Resoconto seduta n. 752 - Revisione stampato n. 1 · Pertanto decorre da questo momento il termine...
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XVII LEGISLATURA
Assemblea
RESOCONTO STENOGRAFICO
ALLEGATI
ASSEMBLEA
752ª seduta pubblica (antimeridiana)
mercoledì 1° febbraio 2017
Presidenza del vice presidente Calderoli,
indi del vice presidente Gasparri
e della vice presidente Lanzillotta
Senato della Repubblica – 2 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - INDICE 1° Febbraio 2017
I N D I C E G E N E R A L E
RESOCONTO STENOGRAFICO ........................................................ 5
ALLEGATO B (contiene i testi eventualmente consegnati alla Presi-
denza dagli oratori, i prospetti delle votazioni qualificate, le comuni-
cazioni all’Assemblea non lette in Aula e gli atti di indirizzo e di con-
trollo) ................................................................................................. 11
Senato della Repubblica – 3 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - INDICE 1° Febbraio 2017
––––––––––
N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: ALA-Scelta Civica per la Costituente Liberale e Popolare: ALA-SCCLP; Area Po-
polare (Ncd-Centristi per l'Italia): AP (Ncd-CpI); Conservatori e Riformisti: CoR; Forza Italia-Il Popolo della Libertà XVII
Legislatura: FI-PdL XVII; Grandi Autonomie e Libertà (Grande Sud, Popolari per l'Italia, Moderati, Idea, Euro-Exit, M.P.L.
- Movimento politico Libertas): GAL (GS, PpI, M, Id, E-E, MPL); Lega Nord e Autonomie: LN-Aut; Movimento 5 Stelle:
M5S; Partito Democratico: PD; Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE: Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-
MAIE; Misto: Misto; Misto-Fare!: Misto-Fare!; Misto-Federazione dei Verdi: Misto-FdV; Misto-Insieme per l'Italia: Misto-
IpI; Misto-Italia dei valori: Misto-Idv; Misto-Liguria Civica: Misto-LC; Misto-Movimento la Puglia in Più: Misto-
MovPugliaPiù; Misto-Movimento X: Misto-MovX; Misto-Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: Misto-SI-SEL.
I N D I C E
RESOCONTO STENOGRAFICO
PREANNUNZIO DI VOTAZIONI MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO ...................... ...5
AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMU-
NICAZIONI E CORTE DEI CONTI
Votazioni per l'elezione di un commissario dell'Au-
torità per le garanzie nelle comunicazioni e di un
componente del Consiglio di Presidenza della Corte
dei conti (Votazioni a scrutinio segreto mediante sche-de con il sistema delle urne aperte):
PRESIDENTE ............................................................... ...5
SALUTO AD UNA DELEGAZIONE DEL CON-
SORZIO MC MULTICONS
PRESIDENTE ............................................................... ...6
AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMU-
NICAZIONI E CORTE DEI CONTI
Ripresa delle votazioni per l'elezione di un commis-
sario dell'Autorità per le garanzie nelle comunica-
zioni e di un componente del Consiglio di Presidenza
della Corte dei conti:
PRESIDENTE ............................................................ ...6,8
ALLEGATO B
CONGEDI E MISSIONI ............................................ 11
MOZIONI, INTERPELLANZE E INTERROGA-
ZIONI
Mozioni, nuovo testo ................................................. 11
Mozioni ...................................................................... 16
Interpellanze............................................................... 20
Interrogazioni ............................................................. 22
Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del Regolamento .............................. 23
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta ............ 28
Interrogazioni
Da svolgere in Commissione ..................................... 37
Ritiro ......................................................................... 37
AVVISO DI RETTIFICA ............................................... 38
Senato della Repubblica – 5 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 1° Febbraio 2017
RESOCONTO STENOGRAFICO
Presidenza del vice presidente CALDEROLI
PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 9,35).
Si dia lettura del processo verbale.
PEGORER, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta
antimeridiana del 26 gennaio.
PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è
approvato.
Comunicazioni della Presidenza
PRESIDENTE. L'elenco dei senatori in congedo e assenti per incari-
co ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all'Assemblea saran-
no pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico
PRESIDENTE. Avverto che nel corso della seduta odierna potranno
essere effettuate votazioni qualificate mediante il procedimento elettronico.
Pertanto decorre da questo momento il termine di venti minuti dal
preavviso previsto dall'articolo 119, comma 1, del Regolamento (ore 9,38).
Votazioni per l'elezione di un commissario dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni e di un componente del Consiglio di Presidenza del-
la Corte dei conti (Votazioni a scrutinio segreto mediante schede con il si-
stema delle urne aperte) (ore 9,38)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le votazioni per l'elezione di
un commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e di un
componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti.
Per quanto concerne il commissario dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni, ciascun senatore riceverà una scheda di colore rosa
sulla quale indicherà un solo nominativo. Sarà proclamato eletto colui che
otterrà il maggior numero di voti.
Per l'elezione di un componente del Consiglio di Presidenza della
Corte dei conti, ciascun senatore riceverà una scheda di colore grigio sulla
quale indicherà un solo nominativo. Sarà proclamato eletto colui che otterrà
la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato.
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752ª Seduta ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 1° Febbraio 2017
Per le operazioni di voto sono state predisposte due urne che, una
volta esaurita la chiama, resteranno aperte fino alle ore 12,30.
I senatori potranno passare sotto il banco della Presidenza comuni-
cando ai senatori Segretari il proprio nome e deporre le schede nelle urne
predisposte.
Dichiaro pertanto aperte le votazioni a scrutinio segreto e invito i
senatori Segretari a procedere alla chiama.
(Segue la chiama).
(Nel corso delle operazioni di voto assumono la Presidenza il vice
presidente GASPARRI - ore 10,20 -, indi il vice presidente CALDEROLI -
ore 11,05 -, indi la vice presidente LANZILLOTTA - ore 12,03 -).
Avverto gli onorevoli senatori che non hanno ancora votato che po-
tranno farlo, fino alle ore 12,30, transitando sotto il banco della Presidenza e
comunicando il proprio nominativo ai senatori Segretari.
(Le urne restano aperte).
Saluto ad una delegazione del Consorzio MC Multicons
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, salutiamo i componenti della de-
legazione del Consorzio MC Multicons di Montelupo Fiorentino che sono
presenti in tribuna e assistono ai nostri lavori. Benvenuti in Senato. (Applau-
si).
Chiusura di votazione (ore 12,39)
PRESIDENTE. Dichiaro chiuse le votazioni a scrutinio segreto per
l'elezione di un commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunica-
zioni e di un componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti.
Ai sensi dell'articolo 25, comma 2, del Regolamento, invito tre sena-
tori Segretari a procedere allo spoglio delle schede e al computo dei voti.
(I senatori Segretari procedono al computo dei voti).
Hanno preso parte alle votazioni i senatori:
Aiello, Airola, Albano, Albertini, Alicata, Amati, Amidei, Angioni,
Anitori, Aracri, Arrigoni, Astorre, Augello, Auricchio, Azzollini
Barani, Barozzino, Battista, Bellot, Bencini, Bernini, Bertacco, Ber-
torotta, Bertuzzi, Bianco, Bianconi, Bignami, Bilardi, Bisinella, Bocca,
Boccardi, Bonaiuti, Bondi, Bonfrisco, Borioli, Bottici, Broglia, Bruni, Bub-
bico, Buccarella, Buemi, Bulgarelli
Calderoli, Caleo, Caliendo, Campanella, Candiani, Cantini, Capac-
chione, Cappelletti, Cardinali, Carraro, Casini, Casson, Castaldi, Cattaneo,
Centinaio, Cervellini, Chiavaroli, Chiti, Cioffi, Cirinnà, Cociancich, Collina,
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752ª Seduta ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 1° Febbraio 2017
Comaroli, Compagna, Compagnone, Consiglio, Conte, Corsini, Cotti, Cri-
mi, Crosio, Cucca, Cuomo
D'Adda, D'Alì, Dalla Tor, Dalla Zuanna, D'Ambrosio Lettieri, D'An-
na, D'Ascola, Davico, De Biasi, De Cristofaro, De Petris, De Pietro, De Pin,
De Poli, De Siano, Del Barba, Della Vedova, Di Biagio, Di Giacomo, Di
Giorgi, Di Maggio, Dirindin, Divina, Donno
Endrizzi, Esposito Giuseppe, Esposito Stefano
Fabbri, Falanga, Fasano, Fasiolo, Fattori, Fattorini, Fedeli, Ferrara
Elena, Ferrara Mario, Filippi, Filippin, Finocchiaro, Fissore, Floris, Formi-
goni, Fornaro, Fravezzi, Fucksia
Gaetti, Galimberti, Gambaro, Gasparri, Gatti, Giannini, Giarrusso,
Gibiino, Ginetti, Giovanardi, Giro, Girotto, Gotor, Granaiola, Gualdani,
Guerra
Ichino, Idem, Iurlaro
Lai, Langella, Laniece, Lanzillotta, Latorre, Lepri, Lezzi, Liuzzi, Lo
Giudice, Lo Moro, Longo Eva, Lucherini, Lucidi, Lumia
Manassero, Manconi, Mancuso, Mandelli, Mangili, Maran, Marcuc-
ci, Margiotta, Marin, Marinello, Marino Luigi, Marino Mauro , Martelli,
Martini, Marton, Matteoli, Mattesini, Maturani, Mauro Giovanni, Mauro
Mario Walter, Merloni, Messina, Migliavacca, Milo, Mineo, Minniti, Min-
zolini, Mirabelli, Montevecchi, Moronese, Morra, Moscardelli, Mucchetti,
Munerato, Mussini
Naccarato, Napolitano, Nugnes
Olivero, Orellana, Orrù
Padua, Pagano, Pagliari, Pagnoncelli, Palermo, Palma, Panizza, Pa-
rente, Pegorer, Pelino, Perrone, Petraglia, Petrocelli, Pezzopane, Piccinelli,
Piccoli, Pignedoli, Pizzetti, Puglia, Puglisi, Puppato, Quagliariello, Ranucci,
Razzi, Repetti, Ricchiuti, Rizzotti, Romani Maurizio, Romani Paolo, Rossi
Gianluca, Rossi Luciano, Rossi Mariarosaria, Rossi Maurizio Giuseppe,
Russo, Ruta, Ruvolo
Sacconi, Sangalli, Santangelo, Santini, Scalia, Sciascia, Scibona,
Scilipoti Isgrò, Scoma, Serafini, Sibilia, Silvestro, Simeoni, Sollo, Sonego,
Spilabotte, Sposetti, Stefani, Stefano, Susta
Tarquinio, Tocci, Tomaselli, Tonini, Torrisi, Tosato, Tronti, Turano
Uras
Vaccari, Vacciano, Valdinosi, Valentini, Vattuone, Verducci, Vice-
conte, Volpi
Zanda, Zanoni, Zeller, Zin, Zizza, Zuffada.
Sospendo la seduta, in attesa del risultato delle votazioni.
(La seduta, sospesa alle ore 12,39, è ripresa alle ore 14,31).
Presidenza del vice presidente CALDEROLI
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Risultato di votazione (ore 14,31)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione a scrutinio se-
greto per l'elezione di un commissario dell'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni (*):
Senatori partecipanti al voto 273
Schede scrutinate 272
Hanno ottenuto voti:
Morcellini Mario 118
Di Marco Vito 45
Sarzana Fulvio 43
Dispersi 19
Schede bianche 33
Schede nulle 14
Proclamo eletto Mario Morcellini.
Proclamo il risultato della votazione a scrutinio segreto per l'elezione
di un componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti (*):
Senatori partecipanti al voto 273
Schede scrutinate 272
Ha ottenuto voti:
Saitta Antonio 120
Dispersi 11
Schede bianche 94
Schede nulle 47
Poiché nessun nominativo ha raggiunto la prescritta maggioranza as-
soluta dei componenti del Senato, occorrerà procedere ad una nuova vota-
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752ª Seduta ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 1° Febbraio 2017
zione, che avrà luogo in una data che sarà stabilita dalla Conferenza dei Ca-
pigruppo.
(*) Dalle verifiche effettuate in sede di scrutinio risulta una scheda in meno rispetto al numero di sena-
tori che hanno preso parte al voto.
Mozioni, interpellanze e interrogazioni, annunzio
PRESIDENTE. Le mozioni, interpellanze e interrogazioni pervenute
alla Presidenza saranno pubblicate nell'allegato B al Resoconto della seduta
odierna.
Ricordo che il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica oggi, alle
ore 16,30, con lo stesso ordine del giorno.
