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Report attività di donazione e trapianto organi, tessuti e cellule in Emilia-Romagna Duemilaquattordici

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Report attività di donazione etrapianto organi, tessuti e cellule

in Emilia-Romagna

Duemilaquattordici

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Redazione a cura di: Angelo Ghirardini, Marzia Monti, Nicola Alvaro, Maria Celeste Bonanno, Tiziana Campione, Carlo De Cillia, Stefania Kapelj, Laura Persico, Gabriela Sangiorgi, Manuel Labanti.

Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagnavia Massarenti, 9 - 40138 Bolognatel. +39 051/2143664-5, fax +39 051/6364700e-mail: [email protected] www.salute.regione.emilia-romagna.it/trapianti

Impaginazione: Comunicazione e Ufficio Stampa Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi

Stampa: Tipografico dei Comuni

IBAN:

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Introduzione

Anche per il 2014 il Centro Riferimento Trapianti regionale ha voluto produrre e pubblicare il reseconto dell’attività di donazione e trapianto di organi e tessuti in Emilia-Romagna. Riteniamo che questi dati debbano essere a disposizione di tutti nell’ottica della trasparenza, visibilità e chiarezza che contraddistingue l’intero percorso. Ai Professionisti che dedicano il loro lavoro a tutte le complesse attività legate alla donazione, prelievo e trapianto va il nostro ringraziamento per i risultati raggiunti oltre che per avere collaborato alla stesura di questa pubblicazione. Un grazie affettuoso và alla dr.ssa Lorenza Ridolfi che per tanti anni ha diretto con entusiasmo il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna.

“Il primo imperativo categorico è che ci sia un’umanità” (Hans Jonas)

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Indice

1 ATTIVITÀ DI DONAZIONE PRELIEVO E TRAPIANTO DI ORGANI E TESSUTI 7Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente 7Il donatore a rischio calcolato 16Il programma “DONOR ACTION” 18Formazione: il progetto “AL-MA advanced” 26Attività dei coordinatori locali 27Attività di donazione di tessuti da donatore a cuore fermo 37Attività di prelievo 38Attività di trapianto 46Trapianto di rene e di pancreas 49Trapianto di rene a Bologna 54Trapianto di rene e di pancreas a Parma 57Trapianto di rene a Modena 58Il Registro Dialisi e Trapianto dell’Emilia-Romagna 61La prevenzione: il progetto regionale PIRP 64Trapianto di cuore 69Trapianto di cuore, polmone, e trattamento non farmacologico dello scompenso cardiaco avanzato a Bologna 71Trapianto di fegato 76L’adozione del MELD Score in Emilia-Romagna 80L’adeguamento regionale alle Linee Guida nazionali per trapianto di fegato 81Trapianto di fegato a Bologna 82Trapianto di fegato a Modena 83Trapianto di intestino e multiviscerale 84Trapianto di intestino e multiviscerale a Bologna 85Centro di riferimento regionale per l’insufficienza intestinale cronica benigna a Bologna 86Trapianto di polmone 87Trapianto di polmone a Bologna 88Trapianto con organi di donatori a rischio calcolato 90Trapianto di organi all’estero 93Trapianto di tessuti 94

2 LISTE D’ATTESA 95Lista unica regionale per il trapianto di rene 97Cuore 108Fegato 108Intestino – Multiviscerale 108Polmone 108

3 SERVIZI DI RIFERIMENTO REGIONALE 109Immunogenetica unica regionale per il trapianto di rene 109Immunogenetica di riferimento regionale per il trapianto di cellule staminali emopoietiche e per il trapianto d’organo solido non renale 114Attività istopatologica e molecolare degli organi solidi 122Second opinion nazionale per la sicurezza neoplastica del donatore 125Attivita di microbiologia 127Attività per la sicurezza infettivologica del donatore 131Attività laboratoristica 132Attività coordinamento trasporti del 118 132La rete informatica regionale 134Campagna regionale di informazione e sensibilizzazione 136Sistema di gestione per la qualità 141Governo dell’esportazione del sangue del cordone ombelicale (sco) ad uso autologo 142

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4 BANCHE E TRAPIANTO DI TESSUTI E CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE 143Banca regionale delle cellule e del tessuto muscolo-scheletrico 143Segmenti osteo-tendinei attività di trapianto 155Banca regionale delle cornee 156Filiale di Imola della banca regionale delle cornee 162Banca regionale della Cute 163Banca regionale del donatore di organi e del donatore di tessuti 167Banca regionale del sangue cordonale 168Banca regionale dei tessuti cardiovascolari 170Trapianto di cellule staminali emopoietiche (hsct) in Emilia-Romagna 171

5 IL VOLONTARIATO 179ADISCO 179ADMO 180AIDO 182ANED 183ANTFGG 184ANTR 186ATCOM 187AVIS e FIDAS 189

6 DELIBERE E CIRCOLARI REGIONALI ANNO 2014 191Delibera di Giunta Regionale n. 418 del 31 marzo 2014 191Circolare dell’Assessore regionale alle Politiche per la salute n. 19 del 26-11-2013 197

6 INDIRIZZARIO 200

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ATTIVITÀ DI DONAZIONE PRELIEVO E TRAPIANTO DI ORGANI E TESSUTI

Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente

L’attività di donazione in Emilia-Romagna ha evidenziato, nel 2014, una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, come appare evidente nella figura 1, dove sono riportati i numeri dei donatori segnalati, procurati, effettivi ed utilizzati negli ultimi 7 anni. Anche l’attività complessiva in Italia ha mantenuto i livelli di procurement raggiunti nell’anno precedente, come si rileva dalla figura 2.

