REPORT FEBBRAIO 2013-GENNAIO 2014 PRIMO ANNO · Con questo report annuale speriamo di poter dare un...

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1 “CAMMINI DI SALUTE” REPORT FEBBRAIO 2013-GENNAIO 2014 PRIMO ANNO CAMMINI DI SALUTE Associazione di Promozione Sociale Sede: Via Lemie 29c, Torino Mail: [email protected] CF: 97775770015 Convinti che nei percorsi difficili da soli non si vada lontano, auspichiamo che con questa Relazione e nel prosieguo delle attività, si possano trovare anche sostegni intellettuali e contributi d’esperienza che ci aiutino nel percorso, in un’epoca attraversata da mille ragioni di conflitto e resa tanto complicata per la scarsità e l’esauribilità di risorse, là dove, invece, le risorse umane, e la conoscenza come motore della vita, possono essere una fonte autenticamente inesauribile, rinnovabile, incrementabile di opportunità sia per ciascuna persona che a vantaggio del bene comune. Moyens de santé Perspectives des soins pour Migrants vulnérables de nationalité Extraeuropéenne Cammini di salute Prospettive di Cura per Migranti Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea Ways of Health Perspectives of Care for Vulnerable Migrants of non-European Nationality

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“CAMMINI DI SALUTE”

REPORT

FEBBRAIO 2013-GENNAIO 2014

PRIMO ANNO

CAMMINI DI SALUTE

Associazione di Promozione Sociale

Sede: Via Lemie 29c, Torino

Mail: [email protected]

CF: 97775770015

Convinti che nei percorsi difficili da soli non si vada lontano, auspichiamo che con questa Relazione e nel prosieguo delle attività, si possano trovare anche sostegni intellettuali e contributi d’esperienza che ci aiutino nel percorso, in un’epoca

attraversata da mille ragioni di conflitto e resa tanto complicata per la scarsità e l’esauribilità di risorse, là dove, invece, le risorse umane, e la conoscenza come motore della vita, possono essere una fonte autenticamente inesauribile,

rinnovabile, incrementabile di opportunità sia per ciascuna persona che a vantaggio del bene comune.

Moyens de santé

Perspectives des soins pour Migrants

vulnérables de nationalité Extraeuropéenne

Cammini di salute

Prospettive di Cura per Migranti

Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea

Ways of Health

Perspectives of Care for Vulnerable

Migrants of non-European Nationality

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INDICE

INTRODUZIONE AL PRIMO REPORT ANNUALE pag. 3 SCHEDA PROGETTO “CAMMINI DI SALUTE” pag. 4 CAMMINI DI SALUTE DIVENTA ASSOCIAZIONE! (gennaio 2013) pag. 5 INTRODUZIONE AL PRIMO REPORT (Luglio 2013) pag. 6 PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ pag. 7

QUADRO GENERALE ANNUALE pag. 8 QUADRO COMPARATIVO I-II SEMESTRE pag. 12 QUADRI CLINICI COMPARATIVO I SEMESTRE – ANNUALE pag. 13 IN EVIDENZA (ANNUALITÀ 2013) pag. 14

L’ICT pag. 16

L’ELABORAZIONE DI UN INDICATORE COMPLESSO pag. 17

APPENDICE pag. 18

GLOSSARIO pag. 34

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INTRODUZIONE AL PRIMO REPORT ANNUALE

L’Associazione compie un mese ma l’attività, iniziata nel febbraio 2013, ha già un anno di vita. Una sorta di

gestazione che ha prodotto una nuova realtà che speriamo potrà essere utile a tanti, a tutti coloro, cioè, che si

trovano ai margini del Servizio Sanitario Nazionale perché svantaggiati e, fra questi, innanzitutto i rifugiati e

richiedenti asilo.

La nostra non è stata una scelta ideologica né sentimentale, ma è frutto della consapevolezza di come il

servizio universalistico ed egualitario, ancorché tale più nei principi che nelle applicazioni, non si traduca mai

in un’eguale, concreta, opportunità per tutti. Le differenze culturali, “di status”, di relazioni, di istruzione, di

reddito fanno sì che alcuni siano “più uguali” di altri se l’offerta collettiva, uniforme, standardizzata, non è in

grado di cogliere o di ac-cogliere le differenze che, in realtà, esistono.

È ormai conoscenza comune che chi ha meno risorse personali, non solo di reddito, ma di capacità ed abilità,

ha minori risultati, tende a riammalarsi o muore di più di chi, invece, può godere di maggiori doti di

“resilienza” soggettiva, pur essendo identico il servizio di cui gode.

I primi a patire di più di questo fenomeno sono quei soggetti maggiormente deprivati perché più esclusi in

quanto “estranei”, cioè, “stranieri”, diversi per abitudini, lingua, cultura, percezione del mondo. I rifugiati, i

profughi, i richiedenti asilo sono appunto questo.

Se l’essere riusciti a salvarsi da persecuzioni, guerre, discriminazioni, minacce, genocidi, o dalla morte per

sete e fame, può inizialmente essere un’importante ragione di rinforzo emotivo individuale, quando si entra

nel “sistema di accoglienza” sorgono altri problemi, non più ancorati ai bisogni primari di sopravvivenza, ma

a quelli più evoluti e complessi di compimento di sé, in una parola, di Vita.

A questo punto il sistema o si comporta in modo burocratico, standardizzato, procedurale o in modo

assistenzialistico, pietistico, filantropico oppure sceglie una via diversa, quella della carità, centrata sulla

persona, sulla sua autonomia, sul rispetto della sua differenza e sull’obiettivo della sua auto-realizzazione.

La grande diversità, cioè che vi è fra il dovere interpretato normativisticamente, l’ideologia pauperistica

dell’aiuto fine a se stesso, e la carità, è che nei primi il centro è sul soggetto agente, l’istituzione, il

movimento, l’associazione, il gruppo, nell’altra il centro è sul portatore del bisogno, sulla sua individualità e

assoluta unicità e sulla relazione che fra i due si realizza compiendosi.

Il rispetto che la carità ha dell’altro fa sì che l’Altro si costruisca nella relazione di due diversità, in un

rapporto di costante reciprocità e parità, pur nelle differenza dei vissuti e delle attese. La carità porta il

soggetto agente a farsi da parte per diventare innanzitutto soggetto che ascolta, che osserva, che com-prende,

che si fa carico, senza pregiudizi ideologici, religiosi, culturali. La carità risponde prima allo spirito e non alla

parola. Si pone nella dimensione del senso, profonda, a-logica, preverbale, e solo dopo cerca di dare

significati, etichette, interpretazioni logiche, simbologie trasmissibili. E quando lo fa, quando entra in dialogo,

lo fa condividendo, comunicando, inter-agendo, dia-logando, appunto.

E di qui la scelta di unire l’essere Servizio Sanitario Nazionale, pubblico, universalistico, egualitaristico con

l’essere anche associazione, in grado di accogliere, far emergere, accompagnare, le diversità e le

diseguaglianze, portando il molteplice a godere del diritto comune senza perdere il suo essere eterogeneo e

polimorfico.

Il fine ultimo è il godimento della cittadinanza che, nel mondo sanitario, è rappresentata dal SSN. Lo

strumento per raggiungere o far raggiungere questo fine è l’Associazione, dove più voci, più competenze e più

possibilità di azione, permettono di operare su ambiti difficili, di frontiera e, talora, di prima linea.

L’Associazione, per sua caratteristica, meglio riesce a trasformare l’incertezza, la precarietà, l’imprevisto in

opportunità. Ma una volta generate, le opportunità devono anche trovare terreni di praticabilità e compimento,

per non restare o diventare ulteriori motivi di esclusione, marginalità, sofferenza.

Con questo report annuale speriamo di poter dare un segno del nostro contributo e della nostra disponibilità. Il

testo riprende anche note e commenti sviluppati nell’anno.

Ringrazio tutti coloro che hanno seguito il nostro lavoro e innanzitutto il gruppo di Amici che ha permesso di

dare al nostro agire una veste organizzativa più strutturata, il che dovrebbe renderlo più efficace, legittimo,

proficuo. In una parola, più “Servizio”.

E. Chiara

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1.13- SCHEDA PROGETTO “CAMMINI DI SALUTE” ENTE PROMOTORE Cooperativa medica FO.QU.S, UCCP (Unità Complessa di

Cure Primarie, SSN, Medicina di Gruppo, Presidio ASL ENTE EROGATORE Cammini di Salute SISTEMA DI APPARTENENZA APS (Associazione di Promozione Sociale) CODICE FISCALE 97775770015 INDIRIZZO Via Lemie 29c ORIENTAMENTO INTEGRATIVO Volontariato, Promozione Sociale AREA DI INTERVENTO PREVALENTE Migranti extraeuropei CAMPO DI INTERESSE Soggetti tutelati dalle Norme di Protezione

Internazionale DEFINIZIONE DEI BENEFICIARI Status Giuridico riconosciuto o in corso di

riconoscimento*, non di ambito ISI AMBITI Continuità assistenziale, Urgenze, Emergenze di Bassa

Soglia ATTIVITÀ a- 1) Accoglienza e Triage clinico

2) Accertamenti di base 3) Counselling sanitario 4) Valutazione 5) Presa in carico diretta o reindirizzamento ad altri

Servizi sanitari 6) Monitoraggio percorso clinico 7) Educazione alla Salute

b- Affiancamento, accompagnamento all’inserimento e/o utilizzo del SSN

c- Informazione, comunicazione, ICT d- Formazione, tutoraggio, borse lavoro, informatica,

comunicazione sanitaria, gestione cartella clinica e dati sanitari, segretariato

e- Cure infermieristiche f- Diagnostica Strumentale (ECG, Sat.O2, Glicemia, altri

Parametri Vitali. Ecografia su prenotazione) g- Prima Fornitura Diretta Farmaci o Presìdi non SSN o

SSN per urgenze h- Rete consulenze specialistiche volontarie per

situazioni momentaneamente non prescrivibili SSN COMPETENZE Medicina Generale, Specialistica, Infermieristica,

Psicologica, Interpretariato, Comunicazione interetnica OPERATORI Medici, Infermieri, Psicologi, Mediatori, Operatori

Generici Volontari, Operatori Borse Lavoro o Affidamento Servizi Sociali

COSTI PER I BENEFICIARI Totale Gratuità DISPONIBILITÀ Tutti i giorni feriali su prenotazione

Ambulatorio Migranti ad accesso libero ogni martedì pomeriggio: accoglienza ore 16.00-17.30

CONTATTI Segreteria per accesso diretto, Cellulare, Mail, Social Network

(*) attività on demand o occasionale

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CAMMINI DI SALUTE DIVENTA ASSOCIAZIONE! (gennaio 2013)

E. Chiara

Il 30 dicembre 2013 Cammini di Salute è diventata Associazione. È stato il risultato di quasi un anno di attività, dopo l’inizio, nel febbraio, quando decidemmo di proseguire in un percorso

avviato nel 2011, con la guerra libica, con i primi arrivi dell’Emergenza Nord Africa in Piemonte che ci vide coinvolti come cooperativa medica FO.QU.S, nata con lo scopo prevalente della gestione di un Gruppo di Cure Primarie.

L’attività è stata rivolta principalmente ai nostri Assistiti, limitandola ai “Migranti” Richiedenti Asilo o Protezione Internazionale, ai “Profughi”, sbarcati sulle coste calabresi o siciliane, sopravvissuti alle persecuzioni, alle stragi, ai maltrattamenti, alle guerre, al viaggio sui barconi. E, alla fine, giunti in Piemonte, ospitati nei Centri di Accoglienza, e costretti a lasciarli rapidamente nel febbraio per non ulteriore rinnovo del Progetto, dopo esserne stati accolti e “custoditi” per quasi due anni. Di colpo sbalzati in una realtà che non erano riusciti a conoscere a fondo, rimasti sino ad allora “ospiti” forse fin troppo assistiti e poco coinvolti e responsabilizzati, poco aiutati a inserirsi nella nostra realtà occidentale e nella nostra Italia, si sono dovuti reinventare una vita.

In due anni molti di loro non avevano per nulla imparato la lingua, non avevano appreso le leggi e norme, erano rimasti aggregati fra esuli, raccolti in gruppi uniti per nazioni, culture, fedi. A febbraio sono stati “rigettati” in strada, con i loro permessi di soggiorno regolari, i loro codici fiscali, i loro tesserini sanitari, le loro esenzioni ticket, ma da allora rimasti senza una casa, senza un pasto sicuro, senza un’opportunità, senza un accompagnamento a divenire, anche se per poco, “Cittadini”.