La seduta è tolta (ore 14,32).
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
Allegato B
Congedi e missioni
Sono in congedo i senatori: Anitori, Berger, Bubbico, Capacchione,
Casaletto, Cassano, Cattaneo, Chiavaroli, Colucci, Della Vedova, De Poli,
D'Onghia, Fazzone, Gentile, Giacobbe, Longo Fausto Guilherme, Malan,
Monti, Nencini, Olivero, Paglini, Pepe, Piano, Pizzetti, Romano, Rubbia,
Saggese, Sangalli, Schifani, Serra, Stucchi, Taverna e Vicari.
Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Ceroni, Guer-
rieri Paleotti e Tonini, per attività della 5a Commissione permanente; Mari-
no Mauro Maria, per attività della 6a Commissione permanente; Catalfo e
Favero, per attività della 11a Commissione permanente; Casson, Crimi, E-
sposito Giuseppe e Marton, per attività del Comitato parlamentare per la si-
curezza della Repubblica; Amoruso, per attività dell'Assemblea parlamenta-
re del Mediterraneo.
Mozioni, nuovo testo
La mozione 1-00603, del senatore Maurizio Romani ed altri, pubbli-
cata il 29 giugno 2016, deve intendersi riformulata come segue:
ROMANI Maurizio, BENCINI, VACCIANO, BISINELLA, BEL-
LOT, SIMEONI, PETRAGLIA, LANIECE, PALERMO, MUSSINI, GRA-
NAIOLA, BIGNAMI, BIANCO, DIRINDIN, ORELLANA - Il Senato,
premesso che:
ad oggi, almeno 350.000 italiani soffrono di infezione cronica deri-
vante da virus dell'epatite C (HCV);
prevalentemente l'infezione è riscontrata nelle regioni meridionali
del Paese e nei soggetti di età superiore a 65 anni: la concentrazione di epa-
tite C nelle persone anziane riflette una grande epidemia di infezione occor-
sa negli anni '60-'70, a seguito dell'esposizione a trasfusioni di sangue infet-
to ed utilizzo di aghi e strumenti sanitari riciclati, in ambiente sia ospedalie-
ro che domestico;
circa il 20 per cento di tutti i pazienti con infezione cronica HCV è
affetto da cirrosi, o da estesa fibrosi del fegato, che negli anni può causare
emorragia digestiva, esaurimento funzionale e tumore del fegato. Per questa
ragione i pazienti con cirrosi, e sue complicanze, hanno avuto accesso prio-
ritario ai farmaci anti epatite C orali, limitati come quantità per mantenere la
sostenibilità del Servizio sanitario nazionale;
per fine giugno 2016, 50.000 italiani saranno stati trattati con farma-
ci orali, con tassi di guarigione superiore al 90-95 per cento;
tuttavia, un certo numero di pazienti, guariti dalla infezione HCV, in
fase avanzata di cirrosi, ha avuto e potrà ancora sviluppare complicanze,
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come lo scompenso clinico ed il tumore di fegato e, se di età inferiore a 70
anni, potrà manifestare la necessità di trapianto di fegato;
tutto questo non ridimensiona i meriti delle nuove, costose cure anti-
virali (poiché le complicanze mortali della cirrosi sono molto più frequenti
nei pazienti non trattati) ma introduce la necessità di anticipare le cure anti-
virali nei pazienti con infezioni più recenti e minore malattia epatica asso-
ciata;
il 28 maggio 2016 l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha
deliberato il programma per l'eliminazione globale di HCV entro il 2030 ed
il Governo francese ha garantito l'accesso alle cure orali di tutti i pazienti in-
fetti, indipendentemente dalla gravità della malattia epatica;
un simile programma in Italia richiederebbe un notevole sforzo eco-
nomico per trattare i rimanenti 300.000 pazienti registrati presso il Servizio
sanitario nazionale, considerando che si sono spesi quasi 1,7 miliardi di euro
per trattare i primi 50.000 pazienti;
in tema di brevetti farmaceutici uno dei temi più dibattuti è costituito
dai potenziali limiti esistenti alla loro applicazione. È doveroso considerare
la titolarità e il legittimo esercizio di un titolo di privativa. Tuttavia nel
complesso e insidioso settore della farmaceutica, il legittimo utilizzo del ti-
tolo avuto in concessione deve pur sempre rispettare il diritto alla salute e il
diritto all'accesso ai farmaci. È essenziale che chi soffre, a prescindere dalla
gravità della malattia, abbia la possibilità di potersi curare nel miglior modo
possibile. L'accesso alle cure ed ai farmaci non deve costituire un privilegio
per pochi, ma un diritto per tutti;
a differenza di altri Paesi, l'Italia, nonostante i numerosi sforzi, non è
riuscita ancora a raggiungere un accordo di massima con la casa farmaceuti-
ca Gilead sciences per ottenere una licenza che permettesse alle case farma-
ceutiche italiane di utilizzare la molecola per la produzione di un farmaco
analogo ed efficace. La causa di questo mancato accordo risiede prevalen-
temente nei prezzi irragionevoli che la società americana richiede per con-
cedere una licenza;
una soluzione reale ed esistente è prevista dagli articoli 30 e 31 degli
accordi TRIPS (trade related aspects of intellectual property rights, aspetti
commerciali dei diritti di proprietà intellettuali), per cui gli Stati hanno la
facoltà di esercitare la "licenza obbligatoria", o meglio licenza d'uso, secon-
do cui alla luce di un abuso di potere del brevetto da parte della società che
ne detiene la titolarità, determinato da un mancato accordo a causa dell'im-
posizione di prezzi irragionevoli per le licenze, e in presenza di un'emergen-
za sanitaria, è possibile attivare una licenza (non esclusiva e per un ragione-
vole periodo di tempo) a favore del Paese richiedente, purché non vi sia uno
sfruttamento del brevetto non conforme al suo reale utilizzo e purché venga
garantito un equo compenso, tenuto conto del valore economico dell'auto-
rizzazione rilasciata della società detentrice del brevetto;
qualora si riuscisse ad ottenere una licenza obbligatoria, le case far-
maceutiche locali avrebbero la possibilità di produrre ex novo un farmaco
generico in un lasso di tempo ragionevole per ovviare alle esigenze sanita-
rie. È indubbio che l'attività speculativa posta in essere dalle case farmaceu-
tiche danneggi irrimediabilmente le condizioni degli Stati che non possono
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garantire ai propri pazienti le cure necessarie. Ma soprattutto nessun diritto
di privativa, per quanto legittimo esso sia, può porre in secondo piano il di-
ritto alla salute e di accesso ai farmaci di ogni cittadino;
nel caso della società Gilead sciences, una commissione specifica del
Senato americano ha rilevato che nessun ingente sforzo economico di ricer-
ca e sviluppo può giustificare un prezzo tanto elevato e che non c'è alcuna
legittima proporzione tra le spese sostenute e il prezzo richiesto. Inoltre, la
giurisdizione americana in materia di brevetti prevede già dei limiti all'ap-
plicazione del titolo di privativa con la legge Bayh-Dole act del 1980 nei ca-
si di farmaci prodotti con il contributo di finanziamenti statali, per cui è pre-
visto un tetto massimo di prezzo insindacabile. Un ulteriore limite, sempre
relativamente all'esoso prezzo del farmaco, è dato dalla presenza di motivi
di utilità pubblica come disposto dal "28 U.S. Code 1948- Patent and Copy-
right cases", per cui è necessario abbassare il prezzo dei farmaci coperti dal
brevetto;
in prospettiva, l'arrivo sul mercato di MSD, come produttore di far-
maci orali anti HCV, che si affianca a Gilead, AbbVie, BMS e Janssen, do-
vrebbe permettere all'AIFA (Agenzia italiana del farmaco) di rinegoziare al
ribasso il nuovo contratto di acquisto di farmaci HCV da mettere a disposi-
zione del SSN;
nel frattempo, al congresso ILC 2016 dell'Associazione europea per
lo studio del fegato, per la prima volta, è stato presentato lo studio "Redem-
ption", che dimostra l'assoluta efficacia e sicurezza dei trattamenti orali
HCV generici prodotti su licenza delle case farmaceutiche titolari dei farma-
ci licenziati da FDA ed EMA per i mercati internazionali;
ad oggi non è consentita la commercializzazione dei farmaci generi-
ci, il cui prezzo di acquisto è 40-400 volte inferiore a quello dei brand, al di
fuori delle nazioni per le quali vige un contratto commerciale di esclusiva
territoriale;
nel nostro Paese, l'accesso universale ai trattamenti orali HCV è li-
mitato anche dalla capacità di trattamento del sistema Italia: come da intese
con l'AIFA, nel biennio 2015-2016 sono stati trattati 65.000 pazienti, satu-
rando le capacità di erogare servizi ambulatoriali in ospedali qualificati (che
attualmente sono 226 centri epatologici), e si pensa di raddoppiare la capaci-
tà di presa in carico dei pazienti che fino ad ora è stata di 36.000 malati
all'anno;
mentre nel mondo povero di risorse, dove vivono 150 milioni di per-
sone infette, emotrasfusioni e siringhe riciclate rappresentano la più impor-
tante fonte di contagio, in Italia la diffusione della epatite C è limitata ai
giovani con comportamenti a rischio, soprattutto a causa di droghe in vena,
tatuaggi, attività sessuale, piercing e trattamenti cosmetici con strumenti non
sterili. In una piccola percentuale di casi (meno del 5 per cento) l'HCV può
essere trasmesso da madre infetta a neonato;
l'efficacia della cura anti HCV si misura non solo con la completa
guarigione virologica, ma soprattutto con l'ottenimento di benefici clinici,
come il miglioramento del metabolismo epatico, la riduzione della progres-
sione della fibrosi ed il riassorbimento della fibrosi epatica, l'attenuazione
dell'ipertensione portale, la riduzione dei tassi di carcinoma epatico e della
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necessità di trapianto, con conseguente riduzione dei tassi di mortalità. In
aggiunta, l'eliminazione di HCV riduce la incidenza di nefropatie, infarto ed
ictus HCV correlati;
i nuovi regimi orali, uno basato sull'analogo nucleotidico e l'altro ba-
sato su l'inibitore della proteasi virale, garantiscono la completa guarigione
virologica in oltre il 90-95 per cento dei pazienti con cirrosi e praticamente
in tutti quelli con malattia epatica lieve. Studi di pratica clinica negli USA,
come "HCV Target " e "TRIO", in Germania, Francia, Spagna ed Italia ri-
portano un'efficacia antivirale superiore al 90 per cento nei pazienti con cir-
rosi, dimostrando che gli iniziali fallimenti terapeutici sono stati riassorbiti,
dopo aver accumulato adeguata esperienza clinica. In Lombardia, dove sono
già stati trattati oltre 7.000 pazienti con cirrosi o precirrosi, si sono ottenuti
tassi di guarigione media del 93 per cento nei pazienti trattati secondo le
raccomandazioni internazionale e dell'87 per cento in quelli meno rigorosa-
mente gestiti. I risultati sono da considerare eccellenti, poiché molti pazienti
erano stati trattati con regime di prime generazioni subottimali, come l'ana-
logo "nucleotidici associati a ribavirina per genotipi 1, 3 e 4", quando non
erano ancora prescrivibili associazioni più potenti;
è ragionevole attendersi una modifica dell'accesso alle terapie orali,
poiché è già stata trattata con successo la maggioranza dei pazienti con ma-
lattia epatica severa da HCV. L'auspicio è quello di non dover più dire ai
pazienti che la loro epatite non è sufficientemente severa per poter accedere
a questo trattamento costoso. È ovvio che il beneficio clinico globale ottenu-
to dai pazienti con cirrosi, trattati con regimi orali, è inferiore a quello che si
otterrebbe curando pazienti con malattia epatica iniziale, che non richiedono
sorveglianza periodica dei rischi legati alla fibrosi epatica residua. Infatti, la
stella polare dell'intervento pubblico dovrebbe essere il beneficio clinico a
lungo termine, che tiene conto dell'impatto sulla sopravvivenza per l'età del
paziente e quindi il risparmio di decenni di medicalizzazione che la cura dei
pazienti più avanzati comporta;
in parallelo, è necessario iniziare al più presto il trattamento delle
donne infette in età fertile o desiderose di procreare, anche se il rischio di
trasmissione HCV ai neonati è basso, e correggere alcuni paradossi, come il
mancato trattamento degli operatori sanitari infetti, che non rientrano nei
criteri AIFA di malattia severa e dei soggetti che hanno avuto riconosciuto
l'indennizzo per infezione HCV da trasfusione di sangue infetto e non hanno
avuto accesso alle cure orali per mancanza di malattia severa. Bisogna, al-
tresì, proteggere la popolazione italiana dal rischio trasmissione sessuale di
HCV, mediante screening delle popolazioni migranti;
a partire dal dicembre 2014 l'AIFA ha avviato il disegno dei registri
di monitoraggio dei nuovi farmaci antivirali ad azione diretta per l'epatite C.
