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1 Report indagine valutativa CAWI 1 Sugli iscritti al sistema Trec al 31-05-2016 (Computer Assisted Web Interview) Università degli studi di Trento Dipartimento Economia e Management Alberto Zanutto PhD Trento, 10 febbraio 2017 1 Computer Assisted Web Interview

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Report indagine valutativa CAWI1

Sugli iscritti al sistema Trec al 31-05-2016

(Computer Assisted Web Interview)

Università degli studi di Trento Dipartimento Economia e Management

Alberto Zanutto PhD

Trento, 10 febbraio 2017

1 Computer Assisted Web Interview

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Domande di Ricerca L’indagine promossa dalla Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari, dalla Fondazione Bruno Kessler e dall’Università di Trento (Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale e Dipartimento di Economia), mira a perseguire varie domande di ricerca principali:

Parte quantitativa con i 15.102 questionari online raccolti: Quanti sono e chi sono i cittadini che hanno risposto all'indagine di monitoraggio e che utilizzano Trec? Che competenze hanno su queste tecnologie? Quanto sono soddisfatti i cittadini del servizio di Trec? Quali sono le rappresentazioni in relazione ai servizi sanitari? Quali altre attese hanno maturato gli/le utilizzatori/trici attraverso Trec? Parte qualitativa con i 20 maggiori utilizzatori/trici più frequenti (frequent users) Quali processi si attivano attraverso questo nuovo accesso ai dati? Quali cambiamenti nella relazione medico-paziente si possono intravedere attraverso Come viene usato questo sistema intensivamente?

Il lavoro di somministrazione e di raccolta dei dati, da un punto di vista tecnico e metodologico è stato possibile grazie al servizio curato da Cristiano Santinello ed Enzo Loner relativo alla gestione delle ricerche web. Servizio attivo presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Uni-versità di Trento. I cittadini che hanno risposto al questionario on line (CAWI) I sistemi informativi dell'Azienda Provinciale per i servizi sanitari (APSS) sono fin dall'inizio del processo chiamati a tutelare la qualità e la riservatezza dei dati collegati al sistema Trec. Il consenso informato che permette di accedere al sistema permette di avere a disposizione una anagrafica precisa ed aggiornata degli utilizzatori del sistema. Per queste ragioni si è deciso anche per questa seconda ricerca di monitoraggio di utilizzare le tecniche offerte dalla metodologia CAWI (Computer-Assisted Web Interviewing). Grazie a questo sistema, è stato possibile sottoporre a tutti gli utilizzatori un invito a collegarsi ai server protetti in disponibilità del Dipartimento di Sociologia e ricerca Sociale di Trento, per compilare un questionario Web che conteneva una serie di domande riferite all'attività condotta attraverso il sistema Trec. L’invito a partecipare all’indagine è stato inviato, tramite e-mail, a tutti gli utilizzatori maggiorenni attivi sul sistema al 31.05.2016, cioè a tutti coloro che iscritti al sistema fin dall'inizio, avevano effettuato almeno 3 accessi (34.256 utilizzatori, su un totale di circa 60 mila iscritti). In seguito all’avvio della CAWI hanno aperto il link allegato nella e-mail, 17.703 persone, pari al 51,7% delle persone invitate.

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I questionari completati sono stati 15.102, pari al 44,1% degli inviti e all'85% di coloro che hanno almeno una volta visualizzato il questionario (nel 2013 su 6.836 inviti completarono il questionario 4.269 persone, pari al 62,4% degli invitati). Si conferma, come per la precedente ricerca, sia l'interesse a rispondere all'indagine di monitoraggio da parte degli iscritti al sistema, sia la capacità dei dati raccolti di rappresentare pienamente la totalità della popolazione raggiunta dal sistema. Allo stesso tempo è possibile ricordare, considerata la nu-merosità dei casi osservati, che l'attendibilità delle stime raccolte è molto consistente in termini pre-dittivi rispetto alle stime relative all'intera popolazione raggiunta dal sistema Trec. Di seguito uno schema riepilogativo (Fig. 1) che illustra il passaggio dall'anagrafica complessiva relativa a chi aveva almeno 3 accessi al sistema Trec, all'effettivo gruppo di chi ha completato il questionario online e oggetto delle analisi che seguiranno. Fig. 1 Schema riepilogativo dei rispondenti

La procedura di invito, che per questo tipo di indagini è scaglionata per non mettere in sovraccarico i server utilizzati, è durata circa 4 giorni, mentre la compilazione è stata possibile per un tempo di circa un mese a partire dalla metà di giugno 2016 e si è conclusa alla metà di luglio. In questo stesso periodo sono stati inviati tre solleciti per invitare a rispondere al questionario Web. Gli invitati potevano, inoltre, inviare messaggi ai promotori dell'indagine attraverso un indirizzo mail che ha generato una cinquantina di messaggi con varie indicazioni di diversa natura. Non si sono registrate complessità relative alla compilazione.

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Confronto tra chi ha partecipato alla ricerca e la popolazione trentina

Confronto per sesso e classi di età Le donne che hanno compilato il questionario sono il 52,2% a fronte del dato statistico sulla popolazione del 51,6%. La distribuzione per classi di età di chi ha risposto al questionario, evidenzia un andamento a campana. Si registra, infatti, una presenza maggiore di utilizzatori nelle fasce centrali d’età e minore nelle fasce d’età più esterne. Si può ipotizzare che gli utilizzatori più giovani siano pochi per la minore incidenza di interessi diagnostici e per le classi di età più elevate per la la presenza di una minore propensione al mezzo informatico e ad una minore expertise per utilizzare le nuove tecnologie. Que-sta mancata corrispondenza alla popolazione reale avviene soprattutto nella prima classe di età (18-25 anni) e nell'ultima (76 anni o più). Analogamente, nelle tre fasce centrali della popolazione si osserva una sovrarappresentazione da parte dei rispondenti. Anche in questo caso si conferma una autoselezione da parte dei cittadini nell'utilizzo del sistema. In queste fasce di età, ove maggiori sono i carichi familiari e di lavoro, il sistema sembra ottenere un alto grado di interesse (Fig. 2). Fig. 2 Distribuzione dei rispondenti per classe di età comparati con i dati ISPAT 2016

Confronto per titolo di studio Un ulteriore confronto con la popolazione residente a proposito dei titoli di studio conferma che il sistema selezione soprattutto le persone più istruite e infatti intercetta il doppio dei laureati e solo poco più del 10% degli abitanti con il solo titolo di scuola elementare o senza titolo che sono il 25% della popolazione residente in provincia. Tra i rispondenti laureati prevalgono in particolare le donne (27% vs. 22% degli uomini).

