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009 8 Giugno 2010

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DISSERVIZI

Guido Nuovo

A c q u a s p o r c a a C a s o r i a Acqua sporca dai rubinetti del Quartiere Stella: cosa accade? Tantissime segnalazioni arrivate in redazione dai cittadini del

quartiere Stella e non solo, i quali lamentano un “colore strano” dell’acqua negli ultimi mesi nonché un fortissimo odore di

ferro che fuoriesce dai rubinetti delle abitazioni. Prontamente ci siamo recati sul posto e dopo aver constatato di persona la

veridicità della segnalazione abbiamo contattato il dirigente competente, Salvatore Arcella. Lo stesso, molto cordialmente, ci

ha spiegato il fenomeno: “Effettivamente da qualche mese, a causa di lavori di manutenzione sul tratto napoletano

dell’acquedotto, si sta verificando questa situazione. Il ramo interessato dalla manutenzione è stato sostituito momentanea-

mente da un altro tratto” Potrebbe dunque dipendere da ciò l’origine di questi problemi. Alla domanda circa la potabilità e la

sicurezza chimica e biologica della acqua ci ha riferito: “Effettuiamo periodicamente dei controlli biologici, i quali sono ri-

sultati sempre tutti negativi e tutti i valori chimici sono nella norma. Proprio per questo non abbiamo dato alcuna comunica-

zione ai cittadini. Comunque nel giro di qualche settimana la tradizionale conduttura dovrebbe essere di nuovo in uso” Questa

la risposta dell’Amministrazione Comunale. Naturalmente invitiamo i cittadini ad ulteriori segnalazioni qualora il problema

dovesse persistere anche fra un mese, dopo il previsto ritorno alla normalità.

Buone vacanze a tutti E’ trascorso velocemente questo primo anno di vita della nostra giovane testata. Un anno faticoso ma anche denso di soddisfa-

zioni. Ricordo quando qualche anno fa parlando con l’attuale direttore gli proponevo l’idea di un piccolo giornalino del quar-

tiere Stella fatto e scritto solo dai ragazzi del quartiere. Doveva essere non solo un progetto editoriale ma soprattutto un modo

per fare uscire allo scoperto i tanti ragazzi che vivono nella periferia di una periferia, ai quali mai gli si offrono alternative.

Dopo poco mi presentò Antonio Di Napoli, il nostro “dentista”, valente professionista e ottimo grafico ed impaginatore. Par-

timmo così: con delle riunione a via Monte la Sila. Facemmo girare la voce su Facebook: in molti risposero pronti a darci una

mano. Subito capimmo la voglia che c’è nei ragazzi di misurarsi in nuove ed affascinati attività, lontani da quelle baronie e

quelle logiche clientelari che soffocano la nostra società e che non permettono ai tanti ragazzi comuni possibilità. Iniziammo

subito. Quattro pagine a colori il primo ed il secondo numero, gli sponsor ci diedero fiducia e riuscimmo a passare alle otto

pagine. Sempre fissi i nostri principi e le nostre linee guida: un giornale indipendente e libero, imparziale, nato per essere voce

dei cittadini e soprattutto fatto da soli ragazzi. Queste nostre scelte ci hanno in ogni numero pagato della fatica e dei tanti sacri-

fici. Tanti attestati di stima, tanta gente che ci scrive riempiendo la nostra e.mail e tanti che chiedono la nostra presenza.

continua a pag. 2...

2 7 Giugno 2010 Giugno 2010

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Disagi della periferia

cittadina: il quartiere

Castagna Continuando il nostro viag-

gio tra i quartieri cittadini

ci siamo recati nel quartiere

Castagna, uno dei tanti

punti della nostra periferia.

