè non è stato che una riunionedi uomini vocianti e urlanti con offesa allastampa e ai tempi senza alcun documentoche abbia mostrato la volontà politica sca~tu l'ente dal congresso. E questo si può an-che comprendere: si tratta di un partito nuo~va che può anche avere o ricevere o esprime-re delle tensioni, delle differenziazioni, dellediversilficazioni.

Ma quando tutto questo costituisce mag-gioranza o opposizione; quando il Partito co-munista, dedito al monolitismo, deve espri-mersi su alcuni autorevoli parlamentari peralcuni dissensi da questi ultimi espressi i:n

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11878 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- REsacaNTa STENOGRAFICO'

tema di valutazione dell'azione del partito,dapo che al congI'esso di Balogna si era datofiatO' aHe trambe per una ipI'etesa demacra-tizzazione del partita ,oomunis,ta; ebbene,anarevali colleghi, che casa rappresenta og-gi questa Padamenta, questa poligonO' dellefarze pO'litiche che non è più camposto daforze pO'litiche ma da unità, da unità cheesprimono delle idee che sono in contrastocon le altre unità che sono sotto la st,essabandiera? Probabilmente si cambierannoanche le bandiere! Ci sarà una diversifica-ziane dei partiti; da 9 diventeranno almeno27. Solo quakhe volta la disciplina di partitatiene uniti, ma la disciplina di partito qual-che volta vuoI dire la conservazione del seg-giO' e non altro.

Orbene, onorevole Presidente del Consi-glio, in questa situazione si debbono risol-vere i grandi problemi che hanno affatica-to le menti dei componenti di Governi prece-denti, che pure avevano una maggioranza,ed una maggioranza relativamente stabile an-che se eterogenea.

Che casa si deve pensare di questa situa-zione, di un Governa monocalare, onorevalePresidente del Consiglio, da lei detta a ter-mine, anche se nan ha adoperato queste dueparale ma ha detta che aveva un manda,tolimitatissimo nel tempO'? Per arrivare a checosa? Per arrivare dalla trasformazione di unGoverno monocolore oCaralmente sostenutoda una maggio.ranza quadripartita ad un Go-verno di oentro-sinistra quadripartito, quan-do tutti negano che questo GO'verno possasussistere e tutti dicono, anohe i protago-nisti, che è mortO'.

Gli onO'revoli La Malfa e De MartinO' han-nO' parlato di coabitazione forzata, ma :inquesta situaziO'ne si pO'ssO'norisolvere i gran-di prO'blemi? EcoO' la ragione per la qualenon si comprende perchè si sia voluto por-tare il prO'blema a çornoscenza del Padamencto prO'priO' in questo momento, o fO'rse sicomprende troppo bene perchè Waldheim hadetto all'onO'vevole MO'ro: oggi o mai più elo ha ripetuto anche in Austria.

Dobbiamo. prendere queHo che ci vieneofferto su u:n piatto d'argento, e ci viene of-ferta ,la polverizzazione della minoranza dilingua italiana :in Alto Adige, quell'Alto Adi-

ge che è stato suHa punta dellle nostre ilanoeper tanti anni e che è stato difeso « a pa-roJe)} in quest'Aula e neLl'Aula di Monte~citorio da De Gasperi quando sosteneva lavalidità della sua pO'sizione attrav;erso .rat-tuazione degli accoI1di De Gasperi-Gruber,quando si sostenne c:he r aooordo av;eva avu-to completa attuazione.

E si è dovuto, con un errO're madO'rna,ledi cui oggi subiamo tutte le conseguenze, por-tare la valutazione diné\Jnzi a1le Nazioni Uni-te, le q~ali non sonO' cevto a conoscenza deinostri problemi nè sO'no sensibiH di fronteal sacrificio dei nO'stri cittadini per la difesadi quei oO'nfini, ma che si sono limitate a di-ve: 'trattative, trattative. Pertanto si è inter-nazioné\Jlizzato un prablema che ,riguardavaesclusivamente il rispetto deUe nO'rme costi-tuzionali e delle norme che tutelano l'ovdinepubblioa. E nel momento in cui questo -ca-stello frana, si risolvono i grandi problemiquando H cO'mpito del Governo era esolu~i-vamente quellio di preparare ,Lecondizioniper la rÌcostituzione di un quadripartito,avviandO'si cO'sì verso ]l nulla, di fatto per-chè i,l quadripartito non esiste più neHa real-tà per affermazione degli stessi pratagonisti.

Oggi il Parlamento esamina ill provvedi-mento di carattere oostituzionale e ordinario,ma lo farà con il limite dell'hic Rhodus, hiesalta, essendo questa provvedimento frut-to di accordi .internaziO'nali e avendo tre an-coraggi di carattere internazionale. Che pos-sibilità ha il Padamento nel suo potere di-screziO'nale di valutare o di modificare quan-to i,l Governo affrettatamente, nel giro di 45giorni, farà conosce~e? I primi di gennaioinfatti il Parlamento discuterà queste seriedi provvedimenti presi in funziorne di aocor-di internaziO'nali, ciO'è determinati non tantoda noi quanto dalla volontà delleoentra:li diVienna.

OnorevOlle ,Presidente del Consiglio, vor-rei richiamare ,la sua attenzione, concluden-do il mio dire, su una situazione di cOe'I1enza,almeno con le valutazioni faHe dall,l'onore-vole MO]1o ed anche dall Presidente dellaRepubblica, onorevole Saragat, perchè in po-litica oocorre prima di tutto vedere aJmenoa distanza di 50 anni; in politica si deve es-sere fO'rtemente presbiti, si deve avere me>-

Senato dellu Repubblica ~ 11879 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

moria e aoerenza. Ellla ha detto ndl' altro ra~ma del Parhmento, concludendo il suo in~vervento e ha ripetuto qui in Aula, quandoha presentato il paochetto, che, attraversol'approvazione da parte del Parlamento deidisegni di legge costhuzionatli ordinari chesaI1ebbero stati presentati, sarebbe stata ri~solta la questione, premessa di un divenirecivile per queUe popolazioni.

Ma con la conclusione di questi accorditra l'Italia, l'Austria e un partito politico(chiamiamolo così) che la Corte d'assise diMilano ha dichiarato associazione a delin~quere ed al quale il Governo italiano si è in~chinato per ottenere l'assenso per presen~tare poi dei provvedimenti a,I PaI1lamento,perchè fossero approvati mettendovi cosìsopra lo spolverino si è dimenticata ~ di~

cevo ~ una cosa, cioè che tutta la impo~stazione di carattere politico dei gravi avve~nimenti in Alto Adige è stata attribuita inquest'Aula, malgrado i due Hbri verdi delpresidente del Consiglio Segni che davanole prove di una responsabHità di elementislavi, di elementi austriaci, ad elementi na"zisti e neo~nazisti. Si è detto che quantoavviene oggi in Alto Adige è dovuto allecentrali naziste di Monaco, la langa manusdel revanscismo tedesco che arma la mano disicari e determina pertanto 'la rivolta della« ooscienza democratica ».

Noi dicemmo aUora, onoI1evole Presidentedel Consiglio, che se la responsabHità fossestata delle centraH naziste o neo-naziste nOlile avremmo indicalte da questi banchi atl di~sprezzo dell'opinione pubblica mondiale. Noidicemmo che la responsabilità era esolusi~vamente delle centrali politiche che facevanocapo aHe associazioni terroristiche di Inns~bruck e politicamente alla Volkspartei, al diqua e al di là del Brennero. Ma se è verala tesi sostenuta dal Presidente della Re~pubblica e sostenuta in questa Aula dal Pre~sidente del Consiglio, onorevole Moro, iquali hanno dichiarato di avere le prove deicrimini che risalvono a queste centrali, checosa otteniamo noi accordandoci con l'Au~stria? Il revanscismo tedesco va oltre:esso infrangerebbe lo Staterello tirole~se o anche lo Stato austriaco, come è avve~nuto per il passato, senza nessuna conside~

razione. E aHara o avete detto delle cose nonrispondenti alla realtà, assumendovi una re~sponsabilità di fronte al Parlamento, e in talcaso ne sopporterete le conseguenze di ca~rattere politico, oppure, se questo è vero, ècompletamente inutile cedere ai criminalidella Volkspartei così come è completamen~te inutile cedeI1e alla volontà determinantedi Walldheim o di tutti gli elementi che at~tua1mente e in passato hanno gettato velenocome i vari Kreisky e che rappresentano an~cora ,la riserva per rivendicare queHo chechiaramente avevano detto e pubblicato suiloro giornali cioè Ila pura e semplice annes~sione, ,]a canceUazione del confine del Bren~nero per portarci via quei gruppi etnici, queicittadini italiani, quei territori. Da questo di~lemma non si scappa, onorevole Presidentedel Consiglio; e di qui la responsabilità poli~tica di voler risolvere a tutti i costi una que-stione che era, come dissero vari Governi,di carattere interno e che poteva essere ri~salta assicurando il rispetto delle leggi.Infatti 10 Stato esprime il diritto e deveesprimere la forza: il diritto attraverso lenorme costituzionali nella gerarchia dellenorme di carattere superiore e delle normedi carattere ordinario e la forza di farle ri~spettare con la tutela, onorevole Presidentedel Consiglio, dei diritti dei cittadini italia~ni, sia di lingua tedesca, sia di lingua au~striaca.

Onorevoli colleghi, riprenderemo que~sti argomenti diffusamente ben presto quan~do dovremo esaminare i disegni di legge cheil Governo ha preannunciato. Noi da questibanchi, di fronte alle dichiarazioni del Gover~no, di fronte alla conoscenza ~ finalmente ~

da parte del Parlamento, ultimo della se.rie, del cosiddetto pacchetto che ha modi~ficatD in peggio il risultato degli studi dellaCommissione dei 19 non possiamo che espri~mere il nostro amaro stupore per la conti~nuazione di ùn'azione di cedimento e nonpossiamo che portare il nostro contributo dipensiero e di parola perchè questa situazionesi modifichi nel senso che i gruppi etnici edi minoranze ricordino (le cosiddette mi-noranze di lingua tedesca che sono maggio~ranza) e ricordino altresì colom che ri~passano i confini dopo essere stati scac~

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11880 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ciati l'esigenza del rispetto delle leggi edella sorveglianza ohe si deve a collOro chehanno i,l malichio della criminalità per atticompiuti e giudicati ,dai nostri tribunaH 'edalle nostre corti d'assise. Ma oggi noi nonpossiamo che constatare con amarezza cheil Parlamento viene a conoscenza del fattocompiuto con ancoraggi di carattere inter-nazionale e che il Parlamento non po-trà modificare nulla di quei disegni dilegge che saranno portati a sua cono~scenza perchè essi rappresentano il frut~to di determinazioni d'oltre confine, perchèessi rappresentano quello che è stato rite-nuto con una politica di cedimento il massi-mo ottenibile in una situazione di debolezzae di cupio dissolvi. Noi disouteI1emo nei mi~nimi partico[ari, discuteremo con aocani-mento, noi porremo in essere anche ilpiù crudo ostruzionismo parlamentare con~tra alcune norme, ma ill Governo ricorre,ràa,l solito espediente, come fece pier ill dise~gno di legge elettorale per le regioni a statu~to ordinario, cioè questo Governo che si dicedemocratico pose la fiducia come ha posto lafiducia anche qualche volta sull'approvazio-ne dei disegni di ,legge. Questo rappresentaH colmo nella ooncezione degli atti aventi for-za di ,legge emanati nei oasi eooezionaili dinecessità e urgenza.

Il Governo porrà anoora ,la fiducia e avràprobabilmente una maggioranza, che oggidiserta il Senato come ieri ha disertato laCamera, che lo sosterrà; questa maggioranzaguarda, oltre il Governo, guaI1da oltre i te-mi che riguardano le gravi questioni chevengono in discussione al Parlamento e i,lGoverno così avrà i,l viatica per assicurare irappresentanti di oltr'alpe, i rappresentantidella Volkspartei che ormai il gioco è fatto:il PaI1lamento italiano gli ha dato il viaticaper portare a compimento un atto ,che noigiudicheremmo, se avessimo una legislazioneche ,lo definisse, di alto tradimento degli in~teressi nazionali. (Vivi applausi dall'estremadestra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. t: iscritto a par-lare il senatore Bn~gger. Ne ha facoltà.

B RUG G E R. Onovevole signor Presi-dente, onorevole Presidente del Consiglio,

onor,evoli senatori, dopo aver asooltato, illpiù attentamente possibile, ,J'esposizione delcollega che mi ha :preceduto, devo PUI1t["op-po ammettere che non saremo in gradonoi due di oomprenderci, anche se mi sforzodi parlare la sua madrelingua.

Prima di entmre nel vivo della questione,vorrei chiedere di non offendervi se dov,ròrichiamare aligomenti, verso i quali una pa,r~te di voi non avrà la neoessaria oomprensio~ne e tolleranza. Il richiamo di tali argomentie fatti risulta tuttavia necessario per dareun quadro quanto più completo e realisticosuHa situazione del Sud-Tirolo, che il Go~verno ed il Parlamento ora si accingono a re-golare possibilmente in un modo miglioredel passato.

