RESOCONTO INTEGRALE Sedut a n. 118 Martedì 21 maggio 2013 · dichiaro aperta la seduta n. 118 del...

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Atti consiliari Assemblea legislativa IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 118 DEL 21 MAGGIO 2013 1 RESOCONTO INTEGRALE Seduta n. 118 Martedì 21 maggio 2013 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZI INDI PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO BUGARO INDI PRESIDENZA VICEPRESIDENTE PAOLA GIORGI INDICE Comunicazioni del Presidente ..................... 3 Processo verbale (approvazione) Proposte di legge (annuncio) Mozioni (annuncio) Leggi regionali (annuncio) Sull’ordine del giorno Presidente .................................................. 4, 44 Francesco Acquaroli (CDM) ....................... 4 Angelo Sciapichetti (PD) ............................ 4 Francesco Massi (PdL) .............................. 4 Comunicazioni del Presidente della Giunta “Impegno per il sostegno all’azione di Governo e per il rilancio del lavoro, della crescita e della coesione sociale, con il rafforzamento del dialogo con i territori e le comunità locali” (ai sensi dell’art. 30, secondo comma, del R.I.) Presidente .................................................. 4 Gian Mario Spacca (Presidente) ................ 4 Interventi ai sensi dell'art. 30 terzo comma del R.I. Presidente .................................................. 13, 14 Francesco Massi (PdL) .............................. 13 Paolo Eusebi (Assessore) ......................... 13 Adriano Cardogna (Verdi) ........................... 13

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IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 118 DEL 21 MAGGIO 2013

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RESOCONTO INTEGRALE

Sedut a n. 118Martedì 21 maggio 2013

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VITTORIANO SOLAZZIINDI

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO BUGAROINDI

PRESIDENZA VICEPRESIDENTE PAOLA GIORGI

INDICE

Comunicazioni del Presidente ..................... 3Processo verbale(approvazione)Proposte di legge(annuncio)Mozioni(annuncio)Leggi regionali(annuncio)

Sull’ordine del giornoPresidente .................................................. 4, 44Francesco Acquaroli (CDM) ....................... 4Angelo Sciapichetti (PD) ............................ 4Francesco Massi (PdL) .............................. 4

Comunicazioni del Presidente della Giunta“Impegno per il sostegno all’azione di Governo eper il rilancio del lavoro, della crescita e dellacoesione sociale, con il rafforzamento del dialogocon i territori e le comunità locali”(ai sensi dell’art. 30, secondo comma, del R.I.)

Presidente .................................................. 4Gian Mario Spacca (Presidente) ................ 4

Interventi ai sensi dell'art. 30 terzo commadel R.I.

Presidente .................................................. 13, 14Francesco Massi (PdL) .............................. 13Paolo Eusebi (Assessore) ......................... 13Adriano Cardogna (Verdi) ........................... 13

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Sigle dei Gruppi assembleari: Partito Democratico (PD); Popolo della Libertà (PdL); Italia dei Valori (IdV);Unione di Centro (UdC); Gian Mario Spacca Presidente (Presidente Giunta); Partito Socialista Italiano (PSI);Liste Civiche Italia (LcI); Verdi (Verdi); Federazione della Sinistra/PdC/PRC (Fed. Sin.); Per le Marche(plMarche); Sinistra Ecologia e Libertà (SEL); Lega Nord (LN); Misto (Misto); Centro Destra Marche (CDM)

Giulio Natali (CDM) ..................................... 14Giovanni Zinni (PdL) ................................... 14Mirco Ricci (PD) .......................................... 14Massimo Binci (SEL) .................................. 14

Discussione sulle comunicazioni del Presi-dente della Giunta

Presidente .................................................. 15Francesco Massi (PdL) .............................. 15Giacomo Bugaro (PdL) .............................. 16Giovanni Zinni (PdL) ................................... 18Giulio Natali (CDM) ..................................... 19Mirco Ricci (PD) .......................................... 21Fabio Badiali (PD) ...................................... 22Francesco Acquaroli (CDM) ....................... 24Umberto Trenta (PdL) ................................ 25Daniele Silvetti (CDM) ................................ 27

Mirco Carloni (PdL) ..................................... 28Dino Latini (LcI) .......................................... 30Massimo Binci (SEL) .................................. 31Giancarlo D’Anna (Misto) ........................... 33Franca Romagnoli (CDM) .......................... 35Moreno Pieroni (PSI) .................................. 36Paolo Eusbi (Assessore) ........................... 37Maura Malaspina (UdC) ............................. 38Gian Mario Spacca (Presidente) ................ 40

Nomina - Nomina dei tre componenti delCollegio dei revisori dei conti della RegioneMarchePresidente ...................................................... 44

Allegato A .................................................... 45

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La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata,dichiaro aperta la seduta n. 118 del 21 mag-gio 2013. Do per letto il processo verbaledella seduta n. 117 del 14 maggio 2013, ilquale, ove non vi siano obiezioni, si intendeapprovato ai sensi dell’art. 29 del Regola-mento Interno.

Comunico che sono state presentate leseguenti proposte di legge regionale :- n. 324 in data 7 maggio, ad iniziativa dei

Consiglieri Pieroni, Comi, concernente:“Disposizioni in materia di autismo e di-sturbi dello spettro autistico”, assegnataalla V Commissione assembleare in sedereferente e alla II Commissione assem-bleare per il parere di cui all’articolo 69 delRegolamento interno;

- n. 325 in data 10 maggio, ad iniziativa deiConsiglieri D’Anna, Comi, concernente:“Modifiche alla legge regionale 20 gennaio1997, n. 10 “Norme in materia di animalida affezione e prevenzione delrandagismo”, assegnata alla V Commis-sione assembleare in sede referente;

- n. 326 in data 14 maggio, di iniziativa po-

polare, concernente: “Norme per la tuteladel paesaggio, lo sviluppo ecocompatibileed il governo partecipato del territorio re-gionale, modifiche alla l.r. n. 34/1992 ‘Nor-me in materia di urbanistica, paesaggisti-ca e di assetto del territorio’, alla l.r. n. 18/2008 ‘Norme in materia di comunità mon-tane e di esercizio associato di funzioni eservizi comunali’, abrogazione della l.r. n.13/1990 ‘Norme edilizie per il territorioagricolo’”, assegnata alla IV Commissio-ne assembleare in sede referente, alConsiglio delle Autonomie Locali per il pa-rere di cui all’articolo 11, comma 2 dellalegge regionale n. 4/2007 e trasmessaper conoscenza al Consiglio regionaledell’Economia e del Lavoro.Sono state presentate le seguenti mo-

zioni :- n. 482 del Consigliere Carloni “Proroga

soppressione Tribunali e sedi distaccatedi Tribunali nelle Marche”;

- n. 483 del Consigliere Sciapichetti “Chiu-sura Istituto salesiano di Macerata;

- n. 484 del Consigliere Silvetti “ChiusuraTVRS Recanati”;

- n. 485 dei Consiglieri Marinelli, Massi, Ac-quaroli, Marangoni, Giorgi “Sostegno al-l’Istituto salesiano di Macerata per scon-giurarne la chiusura”;

- n. 486 del Consigliere Latini “ChiusuraTVRS”;

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oggi di un argomento che è urgente, si trattadi una mozione, il primo firmatario è il colle-ga Carloni, che riguarda la proroga di unanno per i tribunali che sono a rischio chiu-sura. Il Governo si è insediato adesso, quin-di, Presidente se possiamo inoltrare questamozione, potremmo trovare la disponibilitàdel Governo, in attesa di vedere i nuovi para-metri e gli standard di funzionamento.

PRESIDENTE. E’ già fra le comunicazio-ni? Va bene. Se siete d’accordo farei questaproposta: andiamo avanti con l’ordine delgiorno anche se, rispetto a quello scritto, c’èuna novità di cui poi vi dirò, e sostituiamo leinterrogazioni con queste mozioni, trattandonell’ordine le mozioni relative a TVRS,Salesiani e questa richiesta dal ConsigliereMassi che, tra l’altro, è da abbinare ad altreiscritte all’ordine del giorno. Può andarebene questa proposta di occuparci oggi del-le mozioni? Bene!

Detto questo c’è una variazione all’ordinedel giorno in quanto il Presidente della Giun-ta regionale Spacca mi ha chiesto di faredelle comunicazioni.

Comunicazioni del Presidente dellaGiunta“Impegno per il sostegno all’azione diGoverno e per il rilancio del lavoro, del-la crescita e della coesione sociale, conil rafforzamento del dialogo con i territo-ri e le comunità locali”(ai sensi dell’art. 30, secondo comma, delR.I.)

PRESIDENTE. Ha la parola, per le co-municazioni, il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Signor Presidente,cari Consiglieri, sono comunicazioni dove-rose che, peraltro, rispondono anche ad unanormativa che noi ci siamo dati in presenzadi una verifica politico-istituzionale che èstata, come sapete, avviata dall’inizio diquesto anno. Verifica cosiddetta di metà le-gislatura, ma considerati i tempi possiamo

- n. 487 dei Consiglieri Massi, Marinelli, Ac-quaroli, Marangoni, Giorgi “Cessazioneattività di TVRS”.Il Presidente della Giunta regionale ha

promulgato le seguenti leggi regionali :- n. 9 in data 10 maggio 2013 “Modifiche

alla legge regionale 5 aprile 1980, n. 18“Norme sui referendum previsti dallo Sta-tuto” e alla legge regionale 16 gennaio1995, n. 10 “Norme sul riordinamento ter-ritoriale dei Comuni e delle Province nellaRegione Marche”;

- n. 10 in data 10 maggio 2013 “Disposizio-ni di semplificazione e adeguamento dellanormativa regionale”Ha chiesto congedo l’Assessore Donati.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereAcquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Presidente,sollecito la trattazione delle mozioni relativealle questioni di TVRS e dei Salesiani, rive-stono un’importanza forte e sentita in tutto ilterritorio maceratese e sono argomenti cheriteniamo importanti anche per il territorioregionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereSciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Chiedo che pos-sa essere messa all’ordine del giorno lamozione n. 483 relativa alla chiusura del-l’Istituto Salesiano di Macerata.

PRESIDENTE. Su queste proposte deci-de l’Aula, io mi posso prendere l’impegno ...però, se fate delle domande bisognerebbeche poi ascoltiate le risposte, se no chiudia-mo qui. Un attimo di silenzio. C’è un’altrarichiesta?

Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Chiedo alla Presiden-za ed ai colleghi la disponibilità a discutere

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chiamarla verifica di fine legislatura. Il Presi-dente deve riferire in Aula prima e durante lasua effettuazione in modo da procedere alcompletamento dell’iter procedimentale chesi conclude generalmente, come è sempreavvenuto, con una riprofilatura del Governoregionale.

Generalmente queste occasioni erano ri-tuali, si concentravano sul profilo del Gover-no regionale, soprattutto, sulle persone chevenivano chiamate ad un esercizio di re-sponsabilità e sulle deleghe che venivanoloro assegnate. In questa occasione la veri-fica di fine legislatura ha acquisitoconnotazioni e considerazioni del tutto diffe-renti.

E’ stata una verifica vera, una verifica dicarattere politico-istituzionale su temi cheriguardavano il programma di Governo, suquello che insieme come Assemblea do-vremmo affrontare pur avendo innanzi unperiodo straordinariamente difficile.

Ieri il Presidente della Repubblica ha par-lato di una crisi angosciosa, credo che que-sto termine ben si adatti a tutte le situazioniche le Assemblee legislative di tutte le Re-gioni italiane debbono affrontare. Una crisiangosciosa perché abbiamo una delle ca-dute del Pil più gravi tra tutti i Paesi delmondo, forse non ci pensiamo, ma in que-sto periodo di crisi e di recessione, il nostroPil in quattro anni è diminuito dell’8%, coneffetti devastanti sulla disponibilità delle fa-miglie che è salita ad una diminuzione adoppia cifra.

Chiaramente questa situazione pesaenormemente soprattutto sulle famiglie, sul-le imprese e sui livelli di occupazione, inmodo particolare sull’occupazione giovani-le, che diventa una priorità assoluta di riferi-mento dell’azione di Governo.

Certamente non tutte le responsabilitàappartengono al Governo del nostro Paese,altre volte abbiamo parlato in questa As-semblea come la politica di un’Europagermano-centrica, che ha il suo cuore nel-l’area del Baltico, nell’area calvinista, com-posta dalla Germania e dai Paesi Scandina-

vi, nella macro regione Baltica, mal interpre-ta le caratteristiche di un’economia e di unasocietà come quella che noi rappresentia-mo. Una società mediterranea, non è uncaso che in tempi non sospetti ci siamoavviati a rappresentare proprio la necessitàdi una redifinizione delle politiche europeeche avessero più a cuore l’area mediterra-nea, e per fronteggiare proprio la centralitàdell’area baltica abbiamo presentato il no-stro progetto Mediterraneo della strategiadella Macroregione Adriatica, per richiamarela necessità di una maggiore attenzione sul-le politiche che riguardassero, appunto,un’altra Europa che ha bisogno di politicheeconomiche molto differenti.

A parte queste considerazioni, ci sonostati anche altri elementi che hanno investitola verifica, che è partita all’inizio dell’anno daparte delle forze politiche di maggioranzache hanno avuto un profondo significato eche hanno portato alla necessità di un con-fronto che fosse effettivamente su valori, sucategorie, su progetti che riguardassero lapolitica di governo di questa Regione, dacondividere sempre di più con l’Assemblealegislativa delle Marche, in un tutt’uno, in unarappresentanza che fosse quanto più possi-bile unitaria di fronte ad una comunità diso-rientata. Di fronte ad una comunità regionaleche oggi vive i morsi di questa angosciosacrisi e che ha bisogno di punti di orientamen-to istituzionali molto forti, credibili, di recupe-rare la sua fiducia nelle istituzioni e nellacapacità di governo che tutti insieme siamochiamati ad esprimere, in un momento dav-vero difficile, eccezionalmente difficile.

Abbiamo riflettuto a fronte anche del pas-saggio elettorale, che non ha significato sol-tanto l’elezione di qualche Consigliere regio-nale nel Parlamento italiano, ma che ha por-tato la nostra regione a una indicazione divoto che in qualche modo, se mi è consenti-to, non trova una corrispondenza in questaAssemblea, perché ci sono molti marchigia-ni che hanno espresso il loro voto, nel pas-saggio delle elezioni politiche, in riferimentoa forze politiche che oggi non siedono in

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Consiglio regionale. Anche questo è un ri-chiamo alla nostra responsabilità perché inquesta Assemblea dobbiamo farci cariconon soltanto di coloro che ci hanno votato,ma di tutta la comunità regionale e dei suoiproblemi.

Ci sono stati altri passaggi nel corso diquesto periodo di tempo, in cui la verificamano a mano si stava dipanando all’internodelle forze di maggioranza, che hanno tur-bato anche il sentimento dei Consiglieri re-gionali, delle persone che vivono la loroesperienza all’interno dei partiti politici checompongono poi i gruppi consiliari.

Tutti passaggi che hanno profondamenteportato alla necessità di una riflessione che,mano a mano che si procedeva, divenivasempre più profonda per cui doveva tocca-re, necessariamente, un dibattito, un con-fronto in questa Assemblea che non fosse ilsolito confronto di verifica, ma che fosse unconfronto vero, un confronto che ognuno dinoi deve praticare con un atteggiamento digrande serietà, rigore e responsabilità per-ché ci guarda tutta la comunità regionale edanche gli altri poteri che, insieme a noi, con-dividono la responsabilità di governo dellanostra comunità, di orientamento della no-stra comunità, quindi, oggi ci dobbiamo dareun senso di grande responsabilità in questoconfronto.

Le riflessioni su cui ci siamo mossi eranodi tre tipi: si poteva galleggiare sulla situazio-ne che stiamo vivendo aspettando le evolu-zioni, mettendo la testa sotto la sabbia, maquesta opzione è stata immediatamentescartata.

L’altra opzione di fronte ai rivolgimenti inessere, di fronte alle possibilità in corso diuna necessaria e migliore rappresentazioneche forse questa Assemblea e questo Go-verno non erano più in grado di esprimere,rispetto ai mutamenti, ai cambiamenti in es-sere nella nostra Comunità regionale, eraquella di chiamare la Comunità regionale arilegittimare il ruolo del Consiglio regionale,attraverso un processo di elezioni anticipa-te. E’ sembrato, però, che anche questa

fosse non opportuna in questo momento afronte proprio delle difficoltà che abbiamoinnanzi a noi, dei processi che riguardano lanostra comunità che attendono risposte im-mediate e molto importanti. Situazioni di cri-si che si stanno manifestando non soltantoin riferimento al lavoro, ma a situazioni con-crete che riguardano, ne abbiamo parlatoanche in questa Assemblea, grandi istituti dicredito, su cui sarà necessaria una rispostacondivisa, lo abbiamo detto, di tutti noi.

Situazioni che riguardano processi diprofonda riforma che non possiamo elude-re, come quelli che riguardano il sistemasocio sanitario, le risposte ai bisogni di salu-te della nostra comunità, in termini di appro-priatezza, e ancora i termini del lavoro su cuici siamo impegnati tantissimo. Ricordo atutti voi che lo sapete ma è bene che siasottolineato perché anche la comunità re-gionale lo percepisca maggiormente, inquesti quattro anni di crisi, noi abbiamo pro-tetto 84.000 lavoratori e le loro famiglie, ero-gando come Regione 800 milioni di euro dirisorse finanziarie che sono andate, non sol-tanto sotto forma di ammortizzatori sociali inderoga, ma anche sotto forma di voucherper alleviare le difficoltà delle famiglie che ilavoratori disoccupati, in mobilità o precari,avevano rispetto alle necessità dei loro figli,per l’acquisto dei libri di scuola o rispetto a44.000 mila ticket che non sono stati pagatiproprio perché esentati per le loro condizio-ni. Abbiamo fatto un’azione di protezionedella nostra comunità molto forte, nell’ipote-si e nella consapevolezza, sbagliata peral-tro, che la crisi sarebbe finita.

Tutti pensavamo, quando abbiamo lan-ciato nel 2008 lo slogan che l’anno succes-sivo sarebbe stato l’annus horibilis, che sa-rebbe stato un annus horribilis, che forsesarebbe stato un biennio difficile, ma nessu-no di noi pensava che avremmo avuto seianni di crisi e quattro di recessione. Nessu-no pensava che avremmo dovuto affrontarela crisi più devastante della storia del nostroPaese. Una crisi angosciosa, quindi le no-stre misure si sono tutte rivolte a proteggere

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la nostra comunità, a rendere forte la coe-sione della nostra comunità, a utilizzare lerisorse del bilancio regionale, prevalente-mente su azioni riferite alla coesione dellanostra comunità, alla protezione di tutte lecategorie più deboli e sostenere il nostrosistema finanziario, fino ad arrivare, comestiamo facendo in questo momento, ad uti-lizzare 182 milioni di euro del bilancio ordi-nario della Regione per sostenere il nostrosistema sanitario, considerandolo un assetfondamentale per la sicurezza della vita del-la nostra comunità, o a spendere 800 milionidi euro, utilizzando gran parte del budgetdella stessa formazione professionale, perproteggere i lavoratori.

Questa è una situazione che oggi non èpiù sostenibile, non è più sostenibile perchénoi, nel prossimo biennio, nel 2015, avremoun taglio di risorse di trasferimenti da partedello Stato di 1 miliardo e 300 milioni di euro,nel triennio che va dal 2012 al 2015, che inalcune aree stiamo già pagando. L’ultimanota che ci è arrivata dal Governo è quellache riguarda il fondi Fas, fondi già disponibili,utilizzati, avviati a gare, gare assegnate ealcuni lavori addirittura in corso, di cui abbia-mo avuto il taglio di un terzo di 230 mila euro,abbiamo avuto il taglio di più di 75 milioni dieuro.

Ci troviamo, quindi, dinnanzi a questoscenario. Uno scenario molto difficile, moltograve, molto pesante, di cui non c’è unaperfetta consapevolezza nella comunità checi accompagna e su cui, da parte nostra,viene interpretata l’azione di Governo.

E’ chiaro che dinnanzi a questo tipo discenario era necessaria una riflessione pro-fonda che toccasse il programma di Gover-no definendo un crash program, cioèun’emersione delle urgenze più urgenti ri-spetto a quello che era il programma cheabbiamo avviato all’inizio della legislatura.

E’ per questo che oggi abbiamo deciso diavviare questa riflessione con voi comemaggioranza, non soltanto con le forze dellamaggioranza, ma con tutto il Consiglio re-gionale, per trovare insieme un’azione che,

pur nel rispetto del ruolo di ciascuno, ovverochi è nella maggioranza continua a fare lamaggioranza, e l’opposizione continua il suoruolo di opposizione, anche più dura, anchepiù critica ma costruttiva, possa essered’aiuto anche a noi per trovare delle vie,anche originali, rispetto a come resistere aquesta situazione così difficile di crisi ango-sciosa.

Il dibattito che oggi svolgiamo privilegiaquesto aspetto e mette in secondo pianoquello che poi saranno gli assetti che nederiveranno in maniera coerente, nell’ambi-to del governo regionale, rispetto al livellodella riflessione che stiamo facendo, perchéè chiaro che anche su questo ci sono alcu-ne indicazioni da cui non possiamo prescin-dere.

