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REPORT REGIONE LAZIO 2010-2012 SICUREZZA SUL LAVORO Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia

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REPORT REGIONE LAZIO 2010-2012

SICUREZZA SUL LAVORO

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alia

Redazione a cura del Coordinamento Regionale PASSIMassimo O. Trinito, Andreina Lancia (Dipartimento di Prevenzione Azienda USL Roma C)Silvia Iacovacci (Dipartimento di Prevenzione Azienda USL Latina)

A CURA DI:Massimo O. Trinito*°, Andreina Lancia*°, Silvia Iacovacci *°Roberto Boggi°, Paola Abetti°, Maria Di Fabio°,Irene Varrone°, Rosanna Trivellini°, Domenico Follacchio°, Anna Bisti°, Alessio Pendenza°, Alessandra Martelli°, Francesca Alicata°, Vito Ruscio°, Maura Coia°, Stefania Corradi°, Oretta Micali°, Gianluca Fovi°, Felicetta Camilli°, Sonia Iannone°*Coordinamento regionale PASSI°Coordinatori e Vice Coord. aziendali PASSI

Grafica: Paolo Sbraga (UOC Spresal - ASL Roma C)

HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE:

A LIVELLO NAZIONALE:Paolo D’Argenio, Barbara De Mei, Gianluigi Ferrante, Valentina Minardi, Alberto Perra, Valentina Possenti, Elisa Quarchioni, Stefania Salmaso, Nicoletta Bertozzi, Stefano Campostrini, Giuliano Carrozzi, Angelo D’Ar-genzio, Sandro Baldissera, Pirous Fateh-Moghadam, Massimo O. Trinito, Stefania Vasselli(Gruppo Tecnico PASSI nazionale)

A LIVELLO REGIONALE:Amalia Vitagliano - Area Sanità Pubblica, Promozione della Salute, Sicurezza Alimentare e Screening (Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria - Regione Lazio - Referente Regionale PASSI)Domenico Di Lallo(Laziosanità - Agenzia di Sanità Pubblica)

Si ringrazia l’ASL di Latina per aver permesso la stampa del fascicolo.

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Introduzione

PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un sistema di Sorveglianza di Sanità Pubblica che ha l’obiettivo di fornire, a livello locale, regionale e nazionale, un quadro continuo della percezione della salute, degli stili di vita e dell’adesione a programmi organizzati di prevenzione nella popolazione adulta. La Sorveglianza PASSI viene realizzata attraverso una raccolta mensile di dati a livello di ASL da parte di operatori sanitari mediante interviste telefoniche, con un questionario strutturato, ad un campio-ne rappresentativo della popolazione residente di 18-69 anni, estratto dall’anagrafe sanitaria. Nel Lazio PASSI è attivo dal 2007.

La promozione della cultura della salute e della sicurezza in ambito lavorativo e la corretta percezione dei rischi sono fattori importanti nel processo di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, ricono-sciuti dagli ultimi Piani Sanitari Nazionali e dal DPCM 17/12/2007, che recepisce il Patto Stato-Regioni per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro.

Nel Lazio PASSI ha introdotto nel questionario dal 2010, uno specifico modulo sulla Sicurezza sul Lavoro che si pone l’obiettivo di indagare: percezione del rischio di infortunio o malattia in ambi-to lavorativo; prevalenza di interventi di informazione e formazione sui rischi lavorativi; diffusione dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

PASSI valuta questi aspetti con particolare attenzione ad un gruppo di settori denominati “di interes-se”: l’edilizia, la metalmeccanica, la lavorazione del legno, l’agricoltura, la sanità e i trasporti. Si tratta di settori a maggior rischio di infortuni e/o malattie professionali, verso i quali è orientato un mag-giore impegno in termini di azioni di prevenzione e vigilanza. Non a caso edilizia e agricoltura sono stati oggetto di specifici interventi di vigilanza nell’ambito di un progetto del Piano Regionale per la Prevenzione 2010-12, poi prorogato al 2013.

I risultati riportati in questo Rapporto Regionale sulla Sicurezza sul Lavoro riguardano il periodo 2010-2012. Con la disponibilità dei dati relativi al quarto anno (2013) di rilevazione, potranno essere ela-borati e diffusi anche i report locali relativi ai residenti delle singole Asl.

L’integrazione dei dati PASSI sulla percezione del rischio dei lavoratori e di quelli relativi ai Sistemi Informativi Regionali permetterà di attuare politiche ed interventi di promozione della salute efficaci e di monitorarne l’evoluzione nel tempo.