Vorrd subito chiarire che le mie parolenon sono dettate da risentimento alcuno, nèda rancori per deplorevoli eventi ed avve-nimenti del passato; esse sono bensì dettatedal desiderio che la popolazione di linguatedesca in provincia di Balzano, della qualesonorappresentant'e, possa ottenere le pre-messe politiche e giuridiche, atte a ga,rantireil mantenimento e l'organico sviluppo delleproprie particolarità in una sfera culturalediversa da queUa nazionale, sempiDe in liber-tà e fino a che questa minomnza linguistilC'adetesta l'assimilazione, la quale non può es~sere favorita nè direttamente nè indiretta-mente da qualsiasi istituzione.

Infatti lo scopo ,dell'accordo De Gasperi-Gruber, stipulato a Parigi in data 5 settem~bre 1946, è formulato nel primo comma del~l'articolo 1 di esso, il quale prevede « dispo-sizioni spedali destinate a salvaguardare ilcarattere etnico e lo sviluppo cul,turaleedeconomico del gruppo di lingua tedesca ».

Quando dunque la popolazione di linguatedesca si potrà sentire tranquilla e silc:tmanel proprio sviluppo culturale ed eoonomi-co in provincia di Balzano sarà formata labase per l'auspicata pacifica oonvivenza deidiversi gruppi linguistici colà residenti.

Nel clima della reciproca 'oomprensione ecollaborazione in libertà si potrà poi svilup-pare una società moderna, evoluta nei di-versi rami economici e sociali, in un terri-torio sul quale si incontrano i valori cultu-rali di due popoli che hanno per secoli de~terminato lo sviluppo della >cultura di tutto

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11881 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

l'Occidente. Da questa situazione risulta laparticolare vocazione europea della societàche si potrebbe formare nel punto di incon~tra della cultura e ~ oserei anche dire ~della mentalità italiana e tedesca.

Non potrà essere però di lunga durata lavolOintà di 'CoUaborazione e di oomprensionetm i diversi gruppi linguistici in pJ10vinciadi Balzano se i rappresentanti di un grupponon 'rispetteranno le particolarità e la men~talità dei Domponenti dell'altJ1O gruppo, sve-gliando così il timore di essere sopraffatti.Questo timore di veni'r sopraffatti si mani-festa nella reciproca diffidenzal, da,ua qualeoggi sono caratterizzati i rapporti tra i sin-goli gruppi linguistici ed in Sipedal modo irapporti tna ,la minoranza etnica tirolese egli organi dello Stato. Certamente la diffi-denza, oggi come oggi, è reciproca. Essa av-velena i 'rapporti di onesta convivenza. Con-tro di essa avrebbero dovuto essere mobili-tate già in passato tutte le nostre forze.In questo clima di diffidenza è difficile unaoooJ1do, Slpedalmente un acooI'do globale,come quello che forma oggetto del,la presen-te discussione.

Avevo oercato, già 'all'inizio della legilsla-tura incorso, di oontribuire ad affievoliregmdualmente questa tensione risultante dal-la redprooa diffidenza. Ero anche deU'avvisoohe i primi passi per avvicinarsi dovevanoesse:re fatti dal più forte, dai ["appresentantidello Stato, che nOin avrebbero dovuto Ichie'-dere la condizione ,che l'altra pa1"te, cioè noitirolesi, dovessimo fare in anticipo almenoaltrettanti passi e forse i più decisivi.

Sarei in quest'Aula 'Oertamente uno degliuomini più felici se potessi essere persuasoche a torto sono diffidente, se potessi cre-dere senza d'serve laUa effettiva volontà deirappresentanti dello Stato di ,rendere giusti-zia alla minoranza linguistioa tirolese, abitan~te in un territorio che SOanni or sono fu an-nesso all'Italia per ragioni strategiche e nonin esecuzione del glorioso programma delRisorgimento, che giustamente 'Ohiedeva launione di tutti gli italiani in una oomuneed unica patria e 'Ohepiù di una guerra vintacon ingenti sacrifici e dolori motivava l'an-nessione all'Italia dei territori del Trentino,di Trieste, di Gorizia eccetera, abitati esclu~sivamente da italiani di lingua e di 'Oultura.

Quando fu annesso all'Italia il territarilOche oggi forma la provincia di Balzano, la po-polazione complessiva ammontava a 242.000unità, di 'Oui 235.000 tedesohi e ladini e 7.000italiani. Con Io spostamento del !Confine del-l'Italia fino alla linea dello sparti,acque al-pino fu scisso in due parti quasi uguali ilTiralo tedesco, dove un comune sviluppo sto-rieo per quasi un millennio laveva dato agliabitanti una particolare caI'atteristica men~tale e culturale. Mentre al nord del Brenne~ro la popolazione tirOilese potè continuarenel suo sviluppo organico, i tirolesi residentinella parte meridionale, annessa all'Italia,dovettero segui1re, senza continuità organicae forzatamente, Io sviluppo del nuovo St'ato,che non mantenne le promesse J01"Odate so-lennemente dai più alti e più qualificati suoirappresentanti. Infatti, can l'annessione diquesta parte che diede originariamente ilnome a tutto il territorio, l'Italia, che finlì poteva identificare Stato e Nazione, si tro-vò impreparata di fronte ad un nuovo pro-blema, cioè quello del giusto t'rattamento edel1a salvaguardia di una minomnza ,etnicache dal lato culturale, di carattere e di men~talità fa parte di un altro popolo, dal qualeè però separata dal confine del,lo Stato.

Pochi giorni dopo la presa in possesso delterritorio formante l'attuale provinJCia di Bal-zano, e precisamente in data 18 novembre1918, il primo governatore, tenente generalePecori-Giraldi, comandante deI,la P Armata"si rivolse alla popolazione del Sud- Tirolo conun proclama che vorrei qui ripetere neUe se-guenti uhime proposizioni: « Ci,ttadini! L'Au-stria, plurinazionale, ohe avrebbe dovuto sta~tutariamente ri<spettare nella scuolla la 00-scienza di tutte le sue stirpi, ha violentatoed oppresso in queste valli il popolo italiano,negandogli ogni diritto.

L'Italia, grande nazione unica ed unita,nella quale è piena la libertà del ,pensie["o edella parola, ~ntende consentire ai cittadinid'altro idiama il mantenimento di propriescuole, di propri istituti ed associazioni.

Giusta questi princìpi, ,si confida che tuttociò che riguarda lingua e cultura nell'AltoAdige abbia ad avere sollecito ed amorevaleordinamento ",

Il Plresidente del Consiglio dei min1stri dial,lara, onorevole Nitti, dichiarò sOilennemen-

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11882 ~

5 DICEMBRE 1969222" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

te, in data 6 agosto 1919, avanti al Parlamen~to che il Governo italiano intendeva seguireuna politica di liberalità verso la popoLazionedi lingua tedesca in Alto Adilge ed in specialmodo nei riguardi delle particolari esigenzelinguistiche, culturali ed economirue di es~sa. Il senatore Tittoni, rappresentante del~l'Italia durante le trattative di piace di SanGermano, assicurò, reduce dalla ,sua mis,sia~ne, nel suo di,soorso al Senato in data 27 ot~tolbre 1919, che era aliena al Governo italiano!'intenzione di sapmffare o di snazionalizzarei tirolesi, che sarebbero state invece in ognimodo rispettate le particolarità linguistichee le istituzioni culturali di quella popola~zione.

Sono passati esattamente cinquant'annida quando il re d'Italia confermò nel suo sa~1enne discorsa della dicembre 1919 che l,etradizi'Oni liberali dell'Italia dovevano indi.caDe il modo come risolvere i nuovi proble~mi nei territori ,conquilstati, con salvaguardiadelle istituzioni locali ed in particolare dellelocali auto~amministrazioni, degli usi e deicostumi. Non erano passati ancora due annida queste solenne dichiarazioni quando ilcommissario generale per il Trentina e l'Al~to Adige, dattaI' Credaro, dovette ammette.re che le promesse date ai sud.tirolesi allafine della guerra non avevano altro che « va.'lare storico ».

Erano appena passati tre anni daHe solen.ni promesse del re d'Italia quando i fascisti,giunti alle leve del potere dello Stato, inizia.rono in Alto Adige la nota politiça di sopraf~fazione e di snazionalizzazione, per italianiz.zare definitivamente la provincia di Balzanocon l'eliminazione e l'assimilazione deHa po.polazione di lingua tedesca e ,l,adina.

Furono proibite le scuole e le istituzioni dilingua tedesca; non era più ammesso l'usodella lingua tedesca in pubblico; dovetteropersino essere rtalianizzati i nomi tedeschisulle lapidi nei cimiteri.

Con l'eliminaziane degli impiegati tivolesidai pubblici uffici, con la forzata industrializ.zazione, di frequente non economica e perciòsussidiata dallo Stato, Durano cl'eati posti dilavoro e di impiego per elementi fedeli al re-gime e provenienti dalle veochie provincie.Solo l'agriooltura rimase la riserva per i sud.tirolesi.

L'ultima fase della snazionalizzazione for~zata è costituita dalle opzioni del 1939, inbase ad un relativo accordo tra Hitler e Mus.salini. Già in data 3 aprile 1938 l'alloraMinistro per gli affari esteri, Conte GaleazzoCi,ano, scrisse nel suo diario: « Sarà opportu~no far presente ai tedeschi la necessità diriassumere la loro gente: poichè l'Alto Adi.ge per destinazione geografica è te:rritorio :ita.liano e pokhè non si possono spostare mon.tagne e fiumi, dovranno essere spostati gliuomini ».

L'alta pencentuale degli optanti per la Ger~mania non è motivata, come spesso viene af.fermato, dall'attaocamento dei sudtirolesi diallora alle idee del nazi'smo, bensì in primoluogo dalla propaganda non contestata checoloro che avessero optato per restare inItalia sarebbero stati costretti in un secon.do tempo ad abbandonare la loro terra na.tìa per essere spostati a sud del Po. Suquesto argomento un noto quotidiano sviz.zero, il « Basler Nachrichten », ebbe a scri.vere nell'edizione d~l 24 luglio 1939: «Pergli italiani questa popolazi'One tedesca cosìvicina ai loonfini del Brennel'o oostituiva sem-pre un disturbo. Perciò fu appresa, 'oon co.mune riconosoimento di tutta la popolazi'O~ne italiana, la notizia che i sudtirolesi oravenivano tmslocati nel Rekh o in altre re-gioni d'Italia ».

Non può quindi essere considerat'O atta diclemenza a di magnanimità, bensì un atto digiustizia della nuova Italia democratica e unimpegno assunto nell'accordo di Parigi l'am.missione al riacquisto della cittadinanza d'ta~liana della maggior parte degli optanti. Aquakhe centinaio di optanti fu negato il dac.quisto della cittadinanza italiana. Essi e leloro famiglie Isi trovano tuttona nel,la situa.zione amara degli apalidi. I nostd rirpetutiinterventi a favore dei ,101''0familiari, in par.ticolare per i nati in Italia dopo laguerIia, non ebbero success'O, ,peI1chèè ri,ser~vata al pacchetto la soluzione di questicasi. Una precedente 'regolamentazi'One diuna pavte di questi casi aVI1ebbe forse po-tuto diminuire la tensione in favoI1e dell'ac.cettazione del pacchetto da parte nostra.

In base al già ripetutamente citato accor~do di Parigi fu approvato dall'Assemblea co~stituente ]0 statuto di autonomia per la re.

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gione Trentina-Alto Adige, benchè nulla fas-se stato detto, nell'aocordo internazionale, afavore della provincia di Trenta. Si intendevacon ciò garanti:re la maggiaranza italliana nelnuovo ente autanomo. L'estensione del terri-tario della regione alla provincia di Trentocontro la nastra volontà fu motivata con unaquanto mai ardita interpretazione della pa-rola frame rispettivamente quadro nel-rarticolo 2 dell'accardo. Queste esperienzedovrebbem essere sufficienti per far com-prendere l'atteggiamento critico e di Icauteladi un considerevole numero di rappresentan-ti deHa nostra popolazione.

Dalla dichiarazione del Presidente Rumorrisulta che il Governo ritiene di aver adem-piuto ormai agli impegni derivanti dall'ac-cordo di Parigi e che i provvedimenti pre-visti nel pacchetto costituiscono misureinterne, atte a garantire la convivenza paci-fica e lo sviluppo dei diversi gruppi :Hngui-stici abitanti in provincia di Balzano.

Mi risulta però che dopo altIle venti annimancano numerose norme di attuazione al-l'attuale statuta, per cui una parte delle nor-me statutade nan poterono essere adegualta-mente applicate. Risulta altl1esì che non po-che misure contenute nel pacchetto avreb-bera patuto ,essere adottate ioon norme di at-tuazione dell'atuale statuto di autonomia. Seil Governo è deIrapinione, da me non condi-visa, che l'attuale statuto di autonomia perla regione Trentina-Alto Adige costituisca loadempimento de'H'accordo di Parigi, debbO'constatare ahe a tutt'aggi non tutte le normedella statuto hanno trovato l'auspicata appli-cazione.