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Fig. 3 Distribuzione dei rispondenti per titolo di studio e confronto con i residenti

Confronto per condizione occupazionale e livello professionale Rispetto al mercato del lavoro, gli utilizzatori di Trec sono principalmente persone attive: il 64,7% dichiara o di avere un’occupazione, il 27% è attualmente in pensione, mentre il 3,5% è disoccupato con una valore inferiore rispetto ai dati strutturali del mercato del lavoro (Forze ISTAT PAT 2016: 5,9%). Nel complesso la percentuale dei rispondenti attivi nel mercato del lavoro è quasi uguale a quella rilevata per la popolazione (65% vs. 67% della popolazione residente). Per quanto riguarda i livelli professionali si conferma il quadro emerso a proposito della distribuzione per età e titolo. I rispondenti iscritti al sistema appartengono maggiormente alla categoria degli im-piegati intermedi e ai quadri, mentre sono sotto rappresentate le categorie di persone che svolgono lavori come operai, operatori sociali e personale impiegato nei servizi. Circa il 60% dei rispondenti si ritrova proprio nella categoria impiegatizia dove prevalgono le donne con il 64% rispetto al 48% degli uomini che prevalgono in tutte le altre categorie professionali.

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Fig. 4 Distribuzione rispondenti per livello professionale e confronto con i residenti

L’utilizzo di Internet e l’interesse per informazioni mediche Si conferma anche attraverso questo monitoraggio il fatto che Trec è particolarmente apprezzato da una fascia di popolazione che ha dimestichezza con l’uso delle tecnologie e con Internet. Si è cercato di monitorare l’uso di questi strumenti confrontando l’utilizzo via computer e via telefono smartphone. La prima percezione è che in effetti sta ancora prevalendo l’uso del computer sullo smartphone e le principali operazioni effettuate riguardano: la gestione di e-mail; la ricerca di informazioni e l’utilizzo di servizi bancari, cercare informazioni sanitarie e acquistare beni e servizi. Lo smartphone prevale sulle chat e sulle telefonate anche video. Analizzando le attività che hanno uno sfondo sanitario si nota come la ricerca relativa a queste questioni è una attività considerata soprattutto dalle donne at-traverso lo smartphone. Ad esempio desta curiosità osservare che più di mille donne che utilizzano Trec abbiano chiesto un consulto online da uno specialista attraverso lo smartphone (15 vs. circa al’8% degli uomini). Il dato analogo via computer, senza distinzioni significative per sesso, sale a livelli superiori, oltre il 28%. Ciò significa che tra i rispondenti circa oltre 4200 persone dichiarano di aver ricevuto un consulto online da un medico specialista. L’analisi per titoli di studio conferma che non ci sono molte differenze ma sorprende in qualche modo che uno su quattro dei laureati tra i rispondenti dichiari di aver ricevuto un consulto medico online (oltre 1300 persone laureate residenti in provincia). Questi semplici approfondimenti confermano che l’interesse per informazioni specia-listiche ha un certo rilievo e che Internet è ormai visto come uno dei luoghi attraverso cui contattare anche saperi specialistici per consulti di carattere medico. Questo interesse attraversa tutti i ceti sociali. Si consideri infine che rispetto al monitoraggio del 2013 la richiesta di consulti medici specialistici online è ora sperimentata da una quota più che doppia di persone: (nel 2013 il 9%, nel 2016 20%).

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Fig. 5 Distribuzione dei rispondenti per utilizzo di internet via computer e smartphone I dati raccolti permettono inoltre di osservare come stia evolvendo velocemente il quadro delle tec-nologie utilizzate dalle persone iscritte a Trec. A questo proposito è stato introdotto un indicatore specifico riguardante l’utilizzo delle tecnologie wearable, tecnologie, cioè pensate per produrre dati relativi alla propria salute o alla propria attività fisica in modo automatico, mentre si svolgono abi-tualmente le proprie attività quotidiane. Si evidenzia che una quota non più marginale sta utilizzando questi strumenti che il mercato mette sempre più a disposizione. Anche in questo caso si fanno sentire alcune differenze oramai storicizzati nella cultura occidentale che vede una predominanza del ma-schile nell’utilizzo di queste tecnologie. Ad esempio gli uomini che utilizzano wearable per rilevare parametri fisici sono il 32% contro il 25% delle donne, analogamente a quanto accade nel caso di dati relativi alla propria salute (16% contro l’11%).

Fig. 5.1 Distribuzione dei rispondenti per utilizzo di wearable e sesso

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51

12

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28

37

28

32

54

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28

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74

82

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Scrivere in un blog che affronta temi di salute e sanitari

Telefonare/partecipare a videoconferenze

Ricevere un consulto online da un medico/specialista

Altre attività di comunicazione (es. chat)

Acquistare beni e servizi

Cercare informazioni sanitarie

Usare servizi bancari

Consultare siti web della PA

Mandare o ricevere e-mail

Computer

Smartphone/Tablet

05

101520253035

Perraccoglieredatisuiparametri

disalute(es.orologi,sensoriesmartphone)

Perraccoglieredatisull'attività

fisica(es.attraversoorologi

intelligenti)

Perraccoglieredatisulleabitudini

alimentari(consumocalorie...