Scarsa pulizia della zona,

sicurezza, carenze nei tra-

sporti pubblici, poca atten-

zione per i giovani sono le

maggiori lacune evidenzia-

te dalle interviste effettuate

in zona. Per Assunta Pagliuca, a lungo presidente del comitato

Quartiere Castagna, il problema più sentito dai cittadini e troppe

volte denunciato all’ Amministrazione Comunale senza avere

ancora concrete risposte è quello dell’emergenza rifiuti specie

nelle aree dismesse. Queste ultime sono costituite da spazi inuti-

lizzati, come il terreno adiacente la chiesa di S. Iacopo, che sia

per l’inciviltà delle persone che, stando alle voci sentite nel quar-

tiere, per l’indifferenza dell’Amministrazione, sono diventati

delle discariche a cielo aperto dove viene depositato di tutto: dai

sacchetti della spazzatura a bottiglie di vetro e siringhe infette,

deturpando l’estetica del quartiere, ma soprattutto creando pro-

blemi di sicurezza e di

igiene. L’attuale presi-

dente Ciro Galiero in-

vece evidenzia il proble-

ma della microcriminali-

tà: furti, rapine, scippi

sono oramai all’ordine

d e l g i o r n o , t r a

l’indifferenza di alcuni

abitanti e la mancanza di

un servizio di sorve-

glianza adeguato. Anna, una ragazza nata e cresciuta nel quartie-

re, lamenta carenze nel servizio trasporti: la linea M22, l’unica

che attraversa il quartiere, non sembra per nulla rispettare gli

orari delle corse, nonostante queste ultime siano previste ogni 40

minuti. Per di più gli studenti della zona, ma anche i lavoratori,

lamentano i suoi continui ritardi che generano disagi su disagi.

In ultimo, ma non in ordine di importanza, viene ricordata la

mancanza di punti di aggregazione per i ragazzi che avvertono,

sin da piccoli, l’esigenza all’interno del proprio quartiere di spazi

sicuri e attrezzati dove potersi incontrare e passare il tempo libe-

ro.

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Non sono mancati i problemi: ci siamo dovuti confrontare con una realtà giornalistica dura e molto radi-

cata sul territorio. Immediatamente ci siamo accorti che il nostro giornale nelle edicole del centro cittadino non solo non era distribuito

ma non veniva neanche esposto al pubblico, alcuni non ci hanno mai annoverato nell’elenco delle testate giornalistiche casoriane e

molto spesso ci hanno anche predetto solo un anno di vita. Bene, abbiamo resistito a tutto. A settembre ricominceremo ancora più pro-

positivi e con tanti nuovi progetti compreso quello di un sito Internet. Sono orgoglioso di questa esperienza e sono orgoglioso di aver

traghettato un così valente gruppo di giovani vivaci e preparati. Il mio lavoro non si sarebbe mai potuto concretizzare senza di loro. Un

grazie particolare al Direttore Responsabile Antonio, amico leale ed onesto, instancabile giornalista che mai si è sottratto anche alla

distribuzione del nostro giornale; al Capo Redattore Otello ed ai suoi preziosissimi consigli; ad Antonio impareggiabile grafico e impa-

ginatore; a Francesco insuperabile nell’approccio con gli sponsor e nella risoluzione delle problematiche commerciali; a Laura ed alle

due Marianna nostre belle e valenti pubbliciste. Un grazie ai nostri sponsor che hanno permesso la realizzazione di questo progetto

nonché ad Antonio e Marco, amici sinceri, responsabile della Morgan School, sempre pronti ad ospitarci ed a sostenere le nostre ini-

ziative. Infine un particolare ringraziamento alle uniche due testate che ci hanno augurato buon lavoro (Nuova Dimensione e Napoli-

Nord): è stato importante il riconoscimento avvenuto da chi da tanti anni condivide questa passione. Non mi rimane che augurare a tutti

un meritato riposo con la speranza che a Settembre possiamo tutti ritrovare una migliore Casoria e migliori condizioni sociali.

Il Direttore Editoriale Avv. Guido Nuovo

...continua da pag. 1

Marianna Caputo

“Io farò sempre il catechismo, finché avrò un fil di vita” La quinta tappa del nostro viaggio è dedicata alla Beata Giulia