A parte alcuni, più fortunati, che sono stati inseriti in ulteriori progetti, gli altri si sono sparsi un poco ovunque. E di lì, spinti dai Centri Sociali, ma anche da organizzazioni più rappresentative della realtà migrante, hanno “fatto l’occupazione” dell’ex-MOI, insediandosi in alcune palazzine disabitate del Villaggio Olimpico, in via Giordano Bruno. Altri, ma in piccoli numeri, si sono appoggiati a luoghi già “occupati”, come le palazzine di Corso Chieri o di Via Paganini. Altri hanno trovato un tetto in appartamenti regolarmente abitati da loro conterranei. Altri hanno trovato rifugi in strada.

Abbiamo incominciato con le prime cartelle cliniche dedicate, con i primi servizi, con la creazione di procedure e la puntuale compilazione di un data base, da cui la pubblicazione di un report mensile. Abbiamo “fatto rete” con la Pubblica Amministrazione e con le Associazioni, forti della consapevolezza di essere parte del Servizio Sanitario Nazionale, e delle valenze pubbliche complesse che una sanità che fa “salute” riveste, con un impegno nel sociale, nel culturale, nel dovere di porsi in una dimensione “di mediazione” attiva. Abbiamo cioè optato per una scelta di “riorientamento” del servizio, definendo una metodologia, generando prototipi, sondando bisogni, domande, risposte possibili, soluzioni praticabili.

I numeri sono cresciuti, le attività si sono differenziate, l’organizzazione si è fatta complessa. Oggi abbiamo l’aiuto di un piccolo (ancora troppo piccolo) gruppo di volontari, ma siamo solo all’inizio, abbiamo tre collaboratori a noi inviatici con Borse Lavoro, altri aiuti stanno arrivando, e altre attività si stanno affacciando alla porta.

Non più solo medici e infermieri, ma psicologi, informatici, esperti in marketing sociale, logistic manager, traduttori, mediatori… E una domanda crescente, a volte con diritti presenti ma documenti scaduti per disinformazione o per dimenticanza. La cooperativa medica FO.QU.S, nata per gestire un progetto di “Gruppi di Cure Primarie” non poteva essere, per ragioni di scopo, adatta a questo lievitare di attività. In una totale inerzia della programmazione sanitaria pubblica, le prevalenze si invertivano, con la parte migranti in crescita costante e gli strumenti per affrontarla sempre più inadeguati.

La costituzione dell’Associazione nulla toglie del sostegno che la componente pubblica e istituzionale oggi può garantire. Là dove legittimo e possibile, la sede di via Lemie è sempre un “presidio ASL”. L’attività è quella del convenzionamento con il SSN, le regole sono quelle stabilite a livello nazionale e regionale. Ma Cammini di Salute amplia le opportunità di accoglienza e di intervento. E lo fa con gli stessi criteri ispiratori della Sanità Pubblica, vale a dire universalistica, laica, apartitica, apolitica, non selettiva nell’accesso, rispettosa dei principi di uguaglianza, equità, appropriatezza, solidarietà, democraticità.

Cammini di Salute intende dialogare e cooperare con tutte le componenti attive e eticamente trasparenti che si occupano di accoglienza ai Migranti, potendo seguire, in modo non prevalente, altre situazioni connotate da vulnerabilità e fragilità.

L’Associazione, costituita (Statuto, art.1) ai sensi della Legge 383/2000 e della legge Regionale del Piemonte n. 7/2006, persegue il fine esclusivo della solidarietà sociale, umana, civile, culturale, senza alcun scopo di lucro, ha carattere di gratuità (art. 2), attenendosi ai principi di assenza del fine di lucro, democraticità della struttura, elettività, gratuità delle cariche associative, gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti (salvo il rimborso delle spese), i quali svolgono la propria attività in modo personale e spontaneo ed ha per scopo (art. 4) il favorire, promuovere, tutelare il benessere e la salute della persona e delle comunità di riferimento, nazionali e internazionali, riconducendoli al valore del reciproco riconoscersi in una comune appartenenza umana, biologica, antropologica, sociale, culturale, spirituale; lo svolgere attività di promozione sanitaria, sociale, educativa, di acquisizione e sostegno alla cittadinanza elettivamente a favore della popolazione immigrata in Italia, proveniente da Paesi extraeuropei; il creare un dialogo tra le scienze che si occupano dell'Uomo attraverso iniziative, incontri, confronti, conferenze, momenti formativi; il promuovere attività di studio, ricerca, formazione con finalità teorico-pratiche; il realizzare i propri scopi attraverso attività quali: sportello di orientamento all’uso dei servizi pubblici o di altri ad essi complementari finalizzati al sostegno di una cittadinanza attiva, servizi sanitari di base e specialistici, assistenza psicologica e legale, aggancio in strada, mediazione linguistica, produzione di una rivista on-line, cura di stampe periodiche e non, organizzazione di convegni, congressi, workshop o di altri eventi collettivi inerenti le finalità associative, creazione di nuovi laboratori per l’attivazione di reti di cooperazione solidale con associazioni territoriali, nazionali e internazionali, per iniziative comuni; l’effettuare ogni altro servizio idoneo al raggiungimento degli scopi di cui al precedente articolo.

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INTRODUZIONE AL PRIMO REPORT (Luglio 2013)

“Cammini di Salute” è un’esperienza iniziata 6 mesi or sono, al termine delle attività della cooperativa medica FO.QU.S, relativamente a un impegno durato per circa 3 anni e in diverse forme di collaborazione, dall’Emergenza Nord Africa 2011, a un Progetto FER, a un Progetto finanziato con i fondi dell’8 per mille. L’esperienza del tutto nuova per il target dell’utenza considerata, ha visto coinvolti innanzitutto dei Medici di Medicina Generale, chiamati ad operare a Torino (Fond. Dravelli, Centro Diffuso Connecting, altri), Settimo Torinese, Banchette (Ivrea), Sommariva del Bosco-Richiardo-Caramagna, Forno di Coazze, con l’aiuto di personale infermieristico e di altri medici a sostegno. In tutto sono stati coinvolti 12 MMG, 5 Medici attivi saltuariamente presso la Continuità Assistenziale, 9 infermieri, impegnati a interagire costantemente con psicologi, operatori sociali, altri operatori. La popolazione assistita è stata di circa 500 soggetti, tenuto conto di un’ampia “variabilità” delle Persone accolte, e dei loro possibili, frequenti, trasferimenti. Nel corso dell’attività ENA, svolta sotto l’egida del Ministero dell’Interno e delle Prefetture, oltre che della Protezione Civile, sono state acquisite le linee di indirizzo ministeriali, adottati i modelli standard, ma si sono elaborati anche modelli organizzativi “ad hoc” (creazione di una Rete complessa), procedure dedicate, integrazione della “mission”, accentuando gli aspetti della continuità assistenziale, della quotidianità di vita, dell’inserimento civile, dell’apprendimento alla fruizione del SSN sino all’effettuazione di report statistici, i cui dati pubblicati hanno riguardato i periodi nei quali la popolazione assistita era maggiormente stabile e rappresentativa e gli operatori presenti garantivano condizioni di basso turnover (grafici in “Appendice”). L’attività “sul campo” è stata accompagnata, nel caso di alcuni operatori, da attività di formazione (Master, corsi di Aggiornamento). Il termine del Progetto ENA e delle “code progettuali minori”, ha posto il problema di una necessità di persistenza della relazione di aiuto e di cura, oltre che dell’esigenza, per gli operatori disponibili, di non perdere una competenza acquisita e di non disperdere un patrimonio di risorse umane e culturali disponibili. Di qui la cooperativa medica FO.QU.S (per cui la forma cooperativa con finalità mutualistica costituisce una modalità gestionale prevista dal Legislatore in quanto non lucrativa e non in conflitto con la natura pubblica del Servizio, essendo gli studi medici associati “Presidio ASL” e, quindi, pubblici), ha inteso proseguire nell’esperienza, seguendo, con criteri “orientati”, procedure dedicate, rilevazione e monitoraggio degli accessi, sia i Migranti iscritti negli elenchi SSN dei medici convenzionati attivi, sia i Migranti che, per Status, non rientrano nei criteri di accesso ai Centri ISI, ma che, nello stesso tempo, per ragioni contingenti (residenza/domicilio/iscrizione all’Ufficio per l’Impiego, altre procedure in itinere) non godono, temporaneamente, della piena fruibilità del diritto all’utilizzo compiuto del SSN. È nato, così, il Progetto “Cammini di Salute”, di cui il presente Documento costituisce il Primo Report semestrale. L’attività è iniziata con la presenza di un MMG e due infermieri, si è avvalsa del contributo attivo di due medici tirocinanti, nel loro percorso propedeutico al conseguimento dell’Esame di Stato e della Specialistica in MMG, per i quali si è integrata la formazione ordinaria con una formazione clinica “ad hoc”, e si è accresciuta con la disponibilità di 2 volontari, il supporto di una borsa lavoro da parte del Tavolo Asilo del Comune di Torino e di un affidamento da parte dei Servizi Sociali (UEPE - Ufficio Esecuzione Penale Esterna) per conto del Ministero di Grazia e Giustizia. Ad ora altri soggetti professionali hanno offerto la loro collaborazione, i cui sviluppi saranno descritti nel corso dei Report mensili e, soprattutto, nel prossimo Report Semestrale. Ciò che FO.QU.S e “Cammini di Salute” per la loro natura rappresentano, è con certezza un unicum nella regione Piemonte e, probabilmente, a livello nazionale. Le ragioni sono molte, ma le principali sono la scelta consapevole di un Metodo organizzativo sistemico gestionale generale (olografico) e l’adozione del Modello proprio delle Cure Primarie. Il fatto che il Metodo e il Modello, peraltro sempre in corso di continua costruzione, non solo stiano dando risultati stabili, ma si vadano rinforzando ed accrescendo, ci conforta rispetto alle scelte fatte. Per questa ragione crediamo sia oggi importante iniziare un confronto più ampio e continuo con le altre realtà istituzionali e, anche, con il mondo del volontariato e della cooperazione sociale.

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PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ

OBIETTIVI e RISULTATI

Nel corso dei nostri Report mensili abbiamo indicato gli obiettivi prefissati, quelli raggiunti, oltre che i nuovi scenari che si venivano a creare. Qui di seguito lo stato di “avanzamento lavori”. Noi crediamo che, in quanto servizio pubblico, gestito in forma associativa e sostenuto da un’attività di cooperazione istituzionale, la pubblicazione dei dati e dell’evoluzione progettuale sia eticamente doverosa per una condivisione “aperta” con tutti i Soggetti che eventualmente interessati a co-partecipare il nostro modello operativo, le opportunità che crea, le eventuali forme di collaborazione attiva “di rete”.

OBIETTIVO INIZIALE DATO INTERMEDIO OBIETTIVO INTERMEDIO (SEMESTRALE)

RISULTATO RAGGIUNTO (ANNUALE)

Produrre strumenti di comunicazione efficaci ad adeguare l’attività allo sviluppo progettuale

Sviluppo del sito - Apertura e perfezionamento. Nuovi “campi” per un accesso informativo finalizzato all’utilizzo dei servizi sanitari e sociali o alla consultazione documentale Registrazione dominio (effettuata)

Rendere più agevolmente fruibile lo strumento comunicativo, in considerazione della multiculturalità dei soggetti destinatari, Registrazione dominio

raggiunto Documentazione cartacea - Predisposizione nuova modulistica di accettazione (effettuata)

Ricercare supporti sanitari all’attività medica Disponibilità di un medico a una collaborazione clinica e gestionale (effettuata). Ricerca ulteriori collaborazioni.