Dott. Maurizio Di Giorgio

Area Sicurezza nei Luoghi di Lavoro

Dott.ssa Amalia Vitagliano

Area Sanità Pubblica, Promozione della Salute, Sicurezza Alimentare e Screening Oncologici

Regione LazioDirezione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria

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Indice

0. Il Lazio in sintesi

1. La percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro

2. La percezione del rischio di contrarre

una malattia legata al lavoro

3. Informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro

e le malattie professionali

4. Uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)

5. Conclusioni

PAGINA

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Il Lazio in sintesiIl 14% dei lavoratori intervistati considera assente la possibilità di subire un infortunio, il 61% bassa, il 22% alta e il 3% molto alta.

La percezione del rischio di subire un infortunio è più alta tra i lavoratori occupati nell’edilizia, nelle lavorazioni del legno e della carta, nei tra-sporti e nella metalmeccanica.

Il 22% dei lavoratori intervistati considera assente la possibilità di con-trarre una malattia legata al lavoro, il 57% bassa, il 19% alta e il 2% mol-to alta.

Poco più della metà (56%) dei lavoratori intervistati ha dichiarato di aver ricevuto informazioni negli ultimi 12 mesi sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro o delle malattie professionali (13% sugli infortuni e 3% sulle malattie professionali). Il 44% non ha ricevuto invece alcuna informazione.

Tra i lavoratori le cui mansioni richiedono l’uso di dispositivi di prote-zione individuale, il 73% li usa sempre quando necessario, il 12% quasi sempre e l’9% a volte. Il 3% riferisce che non gli sono stati forniti.

0. PERCEZIONE DELLA POSSIBILITÀ DI SUBIRE UN INFORTUNIO SUL LAVORO

PERCEZIONE DELLA POSSIBILITÀ DI CONTRARRE UNA MALATTIA CORRELATA AL LAVORO

RICEZIONE DI INFORMAZIONI SULLA SICUREZZA NEGLI ULTIMI 12 MESI

UTILIZZO DEI DISPOSITIVIDI PROTEZIONE INDIVIDUALE

No, per altri motivi3%

6

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI SUBIRE UN INFORTUNIO SUL LAVORO

La percezione del rischio di subire un infortunio è più alta nei lavoratori occupati nei settori di interesse.In particolare la percezione del rischio di subire un infor-tunio è più alta tra i lavorato-ri occupati nell’edilizia, nelle lavorazioni del legno e della carta, nei trasporti e nella me-talmeccanica.

Tra le mansioni, la percezione del rischio di subire un infor-tunio sul lavoro è più alta tra i conducenti, le forze dell’odi-ne, gli operatori sanitari e gli operai.

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI SUBIRE UN INFORTUNIO SUL LAVORO (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5669)

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI SUBIRE UN INFORTUNIO SUL LAVORO ALTA/MOLTO ALTA PER SETTORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5669)

AS

AM

1.

Il 14% dei lavoratori intervista-ti considera assente la possibi-lità di subire un infortunio, il 61% bassa, il 22% alta e il 3% molto alta.

(edilizia, lavorazioni del legno e della carta, agricoltura, trasporti e metal-meccanica)

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Nel pool di Regioni partecipanti al modulo il 27% dei lavoratori intervistati considera la possibilità di subire un infortunio sul lavoro alta o molto alta. Questa percezione è maggiore tra le Regioni del Sud (31%) rispetto a quelle del Nord (25%) e del Centro (26%), differenza significativa sul piano statistico. Tali differenze territoriali si mantengono anche restringendo l’analisi ai soli settori di interesse.

8020 40 600

34RI

32VT

30LT

29RmB

28FR

28RmF

28RmG

25Lazio

24RmH

21RmD

19RmC

18RmA

16RmE

Nelle ASL regionali sono emerse differenze statistica-mente significative per quan-to riguarda la percezione del rischio di subire un infortunio (range dal 16% di RME al 34% di RI).

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI SUBIRE UN INFORTUNIOSUL LAVORO ALTA/MOLTO ALTA PER REGIONE (%)

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI SUBIRE UN INFORTUNIOSUL LAVORO ALTA/MOLTO ALTA PER ASL (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5669)

Romaarea metrop.

21%

Romaprovincia

26%

Altreprovincie

30%

8

Totale: 24,6% (IC 95%: 23,4% - 25,8%)

La percezione del rischio di subire un infortunio è più alta tra i lavoratori: - uomini - dotati di un basso livello di istruzione - con molte difficoltà economiche - stranieri - occupati nei settori di interesse - chiamati a svolgere mansioni manuali - informati sui rischi lavorativi.

Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, queste associazioni si confermano significative, esclusa quella con la cittadinanza. Se si limita l’analisi ai lavoratori con una mansione manuale si confermano le associazioni con sesso, istruzione, difficoltà economiche, settore, aver ricevuto informazioni. Ad oggi non è possibile stimare la percezione del rischio di infortunio legato al lavoro tra i lavoratori che hanno riferito di essersi assentati dal lavoro per infortunio negli ultimi 12 mesi. Sono necessarie ulteriori rilevazioni per raggiungere la numerosità del campione necessaria.

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI SUBIRE UN INFORTUNIO SUL LAVORO ALTA/MOLTO ALTA PER CARATTERISTICHE DEL LAVORATORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5669)

CLASSE D’ETÀ

SESSO

DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

ISTRUZIONE

CITTADINANZA

SETTORI DI INTERESSE

TIPOLOGIA DI MANSIONE*

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI*

*informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro

*Manuale: operaio, artigiano, coll. domestico, operatore socio sanitarioNon manuale esecutiva: impiegato, commerciante, insegnante/professore, infermiere/tecnico sanitario, forze dell’ordine/militariNon manuale dirigenziale: dirigente/datore di lavoro, libero prof., medico

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PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTRARRE UNA MALATTIA

LEGATA AL LAVORO

Il 22% dei lavoratori intervista-ti considera assente la possibi-lità di contrarre una malattia legata al lavoro, il 58% bassa, il 18% alta e il 2% molto alta.La percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta fra i lavo-ratori occupati nei settori di interesse.

2.

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTRARRE UNA MALATTIA LEGATA AL LAVORO (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5641)

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTRARRE UNA MALATTIA LEGATA AL LAVOROALTA/MOLTO ALTA PER SETTORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5641)

In particolare la percezione di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta tra i lavo-ratori occupati nella sanità, nell’edilizia e nei trasporti.

Tra le mansioni la percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta tra gli infermieri, i tecnici sanitari e i conducenti.

(edilizia, lavorazioni del legno e della carta, agricoltura, trasporti e metalmeccanica)

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8020 40 600

27RmG

25RmC

24VT

24LT

21RI

20LAZIO

19RmH

19RmA

19RmF

18FR

18RmB

16RmE

15RmD

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTRARRE UNA MALATTIA LEGATA AL LAVOROALTA/MOLTO ALTA PER REGIONE (%)

Nel pool di Regioni partecipanti al modulo il 20% dei lavoratori intervistati considera la possibilità di contrarre una malattia legata al lavoro alta o molto alta. Questa percezione è maggiore tra le Regioni del Sud (22%) rispetto a quelle del Nord (19%) e del Centro (20%), differenza significativa sul piano statistico. Le differenze territoriali evidenziate si mantengono anche restringendo l’analisi ai soli settori di interesse.

Nelle ASL regionali sono emerse differenze statistica-mente significative per quan-to riguarda la percezione del rischio di contrarre una malat-tia legata al lavoro (range dal 15% di RMD al 27% di RMG).

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTRARRE UNA MALATTIA LEGATA AL LAVOROALTA/MOLTO ALTA PER ASL (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5641)

Romaarea metrop.

19%

Romaprovincia

22%

Altreprovincie

22%

11

Totale: 20,3% (IC 95%: 19,1% - 21,4%)

PERCEZIONE DEL RISCHIO DI CONTRARRE UNA MALATTIA LEGATA AL LAVOROALTA/MOLTO ALTA PER CARATTERISTICHE DEL LAVORATORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5641)

CLASSE D’ETÀ CITTADINANZA

SESSO SETTORI DI INTERESSE

La percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta tra i lavoratori: - con una bassa istruzione - con molte difficoltà economiche - che lavorano nei settori di interesse - che svolgono una mansione manuale - che hanno ricevuto informazioni sui rischi lavorativi e la loro prevenzione

Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, queste associazioni si confermano si-gnificative tranne per avere una bassa istruzione. Se si limita l’analisi ai lavoratori con una mansione manuale, si confermano le associazioni con difficoltà economiche, settore lavorativo, aver ricevuto informazione. Ad oggi non è possibile stimare la percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro fra chi riferisce di essersi assentato dal lavoro per malattia professionale negli ultimi 12 mesi. Sono necessarie ulteriori rilevazioni per raggiungere un’adeguata numerosità del campione.

DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

ISTRUZIONE TIPOLOGIA DI MANSIONE*

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI*

*informazioni su come prevenire le malattie professionali

*Manuale: operaio, artigiano, coll. domestico, operatore socio sanitarioNon manuale esecutiva: impiegato, commerciante, insegnante/professore, infermiere/tecnico sanitario, forze dell’ordine/militariNon manuale dirigenziale: dirigente/datore di lavoro, libero prof., medico

12

INFORMAZIONI SU COME PREVENIREGLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI

Poco più della metà (56%) dei lavoratori intervistati ha di-chiarato di aver ricevuto infor-mazioni negli ultimi 12 mesi sulla prevenzione degli infor-tuni sul lavoro o delle malattie professionali (13% solo sugli infortuni e 3% solo sulle ma-lattie professionali).Il 45% non ha ricevuto invece alcuna informazione, percen-tuale che scende al 33% tra gli addetti occupati nei settori di interesse.

3.

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI SU COME PREVENIREGLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI (%)*Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5628)

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI SU COME PREVENIRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO E/O LE MALATTIE PROFESSIONALI PER SETTORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5628)

* i non so (pari al 2% in tutti i settori e all’1% nei settori di interesse) sono compresi in Nessuna informazione.

A dichiarare di aver ricevuto informazioni sono soprattutto i lavoratori occupati in metal-meccanica e in edilizia.

Tra le mansioni la percentuale di chi ha ricevuto informazioni è maggiore tra i dirigenti, gli operai, gli operatori socio-sa-nitari e i membri delle Forze dell’ordine.

(edilizia, lavorazioni del legno e della carta, agricoltura, tra-sporti e metalmeccanica)

13

8020 40 600

63FR

62RmB

61RmD

61RmF

60RmG

57RmE

56RmA

56Lazio

55RmH

53RI

53VT

45RmC

42LT

100

COME E DA CHI SONO STATE FORNITE LE INFORMAZIONI (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5628)

Le informazioni sono state fornite soprattutto mediante corsi di formazione e mate-riali informativi o opuscoli specifici.

Nelle ASL regionali sono emerse differenze statisti-camente significative nella percentuale di lavoratori che hanno riferito di aver ricevuto informazioni (range dal 42% di LT al 63% di FR).

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI SU COME PREVENIRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO E/O LE MALATTIE PROFESSIONALI PER ASL (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5628)

Romaarea metrop.

56%

Romaprovincia

58%

Altreprovincie

52%

N.B.: Il questionario offriva all’intervistato la possibilità di fornire risposte multiple.

(edilizia, lavorazioni del legno e della carta, agricoltura, trasporti e metal-meccanica)

14

Totale: 55,5% (IC 95%: 54,1% - 57,0%)

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI SU COME PREVENIRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO E/O LE MALATTIE PROFESSIONALI PER REGIONE (%)

Nel pool di Regioni partecipanti al modulo il 56% dei lavoratori intervistati ha ricevuto informazioni su infortuni o malattie professionali. Questa percentuale appare più alta nelle regioni del Nord (58%) e del Centro (57%) ri-spetto a quelle del Sud (52%), differenza significativa sul piano statistico. Le differenze territoriali si mantengono anche restringendo l’analisi ai soli settori di interesse (69% al Nord, 67% al Centro e 62% al Sud).

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI SU COME PREVENIRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO E/O LE MALATTIE PROFESSIONALI PER CARATTERISTICHE DEL LAVORATORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.5628)

CLASSE D’ETÀ

SESSO

DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

ISTRUZIONE

15

La percentuale di informazioni ricevute sulla prevenzione degli infortuni o delle malattie professionali è più alta tra i lavoratori:

- uomini - con un’istruzione medio-alta - senza molte difficoltà economiche - con cittadinanza italiana - occupati nei settori di interesse - con mansioni manuali o non manuale esecutiva

Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, queste associazioni si confermano significative tranne per l’aver una istruzione medio-alta.

CITTADINANZASETTORI DI INTERESSE

TIPOLOGIA DI MANSIONE*

*Manuale: operaio, artigiano, coll. domestico, operatore socio sanitarioNon manuale esecutiva: impiegato, commerciante, insegnante/professore, infermiere/tecnico sanitario, forze dell’ordine/militariNon manuale dirigenziale: dirigente/datore di lavoro, libero prof., medico

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USO DEI DISPOSITIVIDI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

Tra i lavoratori le cui mansioni richiedono l’uso di dispositivi di protezione individuale, il 72% li usa sempre quando ne-cessario, il 13% quasi sempre e l’9% a volte. Il 6% ha dichia-rato di non usarli mai: il 3% perché non gli sono stati for-niti e l’altro 3% per altri motivi.Nei settori di interesse la di-stribuzione della frequenza dell’uso dei dispositivi di pro-tezione individuale è legger-mente superiore rispetto a tutti i settori.