Torno a precisare che lo scopo dell'accordoDe Gasperi-Gruber del 5 settembre 1946 con-siste nell'impegno da parte dell'Italia di prov-vedere all'emanazione di disposiziO'ni speda-li destinate a salvaguardare ill carattere etni-

co e lo s'Viluppo culturale ed econamioo delgruppo di lingua tedesca sul territorio, de-finito nell'accordo stesso, formato dall'at-tuale provincia di Balzano. Questo scoposarebbe raggiunto quando. ai sudtirolesifosse data efficace garanzia di poter con-servare e potenziare le loro caratteristi-che etniche in uno sviluppo culturale, eco-nomico e sociale, dettato dai princìpi dievoluzione di una società moderna. Questagaranzia non mi sembra ancora data in mo-do sufficieIJJte daHe misure contenute nelpacchetto. E questo era il motivo princi-pale, per oui una considerevole paIlte di noinon ritenne di poter acoogliere (senza condi-zioni) le misure ,in parola che castituisoono,come abbiamo potuto apprendere, unarego-lamentazione globale. Chi ci garantisce, adesempio, dopo l'attuazione del pacchetto chelo Stato, in base ai suoi poteri dilslcrlezionaliin materia di ordine pubblico, non possa in-cidere in modo determinante sullo svalgi-mento di attribuzioni deUa provincia? Chi cigarantisce che, dopo valutazione discreziona-le da parte dei competenti organi dello Stato,non si venga nella determinazione di poten-ziare le servitù e 'Ie istituzioni militari inpra'Vincia di Balzano, ohe costituisce zona diconfine? Con questo patere esclusivo deHaStata può essere influenzato in maniera d~terminante lo sviluppo economico-sooiale ditutta la pravincia e può essere motivato ilpassaggio in qudla zona di confine di nuO'vefarze lavorative da ahre provincie, per raf-forzare cO'sì ulteriormente in modo artifi-ciaso il gruppo linguistico italiano, H qualledal 1919 al 1969 è passato da 7.000 a 130.000persone. Non voglio dilungarmi su altri nu-merosi dubbi che mi sono sO'rti durante lostudio delle varie mi'sure contenute nel pa,c-chetto anche dapo i chiarimenti e 'Ie inter-pretazioni ufficiali.

Presidenza del Vice Presidente SECCHIA

(Segue BR U G G E R ). Con queste con-siderazioni dedotte dallo scopo dell'accordoDe Gasperi-Gruber, mi risulta molto difficilecredere che possa essere raggiunto il fine cheil Governo si prefigge con l'attuazione delle

misure in discussione, cioè la garanzia dellaconvivenza pacifica e dello sviluppo dei di~versi gruppi linguistici abitanti in provinciadi Balzano. Questa garanzia dovrebbe esseredata senza pressione e senza dover ricorrere

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a misure non democratiche. Infatti non sonoosservati i princìpi democratici in quelle mi~sure del pacchetto che prevedono, oltre legaranzie costituzionali, la possibilità data airappresentanti dei singoli gruppi linguisticinel consiglio provinciale e regionale di impu-gnare ~ anche solo con motivazioni politiche~ capitoli del bilancio della provincia o dellaregione avanti al tribunale paritetico di giu-stizia amministrativa di Balzano, anche seapprovati :a maggioranza demooratica. Conquesta garanzia 1a minoranza può arriJVlare aoondiziona.re l'attività amministmtiva del-l'entle. Non mi voglia dilunga.re su ques!ta ma-teria alquanto complessa. Mi sento tuttaviain dovere di esprimere i miei seri dubbi sul-l'efficacia di queste misu.re di gamnzie par-tloolad per i gruppi linguistici, ,oontenute nelpacchetto, per raggiungere quel clima di fi-ducia che noi tutti auspichiamo.

Ci rendiamo tutti conto delle manchevalez-ze contenute in questo risultato di vari studi,trattative e cDmpromessi in esecuzione dellerisoluzioni n. 1497/XV e n. 1661/XVI dell'As-semblea generale delle Nazioni Unite.

III giudizio, in verità, è diveI1sa se si esami-na questo risuhato con oochi OI1itici a IconDcchi fiduciosi. Come risulta da quanto dettoe per le esperienze sinora acqui!site, io l'haesaminato con oochi critici.

Dopo lunghe e viVlalCi discussioni internenel nostro pa,rtito è pJ:1evalsa la ma!ggiDmn-za ~ pur ristretta che sia ~ di !oo,loro, iquali si sana dedsi di offriJ:1e al GOVlerno nua-va fiducia. Non posso che esprimere in que-sto momento il mia vivo e ,sinoero augurioche essi abbiano 'ragione. Le 'regole demoom-tiche mi inducono alla solidarietà con la ri-soluziane deLla maggiaranza del mio pa,rtho.Infine sia ammessa la mia richiesta al Go-verno di non togliere in avvenire con unamano ciò che l'altra mano ha concessoe di non negare in avvenire l'adozionedi milsure uheriori a quelle contenute nelpacchetto, se si dovessero rendere neces-sa.rie per la salvaguardia del carattere etnioodel gJ:1uppa di lingua tedesca in provincia diBalzano. Sono profandamente persuaso chel'accoglimento di questo mia desiderio daparte del Governo oontribukebbein modosastanzioso a £avonire la convivenza palCif:ùca

in sincerità e non in diffidenza dei div,ersigI1uppi Hnguistici in provincia di Balzano.

Se si stabiliranno rapporti di fiducia tra gliappaI1tenenti alla minoranzJa etnica tirol,eseed i rappresentanti dello Stato, noi potre-mo dare irlnostro apporto ad una sempre piùstretta >collaborazione dei due gm;ndi popalieuropei, quello italiano e quello tedesco.

Se il comune denominatol'e di questa col-laborazione fosse la volantà al padfioo pro-gresso economico e sociale in libertà, in sin-cerità ed in responsabilità democ:mtica, sa-rebbe dato un esempio decisivo di coHabora-zione europea che impegnerebbe anche altripapOlli europei alla stessa solidarietà.

Noi vogHamo oontribuirJ:1e all'inltegmzioneeuropea e ohiediamo che l'Italia abbia fidudain questa nDstra volontà, che pure desideria-mo esprimere nel nostro voto. (Applausi).

P RES I D E N T E. E iscritto a par-la.re il senatore Alibarello. Ne ha facoltà.

A L BAR E L L O. Signor Presidente,onorevoli senatori, nessuno, penso, vorràmettere in dubbio la coerenza, nel tempo,con la quale il nostro Gruppo e il nostropartito hanno sempre affrontato la difficilequestione dell'Alto Adige; una coerenza, lanostra, che discende direttamente dalla fe-deltà agli ideali internazionalistici del socia-lismo, dalla considerazione preminente chenoi assegnamo allla rieeI1ca della pace tra ipopoli, dalla vocazione democratica che ciperviene dalla resistenza al fascismo e al na-zismo: ideali e aspirazioni che hanno tro-vato tutti posto d'onore nella Costituzionerepubblicana. Questo indirizzo a cui ci rife-

I riamo costantemente si è a'fifermato in ma-niera nobile e sofferta nelle parole pronun-ziate in quest'Aula il 21 settembre 1966 daEmilio 'Lussu, insigne esponente al tempostesso del socialismo italiano e della ibatta-glia regionalistica e autonomistica incarna-ta, a suo tempo, dal Partito sardo d'azione.In quel discorso il senatore Lussu volle op-portunamente ricordare il pensiero sociali-sta e dello stesso interventismo democraticoitaliano a proposito del confine del Brenne-ro, il pensiero di Bissolati, di Salvemini, diCesare Battisti. Noi teniamo a ricordare, nel

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corso di questa discussione, che le preferen~ze di Cesare Battisti erano per un confinedi Stato che coincidesse con il confine etni~co e linguistico, cioè alla stretta di Salomo.E non poteva essere altrimenti. Per ragionifacilmente intuibHi, per dati acquisiti, permodificazioni intervenute nella regione oggipossiamo affermare che nessun uomo poli~tico responsabile in Italia potrebbe pensareche si possano modificare i confini del Bren~nero. Mi spiace comunque dover consta~tare che per a£fermare 1'intangibilità dei con~fini stessi 1'onorevole Presidente del Consi~glio abbia accennato al sacrificio dei cadutie al solenne riconoscimento dei trattati in-ternazionali, ma non abbia menzionato lanecessità deHa conservazione della pace inEuropa legata al riconoscimento della sta~bilità appunto dei confini usciti dalla se~conda guerra mondiale. La politica delle ri~vendicazioni di carattere territoriale, si eser~citi in Europa o in Asia, fa diventare di col~po incandescente una situazione che per al~tri versi potrebbe essere pacifica. Il nazio~nalismo e il capitalismo sono alla radice del~le guerre e tutte le guerve invece di risol~vere i problemi li aggravano, invece di sana~re le ingiustizie ne aprono altre forse piùgravi. Ma deve pur esserci un momento incui la spirale viene spezzata e la serie ri~corrente delle rivendicazioni successive e al~ternative contrapposte viene interrotta. Sesiamo sempre del parere quindi, onorevoleRumor, che la frontiera del Brennero nonpossa essere messa in discussione, noiavremmo almeno gradito che in questa oc~

casione lei ci avesse detto qualche cosa del~la definizione pur essa necessaria della sta~bilità di altre frontiere europee, ad esem~pio della frontiera dell'Oder~Neisse, senza ilriconoscimento definitivo della quale comesenza il riconoscimento dell'esistenza dellaRepubblica democratica tedesca è impossibi~le iniziare una politica di pacifica conviven~za e di distensione in Europa.

Lei sa che noi abbiamo sempre guardatocon incredulità all'interpretazione difensivae limitata degli impegni atlantici in conside~razione proprio della presenza tra i fìrmataridell'Alleanza di un membro, la Repubblicafederale tedesca, che non intende riconosce~

re le frontiere uscite dalla seconda guerramondiale e che dà una interpretazione ri~vendicativa e quindi di carattere offensivo alPatto atlantico. Vi è stato un periodo in cuiquesto atteggiamento, non tanto e solo au-striaco, ma anche e piuttosto tedesco, si eser~citò nei confronti della Ifrontiera del Bren~nero, quasi un assaggio nel punto più debo-le: esempio anche questo di quanto lo spi~ri to del nazionalismo sia pericoloso in Eu-ropa. Ne abbiamo avuto del resto una con~troprova. Appena il nuovo cancelliere tede~sco Willy Brandt ha accennato a voler soste~nere posizioni di maggiore realismo, appenaha lasciato cadere gli accenti n~fasti degliAdenauer, degli Strauss, dei Kiesinger, abbia~mo osservato con piacere calare la tensionein Europa e spuntare all'orizzonte delle gio-vani generazioni europee la speranza nuovadi padfica conv,ivenza nel nostro martoriatocontinente dopo tante stragi ~ inutili stragiavrebbe detto un Pontefice ~ provocate dal

nazionalismo, dallo spirito di conquista, dalleincomprensioni di chi è differente da noi,dalla intolleranza etnka, linguistica e via di~scorrendo. Tutto questo ragionamento, ono~revole Presidente del Consiglio, per dire chenoi vediamo la questione della non modilfi~cabilità del confine del Brennero da un pun-to di vista di£ferente dal suo, cioè sotto 11profilo del contributo che essa può dare almantenimento della pace in Europa nel qua-dro generale della non modifÌcabilità di tut~ti i confini usciti dalla seconda guerra mon~diale, piuttosto che come un diritto di con~quista e un risultato di sacrificio di tantegiovani vite nella guerra di sterminio 1915~1918. Bisogna quindi a£frontare il problemadei rapporti con la minoranza linguistica tinAlto Adige con spirito veramente nuovo everamente democratico, respingendo con for-za tutte le suggestioni del nazionalismo, sia-no esse di marca fascista o nazista. Bisognalasciar cadere nel vuoto le voci del passatoed ascoltare le voci dei giovani, siano essiitaliani o tedeschi, che non vogliono più com~memorare le vittorie o le sconfitte dei padri,vittorie e sconfitte che sono piuttosto comu~ni follie dei padri. A Bolzano i giovani han-no costituito una loro associazione che sichiama « Il ,Ponte» e che ha soprattutto, co~

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me primo obiettivo, quello di non commemo-rare mai nessuna data di vittoria militaredell'uno o dell'altro popolo: questa è la pre-messa che i giovani hanno trovato per ar-rivare ad una padfica convivenza delle duestirpi in quel territorio; questa è la base sul-la quale noi speriamo di poter continuare edi dare la nostra collaborazione.

Il fanatismo nazionalista che vede un ne-mico, un essere inferiore in chiunque parliuna lingua diversa dalla propria è quantodi più abietto sia dato di vedere: ho ascol-tato i discorsi pronunciati dalla destra nel-l'altro ramo del Parlamento e in questo e hosenHto, con amarezza e vergogna, il tentati-vo di linciaggio morale operato nei confron-ti dei deputati e senatori della Siidtiroler-Volkspartei. Chiaramente si tenta di presen-tarli come gente infida e quasi spregevole so-lo perchè non hanno la nostra stessa madre-lingua e solo perchè fanno il loro dovere di-fendendo, come credono meglio e legittima-mente, i diritti della popolazione che hannol'onore di rappresentare.

Certamente, abbiamo poche cose in comu-ne con i rappresentanti della Volkspartei perquanto attiene ad esempio all'orientamentosociale, piuttosto conservatore, del lorogruppo dirigente; non condividiamo certa-mente alcune loro posizioni che tendono adisolare il gruppo sudtirolese, invece di farlopartecipare, a parità di diritti, al grande mo-to di emancipazione dei lavoratori che siespande in tutto il ter:t1Ìtorio della Repubbli-ca, ma ciò non ci inibisce di riconoscere edi apprezzare pienamente quanto essi fannoper salvaguardare le caratteristiche etniche,linguistiche e culturali del loro piccolo po-polo montanaro.