Disponibilità di almeno due medici e di personale esperto.

raggiunto/in proseguimento

Strutturazione dell’attività Definire una natura giuridica adeguata all’attività “Cammini di Salute” Primi contatti con Enti competenti. (in proseguimento)

Conferire una veste giuridica non lucrativa all’attività .Costituita il 30 dicembre 2013

raggiunto

Attivare e potenziare le relazioni di rete nell’ambito dei Servizi Pubblici, sanitari e non, coinvolti nell’accoglienza e cura dei Migranti

Tavolo Asilo del Comune di Torino e Servizio Sociale Stranieri Partecipazione alle attività del Tavolo. Concessione Borsa lavoro (mediazione, supporto attività, informatica). (concessa)

Creazione dei presupposti per garantire continuità di presenza ai Tavoli istituzionali. Rinforzo Rete inter-istituzionale Presentazione dell’indicatore Diffusione delle attività Avvio e partecipazione a Progetti (FEI, FER, altri) Estensione Rete Privato Sociale

Presenza al GRiS Piemonte Gruppi Immigrazione e Salute Ripresa contatti. Ricerca di incontro e condivisione attività. Partecipazione Convegno 14 Novembre 2013. La salute straniera; Presentazione attività ISI Piemonte e Città della Salute. Resp. Ufficio di Igiene - Primo contatto. Disponibilità agevolazione accessi e comunicazione (in attesa)

U.E.P.E. (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) - affidamento in prova nel contesto dell'attività di restituzione sociale informatica. (Attività in corso). ASL TO2 - Accordo preliminare con il DSM per sostegno attività di incontro e colloquio con Migranti vittime di Tortura. Stesura bozza di accordo. Estensione operatori DSM. Previsto incontro a Dicembre. Linee operative avvio attività congiunta (in corso di attuazione) Dipartimento di Informatica Univ. Di Torino - Lettera d’intenti per attività di collaborazione. Primi incontri di programma. (in attesa) Condivisione tavolo lavoro Consorzio Kairòs. PRIMI CONTATTI. Verifica fattibilità attività comuni ass. Tampep onlus. PRIMI CONTATTI. Incontro con Pastorale Migranti. Da RIFEFINIRE

Nuove Borse Lavoro (aggiunto). Stipulati 3 contratti per Borse Lavoro. In corso ulteriori ricerche.

Inizio attività donna Migrante e Salute (aggiunto). Disponibilità ostetrica volontaria. Programma condivisione attività generiche. Sviluppo attività specifiche. (in attesa) Collaborazione attiva con ARCIGAY (in corso di attuazione)

Collaborazione attiva con USB (Unione Sindacale di Base). PRIMI CONTATTI.

Creare le premesse per offrire attività di supporto sanitario complesso alle associazioni operanti nel privato sociale

Sostegno ad alcuni Soggetti SPRAR - Visite di screening. Gestione emergenze sanità pubblica. Percorsi di Cura. (effettuata)

Incremento della Rete cui offrire supporto

Creare un sistema di indicatori complessi in grado di offrire una misurazione aggiornata e “pesata” delle condizioni relative e conseguenti all’accoglienza migranti

3I - Immigration Integrated Index - Creazione dell’Indicatore (in attesa di attuazione) Creare e garantire le condizioni necessarie alla raccolta delle interviste.

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QUADRO GENERALE ANNUALE

febbraio- dicembre 2013

Passaggi 697

Media mensile 58.08

Accoglienze 198

Media mens. 16.50

Maschi 178

Femmine 20

Età Media 29.44

Minori 2

Domicilio 148

No domicilio 45

Non so 5

Codice F. 157

No CF 28

Non so 13

Es. Ticket 74

No Es. T. 107

Non so 17

Medico Fam. 128

Non MF. 58

Non so 12 affianc. psicologo 26

Specifico nuove accoglienze - Mese

Accessi Totale e Parziale mese

Accessi e Accoglienze, Totali

Accessi e Accoglienze, Parziali Mese

9

TABELLE

STATUS umanit. 53 27% prot. sussid. 44 22 permess. asilo 43 22 rich.asilo 26 13 asilo politico 7 4 rifug. 6 3 ricong. fam. 5 3 diniego in ricorso 3

≤1

studio 2 sospens. temp 2 illimitato politico 1 lavoro sub. 1 nn. 5 3

Provenienza

Nigeria 26

Pakistan 26

Sudan 20

Eritrea 16

Mali 15

Bangladesh 13

Somalia 12

Congo D. 10

Ghana 9

Afghanistan 9

Costa d.A 8

Gambia 4

Togo 3

Marocco 3

Guinea 3

Etiopia 3

Iran 3

Senegal 3

S. Leone 2

Camerun 2

Turchia/Kurd 2

Burkina 2

Niger 1

Guinea B. 1

Azerbaijan 1

Tunisia 1

Turchia 1

Idiomi

araba 21

francese 18

inglese 17

urdu 14

bengalese 12

somala 12

bambarà+francese 10

tigrino 9

yoruba inglese 4

pashtù 4

urdu+ingl 6

farsi 4

darì 3

assanta+inglese 3

hausa inglese 3

mandingo inglese 2

tigrino+ingl 2

tigrino+arabo 2

curdo turco 2

bengalese inglese 2

TOTALE ACCESSI

mese totali mensile media febbraio 20 20

58,08

marzo 49 29 aprile 74 25

maggio 134 60

giugno 183 49 luglio 249 66 agosto 338 89

settembre 416 78 ottobre 483 67

novembre 549 66 dicembre 614 65 gennaio 697 83

ACCESSI e ACCOGLIENZE PROGRESSIVO TOTALI

mese accessi accoglienze

febbraio 20 17 marzo 49 32 aprile 74 43

maggio 134 70 giugno 183 91

luglio 249 123 agosto 338 138

settembre 416 153 ottobre 483 160

novembre 549 171 dicembre 614 182 gennaio 697 198

ACCESSI e ACCOGLIENZE PROGRESSIVO PARZIALI

mese accessi accoglienze

febbraio 20 17

marzo 29 15 aprile 25 11

maggio 60 26 giugno 49 21 luglio 66 33 agosto 89 15

settembre 78 15

ottobre 67 7 novembre 66 11 dicembre 65 11 gennaio 83 16

Idiomi

amarica 1

portoghese 1

moore+franc. 1

lingala+franc. 1

lingala+swahili+franc. 1

lingala 1

kitoko+franc. 1

portoghese + fulane 1

fulane + francese 1

fulane 1

wolof+francese 1

ewe francese 1

menday inglese 1

tama 1

beni 1

amarica tigrina 1

benecity inglese 1

inglese francese 1

Idiomi

whobo inglese 1

gonja inglese 1

agbu inglese 1

twi inglese 1

russo-turco 1

pashtu + inglese 1

Pashtu+darì+urdu 1

farsi pashtù 1

amarico oromo 1

punjabi 1

punjabi urdu 1

Urdu kashmiri pashtu inglese

1

bambarà 1

nn 16

Situazione SSN

attuale precedente

no MF (MMG)* 58 (29%) 52 (29%)

MF* 128 (68%) 124 (68%)

ET** 74 (37%) 74 (41%)

no ET** 107 (54%) 99 (54%)

(*) ns = 12 (**) ns = 17

10

LA SITUAZIONE CLINICO-SANITARIA

ACCESSI - TIPOLOGIA DOMANDA

attuale precedente

PTSDo ferite guerra 52 (10%) 42 (9%)

alte vie aeree 40 (8%) 40 (9%) malassere, parestesie diff.,prurito,dolori diffusi 32 (6%)

30 (6%)

dolori osteoart. localizzati, parestesie 31 (6%) 28 (6%)

dermatite, dermatosi,discromie cut. non traum.,psoriasi,micosi,infez. locali

29 (6%) 27 (6%)

osteoarticolare 23 (5%) 23 (5%)

oculistica 20 (4%) 20 (4%)

colite,algia addome,dissenteria e vomito 19 (4%) 17 (4%)

gastrite, MRGE,HP+ 19 (4%) 16 (3%)

odontalgia 18 (4%) 17 (4%)

cefalea/emicrania 18 (4%) 16 (3%)

chirurgia generale 13 (3%) 13 (3%)

acariasi 11 (3%) 11 (2%)

urologia non chirurgica 10 (2%) 9 (2%)

HBV 10 (2%) 9 (2%)

comportamentale 9 (2%) 9 (2%)

depressione 9 (2%) 7 (2%)

allergia 8 (2%) 8 (2%)

ORL non chir., disfonie 8 (2%) 8 (2%)

chirurg. ortopedica 8 (2%) 8 (2%)

respiratorio TBC rischio 8 (2%) 8 (2%)

polmonare non TBC 8 (2%) 6 (1%)

urologia chirurgica, nefrolitiasi 6 (1%) 6 (1%)

traumi gravi o multipli non PTSD 5 (1%) 5 (1%)

diabete nuova diagnosi 5 (1%) 4 (1%)

insonnia 5 (1%) 4 (1%)

epatopatia non specificata 4 (1%) 4 (1%)

ferita da trauma semplice, lesione occasionale

4 (1%) 3 (1%)

respiratorio TBC 3 (1%) 3 (1%)

dislipidemia 3 (1%) 3 (1%)

endocrinologia 3 (1%) 3 (1%)

ginecologico chirurgico 3 (1%) 3 (1%)

vertigini 3 (1%) 3 (1%)

psichiatrico 3 (1%) 3 (1%)

attuale precedente

ansia 2 (0,n%) 2 (0,n%)

pregr. malaria 2 (0,n%) 2 (0,n%)

schistosomiasi, strongiloidiasi 2 (0,n%) 2 (0,n%)

oncologico 2 (0,n%) 2 (0,n%)

ipertensione 2 (0,n%) 2 (0,n%)

ORL chirurgica 2 (0,n%) 2 (0,n%)

cardiovascolare 2 (0,n%) 2 (0,n%)

ematologico linfatico non neoplastico 2 (0,n%) 2 (0,n%)

magrezza inappetenza deperimento 2 (0,n%) 2 (0,n%)

neurologico 2 (0,n%) 2 (0,n%)

s.emorroidaria 2 (0,n%) 2(0,..%)

sfera sessuale 2 (0,n%) 1 (0,..%)

ginecologico non chirurgico 2 (0,n%) 1 (0,..%)

HAV 2 (0,n%) 1 (0,..%)

gastroenter. chirurgica non neopl. 1 (0,..%) 1 (0,..%)

Insuff. Renale Cronica 1 (0,..%) 1 (0,..%)

diabete1 1 (0,..%) 1 (0,..%)

diabete 2 1 (0,..%) 1 (0,..%)

diabete + ipertensione 1 (0,..%) 1 (0,..%)

diabete+obesità 1 (0,..%) 1 (0,..%)

disfertilità 1 (0,..%) 1 (0,..%)

talassemia 1 (0,..%) 1 (0,..%)

gravidanza complicata 1 (0,..%) 1 (0,..%)

gonorrea 1 (0,..%) 1 (0,..%)

HCV 1 (0,..%) 1 (0,..%)

di norma 13 (3%) 11 (2%)

Sul totale di 198 primi accessi le diagnosi di Disordine Post Traumatico da Stress o la presenza di ferite per causa bellica sono state il 26%

11

(*) soggetti con forme pregresse, sottoposti a trattamento profilattico e/o con esecuzione di accertamenti di “secondo livello” (es. TAC, escreato, altri…)

Attività lavorative (registrate)

studente 11 tassista 2 più di un lavoro 10 decoratore 2 commerciante 8 panificatore 2

meccanico 5 tappestista 1 edilizia 5 falegname 1

insegnamento 4 pastore 1 sicurezza esercito 3 magazziniere 1

agricoltura 3 pulizie 1 ristorazione 3 informatico 1 elettricista 3 contabile 1 pettinatrice 3 barbiere 1

saldatore 3 autotrasportatore 3

ACCOGLIENZE SPRAR. NUOVE DIAGNOSI

QUADRO CLINICO TBC(*) HBs Scabbia ORIGINE

eruzione cutanea,algie addominali,odontalgia,DPTS, tumefaz.testicolare,frattura polso, ipertrigliceridemia, epatopatia,acariasi

+ Eritrea

mialgia addominale, DPTS, lesioni articolari e sottocute, acariasi, destroposizione Ao, lipoma capsulato addome

+ Eritrea

congiuntivite,ferita arma fuoco,acariasi + Eritrea

ustioni diffuse, micosi, DPTS,odontalgia, ipertrigliceridemia, epatopatia,acariasi + Eritrea

alopecia, prurito,DPTS, HB+,acariasi, microlitiasi renale + + Eritrea

ematuria,lesioni cutanee plantari,cicatrici torace, DPTS,artropatia estremità, epatopatia

Sudan

odontalgia, edentulia, dolore localizzato,DPTS,ipertrofia turbinati, deform. lume coanale,acariasi

+ Eritrea

ferite arma bianca,dolori diffusi,DPTS, ipertrigliceridemia,epatopatia, prevenzione isoniazide,ulcera cutanea infetta

+ + Eritrea

otite purulenta,sinusite, DPTS, eosinofilia, sosp. atopia, acariasi + Eritrea

IMA,stent, diabete2 Azerbaijan

bruxismo,appendicectomia,frattura avbr. Sx, cicatrice ginocchio sx,DPTS Pakistan

cicatrice cranio,tumefaz. sottocut.,tosse,algia braccio dx.,DPTS Pakistan

cefalea Pakistan

carie Pakistan

di norma Pakistan

dolore toracico,cicatrice radice naso,DPTS,TBC latente + Pakistan

tubercolina+ + Gambia

PTSD,lesione OS,dermatite mani,sosp.acariasi,sinusite + Eritrea

PTSD,politraumi,polimialgia,HBs+ + Senegal

politraumi,polimialgia,tosse,TBC pregr.,linfomonocitosi, poliartropatia + Nigeria

politraumi, fratture,PTSD Eritrea

tumefazione parotidea (definire) Etiopia

ns Eritrea

TBC pregressa, danni polmonari + Eritrea

TOTALI 24 5 2 9

12

QUADRO COMPARATIVO I-II SEMESTRE

ANAGRAFICA GENERALE

I SEMESTRE

II SEMESTRE

ANNUALE

Totali primi accessi 123 75 198

Maschi 109 (89%) 69 (92%) 178 (90%)