Le segnalazioni di potenziali donatori di organi effettuate al CRT-ER (Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna) si sono mantenute stabili rispetto al 2013 (186 vs. 188), i donatori utilizzati, dai quali è stato prelevato e trapiantato almeno un organo, hanno raggiunto il numero di 99 (-7), gli effettivi 101 (-10), i procurati 114 (-5). La categoria di donatori “procurati” comprende, oltre ai donatori effettivi, anche i potenziali donatori in cui il processo donativo si è concluso, ma non è stato possibile utilizzarne gli organi per i seguenti motivi: opposizione della Procura, donatore senza ricevente compatibile in Italia ed in Europa, non idoneità al prelievo (del donatore o degli organi). Questo per rilevare cosa abbia impedito l’utilizzo di alcuni donatori potenziali, indipendentemente dall’efficienza della rete donazione-trapianto.È giusto qui ricordare che durante il 2014 l’analisi di qualità delle performance donative delle TI regionali (come verrà descritto dettagliatamente nel capitolo “il programma Donor Action”) ha evidenziato una stabilità del totale dei decessi nelle terapie intensive sottoposte a monitoraggio: 1.636 nel 2014 verso 1.638 nel 2013. Analizzando gli indicatori di performance del processo donativo quello che si discosta significatamente rispetto all’anno scorso è la percentuale di opposizioni alla donazione: 32,6% nel 2014 versus 25,6% nel 2013 (+13 opposizioni).Nella figura 2 i donatori utilizzati per milione di popolazione (p.m.p.) in Emilia-Romagna vengono comparati con quelli nazionali. Il valore regionale di 22,6 pmp pur essendo il risultato di un trend negativo (-1.8 pmp) rimane superiore di 3 punti pmp rispetto al valore nazionale di 19,6. I dati 2014 sono calcolati, per tutta la Nazione, sulle seguenti popolazioni ISTAT: 59.685.227 abitanti in Italia, 4.377.487 in Emilia-Romagna.Nel 2014 l’Emilia-Romagna ha raggiunto il valore di 99 donatori utilizzati, pari a 22,6 p.m.p. (-1,8 rispetto al 2013); di 101 donatori effettivi, pari a 23,1 p.m.p. (-2,5); di 114 donatori procurati, pari a 26,0 p.m.p. (-1,4), come si evince dalla tabella 1, dove il nostro risultato è comparato con i risultati delle altre regioni italiane. La figura 3 evidenzia graficamente il numero dei donatori utilizzati p.m.p. negli ultimi due anni nelle regioni italiane, notiamo come quasi tutte le regioni del centro-nord abbiano un tasso di utilizzo superiore a 20 donatori p.m.p., rimane un gap con molte regioni del centro-sud dove l’utilizzo dei donatori è ancora troppo basso per rispondere alla richiesta di salute dei cittadini residenti iscritti in lista d’attesa per trapianto.

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Figura 1. Donatori segnalati, effettivi, utilizzati e procurati in Emilia - Romagna, anni 2008 - 2014

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Segnalati Procurati Effettivi Utilizzati

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nella figura 4A vengono comparate, mese per mese, le segnalazioni di potenziali donatori giunte al CRT-ER da parte dei coordinatori locali negli ultimi 6 anni. Nel 2014 nei mesi di maggio, giugno, agosto, e settembre sono risultati molto sotto la media di 15,5 segnalazioni/mese, ottima l’attività nei mesi di aprile, ottobre, novembre e dicembre. Nella figura 4B il rapporto tra i donatori segnalati e i decessi con patologia cerebrale, mese per mese, evidenzia come l’efficienza della rete donativa nell’identificare i potenziali donatori si sia costantemente attestata entro i valori di eccellenza, tra 40 e 60%, tranne in giugno e agosto. In Italia (dato

Figura 2. Donatori utilizzati P.M.P. in Emilia - Romagna ed Italia, anni 2008 - 2014

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Emilia - Romagna ITALIA

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

REGIONE e PROV. AUTONOME D. Segnalati D. Procurati D. Effettivi D. Utilizzati

Abruzzo 41,1 17,5 15,2 15,2

Basilicata 19,1 5,2 5,2 5,2

Calabria 23,0 10,7 10,2 9,2

Campania 19,6 9,2 7,1 6,9

Emilia Romagna 42,5 26,0 23,1 22,6

Friuli Venezia Giulia 60,6 41,7 36,8 36,0

Lazio 42,8 23,8 21,6 19,6

Liguria 36,4 28,1 24,9 23,6

Lombardia 40,4 28,1 26,0 25,0

Marche 50,5 31,7 25,9 24,6

Molise 35,1 9,6 9,6 9,6

Piemonte 49,6 28,8 27,0 26,7

Prov. Auton. Bolzano 27,5 13,7 13,7 13,7

Prov. Auton. Trento 43,4 32,1 30,2 30,2

Puglia 25,2 10,6 8,9 8,4

Sardegna 39,6 27,4 25,0 20,7

Sicilia 27,4 9,0 8,8 8,2

Toscana 83,4 52,0 46,0 37,6

Umbria 16,9 12,4 12,4 12,4

Valle d'Aosta 46,9 23,5 23,5 23,5

Veneto 40,8 25,4 24,0 23,8

AREA GEOGRAFICA D. Segnalati D. Procurati D.Effettivi D.Utilizzati

Nord 42,8 27,8 25,6 25,0

Centro 54,7 32,9 29,2 25,4

Sud e Isole 26,1 11,4 10,1 9,4

ITALIA 39,4 23,1 20,9 19,7

Tabella 1. Donatori segnalati, procurati, effettivi ed utilizzati p.m.p. per Regione e per area geografica, anno 2014

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utidisponibile relativo all’anno 2013), il rapporto tra accertamenti di morte e i decessi con patologia cerebrale