Non credo che sia possibile, per esem-pio, per il governo regionale ritornare indietroal numero massimo concesso per la forma-zione di una Giunta, che è fatta di dieci ele-menti, oggi siamo a nove. Come non credoche sia possibile non prendere atto del fattoche abbiamo approvato una legge regionaleche, in qualche modo, interpreta anche ilsentimento dell’opinione pubblica, che portaa sei il numero degli Assessori nella prossi-ma legislatura, quindi, credo che inevitabil-mente su una posizione intermedia si atte-sterà, alla fine di questo dibattito, anche ladefinizione della Giunta. Come pure noncredo che sia eludibile il fatto che tutti i terri-tori della nostra regione debbano essererappresentati in modo tale che ci sia unconfronto diretto con le singole comunità eche, soprattutto ci sia, in una fase comequesta, la necessità di fare il massimo eser-cizio di competenze. Non è questo il dibattitoche oggi vogliamo fare, questa è una prero-gativa del Presidente, il Presidente vuole unconfronto che, in qualche modo, porti so-prattutto alla definizione di un programma digoverno che qualifichi l’ultima parte di que-sta legislatura. Una legislatura che probabil-mente sarà, anzi sicuramente sarà, la fine diun ciclo, un ciclo che abbiamo vissuto, chipiù brevemente, chi più lungamente, un ci-

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clo che porterà anche ad una ridefinizionedelle funzioni delle Regioni, probabilmentead una ridefinizione anche degli stessi confi-ni geografici delle Regioni. Porterà ad unarevisione degli articoli della Costituzione cheriguardano le prerogative, i compiti, le attri-buzioni delle Regioni, perché come sapetenel programma del nuovo Governo, e anchequesto è un elemento di grande novità che èentrato nella verifica prepotentemente, c’èquesto tipo di programma, il superamentodel bicameralismo perfetto, la nascita dellaCamera delle Regioni e la revisione degliarticoli 117 e 118 della Costituzione, supe-rando la legislazione concorrente, che è sta-ta tanta parte del contenzioso che abbiamovissuto in questi anni e che ha tanto ritardatoil processo di affermazione del federalismonel nostro Paese.

Siamo dentro questo percorso che,come vedete, è di una complicazione estre-ma e su cui abbiamo bisogno oggi, forse, diun maggior senso di responsabilità su gran-di progetti, grandi obiettivi da parte del Con-siglio regionale.

E’ legittimo per il Consiglio regionale con-frontarsi su aspetti che riguardano la vita diogni singola comunità perché ogni Consi-gliere regionale interpreta il suo ruolo diretta-mente a confronto con la singola comunitàche lo ha eletto, ma in questo momento piùche l’ordine del giorno, l’interrogazione sullacrisi ai Salesiani a Macerata, per fare unesempio che poco fa veniva espresso intermini di urgenza da parte del ConsigliereSciapichetti o altre questioni che riguardanoaspetti importanti della vita di ogni singolacomunità, credo che sia fondamentale checi concentriamo sugli aspetti che riguardanoil nostro sistema di vita regionale, la nostracomunità regionale, per dare risposte distrategia regionale.

In questo momento, in cui le risorse pre-cipitano, in cui probabilmente per la primavolta, alla fine del 2013, noi saremo chiamatiad approvare un assestamento di bilancio indiminuzione, cosa che non è mai avvenutanella storia della Regione, è chiaro che cam-

bia anche la natura del rapporto che ci deveessere tra il Consiglio e il Governo dellaRegione, la Giunta regionale.

Cambia radicalmente la modalità dellarelazione, nel senso di una maggiore e reci-proca disponibilità alla ricerca dell’utilizza-zione delle migliori intelligenze, delle migliorisensibilità, per far nascere delle proposteche siano autenticamente efficaci e, soprat-tutto, accettate, questo è un altro elementomolto significativo su cui dobbiamo riflettere.

Accettare significa parlare, dialogare conla comunità regionale e con i cittadini, noneccitare i loro animi.

Accettare significa far capire il passaggiodi sistema che stiamo facendo, il passaggiodella crisi che stiamo vivendo di cui c’è unapercezione viscerale, ma non c’è una per-cezione politica, non c’è una percezione intermini di razionalizzazione e, quindi, nonc’è la disponibilità, da parte di molti, ad ac-quisire quell’atteggiamento forte di rispostache nasce dalla consapevolezza di star vi-vendo un momento di straordinaria difficoltà,ma forse c’è il pensiero che qualcuno è piùfurbo di altri e che, quindi, si sta avvantag-giando di una posizione più utile per lui e nonsta facendo un servizio alla comunità nelsuo insieme.

Questo dobbiamo cancellarlo, dobbiamodimostrare che noi stiamo facendo il nostrolavoro, stiamo facendo il nostro esercizioamministrativo e politico per il bene dellacomunità regionale nel suo insieme, affron-tando temi forti.

In un contesto finanziario, come quelloche ho illustrato prima, con una caduta di 1miliardo e 300 milioni di euro di trasferimentidello Stato, in questo triennio 2012-2015,con la difficoltà a reperire strumenti finanzia-ri da parte della Regione europea, in questoprossimo biennio - terminiamo la preceden-te programmazione, rientriamo nella prossi-ma, e voi sapete benissimo che nel momen-to in cui si entra nella programmazione suc-cessiva, 2014-2020, c’è un volano di proce-dure che nell’anno di partenza porta ad unimpoverimento delle disponibilità - anche in

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relazione a questo io credo che sia menoimportante il profilo del Governo regionale,della Giunta, a fronte anche del fatto chegran parte dei capitoli di bilancio non ci sonopiù in corrispondenza con i servizi e, quindi,con gli assessorati di riferimento. Il proble-ma, quindi è marginale e relativo, ma quelloche non è marginale è il fatto che dobbiamoavere sicuramente meno amministratori,ma molti più legislatori, molta più azione diindirizzo, in una riflessione che qualifichiquesta istituzione e faccia avvertire alla co-munità regionale la sua importanza.

Alla luce di questa riflessione, che è statacondivisa da tutte le forze che compongonol’attuale maggioranza e che ha prodotto undocumento che è stato ieri, a conclusione diquesta verifica che ha riguardato la maggio-ranza, ratificato e sottoscritto da tutti i segre-tari di partito, da tutti i capogruppo dellamaggioranza, presenterò una riflessonescritta (Allegato A) che rimarrà agli atti diquesto Consiglio regionale che costituirà ildocumento su cui poter sviluppare il dibattitoed il confronto tra di noi.

Questa riflessione della maggioranzache viene aperta al confronto nell’Aula, ri-guarda quattro punti sostanziali che sono inrelazione alle cose che dicevo prima.

Il primo punto riguarda, e non poteva es-sere diversamente, la necessità del lavoro,dell’occupazione, riprendere la strada dellacrescita, dello sviluppo anche per la nostraregione. Significa un mutamento di indirizzostrategico anche rispetto all’azione di Go-verno, non più prevalentemente finalizzataalla resistenza, cioè finalizzata esclusiva-mente alla protezione del corpo sociale dellanostra comunità, ma anche orientata allacrescita, allo sviluppo, alla possibilità di cre-are nuovo lavoro. In questo senso diventacentrale il tema della micro e piccola impre-sa che è fondamentale nella economia dellanostra regione, che è quello che crea redditoe occupazione per la nostra regione, perchécreare occupazione significa allentare latensione sociale, creare reddito, significacreare le condizioni per poter poi spendere

queste risorse finanziarie nei servizi che cinecessitano.

Bisogna riportare nell’azione di Governola centralità della micro e piccola impresache crea occupazione e lavoro. Da questopunto di vista bisognerà definire delle misureche, in qualche modo, abbassino il livello dipressione fiscale, di fiscalità nei confrontidelle micro e piccole imprese, così come inaltre Regioni si sta pensando di fare o si èfatto, che diano più respiro alla imprendito-rialità della nostra regione, alla piccola im-prenditorialità della nostra regione. Comepure proseguire l’azione di sostegno al lavo-ro, così come abbiamo fatto fino adesso e diprotezione dei lavoratori, in coerenza anchecon quello che sta facendo il Governo nazio-nale che, non a caso, la prima misura cheha adottato è stata quella del rifinanziamen-to della cassa integrazione in deroga.

E’ importante che il nostro tessuto pro-duttivo possa reggere, possa resistere e,soprattutto, guardare con fiducia alla possi-bilità che viene offerta dal ciclo economicodifficile, rilanciando gli investimenti.

L’altro tema su cui ci siamo soffermati,che è stato posto al centro dell’azione diGoverno, è quello che riguarda la sanità e lacoesione sociale.

La sanità e la coesione sociale, bisognaproseguire nell’azione di riforma che abbia-mo avviato senza incertezze. E’ necessarioche noi mettiamo al centro della nostra azio-ne di Governo, i cittadini, il loro bisogno diservizi appropriati, eliminando tutto quelloche non è in termini di appropriatezza unloro bisogno, ma è un bisogno deglistakeholders o è un bisogno dei territori intermini di pura rivendicazione campanilisti-ca, questo non ce lo possiamo più permet-tere. Dobbiamo accettare la responsabilitàdi esercitare il nostro ruolo in termini corretti,in termini sereni, sapendo che quello chefacciamo corrisponde ai bisogni della nostracomunità e veramente a quello dei cittadini.

Dobbiamo andare avanti in questo pro-cesso di riforma che abbiamo avviato per-ché, lo ripeto, i trasferimenti che lo Stato ci

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assegna, anche in questa situazione, nonsono per niente rassicuranti e ci impegnanoa non perdere un attimo di tempo.

In questo senso mi dispiace che non siastato capito, neanche dagli organi di stampache la Giunta regionale nella seduta di lunedìha già approvato la deliberazione, ritornatadalla V Commissione, che riguarda la rior-ganizzazione, la riqualificazione dei piccoliospedali, dei presidi sanitari della nostra re-gione, per cui certe manifestazioni che sonoaccadute, anche ieri pomeriggio, non hannoragione di esistere, in quanto il provvedi-mento era stato già approvato in preceden-za dalla Giunta regionale, quindi, la decisio-ne è stata presa e tutte la manifestazioni inquesto momento sono tardive.

Come pure è necessario che interpretia-mo in maniera più innovativa i termini dellepolitiche sociali, in relazione soprattutto aibisogni delle nuove povertà che si definisco-no e che riguardano soprattutto un focus:quello della casa.

Ci siamo avviati su questo percorsodell’housing sociale, cercando di richiama-re anche le possibilità che sono offerte danuove forme di investimenti e da nuove tec-nologie.

Diviene una centralità quella del rilanciodel settore edilizio della nostra regione, percui anche provvedimenti semplici, provvedi-menti che possono essere ispirati dalla sen-sibilità e dalla conoscenza dei Consiglieriregionali, possono essere presi in conside-razione, proprio per alimentare questa esi-genza che è quella del rilancio dell’edilizianella nostra regione. La realizzazione di unpiano casa che, in qualche modo, sia il vola-no di una ripresa anche economica e, inquesto senso, anche la necessità di accele-rare l’approvazione della legge urbanisticaperché favorisca la riqualificazione delle no-stre città, delle nostre periferie, senza con-sumo di nuovo suolo.

L’altro tema di verifica politica-program-matica è stato quello che riguarda l’ambien-te, perché c’è la perfetta consapevolezzache l’ambiente può essere un grande volano

di nuova imprenditorialità nelle sue diverseforme, nel rispetto dell’ambiente stesso, nelrispetto della sua sicurezza, per offrire, at-traverso quel circuito che abbiamo indivi-duato, ma su cui è necessario lanciare conmaggiore focalizzazione nuove forme di im-prenditorialità, ovvero l’agricoltura, l’ambien-te, i beni culturali ed il turismo, nuove possi-bilità di occupazione.

Anche il tema delle politiche energeticheè un tema che non può essere eluso, abbia-mo detto in tante occasioni che bisogna ri-vedere il piano energetico ambientale regio-nale, si deve avviare subito questo percorsoperché continua ad esserci questa posizio-ne di debolezza dell’approvvigionamentoenergetico nella nostra regione. E’ necessa-rio che da parte nostra, da parte del Consi-glio regionale, ma anche da parte della Giun-ta, questo tema sia affrontato con maggioreincidenza, proseguendo peraltro nel rispettodi correttezza, legalità e trasparenza che dasempre abbiamo cercato di esercitare, purin passaggi particolarmente delicati, su cuisi stanno effettuando dei controlli che, noisiamo certi, porteranno a confermare que-sto livello di correttezza da parte della am-ministrazione regionale.

L’ultimo punto, il quarto punto della revi-sione del nostro programma di governo èquello che riguarda l’organizzazione, lasemplificazione dell’apparato burocraticoamministrativo. Alla luce di tutto quello chesta accadendo, alla luce di quello che abbia-mo detto, se non ci sono più risorse finan-ziarie per esercitare un’azione all’interno diun servizio, non possiamo inventarci le pro-cedure per giustificare l’esistenza di quelservizio, perché questo significa unavessazione nei confronti dei cittadini.

Ci sarà, ci dovrà essere un’azione forte diridefinizione della macchina burocraticaamministrativa in corrispondenza con quelleche sono le maggiori esigenze della fasepolitica, istituzionale, amministrativa chestiamo attraversando e con la disponibilitàdelle risorse stesse, magari con l’eserciziodi una funzione molto più attiva da parte

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anche del sistema della nostra Regione, fi-nalizzata alla ricerca dei fondi in quelle pie-ghe, non tanto del bilancio statale, dove nonci sono, ma soprattutto del bilancio europeodove è possibile presentare dei progetti spe-ciali e, quindi, ottenere delle risorse che pos-sono alleviare o alleggerire la situazione cheabbiamo dinanzi a noi.

L’organizzazione, l’efficienza della loca-zione delle risorse, anche la pronta partenzadella stazione unica appaltante, consentiràda una parte di soddisfare un’esigenza piùvolte rappresentata che è stata consideratal’economia della nostra regione e contem-poraneamente di arrivare a quelle soglie di-mensionali che consentono agli appalti diottenere delle risposte in termini di risparmiosignificativi.

Non potremo non applicare, come stia-mo facendo, ma accelerando il percorso,anche l’esperienza dell’economia digitale,tutto questo porterà più trasparenza nel-l’azione amministrativa della nostra regione,dove risiedono le sacche di rendite di posi-zione proprio per l’incertezza dei dati e lanon conoscenza delle informazioni che ven-gono gestite spesso in un rapporto di puropotere.

Tutto questa accelerazione sul digitale,sulla informatizzazione del nostro sistemaci agevolerà proprio per arrivare a questorisparmio amministrativo che potrà essereutilizzato in termini di servizi.

Ricordo che in questi tre anni abbiamoottenuto circa 40 milioni di euro di risparmidall’azione di spending review regionale, do-vremo fare ancora di più, come pure la lottaall’evasione, in modo da ottenere quelle ri-sorse che ci necessitano, che non gravanosui cittadini, ma sono un dovere che derivadal rispetto delle norme e delle leggi.

Questo documento (Allegato A) che, ri-peto, lascio agli atti e che è molto più precisoe molto più dettagliato di quello che io hocercato di raccontare per non annoiare trop-po, è il documento che la maggioranza pre-senta con la firma di tutte i componenti dellesegreterie politiche e dei Capigruppo alConsiglio regionale.

Credo che accanto a questo documentoche riguarda le azioni più proprie dell’ammi-nistrazione, ci sia quello che dicevo all’inizio,ovvero la necessità di allargare lo sguardoanche ai grandi processi di riforma istituzio-nale che riguarderanno anche la nostra Re-gione e il regionalismo. Credo che sia op-portuno, ma questo dipenderà non da noidella Giunta, ma dall’Assemblea, che si avviianche un luogo dove potersi confrontare tuttiinsieme, per monitorare questo percorsoche già si annuncia alle porte.

Il prossimo 27 maggio ci sarà un incontroalla Conferenza delle Regioni con la parteci-pazione del Presidente del Consiglio in cui iltema sarà proprio questo, quindi, è chiaroche se vogliamo interpretare un ruolo daprotagonista, in questo passaggio, far com-prendere le nostre ragioni, dobbiamo prepa-rarci a riflettere adeguatamente su questoargomento, per cui credo che sia ancheopportuna, non so se una Commissione oun Osservatorio, da parte dell’Assemblealegislativa su questi temi urgenti perché, ri-peto, su questi si avvierà una riflessioneimmediata.

La formazione del nuovo Governo, chia-miamolo come più volete, ci richiede ancheun’altra modalità di lavoro, perché la crisi,questa crisi angosciosa, non tocca soltantole famiglie o le piccole imprese, tocca anchei grandi sistemi di impresa, dicevamo primache tocca le grandi banche, ma tocca anchele grandi imprese che stanno facendo lavorisul territorio della nostra regione. Mi riferiscoad un fatto specifico, quello che riguardaQuadrilatero e il fallimento dell’impresa chesta effettuando i lavori, la possibilità chequesta impresa entri in una situazione diamministrazione straordinaria con l’even-tualità che ci sia un’interruzione dei lavori ela definizione di un’incompiuta che giacerà lìper gli anni a venire, richiamando anche ilsenso della crisi che noi abbiamo vissutocosì in profondità.

Non possiamo perdere tempo ed anchequesta è stata una delle motivazioni che cihanno convinto della necessità di agire rapi-

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damente, trovare rapidamente una rispostatutti quanti insieme.

Dobbiamo agire sul Governo nazionale,che ha ministri di diversi orientamenti chenon sono soltanto dell’area di maggioranza,della nostra maggioranza che governa laRegione in questo momento, ma che sonoanche espressione dell’area d’opposizioneperché insieme si facciano quelle pressioniche possano portare ad una soluzione dellequestioni concrete che riguardano la nostracomunità.

In questo senso, pur nel rispetto dei ruolidi ciascuno che non possiamo modificareperché veniamo da un passaggio elettorale,quello del 2010, che sancisce la nostra mo-dalità formale di relazione, pur rispettandoquesti ruoli di maggioranza e di opposizione,dobbiamo trovare le ragioni di un dialogomolto più forte, molto più grande che nelpassato, proprio finalizzato a costruire insie-me delle traiettorie per risolvere le questionipiù rilevanti della nostra comunità che hannoriferimento a Ministeri fondamentali, comequello della salute, come quello delle infra-strutture, come quello delle relazioni regio-nali e così via.

Da parte mia, ma da parte della Giunta cisarà la richiesta, così come è avvenuto du-rante la fase di consultazione di incontri pe-riodici anche con l’opposizione, con i Capi-gruppo dell’opposizione, per dialogare ri-spetto a queste grandi questioni che appar-tengono all’amministrazione centrale delloStato, alle relazioni ed alle interrogazioni chesi pongono con la nostra Regione.

L’ultima riflessione che volevo fare, èquella che riguarda i rapporti, come dicevo,tra Giunta e Consiglio, abbiamo bisogno dimeno amministratori in questo momento edi più legislatori, di più persone che pensinoalla strategia della nostra Regione in unavisione alta, forte, di relazione con il Governocentrale e con l’Europa.

Credo che sia dal 1992, sono 21 anni,che non abbiamo più rappresentanti all’inter-no del Governo nazionale, all’interno del Go-verno di questa Repubblica, l’ultimo Ministro

è stato Merloni, poi abbiamo avuto un sotto-segretario che non aveva deleghe, eraColonnella, mi pare, dopo di lui non abbiamoavuto un rappresentante all’interno del Go-verno nazionale qualificato, da 21 anni. C’èstato Mario Baldassarri, e ne abbiamo vistoperaltro l’effetto, perché se non ci fosse sta-to probabilmente molti progetti importantiper la Regione non li avremo avuti, ma co-munque, dal livello ministeriale di prima fa-scia, sono 21 anni che noi non abbiamo piùrappresentanti.

E’ chiaro che io ho vissuto anche il modoin cui altre Regioni vivono la dialettica tramaggioranza ed opposizione, nel rapportocon il Governo nazionale, nel rapporto con iproblemi della loro Regione, credo che dob-biamo far tesoro di questa esperienza, io lofarò in modo tale che ci sia una maggioreconvergenza sul sentimento regionale ri-spetto ai problemi che abbiamo e il fatto checi sia qualcuno nella nostra Regione cheottenga un riconoscimento a livello centraledeve essere vissuto con grande soddisfa-zione da parte di tutti.

Dovremo lavorare anche in questa pro-spettiva visto che non abbiamo rappresen-tanti, lo dobbiamo fare sostanzialmente conun gioco di squadra, con un gioco di relazio-ne.

In questo senso, quando il dibattito siesaurirà e, da parte mia, esercitando le pre-rogative, si arriverà alla definizione dellanuova compagine di Governo che, ripeto, aquesto punto sarà meno importante del la-voro che sarà fatto in Consiglio regionale,tutti quanti insieme, credo che sia opportu-no, anche se ai partiti politici questa cosanon piace, e non mi hanno dato soddisfazio-ne da questo punto di vista, quindi, non pos-so procedere nel senso che avrei voluto, maper lo meno a livello elementare, singoloposso farlo, perché è una mia personaleesigenza anche rispetto alle deleghe cheesercito, deleghe non operative, ma delegheche appartengono alla funzione del Presi-dente, creare una funzione di Consiglieredelegato a cui assegnare i rapporti tra il

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Presidente ed il Consiglio regionale, in modotale che ci sia maggiore fluidità proprio nellerelazioni che riguardano l’esecutivo con ilConsiglio regionale.

Questo è il quadro di riferimento su cuisiamo chiamati a riflettere, su cui potetedecidere come meglio si conviene e su cuigradirei avere anche una valutazione nonrituale, ma una valutazione partecipata, con-divisa, perché siamo dentro una crisi ango-sciosa che ci interpella tutti, che interpella lenostre intelligenze, che interpella la nostrapassione, al di la del tempo che ci è rimastoda condividere insieme in questa Assem-blea, ma che ci interpella moralmente difronte proprio alla gravità dei problemi chesiamo chiamati ad affrontare.

(n.d.r. Allegato A pubblicato in calce alresoconto della seduta odierna)

Interventi ai sensi dell'art. 30 terzocomma del R.I.

PRESIDENTE. Grazie Presidente. Sullecomunicazioni può esserci la possibilità,come sempre, non è cambiato nulla, che sisvolga un piccolo dibattito, mi pare che que-sto non risponde alle attese ed alla volontàdel Presidente, nè peraltro dell’Assemblea,oppure si concorda di aprire il dibattito,come primo punto all’ordine del giorno dellaprossima seduta assembleare.

Personalmente credo che, in base alsentimento di tutti i presenti e alla volontàespressa con le ultime parole dal Presiden-te, non si debba aprire un dibattito, comedire, formale, ma venga dal Consiglio unaserie di contributi per affrontare le cose chesono state dette.

Credo di poter iscrivere il dibattito sullecomunicazioni nel prossimo ordine del gior-no del Consiglio regionale, con l’avvertenza,se ci fosse stata una dimenticanza da partevostra, che il prossimo Consiglio, nel calen-dario trimestrale, è previsto per il 4 giugno.