Perraccoglieredatisullapropriamalattiacronica

(es.valoriglicemia)

Perraccoglieredatisu:(altrospecificare)

Utilizzodistrumenti“wearable”collegatiadapp

donna uomo

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Andamenti conseguenti si osservano anche analizzando i dati per età. Si conferma il fatto che le tec-nologie sono maggiormente utilizzate da parte delle fasce di età più giovani anche se quote significa-tive di over 65 si dimostrano fortemente attratte da questi strumenti (26-35 anni 34%; 66-75 anni 17%). Tecnologie utilizzate per navigare su Internet e accedere al sistema Trec La navigazione in Internet è ormai una delle attività quotidiane di molte persone. Anche in questo monitoraggio si è cercato di verificare il livello di intensità nell’uso dei diversi strumenti per colle-garsi alla rete. Rispetto al 2013 il computer rimane stabile con un leggero calo (98% nel 2013 vs. 96% nel 2016), mentre lo smartphone è passato dal 41% al 70%. Un incremento leggermente inferiore per i tablet che passano dal 27% al 37% nel 2016. Se compariamo questi dati con gli strumenti effettiva-mente utilizzati per connettersi a Trec si osserva uno scarto considerevole proprio a proposito degli strumenti utilizzati in mobilità. Infatti, a dichiarare di connettersi a Trec via smartphone è “solo” il 20% dei rispondenti e a farlo via tablet il 13%. Televisione e console dedicate ai videogiochi che pure rappresentano una piccola quota di accessi a Internet (5% e 1%) non rappresentano al momento vie di accesso al sistema. Le attività su Internet sono influenzate da varie differenze soprattutto legate all’età e alla “alfabetizzazione” di cui quasi sicuramente il titolo di studio e la professione sono indi-catori. Per esempio i laureati accedono ad Internet via smartphone con una quota percentuale del 20% in più rispetto a chi ha la sola licenza media (82% i laureati contro il 59% di chi ha la licenza media). Cosa che non si osserva per il computer anche in relazione ai diversi costi dei due strumenti. Diffe-renze che per ora non si riproducono per quanto riguarda l’accesso a Trec poiché è ancora fortemente agganciato all’utilizzo della smartcard che dipende dal computer.

Fig. 6 Distribuzione rispondenti per strumenti di accesso ad Internet e al sistema Trec

0

1

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4

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37

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0

0

1

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0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Altro

Console/Videogiochi

Tv

Altri cellulari abilitati

Smartphone

Tablet (Ipad, Galaxy)

Computer fisso o portatile, notebook

TREC INTERNET

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Un piccolo accenno dovuto agli effetti della globalizzazione delle reti internet è necessario per capire quali saranno gli scenari futuri a medio e lungo termine. In una realtà obiettivamente piccola come quella provinciale la mobilità della popolazione fa sentire comunque i suoi effetti e probabilmente le persone in questo tipo di situazioni sono particolarmente interessate allo sviluppo del sistema per accedere ai propri dati. Naturalmente il traffico maggiore proviene dall’Italia ma in qualche modo stupisce il fatto che se in provincia di Trento si totalizzano in un anno quasi 200 mila accessi, altri 100 mila sono totalizzati dalla provincia di Bolzano, mentre la terza posizione è occupata dagli accessi provenienti dalla provincia di Milano.

Fig. 6.1 Accessi alla Trec dall’Italia e dal mondo in un anno (giugno 2015 - giugno 2016, dati Google Analytics) Un ultimo sguardo alla popolazione considerata riguarda l’intensità dell’attività svolta con Trec da parte dei rispondenti. Raggruppando per gruppo di ampiezza omogenea si può ottenere una distribu-zione su cinque gruppi (Fig. 6.2) che ci aiutano a comprendere che circa il 60% della popolazione che ha risposto al questionario ha avuto accesso al sistema Trec per almeno 8 volte o più.

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Fig. 6.2 Distribuzione rispondenti in base alla numerosità degli accessi Autorappresentazione delle proprie condizioni di salute e accesso al sistema Per poter differenziare la diversa intensità nell’interesse dell’uso del sistema abbiamo chiesto ai ri-spondenti di definire le ragioni di salute per cui accedono a Trec: per necessità di salute dovute a sintomi cronici; per situazioni acute e per attività di controllo e monitoraggio. Gli utilizzatori di Trec che dichiarano di essersi rivolti ai servizi sanitari per esami di controllo generico nel 90% dei casi, per esami dovuti ad una situazione passeggera il 34% e infine chi per una patologia cronica il 30%. Nel controllare la sovrapposizione di queste motivazioni si osserva che solo un 10% dichiara di ac-cedere sia per motivi cronici che per motivi acuti. Sono dunque due accessi molto specifici che po-tranno essere osservati nelle varie elaborazioni. Interessante osservare che anche in questo caso i gruppi si distribuiscono in modo diverso rispetto ad alcune variabili sociologiche come titolo di studio, professione, sesso ed età. Ad esempio si osserva che i laureati accedono tre volte di più ai servizi sanitari per problemi acuti rispetto a chi ha il solo titolo elementare (34% vs. 10% di chi non ha solo il titolo elementare). Questo elemento si spiega anche con l’andamento per età. Tra i pensionati i titoli di studio elevati sono meno presenti. Combinando ulteriormente questi elementi con gli accessi al sistema possiamo costruire diverse proiezioni. Emerge che in effetti il modo di accedere e le variabili età e sesso costruiscono diversi profili di utilizzatori del sistema. In particolare si osserva che nei controlli generici prevalgono le donne più giovani così come in quelle da eventi temporanei. Nel caso di situazioni croniche vi è un progressivo accesso al crescere dell’età con una leggera prevalenza degli uomini tra gli over 65. An-cora una volta si conferma un quadro variegato di come il sistema risponda a varie esigenze di dia-gnostica e come da un punto di vista del genere degli utilizzatori questo ad esempio semplifichi il continuo accesso alle strutture da parte delle donne in età fertile e con buona probabilità legati all’esperienza delle gravidanze.

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21

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da3a4 da5a7 da8a12 da13a23 oltre23

Numerodiaccessi

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Fig. 7 Distribuzione per età e sesso di chi dichiara di accedere a Trec per controlli generici

Fig. 8 Distribuzione per età e sesso di chi dichiara di accedere a Trec per situazioni temporanee

80%

82%

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96%

98%

100%

18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

donne uomini

Profilo di chi dichiara di essersi rivolto ai servizi sanitari per analisi di controllo generico(es. esami ematochimici di routine)

Differenze significative, sia per sesso che per classe d'età.

20%

25%

30%

35%

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45%

50%

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18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

donne uomini

Profilo di chi dichiara di essersi rivolto ai servizi sanitari per una situazione temporanea(es. gravidanza, frattura, broncopolmonite)

Differenze significative, sia per sesso che per classe d'età.

