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1 Settore Sviluppo Economico Servizi alle Imprese Semplificazione Amministrativa Politiche del Lavoro Formazione Professionale e Istruzione Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia Servizi per l’impiego Report mercato del lavoro in provincia di Pavia 1° trimestre 2013 - 1° trimestre 2014 Giugno 2014

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Settore Sviluppo Economico

Servizi alle Imprese Semplificazione Amministrativa

Politiche del Lavoro Formazione Professionale e Istruzione

Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia

Servizi per l’impiego

Report mercato del lavoro in provincia di Pavia 1° trimestre 2013 - 1° trimestre 2014

Giugno 2014

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Premessa Il report sul mercato del lavoro fornisce alcune indicazioni di carattere generale relative all’andamento occupazionale registrato nella provincia di Pavia nel 1° trimestre 2014. Oggetto di analisi sono i dati amministrativi di competenza dei Centri per l’Impiego relativi alle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro effettuate dai datori di lavoro nel territorio provinciale. Le comunicazioni obbligatorie generano una fonte informativa contenente i dati relativi agli avviamenti, proroghe, trasformazioni e cessazioni di rapporto di lavoro che i datori di lavoro devono obbligatoriamente comunicare alle istituzioni competenti. Dai dati raccolti è possibile ricavare informazioni riguardanti le dinamiche del mercato del lavoro dal punto di vista della domanda, dell’offerta e delle tipologie contrattuali utilizzate. Al fine di fornire ulteriori spunti interpretativi, la trattazione si sviluppa con l’analisi quantitativa del flusso dei lavoratori in stato di disoccupazione, del flusso dei lavoratori inseriti in lista di mobilità e la quantificazione del numero di ore di cassa integrazione autorizzata durante il trimestre considerato. I dati pubblicati nel presente report sono definiti “in progress”, pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. A partire dall’anno 2013 i dati relativi ad avviamenti e cessazioni, contrariamente a quanto pubblicato nei rapporti precedenti, sono comprensivi anche dei dati relativi al settore della Pubblica Amministrazione.

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ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE

Avviamenti Le comunicazioni obbligatorie riferite al 1° trimestre 2014 hanno registrato complessivamente un numero di avviamenti pari a 16.830 unità, di cui il 50,4% riferiti a personale di genere maschile ed il 49,6% a personale di genere femminile. Rispetto al 1° trimestre 2013 si evidenzia un incremento delle comunicazioni di avviamento pari al 7,9%. Tab. 1 – Avviamenti

Avviamenti I trim. 2013 Avviamenti I trim. 2014 Variazione % M F Totale M F Totale M F Totale 7621 7972 15593 8354 8476 16830 9,6% 6,3% 7,9%

Avviamenti per settore economico Il terziario (commercio e servizi) con una percentuale pari al 68,5% sul totale degli avviamenti rappresenta il settore più attivo, seguito dall’industria (15,2%), dall’agricoltura (11,3%) e dalle costruzioni (4,9%). Il confronto per macro settori con il 1° trimestre 2013 evidenzia un discreto incremento delle comunicazioni di avviamento sia nel terziario (+13,5%) che nel settore agricolo (+5,9%) mentre in calo risultano gli avviamenti sia nel settore industriale (-7,5%) che in quello delle costruzioni (-3,9%) (tab.2). Tab. 2 – Avviamenti per settore di attività

Avviamenti I trim. 2013 Avviamenti I trim. 2014 variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante 7 4 11 0,1% 3 7 10 0,0% -9,1% Agricoltura 1299 489 1788 11,5% 1419 475 1894 11,3% 5,9% Industria 1900 874 2774 17,8% 1787 778 2565 15,2% -7,5% Costruzioni 822 42 864 5,5% 774 56 830 4,9% -3,9% Terziario 3593 6563 10156 65,1% 4371 7160 11531 68,5% 13,5% Totali 7621 7972 15593 100% 8354 8476 16830 100% 7,9% Percentuali 48,9% 51,1% 100% 49,6% 50,4% 100%