Un altro dei difetti del nazionalismo, sianostro che altrui, è quello proprio di sof-frire di daltonismo per cui ad esempio leazioni dei patrioti trentini sotto l'Austria sa-rebbero state tutte da ,lodare e da esaltare,mentre queUe dei difensori delle pecularietànazionali del gruppo sudtirolese in Italia do-vrebberoessere quasi materia di disprezzo odi repressione. Se il nostro Governo avessedato leale applicazione all'accordo De Gaspe-ri-Gruber, se si fosse affrontato il problemacon maggiore spirito di libertà e di genero-

sità, se non si fosse tentato sempre di rag-girare gli ostacoli con gherminelle e piccoleastuzie di carattere giuridico, non si sarebbegiunti al punto in cui siamo, cioè a dover con-segnare la speranza di distensione in AltoAdige ad uno strumento macchinoso, farrag-ginoso, pieno di trabocchetti giuridici, ad unsistema di pesi e contrappesi graduaì1 con labllancia dell'orafo; il che, in ultima analisi,ci dice che non c'è confidenza tra le due par-ti contraenti le quali vogliono definire tutto,anche le minuzie, perchè non si fidano l'unadell'a1tra e si sogguardano pronte a gridareall'inadempienza per seppellire il tutto sottouna profluvi,e di lamentele e di recrimina-zioni.

Quanto sarebbe stato meglio che, di suaspante, autonomamente, il Governo italianoavesse incominciato a conoedere quanto sistimava giusto, ~agionevole e necessario sen-za cadere nella tentazione, sempre pericolo-sa in questa materia, della sistemazione glo-bale, valida per i secoli a venire.

Ognuno che capisca qualche cosa del pro-blema intende che si tratta piuttosto di unclima nuovo da instaurare, di morbose dirf:ìfi-denze da dissipare, di funzionari aperti e de-mocratici da prescegliere in loco, di, auto-governo popolare da suscitare e promuoveI'e.Voglio pur concedere che il cosiddetto pac-chetto sia così pedantescamente minuziosoperchè hanno contribuito a che fosse così ifunzionari della Volkspartei che amano cer-tamente anche essi indulgere al gusto dellaprecisione e delle minute garanzie di natu-ra prettamente contrattuale obbedendo co-sì alle caratteristiche ben note del loro esse-re nazionale; tanto è vero che nell'altro ra-mo del Parlamento l'onorevole Dietl si è spin-to a chiedere se le annotazioni a pie' di pagi-na, interpretative del pacchetto e che nonfigurano nel testo a noi distribuito, debbanoo no far parte degli impegni del Governo ita-liano.

Ed io vorrei una precisazione da parte del-l'onorevole Presidente del Consiglio. Non lepare ecoessivo che vi siano articoli, sub-ar-ticoli, annotazioni interpretative a pie' di pa-gina? Sembra di leggere il Talmùd e non unaccordo internazionale. Ma io voglio conti-nuare a credeI'e che un diverso atteggiamen-

Senato della Repubblica ~ 11887 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

to dei negoziatori italiani, più generoso e me-no esoso nella spartizione delle spoglie tra ilgruppo di potere democristiano da una partee sudtirolese dall'altra avrebbe portato aduno sbocco più foriero di positivi sviluppi.Signor Presidente del Consiglio, ascoltandoil suo discorso tutti noi ci siamo aperti aduna speranza, poichè esso era come al solitoben congegnato, armonico, leggero, compren-si<bile. Ma vi è una dissonanza, un divarioprofondo tra quanto lei ha detto nel suo di-scorso e quanto poi risulta dal pacchetto.Sembm di trovarsi di fronte al contrasto chepuò esistere tra un'architettura del Palladiaed una cattedrale gotica. Nel pacchetto vi èuna grande quantità di archi, di archetti, dipinnacoli, di contrafforti, di barbacani ecce-tera. Vi è cioè una selva tale di minuziose di-sposizioni per cui io temo che invece di avercongegnato un qualche cosa che possa di-rimere le vertenze, abbiate dato la stura allapossibilità di chissà quali recriminazioni omateria di vertenze per l'avvenire.

Questa è la mia preoccupazione. Nell'altroramo del Parlamento, signor Presidente delConsiglio, ,l'onorevole Luzzatto ha mostratoda par suo e con somma competenza i puntideboli del paochetto ed anche quelle solu-zioni che prestano il fianco a rilievi di carat-tere costituzionale. Anche volendolo sareb-be ben diJfficile per me trovare una sintesipiù e£ficace della sua o qualche nota di rilie-vo che potesse in qualche modo integrarla.

Mi preme però subito avanzare un'osser-vazione. Noi non critichiamo il pacchetto nèmostriamo i punti deboli perchè speriamoche il tentativo di accordo e di pacincazioneabbia a fallire; al contrario, noi speriamoardentemente ~ e per parte nostra daremo

un contributo sincero ed appassionato a que-sto scopo ~ che tutto si concluda nel miglio-re dei modi. Se la vertenza rimarrà apertase ne avvantaggeranno soltanto gli oppostiestremismi nazionalistici; dalla risoluzionedel problema è del tutto evidente che si av-vantaggeranno in primo luogo i lavoratori,siano essi di lingua italiana, tedesca o <!adi-na: e gli interessi comuni dei lavoratorinoi intendiamo e£ficacemente rappresentare.Guardiamo cioè con preoccupazione, noncon speranza, alle parti deboli del pacchetto

e degli accordi. Ed è per questo che non pos-siamo accettare il principio che l'intero ac-cordo debba cadere se il Parlamento italia-no per avventura lo modificasse in parte: si.badi bene, per quello che attiene alle nostreintenzioni, modilficandolo in meglio, ancheper quello che si riferisce ai diritti della mag-gioranza linguistica tedesca e alle minoran-ze italiana e ladina nella provincia di Bal-zano.

Nella precedente legislatura i rappresen-tanti del gruppo linguistico sudtirolese inquest'Aula erano i senatori Sand e Saxl. Eb-bene, credo che essi saranno con me .consen-zienti se ricorderò la cordialità e quasi lacommozione che contrassegnarono il collo-quio che loro ebbero con Emilio Lussu dopoil discorso che il nostro rappresentante' pro-nunziò in quest'Aula sul problema dell'AltoAdige. Essi vollero riconoscere spontanea-mente che Emilio Lussu aveva saputo sot-trarre il problema dalle recriminazioni ancheacerbe e scottanti del momento (si era altempo delle nefaste attività terroristiche) percollocarlo nel giusto quadro di una visionesuperiore, veramente europea, veramenteumana, veramente democratica.

Ebbi aHoLa la netta sensazione che quelmodo di porre il problema, il modo di EmilioLussu era ~ ed è ~ il solo idoneo a fare ve-

ramente e congiuntamente gli interessi dellanostra Repubblica e dei gruppi linguisticiitaliano, tedesco e ladino in Alto Adige.

Non ho motivo per dubitare che i valorosirappresentanti del Gruppo sudtirolese inquest'Aula, i colleghi senatori Volgger eBrugger, vorranno riconoscere che lo spirito,le intenzioni, gli orientamenti ideali contenu-ti nel discorso di Emilio Lussu permangonocoerentemente come patrimonio ideologicoe politico del nostro partito, sebbene sianostati con molta minore .efficacia illustrati dame quest' oggi nella nostra Assemblea.

Per questo essi e tutti gli altri colleghi nonsi dorranno se ho dovuto convincermi, leg-gendo le disposizioni del pacchetto, che ve nesono di quelle che invece di favorire l'unionedei tre gruppi linguistici che convivono inAlto Adige di fatto codificano la loro divi-sione, con una specie quasi di catasto invi-sibile, ma sempre tangibile, che dovrebbe

Senato della Repubblica V Legislatura~ 11888 ~

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accompagnare il cittadino della provinciadalla culla alla tomba; quando uno, cioè, èavviato dal padre nel binario del gruppoetnicotedesoo dovrebbe proseguire in que-sto binario ,fino alla morte, e cosÌ per quan-to riguarda gli italiani e i ladini.

Non mi pare che questo principio segl'ega-zionista sia molto democratico. Il principiodella proporzionale etnica, la sistemazionedi accurata e rigorosa separazione delle scuo~le e altre disposizioni che, come dicevo, sonostate criticate nell'altro ramo del ParlamentodaU'onorevole Luzzatto, ci lasciano quantomeno perplessi e dovr:anno certamente esse-r.e emendate in meglio.

Non mi dilungo sull'argomento perchè unodei pregi del sistema bicamerale è proprioquesto: quando una cosa è stata spiegata ibe~ne in un ramo del Parlamento, non è necessa-rio ripeterla male nell'altro. Quindi, io nonripeterò quanto detto dall'onorevole Luzzat-to. Ma il nostro stupore è veramente grandequando si passa a considerare i,l mondo dellavoro, la grande famiglia dei lavoratori chehanno per nemici solo i padroni e non i lo-ro compagni che parlano un'altra lingua. Per

questo non c'è niente: il silenzio è assoluto;la parola sindacato non oompare mai nei do-cumenti che ci sono stati distribuiti.

Ecco che allora prende forma quasi di cer-tezza i,l nostro sospetto che si tratti ancorauna volta di spartizione di poteri tra grup-pi di potere: due posti a me gruppo di [pote-re sudtirolese, un posto a te gruppo di po-tere della Democrazia cristiana.

Alla promozione democratica dei due grup-pi, aHa loro intesa feconda poco o niente!

Alla luce di queste oonstatazioni aoquista-no un significato alcuni ricordi che affiora-no nostro malgrado: l'apparentamento dellaVolkspartei coi partiti della l~gge elettorale« truffa» nel 1953, l'antÌIComunismo e l'anti.sociaHsmo congiunti per tanto .tempo dellaDemocrarzia crdstiana e del gru!ppo dkigentedella Volkspartei, l'esclusione del Partito co-munista e di altri partiti dalla Commissionedei 19, eocetera.

Il gruppo di potere sudtirolese sta pagan-do anch' esso insieme con la Democrazia cri~stiana l'eccessiva lfiducia riposta nelle tratta-tive bi1aterali e segrete tra i due gruppi dipotere.

Presidenza del Presidente FANFANI

(Segue A L BAR E L L O). 11carattereinnaturale dell'alleanza ha provocato moltigrav'i danni 'cosÌ agli operai itaHani, come aquelli tedeschi. In considerazione del carat-tere di interesse generale del problema noivogliamo speral'e che l'acoenno del Presiden-te del Consiglio, a questo proposito, cioè es-sere quello che ci sta davanti un problemache trascende gli interessi delle parti, avràuna qualche applicazione. Se dovessimo giu-dicare dal modo segreto .ed esclusivo delletrattative tra i gruppi di potere, noi avrem-mo di che dolerei e di che disperare. Ma di-sperare noi non vogliamo: intendiamo anziricordare, mentre ci accingiamo ad affronta-re e risolvere, speriamo positivamente, ilproblema della convivenza dei vari gruppilinguistici nella regione Alto Adige, mentreci accingiamo ad elevare quasi al rango di

regione autonoma le provincie di Trento eBalzano, che, nella regione Friuli-VeneziaGiulia, ad esempio, esiste ,il problema del ri-conoscimento pieno dei diritti della mino-ranza di lingua slovena.

È stato giustamente detto che il livello didemocrazia di un ordinamento statale si mi-sura dal grado con il quale questo ordina-mento risolve positivamente il problema del-le minoranze etniche e linguistiche. Noi ciauguriamo che la nostra Repubblica risolvaquesti prorblemi al livello più alto, quello del-la hbertà, del libero consenso democraticofondato sulla parità dei diritti dei cittadini.

Siamo perciò favorevoli alle modificazionicostituzionali per l'allargamento dei poteriaUe pmvincie di Trenta e Balzano; ,siamo fa-vorevoli alla soluzione oompleta della ver-tenza sulla base di un complesso articolato

Senato della Repubblica ~ 11889 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimend.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

di accordi. Siamo favorevoli anche agli ac~cardi di carattere internazionali intervenuticon l'Austria; siamo favorevoli al ricorso al~l'arbitrato del tribunale internazionale del~l'Aja. Il Gruppo del PSIUP però si limiteràintanto all'astensione perchè parecchie clau~sole del pacchetto ci lasciano perplessi, altreaddirittura ci trovano contrari. Ci asteniamoperchè intendiamo. non preèluderci la stradaalla possibilità di interventi migliorativi incorso della discussione delle leggi di attua~zione. Ci asteniamo perchè abbiamo scarsa anessuna ,fiducia nei gruppi di potere che siapprestano a gestire l'attuazione delle misureannunziate. Infine principalmente ci astenia~ma perchè, in tutta questa vicenda segreta dicarattere diplomatico e contrattuale tragruppi di potere, sempre muta è stata la vo~ce del popolo lavaratore che solo con la suaideologia ispirata al progresso della frater~nità tra i popoli può superare le anguste ibar~riere del nazionalismo e del particolarismo.

Nan si è voluto prestare attenzione aMeaspirazioni dei giovani che vogliono cono~scersi e intendersi; che nan vogliono questia~ni di frontiere o di divisiani linguistiche; chevogliono rompere gli steccati delle incom~prensioni funeste del passato. (Vivi applausidall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par~lare il senatore Dalvit. Ne ha facoltà.

D A L V I T. Onorev.ole Presidente,onorevale Presidente del Consiglio, onore~voIi sena1tori, il camplesso deMe misure pro~poste ,dal Governo per la chiusura della que~stione altoates'ina e per un nuovo assettodell'autonomia del Trentino~Alto Adige èposto oggi aIJa nostra attenzione e al no~stra voto.