è stato in media del 42,2%, in Emilia-Romagna del 50,1% nel 2014.Nella figura 5 vengono comparati i donatori utilizzati, effettivi e procurati in Emilia-Romagna, dal 2009 al 2014, suddivisi per i dodici mesi dell’anno. Poiché il benchmarking mondiale, definito dagli spagnoli, è di 40 donatori procurati p.m.p., il numero dei procurati in Emilia-Romagna dovrebbe essere vicino a 175/anno, non 114 come ottenuto nel 2014. Poiché gli indicatori del programma Donor Action riportano buone performance donative nelle TI della nostra regione, probabilmente troppi soggetti in rapida evoluzione verso la morte encefalica vengono “persi” ogni anno a causa del mancato ricovero in TI. Proprio per questo motivo il CRT-ER monitorizza dal 2005, grazie a un accesso al data base dell’Assessorato regionale alle Politiche per la Salute, quanti pazienti, secondo i DRG prodotti, sono deceduti negli ospedali regionali al di fuori delle TI, entro 3 giorni dall’ingresso, affetti da patologie compatibili con la morte encefalica (traumi cranici, ictus ischemici ed emorragici, post-anossici e neoplasie cerebrali). Da 3 anni la valutazione comprende i deceduti di qualsiasi età, poiché il fegato può essere prelevato e trapiantato con successo anche se donato da grandi anziani. Dopo essere risaliti a tali decessi, e ai Reparti che li hanno generati, annualmente il CRT-ER li notifica

Figura 3. Distribuzione dei donatori utilizzati per milione di popolazione in Italia, anni 2013 - 2014

0-5 5-10 10-15 15-20 20-25 25-30 >30

20142013

Figura 4A. Potenziali donatori segnalati in Emilia - Romagna mese per mese, anni 2009 - 2014

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

* F. Procaccio et al., Il Registro nazionale dei decessi con lesione cerebrale acuta in rianimazione, Trapianti 2007; XI: 96-105

Figura 4B. Rapporto tra accertamenti e decessi con lesione cerebrale (Indice Proc2*) per mese, anno 2014

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Donatori effettivi

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Figura 5. Donatori procurati, effettivi e utilizzati, in Emilia - Romagna per mese, anni 2009 - 2014

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Donatori utilizzati

2009 2010 2011 2012 2013 2014

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ai rispettivi coordinamenti locali. Lo scopo è quello di sollecitare un miglioramento della collaborazione tra l’ufficio di coordinamento locale e i reparti, a questo punto ben identificati, sedi più frequenti di decesso di malati con gravi lesioni encefaliche extra TI. La percentuale di persone decedute con lesioni encefaliche al di fuori delle TI dovrebbe essere, secondo le nostre stime, inferiore all’1% dei decessi totali in tali reparti; questo obiettivo percentuale, che viene annualmente assegnato alla rete donativa regionale, è frutto di quanto rilevato in 10 anni di osservazione. Nel 2014 il totale dei decessi negli ospedali della regione sono diminuiti di oltre 600 unità (-644), quasi tutti al di fuori delle terapie intensive (-579 pari al 90%), mentre il numero di decessi fuori dalle TI “compatibili” (decesso avvenuto entro 3 giorni dal ricovero con codice patologia, riportato nelle schede SDO, corrispondente ad emorragia cerebrale, ischemia cerebrale, anossia, trauma cerebrale o tumore cerebrale) si sono attestati in 620 casi. Dato questo ormai costante da oltre 4 anni che conferma come sia giusto cercare di migliorare l’attività di individuazione di potenziali donatori al di fuori delle TI. Sapendo che il 50% delle morti con gravi lesioni cerebrali passa, se i pazienti vengono adeguatamente trattati, attraverso lo stato di morte encefalica, se ne deduce che, al di fuori delle TI, circa 310 dovrebbero essere stati gli accertamenti di morte “perduti” nel solo ultimo anno nella nostra regione. Di questi, sempre secondo gli indicatori internazionali, il 50% dovrebbe diventare donatore procurato, nel nostro caso quindi, più o meno, 155 donatori potenzialmente procurabili sono stati “persi” in un anno perché non identificati né trattati nei reparti non intensivi. L’obiettivo posto dal CRT-ER alle Aziende è di valutarne almeno un terzo rispetto a quelli identificati nel sistema informatico nell’anno precedente, migliorando la collaborazione tra coordinamento locale e UO sede di morte dei soggetti in questione. Il numero (un terzo di 155) è circa 50, che, sommato ai 114 procurati nel 2014, ci farebbe arrivare a 164 (37,5 p.m.p.), valore più vicino al benchmarking internazionale di 40 donatori procurati p.m.p./anno (il valore ottimale dovrebbe essere 175 procurati/anno).Nel 2014 sono state 19 le rianimazioni regionali che hanno segnalato al CRT-ER potenziali donatori di organi, 5 in più rispetto all’anno precedente (tabella 2). Ovviamente, le sedi regionali di Neurorianimazione hanno presentato i migliori risultati. Leader regionale per i donatori segnalati è stata l’Azienda USL di Modena-Baggiovara, con 45 (+9) segnalazioni, seguita da Cesena con 28 (+10). Tra le sedi donative non dotate di neurochirurgia, è stata buona l’attività di identificazione di potenziali donatori a Rimini con 8 segnalazioni.Sempre nella tabella 2 sono riportate le percentuali di opposizione al prelievo per ogni rianimazione regionale. La media regionale di opposizione è stata del 30,1% (+7,2 rispetto al 2013), di poco inferiore alla media nazionale (31,0%). Numericamente le opposizioni sono state 56, 13 in più rispetto al 2013. Vogliamo sottolineare le basse percentuali di opposizione riscontrate a Reggio Emilia (14,3%), Ravenna (14,3%), Piacenza (20,0%). Ampie percentuali di miglioramento in questa delicata fase del processo donati-vo possono essere conseguite a Baggiovara, Bologna Bellaria e Bologna Maggiore.