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Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali

avviamenti per settore di attività

1° trim 2013

1° trim 2014

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Avviamenti per tipologia contrattuale In relazione alla tipologia contrattuale, il 69,7% degli avviamenti è costituito da rapporti di lavoro a tempo determinato (comprensivi dei rapporti di lavoro interinale), mentre i contratti a tempo indeterminato registrano una percentuale pari al 19,7%. A seguire i contratti di lavoro parasubordinato con l’8,9% ed i contratti di apprendistato/inserimento con l’1,7%. La riforma del mercato del lavoro, limitando considerevolmente i casi di utilizzo dei rapporti di lavoro intermittente, ne ha praticamente azzerato l’utilizzo come evidenziato nella tabella sottostante. Il lavoro interinale, con 2439 avviamenti, rappresenta oltre il 20% dei contratti stipulati a tempo determinato (tab. 3). Si specifica che il termine “lavoro parasubordinato” presente in tabella raggruppa una serie di contratti quali il lavoro a progetto/collaborazione coordinata e continuativa, il contratto di agenzia, l’associazione in partecipazione con apporto di attività lavorativa, il lavoro occasionale, il lavoro autonomo nello spettacolo. Tab. 3 – Avviamenti per tipologia contrattuale

Rapporto di lavoro M % F % Totali % Apprendistato/inserimento 157 1,9% 123 1,5% 280 1,7% Lavoro a tempo determinato (*) 5492 65,7% 6245 73,7% 11737 69,7% Lavoro a tempo indeterminato 1968 23,6% 1349 15,9% 3317 19,7% Lavoro intermittente 0 0% 0 0% 0 0% Parasubordinato 737 8,8% 759 9,0% 1496 8,9% Totali 8354 100% 8476 100% 16830 100% (* ) di cui lavoro interinale 1124 1315 2439 Percentuali 49,6% 50,4% 100%

avviamenti per tipologia contrattuale

Apprendistato/inserimento

Lavoro a tempo determinato

Lavoro a tempo indeterminato

Lavoro intermittente

Parasubordinato

Rispetto al 1° trimestre 2013 si registra un sostanziale incremento nell’utilizzo dei contratti a tempo indeterminato (+18,7%) e dei contratti di lavoro parasubordinato (+12%); in aumento anche l’utilizzo dei contratti a tempo determinato (+6,3%) e dei contratti di apprendistato/inserimento (+0,4%).Il lavoro intermittente, come già accennato nel paragrafo precedente, risulta praticamente azzerato, mentre il lavoro interinale, visto come un “di cui” dei contratti stipulati a tempo determinato, registra una sostanziale stabilità (tab.4).

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Tab. 4 – Avviamenti per tipologia contrattuale

Rapporto di lavoro Avv. I trim. 2013 Avv. I trim. 2014 Diff. v. ass. Var. % Apprendistato/inserimento (r) 279 280 1 0,4% Lavoro a tempo determinato (*) 11042 11737 695 6,3% Lavoro a tempo indeterminato 2794 3317 523 18,7% Lavoro intermittente 43 0 -43 -100% Parasubordinato 1336 1496 160 12,0% Totali 15593 16830 1237 7,9% (* ) di cui lavoro interinale 2440 2439 -1 0,0%

Avviamenti per area territoriale Gli avviamenti per area territoriale sono da considerarsi in base all’ubicazione della sede operativa dell’azienda (luogo di lavoro) e del relativo Centro per l’Impiego territorialmente competente; nello specifico il 42,7% degli avviamenti si distribuisce nella zona del Pavese, il 31,2% nella zona dell’Oltrepò Pavese ed il restante 26,1% nella zona della Lomellina (tab. 5). Tab. 5 – Avviamenti per area territoriale e Centro Impiego di competenza

Centro Impiego M % F % Totali %

Pavia 3434 41,1% 3749 44,2% 7183 42,7% Vigevano 2351 28,1% 2049 24,2% 4400 26,1% Voghera 2569 30,8% 2678 31,6% 5247 31,2% Totali 8354 100% 8476 100% 16830 100% Percentuali 49,6% 50,4% 100%

Lavoratori avviati I lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento sono 12.682; si contano quindi circa 1,3 avviamenti in media per ogni persona . Rispetto al 1° trimestre del 2013 si registra un incremento percentuale dei lavoratori avviati di oltre il 7%, pari a circa 900 persone in più interessate da occasioni di lavoro. In leggera diminuzione il divario di “genere” fra le persone avviate, con circa il 57% a favore dei maschi (contro il 58% circa del 2013) ed il 42% circa a favore delle femmine (contro il 41% circa del 2013) (tab.6). Tab. 6 – Lavoratori avviati

lavoratori avviati – I trimestre 2013 lavoratori avviati – I trimestre 2014

Sesso Numero Individui % Sesso Numero Individui % M 6853 58,2% M 7279 57,4% F 4931 41,8% F 5403 42,6%

Totali 11784 100% Totali 12682 100% Lavoratori avviati per fasce di età Gli avviati per classe di età si distribuiscono per oltre il 29%, nella fascia dai 30 ai 39 anni; la percentuale scende a circa il 28% nella fascia dai 20 ai 29 anni e a circa il 24% nella fascia dai 40 ai 49 anni (tab.7).