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Fig. 9 Distribuzione per età e sesso di chi dichiara di accedere a Trec per situazioni croniche Con quest’ultima distribuzione si può evidenziare come al passare dell’età il bisogno di accesso au-menti in modo lineare e come sarà necessario immaginare modalità di accesso capaci di interpretare i diversi ambienti di vita (lavoro-non lavoro) e la diversa disponibilità di tempo. Per ragioni di con-trollo si chiesto di dichiarare il numero di accesso ai servizi sanitari negli ultimi tre mesi e si è con-frontato questo dato con l’auto percezione del tipo di accesso sviluppato nei confronti dei servizi nelle tre classiche accezioni: controllo, per una fase acuta o per cronicità. Dai dati emerge una certa coe-renza tra le due dichiarazioni e in particolare nelle numerosità maggiori e minori controllo e cronicità hanno andamenti inversi (Fig. 9.1.

Fig. 9.1 Distribuzione numerosità accessi ai servizi sanitari per auto percezione della condizione di salute

10%

20%

30%

40%

50%

60%

18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

donne uomini

Profilo di chi dichiara di essersi rivolto ai servizi sanitari per una situazione cronica(es. malattie ematologiche, patologie tiroidee)

Differenze significative, sia per sesso che per classe d'età.

0

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0accessi da1a2 da3a4 5epiù

Accessinegliultimitremesipertipologiaautodefinita

Controllo Acuto Cronico

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Alcuni controlli effettuati comparando gli accessi effettivi al sistema per alcuni andamenti nelle ripo-ste alle variabili confermano un andamento proporzionale lineare. Quanto più il sistema viene utiliz-zato (anche se la numerosità degli accessi non significa necessariamente maggiore intensità nella cura, si registra un andamento coerente e corrispondente registrato con le risposte effettivamente raccolte con il questionario.

Il sistema Trec, conoscerlo, usarlo Chi ha fatto conoscere il sistema ai rispondenti Il sistema Trec è stato diffuso attraverso vari canali a partire dal 2011 e periodicamente si attivano campagne per evidenziare nuovi servizi messi a disposizione dei cittadini. Nel provare a chiedere chi ha messo gli utilizzatori in contatto con il sistema si osserva che prevalgono due modalità sulle altre: il passaparola (30%) e le comunicazioni istituzionali che sommando insieme comunicazione attraverso il sito dell’azienda sanitaria e le pubblicità sui vari media arriva a circa il 50% (14% il sito, 25% le campagne informative, 10% i media). Come si può osservare in tutti i contatti diretti tra gli utilizzatori e il personale dell’azienda diretto o in convenzione (sportelli prelievi, medici e farmacisti) arrivano a circa il 20%. In particolare il per-sonale dei prelievi e i medici incidono in misura decisamente inferiore alle attese (medici 4% e punti prelievi 8%). Appare da questi dati una classica incapacità del sistema burocratico a rendere il mes-saggio omogeneo attraverso le varie strutture e in particolare a non sfruttare appieno il fatto che per ogni prestazione i cittadini devono comunque interfacciarsi con personale dell’azienda che però non informa al meglio sui questa opportunità. Non appaiono differenze rilevanti rispetto ai diversi bisogni, tuttavia ci sono andamenti diversi per età e tipo di comunicazione. In particolare come evidenzia la Fig. 11 il passaparola è più efficace nelle classi di età più giovani e più anziani in modo simmetrico rispetto ai canali istituzionali sulle altre classi di età.

Famigliarioconoscenti;30%

Comunicazioniistituzionali;26%

SitoAPSS;14%Giornali,tveinternet;11%

Ufficicomunaliofarmacie;7%

Medico;4%

Chi Le ha segnalato l'esistenza di TreC?

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Fig. 10 Distribuzione rispondenti per informazione relativa all’esistenza di Trec

Fig. 11 Distribuzione rispondenti per informazione relativa all’esistenza di Trec, età e tipo di canale È interessante notare che il sito istituzionale, al crescere dell’età degli utilizzatori, acquisisce una maggiore rilevanza per le classi più adulte. La valutazione delle funzioni offerte dal sistema Trec

Fig. 12 Utilità espressa dai rispondenti rispetto alle varie funzioni già disponibili in Trec

0%

10%

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18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

famigliarioconoscenti

comunicazionistituzionali

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%100%

QuantoritieneUTILIleseguentifunzionigiàpresentiinTreC?

molto abbastanza poco pernulla

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Le funzioni “molto” apprezzate dagli utilizzatori riguardano senza dubbio la visualizzazione e lo scarico dei referti (90%), lo scarico in formato PDF (78%), le funzioni di visualizzazione della ricetta elettronica (7%) e la prenotazione attraverso il CUP (71%). Queste funzioni rappresen-tano sicuramente il punto di forza di Trec e sono alla base del servizio abituale per cui gli utilizza-tori utilizzano il sistema. Altre funzioni “molto” apprezzate sono la possibilità di accedere alla cartella clinica di altre persone (64%) e così via a scalare come espresso dalla Fig. 12. Si conferma invece il minore interesse verso le funzionalità che chiedono un “lavoro” agli utilizzatori del sistema. Il 19% ritiene “molto” utile l’inserimento di etichette, note e tag, accanto all’inserimento di automisurazioni (28%). È solo il caso di ricordare che si sommano le risposte in campo positivo (molto e abbastanza utile), tutte le funzionalità ottengono risultati molto positivi (ampiamente oltre il 50%).

Fig. 13 Indice additivo per funzioni ritenute utili e classe di età dei rispondenti Per semplificare il quadro descrittivo, è stato costruito un indice a tre gradienti che indica gli utiliz-zatori di base (fino a 2 risposte “molto utili”), gli utilizzatori esperti (da 3 a 7) e gli entusiasti (da 8 o più risposte “molto utile” sulle varie funzionalità). Come si può vedere dalla figura 13, hanno anda-menti in parte diversi rispetto all’età. In particolare gli utilizzatori di base tendono a ridurre i giudizi sull’utilità del sistema nelle classi di età più elevate, mentre gli entusiasti, all’opposto continuano ad aumentare la loro soddisfazione al crescere dell’età. Controllando l’andamento per titolo di studio si può affermare che gli utilizzatori esprimono più giudizi di utilità in presenza di titoli di studio medi o bassi. Per quanto concerne lo sviluppo di nuove funzionalità, si può osservare come le attese siano molto variegate ma allo stesso tempo molto connesse con il quotidiano. Ad esempio si esprime “molto” interesse per lo sviluppo di funzioni che permettano un accesso sicuro senza tessera sanitaria, o per parlare con gli specialisti o con il medico di base (tutti intorno al 65-70%). Tutti aspetti fortemente legati alle attività diagnostiche che cui i referti corrispondono. Altri aspetti meno urgenti in termini di tempo sono il consenso a donare organi e l’interazione con il servizio sanitario provinciale. Tra le funzionalità interessanti ma ad una intensità minore troviamo il sostegno a stili di vita salutari e i forum medici e pazienti che sono indicati da circa un terzo dei rispondenti. Tuttavia se uniamo le