Questo era il calendario che abbiamoconcordato con i Capigruppo all’inizio del

trimestre, se decidiamo di convocare sedu-ta assembleare per la prossima settimana,cioè martedì 28, possiamo farlo.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereMassi.

Francesco MASSI. L’importanza dellecomunicazioni del Presidente, che è andatooltre una semplice comunicazione, richie-derebbe oggi un minimo di confronto.

Penso che l’importanza l’abbiamo perce-pita anche dai contenuti e considerato che ilPresidente parteciperà ad un incontro, il 27maggio, della Conferenza Stato Regioni ed ilPresidente del Consiglio dei Ministri, mi parestrano che noi ne parliamo fra 7 o 15 giorni.

Raccogliendo l’appello del Presidentesull’importanza dell’Assemblea di fronte allesue comunicazioni, che investono la re-sponsabilità di tutti, sono favorevole ad undibattito auto disciplinato anche nei tempi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’AssessoreEusebi.

Paolo EUSEBI. A me spiace contraddireil Consigliere Massi, ma ritengo che comuni-cazioni così corpose, che ineriscono la vita,non tanto di questa Assemblea, non solo diquesta Assemblea, ma dell’intera comunitàmarchigiana, per la complessità delle di-chiarazioni che ha fatto il Presidente, sianecessario digerirle, leggerle, ragionarle, ra-gionarle insieme nei gruppi, ognuno a casasua, ritengo, quindi, che oggi la discussionesarebbe solo un raffazzonato parlarci ad-dosso.

La penso così e ritengo che 15 giornisiano troppi, ma la convocazione al prossi-mo martedì possa rendere questa discus-sone più efficace e più consapevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereCardogna.

Adriano CARDOGNA. Solo per dire cheessendo state rappresentate due esigenze,

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per l’economia anche della giornata, non an-drei oltre. Penso che possiamo votare ledue proposte fatte dal Consigliere Massi edall’Assessore Eusebi, poi andremo avanticon i lavori.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereNatali.

Giulio NATALI. Se dovessimo aderire aquanto richiesto dal Presidente Massi chetipo di dibattito sarebbe? Aperto a tutti, con-tingentato nei tempi, aperto ai Capigruppo oaltro? Su questo dovremmo ragionare. Ionon condivido quanto ha detto l’AssessoreEusebi perché noi dovremmo ragionare sul-le comunicazioni che oggi ha fatto il Presi-dente e potremmo chiedere un termine perverificarle, voi ne parlate da tempo, siamonoi, quindi, in quella condizione, anch’io,però, sarei favorevole a farlo oggi, chiuden-do il Consiglio regionale su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereZinni.

Giovanni ZINNI. Concordo pienamentecon la richiesta del Consigliere Natali puressendo al di fuori dell’ordine dei lavori, cre-do che cinque minuti a Consigliere sia untempo sufficiente per questa prima chiac-chierata, anche perché ritengo che l’inter-vento del Governatore abbia aperto un per-corso di dibattito che non esauriremo certooggi.

Credo che sia opportuno, a seguito del-l’invocazione di responsabilità del Consiglio,aprire un dibattito politico, è assolutamentenecessario, cinque minuti a testa, conside-rato che non abbiamo un ordine del giorno arilevante urgenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereRicci.

Mirco RICCI. Credo che non ci sianoostacoli a discutere oggi, magari in tempi

brevi, né fra qualche giorno.Mi sembra sensata la proposta del Presi-

dente Solazzi che, in qualche modo, racco-glieva, sentito il Presidente Spacca, la ne-cessità di riflettere qualche giorno in più sucomunicazioni così corpose, che noi, fral’altro, abbiamo totalmente condiviso nellariunione di maggioranza. Credo, però, chenon si debba opporre resistenza al fatto cheanche oggi un intervento dei Capigruppo o dichi vuol parlare, limitato a cogliere, racco-gliere indicazioni prioritarie, possa esseresvolto.

Se il Presidente ritiene di trovare una sin-tesi rispetto a queste poche cose dette, noisiamo, comunque, disponibili sia oggi che lasettimana prossima.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBinci.

Massimo BINCI. La maggioranza ha giàsottoscritto, come ha detto il Presidente, an-che con la parte politica di ogni gruppo, que-sto documento, quindi ha già riflettuto suquesto.

Io penso, come ha detto il ConsigliereZinni, che un primo approccio, una riflessio-ne, se si accetta o meno questo metodo, sidebba dare adesso, dopo di che condivido,e lo dirò dopo, che deve esserci un percor-so, una modalità di confronto tra maggioran-za e opposizione.

PRESIDENTE. Bene, siccome le posi-zioni sono diversificate, io, come in tutti icasi di questo tipo, non posso fare altro cherimettere all’Aula la decisione relativa alladiscussione o meno.

Naturalmente per far votare correttamen-te devo chiarire i termini. Chi vuol discutere,o meglio continuare la discussione sulle co-municazioni del Presidente Spacca vota inmodo affermativo, quindi, vota verde. Chicondivide che si chiuda la discussione sullecomunicazioni e che venga iscritta al primopunto dell’ordine del giorno della seduta non

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programmata nella programmazionetrimestrale, ma martedì prossimo, vota no.

La proposta è: se continuare oggi. Chi èd’accordo vota si, chi è contrario vota no.Votando no rimane inalterato l’impegno diconvocare il Consiglio martedì prossimoprevedendo all’ordine del giorno questo pun-to. (...)

Non sono stato chiaro? La proposta è: sesi vuole proseguire oggi la discussione. Sesi, si vota verde, se si vuole fare la prossimasettimana, si vota rosso.

Dichiaro aperta la votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Discussione sulle comunicazioni delPresidente della Giunta

PRESIDENTE. Si prosegue con la di-scussione.

Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Presidente dellaGiunta, colleghi, con questo intervento mirivolgo principalmente al Presidente dellaGiunta al quale sottolineo e sottoscrivo dueo tre riflessioni.

Innanzitutto, Presidente, la valenza delsuo intervento è rivolta a colpire due target, ilprimo è la comunità regionale, l’altro, an-ch’esso necessario non secondario, la suamaggioranza.

L’intervento rivolto alla comunità regiona-le è un messaggio di rassicurazione, di averrecepito, debbo dire con sensibilità ed espe-rienza, questo non le fanno sicuramente di-fetto, le difficoltà del momento, sia quelleche vengono dal contesto generale chequelle insite nel tessuto marchigiano.

Il messaggio è saggio e profondo, locondividiamo negli aspetti che lei ha sottoli-neato, nella drammaticità di ogni settore, diogni elemento che, ripeto, determinano innoi un’angoscia e una preoccupazione quo-tidiana.

Come instrumentum regni, avrebberodetto i latini, lei si rivolge alla sua maggioran-

za, per chiedere una delega, nella sua re-sponsabilità di Governatore, per costruire unmeccanismo migliore, chiamiamolo mecca-nismo, perché in fondo la politica è uno stru-mento, per condurre in porto la legislatura e,sulla necessità di condurre in porto la legi-slatura, condividiamo la sua analisi.

Ci è piaciuto molto un passaggio con ilquale lei ha voluto un po’ anticipare il futuro,ma, mi permetto di dire, anche di dare unsegnale forte sul presente, quando lei hadetto di renderci conto che nel 2015 finiràun’epoca. Con l’esperienza che le ricono-sco, posso dire che lei voleva dire un’altracosa, ma non voglio fare l’interprete permettere zizzania, sia chiaro, siamo a sottoli-neare il valore della responsabilità del suomessaggio.

Credo che lei sia consapevole che l’era èfinita adesso, un’era politica si è conclusa,un modello che tre anni fa c’era e oggi nonc’è più, per tanti stravolgimenti, anche quellidelle ultime elezioni politiche, mi permettaquesto, non è assolutamente un modo, unmetodo, dell’opposizione per creare proble-mi alla maggioranza.

Ci è piaciuta questa sua consapevolez-za, lei ne è convinto, e chiede alla sua mag-gioranza di procedere, con dosaggi e conequilibri difficilissimi da trovare che non leconsentono oggi di metter mano al rimpa-sto, lo farà nei prossimi giorni, su questosinceramente, senza alcun fine speculativo,le dico in bocca al lupo nell’interesse dellacomunità marchigiana. Una raccomanda-zione che si può dare da cittadino oltre cheda esponente dell’opposizione è quella difare un dosaggio di capacità nelle deleghe eun’ulteriore spinta nel contenimento dei co-sti. Su questo penso che lei abbia sicura-mente la capacità e la volontà di procedere.Vengo ora al secondo aspetto.

Quando lei sottolinea che l’epoca è finita,credo che lei metta fine, oggi, ad un’epocaanche di veleni e di contrapposizioni ideolo-giche, della quale siamo stati tutti protagoni-sti, probabilmente, agli occhi della comunitàin negativo, anche se qui dentro tutti in buo-

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na fede, colgo, quindi, l’aspetto della suaapertura istituzionale a un dialogo nuovo,diverso e più profondo, anche con le forze diopposizione. E’ assolutamente necessarioe lei ricorderà che nell’ultimo anno del Go-verno Monti, da questi banchi, abbiamochiesto che si instaurasse anche qui, unclima, uno spirito, pari a quello che sostene-va il Governo Monti, indifferentemente dalfatto che poi quell’esperienza non si sia con-clusa bene.

Per un anno quel clima c’era, lei oggi hasottolineato che abbiamo un Governo fattonel modo che conosciamo, che si basa suPD e PdL, due colonne fondamentali per ilrilancio di questo Paese, e non le è sfuggitoil fatto che anche da questa Assemblea sianecessario una responsabilità, un clima, si-mile a quello che regge il Governo Letta.

Non si traduce in poltrone, lei lo ha detto,noi lo sottolineiamo e ci fa piacere, peròsiamo particolarmente soddisfatti dell’aper-tura istituzionale che lei dovrà tradurre neiprossimi giorni anche in schemi organizzati-vi ed operativi, sulla quale noi concordiamo,perché, sicuramente, fuori da quest’Aula, ilpiù grande rimprovero che possiamo avereè: “Siete sordi e ciechi rispetto a quello cheaccade, dovete prendervi tutti le stesse re-sponsabilità”.

Il suo messaggio, il suo invito, ci induce aguardare al futuro immediatamente e, forseserve anche a noi per chiudere polemichedel passato, ma mi sia consentito dire conun pizzico di orgoglio, insieme a chi con meè da tanti anni all’opposizione, che se que-sto spirito di dialogo tra i soggetti legislativi,che lei ha sottolineato, che dovrà essere ilprotagonista in questa fase, giustamente, cifosse stato precedentemente forse avrem-mo evitato alcuni problemi: sanità, biogas,piano casa. Quante contrapposizioni ideolo-giche sul piano casa, diciamocelo, solo per-ché il provvedimento veniva dal GovernoBerlusconi, solo per questo, per il resto cre-do che i colleghi del PD, altrettanto esperticome noi della pubblica amministrazione,fossero d’accordo su quella impostazione.

Questo è un pizzico orgoglio che manife-stiamo e che chiudiamo immediatamente,perché vogliamo cogliere questa sfida dellacollaborazione istituzionale, che lei ha allar-gato anche al rapporto fra noi e quello chesarà o non sarà, non l’ho capito ancorabene, la task force nazionale per le riformeche fa capo ad un Ministro, ad una strutturadi Governo importante, che cambierà, sicu-ramente, l’aspetto della governance che vadalla Regione ai livelli inferiori e nei rapportitra lo Stato e le Regioni.

Quest’apertura, Presidente, oggi è moltoimportante, io credo che vada colta la re-sponsabilità sua e anche la nostra, ed augu-ro alla sua maggioranza, quindi, ai colleghidi centro-sinistra, in un momento in cui èancora più difficile, per quello che ho detto eper la fine di un’epoca, ricercare equilibri edosaggi nell’interesse della comunità regio-nale e trovare una coesione sui problemi esulla sfida lanciata oggi dal Governatore.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBugaro.

Giacomo BUGARO. Grazie Presidente,preferisco parlare da qua (parla dai banchidella minoranza).

Qualche considerazione, qualche appro-fondimento rispetto all’intervento del mioCapogruppo.

Certamente oggi le Marche si trovano adaffrontare, come tutta l’Italia, ma in particola-re le Marche, un passaggio estremamentedelicato, non tanto qui in Consiglio regionale,quanto nel nostro territorio, per una crisieconomica ed occupazionale così stringen-te che, come ricordava il Presidente dellaGiunta nel suo intervento, sembrava averraggiunto il massimo della virulenza tre oquattro anni fa e invece ci rendiamo contoche insiste in particolar modo in questo peri-odo, in maniera violenta.

Una crisi che raggiunge spesso punte didrammaticità, che va assistita con un Go-verno regionale ma, devo dire, con tutta larappresentazione della politica regionale,

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con posizioni forti, certamente chiare, percercare con decisioni e con riforme vere ditamponare questa crisi, chiaramente, nei li-miti delle nostre competenze, delle nostrerisorse, perché non possiamo arginare, sa-rebbe come contenere una diga con lemani, una crisi di carattere nazionale e inter-nazionale, noi soli come Regione Marche,ma possiamo fare la nostra parte.

Fui io venti giorni fa a sollecitare il Presi-dente della Giunta regionale a riferire in Aularispetto alla situazione del nostro sistemabancario, su questo, Presidente, dovremmofare una profonda riflessione ed i prossimigiorni interverrò nuovamente su questotema perché sono convinto, e guardate nonsono animato da malanimo nei confrontinessuno, che le stesse persone che hanno,in qualche modo, portato a certe situazioni,certamente aggravate dalla crisi economi-ca, non possono essere le stesse che cer-cano di superarle. Mi riferisco in particolarmodo ad un Istituto di Credito, il quale seavesse avuto amministratori saggi, oggi nonsolo sarebbe rimasto in mani regionali, maprobabilmente sarebbe diventato uno deimaggiori azionisti di una banca che, tre annifa, aveva fatto una nota offerta di acquisto eavrebbe ricevuto in contro una quantità taledi denaro che probabilmente sarebbe diven-tata una vera e propria cassaforte di caratte-re regionale. Purtroppo come spesso avvie-ne i particolarismi, gli egoismi, il piccolocabotaggio ha fatto perdere a questa regio-ne un’occasione che io mi sento di definirestorica da questo punto di vista. Su questodovremmo ragionare.

Parlavo di riforme, Presidente, la riformadella sanità, così come ci è stata prospetta-ta, a mio modo di vedere, non risolve ungranché dal punto di vista del servizio offertoai cittadini e dell’economia del servizio chedevono essere necessariamente coniugati.Come, ad esempio, lo stimolo ad accelera-re, lo feci sino dalla scorsa legislatura, unavera e propria riforma della legge urbanisti-ca, settore trainante ed oggi in particolarecrisi della nostra economia.

L’urbanistica deve essere rilanciata, As-sessore Viventi, quella legge è da troppotempo che l’aspettiamo, siamo ancora vin-colati ed ancorati ad una legge del 1992,c’era un altro mondo, un’altra Italia, un’altrasituazione rispetto ad oltre vent’anni fa, deveessere approvata e deve essere una leggeche, nel rispetto dell’ambiente e nel rispettodei territori, sappia, in qualche modo, favori-re una nuova spinta dal basso per quello cheriguarda il comparto edilizio che oggi è prati-camente ad encefalogramma piatto.

Potrei andare avanti molto, ma il tempo èbreve, mi limito semplicemente a deglienunciati. Per questa ragione penso che nelrispetto dei ruoli, lei Presidente ha sottoline-ato, giustamente, che le elezioni nel 2010 leavete vinte voi e, quindi, a voi il compito digovernare, a noi il compito di controllare, maoggi con la consapevolezza che bisognamettere da parte i particolarismi e guardaread un lavoro comune per cercare di daredelle risposte al nostro territorio.

Tutte le nostre stanze sono piene di per-sone che ci vengono a chiedere lavoro, checi chiedono aiuto e noi a questo grido d’allar-me, grido di dolore da parte del territorio,bisogna che, nel rispetto dei ruoli, cerchia-mo di dare delle risposte.

C’è bisogno di chiudere questa legislatu-ra con grande serenità, io lo auspico, ancherispetto a quello che nessuno dice maaleggia in quest’Aula per i noti motivi, e nonvorrei che per vicende del tutto derubricabilia meri errori, noi andassimo a intaccare,non solo la nostra personale credibilità, maancor più grave la credibilità della nostraAssemblea, salvo poi, tra cinque, sei, diecianni, vedere riconosciute le nostre ragioni,come spesso è avvenuto, e non voglia qual-che altro non eletto, in qualche modo, condi-zionare il corso democratico delle legislatu-re regionali, come spesso è avvenuto inquesta nostra Italia, anche in questa nostraregione, con dei danni alla nostra comunitàinenarrabili, soprattutto se coniugati al mo-mento storico ed economico che stiamo vi-vendo.

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Chi vuole intendere intenda, sta anche anoi colleghi, butto la palla un po’ più avanti,sapere eventualmente reagire con fermez-za rispetto a colui il quale intende fare di tuttaun’erba un fascio.

Io non avevo particolari simpatie per unnoto Presidente della Repubblica ma misento di ripetere: “Io non ci sto a questogioco” e non ho molto altro da dire.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereZinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Io vor-rei onorare l’intervento del Presidente dellaRegione con alcune considerazioni concre-te, perché ritengo che il suo intervento abbiarappresentato, al di là delle proprie intenzionipolitiche, un atto di umiltà nel prendere co-scienza che nelle Marche non possiamo an-dare avanti così, che non c’è più una forzapolitica tale di maggioranza autosufficiente eche c’è la necessità di recuperare terrenoladdove si sono ridotti i trasferimenti statali eladdove non c’è un autorevole peso specifi-co delle Marche al Governo.

Vorrei onorare questo suo intervento, po-nendo non delle condizioni ma degli esempidi condizioni, perché altrimenti il rischio èche tutto ciò resti una boutade politica, unadialettica di riconfigurazione di uno scenarioe che di fatto il Consiglio regionale, già attorenon protagonista delle sceneggiature dellapolitica locale, rischi di diventare un attorechiamato ad interpretare un film comico.

Ci sono due filoni importanti del suo inter-vento che meritano subito una risposta poli-tica.

Lo dico a tutti i signori Consiglieri, in meri-to all’attività legislativa noi dobbiamo porciun problema oggettivo, il primo: tutte le pro-poste di legge dei Consiglieri vanno affronta-te, siano esse positive, negative, concrete,inconcludenti. I lavori dell’Assemblea legi-slativa le devono affrontare e se è necessa-rio promuovere o bocciare, non si può anda-re avanti come con l’obbligatorietà dell’azio-ne penale, il PM che decide qual è la priorità,

non si può andare avanti così, ci sono iConsiglieri eletti dal popolo che devono legi-ferare, ha ragione il Governatore, le propo-ste di legge vanno poste in Aula, nei lavori diCommissione e, se necessario, bocciate.

Un’opera di razionalizzazione, di sempli-ficazione, anche a costo zero per il cittadino,non abbiamo soldi? Chi se ne frega, faccia-mo un’attività legislativa di semplificazione,a costo zero, andiamo a rivedere completa-mente, questa è una competenza previstadalla Costituzione e dalla legge nazionale,tutto l’impianto normativo complessivo, maper fare questo, Presidente Spacca, ci vuolela garanzia della maggioranza, perché lei sache se non c’è questa garanzia nei lavoriconsiliari tutto ciò non è possibile, quindi,come uomo della minoranza e delcentrodestra do la mia disponibilità a questosforzo, ma è evidente che se non c’è lagaranzia della maggioranza questo èinapplicabile.

Attività di indirizzo di programmazione,cioè attività di governo, qui le garanzie le puòdare lei Presidente Spacca e nessun altro,faccio due esempi concreti. Il primo: la sani-tà.

Diciamoci una cosa con estrema fran-chezza, noi Consiglieri regionali siamo quelliche vengono sollecitati puntualmente dalterritorio ogni volta che c’è una questionesanitaria, perché qualcuno pensa che noisiamo il Consiglio d’amministrazione dellasanità, che siamo la dirigenza della sanità,che siamo quelli che non solo fanno il pianosanitario regionale di indirizzo, ma che difatto hanno il polso della struttura. Lei Presi-dente, dalla sua autorevolezza, sa, comenoi, che non è così ed io credo che se sivuole veramente collaborare al di là diinciuci, giochini e giochetti, il primo puntosulla sanità è che ci deve essere più condivi-sione preventiva nelle bozze delle riforme dasottoporre al territorio, o ci mettiamo nellecondizioni di confrontarci prima e poi chivivrà vedrà se ci saranno le condizioni, op-pure dubito che si possa chiedere a un qual-siasi Consigliere Zinni di difendere le vostre

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riforme. Primo, perché ne veniamo a cono-scenza molto tardi nei processi e negli iter,secondo perché non vedo come posso so-stituirmi alla Commissione sanità o all’As-sessore alla sanità.

Secondo esempio: rapporti forti con ilGoverno nazionale. Sono d’accordo, unia-moci per ottenere di più per le Marche, maanche qui per impegni realmente condivisinel territorio, se il nostro impegno è quello distracciarci le vesti per ottenere 1000 lire chequalcuno utilizza solo per visibilità, politica-mente non ci interessa, se vogliamo affron-tare insieme lo sviluppo del territorio, lo svi-luppo dell’economia, gli impegni infrastruttu-rali, gli impegni che portino le Marche adavere realmente qualche strumento di dibat-tito politico, ovviamente, sono disponibile.

Concludono il mio intervento, Presidente,ringraziandola di questa opportunità, peròmi sento dire questo: come uomo politico,che ha una cultura di destra, sono sempreper la limpidezza di un’identità politica, masono anche per la responsabilità e il sacrifi-cio e non ho alcun tipo di problema a creareun dialogo, a collaborare con la maggioran-za. Sicuramente il Gruppo del Popolo dellaLibertà si riunirà e affronterà quelle che sonole questioni che ci interessano e quelle chelei ci sottoporrà, così come le persone dellamaggioranza, però, come Consigliere elettoe come persona voglio mantenere ancheuna dignità e la mia dignità prevede che cisiano queste condizioni, altrimenti se non cisono garanzie leali dalla maggioranza e ga-ranzie leali da lei Presidente come uomo diGoverno, il rischio è che sia solo confusionenella comunicazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereNatali.

