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Report di attuazione del Patto per lo sviluppo dell’Umbria a cura del Comitato di indirizzo e sorveglianza del Patto e della Segreteria Tecnica del Patto Giugno 2004

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Report di attuazione del Patto per lo sviluppo dell’Umbria

a cura del Comitato di indirizzo e sorveglianza del Patto edella Segreteria Tecnica del Patto

Giugno 2004

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Report di attuazione del Patto per lo sviluppo – Giugno 2004

Premessa..............................................................................................pag. 3Riunioni dei Tavoli tematici e dei Tavoli territoriali nel periodo giugno 2003 – giugno 2004......................................................................................................pag. 4Descrizione dell’attuazione del complessivo sistema di governo dell’attuazione del Patto.....................................................................................................pag. 10

Azione strategica: Potenziamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività.....................................................................................pag. 12Impegni della Regione Umbria..............................................................pag. 12 Realizzazioni....................................................................................pag. 12

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico pag. 21

Impegni delle altre Parti contraenti......................................................pag. 23

Azione strategica: Tutela e valorizzazione della risorsa Umbria ...............................................................................................pag. 46Impegni della Regione Umbria..............................................................pag. 46 Realizzazioni....................................................................................pag. 46

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico pag. 53

Impegni delle altre Parti contraenti......................................................pag. 56

Azione strategica: Riqualificazione e sostenibilità del sistema di welfare, tutela del diritto alla salute e promozione dei diritti di cittadinanza.......................................................................................pag. 62Impegni della Regione Umbria..............................................................pag. 62 Realizzazioni....................................................................................pag. 62

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico pag. 67

Impegni delle altre Parti contraenti......................................................pag. 77

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Azioni strategiche: Politiche attive del lavoro e Sviluppo del sistema integrato di istruzione, formazione e ricerca.............................pag. 81Impegni della Regione Umbria..............................................................pag. 81 Realizzazioni....................................................................................pag. 81

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nei Tavoli tematici congiunti..............................................................................................................pag. 83

Impegni delle altre Parti contraenti......................................................pag. 84

Azione strategica: Riforma della pubblica amministrazione. .pag. 95Impegni della Regione Umbria..............................................................pag. 95 Realizzazioni....................................................................................pag. 95

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico pag. 97

Impegni delle altre Parti contraenti......................................................pag. 98

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Premessa

Il presente Report rappresenta il terzo documento predisposto congiuntamente dalla Segreteria tecnica del Patto e dal Comitato di indirizzo e sorveglianza.Esso si pone in continuità con il lavoro di monitoraggio dell’attuazione del Patto per lo sviluppo dell’Umbria, pur presentando alcune novità e caratterizzazioni rispetto alle precedenti stesure. Ciò è essenzialmente dovuto allo sviluppo delle attività inerenti il Patto ed in particolare: nel corso del 2003 è entrato a regime il sistema di governo e valutazione

del Patto per lo sviluppo, essendosi formalmente insediati tutti i Tavoli tematici e territoriali e il Tavolo del credito;

è stata resa operativa la previsione del Protocollo sulla concertazione, in merito al ruolo ed ai compiti dei Tavoli tematici; infatti, dopo l’elaborazione delle Piattaforme programmatiche, di cui alla DGR n.539 del 2003, discusse e condivise nella riunione del Tavolo generale del 05/05/2003, nel periodo settembre-dicembre 2003 i Tavoli tematici hanno intensamente lavorato alla predisposizione dei Protocolli d’intesa, sottoscritti da tutte le Parti contraenti e che costituiscono il “quadro delle priorità per la fine legislatura” e che sono stati integralmente recepiti nel Dap 2004-2006;

lo sviluppo e l’utilizzo – anche come strumento operativo di lavoro – di un’ampia pagina web del Patto per lo sviluppo all’interno del sito internet della Regione Umbria (www.pattoperlosviluppo.regione.umbria.it) , che - oltre a contenere il quadro di riferimento programmatico, composizione e attività di tutti i Tavoli tematici e territoriali, il complesso dei Report prodotti dalla Segreteria tecnica e dal Comitato di indirizzo e sorveglianza - è stato recentemente arricchito delle pagine relative ai verbali delle riunioni svoltesi a partire da gennaio 2004 e consultabili dalle Parti contraenti mediante una password.

Ciò premesso il Report è articolato: in una parte generale, sensibilmente ridotta rispetto alle stesure precedenti,

essendo stato scelto di privilegiare la parte attuativa del Patto, che si compone dell’elenco di tutte le riunioni svolte a partire da giugno 2003 (rimandando per l’elenco completo al siti internet, di cui sopra) e di un breve punto complessivo sull’attuazione del Patto;

nella parte di attuazione di ogni Azione strategica, all’interno del quale sono state distinte:- le realizzazioni dei principali impegni ed obiettivi regionali, ovvero quanto

è stato compiutamente realizzato, al 30 giugno 2004, rispetto alle previsioni contenute nel Patto e quindi a due anni di distanza dalla sua sottoscrizione;

- lo stato di attuazione dei protocolli d’intesa sottoscritti nei vari Tavoli tematici;

- l’attuazione degli impegni delle altre Parti contraenti.

Il presente Report diviene in tal modo un compiuto strumento di indirizzo e di sorveglianza dell’attuazione del Patto per lo sviluppo.

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Riunioni dei Tavoli tematici e dei Tavoli territoriali nel periodo giugno 2003 – giugno 2004

Nel periodo giugno 2003 – giugno 2004 è in primo luogo proseguita l’attività dei Tavoli tematici e territoriali consistente nella concertazione di specifici atti di programmazione della Regione Umbria.Di seguito si riporta l’elenco delle riunioni per Azione strategica/Tavolo, i cui esiti verranno trattati nella parte relativa allo stato di attuazione delle Azioni strategiche.

Tavolo generale

Data della concertazione Oggetto

Tavolo generale 3 dicembre 2003Incontro con la rappresentanza del Tavolo del Credito, al fine di illustrare i lavori e i primi esiti dello stesso con successiva discussione.

Tavolo generale 29 dicembre 2003 Consegna della Bozza di Dap 2004 ed una prima discussione sullo stesso.

Tavolo generale12 gennaio 2004

Esame della proposta dello schema di Documento regionale annuale di programmazione (DAP) 2004/2006

Tavolo generale 27 aprile 2004 Riprogrammazione dei Programmi comunitari

Comitato di indirizzo e

sorveglianzaData della

concertazione Oggetto

Comitato di indirizzo e

sorveglianza28 luglio 2003

Stato di elaborazione del report 1° semestre 2003, analisi e valutazione dell'attività dei tavoli tematici, scenari macroeconomici anche alla luce del DPEF 2004-2007

Comitato di indirizzo e

sorveglianza30 settembre 2003 Analisi ed interpretazione del ciclo

economico nazionale e regionale

Comitato di indirizzo e

sorveglianza18 marzo 2004

- Informazioni sul sito del Patto;- Rapporto su “Analisi di impatto dei regimi di aiuto in Umbria” predisposto dalla Ati Resco – Iris (documento già inviato in data in data 25 febbraio 2004);- Informazioni in merito alla riprogrammazione del Docup Ob. 2 2000-2006.

Tavolo del Data della Oggetto

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credito concertazioneTavolo del

credito 29 luglio 2003 Sottoscrizione intesa Regione-Banche

Azione strategica di

riferimento/Tavolo tematico

Data della concertazione Oggetto

Potenziamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività

16 giugno 2003Prime proposte in materia di:- Piano regionale per l’innovazione;- Programma regionale di offerta insediativa

22 ottobre 2003- Continuazione della concertazione sul “Piano per lo sviluppo e la diffusione dell’innovazione”;- Discussione sulle tematiche della promozione della competitività del sistema Umbria.

9 dicembre 2003

- Definizione delle priorità con riferimento all’elaborazione del DAP per l’anno 2004;- Programma regionale per la riqualificazione dell’offerta insediativa per le attività produttive, Docup Ob. 2 2000/2006 – Misura 1.1. – Azione 1.1.1. (Seconda fase);- Piano energetico regionale;- Piano regionale per l’innovazione; - Valutazione sull’impatto dei regimi di aiuto. Informazione.

16 dicembre 2003

- Obiettivi e programma di lavoro del Tavolo tematico;- Principi e criteri di orientamento dell’azione di revisione della L.R. 24/99 – Disciplina del commercio al dettaglio in sede fissa;- Linee di indirizzo per la politica industriale dell’Umbria.

20 gennaio 2004- Piano energetico regionale;- Programma regionale per la riqualificazione dell'offerta insediativa per le attività produttive.

17 marzo 2004

- Piano energetico regionale;- Programma regionale per la riqualificazione dell'offerta insediativa per le attività produttive;- Progetto per il sostegno e il rilancio del settore tessile – Informazione;- Programma per lo sviluppo e la diffusione dell’innovazione.

17 maggio 2004 Programma per lo sviluppo e la diffusione dell’innovazione

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Azione strategica di

riferimento/Tavolo tematico

Data della concertazione Oggetto

Tutela e valorizzazione della risorsa Umbria

24 giugno 2003Schema di progetto del Piano regionale delle attività estrattive (PRAE);Bozza di disegno di legge “Ulteriori modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2000 n.2”

23 ottobre 2003Discussione sugli indirizzi politico programmatici della complessiva azione di tutela e valorizzazione della “risorsa Umbria”.

17 novembre 2003

1. Disegno di legge “Norme per l’attività edilizia”;2. Elementi essenziali del nuovo Piano generale regolatore degli acquedotti;3. Proposta del Piano di bonifica dei siti inquinati;4. Disegno di legge "Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi regionali in materia di tutela e valorizzazione delle risorse agricole, forestali, alimentari, agrituristiche, rurali ed ittiche di cui all’articolo 117 della Costituzione”.

11 dicembre 2003

- Prima discussione del Programma regionale della Misura 3.2. “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali”– Docup Ob. 2 (2000-2006);- Proposta di Programma attuativo per la Promozione integrata dell’Umbria;- Prima discussione del documento “Progetto Essere Bene” relativo alla Misura 1.2. Azione 1.2.1 Docup Ob. 2 (2000-2006).

18 dicembre 2003- Priorità del Tavolo tematico in riferimento all’attività 2004;- Disegno di Legge regionale sullo spettacolo.

22 gennaio 2004

- Proposta di Piano regionale dei rifiuti speciali e il relativo disegno di legge regionale “Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti. Integrazioni alla L.R. n. 14/2002”;- Proposta di Programma attuativo per la Promozione integrata dell’Umbria;- Disegno di legge regionale sullo spettacolo.

20 febbraio 2004

- Disegno di legge regionale sullo spettacolo;- Proposta di Programma attuativo per la Promozione integrata dell’Umbria;- Proposta di Piano regionale dei rifiuti speciali e il relativo disegno di legge regionale “Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti. Integrazioni alla L.R. n. 14/2002”.

22 aprile 2004- Proposta di Piano regolatore degli acquedotti (PRGA);- Progetto Tevere.

5 luglio 2004 Proposta di Riforma della legge urbanistica.

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Azione strategica di

riferimento/Tavolo tematico

Data della concertazione Oggetto

Riqualificazione e sostenibilità del sistema di welfare, tutela del diritto alla salute e promozione dei diritti di cittadinanza

16 ottobre 2003Prima valutazione d’impatto del Piano sociale regionale 2000-2002 e indicazioni per il secondo Piano sociale regionale

10 dicembre 2003

- Definizione delle priorità con riferimento all’elaborazione del DAP per l’anno 2004;- Sostenibilità finanziaria del Servizio Sanitario Regionale;- Ammodernamento e razionalizzazione della rete ospedaliera;- Patti per la salute.

22 dicembre 2003 Definizione obiettivi Dap 2004-2006 per il sistema di protezione sociale.

29 dicembre 2003- Protocollo d’intesa sulle priorità del DAP 2004 per il settore sanitario;- Protocollo d’intesa sulle priorità del DAP 2004 per il sistema di protezione sociale.

20 maggio 2004 Esame del disegno di legge "Norme sull'associazionismo di promozione sociale"

Azione strategica di

riferimento/Tavolo tematico

Data della concertazione Oggetto

Politiche attive del lavoro/Sviluppo del sistema integrato di istruzione, formazione e ricerca

1 dicembre 2003Discussione sulle priorità relative alle politiche del lavoro e alle politiche integrate dell’istruzione, formazione e ricerca per l’anno 2004.

17 dicembre 2003

- Proseguire la discussione avviata nella precedente riunione;- Obiettivi e programma di lavoro dei Tavoli tematici “Politiche attive del lavoro” e “Sviluppo integrato del sistema di istruzione, formazione e ricerca”.

26 gennaio 2004

Discussione del documento relativo alle Linee Guida per l’attuazione della L.R. 11/2003 - “Interventi a sostegno delle politiche attive del lavoro, modificazioni ed integrazioni della L.R. 25 novembre 1998, n. 41 e disciplina del fondo regionale per l’occupazione dei disabili”.

25 marzo 2004

- Linee guida per l’attuazione della legge regionale 11/2003 recante: “Interventi a sostegno delle politiche attive del lavoro, modificazioni ed integrazioni della legge regionale 25 novembre 1998, n. 41 e disciplina del fondo regionale per l’occupazione dei disabili”;- Linee programmatiche transitorie per l’attuazione della L.R. 11/03;- Sistema di formazione continua in Umbria.

21 aprile 2004 - Linee guida per l’attuazione della Legge Regionale 11/2003;- Linee programmatiche transitorie per l’attuazione

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della Legge Regionale 11/2003;- Il sistema di formazione continua in Umbria.

Azione strategica di

riferimento/Tavolo tematico

Data della concertazione Oggetto

Riforma della pubblica amministrazione

30 giugno 2003

1. Prime proposte in materia di riforma endoregionale ex art.118 della Costituzione e previsione assetti dell’Ente regione e del sistema delle Agenzie regionali.2. Ddl regionale concernente l’esercizio associato delle funzioni amministrative degli Enti locali.3. Presentazione bozza di Piano per la Soc. dell’Informazione.

28 luglio 2003Riforma delle strutture regionali (d.d.l. regionale modificativo della L.R. 15/97);Linee attuative – applicazione art.118 Titolo V della Costituzione

2 dicembre 2003

- Proposta di indirizzi generali per la formulazione del programma di riordino territoriale di cui alla l.r. n. 18/03;- Patto di stabilità fiscale e tariffario tra le autonomie locali dell’Umbria e d.d.l. regionale “Disposizioni in ordine alla concessione di contributi agli Enti locali per il sostegno ai programma di sviluppo e qualificazione di servizi di loro competenza in esecuzione del Patto di stabilità fiscale e tariffario”;- Indirizzi per la riforma della l.r. 15/97;- Indirizzi attuativi art. 118 della Costituzione;- D.d.l. regionale “Disposizioni per il contenimento e la razionalizzazione della spesa sanitaria e modificazioni ed integrazioni LL.RR. 51/1995 e 29/2000”;- D.d.l. regionale “Istituzione consorzio per la gestione integrata di funzioni tecnico amministrative”.

17 dicembre 2003 1. Proposta di indirizzi generali per la formulazione del programma di riordino territoriale di cui alla l.r. n. 18/03;2. Patto di stabilità fiscale e tariffario tra le autonomie locali dell’Umbria e d.d.l. regionale “Disposizioni in ordine alla concessione di contributi agli Enti locali per il sostegno ai programmi di sviluppo e qualificazione di servizi di loro competenza in esecuzione del Patto di stabilità fiscale e tariffario”;3. Indirizzi per la riforma della l.r. 15/97;4. Indirizzi attuativi art. 118 della Costituzione;5. D.d.l. regionale “Disposizioni per il contenimento e la razionalizzazione della spesa sanitaria e

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modificazioni ed integrazioni LL.RR. 51/1995 e 29/2000”;6. D.d.l. regionale “Istituzione consorzio per la gestione integrata di funzioni tecnico amministrative”.

Tavolo territoriale Data della concertazione Oggetto

Area Nord - Est25 luglio 2003 Insediamento

23 ottobre 2003 Individuazione priorità di lavoro;Strumentazione operativa dal Tavolo.

Area Trasimeno - Orvietano

16 giugno 2003 Insediamento 11 settembre 2003 Individuazione priorità di lavoro;

Strumentazione operativa del Tavolo.07 ottobre 2003 Gruppo di lavoro “Lago Trasimeno”12 marzo 2004 Problematiche relative al Lago Trasimeno

- Interventi di emergenza.

Area colpita dal terremoto

06 giugno 2003 Insediamento 08 ottobre 2003 Presentazione ed approvazione finale del

PIAT19 aprile 2004 Determinazioni per il completamento del

Progetto - chiave infrastrutture del PIAT.Area centrale della

Regione 11 novembre 2003 Insediamento

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Descrizione dell’attuazione del complessivo sistema di governo del Patto

Il sistema di governo del patto è entrato a regime. Sono infatti operativi tutti i Tavoli tematici, sono stati insediati tutti i Tavoli territoriali, il Tavolo del credito ha già prodotto il Protocollo d’intesa Regione-Banche (sottoscritto il 29 luglio 2003).Il Comitato di indirizzo e sorveglianza ha operato, nel corso del 2003, quale organo di supporto al Tavolo generale ed ha prodotto, con il contributo di tutte le parti contraenti, il Report di attuazione del Patto ad ottobre 2003.Tutti i contenuti del Protocollo sulla concertazione hanno pertanto trovato attuazione.Dopo l’insediamento di tutti i Tavoli tematici e territoriali, e dopo la sottoscrizione da parte della quasi totalità degli Istituti di credito operanti in Umbria del Protocollo tra Regione dell’Umbria e Istituti di credito, tutti i Tavoli hanno svolto le attività ad essi assegnati.In particolare, dopo un consistente numero di riunioni, nei vari Tavoli tematici sono stati sottoscritti i Protocolli d’intesa che sono stati integralmente recepiti nel Dap 2004-2006; è venuta pertanto a compimento una delle linee di attività essenziali previste per i Tavoli tematici, che non si limitano quindi all’attività di concertazione dei singoli atti di programmazione regionale, ma sono diventati il luogo di elaborazione degli indirizzi programmatici e delle priorità di governo della regione, da sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale – suprema espressione della volontà popolare – all’interno del documento di programmazione annuale che il Consiglio stesso approva quale atto di indirizzo politico ed amministrativo.

A tale riguardo va sottolineato che il Patto per lo sviluppo non va visto come un “evento” di cui siano più meno precisamente individuabili l’inizio e la fine; ciò non significa che non sia possibile misurare le realizzazioni e quindi il “valore aggiunto” del Patto; esse, infatti, come è descritto per ciascuna Azione strategica, nell’apposita sezione, sono apprezzabili e, in qualche caso – si pensi al contenimento della spesa sanitaria - misurabili.E’ nota l’attenzione posta riguardo agli aspetti di valutazione e monitoraggio: certamente la concertazione nella nostra regione non aveva mai potuto contare su una strumentazione informativa e analitica (vedi l’operatività della Segreteria tecnica e del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza) di tale livello.Resta, è vero, da mettere a punto un sistema di indicatori che consenta di disporre di elementi informativi che vadano oltre l’aspetto descrittivo che presentano attualmente i Report d’attuazione; d’altra parte la Segreteria tecnica del Patto ha già prodotto e fa circolare analisi e approfondimenti su tematiche di rilievo socio-economico che riguardano gli obiettivi del Patto.

Non è un evento circoscrivibile nel tempo in quanto una tale visione risulterebbe riduttiva rispetto ad una concezione del Patto come esaltazione del metodo (da intendersi quindi come permanente) della governance e quindi di valorizzazione del ruolo – ma anche delle responsabilità – delle diverse componenti della società regionale, così come degli attori locali.

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Questo delle responsabilità è un concetto che richiama uno dei punti ancora non compiutamente realizzati del Patto per lo sviluppo.La ripartizione degli impegni e dei connessi adempimenti non solo in capo alla Regione Umbria, ma anche del complesso degli attori istituzionali, economici e sociali che hanno sottoscritto il Patto, ne rappresenta uno degli aspetti qualificanti e distintivi, in assenza del quale esso rischierebbe di tornare ad essere una “normale” prassi concertativa.In tale contesto va ulteriormente perseguito lo sforzo per ottenere una “messa a sistema” più effettiva degli enti locali della regione così da convergere più efficacemente verso gli obiettivi condivisi.

Peraltro, l’esperienza del Patto quale strumento di governance della programmazione regionale può essere considerata come una sorta di “palestra” nella quale sono tutti chiamati a rivedere atteggiamenti, impostazioni e prassi più o meno consolidate.Uno dei “valori aggiunti” del Patto sta infatti anche nel promuovere e sostenere un percorso continuo di innovazione e quindi di riforma della cultura amministrativa e della cultura imprenditoriale nella nostra regione.

Nelle parti che seguono vengono segnalate, per ciascuna Azione strategica le principali realizzazioni concrete degli impegni regionali, lo stato di attuazione delle priorità contenute nei Protocolli d’intesa sottoscritti nei vari Tavoli tematici e l’attuazione degli impegni delle Parti contraenti.Tali riunioni si sono svolte con il seguente calendario:

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Azione strategica: Potenziamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività

Impegni della Regione Umbria

A due anni dalla sottoscrizione del Patto per lo sviluppo e del Protocollo di concertazione, diversi impegni previsti in questi documenti sono stati in tutto o in parte realizzati.Inoltre con i Protocolli d’intesa, sottoscritti nel dicembre 2003 per ciascun Tavolo tematico, gli impegni fondamentali di parte regionale sono stati aggiornati e, in taluni casi, modificati.Per tale motivo di seguito si distinguono le realizzazioni della Regione Umbria dallo stato di attuazione del protocollo d’intesa.Con le prime vengono descritti gli impegni regionali portati a compimento, nonché le più significative realizzazioni riferite agli obiettivi strategici dell’Azione.Con il secondo si descrive invece lo” stato dell’arte” delle priorità indicate nel Protocollo d’intesa e che costituiscono le priorità regionali per la fine della legislatura condivise con le parti contraenti.In taluni casi, trattandosi di impegni “in divenire” il contenuto della parte realizzazioni contiene dei punti di contatto con le descrizioni dello stato di attuazione del protocollo d’intesa, alle quali parti si rimanda nel testo.

Realizzazioni

Infrastrutture, viabilità e trasportiL’impegno principale della regione dell’Umbria, assunto nel Patto per lo Sviluppo era relativo all’approvazione del Piano regionale dei Trasporti.Questo documento, che costituisce l’elemento fondamentale per la programmazione del sistema di mobilità regionale, è stato approvato dal Consiglio regionale con DCR n. 351 del 16 dicembre 2003, ed è stato poi pubblicato nel Bollettino Ufficiale della regione il 28 gennaio 2004.Il Piano, getta le premesse per la nuova organizzazione del trasporto pubblico locale e prevede il futuro assetto infrastrutturale della Regione volto al superamento delle attuali criticità nei collegamenti viari, ferroviari ed aerei.Questo obiettivo, per il quale il Patto per lo sviluppo prevede numerosi interventi, è stato portato avanti dalla Regione Umbria attraverso un costante confronto con le altre amministrazioni interessate (Ministero delle Infrastrutture, ANAS, Ferrovie, ecc..).

I risultati più rilevanti hanno riguardato:

l’approvazione nella seduta del 27 maggio 2004 da parte del Cipe dell’intero progetto relativo all’asse viario “Umbria-Marche. Quadrilatero di

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penetrazione interno e pedemontano”. In particolare, suproposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, secondo la procedura prevista dal D. L.vo n. 190/2002, il CIPE:o ha preso atto del progetto generale dell’opera il cui costo complessivo è

stimato in 2.157 milioni di euro (al netto d’IVA) di cui il 20% circa a carico del settore privato attraverso il modello di “cattura di valore” descritto dal “Piano di area vasta” ;

o ha approvato con prescrizioni i progetti definitivi delle tratte Fossato di Vico – Cancelli e Serra San Quirico - Albacina (sulla SS 76 “Val d’Esino”); Pianello – Valfabbrica (sulla SS 318 “di Valfabbrica”); Collesentino II – Pontelatrave (sulla SS 77 “Val di Chienti”);

o ha approvato, con prescrizioni, i progetti preliminari delle tratte: Pontelatrave - Foligno; allaccio SS 77 – SS 3 (Foligno); allaccio SS 77 – SS 16 (Civitanova M.); intervallive di Macerata e Tolentino;

o ha approvato, in linea tecnica, il progetto preliminare della tratta denominata “Pedemontana delle Marche” che interessa il solo territorio delle Marche;

o ha assegnato un finanziamento, a valere delle risorse recate dalla legge n. 166/2002, di 900 Meuro di cui 476 per le opere comprese nel 2° maxilotto e 424 per quelle del 1° maxilotto.

l’approvazione nella stessa seduta del 27 maggio 2004 da parte del Cipe delle Piattaforme Logistiche dell’Umbria. In particolare, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, secondo la procedura prevista dal D. L.vo n. 190/2002, il CIPE

o ha approvato, con prescrizioni, i progetti preliminari delle piattaforme logistiche di Terni - Narni, Foligno e Città di Castello - S. Giustino;

o ha assegnato, a valere delle risorse recate dalla legge n. 166/2002, un finanziamento complessivo di 29,3 Meuro restando a carico dellaRegione Umbria il restante onere di pari importo;

La realizzazione della piattaforma Città di Castello-San Giustino costerà circa 12 milioni 500 mila euro, e prevede la realizzazione di un terminale autotrasporto, con capannoni dotati di ribalta, parcheggi e piazzali; un centro di distribuzione urbana; un’area servizi all’uomo, composta da due edifici direzionali, dotati di uffici, sala riunioni, ristorante e self-service. La realizzazione della Piattaforma di Foligno costerà complessivamente circa 27 milioni di euro, e sarà al servizio sia del trasporto su gomma che ferroviario; disporrà di un terminale intermodale, dotato di quattro aste di binario e piazzali per lo stoccaggio dei containers; un terminale autotrasporto, dotato di capannoni, piazzali e parcheggi; un centro di distribuzione urbana; un’area servizi, composta di un edificio direzionale, officina e distributore carburante; un’area ausiliaria per la logistica. Il progetto della piattaforma logistica Terni-Narni avrà un costo complessivo di oltre 19 milioni di euro, e sarà composta da un terminale intermodale, dotato di piazzali e un “fascio” di tre binari; un magazzino raccordato, dotato, tra l’altro, di un raccordo ferroviario e magazzino per trattamento delle merci; un centro di distribuzione urbana, dotato di magazzino e piazzale per la sosta, il carico e lo scarico delle merci.

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l’approvazione da parte del CIPE del progetto “Eggi-S.Sabino” della “Strada delle Tre Valli Umbre” (tratto Spoleto-Acquasparta), particolarmente significativo per il decongestionamento dell’abitato di Spoleto. Secondo quanto previsto nella convenzione all’Anas saranno affidate le funzioni di “stazione appaltante” per ciò che riguarda l’espletamento di gare d’appalto, direzione lavori e collaudo delle opere, per le quali sono già state acquisite tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella riguardante la compatibilità ambientale dell’opera. Il CIPE ha approvato altresì un finanziamento per 14,564 milioni di euro inerente il progetto stesso (25 luglio 2004).

L’accordo del 3 aprile 2004 tra le Regioni Umbria, Veneto, Emilia Romagna e Lazio per la realizzazione del nuovo corridoio autostradale “Mestre-Orte-Civitavecchia”, che dovrà avvenire in modo unitario e concordato da un apposito tavolo “tecnico-politico” tra Regioni e Anas, costituito presso il Ministero delle infrastrutture. Tra le condizioni operative poste per la parte che riguarda la E45 sono state : il pedaggiamento che non gravi sui residente; l’ammodernamento in sede, la messa in sicurezza e l’adeguamento alle caratteristiche di una moderna superstrada; il completamento del nodo di Perugia.Si è convenuto che il primo tratto ad essere completato, sarà quello Orte-Civitavecchia, ( il primo lotto dell’arteria compreso tra lo svincolo sulla strada Provinciale Vetralla Tuscanica e l’innesto sulla SS1 bis in località Cinelli sta per essere appaltato, mentre l’altro tratto da Cinelli e l’Aurelia sarà a carico di Anas che lo realizzerà in anticipazione. Tale aspetto risulta particolarmente importante, perché impatta direttamente con il tema dell’’accessibilità dell’area ternana, e dell’importante sistema industriale ivi localizzato

La sottoscrizione presso la sede del Ministero dell’economia, delll’Accordo di programma quadro sulla viabilità il 10 giugno 2004. L’accordo prevede investimenti in Umbria per circa 600 milioni di euro, di cui 100 milioni messi a disposizione dal Bilancio regionale. L’accordo è stato sottoscritto dai rappresentanti dei Ministeri dell’economia, delle  Infrastrutture, della Regione Umbria e dell’Anas. L’ APQ definisce in dettaglio tutte le opere relativa alla viabilità in Umbria e si articola lungo le seguenti linee strategiche: o Infrastrutture inserite nel primo programma delle infrastrutture

strategiche (della Delibera CIPE n. 121/01 e successivi aggiornamenti, coerentemente con il Protocollo aggiuntivo) previste dalla legge obiettivo;

o Sistemi di viabilità principale, nazionale e regionale; o Viabilità secondaria e di accesso ai centri urbani;o Viabilità connessa agli interventi di sviluppo nelle aree interessate alla

ricostruzione post sismica(L. 61/98, art. 17).L’accordo sottoscritto oggi in sostanza ridefinisce il programma degli interventi e il quadro delle risorse finanziarie dell’ Accordo stipulato nel marzo 1999, anche al fine di rendere coerenti le opere originariamente previste con l’effettivo profilo di attuazione, con le modifiche normative e programmatiche nel settore della viabilità.

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Vanno inoltre ricordati: il parere favorevole espresso dalla Conferenza dei servizi sul progetto

definitivo della strada Terni-Rieti, per il tratto Terni (S. Carlo) - Confine regionale della direttrice “Civitavecchia-Orte-Terni-Rieti”. Successivamente il progetto è stato approvato con Delibera CIPE n.131 del 19/12/2003. L’ANAS ha provveduto altresì a bandire la gara d’appalto;

il confronto per il ripristino dei fondi assegnati agli aeroporti umbri di Perugia e Foligno, pari a 7 milioni di euro, per il quale si è reso necessario un emendamento (il numero 23-setties.08, inserito in un provvedimento di legge per la proroga di termini previsti da diverse disposizioni legislative) alla legge Finanziaria 2004 che aveva erroneamente assegnato tutte le risorse per diversi aeroporti italiani (approvate con decreto del Ministero dei trasporti del 16/11/99, in base alle leggi 135/97 e 194/98 all’unico scalo veneto, quello di Venezia (25 febbraio 2004);

il parere positivo della Commissione nazionale per la Valutazione di impatto ambientale al progetto di raddoppio della ferrovia Orte-Falconara nel tratto Spoleto-Terni. Il progetto è stato quindi trasmesso al Cipe che potrà procedere all’assegnazione delle relative risorse (11 maggio 2004);

Tra gli obiettivi del Patto vi è quello relativo al potenziamento delle infrastrutture immateriali. A questo proposito, è stato sottoscritto il 29 dicembre 2003 un protocollo d’intesa dall’assessore regionale e dai rappresentanti dei Comuni di Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno ed Orvieto con lo scopo di costituire, in Umbria, un soggetto unico regionale per la gestione delle telecomunicazioni e la realizzazione di una rete regionale a larga banda. Il documento prevede che nella struttura societaria dell’operatore unico venga assicurata, attraverso opportune forme di partnership, la “rappresentatività delle Amministrazioni interessate” e l’integrazione delle iniziative di cablaggio avviate nelle varie città. I firmatari provvederanno, inoltre, ad elaborare uno specifico ‘Business Plan’ per individuare e reperire le risorse necessarie alla realizzazione delle infrastrutture, finalizzate all’attuazione di un piano di sviluppo delle telecomunicazioni elettroniche in Umbria.

EnergiaL’impegno principale della Regione Umbria in materia di energia previsto dal Patto per lo Sviluppo è l’approvazione del Piano energetico regionale. Esso, dopo una lunga fase di confronto e partecipazione che ha avuto come protagonisti un ampio numero di soggetti istituzionali, economici e sociali della regione, è stato approvato dalla Giunta regionale ed ha iniziato il suo iter in Consiglio regionale per la definitiva approvazione (vedi attuazione protocollo d’intesa).

Gli assi portanti del nuovo “Piano energetico regionale” sono la salvaguardia ambientale e disponibilità di energia a costi competitivi. Le questioni centrali affrontate dal “PER”, che avrà una durata quinquennale e che, dopo il primo triennio, sarà sottoposto ad una prima verifica, riguardano: il soddisfacimento della domanda energetica dell’industria; con l’ormai

prossima completa messa in esercizio della centrale di Pietrafitta (da 370 MW di potenza) si raggiungerà un sostanziale equilibrio tra domanda ed

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offerta di energia elettrica. Il “PER” tiene comunque conto di rendere disponibile un’offerta capace di soddisfare i fabbisogni di approvvigionamento a costi contenuti del sistema produttivo. Infatti la produzione di energia a costi contenuti ha un grande rilievo nell’innalzamento della competitività del sistema produttivo regionale. A questo proposito si individua l’obiettivo del potenziamento degli impianti già esistenti nei territori di Terni e Narni e, in coerenza con gli obiettivi di salvaguardia ambientale, tale potenziamento dovrà avvenire ricorrendo alle più avanzate tecnologie, in accordo con le istituzioni territoriali;

il risparmio e l’efficienza energetica da perseguire attraverso misure atte a conseguire una crescente “ecoefficienza” energetica in ogni comparto e questo riguarderà l’industria, i trasporti, il settore dell’edilizia pubblica e privata, il terziario ed il settore agricolo e zootecnico. Notevole rilievo assume l’impiego delle fonti di energia rinnovabili. Il “PER” prevede, l’implementazione della produzione di energia idroelettrica attraverso l’utilizzo della rete di condotte di irrigazione ed acquedottistiche esistenti; l’utilizzo dell’energia solare, sostenendo le nuove azioni che si stanno definendo a livello nazionale e comunitario. Si prevede inoltre per la produzione di energia: l’utilizzazione delle biomasse (300mila tonnellate annue), sia per uso termico che elettrico; lo sfruttamento della geotermia; l’incentivazione dell’energia eolica (da far procedere attraverso accurate valutazioni paesistiche ed ambientali, ed in aree non soggette a vincolo); la cogenerazione ed il teleriscaldamento/teleraffrescamento. Nel Piano si specifica infine che la Regione svolgerà un ruolo attivo per quanto attiene l’accelerazione della riconversione dell’attuale modello di sviluppo in linea con le prospettive offerte dall’“economia dell’idrogeno”.

Gli obiettivi e le azioni previste nel Piano si sono legate a quanto previsto dal resto della pianificazione regionale (rifiuti, trasporti, urbanistica).

Sul tema della necessità di realizzare incrementi di capacità produttiva in Umbria, con particolare riferimento alla questione della costruzione di una centrale per la produzione di energia per garantire all’Ast costi competitivi per l’approvvigionamento energetico, le istituzioni umbre e le organizzazioni sindacali nella consapevolezza che il problema energetico costituiva uno dei fattori fondamentali di competitività del sito ternano, hanno manifestato al Governo la necessità di affrontare come problema nazionale il costo dell’energia per il complesso del sistema produttivo italiano, che sconta un differenziale negativo, in questa componente di costo, rispetto agli altri Paesi europei.Il Governo, però, non ha ritenuto percorribile la strada che consentisse la proroga delle forti agevolazioni tariffarie, previste per legge, attraverso la quale l’impresa godeva di un prezzo dell’energia non privilegiato, ma competitivo. Tuttavia, in via subordinata e transitoria, in accordo con il Governo, l’Ast ha potuto utilizzare i cosiddetti “contratti di interrompibilità” (possibilità di acquisire energia all’estero a costi competitivi a livello europeo), che hanno consentito una mediazione rispetto ai costi delle forniture Enel, e quindi tali da ridurre sulle produzioni l’incidenza del fattore energetico.La prosecuzione del confronto con l’azienda, anche in merito alla proposta di costruzione di una centrale di 800 mgw nel territorio della conca ternana, ha

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evidenziato due ordini di problemi sui quali era completo l’accordo tra le Istituzioni umbre e l’azienda stessa: il problema principale non è la disponibilità di energia, magari prodotta nel

territorio, ma il suo costo; per questo è stata sviluppata una ricerca di alternative verso Enel in primo luogo, e verso altri produttori nazionali ed internazionali, per verificare possibili condizioni di forniture a prezzi competitivi. A tale proposito, l’Enel, tuttora controllata dal Ministero dell’economia, non è disponibile alla possibilità di fornire un supporto, tale da non alterare la concorrenza, alle industrie nazionali di rilevanza strategica, in una fase di competizione difficile;

la presentazione dei piani aziendali ha rapidamente evidenziato che le problematiche relative alla competitività del sito non erano sostanzialmente riferibili al solo fattore energetico, che anzi risulta importante, ma non decisivo, bensì alle strategie complessive, ai programmi di investimento, alle economie interne ed esterne all’azienda. Ponendo quindi le prospettive di sviluppo dentro un quadro di compatibilità di politiche industriali internazionali, nazionali e locali.