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Tab. 7 – Lavoratori avviati per fascia di età

Fasce età M % F % Totali % fino a 19 anni 41 0,6% 29 0,5% 70 0,6% da 20 a 24 anni 866 11,9% 634 11,7% 1500 11,8% da 25 a 29 anni 1085 14,9% 976 18,1% 2061 16,3% da 30 a 34 anni 1020 14,0% 872 16,1% 1892 14,9% da 35 a 39 anni 1049 14,4% 840 15,5% 1889 14,9% da 40 a 44 anni 938 12,9% 714 13,2% 1652 13,0% da 45 a 49 anni 837 11,5% 583 10,8% 1420 11,2% da 50 a 54 anni 605 8,3% 416 7,7% 1021 8,1% oltre 55 anni 838 11,5% 339 6,3% 1177 9,3%

Totali 7279 100% 5403 100% 12682 100% Percentuali 57,4% 42,6% 100%

Lavoratori avviati per cittadinanza Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 27% è rappresentato da persone di nazionalità straniera. In primo piano figurano persone di nazionalità rumena, con una percentuale sul totale dei lavoratori avviati pari al 10%; a seguire egiziani con l’1,8%, cinesi e marocchini con l’1,6%, filippini ed ecuadoregni con lo 0,9% (tab. 9). Tab. 8 – Lavoratori avviati per cittadinanza

Cittadinanza M % F % Totali %

Italiani 4955 68,1% 4284 79,3% 9239 72,9% Comunitari 827 11,4% 559 10,3% 1386 10,9% Extracomunitari 1497 20,6% 560 10,4% 2057 16,2% Totali 7279 100% 5403 100% 12682 100% Percentuali 57,4% 42,6% 100%

Tab. 9 – Lavoratori avviati per cittadinanza – paese di origine

Cittadinanza M % F % Totali %

Romania 770 10,6% 503 9,3% 1273 10,0% Egitto 225 3,1% 4 0,1% 229 1,8% Cina 96 1,3% 103 1,9% 199 1,6% Marocco 156 2,1% 42 0,8% 198 1,6% Filippine 104 1,4% 16 0,3% 120 0,9% Ecuador 59 0,8% 51 0,9% 110 0,9% altri 5869 80,6% 4684 86,7% 10553 83,2% Totali 7279 100% 5403 100% 12682 100% Percentuali 57,4% 42,6% 100%

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Cessazioni Le comunicazioni obbligatorie riferite al 1° trimestre 2014 hanno registrato complessivamente un numero di cessazioni pari a 13.715 unità, di cui il 46,6% riferite a personale di genere maschile ed il 53,4% a personale di genere femminile. Rispetto al 1° trimestre 2013 si registra una lieve diminuzione delle comunicazioni di cessazione pari a circa l’1%. Tab. 10 – Cessazioni

Cessazioni I trim. 2013 Cessazioni I trim.2014

Variazione %

M F T M F T M F T 6226 7641 13867 6394 7321 13715 2,7% -4,2% -1,1%

Cessazioni per settore La maggior parte delle cessazioni dei rapporti di lavoro, nel 1° trimestre 2014, si concentra nel settore del terziario con un valore percentuale pari al 73,7% sul totale. A seguire il settore industriale con il 18,1%, il settore delle costruzioni con il 5,9% ed il settore agricolo con il 2,1%. Nel confronto tra i due trimestri in considerazione si rileva un lieve aumento delle cessazioni nel settore del terziario (+0,8%), mentre risultano in diminuzione le cessazioni nel settore agricolo (-14%), nel settore delle costruzioni (-8,4%) ed in quello industriale (-4,5%) (tab.11). Tab. 11– Cessazioni per settore di attività