0%

5%

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35%

18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

utilizzatoribase(1-2) esploratori(3-7) entusiasti(8opiù)

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risposto “molto” e “abbastanza” otteniamo una richiesta di sviluppo altissimi per quasi tutte le fun-zionalità elencate (oltre il 70%). Andamento analogo per la richiesta di App per smartphone. Gli intervistati esprimono “molto” interesse soprattutto per quelle che riducono la complessità dell’ac-cesso ai servizi (accesso semplificato senza tessera sanitaria; comunicazione con gli specialisti; vi-sualizzazione RX, comunicazione con medico di base). Non attirano particolare interesse l’attiva-zione di forum dedicati al dialogo medici-pazienti. Visti i dati discussi in precedenza ciò può dipen-dere anche dal fatto che esistono molti servizi simili online, qui invece la richiesta è più orientata ai servizi in quanto tali.

Fig. 14 Interesse dimostrato per nuove funzioni da sviluppare in Trec

Fig. 15 Funzioni sviluppabili in Trec via App per smartphone

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39

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47

53

53

68

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70

70

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0% 20% 40% 60% 80% 100%

Forum medici-pazienti

Strumenti a supporto di stili di vita salutari

Integrazione di documenti sociali e sociosanitari

Strumenti personalizzati per automonitoraggio

Collegamento ai servizi sanitari di altre regioni

Funzionalità di supporto alla prevenzione

Alert per l’assunzione di farmaci

Esprimere la volontà di donare gli organi.

Più interazione con il SSP

Ricezione degli inviti agli screening

Comunicazione con oò medico di base

Visualizzazione di RX

Comunicazione con specialisti

Accesso sicuro senza tessera sanitaria

Interesse per nuove funzioni sviluppabili in TreC

molto abbastanza poco pernulla

21,330,731,633,038,539,742,247,451,155,3

64,064,1

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Forum pazienti-pazientiForum medici-pazienti

Supporto alla prevenzioneSupporto a stili di vita salutari

Automonitoraggio personalizzatoVisualizzazione di RX

Alert per l’assunzione dei farmaciRicezione inviti a screening

Comunicazione con specialistiComunicazione con medico di base

Prenotazione del posto al punto prelieviAccesso alla propria storia clinica

Utilità percepita di nuove App sviluppabili in TreC

molto abbastanza poco pernulla

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Valutazione dell’esperienza da parte dei rispondenti al questionario Di seguito entriamo nel merito degli indicatori inseriti per valutare concretamente l’attività degli uti-lizzatori del sistema Trec. In appendice saranno riportati i risultati in forma più estesa, di seguito alcuni estratti per non appesantire troppo il report. Accessibilità del sistema L’indicatore dell’accessibilità chiede all’utente di valutare la facilità con cui si riesce ad accedere al sistema e, in particolare, la raggiungibilità del sito Internet e la relativa procedura di accesso. Il 28% (era il 38% nella precedente ricerca) degli intervistati dichiara come “molto impegnativa” la procedura iniziale che riguarda l’attivazione della smart card, ma una volta presa confidenza con il sistema, gli utilizzatori che giudicano la procedura di accesso come insoddisfacente sono solo l’8%.

Fig. 16 Giudizi espressi sulla facilità d’uso del sistema

Navigabilità Una seconda dimensione indagata riguarda la navigabilità del sistema, intesa come la facilità con cui gli utilizzatori riescono ad accedere alle informazioni e ai contenuti. Circa il 90% degli utilizzatori si dichiara “molto” o “abbastanza” soddisfatto per quanto ri-guarda l’aspetto grafico, l’organizzazione dei contenuti, la semplicità della navigazione e la fa-cilità di reperire le informazioni di cui ha bisogno. Il sistema inoltre non presenta, secondo gli intervistati, tempi di risposta critici.

11,0

20,9

27,9

37,8

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41,2

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45,9

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8

8

7

11

4

3

8

1

1

1

2

2

1

3

00 20 40 60 80 100 120

Inserirenoteedetichetteèfacile

Inseriremieinformazionipersonalièfacile

L’attivazionedellasmartcardelaprocedurainizialedi…

Icontenutidelsistemasonobenorganizzati

Riescoalocalizzareleinformazionidicuihobisognoconpochi…

L’aspettograficodelsistemaègradevole

Itempidirispostadelsistemasonosoddisfacenti

Unavoltapresaconfidenzaconilsistema,laproceduradi…

Lanavigazioneall’internodelsistemaèsemplice

IlsitointernetTreCèfacilmenteraggiungibile

User-friendlinessdelsistemaRispostealladomanda"Indichiilsuogradodiaccordoconleseguenti

affermazioni"