Dentro questo quadro, l’8 settembre 2003, è stato sottoscritto un accordo impegnativo per tutte le Istituzioni relativo ai percorsi autorizzativi e alla individuazione di impianti, esistenti e da costruire, tali da soddisfare il fabbisogno e i costi competitivi dell’Ast e non solo, accordo sottoposto all’azienda e da essa condiviso. Nel documento in questione si afferma, tra l’altro, che le Istituzioni ipotizzano, in ragione non solo dei fabbisogni di Ast, il potenziamento di 250 Mw termici della Centrale di Montoro e di 50 Mw termici della Centrale di S. Maria Magale, prevedendo l’utilizzo della rete elettrica esistente, al fine di consentire un prezzo di acquisto per kw/h intorno ad euro 0,05 che, anche in assenza di minori costi del metano, costituisce l’obiettivo che si persegue. Tale documento, per altro, è stato inserito anche nel Piano energetico regionale con la dichiarata disponibilità ad aggiustamenti che si dovessero rendere indispensabili.

Sviluppo e qualità del sistema delle impreseL’impegno fondamentale della regione Umbria contenuto nel Patto per lo sviluppo dell’Umbria, con riferimento allo sviluppo del sistema delle imprese, riguarda l’utilizzo delle risorse finanziarie derivanti dai principali programmi di sviluppo regionale applicando criteri di selettività e di integrazione tra i diversi fondi, al fine di massimizzare gli effetti strutturanti, di aumento di competitività del sistema regionale e di orientamento del sistema produttivo. Gli strumenti principali per tali finalità sono ovviamente il Docup Ob.2, unitamente all’attivazione delle risorse del Fondo Unico regionale, ed il Piano di Sviluppo Rurale. A questo riguardo nella riunione del Comitato di sorveglianza del Docup Ob.2, tenutosi il 3-4 giugno 2004, è stato espresso un giudizio positivo sia sullo stato di attuazione che sulla strategia del Docup.Al 31 marzo 2004 il livello delle somme impegnate è stato di oltre 121 milioni di euro, pari al 30,8% del totale, mentre i pagamenti effettivi sono stati uguali a quasi 53 milioni di euro corrispondenti al 13,4%. Il Comitato di sorveglianza ha valutato che anche per l’anno in corso e per il 2005 l’Umbria potrà rispettare il target di spesa richiesto dalle UE per evitare il disimpegno automatico.

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La buona performance di attuazione ha consentito alla regione Umbria l’assegnazione della “riserva premiale” di oltre 6 milioni e 500 mila euro, tra quelle trasferite da aree inadempienti ad altre, come l’Umbria, più solerti.Per quanto riguarda la strategia del Docup, si è proceduto – secondo quanto previsto dall’impegno del Patto per lo sviluppo – alla riprogrammazione del Docup, concentrata sul rafforzamento delle politiche di sostegno alla innovazione tecnologica e di integrazione con altri fondi comunitari.Le modifiche riguardano l’introduzione di processi e sistemi di innovazione, la progettazione integrata a carattere territoriale e di filiera nonché gli spostamenti di risorse da misure con scarsi livelli di applicazione ad altre più utilizzate.

La Giunta regionale dell’Umbria nella seduta del 27 maggio 2004 ha approvato il piano di riparto del Fondo unico regionale per gli incentivi alle imprese. Criteri e finalizzazioni hanno tenuto conto della integrazione del Fondo, che ammonta a circa 12 milioni e 600 mila euro, con altre risorse destinate al sostegno del sistema produttivo di provenienza comunitaria (Docup Ob. 2) e nazionali (fondi CIPE). Il fondo si propone di sostenere i processi di ricerca, innovazione e consolidamento delle imprese e la loro internazionalizzazione in una congiuntura difficile e di intervenire in settori, come il tessile abbigliamento, particolarmente esposti. Al comparto “moda” viene assegnata una somma di 500 mila euro per contributi in conto interesse su mutui contratti per ridurre le passività.Circa 4 milioni e 220 mila euro sono stati destinati al finanziamento di attività e piani aziendali di ricerca, innovazione e sviluppo sulla base della legge 140/97. Due milioni di euro, in aggiunta ai 3 precedentemente stanziati, sono stati destinati alle imprese commerciali che potranno così contare, con il bando di prossima pubblicazione, su una somma totale di oltre 5 milioni di euro.Una novità riguarda la legge cosiddetta “Sabatini”, che finanzia l’acquisto di macchinari e attrezzature, i cui beneficiari saranno esentati dall’obbligo di emettere cambiali di garanzia.Altre importanti risorse sono state destinate, sulla base delle leggi di settore, a sostenere i processi di internazionalizzazione ed il cosiddetto “sviluppo precompetitivo”.Il fondo CIPE ammonta a circa 3 milioni di euro. La integrazione tra risorse di diversa provenienza mette a disposizione delle imprese umbre una cospicua mole di finanziamenti che rappresenta “un’occasione importante” per il sistema produttivo.

Per quanto riguarda il Piano di Sviluppo Rurale e il Programma regionale Leader+, i Comitati di sorveglianza si sono riuniti a Perugia tra il 15 e il 19 di giugno 2004, per discutere dell’approvazione dei rapporti di esecuzione 2003, del punto sullo stato generale di avanzamento, dei rapporti di valutazione intermedia e, per il Programma Leader+, della presa d’atto del Piano di cooperazione dell’Autorità ambientale, ARPA, con l’Autorità di gestione. La riunione si è caratterizzata per il giudizio positivo espresso sull’operato della Regione sia dai partner istituzionali (Stato membro e Commissione europea), sia dai rappresentanti degli operatori economici. La Regione ha dimostrato, in questa prima fase di programmazione, una notevole capacità di attivare interventi e di utilizzare le risorse, conseguendo a fine 2003 finanziamenti

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FEOGA aggiuntivi sul Piano di sviluppo rurale per diversi milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori significative risorse per gli impegni finanziari pluriennali che ne derivano. Inoltre, in termini di qualità della spesa, va rilevato il notevole, crescente sostegno all’innovazione attraverso gli incentivi per l’ammodernamento e la qualificazione del sistema produttivo.Il Ministero delle Politiche agricole e forestali ha annunciato che è in corso di adozione una proposta per l’assegnazione delle risorse aggiuntive provenienti dall’indicizzazione del Programma Leader+.In base all’efficienza dimostrata, la Regione dell’Umbria è tra quelle che usufruiranno di una quota significativa di questi finanziamenti.

Con riferimento all’impegno della Regione approvare la legge regionale concernente Sistemi di certificazione della qualità, del rispetto ambientale, della sicurezza e dell’etica nelle PMI, con Legge Regionale 21/2002 è stato definito il nuovo quadro normativo e di supporto ai processi di certificazione nelle Piccole e medie imprese. Parallelamente al fine di sollecitare le imprese su questo tema tutti bandi relativi a regimi di aiuto a regia regionale nell’ambito del Docup Ob. 2 hanno previsto l’inserimento di criteri di priorità finalizzati a premiare le imprese certificate ovvero impegnate in processi di certificazione.

Inoltre in materia di promozione dell’innovazione e della qualità del sistema delle imprese, la regione Umbria, il comune di Perugia, la Fintecna (Finanziaria del Ministero dell’economia), e Sviluppumbria hanno sottoscritto, l’8 giugno2004, un protocollo d’intesa per l’avvio del progetto di riconversione della palazzina dell’ex Manifatture Tabacchi di Perugia in struttura polifunzionale finalizzata alla presenza di aziende operanti nel settore dell’alta tecnologia, al servizio della società dell’informazione. Il protocollo prevede la costituzione di un gruppo di lavoro il quale, a sua volta, entro quattro mesi dovrà predisporre un progetto di riconversione che sarà poi approvato dai firmatari dell’intesa. Il progetto si inserisce nel sistema dei centri d’eccellenza di cui l’Umbria, sia come sistema economico che istituzionale, si sta dotando per poter meglio competere in un mondo dominato dalla globalizzazione dei mercati e dei saperi.Il riutilizzo delle ex Manifatture Tabacchi costituirà una “cittadella” dell’alta tecnologia dove potranno operare imprese innovative, anche legate alla società dell’informazione”.Il progetto sarà realizzato in assoluta sintonia con le esigenze poste dagli enti territoriali e prevede investimenti significativi, infine, questa iniziativa contribuirà all’innovazione e ammodernamento del sistema economico regionale, in linea con gli obiettivi del Patto per lo sviluppo.

In materia di sviluppo dell’internazionalizzazione delle imprese e promozione dell’export, è stato approvato nella seduta del 9 aprile 2004 dalla Giunta regionale dell’Umbria il progetto “GONE” (Guarantee Organizzation Network) che, inserito nei programmi comunitari INTERREG III D, è finalizzato a sostenere l’accesso al credito di imprese italiane in Austria e nei paesi dell’est europeo (Bulgaria, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia). L’adesione e la partecipazione della Regione al progetto, fin dalla fase preparatoria, rientra nel quadro delle iniziative rivolte al sostegno dei processi di internazionalizzazione

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delle piccole e medie imprese umbre, che vedono la possibilità di accesso al credito nei Paesi sedi di investimenti. Il GONE consentirà di “integrare” il sistema e la consistenza delle garanzie che le singole imprese, autonomamente, avrebbero potuto esibire agli istituti di credito locali.

La regione sta inoltre lavorando ad un progetto regionale di sviluppo del comparto tessile-abbigliamento, finalizzato al sostegno e rilancio di questo settore produttivo in linea con gli orientamenti della Commissione Europea sul futuro del settore tessile-abbigliamento nell’Unione allargata e in sintonia con gli interventi in corso in altre Regioni.Presupposto imprescindibile per il successo del progetto regionale di sviluppo del tessile-abbigliamento è la condivisione dello stesso da parte degli imprenditori e del complesso di soggetti istituzionali, economici e sociali della Regione. Il progetto prevederà misure volte, quindi, a valorizzare sia le imprese di eccellenza umbre, sia le micro e piccole imprese cosiddette “terziste”, attraverso interventi a breve ed a medio-lungo termine, che consentano un ritorno in termini di immagine, promozione, aggregazione e qualità per tutto il settore del tessile-abbigliamento.Queste le prime “linee-guida” del Progetto regionale:

- ruolo centrale e trainante, per il sistema complessivo del T/A, delle imprese di eccellenza umbre-aziende leader con marchio proprio;

- condivisione di una visione a lungo termine fondata sulla riqualificazione del “polo regionale del tessile-abbigliamento umbro”, con particolare riferimento al mondo della subfornitura, particolarmente rilevante per numero di aziende e posti di lavoro;

- definizione di una serie di iniziative e progetti di medio termine (formazione, promozione, servizi alle imprese, strumenti finanziari, ecc.) finalizzati alla realizzazione della “visione” di lungo termine, cioè la creazione di un punto di riferimento-coordinamento nel processo di rafforzamento della competitività delle imprese, che valorizzi i punti di forza storici del sistema produttivo locale;

- elaborazione di un piano a breve termine basato su una prima serie di iniziative immediatamente attivabili: azioni formative, promozionali e di sostegno finanziario, nonché sistematizzazione di una metodologia per la mappatura e la misurazione del livello qualitativo dei subfornitori e dei relativi fabbisogni.

A tale riguardo, la Regione dell’Umbria partecipa ad un gruppo di lavoro delle regioni del “Sistema Moda”, insediatosi il 27 marzo 2004.Il gruppo che vede impegnate, oltre all’Umbria, le Regioni Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto, è finalizzato ad assumere strategie comuni per il consolidamento e lo sviluppo del settore tessile abbigliamento nell’ambito del dibattito in atto presso la Commissione europea su questo tema, anche in considerazione delle conseguenze derivanti dalla scadenza dell’accordo multifibre. Tra i principali campi d’azione individuati per sostenere il settore figurano il rafforzamento della ricerca e dell’innovazione (sviluppo di nuovi materiali, nuove tecnologie, promozione), la formazione professionale e il credito alle piccole e medie imprese.

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Per quanto riguarda la questione tabacco la regione Umbria lo scorso gennaio aveva elaborato un documento unitario d’intesa, che i rappresentanti delle associazioni di categoria, organizzazioni professionali agricole, sindacati, istituzioni ed enti locali avevano sottoscritto, con lo scopo di compattare nuovamente il fronte umbro contro la riforma comunitaria dell’Ocm del tabacco.Nel mese di marzo, il Parlamento Europeo ha approvato la relazione della competente Commissione agricoltura sulla riforma dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del tabacco, che prevede il disaccoppiamento parziale degli aiuti a questo importante settore del comparto agricolo umbro e nazionale. Il voto del Parlamento raccoglie le istanze delle istituzioni e dall’intera filiera del tabacco, premiandone l’intenso e unitario lavoro svolto. Nella proposta del Parlamento Europeo si prevede la concessione di un aiuto disaccoppiato (non legato cioè alla produzione) pari al 30% del sostegno attuale calcolato sulla base dei contributi ottenuti nel triennio 2000-2002, mentre il restante 70% sarà legato alla produzione effettiva. Si tratta di due modifiche sostanziali al testo di riforma dell’Ocm licenziato a suo tempo dalla Commissione Europea che prevedeva invece il disaccoppiamento totale degli aiuti, fortemente avversato dalle istituzioni, dalle forze sociali e dalle associazioni di categoria dei Paesi produttori, per le pesantissime ripercussioni negative che avrebbe determinato sul fronte economico ed occupazionale.

Commissione Europea e Consiglio dei Ministri d’Europa, il 22 aprile 2004 sono giunti all’accordo sulla riforma dell’Ocm del tabacco. L’accordo è stato valutato positivamente sia per le decisioni relative alla gestione del settore nell’immediato, sia per le prospettive future dell’intero comparto.

Infine la Regione dell’Umbria ha preso parte all’insediamento (25 marzo 2004) di un gruppo tecnico di lavoro composto da Associazioni artigiane e Regioni (Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Puglia e Sicilia), presso la Presidenza della Giunta Regionale della Regione Toscana, al fine di esaminare gli strumenti di politica industriale a disposizione delle Regioni per consentire l’avvio di iniziative organiche condivise. In particolare i temi che saranno affrontati riguardano:

- il rapporto fra Regioni ed Artigiancassa S.p.A. anche in vista della scadenza della convenzione nel 2005;

- il ruolo dei Consorzi Fidi anche alla luce degli accordi di Basilea 2; - il ruolo dell’impresa artigiana nel nuovo contesto europeo.

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico

Priorità 2004 Protocollo d'intesa sottoscritto il 16 dicembre 2003

Stato di attuazione

Programma per la razionalizzazione e riqualificazione

Per quanto concerne il Piano per gli insediamenti produttivi si sono concluse le attività connesse alla definizione delle linee guida per l’individuazione di progetti da

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dell'offerta insediativa regionale

finanziare nel Programma Regionale di attuazione della misura 1.1. del Docup Obiettivo 2 e il Programma stesso è stato oggetto di concertazione dei tavoli tematici di gennaio e marzo 2004. Il Piano è stato pubblicato nel S.O. al BURU n.27 del 30/06/2004, unitamente alle procedure attuative. Sono in corso una serie di incontri con gli 11 comuni interessati per la definizione dei vari progetti.

Piano energetico regionale

Il Piano energetico è stato elaborato ed è stato oggetto di concertazione del relativo tavolo tematico nelle sedute di gennaio e marzo 2004. In quest'ultima riunione è stato acquisito il parere favorevole sul documento da parte degli intervenuti aggiungendo le raccomandazioni e le perplessità sollevate dal rappresentante della Federazione industriali. La proposta di Piano energetico regionale è stata approvata con DGR n.246 17/03/2004 ed è attualmente all'esame della commissione consiliare.

Piano per lo sviluppo e la diffusione dell'innovazione

Per quanto riguarda il Programma è stato adottato con DGR n.622 del 25/05/2004.Il Programma, che dovrebbe convogliare sulle azioni previste nei prossimi cinque anni circa 160 milioni di euro di risorse comunitarie, statali, regionali e private, si articola in un quinquennio e parte dal presupposto che si debba produrre una modificazione dei comportamenti dei principali attori coinvolti nello sviluppo e di chi decide nell’ambito delle imprese. Gli obiettivi prefissati sono quattro: - creare un sistema per l’innovazione dell’Umbria, attraverso relazioni permanenti tra centri di ricerca e di diffusione dell'innovazione e il sistema delle imprese; - animazione per l’innovazione, elevando la propensione all’innovazione delle imprese; - innovazione per la crescita, da raggiungere attraverso la diversificazione del sistema produttivo; - rafforzare e qualificare il fattore umano.

Riposizionamento del sistema degli aiuti alle imprese di competenza regionale

Revisione dei regimi di aiuto alle imprese: nella riunione del Comitato di indirizzo e sorveglianza del Patto del 18 marzo 2004 si è discusso del Rapporto su “Analisi di impatto dei regimi di aiuto in Umbria” predisposto dalla Ati Resco – Iris. Delle conclusioni di tale rapporto si è tenuto conto nella proposta di riprogrammazione del Docup Ob. 2 e se ne è discusso nella riunione del Tavolo generale del 27 aprile 2004. Successivamente il Comitato di Sorveglianza del Docup Ob.2 ha approvato la proposta di riprogrammazione.

Linee di indirizzo generali in materia di promozione dello sviluppo, di politiche industriali e per l'internazionalizzazione delle imprese

In corso di attuazione. I passaggi significativi sin qui svolti sono: 1. nel Dap 2004-2006 sono state definiti gli indirizzi di politica regionale per le attività produttive e lo sviluppo territoriale (pacchetto competitività); 2. è stata discussa e concertata nel Tavolo generale del 27 aprile 2004 la proposta di riprogrammazione dei programmi comunitari che è in ogni caso una ridefinizione delle politiche regionali per le attività produttive, la stessa è oggetto di una discussione in Consiglio regionale nella seduta del 19 maggio 2004; 3. la definizione delle politiche per le attività produttive e per lo sviluppo locale sarà oggetto di una prossima discussione del Tavolo generale e successivamente di una specifica seduta del

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Consiglio regionale.

Stato di attuazione e proposta di riprogrammazione del Docup Ob. 2 2000-2006

E' stato effettuato il rapporto di valutazione intermedia sul Docup Ob. 2. La proposta di riprogrammazione del Docup Ob. 2 è stata preadottata dalla Giunta regionale e concertata con i soggetti del Tavolo generale nella riunione del 27 aprile 2004 ed oggetto di una discussione in Consiglio regionale il 19 maggio 2004. La proposta di riprogrammazione è stata poi approvata dal Comitato di Sorveglianza del Docup Ob.2.

Riorganizzazione del sistema regionale di offerta pubblica di servizi

Tale attività è strettamente correlata al più generale processo di Riforma Endoregionale di cui si tratta nell’Azione Riforma della pubblica amministrazione.

Piano regionale dei trasporti

In data 17/07/2003 la Giunta Regionale ha approvato la proposta del Piano Regionale dei Trasporti; lo stesso è stato anche approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 351 del 16/12/2003. Al fine di avviare il processo riorganizzativo previsto dal Piano e per l’attuazione delle politiche urbane per la mobilità sostenibile, è stata conclusa un’indagine con un campione di 23.387 sui comportamenti degli studenti e dei lavoratori rispetto ai mezzi di trasporto utilizzati per gli spostamenti casa-lavoro e casa-studio con l’obiettivo di individuare le azioni necessarie per il governo degli spostamenti sistematici di concerto con gli Enti locali.

Studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema regionale di telecomunicazioni a banda larga

In relazione al progetto per la infrastrutturazione telematica ed informatica del territorio regionale la Giunta Regionale ha approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione di un operatore TLC regionale. E' in corso di esame da parte dei Comuni una bozza di protocollo d'intesa che delinea i contenuti principali dello Statuto del nuovo operatore TLC regionale. Tale bozza di protocollo è il frutto del lavoro compiuto nei primi mesi dell'anno, e la stipula dello stesso consentirà di passare alla definitiva formulazione dello Statuto necessario per la costituzione dell'operatore, che è prevista entro il mese di settembre. Inoltre sono in corso di progettazione e realizzazione sia il backbone in fibra ottica lungo la FCU che i tre anelli principali previsti lungo alcune strade regionali.

Revisione della LR 24/99 in materia di commercio

Sono state avviate, da parte della Giunta Regionale, le procedure per la revisione della legge sul commercio che andrà a modificare la L.R. 24/99.

Impegni delle altre Parti contraentiDi seguito si riportano gli stati di attuazione degli impegni delle Parti contraenti segnalati dalle stesse, distinti per ciascun soggetto.

Università degli Studi di PerugiaL’Università di Perugia nell’ambito di tale Azione ha realizzato l'anagrafe delle competenze e sta definendo l'anagrafe delle ricerche in collaborazione con l’Associazione Industriali. I risultati, appena saranno disponibili in modalità informatica verranno messi in rete per essere facilmente consultati e aggiornati.

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Sono state altresì sottoscritti accordi con l’Associazione Industriali, la Camera di Commercio e il CNA per favorire la costituzione di un organismo misto con il mondo dell’impresa al fine di facilitare l’incontro tra i filoni di ricerca universitaria e i fabbisogni di ricerca applicata del sistema produttivo regionale, con particolare riferimento al settore delle biotecnologie.L’Università ha reso disponibili i propri laboratori e Centri di eccellenza universitari (Olio vergine d’oliva, Birra, Ricerca archeologica e storico artistica, ecc… ) per la realizzazione di una rete integrata in collaborazione con parchi tecnologici e cluster di imprese allo scopo di unire le sinergie operative e risorse utili per le attività di ricerca applicata e per quelle di diffusione e pubblicazione. Per quanto attiene l’attività di technology transfer, al fine di valorizzare i collegamenti tra Università di Perugia e altri atenei nazionali ed internazionali sono state attivate collaborazioni sia con le imprese che con Sviluppumbria e PTU Sitech. Nel settore energetico, dove vi era come impegno quello di svolgere tutte le azioni necessarie a dotare la Regione di un sistema energetico efficace ed efficiente sia per quello che attiene la produzione che le reti di trasporto e distribuzione, l’Università, ha elaborato attraverso il Dipartimento di Ingegneria Industriale una proposta di piano energetico regionale e una proposta di piano energetico ambientale per il Comune di Perugia. Tali strumenti costituiscono l’elemento centrale in base al quale la Regione può dotarsi di un appropriato sistema energetico. Inoltre l’Università, attraverso la Facoltà di Ingegneria, ha potenziato percorsi formativi volti alla sensibilizzazione dei futuri professionisti verso il risparmio energetico e la riduzione di emissioni inquinanti. In tale ottica ha anche predisposto l’attivazione dell’A.A. 2004-2005 di un nuovo corso di laurea in Ingegneria Energetica presso la sede di Terni. Ed ancora, l’Università al fine di favorire lo sviluppo e l’utilizzazione di fonti rinnovabili ha costituito un Centro di Ricerca sulle Biomasse finanziato dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio. Tale centro potrà costituire un punto di riferimento cruciale per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili da parte della Regione dell’Umbria.

Unioncamere UmbriaRelativamente al periodo luglio 2003/giugno 2004, Unioncamere Umbria ha proseguito nella attuazione del programma di attività nel rispetto degli impegni assunti nell’ambito del Patto per lo sviluppo regionale.Le iniziative realizzate nel suddetto periodo possono essere ricondotte a 3 aree di intervento: 1. attività di studio e approfondimento sulla realtà economica regionale;2. attività promozionale;3. partecipazione e supporto a società ed organismi regionali.

1. Attività di studio e approfondimento sulla realtà economica regionale;Per quanto riguarda l’Osservatorio economico regionale, la rivista, che riporta dati e commenti relativi ai principali indicatori socio-economici della regione con disaggregazione a livello provinciale, è stata realizzata con la prevista periodicità semestrale. Con tale lavoro l’Unioncamere Umbria intende fornire sistematicamente una cornice di riferimento del sistema economico regionale anche tramite comparazioni con i territori limitrofi (regionali e provinciali). Con la stessa periodicità viene altresì realizzato, come

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supplemento, un fascicolo “Eventi e convegni” in cui vengono riportate le iniziative portate a termine nel semestre precedente al fine di promuovere le attività di studio e di promozione svolta dall’Unioncamere Umbria. La spesa annuale necessaria per la realizzazione della rivista ammonta a circa 15.000 €.In riferimento al database commercio al dettaglio, pubblici esercizi, commercio aree pubbliche, ristorazione tipica, prodotti tipici ed artigianato, accanto all’archivio elettronico concernente dati e informazioni relative agli esercizi commerciali al dettaglio, già attivato nel 2001, sono stati realizzati ulteriori database relativi al commercio sulle aree pubbliche, ai pubblici esercizi, ai ristoranti tipici e sono stati approntati analoghi strumenti per i prodotti tipici regionali e per l’artigianato artistico connesso alla ristorazione. Con questa iniziativa Unioncamere Umbria si prefigge l’obiettivo di mettere a disposizione delle Istituzioni e delle categorie interessate degli strumenti che da una lato consentono di approfondire la conoscenza di settori economici di grande rilevanza nell’ambito regionale e quindi di programmare intereventi mirati e dall’altro di individuare le caratteristiche e le potenzialità dei comparti interessati alla costruzione della filiera “turismo, cultura e ambiente”, cioè di uno degli obiettivi strategici del Patto. In complesso le spese sostenute per la realizzazione e l’aggiornamento degli archivi suddetti ammontano a 70.000,00 €.Lo studio sull’industria tessile e dell’abbigliamento dell’Umbria e Progetto regionale a sostegno del settore, il cui costo complessivo ammonta a circa 30.000,00 €, è stata realizzata a seguito delle esigenze emerse nel tavolo di coordinamento per il settore tessile/abbigliamento coordinato dall’Assessorato allo sviluppo economico. Lo studio, che è stato basato su un campione d’indagine di 300 imprese, ha consentito di acquisire elementi di conoscenza mai indagati in precedenza come ad esempio le imprese con marchio proprio, il rapporto con i committenti, i raggruppamenti di imprese, e le diverse tipologie di aziende distinte tra domestiche, collaboratrici, para-globali, selettive, accasate, professioniste e specialiste. I funzionari di Unioncamere Umbria hanno inoltre partecipato attivamente ai lavori del Tavolo di coordinamento per la elaborazione del progetto a sostegno del settore predisponendo dei quadri informativi sulla struttura e sulla dinamica imprenditoriale del settore e sui relativi fabbisogni professionali espressi dalle imprese.Per quanto riguarda la banca dati delle imprese subfornitrici, grazie alla collaborazione con Sviluppumbria, Unioncamere Umbria ha acquisito i dati e le informazioni aziendali necessarie per l’aggiornamento e l’ampliamento della banca dati www.subfor.net, creata con le altre Unioni regionali del Centro-Nord. Sono state compilate oltre 1.000 schede di aziende operanti nei settori della meccanica, dell’elettronica, del tessile-abbigliamento, del legno e della plastica e gomma. In riferimento all’Osservatorio subfornitura è stata ripetuta l’indagine campionaria annuale condotta a livello nazionale dal Comitato Subfor.net, di cui l’Unioncamere Umbria è socio fondatore, basata su un campione significativo finalizzato a rilevare l’andamento del mercato della subfornitura tecnica (meccanica, elettronica, plastica e gomma) e del settore della “moda”. La ricerca consente di rilevare gli aspetti essenziali del fenomeno e permette di fare delle comparazioni omogenee con le altre realtà del centro-nord. Viene realizzata nei mesi di giugno-luglio ed i risultati vengono di norma presentati

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nel mese di ottobre. L’impegno finanziario necessario per tale attività ammonta a 5.000 €. E’ stato infine ultimato l’aggiornamento della banca dati sulle imprese dell’Osservatorio sulla imprenditorialità femminile che presentano una presenza prevalente delle donne. In Umbria questa particolare tipologia di imprese conta 22.000 unità imprenditoriali pari a circa un quarto del totale di quelle iscritte alle Camere di commercio di PG e TR. I dati e le caratteristiche salienti di questo fenomeno sono state riportate in un apposito quaderno dell’Unioncamere Umbria “Capitale donna”.Il costo sostenuto per l’aggiornamento della banca dati ammontano a circa 8.000 €.

2. Attività promozionaleGrazie ad un’apposita iniziativa di Unioncamere Umbria 22 aziende umbre, operanti nel settore agroalimentare, hanno partecipato alla manifestazione fieristica Cibus Parma 2004, considerata una delle più importanti rassegne mondiali del settore. Sulla base di un resoconto dell’iniziativa, le aziende umbre partecipanti hanno riscontrato risultati significativi in termini di contatti e di commesse da parte di buyers e compratori provenienti da diversi paesi del mondo ed in particolare dei rappresentanti dei più grandi magazzini del Giappone, della Spagna, della Francia e dei Paesi Bassi. Il costo dell’iniziativa è ammontato a circa 80.000,00 € .L’iniziativa subfornitura industriale in Germania si è articolata in diverse fasi operative necessarie per individuare le imprese umbre in grado di inserirsi positivamente sul mercato tedesco. A tal fine sono stati realizzati seminari formativi cui hanno partecipato una quarantina di aziende umbre operanti nel settore della meccanica, sono stati poi individuati i profili aziendali e quindi è stato svolto un accurato lavoro di selezione sulla base dei requisiti tecnico-produttivi-organizzativi necessari per soddisfare la domanda di subfornitura da parte di alcuni gruppi industriali tedeschi. Il progetto si è concluso con la presenza di 5 aziende umbre alla Fiera “Z2004” di Lipsia che hanno partecipato ad un fitto calendario di incontri con potenziali committenti predisposti in collaborazione con la Camera di commercio italiana per la Germania sulla base della corrispondenza tra domanda ed offerta di lavorazioni, servizi e componenti industriali. Le spese sostenute per la realizzazione del progetto ammontano a circa 20.000,00 €.Unioncamere Umbria, nell’ambito degli interventi a sostegno del sistema della moda regionale, vetrina della moda umbra alla Fiera “Igedo” di Dusseldorf, ha assicurato un contributo di 10.000,00 € alla Società Umbriafiere per la realizzazione di un progetto promozionale incentrato su uno show-room nell’ambito della manifestazione “Igedo” di Dusseldorf.Unioncamere Umbria ha organizzato la quinta edizione del concorso riservato ai produttori di olio di oliva extravergine Umbria a denominazione di origine protetta. L’obiettivo è quello di promuovere la cultura e la diffusione della certificazione nel settore olivicolo regionale al fine di valorizzare le produzioni tipiche regionali e quindi di conseguire un maggior valore aggiunto. Il Concorso, che ha richiesto una spesa di circa 20.000 €, ha visto la partecipazione di 21 aziende olivicole che sono inserite nel programma promozionale dell’Unioncamere Umbria (Cibus Parma, Sol, Fiera di Parigi, Fiera di Zurigo).

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L’Unioncamere, oltre a cofinanziare il concorso nazionale Banco d’assaggio dei vini d’Italia con un contributo di 20.000 € annui, ha curato direttamente una specifica iniziativa inserita nel programma della manifestazione al fine di conferire alla stessa una valenza regionale. Ha infatti organizzato una giornata dedicata alla conoscenza e alla promozione delle produzioni vinicole della provincia di Terni tramite una visita guidata di una folta delegazione di giornalisti, enologi ed enotecnici accreditati presso il Banco d’assaggio. L’iniziativa si è articolata in vari momenti come la visita presso alcune cantine dell’orvietano ed un incontro, con relativa degustazione, con 14 aziende vitivinicole della provincia di Terni. Per quanto riguarda il progetto integrato di promozione delle produzioni agroalimentari di qualità (Cantine aperte, Frantoi aperti, Sulle Tracce della Chianina, Worshop in Germania e nel Benelux), l’Unioncamere Umbria ha partecipato alla programmazione e al cofinanziamento, con uno stanziamento di 30.000 €, del progetto integrato promozionale per l’anno 2003-2004 delle produzioni agroalimentari di qualità realizzato dal Centro Agroalimentare dell’Umbria e messo a punto congiuntamente all’Assessorato regionale all’agricoltura. Nell’ambito del progetto America, tramite la sottoscrizione di un’apposita convenzione tra Regione dell’Umbria ed Unioncamere Umbria con la Camera di commercio italiana di New York, è stato attivato uno “Sportello Umbria” all’interno della sede dell’Ente camerale operante nella città americana con l’obiettivo di creare una struttura a servizio delle imprese umbre interessate al mercato NAFTA. Unioncamere Umbria, oltre a partecipare attivamente alla definizione dell’accordo, ha assicurato un cofinanziamento di 25.000,00 €.Su iniziativa dell’Assessorato regionale alle attività produttive, Unioncamere Umbria ha cofinanziato, con un contributo di 15.000,00 €, delle iniziative promozionali a sostegno delle produzioni regionali da organizzare in occasione dei Campionati europei di calcio in Portogallo e delle Olimpiadi di Atene.

3. Partecipazione e supporto a società ed organismi regionaliInfine, l’Unioncamere è socio e partecipa attivamente alla attività sociale dei seguenti organismi regionali:

- Umbriafiere spa- Centro agroalimentare dell’Umbria;- Soc. 3 A – Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria;- ISRIM – Istituto superiore di ricerca sui materiali speciali;- PTU-Sitech;- Centro studi superiori sul turismo di Assisi;- Banco d’assaggio dei vini d’Italia;- IG Student Umbria;- Teatro stabile dell’Umbria;- Umbria Jazz;

e dei seguenti enti e società nazionali:- Comitato Network Subfornitura;- Soc. Agroqualità;- Uniontrasporti;- IS.NA.RT. – Istituto nazionale di ricerca sul turismo.

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Complessivamente l’Unioncamere Umbria, per la partecipazione ai suddetti enti ed organismi, sostiene una spesa annuale di circa 30.000 €

Camera di Commercio di PerugiaGli impegni assunti in materia di internazionalizzazione delle imprese sono: destinare risorse pari a 600.000 euro annui per il supporto al Centro

Estero. Realizzare un osservatorio permanente delle esportazioni e la messa a

disposizione della rete camerale europea ed internazionale.

La Camera di Commercio di Perugia ha destinato risorse dirette e indirette tramite il Centro Estero attraverso i seguenti interventi:a) sostegno delle attività promozionali dei Consorzi Export con un contributo per l’anno 2002 di € 309.900, di € 350.000 nel 2003 e di € 350.000 nel 2004.- rete Camere di Commercio all’estero: accordo di collaborazione con la rete

camerale estera (impegni assunti nel 2003 per € 56.500) e convenzione con la Camera di Commercio Italiana in Germania sede di Berlino (contributo di € 6.000 nel 2003).

- attivazione sportello camerale per l’internazionalizzazione , per informazioni e assistenza alle imprese.

- Nel 2004 creazione di un fondo di € 300.000 destinati all’abbattimento degli interessi su finanziamenti alle imprese per la realizzazione di progetti di promozione all’export tramite consorzi fidi.

- Ulteriore stanziamento di spesa per l’internazionalizzazione delle imprese per il 2004 di € 134.000.

b) Tramite Centro Estero- risorse destinate al Centro Estero nel 2002: € 499.697 di cui interventi

promozionali € 309.900 per iniziative inserite nell’accordo di programma Regione/Ministero attività produttive per l’anno 2002 e interventi di pari importo per l’anno 2003-06; risorse destinate al Centro nel 2003 € 488.903, nel 2004 stanziamento di € 489.000.

- partecipazione al COMEX con Regione dell’Umbria, con Sviluppumbria, ICE.- partecipazione allo sportello Regionale per l’internazionalizzazione con

Regione dell’Umbria, Ministero Attività Produttive, ICE, SACE, SIMEST.- avvio Osservatorio Regionale sulla internazionalizzazione; la giunta

regionale con propria delibera ha istituito l’osservatorio, sulla base di un progetto del Centro estero, affidandogliene la realizzazione e ha nominato il Comitato istituzionale che sovrintende il progetto.

In materia di credito d’impresa l’impegno era di concorrere con un contributo di oltre 300.000 euro annui al sostegno degli strumenti attuali, con particolare attenzione a quelli che sarebbero stati attivati in seguito al Patto. In particolare:- sostegno consorzi fidi e cooperative di garanzia con contributi ai fondi rischi

con un intervento per l’anno 2002 di € 258.200 e un contributo di € 400.000 per il 2003;

- sostegno alla Fondazione Umbra contro l’usura con un contributo di € 25.000 per il 2002 e di € 25.000 per il 2003;

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- fondo per lo sviluppo di settori particolarmente sensibili alla crisi (settori manifatture della moda, meccanica e ceramica). Stanziamento nel 2002 di € 1.000.000, di cui € 600.000 per contributi diretti alle imprese ed € 400.000 per l’incremento dei fondi rischi dei Consorzi convenzionati, finalizzati all’abbattimento del costo del finanziamento di programmi di sviluppo, erogati dagli istituti di credito tramite i consorzi di garanzia. L’intervento ha riguardato 155 imprese con contributi di € 540.000 e 5 Consorzi fidi con contributi al fondo rischi per € 360.000, attivando con tale interventi finanziamenti per € 9.844.000 ed investimenti per € 13.813.000;

- costituzione fondo di € 150.000 (di cui € 100.000 nel 2003 e € 50.000 nel 2004) per il sostegno del settore commerciale del sistema moda. Le risorse sono destinate esclusivamente all’incremento dei fondi di garanzia dei Consorzi fidi che supportano le imprese nei progetti di ristrutturazione e consolidamento della finanza aziendale.

