REPORT PRIMI GERMOGLI DI RIPRESA - eulerhermes.com · Primi germogli di ripresa. ampiamenti...
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2015
www.eulerhermes.it
PRIMI GERMOGLI DI RIPRESASi attenuerà il trend
degli insoluti tra le imprese?
Analisi condotta su regioni e settori
del made in Italy
REPORTMANCATI PAGAMENTIDELLE IMPRESE ITALIANEa cura di Euler Hermes Italia
Nel contesto attuale caratterizzato da previsioni economicheancora incerte per il 2015, la conoscenza del mercato e delleinformazioni rilevanti è un fattore cruciale per aumentarel’efficacia dei processi aziendali di decision making. In particolare le decisioni di credit management possonoessere agevolate da una migliore conoscenza del rischio di credito collegato al proprio portafoglio clienti (ed ai loro ordini).La delicatezza del tema è riflessa dalle statistiche legate ailivelli di insolvenza aziendale: a dicembre 2014 le aziende inItalia che hanno avviato le procedure concorsuali sono circa15.600, +10% rispetto all’anno precedente. È ormai chiaro atutti che la solidità e, fortunatamente, in alcuni casi anche lacrescita delle imprese italiane è fortemente legata adun’attività commerciale disegnata dalla Direzione Generale eCommerciale congiuntamente con la Direzione Finanziaria.Mai come oggi una vendita si può considerare conclusa solodopo l’effettivo pagamento da parte del cliente. La sceltaattenta dei settori, delle regioni, dei Paesi ed infine dei singoliclienti cui offrire i propri prodotti e servizi diventa, oggi,assolutamente critica per la solidità delle aziende italiane. ICredit Manager (così come i legali, gli imprenditori, iresponsabili marketing e commerciali) devono quindi poterdisporre di tutti gli strumenti indispensabili per la correttagestione del credito tra cui informazioni commercialiaggiornate, significative e facilmente accessibili.
Per aiutare le proprie aziende clienti a valutare il rischio di credito, Euler Hermes Italia ha decisodi condividere l’ampia conoscenza del mercato,ottenuta grazie all’esperienza ultradecennale e alla leadership mondiale nell’assicurazione delcredito, fornendo un osservatorio dei mancatipagamenti per settore, per regioni e per province.
I dati contenuti nel Report sui Mancati Pagamenti delleImprese Italiane, estratti dal database proprietario EulerHermes, sono in grado di supplire ad alcuni limiti derivantidalle informazioni provenienti da altre fonti, grazie a:• elevato grado di aggiornamento;• rappresentatività - l’elevata copertura di mercato di Euler
Hermes Italia ne garantisce la corrispondenza con ifenomeni in atto nel complesso dell’economia italiana;
• comprensibilità - tutti i dati sono elaborati sotto forma diindici e percentuali, accompagnati da un commentoesplicativo;
• affidabilità - per l’impiego di metodologie solide e larobustezza dei database impiegati.
In tutti i report settoriali, infine, l’analisi dei dati interni èsupportata e integrata da una presentazione di dati esterni,di tipo sia quantitativo che qualitativo, di fonte istituzionale(Banca d’Italia, Istat, Camere di Commercio e Associazioni dicategoria). Si rileva che il report è stato redatto sulla base di previsioni del Pil pari a +0,3% per il 2015, previsioni chepotrebbero essere ulteriormente riviste nei primi mesidell’anno. Confidando nell’utilità del Report, Euler Hermes Italia si auguradi aver fornito un valido supporto per le vostre decisionistrategiche.
Buona lettura!