Cessazioni I trim. 2013 Cessazioni I trim. 2014 variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante 8 7 15 0,1% 10 14 24 0,2% 60,0% Agricoltura 236 92 328 2,4% 206 76 282 2,1% -14,0% Industria 1767 835 2602 18,8% 1677 808 2485 18,1% -4,5% Costruzioni 836 50 886 6,4% 761 51 812 5,9% -8,4% Terziario 3379 6657 10036 72,4% 3740 6372 10112 73,7% 0,8% Totali 6226 7641 13867 100% 6394 7321 13715 100% -1,1% Percentuali 44,9% 55,1% 100% 46,6% 53,4% 100%

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Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali

cessazioni per settore di attività

1 trim 2013

1 trim 2014

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Cessazioni per causa Osservando la distribuzione delle cessazioni per causa, si rileva che la maggior parte dei rapporti di lavoro si interrompe alla scadenza del contratto a termine (59,5%) e per dimissioni (20%). In diminuzione, rispetto al 1° trimestre 2013, le cessazioni per cessata attività aziendale e per giustificato motivo oggettivo, mentre sostanzialmente stabile risulta il numero di cessazioni per licenziamento collettivo (tab. 12). Tab. 12– Cessazioni per causa Causa di Cessazione Tot. I

trim.2013 % Tot. I

trim.2014 %

Cessazione attività 206 1,5% 98 0,7% Decadenza dal servizio 33 0,2% 25 0,2% Decesso 95 0,7% 70 0,5% Dimissioni durante il periodo di prova 71 0,5% 72 0,5% Dimissioni 2655 19,1% 2737 20,0% Dimissioni giusta causa 92 0,7% 82 0,6% Fine rapporto a termine 8008 57,7% 8166 59,5% Licenziamento collettivo 195 1,4% 198 1,4% Licenziamento giusta causa 91 0,7% 86 0,6% Licenziamento per giustificato motivo oggettivo 960 6,9% 812 5,9% Licenziamento per giustificato motivo soggettivo 27 0,2% 26 0,2% Mancato superamento del periodo di prova 211 1,5% 196 1,4% Modifica del termine inizialmente fissato 75 0,5% 64 0,5% Pensionamento 68 0,5% 70 0,5% Risoluzione consensuale 142 1,0% 160 1,2% Altro 812 5,9% 773 5,6% Dato mancante 126 0,9% 80 0,6%

Totali 13867 100% 13715 100% Cessazioni per tipologia contrattuale In merito alla tipologia contrattuale dei rapporti di lavoro cessati, il 68,3% è rappresentato da rapporti a tempo determinato (67,1% nel 1° trim. 2013), il 21,5% da rapporti a tempo indeterminato (20,2% nel 1° trim. 2013) ed il 6,6% da rapporti di lavoro parasubordinato (7,7% nel 1° trim. 2013); le cessazioni dei contratti di apprendistato si collocano al 3% (2,8% nel 1° trim. 2013) (tab.13). Tab. 13– Cessazioni per tipologia contrattuale

Rapporto di lavoro I trim.2013 % I trim.2014 % variazione Apprendistato/inserimento 394 2,8% 418 3,0% 6,1% Lavoro a tempo determinato (*) 9302 67,1% 9369 68,3% 0,7% Lavoro a tempo indeterminato 2798 20,2% 2944 21,5% 5,2% Lavoro intermittente 299 2,2% 82 0,6% -72,6% Parasubordinato 1074 7,7% 902 6,6% -16,0% Totali 13867 100,0% 13715 100,0% -1,1% (* ) di cui lavoro interinale 2276 2211 -2,9%

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Saldo avviamenti-cessazioni Saldo per settore di attività Nella tabella sottostante viene riportato il confronto fra gli avviamenti e le cessazioni per settore nei due periodi in considerazione; il saldo corrispondente è ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni. Il 1° trimestre 2014 si chiude con un saldo positivo pari a 3115 unità. Tutti i macrosettori presi in considerazione presentano saldi positivi, in linea con il trend già evidenziato nel corrispondente trimestre dell’anno precedente. In particolare il settore agricolo chiude il trimestre con un saldo pari a 1612 unità mentre nel terziario il saldo risulta pari a 1419 unità; più moderato risulta invece il saldo nel settore industriale e nel settore delle costruzioni (tab. 14) Tab. 14– Saldo avviamenti – cessazioni per settore di attività