Salzano; Giulia nasce a Santa Maria Capua Vetere in provincia di

Caserta, il 13 ottobre 1846 da Diego, capitano dei lancieri di Fer-

dinando II Re di Napoli, e da Adelaide Valentino. Orfana di padre

a quattro anni, è affidata per la sua formazione alle Suore della

Carità nel regio Orfanotrofio di San Nicola La Strada, ove sta fino

all'età di quindici anni. Conseguito il diploma magistrale, ha l'inca-

rico di insegnare nella scuola comunale di Casoria, ove si trasferi-

sce con la famiglia dall'ottobre 1865. L'insegnamento è coniugato

con un notevole interesse per il catechismo e per l'educazione alla

fede dei fanciulli, dei giovani e degli adulti, e coltivando la devo-

zione alla Vergine Maria. Unitamente alla Beata Caterina Volpi-

celli propaganda l'amore e il culto al Sacro Cuore, vivendo il mot-

to:“Ad maiorem Cordis Iesu gloriam”. Per la sua costante preoccu-

pazione di far passare attraverso l'insegnamento e la condotta di

vita la dottrina e la vita di Gesù, nel 1905 fonda la Congregazione

delle Suore Catechiste del Sacro Cuore. Condusse la sua vita nel

carisma della catechesi e affermava: “Io farò sempre il catechismo,

finché avrò un fil di vita. E poi vi assicuro che sarei contentissima

di morire facendo il catechismo”. Allo stesso modo esortava le sue

figlie: “La suora catechista deve sentirsi sempre pronta in tutte le

ore per istruire i piccoli e gli ignoranti, non deve misurare i sacrifi-

ci che richiede tale ministero, anzi dovrebbe desiderare di morire

sulla breccia, se così piacesse a Dio”. Un altro Beato, Ludovico da

Casoria, quasi in tono profetico le predisse: “Bada di non farti

venire la tentazione di abbandonare i fanciulli della nostra cara

Casoria, perché la volontà di Dio è che tu viva e muoia in mezzo

ad essi”. E così fu. Morì il 17 maggio 1929. “Donna Giulietta”,

così chiamata dai cittadini di Casoria, lascando viva fama di santi-

tà, tanto che il 29 gennaio 1937 fu iniziato il Processo di Canoniz-

zazione. Il 25 gennaio 1994 fu consegnata la Positio, un volumino-

so dossier sulla vita, le virtù e la fama di santità, presso la Congre-

gazione delle Cause dei Santi e il 23 aprile 2002 Giovanni Paolo II

ha disposto la pubblicazione del Decreto con il quale veniva rico-

nosciuta l'eroicità delle virtù, attribuendo il titolo di Venerabile

alla Serva di Dio. Il 20 dicembre dello stesso anno ancora Giovan-

ni Paolo II firmò il Decreto con il quale viene riconosciuto il mira-

colo attribuito all'intercessione di Giulia Salzano, dichiarandola

beata il 27 aprile 2003. Perciò per il suo carisma Giulia è designata

come Donna Profeta della Nuova Evangelizzazione, che le confe-

rirà il titolo di “Santa” il prossimo 17 ottobre da papa Benedetto

XVI. Francesco Scalamogna

4 5 Giugno 2010 Giugno 2010 Res Novae Res Novae

Approvata dal nostro Consiglio Comunale l’istituzione di un

registro comunale relativo al testamento biologico. La dichia-

razione anticipata di trattamento (detta anche testamento bio-

logico) è l'espressione della volontà da parte di una persona,

fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie

che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui

dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il

proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure

proposte. La questione è particolarmente delicata. Nella sedu-

ta del 26 marzo scorso il Senato ha approvato il testo di legge

in materia di alleanza terapeutica, consenso informato e di-

chiarazioni anticipate di trattamento. Legge che si attendeva

da tempo,anche alle luce degli eventi che si sono verificati

negli ultimi anni. La questione è però anche di ordine etico.

La Chiesa riconosce l’esistenza di un vuoto da colmare e apre

a una legge sul «fine vita», cioè sul testamento biologico, con

regole certe e confini etici precisi a regolamentarla. Viene

richiesto, in particolare, di salvaguardare il rapporto fra medi-

co e paziente , che venga esclusa dal provvedimento

l’interruzione di idratazione e alimentazione. Senza nessun

“abbandono terapeutico”. Diversa ovviamente la posizione

dei non credenti. Secondo Rodotà il testamento biologico non

deve servire ad allargare guerre ideologiche ma a fissare le

regole che consentano di accertare con precisione se, nel mo-

mento in cui stendeva il documento, la persona era capace.

Rodotà vede nella centralità della persona, garantita dalla

costituzione italiana, un punto fermo. L’iniziativa a Casoria è

stata fortemente voluta dal consigliere comunale PSE Maria-

no Marino, dichiaratosi orgoglioso di un atto che non è ob-

bligatorio e consente al singolo individuo di far prevalere la

propria volontà su quella dei medici o di parenti prossimi.