molto abbastanza poco pernulla

18

Immissione di informazioni personali Agli utilizzatori è stato inoltre richiesto di valutare la facilità con cui inseriscono all’interno del si-stema le proprie informazioni personali e in particolare note ed etichette. Queste domande eviden-ziano una certa coerenza tra lo scarso uso di etichette e note da parte degli utilizzatori di Trec e i giudizi espressi sulla facilità d’uso. Infatti, a sostenere che sia “molto” facile inserire informazioni personali è solo una minoranza dei rispondenti (21%), che si restringe ancor di più se si chiede se sia “molto” facile inserire note ed etichette (11%). Interessante notare che questo appare un dato stabile anche guardando ai risultati della prima ricerca del 2013. Risposta di Trec alle aspettative degli utenti Il 77% degli intervistati dichiara di trovare in Trec un modo per risparmiare “molto” tempo (97% se si sommano “molto” e “abbastanza”) e il 64% lo trova più “molto” più vantaggioso rispetto ai canali tradizionali (95% se si sommano “molto” e “abbastanza”). Tutti valori in linea con i risultati della ricerca precedente. Un giudizio decisamente positivo che vede l’adesione seppur con intensità diversa di quasi la totalità dei rispondenti. Un indicatore di interesse per le attività di sviluppo del sistema riguarda la centralità di Trec anche per il sostegno nella gestione della salute. Il 36% dichiara che è “molto” utile poter disporre di Trec per gestire la salute e se sommano anche i rispondenti che dichia-rano che è “abbastanza“ utile si raggiunge la soglia dell’84%. Un dato che incoraggia a guardare anche ai possibili mutamenti che si possono ottenere nel lavoro di cura quando i dati sono accessibili in modo libero ed efficiente come riesce a fare Trec. Ancora una volta è il caso di sottolineare che nonostante le funzionalità siano tutte schiacciate sul lato “dell’organizzazione” del dato e non sulla sua “elaborazione”, i cittadini ne colgono comunque un effetto specifico che incide anche sulla per-cezione di una efficacia della cura.

Fig. 17 Giudizi espressi sull’utilità del sistema rispetto ad alcune aspettative d’uso degli utenti

32

36

39

43

43

64

77

53

48

55

48

45

31

20

13

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6

8

10

4

3

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

èpiacevole

mifagestiremegliolamiasalute

soddisfalemieesigenze

semplificalemieattività

èutileperlamiavitadituttiigiorni

èpiùvantaggiosorispettoaicanalitradizionali

mifarisparmiaretempo

molto abbastanza poco pernullad'accordo

19

È questo un aspetto su cui riflettere in futuro nel pensare alle nuove funzionalità che potrà offrire il sistema. Nessuna di queste viene letta attualmente come una mera questione di “funzione” ma cia-scuna viene messa in relazione al benessere di cura.

Fig. 18 Giudizi espressi nel complesso sull’usabilità del sistema e sul design user-centered Un sistema che ti fa sentire cittadino Anche in questa rilevazione abbiamo provato a mettere in relazione la qualità del servizio offerto con la percezione di come cambia la percezione del cittadino in relazione al sistema sanitario che mette a disposizione Trec. Oltre un quarto dei rispondenti dichiara che percepisce un design centrato sul cit-tadino (27%), ma se si sommano entrambe le voci in campo positivo, “molto” e “abbastanza”, si arriva all’86% di consensi positivi. Un valore in linea con quanto rilevato nel 2013. Altri giudizi complessivi sul sistema confermano la consistenza di questo dato. Approfondendo l’andamento dei dati incrociandoli con sesso ed età dei rispondenti, si ottiene una figura che conferma che questi giu-dizi sono collegati all’effettivo uso che se ne fa. In particolare per le donne si verifica un andamento ad “U”. Esprimono giudizi molto positivi fin dalle prime classi di età che poi si riducono per rialzarsi nelle ultime classi di età. Diversamente per gli uomini l’andamento è più lineare perché non si trovano a che fare con i continui accessi al sistema derivati dai controlli derivanti da maternità ed età fertile (Fig. 19).

27

32

43

55

59

60

42

35

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

TreCèdisegnatoecostruitoamisuradelcittadino

TreC,percontenuti,organizzazioneegrafica,ècomplessivamentesoddisfacente.

ÈstatofacileimparareautilizzareilsistemaTREC

DopoiprimiaccessiilsistemaTRECèfaciledautilizzare

molto abbastanza poco pernullad'accordo

20

Fig. 19 Percezione di un design a misura di cittadino per sesso e classi di età

Il futuro di Trec La proiezione per un utilizzo futuro di Trec è una questione che è stata osservata secondo due indi-catori: la continuità dell’uso del sistema e l’aumento dell’intensità dell’uso. Due terzi dei rispondenti dichiarano di voler usare sempre di più il sistema Trec, mentre 3 persone su quattro si dichiarano molto d’accordo sul fatto che continueranno ad usare il sistema. Il dato si distribuisce uniformemente in base al sesso e alla condizione occupazionale, mentre segnala degli andamenti differenziati per quanto riguarda il titolo di studio e il tipo di professione. Ad esempio i rispondenti con la licenza elementare che si dichiarano “molto” d’accordo con l’affermazione “continuerò ad usare la Trec sono circa il 65%, mentre la stessa quota di laureati sale all’80%. Qualcosa di analogo accade per le pro-fessioni. Tra gli operai e le professioni più semplici sembra esserci c’è un minor interesse a continuare ad usare la Trec, mentre tra gli imprenditori c’è una maggiore adesione (72% vs. 77%). Ulteriori elaborazioni di questo dato ci confermano che anche coloro che dicono di non vedere nella Trec un nuovo modello di sanità che dialoga con i pazienti, nel 50% dei casi afferma che di essere “molto d’accordo” con l’idea di continuare ad usare il sistema. Altrettanto curiosa è la posizione di chi si dichiara “molto d’accordo” con l’idea che Trec non sia nulla di nuovo rispetto al cartaceo. Anche in questo caso l’82% si dichiara intenzionato a continuare ad usare il sistema. Da questi approfondimenti risulta sempre più chiaro che il sistema Trec ha acquistato una sua consi-stenza specifica è che le persone si sono “appropriate” delle sue funzionalità e l’hanno inserito tra le loro pratiche anche se i giudizi specifici delle persone possono essere critici sulla qualità o l’efficacia “concettuale” dell’infrastruttura. Impatto sulla relazione con il sistema sanitario In letteratura vi sono molte analisi su come questo tipo di infrastrutture incidano sulla relazione con il sistema sanitario. Soprattutto ci si interroga molto su quanto questo tipo di servizi possano far per-cepire una qualità migliore dei servizi erogati. Come si è visto vari indicatori confermano che gli utilizzatori si sentano al centro del servizio e percepiscano il servizio come specifico e personale. Anche la relazione a queste analisi sono stati introdotti quattro indicatori per analizzare come i ri-spondenti percepiscano questi cambiamenti. Anche in questo caso si può osservare che molto dipende dall’uso che si fa del sistema (Fig. 19.1). Come si può osservare chi dichiara di accedere al sistema a causa di patologie croniche dice che nel confronto con il medico si sente “molto” o “abbastanza” più