Dirò subito che per quanto riguarda lamia parte politica si tratterà di un vato fa~vorevole, per esprimere la convinz;ione che

ci si propone ~ da parte del Governo ~

un atto di civihà cam,presa e cosciente. cor~rispandente, altre che ai desideri, ai dirit~ti delle 'pO'polazioni del Trentina e ,dell'AltoAdige: diritti cioè di vedere rispettata edonorata una tradiziane plurisecolare di au~

5 DICEMBRE 1969

togoverno, adeguandola a bisogni, situazionie contingenze nuave, a 20 anni di distanzadal voto .della Castituente che varava, il 26febbraio 1948, lo statut.o speciale attual~mente vigente, con una soluziane che na~sce facendo tesoro di esperienze, anche do~lorose e drammatiche. esperienze del vell1~tenni o trascorso, e che offre una nuova pro~va di demacr.azia e di ,fiducia verso quelleminoranze che, entro i canfini nazionali,hannO' tuttavia titolo alla tutela delle pro~prie caratteristiche etniche, della lingua,della cultura, della tradizi.one, e non tantoe n.on sola per qudl.o che la Carta costitu~zionale repubblicana dispone a questo pro~pO'sito. quanto per un preciso impegno eduna nastra intima convinzione di democra~zia edi libertà, e eiò sia detto a far cadereanche, in parte aImel11O, diffidenze che tut~tara sussistono.

Vo~lio anche aggiungere che si tratta diun vato meditato. L'esperienza di oltre quat~tro lustri di vita regianale autonama con~forta questa deeisiane. Anni di esperienza in11osizioni di responsabilità mi fanno dire su~bito che va dato atto in primo luaga al p[1e~sidente del Consigliio .onorevole Rumor diaver saputo con questo tmportante passocompletare un valido e 'Paziente lavoro lCam~piuto lungo questi anni dai vari Governi delnostro Paese.

Una grossa meditata responsabHità, di~cevo, che dobbiamo assumerei anche per~chè essa chiama in causa in una visione coe~rente democratica ed impegnata sia i Go~verni interessati che ~ e questo è Der me

il titolo fo'ndamentale ~ le popolazi.oni in~

teressate.

Vorrei ricordare agli .onorevoli callegbied all'opinione pubblica, al di là delle de~formazioni passionali cui questo ,dibattitodà occasione, l titoli e i ,precedenti di qUB--sta autanomia, che oggi si mO'di,fica nellestrutture e nelle articolazioni, ma che tut~tavia rimane in un nesso regioncle che po~trà, spogliato in parte degli oneri e anchedelle asprezze polemiche del potere "mmi~n+;trativo, meglio assolvere quello che èuno dei compiti più alti che all'aut.onomiadella nostra terra è stato assegnato' creare

V LegislaturaSenato deUa Repu.bblica ~ 11890 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antlmerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nel cuore del nostro continente quel pontesul quale civiltà e popoli, culture ed econo-

I

mie potessero incm1trarsi realizzando in an-tkipo una ,piccola Europa.

Come tutti ricordiamo, i primi anni di vitaautonoma possono essere definiti positivi,sul piaDo Idella ,conviv.enza, anche se nonmanoarono contrasti: ma contrasti suUe co~se, mai sui princìpi.

L'appello formulato da De Gasperi in Par~lamento il 31 gennaio del 1948 (<< converrà.che in questi corpi amministrativi non en~tri troppo la politilCa; bisognerà arnivare alconcreto e fare dell'ambiente l'egionale pri~ma di tutto e soprattutto una buona aa:n~ministraz:ione }») parve trovare ascolto. Si

era in piena epoca di ricostruzione del Pae~se e la realtà delle cose in molti casi pre~valeva sulle teorie. Non difettarono in que~sto periodo, e cioè verso la fine del 1951,i riconoscimenti della bontà del>la soluzio.ne e delle prospettive autonomistiche an~che da parte di autorevoli rapiPresentant'idel gruppo di lingua tedesca; funzione ~

dicevo ~ che appare dai primi anni dellaregione e cbe !'insufficienza degli strumen~ti, l'incomprensione e gl'i errori degli uomi~ni, il risorgere o il nascere di paure dimen~ticate e talora alimentate non disinteressata-mente da centra:li nostalgiche e nazionaJlisti~che, nostrane e di fuori di noi, hanno para~lizzato nelle SUe possibilità di azione.

'È un compito al quale il Trentino~AltoAdige è da sempI'e chiam2-to, posto come èa raccordare sulla via più naturale le civil~tà del centro Europa con quelle del bacinomediterraneo; una funzione che è semprestata assolta, caratterizzando nella luncra

b

vicenda dei secoli trascorsi questo territo,ria come un'entità a se stante che rientrasì, per il corso delle sue acque verso la Na~zione ital'iana, ma che ha ospitato ed accol~to in una lunga altalenante vicenda anchemassicce minoranze di l,ingua e di culturatedesca, spintesi talora Ial'gamente a suddel Brennero e arginate solo, nella loroespansione linguistica e culturale, dalla fer~ma e dignitosa resistenza dei trentini.

Non mi occuperò delle vicende varie efortunose, durante le quali le popolazionitrentine e altoatesine difesero sempre con~

tro gli austriaci, i bavaresi ed i napoleoniciquello che consideravano un 'inta)1:gibile pa~trimomo dI liibertà. Ma di queste lunghe vi~cende vorrei neordare un episodio che èIcertamente più famoso che oonos/ciuto:quello della cattura e dell'esecuzllOne da par-te degli eserciti napoleonici di Andrea Hò~fer, trasformato poi, non moltI anni fa, inun simbolo antitaliano, quando invece èvero che Hofer gUIdò una insurrezione po~polare contro gli invasori franco~bavaresied ebbe al suo fianco 'in questa impresa ti~rolesi, trentini, be.l1unesi ed anche hrescia~ni. E quando giunse l'om della sventura, eglira1ccolse a Trenta ed a Mantova la soh.da~netà accorata e la difesa intrepida dellegenti di lingua italiana; e a Mantova il mo~numento che lo ricorda è ancora oggi infio~rata da mam itaHane. Mi pare caratteriz~zante questo episodio per sintetizzare unasituazione composita, che probabilmenteparte dell'opinione pu,bblica nazionale nonha mai del tutto oompreso nel slignificatodella sua tradizione, nelle implicazioni del~le sue vicende, nelle cont,rapposizioni, se vo~lete, della sua storia perchè effettivamen~te, se il Trentina-Alto AJdige si poneva com~patto verso l'esterno in difesa dei prolPridiritti generah, all\nterno di esso propriola scuola delle antiche libertà, la fierezza delcostume, l'abitudine all'autogoverno spessoponevano in contrasto le valli con i centri,i ladill1 con i tedeschi e 'i tedeschi con gliItaliani, m un costante confronto.

Ma la nostra vicenda, quella attuale, a:f~fonda le sue radici in tempi aS5ai più vicinia noi; fiorisce e si sviluppa nelle sue a1ter~nanze drammatiche, mentre i nazionalismiprendono piede ed avviano quei processidI irreversiibile trasformazione che hannomutato l'Europa nella carta geografica enei sistemi di Governo. Mentre fermentanon;:lle popolazIOni questi sentimenti e si re~gistrano nel resto d'Itaha i fatti dell'uni-ficazIOne nazionale, alla quale con le armie il pensiero le genti trentine hanno datolargo contributo, il Trentil1o~Alto Adige sitrova improvvisamente privato dalle con~tingenze storkhe della Sua più importantefunzione e stretto tra i confini rigidi del Lom~bardo Veneto, passato all'Italia, e il peso

Senato della Repubblica ~ 11891 ~ V Legislatura

222" SEDUTA (antimerzd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

crescente della massa tedesca che guardadal nord a quel confine con le diffidenze ei timori che tutti sanno. Il confine diventam pO'ChI decenm un'immensa linea di forti~ficazione, mentre il territorio, trasformatoin retrovia e flagellato daNe malattie e dal~la carestIa, vede paurosamente decadere lesue risorse economiche e bloccate le sueposSIbilità dI sviluppo. E questo per il Tren~ti110 'll1 particolare, dove l'agricoltura, im~postata sulla piccola proprietà e perciò piùdebole, aveva cominciato a trovare in talu~ne forme di IndustrialIzzazione una valvoladi sfogo.

Ora rimane solo la via amara dell'emi~gratione per la gente di cadeste valli. E sitratta di decine di migliaia di uomini vaH~di che abbandonano la loro terra per tra-piantare ovunque, dal Brasile agli Stati Uni~tI, quelle colonie che ancora OggI conserva~no lingua e costume .di allora

Quando, nel 1918, l'ultima guerra risor~gimentale porta finalmente i confini nazio~nali là dove Dante li aveva vaticinati, man~ca allo Stato italia'no una tradiz'ione ed unaesperienza atta ad accogliere e ad interpre~tare le autentiche aspirazioni delle popola~zioni. C'è tuttavia un impegno solenne, cheè già stato ricordato da un collega, al ri~spetto del1e autonomie e dei priviJegi, san~cito da dichiarazioni governative e da undiscorso del1a Corona. C'è la speranza chei problemi etnici 'Siano compresi,che si ca~pisca, come pure tal uni insegnano, come lem'inoranze non debbono necessariamenteessere un male, ma possono anzi, con l'ap~porto di diverse, e non per quesito menovalide esperienze e tradizioni, arricchire ilPaese che le accoglie.

Purtroppo al1e promesse e agli impegnifece seguito il fasC'Ìsmo, che privò del1a li~bertà tutti gli 'italiani, ma che lassù provo~cò un danno incalcolabile, instaurando unapolitica di snazionalizzazione che ,per ventianni ha seminato risentiment,i e odi, il ri~cordo dei quali ha costituito ostacolo al1aripresa dei rapporti ed esca al1e diffidenze.Su questo terreno De Gasperi si trovò adoperare quando sottoscrisse con Gruber aParigi il famoso accordo; un terreno semi~nato di ricord'i di solidarietà antiche, ma

anche dei frammenti pm vicini di laceran~tI contrasti. Nè De Gasperi si illuse mai cheIl patto di Par'lgi e lo statuto di autonomiache ne sortì potessero costituire la soluzio-ne finale e tota,le al problema altoatesino.Quando ~ come ha ncordato ~ parve che,

nei suoi primi anni, la regIOne si avviasseveramente a realizzare una uniC'ità di inten~tI e di opere, eglI ripetutamente Cl ammonìche l'Europa sembrava avere ben poco im~parato dalla recente grande guerra e che lecontrade del Continente erano percorse an~cara da gente pronta ad attizzare ,il fuoco,laddove esistevano mati-vi di frizione poh~Lca. Bisognava opporre a questi sfasati nel~la nuova politica gli antkorpi della soEda~rietà europea. Ebbe ragione anche in que~sto, e il suo preoccupato presagio si avverò'per l'Alto Adige, che era uno dei punti didebolezza del1a convivenza europea. Previ-s,iom purtroppo aiutate (sarà pur necessa~ria dirlo) da certa insensibilità che ambien~tI centrali del1a burocrazia hanno spesso di~mostrato di fronte ai problemi delle auto-nomie, ritardando fino all'esasperazione lenorme di attuazione, lesinando mezz'i finan~van, attuando talora tattiche di nnvio e di::tttendismo dI fronte a problemi dalla solu~zione dei quali d~pendeva la fra,glle pace et~nica che si era per qualche anno realizzata;:uutate (e anche questo è necessario dire)\dal rifiorire di nazionalismi che parve~'ro nei giorni più bui far risorgere gl,ispettri de11a violenza e del terrOI'e gr,azieaHe più disparate complicità, interne talune,esterne le più Arrivammo così alla notte deifuochI del giugno del 1961, quando l'ondatadel terrorismo si sfrenò nella sua massicC'Ìaoperazione e diede il via ad uno stillicidio dimanifestazioni che scesero fino all'abiez,io~ne dell'agguato e dell'assassinio a freddo.Mi pare qui necessario affermare come lagrande maggioranza della popolazione alto~atesina di lingua tedesca sia stata cOlmequella it2-lianavittima della situazione ecome buona parte degli stessI protagonistidi queste cronache, anche altoatesini, fos~sero elementi :nanovrati e illusi, strementiinconsapevoli di più vasti disegni. Mi parenecessario ricordare, accennando a questiavvenimenti, la fermezza dei Governi italia-

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11892 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ni che hanno- sempre rifuggito la stradadella pur possibile repressione violenta, ope~rando in successione costante sulla via del~la trattativa e della comprensione, ed asso-danni all'omaggio alle forze di polizia, aicarabinieri, ai soldati tutti, che in quelledifficili giornate hanno dato prova di ahis~sima dediz'Ìone al dovere e serenità nel sa~crificio e di paziente comprensione.

Da 'quelle giornate a da quella situazioneprese avvio l'iniziativa nuova, quella cheoggi qui si conclude, quella di una pazientericerca di soluzioni che potessero, rispet~tando i diritti Fondamentali dello Stato ita~liana, dare soddisfazione alle richieste diuna minoranza che si riteneva (e forse nonsempre e non del tutto a ragione) danneg~giata nella struttura autonomistica che erascaturita dall'accordo di PaI1igi. Dico nonsempre e non del tutto a ragione, perchè èdifficile dimenticare l'ingenerosità di taluneaccuse che per qualche temiPo riecheggia~rana negli ambienti altoatesini d'i .lingua te~desca nei confronti dei trentini; accuse inverità che si sono ridimensionate da soleforse di fronte alla riflessione e al ricord~di quanto e quante volte le minoranze dilingua tedesca dell'Alto Adi2"e hanno trattobenefido daU 'autorità, dal prestigio e dallacomprensione dei rappresentanti trentini.