EMORRAGIA CEREBRALE 107

57,5%

TRAUMA CRANICO 43

23,1%

ENCEFALOPATIA POST-ANOSSICA

21 11,3%

ICTUS ISCHEMICO 11

5,9%

MENINGITE 3

1,6% ALTRO 1

0,5%

Figura 6. Cause di morte dei potenziali donatori segnalati in Emilia - Romagna, anno 2014

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

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DONA

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ator

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i)

NUOVO OSPEDALE S.AGOSTINO - ESTENSE MODENA 0 1 1 1 21 24 53,3% 21 0

OSPEDALE M.BUFALINI CESENA 0 2 1 0 18 21 75,0% 18 0

OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA 0 0 0 1 12 13 65,0% 12 0

OSPEDALE MAGGIORE PARMA 0 0 0 1 9 10 66,7% 9 0

ARCISPEDALE S.ANNA FERRARA 0 0 0 1 9 10 71,4% 10 1

OSPEDALE S. MARIA NUOVA REGGIO NELL'EMILIA 0 0 0 0 11 11 78,6% 11 0

OSPEDALE BELLARIA BOLOGNA 0 1 0 0 4 5 45,5% 4 0

OSPEDALE DI RIMINI RIMINI 0 0 1 0 4 5 62,5% 4 0

OSPEDALE S.MARIA DELLE CROCI RAVENNA 0 0 0 2 3 5 71,4% 4 1

OSPEDALE CIVILE PIACENZA 0 1 0 1 1 3 60,0% 1 0

OSPEDALE MORGAGNI PIERANTONI FORLI' 0 0 0 0 1 1 20,0% 1 0

OSPEDALE CIVILE CARPI 0 0 0 0 2 2 50,0% 2 0

S.ORSOLA-MALPIGHI BOLOGNA 0 0 0 0 0 0 0,0% 0 0

POLICLINICO MODENA 0 0 0 0 2 2 100,0% 2 0

FIDENZA-S.SECONDO P.SE (OSP.CIVILE) FIDENZA 0 0 0 0 0 0 0,0% 0 0

OSPEDALE DEGLI INFERMI FAENZA 0 0 0 0 0 0 0,0% 0 0

OSPEDALE VAL TIDONE CASTEL SAN GIOVANNI 0 0 0 0 1 1 100,0% 1 0

OSPEDALE ZONALE IMOLA 0 0 0 0 0 0 0,0% 0 0

OSPEDALE ZONALE CIVILE LUGO 0 0 0 0 1 1 100,0% 1 1

TOTALE 0 5 3 7 99 114 61,3% 101 2

RIANIMAZIONE CITTA

ACCE

RTAM

ENTI

DI M

ORTE

EN

CEFA

LICA

DONA

ZION

I SEG

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SI

NON

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EITA

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CHIO

IN

ACCE

TTAB

ILE

PRE S

ALA

NUOVO OSPEDALE S.AGOSTINO - ESTENSE MODENA 45 45 17 37,8% 0 3 1 4 8,9%

OSPEDALE M.BUFALINI CESENA 28 28 7 25,0% 0 0 0 0 0,0%

OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA 20 20 6 30,0% 0 0 1 1 5,0%

OSPEDALE MAGGIORE PARMA 15 15 4 26,7% 0 1 0 1 6,7%

ARCISPEDALE S.ANNA FERRARA 14 14 3 21,4% 0 1 0 1 7,1%

OSPEDALE S. MARIA NUOVA REGGIO NELL'EMILIA 14 14 2 14,3% 0 1 0 1 7,1%

OSPEDALE BELLARIA BOLOGNA 11 11 4 36,4% 0 2 0 2 18,2%

OSPEDALE DI RIMINI RIMINI 8 8 2 25,0% 0 0 1 1 12,5%

OSPEDALE S.MARIA DELLE CROCI RAVENNA 7 7 1 14,3% 0 1 0 1 14,3%

OSPEDALE CIVILE PIACENZA 5 5 1 20,0% 0 1 0 1 20,0%

OSPEDALE MORGAGNI PIERANTONI FORLI' 5 5 3 60,0% 0 1 0 1 20,0%

OSPEDALE CIVILE CARPI 4 4 2 50,0% 0 0 0 0 0,0%

S.ORSOLA-MALPIGHI BOLOGNA 3 3 2 66,7% 0 1 0 1 33,3%

POLICLINICO MODENA 2 2 0 0,0% 0 0 0 0 0,0%

FIDENZA-S.SECONDO P.SE (OSP.CIVILE) FIDENZA 1 1 1 100,0% 0 0 0 0 0,0%

OSPEDALE DEGLI INFERMI FAENZA 1 1 1 100,0% 0 0 0 0 0,0%

OSPEDALE VAL TIDONE CASTEL SAN GIOVANNI 1 1 0 0,0% 0 0 0 0 0,0%

OSPEDALE ZONALE IMOLA 1 1 0 0,0% 0 1 0 1 100,0%

OSPEDALE ZONALE CIVILE LUGO 1 1 0 0,0% 0 0 0 0 0,0%

TOTALE 186 186 56 30,1% 0 13 3 16 8,6%

Tabella 2. Attività di donazione nelle Rianimazioni dell’Emilia - Romagna, anno 2014

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Durante il 2014, nessun potenziale donatore è stato perso per arresto cardiaco durante l’osservazione di mor-te encefalica. Sono stati 13 i soggetti sottoposti ad accertamento di morte e giudicati “non idonei in assoluto” (post anamnesi), 3 sono risultati non idonei prima dell’ingresso in sala operatoria per il prelievo, 3 donatori sono stati giudicati non idonei durante il prelievo, gli organi di 7 donatori idonei sono risultati non idonei al trapianto, in 5 casi non c’è stato prelievo poiché non si sono trovati riceventi compatibili in tutta l’Italia (totale 26 inidoneità rispetto alle 37 del 2013). I donatori effettivi non utilizzati (dai quali è stato prelevato almeno un organo che poi non è stato trapiantato) sono stati 2 nell’arco dell’anno (l’ 1,1%) e quindi esclusi dalle procedu-re di trapianto: in 1 caso il solo fegato prelevato è risultato non idoneo alla riperfusione e nell’altro caso i due reni prelevati sono risultati non idonei uno macroscopicamente e uno a seguito di biopsia. La sicurezza anatomopatologica del donatore è stata indagata 29 volte nel 2014 (42 esami al congelatore effettuati), controllando rene, fegato, polmone, ovaio, pancreas, testicolo, mesentere, cute, mammella, linfonodo, colecisti, milza, utero, omento, mediastino, surrene e prostata; gli esami istologici sui frammenti bioptici sospetti recuperati durante l’ispezione del donatore a cielo scoperto prima del prelievo degli organi, sono stati refertati in emergenza: riteniamo che il numero rilevante di tali controlli sia un’ulteriore dimostrazione obiettiva dell’efficienza del sistema di qualità e sicurezza regionale. Ricordiamo che in regione è operativo 24/24h il Servizio di riferimento regionale per la sicurezza del donatore e la qualità degli organi donati, che è centralizzato al S. Orsola di Bologna e diretto dalla prof D’Errico. Il prof WF Grigioni esercita il pesante ma fondamentale ruolo di second opinion nazionale per la sicurezza oncologica del donatore. Un plauso anche alle equipe dei chirurghi prelevatori che hanno rispettato le procedure regionali esplorando attentamente la cavità addominale e toracica di ogni donatore durante le fasi iniziali del prelievo.Analizzando l’indicatore “donatori procurati”, vediamo come il numero di 114 si raggiunge sommando, ai 99 utilizzati, 7 donatori con organi biopsiati ma valutati non idonei, 5 donatori senza riceventi compatibili