Ulteriore stanziamento 2004 in materia di credito alle imprese € 375.000.

In materia di infrastrutture l’impegno era di collaborare al completamento delle grandi infrastrutture viarie ed il potenziamento delle altre infrastrutture, comprese le aree industriali. In particolare la Camera di Commercio ha:- partecipato alla progettazione del nodo di Perugia con € 50.000 per gli anni

2002 e 2003;- partecipato alla progettazione esecutiva SS 76 con € 25.000 per l’anno

2003;- partecipato al progetto di “Project Financing” relativo alla SS. 77 della Val di

Chienti con un finanziamento di € 12.500 per l’anno 2003;- partecipato alla progettazione strada 3 Valli con un finanziamento di €

12.500;- partecipato al progetto riqualificazione dell’area industriale di S.Andrea delle

Fratte, zona Industriale di Perugia, con un intervento di € 15.000;- nel 2004, stanziato complessivo per le infrastrutture di € 400.000.

In materia di commercio l’impegno era di implementare e gestire l’osservatorio regionale della rete distributiva al fine di favorire la programmazione ed il sostegno degli interventi, in particolare nei centri storici e nelle aree periferiche. L’Osservatorio regionale è stato realizzato e gestito da Promocamera, azienda speciale della Camera di Commercio, per conto di Unioncamere Regionale.Per quanto riguarda i Centri storici sono stati impegnati € 400.000, di cui € 200.000 nel 2002 e analoga somma nel 2003, per la realizzazione di un progetto di rivitalizzazione dei centri storici.

In materia di promozione delle produzioni tipiche l’impegno era di promuovere e sostenere con azioni sistematiche di valorizzazione, in Italia e all’estero, le produzioni agricole di qualità (DOC, DOCG, IGT, DOP e IGP) anche in collaborazione con il Centro agroalimentare dell’Umbria mettendo a disposizione risorse pari a 200.000 euro annui.Sono state realizzate azioni sistematiche, in collaborazione con Regione dell’Umbria e il sistema camerale, di iniziative di promozione in Italia e all’estero per la valorizzazione delle produzioni agricole di qualità, tramite il

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Centro Agroalimentare dell’Umbria, con risorse per circa € 90.000 nel 2002 e € 90.000 nel 2003.Tramite l’Azienda Speciale Promocamera è stata realizzata la manifestazione nazionale “Ercole Olivario” per la valorizzazione degli olii extravergini e DOP (il premio è considerato il più importante fra tutti i concorsi a livello nazionale).E’ in corso il progetto ristorazione tipica certificata per la valorizzazione delle produzioni tipiche agro-alimentari nei ristoranti umbri che sono in corso di certificazione. Ad oggi risultano certificate 12 imprese della provincia, mentre ulteriori 4 strutture sono in fase di accertamento.Attraverso le Camere di Commercio italiane all’estero si sta attuando la valorizzazione delle produzioni tipiche con un impegno di spesa di € 40.000 nel 2003.Lo stanziamento complessivo 2004 per la promozione delle produzioni tipiche di € 195.000.

In materia di innovazione e qualità l’impegno era di realizzare iniziative in collaborazione con le organizzazioni di categoria per il miglioramento della qualità dei processi, dei prodotti e dei servizi, mettendo a disposizione risorse per circa 150.000 euro annui.In tale ambito:- è stato realizzato un progetto intersettoriale per la diffusione della qualità

nei processi e nei prodotti denominato “Mese della qualità” che vede coinvolte tute le associazioni di categoria con un intervento nel 2002 di € 140.000, un impegno di € 140.000 per il 2003 e uno stanziamento di € 140.000 nel 2004;

- è stato adottato un nuovo regolamento il cui ambito di applicazione è stato esteso alle agenzie viaggi, di turismo congressuale e ai campeggi, con uno stanziamento di € 50.000 per certificazioni ISO9000, ISO 14001, Emres II e assegnazione Marchio Ecolabel; sono stati inoltre impegnati € 25.000 nel 2003 per favorire la certificazione di qualità ISO 2001 degli esercizi alberghieri tramite la concessione di contributi alle imprese;

- fondo per la diffusione della qualità negli agriturismo: impegno di spesa di € 30.000 nel 2003 e stanziamento di ulteriori € 30.000 nel 2004;

- sostegno al mantenimento della certificazione del sistema di gestione della qualità e di gestione ambientale per le imprese manifatturiere: impegno di spesa di € 50.000 nel 2003; ulteriore stanziamento di spesa nel 2004 di € 50.000;

Per l’anno 2004 lo stanziamento ulteriore per l’innovazione e la qualità è di € 68.000.

In materia di aeroporto l’impegno era di sostenere lo sviluppo dell’aeroporto regionale dell’Umbria con interventi di ricapitalizzazione della società, in attesa della privatizzazione, e con il finanziamento di un progetto di promozione e sviluppo dei volumi di traffico dello scalo, mettendo a disposizione complessivamente risorse per 500.000 euro.A tale riguardo sono stati messi a disposizione per la ricapitalizzazione della società SASE € 339.000 nel 2002, € 338.000 nel 2003 e € 327.000 nel 2004. Sono stati inoltre finanziati interventi promozionali realizzati dalla società SASE per € 50.000 nel 2002.

Camera di Commercio di Terni30

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L’azione della Camera di commercio di Terni si è sviluppata sulla base delle linee programmatiche che tengono conto degli impegni assunti con la sottoscrizione del “Patto”.In aggiunta a quanto riportato nel Report di attuazione del Patto di ottobre 2003, che costituisce di fatto l’attività promozionale ordinaria della Camera, si ritiene di dover segnalare:- la partecipazione al consorzio NOVAUMBRIA con Sviluppumbria s.p.a., BIC

Umbria s.r.l., Gepafin s.p.a. e Camera di commercio di Perugia per la gestione della sovvenzione globale per l’attuazione delle misure D3 e E1 POR Umbria 2000/2006;

- la promozione di un raccordo più stretto tra mondo della scuola e sistema produttivo con un progetto finalizzato a realizzare tirocini formativi attivato con la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale e delle Associazioni di categoria.

Confindustria Umbria In materia di Programmazione negoziata Confindustria Umbria ha continuato a promuovere la partecipazione dell’imprenditoria locale a programmi negoziati di sviluppo di specifiche aree territoriali (PIAT, Tavoli territoriali Patto per lo Sviluppo, Perugia Nord) e settoriali (Incontro con Assessore Maria Prodi per la soluzione dei problemi del turismo – 28 maggio 2004). Attraverso Confindustria nazionale l’Associazione si è attivata presso il Ministero delle Attività Produttive al fine di far riconoscere come ammissibili, per il Patto territoriale VATO, le spese per investimenti effettuate dal giorno successivo alla domanda.Confindustria ha inoltre contributo, sia direttamente, sia tramite il coinvolgimento di imprenditori del settore, alla definizione del Progetto Moda. Ha svolto, inoltre, azioni di sensibilizzazione nei confronti delle imprese per l’utilizzo di subfornitura locale.Confindustria Umbria ha collaborato con Gepafin per la elaborazione del progetto per l’emissione di bond territoriali.

In materia di qualità Confindustria Umbria ha continuato la propria attività di promozione della qualità con la realizzazione di una serie di iniziative su tutto il territorio regionale. 17 luglio 2003 – Incontro informativo sugli incentivi regionali per

l’acquisizione di servizi reali e per la certificazione; 11 novembre 2003 – Convegno “La rosa dell’eccellenza: qualità nelle pari

opportunità”; 30 gennaio 2004 – Seminario “Qualità Eccellente in Umbria”; 26 febbraio 2004 – Seminario “Reagire alla crisi – La Teoria dei Vincoli”; 6 maggio 2004 – Convegno “Nuovi Strumenti per la competitività: i modelli

di eccellenza EFQM”.

Per quanto riguarda l’Università Sistemi Formativi Confindustria Umbria, in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Perugia e con il SEU Servizio Europa, ha realizzato un Master in Diritto Europeo d’impresa e dei mercati con la finalità di formare figure professionali esperte in discipline e politiche comunitarie a servizio del sistema imprenditoriale umbro.

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Per quanto riguarda le reti di impresa il 7 maggio 2004 si è svolto a Perugia il decennale de “L’Imprenditore”, rivista mensile della Piccola Industria Confindustria. Nel corso dei lavori, importanti esponenti del sistema Confindustria hanno fatto un forte richiamo alla necessità di collaborazione e integrazione tra PMI.

In materia di internazionalizzazione nel corso dell’ultimo anno il Consorzio Umbria Export Food and Beverages ha realizzato una serie di iniziative finalizzate alla promozione delle produzioni agroalimentari della nostra Regione: Progetto “With love from Umbria” – Seconda Missione Seattle/Vancouver,

che fa seguito alla missione svoltasi in Texas nel maggio 2003; Progetto Russia – Mosca, San Pietroburgo, novembre 2003; Progetto Canada Montreal nel maggio 2004; Missione di operatori russi in Umbria nel marzo scorso; Attività di organizzazione per facilitare la partecipazione di imprese umbre a

fiere e rassegne nazionali ed internazionali.

In materia di energia il Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori dell’Umbria ha organizzato, in data 12 marzo 2004 il 1° Umbria Energy Forum “Il mercato elettrico, liberalizzazioni e fonti alternative”. Il Convegno, al quale hanno partecipato esponenti del Ministero dell’Ambiente, esperti nazionali del sistema Confindustria, rappresentanti delle principali aziende operanti nel settore dell’energia, ha rappresentato oltre che un’opportunità di confronto per comprendere gli orizzonti di sviluppo del mercato dell’energia elettrica, momento di riflessione sui differenziali di costo che gravano sul nostro tessuto economico.Nell’ambito dell’attività dei Consorzi Perugia Energia e Pacinotti, sono stati firmati accordi quadro con importanti gestori nazionali al fine di permettere consistenti risparmi nei costi energetici anche alle aziende con consumi compresi tra i 100.000 e il milione di KWh annui.

ConfapiIn materia di promozione della Cultura della Qualità, Confapi ha organizzato, nell’ambito del Mese della Qualità promosso dalla Camera di Commercio di Perugia, una serie di incontri a carattere informativo e divulgativo. L’articolato percorso di sensibilizzazione è iniziato con il Convegno del 18 ottobre 2003 dal titolo “La qualità della pianificazione finanziaria in coerenza con i criteri di Basilea 2”. Tenuto conto del ruolo fondamentale che assumerà la pianificazione finanziaria con l’evoluzione dell’accordo di Basilea 2, l’Associazione ha voluto, con questa iniziativa, preparare gli imprenditori ad una gestione finanziaria di qualità. Partendo dal presupposto che con l’introduzione degli strumenti di rating previsti da Basilea 2 la funzione finanziaria diverrà, in azienda, tanto importante quanto quella commerciale, organizzativa e tecnologica, Confapi ha voluto promuovere la qualità intesa sia a livello della struttura patrimoniale che di quella dell’indebitamento. L’attività di Confapi è quindi proseguita, il 16 gennaio 2004, con il Convegno dal titolo “Il credito secondo Basilea 2 a confronto con le imprese organizzate distrettualmente o a filiera”. Con la consapevolezza che affermare una logica distrettuale di ultima generazione nella nostra regione e fare dei nostri settori produttivi “nodi” di altrettante reti industriali nazionali e internazionali

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costituisce un argomento di forte attualità in un momento particolarmente delicato per l’economia nazionale e regionale, Confapi ha tentato di dare una risposta riguardo al tema del rapporto tra i soggetti distrettuali o comunque gli aggregati strutturati e i sistemi integrati della certificazione per sviluppare una cultura avanzata della qualità. Un secondo aspetto a riguardato le opportunità da cogliere per i sistemi di imprese aggregate a fronte dell’imminente introduzione dei principi di Basilea 2. Il percorso si è quindi concluso lo scorso 21 Maggio con un seminario a carattere operativo che, in coerenza con i due precedenti incontri, ha voluto mettere gli imprenditori di fronte a simulazioni nell’attribuzione dei rating in ottica Basilea 2. Le tre iniziative sopra citate hanno coinvolto circa trecento imprese, associate e non, a Confapi.

Nell’ambito della promozione della Cultura dell’Innovazione, secondo l’approccio di Confai, la quale ritiene che, nello scenario attuale che vede le PMI inserite in un contesto dai confini ormai globalizzati, il vero vantaggio competitivo consista nella valorizzazione del patrimonio di conoscenza aziendale, il solo in grado di generare valore e di alimentare innovazione, è importante sensibilizzare le PMI alla costruzione e diffusione di un nuovo modello di innovazione globale e duraturo, la cui principale leva sia la valorizzazione della conoscenza. In quest’ottica si è tenuto lo scorso giugno un incontro dal titolo “Formazione avanzata per l’Innovazione delle PMI”. L’evento, come vuole la filosofia di Confapi che promuove e sostiene ogni iniziativa imprenditoriale volta al dialogo e all’aggregazione tra imprese, è stato promosso da un associato Confapi particolarmente sensibile ai problemi della formazione avanzata.“Come favorire, finanziare e gestire l’Innovazione per competere globalmente” è invece il titolo del dibattito promosso da Confapi e previsto per la metà di luglio, in chiusura del ciclo estivo di incontri sull’Innovazione.

Per quanto riguarda la promozione di un dialogo costruttivo tra PMI e Istituzioni, in coerenza con l’obiettivo del Patto di promuovere la concertazione tra le parti sociali e le Istituzioni, Confapi ha organizzato nel giugno scorso un incontro con i candidati a Sindaco di Perugia e Terni al fine di stimolare un confronto-dibattito tra i candidati e l’imprenditoria locale sugli assetti e le linee politiche e programmatiche che toccano le criticità delle PMI locali.

Infine per la promozione della cultura di sistema, Confapi, forte sostenitrice delle politiche di integrazione e aggregazione tra le aziende, ha continuato ad essere protagonista nelle analisi e nei dibattiti volti all’individuazione di modelli organizzativi e di sviluppo innovativi in grado di rilanciare la competitività delle aziende umbre. Confapi ha continuato a lavorare attivamente alla costruzione di progetti integrati con particolare riferimento ai settori dell’agroalimentare, della metalmeccanica e della lavorazione delle materie plastiche, degli autotrasporti e dell’informatica. Per la maggior parte, tali proposte progettuali sono già state presentate ai rispettivi tavoli di concertazione del Patto.Sempre in un’ottica di sistema e in coerenza con le logiche di aggregazione promosse dall’Associazione, Confapi ha attivamente promosso e sostenuto la creazione del Consorzio di Sant’Andrea della Fratte nel rispetto del

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protagonismo dell’iniziativa imprenditoriale e secondo quelle logiche di distretto portate dall’Associazione a vari livelli di discussione e di approfondimento.

Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) e Confartigianato Umbria

Aree insediamento produttivo Perugia – Sant’Andrea delle Fratte – In accordo con Confcommercio,

Confesercenti, Assindustria e Confapi è stato costituito il consorzio denominato “Le Fratte” per la riqualificazione e l’ammodernamento dell’area insediativa. Si sta affrontando il progetto esecutivo di intervento per stralci. Gli interventi previsti saranno in parte cofinanziati da Comune di Perugia, Regione e CCIAA.

Animazione e coinvolgimento delle imprese interessate, operanti in vari territori, al fine di orientarle alla costituzione di strutture associative per la riqualificazione e l’ammodernamento delle aree produttive

Conoscenza del sistema delle piccole e medie imprese Realizzato, dal Centro Studi e.labora, un sistema di monitoraggio delle

variazioni qualitative e quantitative fatte registrare dal sistema delle imprese con riguardo alla tipologia dell’attività esercitata.

Realizzata, dal Centro Studi e.labora, la rilevazione delle imprese artigiane significative ai fini turistici (servizi alla persona, servizi ai beni, produzioni tipiche).

Reti di imprese e sviluppo integrato Patto VATO – partecipazione attiva e propositiva alla definizione dei

programmi di sviluppo; realizzati n° 4 incontri collettivi di animazione delle imprese per la predisposizione di programmi / progetti aziendali di sviluppo.

PIAT – informazione, animazione ed assistenza alle imprese per la definizione delle strategie di collaborazione e di sviluppo e per la messa a punto della progettazione di massima per:

- filiera meccanica (1 progetto)- filiera tessile (2 progetti)- filiera alimentare (1 progetto)

E’ utile sottolineare che nel percorso di animazione e di coinvolgimento sono state interessate anche imprese operanti in aree non PIAT.

Tavolo Regionale Progetto Moda – partecipazione attiva e propositiva a tutti i gruppi di lavoro nei quali sono state prodotte e sostenute ipotesi di lavoro e strategie di intervento preventivamente verificate con un “panel di imprese di accompagnamento” all’uopo costituito.

Animazione ed assistenza alle imprese finalizzata alla definizione di strategie di collaborazione per la definizione di tre progetti relativi alla gestione delle tre piastre logistiche previste nel territorio regionale.

Con impegno congiunto della Cna, della Confartigianato e della Confcommercio Perugia è stato definito il progetto per lo studio e la realizzazione di una modalità alternativa ed ecocompatibile della movimentazione merci nel centro storico di Perugia. Il progetto è cofinanziato dalle Associazioni, dalla CCIAA di Perugia, dalla Regione e dal Comune di Perugia.

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Settori in parziale difficoltà (moda – meccanica – ceramica) Attivazione, congiuntamente tra PP.SS. e Regione Umbria, del Tavolo di

crisi del settore Tessile, che ha prodotto l’accordo del 30/6 con il Ministero del Tesoro per interventi di Cigs e mobilità per i dipendenti delle imprese ordinariamente escluse dagli ammortizzatori sociali.

Proseguimento del confronto con le imprese del settore Moda, Ceramica e Meccanica per costruire progetti di rilancio innovativi e/o commerciali (Es. gruppo moda, rinegoziazione contratto ceramica etc…)

Energia Realizzazione, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria

dell’Università di Perugia, (in Perugia, Bastia Umbra e Foligno) di iniziative di informazione ed animazione delle imprese in merito alla necessità di verifica ed ottimizzazione degli impianti finalizzata alla riduzione del consumo energetico.

Predisposizione, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia, di pacchetti mirati di intervento per la verifica e valutazione delle singole situazioni aziendali.

Effettuato, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia, il monitoraggio di 542 imprese “idonee” che hanno richiesto approfondimenti sulla valutazione per l’ottimizzazione del loro consumo energetico.

Attivazione, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’università di Perugia, del percorso di animazione ed aggiornamento delle imprese del settore installazione impianti in materia di risparmio energetico.

Confartigianato Imprese Umbria è socia del consorzio “Multienergia” di Prato, finalizzato al risparmio energetico.

Credito Sostegno dell’accesso al credito soprattutto delle imprese, operanti nei

settori in difficoltà, per la realizzazione di progetti aziendali di riposizionamento produttivo, organizzativo e commerciale.

Avvio del percorso deliberativo, tecnico, procedurale finalizzato alla concentrazione, mediante fusione, in unica struttura regionale dei vari consorzi fidi promossi da Cna e Confartigianato.

Nel 2003 attivazione controgaranzia FEI (fondo europeo per gli investimenti). Nuovo MAP 2003 – 2005 mediante ATI tra le strutture di garanzia di Umbria e Marche (Cofire, Gepafin, Artigiancredit Marche, Società di garanzia regionale Marche).

Adesione ATI per partecipazione Bando misura 2.3 Ingegneria Finanziaria Docup Ob.2, il sistema dei Confidi del mondo dell’Artigianato avrebbe potenzialmente assorbito l’intero Fondo Garanzia su finanziamenti destinato allo Artigianato pari a 5,3 milioni di euro.

Progetto GO-Network - Regione Umbria, Gepafin e Cofire (conseguentemente l’intero sistema dei Confidi artigiani) partecipano nell’ambito del progetto INTERREG- CADSES alla realizzazione di una rete di strutture di garanzia in ambito Europeo (in particolare le nazioni assegnate all’Umbria sono Romania, Albania e Moldavia).

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Nel 2003 interventi della CCIAA di Perugia per il sostegno ai settori manifatturieri in crisi, contributi in c/interessi per finanziamenti finalizzati ad investimenti e contributi ai Fondi Rischi dei Confidi.

Nel 2004 contributi in conto/interessi da parte della CCIAA di Perugia per finanziamenti destinati a sostenere i programmi di internazionalizzazione delle imprese.

Assistenza alle imprese sulle leggi di incentivazione in particolare 488/artigianato.

Operatività nell’ambito dei tradizionali strumenti di sostegno al credito nel settore dell’Artigianato quali L.R. 5/90 e L. 949/Artigiancassa.

Collaborazione con l’Università – Corso di Laurea in Economia e Amministrazione delle Imprese mediante specifiche attività di ricerca e definizione di percorsi/stage degli studenti presso le strutture di emanazione.

Gestione mediante il Cofire Umbria dell’attività istruttoria delle domande di rendicontazione del Bando DOCUP Ob.2 – Misura Aiuti agli investimenti delle imprese artigiane.

Ipotesi di strutturazione di un sistema di credito regionale che esalti le eccellenze pubblico – private che operano sul territorio.

Promozione ed InternazionalizzazioneLa sfida dell’internazionalizzazione trova forza nell’associazionismo consortile che, per una convenienza che si è rapidamente trasformata in necessità, si pone sempre più come momento di integrazione, di condivisione di strategie e di obbiettivi, oltre che momento primario di verifica delle reali potenzialità commerciali di un prodotto. I consorzi export (Conexport, di emanazione Cna, e Ax, di emanazione Confartigianato) su questa linea hanno affiancato al già qualificato e innovativo programma realizzato attraverso le iniziative di promozione integrata raccolte sotto il marchio ‘Bella Italia’ e “Made in Umbria”, realizzate con programmazioni poliennali nei mercati di maggior interesse, azioni volte a favorire l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la stabile penetrazione commerciale e la collaborazione tra imprese dei settori prevalenti quali la ceramica, l’articolo da regalo e l’agroalimentare.

Realizzazione della show room di Melbourne (Australia), occasione di consolidamento dei rapporti con il governo dello stato australiano di Victoria che ha portato ad un accordo stabile tra il locale ministero dell’Istruzione e la nostra Università per Stranieri.

Realizzazione della show room di New York (Usa) nell’ambito del progetto “Made in Umbria”.

Realizzazione della show room di Mosca (Russia) nell’ambito del progetto “Made in Umbria”.

Progetto “Arredamento” in California (Usa). Realizzazione della show room di Tokio (Giappone), valida opportunità di

presenza nel secondo mercato del mondo, momento di confronto con le omologhe realtà produttive locali e di stimolo allo sviluppo del partenariato commerciale tra imprese.

Progetto Albania, incentrato sulla realizzazione di uno studio di fattibilità e sulla successiva realizzazione di un complesso piano di sorveglianza e

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recupero ambientale in stretta collaborazione con il governo della Provincia di Berat.

Progetto Dubai, che vede Conexport e Cna svolgere la funzione di guida organizzativa e di gestione del cosiddetto “Palazzo Italia”, in collaborazione con una holding locale e con il pieno sostegno del Ministero Attività Produttive.

Progettazione in Russia di negozi bandiera –flagship store- per la vendita di gamme di prodotti selezionati, dei settori ceramica da tavola, ceramica d’arredo, tessuti per la casa, negozi destinati ad essere replicati in funzione della risposta dei mercati.

Azione continua di stimolo alle imprese umbre a verificare la praticabilità di collaborazioni produttive tra aziende nell’area asiatica, azione che si è svolta in particolare nell’area di Hong Kong e del Guangdong dove sono presenti vasti insediamenti di piccole e medie imprese cinesi organizzate e gestite sul modello occidentale.

Altra azione per la promozione dei processi di internazionalizzazione è quella svolta nell’ambito del progetto di sovvenzione globale gestito da Novaumbria: implementazione di azioni di informazione e sensibilizzazione, azioni formative e attività consulenziali finalizzate a sviluppare strategie di internazionalizzazione di Pmi interessate ad avviare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri, attuate da Ecipa Umbria - in qualità di capofila di un’A.T.I. tra enti di formazione delle Associazioni imprenditoriali ed i Consorzi Export – di cui Cna e Confartigianato sono partner funzionali, insieme a Confindustria e Confcommercio.

Confcommercio UmbriaSono state contattate e coinvolte nel piano ObiettivoEnergia – liberi di scegliere, liberi di risparmiare - alcune imprese ad elevato consumo energetico (superiore ai 100.000 Kwh annui) proponendo loro la possibilità di abbattere i costi energetici, accedendo a consistenti risparmi sulla bolletta per rimanere nel mercato libero.Le imprese apparse interessate al risparmio energetico sono state 41 di cui 19 risultate idonee al piano e 10 con le quali si è stretto il rapporto collaborativo. E’ stato predisposto uno specifico dossier che intende fornire un quadro realistico sullo stato del settore energetico italiano evidenziando gli errori compiuti nel passato e le criticità di una politica energetica spesso a rimorchio di quella industriale. Il documento di denuncia si conclude con la proposta di Confcommercio di un piano energetico, basato sui principi di equità, che riconosca l’importanza ed il ruolo della domanda e che possa incentivare nuove modalità di risparmio energetico. Sono state coinvolte le imprese di trasporto sulla piastra logistica della città di Foligno; e l’Associazione ha partecipato al Tavolo di Sviluppumbria per l’evoluzione del progetto piastra logistica di Città di Castello.E’ stato sostenuto un progetto, successivamente presentato alla Camera di Commercio, per dotare le imprese al dettaglio di sistemi di video-sorveglianza interni, collegati alla rete civica (fonte di informazione e comunicazione) in via di realizzazione nella città di Perugia.E’ stata avviata un’attività di assistenza all’internazionalizzazione per le imprese che intendono avviare attività di import-export. Le aziende intercettate sono state circa 60 con le quali sono in corso ulteriori contatti per accertare se

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esistono le condizioni per un progetto specifico. Inoltre, si sono tenuti rapporti con soggetti pubblici e privati che svolgono attività di promozione e scambio con l’estero.La Confcommercio Terni sta partecipando in qualità di soggetto Promotore, al progetto di internazionalizzazione “Azioni dirette all’innovazione e modernizzazione del sistema distributivo della Repubblica Moldova” in partnership con il Dipartimento del Commercio Locale con la sponsorizzazione della Regione dell’Umbria - Assessorato alle Attività Produttive - e del Centro Estero delle Camere di Commercio dell’Umbria. L’obiettivo generale del progetto è il miglioramento efficientistico dell’organizzazione distributiva e commerciale della Repubblica di Moldova, nonché l’espansione dell’imprenditorialità umbra verso un mercato in via di sviluppo.E’ iniziato un dialogo interno volto a verificare la volontà di aggregazione tra Cofico di Perugia e FidiCommmercio di Terni in previsione degli obblighi ed adempimenti che, a breve, imporranno ai Cofidi gli accordi di Basilea2 e la nuova Legge Quadro.Per iniziativa di Gepafin, Fidicommercio e Cofico hanno aderito all’ATI “Associazione Temporanea d’Impresa” costituita da tutti i Confidi umbri per la partecipazione al Bando di Gara per l’appalto del servizio di gestione dei fondi di cui alla Mis.2.3 – Az. 2.3.1/2.3.4 “Servizi finanziari alle Imprese” del Docup Ob.2 2000-2006 della Regione dell’Umbria.L’Associazione ha inoltre contribuito alla realizzazione di “Terny Immaginata”, una manifestazione di elevata valenza ed importanza per la promozione dei prodotti tipici e del territorio in quanto si sono svolti incontri con degustazione tra produttori ed esperti dell’enogastronomia locale ed operatori qualificati della domanda sia nazionale che internazionale. E’ stata avanzata una proposta operativa alla Regione Umbria per l’utilizzo delle risorse della Legge 266/97 “Interventi urgenti per l’economia”Art.16. E’ stata presentata a Sviluppumbria una idea progettuale relativa ai borghi minori impostato su una rete di Centri Polifunzionali.La Scuola Nazionale dell’Alimentazione ha concepito un sistema per misurare la qualità del servizio “Reparti prodotti freschi” nella distribuzione organizzata, servizio supportato da un software specifico presentato alle imprese del settore, non solo umbre, unitamente alla rivista Mark Up.E’ stato avviato, in collaborazione con cinque Associazioni di Consumatori, un Osservatorio Regionale sui prezzi in attesa che la Regione vari quello predisposto dalle Autorità Produttive.In merito alla valorizzazione dei Prodotti tipici sono state realizzate iniziative tra Ristoranti della provincia di Perugia e Ristoranti della provincia di Ascoli.E’ stato organizzato a Terni il festival “Sapori e non solo…” una manifestazione-evento di particolare interesse ai fini della pubblicazione e promozione dell’intera produzione del settore agroalimentare della provincia e dei prodotti tipici locali. Confcommercio ha aderito al progetto di riqualificazione di una delle principali aree per insediamenti produttivi dell’Umbria, quella di Sant’Andrea delle Fratte.A Terni è stato costituito, per volontà di diversi operatori della piccola, media e grande distribuzione locale, il Consorzio I.COM. “Insediamenti Commerciali” che si prefigge di rappresentare le imprese del territorio e di fare da interlocutore per tutti quei comuni le cui amministrazioni intendano promuovere e favorire l’evoluzione ed il consolidamento del terziario distributivo locale.

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In merito alla LR 24/99 “Disposizioni in materia di commercio”, la Confcommercio ha formulato una proposta di riforma già dallo scorso dicembre 2003. La Regione si era impegnata a valutare tali mozioni per poi sostenerle nel gennaio del 2004. In cooperazione con l’asphi - Associazione per l’avviamento e sviluppo di progetti per ridurre l’handicap mediante l’informatica - , abbiamo proposto e ottenuto un finanziamento per la formazione professionale di disabili e la loro integrazione nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l’uso della tecnologia. Alla presentazione del corso erano presenti autorevoli personalità sanitarie e politiche nonché esponenti delle associazioni degli audiolesi, dei non-vedenti e dei portatori di deficit motori.

Confesercenti UmbriaE’ stato avviato definitivamente il CAT (Centro Assistenza Tecnica) preposto a fornire consulenza riguardante l’avvio di impresa, la ristrutturazione e la riorganizzazione aziendale. Il CAT fornisce assistenza specializzata in campo creditizio; abbiamo sottoscritto una convenzione con il consorzio Toscana Com-fidi (il più grande d’Italia) in maniera tale da poter erogare finanziamenti alle imprese per importi praticamente illimitati favorendo così le possibilità di modernizzazione delle stesse. L’Associazione è socia di una ATI (Associazione Temporanea di Impresa) dove, attraverso GEPAFIN, che è capofila, ci si propone di accedere a quanto previsto dal bando Docup 2000-2006 ob.2 2.3 della Regione Umbria dal titolo “Servizi finanziari alle imprese”.

In materia di energia, alla scadenza prevista dalla legge sulla liberalizzazione del mercato della Energia Elettrica, è stato attivato, insieme alla Confesercenti nazionale, l’ingresso nel mercato libero del primo nucleo di imprese nostre associate. Trattando le migliori condizioni presenti sul mercato, sono state ottenute per tali aziende risultati molto interessanti; gli sconti ottenuti vanno da un minimo di 512 euro ad un massimo di 11.244 euro all’anno per azienda. Il range di risparmio rispetto ai costi fissi di generazione è andato dal 4,76% al 70,42%. Rispetto ai costi variabili di generazione i risparmi vanno da un minimo del 2,13% al 19,29%. Il risparmio medio assoluto è stato di 2624,50 euro. Le variazioni dei range dipendono dalla stagionalità dei consumi. Più è accentuato il consumo stagionale (ad esempio nei mesi estivi) più consistente è il risparmio. La novità, di quest’anno, è che possono accedere al consorzio, praticamente tutte le imprese senza nessun obbligo minimo di consumi riducendo, così, in maniera sostanziosa la spesa sostenuta dalle imprese sia per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, sia il consumo di metano.

Centrali Cooperative (Legacoop)In materia di credito, nei primi due mesi del 2004 si è sviluppata l’azione congiunta delle tre Centrali Cooperative che ha portato il 12 maggio, in occasione della Assemblea di bilancio del Consorzio Umbria Fidi, allo svolgimento di un Seminario sulle prospettive del credito in relazione ai parametri di “Basilea 2” e delle implicazioni per il Consorzio Fidi del Movimento Cooperativo.Inoltre, in rapporto con i fondi nazionali di promozione si è raggiunto l’obiettivo di un consistente intervento sul fondo consortile del Consorzio Umbria Fidi

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consentendo la partecipazione all’ATI per concorrere alla gara per la gestione della sovvenzione globale.Le Centrali Cooperative Umbre, tra cui Legacoop Umbria, hanno contribuito ad organizzare, insieme all’Istituto Luzzatti ed all’Università degli Studi di Perugia, un Seminario su “Economia della Cooperazione” che si è svolto dal 4 al 27 maggio 2004, al quale hanno partecipato docenti universitari, dirigenti di imprese cooperative, dirigenti della Regione Umbria e che ha riscosso l’interesse di numerosi partecipanti tra laureati, laureandi e dirigenti cooperativi.

Per favorire la promozione imprenditoriale è attivo presso Legacoop uno sportello “Fare Impresa”, di informazione e consulenza gratuita a disposizione di coloro che intendono verificare idee progettuali e condizioni per costituire nuove imprese cooperative; a tal fine sono a disposizione due funzionari sia nella sede di Perugia che in quella di Terni.E’ proseguito il sostegno allo sviluppo di strumenti consortili unitari: Consorzio Umbria Fidi (in particolare, in previsione di “Basilea 2” Legacoop

Umbria ha partecipato, insieme a Legacoop Nazionale, al processo di riordino della rete dei Consorzi Fidi;

CO.HOR (formazione professionale).

E’ continuato il sostegno allo sviluppo del fondo pensioni per i soci delle cooperative di lavoro.

Il 5 Aprile è stata inaugurata la nuova sede di Terni di Legacoop Umbria, al fine di: migliorare la presenza istituzionale sul territorio; decentrare gli uffici (con presenze settimanali); programmare e svolgere incontri, convegni, corsi di formazione e

seminari.

La Cooperazione Agroalimentare ha continuato ad affrontare le problematiche attinenti alla sicurezza alimentare ed alla valorizzazione delle produzioni umbre sostenendo i progetti dei percorsi di qualità e tracciabilità nei processi di trasformazione e commercializzazione dei vari prodotti.Si è continuato a lavorare nei processi di aggregazione al fine di superare i limiti derivanti dall’insufficiente dimensione aziendale e di consentire un innalzamento del livello qualitativo dei servizi all’impresa di produzione agricola e favorire l’implementazione della funzione polifunzionale della stessa.

Per quanto riguarda la Cooperazione tra Dettaglianti, PAC 2000 A sta sviluppando gli impegni assunti in precedenza sia relativamente allo sviluppo che in merito ai percorsi di qualità e tracciabilità dei prodotti; partecipa inoltre all’osservatorio regionale prezzi ed al varo di iniziative specifiche della rete al fine di contenere l’inflazione.

Centrali Cooperative (Confcooperative)Per quanto riguarda gli impegni generali, la primavera del 2004 ha registrato la stagione congressuale di Confcooperative Umbria e delle proprie federazioni regionali dei settori agricolo, sociale e della produzione lavoro e servizi. Sono stati appuntamenti di alto profilo in cui sono state messe in

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campo proposte mirate, concrete e valide che hanno contribuito a modellare in modo positivo la profonda rivoluzione subita in poco tempo dal nuovo ordinamento cooperativo.Con le assemblee di primavera ha preso definitivamente avvio quello che è stato definito il Terzo tempo della cooperazione inteso come la nuova sintesi di solidarietà e di impresa, di mutualità e di sviluppo, di autenticità cooperativa e di competitività, di rinnovata proposta alla società regionale del significato dell’esperienza cooperativa.

In materia di agricoltura, le azioni poste in essere nel comparto agricolo ed agroalimentare da Confcooperative Umbria attraverso la sua Federazione di settore (FEDAGRI) tese alla promozione e sostegno del movimento cooperativo sono state molteplici.Sul piano operativo, il 2004 è iniziato con la questione Tabacco ancora aperta a seguito della diffusione da parte della Commissione Europea di uno documento di riforma dell’OCM che avrebbe sicuramente messo in crisi l’intero comparto. Nei primi mesi dell’anno si sono quindi succedute iniziative, pubbliche e non, tese a modificare le importazioni del documento, la difesa dell’occupazione e la salvaguardia di un comparto che in Umbria è storicamente importante e dove la cooperazione gioca un ruolo decisivo (oltre il 65% della produzione tabacchicola umbra è concentrata presso le cooperative e loro consorzi). Nei diversi tavoli (regionali, nazionali e comunitari) Confcooperative ha sempre giocato un ruolo decisivo e la positiva conclusione del negoziato con l’approvazione di una riforma quanto meno sostenibile ha dato sicuramente merito al duro impegno di tutta la filiera e delle Istituzioni.A seguito dell’approvazione della riforma Confcooperative si è subito messa al lavoro per valutare le conseguenze a breve, e medio lungo termine, della nuova OCM ed ha insediato nel proprio seno un “tavolo del tabacco” che, con l’ausilio anche di tecnici ed esperti Universitari, dovrà andare ad indirizzare le strategie operative delle imprese cooperative del comparto a salvaguardia del settore.Sul fronte delle strategie di mercato, Fedagri ha proseguito la propria azione a sostegno delle iniziative aggregative orizzontali e verticali.