Non sarà inutile r'icordare l'opera della de~putazione trentina nel 1947 per la stesuradello statuto, opero svolta in contatto cO'r~diale e in appoggio convinto ai rappresen~tanti sudtirolesi. Come non sarà inutile pi~cordare che i mutamenti dello statuto re~gionale che oggi si affrontano furono nchie~sH tra i ,primi dai democratici cristiani tren~tini

Di fronte alla pur obbligatoria constata~zione che questa riforma ~ trasferendo al~le provincie gran parte delle compet1enze og~gl affidate alla mgione ~restrringe lo spa~zio fisko, la ,consistenza demografica, il pe~so insomma che le rkhieste future :potran~no avere nel contesto nazionale, rimane laconvinzione nostra che ciò potrà essere ri~pagato in larga misura dal maggiore impe~gno che gli amministratori locali potrannoe dovranno porre alla conduzione della co~sa pubblica, aUa realizzazione dI program-

mi che non guarderanno rpiù soltanto ed inmisura preminente, secondo la struttura~zione che lo statuto attJua,le prevede, alla di-fesa delle caratteristkhe culturali, lingui-stiche, di ambknte e dei territori; ma que~ste competenze dovra,nno eserdtarsi nel piùlargo contesto ~ e più difficile ~ dei pro~

blemi di sviluppo economico, di traS'forma~zione sociale, di adeguamento ad una real~tà che si evolve ,giorno per giorno. Forse gliamici di lingua tedesca che porteranno que~ste responsabi.lità si renderanno effettiva~mente conto allora di quel che la regioneabbia fatto, in questi venti anni, anche perJoro e ne trar1ranno, lo auguro con ogni cor-dialità, incitamento per proseguire e mi~gliorare l'opera che finora è stata slvolta.È vero anche che le pO'polazioni e gli isti~tuti autonomistici hanno pagato :pesante~mente questi undici anni di crisi e d'i diffi~coltà di ogni tipo.

Autonomisti convinti come siamo, poss,ia~mo ,anche avvertire un senso d'i disagio perlo svuotamento della l'egione. Sotto moltiaspetti non posso non vedere ancora la di~mensione regionale dell'autonomia per il pe~so spedfico che essa ~ con l'unità delle dueprovince ~ potrebbe esprimere anche nelfuturo ,contesto del generale ordinamentoregionale italiano. E, ne sono oonvinto, an~che per i risultati di crescita di reciprocorispetto, di soHdarietà e di collaborazioneche sarebbero potuti scaturire da una con~tinuità di incontro delle due comunità pro-vindali.

Ma mi rendo anche conto che oggi valedò che è fondamentale, essenziale. lega toai valori politici di fondo, a quelli che pos~sono portare maggiore serenità alle popo~lazioni, dare ad esse maggiore responsaib1li~tà nell'autonomia.

E ~ come è emerso anche .nella discus~sione recente nel oonsigHo regionale delTrentino~Alto Adige, con pensiero che iocondivido ~ il fatto che si modifichino le

strutture non determina una spaccatura ef~fettiva nelLa regione. Le ragioni ed i mo~tivi di incontro e di cooperazione tra tren~tini ed altoatesini, soprattutto neUa pro~spettiva dei comuni interessi nel quadrodella programmazione nazionale, faranno sì

Senato della Repubblzca ~ 11893 ~ V Legislatura

222" SEDUTA (antlmend.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

che, nell'ambito locale, si ritroveranno mo~rivi di scambio, di emulazlOne e, se vogliamo,anche dI cooperazione.

Ho parlato dei trentini e degli altoatesi~n1 e qualcuno potrebbe ricordarmi, magaripolemicamente, le prospettive della convi-venza fra l van grupp'i linguisti,ci in pro-vincia dI Balzano. È vero che il pacchettoindIca a questo proposito formule e con~gcgn.i particolari, alcuni assolutament,e ine~diti, i quali dovrebbero agevolare, garantirei migHOIri modi del conviveDe fra i varigruppi.

Ed è anche vero che esse formule sonostate accettate, e in maniera peraltro cheavremmo auspicato più larga, dalla SVP edalla maggioranza del gruppo di lingua ita~liana: vorrei limitarmi anche qui ad un giu~dizio di sintesi. L'aver convenuto che vi pos~sano essere strumenti idonei per garantireun pacifico svolgimento della vita in AltoAdige è già un grande risultato, anche se idubbi es,pressi dal collega Brugger hannosotroIineato più gli aspetti negativi che quel-li positivi.

È l'avvio concreto al sUlperalmento ~ ono-revole Presidente Rumor ~ di stati d'ani~ma di ansia, di paure, di diffidenza che co-stituisce un fatto, largamente positivo di cuile 'popolazioni non possono non esser ri-conoscenti a lei ed allo Stato italiano, sen~tendos'i altresì direttamente impegnate sulpiano civico, sul piano della democrazia,sul piano della vita e dello sviluppo di tut.ta la comunità aIuoatesina.

Molte delle soluzioni indicate nelle con~clusioni della Commissione dei 19, com.pletate ed integrate durante le successivetrattative a livello interno con i rappresen~tanti della V olkspartei ed a livello interna.zionale, sono oggi dinanzi a noi. S'i trattadi misure che penso ognuno abbia esami.

nat0' con l'attenzione che meritano e sullequali i 'Partiti hanno già antic'ipato in lar~ga misura le loro conclusioni, sia neUe se.di nazionali che nel corso di UI11dibattitoche si è svoilto la settimana scorsa &1 con~siglio regionale del Trentino~Alto Adige. Siè criticato il 'pacchetto per la minuzia, esa~sperante si è detto, con la quale le misuresono state indicate. E 'potrebbe anche esse~

re una critIca accettabile, se non ricordas~sima troppo bene quanto, invece, l'indetey-minatezza dI talune enunci azioni dell'accorr~do di Pangi e dello stesso st,atuto SIanostate alla base delle disc0'rdie e delle incom~prensio11'l successive. Che il pacchetto ab~bia bis0'gn0' di un coordinament0' è indUib~bio; non foss'altro che per chiarire autore.volmente che ~ fatte salve le misure parti~colan dI carattere etnico ~ tutte le com-petenze che vengono assegnate al Sud~ Tir0'l0'vanno in uguale misura attr'ibuite alla pro-vincia di Trenta, sia che esse promaninoda precedenti competenze regionali, sia cherappresentmo nuove concessi0'ni dello Sta-to. DI questo no,n penso sia nemmeno il ca~so d'l dubitare: SI tratta di un tPreciso im~pegno del Governo, già espresso in passa-Lo e ripetuto nelle dichiarazioni del Presi~dente Rumor.

Rinlane tuttavia intatta la sua sostanza2, fondo, quella di adeguare alle mutate si~

tuazioni pohtiche, economiche e sociali larealti dI un territorio e di popolazioni che,nel contesto unitario dello Stato, hanno vo~lontà e titolo ad una profonda articolazionedel poteri di amministrazione, perchè pos-sano, come vogliono, dar prova miglioredI sè.

La programmazione, che è posta alla ba~sedei nostri impegni, la riforma regionaledello Stato, che stiamo per attuare, sonomomenti stori.cl del nostro divenire nei qua~li anche questa nuova artioolazione dI un'au~tonomia speciale ~ a risposta di specialisItuazioni e bisogni ~ s'i colloca, diversifi~candosi ma non contrastando.

Sappiamo tutti, onorevole Presidente delConsiglio, che l'atto con i,l quale, sono certo,

anche questo ramo del Parlamento vorràdare il via alla ser,ie di adempimenti cheCl vengono proposti non segnerà la fine el'achIUsura di ogni problema. Il funzionamen~to delle nuove strutture, gli indirizzi eco no-mio e sociali che siÌ vorranno prendere sa-ranno ancora condizi0'nati dalla volontà de~gli uomini. Per parte sua, Il Governo hacreato valide premesse per stabilire a chispetta ~~ in palrte notevole ancora al Par~

lamento, ma anche alle popolazioni inte~ressate ~ l'impegnativo compito di pro-

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11894 ~

5 DICEMBRE 1969222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO'

cedere. Perchè ~ è questo l'augurio che

io espnmo per le genti della mIa terrae, c.on ciò, a tutto 1<1 pa;ese ~ bisogna

che questa nuova .ocoasione sia colta daitrentini e da;gh altoatesind, dai citta,dinidi lingua italiana come da quelli di lin~gua tedesca o ladina: essere insieme, anchese distlinti, fOlrti e compreSI della visio~ne di una più vasta organizzazione statalee internaziOlmle, che non neghi, ma su~peri, le differenze di lingua e di tradizione,nell'impegno di rinvigorire il patrimonio c.o-mune di una civiltà che ha l'identica matri~ce cristiana ed ha secoli di oomunanza pro~fonda. (Vivi applausi dal centro. Congratu~lazioni).

P RES I D E N T E. È iscritto a par~lare il senatore Luoohi. Ne ha faooltà.

L U C C H I. Signor PJ1esidente, .onorevolicoUeghi, il vato favorevol,e alila soluzione pro-posta per la vertenza dell' Ai!<tn Adige deri~vante daU'acoordo De Gaspeni~Gruber è lalogica cocnlusione di un atteggiamento a'lriguardo assunto dal Partito sociallista italia~no che è stato sempre caerente e che da mol~to tempo aveva indicato le soluzioni adegua~te per la conolusiane della vertenza: infattidobbiamo lamentare ill ritardo con ill qUallesi provvede a completare H quadI10 indicatadal trattato De Gasperi~Gruber.

Perfino le più semplici e mena discussenarme di ampliamento dell'autanamia deHaprovincia suggerite dalla Commissione deidiciann.ove, hanno dovuto aspettare bensei~sette anni, pr.ovocando nel m'Onda sudti~rolese della Siidtiroler V olkspartei e dei cit~tadmi di llingua tedesca della provincia diBalzano 11sospetto che rItalia democra~tiea e repubblicana o non sentiva ill pro~blema o voleva, con tI10ppa fadlaneria, pren~dere alla leggera le sue decisioni in meritoaU'annasa vertenza.

Il oontenuto del cosiddetto pacchetto ètale, can le sue 137 misure, che ci ha sor~preso in mO'do natevole lo scarso maJ1ginedi magga.oranza con cui Io stesso è statoaocettato dagli organi assembleari della Siid~tiroler V olkspartei. Certamente ha influen~zato i voti negativi la scarsa fiducia di molti

cittadini di Idngua tedesoa verso il Gover~no itaHano; ha pesata forse ill giuoco inter~no di partito nel tentativo di cambiare la di~rrgenza dello stesso e ha pesato, per unaparte, che pensiamo in percentuale moltominore, della popalazione, H tentativo difrapparre altri astacoli per giocare ail rialzoneUe richieste o per impedire ohe HIll giarno,che ci auguriamo vicino, rAustria dichiaricanolusa ,l'applicazione del trattato De Ga~speri.Gruber, ai fini evidenti di tentare lavia ddl' annessiane.

Dobbialm.:> ricordaI1e a queste minoranzeche, non tanto per conquista belHca, quantoper altre ragioni fondamentalH, il'iHusiane dimodificare i conHni aiprirebbe Ila stra;da aduna politica di revisiane fatta di revanscismoe nazianalismo e finirebbe in fando per crea~re nuavi problemi di minoranze, nuovi faco~Iai di cantese non :certo propizi a;Ua poH ticadell'unità europea che i sociaHs:ti e i demo~craiici con fervore e con soHecitudine vo~gliono raggiungere.

La presentazione a,l Parlamento del cosid~detto paochetto segna unatarppa nuova neirapporti tra 10 Stato italiano e la minoran~za di hngua tedesca deUa pravincia di BOIl~zana e cansente di intravvedere la ehiusu~ra definitiva deHa vertenza conlla vicina Re~pubblica aus.triaca.

Torna a merito del presente Gav,erno e dique110 pr,esi'eduto da:H'onorevole Moro J'averpreparato in modo cancreta questa favore-vole canclusiane. Si ripara con questa attoagli el'rori di una Ilunga gestione del potereda parte ddla Democrazia cristiana, anche ,insede regiona,le, che, non appHcando :lo sta~tuta di autonomia, ha elusa ,le aspettativedei cittadini di lingua tedesca dellla provinciadi Bolzano e le ripetute riJchieste di quanti,tra i quaH nan ultimo certamente il PSI,avevano in più oocasioni denunciato questaresponsabilità e suggerito alMa Democraziacristiana la via da battere sulla linea dli unaautentica autonomia che fasse capace di farpartecipare in modo veramente demacratical' en te pravincia aH' esercizio del potere am~ministrativo. Si è preferito, per pura vellei~tà di potere o per scarsa sensi:bHità autono-mista, burocratizzare la regione negli anni'50, insistendo ndla difesa oltranzista della

Senato della Repubblica ~ 11895 ~ V Legislatura

222" SEDUTA (antÙnerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

regione, ignorando l'articolo 14 del,lo statutodi alltonomia e le sue conseguenze.