Giulio NATALI. Presidente, per primacosa mi scuso con lei, a nome di tutti iConsiglieri di questa Assemblea che, dopo ilsuo discorso, che noi abbiamo appreso, ab-biamo sentito, come vede, abbiamo recepi-to in maniera forte il momento, oppure ab-biamo capito tutto. Parlo di tutti, non parlo

solo dei Consiglieri di maggioranza, Presi-dente, parlo di tutti.

Lei ha fatto questo ragionamento ed iovorrei parlare con lei, con la Giunta da leipresieduta, con chi amministra questa Re-gione, verso cui tutto noi abbiamo degli ob-blighi specifici e gravi.

Presidente, il suo richiamo è un richiamoche noi, come eletti della coalizione checandidava il candidato che ha perso, il Dott.Marinelli, che non ha vinto le elezioni del2010, non ci siamo mai posti: il problema divotare pregiudizialmente contro quello cheavveniva in Aula.

Lei ha avuto altri problemi in questa am-ministrazione, non certo da chi non votavacontro pregiudizialmente, allora il suo mes-saggio di oggi, secondo me, era più ade-guato se fatto nelle sedi in cui lei lo ha fatto,perché penso che lei, in merito a questodiscorso e a questo documento che è venu-to fuori, dovrà fidarsi di chi lo ha firmato.Questo è il punto, perché sa Presidentequando lei non c’è qui succedono cose stra-ne, ne abbiamo viste tante, anche negli ulti-mi mesi ed è quello che è stato un po’ il pre,quello che ha dato il via a quello che è suc-cesso dopo.

Lei dice giustamente, io ho apprezzatomolti passaggi del suo discorso, che ogginoi non siamo rappresentativi, nel 2010 era-vamo rappresentativi, oggi abbiamo unagran parte dell’elettorato che qui dentro nonè rappresentato, lei ha fatto un’analisi in cuiha parlato di germano centrismo in areacalvinista, la macro regione baltica ed altro.

Apprezzo in pieno questi suoi richiami, èchiaro che quando sento o leggo un’intervi-sta di Prodi di 10 giorni fa che critica laMerkel, è un po’ stantio criticare la Merkeloggi e essersi beati della Merkel fino all’11novembre del 2011. No? Quando c’erano gliimpresentabili, noi non eravamopresentabili, la politica che faceva l’Europaera una politica causata da noi, i danni chenoi avevamo erano causati da noi.

Dobbiamo passare, superare il passag-gio della contrapposizione stupida, noi non

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l’abbiamo mai fatto in questa Regione e par-liamo di minoranza, dobbiamo superarlo,Presidente, però, a mio avviso, non in nomedella genericità, ma in nome dei fatti concre-ti, delle cose concrete.

Le cose concrete Presidente non sono,mi permetta di dirlo, una Commissione chestudi o meno come far funzionare l’Assem-blea legislativa o i rapporti tra Giunta e Con-siglieri. Noi davamo per scontato che questirapporti ci fossero, anche con l’amministra-zione, non più di 10 giorni fa, lei è dovutointervenire personalmente, da quanto so,perché non avevo dei documenti da dueanni ed ho potuto averli in 36 ore.

Il problema vero, per questo io sono pre-occupato, è la scarsa rappresentatività chetutti, nel 2013, abbiamo, anno di grazia 2013mese di maggio, è come il Governo nazio-nale, e io faccio parte di un partito che, rin-grazio Dio, non appoggia il Governo Letta,che pensa di tirare avanti con i pannicellicaldi, pensa di tirare avanti litigandosi l’IMU,basta leggere le dichiarazioni dei segretaridei partiti maggiori che sostengono il Gover-no Letta. Ognuno di noi vede l’IMU in unmodo diverso. Ognuno lo vede a casa sua,come può rendere l’IMU. Si segue ancorauna logica che non porterà da nessuna par-te.

Io ritengo, Presidente, che proprio perquello che lei ha detto sul germanocentrismo in area calvinista, che il vero pro-blema politico che noi potremmo sollevare,a livello regionale, è il rapporto che noi dob-biamo avere con l’Europa.

Il rapporto con l’Europa non può esserequello che è stato finora, il rapporto conl’Europa deve essere un rapporto di rinego-ziazione, non esiste un’economia che puòandare davanti con l’aumento della pressio-ne fiscale, perché questo fanno i Governi,l’ultima parte del Governo Berlusconi è statoil pre del Governo Monti, chi ha apprezzato ilGoverno Monti apprezza oggi il Governo Let-ta, non capisco come si possa pensare dipassare dalla fase della pressione fiscale,che in tutto si è riversata, meno che in un

contenimento della spesa pubblica, ad unapolitica per la vera ripresa economica.

Il punto è questo. Il sistema finanziario, ilsistema bancario in Europa, non può piùcomportarsi con i popoli come sta facendo,allora io vorrei tanto che la discussione, chequi potremmo fare tutti insieme, fosse suquesto, perché su altro, Presidente, io nonvoglio polemizzare, ma quando lei ci diceche sulla sanità è inutile fare le dimostrazio-ni perché voi avete deciso, io capisco lafretta che ha la Giunta regionale di decidere,io capisco gli atti che vorrebbero che nontutte le proposte di legge passassero inCommissione, perché la Giunta ha fretta,ma questo stride profondamente, contrastaprofondamente con quello a cui lei si racco-manda.

La concertazione passa attraverso que-ste cose gravi, la sanità non può passare suiterritori come la rivendicazione, come leidice, di aspetti territoriali che ognuno di noiporta avanti, deve esserci un equilibrio, ilsacrificio può essere tollerato e consentitose c’è un riequilibrio tra i territori e lei sa,come lo sa la sua Giunta, come lo sa il suoAssessore, e soprattutto come lo sa chidecide sulla sanità marchigiana, che non c’èequilibrio fra i territori.

Noi nell’Area Vasta 5, la riconversione deipiccoli ospedali, non la possiamo fare, Pre-sidente, perché l’abbiamo fatta 12 anni fa eoggi non c’è stato nessun riequilibrio, la do-vremmo fare, Presidente, su tre ospedaliOffida, Ripatransone e Montefiore che sonotre RSA, si immagini lei, se la lungodegen-za, come voi definite la lungodegenza, chenon è un’ospedale di serie B ma è un’ospe-dale diverso, che costa meno ed è più ap-propriato, potrebbe mai essere fatta in ambi-ti e in ambienti che attualmente sono adibitiad RSA.

Lei pensa che di queste cose il territorionon tiene conto, non solo a lei, ma a tutti, diqueste cose si deve discutere prima di ap-provarle e non è stato fatto perché si è anda-ti dietro alla manovra finanziaria, un taglio

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che per noi è stato lineare e che il nostroterritorio non può sopportare.

Io, anche a nome del Gruppo di Fratellid’Italia e Centro Destra Marche, le facciopresente che continueremo nel nostro com-pito, quello che abbiamo fatto finora, noi noncambieremo nulla, tutte le proposte votabilie ce ne sono state, le abbiamo votate, lapolemica fine a se stessa, il berlusconismopuro, non c’è mai appartenuto, glielo confes-so.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereRicci.

Mirco RICCI. Noi abbiamo condiviso am-piamente la relazione del Presidente Spac-ca, non solo in quest’Aula, ma anche duran-te le ultime maggioranze, anche se c’eraqualche differenza fra gruppi e partiti, picco-le differenze di interpretazione, qualche pas-saggio rispetto alla sintesi che dovrà scatu-rire alla fine di questo dibattito, condividia-mo, però, ampiamente tutti i passaggi delPresidente Spacca.

Devo dire che da un certo punto di vistasiamo in parte soddisfatti perché in realtà uncontributo, un impulso, rispetto a lanciarequesto passaggio di verifica, lo avevamodato anche noi come gruppo del PD, magariin circostanze diverse, nel momento in cuici siamo resi conto che, in modo particolare,su alcuni temi di fondo, su alcuni temi strate-gici, era bene ripuntualizzare.

Quei temi che oggi il Presidente ha defini-to priorità delle priorità, in realtà altro nonsono che nodi del nostro programma di Go-verno, già presenti, lo abbiamo detto ripetu-tamente, questo Governo lo ha detto ripetu-tamente, i nodi sono: l’occupazione, il lavo-ro, la sanità, il rilancio dell’impresa. Oggiquesti temi diventano priorità delle proprietàe, a due anni dalla fine del mandato, erabene recuperarli con questo tenore, conquesta intensità, sui quali ci apprestiamo alavorare.

Per quale motivo? Qualche giorno fa holetto sul giornale l’urlo, il grido di dolore delle

Regioni al tavolo nazionale, non è solo iltema degli Enti locali o delle Province chespariranno, probabilmente, ma il tema è ladifficoltà delle Regione di tirare avanti a ri-sorse calanti, con le difficoltà che abbiamo,con il miliardo e mezzo che mancherà. Eragiusto ed opportuno recuperare alcuni temistrategici e mettere sul tavolo come prioritàassoluta quelli che il Presidente ha elencato:lavoro, occupazione, riforma socio sanita-ria, senza ripetermi perché poi le questionisono queste.

La crisi è angosciosa, altri hanno dettoche apparteniamo ad una comunità di desti-no e se non siamo tutti insieme attorno adalcune esigenze assolute rischiamo di nonfarcela, anche se, lo dico al ConsigliereMassi, è difficile prevedere il futuro in questomomento, è difficile prevedere quello cheaccadrà fra sei mesi, ancor più complicatoil 2015. Siamo di fronte ad una crisi tremen-da, culturale e sociale ancor prima che poli-tico istituzionale.

Questo Governo di servizio, come è sta-to definito il Governo Letta, prova a metterciqualche rimedio, a partire dal tema del lavo-ro, dell’occupazione, della crisi economica,proverà poi con la riforma elettorale. Un Go-verno di servizio che si misurerà su alcunequestioni, con il rischio, io apro tutte le matti-ne la radio, il giornale come voi, che la suadurata sia, forse, breve. Non lo auspico,speriamo che ci sia il recupero della consi-derazione che il Paese è in grave crisi e sipossa, su alcune questioni, lavorare insie-me come si sta facendo.

Auspicare su alcuni temi una maggiorerelazione di rapporti, anche in consessi di-versi da quello del Parlamento nazionale, èuna cosa buona, è anche giusta, anche seio penso che questo centro sinistra nelleMarche abbia operato un buon governo eoggi recuperare quelle priorità vuol dire pre-sentarsi con le carte in regola al 2015. Pen-so questo perché altrimenti rischieremo dinon condividere il fatto che un passaggiocome questo ha bisogno della massima in-

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tesa e collaborazione istituzionale su alcunitemi centrali.

Ci rendiamo perfettamente conto chequalcosa è accaduto dal 24 febbraio in poi,pur tuttavia io penso che ci siano le condi-zioni, parlo per la mia parte, per difendere illavoro fin qui fatto da questa maggioranza diGoverno e per rilanciare i temi posti al centrodell’agenda che questa mattina il PresidenteSpacca ha espresso. Avremmo anchemodo di leggere in una nota scritta le prioritàsu cui lavorare per i prossimi due anni.

Non sarà semplice, perché ricollocarepoche risorse su queste poste prioritariesarà cosa complicata, la Giunta sarà co-stretta a fare esercizi di risparmio, manovremolto complicate e difficili, mi rendo perfet-tamente conto. Il richiamare l’insieme ad undiverso atteggiamento, ad una diversa so-brietà, anche verificando la squadra da met-tere a disposizione della comunità marchi-giana, e a diversi i assetti, è al centro delragionamento che il Presidente ha fatto.

Non ci sottraiamo a questo passaggio esiamo consapevoli che è un passaggio deli-cato, ritengo che trovare una relazione di-versa con l’opposizione in questa Aula epunti di riferimento e di contatto con un Go-verno che ha Ministri di entrambe le partipolitiche, in questa fase, potrebbe essereun’operazione utile, non solo utile strumen-talmente e opportunisticamente, ma politi-camente importante che può farci capireche in un momento come questo per lacomunità marchigiana, questo consesso èin grado di superare anche certe divisioni.

Credo che il programma che noi abbia-mo prodotto dal 2010, rilanciato in questaverifica che si sta completando, possa por-tare questo centro sinistra nel 2015 ad averele carte in regola per riconquistare questaRegione.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBadiali.

Fabio BADIALI. Puramente casuale il mio

intervento dopo quello del Capogruppo, po-tevo, forse, farne anche a meno, cercherò diessere veloce e di toccare altri argomenti.

Condivido pienamente quello che ha det-to il Capogruppo Ricci e condivido l’interven-to che questa mattina il Presidente Spaccaha voluto fare a questa assise regionale.

Bene l’appello alla solidarietà fra le forzepolitiche, questo è un valore aggiunto chedobbiamo scoprire e tener presente, spe-cialmente in questa situazione drammaticache vive il Paese, dal punto di vista econo-mico, sociale, della disgregazione della coe-sione sociale.

Bene anche aggiornare il programma, ilprogramma di fine legislatura è in relazioneanche alle nuove e preoccupanti esigenzeche vengono avanti nel nostro Paese, perciòè importante che ci sia questa riprogram-mazione degli intenti a livello regionale.

Penso, Presidente, che a volte sia impor-tante anche ascoltare le opinioni dei Consi-glieri regionali, sia di maggioranza che diminoranza, e potrei anche dire dei Presiden-ti di Commissione, magari hanno qualchecosa da dire e da proporre per meglio vede-re qual è il programma da portare avanti peril futuro.

Noi parliamo sempre di riformismo, sia-mo riformisti a parole, poi nei fatti siamosempre conservatori, perché l’essere uma-no è portato a questa cosa. Bisogna che noisiamo, veramente, riformisti, nel vero sensodella parola, e conseguenziali con gli atti. Seuna riforma deve essere fatta ed è indispen-sabile perché il mondo cambia, cambia loscenario nazionale, internazionale, mondia-le, bisogna che la riforma sia obbligatoria,allora bisogna pensarla, discuterla con chideve essere discussa e, poi, approvata intempi celeri. In tempi che siano alla portatadel cambiamento e dell’evoluzione che c’è.Riformismo significa agire e cambiare,riadeguare anche le leggi regionali che avolte sono logore, hanno venti, venticinque,trenta anni. Il mondo è cambiato dobbiamorimodernare questo sistema.

L’altra questione importante, che è statatrattata dalle forze politiche di maggioranza,

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che condivido, come diceva il CapogruppoConsigliere Ricci, è quella legata alla sanitàed al sociale.

La sanità ed il sociale sono punti di riferi-mento importanti, come il lavoro, l’ambiente,come veniva detto prima. Per quanto riguar-da il sociale e la sanità bisogna discutere unprogetto più a lungo termine, non basta sol-tanto tagliare posti letto, indispensabile inquesta fase, e ridurre il personale, perchéce lo impone la legge, ma bisogna guardarepiù a lungo termine quali sono gli investi-menti che dovremmo fare per stare dentroun sistema economico, ma anche dentro unsistema di comunità.

Importante è che il primo passo sia statofatto, quello della riforma dei piccoli ospeda-li, importante sarà anche quello delle reticliniche da fare sul territorio. Importante, se-condo me, è anche dare più importanza, peresempio, alla centrale unica di acquisto,come veniva detto anche nel documento deibeni e dei servizi, alla centralizzazione deilaboratori analisi, per cui si risparmierebbe-ro risorse importantissime, alle sterilizza-zioni, alle farmacie, invece di esserci unafarmacia per ogni ospedale di rete, un’unicafarmacia centralizzata che possa dare ser-vizio a tutti gli ospedali h24. Sarebbe unacosa importante che va nella direzione ditutelare la sanità pubblica, la parte del pub-blico, ma i servizi possono essere messianche in concorrenza fra privati, questo nonsignifica portare la sanità al privato, significasoltanto razionalizzare meglio un servizioindispensabile, risparmiare le risorse edefficentare un servizio.

Il programma. La programmazione è unacosa importantissima, è fatta da program-mazione, da gestione, da controllo e da veri-fica dell’attuazione. La politica deve fare laprogrammazione, poi i tecnici e la strutturadovranno fare la gestione, il controllo deve,poi, tornare alla politica, la quale verificaquello che è stato attuato. Io parlo - e qui miriferisco anche all’appello che ha fatto primail Consigliere Bugaro, lui è andato ancheoltre, non soltanto alla struttura regionale,

parlava di altre strutture ben comprese -della struttura regionale di cui ho molto ri-spetto e dei dirigenti che abbiamo all’interno.Bisogna che la politica detti le regole e neverifichi l’attuazione, questo è importante, idirigenti sono una parte importantissima diquesto ente, dobbiamo essere loro grati, masiamo noi la parte che deve programmare econtrollare l’attuazione.

Ultima cosa, recuperare il rapporto indi-spensabile con le comunità locali, attraver-so il dialogo, il confronto, ma decidendo edifendendo tutti la scelta fatta con la parteci-pazione dei cittadini. Noi per concretizzare,dobbiamo discutere con i territori, program-mare certe cose, ristrutturando,rimodellando, rimodulando, riformando, poi,quando siamo arrivati alla scelta dobbiamoessere coerenti, maggioranza e opposizio-ne, sulla decisione presa e andare avanti suquella linea, altrimenti non saremo credibilise ogni volta facciamo un passo avanti euno indietro.

Ultima cosa ...

(Interrompe il Consigliere Trenta)

Fabio BADIALI. Parlo in generale e parlodella grande partecipazione di tutti, quella èstata una gazzarra non necessaria e, dico,dovuta soltanto a malainformazione.

Se le cose sono spiegate bene la gentecapisce, nel senso che non è tutta contraria,la gente capisce e percepisce che i cambia-menti ci sono e che ci sono delle novitàimportanti. Certo, non tutti vogliono capire,questo è un altro problema, non c’è peggiorsordo di chi non vuol sentire, perciò su quelpiano sicuramente non possiamo fare nien-te, ma io sono convinto che per la maggio-ranza dei cittadini regionali - se bene infor-mata, se vengono dati segnali di indirizzo, diprogrammazione seri e coerenti e uguali pertutti - questa assise regionale tornerà, comelo è la figura del Presidente, ad essere puntodi riferimento per tutta la regione. Parlo an-che a livello nazionale perché è giusto l’ap-pello che prima faceva il Presidente cioè

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quello di parlare anche alla Conferenza Sta-to Regioni e portare le istanze del territorio alivello centrale, abbiamo un Governo chesicuramente non è il Governo che ognunoavrebbe voluto, ma è il Governo che c’è, percui deve espletare al meglio tutte le suefunzioni ed il compito che gli è stato affidato.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereAcquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie Presi-dente. Sicuramente è molto interessantequello che è avvenuto questa mattina, per-ché l’apertura che il Governatore delle Mar-che ha fatto all’intera Assemblea legislativaè un fatto nuovo, un fatto positivo, è un fattoche, sinceramente, mostra anche una di-scontinuità con la parte precedente della le-gislatura, dove la Giunta, con le sue propo-ste di legge e con la sua azione amministra-tiva ha segnato fortemente questa legislatu-ra. Basta pensare a quello che è avvenutonell’arco dell’ultimo anno con il biogas dovel’Assemblea ha più volte richiamato il rischioche si stava correndo sui nostri territori e laGiunta non ha ascoltato proseguendo la suaazione amministrativa e anche, in qualchemaniera, umiliando il lavoro dell’Aula.

Al di là di questo, è molto positivo, Presi-dente, quello che lei ha fatto questa mattina,è un segnale nei confronti del territorio e neiconfronti di quello che sta avvenendo al difuori di quest’Aula. E’ un segnale che re-sponsabilmente noi dobbiamo raccogliere.E’ il segnale che tutti insieme dobbiamo fareun’inversione di tendenza, anche l’opposi-zione sicuramente avrà le sue responsabili-tà da condividere con la maggioranza e conla Giunta, quindi, ognuno di noi prenda il suofardello, faccia un’analisi rispetto a quelloche è successo e cerchi di andare avanti.

Io vorrei ripartire Presidente da quello cheè stato l’intervento simbolico, bello, moltosentito, del Professor Bin, la settimanascorsa in quest’Aula.

Il Professor Bin ci ha parlato di tre ele-menti: delle istituzioni, della politica e del-

l’Europa, tre elementi, un ragionamentomolto bello, io ho anche chiesto la trascrizio-ne e l’ho riletto più volte, perché ho sentivoche quello che lui diceva con parole belle egiuste, in qualche maniera era il motivo percui mi sono avvicinato alla politica.

Ripartendo da quell’intervento e riparten-do da quella che è una sfida che deve anda-re al di là della mera iniziativa sulle banche,sulla sanità, che sono, come diceva lei im-portanti, sono fattori essenziali della vita, inquesto momento, della comunità marchigia-na, della comunità nazionale, noi non pos-siamo non fare un’analisi rispetto a quelloche è il vero vulnus che è venuto a mancare:il vulnus politico. La politica è stata sostitui-ta, anche in questa Aula, da un atteggiamen-to che ha guardato più all’aspetto dei poteri,all’aspetto della gestione, all’aspetto dellagestione degli interessi che, in qualche ma-niera, hanno colpito la nostra comunità.

Lì individuo una responsabilità da partedella Giunta regionale e della maggioranzache ha governato, perché sono state, inqualche maniera, assecondate tutte le gran-di peculiarità che questi anni hanno caratte-rizzato la nostra vita. Penso alle aziendeagricole, penso all’atteggiamento della Giun-ta sul fotovoltaico e sul biogas, rispetto alletante aziende agricole, piccole e medie, ab-bandonate, rispetto anche ai piani, al PSRche, in qualche maniera, non ha interpretatorealmente le esigenze dell’agricoltura mar-chigiana, guardando, forse, più ad aspetti diagricoltura di alta qualità, che però è unanicchia e non rappresenta il vero tessutoagricolo marchigiano. Penso alle piccole emedie imprese, quante volte qua dentro ab-biamo parlato di SVIM, quante volte abbiamoanche criticato queste azioni della SVIM, peril fatto che è impenetrabile rispetto alla mag-gioranza delle imprese marchigiane, quantevolte lo abbiamo fatto e non siamo statiascoltati? Quante volte sono state fatte,come diceva qualcuno prima di me, delleproposte di legge, delle mozioni, per solleci-tare un dibattito in quest’Aula e quelle rispo-ste non sono venute, anche l’attenzione cheoggi è sulla bocca di tutti, come senso di

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responsabilità che dovrebbe in qualche ma-niera guidare la politica e le istituzioni, nonc’è stata.