Femmine 14 (11%) 6 (8%) 20 (10%)

Età Media 29,9 28.06 29.4

Minori 2 0 2

Domicilio 87 (71%) 61 (81%) 148 (75%)

No domicilio 33 (27%) 12 (16%) 45 (23%)

Non so 3 (2%) 2 (3%) 5 (2%)

Codice F. 98 (80%) 59 (79%) 157 (79%)

No CF 20 (16%) 8 (10.5%) 28 (14%)

Non so 5 (4%) 8 (10.5%) 13 (7%)

ANAGRAFICA SANITARIA

I SEMESTRE

II SEMESTRE

ANNUALE

Totali primi accessi 123 75 198

Es. Ticket 48 (39%) 26 (35%) 74 (37%)

No Es. T. 67 (54%) 40 (53%) 107 (54%)

Non so 8 (7%) 9 (12%) 17 (9%)

Medico Fam. 78 (63%) 50 (67%) 128 (65%)

Non MF. 40 (33%) 18 (24%) 58 (29%)

Non so 5 (4%) 7 (9%) 12 (6%)

ATTIVITÀ * I SEMESTRE II SEMESTRE ANNUALE

Passaggi 249 448 697

Media mensile 41,5 74.6 58.08

Accoglienze 123 75 198

Media mens. 20,5 12.5 16.50

Affianc. Psicologo 15 11 26

Esami necessari 104 125 229

Prescrizione terapie 77 131 208

Consegna farmaci 57 68 125

Invio in ospedale 6 6 12

Invio visita specialistica 58 108 166

Certificazioni sanitarie 12 21 33

Certificazioni psicologo 15 11 26

Reintegro al SSN ns 72 >72(**)

(*) le attività segnalate sono quelle effettivamente registrate, da intendersi in difetto rispetto a quelle effettivamente eseguite per (a) inserimento a posteriori del campo relativo all’attività, ritenuta da valutarsi solo quando di una certa rilevanza; (b) incompleta compilazione delle schede (**) in alcuni casi il reintegro è avvenuto per un periodo inferiore ai sei mesi con necessità di nuova iscrizione. I 61 casi segnati sono riferiti alle persone e non alle attività, queste ultime superiori.

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QUADRI CLINICI COMPARATIVO I SEMESTRE - ANNUALE

ACCESSI - TIPOLOGIA DOMANDA

Annuale Primo Semestre

DPTS o ferite guerra 52 (10%) 33 (13%)/I

alte vie aeree 40 (8%) 18 (7%)/III

malassere, parestesie diff.,prurito,dolori diffusi

32 (6%) 16 (6%)/IV

dolori osteoart. localizzati, parestesie 31 (6%) 15 (6%)/V

dermatite, dermatosi,discromie cut. non traum.,psoriasi,micosi,infez. locali

29 (6%) 19 (8%)/II

osteoarticolare 23 (5%) 9(4%)/VI

oculistica 20 (4%) 8 (3%)/VII

colite,algia addome,dissenteria e vomito 19 (4%) 9(4%)/VI

gastrite, MRGE,HP+ 19 (4%) 9(4%)/VI

odontalgia 18 (4%) 7 (3%)/VIII

cefalea/emicrania 18 (4%) 8 (3%)/VII

chirurgia generale 13 (3%) 8 (3%)/VII

acariasi 11 (3%) 2 (1%)/XIII

urologia non chirurgica 10 (2%) 5 (2%)/X

HBV 10 (2%) 3 (2%)/XII

comportamentale 9 (2%) 8 (3%)/VII

depressione 9 (2%) 5 (2%)/X

allergia 8 (2%) 6 (2%)/IX

ORL non chir., disfonie 8 (2%) 2 (1%)/XIII

chirurg. ortopedica 8 (2%) 4 (2%)/XI

respiratorio TBC rischio 8 (2%) 2 (1%)/XIII

polmonare non TBC 8 (2%) 2 (1%)/XIII

urologia chirurgica, nefrolitiasi 6 (1%) 3 (2%)/XII

traumi gravi o multipli non PTSD 5 (1%) 4 (2%)/XI

diabete nuova diagnosi 5 (1%) nc

insonnia 5 (1%) 1 (0,..%)/XIV

epatopatia non specificata 4 (1%) nc

ferita da trauma semplice, lesione occasionale

4 (1%) 2 (1%)/XIII

respiratorio TBC 3 (1%) 1 (0,..%)/XIV

dislipidemia 3 (1%) nc

endocrinologia 3 (1%) 2 (1%)/XIII

ginecologico chirurgico 3 (1%) 2 (1%)/XIII

vertigini 3 (1%) 1 (0,..%)/XIV

psichiatrico 3 (1%) 2 (1%)/XIII

Annuale Primo Semestre

ansia 2 (0,n%) 2 (1%)/XIII

pregr. malaria 2 (0,n%) 2 (1%)/XIII

schistosomiasi, strongiloidiasi 2 (0,n%) 2 (1%)/XIII

oncologico 2 (0,n%) 1 (0,..%)/XIV

ipertensione 2 (0,n%) 2 (1%)/XIII

ORL chirurgica 2 (0,n%) nc

cardiovascolare 2 (0,n%) 1 (0,..%)/XIV

ematologico linfatico non neoplastico

2 (0,n%) nc

magrezza inappetenza deperimento

2 (0,n%) nc

neurologico 2 (0,n%) 1 (0,..%)/XIV

s.emorroidaria 2 (0,n%) 1 (0,..%)/XIV

sfera sessuale 2 (0,n%) 1 (0,..%)/XIV

ginecologico non chirurgico 2 (0,n%) 1 (0,..%)/XIV

HAV 2 (0,n%) nc

gastroenter. chirurgica non neopl. 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

Insuff. Renale Cronica 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

diabete1 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

diabete 2 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

diabete + ipertensione 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

diabete+obesità 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

disfertilità 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

talassemia 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

gravidanza complicata 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

gonorrea 1 (0,..%) 1 (0,..%)/XIV

HCV 1 (0,..%) nc

di norma 13 (3%) 6 (2%)/IX

14

IN EVIDENZA (ANNUALITÀ 2013)

IL GODIMENTO DEL DIRITTO SANITARIO I soggetti rilevati al primo incontro aventi un MMG sono stati 128, i soggetti privi di MMG 58. 12 i non rilevati. 107 i soggetti privi di esenzione ticket al primo incontro. Attualmente l’attribuzione del medico di medicina Generale e dell’esenzione E92 vede molti soggetti non in attualità di diritto, con necessità di rinnovo. Resta il dato inquietante di come su 198 persone incontrate, considerando i 107 privi di esenzione ticket, togliendo da questi i 58 privi di medico di medicina generale, presumendone il contestuale non godimento dell’esenzione, restano pur sempre 49 soggetti senza esenzione sui 107 aventi un MMG, pur avendone diritto. Non avendo reddito, l’assenza di esenzione costituisce un motivo di esclusione dal pieno godimento del diritto alla salute se l’azione del MMG non contempla quella di una doverosa informativa, ma si limita alla semplice prescrizione, fatto peraltro abituale nelle dimissioni ospedaliere, dove alla dimissione seguono spesso prescrizioni di farmaci od esami che solo il godimento di un reddito o di un’esenzione possono tradursi in azioni compiute ed efficaci di cura. L’opera del medico, almeno in questo caso, tende a non dimostrarsi sensibile alla fattibilità del percorso diagnostico terapeutico, limitandosi a una visione clinica della prestazione, a nostro avviso sempre meno sostenibile in una società globalmente in crisi quale la nostra. La non informazione ai pazienti, all’atto della prescrizione e, quindi, della richiesta dei documenti, relativa all’assenza dei requisiti loro spettanti per la prescrivibilità pubblica, viene o non considerata o attribuita e rimandata “ad altri”. Da un punto di vista della spesa sanitaria, la situazione che si sta presentando nel prossimo futuro è di una progressiva non governance di sistema, la minor cura delle acuzie, la comparsa di nuove cronicità “postacuzie”, la comparsa di complicanze nelle forme cronicizzate, il maggior ricorso al PS, la possibilità di diffusione delle patologie potenzialmente contagiose. Altra dato, là dove la sanità pubblica si trova a dover far fronte a lingue diverse (inglese compreso), tende ad aggiungere in dimissioni la dicitura “barriera linguistica”, anche in presenza di soggetti in grado di parlare correttamente l’inglese o il francese. Questo anche in un contesto ospedaliero, dove la pluralità degli operatori dovrebbe far presumere l’esistenza di qualcuno in grado di parlare almeno l’inglese, considerato essere il linguaggio scientifico di riferimento. Questo elemento rende ancor più evidente come, rispetto ai Rifugiati e Richiedenti Asilo, occorrano percorsi sanitari orientati sulla base delle competenze anche relazionali e comunicative degli operatori oltre che sostegni esterni (mediatori). In ultimo va ancora rilevato come resti dubbia la questione della presa in carico da parte dei Centri ISI, in quanto già dotati di CF e spesso di un permesso di soggiorno, in attesa di rinnovo. Questo nel pieno di un inverno vissuto in situazioni di diffusa precarietà abitativa e delle condizioni di vita in genere, considerati gli stessi bisogni primari. Occorre tra l’altro considerare come in assenza delle condizioni economiche sufficienti a garantirsi il diritto alla casa, molti rifugiati siano domiciliati in appartamenti o palazzine occupate, in assenza di riscaldamento e in condizioni igieniche assolutamente precarie, anche in considerazione della “promiscuità” clinica dei soggetti ospitati, alcuni dei quali presumibilmente affetti da patologie potenzialmente contagiose. In questo senso Cammini sta praticando un’attività di sanità pubblica integrata utilizzando tutti gli strumenti legittimamente accessibili, e questo dovrebbe costituire un modello praticabile, a basso impegno di costo, ad elevata efficacia e, infine, a ottimizzazione delle risorse e contenimento della spesa effettiva finale.

In quanto alle attività sono ad ora state riportate 61 azioni dirette di reinserimento al pieno godimento del diritto sanitario (acquisizione o riacquisizione esenzione ticket e/o MMG), 33 le certificazioni gratuite (invalidità INPS, patente, attività sportiva non agonistica, invio commissioni per la definizione di status), 17 i vaccini antiinfluenzali (là dove patologie specifiche individuali erano assenti, sono stati applicati i codici A09 “Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio” e A13 “Popolazione generale, escluse le categorie di cui sopra”), 3 infiltrazioni spalla, 1 ECG, oltre a controlli pressori, terapie iniettive, monitoraggio metabolico. 26 i soggetti afferenti a visita e cure psicologiche gratuite.

GLI ACCESSI La popolazione complessivamente assistita è stata di 198 soggetti seguiti, alcuni con passaggi ripetuti per un totale di 697 accessi complessivi. Occorre peraltro ricordare che il Servizio è rivolto ai soli Rifugiati e Richiedenti Asilo, e vengono in genere esclusi i soggiornanti per ragioni di lavoro o studio, in quanto ordinariamente garantiti dal SSN, e anche tutti coloro che si trovano in condizioni di clandestinità. Sono invece seguiti coloro che, per diverse ragioni, non godono più del diritto alle cure pubbliche erogate dal SSN qualora ne abbiano pieno merito, solo temporaneamente decaduto.

L’ETEROGENEITÀ Sono state visitate persone provenienti da 26 Nazioni diverse e caratterizzate dal parlare circa 45 linguaggi differenti. A parte la diretta possibilità di colloquiare in inglese o francese, ci si è avvalsi della collaborazione di mediatori (borsa lavoro erogata dal Comune di Torino) in grado di tradurre la lingua araba o somala e di altri

15

mediatori, esterni, di cooperative, per il tigrino. Spesso i pazienti non in grado di utilizzare lingue occidentali diffuse sono accompagnati da “amici” in grado di effettuare traduzioni (frequente il caso di pakistani, afghani o bengalesi).