A dicembre 2015 erano stati avviati 31.069 trattamenti. La spesa del Servi-
zio sanitario nazionale per i farmaci anti HCV per l'anno 2015 ammonta a
1,7 miliardi di euro (7,8 per cento della spesa farmaceutica del SSN), corri-
spondente ad un consumo di 7,3 milioni di dosi giornaliere. Sofosbuvir è il
primo principio attivo per spesa seguito dall'associazione sofosbu-
vir/ledipasvir. Al 20 giugno 2016 (data dell'ultimo aggiornamento dei regi-
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stri di monitoraggio AIFA), i trattamenti avviati con i nuovi farmaci per la
cura dell'epatite C sono 49.715;
la spesa farmaceutica in Italia si attesta intorno ai 25 miliardi di euro
e secondo le previsioni arriverà a 35 miliardi di euro nel 2020, anche a causa
della produzione di nuovi e costosi farmaci;
a seguito di quanto detto, è doveroso evidenziare che la sperimenta-
zione aiuta a limitare la spesa farmaceutica pro capite, da oggi fino al 2020,
migliorando, altresì, l'appropriatezza e la sostenibilità del sistema;
considerato che, a quanto risulta ai proponenti:
è in aumento il ricorso all'automedicazione dei singoli cittadini ita-
liani, che non ricevono cure dallo Stato, nonché il procurarsi i farmaci ne-
cessari per la cura della propria patologia attraverso internet, purtroppo non
solo quelli garantiti dai brand, ma anche quelli non garantiti;
si potrebbe quindi attivare un percorso di sperimentazione dei farma-
ci generici, già in produzione presso aziende farmaceutiche autorizzate in
altri Paesi, attraverso i policlinici nazionali, che prendano in carico pazienti
in varie fasi della malattia, la cui patologia non rientra nei criteri AIFA, per
l'accesso alle cure orali e che accettano spontaneamente di sottoporsi alla
sperimentazione clinica, senza ulteriori oneri a carico dello Stato o delle
Regioni;
questa sperimentazione permetterebbe di capire se i farmaci generici
prodotti dalle aziende localizzate in vari Paesi, su licenza delle aziende far-
maceutiche, che producono i vari brand name validati da EMA, hanno un
tasso di risposta terapeutica e sicurezza clinica paragonabili a quelle dei
farmaci anti HCV, già utilizzati dal sistema italiano nell'anno 2015 fino a
giugno 2016;
a tale scopo dovrà essere attivata l'erogazione da parte dei servizi
ambulatoriali in ospedali qualificati coadiuvati da una rete di medici di me-
dicina generale distribuiti sul territorio;
la validazione del farmaco generico, acquistato da Paesi terzi, sarà
effettuata dall'Istituto superiore di sanità;
l'utilizzo del farmaco sarà sottoposto all'autorizzazione dell'immis-
sione in commercio (AIC) da parte dell'AIFA;
l'utilizzo della sperimentazione permetterà di aggregare un numero
elevato di pazienti con vari stadi di malattia, che si potranno aggiungere a
quelli da trattare con il farmaco brand, permettendo così una sperimentazio-
ne che risponda a tutti i criteri,
impegna il Governo:
1) ad esercitare quanto prima la licenza obbligatoria prevista dagli
articoli 30 e 31 degli accordi internazionali TRIPS e disciplinata nel rego-
lamento (CE) n. 816/2006, per l'ottenimento della quale esistono già tutte le
condizioni;
2) nelle more, ad attivare, al più presto, la sperimentazione, al fine di
introdurre anche in Italia uno o più validi farmaci generici, e non solo un
brand, per la cura del virus dell'epatite C (HCV) in tutti i suoi stadi di gravi-
tà;
3) a stipulare un protocollo di intesa per la sperimentazione su volon-
tari tra il Ministero della salute e le aziende produttrici dei farmaci generici.
Senato della Repubblica – 16 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
(1-00603)
(Testo 2)
Mozioni
BOTTICI, AIROLA, MONTEVECCHI, BERTOROTTA, BLUN-
DO, BUCCARELLA, BULGARELLI, CAPPELLETTI, CASTALDI, CA-
TALFO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, COTTI, CRIMI, DONNO, ENDRIZZI,
FATTORI, GAETTI, GIARRUSSO, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI, MAN-
GILI, MARTELLI, MARTON, MORONESE, MORRA, NUGNES, PA-
GLINI, PETROCELLI, PUGLIA, SANTANGELO, SCIBONA, SERRA,
TAVERNA - Il Senato,
premesso che:
il decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, recante "Disposizioni ur-
genti per la tutela del risparmio nel settore creditizio", ha introdotto misure
di sostegno pubblico della liquidità e del capitale delle banche che ne abbia-
no bisogno, per le quali vengono stanziati fondi fino a 20 miliardi di euro;
il provvedimento disciplina la concessione della garanzia dello Stato
sulle passività delle banche aventi sede legale in Italia e sui finanziamenti
erogati discrezionalmente dalla Banca d'Italia alle banche italiane per fron-
teggiare gravi crisi di liquidità;
viene, altresì, autorizzato il Ministero dell'economia e delle finanze a
sottoscrivere o acquistare azioni di banche italiane, appartenenti o meno a
un gruppo bancario, o di società italiane capogruppo di gruppi bancari, che
presentano esigenze di rafforzamento del proprio patrimonio, in relazione a
una prova di stress basata su uno scenario avverso e condotta a livello na-
zionale, dell'Unione europea o del meccanismo unico di risoluzione;
i 20 miliardi di euro messi a disposizione dal Governo per tali opera-
zioni saranno coperti mediante l'autorizzazione all'emissione di titoli del de-
bito pubblico per pari importo. Il debito pubblico, già ora di 2.230 miliardi,
crescerà dunque di altri 20 miliardi di euro;
l'approvazione del citato decreto-legge da parte del Consiglio dei
ministri è stata preceduta dal tentativo di rafforzamento patrimoniale basato
su capitali privati, piano che non ha portato agli esiti attesi, data la tardività
con il quale è stato posto in essere;
il ministro Padoan si è mostrato sempre a parere dei proponenti ec-
cessivamente ottimista in relazione alla delicata situazione finanziaria che
ha investito il mondo bancario e in particolare Monte dei Paschi di Siena
(MPS);
ancora, nel mese di luglio 2016, lo stesso Ministro, artefice del de-
creto-legge citato, affermava, nel corso di un'intervista rilasciata ai microfo-
ni di "Rainews 24": «Non c'è alcun rischio, il sistema delle banche italiane è
solido», e inoltre «Ci sono pochi casi critici che sono stati circoscritti e ri-
solti con un processo di mercato», escludendo a chiare lettere la necessità di
un ricorso a meccanismi di autosalvataggio o bail in sulle banche italiane.
Era il periodo immediatamente precedente gli stress test e il titolo del Monte
dei Paschi di Siena continuava a perdere sui mercati finanziari;
Senato della Repubblica – 17 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
il blando tentativo di salvataggio di MPS, architettato dal Governo
tramite la banca d'affari JP Morgan, è risultato non solo non idoneo al rag-
giungimento dello scopo, ma ad avviso dei proponenti oscuro e poco nitido
in molti dei suoi punti;
e ancora, con dichiarazioni di ottobre 2016, riportate dal "Corriere
della sera", appena 3 mesi fa, sulla stabilità del sistema bancario, il ministro
Padoan sosteneva che la situazione era definita emergenziale dai media, ma,
in realtà, non vi era «Nessuna urgenza su banche», bensì massima fiducia in
relazione alla riuscita del piano con JP Morgan, che avrebbe definito un au-
mento di capitale da 5 miliardi di euro, che sarebbe stato raccolto sul merca-
to;
l'operazione di vendita delle sofferenze bancarie e il rafforzamento di
capitale di 5 miliardi di euro è arrivata troppo tardi, in un momento in cui,
visto il grave stato di predissesto in cui versa Monte dei Paschi di Siena, di-
veniva difficoltoso trovare sostegno negli investitori;
tale operazione, se prontamente sollecitata dal Ministro dell'econo-
mia e se messa in atto per tempo, avrebbe, probabilmente, evitato l'interven-
to dello Stato o quantomeno ne avrebbe contenuto le conseguenze;
considerato che:
nell'ambito dell'esame del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, il
12 gennaio 2017 è stata svolta l'audizione del ministro Padoan presso le
Commissioni riunite VI Camera e 6ª Senato, il quale ha esordito ribadendo
che la fiducia è un fattore essenziale per il buon funzionamento del sistema
bancario e affermando: «La fiducia è un bene pubblico ed è caratterizzata da
una chiara asimmetria: è molto facile distruggerla; è molto difficile rico-
struirla»;
le affermazioni del Ministro sull'importanza della fiducia sono a giu-
dizio dei proponenti totalmente discordanti rispetto al comportamento che
egli stesso ha tenuto negli ultimi mesi, atteso che gli italiani non possono
nutrire alcuna fiducia nei confronti di un rappresentante del Governo che ri-
lascia dichiarazioni sulla stabilità del sistema bancario e sull'assenza di ne-
cessità di meccanismi di auto-salvataggio, sconfessate a distanza di qualche
settimana anche dal decreto-legge presentato;
l'ambigua posizione del Ministro è stata ulteriormente confermata
nel seguito dell'audizione, nel corso della quale, infatti, il Ministro non ha
chiarito la propria posizione nei confronti della governance del Monte dei
Paschi di Siena, dichiarando, in un primo momento, che il management go-
de della fiducia del Governo salvo poi precisare, pochi istanti dopo, che «al
momento della effettiva entrata dello Stato nel capitale della banca si proce-
derà alla nomina di un nuovo Consiglio di Amministrazione»;
sempre nel corso dell'audizione, il Ministro ha garantito che il ritardo
nell'intervento pubblico dello Stato in MPS non ha comportato «deteriora-
menti patrimoniali» o «alcuna perdita di ricchezza o valore»: affermazione,
quest'ultima, di dubbio riscontro pratico, visto che a gennaio 2016 la raccol-
ta diretta di credito di Monte dei Paschi era pari a circa 119 miliardi di euro,
mentre a fine dicembre 2016 la stessa è scesa a 100 miliardi (con un calo del
16 per cento); tale riduzione, oltre a comportare una perdita di ricavi per
commissioni e interessi, obbligherà la banca ad emettere nuove obbligazioni
Senato della Repubblica – 18 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
e, quindi, a sostenere ulteriori costi per il pagamento di interessi; senza con-
siderare la quotazione di mercato del titolo MPS a piazza Affari di Milano, e
di conseguenza la capitalizzazione della banca, che solo nel corso dell'ulti-
mo anno ha perso quasi il 90 per cento del suo valore;
questo "navigare a vista" del Ministero dell'economia e delle finanze,
ossia la mancanza di orientamento e l'assenza di un piano concreto per af-
frontare le criticità del sistema bancario italiano risulta chiaramente dimo-
strata e confermata dallo status di numerosi altri provvedimenti, tra cui il
decreto per la nomina degli arbitri per l'erogazione di prestazioni in favore
degli investitori che detenevano strumenti finanziari subordinati emessi dal-
la Banca delle Marche SpA, dalla Banca popolare dell'Etruria e del Lazio
Sc, dalla Cassa di risparmio di Ferrara SpA e dalla Cassa di risparmio della
provincia di Chieti SpA, previsto dall'art. 1, comma 859, della legge 28 di-
cembre 2015, n. 208, e che sarebbe dovuto essere emanato entro luglio
2016; ebbene, tale decreto non solo è stato approvato con notevole ritardo e
non è ancora operativo, ma su di esso pesano anche numerosi rilievi, non re-
cepiti, mossi dal Consiglio di Stato, soprattutto per la parte in cui si fa gra-
vare il funzionamento della camera arbitrale sul fondo di solidarietà, istituito
a ristoro dei risparmiatori offesi;
considerato altresì che:
l'intervento messo in campo con il decreto si presenta, quindi, come
tardivo con imponenti ripercussioni per i cittadini che pagano le conseguen-
ze di questa incauta gestione due volte: in qualità di risparmiatori vedranno
scendere i propri guadagni e come cittadini dovranno sostenere il "costo" di
questo salvataggio in extremis, che farà crescere il debito pubblico dello
Stato di ulteriori 20 miliardi di euro;
e proprio in questi giorni, come noto, ad ulteriore prova delle errate
politiche di gestione delle problematiche economiche e finanziarie da parte
del ministro Padoan, a ribadire quanto già anticipato dal Movimento 5 Stelle
nel corso del celere esame della legge di bilancio per il 2017 (legge 11 di-
cembre 2016, n. 232), la Commissione europea ha richiesto al Governo ita-
liano chiarimenti sull'andamento del suo debito pubblico nel 2017. L'obiet-
tivo della richiesta è quello di ottenere entro il 1º febbraio 2017 le informa-
zioni sul divario, pari a circa lo 0,2 per cento del Pil, fra gli impegni presi
per il 2017 e i dati contenuti nella bozza di bilancio, approvata dal Governo,
in tempo per l'elaborazione delle previsioni economiche di primavera;
si tratterebbe di una manovra correttiva di almeno 3,4 miliardi di eu-
ro. Manovra che era tanto temuta quanto attesa, considerate le modalità con
le quali il Ministero dell'economia e, in generale, tutto il Governo Renzi, ha
gestito l'iter di approvazione della legge di bilancio per il 2017;
il Movimento 5 Stelle, infatti, aveva prontamente evidenziato le gra-
vi mancanze riscontrate nella legge di bilancio, nonché le gravi anomalie e
la sofferenza del settore bancario, sofferenza che non può essere sempre o
solo imputata alla crisi economica, che ha colpito l'Europa e il mondo inte-
ro, ma che, con un esame di coscienza, si può attribuire anche ad una mala
gestio delle istituzioni e degli amministratori delle banche;
la totale inidoneità oggettiva e soggettiva del Ministro dell'economia,
i numerosi e reiterati errori materiali, di valutazione e di gestione, ricadenti
Senato della Repubblica – 19 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
nella responsabilità politica ed amministrativa del suo dicastero, l'assenza
della tanto decantata trasparenza e fiducia nel rapporto con i cittadini, im-
pongono al Parlamento di esprimere la definitiva revoca dal suo incarico,
ricoperto con grave incompetenza, imperizia ed inabilità;
visto l'articolo 94 della Costituzione e visto l'articolo 161 del Rego-
lamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia al Ministro
dell'economia e delle finanze, professor Pier Carlo Padoan, e lo impegna a
rassegnare le proprie dimissioni.