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Il Report Mancati Pagamentidelle Imprese Italiane:gli obiettivi e i contenuti
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Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
La ripresa globale resta fragile, senza grandi accelerazioni in vista. Lacrescita del Pil mondiale è stata recentemente rivista al ribasso per il2015 a + 2,8% in termini reali (dopo il +2,5% nel 2014), sotto il 3%per il quarto anno consecutivo e ben al di sotto rispetto ai trend pre-crisi, mentre il commercio mondiale dovrebbe leggermente risalire,poco meno di un punto percentuale, dal +3,3% del 2014 al +4,0% del2015 (rispetto al +7,8% della media 2002-2007). Per la Cina, ilprincipale motore mondiale, si prevede una crescita al 7,3%, il datopiù basso degli ultimi 25 anni. Il Paese continuerà a concentrarsi sullacrescita guidata dal mercato interno, riducendo in maniera crucialegli investimenti eccessivi e le sovraccapacità. Le economie emergenti avranno una leggera espansione del 3,9% nel2015, dopo il 3,8% del 2014. Con un prezzo del petrolio che dovrebberestare intorno ai 60 dollari al barile nel 2015, alcune nazionipotranno trarne benefici in termini di risparmi sulle bolletteenergetiche come India e Cina, mentre gli esportatori, ad esempio iPaesi del Golfo, dovranno adattarsi ad introiti più bassi ed essereselettivi sugli investimenti e la spesa pubblica. In Europa, le recentimisure varate dalla BCE, seppur arrivate in ritardo rispetto a quelleintraprese dalla Federal Reserve o dalla Bank of England garantirannoun impatto positivo seppur modesto all’intera Eurozona: +0,5% e+0,3% di crescita addizionale rispettivamente del Pil e dell’inflazionenei prossimi 12-18 mesi. L’Eurozona quindi crescerà nel 2015dell’1,1%, il valore più elevato degli ultimi quattro anni. Anche in Italia il Pil dovrebbe rimbalzare leggermente nel 2015(+0,3%) dopo l’ennesimo calo del 2014 (-0,4%). L’export consolida lasua crescita grazie a un esercito di 214mila imprese esportatrici,aumentate di oltre 2mila unità nell’ultimo anno. Nel 2015 sono attesioltre 10 miliardi di export addizionale provenienti dai Paesiemergenti dell’Europa Orientale, dalla Germania, Francia e USA, eprincipalmente nella meccanica, tessile, food e la chimica. Bisognatenere conto del perdurare delle sanzioni sulla Russia, ma le imprese
italiane hanno già intrapreso un percorso di delocalizzazione deimercati sui quali esportare il made in Italy. In aumento è anchel’indice di fiducia delle imprese e delle famiglie che farà ritornare interreno positivo l’indicatore dei consumi. Gli investimenti rimangonola via principale per la crescita del Pil nazionale. La redditività delleimprese ha perso quasi 5 punti percentuali dal 2007 e si attesta al39%. Se i prezzi del petrolio rimarranno bassi, l’euro debole el’inflazione risalirà grazie alla politica della BCE, ci si attende che imargini delle società non finanziarie possano raggiungere il lorolivello pre-crisi in 3-5 anni di tempo. Tuttavia, si stima che sarannonecessari più di 10 anni per colmare il gap di investimenti (60miliardi di euro dal 2007) e che gli stessi non ritorneranno in terrenopositivo prima del 2016. La crescita sarà comunque lentaconfermandosi uno dei veri ostacoli per la ripresa futura del Paese.Con questo scenario quindi non c’è sorpresa quando si tratta dicontrazione del credito alle società non finanziarie. Circa 96 miliardidi euro sono stati persi dal 2011, di cui 21 solo nel 2014. Questo è ilsecondo calo più forte registrato nella zona euro dopo la Spagna.Tuttavia, ci sono segnali di una stabilizzazione delle condizioni delcredito negli ultimi mesi che dovrebbe progressivamente migliorarenel secondo semestre 2015 grazie al quantitative easing della BCE.Rimangono inoltre forti i vincoli dal rialzo dei tassi di interesse reali inconseguenza al calo dell’inflazione. Le Pmi italiane pagano infatti al4,5% il tasso di interesse per un prestito bancario da 1 a 5 annirispetto a meno del 3% per una Pmi francese o tedesca. Di conseguenza, i giorni di incasso di un credito (DSO)continueranno ad essere utilizzati in sostituzione dei finanziamentibancari, come evidenziato dai numeri. Si teme che questo possacontinuare e diventare una “normalità”, una sorta di “scontocommerciale” concordato tra le aziende al fine di vendere i prodotti.In media in Italia nel 2014 si sono incassati crediti a 116 giorni. Isettori più impattati sono l’edilizia e prodotti chimici con DSO