Un’aggregazione produttiva e commerciale di primaria importanza che ha visto la nascita nel 1° semestre 2004 è stata quella tra la Grifo latte soc coop. a r. l. e il Consorzio Regionale fra Cooperative produttori e Trasformatori latte che ha coronato la conclusione del progetto di raggruppamento di filiera posto in essere nel settore latte nel pieno rispetto della mutualità prevalente. Oggi, oltre il 90% della produzione lattiero-casearia transita per la cooperativa Gruppo Grifo Latte ( 150 dipendenti, € 100.000.000 di fatturato annuo ), struttura da sempre sostenuta ed accompagnata da Confcooperative nelle proprie strategie di sviluppo, in quanto da sempre Confcooperative ha considerato il settore lattiero caseario un settore altamente strategico nell’ottica della distribuzione della ricchezza in tutto il territorio regionale, specie nelle aree montane svantaggiate.Si è dato seguito inoltre ai progetti di scala attuati in due aree vocate del settore vitivinicolo: la zona dei Colli Amerini e quella di Montefalco. In tali comparti la nostra Federazione ha patrocinato e favorito la presentazione di due processi aggregativi di commercializzazione delle produzioni di qualità DOC, DOCG, IGT e DOP. Si è quindi proceduto nei primi mesi del 2004 alla

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costituzione ed al perfezionamento operativo di due Consorzi Cooperativi che hanno incontrato i benefici della L.R. 7/99 (Legge regionale a sostegno della cooperazione agricola ed agroalimentare).Per definire strategie di sviluppo in tutti i comparti, il rinnovato Organo di governo della Federazione ha attivato altresì 7 tavoli tecnici operativi. Questi tavoli consentono sicuramente un monitoraggio più attento delle tipicità dei singoli comparti ed un migliore presidio dei pubblici incontri.FEDAGRI - Confcooperative ha da sempre premuto sul fronte della promozione degli investimenti e dell’innovazione tecnologica, favorendo e predisponendo la presentazione di istanze a valere principalmente sul P.S.R. 2000-2006. Ad oggi però si delinea uno scenario piuttosto difficile per le nostre imprese che hanno presentato numerose istanze a fronte della esiguità delle risorse rimaste in gioco di qui al 2006. Ci siamo pertanto impegnati e proseguiremo la nostra azione per non frustrare queste spinte progettuali sollecitando l’Assessorato di competenza a reperire, ove possibile, risorse non spese da altre Regioni nella prossima rimodulazione.Una particolare attenzione è stata altresì rivolta al settore ortofrutticolo in quanto comparto in crisi produttiva e di sbocchi. In tale ambito Confcooperative si sta facendo promotrice di un incontro con le grandi organizzazioni cooperative nazionali del settore che da subito si sono dimostrate interessate alla pianificazione di un piattaforma nella nostra Regione. E’ questo un altro settore strategico in considerazione degli elevati riscontri occupazionali che è in grado di esprimere.Il 2004 è stato anche l’anno dell’attuazione della riforma del diritto societario che sta ridisegnando completamente il settore cooperativo agricolo e non solo. Per dare applicazione alla novità introdotte dalla riforma, Confcooperative ha messo a disposizione delle proprie strutture una task force di esperti ed un centro servizi operativo atto a rispondere e governare i processi di adeguamento delle cooperative aderenti.Nel settore della pesca, mentre la Regione dell’Umbria nel primo semestre del 2004 ha messo sul tavolo una nuova proposta di legge regionale organica per l’esercizio e la valorizzazione della pesca professionale e dell’acquacoltura con gli aggiornamenti conseguenti l’introduzione della legislazione sulla multifunzionalità dell’imprenditore ittico, Confcooperative si è fatta carico di una serie di iniziative rivolte alla qualificazione degli pescatori professionali soci per renderli capaci di gestire la polifunzionalità delle cooperative ittiche del lago Trasimeno con innegabili benefici anche per l’economia comprensoriale e regionale.In particolare sono state realizzate nuove attività economiche tra cui: l’apertura di un laboratorio di affumicagione dei prodotti ittici a San

Feliciano di Magione; l’avvio dell’attività di pescaturismo, progetto per il riconoscimento della

DOP Tinca del Trasimeno.Per la tutela ambientale sono state effettuate azioni per il contenimento di specie infestanti (carassio).Inoltre attraverso la propria rappresentanza nell’ambito della Consulta regionale per l’utenza e il consumo, Confcooperative Umbria ha assicurato la partecipazione delle associate ai progetti “Osservatorio dei prezzi” e “ Sportello del Consumatore “. In materia di credito, per accrescere la conoscenza dei prodotti finanziari utili a capitalizzare e patrimonializzare le imprese cooperative, le Centrali

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Cooperative, attraverso lo strumento unitario del Consorzio Umbria fidi, hanno organizzato un seminario sul credito in data 12 maggio 2004 con risultati soddisfacenti. Nell’ambito di questa azione sono stati portati a compimento n. 7 corsi di formazione in altrettante cooperative di Confcooperative di cui alla Legge 236/93 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Il giorno 21 giugno è stato effettuato a cura di Confcooperative un Seminario di Formazione per la diffusione della conoscenza delle direttive contenute nel Nuovo Codice sulla privacy (D. Lgs.196/2003 ). Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria (CIA)Per quanto riguarda le reti di imprese, sviluppo integrato, innalzamento della competitività di sistema, la CIA dell’Umbria ha svolto presso le imprese agricole un’intensa attività riguardante la divulgazione delle azioni previste dal Piano di Sviluppo Rurale dell’Umbria 2000-2006.Ha svolto inoltre un’azione di consulenza attraverso la rete dei tecnici agronomi presenti sul territorio affinché tutte le opportunità riservate dal PSR potessero essere colte dalle imprese agricole per rafforzare la propria struttura produttiva e costituire occasione di nuovo sviluppo.In particolare le azioni di consulenza riferite al periodo gennaio-giugno 2004 sono state rivolte ad orientare le imprese verso l’adozione delle misure agroambientali, dell’ insediamento dei giovani agricoltori come titolari di impresa e delle zone svantaggiate per conseguire attraverso queste un incremento del reddito e della competitività.Sempre in ambito PSR 2000-2006 la CIA sta attuando il “Programma di tutoraggio 2004-2005” presentato a valere sulla misura 1.3.2. che consentirà agli imprenditori agricoli di aggiornare le loro conoscenze rispetto alle grandi trasformazioni in atto nel comparto generate in primo luogo dalla Riforma della Politica Agricola Comune favorendo la crescita e la capacità competitiva.Hanno aderito al programma richiamato circa 2000 aziende agricole socie.

La CIA ha svolto ancora un ruolo decisivo per la conclusione del negoziato sulla Riforma della Politica Agricola Comunitaria in particolare per quanto riguarda le Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) del settore del tabacco e dell’olio, due settori strategici per l’agricoltura umbra. La conclusione del negoziato comunitario per il settore del tabacco con lo “scampato pericolo” del disaccoppiamento totale degli aiuti eviterà la dismissione di un settore importante per l’economia dell’intera regione.La CIA ha più volte mobilitato gli agricoltori per la difesa di queste posizioni riscontrando sempre una massiccia adesione degli stessi sia in sede regionale che nazionale e comunitaria. La CIA ha inoltre attivato un’azione di promozione di attività agricole integrative attraverso lo sviluppo dell’agriturismo, del turismo rurale, delle fattorie didattiche nell’ottica della multifunzionalità dell’impresa agricola.Per quanto riguarda il settore agrituristico è stata pubblicata da Turismo Verde (Istituto della CIA che si occupa esclusivamente di agriturismo) la guida 2004 dell’”Agriturismo in Umbria” presentataal pubblico il 21 marzo u.s. all’Isola Polvese in occasione della circumnavigazione del Lago Trasimeno e della degustazione di prodotti tipici avvenuta all’Isola Maggiore. Tale iniziativa svolta nell’ottica della valorizzazione della “Risorsa Umbria” ha visto la partecipazione di notevole pubblico ed ha riscosso grande successo anche da parte degli organi di informazione.

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Tale guida è stata diffusa anche in occasione dello svolgimento della Bit (Borsa del turismo).

Per quanto riguarda la promozione della qualità e delle produzioni tipiche, la CIA dell’Umbria, in collaborazione con la Regione dell’Umbria, la Camera di Commercio di Perugia, la Provincia di Perugia e la Banca dell’Umbria ha realizzato il video dal titolo “ Umbria terra vera”. Tale realizzazione, presentata in occasione dell’ultima edizione di “Agriumbria”, ha come obiettivo quello della promozione del territorio regionale e delle sue produzioni di qualità tipiche. Il video avrà una diffusione sia su canali nazionali che esteri.Inoltre la CIA ha continuato, in collaborazione con le Associazioni di prodotto e l’Associazione “Gusti dell’Umbria”, un’attività per valorizzare attraverso i marchi comunitari DOP (denominazione di origine protetta), IGP (indicazione geografica protetta) e STG (specialità tradizionale garantita), alcune delle produzioni tipiche e tradizionali dell’Umbria come il pane, la castagna di Morra e di Spoleto, l’agnellone pesante dell’Italia Centrale, tartufi e miele.La CIA, in quest’ottica, ha inoltre promosso la costituzione dell’Associazione dei tartuficoltori “Tuber terrae” e partecipa attivamente alla realizzazione delle strade dell’Olio e del Vino.Tutto ciò al fine di far conseguire maggiore valore aggiunto alle produzioni e maggiore reddito agli imprenditori agricoli.Inoltre, attraverso l’Associazione Donne in campo, ha promosso il 24 e 25 aprile uu.ss. la seconda edizione del “Mercato dei Sapori e delle Tradizioni” nell’ambito della Festa di Primavera di Pian di Massiano. Il mercato, al quale hanno partecipato numerose aziende agricole con svariati prodotti alimentari e dell’artigianato ha rappresentato un’ottima occasione di promozione molto gradita ai consumatori dato il riscontro di visitatori. Tale mercato è stato replicato con successo in altre aree del territorio umbro e di fuori regione grazie alla sinergia realizzatasi tra la CIA e il Cosap (Consorzio degli operatori su suoli ed aree pubbliche). E’ stata svolta inoltre una intensa attività per la promozione delle produzioni biologiche realizzando un’apposito workshop di diffusione che ha visto la presenza di produttori e consumatori.

In materia di strumenti finanziari, al fine di agevolare le imprese agricole che hanno realizzato notevoli investimenti in strutture e attrezzature la CIA dell’Umbria oltre ad avere operato con lo strumento delle convenzioni con alcuni Istituti Bancari presenti sul territorio regionale si è attivata anche sul versante delle garanzie fidejussorie per l’ottenimento di anticipazioni dei contributi stipulando vantaggiosi accordi con il mondo assicurativo.

ColdirettiRispetto agli impegni assunti in questa azione, la Coldiretti dell’Umbria ha portato avanti una complessa ed articolata azione sindacale per garantire da un lato la disposizione di regole di spesa delle risorse pubbliche più mirate verso la competitività delle imprese agricole e del comparto agroalimentare in generale, dall’altro per porre a disposizione delle imprese agricole servizi idonei per meglio utilizzare le risorse disponibili. In particolare, Coldiretti ha partecipato attivamente alla predisposizione dei piani integrati territoriali, come il PIAT, ove si è stimolata la riflessione per l’adozione di strumenti che consentano una positiva ricaduta economica su

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tutta la filiera agroalimentare e non solo su singole imprese. Nell’ambito inoltre della riflessione sull’utilizzazione delle risorse residuali del Piano di Sviluppo Rurale della Regione dell’Umbria si è proposto di adottare meccanismi atti a favorire le iniziative progettuali di filiera. Altra particolare iniziativa che ha visto questa Organizzazione in prima linea è stata la costruzione del progetto di partecipazione al bando ministeriale denominato “Contratto di Filiera”, ove attraverso una selezione delle imprese aderenti e la definizione di un programma di investimenti mirato, si è inteso evitare l’uso di risorse a pioggia ma finalizzate, anche attraverso l’individuazione di specifici sbocchi di mercato nel settore della carne bovina di qualità. Al suo interno sotto il profilo organizzativo è stato rafforzato il servizio di consulenza aziendale, attraverso l’assunzione di specifiche professionalità tecniche da affiancare alle imprese, con l’obiettivo di guidarle ed assistere nel salto di competitività ormai inderogabile. Per quanto riguarda i prodotti di qualità, tracciabilità, intersettorialità, filiera corta, aggregazione di prodotti, attraverso una fitta serie di incontri sul territorio si è illustrata la nuova Riforma di Medio Termine della Politica Agricola Comunitaria e la riforma dell’OCM Tabacco, ponendo l’accento sulle opportunità che presentano. In particolare l’aspetto più rilevante è il disaccoppiamento che svincolando l’aiuto dalla scelta colturale, offre alle imprese di orientare le proprie scelte verso le produzioni più redditizie. Si è incentivata la nascita di iniziative collettive nel settore vitivinicolo (progetto collettivo), nel settore orticolo, olivicolo e zootecnico. Si è posta particolare attenzione nell’offrire servizi innovativi a costi competitivi nel campo della tracciabilità, certificazione di qualità, piani di marketing aziendali, indagini di mercato, collocamento del prodotto. Sia nel settore della produzione delle commodieties che dei prodotti di nicchia, il principio sui cui si è basato il lavoro sindacale e di servizi della Coldiretti è stata la ricerca della qualità. Nel primo caso attraverso la spinta all’introduzione dell’etichettatura obbligatoria per i prodotti alimentari (introdotta per gli ortaggi, la carne, le uova ed il latte fresco), da una parte si sono stimolati gli imprenditori ad assumersi la propria responsabilità nei confronti del consumatore, dall’altra, è stato possibile costruire le condizioni per una maggiore capacità contrattuale a favore delle imprese agricole. Sul versante delle produzioni di nicchia si è molto lavorato sui prodotti tipici, sulla definizione di specifici disciplinari di produzione, sull’avvio delle pratiche per il riconoscimento di alcune DOP (es. patata di Colfiorito, farro di Monteleone, lenticchia di Colfiorito, Sedano nero di Trevi, ecc.Nell’ottica di sostenere un’agricoltura fortemente radicata nel territorio e di qualità, la Coldiretti ha lanciato il progetto “Campagna Amica e Libera da OGM” scrivendo a tutti i Sindaci della Regione, con l’obiettivo di sollecitare e promuovere su tutto il territorio regionale specifiche dichiarazioni di libertà dagli OGM da parte dei Comuni e delle Province, oltre a sollecitare l’emanazione di appropriate leggi regionali, mediante l’assunzione di precisi impegni, come ad esempio: far dichiarare il territorio comunale libero da OGM; mettere a punto idonei protocolli di sicurezza; far effettuare controlli penetranti sulle sperimentazioni; mettere in atto controlli di qualità degli alimenti agricoli e di allevamento prodotti nel territorio, portando all’individuazione degli strumenti necessari ad un processo di identificazione degli alimenti interessati da tecnologie transgeniche.

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Relativamente alle questioni energetiche, oltre una forte azione di sensibilizzazione verso la razionalizzazione dei consumi e la riduzione delle emissioni inquinanti, Coldiretti ha sottoscritto con il Centro di Ricerche sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia un accordo di programma proprio con lo scopo di studiare ed elaborare progetti per l’utilizzo delle biomasse agricole.

Confagricoltura UmbriaSono state realizzate numerose azioni di sensibilizzazione a livello locale e nazionale per quanto riguarda le impegnative scelte legate alla revisione a medio della PAC. Sono ancora da definire molte decisioni, soprattutto a livello centrale, in relazione alle date di prima applicazione della riforma ed alle numerose scelte legate alle opzioni che vengono delegate allo Stato membro. Alcune risultano coinvolgere fortemente le realtà produttive della nostra regione. In tal senso sarà importante accentuare i momenti di confronto tra la Regione e le associazioni, in relazione ad alcune tematiche: disaccoppiamento, applicazione o meno dell’art. 69 del reg. 1782/03 ed eventualmente destinazione delle risorse derivanti. Forte impegno è stato profuso per governare, d’intesa con le Istituzioni, le emergenze idriche della passata stagione e di quella in corso, con particolare riguardo all’area del Trasimeno, orientando ove possibile la riconversione verso colture asciutte. Confagricoltura ha partecipato e partecipa a numerosi momenti di programmazione, molti dei quali di tipo integrato, riconducibili all’azione strategica “potenziamento dei fattori di sviluppo economico e di competitività” nella quale vengono sotto elencate.

Per quanto riguarda gli impegni riferiti a quest’Azione, è stato affrontato il rilevante tema della revisione delle OCM mediterranee: olio e tabacco. Quest’ultima in particolare ha riguardato numerosi incontri e approfondimenti con i produttori, i trasformatori, le istituzioni ed i tecnici del settore. L’azione ha visto impegnata Confagricoltura in due manifestazioni in Umbria ed una a Bruxelles. I risultati, soprattutto in considerazione della proposta iniziale avanzata dalla Commissione, hanno dato alla tabacchicoltura Umbra una prospettiva di medio periodo. Diventa fondamentale in questa fase ed alla luce delle nuove regole comunitarie programmare da subito una serie di azioni per ristrutturare il settore, non escludendo per le realtà aziendali meno vocate e non sufficientemente professionalizzate una riconversione, in maniera da far mantenere alla coltivazione del tabacco quell’importanza economica che ha fin qui avuto nella nostra regione. Letture ed applicazioni diverse porterebbero importanti aree dell’Umbria a venire private di una risorsa per l’economia e l’occupazione. Per quanto riguarda invece l’olivicoltura, fermo restando che la riforma prevede scelte non ancora effettuate dagli Stati membri, attraverso le nostre associazioni di prodotto (Asso.Pr.Ol ed A.Pr.OL) si sono attivati interventi volti al miglioramento qualitativo del prodotto nell’ambito del Reg.1334/02. Uno degli obiettivi che la nostra olivicoltura si deve porre è quello di far raggiungere a

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tutta la produzione un elevato standard di qualità, intervenendo oltre che sul momento della produzione anche su quello della trasformazione e della conservazione.

Confagricoltura è presente in numerosi momenti di programmazione integrata: GAL Valleumbra e Sibillini, Media Valle del Tevere, Trasimeno-Orvietano, Ternano; PIAT; Contratto di filiera per la valorizzazione delle produzioni bovine di razze italiane (chianina), con partner delle regioni Toscana, Abruzzo ed Emilia Romagna; Agenda 21; progetti Equal in partenariato con Sviluppumbria, soc.3A, Università, Comunità Montane e Comuni; progetto turismo con la Camera di commercio ed altre associazioni anche di altri settori; progetto fitopatologico; ecc..

Azione strategica: Tutela e valorizzazione della risorsa Umbria

Impegni della Regione Umbria

A due anni dalla sottoscrizione del Patto per lo sviluppo e del Protocollo di concertazione, diversi impegni previsti in questi documenti sono stati in tutto o in parte realizzati.Inoltre con i Protocolli d’intesa, sottoscritti nel dicembre 2003 per ciascun Tavolo tematico, gli impegni fondamentali di parte regionale sono stati aggiornati e, in taluni casi, modificati.Per tale motivo di seguito si distinguono le realizzazioni della Regione Umbria dallo stato di attuazione del protocollo d’intesa.Con le prime vengono descritti gli impegni regionali portati a compimento, nonché le più significative realizzazioni riferite agli obiettivi strategici dell’Azione.Con il secondo si descrive invece lo” stato dell’arte” delle priorità indicate nel Protocollo d’intesa e che costituiscono le priorità regionali per la fine della legislatura condivise con le parti contraenti.In taluni casi, trattandosi di impegni “in divenire” il contenuto della parte realizzazioni contiene dei punti di contatto con le descrizioni dello stato di attuazione del protocollo d’intesa, alle quali parti si rimanda nel testo.

Realizzazioni

Ambiente e territorioPer quanto riguarda l’impegno relativo all’approvazione ed attuazione del Piano dei Rifiuti, il Piano Regionale di smaltimento dei rifiuti è stato approvato, unitamente alla Legge Regionale n. 14/2002 “Norme per la gestione integrata dei rifiuti e per l’approvazione del Piano Regionale”. Nel corso del 2003 sono stati emanati numerosi provvedimenti di attuazione ; l’attuazione prosegue anche nel corso del 2004, per la quale si rimanda alla parte relativa all’attuazione del protocollo d’intesa.

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Per quanto riguarda l’impegno relativo il completamento dei Piani integrati di recupero connessi alla ricostruzione, si riporta in primo luogo lo stato di attuazione degli interventi, suddiviso tra quelli di fascia 1 e 2 e quelli di fascia 3 e 4 (aggiornati al 21 giugno 2004), nonché quello riguardante le infrastrutture a rete all’interno dei P.I.R. (aggiornati al 29 aprile 2004) :

UMI di fascia 1 e 2 UMI di fascia 3 e 4Interventi Attivati: 1.233 Interventi Attivati: 456Progetti presentati: 1.190 Progetti presentati: 299Numero concessioni contributive: 972 Numero concessioni

contributive: 88

Importo concessioni (Euro): 563.071.098,24 Importo concessioni (Euro): 44.683.376,

64Lavori Iniziati: 892 Lavori Iniziati: 76Arrivati a Fine Lavori: 334 Arrivati a Fine Lavori: 16

Infrastrutture a rete all’interno dei P.I.R.Interventi da realizzare (N° P.I.R.): 164Lavori iniziati: 156Arrivati a fine lavori: 85Importo assegnato (Euro): 147.481.05

3,85Importo concesso (Euro): 123.421.03

7,79Importo erogato (Euro): 88.739.822,

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Per quanto riguarda il P.I.R. del centro di Castelluccio di Norcia, la Giunta regionale ha stabilito in 6 milioni di euro la somma necessaria alla realizzazione delle opere di arredo urbano e delle infrastrutture a rete, previste tra le priorità della ricostruzione post sismica del ’97. La quantificazione delle risorse è un atto preliminare della procedura per la progettazione e realizzazione dell’intervento, che rientra nell’ambito delle azioni, dettate dalla legge per la ricostruzione, finalizzate alla “Riqualificazione e valorizzazione degli ambienti naturali, con particolare riferimento al Parco Nazionale dei Sibillini”.

La Giunta regionale ha inoltre prorogato al 31 luglio 2004, il termine per la presentazione dei progetti da comprendere nel Piano delle infrastrutture 2002. La proroga si è resa necessaria per difficoltà impreviste incontrate da alcuni Comuni in fase di progettazione delle opere.

In tema di ricostruzione, il Parlamento italiano ha recepito – inserendolo nella “Riforma Biagi” il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) adottato dalla regione Umbria quale strumento per garantire una ricostruzione rispettosa della legalità, della trasparenza, della sicurezza e della qualità del lavoro.

Per quanto riguarda l’impegno relativo l’attuazione dei Piani di riqualificazione urbana, con particolare riferimento ai centri storici, tale obiettivo viene

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perseguito mediante il finanziamento dei P.U.C., orientati alla riqualificazione dei centri storici, e la promozione dei programmi innovativi in ambito urbano “Contratti di quartiere II”, con particolare attenzione anche alle aree degradate e dismesse.

La Giunta regionale dell’Umbria a tal proposito, ha ammesso, alla fine del 2003, alla stesura definitiva, con alcune osservazioni, 19 dei 27 Programmi urbani complessi (PUC) presentati dai comuni umbri a valere sulla tranche 2003. Gli interventi previsti, per un importo complessivo di circa 97 milioni 473 mila euro, riguardano, tra l’altro, il recupero urbano e residenziale, la realizzazione di infrastrutture, opere di urbanizzazione, aree verdi, riqualificazione ambientale, parcheggi e creazione di spazi sociali e polifunzionali. Particolare attenzione è stata posta alla qualità progettuale delle proposte pervenute che interessano, in particolare, molti centri storici dell’Umbria ed al cui recupero la Regione concorre, per la propria parte, con risorse consistenti, accanto a quelle provenienti da altri soggetti pubblici e privati.

I Contratti di Quartiere sono programmi innovativi di recupero e riqualificazione urbana il cui bando di concorso, rivolto ai Comuni, è stato approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria nel settembre 2003. L’ammontare dei finanziamenti previsti per la realizzazione dei “Contratti di quartiere II” in Umbria è pari a circa 20 milioni di euro, al 65 per cento derivanti da fondi statali e per la restante quota da risorse regionali. La progettazione partecipata oltre a costituire uno dei punti qualificanti ed innovativi dei Contratti di Quartiere, rientra tra i criteri prioritari per l’assegnazione dei finanziamenti, accanto a quelli relativi al contesto demografico ed economico, alle caratteristiche dell’ambito urbano, alla qualità progettuale ed all’indice di fattibilità degli interventi. La Regione dell’Umbria in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Urbanistica ha attivato un sito internet che si propone di accompagnare l'intero percorso dei Contratti di quartiere attraverso incontri di confronto e verifica nonchè la divulgazione di materiali informativi.

Per quanto riguarda l’impegno relativo approvare la modifica della LR 31/97 ed il testo unico dell’edilizia al fine di semplificare le procedure urbanistiche ed individuare gli strumenti attuativi più opportuni, il testo unico per l'edilizia è stato approvato dal Consiglio regionale il 18 febbraio 2004 (LR 1/2004). E' invece in corso di definizione la disciplina regionale in materia di sanzioni, responsabilità, vigilanza e di sanatoria delle opere realizzate, con particolare riferimento alla disciplina nazionale in materia di condono edilizio (vedi attuazione protocollo d’intesa).

In materia di attività estrattive, nel mese di dicembre 2003, il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato la nuova normativa sulle attività estrattive in Umbria.Con la nuova legge la pianificazione del settore e quindi l’apertura di nuovi siti estrattivi dovrà essere effettuata congiuntamente dal Comune interessato, dalla Provincia competente e dalla Regione: si dovrà, infatti, raggiungere un accordo unanime al fine di salvaguardare l’alto valore paesaggistico ed ambientale del territorio umbro.

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La nuova legge prevede inoltre l’ampliamento, rispetto alla precedente normativa, delle aree soggette a tutela (circa il settanta per cento dell’intero territorio regionale) che, oltre a ricomprendere le aree naturali protette, interessano anche le aree d’interesse floristico vegetazionale. La legge assegna inoltre un nuovo ruolo alle Province che, oltre alle competenze in materia di polizia mineraria, svolgeranno anche attività di vigilanza e controllo sulla corretta esecuzione dei lavori di estrazione e di riambientazione delle aree di cava.

Nell’ambito di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su corsi d’acqua, sistemazione dei dissesti idrogeologici e per lavori urgenti su dissesti causati da calamità naturali, nel mese di gennaio, la Giunta regionale ha approvato tre atti con i quali viene assegnata a vari Comuni, Comunità Montane e Consorzi di Bonifica una somma complessiva di 2 milioni 72 mila euro, per gli interventi menzionati. I finanziamenti relativi ad interventi di sistemazione dei dissesti idrogeologici ammontano complessivamente a 998 mila euro assegnati a 15 Comuni.Per quanto riguarda invece gli interventi per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sui corsi d’acqua, la Regione ha finanziato contributi per complessivi 807 mila euro assegnati a 2 Comunità Montane e a 3 Consorzi per la Bonifica.Per lavori urgenti di sistemazione ambientale di dissesti causati da calamità naturali, sono stati infine assegnati 267 mila euro a 25 Comuni.

In materia di aree protette la Regione Umbria, nel mese di febbraio, ha promosso un incontro, con i rappresentanti dei 27 comuni umbri e delle Comunità Montane interessati dal Tevere e delle Province di Perugia e Terni, per illustrare a tutti gli enti interessati i contenuti di un progetto innovativo per “la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, archeologico e turistico del territorio umbro con termine all’asta del Tevere”.La creazione di un sistema di beni e servizi legati al territorio consentirà inoltre di migliorare la qualità della vita dei residenti, di accrescere l’attrattività turistica e di promuovere opportunità imprenditoriali e finanziarie private che possano creare nuove occasioni di lavoro.Il progetto è stato favorevolmente accolto, sia da un punto di vista contenutistico che metodologico, da tutti gli enti presenti all’incontro; si prevede, in via preliminare, la definizione di “un quadro diagnostico” che, partendo dall’analisi dell’attuale situazione del fiume e dei territori ad esso contermini, consentirà di redigere un parco progetti destinato ad intervenire sulle infrastrutture, sulle strutture turistiche e ricettive, sulle risorse naturali e il patrimonio ambientale, storico-culturale e sulla aree archeologiche.Specifiche azioni saranno inoltre rivolte a promuovere i flussi turistici ed a favorire il costituirsi di imprese operanti nell’ambito della filiera turismo, ambiente, cultura.La Giunta regionale, nel mese di maggio, ha approvato un atto finalizzato a garantire una maggiore efficacia ed economicità dell’azione amministrativa relativa all’applicazione del Decreto del presidente della Repubblica 357/’97 che, in attuazione Direttiva CEE 92/43, detta norme in materia di conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica. Sono state definite le linee di indirizzo per una corretta applicazione di quelle procedure previste dagli articoli 5 e 6 del Dpr che

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impongono la valutazione di incidenza degli interventi di programmazione e pianificazione territoriale, al fine di salvaguardare i siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Le linee di indirizzo della Giunta stabiliscono che sono sottoposti alla procedura di valutazione di incidenza solo quegli interventi che hanno una significativa incidenza sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario. Non saranno pertanto soggetti alla valutazione gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ampliamento e modifica di destinazione d’uso di edifici esistenti, effettuati all’interno dei centri abitati. Stesso discorso vale per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di riqualificazione di infrastrutture a rete e impianti tecnologici esistenti che non interessino aree con caratteri di naturalità, nonché le opere pertinenziali in aree e lotti già edificati. L’esclusione non riguarderà però gli edifici “cospicui”, come castelli, palazzi storici, chiese e strutture monumentali, e comunque tutti quei casi in cui sia accertata la presenza di siti di interesse comunitario.

Sempre in materia di tutela e la valorizzazione del paesaggio umbro la Giunta Regionale nel mese di giugno ha adottato un documento, su tale tema, in coerenza con gli indirizzi della Convenzione europea del paesaggio. Il patrimonio naturalistico e storico-culturale rappresenta per l’Umbria una risorsa strategica di fondamentale importanza per il futuro e una base per le politiche di sviluppo sostenibile, inoltre, è una fonte economica di grande rilevanza da salvaguardare e gestire con la cooperazione tra tutti gli enti e le amministrazioni. Per queste ragioni la valorizzazione del paesaggio si inserisce, a pieno titolo, nel processo avviato per il Patto per lo Sviluppo che mobilita i protagonisti dell’economia e della società umbra. Il documento, oltre a contenere un’analisi dettagliata del paesaggio umbro, permetterà anche l’avvio di un’indagine sul paesaggio finalizzata all’adeguamento del Piano urbanistico territoriale e del Piano territoriale di coordinamento provinciale.

In materia di riduzione dell’impatto inquinante derivante da attività produttive, nella seduta del 30 aprile 2004 la Giunta regionale ha approvato un bando pubblico che prevede la concessione di aiuti alle imprese per oltre 8 milioni 400 mila che andranno a finanziare investimenti ambientali, risparmio energetico e fonti rinnovabili. Beneficiari degli incentivi sono le imprese dei settori industria, artigianato, commercio e turismo collocate nelle zone dell'Obiettivo 2 e in quelle cosiddette a sostegno transitorio (phasing out).Nel bando, che rientra nelle azioni previste dal Docup Obiettivo 2 2000-2006 sono distinte due sezioni di intervento: ambiente ed energia. Per quanto riguarda l'ambiente sono ammessi al finanziamento gli investimenti riguardanti la riduzione delle emissioni in atmosfera, il trattamento delle acque reflue, la rimozione dell'amianto, il riutilizzo degli scarti di processo, la riduzione delle emissioni sonore, la riduzione dei consumi energetici. Alla sezione energia fanno capo invece gli investimenti finalizzati allo sfruttamento dell'energia solare per uso termico, fotovoltaico e termodinamico, per il riutilizzo del calore generato nei processi produttivi, lo sfruttamento delle biomasse legnose agricole e forestali per la produzione di calore, e per la realizzazione di impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e calore) alimentati a gas.

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Sviluppo e qualità del sistema ruraleLo sviluppo e la qualità del sistema rurale trova attuazione operativa principalmente con il complesso delle misure previste nel Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 e nell’Iniziativa comunitaria Leader+.Essendo tali argomenti già stati trattati all’interno dell’Azione strategica Potenziamento dei fattori di competitività, si rimanda, per brevità di trattazione, a quanto già espresso in tale paragrafo.

Un importante provvedimento in materia di sviluppo e qualità del sistema rurale all’interno della Azione di Tutela e valorizzazione della risorsa Umbria, riguarda l’approvazione da parte della Giunta regionale del testo di un disegno di legge (DGR n.282 del 24 marzo 2004) che ridefinisce in maniera organica le funzioni e le competenze della Regione in materia di bonifica. Nel testo di legge della Giunta viene attualizzato il concetto di bonifica che, dallo storico obiettivo di mettere a disposizione della produzione agricola nuovo terreno, viene inteso, oggi, come complesso delle attività mirate alla difesa, conservazione, utilizzazione e tutela della risorsa idrica, all’uso irriguo della stessa e con particolare riguardo alla salvaguardia e valorizzazione dello spazio rurale e delle produzioni agricole.Nel disegno di legge, attualmente all’esame della competente Commissione consiliare, vengono confermati i comprensori di bonifica individuati dalla precedente legislatura: Alto Tevere-Assino, Chiascio, Trasimeno-Medio Tevere-Nestore, Topino-Marroggia, Chiani-Paglia, Alto Nera, Basso Nera-Basso Tevere. Su questi ambiti territoriali che corrispondono a bacini idrici omogenei, opereranno i Consorzi di Bonifica esistenti e, in loro assenza, le Comunità Montane interessate. Tutte le attività di bonifica, sia quelle a carico pubblico che di competenza privata dovranno essere ricomprese in un Programma regionale pluriennale che dovrà integrarsi con il resto della programmazione regionale (Dap, PUT, Piani di bacino e di Tutela delle acque). Questo programma costituirà la linea guida per la redazione dei Piani di bonifica, tutela e valorizzazione del territorio che saranno predisposti da ciascun Consorzio di bonifica o dalle Comunità Montane, in quei territori ove non operino Consorzi. Per questi ultimi, si procederà a snellirne e semplificarne le attività attraverso la riduzione degli organismi statutari e l’accorpamento di alcune funzioni.Nel disegno di legge della Giunta viene inoltre prevista l’istituzione del catasto consortile, in cui saranno previsti tutti gli immobili situati nell’ambito, classificati ai fini dell’individuazione dei benefici che essi traggono dalle opere di bonifica, e a questo proposito vengono individuati con chiarezza i benefici di bonifica in base ai quali, annualmente, devono essere pagati i relativi contributi.

Infine l’ARUSIA e l’AMU (Consorzio Produttori Agricoli Acque Minerali, al quale aderiscono anche i comuni di Acquasparta, Amelia, Avigliano Umbro, Massa Martana e Sangemini) hanno sottoscritto il 13 aprile 2004 un accordo di collaborazione finalizzato alla tutela ambientale, all'innovazione e al miglioramento della qualità della vita. L'accordo prevede la messa in campo di un programma di sperimentazione comune, finalizzato allo studio di filiere produttive con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale in agricoltura, di introdurre nuove modalità di coltivazione, di verificare la fattibilità di coltivare specie ad utilizzo alternativo, tipo quelle da fibra e da energia. Il programma, in particolare, è mirato a

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mettere a punto, anche attraverso l'utilizzo di progetti pilota, la filiera agricolo-energetica, sia quella derivante dagli olii vegetali che, in particolar modo, quella di origine ligno-cellulosica, con la messa a coltura di varie specie particolarmente vocate al fine di utilizzare tali prodotti per sviluppare energia elettrica e termoelettrica, sia presso utenze pubbliche che private all'interno dell'area del Consorzio.