(1-00721)
Stefano ESPOSITO, MATTEOLI, CROSIO, CERVELLINI, DI
GIACOMO, PAGNONCELLI, BUEMI, BENCINI, FILIPPI, ALBANO,
AMIDEI, ARACRI, AUGELLO, AURICCHIO, AZZOLLINI, BERTAC-
CO, BERTUZZI, BORIOLI, BROGLIA, CANDIANI, CANTINI, CARDI-
NALI, CENTINAIO, CHITI, COCIANCICH, COLLINA, COMAROLI,
CUCCA, DALLA TOR, DALLA ZUANNA, D'AMBROSIO LETTIERI,
D'ANNA, D'ASCOLA, DAVICO, DE BIASI, DE CRISTOFARO, DE PE-
TRIS, DE SIANO, DI BIAGIO, DIRINDIN, DIVINA, FABBRI, FATTO-
RINI, Elena FERRARA, FILIPPIN, FLORIS, FORNARO, GAMBARO,
GATTI, GIBIINO, GINETTI, GUERRA, IDEM, LAI, LEPRI, LO GIUDI-
CE, LUCHERINI, MANASSERO, MANDELLI, MARCUCCI, MAR-
GIOTTA, MATTESINI, MATURANI, MIGLIAVACCA, MINZOLINI,
MIRABELLI, MOSCARDELLI, ORRÙ, PALMA, PELINO, PETRAGLIA,
PEZZOPANE, PICCINELLI, PIGNEDOLI, PUGLISI, RIZZOTTI, Mauri-
zio ROMANI, SANTINI, SCALIA, SERAFINI, SILVESTRO, SOLLO,
SONEGO, SUSTA, TOSATO, ZANONI, FAVERO - Il Senato,
premesso che il nostro Paese ha investito e continua ad investire in-
genti risorse pubbliche sull'infrastruttura ferroviaria per il programma alta
velocità, al fine di creare, secondo le indicazioni dell'Unione europea, una
rete di trasporti ferroviari, che consenta di raggiungere una maggiore omo-
geneità del servizio tra i vari Stati membri ed elevate velocità. La rete
dell'alta velocità è stata anche definita "la metropolitana più veloce d'Italia",
proprio per sottolinearne il ruolo strategico e le potenzialità di sistema, in
grado di competere persino con il trasporto aereo;
considerato che, a fronte di tali investimenti, si registra il paradosso
per cui il servizio ferroviario offerto all'utenza ed utilizzato, in particolare,
da alcune fasce di utenti frequenti, come i pendolari, subisce, ormai da anni,
costanti peggioramenti. Nell'ultimo biennio, infatti, sia il gestore Trenitalia
che NTV (Nuovo trasporto viaggiatori) hanno assunto decisioni estrema-
mente penalizzanti per i pendolari con rincari degli abbonamenti sulla tratta
Torino-Milano, per quanto riguarda Trenitalia, e addirittura la loro elimina-
zione nel caso di NTV;
constatato che il recente annuncio da parte di Trenitalia di nuovi au-
menti degli abbonamenti, che oscillano dal 20 per cento (per l'abbonamento
su 5 giorni) fino al 35 per cento (abbonamento su 7 giorni), rappresenta
un'ulteriore decisione sbagliata, sia per l'entità dei rincari, sia perché assunta
senza alcuna preventiva concertazione, nonostante il Parlamento e molti
Senato della Repubblica – 20 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
Consigli regionali avessero, a più riprese, richiesto tutt'altro approccio alla
questione;
tenuto conto che, a seguito dell'intervento del Ministero delle infra-
strutture e dei trasporti, Trenitalia ha comunicato il dimezzamento degli au-
menti, a partire dal mese di marzo 2017, scelta apprezzabile, ma a giudizio
dei proponenti non sufficiente;
rilevato che le politiche territoriali pongono molta attenzione ai col-
legamenti ferroviari ad alta velocità tra aree metropolitane italiane contigue,
che da anni hanno investito nella sinergia tra le diverse aree metropolitane,
anche mediante la valorizzazione della facilità di collegamento ferroviario
tra i diversi capoluoghi di regione, con tempi di percorrenza medi pari a 45
minuti,
impegna il Governo ad intervenire affinché vengano bloccati gli au-
menti per i pendolari sui treni Frecciarossa e si riapra un tavolo di concerta-
zione con tutti i gestori (Trenitalia e NTV) volto ad armonizzare l'offerta
ferroviaria ad alta velocità presente sul territorio italiano.
(1-00722 p. a.)
Interpellanze
GIOVANARDI - Al Ministro della salute - Premesso che, a quanto
risulta all'interpellante:
il giorno 20 gennaio 2017 il Tribunale di Roma, nella persona del
giudice dell'udienza preliminare dottor Gaspare Sturzo, ha rinviato a giudi-
zio 2 medici e una biologa dell'ospedale "Umberto I" di Roma per lesioni
volontarie gravissime praticate su 6 persone transessuali tra il 2011 e il
2013, di cui una minorenne, in forza di una sperimentazione clinica di far-
maci biologici su esseri umani, non autorizzata dal comitato etico, né
dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), né dall'Istituto superiore di sanità,
ed intesa a trapiantare la mucosa della bocca ingegnerizzata in laboratorio
nella neo cavità vaginale;
risulta che siffatta denuncia, oltre che alla Procura della Repubblica,
fosse stata sporta anche all'AIFA, ancora nel giugno 2014, dal legale di 4
delle parti lese, richiedendo un supporto tecnico, onde verificare quali pote-
vano essere le conseguenze dell'uso dei farmaci biologici sperimentali e
quali le responsabilità, anche amministrative, per tale avventuristiche inizia-
tive sanitarie in uno dei più grandi ospedali italiani (punite, tra l'altro,
dall'art. 22 del decreto legislativo n. 211 del 2003 con la sanzione ammini-
strativa da 100.000 a 500.000 euro);
non risulta che siano stati presi provvedimenti amministrativi, né di-
sposte indagini su tale sconcertante sperimentazione su esseri umani svan-
taggiati, che, peraltro, determinava la crescita esponenziale dei costi di o-
spedalizzazione, attraverso la creazione addirittura di tre passaggi chirurgici
(contro uno solo della tecnica tradizionale);
nel 2015 risultavano effettuati in tutta Italia appena 50 interventi di
rettificazione chirurgica del sesso con tecnica tradizionale assurdamente dis-
seminati in ben 9 ospedali italiani (uno a Mondovì, uno a Rimini, 3 a Napo-
Senato della Repubblica – 21 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
li, 3 a Bari, 6 a Bologna, 7 a Pisa, 8 a Torino, 9 a Trieste e 12 a Roma) con
una polverizzazione campanilistica che impedisce, a parere dell'interpellan-
te, comprensibilmente la reale erogazione di una prestazione chirurgica a li-
vello di decoro e funzione minimali (specie considerandosi come sia norma-
le in altri Paesi occidentali, come la Gran Bretagna o la Svezia, la concen-
trazione di tale servizio in un unico centro operatorio nazionale, proprio per
migliorare la competenza degli operatori e minimizzare i costi sociali);
il comitato etico dell'Umberto I ha inteso, pur dopo lo sciagurato fal-
limento della prima sperimentazione non autorizzata, assentire, in data 12
settembre 2013, ad una nuova sperimentazione su altre 10 persone transes-
suali;
a giudizio dell'interpellante il rispetto verso le persone transessuali
passa prima di tutto per un intervento chirurgico competente, condotto da
specialisti che vi si dedichino a tempo pieno, in modo da consentire la rea-
lizzazione di un risultato chirurgico decoroso e funzionale conformemente
agli articoli 2 e 32 della Costituzione e quindi alla piena espansione di quel
diritto fondamentale degli individui alla loro identità di genere, attualmente
lasciato ad una sorta di improvvisazione e persino di avventurismo chirurgi-
co intollerabile in un Paese come l'Italia, che ha importato nel proprio tessu-
to giuridico sia la convenzione di Oviedo nel 1997 sulla protezione dei dirit-
ti dell'uomo e della dignità dell'essere umano nei confronti delle applicazio-
ni della biologia e della medicina, sia la dichiarazione di Helsinki in materia
di principi etici per la ricerca biomedica che coinvolge gli essere umani,
si chiede di sapere:
che cosa si intenda fare per porre fine alle sperimentazioni sanitarie
verso le persone transessuali italiane (o comunque residenti in Italia) co-
strette ad affrontare un percorso di rettificazione chirurgica del sesso in con-
dizioni di estremo svantaggio rispetto ad altri cittadini europei, per l'eviden-
te impossibilità di avere in Italia chirurghi preparati (a causa del ristrettissi-
mo numero di interventi annui ad onta dell'elevatissima manualità necessa-
ria) e, molto più frequentemente, a dover accettare l'idea di dover andare
all'estero, dove i tempi di attesa sono ridottissimi, ma i rischi della scelta,
specie per i Paesi asiatici, nasconde l'incognita di tragici errori e di un si-
stema giuridico sconosciuto alle famiglie italiane;
quali siano le ragioni che hanno permesso all'ospedale Umberto I di
cavalcare pratiche sperimentali al di fuori di ogni controllo e all'insaputa
delle persone, utilizzate come cavie, al solo scopo di migliorare il pedigree
professionale degli sperimentatori e poi di insistervi, ulteriormente, tacendo
al comitato etico dei risultati gravemente avversi medio tempore verificatisi;
infine, se il Ministro in indirizzo possa considerare l'utilità di evitare
che le operazioni chirurgiche citate siano effettuate in ogni dove e senza il
benché minimo controllo da parte di un'unica strategia di politica sanitaria
centralizzata, pianificando la creazione di un unico centro di eccellenza chi-
rurgica per tutto il territorio italiano ove far svolgere tali tipi di intervento
multidisciplinari, con evidente beneficio, sia in termini economici per le
casse pubbliche, sia soprattutto in termini di risultati operatori.