L’EDITORIALE
Primi germogli di ripresa
ampiamenti superiori alla media nazionale.Nel 2015 comunque i giorni di incasso di uncredito sono attesi in lieve attenuazione. Anche gli indici dei mancati pagamenti a fine2014 riflettono una situazione di lentotrascinamento della crisi sebbene le variazionisiano differenti per regioni e settori. Sia lafrequenza (numero dei mancati pagamenti)che la severità (l’importo medio dei mancatipagamenti) mostrano nel mercato domesticoun trend in contrazione rispettivamente del30% e del 16% rispetto all’anno precedente. Ilcalo della numerosità dei mancati pagamentiperò deve essere inquadrato in un generalerallentamento dell’economia nazionale intermini di riduzione degli scambicommerciali, impoverimento del tessutoindustriale che dura da diversi anni e a unpersistente credit crunch sia nei rapporti congli istituti finanziari che tra le aziende. Aquesto si aggiunge in parte anche il fenomenodeflattivo che impatta sui valori nominali deglistessi scambi. Anche la severità si contrae mase la stessa venisse riportata rispetto ai valoripre-crisi, si scopre che sul mercato interno ilcosto di un insoluto è del 63% superiorerispetto ai valori del 2007. Un’ulteriorespiegazione del fenomeno può quindi esseredata considerando la forte concentrazione delrischio solo su poche aziende con unaconseguente bassa capacità didiversificazione.Il mercato export invece presenta l’indicatoredi frequenza in contrazione del 16% mentrequello della severità pressoché stabile (+1%).L’export in qualche modo presenta buoneopportunità di business con i partner storicidelle imprese italiane anche se ildeterioramento dell’economia europea hafinito con l’impattare negativamente suitempi di pagamento ed anche sugli stessiinsoluti. Il rischio di insolvenza delle controparti estere nel 2015 ècomunque atteso in attenuazione ad eccezione di alcuni Paesidell’Europa dell’Est come Russia, Repubblica Ceca e Polonia e degliemergenti Brasile e Cina. Entrando nel dettaglio regionale, la Valled’Aosta è l’unica regione che ha ancora entrambi gli indicatori deimancati pagamenti in accelerazione mentre Toscana e Trentino AltoAdige raddoppiano la severità degli importi. Nella metà delle regioni
Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
ITALIA 2014 2015 2016
Pil -0,4 0,3 0,8Spesa per consumi 0,3 0,6 0,9Spesa pubblica -0,3 -0,5 -0,3Investimenti -2,5 -0,3 0,6Stock * -0,5 -0,1 0Esportazioni +1,8 +2,6 +3,3Importazioni +0,3 +1,9 +2,8Esportazioni nette * +0,4 +0,3 +0,3
Spesa corrente ** 27 29 35Spesa corrente (% sul Pil) +1,7 +1,8 +2,1
Tasso di occupazione -0,3 -0,2 0Tasso di disoccupazione +12,6 +12,6 +12,3Salari +0,1 0 0Inflazione +0,2 -0,2 +0,5
Saldo delle amministrazioni pubbliche ** -51 -51 -47Saldo delle amministrazioni pubbliche (% sul Pil) -3,2 -3,1 -2,9Debito pubblico (% del Pil) 132,1 133,2 133,4Pil nominale ** 1.617 1.620 1.642
Variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a meno che diversamente indicato.* Contributo alla crescita del Pil** Miliardi di euro Fonte: Euler Hermes
I giorni medi di incasso di un credito per settore
48 56 6275 75 73
91 89 8796 92 87 100 105 98
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Soglia massima
pagamenti UE
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2014 2015
italiane i trend dei debiti non onorati risultano in contrazione sia perla frequenza che per la severità. Nei settori le difficoltà maggiori sononelle commodities e nella carta mentre sui mercati esteri meccanicae siderurgia continuano a registrare un deciso incremento dellaseverità degli insoluti.