Questa dichiarazione consente inoltre a chi voglia usufruirne

il risparmio economico delle spese notarili, sicuramente supe-

riori a quelle dell’iscrizione nel registro comunale.

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istituito un apposito registro presso

il nostro comune

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Antonio Errichiello

EMERGENZA

Continuano inces- s a n t e m e n t e

senza tregua scippi e rapine lungo il territorio caso-

riano. Proprio sul nostro giornale ad Aprile aveva-

mo segnalato l’allarme criminalità nel centro sto-

rico a danno dei commercianti e una rac-

colta firme per una maggiore t u t e l a .

Da quel momento sono stati pro- prio al-

cuni nostri lettori vittime di rapine a descriverci altre

vicende analoghe. Come da loro indicato le zone a mag-

gior incidenza sono proprio le periferie, le cosiddette

“zone cuscinetto”, a minor controllo da parte delle forze

dell’ordine e che sono a confine con i quartieri noti per

l’alto tasso di criminalità organizzata e non. Ha colpito

la testimonianza di un giovane ragazzo vittima di una

rapina di pochi euro. In Via Taverna Rossa, a confine tra

Casoria e Casavatore, accerchiato da circa 4 ragazzi, nel

reagire ha subito la rottura del setto nasale e varie esco-

riazioni sul corpo. Nel raccontare la triste vicenda, il gio-

vane con aria rassegnata ha lamentato che si è poco sicu-

ri dopo determinate fasce orarie: “non si è ormai più pa-

droni della propria vita e delle proprie cose”. Sulla stessa

strada sono spesso bersaglio di questi delinquenti anche

numerose coppiette, in tanti hanno dovuto affrontare

situazioni del tutto spiacevoli. Ormai i cittadini sono

stanchi di dover convivere con una perenne paura, scatu-

rita dal fatto che si è poco tutelati. La colpa però non è

da attribuire neanche alle forze dell’ordine: quest’ultime

sono presenti ma poche sono le risorse umane a loro di-

sposizione e nonostante tutto ciò sono in grado di com-

piere brillanti operazioni. Una delle ultime li ha visti

protagonisti dello smantellamento di una cosca locale

che gestiva il racket delle agenzie immobiliari. Il proble-

ma sta nel fatto che bisogna ascoltare maggiormente

quelli che sono i problemi descritti dai cittadini. Le isti-

tuzioni locali e regionali non devono solo promettere

durante le campagne elettorali, ma dimostrare le loro

capacità operative. Non bisogna attendere “che ci scappi

il morto” per prendere dei provvedimenti. Altresì e ri-

scontrare l’omertà di alcuni cittadini che non collabora-

no per il bene di se stessi e degli altri. In attesa che sia

completato un servizio di videosorveglianza programma-

to ormai da anni. Una momentanea soluzione potrebbe

essere l’intervento dell’esercito affinché si possa riporta-

re l’ordine e la sicurezza in una città dove regna il caos.

Editore

Associazione Res Novae

Direttore editoriale

Avv. Guido Nuovo

Direttore responsabile

Dott. Antonio Errichiello

Graphic manager

Antonio Di Napoli

Comitato di redazione

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Questo numero è stato chiuso il 23 giugno 2010. Tiratura 1000 copie.

I signori Massimo Ferrara e

Ambrosino Vincenza convole-

ranno a nozze il 27 Luglio

2010 e tutta la redazione

di Res Novae augura loro i

più sinceri auguri di una

lunga vita insieme.

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RUBRICHE

G i r o v a g a n d o . . .

Lo spunto di riflessioni ci

viene dalla vicina Svizzera,

dove la città di Zurigo si

imporrà nei prossimi mesi

come vera e propria capitale

del turismo gay europeo.

Ricettività, con hotel e bed

and breakfast gay friendly

ma anche cultura a 360 gra-

di nella più grande città del-

la Svizzera che alla sua gui-

da ha nominato una donna

sindaco, dichiaratamente

lesbica. Divertimento, locali

notturni, moda e gastrono-

mia che impongono una

breve analisi dello stato di

salute (al momento buono) del turismo gay in Italia,

che fa di tutto per non rimanere indietro in questo

interessante segmento, nonostante le pigrizie e le

negligenze della politica nell’ ambito dei diritti civi-

li. E così anche la prossima estate le mete del turi-

smo gay tradizionali verranno riconfermate e poten-

ziate. A partire dalla Versilia, dove sorgeranno nuo-

vi locali del divertimento (Buddy, Bigodini, Stupid!