(2-00443)
Senato della Repubblica – 22 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
Interrogazioni
PAGLIARI, RICCHIUTI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche
sociali e dell'economia e delle finanze -
(3-03455)
(Già 4-02250)
DI GIORGI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ri-
cerca - Premesso che:
la 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali,
ricerca scientifica, spettacolo e sport) del Senato negli ultimi anni ha più
volte approvato atti di indirizzo al Governo per un incremento degli inve-
stimenti pubblici in ricerca, affinché potessero raggiungere almeno la media
europea;
con l'esame dell'affare assegnato sugli enti pubblici di ricerca, con-
cluso con l'approvazione della risoluzione del 7 ottobre 2014, e in diverse
circostanze più recenti, come l'approvazione della risoluzione del 9 giugno
2016 sull'azione della Commissione europea, volta a favorire un maggiore
sviluppo delle interazioni tra il mondo scientifico e la società, la Commis-
sione ha impegnato specificamente il Governo in questa direzione;
nella legge di bilancio per il 2017 (legge n. 232 del 2016) ci sono se-
gnali certamente incoraggianti, ma comunque insufficienti, per i noti limiti
dell'attuale situazione economica che non consente di effettuare investimenti
adeguati;
la relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finan-
ziaria della fondazione Istituto italiano di tecnologia (IIT) per l'esercizio
2013, approvata dalla sezione di controllo enti della Corte dei conti e depo-
sitata il 16 marzo 2015, ha evidenziato "disponibilità liquide" dell'IIT di ol-
tre 430 milioni di euro giacenti nel conto corrente infruttifero aperto, con
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 16 giugno 2010, presso la
Tesoreria centrale dello Stato, in cui sono tra l'altro iscritte le risorse che
hanno costituito il patrimonio iniziale della fondazione;
le risorse liquide non deriverebbero da risparmi, ma si tratterebbe di
risorse non utilizzate nei primi anni di avvio della fondazione, finanziata
con 100 milioni di euro all'anno, sin dalla sua costituzione. Tali risorse a ca-
rico nel bilancio dello Stato sono iscritte nella missione n. 17 "ricerca e in-
novazione", programma n. 15 "ricerca di base e applicata", pertanto si tratta
di risorse specificamente destinate alla ricerca;
il direttore scientifico dell'IIT, nella trasmissione televisiva "Presa
diretta", andata in onda il 19 settembre 2016, su RAI 3, ha auspicato un di-
verso utilizzo delle medesime risorse, in quanto non necessarie per l'IIT, che
non ha potuto utilizzarle;
la questione è stata recentemente trattata diverse volte al Senato,
dapprima in Assemblea, nella seduta del 20 ottobre 2016, in sede di interro-
gazioni a risposta immediata, successivamente, davanti alle Commissioni
riunite 7ª e 12ª nel corso delle audizioni sul progetto "Italia 2040 Human
Technopole";
Senato della Repubblica – 23 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
in particolare nel corso dell'audizione dei rappresentanti dell'IIT, il
26 ottobre 2016, il direttore scientifico ha confermato in sede istituzionale
l'esistenza del considerevole avanzo e spiegato puntualmente che una quota
di oltre 400 milioni di euro è ascrivibile ad un finanziamento sovradimen-
sionato nella fase di avvio dell'istituto;
successivamente, nel corso dell'audizione del 17 novembre 2016, il
Ministro in indirizzo si è formalmente impegnato a mettere a disposizione
del mondo della ricerca italiana i 430 milioni di euro bloccati nel conto cor-
rente infruttifero intestato alla fondazione Istituto italiano di tecnologia
(IIT);
tale immissione di risorse nel sistema della ricerca italiana rappre-
senterebbe un incremento che non ha precedenti nella storia della ricerca
pubblica, quanto meno degli ultimi 30 anni, e andrebbe a colmare una ca-
renza strutturale risalente negli anni in termini di risorse impiegate per la ri-
cerca di base e applicata, per le infrastrutture e per investimenti in risorse
umane,
si chiede di sapere quali atti e quali iniziative il Ministro in indirizzo
abbia adottato o intrapreso per rendere disponibili per il sistema italiano del-
la ricerca le risorse derivanti dai capitoli di bilancio dello Stato, di cui in
premessa, già destinati ad attività di ricerca di base e applicata.
(3-03456)
Interrogazioni orali con carattere d'urgenza ai sensi dell'articolo 151 del
Regolamento
BERNINI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
il 5 gennaio 2017, il Sindacato autonomo di Polizia (SAP) ha segna-
lato, con una lettera aperta al questore di Bologna, la situazione di degrado
in cui da tempo versa la struttura che ospita il commissariato di Polizia di
Imola;
tra i problemi segnalati figurano il ritardo nell'accensione dell'im-
pianto di riscaldamento, la rottura frequente delle caldaie, la perdita di acqua
proveniente dal bagno che viene costantemente raccolta dagli agenti, oltre a
un nauseante olezzo di fogna che si diffonde al piano inferiore;
il SAP ha segnalato altresì che i problemi legati all'edificio fatiscente
e all'obsolescenza degli impianti sono ormai noti, e da anni si attendono in-
terventi strutturali e definitivi; ad oggi, però, i problemi della struttura che
ospita il commissariato di Imola sembrano essere sottovalutati e ignorati;
da notizie in possesso dell'interrogante, parrebbe che, circa due anni
fa, un investimento pubblico di discreta rilevanza economica abbia consenti-
to di intervenire sulla caldaia e su alcune tubazioni: tale manutenzione, seb-
bene non definitiva, avrebbe dovuto assicurare la risoluzione dei problemi
per alcuni anni, invece i disagi continuano a manifestarsi;
a giudizio dell'interrogante, l'annosa problematica che vede coinvolta
la sede del commissariato di Imola necessita di una celere risoluzione al fine
di rendere idonea la struttura per i poliziotti ivi espletanti il loro servizio e
per offrire adeguate risposte ai cittadini, turisti e lavoratori del territorio,
Senato della Repubblica – 24 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali
siano le sue valutazioni al riguardo;
quali interventi siano stati realizzati negli anni per ovviare ai pro-
blemi e quali siano stati gli importi impegnati per tali lavori;
alla luce dei disagi recentemente segnalati, se intenda intervenire, in
tempi rapidi, verificando l'entità dei lavori e stanziando poi i fondi necessari
per risolvere i problemi legati alla fatiscente struttura che ospita il commis-
sariato di Polizia di Imola.
(3-03457)
BLUNDO, SERRA, MORRA, SANTANGELO, CASTALDI, PU-
GLIA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca - Premesso che:
la commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi
rischi è la struttura di collegamento tra il Servizio nazionale della protezione
civile e la comunità scientifica. La sua funzione principale è quella di forni-
re pareri di carattere tecnico-scientifico su quesiti del capo del Dipartimento
della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché
dare indicazioni su come migliorare la capacità di valutazione, previsione e
prevenzione dei diversi rischi, soprattutto quando si presentano in maniera
congiunta, come accaduto nelle ultime settimane nelle regioni dell'Italia
centrale. La sua organizzazione e le sue funzioni sono state ridefinite dal de-
creto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 ottobre 2011 e attualmente
si articola in un ufficio di presidenza e 5 settori e uffici di intervento che ri-
guardano il rischio sismico, il rischio vulcanico, il rischio meteo-
idrogeologico, idraulico e di frana, il rischio chimico, nucleare, industriale e
trasporti e il rischio ambientale e incendi boschivi. Ogni settore è rappresen-
tato da un referente ed è composto da rappresentanti dei centri di competen-
za e altri esperti;
l'attività di valutazione dei rischi e di ricerca, monitoraggio e sorve-
glianza sismica viene anche svolta dall'Istituto nazionale di geofisica e vul-
canologia (INGV) che ha legami privilegiati con il Dipartimento della pro-
tezione civile e con le altre autorità preposte alla gestione delle emergenze,
su scala sia nazionale che locale. Più precisamente, al comma 2 dell'articolo
2 del decreto legislativo 29 settembre 1999, n. 381, che lo istituisce, l'INGV
viene indicato come componente del Servizio nazionale della protezione ci-
vile, col quale opera in regime di convenzione, ed è considerato ente con
personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia scientifica, organizzati-
va, finanziaria e contabile. Risulta, tuttavia, agli interroganti che la sua atti-
vità sia stata poco incisiva negli ultimi anni, a causa delle gravissime diffi-
coltà finanziarie in cui versa l'ente. La cattiva gestione è stata oggetto di al-
cuni articoli di stampa on line ("Il Foglietto della Ricerca" del 12 maggio
2015), nei quali si parla di un disavanzo accertato di 6,8 milioni di euro per
l'esercizio 2013 e, addirittura di 14,5 milioni di euro per l'anno 2014, nonché
di numerose interrogazioni parlamentari dal 2012 a oggi, e ha prodotto l'al-
lontanamento di molti ricercatori, dirigenti e tecnologi di grande competen-
za e onestà. Questa situazione, a parere degli interroganti, deve quanto pri-
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
ma essere affrontata, dando effettiva applicazione alle disposizioni contenu-
te nell'articolo 15, comma 1-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, con-
vertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, nelle quali si
prevede che "nei casi in cui il bilancio di un ente sottoposto alla vigilanza
dello Stato (...) presenti una situazione di disavanzo di competenza per due
esercizi consecutivi, i relativi organi, ad eccezione del collegio dei revisori o
sindacale, decadono ed è nominato un commissario". Infine, risulta agli in-
terroganti che l'INGV non sia stato nemmeno interpellato dalla commissione
grandi rischi, settore rischio sismico, sui recenti eventi sismici o sui feno-
meni precursori, quelli cioè inerenti ai terremoti verificatisi dal 24 agosto
2016 a oggi;
nei giorni immediatamente successivi al terremoto del 24 agosto,
molte perplessità sono state manifestate circa l'effettiva adeguatezza ed effi-
cacia della macchina organizzativa e dei soccorsi posta in essere dal Dipar-
timento della protezione civile. Molto scalpore hanno suscitato le dichiara-
zioni sui social network di una dirigente dell'INGV, dottoressa Fedora Quat-
trocchi, che, oltre a denunciare la lentezza degli interventi nella zona di
Norcia, aveva anche sollevato molti dubbi sulla mancata puntellatura degli
edifici e della chiesa, ipotizzando che tale operazione avrebbe potuto evitare
i crolli del terremoto di ottobre 2016. Tali dichiarazioni sono successiva-
mente state oggetto di provvedimenti disciplinari da parte del presidente di
INGV Carlo Dogliani con la sospensione per un giorno, sia dal servizio che
dalla paga della dottoressa Quattrocchi, come riportato in un articolo de "il
Fatto Quotidiano" del 22 gennaio 2017, ripreso nell'interrogazione 3-03425
del senatore Fabrizio Bocchino;
considerato che:
il settore rischio sismico della commissione grandi rischi dovrebbe
riunirsi prima e dopo il verificarsi di eventi eccezionali di natura sismica o
riconducibili a fenomeni associati, come frane e slavine, eventi questi ultimi
che si ipotizzava che potessero verificarsi a partire dalle giornate dell'8 e 9
gennaio 2017, in presenza di condizioni meteorologiche già ampiamente cri-
tiche. A peggiorare la situazione ha contribuito poi la sequenza sismica che
ha colpito fin dall'inizio di gennaio 2017 e con eventi parossistici dal 18 del-
lo stesso mese l'area dei comuni di Montereale, Capitignano, Barete e Pizzo-
li (tutti in provincia de L'Aquila). Tale sequenza si è sviluppata lungo un
segmento sismogenetico differente rispetto a quello che ha prodotto le scos-
se del 24 agosto 2016, che può essere collocato tra quest'ultimo e quello che
ha generato il terremoto de L'Aquila del 2009;
nonostante le tre forti scosse sismiche del 18 gennaio 2017, rispetti-
vamente di magnitudo 5.3 alle ore 10:25, magnitudo 5.4 alle ore 11:14, ma-
gnitudo 5.3 alle ore 11:25 e le ulteriori 15 scosse superiore a magnitudo 4 e
le numerose repliche, risulta agli interroganti che la commissione non fu
convocata nella mattinata del 18 gennaio 2017, sebbene ci fossero le condi-
zioni per una tempestiva e urgente riunione dopo le prime forti scosse. Quel-
lo stesso giorno alle ore 17 una slavina ha distrutto l'hotel "Rigopiano" a Fa-
rindola (Pescara), causando la morte di 29 persone;
inoltre, sono state presentate varie interrogazioni sui numerosi eventi
sismici che hanno purtroppo colpito l'Italia centrale nei mesi scorsi. Tra
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
queste l'interrogazione 3-03168 della senatrice Laura Puppato, indirizzata al
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, alla quale non
è stata ancora data risposta. L'atto di sindacato ispettivo è incentrato sul
"gap sismico" esistente tra il segmento sismogenetico di Colfiorito, Sellano
e Gualdo Tadino (tutti in provincia di Perugia) del 1997 e il segmento si-
smogenetico de L'Aquila del 2009, uno spazio dove, dal 24 agosto 2016, si
sta verificando la sequenza sismica ancora in atto, culminata a tutt'oggi con i
15 eventi di magnitudo superiore a 5 del 18 gennaio 2017. Partendo da tali
presupposti, si evidenzia come la commissione grandi rischi, settore rischio
sismico, non abbia mai dato indicazioni negli ultimi 3-4 anni sulla possibili-
tà che si attivassero proprio quei segmenti sismogenetici collocati in quel
"gap sismico" tra Castelsantangelo sul Nera, Fiastra (Macerata), Norcia (Pe-
rugia), Amatrice, Accumoli (Rieti), dato di contro evidentissimo ad altri
emeriti scienziati non ascoltati. A parere degli interroganti, tale assenza di
riscontri può far pensare a una scarsa competenza nel campo sismotettonico
da parte dei componenti della commissione e anche dei vertici INGV, rima-
sti silenti. A ciò si aggiunge il potenziale conflitto di interessi che riguarde-
rebbe alcuni esponenti della commissione grandi rischi e con ruolo anche in
INGV (ad esempio, nel consiglio scientifico il caso di Francesco Mulargia),
di cui si è parlato su quotidiani e periodici nazionali già nel 2013 ("La Na-
zione", 25 febbraio, "Il Foglietto della Ricerca", 26 marzo, e "Panorama" del
3 maggio), notizie riprese in un'interrogazione (4-02061) del senatore Nico-
la Morra, alla quale non è stata ancora data risposta;
considerato, altresì, che:
alla luce delle concomitanti e consistenti precipitazioni nevose e del
pericolo di frane, slavine, esondazioni, poi purtroppo puntualmente verifica-
tesi, appare, a giudizio degli interroganti, tardiva la riunione del settore ri-
schio sismico del 20 gennaio 2017, due giorni dopo i tragici eventi dell'hotel
Rigopiano. Nel comunicato stampa diffuso al termine della riunione, il set-
tore rischio sismico, oltre a fornire informazioni generali circa la magnitudo
dei terremoti verificatesi dal 24 agosto, ha precisato che "a oggi non ci sono
evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento ed identifica tre aree
contigue alla faglia principale che non hanno registrato terremoti recenti di
grandi dimensioni, ma hanno il potenziale di produrre scosse di elevata ma-
gnitudo. Tali segmenti - localizzati rispettivamente sul proseguimento verso
Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di
faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L'Aquila del 2009 e di
Colfiorito del 1997 rappresentano aree sorgenti di possibili futuri terremoti".