Ringraziando per l’attenzione l’Aula, rin-graziando per l’attenzione rispetto al mio in-tervento, vado verso la conclusione.

Presidente, lei ha parlato di lavoro, di sa-nità, di nuova imprenditorialità, di organizza-zione, di Europa. Io credo che siano sfideimportanti che possiamo fare insieme,un’azione che deve contraddistinguerci al dilà della maggioranza e della minoranza, noidobbiamo farla per rilegittimare la politica ele istituzioni, noi dobbiamo farla perché senon facciamo questo non saremo spazzativia dal Movimento 5 Stelle o da altre forzepolitiche, noi saremo spazzati via dai cittadi-ni perché certificheremo l’inutilità delle istitu-zioni e della politica.

Quelle sfide, Presidente, le possiamofare solo se insieme al senso di responsabi-lità emerge anche un senso del rispetto. Leiha fatto appello ad una maggiore opposizio-ne, questo io lo condivido, ma affinché ci siamaggiore opposizione, occorre che ci sianole condizioni affinché questa opposizionepossa essere, in qualche maniera, fatta.Quando si fa opposizione al nulla, quandonon si è mai ascoltati e si è, in qualchemaniera, anche derisi per rappresentareuna sensibilità, che sembra essere la sensi-bilità dei più sciocchi dei più inutili, margina-le, allora anche l’opposizione stessa non hasenso.

Noi, Presidente, vorremmo fare il nostrodovere, siamo stati eletti in minoranza, perportare una sensibilità e per costruire insie-me alla maggioranza una realtà che rappre-senti tutti i cittadini marchigiani, che rappre-senti tutte le economie, che rappresenti tuttele peculiarità che potrebbero portare questaregione ad avere una speranza e a rigettareun progetto credibile intorno a se stessa.

Chiudo con l’aspetto dell’Europa. L’Euro-pa è sicuramente la sfida, stanno emergen-do, mi rifaccio al Professor Bin, in tutto ilcontinente dei sentimenti antieuropei, que-sto significa, in qualche maniera, la fine di un

progetto che avrebbe dovuto fare dell’Euro-pa, del vecchio continente, della sede dellaciviltà e della cultura del mondo, il punto diguida del mondo. Rischia di frantumarsi da-vanti a delle difficoltà che sono oggettive,perché, è chiaro a tutti, costruire un’Europaforte, significa dei passi indietro da parte ditante nazioni, significa, in qualche maniera,anche una ridiscussione dei pesi e dellemisure, una ridiscussione di un’equità che èvenuta a mancare, allora la sfida dell’Europapuò essere vinta, se intorno a quellaridiscussione e intorno ai tanti aspetti negati-vi che hanno contraddistinto questa fasedell’Europa, c’è il raccontare gli effetti positi-vi.

Noi Presidente abbiamo perso, anchecome Regione Marche, opportunità di farconoscere l’Europa, i finanziamenti europeie quello che l’Europa significa in tanti suoiaspetti, lo abbiamo perso, non siamo stati ingrado di interpretarlo fino in fondo.

Su questo vorrei che la Giunta, la mag-gioranza, il Consiglio lavorassero in manieraforte, perché altrimenti risulteranno dell’Eu-ropa solo gli aspetti negativi e non emerge-ranno quelli che potrebbero essere invece ivolani, le soluzioni, affinché, la Regione Mar-che si possa sentire parte integrante di unprogetto importante anche superiore a noi.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereTrenta.

Umberto TRENTA. Presidente Spacca,ho guardato e letto che “il Presidente dellaRegione Marche e i responsabili regionalidelle seguenti forze politiche che compon-gono la maggioranza regionale: CD, DC,IDV, PD, PSI, RE, UDC, Verdi, esprimo,condividono, riaffermano per affrontare il du-rissimo contesto economico e sociale na-zionale ed internazionale, valutano la que-stione dei tagli e la crisi dell’Italia che rischiadi protrarsi in modo ancora più incisivo ri-spetto al resto dei Paesi dell’area euro, con-siderano globalizzazione e dematerializza-zione sempre più spinte e persuasive per la

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diffusione delle tecnologie digitali, ritengono.. contrazione strutturale delle risorse dispo-nibili, ... cambiamenti più veloci, innovativi,riformisti, ... annullando privilegi e rendite diposizione”.

Caro Presidente Spacca alla fine di que-sto discorso c’è una condivisione e arrivia-mo a quella che dovrebbe essere, che leioggi ha richiesto all’Aula, una collaborazioneanche con la sua opposizione che vuole piùdura.

Lei però fa una affermazione: meno am-ministratori e più legiferatori, riforme e gran-di strategie riguardo alla creazione di nuovaoccupazione, il potenziamento delle garan-zie per le piccole imprese, eccetera e con-clude parlando di Macroregione AdriaticaIonica.

Caro Presidente più volte io le ho ricorda-to che lei in Aula ha depositate due leggi unadel 2002, la n. 9, e un’altra, una proposta dilegge: “Limes territori di confine progetticondivisi e cofinanziati”, che si ispira a quel-la legiferazione di ultima generazione cheparla di aggregazione anzi di macroregioni.Presidente io so che lei è intelligentissimo, èuna persona che ha una sua struttura ed unsuo carisma politico, che io le riconosco,ma glielo riconosco per antica appartenen-za, portata al dialogo, portata alla decisionee capisco la sua insofferenza, la sua difficol-tà momentanea, perché poi la supereremocon gli eventi del 2015, quando ridurremo ilgap, che lei affronta, di litigiosità interna, di-minuendo il numero di Consiglieri, di quellamaggioranza che è poi una maggioranzaimplosiva.

Riguardo alla progettazione, comelegiferatore, io la invito a valutare quella pro-posta di legge: “Limes territori di confine”,perché in essa c’è quello che avverrà con ilSenato delle Regioni, con la struttura dellenuove Regioni, con le Camere delle Regioni,e tutto quello che è l’ultima generazione del-l’ordinamento dello Stato.

La Macroregione Adritica Ionica, caroPresidente, lei la dovrebbe vedere avendodei marchi nostri all’interno delle due leggi, la

n. 9 del 2002, e questa proposta di legge,perché io parlo, e ne parleremo insieme per-ché è stata votata all’unanimità dalla Com-missione ed anche dall’europeista convintoche è il mio Presidente Cardogna, di tuttoquello che è la produttività, quindi, dei giova-ni, della piccola e media impresa regionaleche resiste in maniera stoica, in manieramigliore, più forte, più convinta, sicuramentepiù capace alla recessione attuale in terminiinternazionali, ma se noi estendessimo,come poi verrà estesa, la MacroregioneAdriatica Ionica, che parte da quella leggeregionale la n. 9 e viene completata dallaproposta di legge Limes, alla MacroregioneMediterranea, lei metterebbe in relazionecon la Regione Marche gli Stati che si affac-ciano sul Mar Mediterraneo, ognuno con leproprie risorse naturali e, quindi, potremoparlare di ambiente, di scambi cultuali, po-tremo rendere Ancona, il porto di Ancona,quel punto di partenza e di arrivo di quelloche sarà un sistema economico in continuaevoluzione.

Logicamente non bastano 5 minuti perspiegare le interazioni che questa propostadi legge potrà innescare, soprattutto, crean-do il Marchio Unico Mediterraneo che partedal marchio unico marchigiano, MUM, e puòaddirittura ambire ad un marchio unico mon-diale, agganciandosi a quella che è la cartadei diritti umani che fa capo all’Onu che è poila madrina della legge regionale n. 9.

Caro Presidente io le scrivo ma lei nonrisponde, come non risponde il PresidenteSolazzi, permettete, un inganno, caro Presi-dente Solazzi di cui lei si fece responsabileinsieme a me ed al Consigliere Cardognaquando subimmo l’affronto, perché lei cono-sce bene i fatti, sei associazioni che non sodi che cosa parlano che ancora oggi nonhanno capito, che si muovono, continuano ascrivere, appropriandosi della proprietà in-tellettuale altrui, che comunque sonodecadute proprio per effetto della legge re-gionale. Noi ancora permettiamo questo.

Caro Presidente fatta questa mia affer-mazione sui Consiglieri legiferatori, mi au-

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guro che a giorni lei ed il potentissimo As-sessore, super Assessore Marcolini ci sipossa incontrare per stabilire un program-ma su come affrontare quelle cose, io leaprirò dei mercati ideali dove lei, con la suacapacità, visto che è stato così capace, bra-vo e gliene do atto, di arrivare in Russia, inCina, però guardi che il Mar Mediterraneo èla culla di una cultura importantissima. Noncondivide Presidente? … a stava leggendo,ho capito, beato lei che riesce a fare tantecose in un momento solo, per questo lei èPresidente ed io Consigliere d’opposizione.

A parte questo vengo all’ambiente, allasicurezza ambientale, alla valorizzazioneanche su scala internazionale di quelle chesono le nostre politiche anche energetiche,soprattutto, caro Presidente vengo alla notadolens, alla sanità ed alla coesione sociale.

Io le propongo un otto, sedici, ventiquat-tro, non sono numeri da giocare al lotto, mal’utilizzo pieno delle strutture ospedaliere fa-cendo una scelta pubblico o privato e an-dando a prendere quelle convenzioni a cui ilbravissimo De Benedetti sta puntando, cioèl’acquisizione nazionale di strutture chehanno convenzioni con le Regioni per poiproporci un modello di sanità privata chesicuramente non è confacente al credo delPD, quindi, ne convenga il mio ConsigliereAssessore Canzian.

Caro Presidente lei ridurrà nella riformasanitaria questo discorso, risparmiando nel-le convenzioni, dimezzando ai medici dibase il numero dei pazienti da 1500 a 750,quindi raddoppierà di fatto i medici che pos-sono lavorare e non intasare poi, con laricetta tutto fare, il pronto soccorso con ur-genza, quindi, su questa sanità e coesionesociale Presidente lei sarebbe veramenteinnovativo e darebbe una risposta vera allasocietà marchigiana ed esempio nella Con-ferenza Stato Regioni alla sanità nazionale.

Mi riservo caro Presidente poi nell’incon-tro successivo di darle chiarimenti sul signi-ficato del Consigliere legiferatore.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereSilvetti.

Daniele SILVETTI. Presidente, vado su-bito al dunque, il ragionamento politico chelei ci ha sottoposto è molto ampio, articolatoe particolarmente comprensibile visto il mo-mento. Ha aggiunto anche un’analisi socioeconomica, sicuramente impietosa, ma re-ale, molto realistica, di cui non possiamoche prenderne atto e fare in modo che an-che il nostro contributo possa essere uncontributo concreto.

Tra l’altro lei ha fatto anche un appello alleopposizioni, alle minoranze e, da quello chemi sembra dagli interventi, non è caduto nelvuoto. Ci sono state delle considerazioni im-portanti e delle prese d’atto importanti, peròdobbiamo anche capire di che cosa e comesi può dialogare. Io sono molto concreto emolto pragmatico.

Visto che, chiaramente, ognuno mantie-ne il proprio ruolo di maggioranza e di oppo-sizione, perché tale è stato l’esito delle ele-zioni, è chiaro che se non ci confrontiamosul tema dei contenuti, in quella che puòessere un’area di incontro, fatta di contenutie di proposte e di condivisione di proposte,oggi saremo qui a parlare di una sempliceannessione. Non è un caso che lei ci sotto-ponga oggi un documento che hanno firma-to tutte le sigle di maggioranza, ed è norma-le che sia così, al quale noi possiamo ag-giungere qualcosa e fare la nostra analisipolitica.

Certo sono su due piani diversi, però èchiaro che se di annessione non si può enon si deve parlare, ma di condivisione, dipartecipazione, di collegamento con le op-posizioni, allora a questo punto, se è verocome è vero, che le opposizioni, per lomeno parte di esse, non devono chiaramen-te soffiare sul fuoco della demagogia, delpopulismo per tornaconti elettorali, ma de-vono assumersi una responsabilità e quelruolo di forza di opposizione responsabile,dall’altra le opposizioni possono chiedere,devono chiedere alla maggioranza, alle for-

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ze che compongono la maggioranza, lostesso senso di responsabilità, ammetten-do i passaggi delicati, dolorosi e anche glierrori, le scelte sbagliate, la composizionedei numeri, quello che ha segnato e caratte-rizzato alcuni momenti di questa legislatura.

Non è un contentino o il voler dire perforza avete sbagliato e dovete darci soddi-sfazione, io credo che alcuni passaggi sianostati doverosi, perché chiaramente si con-frontavano con la realtà dei numeri, dall’altraperò il terreno neutro, quello in cui le opposi-zioni possono collaborare, devono collabo-rare, assieme alla maggioranza, non puòprescindere da un senso di responsabilitàcomune.

Alcune perplessità le ho da alcuni segnaliche arrivano dalla maggioranza, non misembra che ci sia questa coesione, non misembra che ci sia questa omogeneità diintenti, per carità alcune fibrillazioni sonocomprensibili, se pensiamo a chi vede mi-nacciato il proprio posto da Assessore o aquella forza politica che, in qualche modo,può vedersi ridimensionata la presenza inGiunta, ma, come lei giustamente ci sottoli-neava, dobbiamo superare il particolarismopolitico, l’egoismo, il tornaconto elettorale efar fronte alle difficoltà in modo, come dicevalei, responsabile, nell’interesse dei cittadini.

Ebbene io voglio fare un esempio moltopratico, lei prima citava e faceva riferimentoalla questione urbanistica e quanto sia im-portante il contributo anche particolare, mi-nuto, non articolato di qualche Consigliere diminoranza che produca proposte di legge.Io le posso assicurare che proposte di leggeci sono, esistono, sono depositate da tempoe, nonostante, la generosa collaborazionedell’Assessore di riferimento, io faccio partedella IV^, il Presidente è il Consigliere Gian-carli, so bene che le proposte di legge delleminoranze giacciono li per anni, non riesco-no ad essere in qualche modo discusse,votate e nemmeno arrivano mai in Aula, al-l’interno di una legislatura.

Questo è un dato di fatto che in qualchemodo oggi va sottolineato e, se questa aper-

tura c’è, allora a maggiore ragione, vogliamovedere con fatti concreti se le proposte arri-veranno in Aula, prima in Commissione poiin Aula, anche perché è utile anche ricordar-lo, per i Consiglieri, e lo dico a lei Presidente,non c’è soltanto un problema di ordine politi-co, purtroppo, qui c’è anche un problema diordine pratico, cioè il rapporto con gli uffici.Io posso confermarle che ci sono stati deicasi in cui funzionari, dirigenti, personalequalificato di questa Regione, che parteci-pavano ai lavori della Commissione, faceva-no politica e boicottavano sistematicamentele proposte di legge che venivano avanzatedai Consiglieri regionali.

Mi sono scontrato con alcune di questepersone, è capitato, alcune sono andate an-che in pensione, ma purtroppo devo dire chela resistenza che esiste, comprensibile dalpunto di vista politico, a volte si accompagnacon quello di ordine pratico, diciamo praticoper non dire altro, degli uffici.

Questo è un problema che, in qualchemodo, ingessa l’attività legislativa, che èquella a cui lei ci richiamava e spero che infuturo possa avere agevolato il compito.

Il Consigliere sta qui, oggi più che mai, equesto credo che lo dobbiamo riconoscere,e lavora all’interno di una casa di cristallo,per tutti quelli che sono stati i tagli, i ridimen-sionamenti, le rinunce, chi più ne ha più nemetta, e mi sembra, oggi più che mai, auspi-cabile che da parte degli uffici, di alcuni diquesti, per lo meno, ci sia una maggiorecollaborazione rispetto al ruolo istituzionaledei Consiglieri.

Presidenza del VicepresidenteGiacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereCarloni.

Mirco CARLONI. Ho letto attentamente,Presidente, questo documento e più che undocumento politico sembra un accordo pre-liminare di una separazione consensuale trail Presidente e i responsabili delle forze poli-

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tiche.In qualche modo è la sintesi di tutto quello

che vi divide e vi distingue. Lei ha una veloci-tà ed una visione della Regione, le forzepolitiche ne hanno un’altra e, secondo me,leggendo bene c’è scritto tutto in questo te-sto.

C’è una differenza, siete due cose diver-se, bisogna ammetterlo e le forze politicheche per anni, in particolar modo il PD, hannooccupato ogni spazio della società, oggi pa-gano proprio questo tipo e questo livello dioccupazione perché vengono responsabi-lizzati di fronte alle situazioni emergenti.

Parlo ancor meglio della mia provinciadove in questi primi tre mesi si sono persequasi 450 imprese e, dall’inizio dell’anno, intutta la regione Marche 5000 posti di lavoro.

Su questo qualche responsabilità, Presi-dente, delle forze politiche che hanno gover-nato per anni questi territori c’è, non è unacasualità. L’occupazione, per esempio, deiservizi di pubblica utilità da parte dei partiti èla principale causa di chiusura di gran partedelle imprese artigiane, se vogliamo andarenel concreto, tante piccole imprese artigianehanno dovuto chiudere perché nella miaprovincia, ma credo in generale nelle Mar-che, questa occupazione del Partito Comu-nista, poi diventato Partito Democratico, hafatto sì che tutto fosse concentrato nellemani dei grandi interessi bolognesi, per nondire bersaniani.

Questo ha fatto perdere alla nostra microimpresa, come diceva lei, di cui vogliamooggi occuparcene, tanti anni sulle infrastrut-ture, sulla portualità, sulla aereoportualità,sulle strade di collegamento tra la dorsaletirrenica con quella adriatica. Ci sono delleresponsabilità, è chiaro che questo docu-mento è la prova di un grande fallimento, didue visioni diverse del mondo e per quantoquesto documento cominci con DC e CD,che sembra qualcosa tra la nostalgia e l’au-spicio, perché la prima forza politica citata èla DC, ritengo che qualcosa di diverso an-dasse fatto, anche di più coraggioso, Presi-dente. Non perché noi moriamo dalla voglia

di entrare in maggioranza, ma perché sivede che c’è una diversità di veduta delmondo, della società, della cultura, tra chivuole l’occupazione e chi ha il principio sus-sidiario della vita, dove la sussidiarietà è cheladdove l’impresa fa meglio del pubblicodebba fare l’impresa.

Entro nel merito di una cosa concreta,perché non mi piace parlare in generale, holetto sull’ambiente molte cose pregevoli einteressanti, ma questa amministrazioneper una visione delle forze politiche, lo spe-cifico bene, in qualche modo estremista e,secondo me, rivolta all’ambientalismo sfre-nato, sta facendo esattamente il contrario diquello che lei prova a fare in giro per il mon-do, cioè sta facendo scappare le imprese.Abbiamo votato delle leggi urbanistiche che,uniche nelle Marche, hanno danneggiato difatto la nostra imprenditoria portandone lafuga, e questa è una responsabilità politicadell’attività legislativa di questa Regione,sono quindici, venti anni che si parla di leggeurbanistica, avete cominciato la legislaturadicendo che la priorità era la legge urbanisti-ca. Dov’è questa legge urbanistica? In tuttele Regioni la crisi e, soprattutto, la crisi del-l’edilizia ha fatto cambiare i principi di pianifi-cazione territoriale, ha fatto in modo che iComuni avessero facilitazione nelrimodulare quello che una volta era l’ediliziasfrenata che oggi, ovviamente, non ha piùmercato, in qualche modo con degli stru-menti innovativi. Tutto questo non c’è, nonc’è per una volontà politica, perché non vole-te, Presidente, confrontarvi su dei temi cheriguardano la sfida di oggi, su quei temi sietedivisi e non troverete mai la quadra, li rinviateed è la cosa peggiore che si può fare inquesto momento.

Rinviare su alcuni temi, mentre altre Re-gioni stanno facendo, Assessore, delle nor-me molto all’avanguardia che permettono aiComuni, in modo veloce, di ripianificare ilmercato territoriale dell’urbanistica oggi è undanno per l’economia, come è stato un dan-no bloccare gli sportelli unici per l’attivitàproduttive favorendone la fuga delle impre-

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se, altro che incoming di imprese. Possia-mo fare tutti gli sforzi del mondo per aiutarele nostre imprese, e su questo va dato attoal Presidente Spacca di essersi impegnatotanto nell’internazionalizzazione, però, dal-l’altra parte stiamo perdendo forza e credibi-lità.

Concludo dicendo che non so come an-drà a finire questo preliminare di separazio-ne consensuale, sicuramente il rinvio suigrandi temi sta provocando un danno ed èuna responsabilità di cui voi ne rispondereteai cittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereLatini.

Dino LATINI. Sarò molto breve, innanzi-tutto ringrazio il Presidente per la relazionesvolta, per la chiarezza dei contenuti e peraverci dato praticamente il modello con cuitraccia, insieme ai partiti che lo sostengono,il progetto per la conclusione di questo man-dato amministrativo.

Dal documento e dall’intervento ben po-che sono le cose che si possono, in linea diprincipio, in linea generale, contestare,perchè è un quadro, quello che viene fatto,sia dal punto di vista dell’analisi che dal pun-to di vista del coinvolgimento dei partiti pre-senti nell’Assemblea legislativa e delle mo-dalità, che si condivide in pieno.

Quello che invece vorrei sottolineare, ecredo che sia una cosa che dobbiamo tenertutti conto, è la profondità del messaggioche viene lanciato in quest’Aula, in questogiorno, è la necessità di un cambio altrettan-to profondo, direi fino alle origini, di quellache è la composizione del modo metodolo-gico, non tanto del programma e non tantodell’organizzazione e degli uomini necessa-riamente chiamati a realizzare il programmastesso.

Viviamo una situazione in cui il nostrofuturo non è tracciato da nessuno, perchénessuno ha previsto questa crisi internazio-nale che ha risvolti sociali così abnormi,così continui e minuti che diventano davvero

esplosivi per il prossimo futuro, di un’am-piezza che nessuno conosce, usando leforze tradizionali del passato, come ha det-to anche nell’intervento di questa mattina ilGovernatore Spacca.