Ufficio Studi Euler Hermes
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Legenda indicatori
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Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
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Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
Principali indicatorianalizzati
Punti di forzadello studio
Base di riferimento 2007
Il Rapporto:• analizza in anticipo il trend del ciclo economico;• fotografa in modo analitico lo stato di salute dei segmenti produttivi fondamentali;• elimina il rischio di scelte approssimative;• scandisce i tempi della competitività.
FREQUENZA
Banca Dati:
Il monitoraggio giornaliero dei pagamenti della banca dati Euler Hermes Italia raccoglie circa
450MILA IMPRESE ITALIANE
MIX DI INFORMAZIONI PUBBLICHE E PROPRIETARIE1
Elevato grado di aggiornamento
2Rappresentatività (elevata copertura di mercato di Euler Hermes Italia)
3Comprensibilità (i dati sono elaborati sotto forma di indici e percentuali)
4Affidabilità (metodologia solida e robustezza dei database impiegati)
SEVERITÀ
FREQUENZAnumero dei mancati pagamenti
SEVERITÀimporto medio dei mancati pagamenti
DOMESTIC - EXPORT
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DOMESTIC - EXPORT
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Trend Mancati Pagamentidelle Imprese
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2014 > 2013 2014 > 2007
Frequenza Severità Frequenza Severità
DOMESTIC -30% -8% -63% +63%EXPORT -16% +1% -71% +57%
TrendMancati Pagamenti
Domestice Export
Fonte: Banca Dati Euler Hermes Italia
(2007-2014; var. % anno su anno)
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(2007-2014; var. % anno su anno)
DOMESTIC
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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
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3230
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2007 definito anno pre-crisi
Il meteo dei Mancati Pagamenti
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Oltre al dato tendenzialedei mancati pagamenti,abbiamo esaminato settorie regioni anche dal punto divista dei livelli di rischiosità,tramite un’iconografia ditipo meteorologico.
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(var. % 2014 su 2013)
DOMESTIC(var. % 2014 su 2013)
EXPORT
(var. % 2014 su 2013)
REGIONI
Il meteo per Regione
Il meteo per Settore
•ITALIAExport
ITALIADomestic––---–•
AUTOMOTIVE • • EDILIZIA
• CHIMICA
• SIDERURGIA•–––––––––– SISTEMA CASATRASPORTI •
S: SeveritàF: Frequenza
•TESSILE
• FOOD
ELETTRONICA •
ELETTRONICA •
CARTA •
COMMODITIES •
•MECCANICA
AUTOMOTIVE •• EDILIZIA
CHIMICA •
•SIDERURGIA
• SISTEMA CASA
TRASPORTI •
TESSILE •
FOOD •
• CARTA
COMMODITIES • • MECCANICA
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•TRENTINO A.A.
• ITALIA
VENETO ––––––––––• •–––––––––– FRIULI V.G.