LA SITUAZIONE CLINICO SANITARIA

Il valore percentuale considerato nel tempo ha subito variazioni per la riclassificazione dei quadri clinici considerati. Risulta costantemente elevato il numero di soggetti che presentano un PTSD (stress postraumatico) con una percentuale del 10% se vengono considerate tutte le patologie, ma del 26% se si considera la totalità dei soggetti visitati. In molti casi il setting non ha consentito o reso necessario un approfondimento maggiore ma è da ritenersi questa percentuale essere “in difetto”. Sempre importante la percentuale di soggetti affetti da malattie delle alte vie aeree (8%) da “disturbi” soggettivi riferibili a somatizzazioni (6%) o a condizioni di precarietà igienica o di vita, rispetto alle abitudini alimentari o di adeguamento al clima nei Paesi di origine. Calcolando l’età media bassa (29.44 anni) è di rilievo che solo 13 soggetti su 198 (2%) sono risultati totalmente privi di qualsiasi rilevanza clinica. Resta da notare che le patologie o le sintomatologie presentate in prevalenza (alte vie aeree, dermopatie, dolori osteoarticolari, gastrite, odontopatie, colite, cefalea…) non sono quadri “importati”, ma si tratta di situazioni acquisite per il venire a mancare di condizioni di vita adeguate. Quasi tutte trattabili con farmaci non erogabili SSN e non rimediabili con adeguamenti di stili di vita mancandone le precondizioni. Un altro dato rilevante è l’incremento assoluto dei soggetti risultati affetti da HBV (da 3 a 10, pur restando invariata la percentuale del 2%). Da questi dati emerge in tutta la sua rilevanza la necessità di un’attivazione sanitaria “di cure primarie” (ISI, MMG, PLS, ambulatori specialistici di zona) in grado di intercettare e risolvere situazioni altrimenti afferenti in Pronto Soccorso. A maggior ragione diventa cruciale l’adeguamento burocratico amministrativo rispetto alla possibilità del pieno godimento di un diritto esigibile (diritto alla salute).

GLI SVILUPPI DELL’ATTIVITÀ

Cammini si può oggi avvalere della collaborazione volontaria di due medici, cui si aggiungono medici tirocinanti o titolari di Borse Lavoro, un’infermiera, una psicologa e della disponibilità di alcune operatrici a sostenere un programma “Donna Migrante e Salute”, attualmente in fase di progettazione. Ha il supporto di tre borse lavoro indirizzate all’affiancamento dell’attività sanitaria ma ulteriori apporti sono in fase di acquisizione. Allo stesso modo si sono rafforzati i legami di rete con alcune Organizzazioni che in modo volontario offrono la possibilità di effettuare in tempi brevi visite specialistiche o con altre in grado di intercettare rilevanti tipologie o volumi di domanda. La cooperazione fra la componente istituzionale (SSN) e il contributo del volontariato sembra dimostrarsi in grado di coprire la quasi totalità dei bisogni espressi. Per le esigenze di complessità maggiore sta ben funzionando la disponibilità sanitaria pubblica ospedaliera a cui vengono indirizzati solo i casi a rischio di gravità per patologie “comunitarie” o per l’occorrenza di quadri clinici conclamati con ragioni di urgenza di ricovero.

IL CONVEGNO “SALUTE STRANIERA – Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome”, Torino il 14 novembre 2013

Ancora effettivi positivi derivanti dalla partecipazione al Convegno: “SALUTE STRANIERA – Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome”, tenutosi a Torino il 14 novembre 2013 e organizzato dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni S.I.M.M in collaborazione con GrIS Piemonte dove Cammini ha svolto la Relazione “Il Territorio: le azioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta nel contesto delle iniziative dei distretti e dei servizio rimari età enziali” (relatore dott. E. Chiara) Gli argomenti presentati sono stati (indice): 1 a/g- LA NOSTRA ESPERIENZA; 2 a/b- I MIGRANTI “EMERGENTI” – Le 6 Sfide per la Medicina Generale; 3- PREMESSA: IL SISTEMA “STANDARD” VERSO LE COMPLESSITÀ EMERGENTI (dall’ordine al disordine); 4- MODELLI ORGANIZZATIVI DELLE CURE PRIMARIE; 5- LE CARATTERISTICHE DELLA DOMANDA (gradi di complessità); 6- “ATTRATTI” VERSO IL FUTURO…; 7- I MODELLI ORGANIZZATIVI (le Reti); 8 a/b- CONCLUSIONE, cui si è aggiunta un’APPENDICE INTEGRATIVA sulle PREMESSE METODOLOGICHE ELEMENTARI.

Le “slide” dell’intervento sono visibili all’indirizzo: http://www.camminidisalute.org/#!news-and-events/c1o4h

16

L’ICT

Uno dei maggiori problemi incontrati nel primo semestre di attività è stato quello della diffusione informativa relativa agli adempimenti amministrativi necessari per il pieno godimento dei Diritti sanitari. Nello stesso tempo si sono utilizzati, come strumento di comunicazione, oltre che ad un numero di cellulare dedicato, la mail “[email protected]” e una mail sul social network Facebook dove sono state aperte come “Cammini di Salute” la Pagina “https://www.facebook.com/pages/Cammini-di-Salute-Home-Page/156566734441747” e il Gruppo “https://www.facebook.com/groups/534455306615142/”. I primi risultati sono stati incoraggianti, nonostante i limiti di ciascun strumento. Per poter offrire un’informazione più ampia sia “statica” (es. le normative), sia “dinamica” (gli accessi al servizio) si è deciso di attivare un Sito, collegato a diversi Social Network, sito che consente più ampie interazioni sia di servizio attivo che di tipo informativo: http://www.camminidisalute.org/

La “Home Page” Facebook

La “Home Page” del Sito

17

L’ELABORAZIONE DI UN INDICATORE COMPLESSO

Il “3I” (Immigration Integrated Index)

Al termine del primo semestre di attività si è ravvisata la necessità di poter disporre di uno strumento complesso e numerabile che potesse offrire un “profilo” esaustivo ed attuale degli aspetti diversamente problematici connessi con i nuovi fenomeni migratori, riguardanti soggetti di provenienza extraeuropea. Si è così pensato di produrre un Indice utilizzabile in modo dinamicamente aggregabile come indicatore di “benessere” individuale e sociale oltre che, prestandosi a scorpori, come strumento di misurazione dei singoli item, raggruppati in 4 macrocategorie. Si è inoltre prestata una particolare attenzione alla sua applicabilità, tenendo conto sia della realtà effettiva in cui si trovano i soggetti da intervistare, sia della necessità di agevolare gli intervistatori (rendendolo facilmente utilizzabile nell’attività ordinaria di operatori non esperti). La fattibilità del suo utilizzo è quindi stata subordinata alla facilità e duttilità di impiego. L’Indice, denominato “3I” verrà testato nei prossimi mesi attraverso interviste agli utenti con soggiorno in Italia non inferiore ai tre mesi, reclutati in modo casuale, con una revisione a sei mesi dall’inizio. Attualmente la necessità di assistenza e l’esiguità delle risorse umane e della disponibilità di tempo non hanno permesso l’effettuazione delle interviste. È in corso una valutazione degli aspetti organizzativi in modo da consentire l’avvio del Progetto. L’indicatore è stato presentato nel corso del Convegno “LA SALUTE STRANIERA “Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza alla popolazione straniera da parte delle Regioni e Province Autonome”.

i 3

18

APPENDICE

19

1.13- TEMI CHIAVE

1. La rimari età del Servizio Sanitario Nazionale nella promozione e tutela della Salute della

Popolazione Migrante

2. L’applicabilità del principio di eguaglianza, il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità:

il principio di Equità

3. La svolta dalla cultura dell’emergenza e del “pericolo”: la continuità assistenziale e la

prevenzione del rischio

4. Transizione dalla residenzialità “alberghiera” all’accoglienza diffusa, “di prossimità”, “di strada”:

il ruolo delle Cure Primarie nella presa in carico della popolazione Migrante

5. L’intercettazione attiva del bisogno e della domanda: la sanità di iniziativa

6. L’epidemiologia sanitaria non misurata sulla base del rischio di morte o sulla malattia, ma

considerando la capacità inabilitante della malattia e di anni persi di buona salute (Benessere

come Felicità, Indicatori Qualitativi complessi, Carico di Malattia)

7. La Raccolta e Gestione dei Dati. Ragioni organizzative e ragioni economiche

8. La rete sanitaria istituzionale: Medicina di Cure Primarie, Centri ISI, Dipartimenti di Psichiatria,

Dipartimenti di Emergenza, Centri Antiviolenza

9. Sviluppo e modulazione della funzione di sorveglianza e tutela: la sanità come momento di

coesione sociale e stabilità istituzionale. La Sanità come elemento co-garante dell’Ordine

Pubblico (comprehensive approach). La prevenzione della Violenza diffusa in ogni sua forma,

dalla violenza domestica, alla violenza interetnica, sino alla violenza propria degli sviluppi

criminali (compresa la tratta) o eversivi

10. Il ruolo sussidiario del Privato Sociale

11. Applicazione del principio di Mutualità

12. Il privato sociale in sanità come opportunità di ottimizzazione della spesa sanitaria pubblica

13. Promozione di un modello “di rete” pubblico/privato: cooperazione e collaborazione fra

pubblico e privato (impresa sociale e volontariato), reti sociali e reti sanitarie. Il ruolo

orientativo del Sistema Pubblico

14. La sanità come elemento di valorizzazione qualitativa nell’ambito di un’offerta integrata sociale

e sanitaria

15. La sanità come sviluppo:

cooperazione internazionale

formazione

lavoro

medicina tradizionale e standard medici internazionali. Valorizzazione delle cure tradizionali.

Etnomedicina. Etnofarmacologia.

16. La sanità nelle attività di assistenza e tutela: il supporto medico legale nelle pratiche

pensionistiche, assicurative, giuridiche varie (la certificazione medica)

20

1.13- PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL MODELLO

Adattabilità

L’adattabilità è una qualità propria delle strutture complesse, in grado di modificare le proprie dinamiche

interne senza che l’organizzazione ne subisca uno snaturamento. Il sistema è adattabile perché le sue

componenti singole sono in grado di stabilire connessioni, relazioni, di volta in volta diverse a seconda della

natura, delle caratteristiche, dei contesti: il risultato finale non sarà quello di un sistema del tutto diverso, ma

di un sistema in grado di modulare la propria “forma”, rimanendo intatto nelle propria identità.

L’adattabilità del sistema permette di riprodurre ovunque le stesse regole e gli stessi comportamenti “base”,

modulando le relazioni che ne sono il fondamento, ma preservando, allo stesso tempo, gli aspetti comuni.

Implementabilità

Per implementabilità si intende la capacità di realizzazione, sviluppo, utilizzo che una struttura può esprimere,

e non piuttosto la sua tendenza a moltiplicare le sue componenti e le sue parti. Il modello proposto è un

modello isorisorse, non richiedendo spese aggiuntive rispetto a quelle già previste nelle varie situazioni in cui

può trovarsi ad operare: la non piena standardizzabilità dei comportamenti interni al sistema viene ad essere

assorbita dalla flessibilità dell’organizzazione, a sua volta garantita da un sistema di relazioni rese evidenti

dallo studio della Rete Totale (in quanto inclusiva di tutte le possibili variabili) e Globale (in quanto

potenzialmente interagente con tutti i contesti/nodi possibili) .

Esportabilità

Per esportabilità si intende la possibilità e capacità di applicazione del sistema-modello indipendentemente dal

contesto, potendo essere utilizzato da ambienti strettamente locali ad ambienti sovranazionali.

L’esportabilità è un prerequisito proprio non solo di un grado elevato di efficienza ed efficacia organizzativa,

ma implica una vantaggiosità sotto il profilo economico, potendo favorire azioni di benchmarking. Per essere

esportabile, infatti, il modello deve potersi sottoporre a un confronto sistematico con altre esperienze,

cercando di individuare le migliori pratiche da altri messe in atto e, una volta apprese, di migliorarsi. Occorre

quindi individuare un sistema di indicatori, semplici ed applicabili, che permettano di agevolare le

operazioni di confronto.

Differenza fra Sistema territoriale di Cure Primarie e Sistema ospedaliero

Le differenze tra Sistema ospedaliero e Sistema delle cure primarie

Assistenza Ospedaliera

"Paradigma dell'attesa"

Cure Primarie

"Paradigma dell'iniziativa"

Intensività tecno-assistenziale ed elevata standardizzazione

dei processi Estensività socio-assistenziale e modularità della risposta

Orientato alla produzione di prestazioni e alla cura

dell'episodio acuto

Orientato alla gestione di processi assistenziali e alla continuità

delle cure

Presidia l'efficienza Presidia l'efficacia e i risultati

Tende all'accentramento e alla verticalità per realizzare

economie di scala

Tende al decentramento e alla orizzontalità per valorizzare il

capitale sociale

Punta all'eccellenza Punta all'equità

L'integrazione tra i due sistemi avviene attraverso la costituzione di una unica rete assistenziale

21

1.13-CICLO DELL’ATTIVITÀ

INCREMENTARE IL

SERVIZIO

OTTIMIZZARE LE RISORSE

ADEGUARE GLI

STRUMENTI

PROGRAMMARE GLI INTERVENTI

CREARE CONDIVISONE

ATTIVARE IL GRUPPO DI LAVORO

CENSIRE LE RISORSE

INDIVIDUARE LE

RISPOSTE POSSIBILI

FOCALIZZARE LA DOMANDA

chi esprime il bisogno?. come

esprime il bisogno?

in quale contesto?

in quale tempo?