Figura 7. Cause di morte dei donatori segnalati in Emilia - Romagna, anni 2009 - 2014

52,9% 64,5%

53,8% 55,6% 61,7% 57,5%

8,8%

7,0%

8,2% 9,1% 8,5%

5,9% 7,4%

5,1% 12,5% 10,1%

8,5% 11,3%

20,6% 18,2% 21,2% 20,7% 13,3% 23,1%

10,3% 5,1% 4,3% 4,5% 8,0% 2,2%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2009 2010 2011 2012 2013 2014

Emorragia cerebrale Ictus ischemico Encefalopatia post-anossica Trauma cranico Altre

Figura 8. Donatori segnalati, procurati, effettivi ed utilizzati in Emilia - Romagna per classi di età, anno 2014

5 5 8

17

24

33

53

41

3 3 5

13 12

20

32

26

3 3 4

12 11

17

30

21

3 3 4

12 11

17

29

20

00-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-65 66-75 75+

Segnalati Procurati Effettivi Utilizzati

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

e 3 donatori risultati non idonei per rischio inaccettabile identificato prima del trapianto. Dal 1° luglio al 1 settembre 2014 la rete regionale di riferimento per la sicurezza infettivologica del donatore (Microbiologia S.Orsola diretta dalla prof MP Landini) ha screenato relativamente al West Nile Disease tutti i donatori di tessuto osseo procurati in Emilia – Romagna e dal 1 settembre al 30 novembre 2014 la stessa indagine è stata estesa a tutti i donatori di organi e tessuti della regione, come prevenzione di tale patologia endemica. Rispetto alla popolazione regionale (4.377.487 abitanti), le segnalazioni sono state, nel 2014, 42,5 p.m.p. (43,3 nel 2013), dato peraltro superiore alla media nazionale (39,3).La figura 6 illustra le cause di morte dei 186 potenziali donatori segnalati in regione nel 2014. Nella figura 7 notiamo le variazioni delle patologie causa di morte dei potenziali donatori negli ultimi 6 anni: gli accidenti vascolari cerebrali (emorragie e ictus ischemici) rappresentano il 63,4% della popolazione potenzialmente donativa; la percentuale dei traumi è aumentata al 23,1%. Tali dati condizionano l’età media dei donatori utilizzati in regione: 59,9 anni, range 9 - 90. L’11,3% dei casi segnalati era deceduto per encefalopatia post-anossica, rare le altre cause di morte: 3 meningoencefaliti e 1 edema cerebrale acuto in cirrotico scompensato. Nella figura 8 i donatori segnalati, procurati, effettivi e utilizzati nel 2014 sono stratificati per classe di età. Dei 99 donatori utilizzati, 66 (66,7%) appartenevano alle classi di età superiori ai 54 anni. L’applicazione del protocollo regionale per la “Sicurezza del donatore e qualità degli organi donati” ha consolidato l’utilizzo di tanti donatori che solo pochi anni fa venivano ritenuti non idonei e quindi non valutati per la donazione. Infatti sono stati utilizzati 49 donatori “anziani”, di età cioè superiore a 65 anni (pari al 49,5% del totale degli utilizzati), di cui 20 ultra settantacinquenni. Le categorie di età superiore a 54 anni, fornendo 66 donatori utilizzati, hanno permesso di trapiantare con buoni risultati 145 organi: 61 fegati, 2 cuori, 80 reni. L’età media dei donatori utilizzati è stata dunque di 59,9 anni, con range 9-90 anni (era stata di 61,3 anni nel 2013, 59,1 anni nel 2012 e 58,4 nel 2011). Sono stati segnalati 5 donatori in età pediatrica, di 3 sono stati prelevati e trapiantati 2 cuori, 3 fegati, 6 reni e 2 polmoni, che hanno rispettato, nell’allocazione, le indicazioni della lista unica nazionale. Dei 2 potenziali donatori pediatrici rimanenti, in un caso è stata manifestata dai genitori opposizione, mentre 1 bambino era in condizioni di non idoneità assoluta alla donazione.Le figure 9 e 10 illustrano le varie classi di età dei donatori segnalati e di quelli utilizzati negli ultimi 6 anni in RER.Dei 186 potenziali donatori segnalati, 89 erano di sesso femminile (47,8%), 97 maschile (52,2%); la percentuale di opposizione al prelievo è stata 27,8% in caso di donatore maschio, e 32,6% nelle femmine; sono stati utilizzati 53 donatori maschi (53,5%) e 46 femmine (46,5%).Il destino dei potenziali donatori segnalati in regione nel 2014 è riportato nella figura 11.Le opposizioni al prelievo sono state 56 (30,1%). Analizzando le opposizioni alla donazione negli ultimi 6 anni in Emilia-Romagna (figura 12), si riscontra, nel 2014 un incremento significativo delle opposizioni nella classe di età tra 45 e 54 anni (dal 20,7% al 45,8%) mentre per la classe di età dei giovani adulti (15-24) pur riducendosi rispetto all’anno scorso (da 66,7% a 40,0%) la percentuale di opposizioni risulta ancora elevata.Sono continuate durante tutto l’anno le attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini tramite la Cam-pagna regionale “Una scelta consapevole”, realizzata con il supporto indispensabile delle Associazioni di Vo-lontariato e dei Pazienti e attuata ininterrottamente in regione dal 1996. È stata vivace anche la presenza degli operatori sanitari regionali alle attività formative organizzate a livello aziendale e regionale, ma anche ai Corsi nazionali (14 partecipanti), quali i Corsi nazionali TPM e il Transplant Nurse Coordinator. È inoltre proseguito il programma formativo regionale denominato “ALMA advanced” (10 sessioni tenute dal CRT-ER presso 9 sedi donative regionali con 342 ulteriori operatori sanitari formati) con la novità di un nuovo modulo dedicato agli aspetti psicologici sia relativi alla relazione con la famiglia del donatore che sia all’impatto emotivo degli operatori (4 edizioni in 3 sedi donative regionali con 100 operatori formati). Dall’ottobre 2014 il CRT, insieme al CNT, si è fatto promotore di una campagna di formazione/informazione degli operatori delle anagrafi co-munali nell’ambito del progetto nazionale “una scelta in Comune”, che vede l’opportunità per il cittadino di di-chiarare la propria volontà in merito alla donazione al momento del rilascio e/o rinnovo della carta di identità.