4.

USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (%)*Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.2954)

USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER SETTORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.2954)

* esclusi gli intervistati che hanno riferito che il proprio lavoro non ne richiede l’uso e i non so (pari al 1% in tutti i settori e allo 0,2% nei settori di interesse)

I dispositivi di protezione indi-viduale sono usati in percen-tuali più alte tra i lavoratori nella metalmeccanica e nella sanità.Tra le mansioni i dispositivi di protezione individuale sono usati in percentuale più alta da infermieri e tecnici sani-tari, operatori socio-sanitari e medici.

0

(edilizia, lavorazioni del legno e della carta, agricoltura, tra-sporti e metalmeccanica)

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USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER REGIONE (%)

Nel pool di Regioni partecipanti al modulo il 71% dei lavoratori ha dichiarato di usare sempre i dispositivi di prote-zione. Tale percentuale mostra un gradiente territoriale significativo sul piano statistico (74% Nord, 70% Centro e 66% Sud), che si mantiene anche se si limita l’analisi ai soli settori di interesse (69% Nord, 67% Centro e 62% Sud).

77 77

Nelle ASL regionali sono emerse differenze statistica-mente significative nell’uso dei dispositivi di protezione individuale (range dal 47% di RMA all’83% di RMD).

USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER ASL (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.2954)

Romaarea metrop.

71%

Romaprovincia

75%

Altreprovincie

73%

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L’uso costante dei dispositivi di protezione individuale è più alto nei lavoratori: - con un’istruzione medio-alta - senza difficoltà economiche - con cittadinanza italiana - occupati nei settori di interesse

USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE PER CARATTERISTICHE DEL LAVORATORE (%)Regione Lazio, PASSI 2010-12 (n.2954)

CLASSE D’ETÀ

SESSO

CITTADINANZA

SETTORI DI INTERESSE

Totale: 72,4% (IC 95%: 74,1% - 70,7%)

DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

ISTRUZIONE

AVER RICEVUTO INFORMAZIONI*

PERCEZIONE DEL RISCHIO PERCEZIONE RISCHIO MALATTIA

TIPOLOGIA DI MANSIONE*

*informazioni su come prevenire gli infortuni e/o le malattie professionali

*Manuale: operaio, artigiano, coll. domestico, operatore socio sanitarioNon manuale esecutiva: impiegato, commerciante, insegnante/professore, infermiere/tecnico sanitario, forze dell’ordine/militariNon manuale dirigenziale: dirigente/datore di lavoro, libero prof., medico

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L’uso costante dei dispositivi è fortemente influenzato dall’aver ricevuto informazioni; non appare, invece, esse-re associato alla percezione del rischio di subire un infortunio o di contrarre una malattia professionale. Analiz-zando le variabili indicate nella nota** in un modello di regressione logistica, l’uso dei dispositivi è maggiore tra i lavoratori con cittadinanza italiana e tra chi ha ricevuto informazioni.Ad oggi non è possibile stimare l’uso costante dei dispositivi di protezione individuale tra i lavoratori che riferisco-no di aver subito un infortunio sul lavoro o aver contratto una malattia professionale negli ultimi 12 mesi. Sono

necessarie ulteriori rilevazioni per raggiungere un’adeguata numerosità del campione.

** Variabili inserite nel modello di regressione logistica: classe d’età, sesso, livello d’istruzione, difficoltà economiche riferite, cittadinanza, aver avuto informazioni su come prevenire gli infortuni o le malattie professionali.

Conclusioni

La Sorveglianza Passi si è rivelata un importante strumento per la rile-vazione, nella popolazione, della percezione dei lavoratori sul rischio di subire infortuni nei luoghi di lavoro. In particolare è risultata in grado di evidenziare le differenze tra settori e mansioni per quanto riguarda sia la percezione del rischio sia gli altri aspetti relativi alla prevenzione nei luoghi di lavoro. L’integrazione dei dati Passi con i dati dei sistemi Informativi correnti sulla Sicurezza e la Prevenzione nei luoghi di lavoro contribuirà in modo sostanziale alla conoscenza, valutazione e alla programmazione regio-nale degli interventi efficaci per la loro prevenzione. Inoltre a livello locale, la prossima messa a disposizione dei dati relativi al territorio contribuirà a favorire la collaborazione attiva tra i servizi dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL.

Stampato nel mese di Aprile 2014Stampa a cura dell’ASL di Latina