Dobbiamo, quindi, porci su una logica disbarramento - i populismi derivano dalla po-vertà che il mondo occidentale, l’Italia e, inbuona parte, i marchigiani vivono, in questofrangente storico che dura ormai da cinqueanni - con la capacità di mettere insiemetutte le armi possibili, ma armi legittime epositive, affinché una parte della nostra so-cietà, in particolare la società marchigiana,si senta rappresentata prima di tutto dall’isti-tuzione e poi dai partiti e dai movimenti politi-ci.

Organizzare un metodo completamentediverso che faccia si che l’altra parte dellamedaglia, l’altra metà della mela, possa inqualche modo riaffermare la propria parteci-pazione e non cadere nel gioco deipopulismi che porta anche a deviazioni peri-colose. Citava benissimo prima il Consiglie-re Bugaro la situazione che tutti noi viviamoin questo momento di difficoltà, facilmentesuperabili, non dovrebbero destare un cosìgrande clamore nell’ambito della vita politicoamministrativa, ma invece rappresentanoquasi una sorta di spada di Damocle per chi,in qualche modo, ha posto una parte dellapropria vita a servizio, a dimostrazione diquanto sia debole non solo l’immagine, mala forza propulsiva della nostra attività.

Direi e propongo che su quel programmaci si debba impegnare per realizzarlo conuna metodologia nuova, credo che il pas-saggio innovativo, rivoluzionario sia davveroquesto e questa metodologia, questo meto-do, sia in qualche modo, come sempre, unmisto di antico e di profondamente nuovoche combinato insieme potrebbe dare que-gli spunti essenziali affinché il Governo delleMarche possa portare a termine dei puntifondamentali.

I principali sono due a pari merito: lavoroe coesione sociale, lavoro e sanità. In unmomento di miseria e di povertà, come

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quello che noi viviamo e che vivremo neiprossimi due o tre anni sicuramente, se nonabbiamo delle istituzioni e un metodo per farsi che le istituzioni entrino profondamentenella carne viva delle difficoltà di ogni fami-glia marchigiana, ci ritroveremo, sempre dipiù, involontariamente, nonostante tutti glisforzi che vorremmo fare, lontani da unarealtà e, soprattutto, additati come coloroche hanno provocato miseria, povertà, di-stanza e squalificazione della vita politica edelle modalità di fare politica.

Dobbiamo tornare a quello che dicevapoco tempo fa De Rita, la dinamica dellarappresentanza democratica, per farlo dob-biamo in qualche modo toglierci, personal-mente, come movimento e come partito,per un attimo i nostri abiti, scolorire quelloche è la rappresentanza, non tanto ideologi-ca ma di ideali e di valori, e porci intorno allostesso comune obiettivo, per far si che lanostra comunità marchigiana trovi, attraver-so due o tre grandi valorizzazioni di obiettivieconomici, lo sviluppo. Per sviluppo intendoil mantenimento di quella qualificazione so-ciale e di vita comune che ci è stata semprericonosciuta.

Mettere insieme questo principio di rigoree di equilibrio di bilancio è un fatto fonda-mentale, non si tratta di una rappresentanzaterritoriale, dal punto delle Marche, nell’am-bito del Governo della Regione, non si trattadi indirizzare verso un programma su puntispecifici se non quelli aderenti alla realtà.Quando noi parliamo di piccole e medie im-prese o di lavoro dobbiamo pensare a qualelegge regionale, in futuro, potrà dare un si-gnificativo risvolto, capace di essere sentitodalla popolazione, come una partecipazionedelle istituzioni.

Per finire dobbiamo, in qualche modo,dare la certezza che quella operazione dellariduzione dei costi della politica, non passisolo attraverso la riduzione dei costi del sin-golo rappresentante politico, ma passi attra-verso la diminuzione del costo della buro-crazia della politica che pesa enormemente,

non tanto in termini di personale, quanto intermini di efficienza che oggi non soddisfacertamente i cittadini.

Questo grande aspetto che io ho intravi-sto nelle parole del Governatore Spacca,quando in qualche modo, in un passaggiocruciale, ci ha invitato tutti a partecipare,ciascuno con le proprie forze, con le proprieconvinzioni, senza regredire dalle proprieposizioni, ma con un unico obiettivo, ho vistoun passaggio alto e rivoluzionario in questomomento e per farlo occorre davvero unagrande coesione dell’Assemblea legislativain ogni sua dinamica, senza che ciascuno sisenta, in qualche modo, all’opposizione perforza o pregiudiziale, senza che qualcun al-tro senta per forza la necessità di imporresempre la maggioranza dei numeri.

In questo quadro dobbiamo anche inseri-re un aspetto che riguarda il futuro che va aldi là della scadenza 2015, cioè quello che èil tema istituzionale a partire dalla macrore-gione, per finire a quello che sarà il ruolodelle Regioni come ente snello all’interno diuna Italia che, probabilmente, cambierà pel-le nel corso di questi anni, gioco-forza, spin-ta com’è dalla necessità e dal pericolo chetutti noi oggi viviamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereBinci.

Massimo BINCI. Ringrazio il Presidente ela maggioranza regionale per questa dispo-nibilità al confronto.

Certamente il documento che ci è statoconsegnato è un documento politico, quindi,io politicamente non condivido alcune affer-mazioni della maggioranza, in quanto misembra sia poco coraggioso, riafferma unpo’ troppo lo status quo e le scelte fatte, enon raccoglie quelle che sono le proposte dicambiamento che il Presidente ha qui pre-sentato.

Qualcuno potrebbe leggere questa pro-posta, come una proposta di larghe intese,con riferimento al modello nazionale, io pen-so che questa non sia la volontà, soprattutto

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perché non serve un Governo largo ma ser-ve un Governo di intese programmaticheoperative, utile ai cittadini, come ha dettoanche il Presidente Spacca, perché la logi-ca di un Governo di larghe intese non serveper scegliere, ma per compiacere, senzaaffrontare i problemi ed individuare le solu-zioni.

Entro nel merito del documento ed accol-go anche la proposta di confronto che riten-go vada, come è stato detto da alcuni, porta-ta avanti con una certa continuità.

Se si vuole un confronto bisognerà entra-re nel merito, questione per questione escelte per scelte. Penso che serva innanzi-tutto uno strumento, ed entro nel merito Pre-sidente, per partire con una logica, ripen-sando le politiche, focalizzando alcune scel-te, perché alla fine date le risorse in diminu-zione dovremo scegliere delle priorità, nonsi può continuare a seguire tutto e ad inter-venire soprattutto economicamente a piog-gia su tutto. Servirà un’analisi dei punti diforza regionale, anche inespressi, e definireuna programmazione su quattro, cinquepunti forti da portare in Italia e in Europa,investendo su questo compito le risorse in-tellettuali del personale regionale,riconvertito su alcune task force.

Noi dovremo riconvertire il nostro perso-nale regionale che, in alcuni settori, è rima-sto senza un compito effettivo, visto che nonci sono più risorse su cui fare bandi, su cuifare le cose, dobbiamo indirizzare e costrui-re delle task force.

E’ inutile creare strutture esterne, comela Svim eccetera, in alcuni momenti andava-no bene, magari in una situazione di vacchegrasse, ma ora noi non stiamo utilizzando ilnostro personale che ha già lavorato per tre,quattro periodi di programmazione europea,quindi, è bravo, c’è solo la necessità, maga-ri, di formarlo ulteriormente.

Alcune task force per programmazionioperative della Giunta e del Consiglio, peraffrontare temi forti per il bene della comuni-tà, come è stato detto, affrontare temi forti edire il Consiglio si deve interessare, vuol dire

chiaramente che noi abbiamo le personeche hanno le competenze per fare questo,facciamo le task force.

Bisognerà ricollocare le risorse, quindi,diminuire da alcuni settori e spostarle sualtri, ma soprattutto ricollocare risorse intel-lettuali del nostro personale.

La prima sfida che richiede questo nuovoapproccio è data dall’imminenza del nuovoperiodo di programmazione europea, 2014-2020, quindi, la redifinizione delle politicheeuropee, partendo dalla redifinizione dellepolitiche regionali. Questa deve essereun’occasione, abbiamo un anno di tempoper preparare i nostri progetti europei, i Poreccetera, per mettere in campo tutte le ri-sorse, per leggere quelle che sono le poten-zialità. Io, nel passato, ho contestato il fattoche nella programmazione europea fosseprevista la valutazione ex ante, noi abbiamofatto la passata programmazione, che io hoseguito in VI^ Commissione, senza valuta-zione ex ante, noi abbiamo dato risorse suinnovazione, su ricerca, eccetera, ma nonabbiamo letto quali sono stati i risultati otte-nuti dalla programmazione. Ugualmente inagricoltura, quali sono state le misure chehanno creato occupazione, che hanno crea-to nuove imprese, che hanno creato produ-zione di qualità, al di là della dimensione.

Nella passata programmazione ci siamofermati alla dimensione delle imprese, ma lanostra realtà è fatta da imprese di piccoladimensione, dobbiamo lavorare sulla realtàdata, non possiamo pensare, in questa fasedi emergenza, al lato industriale e della pro-duzione, ma dobbiamo concentrarci sullamicro e piccola impresa. Ugualmente dovràessere in agricoltura, nel turismo eccetera,perché l’occupazione è data da imprese chehanno due, tre, quattro dipendenti.

Noi dobbiamo mentalmente fare delleprogrammazioni che non partano da elabo-razioni economiche che vengono dall’Ame-rica, ma che vengono dalla realtà del tessu-to esistente.

Condivido l’appello all’azione del Consi-glio regionale per indirizzare le politiche in

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questa situazione di crisi, ma, per esempio,rispetto all’accordo del Consiglio il rischioqual è? Per esempio sul piano casa io hocondiviso sia il piano casa, sia la riconver-sione, non condivido i contenuti dei futuriinterventi dell’edilizia che vanno ad un mag-giore, eccessivo ed indiscriminato uso dinuovo suolo. Oramai anche i costruttori edilidicono che non ci vuole nuovo consumo disuolo, ci si deve indirizzare sulla riconver-sione, sulla rivalutazione energetica e sismi-ca degli edifici, quindi, se lo dicono le impre-se, dobbiamo farlo anche noi perché altri-menti diamo degli indirizzi sbagliati e danno-si anche per il nostro territorio e per il futuro.

Rispetto ai punti, metterei al primo postol’emergenza nuove povertà, perché servonomisure di protezione verso chi è senza al-cun paracadute sociale, noi finora i nostri800 milioni li abbiamo messi sulle personeche erano in cassa integrazione o in disoc-cupazione, quindi ben venga, ma qui indicouna priorità su cui bisogna riconvertire, ildramma di chi è sotto il livello minimo vitale,questa deve essere un’emergenza, altri-menti non si riconosce che noi siamo in unperiodo di emergenza.

Condivido l’emergenza delle piccole emicro imprese, intervenendo più che conrisorse, con semplificazione burocratica,normativa e fiscale a sostegno delle reti diimpresa.

Il terzo punto: emergenza occupazionegiovanile, start up, ricerca, innovazione retiimmateriale.

Quarto punto: emergenza territorio, valo-rizzazione delle potenzialità turistiche, cultu-rali e paesaggistiche dell’agricoltura e deivalori ambientali.

Una programmazione unitaria delle politi-che di difesa e del governo del territorio;legare le politiche energetiche alla riconver-sione del tessuto produttivo delle Marche,anziché ad astratte guerre se fare o non fareun rigassificatore. Il rigassificatore non verràprodotto nelle Marche, che le Marche sianoun ab territoriale per l’energia non ha una

ricaduta economica, leghiamo le politicheenergetiche alla riconversione economicadel nostro tessuto.

Il quinto punto: l’emergenza dell’efficien-za, cioè l’organizzazione. Ci vuole una sem-plificazione burocratica, nuova erogazionedei servizi ai cittadini, produzione di studi edanalisi, come ho detto prima, e proposteall’amministrazione con la formazione e ri-conversione del personale.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsigliereD’Anna.

Giancarlo D’ANNA. La disponibilità delPresidente Spacca ad allargare l’orizzonte,a chiedere una diversa partecipazione e col-laborazione dell’opposizione, va vista inmodo positivo, ma contrasta con le conclu-sione che ha fatto il Capogruppo ConsigliereRicci che alla fine ha detto: “Abbiamo lecarte in regola per rivincere”. E’ lecito, forse,che uno aspiri a rivincere o a riconfermare,però, in un contesto nel quale si chiede aglialtri di partecipare a risolvere i problemi,quell’affermazione, mi sembra, forse, fuoriluogo.

E’ chiaro che leggendo quanto il Presi-dente ci ha esposto ci sono alcune cose checi fanno tornare in mente delle proposte che,da parte dell’opposizione, sono venute inquesti anni. Quando il Presidente dice piùlegislatori e meno amministratori, vorrei ri-cordare che ci sono tantissime proposte dilegge che vengono sia da Consiglieri di op-posizione che dai Consiglieri di maggioran-za che hanno difficoltà ad essere discusse,perfino in Commissione. La scorsa legisla-tura, io ero qui e buona parte delle propostedi legge che sono venute da Consiglieri dimaggioranza e di opposizione sono finite nellimbo, in qualche caso sono state ripropostein questa legislatura e, probabilmente, se lecose vanno avanti così, non verranno di-scusse.

Forse tra le tante proposte di legge chesono state presentate, alcune saranno discarso interesse, ma non credo che questo

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valga per tutte, quindi, un primo approccio,al di là, di quelle che sono le dichiarazioni diintenti del Presidente Spacca, lo potremmovedere in una velocizzazione, per esempio,della discussione e della votazione delle va-rie proposte di legge che sono state presen-tate in questa legislatura.

Il Presidente Spacca parla di ineludibilerappresentanza dei territori per quanto ri-guarda la sua Giunta, è condivisibile, però aquesta rappresentanza deve essere neces-sariamente aggiunta anche un’equità dellerisorse che vanno sul territorio e questo misembra non sia accaduto e la testimonianzafresca, recente, è quella, per esempio, dellasanità.

Sanità che in questi giorni tiene banco, innetto ritardo, anche da parte di numeroseforze politiche, perché noi sappiamo benis-simo che il piano socio sanitario originaria-mente doveva essere 2010-2012, poi è di-ventato 2012-2014, due anni si sono persianche qui nel limbo. Prima che venisse ap-provata la spending review c’erano delle de-cisioni nel piano socio sanitario che poi han-no portato, ad esempio, alle case della salu-te e a molto altro, giustificare, quindi, con laspending review decisioni che erano stategià prese, francamente non mi sembra cor-retto. In queste scelte non abbiamo vistol’equità di interventi sul territorio e nella fatti-specie io ho sempre sostenuto, come altri,che per esempio la provincia di PesaroUrbino, da questo punto di vista, sia statapenalizzata per quanto riguarda la questionedei posti letto che per tantissimo altro.

Penso che sul discorso della sanità cidebba essere, ancora oggi, un maggiorcoinvolgimento, lo chiede il Presidente, perònei fatti e negli atti questo non avviene. Nonavviene perché si è cercato addirittura dibypassare la Commissione sanità in meritoad alcune decisioni e solo grazie all’insisten-za e alla forza con la quale la Commissione,con in testa il suo Presidente, ha chiestoalcuni passaggi, hanno permesso che alcu-ni atti arrivassero in Commissione. C’è stataanche una divulgazione di quanto è avvenu-

to all’esterno. La Giunta anche qui ha decisodi andare avanti come un treno ad alta velo-cità, senza fermarsi nelle varie stazioni, chepoi sono i rappresentanti del popolo, qualisono anche i Consiglieri di opposizione.

Io continuo a contestare in pieno le sceltefatte in sanità, soprattutto quella che ci vuoleportare all’aziendalizzazione. L’aziendaguarda l’utile e non guarda gli utenti.

Un’ultima parentesi per quello che riguar-da il turismo.

Credo che, in passato, sia stata sottova-lutata questa ricchezza, e credo che conti-nui ad esserlo. Nella fattispecie sappiamoche questa Regione ha fatto una scelta mol-to chiara, anche come investimenti diretti eindiretti con la Cina. Mi sarei aspettato, al dilà del discorso dei diritti umani, che continuoa sollevare di volta in volta, quanto meno,Presidente, un flusso turistico consistente,perché se è vero, come è vero, che la Cina el’India sono due nazioni che stanno cre-scendo e, se è vero, come è vero, che daanni la nostra presenza sia istituzionale chedelle varie Camere di Commercio in Cina èforte, non abbiamo avuto un riscontro suuna di quelle che potrebbe essere una chia-ve del rilancio della nostra economia, cioè ilturismo.

Da questo punto di vista, credo che, al dilà, del discorso della sanità, per quanto ri-guarda l’occupazione bisognerebbe neces-sariamente rafforzare e valorizzare in modoconcreto quello che è il turismo, intervenen-do anche sulle strutture, perché molte dellenostre non sono più competitive con quellenate all’estero in questi ultimi anni, non permancanza di volontà dei nostri operatori, maperché altre nazioni che si sono affacciate direcente al turismo hanno avuto la fortuna dicostruire ex novo tutte le loro strutture e,quindi, noi oggi dobbiamo competere anchecon quel tipo di turismo. Da questo punto divista credo che occorra intervenire e focaliz-zare quelle risorse europee che, necessa-riamente, dobbiamo avere la capacità di re-perire, meglio.

Oggi suggerisco, Presidente, anche unincontro con gli euro parlamentari per fare inmodo che ci sia, anche da parte loro, quel-

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l’attenzione che in molti casi non c’è statanei confronti della nostra Regione.

Presidenza della VicepresidentePaola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consiglie-ra Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI (parla dai banchidella minoranza). Mi fa piacere parlare con ilPresidente presente ed anche con il Capo-gruppo Consigliere Ricci, che non c’è, elasciare una mia testimonianza di condivi-sione del discorso responsabile del Presi-dente Spacca.

Articolo brevemente questa mia riflessio-ne in tre punti.

La prima riflessione è appena critica, ri-guardo a quella che mi appare ancora oggi,ancora stamattina, come giustamenteevidenziava anche il collega ConsigliereD’Anna, una discrasia fra l’intenzione pro-grammatica, anche sulla piattaforma e nonsolo sulla partecipazione, così emotivaespressa dal Presidente Spacca e, osereidire, la solita chiusura, quantomeno proso-popea, mai fuori luogo come stamattina, delCapogruppo del PD che ritiene che possia-mo, se vogliamo, da pari dare il nostro ap-porto, però il modello ha funzionato, tutto hafunzionato, nessun accenno di autocritica,nessun accenno di inversione di rotta suqualcosa che, al di là di errori fatti o non fatti- nessuno chiede questo - al momento, segiustifica la positività del discorso del Presi-dente Spacca, deve inevitabilmente giustifi-care l’inversione di rotta su qualcosa, anchesu temi politici.

Il mio secondo spunto sarà invece di na-tura più politica e aggiungo poco a quantoespresso benissimo dal mio Capogruppo,nonché dai colleghi Consiglieri Acquaroli eSilvetti.

Il nostro gruppo responsabilmente, cononestà intellettuale e politica, che rivendi-chiamo davvero a testa alta e con forza, nonpuò che condividere questa condivisione,

questo modo, questa apertura del Presiden-te. E’ nel nostro DNA non fare aiuti ed ap-poggi lobbistici e sotterranei o trasver-salismi, è invece nella nostra storia e culturapolitica votare ciò che condividiamo, parlaredi politica, e lo avremmo fatto anche prima,anche se difficilmente c’è stato dato modoperché, e passo al terzo punto che poi ri-prenderò brevemente, l’esautorazione delConsiglio e dell’Assemblea è stata forte.

Su questo mi piace un attimo soffermar-mi, perché vorrei anche dire che con certe“teste” che ancora il PD mantiene, e parlodell’intervento politico del Presidente Consi-gliere Ricci, sarà difficile poi per il Presiden-te Spacca fare tante modifiche, purtroppoc’è spesso una differenza di velocità e dicondivisione. Ho detto questo perché mi èapparso … parlo dell’intervento politico dinatura sicuramente diversa da quella delPresidente Spacca.

Parlo del terzo punto sul quale, forse an-che per il mio ruolo di Segretario dell’Ufficiodi Presidenza, mi piace un attimo soffer-marmi.

E’ la condivisione piena di questo nuovoruolo, responsabile, protagonista che il Pre-sidente, spero davvero riesca a farlo, vuoleaffidare al Consiglio e, quindi, all’Assem-blea. Tutto potrebbe essere ricondotto aquesto e poteva essere ricondotto a questoqualora la prepotenza dell’esecutivo nonavesse, troppo spesso, schiacciato edesautorato il ruolo del Consiglio, qualora lemaggioranze, su certi atti, avessero cercatola condivisione prima in Aula, cosa che spe-ro si faccia adesso. Perché se si vuol argi-nare e assorbire l’antipolitica, si può fare indue modi, facendo sì che l’opposizione fac-cia l’opposizione, non vorrei che qualcunocreda che da oggi nasca qualcosa di diver-so, l’opposizione almeno per quanto ci ri-guarda è sacrosanta, è il ruolo che ci hannoaffidato gli elettori, lo dicemmo anche nellaconsultazione con il Presidente che ringra-zio per averci sentito tutti e quattro nellaconsultazione delle minoranze, ritengo chedebba essere rafforzata, probabilmente, in

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termini di confronto, di dialogo e di propostapolitica perché, magari, nel vuoto che la poli-tica crea in Consiglio, soprattutto da unaparte anche della minoranza stessa, si infil-tri il cosiddetto grillismo, il populismo, la de-magogia o, comunque, l’antipolitica, quindi,un ruolo che noi rivendichiamo appieno.

L’antipolitica si combatte anche con lacentralità del Consiglio regionale, perché sequi si fossero trovate le sintesi, se qui sifosse dato più spazio alla condivisione e aduna discussione su atti, soprattutto, su temiparticolari ..., non dimentichiamoci che larappresentanza in toto, la rappresentanzavera, è nel Consiglio regionale, è nell’As-semblea legislativa, lo è meno lo sapete,non lo è affatto, in quella che per natura èparziale e che è appunto la rappresentanzadell’esecutivo.