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Figura 9. Donatori segnalati in Emilia - Romagna per classi di età, anni 2009 - 2014

7 9 11 9

25

44

62

37

6 8 6

18

28 29

59 60

3

10 10

23

34

40 44 44

7 6 8

15

24

48 44 46

4 3

10

18

29

35

49

40

5 5 8

17

24

33

53

41

00-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-65 66-75 75+

2009 2010 2011 2012 2013 2014

Figura 10. Donatori utilizzati in Emilia - Romagna per classi di età, anni 2009 - 2014

4 6 7

4

11

21

36

21

3 5 5

9

18 16

31 29

2 5

3

11

21

11

23 20

3 4 4

8

18

32

21 20

1 1

9 6

15

24

28

22

3 3 4

12 11

17

29

20

00-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-65 66-75 75+

2009 2010 2011 2012 2013 2014

Figura 11. Destino dei donatori segnalati in Emilia - Romagna, anni 2009 - 2014

56; 30,1%

13; 7,0%

3; 1,6%

3; 1,6%

5; 2,7%

5; 2,7%

2; 1,1% 99; 53,2%

Opposizioni

Non idonei post anamnesi

Non idonei pre sala

Idoneo entrato in sala e non prelevato per non idoneità donatore pre trapianto

Idoneo entrato in sala e non prelevato per patologia organo

Idoneo offerto, non entrato in sala perché no ricevente compatibile

Effettivi non utilizzati per non idoneità organo prelevato

Utilizzati

Figura 12. Opposizioni alla donazione in Emilia - Romagna per classi di età, anni 2009 - 2014

28,6

%

0,0%

36,4

%

33,3

%

32,0

%

29,5

%

25,8

%

13,5

%

33,3

%

25,0

%

16,7

%

38,9

%

32,1

%

17,2

%

25,4

%

28,3

%

0,0%

30,0

%

30,0

%

39,1

%

17,6

%

47,5

%

25,0

%

18,2

%

42,9

%

16,7

%

37,5

%

26,7

%

20,8

%

22,9

%

18,2

% 32

,6%

25,0

%

66,7

%

10,0

%

27,8

%

20,7

%

14,3

% 28

,6%

22,5

%

20,0

%

40,0

%

25,0

%

17,6

%

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%

27,3

%

32,1

%

26,8

%

00-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-65 66-75 75+

2009 2010 2011 2012 2013 2014

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Il donatore a rischio calcolato

Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) ha stilato, e rese operative dall’autunno 2003, le Linee Guida sui “Criteri generali per la valutazione di idoneità del donatore”, definendo 5 categorie di rischio: standard, calcolato, aumentato ma accettabile, non valutabile, inaccettabile. Ciò ha comportato per i Centri regionali di riferimento, durante la valutazione di idoneità di ogni potenziale donatore, l’attribuzione del livello di rischio prima dell’utilizzo degli organi, seguendo le modalità operative indicate dal CNT.La raccolta dei dati relativi ai donatori a rischio, agli organi da loro prelevati ed ai pazienti trapiantati è iniziata il 1° ottobre 2003. In Emilia – Romagna, dei 1259 donatori utilizzati dall’ottobre 2003 al 31-12-2014, sono risultati a rischio calcolato 266 soggetti (21%), come si evince dalla tabella seguente.

Anno Anticore+ HCV+ Meningite Anticore+ HBsAg+ HCV+

Anticore+ HBsAg+

Anticore+ HCV+ Batteriemia Totale

2003 3 0 0 0 0 0 0 3

2004 21 3 0 0 1 0 0 25

2005 22 3 1 1 1 0 0 28

2006 15 2 1 0 1 2 2 23

2007 19 2 0 0 2 0 3 26

2008 21 5 0 0 0 4 3 33

2009 12 1 0 0 2 1 4 20

2010 17 1 1 0 2 0 4 25

2011 10 1 0 0 0 1 7 19

2012 18 2 0 0 1 2 4 27

2013 17 1 1 0 0 1 2 22

2014 6 3 0 0 0 2 4 15

Totale 181 24 4 1 10 13 33 266

Figura 1DR. Donatori a rischio calcolato utilizzati in Emilia - Romagna dall’1-10-2003 al 31-12-2014

Nella figura 1DR è rappresentata graficamente la percentuale dei donatori regionali a rischio calcolato rispetto agli utilizzati, nel periodo di riferimento.Nella figura 2DR si possono vedere quanti reni, fegati e cuori sono stati prelevati e trapiantati dai donatori a rischio non standard ed utilizzati nel periodo di riferimento.