Settore d'attività avviamenti I trim.2013

cessazioni I trim.2013

saldo avviamenti I trim.2014

cessazioni I trim.2014

saldo

dato mancante 11 15 -4 10 24 -14 Agricoltura 1788 328 1460 1894 282 1612 Industria 2774 2602 172 2565 2485 80 Costruzioni 864 886 -22 830 812 18 Terziario 10156 10036 120 11531 10112 1419 Totali 15593 13867 1726 16830 13715 3115

Saldo per area territoriale Osservando la distribuzione del saldo “avviamenti – cessazioni” per area territoriale, si rilevano saldi positivi in tutte le macro zone della Provincia ed in particolare nella zona dell’Oltrepò Pavese (+1423 unità), saldo positivo dovuto essenzialmente ad una elevata movimentazione di lavoratori legati alla stagionalità agricola (braccianti agricoli). Tab. 15– Saldo avviamenti – cessazioni per area territoriale e centro Impiego di competenza

Centro Impiego avviamenti I trim 2014

cessazioni I trim.2014

saldo

Pavia 7183 6113 1070 Vigevano 4400 3778 622 Voghera 5247 3824 1423 Totali 16830 13715 3115

Trend avviamenti-cessazioni

totale economia - trend avviamenti/cessazioni

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II trim2012

III trim2012

IV trim2012

I trim2013

II trim2013

III trim2013

IV trim2013

I trim2014

Serie1

Serie2

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Altri dati relativi all’andamento del mercato del lavoro : flusso iscritti nelle liste di disoccupazione – flusso iscritti in lista di mobilità – ore autorizzate di cassa integrazione.

Flusso lavoratori iscritti nelle liste di disoccupazione Nel corso del 1° trimestre 2014, risultano 4827 le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro rilasciate da persone alla ricerca di nuova o prima occupazione presso i Centri per l’Impiego Provinciali, con un decremento di poco inferiore al 7% rispetto al corrispondente periodo del precedente anno. Oltre l’88% del campione considerato è rappresentato da persone già precedentemente occupate ad alla ricerca di una nuova occupazione (tab. 16). Tab. 16 – Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione

Flusso iscritti I trim. 2013 Flusso iscritti I trim. 2014 variazione Classe di iscrizione M F Totali % M F Totali % % disoccupati 2466 2139 4605 88,8% 2256 2025 4281 88,7% -7% inoccupati 205 276 481 9,3% 197 290 487 10,1% 1,2% occupati 55 32 87 1,7% 35 12 47 1% -46% altro 5 6 11 0,2% 7 5 12 0,2% 9,1% Totali 2731 2453 5184 100% 2495 2332 4827 100% -6,9% Percentuali 52,7% 47,3% 100% 51,7% 48,3% 100%

Flusso lavoratori iscritti nelle liste di mobilità Le procedure di mobilità si attivano a fronte di situazioni di crisi o di trasformazioni aziendali che comportano una riduzione del numero di lavoratori occupati. Se l’azienda in crisi ha un organico superiore ai 15 dipendenti, ed ha la necessità di procedere ad un licenziamento collettivo (che interessi almeno 5 lavoratori), si applicano le disposizioni previste dalla legge 223/91, che prevedono un esubero, procedura che si conclude con l’iscrizione dei lavoratori licenziati in un’apposita lista di mobilità. Se l’azienda rientra tra quelle che hanno diritto all’intervento della CIGS, i lavoratori licenziati ed iscritti nella lista percepiscono l’indennità di mobilità e il loro reimpiego è favorito da sgravi contributivi ed incentivi economici. Per quanto riguarda l’inserimento in lista di mobilità, ai sensi della Legge 236/93 (piccola mobilità), dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende che occupano fino a 15 dipendenti, si informa che il suddetto inserimento non è stato rifinanziato e non sono stati prorogati gli sgravi correlati. Sono complessivamente 212 le iscrizioni alle liste di mobilità (Legge 223/91) registrate nel 1° trimestre 2014, con un decremento, rispetto al 1° trimestre 2013 di oltre il 43% (tab.17). Tab. 17 – Flusso delle persone inserite in lista di mobilità

Mobilità Flusso iscritti I trim. 2013 Flusso iscritti I trim. 2014 M F Totali % M F Totali % L. 223 272 101 373 100% 153 59 212 100% L. 236 no proroga no proroga no proroga no proroga no proroga no proroga

Totali 272 101 373 100% 153 59 212 100% Percentuali 72,9% 27,1% 100% 72,2% 27,8% 100%