20%

22%

24%

26%

28%

30%

32%

34%

36%

38%

40%

18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

maschi

femmine

21

informato e capace di affrontare l’incontro con informazioni più complete (51%) e seppure di poco percepisce di più l’idea di avere di fronte una sanità che dialoga con i pazienti. Per tutti e tre i gruppi si registra “molta” o “abbastanza” soddisfazione per la possibilità di utilizzare i dati anche fuori pro-vincia. In modo simmetrico invece soprattutto i cronici non sono d’accordo di affermare che non è cambiato il modo di rapportarsi con la sanità. Vale la pena sottolineare come l’indicatore che riceve maggior preferenza è quello che ribadisce la possibilità di “dialogare” con i servizi sanitari grazie a Trec. Questo aspetto, va ribadito, raccoglie un interesse specifico visto che in realtà l’infrastruttura non sta concretamente mettendo in atto comunicazioni ne sincrone ne asincrone, ma sta “solo” ren-dendo accessibili i dati di salute dei cittadini.

Fig. 19.1 Percezione di un cambiamento di rapporto con il sistema sanitario per tipo di accesso ai servizi

Questa tendenza viene confermata anche da una elaborazione del dato di chi risponde di non vedere differenze tra il sistema attuale e quello del passato analizzato per sesso e classi di età. In particolare al crescere dell’età cresce l’idea che in fondo tutto sia come prima. Invece per le classi di età più basse con particolare riferimento a quelle racchiuse tra i 18 e i 55 anni il dato è notevolmente più contenuto. Importante rilevare che ancora una volta le donne sono maggiormente presenti in questo tipo di ri-sposte. Per entrambi i casi è opportuno richiamare il digital divide che separa sia le classi più adulte da quelle più giovani come le donne dagli uomini. Ricordiamo che le donne sono le maggiori utiliz-zatrici del sistema con particolare riferimento alle classi di età più giovani.

35 4875 69

3046

75 6926

51

7769

00

50

100

150

200

250

Nonvedodifferenzesignificativerispettoaquando

tuttoeracartaceooviatelefono.

GrazieaTreCfinalmentemiconfrontoconilmedico/specialistaconinformazionipiùpreciseecomplete

GrazieaTreCvedounasanitàpiùefficientechedialogacon

ipazienti

GrazieaTreCorapossoaccedereinmodoagevole

allemieinformazionimedicheanchefuori

provincia

Impattosullarelazioneconilsistemasanitario

Controllo Acuto Cronico

22

Fig. 19.2 Percezione di un cambiamento di rapporto con il sistema sanitario per sesso ed età

Trec e le preoccupazioni collegate In ogni caso per i gestori del sistema è importante chiedersi quali aspetti possono essere decisivi per limitare l’adozione di Trec, o per capire quali paure possono essere considerati per affrontare gli sviluppi futuri.

Fig. 20 Risposte “Molto” e “Abbastanza” relativi ad aspetti che preoccupano nell’adozione del sistema Trec per classi di età

Sono stati considerati in particolare quattro indicatori di riferimento: la possibilità di immettere dati errati nella cartella; la disponibilità effettiva delle informazioni in caso di emergenza; la necessità di imparare ad usare un sistema tecnologico complesso; la riservatezza. In assoluto tra questi indicatori quello che raccoglie maggiori preoccupazioni è la paura per la riser-vatezza dei dati (oltre il 60%), mentre il rischio nell’immissione dei dati clinici è invece quello che

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

maschi

femmine

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

La riservatezza dei miei dati

La necessità di imparare ad usare un sistema tecnologico che non conosco

Le informazioni critiche non sono accessibili in caso di emergenza.

La possibilità di commettere errori nell’inserimento dati

76anniopiù66-75anni56-65anni46-55anni36-45anni26-35anni18-25anni

23

raccoglie meno consensi e anche più disomogenei tra loro. Infatti, al diminuire dell’età, ad esempio, diminuisce la paura di sbagliare nell’inserire dati, invece non si osservano particolari differenze tra chi si pone il problema della riservatezza dei dati. Seppure con una leggera prevalenza delle persone con i più alti titoli di studio, non si registrano particolari differenze tra i vari sottogruppi. Trec & FastTrec: usi diversi talvolta complementari In questi anni il sistema Trec si è arricchito di varie funzionalità e si è anche “sdoppiato” offrendo non solo la cartella elettronica personale ma anche un accesso diretto per lo scarico referti reso obbli-gatorio come servizio in seguito ad un decreto legislativo. L’analisi dei dati conferma che gli usi sono in parte separati ma anche sovrapposti per un uno su due dei rispondenti. Solo un 10% degli intervi-stati conferma di avere usato il servizio FastTrec nonostante fosse a conosceva dell’esistenza di Trec. Tra questi solo un 2% si è in seguito iscritto alla Trec base. Tutti gli altri 8% confermano che l’uso di FastTrec era molto utile in una serie di situazioni anomale rispetto all’uso tradizionale di Trec. Per esempio FastTrec può diventare utile se si è fuori sede senza tessera sanitaria e lettore, o se si ha una percezione dell’accesso a Trec come complicato, oppure quando non se ne conoscevano a sufficienza le funzionalità.

Fig. 21 Motivazioni che hanno spinto ad usare FastTrec “prima” di iscriversi a Trec

Una quota ancora più consistente ha usato FastTrec anche dopo essersi iscritti al sistema. Le motiva-zioni addotte per il 50% dei rispondenti riguardano la “semplicità d’uso di FastTrec, la possibilità di usarlo senza lettore e poi per il fatto che lo scarico avviene in modo più immediato e diretto (Fig. 22).

Recentemente ha utilizzato anche il servizio “FastTrec” per la consultazione dei referti di laboratorio e radiologia?

mai utilizzato39,7%

utilizzato prima di avere accesso a TreC

10,6%

utilizzato anche dopo aver avuto accesso a TreC

49,7%

Conoscevo TREC però ero interessato solo a

scaricare velocemente i referti47,2%

Conoscevo TREC però mi sembrava complicato

iscrivermi8,6%

Conoscevo TREC ma non sapevo esattamente cosa

poteva offrirmi 15,3%

Altro 3,9%

Non conoscevo TREC e ho potuto così iscrivermi a TREC

24

Fig. 22 Motivazioni che hanno spinto ad usare FastTrec “dopo”essersi iscritti a Trec

Disponibilità dei dati di Trec verso l’esterno e viceversa Un aspetto di particolare interesse esplorato attraverso il questionario proposto via web riguardava l’interesse a rendere disponibili i dati fuori dal territorio provinciale e viceversa. È emersa una consi-stente disponibilità a dare questo consenso e a sviluppare il sistema anche nel senso opposto. Ci sono piccole differenze per età e sesso dei rispondenti ma nel complesso due persone su tre si sono dichia-rate “molto” interessate.