Figura 1DR Categorie di rischio dei donatori utilizzati in Emilia - Romagna dall’1-10-2003 al 31-12-2014

Rischio standard o altro rischio 993 (78,9%)

Rischio calcolato 266 (21,1%)

Figura 1DR. Categorie di rischio dei donatori utilizzati in Emilia - Romagna dall’1-10-2003 al 31-12-2014

Figura 2DR. Categorie di rischio degli organi procurati in Emilia - Romagna e trapiantati ovunque, dall’1-10-2003 al 31-12-2014

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Nella figura 3DR è evidenziata la percentuale di rischio degli organi derivati da donatori regionali a rischio non standard e trapiantati ovunque, nel periodo di riferimento. Dai 266 donatori a rischio calcolato sono stati generati 580 organi, trapiantati in Emilia – Romagna ed in altre regioni italiane.

Manuel Labanti

CUORE FEGATO

RENE

Rischio standard o altro 89%

Rischio standard o altro 82%

Rischio standard o altro 84%

Rischio calcolato 11%

Rischio calcolato 18%

Rischio calcolato 16%

CUORE FEGATO

RENE

Rischio standard o altro 89%

Rischio standard o altro 82%

Rischio standard o altro 84%

Rischio calcolato 11%

Rischio calcolato 18%

Rischio calcolato 16%

Figura 3DR. Percentuale di rischio degli organi prelevati in Emilia - Romagna, e trapiantati ovunque, dall’1-10-2003 al 31-12-2014

CUORE FEGATO

RENE

Rischio standard o altro 89%

Rischio standard o altro 82%

Rischio standard o altro 84%

Rischio calcolato 11%

Rischio calcolato 18%

Rischio calcolato 16%

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Il programma “DONOR ACTION”

Il programma Donor Action (DA), in uso in Emilia-Romagna da luglio 1998, è un sistema di monitoraggio utilizzato per valutare le performance donative delle terapie intensive (TI) regionali attraverso la valutazione dei dati inerenti i ricoveri e i decessi totali mensili avvenuti nelle TI che i coordinatori locali immettono nel sistema informatizzato regionale (SIRT). Ogni decesso avvenuto per patologia cerebrale, deve essere inserito nel sistema compilando un’apposita scheda. Le problematiche da valutare attraverso il programma sono relative all’identificazione del potenziale donatore e all’approccio che il personale medico intraprende con i familiari del soggetto in morte encefalica, in maniera da avviare azioni che conducano all’ottimizzazione del delicato percorso donativo. Nell’anno 2014 le TI che hanno partecipato al programma sono rimaste 28 in quanto, la TI di Argenta è stata convertita in Recovery Room pertanto non rientra più nel programma ma in compenso è entrata a far parte la TI Tipo di Ferrara Cona.Delle 28 TI, 7 accolgono un servizio di neurochirurgia (NCH) con 81 posti letto totali, mentre 21, di cui 1 pediatrica, sono senza NCH e dotate di 166 posti letto. Ogni anno il CRT-ER assegna alle sedi donative RER obiettivi, utilizzati anche a livello nazionale, che indicano le performance donative, in termini di corretta identificazione del potenziale donatore e di richiesta di donazione. Gli indicatori sono: Index 1= percentuale di decessi con patologia cerebrale severa (GCS=3) sui decessi totali nella TI Index 2= percentuale di accertamento di morte encefalica nei soggetti ricoverati per almeno 6 ore in TI (GCS=3>6h)Index 3= percentuale delle opposizioni sulle richieste di donazioneGli indicatori utilizzati invece per la valutazione di efficienza, ci permettono di capire sia quanti dei soggetti con patologia cerebrale diventano donatori effettivi sia di identificare quelle morti encefaliche non diagnosticate e non segnalate, cosiddette “silenti”, dovute a problemi tecnici, culturali, organizzativi, psicologici. Gli indicatori utilizzati sia a livello regionale che nazionale sono:PROC 1= rapporto tra i donatori effettivi e i decessi con patologia cerebrale PROC 2= rapporto tra gli accertamenti di morte e i decessi con patologia cerebrale Confrontando i dati 2013 e 2014, in quest’ultimo anno (Tab.1 DA) si sono mantenuti costanti i decessi totali nelle TI, da 1638 a 1636 (-2), con qualche patologia cerebrale in più, da 363 a 371 (+8) di conseguenza, il rapporto decessi con patologia cerebrale/decessi totali si è mantenuto più o meno costante che da 22,2% nel 2013 è passato a 22,7 nel 2014 (Fig. 1 DA).Tale situazione ha mantenuto circa lo stesso numero di accertamenti (186 vs 188), anche se dall’analisi risulta che nelle sedi con NCH c’è stato, un incremento dei soggetti accertati (+11) e una riduzione nelle sedi senza NCH (-13).

Figura 1DA: Incidenza di patologia cerebrale come causa di morte nelle TI della Regione Emilia - Romagna (1998-2014)

59,4

33,2

43,9

54,1

27,9

38,9

49,8

31,8

41,2

46

31,4

39,2

50

23

34,4

47

21,5

31,4

50,3

22,4

32,5

49,8

19,3

31,1

47,3

15,9

26,5

56,5

14,6

28,7

51,2

15,7

27,4

45,9

11,1

23,2

51

12,3

24,3

44,3

11,2

22,1

43,8

12,2

23,5

46,1

10,7

22,2

47,3

10,5

22,7

Osp. Con Neurochirurgia Osp. Senza Neurochirurgia REGIONE EMILIA-ROMAGNA

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Page 19: Report attività di donazione e trapianto organi, …...Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente L’attività di donazione in Emilia-Romagna ha evidenziato,

19

Attiv

ità d

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OC 2

Baggiovara 12 106 73 68,9 65 61.3 60 56.6 71 67 66 62.3 45 75 45 42 0 17 40.5 21 / 21 28.77 61.64

Bologna Bellaria 12 33 23 69,7 15 45.5 15 45.5 19 57.6 19 57.6 11 73.3 11 9 0 4 44.4 4 / 4 17.39 47.83

Bologna Maggiore 10 104 43 41.3 28 26.9 27 26 43 41.3 40 38.5 20 74.1 20 19 0 6 31.6 12 / 12 27.91 46.51

Cesena TI 1 11 50 46 92 45 90 45 90 46 92 46 92 27 60 27 27 0 7 25.9 18 / 18 39.13 58.70