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Cassa Integrazione Guadagni Nel corso del 1° trimestre 2014 diminuiscono del 1,2%, rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate e contabilizzate dall’INPS. Il metodo di contabilizzazione dell’INPS computa, nello stesso periodo, archi di cassa che sono stati in parte consumati o sono da consumare in parte nel futuro. Tale criterio, meramente amministrativo, rende di difficile uso il dato per leggere l’effettivo andamento della crisi in atto. La cassa integrazione ordinaria, per la quale sono previsti processi di autorizzazione a livello provinciale, diminuisce del 23,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta come noto di uno strumento utilizzato in chiave anticongiunturale per periodi brevi (13 settimane consecutive, con prospettiva di ripresa dell’attività, per un massimo di 52 settimane in un biennio mobile). La cassa integrazione straordinaria autorizzata aumenta del 10,2%. La cassa straordinaria copre stati di crisi dichiarata che spesso porta ad esuberi o alla totale cessazione dell’attività aziendale o dei sui rami. Le situazioni di cassa straordinaria giunte a conclusione, che non abbiano generato riavvio delle attività o ricollocazione del personale, potrebbero sfociare in mobilità ovvero in licenziamenti collettivi. In aumento anche le ore autorizzate della cassa in deroga, con un valore percentuale pari al 14,6% rispetto al 1° trimestre 2013. La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc.) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi. Tab. 18 – Cassa integrazione guadagni – ore autorizzate per tipo di intervento

Cassa integrazione ore autorizzate tasso di var. % Tipo Intervento I trim. 2013 I trim. 2014 Ordinaria 97.549.396 74.696.078 -23,4% Straordinaria 116.334.281 128.212.748 10,2% Deroga 53.985.055 61.846.810 14,6%

Totale 267.868.732 264.755.636 -1,2%

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BREVE RIEPILOGO DATI E CONCLUSIONI

Attraverso i dati relativi alle movimentazioni delle comunicazioni obbligatorie è possibile, per il primo trimestre 2014 avviare l’analisi dell’andamento del mercato del lavoro in termini di dinamica della domanda di personale dipendente e parasubordinato da parte dei datori di lavoro pubblici e privati. La domanda di lavoro ha evidenziato nel 1° trimestre 2014 un lieve aumento rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente; i contratti di lavoro stipulati sono aumentati di circa l’8% e complessivamente ammontano a 16830 unità contro le 15593 unità rilevate nel 1° trimestre del 2013. Sul totale dei contratti stipulati, il 50,4% riguarda il genere maschile mentre il 49,6% riguarda il genere femminile. I lavoratori interessati da uno o più contratti di lavoro sono 12682 (si contano quindi circa 1,3 avviamenti in media a persona), con un incremento percentuale di oltre il 7% rispetto al 1° trimestre del precedente anno e pari a circa 900 persone in più interessate da occasioni di lavoro. Le assunzioni dei lavoratori si distribuiscono per oltre il 29% nella fascia di età fra i 30 ed i 39 anni; la percentuale scende a circa il 28% nella fascia di età fra i 20 ed i 29 anni e a circa il 24% nella fascia dai 40 ai 49 anni. In leggera diminuzione il divario di “genere” fra le persone avviate, con il 57,4% a favore dei maschi (contro il 58,2% del 2013) ed il 42,6% a favore delle femmine (contro il 41,8% del 2013). Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 27% è rappresentato da persone di nazionalità straniera, con una particolare prevalenza di cittadini rumeni con una quota pari al 10%; a seguire, con percentuali comprese tra l’1% ed il 2% circa, cittadini egiziani, cinesi e marocchini. Per quanto riguarda il settore di attività economica, si segnala una netta prevalenza del terziario (commercio e servizi) con oltre 11.500 avviamenti ed una quota percentuale sul totale pari al 68,5%. A seguire troviamo l’industria con una quota percentuale pari al 15,2% (oltre 2.500 avviamenti), l’agricoltura con una quota pari al 11,3% (oltre 1.800 avviamenti) ed infine le costruzioni con il restante 4,9% (oltre 800 avviamenti). Osservando la distribuzione settoriale della domanda di lavoro nel confronto trimestrale, sia il terziario che l’agricoltura mostrano un aumento degli avviamenti nell’arco del periodo osservato, con una variazione del 13,5% per il terziario ed una variazione del 5,9% per l’agricoltura. Gli altri settori risultano tendenzialmente in calo, con una contrazione degli avviamenti pari al 7,5% per l’l’industria e pari al 3,9% per le costruzioni. Dalle elaborazioni condotte sulla tipologia contrattuale degli avviamenti, emerge che il 21,4% degli stessi è stato effettuato con l’uso di forme contrattuali permanenti (tempo indeterminato e apprendistato), mentre il restante 78,6% con forme contrattuali temporanee (tempo determinato, somministrazione, lavoro parasubordinato). Rispetto al 1° trimestre 2013 si registra un sostanziale incremento nell’utilizzo dei contratti a tempo indeterminato (+18,7%) e dei contratti di lavoro parasubordinato (+12%), mentre più contenuto risulta l’incremento nell’utilizzo dei contratti a tempo determinato (+6,3%) e di apprendistato (+0,4%). Gli effetti dei mutati comportamenti della domanda di lavoro indotti dall’entrata in vigore della Legge 92/2012 hanno influenzato notevolmente il lavoro a chiamata o intermittente, azzerandone praticamente l’utilizzo.