Beni culturali e turismoPer quanto riguarda l’impegno relativo l’aggiornamento della normativa regionale sui musei e beni culturali per promuovere e sostenere il sistema museale umbro secondo obiettivi di qualità e promuovendo forme di gestione associata è stata approvata dal Consiglio regionale la L.R. n.24 del 22 dicembre 2003.Il principale obiettivo della nuova legge regionale sul sistema museale dell’Umbria è valorizzare e promuovere, attraverso l’organizzazione in sistema, i beni culturali custoditi nei musei umbri non statali, nelle varie raccolte pubbliche, private ed ecclesiastiche così come gli altri beni culturali presenti sul territorio regionale che costituiscono un patrimonio unico nel suo genere. Durante il primo anno di attuazione la nuova legge avrà una disponibilità finanziaria di un milione 135 mila euro provenienti dall’addizionale IRPEF 2002. I musei, le raccolte e i monumenti aperti al pubblico ad oggi censiti dalla Regione sono più di cento, ma potrebbero diventare di più a seguito dell’adesione volontaria al sistema museale umbro prevista dalla nuova legge. Si tratta del primo adempimento del provvedimento legislativo al fine di individuare quanti saranno interessati a concorrere alla stesura del primo piano triennale del sistema museale umbro.Il sistema museale umbro non è un ente strutturato, non sono infatti previste cariche o organismi di gestione, ma un’organizzazione a rete per ottimizzare quello che è oggi il lavoro dei servizi regionali con l’apporto e di comune intesa tra i soggetti interessati alla valorizzazione del patrimonio culturale umbro attraverso i musei.

Obiettivo della regione è quello di aiutare i singoli musei a conseguire il massimo dell’utilità sociale ed a produrre benefici locali in termini di sviluppo economico.A chi invece deciderà di non aderire al sistema, purchè si tratti di struttura d’interesse regionale, non verrà meno il riconoscimento della loro importanza in quanto parti integranti della complessiva offerta culturale regionale con contributi per la catalogazione, le attività culturali, didattiche e promozionali.

Per quanto riguarda l’impegno relativo l’aggiornamento della normativa regionale sullo spettacolo per orientarla a promuovere e sostenere la costituzione di un sistema umbro altamente qualificato e diffuso di produzione e circuitazione dello spettacolo è stato prodotto il testo del d.d.l. che contiene la nuova normativa regionale sullo spettacolo ed attualmente è all’esame della commissione consiliare (vedi attuazione protocollo d’intesa).

Riguardo ai Sistemi Turistici Locali (STL), la Giunta regionale, nel mese di giugno, ha stabilito la ripartizione dei 2 milioni 618 mila 697,16 euro destinati al finanziamento dei progetti relativi al primo programma-stralcio degli otto

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Sistemi turistici locali (STL), che costituiscono l’ossatura dell’organizzazione dei servizi turistici dell’Umbria.I criteri base per la definizione percentuale delle quote del fondo da assegnare a ciascun STL si riferiscono all’aggregazione fra vari comprensori, alle presenze turistiche nell’anno 2002, alla popolazione residente e alla superficie territoriale. E’ prevista inoltre una quota fissa che sarà suddivisa equamente tra gli otto STL e, infine, una quota del 10 per cento che sarà destinato a progetti speciali, per far fronte a situazioni straordinarie determinate da crisi idriche o ambientali, o per sostenere eventi culturali di rilievo nazionale ed internazionale. L’obiettivo principale è quello di indirizzare l’utilizzo delle risorse alla realizzazione di interventi che siano coerenti con le linee strategiche del Patto per lo sviluppo e con la programmazione dei relativi Tavoli territoriali. I progetti dei Sistemi dovranno inoltre concordare un indirizzo comune con l’Agenzia di promozione turistica in particolare per la partecipazione alle fiere, borse e work-shop, e per la realizzazione di materiali promozionali, compresi quelli di informazione ed accoglienza turistica.Quanto ai programmi presentati dai vari ambiti territoriali, delle azioni innovative sono state individuate nella promozione dell’offerta attraverso il marketing telematico, l’adeguamento e il collegamento in rete del sistema di informazione ed accoglienza turistica, la creazione di una marca d’area e di una carta (Destination Card) per agevolare l’accesso agli esercizi commerciali e alle strutture ricettive. Una linea comune tra i vari STL è anche quella di rilanciare il territorio attraverso la formazione degli operatori e con pacchetti turistici innovativi.Alcune aree hanno puntato alla valorizzazione delle eccellenze che connotano il territorio, come l’arte e la cultura, i luoghi dell’anima, i sentieri del gusto e del fare e il settore congressuale. Ad ogni comparto verrà dedicata una pubblicazione con informazioni relative ai vari prodotti, che verranno individuati tramite un marchio che caratterizzerà l’intero ambito territoriale.

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico

Priorità 2004 Protocollo d'intesa

sottoscritto il 18 dicembre

2003

Stato di attuazione

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Smaltimento rifiuti

Il Piano smaltimento rifiuti è stato approvato con L.R. 14 del 2002, nel corso del 2003 sono stati emanati una serie di provvedimenti in materia di smaltimento rifiuti dei rifiuti industriali, gestione integrata dei rifiuti urbani, attività di recupero dei rifiuti speciali. Raccolta Differenziata: per quanto riguarda il bando di cui alla DGR 1543/01 si sta procedendo alla liquidazione degli incentivi sulla Raccolta differenziata prodotta dai Comuni che hanno preso parte all'iniziativa, ed alla liquidazione del contributo a saldo a quei Comuni che hanno avuto ritardi nella conclusione del progetto; è stato emesso un nuovo bando per il finanziamento di progetti per l'ulteriore espansione della raccolta differenziata, a cui hanno partecipato 12 Comuni. L'attivazione dei progetti è prevista per giugno 2004, anche se qualche Comune ne ha già chiesto la posticipazione. Campagna di comunicazione per la raccolta differenziata e il compostaggio: è stata espletata la gara d'appalto per l'aggiudicazione della realizzazione del progetto, come da D.G.R. 2043/03; da maggio è attiva la campagna "Ogni cosa al suo posto. Ricicla ciò che usi".Per quanto riguarda le piazzole per lo stoccaggio lo stato di attuazione delle operazioni sconta qualche ritardo in quanto i soggetti beneficiari dei contributi con una certa lentezza hanno presentato e stanno presentando i progetti esecutivi e la documentazione di corredo, necessari per la concessione del contributo. E' stata autorizzata la realizzazione di 49 piazzole, di cui 18 già concluse e rendicontate, 15 in fase di esecuzione. Per 5 piazzole il progetto è in fase di istruttoria e per 9 deve essere presentato o integrato il progetto stesso per l'ammissibilità al contributo. Infine per quanto riguarda il progetto “Sistema telematico per la gestione dei rifiuti Chek – Rif”, approvato dalla Giunta Regionale nel corso del 2002, non verrà al momento realizzato in quanto il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio non ha più messo a disposizione le risorse di propria competenza. Il Piano dei Rifiuti Speciali è stato adottato dalla Giunta Regionale ed esaminato in prima battuta al relativo tavolo tematico. Il Servizio regionale competente ha elaborato ulteriori proposte che andranno ad arricchire il Piano per la successiva discussione in sede di tavolo tematico.

Piano bonifica dei siti inquinati

Il Piano bonifica dei siti inquinati è stato approvato dalla Giunta Regionale nel corso del 2003, dopo la discussione al relativo tavolo tematico ed è ora all’esame del Consiglio regionale che lo ha approvato nella seduta del 13 luglio 2004.

Piano di assetto idrogeologico

Il Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) è stato adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere nel corso del 2002 ed è in corso l’esame istruttorio delle osservazioni presentate da parte dei soggetti legittimamente interessati e l’indizione delle conferenze programmatiche. La Giunta Regionale ha concluso l’iter di competenza per quanto riguarda il PAI e lo ha trasmesso all’Autorità di Bacino del fiume Tevere e dell’Arno per l’approvazione finale del P.A.I. da parte del Comitato Istituzionale.

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Piani stralcio per il Trasimeno e per il Piediluco

Per il Piano stralcio per il Trasimeno, approvato nel corso dell’anno 2002, sono in corso le attività per la sua attuazione. In particolare è stato costituito un apposito gruppo di lavoro per il coordinamento delle stesse e per l’emanazione di specifici indirizzi e regolamenti. Il Gruppo di lavoro ha definito e la Giunta regionale approvato i seguenti provvedimenti:- Disposizioni per la trasposizione cartografica degli ambiti di cui alla Tav. 11 del Piano Stralcio Trasimeno; - Direttive ai Comuni sulle modalità per riportare i parametri degli ambiti del Piano stralcio nei Piani regolatori; - Programma per la tutela e gestione delle risorse idriche a fini irrigui nel bacino imbrifero del Trasimeno che stabilisce le modalità di contenimento dei prelievi, gli incentivi per gli impianti a goccia e gli indennizzi per la riconversione ad asciutto; - Disposizioni concernenti l'attuazione del Piano stralcio nel settore urbanistico che fornisce indicazioni sulle tipologie edilizie ed i parametri dimensionali e qualitativi che consentono ai Comuni di attuare le previsioni del Piano per gli interventi urbanistici ed edilizi.In relazione al Piano per Piediluco, adottato dal Comitato Istituzionale dell’autorità di Bacino del fiume Tevere in data 25/02/2003, la Giunta Regionale ha concluso l’iter di competenza e lo ha trasmesso all’Autorità di Bacino del fiume Tevere e dell’Arno per l’approvazione finale da parte del Comitato Istituzionale.

Piano regolatore generale degli acquedotti

Sulla base degli studi compiuti dall’A.R.P.A. ed a seguito degli incontri effettuati con gli A.T.O., è stata elaborata la bozza di Piano Regionale degli Acquedotti. La bozza di Piano è stata approvata in linea tecnica dal Tavolo tematico competente e, prima dell'approvazione definitiva, il documento verrà discusso dal Consiglio delle Autonomie Locali, a cui lo stesso è già stato inviato.

Piano di tutela delle acque

E' stata predisposta la fase conoscitiva prevista dal Piano. E' stata fatta la classificazione dei corpi idrici significativi e sono state individuate le zone vulnerabili e le aree sensibili. Sono state valutate le criticità presenti nel territorio e individuate le prime azioni e misure sia normative che strutturali (individuazione aree di salvaguardia, disciplina reflui zootecnici e disciplina scarichi, depurazione).

Piano di risanamento atmosferico

Il Piano per la tutela ed il risanamento della qualità dell’aria, è in attesa di approvazione in quanto è in fase di adeguamento ai criteri di pianificazione settoriale recentemente emanati a livello nazionale. E' quasi concluso il progetto “Implementazione del Piano per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria della Regione Umbria”, che, definendo norme tecniche per l’attuazione del piano, prevedendo la ristrutturazione delle reti di rilevamento della qualità dell’aria e modalità per la raccolta e diffusione dei dati rilevati, integra e sviluppa il Piano stesso. Il 10/06/04 è stato presentato, nel corso di una riunione tecnica, il progetto citato, e discusse le linee attuative con i soggetti interessati.

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Testo unico per l'edilizia e riforma urbanistica

Il ddl di modifica della L.R. 31/97 è stato preadottato dalla Giunta regionale nella seduta del 05/05/2004. Sono tuttora in corso appositi incontri tecnico-politici con i rappresentanti di Comuni, Province, Ordini professionali e Associazioni di categoria, per garantire la più ampia partecipazione sul testo della normativa. Il ddl è stato oggetto di un’apposita riunione del tavolo tematico competente nella seduta del 05/07/2004.Per quanto riguarda la modifica della L.R. 28/95, si deve posticipare la scadenza prevista per la definizione dei contenuti principali in relazione alla necessità di tenere conto sia dei principi che saranno introdotti dalla nuova legge urbanistica nazionale, sia delle norme previste dal D.lgs. 42/2004 (Codice dei Beni culturali e del paesaggio). Il testo unico per l'edilizia, sottoposto con esito positivo all'esame del Tavolo tematico, è stato approvato dal Consiglio regionale il 18 febbraio 2004 (LR 1/2004). E' invece in corso di definizione la disciplina regionale in materia di sanzioni, responsabilità, vigilanza e di sanatoria delle opere realizzate, con particolare riferimento alla disciplina nazionale in materia di condono edilizio. In attuazione della L.R. 1/2004 sono in corso di emanazione appositi atti di indirizzo relativi a: elaborati progettuali minimi necessari a corredo delle domande per i titoli abitativi, schema tipo delle dichiarazioni dei tecnici professionisti, schema tipo sull'esistenza e sulla qualità dei vincoli. E' inoltre in corso di costituzione un apposito gruppo di lavoro per la predisposizione degli atti relativi alla piena operatività del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), previsto dall'art. 11 di detta L.R. n. 1/2004.

Qualità urbana e centri storici

Il protocollo d'intesa prevede, con scadenza febbraio 2004, l'elaborazione di un documento di carattere generale con gli impegni di Regione, comuni e operatori privati e le misure di carattere finanziario e normativo. Nel giugno 2004 la Giunta Regionale ha adottato un documento di indirizzo sulle tematiche in oggetto da discutere nella seduta del 26/07/2004.

Valorizzazione del paesaggio

Il protocollo prevede entro l'anno 2004 l'attuazione di una "indagine sul paesaggio umbro" finalizzata all'adeguamento del PUT e degli PTCP. L'incarico per lo svolgimento della ricerca è stato affidato e sono state stipulate le convenzioni con i professionisti individuati. I lavori sono stati avviati e la consegna dei risultati dell'indagine è prevista per la fine del 2004 Nel giugno 2004 la Giunta Regionale ha adottato un documento di indirizzo sulle tematiche in oggetto da discutere nella seduta del 26/07/2004.

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Programma per la filiera integrata turismo ambiente cultura

In questo ambito è stata approvata la LR sul sistema museale e dei beni culturali. In attuazione della misura 3.2 del Docup Ob. 2, è stato elaborato il programma regionale con DGR 275 del 19/03/04 ed è stato definito il riparto finanziario tra le tre componenti in cui lo stesso è articolato: - Progetti speciali coerenti con le previsioni del PIAT riconducibili, fra l'altro, alle seguenti linee di intervento: sistema informativo e telematico regionale, linea di immagine coordinata per il materiale e le attività promo-pubblicitarie, comunicazione istituzionale a dimensione regionale (interventi a regia e diretta attuazione regionale); - Progetti tematici tra cui individuare, mediante avviso pubblico, progetti puntuali la cui realizzazione consentirà di completare le reti e i sistemi culturali e ambientali regionali; - Progetti integrati di filiera ambiente-cultura-turismo per i quali si procederà tramite la predisposizione di un bando multimisura. Sia il bando multimisura, per i Progetti integrati di filiera, che l'avviso pubblico, per i Progetti tematici, sono in fase di predisposizione.

Promozione integrata

La proposta di Programma attuativo, oggetto di concertazione del relativo tavolo tematico nelle sedute di gennaio e febbraio 2004, è stata approvata con DGR n. 689 del 3 giugno 2004.

Verifica dell'efficacia delle linee di intervento dei sistemi turistici locali

La legge regionale n. 29 del 19 novembre 2001 ha disciplinato, conformemente a quanto previsto dall’art. 5 della legge 29 marzo 2001, n.135 i sistemi turistici locali. Successivamente il Regolamento regionale n. 6 del 22.11.02, modificato dal Regolamento regionale n. 11 del 21.07.03, ha disciplinato le modalità e le procedure per il riconoscimento dei sistemi turistici locali. In Umbria si sono costituiti e sono stati riconosciuti dalla Giunta regionale otto sistemi turistici locali (STL Alto Chiascio, STL Media Valle del Tevere, STL Assisi, STL Perugino, STL Trasimeno, STL Territorio della Provincia di Terni, STL Alta Valle del Tevere, STL Valli e Monti dell'Umbria antica). La Giunta Regionale nel mese di dicembre 2003, previa acquisizione del parere positivo del Consiglio delle Autonomie locali, ha approvato i criteri per la ripartizione dei fondi, relativi alle annualità 2001-2002, da destinare al finanziamento dei progetti relativi al primo programma stralcio dei STL. Contestualmente sono state delineate le linee di indirizzo per la predisposizione degli stessi. Tali progetti, presentati dai predetti STL, verranno sottoposti all'attenzione della Giunta Regionale.

Disegno di legge regionale sullo spettacolo

E' stato elaborato il testo del d.d.l. riguardante la normativa regionale sullo spettacolo, è stato concertato nelle sedute di gennaio e febbraio 2004 del relativo tavolo tematico ed è all’esame del Consiglio regionale.

Valutazione dell'attuazione del Piano di sviluppo rurale

Per quanto riguarda il Piano di Sviluppo Rurale il Comitato di sorveglianza si è riunito a Perugia tra il 15 e il 19 di giugno 2004, per discutere dell’approvazione del rapporto di esecuzione 2003, del punto sullo stato generale di avanzamento, del rapporto di valutazione intermedia. E’ stato espresso un giudizio favorevole sia da parte dei soggetti cofinanziatori (Commissione UE e governo nazionale) sia da parte degli altri membri del Comitato di sorveglianza.

Rafforzamento degli elementi

La materia riguarda tra l’altro la definizione e la natura giuridica e fiscale dei soggetti che operano in agricoltura, ed è attualmente

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innovativi derivanti dalla legge di orientamento

oggetto di una corposa e complessa normazione da parte del governo nazionale

Promozione e valorizzazione delle risorse termali

Il "Progetto essere bene" è stato oggetto di una prima discussione del Tavolo tematico dell'11 dicembre 2003. E' in corso, da parte di Sviluppumbria, l'animazione territoriale per individuare i possibili soggetti interessati

Impegni delle altre Parti contraentiDi seguito si riportano gli stati di attuazione degli impegni delle Parti contraenti segnalati dalle stesse, distinti per ciascun soggetto.

Università degli Studi di PerugiaGli impegni ed i progetti che sono stati portati avanti risultano essere i seguenti.Progetto integrato “Colture autoctone e alternative”, nell’ambito della Programmazione integrata gestito da Sviluppumbria. Il progetto, che ha come soggetti proponenti le Comunità montane dell’Umbria, ha l’obiettivo di valutare la situazione del settore agricolo ed agroindustriale della nostra Regione e di proporre varie possibilità di sviluppo in ordine alle esigenze di riqualificazione e rinnovamento del settore dettate dai mutamenti degli scenari politici ed economici a livello europeo e mondiale. Alla Facoltà di Agraria è stato chiesto di definire le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi. Il lavoro della Facoltà verrà portato a termine entro il mese di luglio 2004.Progettazione generale per la “valorizzazione del patrimonio ambientale, storico, archeologico e turistico del territorio umbro” con termine all’asta del Tevere. Al momento attuale, la facoltà di Agraria ha evidenziato le problematiche che si ritengono importanti per il progetto e le competenze scientifiche che possono essere messe a disposizione dalla Facoltà.

Camera di Commercio di PerugiaRiguardo l’impegno mettere a disposizione risorse per 75.000 euro per sviluppare il progetto di identificazione e realizzazione di un marchio Umbria in raccordo con Sviluppumbria e a contribuire adeguatamente nei diversi anni, sulla base del progetto messo a punto, la Camera di commercio ha partecipato alla valorizzazione della risorsa “Umbria” con un finanziamento delle azioni relative di € 75.000 nel 2002. Ha messo a disposizione un finanziamento di € 150.000 nel 2002 e di € 100.000 nel 2003 per la Promozione integrata dell’Umbria da realizzare con Sviluppumbria anche mediante la creazione di strutture permanenti all’estero.Lo stanziamento complessivo per l’anno 2004 per azioni di marketing territoriale di € 160.000. Inoltre nel rispetto dell’impegno di collaborare in collegamento con l’Agenzia regionale del Turismo per la piena attuazione della legge regionale sul turismo, si impegna a finanziare, con risorse pari a 500.000 euro annui, progetti concordati con i rappresentanti delle imprese turistiche e a sostenere manifestazioni di elevata rilevanza nazionale ed internazionale. In particolare:

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- finanziamento Progetto Turismo mediante la realizzazione di progetti concordati con tutte le associazioni imprenditoriali della provincia per € 333.000 nel 2002, per € 350.000 nel 2003 e per € 320.000 nel 2004;

- partecipazione alla Borsa del Turismo e Borsa del Turismo sociale con un finanziamento nel 2002 di € 31.000, di € 18.000 nel 2003 e analogo stanziamento nel 2004;

- realizzazione progetto “Quality Hotels” per la valorizzazione delle strutture ricettive della provincia con un finanziamento di € 25.000 nel 2002 e di € 36.000 nel 2003. Riproposto nel 2004, in attesa di approvazione da parte del Fondo Perequativo Unioncamere;

- finanziamento “grandi eventi” ed eventi a carattere territoriale con un impegno nel 2002 di circa € 250.000 e un impegno di ulteriori € 250.000 nel 2003 (Eurochocolate, Umbria Jazz, Festival di Spoleto, Sagra Musicale Umbra , Perugia Classico, I Primi d’Italia, Giostra della Quintana, Manifestazione in onore di Pietro Vannucci, ecc.);

- Stanziamento nel 2004 per il sostegno ai grandi eventi nel territorio provinciale di € 300.000 circa.

Confindustria UmbriaIn materia di ambiente Confindustria Umbria ha aderito all’iniziativa promossa dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Umbria (ARPA) in collaborazione con la Regione dell’Umbria volta alla promozione del marchio di qualità ecologica Ecolabel alle imprese del settore turistico. Oltre all’incontro di presentazione svoltosi il 25 maggio 2004 presso l’Associazione degli Industriali di Perugia, Confindustria Umbria si è impegnata in una attività di sensibilizzazione e di informazione al fine di far percepire alle aziende associate le opportunità e la visibilità internazionale offerte dal percorso di certificazione Ecolabel.Il 21 maggio 2004 è stato realizzato un incontro informativo sulle opportunità offerte dagli incentivi regionali per investimenti ambientali, risparmio energetico e fonti rinnovabili derivanti dalla Misura 3.1 del Docup Ob. 2 2000-2006.

Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) e Confartigianato Umbria Realizzato dal centro studi “e.labora”, in collaborazione con strutture della

Confcommercio e delle organizzazioni dell’Agricoltura, un primo percorso di promozione dei borghi minori nel territorio del GAL della Media Valle del Tevere.

In corso di realizzazione, in collaborazione con le associazioni del Commercio e dell’Agricoltura, un’azione trasversale di marketing territoriale, in ambito Leader plus – Asse 2 – come cooperazione dei cinque GAL umbri.

Partecipazione, con le associazioni del Commercio, dell’Industria e dell’Agricoltura, al progetto “Turismo 2004”, cofinanziato dalla CCIAA di Perugia.

Confcommercio UmbriaIn seno al Piat e nell’ambito del Tavolo per il tessile istituito presso la Regione, è stato presentato un progetto per la creazione di un luogo fisico, definito “La Galleria”, in cui domanda (distribuzione commerciale) ed offerta (produttori di

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qualità medio-alta aventi capacità di soddisfare le richieste della distribuzione) di produzione tessile locale (maglieria di qualità medio/medio-alta) si incontrano previa definizione di un marchio commerciale e di campionari dedicati.Confcommercio ha attivamente contribuito, (costituendo un’apposita equipe tecnica), nella fase di sviluppo del Piat all’interno del Tavolo “Sistema Integrato Turismo Ambiente Cultura”, sia alle cosiddette azioni trasversali ovvero: qualità, sistema informativo regionale, promozione dei prodotti d’area, che rappresentano il vero valore aggiunto dell’intero progetto; sia nella raccolta, selezione e aggregazione di schede progetto delle imprese in stretta collaborazione con il Comune di Spoleto e Sviluppumbria. E’ stato costituito il Consorzio Regionale Operatori filiera Carni dell’Umbria (tra le prime esperienze in Italia), che ha come obiettivo prioritario quello di realizzare azioni concrete sul fronte della raccolta e smaltimento dei sottoprodotti della lavorazione delle carni.Confcommercio ha promosso e sviluppato con il coinvolgimento della Regione Umbria, di alcune associazioni di categoria e di tutti i gal dell’Umbria la definizione di un progetto trasversale (LEADER+ ASSE2) finalizzato a valorizzare le risorse del territorio in maniera integrata attraverso le produzioni tipiche, le eccellenze turistiche e la riqualificazione del sistema commerciale, promuovendo circuiti d’eccellenza, negozi del gusto ed azioni promozionali conseguenti. E’ stato organizzato un Convegno, presso la Camera di Commercio di Perugia, nel quale le argomentazioni prevalenti hanno riguardato i Sistemi Turistici Locali e la LR 29/01 ”Disciplina dell’Organizzazione Turistica Regionale”, incontro volto a dare contenuti in vista della Conferenza Regionale sul Turismo successivamente annullata per il cambio al vertice dell’Assessorato al Turismo Regionale.

Confesercenti UmbriaAll’interno del progetto “Mese della Qualità” della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Perugia, siamo attori nell’organizzazione di tre giornate seminariali. La prima con tema “La qualità della proposta come elemento primario delle agenzie di viaggio”. La seconda giornata seminariale avrà come tema “La qualità dell’accoglienza nei pubblici esercizi. Informazione e formazione sulle nuove norme antifumo”. La terza giornata avrà come tema “La qualità della comunicazione pubblica e cultura del territorio”.

Centrali Cooperative (Legacoop)Coop Centro Italia sta realizzando il proprio piano di sviluppo nel rispetto degli impegni presi in merito alla valorizzazione delle produzioni locali, alla difesa del potere di acquisto di soci e consumatori realizzando apposite iniziative e partecipando all’osservatorio regionale prezzi.Inoltre, oltre all’impegno profuso nella difesa della salute dei consumatori e dell’ambiente, ha lavorato ad estendere il processo di certificazione SA 8000 alla rete dei propri fornitori contribuendo all’innalzamento complessivo delle condizioni e della qualità del lavoro.

Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria (CIA)E’ stato realizzato il video “Umbria terra vera” con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio di prodotti tipici e di qualità, di cultura e di

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tradizioni, di bellezze naturali e paesaggistiche che qualificano il territorio della nostra regione.La CIA si è posta il problema della salvaguardia di queste risorse.In particolare la Cia ha svolto un’azione di sensibilizzazione degli agricoltori verso la problematica riferita alla risorsa idrica per scopi irrigui e al suo miglior utilizzo finalizzato al risparmio. Tale attività si è concentrata in particolare nell’area agricola circostante il Lago Trasimeno dove più marcata è l’emergenza idrica. La Cia ha lavorato in questa area per favorire l’adesione da parte degli agricoltori alle misure regionali volte alla riconversione delle colture da irrigue ad asciutte e degli impianti di irrigazione da tradizionali a goccia.Inoltre la Cia ha promosso un incontro di studio, che ha visto partecipe il mondo scientifico ai più alti livelli, sul tema delle modificazioni del clima e degli effetti sull’agricoltura della nostra regione con l’obiettivo di sensibilizzare operatori ed Istituzioni su una problematica che se non affrontata tempestivamente potrebbe provocare un notevole cambiamento della fisionomia naturalistico- paesaggistica della nostra regione.A seguito dell’ incontro studio è stato pubblicato a cura della Cia il volume “ L’agricoltura umbra di fronte ai cambiamenti climatici”. Tale pubblicazione sarà presentata nei prossimi giorni e diffusa ai più ampi livelli.

ColdirettiIn merito all’impegno di introdurre nella società il concetto di presenza diffusa dell’impresa agricola sul territorio e della sua funzione catalizzatrice dello sviluppo sostenibile, Coldiretti ha portato avanti le seguenti iniziative:1. Azioni di coinvolgimento del mondo della scuola sui temi della

a. educazione alimentare: il percorso produttivo dei cibi (dal campo alla tavola), organizzazione di visite guidate presso aziende agricole (Scuole di Castiglione del Lago, Castel del Piano, Pila);

b. educazione ambientale: visite guidate ad aziende biologiche (Progetto Gal Alta Umbria, visita alla azienda biodinamica di Gubbio) con le scuole di Gubbio e Gualdo Tadino;

2. Realizzazione di un format di comunicazione attraverso un’esperienza ludico-educativa (Agrilandia) sulla conoscenza dell’agricoltura, dei cibi, dell’ambiente rurale, rivolto ai bambini, ragazzi ed alle famiglie. Il modello è stato sperimentato in occasione della manifestazione Tipico e DOP Art a Todi ed ha avuto un grandissimo apprezzamento dai partecipanti per i contenuti e la formula utilizzata.

3. Partecipazione a manifestazioni di vari soggetti sociali (associazioni sportive, pro-loco, ecc) presenti sul territorio per presentare al grande pubblico le peculiarità ed i prodotti dell’agricoltura umbra ed educare attraverso educationals e degustazioni guidate ad apprezzare la qualità dei prodotti alimentari di origine umbra.

Con riferimento all’impegno di cui sopra, Coldiretti si è fatta inoltre promotrice, in particolare, di un’azione volta a sensibilizzare gli imprenditori del comprensorio del lago Trasimeno, e non solo, circa una riduzione degli attingimenti per tutelare la risorsa idrica e valorizzare il paesaggio, attraverso sia una politica volta a riconvertire alcune colture più idroesigenti, sia il mantenimento degli impegni già assunti lo scorso anno relativi alla rinuncia degli attingimenti dal lago, sia infine l’introduzione di tecniche di irrigazione a minore impatto ambientale.

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Inoltre, Coldiretti sta collaborando con l’Arpa nella attuazione del progetto “Life sull’area di Petrignano” per il contenimento della diffusione dei nitrati. Con riferimento all’impegno di svolgere azioni per superare del concetto della produzione quantitativa quale unico scopo dell’impresa agricola, Coldiretti ha avviato un monitoraggio delle imprese agricole umbre che già effettuano o hanno intenzione di avviare la vendita diretta delle proprie produzioni di qualità direttamente ai consumatori, sia nella propria azienda che in specifici spazi commerciali riservati ai produttori agricoli della nostra regione. Sono state oggetto di indagine statistica oltre 300 aziende ed è stato avviato un progetto di vendita diretta di ortaggi freschi da parte dei produttori presso un sito privato in località San Sisto che sta ottenendo un notevole successo da parte dei consumatori sia per la qualità dei prodotti che per i prezzi molto contenuti rispetto al mercato. Al fine di promuovere il ruolo dell’impresa agricola multifunzionale per valorizzare e tutelare la risorsa umbra, Coldiretti si è impegnata a promuovere un disegno di legge attuativo delle potenzialità insite nella legge di orientamento, anche con lo scopo di valorizzare la presenza dell’agricoltura nelle zone particolarmente marginali e svantaggiate della Regione.

Confagricoltura UmbriaSono state attivate azioni di sensibilizzazione e servizi rivolti alle aziende nel settore delle certificazioni di processo, di prodotto e ambientali. Questo andando oltre quelli che sono gli obblighi previsti dalle normative vigenti. Si sta lavorando per diffondere la cultura della certificazione con la convinzione che possa essere un ulteriore strumento per la valorizzazione delle produzioni e dei territori della nostra Regione. Si sono tenute, negli ultimi 12 mesi, circa 40 riunioni su tutto il territorio regionale per illustrare l’attuazione del PSR, affrontarne i vincoli e le opportunità. Confagricoltura ha così raggiunto una conoscenza adeguata delle problematiche delle aziende agricole e dei territori, da mettere a disposizione della Regione nella fase di adeguamento, strutturale e finanziario, del Piano di Sviluppo Rurale.

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Azione strategica: Riqualificazione e sostenibilità del sistema di welfare, tutela del diritto alla salute e promozione dei diritti di cittadinanzaImpegni della Regione Umbria

A due anni dalla sottoscrizione del Patto per lo sviluppo e del Protocollo di concertazione, diversi impegni previsti in questi documenti sono stati in tutto o in parte realizzati.Inoltre con i Protocolli d’intesa, sottoscritti nel dicembre 2003 per ciascun Tavolo tematico, gli impegni fondamentali di parte regionale sono stati aggiornati e, in taluni casi, modificati.Per tale motivo di seguito si distinguono le realizzazioni della Regione Umbria dallo stato di attuazione del protocollo d’intesa.Con le prime vengono descritti gli impegni regionali portati a compimento, nonché le più significative realizzazioni riferite agli obiettivi strategici dell’Azione.Con il secondo si descrive invece lo” stato dell’arte” delle priorità indicate nel Protocollo d’intesa e che costituiscono le priorità regionali per la fine della legislatura condivise con le parti contraenti.In taluni casi, trattandosi di impegni “in divenire” il contenuto della parte realizzazioni contiene dei punti di contatto con le descrizioni dello stato di attuazione del protocollo d’intesa, alle quali parti si rimanda nel testo.

Realizzazioni

Protezione della salutePer quanto riguarda l’impegno relativo all’approvazione del nuovo Piano Sanitario regionale (Un Patto per la salute, l’innovazione e la sostenibilità) il PSR 2003-2005 è stato approvato con la DCR 314 del 23 luglio 2003. Con l’approvazione di questo documento viene definito il quadro programmatico di riferimento che guida l’operatività del sistema sanitario regionale. Con le sue scelte in esso contenute, in materia di razionalizzazione della rete ospedaliera, di potenziamento e riqualificazione dei servizi territoriali e di prevenzione, in materia di governo della spesa farmaceutica, la regione continua ad essere tra le pochissime con un sostanziale equilibrio finanziario del sistema sanitario regionale senza avere introdotto ticket e/o aumentato il carico fiscale, potenziando altresì il livello dei servizi.

In materia di ammodernamento e razionalizzazione della rete ospedaliera a maggio 2004 l’Autorità per i Lavori pubblici ha sbloccato la procedura relativa alla costruzione dell’Ospedale Gubbio-Gualdo Tadino. Il positivo esito della verifica attivata da parte dell’Autorità, riguardo alla procedura di compravendita di cosa futura scelta dall’Inail consente all’Istituto di dare il definitivo avvio alla realizzazione dell’opera, che rappresenta un

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obiettivo fondamentale del Piano Sanitario regionale (vedere attuazione protocollo d’intesa).

Il 24 marzo 2004 Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi e Azienda Ospedaliera di Perugia hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che individua le linee guida per la riconversione e valorizzazione del complesso edilizio di Monteluce di Perugia. La Regione Umbria si è impegnata a garantire adeguate risorse per la positiva e massima qualificazione del Polo Unico Ospedaliero di Perugia, il cui completamento è previsto per il 2006, e nel sostenere i progetti di alta qualificazione del sistema sanitario regionale a tale progetto connessi. L’Azienda Ospedaliera di Perugia in virtù delle sue competenze è il soggetto impegnato operativamente per l’attivazione del Polo Unico ospedaliero. L’Università degli Studi, protagonista fondamentale del sistema sanitario, si dichiara compartecipe di tali obiettivi di qualificazione del sistema sanitario regionale in quanto strategici e funzionali allo sviluppo ed alla qualificazione dell’attività di ricerca e didattica ed è impegnata per la coerente riorganizzazione della Facoltà di medicina.Il protocollo esprime la volontà delle parti di realizzare l’obiettivo di riconversione e valorizzazione del complesso di Monteluce mediante un programma di trasformazione urbana da porre in essere nel rispetto della vigente programmazione urbanistica, con la costituzione di un Fondo di investimento immobiliare di tipo chiuso.L’intero programma di riconversione e valorizzazione di Monteluce, e la conseguente operazione di realizzazione, sarà coordinato dalla Regione Umbria, fermo restando l’impegno di tutte le parti ad assumere ogni decisione in accordo tra di esse.La Giunta regionale, in quanto ente coordinatore e su mandato dei soggetti sottoscrittori, ha già proceduto alla individuazione dell’operatore finanziario cui demandare l’incarico di coordinare le operazioni di collocamento delle quote del fondo e dei servizi connessi.

E' stata promulgata una apposita Legge Regionale n. 7 del 26 maggio 2004 avente per oggetto Disposizioni in materia di finanziamento degli investimenti del Servizio Sanitario Regionale in cui appunto vengono disciplinate le modalità ed i termini per la valorizzazione del patrimonio delle Aziende Sanitarie Regionali non avente più fini istituzionali (vedi attuazione protocollo d’intesa).

Un importante risultato è stato conseguito nell’utilizzo dei ricoveri in day hospital, da sempre considerati come un indice particolarmente significativo per valutare l’efficacia del governo del sistema sanitario.Nella classifica del quotidiano economico Sole 24 ore, relativa all’indice di incremento dei ricoveri in regime di day-hospital, l’Umbria risulta nel 2001 al primo posto tra le regioni italiane (più 10,5 punti percentuali sul 2000), e gli interventi in day hospital raggiungono il 47,3% del totale dei ricoveri, a fronte di una media nazionale che è del 33,6%. E nella graduatoria assoluta dei ricoveri in day hospital l’Umbria è preceduta solo dall’Emilia Romagna, che è in testa all’elenco con il 51,1%.

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Per quanto riguarda il tema del potenziamento e qualificazione dei servizi territoriali e di prevenzione, secondo quanto previsto anche dal Piano Sanitario Regionale 2003-2005, è stato approvato, con Delibera della Giunta Regionale n. 511 del 23 aprile 2003, e sottoscritto dalla Regione e dai Sindacati Pensionati Confederali il Patto per la salute degli anziani. Esso ha avviato un programma di lavoro specifico, condiviso, concertato e partecipato sulle politiche per la salute degli anziani tra la Regione dell’Umbria e i Sindacati Pensionati Confederali, ravvisando in queste organizzazioni sociali una rappresentanza particolarmente qualificata ed ampia nella promozione della salute e nel miglioramento dell’assistenza socio-sanitaria. L’obiettivo finale del patto è la costruzione di una relazione dinamica fra le parti contraenti, con programmi e capacità di intervento che superino il mero momento della negoziazione delle risorse. (Vedere anche attuazione del protocollo d’intesa).