CONNOTARE UN BISOGNO

Attribuzione di senso

(SEMPLICE/COMPLESSO)

IDENTIFICARE UN BISOGNO.

DENOTAZIONE DEL BISOGNO

(Non necessariamente espresso)

Categoria

INDIVIDUARE LE

RISPOSTE FATTIBILI

ESTENDERE I CAMPI DI

INTERESSE

BENESSERE

ORGANIZZATIVO

22

1.13- ORGANIZZAZIONE SANITARIA-MODELLO COOPERATIVO OLOGRAFICO

Il sistema contiene tutte le parti - ogni parte contiene le caratteristiche dell’intero sistema. complessità, differenziazione, regole minime, autoregolazione, autoapprendimento.

Reciprocità Bene comune Gratuità

VALORI DELLA COOPERAZIONE

Dimensione ETICA

Solidarietà

SUSSIDIARIETÀ

Competenze Tecniche

Eterogeneità Rete

Sistema Pubblico

Federalismo

Identità Agire comune

COMPLESSITÀ DEL CONTESTO

Plurifattorialità Multiculturalità

Eterogeneità Caoticità

Economia della

Conoscenza

Relazioni Comunicazioni Informazioni

Ricerca Innovazione

Sviluppo

Learning organizations

RISPOSTA SOCIALE COMPLESSA

BISOGNI COMPLESSI

RISORSE COMPLESSE

Soggetti Relazioni Contesti

Economia del

Benessere

WELFARE Universalistico

Assistenza/Previdenza

Dimensione socioeconomica

Utilitarismo Quantitativo

Compartecipato Concertazione

Statalista Burocratico

Economia della

Felicità

Soggetto Persona

WEEL BEING WELL DOING

Proattivo Qualitativo Customer satisfaction Adherence Opportunità Abilità Capacità

Dal Welfare al Well-

being

23

GESTIONE RISORSE UMANE

modulistiche standard

modulistiche “ad hoc”

accessi utenze

dati

accessi operatori

turnover operatori

competenze generali

competenze specifiche

STRUMENTI

MATERIALI METODI

procedure lavorative “cliniche”

procedure organizzative

forniture

esperienze generali, abilità

ORGANIZZAZIONE PROBLEMI

DELL’ORGANIZZAZIONE

attività ordinarie operatori

attitudini specifiche

esperienze specifiche, abilità

attitudini generali

disponibilità sedi

tempi

Interazioni relazioni

1.13- Diagramma di Ishikawa, modificato. Fattori in grado di interferire sull’esito finale. Nel caso di una gestione non omogenea, i vari fattori tendono a moltiplicarsi, venendo a mancare procedure comuni

n. passaggi nuovi ingressi quadri clinici

anagrafica status etc…

24

MODELLO

TRADIZIONALE Sanità come OFFICINA OFFICINA (OPIFICIO): dal latino

facere. Fare opere materiali,

fabbricare, aspetto meccanico

ATTI CLINICI

(competenze)

Sanità come LABORATORIO LABORATORIO: dal latino labor. Fatica, mancanza. Luogo di attività. Più persone

attendono a un lavoro qualunque. Importanza del

contesto (spazio), del tempo, delle relazioni.

CONTESTO

(luogo)

RELAZIONI

(psico-sociale)

ATTI CLINICI

(competenza – bio)

CO-COSTRUZIONE – Mondo dei possibili: probabilità di raggiungere nel miglior modo possibile il risultato

atteso, in quanto variabile dinamica, evolutiva, non predicibile, “non data”, possibile. L’incertezza come

valore. ASSEMBLAGGIO DI PARTI – Mondo dei probabili: probabilità di raggiungere in uno

spazio ed in un tempo “dati” il risultato atteso (predefinito). Mondo della certezza.

CONTESTO

(luogo)

RELAZIONI

(sociale) NORME

requisiti disponibili

PROCEDURE

REGOLAMENTI

NORME

REGOLE

PROCEDURE

PATTUIZIONI

REGOLAMENTI

RISORSE

NORMA: prerequisito indispensabile. Protocollo applicativo. “Contiene in sé” il risultato

atteso - FINANZIARIE - STRUMENTALI - COMPETENZE (CULTURALI): capacità –

UMANE: affidabilità (rispetto all’osservanza della norma/coerenza normativa) - SOCIALI RISORSE

NORMA: prerequisito orientativo. Linea guida (non vincolano al risultato che resta probabile/possibile) -

COMPETENZE (CULTURALI): capacità - UMANE: abilità, adattabilità, flessibilità, gestione del conoscere,

coerenza (inclusiva dell’affidabilità rispetto al processo) - FINANZIARIE e SOCIALI (ECONOMICHE) -

STRUMENTALI

VALUTAZIONE: rispetto alla norma e rispetto al “bisogno”. Audit. Self-

audit. Gestione della conoscenza (Knowledge Management).

Autoapprendimento. Efficacia rispetto alla norma e al bisogno. Evoluzione.

MODELLO

STANDARD

MODELLO NON-

STANDARD

Costruzione come atto

processuale continuo.

verifica dell’osservanza della norma, coerenza normativa

NORMA PROCEDURA AZIONE REPORT

descrizione quantitativa del

processo. “Direzionale”

verifica dell’osservanza delle procedure, efficienza

rettifica, efficacia rispetto alla norma

Costruzione come sequenza di

atti ordinati.

“AMBIENTI

NORME

EVENTI/

FENOMENI

PROBLEM

SOLVING

ADATTABILITÀ Efficacia

Efficienza

Appropriatezza

Sostenibilità

AZIONE

COERENTE

REPORT

descrizione quali/quantitativa

del processo. Multidirezionale.

Multilivello.

FO

.QU

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20

12

LA SANITÀ COME “LUOGO SOCIALE” MODELLO FO.QU.S

25

1.13- LO STATUS GIURIDICO PUBBLICO DEGLI STUDI DI MEDICINA GENERALE E PEDIATRIA DI LIBERA SCELTA. LE COOPERATIVE MEDICHE

a) L’attività dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di libera scelta (PLS) è un’attività pubblica, regolamentata da Convenzioni Nazionali e Regionali e definita nelle Leggi di Riforma sanitaria, inerenti il Servizio Sanitario Nazionale

b) La natura giuridica del MMG o del PLS è di “incaricato di pubblico servizio” o di “pubblico ufficiale” a seconda dei compiti che di volta in volta è chiamato a svolgere. c) I locali in cui si svolge l’attività del MMG o del PLS sono per legge considerati “Presidi Sanitari del Servizio Sanitario Nazionale” secondo quanto definito dall’art. 36

dell’Accordo Collettivo Nazionale d) Gli studi medici sono destinati al pubblico servizio (art. 36 del suddetto Accordo), ma la gestione è di natura privata. Gli oneri relativi alle spese correnti sono, cioè. a

carico del medico. Sono previste partecipazioni alla spesa da parte della Convenzione per alcune attività e le spese del personale e) I locali in cui le attività vengono esercitate non sono “poliambulatori” ma “studi medici”. La loro apertura è subordinata all’approvazione della Commissione di

Vigilanza (distrettuale) competente per territorio. La Commissione vigila sugli aspetti di legge previsti per studi di questa natura, aspetti obbligatori e non eludibili. Gli studi privati non sono soggetti a tali vincoli

f) La cooperativa medica FO.QU.S è sorta per sviluppare una medicina territoriale complessa, sulla base di quanto previsto dall’Accordo exDgr 57-08 (Dgr. N. 57-10097 del 17 novembre 2008, Accordo Regionale della Medicina Generale per l’avvio dei Gruppi di Cure Primarie e Case della Salute, in costituzione nelle ASL piemontesi) e accordo 20 luglio 2009 (modello organizzativo per la sperimentazione regionale Gruppi di Cure Primarie/Case della Salute) che prevedevano la costituzione dei “Gruppi di Cure Primarie”, come definiti nelle Leggi Nazionali di allora ed ora noti come AFT (Associazioni Funzionali territoriali) o UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie). I locali erano stati predisposti per poter godere di un parcheggio interno ad uso mezzo di soccorso, entrate a scivolo senza gradini, due ingressi, maniglioni “a spinta”, etc… requisiti assolutamente superiori a qualsiasi locale oggi occupato da Medici di Famiglia, specie se approvati sulla base delle normative precedenti e non più riaccreditati. Il Progetto è stato depositato e protocollato presso il Distretto di Competenza: 28 luglio 2009 (Prot. 38902 SSN ASL TO2, Titolo II, Cat. 1) e prima integrazione (16 settembre 2009, Prot. 46032 SSN ASL TO2, Titolo II, Cat. 1). La popolazione attualmente assistita, vista la presenza di 3 MMG a tempo pieno, 1 MMG in condivisione, 2 PLS è di circa 8.000 persone.

g) I MMG ed i PLS possono esercitare le loro attività in forma coordinata ed associata per garantire una copertura orario ampia. Queste forme associative sono definite quali “Medicine di Gruppo”. Gli orari sono dichiarati all’Asl, pubblici, vincolati da leggi. A differenza delle attività private, non è data facoltà di modificare gli orari con criterio discrezionale

h) La normativa vigente, ed espressamente la Legge di Riforma sanitaria 502, stabilisce che, per rendere più efficiente l’organizzazione collettiva, i Medici possono organizzarsi anche in “forma cooperativa”. Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 recante: «Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art.1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421»TITOLO II PRESTAZIONI, Art. 8 - Disciplina dei rapporti per l’erogazione delle prestazioni assistenziali comma 1.”Il rapporto tra il Servizio sanitario nazionale, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta è disciplinato da apposite convenzioni di durata triennale conformi agli accordi collettivi nazionali stipulati, ai sensi dell’articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in campo nazionale. (…) Detti accordi devono tenere conto dei seguenti principi (…) lettera i) regolare la partecipazione di tali medici a società, anche cooperative, anche al fine di prevenire l’emergere di conflitti di interesse con le funzioni attribuite agli stessi medici dai rapporti convenzionali in atto

i) Norma FISCALE: Roma, 3 aprile 2012 - Risoluzione n.30 del 03.04.2012, dell’Agenzia delle Entrate. Applicabilità dell’esenzione Iva alle società cooperative costituite fra soggetti esercenti l’attività sanitaria – Art. 10, comma 2, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e in applicazione della direttiva 2006/112/CE, secondo la quale sono esenti "le prestazioni di servizi effettuate da associazioni autonome di persone (fisiche e giuridiche) che esercitano un'attività esente o per la quale non hanno la qualità di soggetti passivi, al fine di rendere ai loro membri i servizi direttamente necessari all'esercizio di tale attività, quando tali associazioni si limitano ad esigere dai loro membri l'esatto rimborso della parte delle spese comuni loro spettante, a condizione che questa esenzione non possa provocare distorsioni della concorrenza".

26

EVOLUZIONE MODELLO ORGANIZZATIVO FO.QU.S. PROGETTO ENA 2011

Schema Rete iniziale Schema Rete Finale

Incremento dell’organizzazione a rete, concentrando a livello sovrazonale più funzioni. Il “focus” organizzativo si sposta dal servizio locale

all’insieme delle tre componenti l’organizzazione, (contesti, le relazioni, i soggetti operanti). La centralizzazione di alcune funzioni permette di

rendere più omogenea l’attività nei centri, e sgrava i livelli periferici dagli adempimenti cui dovrebbero provvedere in modo isolato, frammentato e

difforme ricorrendo alle sole proprie risorse. La creazione di un livello sovrazonale permette un più rapido scambio informativo trasversale,

consente di accelerare le decisioni, e di connettere con maggior rapidità i diversi centri, agendo come uno “hub”.