LOMBARDIA •
VALLE D’AOSTA •
EMILIA ROMAGNA •
TOSCANA •
MARCHE•
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CAMPANIA ––––––––––•
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• SARDEGNAUMBRIA •
•–––––––––– BASILICATA•–––––––––– SICILIA
• –––––––––– LIGURIAPUGLIA ––––––––––••–––––––––––––––––––– PIEMONTE
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Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
Dove costa di piùin Italia il mancatopagamentonel 2014
L’importo medio in Italia dei mancati pagamenti, a fine 2014,si attesta a 21.000 euro, in lieve calo rispetto al dato 2013 masuperiore del 63% rispetto ai valori pre-crisi del 2007. Ana-lizzando le regioni, sono sei quelle che si trovano al disopradella soglia media. In ordine di grandezza per importi medidegli insoluti ci sono il Trentino, la Toscana, l’Umbria, il FriuliVenezia Giulia, le Marche e il Veneto. Il Trentino e la Toscanasono però le regioni che hanno accusato in assoluto il livellodegli insoluti più elevati e rispettivamente nelle province diTrento, Lucca e Livorno. A contribuire a questa performancenegativa, come si può vedere nel grafico dei settori, sonostate le commodities, con la distribuzione petrolifera e ilcomparto cartario. Tra i settori nel mercato domestico, vanno
segnalati anche la chimica, la siderurgia e il food che supe-rano la soglia media. Nei mercati export, l’importo mediodell’insoluto sale a 23.000 euro e sebbene in contrazionerispetto al dato 2013, il valore resta il 57% più elevato ri-spetto al pre-crisi. Sul fronte estero la chimica supera ampiamente i 50.000euro così come le commodities che continuano il trend dicrescita della severità cominciato negli anni precedenti. Si-derurgia e meccanica seguono con insoluti medi impor-tanti insieme al sistema casa e carta. Food ed elettronicaentrambi si posizionano sopra l’importo medio del man-cato pagamento. Automotive è il settore con l’insolutomedio più basso.
Importo medio dei Mancati Pagamenti - REGIONI dati in Euro
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Importo medio dei Mancati Pagamenti - SETTORI, Domestic dati in Euro
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21milaimporto medioDOMESTIC
Importo medio dei Mancati Pagamenti - SETTORI, Export dati in Euro
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40mila
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Auto
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23milaimporto medioEXPORT
21.000 euroL’importo medio
dei mancati pagamentiregistrato in Italia
23.000 euroL’importo medio
dei mancati pagamentiregistrato
sui mercati esteri
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Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
TRENTINO ALTO ADIGE
-27%+100%LOMBARDIA
-38%-37%
PIEMONTE
-40%-32%
FREQUENZA
SEVERITÀ
LIGURIA
-35%+24%
TOSCANA
-32%+100%
UMBRIA
-42%+38%
LAZIO
-29%-54%
CAMPANIA
-14%-25%SARDEGNA
-49%+29%
BASILICATA
-8%-11%
SICILIA
-24%-14%
CALABRIA
-20%+17%
EMILIA ROMAGNA
-26%-52%
MARCHE
-37%0%
ABRUZZO
-45%-15% MOLISE
-32%-8%
PUGLIA
-34%-31%
VALLE D’AOSTA
+78%+41%
VENETO
-24%+4%
FRIULI VENEZIA GIULIA
-7%+2%
(var. % 2014 su 2013)
ITALIA 2014 > 2013
Frequenza SeveritàDOMESTIC -30% -8%EXPORT -16% +1%
La mappa regionale dei mancati pagamenti
REGIONI
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Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
Il rallentamento della crescita, registrato in Italia negli ultimianni, ha finito per accentuare le differenze fra le diverse areegeografiche del Paese. Il Pil delle regioni del Mezzogiorno è ca-lato del 13,5% tra il 2007 e il 2013 con un impatto maggioresulle imprese più piccole. Nel 2013 il Pil pro-capite del Mezzo-giorno è stato pari al 56,6% della media del Centro Nord e leprevisioni di chiusura del 2014 fanno prevedere un ulteriore al-largamento di questo gap.
L’export continua ad essere il driver della crescita per i principalidistretti industriali che hanno seguito trend di crescita diversi-ficati. Da un lato c’è stato l’incremento dell’export verso Usa eSpagna mentre dall’altra parte la crisi russo-ucraina ha influitonegativamente sulle vendite all’estero, costando alle impresecirca 350 milioni di euro solo nei primi nove mesi del 2014.