In materia di integrazione socio-sanitaria, la Giunta regionale ha approvato il 12 maggio 2004 un documento di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni sociali e sanitarie che aggiorna modelli organizzativi, modalità e strategie operative alle ultime disposizioni legislative in materia di integrazione tra le due tipologie di intervento. Il documento, elaborato da esperti e tecnici del sociale e della sanità della Regione, riuniti in gruppi di lavoro, integrato con il Tavolo tecnico dei Comuni. Per lo stato di attuazione dell’iter amministrativo vedere la parte relativa all’attuazione dei protocolli d’intesa.

In materia di governo clinico la Giunta regionale il 7 aprile approvato un primo pacchetto di provvedimenti a supporto del governo clinico.In particolare sono stati attivati:

- l’Osservatorio regionale sull’appropriatezza prescrittivi (presso la Direzione regionale sanità e servizi sociali) che riunisce in un unico tavolo medici di medicina generale, medici ospedalieri (Direttori dei dipartimenti di medicina di Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere), Direttori sanitari ed esperti nel settore farmaceutico, con il compito di ottimizzare le prescrizioni di farmaci ai cittadini e di favorire la collaborazione tra medici di base e medici ospedalieri;

- il Centro regionale per la promozione dell’efficacia dell’appropriatezza in ambito clinico (presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia) che opererà su indicazione dell’Osservatorio di cui sopra nella produzione di linee-guida e di studi di farmacoepidemiologia;

- il Centro per la gestione del rischio clinico (presso l’Azienda sanitaria n.1 di Città di Castello) che opererà come centro regionale di riferimento per i problemi legati alla sicurezza delle attività assistenziali, puntando alla “riduzione degli errori in sanità”;

- il Centro per la continuità assistenziale tra territorio ed ospedale che opererà (presso l’Azienda Ospedaliera di Terni) in stretto coordinamento con il Distretto sanitario della Asl Conca Ternana con la finalità di definire e mettere a regime i relativi percorsi assistenziali integrati.

Questo primo pacchetto di misure, cui faranno seguito altre assegnazioni di responsabilità alle restanti Aziende Sanitarie rappresenta uno sviluppo concreto di quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale e va nella direzione di supportare, specializzandole, le attività delle Aziende Sanitarie Locali che sono responsabili della qualificazione della domanda assistenziale e quelle delle

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Aziende dei presidi ospedalieri cui compete, a loro volta, la qualificazione dell’offerta assistenziale. Queste decisioni si affiancano alla creazione sul territorio delle equipes dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e della continuità assistenziale e alla ridefinizione dei dipartimenti in funzione del governo clinico al livello ospedaliero (vedere anche attuazione dei protocolli d’intesa).

In materia di sicurezza e prevenzione, nell’ambito di un progetto presentato all’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, relativo a analisi e le cause degli infortuni e malattie professionali dei lavoratori nei cantieri stradali ed autostradali, la Giunta ha approvato, il 5 marzo 2004, per un importo complessivo di 53 mila euro, due convenzioni con la società senza fini di lucro Quasco e con il Dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Università degli Studi di Perugia. Fra i compiti dell’Università di Perugia quelli di effettuare il monitoraggio biologico su un massimo di 30 lavoratori addetti ai cantieri stradali in relazione alle esposizione ad “ipa” e benzene derivanti da traffico veicolare.

In materia di sicurezza sanitaria ed alimentare la Giunta regionale, nel marzo 2004, ha approvato due provvedimenti al riguardo. In particolare, il primo atto è relativo alle Linee di indirizzo vincolanti per la raccolta, lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento della fauna selvatica. Il secondo atto riguarda invece il Piano residui negli animali ed in alcuni prodotti di origine animale per il 2004, con relativa ripartizione dei campionamenti tra le Asl dell’Umbria. Il provvedimento, che rientra nel programma triennale regionale per la sicurezza alimentare, prevede controlli sulle le principali carni animali (bovini, suini, ovini, cavalli, pollame, conigli) pesce e prodotti di acquicoltura, latte di mucca, pecora, capra e bufala, selvaggina da voliera, uova, miele e selvaggina cacciata, ed è rivolto all’individuazione di sostanze anabolizzanti o comunque non autorizzate, di medicinali veterinari e agenti contaminanti ambientali. Rispetto al 2003 e sulla scorta di quell’esperienza, lo spettro dei controlli sarà accresciuto e la ricerca sarà estesa ad altre sostanze chimiche.

Protezione socialePer quanto riguarda l’impegno relativo a “sviluppare le funzioni dell’associazionismo, del volontariato e della cooperazione sociale, anche in base alla nuova riforma dell’impresa sociale, valorizzando le capacità di intervento sociale e territoriale del Terzo Settore”, nella seduta del 7 luglio 2004 è stato approvato dalla Giunta regionale il disegno di legge in materia di associazionismo.Nel testo, che è stato approvato dal Consiglio delle autonomie locali e dal Tavolo del welfare del Patto per lo sviluppo, vengono fissati i criteri per il riconoscimento e l’incentivazione delle attività delle associazioni di promozione sociale, definiti i rapporti con le istituzioni pubbliche, e disciplinata la programmazione regionale delle attività di promozione sociale, che sarà attuata assicurando la partecipazione delle associazioni. Il testo è attualmente all’esame del Consiglio regionale (vedere attuazione del protocollo d’intesa).

Per quanto riguarda la revisione della LR 12/93 sulla cooperazione sociale e della LR 15/94 sulle organizzazioni di volontariato sono stati attivati i

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gruppi di lavoro che hanno elaborato una prima bozza di atti legislativi.

Per quanto riguarda l’attuazione degli impegni relativi a tale politica si può fare riferimento all’attuazione del protocollo d’intesa del Tavolo del Welfare – Sociale.

ImmigrazionePer quanto riguarda l’impegno relativo a “convocare periodicamente il Tavolo unico regionale di coordinamento sulla immigrazione” tale organo (di cui fanno parte, oltre alla Regione, anche rappresentanti del Ministero del Lavoro, delle Istituzioni Locali, delle Organizzazioni Produttive, delle Organizzazioni Sindacali) insediato il 5/4/2002, è stato convocato periodicamente nel corso dell’anno.Il Tavolo, istituito in concomitanza con la stipula di due Accordi di Programma con il Ministero del Lavoro le cui risorse sono in corso di piena utilizzazione, si occupai dei provvedimenti attuativi dei suddetti accordi e dei fabbisogni umbri, qualitativi e quantitativi, di lavoratori, delle capacità di accoglienza dei territori.

Per quanto riguarda l’impegno relativo a “utilizzare pienamente le risorse finalizzate recate dalla L.R.n.18/90 :”Interventi a favore degli immigrati extracomunitari” , dal fondo politiche migratorie (ex art.45 D.Lgs.n.286/98.Testo Unico sull’immigrazione) e dall’Accordo di Programma tra la Regione Umbria ed il Ministero del Lavoro firmato in data 20/12/2001” è in corso l’utilizzo delle risorse della L.R.n.18/90 e del Fondo nazionale per le politiche migratorie ex art.45 del D.Lgs.n.286/98.Con D.G.R. n.1291 del 10/09/2003 è stato approvato il Programma annuale 2003 degli interventi in materia di immigrazione ai sensi della L.R.n.18/90. Tale Programma prevede il finanziamento di 73 progetti, alcuni realizzati dalla Regione in collaborazione con altri soggetti, altri presentati da enti locali, organismi ed associazioni pubbliche e private, finalizzati a favorire l'integrazione dei cittadini stranieri con la società regionale. Fra le tipologie di intervento finanziate dalla Regione, per un importo complessivo di 438 mila 988 euro, le attività di educazione interculturale, la tutela del patrimonio culturale d'origine, l'informazione, ricerca e documentazione sull'immigrazione, iniziative sociali, culturali e ricreative e riguardanti il diritto alla salute e l'assistenza sociale. Una parte consistente delle risorse è stata destinata all'assistenza di studenti provenienti da paesi extracomunitari, bisognosi e meritevoli, anche in considerazione della particolare vocazione dell'Umbria ed alle proposte avanzate dalle scuole, secondo una metodologia di ripartizione dei finanziamenti che garantisce, comunque, il sostegno economico ad un numero ampio e rappresentativo di soggetti sociali ed istituzionali.

Inoltre, dopo il parere favorevole espresso dalla III° Commissione Consiliare permanente, sono in corso di approvazione da parte del Consiglio regionale il nuovo Programma regionale Triennale 2003/2005 ed il Quinto programma regionale ai sensi dell’art.45 del D.Lgs.n.286/98.

Il 3 giugno 2004 la Regione Umbria e la Questura di Perugia hanno firmato un Protocollo d’intesa al fine di favorire il processo di integrazione dei cittadini stranieri attraverso iniziative di formazione e informazione sulle problematiche della società multietnica.

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Il coinvolgimento nel progetto della Questura di Perugia è giustificato dal grande rilievo e dall’attualità degli obiettivi del progetto, che coincidono con quelli dell’Amministrazione della Pubblica sicurezza di garantire a tutti i cittadini, ed anche a quelli stranieri come in questo caso, una approfondita conoscenza dei propri diritti e doveri.

Il Piano Sanitario Regionale 2003-2005 conferma la propria politica socio-sanitaria volta a tutelare il diritto alla salute di tutti gli immigrati, nella convinzione che la garanzia dell’accesso al sistema di cure del SSR a tutti coloro che in Umbria vivono e lavorano, costituisca un dovere sul piano etico e un riconoscimento concreto di dignità a tutti gli esseri umani. Le osservazioni condotte nel triennio precedente hanno permesso di evidenziare che gran parte delle patologie sono simili e sovrapponibili a quelle delle popolazioni autoctone, mentre condizioni di vita, lavorative, alimentari ed abitative inadeguate concorrono a determinare:

- lo sviluppo di patologie infettive quali: tubercolosi, malattie sessualmente trasmesse (HIV), parassitosi (scabbia, pediculosi), alcolismo e problemi odontoiatrici;

- una patologia infortunistica legata al luogo di lavoro che comporta numerosi accessi al Pronto Soccorso;

- difficoltà di inserimento nel nuovo contesto socio culturale. In particolare, in ambito scolastico emergono notevoli difficoltà di tipo relazionale da parte dei bambini immigrati, mentre negli adolescenti è particolarmente sentita l’esigenza di avere un sostegno nelle fasi di sviluppo della maturità sessuale.

Politica per la casaPer quanto riguarda l’impegno relativo a “elaborare e approvare una legge di riforma organica dell’edilizia residenziale pubblica che ridefinisca obiettivi, regole e strumenti di gestione della edilizia residenziale pubblica, nonchè il ruolo dei soggetti attuatori pubblici e privati” il Consiglio regionale ha approvato la legge di riordino in materia di edilizia residenziale pubblica n. 23 il 28/11/2003.La nuova legge regionale ridisegna il quadro delle politiche abitative dell’Umbria con l’obiettivo di soddisfare i bisogni delle famiglie meno abbienti e di particolari categorie sociali (fra le quali anziani, handicappati, giovani e cittadini extracomunitari). La legge prevede l’elaborazione del Piano triennale dell’edilizia residenziale pubblica, nel quale verranno definiti gli obiettivi generali in cui si articolerà la politica abitativa nel triennio, verrà stabilita la ripartizione dei finanziamenti, fissata l’entità dei contributi, previste premialità in favore di quelle amministrazioni locali che si impegnano, con proprie risorse o con la riduzione dell’ICI, a raggiungere gli obiettivi prefissati, il tutto tenendo conto della necessità di recuperare prioritariamente il patrimonio edilizio esistente. La legge prevede inoltre l’adozione di vari Regolamenti; quello relativo alla valutazione dell’efficacia ed efficienza degli interventi, alle modalità e tempi per la presentazione del fabbisogno abitativo da parte dei Comuni, ai criteri e modalità di accesso al fondo di rotazione per l’acquisto di aree da parte dei Comuni, alle modalità di calcolo del reddito, ai requisiti di accreditamento degli operatori privati ed alla prescrizioni per l’adeguamento degli alloggi abitati da anziani.

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Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematicoPriorità 2004 Protocollo

d'intesa Sociale sottoscritto il 10 dicembre 2003

Stato di attuazione

Raggiungere l’equilibrio finanziario senza l’apposizione di imposte e/o ticket

Il Tavolo di Monitoraggio, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, si è riunito in data 30/10/03 ed ha valutato positivamente l’andamento gestionale del 2002 e la validità delle ulteriori misure di razionalizzazione della spesa adottate nel 2003, ammettendo pertanto la Regione dell’Umbria all’incremento di finanziamento della spesa sanitaria per l’esercizio 2002 secondo le procedure previste dall’Accordo dell’8 agosto 2001. La regione dell'Umbria non ha almeno fino all'anno 2002 problemi di sostenibilità finanziaria del proprio sistema di welfare. Tale risultato è stato raggiunto senza gravare sui cittadini mediante ticket/imposizione tariffaria.

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Valorizzazione ed utilizzo del patrimonio delle Aziende estraneo al perseguimento dei fini istituzionali (ospedali dimessi e altri beni)

I trasferimenti di beni, mobili ed immobili, con vincolo di destinazione sanitaria dal patrimonio dei Comuni e delle Province a quello delle Aziende Sanitarie Locali - secondo quanto disposto dall'art. 5, del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni - si avviano ormai alla fase conclusiva anche se, per carenza di alcuni elementi essenziali che non hanno consentito l'emissione dei singoli provvedimenti regionali di trasferimento, è stato necessario procedere per stralci funzionali alle esigenze che man mano sono state evidenziate come inderogabili e per le quali si era in presenza dei dati occorrenti. Lo scioglimento di alcune riserve inerenti l'uso di una parte dei beni immobili vincolati dalla destinazione sanitaria, in assenza della preventiva autorizzazione regionale, è propedeutica al completamento delle devoluzioni e delle trascrizioni dei relativi atti presso le competenti Conservatorie dei RR.II. Prosegue l'attività di verifica del corretto uso delle somme ricavate dai trasferimenti a terzi di diritti reali dei beni gravati da vincolo di destinazione sanitaria, nonché della adeguatezza delle operazioni patrimoniali proposte in funzione agli scopi da perseguire, in applicazione di quanto previsto dall'art. 5, comma 5, del D.Lgs. 19 giugno 1999, n. 229. Inoltre, con l'entrata in vigore della L.R. 14 maggio 2003, n. 9 - ad integrazione e modifica della L.R. 18 aprile 1997, n. 14 - inerente, tra l'altro, l'amministrazione e l'uso del patrimonio in oggetto al fine della sua conservazione e valorizzazione, le Aziende Sanitarie Regionali si accingono ad ultimare la redazione del Piano Triennale del patrimonio che dovrà essere trasmesso alla Giunta Regionale per le eventuali osservazioni prima della definitiva approvazione da parte dell'organo aziendale competente.E' stata promulgata una apposita Legge Regionale n. 7 del 26 maggio 2004 pubblicata sul B.U.R.U. del 09/06/2004 avente per oggetto "Disposizioni in materia di finanziamento degli investimenti del Servizio Sanitario Regionale" in cui appunto vengono disciplinate le modalità ed i termini per la valorizzazione del patrimonio delle Aziende Sanitarie Regionali non avente più fini istituzionali.

Rafforzamento del ciclo di programmazione delle Aziende Sanitarie (approvazione PAL – Atto Aziendale – Bilancio Pluriennale)

Negli obiettivi assegnati ai Direttori Generali per il 2004 si prevede la presentazione e approvazione sia dell'atto aziendale che del P.A.L. Per l'atto aziendale il PSR 2003-2005 contiene le Linee Guida di riferimento, per i PAL è stata approvata una DGR sulla metodologia di redazione (DGR 1373/03). Sono stati preadottati da tutte le sei Aziende gli atti aziendali, cinque dei quali sono stati ritenuti, con alcune osservazioni, congruenti con le indicazioni della programmazione regionale e sono in via di approvazione. Per i PAL si prevede la loro trasmissione in Regione entro il primo settembre per le valutazioni previste dalla Legge 3/28 e successive integrazioni. In merito al Bilancio pluriennale attualmente l'ASL n. 2 lo ha presentato per iscritto alla Regione, le altre aziende sanitarie non hanno ancora inviato gli atti.

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Coinvolgimento e responsabilizzazione dei Comuni per le attività di integrazione socio-sanitaria, di gestione dei servizi territoriali e di prevenzione rafforzando il ruolo programmatico della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria

La Conferenza Permanente per la Programmazione Sanitaria e Socio-Sanitaria è stata investita dell'esame della bozza di atto di indirizzo in materia di integrazione socio-sanitaria ed ha costituito un tavolo tecnico formato dai Dirigenti del settore Servizi Sociali dei Comuni di Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Gubbio, Magione e Acquasparta, dai promotori sociali dei relativi ambiti e coordinato dalla Responsabile della Sezione "Programmazione Sociale" della Regione dell'Umbria. Il Tavolo Tecnico ha esaminato la bozza apportandovi alcune modifiche ed elaborando un documento che è stato allegato alla presa d'atto della Giunta Regionale avvenuta con DGR n. 548/2004, in cui si specificano il punto di vista degli Enti Locali e le proposte alla Giunta Regionale.

Ulteriore confronto con le Associazioni Sindacali di categoria prima di avviare l’iter degli atti necessari e delle proposte di legge in materia di sanità (procedure d’acquisto e costituzione di nuovi strumenti associati) volti al contenimento e alla qualificazione della spesa sanitaria

Predisposizione Disegno di Legge: "Istituzione Consorzio per la gestione integrata di funzioni tecnico-amministrative", preadottato con DGR 1483 del 16/10/2003. E' stato discusso al Tavolo Tematico Riforma della Pubblica Amministrazione, il 10 dicembre 2003, successivamente sono stati svolti confronti sindacali nel corso dei quali è stato richiesto un approfondimento al fine di valutare l'impatto prevedibile che può essere provocato dall'affidamento delle attività tecnico-amministrative al Consorzio, sia in ordine alle economie conseguibili, sia per quanto riguarda le esigenze di riqualificazione del personale addetto alle attività destinate ad essere trasferite. Tali approfondimenti sono tutt'ora in corso. Predisposizione Disegno di Legge: "Disposizioni per il contenimento e la razionalizzazione della spesa sanitaria e modificazioni ed integrazioni LL.RR. 51/1995 e 29/2000", preadottato DGR 1482 del 16/10/2003. E' stato discusso al Tavolo Tematico Riforma della Pubblica Amministrazione il 10 dicembre 2003. L'esito dei confronti sindacali è risultato positivo, ma, nella considerazione che tale disegno di legge è di supporto anche alla attività contrattuale svolta dal Consorzio, si ritiene opportuno unificare il successivo iter della legge a quello istitutivo del Consorzio.

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Individuazione degli strumenti, anche legislativi, per garantire le risorse di personale e per la formazione tali da salvaguardare la qualità e i livelli dei servizi

La Giunta regionale ha preadottato un disegno di legge in attuazione dell'art. 34 della Legge finanziaria 2003 e l'art. 3 della legge finanziaria per l'anno 2004, che recano specifiche norme di dettaglio in materia d'ordinamento ed organizzazione amministrativa degli enti del SSN, con il quale si fissano criteri e limiti che le Aziende sanitarie regionali devono osservare nella determinazione delle dotazioni organiche nonché vincoli in materia di copertura dei posti. In considerazione del fatto che le suddette norme di dettaglio entrano in conflitto con il potere legislativo riservato alle Regioni nella materia trattata, si è ritenuto di adottare un disegno di legge , in analogia all'orientamento espresso da altre Regioni, con il consenso delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria, che oltre ad individuare le finalità, l'ambito di applicazione e la vigenza (2003 - 2005) delle disposizioni, fissa le regole a cui le Aziende sanitarie regionali si dovranno uniformare per l'anno 2004 e seguenti, nella definizione delle dotazioni organiche, nelle assunzioni e nelle attività di formazione del personale che sono finalizzate a garantire la qualità dei livelli assistenziali. In particolare la copertura delle carenze organiche potrà avvenire sulla base di piani strategici annuali di reclutamento approvati dalla Giunta regionale nei limiti dei tetti di spesa fissati annualmente dalla stessa.

Potenziamento degli strumenti di monitoraggio delle attività e dei costi di produzione dell’assistenza territoriale e ospedaliera

Sono stati introdotti e/o perfezionati numerosi strumenti di monitoraggio delle attività e dei costi di produzione dell'assistenza territoriale e ospedaliera sia ai fini del contenimento della spesa che in termini di appropriatezza (sperimentazione del sistema R.U.G., per il settore dell'integrazione socio-sanitaria, sistema di rilevazione dei costi sostenuti dai laboratori analisi delle strutture pubbliche della Regione, per il settore dell'assistenza specialistica; per quanto riguarda l'attività ospedaliera è stato costruito apposito sistema di rilevazione dei costi delle prestazioni ospedaliere). E' stato altresì messo a regime un sistema di rilevazione dei costi e delle attività per Livelli Essenziali di Assistenza. E' stato altresì ampliato il paniere dell'Osservatorio dei prezzi per beni e servizi, che si configura come uno strumento informativo della spesa sanitaria, sia in termini di prezzi, di volumi di acquisto che di conoscenza del mercato dei fornitori.

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Ridefinire l’organizzazione aziendale in funzione del governo clinico

Un primo livello di misure “fondamentali” sono contenute nell'atto aziendale, dove si è provveduto:- ad omogeneizzare nelle aziende la presenza ed i ruoli dei livelli di autogoverno dei medici (equipe territoriale e dipartimento, distinguendoli dai livelli gestionali: distretto e presidio ospedaliero);- a sancire il ruolo del direttore sanitario quale responsabile aziendale; - ad attivare il Collegio di direzione quale luogo di confronto e integrazione delle politiche aziendali con le diverse professionalità.Un secondo livello di misure riguardano le azioni a supporto delle equipe territoriali (istituite per i medici, i pediatri e la continuità assistenziale) ed i dipartimenti. Per quanto riguarda le equipe sono stati analizzati i fattori situazionali di questo livello organizzativo e varate misure per un loro ruolo crescente: - nella qualificazione della domanda; - nell'integrazione con gli altri servizi territoriali, ridefinendo in funzione della loro attivazione le caratteristiche organizzative e funzionali dei dipartimenti territoriali. A tale riguardo è in corso una indagine ad hoc sul loro funzionamento effettivo e sui problemi organizzativi che si pongono per fare del dipartimento il principale livello di responsabilità per la qualificazione dell'offerta e la continuità assistenziale.Un terzo livello di misure, descritto ampiamente nella parte relativa alle Realizzazioni, riguarda la attivazione di centri interaziendali a supporto del governo clinico, dove tutte le direzioni sanitarie saranno responsabilizzate nella funzione di capofila per quanto riguarda aree di miglioramento della qualità: al momento sono stati attivati i centri per l'appropriatezza presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, il rischio clinico presso la ASL 1 e la continuità assistenziale presso l’Azienda Ospedaliera di Terni e la ASL 4, oltre all'Osservatorio per l'appropriatezza prescrittiva, attivo a livello regionale.Un quarto livello di misure riguarda le iniziative formative prese a favore di direttori sanitari e di distretto cui seguiranno quelle a favore dei coordinatori di equipe e dei centri salute e, quindi, quelle per i Direttori di dipartimento.Un quinto livello riguarda la approvazione di ulteriori linee di indirizzo per la declinazione del governo clinico in specifiche aree assistenziali (oncologia, materno infantile) mentre sono in via di definizione le Linee di indirizzo che riguardano la salute mentale, le dipendenze, l'età evolutiva e la medicina integrata, prevedendone il completamento per settembre.

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Governare la spesa farmaceutica

L'Umbria continua a raccogliere buoni risultati nel settore (il primo quadrimestre 2004 ha visto un incremento rispetto allo stesso periodo del 2003 pari al 3,8% contro una media nazionale superiore al 10%, con un netto scostamento dalle percentuali rilevate nelle regioni che pure hanno introdotto forti ticket sulla farmaceutica), dovuti, sul fronte dell'offerta alla capillare rete di distribuzione diretta, alla limitazione delle prescrizioni ad un numero di confezioni non superiore a quello necessario per un mese di terapia (misura antispreco che comporta un aumento del numero di ricette); sul fronte della qualificazione della domanda si è lavorato sull'aumento dell'appropriatezza prescrittiva da parte dei medici di medicina generale (mmg), cui vengono forniti report mensili, coinvolgendoli in continui confronti a livello di equipe territoriale.Analisi farmacoepidemiologiche vengono svolte dall'ISS (farmaceutica convenzionata per distretto, mmg ed equipe territoriale e prima analisi dei consumi ospedalieri dei farmaci), dall'OERU (utilizzazione coxib), mentre l'Osservatorio sull'appropriatezza prescrittiva attivo a livello regionale pone a confronto mmg, specialisti e ospedalieri oltre a monitorare le modalità di informazione scientifica da parte delle aziende farmaceutiche e predisporre materiali informativi da parte del SSR. Sono inoltre allo studio ticket sulla inappropriatezza per definite classi di farmaci (coxib) al fine di contenere la spinta imposta dalle aziende farmaceutiche in Umbria tramite miniconvegni (50 nel primo quadrimestre 2004 con un investimento di 750.000 Euro; 0,9 Euro pro capite in Umbria contro 0,69 in Italia).

Riorganizzazione dell’attività degli ospedali per ottenere la massima appropriatezza nel ricorso alla degenza ospedaliera (riorganizzazione chirurgie medicine – massima attivazione day hospital e day service – ridefinizione dei percorsi sulla rete di emergenza e riorganizzazione 118 – articolazione di funzioni tra ospedali di emergenza e quelli territoriali)

I piani attuativi locali indicano (entro settembre 2004) le modalità applicative con le quali le aziende sanitarie locali e ospedaliere applicheranno le linee del PSR 2003-2005, con riferimento a: - articolazione tra ospedali di territorio e di emergenza,- accorpamento dei dipartimenti ospedalieri aziendali affini per materia e/o disciplina (ad esclusione dei DEA), - articolazione delle chirurgie in week surgery (negli ospedali di territorio) e chirurgie 24h per 7gg (negli ospedali dell'emergenza),- massima applicazione del day surgery e della chirurgia ambulatoriale,- riorganizzazione delle medicine con recupero (parziale o totale) di pl per le attività di riabilitazione estensiva e revisione del day hospital medico in funzione del day service. Inoltre vengono attivati percorsi assistenziali per le dimissioni protette con particolare riferimento a geriatria, oncologia e ortopedia, tramite messa a punto presso il Centro interaziendale per la continuità assistenziale tra ospedale e territorio dell'Azienda Ospedaliera di Terni.

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Potenziare la funzione riabilitativa

I piani attuativi locali indicano (entro settembre 2004) le modalità applicative con le quali le aziende sanitarie locali ed ospedaliere applicheranno le linee del PSR 2003-2005 per lo sviluppo sostenibile della funzione riabilitativa, distintamente per la riabilitazione intensiva e quella estensiva, per la quale è in via di approvazione una linea di indirizzo ad hoc. Sono state inoltre attivate modalità operative di integrazione tra USU e distretti per le gravi mielolesioni. Più nello specifico è stata emanata una linea di indirizzo sugli stomizzati ed è stata rinnovata la commissione regionale protesi ed ausili.

Consolidamento delle attività rivolte agli screening per il carcinoma della mammella e cervice uterina e avvio dello screening per il carcinoma del colon retto

Sono state realizzate valutazioni omogenee per tutte e quattro le ASL su un panel articolato di indicatori relativi ai due screening della sfera genitale femminile (vedi sito ufficiale Regione Umbria). E' stata ultimata la valutazione epidemiologica, metodologica e costi benefici per lo screening del colon retto e sottoposta alla Giunta Regionale per la approvazione, che entrerà a pieno regime nell’arco di tre anni. Il successivo passaggio consiste nella definizione del sistema informativo dedicato in ciascuna ASL, con un definito ruolo delle Azienda Ospedaliere nel II° livello.

Avviare un riscontro sull’applicazione delle leggi 405/75 e 194/78, le cui ultime valutazioni organiche sono ormai antecedenti al 2000

Il riscontro partirà entro settembre 2004, anche se alcuni parziali elementi di valutazione sono desumibili dal Rapporto annuale sulle Interruzioni Volontarie di Gravidanza.

Avvio attività di accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private

A seguito di espletamento di pubblico incanto è stato affidato il servizio di verifica per l'accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie alla Ditta CERMET (Certificazione e Ricerca per la Qualità) di Granarolo (BO) con Determinazione regionale n. 4016 del 24.05.2004. Dal prossimo mese di settembre inizierà l'attività di accreditamento istituzionale da parte del Centro Regionale per l'Accreditamento istituito con DGR n. 570 del 07.05.2003.

Rilanciare la prevenzione collettiva, con particolare riferimento alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro attraverso:

1. l’adeguamento della struttura organizzativa e tecnica dei PSAL;

2. ulteriore miglioramento e definizione delle strategie di vigilanza integrata con gli altri soggetti istituzionali;

Il Patto per la salute degli anziani è stato approvato con DGR n. 511 del 23 aprile 2003 e sottoscritto dalla Regione e dai Sindacati Pensionati Confederali, esso si è sviluppato in: a) un percorso formativo (con il contributo del dipartimento di scienze della formazione dell'Università di Perugia) che ha coinvolto al momento un primo gruppo di circa 70 formatori, che dovranno formarne altri, in un processo a cascata che prevede di avere circa 800 anziani con competenze nella attivazione delle reti e di comportamenti positivi per la salute; b) una prima sperimentazione nella estate 2004 per rafforzare le reti di relazioni tra anziani (prima estate insieme 2004) come azione di supporto per ridurre la mortalità negli anziani da ondate di calore, compito sul quale sono stati attivati i medici di medicina generale e centri di salute.

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3. Ulteriore sviluppo delle forme di assistenza all’utenza;

4. prosecuzione dell’attività di formazione dei formatori, per essere di supporto all’attività degli Enti di formazione;

5. forme di incentivazione economica del personale commisurate ad obiettivi e risultati

Il Patto per la salute nella scuola, sperimentato prima all'interno di una ricerca ex art 12/502 dalla Direzione regionale sanità con la Fondazione Angelo Celli e le Direzioni Didattiche di Perugia e Terni, è in via di sottoscrizione. Sono in corso di realizzazione i quattro progetti esecutivi per la prevenzione nei luoghi di lavoro.1) Cancerogeni: si è proceduto ad avviare indagini ambientali e di monitoraggio biologico in alcune aziende. Con DD n. 3653 del 12.5.2004 sono stati erogati ulteriori fondi all'ASL n. 2 (capofila) per la prosecuzione del progetto e per l'acquisizione di personale tecnico con contratto a tempo determinato.2) Amianto: i Laboratori di igiene industriale, presso l'ASL n. 2 e n. 4, hanno avanzato una richiesta di accreditamento per la metodica MOCF presso il Ministero della Salute; è stata, inoltre, attivata una procedura di intervento integrato tra i servizi di igiene e sanità pubblica ed i servizi PSAL al fine di fornire una risposta unitaria ed integrata ai cittadini-lavoratori.3) Formazione dei formatori: è stata completata la formazione degli operatori e sono stati avviati progetti di formazione integrata nelle scuole tecniche in tutte e 4 le ASL.4) Sistema informativo: acquisiti ed elaborati i dati di Infocamere delle attività produttive presenti sul territorio della Regione dell'Umbria con distribuzione alle ASL. Per la banca dati nazionale relativa al progetto "Nuovi flussi informativi per la prevenzione nei luoghi di lavoro" tra INAIL/ISPESL/Regioni sono stati acquisiti e forniti alle aziende ASL i dati relativi all'anno 2002.Con DGR n. 372 del 7.4.2004 è stato approvato il documento "Organizzazione attività svolta in campo ingegneristico - impiantistico dalle ASL", che prende in esame: 1) le linee strategiche per il periodo di vigenza del PSR 2003/2005;2) le azioni per la realizzazione delle linee strategiche;3) la programmazione dell'attività;4) i rapporti con gli altri Servizi del Dipartimento di prevenzione in particolare con i servizi PSAL.

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In attuazione del Protocollo di intesa Regione- INAIL proseguono i lavori dei gruppi, integrati anche con i rappresentanti delle ASL:1. Sistema Informativo integrato;2. Garanzia dei livelli socio-sanitari e riabilitativi.Il primo gruppo lavora sugli infortuni mortali ed inserisce la propria attività all'interno del Progetto di ricerca finalizzata dal Ministero della Salute e presentata dall'ISPELS "Conduzione” e dall'ISPELS "Conduzione e registrazione delle inchieste infortuni, in particolare degli infortuni mortali". Il Progetto di ricerca sugli infortuni mortali e gravi che coinvolge i servizi PSAL, l'INAIL e ISPESL regionali sta analizzando i casi di infortuni mortali della fase retrospettiva relativi all'anno 2002; i servizi citati stanno procedendo alla conduzione delle inchieste infortuni della fase prospettica. Sono stati realizzati numerosi interventi in materia di sicurezza alimentare, sia relativamente alla prosecuzione del Piano triennale per il controllo dei prodotti alimentari, sia per la ridefinizione del Piano regionale di vigilanza e controllo sull'alimentazione degli animali e dei prodotti della pesca.Infine è stata adeguata l'attività di vigilanza delle acque potabili coordinando gli ATO e le ASL.

Rendere efficace e sostenibile l’integrazione socio sanitaria attuando il DPCM 14/2/2001 (N.B.: sulla prevenzione e sull’integrazione socio sanitaria verrà convocata apposita riunione)

La Giunta regionale ha presentato la bozza di Atto di indirizzo che recepisce il DM del febbraio 2001 in materia di integrazione socio sanitaria, nonché l'allegato 1c del DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza. Il documento è attualmente all'esame della Conferenza socio-sanitaria. Nello specifico dei singoli settori: 1. per gli anziani è stata effettuata una valutazione quantitativa degli effetti dell'applicazione dell'assegno di cura in Umbria e preparata la bozza della proposta di legge regionale che regolerà, in base alle disposizioni del PSR 2003-2005 l'ulteriore fase di sperimentazione di tale Istituto. E' inoltre in via di realizzazione, nel quadro di una indagine nazionale, una ricerca sulle caratteristiche delle residenze protette per anziani in Umbria promossa dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari. 2. Per la disabilità è in via di realizzazione il censimento dei disabili umbri dovunque istituzionalizzati. 3. Per le dipendenze sono stati approvati una serie di atti amministrativi in materia di integrazione tra sistema pubblico e privato ed è stata effettuata una valutazione dei progetti finanziati con la legge 45, d'intesa con l'Istituto di Ricerca Sociale di Milano. 4. Per la salute mentale è stata condotta una indagine regionale sulle strutture intermedie, nel quadro di una ricerca nazionale promossa dall'Istituto Superiore di Sanità.

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Accensione di un mutuo a carico del fondo sanitario finalizzato ad investimenti destinati all’apertura dei nuovi ospedali e per l’acquisizione di tecnologie di ultima generazione

E' stata promulgata una apposita Legge Regionale n. 7 del 26 maggio 2004 pubblicata sul B.U.R.U. del 09/06/2004 avente per oggetto "Disposizioni in materia di finanziamento degli investimenti del Servizio Sanitario Regionale", dove all'art. 6 si prevede appunto la contrazione di un mutuo di 37 milioni di Euro destinati all'edilizia sanitaria e all'ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie delle Aziende Sanitarie Regionali.

Attivazione nuovo ospedale di Foligno, trasferimento attività da Monteluce alla prima stecca del nuovo Silvestrini

Ospedale di Foligno: si conferma la conclusione dei lavori prevista per il settembre 2004; in merito all'implementazione tecnologica, l'Azienda Sanitaria Locale n. 3 ha avviato le gare per le forniture elettromedicali finanziate con i fondi attivati dalla Regione, derivanti dall'accordo di programma stipulato dalla Regione con i Ministeri della Salute e de Tesoro nel marzo 2000 e dall'intramenia (D.Lgs. 254/2000). Ospedale di Perugia: la prima stecca del nuovo Silvestrini è stata consegnata all'Azienda Ospedaliera nel marzo 2004 che sta provvedendo all'allestimento dei vari reparti per il prossimo trasferimento di alcune attività da Monteluce al Silvestrini.