Il comunicato, a parere degli interroganti, sembra trascurare, peraltro senza
alcun valido motivo, il segmento sismogenetico più a ovest, già attivo da
mesi, di Spoleto, Campello sul Clitunno, Foligno (Perugia), dove nelle ulti-
me settimane si stanno verificando terremoti anche di magnitudo 4.1, come
quello del 2 gennaio 2017, con boati e variazioni nelle falde acquifere evi-
denziate solo da isolati esperti dell'INGV, le cui discipline non son contem-
plate nell'unità di crisi dello stesso istituto né tra gli argomenti del settore
rischio sismico, costituito di fatto solo da geofisici e sismologi che non si
occupano dello studio dei fenomeni precursori;
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sempre nel comunicato stampa si segnalava che i recenti eventi han-
no prodotto "importanti episodi di fagliazione e superficiale che ripropon-
gono il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche quali le grandi
dighe". Addirittura il presidente della commissione Sergio Bertolucci il 22
gennaio 2017 dichiarava al Tg3 che "nella zona di Campotosto (...) c'è il se-
condo bacino più grande d'Europa con tre dighe, una delle quali su una fa-
glia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importan-
ti di suolo che cascano nel lago". Per questo motivo Bertolucci aggiungeva
che "se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo
trasparente alle autorità e alla popolazione". Pubblicamente poi paragonava,
a parere degli interroganti in modo azzardato tale situazione con quanto ac-
caduto con la diga del Vajont il 9 ottobre 1963 senza ben specificare gli e-
ventuali interventi che sindaci e presidenti di Regione avrebbero dovuto a-
dottare. Tale comportamento ha provocato le dimissioni del vice presidente
della commissione grandi rischi Gabriele Scarascia Mugnozza;
della riunione tenutasi il 20 gennaio 2017 parla approfonditamente
"Il Sole-24 ore" in un articolo del 27 gennaio a firma del giornalista Maria-
no Maugeri dal titolo "Riunioni senza esperti di settore. Quelle mancate
convocazioni alla Grandi Rischi". Nell'articolo si afferma che a partecipare
alla riunione della commissione sono stati solo due esperti: il presidente
Sergio Bertolucci e Domenico Giardini, sismologo con cattedra a Zurigo,
per 5 mesi a capo dell'INGV e per 3 anni componente dello stesso consiglio
di amministrazione dell'INGV, dopo 30 anni di presidenza di Enzo Boschi.
Una riunione che (nonostante, per quanto tardivamente, sia stata "voluta dal
capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e fosse incentrata sull'anda-
mento della sequenza sismica", come affermato nell'articolo da Franco Sic-
cardi, coordinatore del Settore rischio meteo-idrogeologico, idraulico e di
frana della commissione e presidente della fondazione "Cima" di Savona,
impegnata nella mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico) viene
considerata dagli interroganti, in merito all'esiguo numero degli esperti par-
tecipanti (due), profondamente inadeguata a fronte soprattutto della contem-
poranea presenza in quei giorni, oltre agli eventi sismici, di pericoli e feno-
meni di natura idraulica e franosa riguardanti la diga di Campotosto e la tra-
gedia dell'hotel Rigopiano, oltre a tutti i fenomeni transienti sul territorio e
sulle falde acquifere che non hanno trovato spazio di discussione nella stes-
sa riunione. Inoltre, Siccardi denunciava come "tra le singoli sezioni della
Commissione Grandi Rischi non c'è grande sintonia",
si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti
esposti e se non ritenga doveroso verificare le motivazioni per cui si è rite-
nuta non necessaria la partecipazione degli esperti del settore meteo-
idrogeologico, idraulico e di frana o altre discipline che si occupano di pre-
cursori di eventi sismici, franosi, di slavine e variazioni delle falde acquifere
associate, alla riunione della commissione grandi rischi del 20 gennaio
2017, nonostante quanto accaduto all'hotel "Rigopiano" e ai pericoli paven-
tati circa la tenuta della diga di Campotosto;
quali azioni intenda intraprendere per garantire la piena efficienza e
il tempestivo e coordinato intervento dei vari settori e uffici che compongo-
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no la commissione grandi rischi, a fronte del verificarsi in futuro di altri pe-
ricolosi eventi di natura sismica, meteorologica e franosa;
quali interventi il Dipartimento della protezione civile intenda mette-
re in atto per tutelare le popolazioni residenti nelle aree dell'Italia centrale
colpite dal terremoto, soprattutto di fronte ai pericoli prodotti dalle attività
sismiche tuttora in corso, riguardanti anche alcune faglie come quella di
Campotosto, situate a ridosso di una diga;
se il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca non riten-
ga urgente verificare la reale situazione finanziaria e contabile dell'INGV,
nonché procedere, nel caso vi siano le condizioni e ai sensi della legge 15
luglio 2011, n. 111, al commissariamento degli organi dell'istituto, preve-
dendone la confluenza, ad eccezione della rete sismica, nel Consiglio nazio-
nale delle ricerche, e se non consideri altresì opportuno procedere al rinnovo
delle cariche apicali della suddetta rete, al fine di garantire una gestione più
efficace delle emergenze in collaborazione col Dipartimento della protezio-
ne civile.
(3-03458)
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
D'ADDA, ALBANO, CUOMO, PEZZOPANE, ORRÙ, LUCHERI-
NI, VACCARI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso
che:
i cosiddetti buoni pasto (BP) sono un titolo di pagamento dal valore
predeterminato, che viene consegnato dall'azienda al lavoratore dipendente
del settore pubblico e privato come servizio sostitutivo della mensa, per ac-
quistare un pasto o dei prodotti alimentari, presso gli esercizi convenzionati
con la società emettitrice;
con la loro crescente diffusione, si sono tuttavia prodotte delle dina-
miche distorsive di mercato, che mettono in difficoltà i grandi accettatori,
ristorazione e grande distribuzione organizzata (GDO), rispetto alla catego-
ria dei grandi emettitori che, di fatto, operano in regime di oligopolio;
l'utilizzo dei buoni pasto riguarda oltre 2 milioni di lavoratori ed è un
mercato che vale, secondo alcune stime, circa 3 miliardi di euro all'anno. I
buoni pasto sono distribuiti a oltre il 40 per cento dei lavoratori, che in valo-
ri assoluti corrisponde a circa 2,5 milioni di dipendenti, di cui 1,6 milioni
nel settore privato e 600.000 in quello pubblico. Le aziende e le pubbliche
amministrazioni clienti delle società che emettono buoni pasto sono 80.000,
e 120.000 è il numero degli esercizi convenzionati;
considerato che:
gran parte del mercato dei BP (85 per cento circa) è gestito da 6
grandi emettitori: Edenred, Qui! Ticket, Pellegrini, Day, Sodexo, CIR (Blu-
ticket);
il mercato, dunque, si svolge attualmente in regime di oligopolio di
emettitori che, di fatto, opera senza regole specifiche, diversamente da quan-
to avviene in altri Paesi, dove è stata correttamente considerata la rilevanza
pubblico-sociale di tali titoli di pagamento;
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
i grandi emettitori non hanno interesse a gestire i piccoli esercenti,
che per il loro limitato giro di affari rappresentano più un problema che
un'opportunità. L'attenzione dei grandi emettitori è dunque concentrata e-
sclusivamente su pochi grandi esercenti (ristorazione e GDO);
i piccoli accettatori superano il problema accettando i BP, anche fuo-
ri convenzione, utilizzandoli a loro volta per l'acquisto di materie prime dal-
la GDO, con ciò rischiando l'aggiramento delle disposizioni di legge;
la situazione che si è venuta a determinare relega di fatto e loro mal-
grado i grandi accettatori al ruolo di "concentratori o riciclatori" dei BP, co-
stringendoli a subire commissioni che dovrebbero essere a carico dei piccoli
esercenti, favorendo in tal modo, involontariamente, potenziali casi di eva-
sione fiscale dei piccoli esercizi, che accettano i BP fuori convenzione ri-
mettendoli in circolazione;
grandi ristoratori e GDO diventano quindi sempre di più il terminale
di utilizzo dei BP e permettono loro malgrado ad un sistema viziato ed irre-
golare di reggere, subendone, in quanto "parte condizionata", i costi mag-
giori;
considerato altresì che:
il passaggio all'utilizzo di buoni pasto elettronici (BPE), incoraggiato
anche da specifiche agevolazioni fiscali, comporta inspiegabilmente un au-
mento di costi per gli accettatori;
le commissioni standard restano invariate intorno all'11 per cento;
i BPE eliminano di fatto i costi "accessori" dei buoni cartacei (con-
teggio, sfridi per falsi o rubati, attività amministrative) pari a circa l'1 per
cento dei volumi gestiti;
gli emettitori applicano però ai BPE una fee aggiuntiva per ogni
buono transato, che corrisponde mediamente al 2,3 per cento dei volumi ge-
stiti, determinando, quindi, rispetto ai buoni cartacei, un costo aggiuntivo
dell'1,3 per cento;
a tali costi aggiuntivi vanno conteggiati gli oneri legati agli investi-
menti in hardware e software necessari per consentire l'accettazione dei
BPE, dato che la spinta verso la diffusione dei BPE è stata avviata senza che
si sia definito uno standard comune per l'emissione e per le modalità di ac-
cettazione. Alle commissioni più elevate, si aggiunge quindi l'ulteriore criti-
cità dovuta alla mancanza di uno standard comune (ingiustificabile dal lato
tecnico), per cui i grandi accettatori devono dotarsi di molteplici POS o im-
plementare un proprio sistema di "lettura" dei BPE, con conseguente aggra-
vio di costi e aumento di complessità,
si chiede di sapere:
se non si ritenga di dover riconoscere con sollecitudine la valenza
pubblica e sociale del fenomeno dei buoni pasto, apportando le necessarie
correzioni e regolamentazioni alle attuali dinamiche di mercato, che rappre-
sentano, in alcuni casi, deviazioni patologiche rispetto al corretto funziona-
mento del regime concorrenziale;
in particolare, se non si ritenga di dover intervenire per: limitare gli
sconti riconosciuti dagli emittenti (anche in sede di gare di appalto pubbli-
che) rispetto al valore nominale dei buoni pasto, in base a corretti parametri
di mercato; porre un limite alle commissioni attualmente applicabili agli e-
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
sercenti, affinché vengano definite in base a corretti parametri di mercato;
assicurare la massima trasparenza nelle procedure di gara, limitando e san-
zionando eventuali comportamenti scorretti degli emettitori, che possono
tendere ad offrire servizi "aggiuntivi" obbligatori per compensare le minori
commissioni (o i maggiori sconti) pattuiti; determinare parametri di solidità
o liquidabilità per le società emittenti, al fine di garantire la solvibilità delle
imprese creditrici, definendo parametri di riferimento e caratteristiche finan-
ziarie aziendali minime e prevedendo, in loro assenza, strumenti di tutela del
mercato più ampi, quali ad esempio fondi di garanzia, fideiussioni o altre
soluzioni; garantire, secondo parametri univoci, i tempi di rimborso dei
buoni pasto (definizione di tempi massimi per fatturazione e pagamento) e
regolamentazione per la gestione di eventuali contenziosi, in modo che pic-
cole dispute non vengano utilizzate strumentalmente per ritardare i paga-
menti; definire, entro tempi congrui, uno standard comune per consentire
agli esercenti di accettare con un unico POS il pagamento con i BPE di di-
verse società emettitrici.