Nello stesso periodo, l’export italiano nella sua totalità è cre-sciuto dell’1,4%. Nello specifico, l’Italia Nord-orientale ha regi-strato la maggiore crescita a livello tendenziale (+3%). Alle suespalle, con incrementi più contenuti, seguono le regioni delCentro, del Sud, e dell’Italia Nord-occidentale. Sono crollate, in-vece, le esportazioni delle regioni insulari.
Tra le regioni che sostengono maggiormente l’export nazio-nale, l’Emilia-Romagna occupa la prima posizione (+4,2%), da-vanti a Piemonte, Veneto, Marche e Toscana. Risultano in forteespansione anche le vendite all’estero di Liguria, Molise, Pugliae Valle d’Aosta.
L’analisi per settore merceologico dei flussi mostra che un rile-vante impulso proviene dai forti incrementi delle vendite all’esterodi autoveicoli prodotti in Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo.
Al contrario, la contrazione delle vendite di metalli di base e pro-dotti in metallo provenienti da Toscana e Piemonte e di prodottipetroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio, ha contribuito afrenare l’export nazionale per quasi un punto percentuale.
Analizzando le Regioni sul fronte mancati pagamenti, la Vald’Aosta è l’unica a far registrare un’accelerazione su entrambigli indicatori e rispettivamente del 78% nella frequenza degliinsoluti e del 41% nella severità. Toscana e Trentino Alto Adigehanno invece raddoppiato il valore medio del mancato paga-mento, a causa soprattutto di forti insoluti nel settore della di-stribuzione petrolifera. Sempre in Toscana si sommano inoltrele difficoltà del comparto cartario. Lazio ed Emilia Romagna se-gnano un trend in decisa contrazione su entrambi gli indicatorimostrando un segnale di ripresa. L’importo medio del debitoonorato, nonostante la riduzione registrata nel 2014, è ancorapiù elevato rispetto ai livelli pre-crisi del 2007 e in alcuni casiraggiunge livelli doppi.
2014 > 2013 2014 > 2007
Frequenza Severità Frequenza Severità
Trentino A.A. -27% +100% -72% +100%Veneto -24% +4% -56% +26%Friuli V.G. -7% +2% -30% +55%Lombardia -38% -37% -53% +28%Piemonte -40% -32% -63% +7%Valle d’Aosta +78% +41% -47% -16%Emilia Romagna -26% -52% -49% +16%Liguria -35% +24% -70% +46%Toscana -32% +100% -65% +100%Marche -37% 0% -58% +100%
2014 > 2013 2014 > 2007
Frequenza Severità Frequenza Severità
Umbria -42% +38% -63% +100%Lazio -29% -54% -63% -2%Abruzzo -45% -15% -70% +18%Molise -32% -8% -63% +100%Puglia -34% -31% -70% +14%Campania -14% -25% -67% +13%Basilicata -8% -11% -55% +3%Calabria -20% +17% -67% +26%Sicilia -24% -14% -70% +40%Sardegna -49% +29% -81% +80%
Fonte: Banca Dati Euler Hermes Italia
Mancati Pagamenti per Regione
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SETTORI
Euler Hermes Italia Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane
Dopo un inizio dell’anno che lasciava ben sperare, nellaseconda parte del 2014 tutti i principali indicatorimacroeconomici sono ritornati al di sotto dello zero.
Nel mese di novembre il fatturato dell’industria, al nettodella stagionalità, ha registrato una flessione dello 0,6%rispetto a ottobre, dovuta ad andamentiopposti sul mercato interno (-1,2%) e suquello estero (+0,6%). L’incrementotendenziale più rilevante si è registrato nella fabbricazione di mezzi di trasporto(+16,6%), mentre la maggiore diminuzionedelle attività manifatturiere ha riguardato lafabbricazione di coke e prodotti petroliferiraffinati (-8,3%).