Situazione iniziale (standard ministeriale)- non è prevista nessuna forma organizzata. Il servizio si compie nel singolo atto medico o infermieristico, e nella compilazione della cartella clinica. Non esistono forme di supporto decisionale al personale non sanitario nelle ore di assenza in sede del personale medico-infermieristico (no reperibilità). Non sono previsti collegamenti con le strutture sanitarie locali o extrazonali. Le necessità sanitarie (i triangoli nel grafo) vengono affrontate singolarmente. Non è possibile alcuna forma di monitoraggio attivo. Unica possibilità: compilazione meccanica schede predisposte e non condivise. Applicazione rigida di un protocollo. Unica relazione coerente: personale sanitario vs. ospite. In occasione di situazioni imprevedibili si adottano schemi procedurali rigidi o su improvvisazioni non rese consapevoli, non proceduralizzate, non trasferibili.

UCS

Centro1

Centro3

Centro2

Reperibilità

Reperibilità

Reperibilità Procedure

Monitoraggio

Monitoraggio

Monitoraggio

Risorse extrazonali

Procedure

Procedure

Risorse extrazonali

Risorse extrazonali

Centri in rete, Modello Hub and Spoke, con evidenziazione di fenomeni ricorsivi e biforcazioni

27

MONITORAGGIO ENA 2011. Periodo Luglio-Novembre

VARIABILE Settimo+Banchette % SETTIMO Banchette

ERNIE 1 1%< 1 0

NEFRO/URO/PATIE 1 1%< 1 0

INFERTILITA' 1 1%< 1 0

CARDIOVASCOLARE 2 1%< 2 0

NEUROPATIE 2 1%< 2 0

SOSPETTE MALATTIE SESS. TRAMESSE

2 1%< 2 0

ABORTO 2 1%< 2 0

TENDINOPATIE 3 1%< 3 0

MAMMELLE NON TUMORALI 3 1%< 3 0

ALLERGIE 3 1%< 3 0

GRAVIDANZA 3 1%< 2 1

CUTE E ANNESSI- NON FLOGISTICHE

4 1%< 4 0

ANEMIA 6 1-2% 4 2

DEPRESSIONE/ANSIA 7 1-2% 5 2

MALATTIE APP. RESP INF. 8 1-2% 6 2

IPERPIRESSIA 8 1-2% 7 1

MALATT. APP. GEN. FEM. 8 1-2% 3 5

IPERTENSIONE AA. 9 1-2% 8 1

APP.GEN.FEMMINILE 10 1-2% 4 6

INSONNIA 14 1-2% 13 1

RETTO NON TUMORALI 23 2-3% 23 0

MALATT. ORECCHIO/APP.ACUSTICO

25 2-3% 20 5

TURBE ALVO 30 3-4% 24 6

PRURITO 34 3-4% 24 10

APP. GENITO URINARIO INFIAMMAZIONI

39 4-5% 36 3

OCCHI E VISTA 41 4-5% 32 9

MAL. TRATTO DIG. INF. 44 4-5% 36 8

APP. OSTEOARTICOLARE NON TRAUMATICO

48 5-6% 34 14

MAL. TRATTO DIG. SUP. 51 5-6% 45 6

MALESSERE GENERALE NON DEFINITO

61 6-7% 44 17

CEFALEA 80 8-9% 77 3

LES. TRAUMATICHE 81 8-9% 78 3

CUTE FLOGOSI LOCALIZZATE, MICOSI

82 8-9% 68 14

ALTRO 83 8-9% 65 18

MAL. CAVO ORALE 94 9-10% 82 12

MALATTIE APP. RESP. SUP. 113 11% 104 9

I Centri di Settimo e

Banchette sono stati

identificati quali i più

idonei all’esecuzione di

valutazioni campionarie di

monitoraggio degli accessi,

sia per la numerosità dei

soggetti campionabili, sia

per la (relativa) costanza di

disponibilità del personale

sanitario e non sanitario.

Questa indagine ha preso

in considerazione tutte le

presenze ambulatoriali

indipendentemente se

correlate a medesimi

soggetti. Il quadro che

emerge per come effettuato

nel 2011 corrisponde,

peraltro, al vissuto degli

operatori, non essendo

inizialmente stata definita

una griglia rigida sotto il

profilo tassonomico. Alcuni

dati e voci vanno

interpretati, tenuto conto

del diverso significato

attribuito a certi sintomi o

a certe definizioni, quali

“dolore del corpo, ‘body

pain’”, o “prurito” o

“febbre”, corrispondenti

spesso a un disagio fisico

generico, non correlabile a

nessun quadro patologico

specifico.

28

MONITORAGGIO ENA 2012. Periodo Gennaio-Settembre

HIV 1

malattie sessualmente trasmesse(MST) 2

diarrea secondaria a parassitosi, elminti 2

ansia 4

TBC 5

inappetenza 6

psicosi 6

depressione 7

prurito localizzato 8

Vasculopat.periferiche (emorroidi,varici) 9

ORL 10

Mal. App. CardioV. 11

malattie endocrinometaboliche 11

epatite B 11

stanchezza 13

diarrea semplice 13

lesioni pregresse, percosse, aggressioni 14

febbre 15

Ipertensione 18

insonnia 18

Gravid.Aborto 21

dolore diffuso (body pain) 24

prurito sine materia, diffuso 28

Mal. App. Resp. Inf 28

problemi oculari specifici (POS) 29

stipsi 29

problemi oculari non specifici (PONS) 36

Mal. App.Gen. Femm. Non infettive 44

Mal. App. gastroent. inf. 49

Mal. App. gastroent. Sup 55

dolore posttraumatico (DPT). Include traumi e ferite recenti.

70

odontalgia 78

cefalea 95

Mal. Cute irritative 107

dolore localizzato non traumatico (DLNT). Viscerale/osteoarticolare

163

altro non incluso nei precedenti 193

Mal. App. Resp. Sup 229

1499

Su 1513 soggetti in cui nel 2012 si è rilevato il genere, il 79% è di sesso maschile, il 21% di sesso femminile. Su 967 soggetti di cui è stata rilevata la nazionalità nel corso dei primi 3 trimestri 2012 (Settimo, 677 rilevazioni) e dei primi due trimestri (Ivrea290 rilevazioni), per un totale di 967 rilevazioni la distribuzione per NAZIONALITÀ vede:

STATO PERCENTUALE Ghana 25% Mali

12% Bangladesh Costa d’Avorio 10% Somalia 8% Nigeria 5% Tunisia 4% Ciad

3-4<% Burkina Guinea

2-3<% Sierra Leone Congo

1-2<% Pakistan Camerun Liberia Mauritania

<1% Libia Egitto Gambia

29

ENA 2011 SETTIMO - MONITORAGGIO ANTITUBERCOLARE. Periodo. Luglio.dicembre 2012 Settimo. Dal luglio 2012 al dicembre 2012 si è proceduto, congiuntamente con i responsabili dell’Ufficio di Igiene di Settimo Torinese (dottsssa Galati) ad una revisione generale dei Migranti Ospiti dell’Hotel Giglio, relativamente alla profilassi antitubercolare. L’attività si è svolta in collaborazione con la sig.ra Manzato, operante presso l’ex dispensario di Lungo Dora Savona, Va comunque fatto notare che l’attività congiunta con il Dispensario, con accompagnamenti periodici, era già attivata in epoca precedente il monitoraggio.

RISULTATI

60 negativi (46%) 10 in terapia con isoniazide (8%) 4 quantiferon (3%) 3 attestato fine trattamento isoniazide (2%) 2 controllo a 3 mesi (1%) 1 in gravidanza (1%) 1 seguito dal MISA (1%) 8 in attesa di esito (6%) 5 no responder (4%) 37 in corso di verifica o da testare (28%)* Tot= 131 (*) In parte testati successivamente e non figuranti nel presente monitoraggio. I soggetti da testare erano in parte nuovi ingressi, provenienti da altri Centri.

ENA 2011- CORSI DI FORMAZIONE AGLI OPERATORI NON SANITARI

I CORSO DI FORMAZIONE

LE SPECIFICITÀ DEL SOSTEGNO SANITARIO E SOCIALE CORSO PER EQUIPES PSICOSOCIALI Venerdì 8 giugno 2012 h 9.00-13.00 VIA BEAUMONT 19 Torino, c/o CONFCOOPERATIVE principali problematiche sanitarie nei paesi di origine e legate (aspetti psico-sociali) alla migrazione MODULO 1- Corpo, anima, spirito, malattia, cura, fra credenza mitica e mito illuminista. MODULO 2- Una casa in ospedale e un ospedale a casa. Le Cure Primarie, fra ascolto e narrazione. MODULO 3- Le grandi paure: virus, batteri, geni, comportamenti. MODULO 4- Il Contesto Normativo II CORSO DI FORMAZIONE

la gestione del centro ad un anno dallo start-up: difficoltà, esperienze di successo e sostenibilità ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI CORSO DIRETTORI Sabato 23 giugno 2012 Foresteria Valdese di Torre Pellice (TO) –

30

-1-

CARTELLA SANITARIA

PRIMO ACCESSO: Medico Psicologo Altro

Tel. ______________________________________

DATA DI NASCITA: __________________________

SESSO: M F Età:________________________

NAZIONALITÁ: __________________________________ CODICE FISCALE/ ☐ SI ☐ NO

ESENZIONE _____________ SCADENZA __________________ ISI __________________

FIGLI A CARICO ☐ SI ☐ NO ☐ PAESE D’ORIGINE _____________________________________

Titolo di soggiorno ☐Permesso di soggiorno per richiesta asilo

☐Protezione sussidiaria ☐Rifugiato

☐Motivi umanitari ☐Diniego con ricorso in corte d’appello

☐Diniego con ricorso in tribunale ☐altro __________________________

Lingua madre

Cultura religiosa

Istruzione ☐ primaria ☐ secondaria ☐ universitaria

Gruppo etnico

Zona di domicilio

Azioni:

Materiale consegnato: ☐ moduli ☐ dépliant ☐ altro _________________

Osservazioni/note:

Medico di Famiglia ☐ Sì ☐ No

Associazione o Ente di Riferimento ______________________________________________ Attività lavorativa pregressa ____________________________________________________ Scadenza del permesso di soggiorno ___________________________________________ Ultima Provenienza ___________________________________________________________

(*) il numero di scheda viene riportato in ogni documento “sensibile” eventualmente consegnato all’Intervistato, tenuto conto di quanto espresso successivamente in materia di privacy

N° scheda* ---------------------------

Cammini di Salute Associazione di Promozione Sociale Via Lemie 29c, 10149, Torino CF: 97775770015

“CAMMINI” – CARTELLA CLINICA SANITARIA, Prima Pagina

31

-1-

SCHEDA SANITARIA DEL RICHIEDENTE

PRIMO ACCESSO: Medico Psicologo Altro

Telefono _____________________________________

COGNOME: ________________________________________ NOME: __________________________________________

DATA DI NASCITA: __________________________

SESSO: M F Età:________________________

NAZIONALITÁ: __________________________________ CODICE FISCALE/STP _____________________________________

ESENZIONE _____________ SCADENZA __________________ ISI __________________

FIGLI A CARICO ☐ SI ☐ NO ☐ PAESE D’ORIGINE _____________________________________

Titolo di soggiorno ☐Permesso di soggiorno per richiesta asilo

☐Protezione sussidiaria ☐Rifugiato

☐Motivi umanitari ☐Diniego con ricorso in corte d’appello

☐Diniego con ricorso in tribunale ☐altro __________________________

Lingua madre

Zona di domicilio:

Azioni:

Materiale consegnato: ☐ moduli ☐ dépliant ☐ altro _________________

Osservazioni/note:

(*) il numero di scheda viene riportato in ogni documento “sensibile” eventualmente consegnato all’Intervistato, tenuto conto di quanto espresso successivamente in materia di privacy

N° scheda* ---------------------------

Cammini di Salute Associazione di Promozione Sociale Via Lemie 29c, 10149, Torino CF: 97775770015

“CAMMINI” – CARTELLA CLINICA DEL RICHIEDENTE Prima Pagina

32

Cammini di salute

Prospettive di Cura per Migranti

Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea

Il Progetto non ha scopi lucrativi e si propone di offrire un servizio di

prima accoglienza e di accompagnamento al corretto utilizzo del Servizio

Sanitario Nazionale e delle altre forme Istituzionali finalizzate alla Tutela e

Promozione della Salute e della Persona.

Noi siamo in … Here we are … Nous

sommes en …

Via Lemie 29/c;

Autobus 72; 72/; 60; 11. Tram 9, 3

Per appuntamenti e Prenotazioni …

For Informations and Reservations …

Pour Informations et Reservations …

mail: [email protected]

tel.: +39-334-2146521

Piazza Mattirolo

Largo Giachino

WHAT WE DO … CE QUE NOUS FAISONS General medical visits, specialist medical visits (diabetology, gynecology, paediatrics,

others ...), psychological counseling and sexology. Issuing certifications for the social

and occupational integration; certifications of torture or other forms of serious injury a

result of conflict and persecution. Nursing Service. Tests: Ultrasound scans and

electrocardiograms, other tests. Psychological services for victims of violence,

particularly asylum seekers, beneficiaries of international protection and humanitarian

assistance, women victims of violence, victims of child abuse and maltreatment.