A e Ciao Bello). Una movida gay che darà un im-

pulso significativo alla provincia di Lucca e che

consentirà alternative valide ai tanti giovani turisti

che trascorreranno le loro vacanze in Toscana. An-

che Roma si ritaglia la sua

fetta in questo segmento gra-

zie all’offerta straordinaria

dei locali storici nel centro

della Città Eterna, come il

Mucca Assassina, reso fa-

moso dal patrocinio del Ma-

rio Mieli e dalla lunga dire-

zione artistica di Vladimir

Luxuria. Roma, con gli ami-

ci di B&B Roma Network,

propone una gamma di B&B

Roma Gay Friendly, copren-

do un mercato da troppo

tempo ignorato da altri com-

petitors. I bed and breakfast

gay friendly potranno essere

prenotati direttamente sul sito dei B&B Roma cen-

tro oppure chiamando l’ apposito numero dell’ assi-

stenza clienti. Anche l’ Emilia Romagna investe nel

turismo gay friendly con la sua amatissima Coop,

attiva da pochissimo nel settore viaggi con “Travel

Friendly”: una serie di pacchetti di viaggio nelle più

importanti mete del turismo gay disponibili nei pun-

ti Robintour a Bologna e Modena. Speriamo che a

premiare sia il coraggio impiegato anche in quel set-

tore dove invece l’ Italia resta purtroppo indietro,

quello dei diritti civili.

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Laura Paino

BASTA PERDERE TEMPO IN FILA

I CITTADINI VOGLIONO

SERVIZI PIU’ EFFICIENTI La disorganizzazione di molti servizi pubblici cittadini sta raggiun-

gendo livelli davvero oltre ogni limite di sopportazione. Il tempo

che i cittadini devono perdere per lunghe code in fila per inefficien-

za di chi ha in concessione importanti servizi pubblici e’ davvero a

prova di pazienza. Gli esempi più negativi nella nostra città vengo-

no sicuramente dalle Poste e dall’Equitalia. “Vado spesso per moti-

vi di famiglia nel basso Lazio” ci riferisce un nostro lettore. “Sono

andato a pagare un conto corrente di pomeriggio, in un giorno di

pagamento pensioni e di stop dei servizi per guasto ai terminali. Ho

fatto una fila di poco più di mezz’ora. A Casoria, soprattutto in via

Cavour, di pomeriggio funziona solo la metà degli sportelli, e se sei

fortunato trovi il numero e attendi almeno due ore. Non ne parliamo

se c’e’ pagamento pensioni o qualche guasto. Ma il più delle volte il numero non lo trovi. Questo significa che devi an-

dare la mattina per prendere il numero e tornare il pomeriggio. Per chi lavora, magari fuori città, è francamente impossi-

bile sostenere questi ritmi indegni della quarta città della Campania”. Ancor più desolante il racconto di chi si reca agli

uffici Equitalia sempre di via Cavour. “Per sperare di entrare devi andare a prendere il numero alle prime luci dell’alba e

ti conviene rimanere in zona se non vuoi essere scavalcato dal “furbo” di turno. E” ci dice un anziano appena uscito e-

sausto da ore in fila nell’ufficio, unico in una città di centomila abitanti, viene anche gente dai comuni vicini, perché

l’Equitalia ha recentemente ridotto il numero delle filiali” Una situa-

zione davvero vergognosa. Se un ente vuole effettuare servizi al pub-

blico deve, in una società civile, organizzarsi per offrire un servizio

veloce ed efficiente. Altrimenti deve rinunciare o chi gli affida questi

servizi deve revocarglieli. Se l’Equitalia non intende ampliare un

servizio inadeguato per l’ampiezza abitativa della nostra città il no-

stro Comune ha il dovere di toglierli l’affidamento del servizio ri-

scossione tributi per inadempienza. Ci auguriamo che l’appello dei

nostri lettori giunga a chi di dovere e finalmente ci sia un trattamento

più decoroso e civile nei confronti della cittadinanza casoriana e non

solo. Otello Salice

Turismo Gay: dalla Svizzera all’Italia