Espletamento procedure amministrative per gli accorpamenti degli ospedali territoriali (Todi-Marsciano; Narni – Amelia; Castiglione del Lago – Città della Pieve)

Riguardo ai progetti inseriti nel Programma art.20 L.67/88, sono stati completati i lavori ed attivati il nuovo ospedale di Città di Castello, il nuovo Ospedale di Orvieto, il pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto, il pronto soccorso del DEA dell’ospedale di Terni e la trasformazione in Unità organica di recupero funzionale dell’ex presidio ospedaliero di Trevi.Ospedale Territoriale di Todi-Marsciano: con delibera CIPE del 2.8.2002, è stato assegnato alla Regione dell'Umbria un ulteriore finanziamento di Euro 16.010.164,00, finalizzato all'edilizia ospedaliera. A seguito di quanto stabilito dai documenti di programmazione regionali (Piano sanitario e Dap) che pervedono quale priorità la realizzazione degli ospedali territoriali, al fine di completare l'ammodernamento e razionalizzazione della rete ospedaliera umbra, la quota è stata assegnata all'Ospedale di Todi-Marsciano, che vanta un Accordo di Programma tra Regione, ASL ed i Comuni interessati stipulato nell'aprile 2002; la predisposizione di un Piano di Fattibilità, da parte della ASL 2, ratificato dalla Regione dell'Umbria con atto n. 1323 del 02.10.2002.Ai fini dell'ammissione al finanziamento è stato approvato dalla Giunta Regionale con atto n. 1748 del 20.11.2003 il programma relativo, corredato dal documento programmatico redatto secondo la metodologia per la formulazione e la valutazione di documenti programmatici (MexA) elaborata dal Nucleo di valutazione verifica degli investimenti pubblici L. 144/99 e chiesta contestualmente al Ministero della Salute l'integrazione dell'Accordo di Programma (già sottoscritto nel marzo 2000, tra il Ministero della Salute, del Tesoro e la Regione Umbria) utile allo svincolo dei fondi di cui alla delibera CIPE n. 65/2002, per l'avvio concreto del programma. La richiesta è stata redatta secondo i criteri stabiliti dall'Accordo del dicembre 2002

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sulla semplificazione delle procedure per l'attivazione dei programmi di investimento in Sanità.Ospedale Territoriale di Narni-Amelia: al fine di attuare quanto indicato nei documenti programmatici regionali in merito all'accorpamento degli Ospedali di Narni-Amelia è stata redatta una bozza di accordo di programma tra i soggetti interessati teso a coordinare tutte le attività occorrenti alla realizzazione dell'opera al fine di consentire la predisposizione di uno studio di fattibilità e il conseguente avvio di tutte le attività tecniche e procedurali necessarie. La bozza è all'esame dei sottoscrittori.Ospedale Territoriale di Castiglione del Lago - Città della Pieve: è stato predisposto dalla ASL n. 2 uno studio di fattibilità per la realizzazione dell'Ospedale unico territoriale del Lago Trasimeno. Attualmente sono in corso le valutazioni di merito.

Inizio dei lavori ospedale comprensoriale Gubbio – Gualdo

Superati i problemi di natura amministrativa derivanti dal parere espresso dall'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, in data 10 giugno è stato definitivamente sottoscritto il contratto tra l'INAIL e l'Impresa realizzatrice. I termini contrattuali di 27 mesi decorrono pertanto dalla data di sottoscrizione dell'atto notarile. Il cantiere è già attivo.

Sviluppare attività di ricerca e innovazione nelle aree di eccellenza dell’Università e del SSN nei campi della diabetologia, oncogenetica, neurorigenerazione, riabilitazione neurologica, oncoematologia

E' stato sviluppato un progetto relativo all'attivazione in Umbria di un IRCCS sulle biotecnologie trapiantologiche (che raccoglie le migliori capacità presenti in Umbria nei settori della oncoematologia, diabetologia e neurorigenerazione); parallelamente, in sede di definizione del protocollo di intesa Università SSR, si chiederà all'Università anche un piano di medio termine per la ricerca, accanto ad uno sulla formazione, che affiancheranno la programmazione dei contributi che la Università di Perugia fornisce al SSR per la qualificazione dell'assistenza.

Priorità 2004 Protocollo d'intesa Sociale sottoscritto il 22 dicembre 2003

Stato di attuazione

Elaborazione del nuovo piano sociale regionale

La proposta organizzativa del secondo Piano sociale regionale è stata approvata con DGR n.2002 del 2003. E' in corso l'acquisizione delle nomine da parte degli Enti e delle Istituzioni individuati dalla GR.

Modifica della LR 3/97 e riorganizzazione della rete di protezione sociale regionale e riordino delle funzioni socioassistenziali

E' in corso l'attivazione del procedimento che interesserà i servizi regionali Programmazione socio-assistenziale e Riforme istituzionali per il supporto tecnico-giuridico all'elaborazione del testo di legge.

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“Messa a regime” degli Uffici della cittadinanza su tutto il territorio regionale con uno standard di 1:20.000 abitanti

Prosegue la sperimentazione in tutti gli Ambiti territoriali. Nel mese di gennaio e febbraio è stata realizzata la seconda fase di formazione degli operatori dell'équipe. Il progetto formativo, specificamente dedicato alle funzioni socio-educative e comunicativo-promozionali, ha l’obiettivo di qualificare, in termini di appropriatezza rispetto alla mission del servizio, le funzioni degli operatori degli Uffici della Cittadinanza nell’ottica di una integrazione delle competenze e dello sviluppo di un lavoro di squadra. Ciascun modulo formativo, di due giornate, è stato dedicato ad un’area disciplinare, integrando gli approfondimenti teorici con momenti di discussione ed esercitazione in piccolo gruppo. La formazione è stata realizzata in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano - Bicocca, Università degli Studi di Parma e Università La Sapienza di Roma.

Mettere a regime l’applicazione dell’ISEE insieme alla definizione della soglia di accesso alla fruizione dei servizi

L'applicazione dell'indicatore ISEE già avviene nei Comuni più grandi.

Attivazione dell’Osservatorio sociale e del sistema informativo (Progetto “Verso l’Osservatorio sociale regionale”)

E' in corso la costituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale (Regione, Comuni, AUR) per l'analisi della spesa sociale all'interno del Sistema informativo. Il sistema informativo è infatti propedeutico alla operatività dell'Osservatorio per il quale fornisce strumenti e conoscenze.

Approvazione del regolamento in materia di autorizzazione al funzionamento e dell’accreditamento delle strutture sociali residenziali e semiresidenziali

E' stato modificato l’art. 43 della LR 3/97 per permettere l’approvazione delle disposizioni regionali in materia di autorizzazione al funzionamento e accreditamento delle strutture sociali residenziali e semiresidenziali mediante regolamento di Giunta. Il testo regolamentare elaborato (ancora in bozza) è stato condiviso con i Comuni ed attua le prescrizioni del Piano sociale regionale in merito alle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani autosufficienti e disabili, prevedendo microresidenze e servizi alternativi che consentano la permanenza delle persone nel loro normale ambiente di vita.

Attuazione della legge 383/2000 attraverso la conclusione dei procedimenti di revisione delle leggi regionali 12/93 e 15/94 sulla cooperazione e sull’associazionismo di volontariato e di promozione sociale

Il disegno di legge “Norme sull’associazionismo di promozione sociale” attuativo della L. 383/2000 è stato sottoposto all'esame del Tavolo del Welfare nella seduta del 20/05/2004 che ha approvato il testo. Il disegno di legge è stato approvato dalla Giunta regionale Il 7 luglio 2004 ed inviato al Consiglio regionale. Sono stati inoltre attivati i gruppi di lavoro per la revisione della LR 12/93 sulla cooperazione sociale e della LR 15/94 sulle organizzazioni di volontariato che hanno elaborato una prima bozza di atti legislativi.

La formazione degli operatori

La bozza di documento elaborata dal gruppo di lavoro per la definizione dei curricula è in fase di revisione.

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Proseguimento del percorso formativo dedicato agli operatori dei servizi e del terzo settore sul tema “Il lavoro per progetti” e “Il Lavoro in equipe”, per il settore dell'infanzia - adolescenza

Sono stati attivati i contatti e i procedimenti propedeutici alla fase della formazione.

Elaborare un’azione di sistema regionale destinata alle famiglie a rischio di povertà

In sede di riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali anno 2001-2002 e 2003, sono stati accantonati complessivi 726.434 euro per la realizzazione di un progetto rivolto alle famiglie a rischio di povertà da attivarsi in sede di Tavolo del Patto per lo sviluppo. Al fine di attivare l'azione di sistema si provvederà a costituire un gruppo di lavoro rappresentativo dei componenti del Patto, per lo studio della problematica.

Costituire un tavolo di lavoro interassessorile per l’applicazione della legge 53 del 8 Marzo 2000 Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città

L'attività non è prioritaria del 2004, in quanto particolarmente complessa. Si provvederà a costituire un gruppo di lavoro rappresentativo dei componenti del Patto per lo studio della problematica.

Impegni delle altre Parti contraenti

Di seguito si riportano gli stati di attuazione degli impegni delle Parti contraenti segnalati dalle stesse, distinti per ciascun soggetto.

Università degli Studi di PerugiaNell’ambito di questa Azione sono stati realizzati i seguenti libri:- per un profilo di salute degli abitanti della Conca ternana, Web & Books,

Terni, 2004;- l’ambiente della Conca ternana, Web & Books, Terni, 2004;Nel giugno 2004 si è tenuta a Dublino una relazione dal titolo “ Healthy Working Life in a enlarged Europe. Reforming Social Security and sustaining economic Development”.

Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) e Confartigianato Umbria Concluso il progetto “Dedalo Umbria” (titolare Cna, partners

Confcommercio e Confcooperative), finalizzato alla sperimentazione di una filiera di attività e di soggetti, pubblici e privati, per l’integrazione sociale ed occupazionale di cittadini immigrati. Il progetto ha prodotto, pur nella fase sperimentale, eccellenti risultati con ben 9 soggetti occupati stabilmente e 6 progetti di lavoro autonomo avviati.

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Realizzazione di 40 percorsi formativi, per oltre 800 utenti, in materia di sicurezza sul lavoro e particolarmente finalizzati ai datori di lavoro, responsabili della sicurezza, prevenzione e protezione, primo soccorso, gestione incendio ed emergenza.

Confcommercio UmbriaSi è proseguito nell’assistenza alla sicurezza nei luoghi di lavoro ed sono state acquisite 64 nuove aziende clienti.Per quanto riguarda il fenomeno dell’immigrazione è anche in Umbria una delle questioni sociali di maggiore attenzione. E’ nato così il “Progetto Dedalo” determinato da una parte dall’integrazione e valorizzazione della risorsa umana immigrata e dall’altra dalle opportunità commerciali che si possono aprire per le PMI umbre nei confronti di quegli immigrati che si soffermano in Italia definitivamente ed anche di quelli che, una volta maturata una adeguata esperienza professionale, poi decidono di far ritorno al loro paese d’origine

Confesercenti UmbriaLa crescente attenzione ai temi ambientali e alla salvaguardia della salute dei lavoratori, nonché la conseguente evoluzione della normativa di settore hanno progressivamente allargato l’ambito di intervento di Confesercenti sulla materia. L'Ufficio ISI ,attualmente in piena operatività, risolve in maniera personalizzata, integrandole alla normale attività delle aziende associate, tutte le problematiche riguardanti:In materia di sicurezza sul lavoro: gli aspetti concernenti la legislazione sulla tutela della salute e della

sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro (Legge 626/94); le problematiche relative alla prevenzione incendi, alla sicurezza delle

macchine ed all'igiene del lavoro.

In campo ambientale: lo smaltimento dei rifiuti ed i conseguenti adempimenti connessi; la gestione degli imballaggi finalizzata al loro recupero (Conai, Consorzi di

filiera); l'inquinamento nelle sue varie forme (idrico, acustico ed atmosferico) ; I sistemi volontari di gestione ambientale (EMAS); l’igiene e la sicurezza alimentare (D.lgt. 155/97 e successivi, HACCP,

autorizzazioni sanitarie, ecc.).

In campo aziendale: la Privacy e la sicurezza dei dati ( D.lgt.675/96 e successivi).

All'Ufficio ISI fa capo inoltre lo sviluppo di consulenze e servizi per l’affiancamento delle imprese,che si pongono obiettivi di qualità e innovazione con: Realizzazione di sistemi di qualità certificata (ISO 9001:2000, ISO 14000); Realizzazione di sistemi di qualità a valenza sociale (SA 8000).

All'interno di tali materie di riferimento, l'area interviene fornendo: consulenza normativa, assistenza organizzativa e tecnica per l'applicazione delle specifiche disposizioni di legge, monitoraggio normativo e analisi di

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proposte legislative, attività informativa nei confronti delle strutture territoriali, partecipazione in rappresentanza di Confesercenti a Comitati e Commissioni.

Centrali Cooperative (Legacoop)La Cooperazione di Abitazione, ed in particolare Coop Umbria Casa, è impegnata a realizzare i propri programmi di sviluppo (abitazioni per i propri soci) ma ha anche avanzato alla P.A. la proposta di realizzazione di alloggi in locazione mediante Project Financing al fine di aumentare il patrimonio pubblico da destinare ai bisogni derivanti dalle esigenze di mobilità o da particolari emergenze sociali (studenti, immigrati, lavoratori).Continua inoltre l’impegno a realizzare, anche in collaborazione con l’Università di Perugia, abitazioni eco-compatibili con progetti improntati ai criteri della bioedilizia.

Centrali Cooperative (Confcooperative)La Federazione regionale delle cooperative sociali (Federsolidarietà) ha affrontato il rinnovamento dei propri organi istituzionali predisponendo linee di azione per affrontare il futuro con strategie mirate oltreché con rinnovate energie. Il settore ha registrato il rinnovo del CCNL di categoria, portatore di un consistente adeguamento salariale che sollecita l’apertura di una trattativa per un’azione di adeguamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni delle condizioni economiche dei servizi.Attraverso i propri rappresentanti, Confcooperative Umbria ha partecipato ai lavori di revisione della L.R. n.12/93 la cui stesura è stata consegnata all’Assessore competente per l’avvio dell’iter legislativo.Un impegno assiduo e costante è stato profuso anche al Tavolo del Welfare nei lavori di verifica del primo Piano Sociale regionale e di predisposizione delle proposte di legge sull’associazionismo e sull’assegno di cura. Analogo impegno è stato assicurato al Forum regionale del Terzo Settore. La Federazione è inoltre impegnata ad attuare un progetto di sistema sul territorio umbro, N.O.I., cofinanziato dalla Regione Umbria, che coinvolge l’intera rete delle diocesi umbre, l’associazionismo cattolico, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale, artistico, immobiliare e di servizi collegato alle diocesi ed evolvere tali forme di gestione da approcci volontaristici alla gestione sotto forma di imprese sociali, coadiuvando e assistendo la fase di start up e sviluppo della rete delle cooperative sociali che si andrà strutturando nei prossimi mesi.

Nell’ambito di questa azione, le Centrali Cooperative Umbre, tra cui Confcooperative Umbria, mediante il Consorzio Unitario CO.HOR, accreditato quale soggetto formatore ai sensi della D.G.R. 19 febbraio 2004, n. 118, hanno dato avvio alla prima annualità dei corsi di qualificazione per l’accesso al profilo professionale di operatore socio sanitario per circa 300 soci di cooperative sociali e aziende convenzionate. L’iniziativa risponde al duplice obiettivo di assicurare agli utenti servizi sempre migliori e più qualificati a agli ope3ratori una maggiore tranquillità per il loro futuro.

Le cooperative edilizie abitative di Confcooperative hanno iniziato la realizzazione di un progetto a Ponte S. Giovanni per dare risposte ai bisogni di alloggio anche delle coppie di immigrati.

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All’interno dell’obiettivo 3, misura D1 è stato realizzato un Seminario sul social manager per dirigenti e quadri delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative Umbria.

Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria (CIA)In materia di inclusione e qualità sociale, sicurezza civile e promozione dei diritti di cittadinanza, la Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria attraverso le Associazioni e l’Istituto di Assistenza ai cittadini (INAC) sta promuovendo azioni ed iniziative mirate alla tutela e salvaguardia dei diritti previdenziali e socio assistenziali dei propri assistiti con particolare riferimento all’inserimento lavorativo dei giovani e delle donne favorendoli nell’avvio di nuove attività imprenditoriali per rispondere concretamente alle esigenze di ricambio generazionale in agricoltura e della multifunzionalità dando attuazione alle opportunità in tal senso offerte dalla legge di orientamento e dalla nuova formulazione dell’art. 2135 del codice civile in materia di attività connesse.Particolare attenzione sta prestando alla tutela degli anziani nelle aree rurali sollecitando una più marcata differenziazione in tale direzione delle politiche socio-sanitarie della regione in attuazione del piano sanitario regionale della legge 328/2000 e del nuovo Piano sociale regionale in corso di definizione al fine di garantire servizi adeguati, omogenei e di qualità in tutto il territorio regionale.La CIA sta lavorando inoltre tramite il proprio istituto di formazione CIPA.AT alla formulazione di un progetto per affrontare le problematiche riferite all’immigrazione nelle aree rurali per meglio corrispondere alle esigenze dell’integrazione, della formazione professionale, delle esigenze abitative e di altri servizi di cui sono portatori i lavoratori stranieri e le imprese agricole datoriali.L’Associazione regionale dei pensionati sta riservando particolare attenzione alla difesa dei redditi minimi (adeguamento pensioni) e degli anziani non autosufficienti. In tal senso ha favorito la proposta di legge regionale volta alla sperimentazione dell’assegno di cura per le famiglie che assistono a domicilio gli anziani gravemente non autosufficienti.

In materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, la Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria, ha condotto una costante azione di informazione rivolta agli imprenditori agricoli e dipendenti delle aziende agricole in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 626/94).Ha operato inoltre per favorire l’adesione da parte degli operatori agricoli al bando di concorso inail per l’adeguamento delle attrezzature e macchinari agricoli alla normativa sulla sicurezza.

Azioni strategiche: Politiche attive del lavoro e Sviluppo del sistema integrato istruzione, formazione e ricercaImpegni della Regione Umbria

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A due anni dalla sottoscrizione del Patto per lo sviluppo e del Protocollo di concertazione, diversi impegni previsti in questi documenti sono stati in tutto o in parte realizzati.Inoltre con i Protocolli d’intesa, sottoscritti nel dicembre 2003 per ciascun Tavolo tematico, gli impegni fondamentali di parte regionale sono stati aggiornati e, in taluni casi, modificati.Per tale motivo di seguito si distinguono le realizzazioni della Regione Umbria dallo stato di attuazione del protocollo d’intesa.Con le prime vengono descritti gli impegni regionali portati a compimento, nonché le più significative realizzazioni riferite agli obiettivi strategici dell’Azione.Con il secondo si descrive invece lo” stato dell’arte” delle priorità indicate nel Protocollo d’intesa e che costituiscono le priorità regionali per la fine della legislatura condivise con le parti contraenti.In taluni casi, trattandosi di impegni “in divenire” il contenuto della parte realizzazioni contiene dei punti di contatto con le descrizioni dello stato di attuazione del protocollo d’intesa, alle quali parti si rimanda nel testo.

Realizzazioni

Per quanto riguarda l’impegno relativo a “predisporre la nuova legge sulle politiche attive del lavoro quale strumento, flessibile e adattabile ai mutamenti del mercato del lavoro, per affrontare le criticità peculiari del sistema umbro, assicurando a tal fine il raggiungimento della “buona e piena occupazione”, la Legge è stata già predisposta ed approvata dal Consiglio regionale nel 2003 (legge 23 luglio 2003, n. 11). Nei primi mesi del 2004 sono state elaborate le Linee guida per l'attuazione della LR 11/2003, sia per il Piano triennale che per il Piano annuale e sono state approvate del relativo Tavolo tematico (vedere attuazione protocolli d’intesa).

Il complesso degli interventi relativi all’Azione strategica Politiche del lavoro e all’Azione strategica Sviluppo del sistema integrato di istruzione, formazione e ricerca vengono attuati anche utilizzando lo strumento del POR Ob.3 2000-2006, cofinanziato dall’UE.

Ad esempio il procedimento condiviso e partecipato per l’orientamento del sistema complessivo di istruzione e formazione, così come il miglioramento della coerenza e del raccordo tra processi formativi e mondo del lavoro, così come gli interventi diretti all’aumento del tasso di attività, all’incremento dell’occupazione qualificata, al contrasto, alla disoccupazione di lunga durata, ecc.Riguardo a questo importante strumento di programmazione, il Comitato di sorveglianza del POR Ob.3, di giugno 2004, ha valutato positivamente l’attuazione del programma regionale.L’Umbria può contare sul premio rappresentato da un finanziamento aggiuntivo di 5 milioni di Euro, per avere rispettato tempi e modalità di esecuzione prescritti dalla UE.

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La somma è stata incorporata nella dotazione complessiva del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2000-2006 e sarà utilizzata per ulteriori interventi di qualificazione del sistema di formazione regionale, che sono stati approvati dallo stesso Comitato di Sorveglianza.L’Umbria ha già impegnato, alla data del 31 marzo 2004, più del 60% delle risorse disponibili e la spesa effettiva ammonta a circa 73 milioni di euro.Gli interventi più significativi, concordati nell’ambito degli organismi di concertazione previsti dal Patto per lo Sviluppo dell’Umbria, sono:

- progetti educativi individuali finalizzati all’acquisizione di qualifica professionale per persone portatrici di handicap fisico ed, in particolare, la creazione della figura di allievo istruttore cinofilo per lo svolgimento di attività di “pet therapy” (il progetto è considerato una “buona prassi”);

- formazione continua per operatori capaci di fronteggiare il rischio sismico;

- 48 progetti di alta formazione, per un finanziamento di 6 milioni di euro, messi a punto in collaborazione con l’Università di Perugia, che forniscono un’offerta qualificata nei campi della tutela del patrimonio artistico ed ambientale;

- corsi altamente professionalizzanti della durata di 300 ore in campi innovativi e di particolare livello culturale.

Inoltre i finanziamenti sono stati destinati ad azioni congiunte di formazione in aree appenniniche, per lo sviluppo locale e territoriale delle aree PIAT a vantaggio di operatori economici in settori chiave (moda, turismo, metalmeccanico, agro-alimentare). Sono stati inoltre realizzati, con carattere di sperimentazione, corsi di formazione rivolti a donne in possesso di titoli di studio con scarsa spendibilità sul mercato del lavoro, prevedendo tirocini formativi e borse di studio.

La Regione ha anche operato nel campo della formazione continua, con cura particolare ai dipendenti di aziende in crisi, nei settori della siderurgia, del tessile-abbigliamento e della ceramica.Sono inoltre in corso di attuazione tre Sovvenzioni globali gestite dal:

- Consorzio Coimpreso che ha consentito la creazione di 25 nuove imprese con 116 occupati, di cui più della metà costituita da soggetti svantaggiati;

- Consorzio Novaumbria, soggetto aggiudicatario della seconda sovvenzione globale, che ha costruito una estesa rete per il sostegno alla nuova imprenditoria e alle imprese già in attività con 12 sportelli dislocati sul territorio;

- Consorzio CRESCI, che raggruppa al suo interno Università, Sviluppumbria e Parco Tecnologico dell’Umbria, che ha lo scopo di realizzare il passaggio dalla ricerca all’impresa per la commercializzazione delle idee, fornendo anche attività consulenziale per la creazione di spin-off accademici ed erogando assegni per l’implementazione di progetti.

Lo stesso Comitato di Sorveglianza ha approvato le modifiche al Complemento di Programmazione del POR, rese necessarie dalle nuove leggi sulla scuola e sul lavoro ( le cosiddette Legge Moratti e Legge Biagi) e dalla nuova legge regionale sulle politiche attive del lavoro.

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Il Comitato ha inoltre esaminato le Note di indirizzo in materia di programmazione, gestione, vigilanza, rendicontazione di interventi di formazione e politiche attive del lavoro che, in linea con l’evoluzione normativa in sede UE, conferiranno ulteriore trasparenza e snellezza alla gestione dei programmi comunitari.

La Giunta regionale ha approvato, a giugno 2004, l’avviso pubblico per la presentazione di progetti di formazione sperimentale integrata, previsti dalla legge di riforma della scuola n. 53 del marzo 2003, la cosiddetta Legge Moratti, che riporta l’obbligo scolastico dal 15esimo al 14esimo anno di età. I progetti potranno essere presentati da istituzioni scolastiche o centri di formazione professionale accreditati. Tra questi ultimi, che dovranno essere in regola con l’applicazione dei contratti di lavoro per i dipendenti, saranno preferiti quelli con più lunga esperienza.L’offerta formativa integrata nasce da un accordo tra la Regione Umbria e l’Ufficio scolastico regionale ed è rivolta a favorire un nucleo di giovani che, assolto l’obbligo scolastico e non intendendo proseguire negli studi si troverebbero nell’impossibilità, fino al 15esimo anno di età, ad inserirsi nel mondo del lavoro o a rivolgersi alla formazione professionale. I percorsi integrati consentiranno a questi giovani, con una combinazione di istruzione generale e formazione professionale, una migliore collocazione, in vista del loro inserimento nel mondo del lavoro o, anche, una decisione di proseguire nel percorso di studio.

Per quanto riguarda l’attuazione degli altri impegni relativi a tali Azioni si può fare riferimento all’attuazione del protocollo d’intesa del relativo Tavolo.

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nei Tavoli tematici congiunti

Priorità 2004 Protocollo d'intesa sottoscritto il 17 dicembre 2003

Stato di attuazione

Linee guida per l'attuazione della LR 11/2003

Il documento concernente "Linee guida per l'attuazione della LR 11/2003", è stata oggetto di discussione delle riunioni del Tavolo tematico di gennaio, marzo ed aprile 2004. E’ stato acquisito il consenso del Tavolo tematico sia per l’attuazione del Piano annuale che per quello triennale. Si sta procedendo all’attuazione mediante l’emanazione di appositi bandi.

POR Ob. 3 Umbria 2000-2006

Il Comitato di sorveglianza del POR Ob.3, di giugno 2004, ha valutato positivamente l’attuazione del programma regionale.L’Umbria può contare sul premio rappresentato da un finanziamento aggiuntivo di 5 milioni di Euro, per avere rispettato tempi e modalità di esecuzione prescritti dalla UE E' stato effettuato il rapporto di valutazione intermedia sul POR Ob. 3. ed è stata completata la riprogrammazione.

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Sistema formativo integrato

E' stata fornita un'Informazione alla Giunta Regionale (seduta del 21 aprile 2004) riguardante lo Schema di ddl regionale sul sistema formativo integrato. Tale schema è stato trasformato in articolato di Legge ai fini della preadozione. Nelle more dell'emanazione dei decreti legislativi di attuazione della L. 53/2003, sono stati avviati 7 progetti sperimentali integrati di istruzione e formazione in attuazione dell' Accordo per la realizzazione dell'offerta sperimentale integrata tra la Regione e l'Ufficio scolastico regionale del 10 novembre 2003.

Diritto allo studio universitario

Il disegno di legge "Norme sul diritto allo studio universitario" sta compiendo l'iter ai fini dell'approvazione da parte del Consiglio Regionale, dopo aver acquisito il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali dell'Umbria. E' stato, inoltre, avviato il percorso partecipativo con le associazioni studentesche, parallelamente alla interlocuzione con l'Università degli Studi e l'Università per gli Stranieri. Si procederà successivamente all’esame dello stesso che sarà oggetto di riunione sia del Tavolo Sistema integrato che del tavolo Riforma della pubblica amministrazione.

Ricerca e innovazioneNel protocollo d'intesa si prevede la definizione di un programma di sviluppo della ricerca in Umbria tra le Università, gli istituti di ricerca e i centri di eccellenza regionali.

Impegni delle altre Parti contraenti

Di seguito si riportano gli stati di attuazione degli impegni delle Parti contraenti segnalati dalle stesse, distinti per ciascun soggetto.

Università degli Studi di PerugiaIn base agli impegni sottoscritti sono stati realizzati i seguenti progetti e attività.E’ stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra Università degli Studi di Perugia e la Regione dell’Umbria seguendo un iter tecnico-legislativo per consentire ai soggetti coinvolti (Scuola, Università, Centri di Formazione e Parti sociali) di avere una base normativa su cui costruire la progettazione, la gestione e la rendicontazione dei percorsi IFTS all’interno delle forme associative previste dagli ordinamenti comunitari e regolamenti nazionali e regionali.

I corsi IFTS (Istruzione Formazione Tecnica Superiore) costituiscono un canale formativo istituito dall’art. 69 della legge 144/99, finalizzato a favorire l’integrazione tra i sistemi dell’istruzione, scolastica ed universitaria, della formazione e del lavoro, attraverso percorsi formativi post-diploma. Si caratterizzano per la completa gratuità. Hanno durata che va da due a quattro semestri ( un anno/ due anni ) e prevedono attività di tirocinio in azienda non inferiore al 30% del monte ore totale del corso, docenza composta per almeno il 50% da esperti provenienti dal mondo del lavoro. Consentono il conseguimento di crediti formativi spendibili sia per l’accesso al lavoro che per la prosecuzione degli studi (Alta formazione professionale o percorsi universitari ).

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Gli IFTS attivati sono: Tecnico Superiore di Produzione; Tecnico Superiore per l’organizzazione, marketing ed il turismo integrato; Tecnico Superiore per le telecomunicazioni; Tecnico Superiore commercio, marketing e organizzazione vendite; esperto in automazione e controllo dei processi industriali con l’ausilio delle tecnologie informatiche e di rete; Animatore/Educatore; Tecnico Superiore per la gestione del territorio produttivo agro-alimentare.

I Master alta formazione sono corsi specializzanti che si possono frequentare dopo la Laurea (Master di I livello) o dopo la Laurea specialistica (Master di II livello). Generalmente il Master è a numero chiuso. Per conseguire il titolo del Master Universitario lo studente deve aver acquisito almeno 60 crediti oltre a quelli acquisiti con la Laurea o con la Laurea specialistica.I Master attivati sono: Esperto legale in dinamiche di sviluppo e internazionalizzazione delle imprese (I livello); Esperto in contabilità ambientale (II livello); Esperto in conservazione preventiva e manutenzione programmata del patrimonio storico-artistico ed archeologico (II livello); Esperto in metodologie biotecnologiche per il disinquinamento ambientale (II livello); Esperto in innovazione e Impresa (I livello); Esperto progettista di applicazioni multimediali (I livello).

I Moduli professionalizzanti si concretizzano in segmenti formativi integrati ai percorsi universitari definiti nel quadro della recente riforma degli ordinamenti e sono finalizzati a facilitare un’immediata spendibilità delle competenze acquisite nel mercato del lavoro in quanto certificabili; ai frequentanti viene rilasciata una qualifica professionale.I Moduli professionalizzanti attivati sono: Specialista in applicazioni su reti di computer; Biotecnologo orientato alla creazione d’impresa; Esperto in economia e gestione dei servizi turistici; Esperto in agricoltura sostenibile e risparmio idrico (AsoRld); Esperto in sistemi di trasmissione, elaborazione e gestione dell’informazione; Esperto in metodi quantitativi e strumenti informatici per la gestione economica e finanziaria.

Per i corsi IFTS e i Master bisogna sottolineare come risulti innovativo e funzionale agli obiettivi il sistema integrato gestionale dei moduli formativi tra docenza universitaria, delle medie superiori e del mondo del lavoro proprio nell’ottica dello sviluppo del percorso “ Sapere, Saper essere, Saper fare “; un percorso che porta ad una circolarità del capitale formativo sul territorio realizzata tramite l’omogeneizzazione dei percorsi formativi e delle strutture dei centri di formazione.Inoltre, per portare il sistema ad una prospettiva non solo teorica ma anche pratica sono stati realizzati i collegamenti tra mondo formativo e mondo dell’impresa utilizzando tirocini e tutorati aziendali.

E’ stato attivato un progetto Orientamento e Tutorato con la Provincia di Perugia, all’interno del POR Umbria Ob. 3 Misura C2 “Prevenzione della dispersione scolastica e formativa”, denominato T.O.M.C.R.U.I.S. (Tutorato, Orientamento, Monitoraggio per la Centralità e il Ringiovanimento dell’Università nelle Iniziative per le Scuole).Diversi sono gli obiettivi specifici del progetto tra cui: colmare le lacune nelle discipline complesse durante il percorso della

Scuola dell’Obbligo;90

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orientare lo studente nella difficile scelta università/mondo del lavoro; capitalizzare le competenze acquisite attraverso il riconoscimento dei

Crediti Formativi Universitari in ingresso; intensificazione e consolidamento dei rapporti tra la Provincia di Perugia e

l’Università degli Studi di Perugia; integrazione organizzativa tra soggetti istituzionali per sostenere, ciascuno

con le proprie professionalità e competenze, sia le attività progettuali sia quelle di gestione dell’orientamento allo studio e al lavoro;

formulazione di un progetto comune e condiviso in grado di fare un primo monitoraggio sui fabbisogni della formazione e sulla sua ricaduta e spendibilità nel mercato del lavoro mediante l’inserimento professionale e/o nell’Università tramite l’iscrizione ai corsi di Laurea attivati e inseriti nel programma di orientamento di questo progetto;

creazione di una rete intranet - internet capace di far interagire i soggetti che saranno via via coinvolti nel progetto in un sistema integrato di offerta informativa e formativa per le competenze di base.

Gli obiettivi specifici che verranno realizzati grazie a questo progetto sono l’attivazione di quattro corsi di studi per facilitare lo studente nell’apprendimento delle seguenti discipline: Matematica, Lingua Inglese, Informatica. I Corsi sono rivolti complessivamente a 380 studenti provenienti dagli Istituti Superiori della Provincia di Perugia.

Il Consorzio CRESCI (formato dall’Università degli Studi di Perugia/ Sviluppumbria/ PTU Sitech ), in qualità di Organismo Intermediario per la Gestione della Sovvenzione Globale per l’attuazione della misura D4 “ Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico – Promozione dell’innovazione e degli Spin off di ricerca “ del POR Ob. 3 2000-2006, ha le seguenti finalità: contribuire al potenziamento degli effetti e delle ricadute economiche

delle attività di ricerca svolte sul territorio regionale; orientare ricercatori, impegnati in attività di ricerca nelle Università e nei

Centri di ricerca, verso un’utilizzazione economica della stessa mediante attivazione di progetti di Spin off accademici, la mobilità del capitale umano e del know how, il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie all’interno delle imprese locali;

attivare percorsi di specializzazione finalizzati allo sviluppo di progetti di innovazione e alla partecipazione e/o costituzione di un’impresa ad alto contenuto tecnologico;

attivare azioni di sostegno per la creazione di una imprenditorialità innovativa fondata su trasferimenti di know how tecnologico.

Le attività riguardano: assegni di ricerca; borse di studio; sostegno alla realizzazione di tesi; voucher per partecipazione ad eventi, incontri dimostrativi; visite in aziende italiane ed estere.

Camera di Commercio di PerugiaPer quanto riguarda l’impegno di concorrere all’attuazione degli indirizzi, obiettivi, strumenti e interventi previsti dalle normative e dai programmi regionali in materia di politiche attive del lavoro, in coerenza con le finalità del Patto, la Camera di Commercio collabora nella realizzazione del progetto

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Excelsior, l’indagine annuale effettuata dal sistema camerale, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, su tutto il territorio nazionale relativa alle previsioni occupazionali delle imprese e ai fabbisogni di professionalità.

In linea con l’obiettivo della “buona e piena occupazione”, valorizzando il ruolo delle parti sociali, adottare comportamenti (sensibilizzazione, accordi bilaterali, sviluppo delle relazioni sindacali, diffusione mediante idonei canali di informazione, ecc.) volti a contrastare la precarizzazione del lavoro, migliorare il processo produttivo e l’organizzazione del lavoro, far emergere il lavoro sommerso, nonché a partecipare a tavoli di confronto finalizzati alla qualificazione e al miglioramento delle relazioni industriali e allo sviluppo della contrattazione di secondo livello, nel mese di giugno, presso l’Unioncamere italiana, sono stati presentati i dati nazionali da cui emerge una previsione di crescita dell’occupazione in Umbria di 3.464 nuovi posti di lavoro, pari al 2,2% rispetto al 2003 (tasso superiore a quello nazionali, pari all’1,3%).Nel mese di settembre l’Ufficio statistica realizzerà una pubblicazione in cui verranno presentati i principali risultati relativi alla provincia di Perugia. Il fascicolo conterrà tabelle statistiche e grafici sui movimenti occupazionali previsti per l’anno 2004, le professioni e i titoli di studio richiesti dalle imprese in base all’attività economica esercitata e alla classe di addetti di appartenenza. I dati del progetto Excelsior forniscono un quadro più completo del fenomeno dell’occupazione integrando i dati dell’offerta di lavoro, in precedenza gli unici disponibili e completi a livello territoriale, con quelli relativi alla domanda di lavoro e professionalità espressa dalle imprese.