Fig. 23 Interesse a rendere disponibili i dati Trec all’intera struttura del servizio sanitario nazio-nale

Recentemente ha utilizzato anche il servizio “FastTrec” per la consultazione dei referti di laboratorio e radiologia?

mai utilizzato39,7%

utilizzato prima di avere accesso a TreC

10,6%

utilizzato anche dopoaver avuto accesso a TreC

49,7%perché più semplice e

immediato lo scarico dei referti 36,0%

perché posso farlo senza usare il lettore

36,9%

perché comunque poi in TreC trovo lo

storico di tutti i referti

altro 4,4%

40%

45%

50%

55%

60%

65%

70%

75%

80%

18-25 anni 26-35 anni 36-45 anni 46-55 anni 56-65 anni 66-75 anni 76 anni o più

maschi

femmine

25

Modalità di accesso al sistema Trec Un ultimo aspetto non marginale riguarda le tecnologie di identificazione per accedere al sistema. Va evidenziato che in effetti due delle tre modalità indagate con l'indagine, non erano state rilasciate da molto tempo.

Fig. 24 Conoscenza dei vari metodi di identificazione per l'accesso a Trec

E' il caso della “Security card” e dell'App per l'OTP. Queste due ultime modalità di identificazione non sono conosciute nel primo caso da un terzo dei partecipanti all'indagine e nel secondo caso dalla metà degli stessi. Ad una domanda specifica relativa all'efficacia delle stesse emerge come solo gruppi minori di ri-spondenti valutano positivamente le due modalità meno note, mentre la modalità relativa all'uso della tessera sanitaria con il lettore tradizionale, ottiene una valutazione come “molto efficace” dal 38% dei rispondenti e “abbastanza efficace” dal 41% dei rispondenti (Fig. 25).

Fig. 25 Valutazione dei vari metodi di identificazione per l'accesso a Trec.

67

14

3

26

14

6

6

38

42

TS;1

34

49

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

TS

Security Card

OTP

Spesso Qualchevolta Mai Nonlaconosco

37,6

15,1

5,4

41,1

15,4

7,8

61,2

78,9

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

TS

Security Card

OTP

Molto efficace Abbastanza efficace Poco efficace Per nulla efficace Non la conosco/non la utilizzo

Valutazione delle diverse modalità di accesso a TreC

26

Conclusioni Nel complesso la rilevazione 2016 conferma e amplifica quanto già rilevato nel 2013. In partico-lare sono state monitorate nuove funzionalità e validati alcuni strumenti inseriti nel corso degli anni. Tuttavia il dato più incoraggiante sembra essere quello del processo di appropriazione che i cittadini stanno ponendo in essere attraverso l'utilizzo, a volte anche molto intenso, della cartella elettronica personale. Infatti, vi è una netta e documentata sensazione che nonostante pesino an-cora molti limiti derivati dalla diversità di età e di condizione sociale e sanitaria, la Trec è in qualche modo entrata nel processo di istituzionalizzazione che viene riservato ai vari servizi sa-nitari pubblici. Si assiste nel tempo ad una crescente aspettativa e robustezza dei servizi erogati e ad un ampliamento progressivo della sensazione di centralità del cittadino accompagnati da una richiesta crescente di ulteriori funzionalità e servizi. Non mancano le osservazioni di criticità e limite che anche questo sistema sconta come molti altri. Tra i limiti è bene citare la difficoltà all'accesso connessa al vincolo di utilizzo che solo recentemente è stato superato oltrepassando il vincolo del lettore di smart card e quindi non adeguatamente monitorato dalla ricerca qui presen-tata. Si sottolinea, tuttavia, come attraverso i dati e le varie proiezioni sembra di assistere sia ad un utilizzo di un servizio ennesimo messo a disposizione dall'amministrazione pubblica, sia ad un crescente bisogno di semplificazione e delocalizzazione delle procedure di diagnostica sanitaria. A questo effetto si accompagna anche una percezione di migliore qualità nella relazione con i servizi con particolare riferimento alla qualità dell'interazione sanitaria con il personale medico. Tutti aspetti che incoraggiano a perseguire convintamente sulla strada dello sviluppo di Trec. In primo luogo verso una maggiore flessibilità in relazione alle prestazioni del servizio sanitario nazionale non erogate in provincia e in secondo luogo verso una messa a disposizione di servizi costruiti su misura, monitoraggi e raccolta dati di salute personali il più possibile secondo proto-colli guidati dal personale medico. Infatti, nonostante l'interesse e l'attenzione ai dati che i singoli possono inserire nella cartella, il sistema raccoglie ancora un numero esiguo di inserimenti di dati personali raccolti dai cittadini. Ci sono sicuramente limiti rispetto alla novità del poterlo fare, ma anche una sensazione che la guida sanitaria sia la questione motivante per farlo con sistematicità, magari in presenza di patologie specifiche. Un ultimo dato, ma non meno rilevante, va evidenziato in merito ai canali di diffusione del sistema. Come nelle migliori storie di innovazione tecnologica, il sistema si sta diffondendo in particolare grazie al passaparola e alla comunicazione istituzionale. E' un dato molto importante, tuttavia, a fronte della grande quantità di prestazioni ambulatoriali e laboratoriali posti in essere dal sistema sanitario provinciale, sembra che il consiglio prevalente sia verso il sistema FastTrec e che invece la Trec rimanga più in ombra a disposizione per i più motivati. I dati confermano che personale di sportello e i medici stessi non sostengono adeguatamente la diffusione del sistema Trec. Pro-babilmente un futuro inserimento in questo spazio virtuale di funzionalità di interesse anche del personale medico potrebbe molto probabilmente ampliare l'effetto diffusione proprio grazie al loro interesse e contributo.

A cura di Alberto Zanutto