Spero davvero che, e su questo collabo-reremo, ci sia un cambio di atteggiamentopolitico del principale partito di maggioranza,perché, ripeto, sarà difficile collaborare se sirimane su certe posizioni di arroganza. Po-sizioni che a mio avviso non hanno più ra-gione d’essere se pensiamo al day afterdella votazione degli eletti dal Consiglio peril Quirinale, cosa che difficilmente sarà pos-sibile per tutti, per i cittadini delle Marche, main particolare per chi lo ha vissuto, dimenti-care, se pensiamo che quel partito il giornodopo ha aperto la verifica sui nomi, sui posti,sulle poltrone, sull’Ufficio di Presidenza, enon ha aperto la verifica sui temi che inveceoggi, per fortuna, il Presidente Spacca civiene a dire.

Sarà difficile che qualcuno possa mante-nere l’atteggiamento di arroganza che hatenuto finora, mi ha fatto specie e per que-sto, anche con una certa polemica, ho evi-denziato che ancora oggi si parla in queitermini.

Questa modifica, questo cambiamentodi rotta e di atteggiamento da parte del prin-cipale partito della maggioranza, ... la dispo-nibilità politica del nostro Gruppo è quellache avevamo ieri, che avevamo avanti ieri,che non è cambiata, ripeto, l’onestà politica

di sempre, quella di votare le cose serie, divotare le cose giuste, di votare le cose politi-che. Se il Presidente ripensasse al modelloAsur, non facciamo campanilismi che nonappartengono a questa mattina, e dicesseche l’Asur va modificata - è un po’ il modellogiuridico Asur che ha esautorato i territori,che cerchiamo di rimettere dentro dalla fine-stra, ma dalla porta sono usciti per quelmodello giuridico - noi quella proposta diriforma l’avremmo votata e la voteremo an-cora.

L’ultima riflessione l’ho già fatta, è sull’im-portanza dell’aspetto istituzionale del di-scorso del Presidente di oggi, riguarda lacentralità e non posso, e lo dico anche anome dell’Ufficio di Presidenza, ne ho parla-to prima con il Presidente Solazzi, che es-sere contenta che si cerchi di ridarecentralità all’Assemblea legislativa. I temidove non trovate la sintesi numerica ocencelliana portateli in Consiglio e qui vedre-te che, alla prova dei fatti, ci sarà pienadisponibilità di questa minoranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il ConsiglierePieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ilmio voto alla discussione di oggi è statocontrario, non tanto per gli argomenti che ilPresidente Spacca ha, in maniera anchepassionale, presentato, legandoli anche allacriticità che le Marche hanno oggi.

Tutti temi che, in questo anno e mezzo,come ricordava lo stesso Presidente, do-vremmo affrontare con grande vigore, congrande energia, cercando di dare ancor più,se ce ne fosse bisogno, risposte al tema dellavoro, della sanità, della coesione sociale,delle piccole e medie imprese, dell’occupa-zione e dell’ambiente che nelle Marche èfortemente sentito dalla popolazione.

Credo che questo dibattito che stiamofacendo, poteva essere fatto, la prossimasettimana, in altra maniera, come presenta-to, come proposto anche da alcuni Consi-glieri, portando delle riflessioni, importanti,

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pressanti, pertinenti sulle linee guida pre-sentate nelle comunicazioni dal PresidenteSpacca e non soltanto enunciazioni, comeho sentito da tanti Consiglieri legati alla politi-ca, al rapporto tra le forze politiche, legati atutta una serie di argomenti che ci stannotutti, senza, però, che ci fosse un filo con-duttore che portasse ad una risposta forteda parte di questo Consiglio regionale inconseguenza delle giuste riflessioni, dellegiuste sollecitazioni, fatte dallo stesso Pre-sidente.

Credo che la dimostrazione del dibattitoche oggi c’è stato ne sia la conseguenza.Sicuramente avrei auspicato che a questitemi presentati ci fossero conseguente-mente una serie di proposte che potesseroarricchire ed integrare la consapevolezza dinoi tutti della difficoltà del momento. Difficol-tà economica della Regione, del bilancio re-gionale, e considerazione delle sollecitazio-ni che abbiamo all’esterno, da parte dell’im-prenditoria, da parte delle varie realtà legateall’ambiente. Sull’ambiente, ad esempio,molto probabilmente dovremo approfondiremeglio e spero che da qui a breve riparta laproposta di legge, ferma ormai da tanti anni,legata a un riassetto urbanistico atuttotondo.

Non voglio fare un intervento molto lungo,ma voglio dire che, per quello che mi riguar-da e per quello che riguarda il Partito Socia-lista, presenterò entro pochi giorni una pro-posta, la chiamerei “la nostra memoria” cheinvierò al Presidente stesso in modo che nepossa fare l’uso che riterrà più opportuno.

E’ chiaro che noi, per quello che ci riguar-da, siamo legati alla Presidenza e soprattut-to alle idee che il Presidente metterà in cam-po e cercheremo di far recepire alcune no-stre indicazioni che rientrano e sono legatefortemente ai quattro temi che il Presidenteha annunciato. Ad esempio, una proposta dilegge che è stata votata all’unanimità dalConsiglio regionale, è diventata legge, maad oggi, per una serie di motivi, non è stataancora finanziata, riguarda le coppie sepa-rate. Questo è un altro tema che, nelle pro-

poste, secondo me, dovrà essere tenuto inconsiderazione perché interessa fortemen-te un tessuto sociale che è sempre più ingrande difficoltà.

Per quello che riguarda il rapporto tra ilConsiglio e la Giunta sicuramente dobbia-mo tutti impegnarci, per primi i Consigliere,affinché le proposte emergano ed il Consi-glio lavori sempre di più per presentare delleindicazioni e dare degli stimoli alla Giunta, èaltrettanto vero, però, che la Giunta deveessere aperta anche alle sollecitazioni chearrivano dal mondo dei Consiglieri regionaliche, come ricordava lo stesso Presidente,devono legiferare di più, dare delle rispostelegate alle leggi e meno al Governo stesso,di competenza questo della Giunta regiona-le.

Da questo punto di vista confermo il no-stro pieno sostegno a questa maggioranza,legandolo sia ad un percorso di proposteprogrammatiche, che da qui a breve pre-senteremo come memoria al Presidente,che ad una valutazione dell’assetto di Go-verno che riteniamo importante, natural-mente è il momento in cui tutti insieme dob-biamo condividere le responsabilità di questidue anni che ci separano dal voto del 2015.

PRESIDENTE. Ha la parola l’AssessoreEusebi.

Paolo EUSEBI. Il Presidente ha delineatocon lucidità le priorità che quest’Assembleae il Governo di questa Regione devono af-frontare, stante il momento economico so-ciale angoscioso, così l’ha definito, per que-sto noi le abbiamo sottoscritte.

Io ho particolarmente apprezzato il fattoche per la prima volta si vuol affrontare inmaniera seria e organica il tema dell’orga-nizzazione. Troppo spesso la burocraziaper giustificare se stessa e il suo enormecosto diventa autoreferenziale. Troppospesso per giustificare se stessa e il suoenorme costo produce atti che invece disemplificare la vita dei cittadini e degli im-prenditori la complica con atti complessi ad

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arte e confusi.Alcune azioni in qualche settore, nel sen-

so virtuoso, il Presidente e la Giunta li hannogià compiuti e i risultati assai positivi si sonogià visti, quindi, bene incidere su questo ar-gomento che, secondo me, può migliorarela vita di chi lavora qui dentro e dell’interaregione.

Io come sempre ho ascoltato tutti conattenzione, prendo spunto per due breviconsiderazioni dall’intervento, per alcuniversi pregevolissimo, del collega Consiglie-re Bugaro. Sono completamente in disac-cordo con lui sul tema della sanità, perchésono convinto che il duro lavoro fatto dalPresidente, da chi in Giunta si occupa quoti-dianamente di sanità e tecnicamente dallaCommissione, porterà ad un miglioramentodei servizi ai cittadini sul territorio. Io sonoconvinto che questa riforma sarebbe statacomunque indispensabile, ma questa con-tingenza ci ha obbligato a farla e sono certoche i risultati li vedremo, poi ognuno restadella sua idea.

L’altra considerazione che invece mi tro-va d’accordo con l’intervento del collegaConsigliere Bugaro, è quella che un Presi-dente autorevole come il nostro, ha il doveredi guidare i processi con la verità, senzacedimenti a nessuna demagogica di moda.

L’istituzione Regione, con i Comuni inbalìa di leggi nazionali miopi e spesso con-traddittorie, è di fatto l’unica istituzione a cuicittadini guardano con un minimo di speran-za e il suo Presidente è tra i pochi ammini-stratori che ancor godono di prestigio percome gestisce l’esistente, l’attuale, la diffi-coltà del momento, ma soprattutto perchéancora riesce a guardare e a programmareil futuro e allora tanto più, secondo me, ha ildovere di guidare i processi con la verità e ilcarattere.

In conclusione ha ragione il collega Con-sigliere Acquaroli, il rapporto di collaborazio-ne con i Consiglieri e con l’opposizione, cheè utilissimo sempre, ma specialmente neimomenti di difficoltà estrema, non può es-sere fatto di chiacchiere, ma di lavoro comu-

ne, di condivisione dei problemi. Io ne hoavuto una piccolissima esperienza perso-nale con il collega Consigliere D’Anna, conlo stesso Consigliere Acquaroli, con la Con-sigliera Ciriaci, con la Consigliera Foschi,con il Consigliere Carloni, sui problemi delladifesa della costa, queste collaborazioni,adesso non le cito tutte, sono indispensabili,le chiacchiere e i pronunciamenti dei principiservono a chi fa dietrologia e si costruiscedentro la testa meccanismi strani di unapolitica vecchia.

Siamo certi che il Presidente saprà trova-re collaboratori validi per gestire queste prio-rità di fine legislatura, e proprio in conclusio-ne mi permetto di essere in disaccordo conlui, c’è molto più bisogno di amministratoricapaci che lavorano con il massimo impe-gno che di politici che spesso sono innamo-rati della propria voce.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consiglie-ra Malaspina.

Maura MALASPINA. Grazie Presidente.Signor Presidente e colleghi Consiglieri,

l’UDC si riconosce pienamente nel docu-mento politico programmatico, l’alleanza tramoderati e progressisti fondata su una visio-ne riformatrice del sistema economico e so-ciale della Regione Marche per adeguarlo aicambiamenti delle leggi di mercato impostidalla globalizzazione è strategica per il mi-glioramento della qualità della vita dei mar-chigiani.

Impostazione di un suo sviluppo sosteni-bile fondato su i due pilastri della crescitabasata sulla conoscenza e sulle tutele am-bientali, sono i fattori di competitività su cuiimpegnare la Regione e il sistema delle isti-tuzioni marchigiane.

La crisi si supera investendo sull’intelli-genza, risorsa su cui anche la Regione Mar-che deve riflettere per potenziare il suo si-stema dell’education in un dialogo costantee più penetrante con il sistema produttivo ecome fattore di integrazione culturale peruna coesione sociale di qualità.

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La riforma del sistema universitario mar-chigiano deve diventare un punto importantedell’agenda del Governo regionale, cinqueuniversità in una regione di 1 milione e mez-zo di abitanti è un dispendio di energie chenon possiamo più permetterci, un sistemadiffuso su tutto il territorio regionale di forma-zione a livello universitario epostuniversitario, è argomento di discussio-ne non più rinviabile, un sapere diffuso, nonpiù chiuso e circoscritto nelle aule universi-tarie è un’attesa del mondo della produzionee della società civile.

Finalizzare i fondi europei e una caraturadiversa dell’autonomia fiscale regionale suquesti scenari è condizione indispensabileper affrontare le sfide della globalizzazioneattraverso il miglioramento della bilancia deipagamenti regionali ed affermare in modoconcreto gli obiettivi di internazionalizzazio-ne che il Presidente Spacca con molta lun-gimiranza sta portando avanti.

Università, scuole professionali, fondi eu-ropei, fisco regionale, centri per l’impiego,finanziamenti regionali e altre forme di in-centivi alle imprese, devono costituire unsistema integrato che si propone al confron-to con le organizzazioni sociali e con il siste-ma delle banche e dell’erogazione del credi-to.

Condividiamo pienamente l’azione cor-rettiva intrapresa dalla Giunta regionale perriposizionare gli obiettivi del piano socio sa-nitario regionale ai nuovi obiettivi ....

PRESIDENTE. Scusi collega, è l’ultimointervento, abbiate il buon cuore di stare zitti.Grazie.

Maura MALASPINA. Condividiamo piena-mente l’azione correttiva intrapresa dallaGiunta regionale per riposizionare gli obietti-vi del piano socio sanitario regionale ai nuoviobiettivi di finanza pubblica definiti dal Parla-mento in relazione agli accordi assunti insede europea per rendere effettivo il pareg-gio di bilancio dello Stato.

L’UDC però interpreta tale azione come

riqualificazione dell’offerta socio sanitariapubblica ai bisogni di tutela della salute delcittadino marchigiano, quindi non tagli linea-ri, quindi non tagli finanziari, ma riqualifica-zione della spesa sanitaria, nel passato ab-biamo visto troppe volte piegare gli interessidella tutela della salute del cittadino versoquelle di privilegi personali e di una certacasta che è rintracciabile nel nostro sistemasanitario la quale tra l’altro agisce da frenoverso qualunque tentativo di riforma per nonmettere in discussione posizioni di privilegiocorporativo raggiunto.

Molte volte sono stati istituiti posti lettonon per i cittadini, ma per i primari, sono statiaperti reparti non per i cittadini, ma per qual-che primario, pensando ad una sanità auto-referenziale e lontana dai bisogni di tutela disalute del cittadino.

Questo sistema va cambiato, bisogna ri-pulire la sanità da privilegi e da interessicorporativi che si annidano a tutti i livelli diprestazione lavorativa, mortificando la granparte degli operatori sanitari che lavoranocon merito ed impegno, su questo tema ilGoverno regionale deve fare un’azione ditrasparenza decisa e penetrante. Abbiamobisogno di una glasnost della sanità.

Questa è una sfida anche per un salto diqualità dei rapporti sindacali all’interno delleaziende sanitarie ed ospedaliere, ridurre iricoveri impropri con i relativi maggiori costie riqualificare l’offerta sanitaria sul lato delpotenziamento delle risorse per fronteggiarele fragilità della popolazione marchigiana eper soddisfare risposte appropriate nel set-tore della riabilitazione significa fare buonasanità e migliore tutela della salute mante-nendo gli obiettivi finanziari.

Noi dell’UDC siamo gli eredi di quella De-mocrazia Cristiana che seppe concepire neidiversi piani di sviluppo regionale le Marchecome città-regione, Ancona non sta alleMarche come Torino sta al Piemonte, comeRoma sta al Lazio, le Marche si coniuganoal plurale.

Il sistema delle infrastrutture per la mo-dernizzazione del nostro sistema produttivocon il conseguente aumento della velocità

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commerciale e riduzione dei costi non puòessere una prerogativa di alcune parti delterritorio marchigiano.

Il sistema della finanza di progetto inau-gurato per la Fano Grosseto o per la circon-vallazione ovest di Ancona è un modello cheserve anche per il sud delle Marche che habisogno di infrastrutture anche viarie, degnedella vivacità economica che caratterizza ildistretto calzaturiero.

Ripensare in tale chiave di lettura il ruoloe le funzioni dei raccordi autostradali diAscoli e della Quadrilatero, in una visione piùcomplessiva di pedaggiamento per finanzia-re il completamento o nella realizzazione dinuove infrastrutture ad alta velocità, èun’ipotesi da prendere in considerazione pri-ma che lo faccia lo Stato attraverso l’Anas,ma per rimpinguare il bilancio dell’Anas.

Bisogna avere una visione complessivadel sistema Marche senza limitarsi ad alcunispot territoriali, il potenziamento delle infra-strutture immateriali devono tener conto del-la valorizzazione delle zone interne, il siste-ma del turismo regionale si avvale delle bel-lezze naturalistiche, dei percorsienogastronomici dell’entroterra marchigia-no, che completa con le proprie strutturericettive un’offerta turistica di valore caratte-rizzata dall’attività di sostegno dei Comunidell’entroterra collinare e montano, purtrop-po la carenza della rete telematica rendedifficoltoso il dialogo di queste risorse uma-ne economiche con il resto del mondo, biso-gna fare rete, Regione, Province e Comuniper recuperare questo gap.

In conclusione l’UDC ritiene che la mag-gioranza debba farsi carico della visionestrategica complessiva del Governo del ter-ritorio regionale che debba esprimersi attra-verso un sistema di rappresentanza del Go-verno regionale che sia equilibrato edespressivo delle realtà politiche che caratte-rizzano questa maggioranza.

Non può sfuggire all’attenzione di questoConsiglio regionale che i due maggiori partitidi maggioranza sono il PD e l’UDC stante lafrantumazione dell’Italia dei Valori, non sfug-

ge che nelle ultime elezioni nazionali il pro-getto UDC ripreso e sviluppato dal premierMonti di costituire un’area moderata distintadal PD e dal PDL ha superato il 10% deiconsensi, raddoppiando quelli presidall’UDC nel 2010. L’asse progressisti mo-derati rafforzato elettoralmente rappresentauna garanzia di governabilità rispetto allesfide di una diversa qualità della crescitache la globalizzazione ci impone.

Su questo scenario l’UDC ci sta e nonfarà mancare il proprio sostegno.

PRESIDENTE. Bene questo era l’ultimointervento, a conclusione del dibattito do laparola al Presidente Spacca. Invito i Consi-glieri a stare in silenzio e ad avere maggiorerispetto nei confronti di chi interviene.

Gian Mario SPACCA. Signor Presidente,ringrazio tutti i Consiglieri che sono interve-nuti, anche quelli che non lo hanno fatto, mahanno privatamente manifestato le loro opi-nioni e si sono riservati anche di inviare,nelle prossime ore, dei documenti scritti diapprofondimento, di confronto e di suggeri-mento.

Grazie per tutte le considerazioni cheavete svolto che sono considerazioni digrande responsabilità su cui è possibile tes-sere quella verifica di fine legislatura che cideve accompagnare verso una nuova sta-gione di responsabilità e di crescita per lanostra comunità.

Molti di voi hanno posto questioni puntua-li, io non le posso riprendere tutte, però alcu-ne le vorrei fare anche perché ci aiutano acapire come potremmo andare davanti e,quindi, entrare un po’ più operativamente inalcune soluzioni che danno vita e possibilitàa questo confronto.

Innanzitutto parto dalla maggioranza.Una stagione di apertura parte dalla neces-sità di una coesione molto forte della mag-gioranza, da una sua capacità di lettura dellesituazioni, di riflessione dei progetti, che ciriguardano, che sia fortemente condivisa,

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ispirata da uno spirito nobile ed alto, di rispo-sta ai problemi di strategia complessiva del-la nostra comunità.

Io considero l’aspetto più importante diquesta legislatura, come pure della prece-dente, il fatto che siamo usciti da una politicadi programmazione regionale, da una politi-ca di strategia regionale che era fatta dallasommatoria dei singoli elementi territoriali,per cui non esisteva una strategia della Re-gione Marche, esistevano delle azioni, dellestrategie dei singoli territori che sommando-si insieme definivano, poi, per risultantequella che era la promozione regionale.

Noi siamo usciti da questa perversioneche c’è stato particolarmente utile in questianni per affrontare le difficoltà maggiori cheavevamo previsto e, quindi, questa logica diridefinire la nostra comunità come un unicogrande sistema capace di esaltare, peraltro,le vocazioni dei singoli territori riconoscen-done le loro peculiarità, ci ha consentito for-se di resistere meglio che altrove alle diffi-coltà che nel frattempo si aggiungevano alledifficoltà.

Su questo piano non possiamo tornareindietro anzi, ripeto, la maggioranza devesaper trovare con ancora più forza la logicadelle priorità, delle valorizzazioni, delle azio-ni di sistema in cui si compongono, trovan-done una valorizzazione, le realtà, le singolerealtà territoriali.

Noi siamo riusciti in un’operazione diffici-lissima che era quella di fare di tante Marcheuna Regione. In questi anni ci siamo riusciti,ci siamo riusciti con una programmazionemolto forte su alcuni temi, come la sanità,come il turismo e credo che questa strate-gia ci darà dei risultati non appena lo scena-rio economico potrà rivedere la luce di unaripresa.

Entrando più nelle questioni che voi avetesollevato vorrei dire che dobbiamo esserepiù attenti a valorizzare quello che facciamoe capire di più e meglio le strategie cheponiamo in essere. Per esempio abbiamoparlato d’Europa, molti di voi hanno parlatod’Europa, c’è stato un ritorno di riflessione

sull’atteggiamento molto dispotico, se cosìpossiamo dire, in termini di politica econo-mica da parte della Germania, questa chiu-sura dell’Europa rispetto a un disegno di tipoBaltico, però nessuno di voi ha sottolineato,secondo me, adeguatamente e anche rico-nosciuto, come noi, forse più di altri in Euro-pa, ci siamo opposti, non da ieri, ma daprima di ieri, dall’inizio di questa esperienzadi Governo a quello che già intravedevamoessere un grande pericolo non solo per ilnostro Paese ma per la nostra Regione.

Quando noi abbiamo lanciato la strategiaadriatica, ovvero la strategia mediterranea,perché era improponibile lanciare a livelloeuropeo un ritorno di attenzione sul Mediter-raneo essendo un’espressione geograficanon ancora riconducibile ad una logica né ditipo culturale, né di tipo politico, per cui lastrategia adriatica è stata vista dall’Europacome il passo intermedio verso un disegnodi tipo Mediterraneo, l’abbiamo fatto leggen-do il piano di sviluppo infrastrutturale dell’Eu-ropa, le reti transeuropee, che partivano dal-la penisola Baltica e andavano verso la Rus-sia, marginalizzando il cuore dell’Europa.

Abbiamo capito qual era il disegno del-l’Europa in quel momento, era sette anni fa,e abbiamo agito nelle diverse sedi europeeproprio per far emergere questa strategiaverso il Mediterraneo che poi è stata ripropo-sta con la logica della Macroregione Adriati-ca, ma quanta ironia, quanto sufficienza,quante critiche, anche in questa città, chepure è il capoluogo di questa strategia, io hodovuto sentire, ho dovuto leggere, proprioper incapacità di comprensione di quelloche stavamo facendo, non era una strategiasemplicemente di tipo infrastrutturale, maera una strategia che andava contro il dise-gno politico di una Europa orientata e orga-nizzata sul bacino Baltico, sull’asse Germa-nia-Paesi Scandinavi.