Visites médicaux généraux, visites spécialiste (diabétologique, gynécologique,

pédiatrique, autre…) et conseils psychologique et sexologique. Délivrance des

certifications pour le placement dans un emploi. Certifications des torturse ou autre

formes des blessure sérieux provoqué par conflits et persécutions. Service de soins

infirmiers. Echographie et électrocardiogramme, d'autres tests. Services de

psychologie pour les victimes de violence, en particulier demandeurs d'asile, personne

avec protection internationale et humanitaire, femmes victimes de violence, mineurs

victimes des abus et de mauvais traitements.

ALL MAINLY FREE PRINCIPALEMENT

TOUTES GRATUIT

Ways of Health Perspectives of Care for Vulnerable

Migrants of non-European Nationality

Moyens de santé

Perspectives des soins pour Migrants

vulnérables de nationalité Extraeuropéenne

The Project is a not for profit and it aims to provide a service of first shelter and to support the proper use of the National Health Service and of other Institutional forms

aimed at the Protection and Promotion of the Health and of the Person.

Le Project a pas fins lucrative et se propose de offrir un service de premiére accueil et

de accompagnement pour la correct utilisation du le Service Nationale de la Santé et des autre institutions finalisées à la Protection et Promotion de la Santé et de la

Personne.

COSA FACCIAMO (il Servizio è prevalentemente

gratuito) visite mediche generiche, visite specialistiche (diabetologiche,

ginecologiche, pediatriche, altre…). Consulenza psicologica e

sessuologica. Certificazioni utili all’inserimento sociale e

lavorativo oltre che alla certificazione di torture o altre forme

di lesione gravi conseguenza di conflitti e persecuzioni.

Servizio infermieristico. Su prenotazione possono essere

effettuati accertamenti ecografici ed elettrocardiografici. È

disponibile un servizio di etnopsicologia e psicodiagnostica

forense, anche a finalità legale a vittime di violenza, in

particolare richiedenti asilo, titolari di protezione

internazionale e umanitaria, donne vittime di violenza, minori

vittime di abusi e maltrattamenti.

33

MODELLI ORGANIZZATIVI Fonte: L. Fumagalli “Gestione e Organizzazione per la Comunicazione d’Impresa”, 2009

ORGANIZZAZIONE COME MACCHINE ORGANIZZAZIONE COME ORGANISMI ORGANIZZAZIONE COME CERVELLI Formate da diversi pezzi con differenti funzioni che contribuiscono singolarmente a formare il processo organizzativo complessivo.

I sistemi organizzativi sono concepiti sulla base dei bisogni che devono soddisfare e dell’ambiente esterno

I sistemi si basano sull’elaborazione e generazione di informazioni che permettono alle organizzazioni di apprendere e di auto-organizzarsi

Principi base

Specializzazione del lavoro; coordinamento del lavoro basato sui principi dell’ordinamento gerarchico

Le organizzazioni sono concepite come “sistemi aperti” che si adeguano all’ambiente; le organizzazioni hanno dei cicli vitali; le attività lavorative sono influenzate dalla natura umana e dalle componenti formali.

Le organizzazioni sono sistemi in grado di elaborare informazioni; La raccolta e l’elaborazione delle informazioni permette ai sistemi di auto-organizzarsi.

Principali scuole

Scuola classica: esigenza di razionalità ed efficienza Principi Base: unità di comando, catena di comando, ambito del controllo, Staff & Line, divisione del lavoro; autorità e responsabilità; centralizzazione dell’autorità; disciplina; subordinazione degli interessi individuali all’interesse generale; equità; rapporti di lavoro di lungo periodo; spirito di corpo. Scuola classica di Taylor: divisione del lavoro, specializzazione delle mansioni, studio scientifico dei tempi e metodi di lavoro, incentivo monetario; Scuola classica di Fayol: teoria sull’amministrazione dell’organizzazione, focalizzata sui vertici. Principi di autorità e responsabilità; Scuola classica di Gantt: focalizzato sull’efficienza del singolo operaio. Riconoscere e premiare la miglior capacità produttiva. Scuola burocratica: evidenzia le correlazioni fra la meccanizzazione dell’industria e la proliferazione delle forme organizzative basate sull’autorità. Scuola burocratica di Weber: l’organizzazione burocratica standardizza i processi amministrativi

Scuola delle relazioni Umane. L’organizzazione è legata alla soddisfazione e alla motivazione dei suoi componenti. Negoziazione e comunicazione per la soluzione dei conflitti. Vantaggi del lavoro interessante e autonomo. Corrente interazionista di Mayo. Modello socio-tecnico. L’organizzazione deve essere in grado di aumentare simultaneamente la produttività e la soddisfazione dei dipendenti. Scuola sistemica: L’organizzazione è legata all’ambiente in cui opera, inteso sia come ambiente di contesto che come ambiente di interazione diretta con l’organizzazione (task environment) Teoria della contingenza: L’organizzazione è legata sia a variabili interne che esterne o ambientali. In caso di ambienti stabili e definiti: sistema meccanico; in ambienti instabili e in mutamento: sistema organico. Teoria delle pari complessità: ambienti complessi richiedono maggiore differenziazione dell’organizzazione.

Approccio decisionale. L’organizzazione è come un cervello che elabora informazioni. Approccio decisionale di Simon: Le organizzazioni sono un insieme di sistemi informativi, sistemi di comunicazione e sistemi decisionali; le organizzazioni non possono essere razionali perché i loro membri hanno limitate capacità di trattare le informazioni (razionalità limitata); l’uomo cerca una soluzione attraverso un processo decisionale a tre livelli: strategico (individuazione delle variabili ambientali), progettuale (configurazione alternative), operativo (scelta e realizzazione dell’alternativa); le decisioni sono determinate dai processi di percezione, ricerca, scelta e apprendimento; il grado di incertezza determina le struttura organizzative. Modello delle learning organizations. L’organizzazione è un sistema complesso in grado di apprendere. Modello cibernetico. I sistemi devono essere in grado di percepire, monitorare e ricercare aspetti significativi del loro ambiente; collegare l’informazione alle norme operative a guida del comportamento sistemico; individuare eventuali scostamenti significativi dalle norme; mettere in atto azioni correttive quando rilevate delle deviazioni. Apprendimento a subroutine unica: capacità di rilevare e correggere l’errore in ordine a precise norme operative. Apprendimento a subroutine doppia: capacità di riconsiderare la situazione mettendo in discussione l’opportunità delle norme operative. Total Quality Managment. Organizzazioni olografiche: l’organizzazione è come un sistema che combina caratteristiche di centralizzazione e di decentralizzazione. Le caratteristiche dell’intero sistema sono contenute in ogni sua parte in modo che possa auto-organizzarsi e rigenerarsi su base continua. Ciò è realizzabile attraverso la cultura aziendale; i sistemi informativi; la struttura. Ai gruppi di lavoro sono affidati interi processi e i ruoli sono definiti in maniera elastica. I sistemi auto-regolati devono basarsi sul principio de “il minimo di regole” che rende possibile la ridondanza e la differenziazione e quindi l’innovazione, lo sviluppo e la creatività.

Potenzialità I migliori risultati si hanno quando: il compito è molto chiaro l’ambiente è stabile il ciclo produttivo è routinario la precisione ha un ruolo importante i dipendenti rispettano i ruoli assegnati

Importanza del rapporto fra organizzazione e suo ambiente. Prestando attenzione ai bisogni da soddisfare la gestione delle organizzazioni può sempre essere migliorata. La sopravvivenza è l’obiettivo cruciale delle organizzazioni: il management gode di maggior flessibilità di azione e decisione. Strategia, struttura, tecnologia, dimensioni umane e manageriali sono sottosistemi correlati i cui bisogni devono essere contemporaneamente soddisfatti nel modo più equilibrato. È possibile scegliere fra diversi modelli organizzativi

La metafora del cervello indica con chiarezza quali sono le caratteristiche che un’organizzazione deve possedere per poter apprendere. Il modello getta le basi per ripensare alle logiche manageriali classiche. La metafora permette di concepire le implicazioni delle nuove tecnologie nell’ottica delle interazioni di tutte le “intelligenze” presenti nell’organizzazione per renderla capace di auto-organizzarsi.

Limiti Non considera gli aspetti umani dell’organizzazione né che attività e compiti sono spesso più complessi e incerti di quelli svolti dalle macchine; possono creare resistenze nell’adattamento ad un ambiente mutevole; creano alienazione e scarsa socialità nei dipendenti.

L’organizzazione è rappresentata in modo molto concreto ed è poco lo spazio all’azione creativa dell’uomo; non si considera che le organizzazioni non solo devono adeguarsi all’ambiente, ma contribuiscono anche alla sua formazione; le organizzazioni difficilmente risultano come unità funzionali perfettamente coordinate come invece il modello le considera.

Il modello non considera i conflitti che possono verificarsi fra un’organizzazione che apprende e i classici fenomeni di potere e di controllo presenti in tutte le organizzazioni. L’apertura mentale e la capacità di autocritica sono estranee alle logiche di management tradizionali. Le difficoltà del management a far propria le logiche dell’apprendimento e dell’auto-organizzazione creano resistenze che portano a mantenere lo stato attuale.

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GLOSSARIO

(dal XXIII Rapporto Immigrazione 2013, “tra Crisi e Diritti Umani, Caritas e Migrante et al.)

ASILO Forma di protezione riconosciuta da uno Stato sul suo territorio, fondata sul principio del non-refolulement e sui diritti del Rifugiato riconosciuti a livello internazionale o nazionale. È riconosciuto ad una persona che non è in grado di chiedere la protezione dello Stato di cui ha la cittadinanza e/o in cui è residente, in particolare per timore di essere perseguitata per ragioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni pubbliche.

PROTEZIONE INTERNAZIONALE Nel contesto dell’UE, comprende lo status di rifugiato e di protezione sussidiaria, quale definito alle lettere d) e f) dell’art. 2 della Direttiva 2004/83/CE. (…).

PROTEZIONE SUSSIDIARIA Protezione concessa al cittadino di un paese terzo o all’apolide che non possieda i requisiti per essere riconosciuto come rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel paese di origine, o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno e non può o, a causa di tale rischio, non vuole avvalersi della protezione di detto paese.

PROTEZIONE UMANITARIA Questa forma di protezione è stata oggi sostituita dalla Protezione Sussidiaria, con l’eccezione del R.U.

REFOULEMENT (NON-) Principio fondamentale del diritto internazionale dei rifugiati, che vieta agli Stati di far tornare in qualsiasi modo i rifugiati nei paesi o nei territori in cui la loro vita o la loro libertà possano essere messe in pericolo. Il principio (…) è una norma di diritto internazionale consuetudinario ed è quindi vincolante per tutti gli Stati, indipendentemente che essi siano o meno parti contraenti della Convenzione di Ginevra del 1951.

RIFUGIATO In base alla Convenzione di Ginevra: chi, a causa di un giustificato timore di essere perseguitato per la sua razza, religione, cittadinanza, opinioni politiche o appartenenza a determinato gruppo sociale, si trova fuori dallo Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori del suo Stato di domicilio abituale in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi. Nel contesto dell’UE, si riferisce in particolare al cittadino di un paese terzo o all’apolide che, ai sensi dell’articolo 1° della Convenzione di Ginevra, viene ammesso a risiedere in quanto tale nel territorio di uno Stato membro e per il quale l’articolo 12 (Esclusione), della Direttiva 2004/83/CE non si applica.

TORTURA Qualunque atto che per mezzo di gravi dolori o sofferenze, o fisiche o mentali, sia intenzionalmente

inflitto ad una persona per scopi quali ottenere da questa o da terzi informazioni o una confessione,

punirla per un atto che essa o una terza persona ha commesso o si sospetta che abbia commesso, o

intimidire o costringere essa o una terza persona, per una ragione qualsiasi basata su una

discriminazione di qualunque tipo, quando tale dolore o sofferenza è inflitta da o su istigazione di o

con il consenso o il tacito consenso di un pubblico ufficiale o di altra persona che agisce nell’ambito

delle sue funzioni ufficiali. Non indica il dolore o la sofferenza derivante solo da sanzioni legittime,

insito in esse o ad esse conseguente (United Nations Convention Against Torture (UNCAT, Articolo 1).

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Cammini di Salute

Report Febbraio 2013 -Gennaio 2014 Primo Anno

Edizione 31.01.2014