Nel confronto con il novembre 2013, l’indicegrezzo degli ordinativi ha segnato unavariazione negativa del 4,1%. La flessione maggiore si è osservata nellafabbricazione di mezzi di trasporto (-18,5%),mentre l’incremento più rilevante è statoregistrato nella fabbricazione di macchinarie attrezzature (+3,4%).
Nella media dei primi undici mesi dell’annola produzione nelle costruzioni è diminuitadel 7,1% rispetto allo stesso periododell’anno precedente. A novembre 2014 icomparti che hanno registrato i maggioriaumenti tendenziali di produzioneindustriale sono stati quelli dellafabbricazione di computer, prodotti dielettronica ed ottica, apparecchielettromedicali, apparecchi di misurazione eorologi (+6,0%), della fabbricazione deimezzi di trasporto (+4,8%), delle industrietessili, abbigliamento, pelli e accessori(+1,9%). Le diminuzioni maggiori sono stateregistrate nei comparti della fabbricazionedi apparecchiature elettriche
e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-12,0%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (-7,8%) e della fabbricazione di coke e prodottipetroliferi raffinati (-7,4%).
Nei primi undici mesi del 2014, le vendite al dettagliosono diminuite dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del2013. Le vendite di prodotti sia alimentari sia nonalimentari hanno segnato una flessione dell’1,3%. Conriferimento alla forma distributiva, nel confronto con ilmese di novembre 2013, le vendite hanno segnato una
2014 > 2013 2014 > 2007
Frequenza Severità Frequenza Severità
Automotive -57% -33% -62% +13%Edilizia -42% -31% -62% +2%Commodities -29% +82% -28% +100%Meccanica -20% -36% -24% -17%Chimica -45% -15% -56% +16%Carta -4% +100% -38% +100%Trasporti -57% -25% -57% -18%Tessile -19% -5% -70% -3%Siderurgia -47% -36% -29% +5%Sistema Casa -25% -33% -53% -9%Food -16% -17% -34% +12%Elettronica -26% -8% -62% -8%
Domestic
2014 > 2013 2014 > 2007
Frequenza Severità Frequenza Severità
Automotive -12% -33% -26% -45%Edilizia -35% -31% -56% +5%Commodities -1% +99% -44% +87%Meccanica +1% +100% -42% +36%Chimica -26% +19% -59% +78%Carta -41% +38% -82% +2%Trasporti -4% -52% +100% -9%Tessile -6% +34% -79% +8%Siderurgia +29% 0% +6% +11%Sistema Casa -36% +94% -74% +51%Food -24% +12% -36% +14%Elettronica -21% -45% -54% -8%
ExportFonte: Banca Dati Euler Hermes Italia
Fonte: Banca Dati Euler Hermes Italia
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flessione sia per le imprese della grande distribuzione (-1,0%) sia, in maniera più significativa, per quelleoperanti su piccole superfici (-3,4%).
L’avanzo commerciale complessivo a novembre haraggiunto i 37,1 miliardi (era di 25,8 miliardi nello stessoperiodo dell’anno precedente) con una crescitatendenziale dell’export (+1,6%; +2,2% al netto deiprodotti energetici). L’import è risultato invece ancora incalo, contribuendo a spingere verso i 40 miliardi di euro ilsaldo positivo della bilancia commerciale.
Nel 2014, rispetto al 2013, le esportazioniverso i paesi extra Ue sono risultatesostanzialmente stabili (-0,1%) mentre leimportazioni in forte calo (-5,4%). Alnetto dell’energia, entrambi i flussi hannopresentato dinamiche positive,rispettivamente pari a +1,0% e +4,6%.Nell’intero anno il surplus ha raggiunto 28,1miliardi, a fronte dei 19,6 miliardi del 2013.