In merito all’impegno di promuovere la filiera della ricerca attraverso la costruzione di un sistema che colleghi le università, i poli tecnologici e i poli di alta formazione, L’azione della Camera di Commercio in materia di istruzione, formazione e lavoro, svolta attraverso il Centro di Formazione Imprenditoriale, ha perseguito la realizzazione di obiettivi di interazione e sviluppo dell’offerta formativa regionale specialmente attraverso la progettazione e gestione del progetto nazionale “ Orientamento al lavoro e raccordo formazione-imprese” del Fondo di Perequazione Unioncamere, finanziato sia nel 2002 (impegno di spesa di € 92.000) che nel 2003 (€ 38.500), rispetto al quale è stato seguito il metodo della concertazione tra soggetti pubblici e privati (associazioni d’impresa, scuole, università, enti pubblici).Nel 2003 sono stati attivati 135 tirocini che hanno coinvolto 54 aziende; 825 sono stati gli allievi coinvolti in attività di orientamento e stage, oltre 40 i dirigenti scolastici in formazione. Il progetto proseguirà anche nel 2004.Nel 2003, nell’ambito dei progetti cofinanziati dal Fondo Perequativo di Unioncamere, è stato attivato il progetto nazionale sulla riforma della scuola “Alternanza scuola-lavoro(€ 45.000): è stata stipulata una convenzione tra CCIAA PG, 8 scuole, l’Ufficio scolastico, la Provincia di Perugia e 4 CFP provinciali, 11 associazioni di categoria; proseguirà per i prossimi 2 anni.A livello locale, si persegue, attraverso differenti ambiti progettuali, la politica dell’integrazione tra istruzione, formazione e lavoro specialmente tramite il trasferimento e l’adeguamento di programmi di intervento inerenti l’attuazione delle norme di riforma della scuola (che assegna alle Camere un ruolo definito nell’articolato) e dell’università, il sostegno a programmi di tirocinio formativo curriculare, il sostegno allo sviluppo di politiche di qualità degli enti formativi e delle professioni della formazione e dell’orientamento.

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Particolare rilevanza assumono in questo contesto gli impegni assunti nella gestione e nel popolamento di strumenti informativi di collegamento tra imprese e studenti (Programma POLARIS) che restano a disposizione del territorio nella logica dell’integrazione tra soggetti e sistemi e del trasferimento delle buone prassi. E’ proseguita l’attività del socio CCIAA di Perugia all’interno del Consorzio Novaumbria. Particolarmente importante si è rivelata l’azione di screening, di animazione e di monitoraggio svolta per la programmazione e realizzazione delle attività di formazione e diffusione di cultura d’impresa previste dalla Sovvenzione Globale Obiettivo 3; in questo contesto appare in linea con le scelte operate dal Patto l’azione di collegamento svolta dalla Camera tra le attività tipiche della Sovvenzione e il mondo della scuola, con il fine di portare a conoscenza degli educatori, delle famiglie, degli studenti, le azioni a sostegno dell’autoimpiego finanziate dalla Regione dell’Umbria e da altri enti territoriali o nazionali.

Confindustria UmbriaSistemi Formativi Confindustria Umbria, in collaborazione con Confindustria ed Umana S.p.A. ha realizzato, il 16 gennaio 2004, una giornata di formazione su “La riforma del mercato del lavoro: istruzioni per l’uso”. L’incontro ha permesso di favorire la conoscenza delle novità che hanno investito il mercato del lavoro sia per quanto riguarda l’incontro tra domanda ed offerta, sia per le diverse tipologie di rapporto di lavoro attivabili a seguito della pubblicazione del Decreto Legislativo n. 276 del 10 settembre 2003 contenente “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla Legge 14 febbraio 2003, n. 30”.

Nel corso dell’ultimo anno sono state stipulate convenzioni con le principali società di lavoro interinale (divenute Agenzie per il Lavoro con l’operatività della Legge Biagi) operanti sul territorio regionale per offrire alle aziende associate la possibilità di accesso privilegiato ai servizi per la gestione del personale.

Accanto ad interventi di formazione tradizionale e di alta formazione per neo-laureati e diplomati, Sistemi Formativi Confindustria Umbria ha realizzato interventi di formazione specialistica a supporto della creazione di impresa e dei processi di internazionalizzazione nell’ambito delle Misure D3 ed E1 del POR Ob. 3 (Sovvenzione Globale/Consorzio Novaumbria).Tra gli interventi specifici ricordiamo la realizzazione di due corsi per manutentori meccanici ed elettrici in collaborazione con la AST di Terni, la quale ha assicurato il progressivo inserimento lavorativo dei circa 30 partecipanti.

In materia di ricerca e innovazione, Confindustria Umbria prosegue nella propria attività di sensibilizzazione in stretta collaborazione con il Nucleo Innovazione Ricerca e Net Economy di Confindustria e con la Rete dell’Innovazione promossa tra le diverse associazioni territoriali e di categoria nazionali.In collaborazione con il Comitato E-Business del Ministero delle Attività Produttive e con il Nucleo Innovazione di Confindustria il 28 novembre 2003

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Confindustria Umbria ha realizzato un incontro per analizzare l’impatto delle soluzioni ICT sui processi organizzativi, gestionali e produttivi delle aziende. Il seminario “E-business e PMI: modelli organizzativi e gestionali” anticipazione di una serie di incontri promossi dal Ministero delle Attività Produttive sul territorio nazionale, ha permesso di comprendere benefici ed ostacoli che le PMI incontrano nell’adozione delle Internet Business Solution e di delineare le strategie per la diffusione delle applicazioni e-Business nelle aziende.Il 28 maggio 2004, presso Assindustria Terni si è svolto il Convegno “Economia della Firma Digitale”.Il tema della Sicurezza Informatica è stata affrontato non solo attraverso una ricognizione sull’evoluzione normativa delle tecnologie informatiche e delle applicazioni ad esse collegate, ma anche come opportunità di sviluppo per le imprese con effetti positivi di riduzione dei costi e di ritorno sugli investimenti.

ConfapiHa proseguito nella propria attività di perfezionamento dell’Accordo bilaterale sottoscritto con i Sindacati, che vede tra i principali obiettivi quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro puntando sulla formazione dal lato della domanda e quindi sul “riorientamento culturale dell’Imprenditore”.

Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) e Confartigianato Umbria Progetto Umbria Network Sistema Lavoro – si è partecipato con le altre

associazioni di categoria al progetto nel suo complesso ed in particolare nella costruzione del tutoriale d’impresa.

Sottoscritto da Cna e Confartigianato un accordo con Bic Umbria – Sviluppo Italia, finalizzato al sostegno all’auto-occupazione con le provvidenze previste dal titolo II del D lgs 185/00.

Progetto IN.AR.CO. Partecipazione attiva, tramite l’ente di formazione Ecipa Umbria, alla gestione delle borse lavoro finanziate dalla provincia di Perugia, per stage aziendali rivolti a disoccupati.

Realizzazione di seminari brevi, a carattere territoriale, sulla riforma del mercato del lavoro, cosiddetta “Legge Biagi”.

Strumenti e supporti per la formazione continua. Il sistema associativo ha assunto la responsabilità di dare risposte efficaci alla nuova domanda di conoscenza che viene espressa dalle imprese, dai lavoratori e dalla società civile. Accanto ad interventi di formazione tradizionale (corsi di aggiornamento professionale, corsi di riqualificazione aziendale, alta formazione per neolaureati e neodiplomati, formazione per apprendisti) le Associazioni, ed in particolare i loro enti di formazione, stanno portando avanti un processo di rinnovamento del proprio sistema formativo rivolto alle imprese, nel quadro di una più generale azione, che coinvolge altre realtà del sistema formativo della rete Cna nazionale, finalizzata alla condivisione di nuovi standard di riferimento e all’armonizzazione dei principali prodotti formativi. I principali aspetti innovativi su cui sta lavorando riguardano: - la patrimonializzazione delle esperienze formative e la costituzione di

una banca dati condivisa sia di dizionari di competenze che di unità formative capitalizzabili;

- la sperimentazione e definizione di modelli di analisi dei fabbisogni strettamente correlati a servizi di consulenza e assistenza alle imprese

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che consentano di rappresentare i processi critici, i relativi profili professionali e mappe di competenza;

- la progettazione di percorsi formativi sul modello competence-based;- la costruzione di percorsi integrati di soluzioni formative e consulenziali

(ad es. sperimentazione della metodologia del benchmarking per l’analisi del posizionamento strategico delle imprese).

Al fine di dare risposte alle nuove sfide della formazione continua e costruire nuovi modelli per la formazione continua nell’artigianato le organizzazioni di categoria nel corso dell’ultimo anno hanno:- organizzato momenti seminariali interni alle Associazioni e di confronto

con altri attori del sistema;- partecipato a progetti interregionali e nazionali (PON, Avviso 6 ) che

hanno permesso l’aggiornamento delle proprie risorse professionali sui temi sopracitati;

- progettato e sta portando a realizzazione un corso di alta formazione post laurea per “Facilitatori dell’apprendimento nelle Pmi”;

- partecipato a diverse azioni di sistema promosse dalle due Amministrazioni provinciali;

- partecipato ai Laboratori del progetto Praxi promosso dall’Agenzia Umbria Ricerche.

Accesso alle professioni. Accanto alle tradizionali attività formative nei settori trasporti e servizi alla persona, particolare evidenza va data alla inaugurazione della Beauty School di Terni e di Job City Perugia, nuovi “Centro di Formazione Professionale per l’acconciatura e l’estetica”, gestiti da Consorzio Futuro, ente di formazione unitario delle associazioni di categoria dell’Artigianato.

Sottoscritto il protocollo d’intesa tra le OO.DD. dell’Artigianato e le OO.SS. umbre per la definizione dell’articolazione regionale del FART – Fondo Formazione Continua per l’Artigianato.

Sottoscritto accordo con l’Università di Perugia per la costituzione di un tavolo di confronto finalizzato a facilitare l’incontro tra l’offerta universitaria e la domanda del sistema delle imprese.

Sistema integrato istruzione e formazione. - Nella logica dell’integrazione tra sistema dell’istruzione e sistema della formazione sono state realizzati diversi interventi formativi, gestiti da Ecipa Umbria, ascrivibili alle diverse filiere: - IFTS (Corso per “Tecnico Superiore di Informatica Industriale”, in

raccordo con l’Università e la Scuola);- Formazione permanente (progetti “Astra” Provincia di Perugia, progetto

“Gemma” Comune di Perugia, progetto “Strade” Provincia di Terni, in raccordo con la scuola e le amministrazioni locali).

Inoltre è stata stipulata una convenzione con la CCIAA di Perugia per l’attivazione del progetto “Alternanza Scuola-Lavoro” e del Programma “Polaris” e sono stati realizzati interventi sulla prevenzione della dispersione scolastica (progetto “Mercurio” in raccordo con la Scuola).

Confcommercio Umbria

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L’Associazione sta partecipando in maniera attiva a varie iniziative.Da un punto di vista scientifico la Scuola Nazionale dell’Alimentazione ha svolto, su commessa di medie e grandi aziende, attività di consulenza e analisi sulle criticità del settore ed ha realizzato interventi formativi mirati alla soluzione di tali problematiche. 60 sono state in totale le giornate di formazione rivolte al personale interno di queste imprese per proporre loro gli interventi sopra descritti.

La Scuola dell’Alimentazione ha ideato lo schema di massima per un corso di laurea triennale in partnership con le facoltà di Lettere, Agraria e Medicina presso l’Università degli Studi di Perugia. L’obiettivo è quello di creare un forte connubio tra corso di studi e mondo imprenditoriale per agevolare nel breve periodo l’inserimento dei giovani laureati.

Per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, Iter sta sperimentando una modalità di lettura fondata su nuovi criteri ed azioni di sistema in cui non si parlerà più di figura professionale intesa come profilo scolastico individuale acquisito, bensì di competenze specifiche caratterizzate da elevata complementarietà volte a valorizzare le inclinazioni personali (Dizionario delle competenze POR Ob. 3 Mc1) .

L’Associazione fa parte del Network per la creazione dei Servizi per l’Impiego, all’interno del quale si intende svolgere un ruolo specificatamente definito.

In merito all’Alta Formazione per diplomati e laureati, sono in atto i seguenti corsi di “Marketing territoriale e comunicazione per la promozione turistica”, “Regista-Attore”, “Security Administrator”.

Sono stati progettati da Iter e proposti alla Regione Umbria i corsi IFTS “Istruzione e Formazione Tecnica Superiore” ai quali collabora l’Università degli Studi di Perugia. Ad esempio, in questo periodo si sta svolgendo il corso “Tecnico superiore commercio marketing e organizzazione delle vendite”.

E’ stato sottoscritto un accordo di collaborazione con Bic Umbria riguardante lo Sviluppo dell’Imprenditoria Giovanile, volto all’informazione circa le provvidenze ed i servizi previsti dal Titolo II del dlgs 185/00 sull’autoimpiego, ed è stato aperto nel 2004 uno sportello Franchising il quale è stato utilizzato da 40 persone tra aspiranti imprenditori ed altri, già in corso d’attività, ma interessati ad un riassetto innovativo del proprio esercizio.Per perfezionare il servizio reso, abbiamo inoltre realizzato una banca dati francisor di circa 100 unità da segnalare e proporre agli imprenditori coinvolti.

L’Associazione è intervenuta per sollecitare la regionalizzazione del Fondo per la Formazione Permanente di Confcommercio, al fine di poter utilizzare le risorse provenienti dall’Umbria per i progetti pertinenti ai temi da noi sostenuti.

Confesercenti UmbriaE’ in via di costituzione l’ ente bilaterale con i sindacati CGIL-CISL e UIL.La Confesercenti, con i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, ha ufficializzato la costituzione di FON.TER, Fondo interprofessionale per la Formazione continua dei lavoratori del Terziario.

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FON.TER, ha come principale obiettivo la promozione della formazione continua dei lavoratori occupati nel commercio, turismo e servizi; ponendo particolare attenzione alla valorizzazione delle risorse umane e professionali dei lavoratori per aumentare e sviluppare la competitività delle PMI.Nella regione Umbria abbiamo iniziato la raccolta delle adesioni per poter, in seguito, far partire la macchina formativa in maniera tale da raggiungere gli obiettivi che FON.TER si è prefisso.A FON.TER hanno aderito più di 600 imprese per circa 2500 dipendenti ai quali, a partire da settembre, inizieremo un percorso formativo teso a specializzare il loro operato.

E’ inoltre proseguita la consueta opera di formazione attraverso l’ente di formazione CESCOT sia per quanto riguarda i corsi abilitanti al commercio, al turismo e ai servizi, sia per quanto riguarda la specializzazione degli imprenditori.Per lo stesso CESCOT si è ottenuto l’accreditamento della regione.

E’ stata infine sottoscritta una convenzione con l’Università degli studi di Perugia, per la realizzazione di stage formativi presso le nostre sedi Confesercenti.

Centrali Cooperative (Confcooperative)Le Centrali Cooperative Umbre, tra cui Confcooperative Umbria, hanno organizzato e gestito, insieme all’istituto Luzzatti e all’Università degli Studi di Perugia, un Corso Seminariale di alta formazione in Economia della Cooperazione, che si è svolto a Perugia nei giorni dal 4 al 27 maggio.Dal 2 marzo 2004 ha preso avvio, sempre per iniziativa del Consorzio Co.Hor, promosso dalle Centrali Cooperative in collaborazione con l’Università Studi di Perugia ed altri istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado, il Corso IFTS per animatore educatore rivolto a trenta allievi che al termine del percorso formativo gestiranno servizi socio educativi, in prevalenza all’interno di strutture cooperative. Confcooperative Umbria ha presentato infine un Progetto di ricerca al Consorzio CRESCI relativo allo studio delle possibilità di impiego del pesce carassio (carassius auratus) del lago Trasimeno a fini zootecnici o nell’alimentazione umana.

Centrali Cooperative (Legacoop)Nell’ambito della Cooperazione di Lavoro, continua l’impegno delle cooperative, nei vari settori di attività, a perseguire nuove dimensioni d’impresa, ampliare i processi di certificazione di qualità e di rendicontazione sociale.

Nel comparto della scuola, formazione e ricerca è proseguito l’impegno per: sostegno alla attività in Umbria dell’Istituto Luzzatti di studi sulla

cooperazione; gestione della Convenzione con l’Università di Perugia: si sono avviati i

rapporti su alcuni progetti di ricerca specifici tra cui uno relativo all’uso dei materiali locali in edilizia ed una ricerca relativa ai processi di produzione del vetro;

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sostegno alle attività di ARIS sia nella formazione dei lavoratori dipendenti che in quella professionale ed imprenditoriale dei soci e degli amministratori delle cooperative.

Si sono svolti seminari di approfondimento sulle varie problematiche specialistiche e settoriali: Nuovo Diritto Societario e Governance cooperativa; Regolamenti cooperative ex Legge 142/01; Sviluppo della Rendicontazione sociale; Diffusione della Certificazione etica SA 8000; Sicurezza nei luoghi di lavoro; Diffusione della Certificazione di Qualità; Privacy; Fiscalità generale e fiscalità cooperativa; Riforma e sostenibilità economica del Welfare regionale; Riorganizzazione dell’offerta di servizi al sistema sanitario regionale; Potenziamento della cooperazione sociale di tipo B al fine di aumentare il

numero delle persone svantaggiate reinserite nei processi lavorativi.

Legacoop ha contribuito all’elaborazione del programma di attività dell’Ente Bilaterale Coop Form Umbria: Promozione della formazione professionale e imprenditoriale dei soci-

lavoratori; Comitato Paritetico (D.Lgs. 626/94) per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Al fine di favorire l'incontro tra giovani e imprese, oltre all’attività verso le scuole, Legacoop ha continuato la gestione della legislazione sull’obiezione di coscienza e sul servizio civile volontario per l’impiego di ragazzi e ragazze nelle cooperative.

Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria (CIA)La Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria, attraverso l’Associazione Donne in Campo che raggruppa le imprenditrici agricole e attraverso l’Associazione Giovani Agricoltori (AGIA), promuove l’inserimento di nuove forze attive all’interno del comparto.Le due Associazioni hanno promosso a tal fine progetti formativi finalizzati all’occupazione utilizzando le risorse del POR Ob.3 2000-2006 misure E1 e C2 e del PSR 2000-2006 misura 1.1.4.

Intensa è stata l’attività formativa svolta dalla CIA dell’Umbria attraverso il suo Centro di Istruzione Professionale Agricola (CIPA.AT).Nel 2004 è stato avviato il progetto biennale “Naturaliter” nell’ambito del Programma Comunitario “Leonardo da Vinci” (unico in ambito agricolo su tutto il territorio nazionale), teso a promuovere l’utilizzazione di strumenti e tecnologie informatiche anche per la formazione imprenditoriale a distanza (FAD) in partenariato con soggetti di 8 paesi europei.Sempre nell’ambito del Progetto “Leonardo da Vinci” il CIPA.AT è partner del progetto “Multifunzionality” promosso dall’ Associazione di imprenditori agricoli spagnola Asaja che ha come obiettivo la comparazione delle varie agricolture per quanto riguarda il concetto di multifunzionalità.

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ColdirettiColdiretti ha continuato a svolgere una specifica azione di sostegno alla occupazione nel settore agricolo, anche mediante l’attività svolta dallo sportello di orientamento e consulenza per “l’avviamento dell’attività di impresa rivolto in particolare ai giovani ed alle donne”, nonché attraverso un servizio di consulenza alle imprese in tutta la materia dei rapporti di lavoro nel settore agricolo con particolare riferimento alla assunzione di manodopera italiana ed extracomunitaria, alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, agli aspetti previdenziali ed infortunistici.Coldiretti ha inoltre partecipato alle trattative con le Parti Sociali per il rinnovo dei contratti di lavoro degli operai agricoli e florovivaistici relativi alla provincia di Perugia e Terni. L’Associazione ha proseguito nello sviluppare, attraverso il proprio ente di formazione Iripaat, un sistema di formazione continua attraverso la progettazione e realizzazione di attività formative per imprenditori agricoli, addetti, neo imprenditori, inoccupati, disoccupati ecc.Direttamente o mediante Iripaat, Col diretti ha fatto inoltre parte di diversi ed ampi partenariati che hanno predisposto interventi progettuali da presentare nell’ambito dell’iniziativa Comunitaria Equal II Fase, del 20.4.2004. I progetti presentati si propongono il perseguimento di obiettivi quali la creazione delle condizioni per l’inserimento dei soggetti più deboli nel mercato del lavoro o delle condizioni tecniche, metodologiche e organizzative per la valorizzazione delle competenze dei lavoratori “over 45” provenienti dal settore agricolo ed agroalimentare.

Confagricoltura UmbriaD’intesa con le parti sociali si è assicurata la completa occupazione dei tecnici che operavano nell’ambito della L.R. 41/83 nel momento in cui tale legge ha cessato la propria operativitàConfagricoltura ha realizzato numerosi corsi di formazione e riqualificazione professionale per dipendenti di aziende agricole, inserendo in ogni momento formativo ampi riferimenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Si cerca così di responsabilizzare oltre che formare, i lavoratori, soprattutto autonomi, sulla necessità di svolgere il proprio lavoro in maniera da ridurre al minimo il rischio di infortunio.La Federazione regionale partecipa al comitato per l’emersione del lavoro sommerso, insediato presso l’INPS, in rappresentanza delle Aziende agricole. Partecipa ai lavori con la convinzione che i costi degli oneri sociali possono adeguarsi a percentuali “europee” soltanto attraverso un’opera di emersione del “lavoro nero” che, indirettamente, fa gravare sulle aziende regolari anche parte dei costi sociali generali.

Confagricoltura inoltre collabora con Università e Parco Tecnologico, oltre che per la realizzazione di progetti di attività di ricerca e formazione, anche per l’offerta di servizi alle imprese nel settore agroalimentare.

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Azione strategica: Riforma della pubblica amministrazione

Impegni della Regione Umbria

A due anni dalla sottoscrizione del Patto per lo sviluppo e del Protocollo di concertazione, diversi impegni previsti in questi documenti sono stati in tutto o in parte realizzati.Inoltre con i Protocolli d’intesa, sottoscritti nel dicembre 2003 per ciascun Tavolo tematico, gli impegni fondamentali di parte regionale sono stati aggiornati e, in taluni casi, modificati.Per tale motivo di seguito si distinguono le realizzazioni della Regione Umbria dallo stato di attuazione del protocollo d’intesa.Con le prime vengono descritti gli impegni regionali portati a compimento, nonché le più significative realizzazioni riferite agli obiettivi strategici dell’Azione.Con il secondo si descrive invece lo” stato dell’arte” delle priorità indicate nel Protocollo d’intesa e che costituiscono le priorità regionali per la fine della legislatura condivise con le parti contraenti.In taluni casi, trattandosi di impegni “in divenire” il contenuto della parte realizzazioni contiene dei punti di contatto con le descrizioni dello stato di attuazione del protocollo d’intesa, alle quali parti si rimanda nel testo.

Realizzazioni

Uno degli impegni principali riguarda coordinare e concordare tra di loro obiettivi e percorsi con riferimento alle decisioni relative alle manovre fiscali e alle variazioni tariffarie dei servizi pubblici, tenendo in adeguato conto le differenti condizioni di partenza in termini dei diversi livelli di prelievo fiscale e parafiscale esercitato dai singoli Enti, a tale proposito la Regione Umbria e le Autonomie locali hanno sottoscritto il 7 febbraio 2004 il Patto di stabilità fiscale e tariffaria.I principali impegni in esso contenuti sono:- mantenere invariata per il 2004 la pressione fiscale;- contenere gli aumenti tariffari entro il tasso programmato di inflazione;- incentivare e premiare gli enti locali, che si impegnano all’invarianza fiscale

e al contenimento tariffario, attraverso contributi previsti da una legge regionale, che sarà finanziata con 2 milioni e 200 mila euro per ciascun anno del triennio 2003-2005;

- istituire un Osservatorio regionale sulla finanza pubblica.

In ogni caso va sottolineato che in questi ultimi due anni soltanto sei dei 92 Comuni umbri si sono trovati nella necessità di ritoccare leggermente alcune tariffe, e che per il 2004 c’è l’impegno di tutti a non mantenerle invariate.

Successivamente, in base al contenuto del Patto di stabilità fiscale e tariffaria, la Giunta regionale ha approvato con DGR n. 365 del 7 aprile 2004 il testo di un

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disegno di legge che contiene disposizioni in ordine alla concessione di contributi agli Enti locali, per il sostegno ai programmi di sviluppo e qualificazione di servizi di loro competenza in esecuzione del Patto di stabilità fiscale e tariffaria.Nella proposta della Giunta, che è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 13 luglio 2004, sono previsti dei contributi premiali a favore di quegli enti locali che si impegnano a mantenere invariata la pressione fiscale e a contenere gli aumenti tariffari. I finanziamenti, che ammontano per il 2004 a 4 milioni 400 mila euro, saranno assegnati sulla base di un piano di riparto annuale, e contribuiranno a sostenere i programmi e le azioni delle amministrazioni locali nel campo dell’istruzione e formazione, delle politiche sociali, della cultura e dei beni culturali e della protezione e valorizzazione ambientale. Nella ripartizione delle risorse, sono previste specifiche misure di sostegno per i Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, e per quelli che gestiscono in forma associata servizi di particolare impatto sociale.

Per quanto riguarda l’impegno relativo alla ridefinizione di funzioni e competenze dei singoli livelli di governo, noto come riforma endoregionale, va in primo luogo sottolineata la grande incertezza su tale materia che deriva da un atteggiamento non sempre lineare del governo nazionale rispetto al quadro di riferimento costituzionale definito nel Titolo V della Costituzione.Ciò premesso, riguardo a questo tema:1. è stata emanata la L.R. n.18 24/09/2003 recante “ Norme in materia di

forme associative dei Comuni e di incentivazione delle stesse. Altre disposizioni in merito al sistema pubblico endoregionale”;

2. a decorrere dal primo gennaio 2004 (ed in attuazione della Legge Regionale n. 3/’99) la Regione ha trasferito le funzioni amministrative in materia di difesa del suolo e ambiente alle Province di Perugia e Terni. In particolare le funzioni trasferite riguardano: autorizzazioni ai fini idraulici con specifico riferimento all’applicazione del T.U. 25 luglio 1904 n. 523 e successive modificazioni ed integrazioni, rilascio delle concessioni per le piccole derivazioni di acque pubbliche (ai sensi de R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775), anche connesse alla realizzazione di sbarramenti di ritenuta (ex competenza regionale di cui al D.P.R. 1 novembre 1959 n. 1363) e all’estrazione e utilizzazione delle acque sotterranee (pozzi ad esclusione di quelli adibiti ad uso domestico), concessioni di pertinenze idrauliche e di aree fluviali, polizia mineraria (D.P.R. 128/59 e D.Lgs. 624/96) e vigilanza e controllo dell’attività di cava;

3. a queste si aggiungono le funzioni amministrative in materia di gestione di rifiuti (di cui all’art.19 del D.Lgs 22/97) riguardanti, in particolare, l’approvazione dei progetti di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti anche pericolosi e l’autorizzazione alle modifiche degli impianti esistenti; l’autorizzazione all’esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti anche pericolosi; l’autorizzazione allo scarico nelle unità geologiche e l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera (ai sensi del D.P.R. 203/88).

Inoltre è stato formalmente costituito, nel maggio 2004, il Centro Studi Superiori sulla Fiscalità (CSSF) realizzato dalla Regione Umbria e dall’Università degli Studi di Perugia. Il Centro svolgerà attività didattica di studio, di ricerca, di consulenza e di produzione di materiali didattici, tradizionali e innovativi, su tutti i principali

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aspetti della fiscalità locale, erariale, comunitaria ed internazionale, con particolare riferimento agli aspetti legati alle problematiche valutative di gettito ed a quelle connesse alla fiscalità internazionale. L’esigenza di un centro studi sulla fiscalità, di alto livello, nasce dalla considerazione che proprio nell’ultimo decennio si è assistito alla ricostruzione dell’autonomia tributaria delle Regioni, oggi divenuta una vera e propria potestà legislativa, visto che ad esse compete l’emanazione di norme di legge o regolamenti che disciplinino le entrate di carattere tributario.

Infine per quanto riguarda il progetto e-government, e-Gov Umbria, presentato nel primo avviso nazionale, fa registrare uno stato di avanzamento delle attività di oltre il 41 per cento; parte dei servizi previsti sono già stati avviati e una quota consistente dei rimanenti è in avanzato stato di implementazione. Il progetto, com’è noto, è gestito dal Consorzio per il Sistema informativo regionale (SIR). Il Consorzio vede la partecipazione di 102 soci, ed altri 7 enti, tra cui ASL, Enti Parco, Aziende Ospedaliere e ATO, hanno manifestato l’intenzione di aderire. Il consorzio è stato istituito con legge regionale 27/’98 quale Consorzio ad adesione volontaria per lo sviluppo dei sistemi informativi regionali, e rappresenta il luogo d’incontro ove il sistema istituzionale concorda e realizza progetti ed azioni per la costruzione della Società dell’informazione, dell’e-government, dei processi innovativi per la Pubblica Amministrazione e della promozione della cultura dell’innovazione.

Attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto nel Tavolo tematico

Priorità 2004 Protocollo d'intesa sottoscritto il 17 dicembre 2003

Stato di attuazione

Riforma endoregionale

E’ stata emanata la legge regionale 24 settembre 2003, n. 18 recante “Norme in materia di forme associative dei Comuni e di incentivazione delle stesse. Altre disposizioni in merito al sistema pubblico endoregionale”. La proposta di Riordino Territoriale avvierà la sua attuazione. A tale riguardo la Giunta regionale ha adottato (DGR n.652 del 26/05/2004) gli indirizzi generali per la formazione del Programma di riordino territoriale di cui all'articolo 3 della l.r. 18/2003, che sono attualmente all’esame del Consiglio regionale. Per quanto attiene l’attuazione dell’art. 118 della Costituzione, nella riunione del 28 luglio 2003 è stato sottoposto alla concertazione l’atto relativo alle “Linee attuative applicazione art. 118 della Costituzione.” E’ stato costituito un apposito gruppo tecnico Regione-EE.LL. che sta operando la ricognizione di tutte le funzioni amministrative regionali, enti strumentali inclusi. La Giunta Regionale ha preadottato, con DGR n.933 del 30/06/2004, lo schema di Disegno di Legge recante "Riforma del sistema amministrativo regionale e locale, Unione Europea e relazioni internazionali, innovazione e semplificazione”.

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Riforma della LR 22 aprile 1997 n. 15

La bozza di riforma delle strutture regionali (d.d.l. regionale modificativo della legge regionale 15/97) è stata oggetto di concertazione del Tavolo del 28 luglio 2003. La Giunta Regionale ha preadottato, con DGR n.942 del 30/06/2004, lo schema di Disegno di Legge recante “Norme sull’organizzazione degli Uffici della Presidenza della Giunta Regionale e della Giunta Regionale. Modifica Legge Regionale n.15/97”.

Patto di stabilità fiscale e tariffario

Il Patto fiscale e tariffario tra la Regione dell’Umbria e gli Enti locali è stato sottoscritto il 9 febbraio 2004. Nel corso del 2003 sono stati compiuti gli atti formali di intesa tra il CAL e il Comune di Spoleto per l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla misurazione dei costi, rendimenti, risultati degli EE.LL. dell’Umbria. Sono in fase di ultimazione gli adempimenti tecnici ed organizzativi.La pressione fiscale e tariffaria di competenza della Regione dell'Umbria è rimasta invariata nel 2003 rispetto ai livelli dell'anno precedente.E' stata emanata la Legge Regionale n. 11 del 20 luglio 2004 recante "Disposizioni in ordine alla concessione di contributi agli Enti locali per il sostegno ai programmi di sviluppo e qualificazione di servizi di loro competenza in esecuzione del Patto di stabilità fiscale e tariffario".

Servizi pubblici locali

Si sta procedendo a predisporre un disegno di legge al fine di favorire la crescita dimensionale e quindi la competitività delle aziende. La riforma della LR n. 14/1997 è stata approvata con legge regionale 14 maggio 2003 n. 9; il conseguente Piano di valorizzazione del patrimonio è stato approvato dal Consiglio regionale ed è in via di attuazione.E' stata sottoposta alla concertazione sia nella riunione del 30 giugno che in quella del 28 luglio 2003 la bozza del “Piano regionale per la società dell’informazione e della conoscenza” che è stato successivamente approvato dalla Giunta regionale. Sta procedendo l'integrazione tra enti locali con l'attivazione di sportelli unici e la costruzione complessiva della rete.

Provvedimenti in materia di sanità

Si fa riferimento al contenuto delle priorità inserite nel Protocollo relativo al Tavolo del Welfare al quale si rimanda.

Provvedimenti sul lavoro

In materia di LSU sono state stipulate convenzioni con il Ministero del Lavoro per il conferimento di risorse, con Sviluppumbria S.p.A. e Italia Lavoro per l’assistenza al processo di stabilizzazione, con l’INPS per consentire il pagamento dei lavoratori. Sono state adottate, inoltre, numerose delibere per consentire la prosecuzione dell’ASU e per definire gli incentivi alla stabilizzazione.

Impegni delle altre Parti contraenti

Di seguito si riportano gli stati di attuazione degli impegni delle Parti contraenti segnalati dalle stesse, distinti per ciascun soggetto.

Università degli Studi di Perugia103

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Sono stati sottoposti all’attenzione dei partecipanti al Tavolo una bozza di disegno legge su “Struttura organizzativa e dirigenza della Presidenza della Giunta Regionale e del Consiglio regionale” (modifica L.R. 15/97), un documento sugli indirizzi per la definizione degli ambiti ottimali e delle zone omogenee delle Comunità Montane, e la bozza di un disegno di legge su “Disposizioni in ordine alla concessione di contributi agli Enti locali per il sostegno ai programmi di sviluppo e qualificazione di servizi socio-educativi e per il contenimento della pressione fiscale e tariffaria“.Secondo l’Università, le discussioni che si sono avute, soprattutto sui due d.d.l., hanno visto una preponderanza degli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, che in parte ha trasformato il Tavolo in una sede di confronto su aspetti contrattuali e politici attinenti al rapporto tra Regione e Sindacati. Ciò ha reso difficile un intervento nel merito dei problemi di natura giuridica, anche attinenti alla qualità e alla fattibilità dei progetti presentati. In conclusione si ritiene auspicabile che il tavolo sia coinvolto preventivamente nella definizione degli indirizzi e delle linee guida riguardanti le materie di sua competenza per ciò che attiene in particolare alla fondamentale questione del rapporto tra Regioni ed Enti locali e a quella connessa della nuova configurazione dell’amministrazione regionale.

Camera di Commercio di PerugiaIn relazione all’impegno per l’informatizzazione e l’e-government e a collaborare, per quanto di competenza, a progetti di snellimento e semplificazione delle procedure, la Camera di Commercio di Perugia ha costituito un consorzio con le associazioni di categoria denominato Assonet con il fine di:- diffondere sul territorio provinciale i servizi del Registro Imprese tramite le

associazioni di categoria; sono state attivate ad oggi 38 postazioni, dalle quali è possibile ottenere in via telematica documenti e inviare atti;

- mettere a disposizione degli enti locali la rete telematica del sistema camerale al fine di agevolare l’attivazione del SVAP e rendere disponibile la consultazione degli archivi;

- incrementata la diffusione della firma digitale, tramite le associazioni di categoria, con l’aumento dei punti di erogazione dei kit inerenti la firma digitale (smart card e relativi lettori).

Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) e Confartigianato UmbriaIl Raggruppamento Temporaneo di Imprese: Progetto Impresa srl (società del sistema Cna) – SFCU scarl (società del sistema Confindustria) – Webred Spa, ha concluso il progetto “Sportello unico per le attività produttive” finanziato da Formez.Con la conclusione di tale progetto in tutti i 13 Comuni costituenti l’associazione dei comuni Trasimeno – Medio Tevere, è effettivamente operativo lo Suap. I 13 Suap operano con medesimo supporto informatico (super@), telematico (rete civica del Trasimeno) e con identiche modalità e strumenti operativi di front - office.

Confcommercio UmbriaPer la riforma della Pubblica Amministrazione l’Associazione ha partecipato alle iniziative dello “Sportello Unico per le Imprese” sia a Perugia che presso il

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Trasimeno, rinunciando poi alla continuazione di tale rapporto perché poco fruttuoso.

ColdirettiNell’ottica dell’applicazione della riforma del Titolo V della Costituzione, la Coldiretti ha sempre sostenuto l’importanza del riconoscimento della sussidiarietà come forma di semplificazione e snellimento delle procedure burocratiche della pubblica amministrazione.In tale contesto, si ritiene strategico il ruolo sussidiario dei soggetti intermedi di rappresentanza al fine di garantire qualità, efficienza, diffusione ed economicità dei servizi.Di conseguenza Coldiretti, che ha già costituito il “C.A.F. Impresa” per l’assistenza fiscale alle imprese ed il “C.A.F. Pensionati e Dipendenti” per l’assistenza fiscale ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati, ha ribadito in più di un’occasione l’importanza di una legge regionale per procedere alla costituzione dei Centri di Assistenza Agricola, di cui possono avvalersi le pubbliche amministrazioni per lo svolgimenti di alcune funzioni e compiti in tema di assistenza tecnica e consulenza alle imprese agricole.

Confagricoltura UmbriaSono in corso due convenzioni, non onerose, con la regione dell’Umbria e con l’Arusia, per la tenuta del fascicolo d’impresa nell’ambito delle domande presentate a valere sul PSR e per l’inserimento dei dati relativi all’anagrafe zootecnica. L’Associazione ritiene necessario l’avvio di un percorso legislativo che armonizzi e razionalizzi i ruoli e le funzioni dei vari soggetti pubblici che a vario titolo hanno deleghe in agricoltura.

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