Questa politica fu aocolta aLl'inizio dallaSudtiroler V olksparl ei che ne ,riceveva unvantaggio immediato sul piano deU'automa-tica divisione dei fondi fina:nzia,ri. Sucoessi-vamente il partito di lingua tedesca abban-donò questa poltica ed imboccò la via dellainternazionalizzazione deUa vertenza con ilricorso all'Austria e suocessivamente, da par~

t'e di quest'ultima, all'GNU. La vert,enza subìpoi il pesante condiziO'namento in senso ne-gativo del terrodsmo che insanguinò queHevalH ,e che provocò l'olocausto di tanti cit-tadini al servizio del Paese, per cui sentia-mo di associarci aUe elevate espressioni pro-nunciate qui dal:l'onorevule Rumor, Presiden-te del Consiglio.

Ebbene, onO'revoli colleghi, in quella ciI'Co-stanza h popO'lazione di lingua italiana dellaprovincia di Bolzano diede una splendidaprova di maturità civica, di intelligenza pOlli~tica, di coscienza europea non esasperandocon irrazionali ,ed inconsulte reazioni dipiazza una situazione già di per ,sè drammati-ca e nO'n lasciandO' che il suo 'legittimo sde-gno contro le manifestazioni del terrorismopO'tesse esplO'dere in viOilente J:1eazioni.

Qui nel modo più significativO' mi sembra

cO'gliere questa vocazione degli ita!lia:ni di 'Balzano ad una soluZJione padfica, nel conte-sto europeo, di questa vertenZia. Nel 1961 laCO'mmissione dei 19, in un paziente lavOIlOdi analisi e di studio, con il concO'rsO' deirappresentanti delta Siidtiroler V olksparteie di molti partiti it3ilialni, seppe esprimeJ:1ea larga maggioranza indicazioni numerose,tali, se applicate con soLlecitudine ~ e mOiltepotevano esserlo ~ da far rinascere la fidu~cia nella popolazione di lingua tedesca ecapaci di impedire suooessive oO'nseguenze.

Anche in questa circostanza il Partito so-cialista itailiano fu tra i primi a so,Jilecitare]'nmnediata emanazione almeno di quellenorme sulle quali si era creata all'intermo del-la Commissione dei 19 una larga malggio-ranza. ProbabÌilmente saremmo arrivati pri~ma aHa soluzione che oggi ci viene :pDOpO-sta e questa soluziO'ne sarebbe sta,ta certa-mente appoggiata da un voto più ampio ddlaSiidtiroler V olkspartei e avremmo elimina-

to certi deteriori sospetti e diffidenze che an~cara, ;;,ia pure in misura molto inferioI1eche nel 1960, aocO'mpagnano ,le odierne deci-siO'ni. n complesso deBe misure che l'aJltroieri sono state qui distribuite ha il saporedi quakosa di pI1eparato e di elaborato nelchiuso delle segreterie di ambasciata o frapochi protagOinisti della vita politica itatlia-na Negli ambientl della regione Trentino~AI~to Adige si è avvertito tutto ciò e da molteparti si è prO'testato in quanto nOin si è trat-tato di una larga" democratica consultazione,ma semplicemente di Uill'azione a tempi stret-tI e a carattere informativo 'Che ha lasciatosolo 101spaziO' esig!uo per svi!lup:pare qualchecritica e mO'lte osservaz10ni.

Come socialisti fautori da sempre di unapiù 'profonda partecipazione democratica del-le pOipolazioni, non pO'ssiamo non esprimerequi questo nostro riHeviO. E tuttavia, convin-tI come siamo che Oigni vertenza non debbaessere risOilta nè con la violenza, nè con learmi, nè con Il'imposizione autoritaria, salu~tlamo con soddisfazione la 'soluzione che ciè presentata.

A differenza di altri non riteniamo chesia sminuita ,la nostra autonomia e indipen-denza nazionale in conseguenza del previ~sto temporaneo collegamento con la cortedell'Aia, che semmai un giorno certamenteponà fine ad eventuali ingiustificate preteseche SI volessero ulteriormente presentare daparte della minoranza di lingua tedesca.

E del resto è estremamente chiaro che sesiamo qui a discutere di questa vicenda èperchè la stessa è sorta a seguito di un ac-cordo internazionale, l'aocordo De Gasperi~Gruber.

La patria non la si difende con Il'e trom~bonate demagogiche che erano il bagaglio ditempi passa,ti,ma con un'azione res'Ponsa~

, bile, con decisiO'ni meditate, nel nostro caso

specifico con la giusta applicazione di atti,praticI derivanti dal dettato costituzionale.

Dobbiamo però, per es1genze di chiarezzae perchè siamo convinti che qualoosa di me-gho si possa ancora fare, sollevare alcuneriserve su determinate misure che non ciconvincono.

La scuola, questo insostituibille strumentodi formazione del cittadino, nelle misure pro~

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11896 ~

5 DICEMBRE 1969222" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

postle è relegata in una posizione in cui sonoprevalse esigenze di carattere burocratico eamministrativo e di posizioni di pO'tere al~l'interno della stessa. Anche se sappiamoche Dggi le condizioni nDn sono s:toricamen~te mature e che oerti prDvvedimenti potreb-ber'Ù esasperare ,la situazione, diciamo chedobbiamo iniziare UJna politica nuova per ilascuola in Alto Adige, poilitica nuova che traeverà i suoi cardini in una scuola bilingue, al~meno all'inizio cOlme ,esperimento nell'ambi~to della scuola italiana. Mentre fin'Ù ad oraa:uspichiamo nell'una e neH'ailtra scuOlla <l'au~tOlgoverno degli insegnanti e degli studenti

cO'n la reale possibilità di elaborare e affron-tare i problemi deHe singole scuole svin~colato daWodierna struttura burocratica edisciplinare.

Vogliamo attraverso la souOlla aprire unaprospettiva capace di superaI1e le 'Ùdierneseparazioni scolastiche, dal carattere conser-vativo e antidemocratico che mal si adeguaalle esigenze dei tempi europei e al,le ilegit-time aspirazioni della gioventù di ilingua te.desca e di lingua italiana.

Nel quadro di questa prospettiva SicO'hsti-ca si colloca la prO'p'Ùsta di istituire a BO'l-zano una università bilingue che rappresenta

i'1 punto di ~ncontJ:1O di due ricche tradizio~ni di iooltura, la palestra per un confrontofra due esperienze stOlriche e culturali vissutein mO'do a volte drammatico, Ila possibi1itàdi vivere in futuro sul piano cu1tura:le in unaarmonia umanistica che svi~UJP'Pi 'sempre dipiù nei giovani una autentica democraticacoscienza europea.

Nell'intento di riparare altentativ'Ù sna-zionalizzatore del regime fascista deI pub-bUco impiego a danno del grupp'Ù etnico dilingua tedesca non si è trovato di meglio cheaffidarsi ana misura delllla proporzione etni~ca. Su questo terreno H Partito socialista ita~liano è stato sempre contrario per moilte evalide ragioni; è un orite:ri'Ù discriminatorioche off.ende il diritto del cittadino secondo idettami costituzlionali; è un elemento anchenena situazione altoeatesina che può provo~care ulteriori ingiustizie, di diffidle applica-zione in molti casi e che, Se apphcat'Ù in per~manenza, c8ntribuisoe a conservare situa,zio~ni che vanno superate con ill tempo. AH'atto

di trovare applicazione adeguata al1'artico~lo 1 lettera d) dell'aooDrdo di Parigi che pre-vede uguaglianza di diritti per l'ammissiDneai pubblici uffici ano scopo di attuare unapiù soddisfacente distribuzione degli impie-ghi tra i due gruppi economici, nO'i siamocerti che si patrà trovare cOon la SudtlrolerVolkspartel un sistema più corretto e nODaffensivO' dei diritti dei cittadini e in tal sen-

SO' rivOllgiama invito specifico al Governo.P,er quanto rlguarda il caIJocamenbo è no~

stro particDlare desiderio che di pari paslsoaHa prDbabile funziDne delila 'legisbziDne na~zionale in materia, si faccia pO'sto anche insede provinciale alla presenza dei sindacati,evitando tentazioni discriminatO'rie neli!'av-viamento al,lavoro.

Esiste ancora ill grave problema di dareun nuovo contenut'Ù aMa regione, dopO' chegiustamente si sono trasferite molte \CIompe~tenze aiHe due provincie di Bolzalno 'e di Tren-ta. L'importanza e la struttura del,la regionesi evidenziano aumentando Ila rappresentan-za numerica nel,l'assemblea e lasciando lIema-terie dell'O'rdinamentO' di alcuni enti territo~riali cO'n competenza di c'Ùntributi di milglio~ria 'O competenza sru:l libro fondiario, e conpoche altre competenze. Se è anche sua con~vinziO'ne, onDrevole Rumor, cOlme ha espress'Ùieri aHa Camera dei deputati, H nDn voler sa~crificare il valore della struttura regionrule,si pO'ne i,l problema di da~e aMa stessa com-petenze nuovle e un contenuto nuovo chep'Ùssa giustificare la sua esistenza per ope-rare effettivamente sui grandi temi di pOlli~tiea economica che interessano l,e due pro~vineie.

SignO'r PresLdente, onmevaJi coiHeghi,con~eludo riaffermando il voto favorevole delbmia parte politica aMa soluzione prop'Ùsta. IlPartito sO'cialista italiano è certO' che nel cor-so delle discussioni che si sucoedenmno SUlsingoli provvedimenti ci sarà la possibiHtàdi rimediare a qualche altra misura che O'ggisi presenta '0 disorganica o di .scarsa capacitàapplicativa o e1lemento di ulteriore confu~sione.

NeHa sostanza il Partita socialista dirà sìa questa soluzione, pur essendo oonvintO' chenon basteranno disposizioni, leggi o decretia mutare e migliorare la situazione altOlate-

Senato della Repubblica ~ 11897 ~ V Legislatura

222a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 5 DICEMBRE 1969

sina, se non ci sarà una vera volontà politicadi superare la tentazione permanente della,contrapposiziOlne etnica na,zionalistica daparte della Sudtiroler V olkspartei; se non.ci sarà da parte dell'HaUa la volOlntà di ope~rare senza furbe l'ie burocratiche, ,lungagginisnervanti per consentire che la mole note~vole delle misure programmate diventi pre~sto operante reailtà.

Il GOIverno itaEano deve a sua vOllta valo-rizzaDe >l'importanza economica deLla pI1Ovin~cia di Bolzano e la sua ubicazione geografi~ca con il concorso delle amministrazioni lo~caH ai fini di promuovere il miglioramen todeHe attuali componenti delle grandi oOlmu~nicazioni cOIn il NOIrd Europa che si chiama~no autOlstrada, aeroporto, Unea ferroviaria.Con questo strumentO' si contribuirà ad im~pedire l'isolamento di Bolzano, i,l decadimen~to della sua econOlmia; si contribuirà a rom~pere certe stratificaziOlni economiche ches:pesso hanno mortificato le esigenze deglistessi ,lavoratori di lingua tedesca.,

La maggiore autonomia deHa proviÌncia diBolzano non deve servire ai cittadini di lin~gua tedesca per rafforzare certe barriere co-me strumento di potere e di confronto inba:se ad unà semplice conta numerica: deveserviDe invece per inserirsi sempre di piùneIl'evo:luzione deN'Europa con tutte le esi~genze di tempi nuovi, di tecniche nuove deMenuove generazioni.

Allora soltanto la vertenza sarà definiti~va:mente chiusa e si sarà creata queH'armo-niosa coesistenza che è l'unica premessa diun effettivo sviluppo economico dell'AltoAdige. (Applausi dalla sinistra. Congratula~zioni).

P RES I D E N T E È iscritto a par~lare il senatore GaravelH. Ne ha faooltà.

GAR A V E L L I. Signor Presidente,onorevole Presidente del Consiglio, onore~voli coUeghi, ritengo di interpretare il sen-timento di tutte le parti pO'litiche di questoramo del Padamento e di tutti i suoi com~ponenti affermando éhe il Senato sente pie~namente tutta J'importanza, direi l'eooezio-nalità del provvedimento che viene sO'ttopo~sto al nO'strO' esame, di tutta la preocoupa~

zione che si avvertiva così chiaramente nellecomunicaziO'ni dell'O'norevole PDesidente delConsiglio.

OnorevO'le RumO'r, io nOln so Se ella avesseprevisto, allorquando con indubbio senso diresponsabilità si assunse il compito per mOlltia:spetti ingrato di costituire e pDesiedere 1'at~tuale Governo, che sarebbe toocato a Ilei ilcompito di presentare aLle Camere questoprovvedimento. Anche se sappiamo bene cheesso è Ila conolusione di un prOlcesso che par~te da molto lontano, non v'ha dubbiO' che'per l'avvenire i politici ed anche gli storicinon potranno disgiungere questo cO'siddettopacchetto dal suo nome; e desidero subitoprecisarle, onorevole Presidente, che ,la par~te a nome della quale parlo, H Partito soda~lista unitario, si augura senza riserve che ilgiudizio dei posteri, basato orvviamente sul,leesperienze che i fatti dovranno pJ1odurd, pos~sa essere tale da cOInfortare, oltre che l'indub~bio impegno del suo Gov:ern0' e di quelli chein precedenza hann0' operat0' per arrivare 3.'1presente provvedimento, anche e 'soprattut~to le legittime aspettative che daH'attuazionedel paochetto tutti i democratici e tutti gliitaliani si attend0'no.