Quando abbiamo parlato della strategiamacroregione, io l’ho detto in quest’Aula,non si parlava solo di interessi nostri mate-riali, di riorganizzazione di quello che saràdella politica europea in questo disegno di

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macroregione, ma si parlava anche dellanecessità di riportare l’attenzione dell’Euro-pa sul suo fianco più debole dal punto divista economico e sociale, che era quellofatto dall’Italia e della Grecia e da altri Paesiche avevano vissuto un’esperienza di guer-ra molto forte che si ritrovavano intorno alMare Adriatico ed esattamente in questa di-rezione vanno le riflessioni che qui stamatti-na il Consigliere Trenta e il Consigliere Na-tali hanno fatto.

Questo l’ho detto e volevo dirlo proprioperché sono stato chiamato in altri contestiitaliani ed europei a parlare di questa strate-gia, in Puglia “La Gazzetta del Mezzogiorno”ha fatto degli approfondimenti, ma nelle Mar-che, a parte una rituale riunione di partito,non c’è stata mai una piena consapevolez-za di questo disegno strategico che il Consi-glio regionale ed il Governo regionale stava-no realizzando e che aveva una portata cosìsignificativa.

Allora quando dico che come Consigliodobbiamo condividere di più, approfondire dipiù gli argomenti, è bello parlare di tutti iproblemi che sono nel nostro territorio, ègiusto che lo sia, ma bisogna che facciamoanche uno sforzo per capire quelle strategiedi sistema che ci possono essere utili perpoi risolvere anche quei problemi piccoli concui abbiamo a che fare.

Scusate questa parentesi ma volevo far-la perché era una questione che, in qualchemodo, pesava anche nella mia, come dire,coscienza. Il fatto di non aver visto recepiredalla comunità per cui questa strategia erasorta, che aveva condiviso, perché questoprogetto che è partito da Ancona nel 2000,con la Carta di Ancona, non è stato valoriz-zato come avrebbe dovuto.

A parte questo, entrando invece nella ve-rifica, utile comunque, ripeto, per dire qualetipo di metodo e di condivisione noi dovrem-mo avere rispetto anche alle cose che fac-ciamo, con maggior consapevolezza, pro-prio per dare forza a questa maggiore con-sapevolezza e interagire tra di noi, prescin-dendo dalla coesione della maggioranza,

che è necessaria e fondamentale, credoche il confronto debba avvenire su tutti gli attilegislativi, non ci può essere una pregiudi-ziale rispetto agli atti legislativi che possonoessere utili per realizzare questa strategia dicrescita perché vengono presentati da ungruppo o da un altro. Occorre una valutazio-ne di merito e questa valutazione di merito ladobbiamo fare tutti insieme, se qualcunopresenta qui un atto utile per il rilancio dellapolitica della casa, che tanto ci sta a cuore,dobbiamo entrare nel merito di questo attoindipendentemente dal fatto che lo abbiapresentato il Consigliere Giancarli o il Consi-gliere Zaffini.

Dobbiamo entrare nel merito dei proble-mi e cercare tutte le utilità per una crescitadel nostro sistema economico che dia re-spiro alla nostra comunità in termini sociali.

Un altro tema operativo sarà un calenda-rio di consultazioni sistematico, che è analo-go a quello che ha accompagnato la verificache abbiamo fatto, che non riguarderà sol-tanto le forze di maggioranza, ma anche leforze di opposizione, nei due latidell’emiciclo, perché ci sia più informazionetra di noi e anche più verifiche e confrontirispetto allo stato di avanzamento delle azio-ni amministrative che portiamo in essere.

Da questo punto di vista, ripeto, il Presi-dente cercherà di essere ancora più indi-pendente rispetto a un’azione di caratterepolitico amministrativo e di esercitare mag-giormente un’identità di carattere politicoistituzionale che riconosca un ruolo centra-le, più forte dell’Assemblea legislativa delleMarche e, quindi, interagisca con esso.

Ribadisco che non ci saranno, comequalcuno aveva in precedenza capito, tantiConsiglieri delegati per ogni materia, ma cene sarà uno soltanto che farà riferimento alPresidente direttamente e con lui lavoreràproprio per tessere questo lavoro di collabo-razione tra l’esecutivo e il Consiglio regiona-le, se volete un sottosegretario alla Presi-denza della Regione, ma chiamiamolo piùsemplicemente Consigliere delegato.

Il tema fondamentale su cui credo ci si

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possa incontrare, e lo avete sottolineato, èquello dei problemi di natura istituzionale,mentre chiaramente la responsabilità dellagestione appartiene completamente allamaggioranza e voi potete esercitare tutto ilvostro ruolo giustamente di critica, anche seesprimere nelle modalità che prima indica-vano i vostri suggerimenti, sul tema istituzio-nale, credo sia sicuramente necessario, poici confronteremo anche con l’Ufficio di Pre-sidenza e il Presidente del dell’Assemblealegislativa. Un terreno, un osservatorio dovepoter insieme riflettere rispetto ai passaggiche si annunciano, ripeto, lunedì prossimoquindi fra quattro, cinque giorni ci sarà l’in-contro dei Presidenti delle Regioni con ilPresidente del Consiglio su questi argo-menti.

La cosa che tutti dobbiamo assumere èalzare la nostra capacità di dialogo con lacomunità, perché spesso abbiamo presoprovvedimenti giusti, ponderati, ma ci siamoconfrontati poco con loro e, soprattutto, nonsiamo stati in grado di spiegarli alla comuni-tà che amministriamo. Questo deve essereun impegno fortissimo degli Assessori checomporranno la Giunta e dovrà essere an-che un impegno morale di tutti i Consiglieri,ripeto, invece di eccitare gli animi per cerca-re di procurare qualche rendita di posizionepolitica credo che, in questo momento, siapiù importante dare dignità al lavoro che vie-ne fatto nell’istituzione per cercare di pro-grammare scelte che vanno in direzionedella crescita e dello sviluppo della nostracomunità.

Avete detto tantissime cose, il tema del-l’Europa è ritornato tantissimo, una cosache diceva il Consigliere Binci, che vorreiriprendere, è quella del fatto che a fronte diquesta riduzione del trasferimento delle ri-sorse dovremo abituarci a migliorare la pro-duttività del loro utilizzo e l’efficienza dellerisposte che con loro saremo in grado didare, avendo la disponibilità anche di risorseumane che sono liberate da precedenti in-combenze. Per cui questo suggerimento diagire con delle task force sul core business

delle nostre attività, se è possibile definirlocosì, ovvero concentrandoci su alcune po-che priorità che sono poi quelle che vengonodefinite nella revisione, nella verifica del no-stro programma di Governo, penso che siala strada migliore.

Ci sono tanti altri punti che potremo ri-prendere in altre occasioni a proposito dellapolitica turistica, a proposito delle infrastrut-ture, a proposito di tante cose che avetesollecitato, sono cose che potremo ripren-dere.

Io credo che possiamo chiudere questaverifica politica e la concludiamo in questomomento con la soddisfazione per il fattoche la maggioranza, ci auguriamo anzi iosono sicuro, sarà coerente con il suo pro-nunciamento, soprattutto con le firme chesottoscrivono questa dichiarazione. Oggidecide di assumere questa sfida, di accetta-re questa sfida, di guidare il processo dicrescita della nostra regione e soprattuttolavorare per entrare direttamente a confron-to sui temi del lavoro e dell’occupazione,della micro e piccola impresa che da redditoe occupazione alla nostra comunità e offrele risorse finanziarie per sostenere i servizinecessari alla coesione sociale della Mar-che.

Accanto a questo credo che l’altro motivodi soddisfazione sia la responsabilità chealeggia in questo Consiglio che è la rispostache forse tutto il mondo al di fuori di qui siattendeva, perché tutta la comunità, i cittadi-ni, le imprese, le famiglie dei marchigiani,ma anche altri poteri istituzionali, che condi-vidono con noi la responsabilità della guidadella nostra comunità nelle sue diverse ma-nifestazioni, si attendevano.

Io credo che da questo Consiglio regio-nale stamattina sia arrivata una risposta for-te, responsabile, generosa, ma soprattuttocorretta che testimonia la qualità degli am-ministratori o legislatori, penso che non cisia differenza. Da parte mia la valutazioneche in questo momento servono più perso-ne in grado di fare strategia, di dare indirizzi,quindi, servono dei legislatori più che degli

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amministratori visto che è rimasto poco daamministrare. Occorrono più capacità diprogettazione per andare a scovare risorselà dove sono nascoste, per questo credoche abbiamo bisogno più di legislatori che diamministratori, però la cosa importante chequi oggi emerge è che in questo Consiglioregionale ci sono delle persone che mettonoa disposizione della propria comunità la loropassione, la loro competenza, con grandecorrettezza e con grande senso di respon-sabilità e, se mi consentite, anche con gran-de rigore e questo credo sia la maggioregaranzia che il Consiglio regionale delleMarche possa dare alla sua comunità.

(Applausi)

Presidenza del PresidenteVittoriano Solazzi

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Grazie Presidente.In maniera consequenziale a quello che

ha detto il Presidente direi di posticipare ilpunto tre che è l’approvazione della legge efare subito il punto quattro, se siete d’accor-do, che riguarda la nomina dei sindaci revi-sori sui cui abbiamo dei tempi piuttosto ri-stretti, poi la prossima seduta, se non c’èurgenza da parte della Commissione, tratte-remo la proposta di legge.

Nomina

Nomina dei tre componenti del Collegiodei revisori dei conti della Regione Mar-che(articolo 2, l.r. 40/2012 – d.U.d.P. n. 1012/

2013)Estrazione a sorte tra gli iscritti nell’Elenco

dei candidati alla nomina a revisori dei contidella Regione Marche.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala nomina di tre componenti del Collegio deirevisori dei conti della Regione Marche.

Siete a conoscenza di tutto, è una a novi-tà, dalla legge è stata prevista la nomina ditre sindaci revisori anche per le Regioni, èuna novità anche il metodo con cui l’incaricodi sindaco revisore viene attribuito: median-te un sorteggio.

Probabilmente questo lo sapete tutti, si èaperto un bando, chi aveva i requisiti ha fattodomanda e una Commissione ha convalida-to la corrispondenza dei curriculum ai requi-siti richiesti. Tutto questo è stato fatto.

Coloro che hanno fatto domanda e cheerano in possesso dei requisiti, sono 32, lalegge mi obbliga peraltro a una procedura e,quindi, in ottemperanza a questa proceduradevo leggere questo testo: “Nomina dei trecomponenti del Collegio dei revisori dei contidella Regione Marche, come disposto dal-l’articolo 2 della leggere regionale n. 40 del2012, i tre componenti del Collegio dei revi-sori dei conti della Regione Marche sononominati dall’Assemblea legislativa regiona-le, mediante estrazione a sorte, da parte deiConsiglieri segretari dell’Ufficio di Presiden-za, tra gli iscritti nell’apposito elenco dei can-didati che è stato costituito con deliberazio-ne dell’Ufficio Presidenza n. 1012 del 6 mag-gio 2013".

Nell’elenco, che vi è stato trasmesso uni-tamente alla convocazione della presenteseduta, sono iscritti in ordine alfabetico 32candidati.

I Consiglieri segretari Romagnoli ePieroni hanno verificato la presenza nell’ap-posito sacchetto di 32 fiches: dalla numero1 alla numero 32.

I Consiglieri segretari si alterneranno nel-l’estrazione. Per individuare chi dei due ini-zierà e dunque effettuerà due estrazioni,procederò all’estrazione a sorte alla presen-za degli stessi.

Viene estratto il nominativo della Consiglie-ra Romagnoli

PRESIDENTE. Il Consigliere segretarioRomagnoli dovrà procedere per primo al-l’estrazione, si alternerà poi il Consigliere

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segretario Pieroni ed infine il Consigliere se-gretario Romagnoli farà la terza estrazioneperché i sindaci revisori da nominare sonotre.

Per completezza di informazione, anchese ne sarete sicuramente a conoscenza,compete, poi, ai tre scegliere al proprio inter-no il Presidente del Collegio dei revisori.

Pregherei il Consigliere segretario Ro-magnoli di fare la prima estrazione.

Franca ROMAGNOLI. Numero 25.

PRESIDENTE. Il numero 25 nell’Elencodei candidati corrisponde a: Nestore Giu-seppe Marco.

Pregherei il Consigliere segretarioPieroni di fare la seconda estrazione.

Moreno PIERONI. Numero 29.

PRESIDENTE. Il numero 29 nell’Elencodei candidati corrisponde a: Sandroni Stefa-no.

Procede all’estrazione il Consigliere se-gretario Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Numero 8.

PRESIDENTE. Il numero 8 nell’Elencodei candidati corrisponde a: Criso Piero.

Come da formula richiestaci dichiaroeletti componenti del Collegio dei revisori deiconti della Regione Marche: Criso Piero,Nestore Giuseppe Marco, Sandroni Stefano.A nome mio e credo dell’intera Assembleaauguro a loro un buon e proficuo lavoro.

Fatto questo si chiude qui la seduta e cirivediamo, se ho ben capito, come da pro-gramma trimestrale, fra 15 giorni. Buon po-meriggio.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,05.

ALLEGATO A

“Impegno per il sostegno dell’azione digoverno e per il rilancio del lavoro, dellacrescita e della coesione sociale, con ilrafforzamento del dialogo con i territorie le comunit locali”

Il Presidente della Regione Marche e iresponsabili regionali delle seguenti forzepolitiche che compongono la maggioranzaregionale: CD, DC, IDV, PD, PSI, RE, UDC,VERDI

ESPRIMONO la piena valutazione positi-va sull’azione di governo regionale svoltanella prima parte della legislatura;

CONDIVIDONO obiettivi, contenuti emetodo per affrontare la fine legislatura re-gionale, approfonditi nel corso della verificapolitico-programmatica svolta nelle scorsesettimane attraverso un confronto sempreispirato a proficua e leale collaborazione;

ESPRIMONO l’intesa sull’impegno co-mune, anche nella fase finale della legislatu-ra, per il sostegno dell’azione di governo eper il rilancio del lavoro, della crescita e dellacoesione sociale, con il rafforzamento deldialogo con i territori e le comunità locali;

RIAFFERMANO la centralità e le ragioniprofonde di un progetto per le Marche dinuovo riformismo, basato su un rinnovatopatto tra moderati e progressisti, aperto aimondi vitali della comunit regionale, per af-frontare il durissimo contesto economico esociale, nazionale e internazionale;

VALUTANO che l’obiettivo di continuaread offrire, come fatto finora, risposte di go-verno efficaci a lavoratori e piccole imprese,cittadini e famiglie, anche in uno scenariodrammatico di “tempesta perfetta” caratte-rizzato da:- tagli nazionali strutturali e duratori della

spending revie (-1,3 miliardi di euro per la

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Regione Marche nel triennio 2012-2015),che potranno attenuarsi solo con un radi-cale riorientamento delle politiche di rigoredell’UE;

- una recessione internazionale che prose-gue ormai da 5 anni, che non ha prece-denti dalla II^ guerra mondiale per profon-dità e drammatiche conseguenze socialie che per l’Italia rischia di protrarsi inmodo ancora più incisivo rispetto al restodei Paesi dell’area Euro;

CONSIDERANO la velocità delle trasfor-mazioni indotte dai processi di globalizza-zione e dematerializzazione sempre piùspinti e pervasivi, soprattutto per la diffusio-ne delle tecnologie digitali;

RITENGONO prioritario affrontare talescenario caratterizzato sia da un piano incli-nato di contrazione strutturale delle risorsedisponibili, sia da processi di cambiamentosempre più veloci, con scelte e comporta-menti autenticamente innovativi e riformisti,per tutelare e garantire gli stessi diritti a ognicittadino delle Marche, annullando privilegi erendite di posizione, di settore o di categoria;

CONDIVIDONO le seguenti priorità prin-cipali del programma di governo di fine legi-slatura, approfondite nei confronti svolti conla verifica politico-programmatica:

LAVORO, CRESCITA, PMI

- in un quadro di sostenibilità del bilancioregionale, è necessario accompagnare lepolitiche di risanamento nazionali conprogetti orientati alla creazione di lavoro,soprattutto a favore dei giovani, al rilanciodella crescita, alla produzione del reddito,alla diffusione di liquidità per contrastareuna crisi internazionale senza precedentisia per le famiglie che per le piccole im-prese;

- tra i progetti e gli interventi prioritari siconfermano le misure regionali per il lavo-ro e la sicurezza sociale (hanno permes-

so alle Marche di primeggiare in Italia percapacità di resistenza alla crisi); incentivie stimoli fiscali per la creazione di nuovaoccupazione; il potenziamento delle ga-ranzie per le piccole imprese; la velociz-zazione dei pagamenti dei debiti dellaP.A.; l'allentamento dei vincoli del patto distabilità per gli Enti locali; la lotta all’eva-sione fiscale; l’utilizzo della nuova pro-grammazione UE 2014-2020 quale levaper rafforzare la strategia regionale di so-stegno all’occupazione di qualità, all’eco-nomia della conoscenza, alla ricerca eall’innovazione, alla longevità attiva, al raf-forzamento delle reti immateriali, al poten-ziamento del progetto di MacroregioneAdriatico Ionica;

- prioritario è anche il rafforzamento dellamobilità quale fattore di sostegno alla cre-scita, con il completamento del progettoinfrastrutturale regionale, a partire dallaE78 Fano-Grosseto attraverso gli stru-menti della Società di progetto e del con-tratto di disponibilità, con l’ammoderna-mento del sistema logistico delle Marche(porto, aeroporto, interporto), con la rior-ganizzazione integrata del sistema deltrasporto pubblico locale.

SANITA’ E COESIONE SOCIALE

- necessario accelerare l’approvazionedella riforma socio- sanitaria regionale perfar crescere il sistema su tre livelli: altaspecializzazione; network ospedaliero diintegrazione clinica per le acuzie; rete ter-ritoriale socio-sanitaria per post- acuzie efragilità;

- gli obiettivi della riforma socio-sanitariasono di rafforzare ulteriormente qualità,specializzazione e appropriatezza deiservizi, a garanzia della loro sicurezza,per offrire a ogni cittadino delle Marchecure coerenti con la natura dei bisogni, inun quadro di sostenibilità economica chesappia far fronte ai drammatici tagli nazio-nali (-188 milioni di euro nel 2013; 279milioni nel 2014, 282 milioni nel 2015),

Page 47: RESOCONTO INTEGRALE Sedut a n. 118 Martedì 21 maggio 2013 · dichiaro aperta la seduta n. 118 del 21 mag-gio 2013. Do per letto il processo verbale della seduta n. 117 del 14 maggio

Atti consiliari Assemblea legislativa

IX LEGISLATURA - SEDUTA N. 118 DEL 21 MAGGIO 2013

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evitando i rischi della perdita di autonomia(commissariamento) e degli inasprimentifiscali per cittadini (Irpef) e imprese (Irap);

- strumenti della riforma da approvare e im-plementare rapidamente sono il potenzia-mento della rete di emergenza e soccor-so; l’organizzazione della rete territorialecon l’istituzione delle Case della salute; lariorganizzazione dei posti letto e delle reticliniche; l’efficientamento dei fattori di pro-duzione interni (centrale unica acquisti,beni e servizi, ecc.) per tagliare costi bu-rocratici e rendite di posizione, liberandorisorse per incrementare i servizi socio-sanitari diretti ai cittadini;

- necessario consolidare i progetti per farfronte alle nuove emergenze di povertà,ad esempio sostenendo le politiche so-ciali degli enti locali e le politiche abitativeinnovative e solidali (housing sociale, fon-do di garanzia per locazioni e prima casa,casa intelligente, ecc..), capaci di offriresia protezione sociale, sia nuovi stimoli alrilancio dell’economia, in particolare delsettore edilizio.

AMBIENTE

- si conferma la priorità del territorio qualeasset e patrimonio fondamentale della co-munità regionale, da consolidare sia conla valorizzazione integrata delle eccellen-ze turistiche-culturali-paesaggistiche, siacon la tutela dell’integrità e della sicurezzaambientale, anche attraverso la nuovalegge urbanistica regionale;

- per la valorizzazione, anche su scala in-ternazionale, fondamentale la strategia diofferta dei turismi delle Marche, integran-do unitariamente in rete i prodotti e le ec-cellenze territoriali, rafforzando cos il se-condo motore di sviluppo regionale;

- sul piano delle politiche energetiche l’im-pegno di un rafforzamento del dialogo edel confronto con i territori e le comunitàlocali, avendo a riferimento l’azione di go-verno regionale, come sempre stato, lapiena e assoluta tutela della legalità, della

trasparenza, della sicurezza dei cittadini;- prioritario l’aggiornamento del PEAR, ve-

rificandone lo stato di avanzamento allaluce degli obiettivi europei e nazionali;

- prioritario anche il rafforzamento dei pro-grammi di difesa e di governo del territo-rio.

ORGANIZZAZIONE

- necessario proseguire con la riduzionestrutturale dei costi della politica e buro-cratici, liberando risorse dalle strutture afavore degli impieghi per la comunità, perconsolidare un forte legame di fiducia ecoesione con la comunità, attraversol’esempio di una governance regionale ri-gorosa, sobria e responsabile;

- prioritari sono la riduzione dei costi degliassetti politici, dirigenziali e amministrati-vi; l’operatività della SUAM; la limitazionedel turn over; la riduzione dei costi di fun-zionamento e del personale; la soppres-sione e l’accorpamento di strutture; altriinterventi per la riduzione di costi burocra-tici attraverso una selettiva spendingreview regionale;

- fondamentale proseguire anche sulla viadella semplificazione e della digitalizza-zione della pubblica amministrazione, perridurre l’intermediazione burocratica nelrispetto delle leggi, riducendo normative,numero e durata dei procedimenti, acce-lerando i tempi di risposta e di erogazionedi risorse/servizi a cittadini, famiglie e im-prese.

IL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

(Dott.ssa Paola Santoncini)

ESTENSORI DEL RESOCONTO

(Daniela Giacobelli - Antonella Giampalma)