Eppure, tra le prime 10 aree superspecializzate della Ue, sei sono italiane equattro tedesche: guidano Bergamo eBrescia, dietro c’è Wolfsburg. Lametalmeccanica è il settore trainantedelle province del Nord vincenti, seguono
chimica e gomma-plastica. Mezzi di trasporto, macchine emoda hanno registrato i maggiori incrementi della variazionecomplessiva di export italiano in quote percentuali.
Ciò dà un’idea del livello di eccellenza raggiunto daalcune aree produttive italiane. Il recupero però è lento, ei ricavi 2016 saranno superiori solo del 3% rispetto allivello pre-crisi. In media le filiere hanno recuperatoredditività, ma i risultati migliori sono stati raggiunti perle fasi a maggior valore aggiunto. Continuano invece asoffrire le prime lavorazioni.
2014 vs 2013
2014
vs 2
007
100%
80%
60%
40%
20%
0%
-20%
-40%
-60%
Trasporti
-60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 100%
EdiliziaSiderurgia Tessile
Food
Carta
Chimica
Elettronica
Automotive
Commodities
Sistema Casa
Meccanica
Severità dei Mancati Pagamenti per Settore - Export
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Mezzi di trasporto, elettronica,chimica/plastica e metallurgiadovrebbero tenere bene le posizioni,agevolati dalla debolezza dei prezzi, daglistimoli valutari e monetari e dallapossibile soluzione di problematichestrutturali. Ancora in difficoltà i compartiestrattivo, petrolifero/energetico e legno,carta e stampa, poiché dipendono dallaripresa globale dell’economia edall’andamento dei mercati a valle. Glialtri settori (alimentare, moda,farmaceutica, macchinari) rappresentanolo zoccolo duro della produzione delmade in Italy e la loro performancedipenderà molto dall’andamento dialcuni mercati chiave all’estero, in quanto non si potràcontare su rilevanti inversioni di tendenza del mercatointerno.
Andando ad analizzare il trend dei mancati pagamenti persettore si evidenzia come in Italia l’andamento siageneralmente in miglioramento con due eccezioni:commodities e carta. Per la prima, le difficoltà si sonoregistrate nella distribuzione petrolifera che sta soffrendo
la volatilità dei prezzi e l’eccesso di produzione mentrenel caso del settore cartario, l’intero comparto stasoffrendo a causa della bolletta energetica che ne riducela competitività. Sui mercati esteri invece è la meccanicail settore italiano con la maggiore propensione all’exportche evidenzia un raddoppio della severità. Le difficoltà più significative si sono registrate nei paesidell’Europa dell’Est. Anche commodities e sistema casasoffrono anche loro sul fronte degli insoluti medi.
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2014 vs 201320
14 vs
200
7
20%
15%
10%
5%
0%
-5%
-10%
-15%
-20%
Trasporti
-40% -35% -30% -25% -20% -15% -10% -5% 0%
Edilizia
Siderurgia
Tessile
Food
Chimica
Elettronica
Automotive
Sistema Casa
Meccanica
Severità dei Mancati Pagamenti per Settore - Domestic
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QUOTE DI MERCATO 2013Volume totale del Mercato:
6,2 MILIARDI €
Il Mercato dell’Assicurazione Crediti
IN ITALIA
Fonte: ICISA Fonte: ANIA •–––––––––– EHI
49%•–––––––––– EH
34%
DATI SALIENTI EH ITALIA 2013
FONTI
Banca Dati Euler Hermes ItaliaIstat
UnioncamereCamere di Commercio
Banca d’ItaliaCgia di Mestre
PrometeiaFonti istituzionali
Associazioni di categoriaQuotidiani nazionali
Finito di stampare a febbraio 2015
Progetto grafico e realizzazione editoriale
R E P O R TMancati Pagamenti delle Imprese Italiane
2015
Euler Hermes Italia
via Raffaello Matarazzo, 1900139 Roma - Italia
viale Enrico Forlanini, 2320134 Milano - Italia
www.eulerhermes.it
Numero verde800 88 77 00
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