I termini generali del problema sono ab~bastanza noti perchè richiedano di essere an~cara qui ripetuti; ma poichè il tema è tale daprestarsi a facili e appariscenti speculazioniretoriche, come da certe parti è stato rattosenza risparmio di argomenti dei quali il mi~nimo che si possa dire è che sono quantomeno superficiali, occorrerà pure riconosce-re che detti termini non sono il frutto di unun cosiddetto raptus rinunciatario dei Gover~ni italiani, ma traggono origine dal noto ac~corda De Gasperi~Gruber del 1946, conclu~so ~ occorre pur dirlo ~ in un clima chenon ,forniva allora di per sè assicurazioni va~lide a che il problema del confine del Bren-nero non dovesse seguire la stessa sorte deiconfini dell'Istria o della Savoia.

Occorre ,anche precisare, sempre per la ve~rità dei fatti, che la cosiddetta internaziona~lizzazione del problema non è certo scaturitada un nostro inconsulto atto, ma deriva dal~la iniziativa austriaca che l'Italia, forte dellasua buona fede e del suo buon diritto, habensì contestato e contrastato, ma che non

V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 11898 ~

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poteva ovviamente ignorare, nel quadro degliimpegni internazionali nei quali il nostroPaese è collegato.

Comunque il Governo italiano afferma perla sua parola, onorevole Rumor, il puntodi vista sempre sostenuto, di ml'ere cioèapplicato gli accordi di Parigi e di propor~re oggi autonomamente una serie di misureche non tanto e non solo mirano a porre de~,finitivamente fine alla controversia con l'Au~stria, ma ancora meglio vogliono attestaredella concezione democratica che è a rfonda~mento dei rapporti tra lo Stato e tutte lecomponenti della nostra comunità nazionale.

In questo spirito noi socialisti democrati~ci, coerenti con la nostra impostazione tradi~zionalmente pacifista e tesa a ricercare inogni modo possibile le vie della padfica efeconda convivenza e collaborazione tra i po~poli quale condizione prima per il libero pro~gl'esso degli stessi, non possiamo certo rin-negarla quando si tratti di applicarla ad unaminoranza linguistica compl'esa nei confinidella Nazione.

Detto questo e proprio percrrè del pacchet-to condividiamo lo spirito essenziale che loanima e lo giustifica, non possiamo certonascondere motivi di perplessità, anche gra~vi, che suscitano tal uni aspetti dello stesso.In definitiva tutto il pacchetto è centrato sulproblema della proporzionale, che ne costi~tuisce, per così dire, l'architrave. Se cade laproporzionale, cade anche il pacchetto e nonv'è dubbio che su questo punto tutti i par~titi abbiano già espresso le loro perplessità,tranne, beninteso, la Volkspartei.

In effetti bisogna comprendere la richiestadel gruppo tedesco, anche se può semb:mreuna pillola un po' amara da ingoiare. Con-tro ad una percentuale di popolazione di lin~gua tedesca del 65 per cento, è noto che ilnumero degli impiegati pubblici o parapub-bliciè, per circa 1'80 per cento, di Hngua ita~liana.

È giusto altresì che senza trastferimentonelle altre provincie, il che per i cittadini dilingua tedesca sarebbe innaturale e di£ficol~toso, un numero maggiore di impiegati dimadre-lingua tedesca possa con il pacchettoaggiudicarsi quella possibilità di lavoro allaquale giustamente aspira. Ma ci sembra in

verità eccessivo l'ancoraggio della propor~zionale ad una legge costituzionale, quandosarEJbbe stata sufificiente una legge ordinarialimitata al tempo necessario per raggiunge-re un giusto equilibrio tra i due gruppi etni~ci, anche perchè non possono e non devonoessere trascurati i criteri di selezione in baseai titoli e alla capacità dei singoli concor~l'enti.

La stessa soluzione del problema scolasti~co come è stato detto anche dall'oratore che,mi ha preceduto, non ci trova pienamentesoddisfatti. Questa rigida divisione tra scuo~le italiane e scuole tedesche non può assolu~tamente essere considerata soddisfacente, ri~chiamando essa concetti, direi quasi, diapartheid, di divisione razziale, i quali, oltread essere sostanzialmente antidemocratici eantieuropei, non crediamo corrispondano aisentimenti attuali delle giovani generazioni.A tale proposito, onorevole Presidente, nonnascondiamo la nostra precisa propensioneper la soluzione fornita per la scuola ladinache, proprio per il carattere plurilingue, vuo~le già cOllifigurare un criterio aperto e proiet~tato in un futuro che si inquadra nel meglioin quel destino che vogliamo pl'eparare al~l'Europa. Ed a proposito della minoranza,ladina che, come è stato detto, costituisceun patrimonio di tradizioni e di cultura chenon va assolutamente disperso, un patrimo~nio che fa parte della nostra comunità nazio~naIe, noi desideriamo l'i affermare, onorevo~le Presidente, l'intenzione che venga fatto ilpossibile, attraverso i normali strumenti dilegge, perchè questo patrimonio sia in ognicaso conservato ed esaltato nella giusta mi~sura.

E sempre sul problema della scuola, cheper noi è elemento di essenziale importanza,desideriamo anche affermare, collegandoci aquesto proposito con quanto ha dichiaratol'esponente del Partito socialista italiano,che il problema dell'istituzione di una uni~versità a Balzano non possiamo assolutamen~te considerarlo accantonato. Certo, in un cli~ma e in un .periodo nel quale lo stesso Par-lamento è fermamente impegnato a portareavanti il procedimento di riforma della strut~tura universitaria, non possiamo perderequest'unica occasione per creare un centro

Senato della Repubblica ~ 11899 ~ V Legislatura

222" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA~ REsacaNTO STENaGRAFICa 5 DICEMBRE 1969

fecondo di incontri tra i due mondi, in unazona che appunto si presta, per una serie dimotivi e di considerazioni, a creare le condi~zioni per le quali questo incontro può essereveramente suscettibile di sviluppo ordinato,utile e decisamente proiettato in quel futurodi carattere europeo al quale prima accen-navo.

È stato detto tuttavia che il pacchetto nonpuò certamente essere accolto come il mira-coloso toccasana di una situazione di per sestessa complessa, difficile, esaceJ:1bata da ran-cori atavici e avvelenata anche da sangueversato.

Esso è uno strumento politico che può ef~fettivamente chiudere un periodo doloroso eaprire un a:vvenire di sereno, civile, ordinatasviluppo, aperto alla padfica convivenza ealla collaborazione delle diverse componen-ti etniche e linguistiche. Ma tutto questo sa-rà affidato allo spirito con il quale ilpacchetto sarà reso operante dalle innega-bili prerogative che esso assegna alla localemaggioranza di lingua tedesca. E non a caso,onorevole Presidente, uso questa espressione« spirito », ma perchè è stata invocatada un collega dell'altro ramo del Parlamenta,appartenente alla Volkspartei. Ebbene, ono-revoli colleghi della Volkspartei, siamo d'ac-cordo: molto, se non tutto, dipenderà dallaspirito con il quale voi userete dei poteri chelo Stato con questo pacchetto vi delega. Evorrei dire al limite che oggi le parti si in-vertono. Non c'è dubbio che la Repubblicaitaliana compie con questo documento, e av-viamente con la successiva attuazione del co-sidetto calendario operativo ~ come è stato,precisato dall'onorevole Presidente del Con-siglio ~ un atto che sfiora i limiti consentitiad uno Stato unitario e custode della sovra-nità: è un atto di padficazione aperto, re-spons3!bile, generoso, illuminato e definitivase voi lo varrete. Certo, anorevali colleghidella Volkspartei, ci rendiamo conto del tra-vaglio del vostro recente congresso.. Lo ri-spettiamo, anche se certe man1festazioni del-lo stesso ci pongono inquietanti interrogati~vi. Ma adesso ~ ripeto ~ tocca a voi. Avetela maggioranza dei due terzi nel cons1gliaprovinciale di Balzano, avrete quindi la re-sponsabilità starica di tradurre il pacchetto.

in un valido strumento per il superamentodella controversia e per il fine esaltante dellapacilfica collaborazione tra i gruppi linguisti-ci conviventi a condizione, naturalmente, chequesto pacchetto si traduca in uno strumen-to per esaltare la autonomia locale, per ilbene di tutta la popolazione, e non già in unostrumento per la prevalenza di una compo-nente etnica o linguistica che essa sia. È unmandato di fiducia al quale noi vi attendia-mo vigilanti. Ma per corrispondere a talemandato dovrete anche voi aprire le finestreai fermenti e alle necessità nuove di un mon-do che si va trasformando rapidamente.

Fino a quando credete, ad esempio, di po-ter far sopravvivere quell'istituto del masochiuso residuo anacronistico di un mondofeudale che se all'apparenza può trovare giu-stificazione su di un piano di validità econo-mica, sappiamo bene quali salehi di profon-do insanabile rancore scavi nel seno dellefamiglie? Fino a quando, onorevoli colleghi,pensate in assequio a criteri di conservazio-ne e di immobilismo sociale, di poter ostaco-lare o rallentare quel processo di industria-lizzazione della provincia, processo che aggiè universalmente riconosciuto come fattoreessenziale di progresso economico, e vorreteinvece continuare a mandare li vostri figli alavorare in Germania a in Austria per nontUJ:1bareun equilibrio sociale ed economicobasato sugli interessi dei grossi albergatori?E chi conosce (come chi vi parla) i centridelle vallate dell'Alto Adige sa bene comequesti interessi condizionino alle volte pesan-temente la vita democratica locale. È a que-sti appuntamenti, allorquando saranno stativarati i provvedimenti del calendario opera-tivo, che noi vi attendiamo, all'altezza di que-sto mandato di fiducia che, come dicevo, ilpacchetto a, meglio, il Paese vi a1ffida. Inquesto ci sorregge una fiducia che è più diuna speranza. È la ,fiducia nei giavani, nei na-ti dopo la guerra, in coloro che non hannovissuto i dolorosi avvenimenti precedenti, iquali giovani sappiamo che guardano conun crescente fastidio alla brache di cuaio, aicappelli piumati, alle marcette militari; aquei giavani che oramai travalicano i confinidelle valli un tempo chiusi, anelanti a contat-ti, a ,esperienze, a ideali che sono comuni a

ti Legislatura.senato della Repubblica ~ ii90Ò ~

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tutti i giovani e che rompono gli assurdi li~miti di una componente etnica o linguisticache essa sia. È alle nuove generazioni che I

noi ci rivolgiamo, fiduciosi che questo pac-chetto possa costituire uno strumento validoper superare ,l'esasperazione dei motivi etni-ci e per realizzare quella pacifica e fecondaconvivenza che, come ha detto l'onorevolePresidente del Consiglio, rappresenta un tra-guardo per il quale vale la pena di pagarequesto prezzo certamente non lieve. In que-sta prospettiva il giudizio globale che i so-cialisti del Partito socialista unitario dannodel provvedimento predisposto dal Gover-no è favorevole e non è dato vedere o pen-sare ad altre ipotesi che non siano irreali ovelleitarie.

E mi consenta per concludere, onorevoleRumor, di citare un episodio occorso a chivi parla. Avendo oonsuetudine da molti annidi trascorrere le ,ferie estive in località del-l'Alto Adige e trovandomi in contatti umanicon elementi di quella popolazione di linguaanche tedesca mi capitò in una circo-stanza di avere rapporti con un artigiano.Mi trovavo aHora in VaI Gardena e avendoio richiesto l'opera di questo artigiano peroompiere un determinato lavoro mi sentiidire come giustificazione della sua di£ficoltàa poter assolvere questo incarico che desi-deravoa£fidargli: masa,ioa!bito al confine.E io risposi iri buona fede: lei quindi abi,tavicino al Brennero. No, mi rispose, io abitoa Salorno. Certo, onorevole Presidente, io ri-masi tra l'esterrefatto e il divertito e me lacavai con una battuta più o meno spiritosae ironica che probabilmente l'interlocutorenon avrà nemmeno compreso. Orbene è pro-prio questo, onorevoli colleghi della Volk~spartei, lo spirito, e scusatemi la ripetizioneabusata di questo concetto, che evidentemen~

te deve scomparire dalle menti e dai cuori ditutti i cittadini dell'Alto Adige, contro i,lqua-le noi ci sentiamo impegnati a condurre conogni mezzo possibile e consentito in una so-cietà civile la nostra opposizione.

Ella, onorevole Presidente del Consiglio,ha affermato con giusta e pacata fermezzache il confine inamovibile dell'Italia è alBrennero, consacrato da 600 mila morti, aiquali noi aggiungiamo, con lo stesso rive-rente, commosso pensiero, quelli più recen~temente caduti nell'assolvimento del loro do-vere al servizio della Nazione. Sappia quindila Nazione, sappiano gli italiani di nostralingua, oggi minoranza ,etnica o linguisticadella provincia di Balzano, i quali forse vi-vono ore di profonda preoccupazione, chequesto voto del Parlamento vuole essere an-che un solenne impegno che esalti il ricordodi quei morti a simbolo di olocausto per unfuturo al quale tutti, e noi particolarmentequali socialisti democratici, ci sentiamo im-pegnati, un futuro che veda realizzata con lapadfica convivenza di tutti i cittadini unafraterna collaborazione per realizzare, in uni-tà di pensiero e di opere, una comunità diuomini sempre più liberi intenti a costruireuna società avanzata nella giustizia socialee nella pace. (Applausi dal centro-sinistra).

P RES I D E N T E . Rinvio il seguitodella discussione alla seduta pomeridiana.

Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pub-blica oggi, alle ore 16,30, con lo stesso ordi-ne del giorno.

La seduta è tolta (ore 13,30).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio dei resoconti parlamentarl