Repubblica

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Unʼiniziativa di Oikosmos www.oikosmos.com - www.luciatv.it Effetto CRISI sul lavoro: migliaia di licenziamenti rrivano i primi li- cenziamenti. Tre- centocinquanta operai e impiegati stanno per essere lasciati a casa e altri 700 posti di lavoro sono in pericolo nei prossimi due mesi. Una brutta sorpresa di Pa- squa arriva dall' osser- vatorio della Fiom, il sindacato dei metal- meccanici della Cgil che da sette mesi tiene sotto controllo l' anda- mento dell' occupazio- ne nelle fabbriche bo- lognesi. Un termometro della crisi che registra nell' ultima settimana un pericoloso salto di qualità. Diciotto azien- de annunciano la messa in mobilità del persona- le, alcune per cessata attività. Sono i primi fallimenti, le prime aziende costrette ad arrendersi per la crisi dei mercati e l' indebi- tamento con le banche. Segnali di un passaggio di fase, di un inaspri- mento degli effetti della recessione che si ag- giungono ad altri frutti amari della crisi. L' ul- timo rapporto della Fiom, elaborato in que- sti giorni, conferma una crescita costante della cassa integrazione or- dinaria: altre 70 aziende si sono aggiunte nell' ultimo mese portando a 548 la lista delle indu- strie costrette a ridurre la produzione, mentre e i lavoratori forzati allo stop per almeno qual- che giorno alla settima- na sono 21 mila, 2.500 in più rispetto al mese scorso. E la gelata sui lavoratori precari ha lasciato a casa, soltanto nell' industria, 1500 lavoratori interinali . Ma la novità, che è an- che il dato più preoccu- pante del rapporto della Fiom, sono i fallimenti di aziende che non ce la fanno più. Fabbriche che danno lavoro a 40- 50 operai costrette a chiudere perché indebi- tate, con la banche che chiedono il rientro dei prestiti, mentre le commesse crollano del 40-50 per cento. Se- condo i metalmeccanici della Cgil è una tipolo- gia precisa di imprese quella che rischia di più in questo momento. le fabbriche satellite con poche decine di operai che lavorano per un' azienda madre. Oltre alla crisi dei mercati e al drastico calo delle commesse queste im- prese medio-piccole devono fronteggiare anche la concorrenza dell' azienda madre che tende a fare all' interno ciò che prima delegava all' indotto. Il risultato è che su 50 mila dipen- denti del settore metal- meccanico almeno 21.000 sono in cassa integrazione, 1500 pre- cari sono già saltati, altri mille "fissi" stanno per perdere il lavoro definitivamente. Senza contare i 600 dipendenti di aziende artigiane che hanno esaurito gli ammortiz- zatori e sono a casa senza stipendio. www. ComeTrovoLavoro .com A

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Senza contare i 600 dipendenti di aziende artigiane che hanno esaurito gli ammortiz- zatori e sono a casa senza stipendio. 21.000 sono in cassa integrazione, 1500 pre- cari sono già saltati, altri mille "fissi" stanno per perdere il lavoro definitivamente. www.oikosmos.com - www.luciatv.it Unʼiniziativa di Oikosmos

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Unʼiniziativa di Oikosmos www.oikosmos.com - www.luciatv.it

Effetto CRISI sul lavoro:migliaia di licenziamenti

rrivano i primi li-cenziamenti. Tre-

centocinquanta operai e impiegati stanno per essere lasciati a casa e altri 700 posti di lavoro sono in pericolo nei prossimi due mesi. Una brutta sorpresa di Pa-squa arriva dall' osser-vatorio della Fiom, il sindacato dei metal-meccanici della Cgil che da sette mesi tiene sotto controllo l' anda-mento dell' occupazio-ne nelle fabbriche bo-lognesi. Un termometro della crisi che registra nell' ultima settimana un pericoloso salto di qualità. Diciotto azien-de annunciano la messa in mobilità del persona-le, alcune per cessata attività. Sono i primi fallimenti, le prime aziende costrette ad arrendersi per la crisi dei mercati e l' indebi-tamento con le banche. Segnali di un passaggio di fase, di un inaspri-mento degli effetti della recessione che si ag-giungono ad altri frutti amari della crisi. L' ul-timo rapporto della Fiom, elaborato in que-sti giorni, conferma una crescita costante della cassa integrazione or-dinaria: altre 70 aziende si sono aggiunte nell' ultimo mese portando a 548 la lista delle indu-strie costrette a ridurre

la produzione, mentre e i lavoratori forzati allo stop per almeno qual-che giorno alla settima-na sono 21 mila, 2.500 in più rispetto al mese scorso. E la gelata sui lavoratori precari ha lasciato a casa, soltanto nell' industria, 1500 lavoratori interinali . Ma la novità, che è an-che il dato più preoccu-pante del rapporto della Fiom, sono i fallimenti di aziende che non ce la fanno più. Fabbriche che danno lavoro a 40-50 operai costrette a chiudere perché indebi-tate, con la banche che chiedono il rientro dei pres t i t i , mentre le commesse crollano del 40-50 per cento. Se-condo i metalmeccanici della Cgil è una tipolo-gia precisa di imprese quella che rischia di più in questo momento. le fabbriche satellite con poche decine di operai che lavorano per un' azienda madre. Oltre alla crisi dei mercati e al drastico calo delle commesse queste im-prese medio-piccole devono fronteggiare anche la concorrenza dell' azienda madre che tende a fare all' interno ciò che prima delegava all' indotto. Il risultato è che su 50 mila dipen-denti del settore metal-meccan ico a lmeno

21.000 sono in cassa integrazione, 1500 pre-cari sono già saltati, altri mille "fissi" stanno per perdere il lavoro definitivamente.

Senza contare i 600 dipendenti di aziende artigiane che hanno esaurito gli ammortiz-zatori e sono a casa senza stipendio.

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