(4-06924)
DE POLI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello svi-
luppo economico - Premesso che:
da fonti di stampa si apprende che gli amministratori straordinari
dello stabilimento siderurgico Ilva hanno comunicato l'intenzione di ridurre
l'attività produttiva con "fermate parziali o anche totali di tutti gli impianti a
valle e a monte del ciclo produttivo a caldo di Taranto", con inevitabile ri-
duzione del fabbisogno di risorse umane. Lo stesso sito di Marghera (Vene-
zia) potrà essere interessato da una fermata totale e completa, sia pure per un
periodo parziale e in stretta interdipendenza con il sito ionico;
sono 4.984 i lavoratori dello stabilimento Ilva di Taranto e 80 dello
stabilimento di Marghera che l'azienda dichiara in esubero temporaneo e che
usufruiranno della cassa integrazione straordinaria, a partire da marzo, fatto
che rischia di aprire fronti incerti rispetto alle tutele occupazionali in una fa-
se delicatissima con l'imminente cessione degli asset produttivi, oltre a cau-
sare ripercussioni pesanti sul reddito dei lavoratori già fortemente penalizza-
ti;
le organizzazioni sindacali chiedono una deroga sugli ammortizzato-
ri sociali previsti dal "Jobs act" (legge n. 183 del 2014), riproponendo i con-
tratti di solidarietà per 24 mesi con il vecchio sistema normativo, la retribu-
zione all'80 per cento e l'anticipo, da parte dell'Ilva, dell'integrazione del 10
per cento per i mesi di gennaio e febbraio,
si chiede di sapere se non sia nelle intenzioni del Governo avviare
con urgenza un tavolo di consultazioni tra le parti interessate, concertando
soluzioni che vadano incontro alle richieste delle organizzazioni sindacali,
onde evitare che siano sempre i lavoratori a pagare il prezzo più alto per gli
errori fatti da altri.
(4-06925)
PUGLIA, MORONESE, GAETTI, DONNO, GIARRUSSO, SAN-
TANGELO, CASTALDI - Al Ministro della salute - Premesso che:
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
negli ultimi tempi, in tutto il territorio italiano, esistono iniziative
anche legislative relative agli interventi assistiti dagli animali (IAA);
il 25 marzo 2015 la Conferenza Stato-Regioni sanciva l'accordo sulle
linee guida sugli interventi assistiti dagli animali;
considerato che:
le linee guida sono indicazioni di fatto sugli indirizzi etici, scientifi-
ci, tecnici e amministrativi relativi ad un tema specifico per tutti coloro che
agiscono in un particolare settore, aventi lo scopo di avere un'omogeneità
strategica su tutto il territorio, ferma restando la competenza degli organi
territoriali ad agire in base alle indicazioni strategiche delle linee guida, af-
finché si abbia un'applicazione omogenea e coerente su tutto il territorio;
il termine IAA, relativo agli interventi assistiti dagli animali, non è
assolutamente accettabile in un percorso medico legislativo, in quanto, per
definizione, gli stessi rappresentano un complesso di interventi, non meglio
specificati, che devono avere l'assistenza di un operatore e non hanno i re-
quisiti specifici per essere considerati alla stregua di una terapia medica ac-
cettabile dal mondo scientifico. Infatti, gli IAA, non potendo avere certezza
dell'uso comune e dei risultati comunemente conosciuti attraverso le indica-
zioni e, specialmente, le controindicazioni, quale atto medico clinico non
hanno alcuna valenza tecnico-scientifica, né possono essere valutati come
metodica medico-clinica se non dopo un percorso di riconoscimento ufficia-
le attraverso un pronunciamento della commissione tecnico-scientifica
dell'Istituto superiore della sanità e relativi atti pubblici;
se è vero che nessuna legge italiana vieta a qualsiasi soggetto di ap-
prendere tecniche o metodiche di sorta, d'altra parte è parimenti innegabile
che qualsiasi metodica terapeutica, diventando in sé un atto medico chirur-
gico, necessita di operatori che non possono esercitare la propria attività se
non con certificata competenza e quale parte integrante di un'équipe medi-
co-chirurgica;
con decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 610,
viene riconosciuto come unico ente di formazione in metodica di riabilita-
zione globale a mezzo del cavallo (MRGC) l'ente senza scopo di lucro de-
nominato Associazione nazionale italiana di riabilitazione equestre (ANI-
RE), unico ente riconosciuto a poter formare operatori delle varie branche
mediche e parasanitarie nella disciplina;
inoltre, per come ribadito e confermato dal Consiglio di Stato con
sentenza n. 2548/2011, "il Centro di Referenza Nazionale degli Interventi
assistiti sugli animali" è un istituto mirato a verificare più che altro il benes-
sere degli animali e non quello dei soggetti utilizzatori, come dimostra an-
che la sua sede presso l'Istituto zooprofilattico. Ne consegue che gli IAA e i
corsi afferenti non possono avere né valenza scientifica, né di terapia, né di
metodologia riabilitativa, ma eventualmente una sola valenza di tipo educa-
tivo e ludico-ricreativo, e non sono finalizzati a tutelare la salute dell'utente
se non attraverso un intervento socio-sanitario di tipo specialistico e, ovvia-
mente, nel rispetto del benessere dell'animale impiegato;
considerato inoltre che, a parere degli interroganti:
nell'attuazione di un progetto sanitario qualsiasi e delle attività corre-
late, la preoccupazione di base è (e deve essere) necessariamente quella di
Senato della Repubblica – 32 – XVII LEGISLATURA
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produrre, prioritariamente, un vantaggio per gli utenti, al centro del quale
viene posta il concetto della persona in toto (Convenzione ONU sulla disa-
bilità). Al riguardo va sottolineato come i soggetti coinvolti siano più fre-
quentemente rappresentati da anziani o da bambini, categorie particolarmen-
te vulnerabili e che necessitano di interventi mirati, soprattutto nel caso di
specifiche patologie;
appare pertanto incoerente e del tutto inopportuno affidarne il coor-
dinamento e la sostanziale gestione ad un istituto zooprofilattico ed al suo
centro di referenza nazionale di riferimento che, per come evidenziato, rap-
presentano strumenti tecnico-operativi volti per lo più ad assicurare la sanità
animale, il controllo della salute e qualità degli alimenti di origine animale,
l'igiene degli allevamenti ed attività correlate e le cui principali funzioni (e
competenze) sono quelle di garantire la tutela ed il benessere degli animali;
per prassi scientifica, il riconoscimento di un apprendimento quale
metodica terapeutico-sanitaria diventa in sé un atto medico-chirurgico; per-
tanto, il cosiddetto operatore in ippoterapia o riabilitazione equestre, di
qualsiasi livello, non può esercitare la propria attività se non in ambito me-
dico e quale parte integrante un'équipe medico-chirurgica, così come un in-
fermiere non può compiere atti medici, se non in équipe;
un'attività terapeutica per essere dichiarata tale abbisogna prima di
un riconoscimento quale metodica dagli organi scientificamente competenti
e poi, eventualmente, da essi dichiarata quale terapia;
nonostante il decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986,
n. 610, con parere favorevole del Ministero della sanità, la metodica riabili-
tativa globale a mezzo del cavallo non è ancora riconosciuta tra le terapie
del Servizio sanitario nazionale (SSN);
per tale presupposto la MRGC non può essere prescritta come indi-
cazione terapeutica ma può essere consigliata da medici specialisti in bran-
che affini per il benessere psicofisico del paziente;
indi, sotto tale profilo è da considerare illogica l'affermazione secon-
do la quale: gli IAA hanno una valenza terapeutica e che le TAA (terapie
assistite dagli animali) possono essere avallate solo dalla prescrizione di un
medico di medicina generale e di conseguenza di un medico convenzionato
con il SSN;
non solo per i motivi esposti ma, soprattutto, perché il tutto presup-
porrebbe prima che le TAA siano state incluse nelle terapie convenzionate
del SSN e, per quanto risulta, non esistono atti legislativi in tal senso;
considerato altresì che:
nell'accordo citato, relativo alle linee guida sugli interventi assistiti
dagli animali, sembrano palesarsi accentramenti di poteri e competenze in
capo al centro di referenza nazionale per IAA, istituito presso l'Istituto zoo-
profilattico delle Venezie con decreto ministeriale 18 giungo 2009 del Mini-
stero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
il centro, oltre a divenire di fatto ente di riferimento degli IAA, orga-
nizza corsi di formazione, ponendosi in una situazione di concorrenza ri-
spetto agli altri enti erogatori di formazione professionale per operatori in
IAA;
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
la composizione del centro fa pensare ad un organo monocratico, ge-
stito di fatto dal direttore dell'ente;
tale centro, nel settore degli IAA, sembra accentrare in sé la figure
del controllore e del controllato, in palese violazione del principio che e-
sclude che un soggetto possa essere destinatario degli effetti di un provve-
dimento adottato dallo stesso;
l'art. 10 del suddetto accordo prevede che le strutture già operanti si
adeguino ai requisiti previsti dalle linee guida entro 24 mesi dalla loro ema-
nazione, imponendo per legge che anche i professionisti e gli operatori già
in possesso di attestato di formazione acquisiscano entro lo stesso termine
una specifica idoneità sulla base dei criteri dettati dalle linee guida;
l'idoneità deve essere insindacabilmente valutata dalla segreteria
scientifica del corso, sentito il centro di riferimento nazionale;
considerato infine che, a parere degli interroganti:
c'è il rischio che chi già opera nel settore, chi ha frequentato corsi o
master universitari finalizzati alla formazione professionale, impegnando
nel settore le proprie risorse, umane e materiali, debba comunque sostenere
esami o frequentare corsi, che sicuramente avranno un costo rilevante, in
termini sia economici che di tempo;
non sono rilevabili dalle linee guida le figure di docenti né i pro-
grammi ministeriali a cui i discenti debbano sottoporsi;
è evidente il danno per chi, operando da anni nel settore, abbia matu-
rato un'elevata esperienza e professionalità e conseguito alti livelli di forma-
zione, completando con successo tutti i percorsi formativi ad oggi previsti:
per cui tali soggetti, nonostante la loro comprovata professionalità, si trove-
rebbero a dover essere sottoposti all'"insindacabile" giudizio della segreteria
scientifica del corso, tenuta a sua volta a richiedere il parere del centro di ri-
ferimento nazionale; e quest'ultimo, essendo uno dei soggetti organizzatori
dei corsi di professionalizzazione (a pagamento) non sarà di certo posto nel-
la condizione di rendere un giudizio imparziale e obiettivo;
peraltro, il concetto di insindacabilità, menzionato e più volte ribadi-
to nelle linee guida, con riferimento al giudizio da fornire in relazione a chi
ha già conseguito formazione nell'ambito degli IAA, si pone in netto contra-
sto con uno dei principi supremi del nostro ordinamento, ossia il principio di
azionabilità delle situazioni giuridiche soggettive, posto a garanzia del dirit-
to alla tutela giurisdizionale,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative intenda assumere al fine di rivedere il citato accordo
relativo alle linee guida sugli interventi assistiti dagli animali, anche alla lu-
ce delle criticità sollevate;
se intenda istituire un tavolo tecnico medico-veterinario istituzionale,
con la partecipazione anche di una rappresentanza di chi ha già un ricono-
scimento come ente di formazione in metodica di riabilitazione globale a
mezzo del cavallo, per l'eventuale stesura di un documento generale sulle
possibili norme in seno a quelle modalità di intervento socio-sanitarie rico-
nosciute come interventi assistiti attraverso l'uso di animali.