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Le comunicazioni di cessazione (13715 unità) sono diminuite, tendenzialmente, di circa l’1% rispetto al 1° trimestre 2013. La maggior parte delle cessazioni dei rapporti di lavoro si concentra nel settore del terziario (73,7%); a seguire il settore industriale (18,1%), il settore delle costruzioni (5,9%) ed il settore agricolo (2,1%). La maggioranza dei rapporti di lavoro si interrompe alla naturale scadenza dei contratti a termine ( 59,5%) e per dimissioni (20%), mentre ammontano a circa l’8% i licenziamenti determinati da fattori di crisi aziendale (cessazione attività, licenziamento collettivo, licenziamento per giustificato motivo oggettivo). Il 1° trimestre 2014 si conclude con un saldo avviamenti cessazioni positivo e paria 3115 unità, tendenzialmente in aumento al dato rilevato nel corrispondente periodo dell’anno precedente e pari a 1726 unità. Il rapporto avviamenti/cessazioni (saldo) resta un indicatore piuttosto grezzo, ma pur sempre rappresentativo della tendenza in atto. Tutti i macrosettori presi in considerazione presentano saldi positivi in linea con la tendenza registrata sia nel 1° trimestre 2012, sia nel 1° trimestre 2013. Nello specifico il settore del terziario e quello agricolo registrano un saldo positivo rispettivamente paria a 1419 e a 1612 unità, mentre notevolmente inferiore risulta il valore del saldo per il settore industriale e per quello delle costruzioni, rispettivamente paria a 80 e a 18 unità. Si ritiene utile completare l’analisi con il commento ad alcuni dati correlati all’andamento del mercato del lavoro. Nel corso del 1° trimestre 2014 il flusso dei lavoratori che ricorrono ai centri per l’impiego provinciali per attestare il loro stato di disoccupazione risulta pari a 4827 unità e tendenzialmente in diminuzione di circa il 7% rispetto al dato rilevato nel 1° trimestre del 2013. Oltre l’88% dei nuovi iscritti è rappresentato da persone già precedentemente occupate ed alla ricerca di una nuova occupazione. In diminuzione, nel 1° trimestre 2014 rispetto al dato del precedente anno, il flusso di lavoratori iscritti alla lista di mobilità (L.223/91), con 212 iscrizioni contro le 373 registrate nel corrispondente trimestre del 2013. Resta sempre elevato (oltre 264 milioni), anche se in diminuzione (-1,2%), il monte ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel trimestre. Il massiccio ricorso alla cassa integrazione sia ordinaria che speciale permette alle aziende di tamponare la crisi economica in atto e di salvaguardare in parte i livelli occupazionali; in particolare il costante incremento della cassa straordinaria (+10,2% rispetto al 1° trimestre 2013) sottolinea il perdurare nonché il consolidarsi di fattori di criticità cui le aziende non riescono più a far fronte mediante l’utilizzo di ammortizzatori di carattere temporaneo.

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Fonte dati Centri per l’Impiego della Provincia di Pavia Inps Elaborazione dati Osservatorio provinciale del mercato del lavoro Nota metodologica I dati pubblicati nel presente report sono definiti “in progress”pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. I dati relativi ad avviamenti e cessazioni,, sono comprensivi anche dei dati relativi al settore della Pubblica Amministrazione.