(4-06926)
Senato della Repubblica – 34 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
Maurizio ROMANI, BENCINI, SIMEONI, VACCIANO, MUSSI-
NI, BIGNAMI, MOLINARI - Al Ministro della salute - Premesso che:
le infezioni ospedaliere sono la complicanza più frequente e grave
dell'assistenza sanitaria. Si definiscono così infatti le infezioni insorte duran-
te il ricovero in ospedale, o dopo le dimissioni del paziente, che al momento
dell'ingresso non erano manifeste clinicamente, né erano in incubazione. Le
infezioni ospedaliere costituiscono una grande sfida ai sistemi di salute pub-
blica, perché sono un insieme piuttosto eterogeneo di condizioni diverse sot-
to il profilo microbiologico, fisiologico ed epidemiologico, che hanno un e-
levato impatto sui costi sanitari e rappresentano indicatori della qualità del
servizio offerto ai pazienti ricoverati;
causate da microrganismi opportunistici presenti nell'ambiente, che
solitamente non danno luogo a complicanze, le infezioni ospedaliere posso-
no insorgere su pazienti immunocompromessi durante il ricovero e la de-
genza o, in qualche caso, anche dopo la dimissione del paziente e possono
avere diverso grado di gravità, fino ad essere letali. Possono interessare an-
che gli operatori sanitari che lavorano a contatto con i pazienti, e quindi mi-
sure adeguate devono essere prese non solo per trattare i pazienti ricoverati,
ma anche per prevenire la diffusione delle infezioni tra il personale che for-
nisce assistenza e cura;
le infezioni sono fra le prime 10 cause di denunce di sinistro nel Si-
stema sanitario nazionale e fra le prime 5 voci di spesa per risarcimenti;
la legionellosi è un'infezione causata da un batterio chiamato legio-
nella, che colpisce l'apparato respiratorio. L'infezione si trasmette tramite
flussi d'aerosol o d'acqua contaminata, quindi potenzialmente in luoghi nei
quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di
trattamento dell'aria o di ricircolarizzazione delle acque. L'incidenza della
legionellosi dipende dal grado di contaminazione dei serbatoi d'acqua, dalla
suscettibilità immunologica della popolazione esposta (come ad esempio la
popolazione ospedaliera), dall'intensità dell'esposizione e dalla disponibilità
di test diagnostici. Per quanto riguarda invece le polmoniti acquisite in o-
spedale, la legionella è responsabile del 10-50 per cento dei casi;
in base a quanto disposto dal decreto del Ministero della sanità 15
dicembre 1990, la legionellosi è soggetta a obbligo di notifica nella classe
II, ma già dal 1983 è anche soggetta a un sistema di sorveglianza speciale,
che raccoglie informazioni dettagliate in un apposito registro nazionale, che
ha sede presso l'Istituto superiore di sanità. Nonostante questo, secondo il
Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute
(Cnesps) e il Dipartimento di malattie infettive, parassitarie e immunome-
diate dell'Istituto superiore di sanità, che annualmente producono un rappor-
to sull'incidenza della malattia nel nostro Paese, il numero di casi è sottosti-
mato, sia per un mancato invio delle schede di segnalazione da parte dei si-
stemi sanitari locali, che per una mancata diagnosi;
secondo i dati contenuti nel rapporto annuale sulla legionellosi in Ita-
lia, all'Istituto superiore di sanità sono pervenute, nel 2015, complessiva-
mente 1.569 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionello-
si; di questi, 1.548 sono confermati e 21 probabili. Il 78 per cento dei casi è
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
stato notificato da 6 Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Tosca-
na, Lazio e Piemonte), il 2 per cento è stato notificato dalle rimanenti 14
Regioni e Province autonome. L'incidenza della legionellosi in Italia nel
2015 è risultata pari a 25,8 casi per milione di abitanti, in lieve incremento
rispetto all'anno passato (25,1 su 1.000.000), così come il numero assoluto
di casi. Tuttavia, si osserva un divario Nord-Sud con valori pari a 38,9 casi
per milione al Nord, 25,9 per milione al Centro e 8,5 per milione al Sud;
in particolare, nel 2015 i casi nosocomiali segnalati sono stati 82 (5,3
per cento dei casi totali notificati), di cui 33 (40 per cento) di origine noso-
comiale confermata e 49 (60 per cento) probabile. L'83 per cento dei casi
nosocomiali sono stati notificati da Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana,
Lazio e Provincia autonoma di Trento;
considerato che:
le conseguenze in termini di complicazioni delle infezioni possono
essere di tipo variegato fino a raggiungere i casi più gravi, e potenzialmente
letali, della sepsi. Il coordinatore del "Sepsis Trust" inglese, nell'ambito
dell'undicesimo "Forum del risk management" in sanità, tenuto a Firenze dal
29 novembre al 2 dicembre 2016, ha tenuto a precisare che il problema della
sepsi non riguarda solo le terapie intensive, ma tutti i settori sanitari;
l'Organizzazione mondiale della sanità stima 55 milioni di casi di se-
psi all'anno, di cui il 30 per cento ha un'eziologia chirurgica, mentre in Italia
la mortalità per sepsi va dal 35 al 60 per cento nei casi di shock settico. No-
nostante questi dati, la sepsi non è ancora riconosciuta come un'emergenza.
Secondo Benedetta Allegranzi, responsabile della prevenzione delle infe-
zioni correlate all'assistenza dell'OMS, è possibile prevenire fino al 60 per
cento le infezioni del sito chirurgico attraverso network di sorveglianza na-
zionali ed applicando un approccio basato sui fattori umani fondamentali
per l'implementazione delle strategie di prevenzione;
la campagna "Clean care is safer care" per la prevenzione delle infe-
zioni correlate all'assistenza è stata sottoscritta dalla larga maggioranza dei
Paesi del mondo ed ha contribuito ad un aumento fino al 50 per cento dell'a-
desione alle buone pratiche, con alcuni centri che hanno azzerato le infezio-
ni del catetere venoso centrale, seppure la carente ergonomia degli ambienti
di lavoro e la bassa percezione del rischio degli operatori siano tuttora la
barriera principale per il più generale abbattimento delle infezioni correlate
all'assistenza;
incidendo significativamente sui costi sanitari e prolungando le de-
genze dei pazienti, le infezioni ospedaliere finiscono con l'influenzare note-
volmente la capacità dei presidi ospedalieri di garantire il ricovero ad altri
pazienti. Gli studi effettuati indicano che è possibile prevenire dal 30 al 60
per cento delle infezioni insorte, con conseguente abbassamento dei costi.
Nonostante l'elevato impatto, sia sociale che economico, i sistemi di sorve-
glianza e di controllo e le azioni per ridurne gli effetti sono invece ancora
piuttosto disomogenei da Paese a Paese e a livello nazionale, anche se negli
ultimi anni sono stati messi a punto e implementati numerosi programmi;
per ridurre le infezioni ospedaliere è necessario che le strutture agi-
scano su più fronti: l'attuazione di misure di prevenzione di controllo delle
infezioni attraverso azioni sulle strutture ospedaliere, sui sistemi di ventila-
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
zione e sui flussi di acqua, sull'igiene del personale e dell'ambiente; l'indivi-
duazione di personale dedicato alla sorveglianza; un protocollo di sorve-
glianza attiva delle infezioni che si manifestano e un appropriato flusso in-
formativo che permetta l'identificazione e la quantificazione delle infezioni
stesse nei diversi presidi; la formazione del personale dedicato al trattamen-
to dei pazienti, soprattutto nelle aree critiche di terapia intensiva e chirurgi-
ca, e di quello dedicato alla raccolta e analisi dei dati,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non consideri urgente avviare una campa-
gna di sensibilizzazione dedicata al personale sanitario, al fine di accrescer-
ne la consapevolezza circa i rischi correlati ad una scarsa attenzione alla si-
curezza delle cure, valutando altresì l'opportunità di prevedere una certifica-
zione dei professionisti, che attesti le competenze necessarie ad assumere
funzioni di responsabilità nei sistemi di gestione della sicurezza delle cure;
se non ritenga utile adoperarsi al fine di consolidare la formazione
del personale sulle buone pratiche di prevenzione delle infezioni ospedalie-
re.
(4-06927)
FALANGA, CAPACCHIONE - Al Presidente del Consiglio dei mi-
nistri - Premesso che:
con decreto dell'Avvocatura generale del 15 luglio 2016, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale del 29 luglio 2016, n. 60, 4a serie speciale, veniva
bandito il concorso a 10 posti di procuratore dello Stato;
con decreto n. 13026 del 4 novembre 2016, veniva stabilito che le
prove scritte del concorso avessero luogo nei giorni 24, 25 e 26 gennaio
2017 presso i padiglioni n. 7 e n. 8 della Nuova Fiera Roma e che, come
previsto dall'art. 20 del regio decreto 30 ottobre 1933, n. 1612, sarebbe stata
consentita "la consultazione, in sede di esame, soltanto dei codici, delle leg-
gi e dei decreti dello Stato, del Corpus Iuris e delle Istituzioni di Gaio, in e-
dizione senza note";
a diversi candidati sarebbe stata consentita la consultazione del codi-
ce di diritto amministrativo, a cura di Maurizio Santise;
in data 25 gennaio 2017, è stata sorteggiata, per il compito di diritto
amministrativo, la seguente traccia: "La funzione nomofilattica dell'Adu-
nanza plenaria. Tratti in particolare il candidato dell'obbligo di deferimento
all'adunanza plenaria da parte delle sezioni semplici, i suoi limiti e dei pos-
sibili rimedi e conseguenze in caso di inosservanza";
nel citato codice di diritto amministrativo, in nota all'art. 99, comma
3, del processo amministrativo, sarebbe riportata la massima della sentenza
della Corte di giustizia dell'Unione europea 6 aprile 2016, a.C-689/13, aven-
te ad oggetto proprio i limiti all'obbligo di deferimento all'adunanza plenaria
(cioè quanto richiesto nella traccia di esame);
pertanto, come già segnalato da taluni candidati alla commissione di
concorso nella stessa giornata del 25 gennaio, il codice di diritto ammini-
strativo, a cura di Santise, non avrebbe potuto trovare ingresso nell'aula di
esame, attesa la sua contrarietà a quanto disposto dall'art. 20 del regio decre-
to, e, per di più, tale circostanza avrebbe creato un'intollerabile disparità di
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752ª Seduta ASSEMBLEA - ALLEGATO B 1° Febbraio 2017
trattamento tra i candidati che erano in possesso del codice e quelli che era-
no in possesso di un codice diverso e privo di qualsivoglia citazione giuri-
sprudenziale;
inevitabilmente quanto accaduto sarà destinato a generare un preve-
dibile copioso contenzioso giudiziario (su iniziativa dei candidati che ver-
ranno ritenuti inidonei proprio per il tema di diritto amministrativo e proprio
per non aver trattato la citata sentenza della Corte di giustizia dell'Unione
europea),
si chiede di sapere quali iniziative il Governo intenda adottare, anche
in via di autotutela, in ordine alla legittimità della procedura concorsuale e
al fine di evitare un oneroso futuro contenzioso giudiziario.
(4-06928)
Interrogazioni, da svolgere in Commissione
A norma dell’articolo 147 del Regolamento, le seguenti interroga-
zioni saranno svolte presso le Commissioni permanenti:
7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ri-
cerca scientifica, spettacolo e sport):
3-03456, della senatrice Di Giorgi, sull'incremento degli investimenti
pubblici in ricerca;
11a Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale):
3-03455, del senatore Pagliari e della senatrice Ricchiuti, sulla matu-
razione del diritto alla pensione per gli ex agenti di commercio.
Interrogazioni, ritiro
È stata ritirata l'interrogazione 4-03964 dei senatori Di Biagio e Au-
gello.
Senato della Repubblica – 38 – XVII LEGISLATURA
752ª Seduta ASSEMBLEA - RETTIFICHE 1° Febbraio 2017
Avviso di rettifica
Nel resoconto stenografico della 751a seduta pubblica del 31 gennaio
2017, a pagina 10, nell'intervento del senatore Liuzzi, alla settima riga, dopo
la parola: "Riformisti" inserire le seguenti: "Direzione Italia".