Ferrara 10 56 18 32.1 16 28.6 16 28.6 18 32.1 18 32.1 14 87.5 14 13 0 3 23.1 10 / 9 55.56 77.78

Parma 14 94 34 36.2 32 34 29 30.9 34 36.2 31 33 15 51.7 15 14 0 4 28.6 9 / 9 26.47 44.12

Reggio Emilia 12 98 19 19.4 19 19.4 19 19.4 19 19.4 19 19.4 14 73.7 14 14 0 2 14.3 11 / 11 57.89 73.68

TOTALE 81 541 256 47.32 220 40.67 211 39 250 46.21 239 44.18 146 69.19 146 138 0 43 31.16 85 / 84 33.20 57.03

Ospe

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Bologna S. Orsola CEC 17 48 1 2.1 1 2.1 1 2.1 1 2.1 1 2.1 1 100 1 0 0 0 0 0 / 0 0 100

Bologna S. Orsola Di Nino 17 133 8 6 4 3 4 3 6 4.5 4 3 1 25 1 1 0 1 100 0 / 0 0 12.50

Bologna S. Orsola Faenza 8 22 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 / 0 0 0

Bologna S. Orsola MUB 8 52 3 5.8 3 5.8 3 5.8 3 5.8 3 5.8 0 0 0 0 0 0 0 0 / 0 0 0

Bologna S. Orsola Ped. 6 8 1 12.5 1 12.5 1 12.5 1 12.5 1 12.5 1 100 1 1 0 1 100 0 / 0 0 10 0

Carpi 8 68 9 13.2 9 13.2 8 11.8 9 13.2 8 11.8 4 50 4 4 0 2 50 2 / 2 22.22 44.44

Castel San Giovanni 4 35 1 2.9 1 2.9 1 2.9 1 2.9 1 2.9 1 100 1 1 0 0 0 1 / 1 100 100

Cento 4 25 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 / 0 0 0

Cesena TI 2 5 49 7 14.3 5 10.2 5 10.2 7 14.3 7 14.3 1 20 1 1 0 0 0 0 / 0 0 14.29

Faenza 8 49 9 18.4 7 14.3 5 10.2 9 18.4 7 14.3 1 20 1 1 0 1 100 0 / 0 0 11.11

Ferrara TIPO 6 38 2 5.3 2 5.3 2 5.3 2 5.3 2 5.3 0 0 0 0 0 0 0 0 / 0 0 0

Fidenza 5 74 9 12.2 9 12.2 7 9.5 9 12.2 7 9.5 1 14.3 1 1 0 1 100 0 / 0 0 11.11

Forlì 8 38 9 23.7 9 23.7 9 23.7 9 23.7 9 23.7 5 55.6 5 4 0 3 75 1 / 1 11.11 55.56

Guastalla 4 24 3 12.5 3 12.5 3 12.5 3 12.5 3 12.5 0 0 0 0 0 0 0 0 / 0 0 0

Imola 8 57 8 14 7 12.3 5 8.8 8 14 6 10.5 1 20 1 0 0 0 0 0 / 0 0 12.50

Lagosanto 4 22 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 / 0 0 0

Lugo 6 48 6 12.5 6 12.5 6 12.5 6 12.5 6 12.5 1 16.7 1 1 0 0 0 1 / 1 16.67 16.67

Modena 9 85 6 7.1 6 7.1 5 5.9 6 7.1 5 5.9 2 40 2 2 0 0 0 2 / 2 33.33 33.33

Piacenza 8 78 5 6.4 5 6.4 5 6.4 5 6.4 5 6.4 5 100 5 3 0 1 33.3 1 / 1 20 100

Ravenna 8 66 16 24.2 16 24.2 13 19.7 16 24.2 13 19.7 7 53.8 7 6 0 1 16.7 4 / 3 25 43.75

Rimini 15 76 12 15.8 12 15.8 10 13.2 12 15.8 10 13.2 8 80 8 8 0 2 25 4 / 4 33.33 66.67

TOTALE 166 1095 115 10.50 106 9.68 93 8.49 113 10.32 98 8.95 40 43.01 40 34 0 13 38.24 16 / 15 13.91 34.78

REGIONE 247 1636 371 22.68 326 19.93 304 18.58 363 22.19 337 20.60 186 61.18 186 172 0 56 32.56 101 / 99 27.22 50.13

Tabella 1DA: Attività nelle TI dell’Emilia-Romagna che partecipano al programma DA (anno 2014)

Page 20: Report attività di donazione e trapianto organi, …...Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente L’attività di donazione in Emilia-Romagna ha evidenziato,

20

Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nonostante il dato si sia mantenuto costante, nel 2014 si è riscontrato un calo di donatori effettivi (101 vs 111) e di donatori utilizzati (99 vs 106), maggiormente nelle sedi senza NCH.Si distinguono le TI di Baggiovara con 21 donatori effettivi e Cesena TI 1 con 18 donatori effettivi.Nel 2014, 31 sono stati i potenziali donatori non utilizzati (6 in meno rispetto al 2013), per non idoneità a priori (13), per non idoneità riscontrata durante l’osservazione di morte o in sala operatoria (13), per non idoneità degli organi donati (4) e per mancanza di riceventi compatibili con il quadro virologico del donatore (1).Nella figura 1DA si riporta l’incidenza, negli anni, di tutte le patologie cerebrali (a prescindere dai GCS e dal tempo ricovero in TI) sui decessi totali nelle TI regionali. Come dimostra il grafico, il trend delle patologie cerebrali sul totale delle morti nelle TI regionali dall’inizio del programma, si mantiene costante negli ultimi anni con una lieve aumento nelle sedi con NCH (47,3% vs 46,1%).

INDEX 1

Riportiamo nella figura 2DA l’andamento negli anni dell’Index 1 (incidenza delle patologie cerebrali severe, identificate con GCS=3, sui decessi totali) per sedi con e senza NCH, oltre al dato complessivo regionale.

Figura 2DA: (Index 1) percentuale di patologia cerebrale severa (GCS = 3) sui decessi totali (1999 - 2014)

56,8

49,8 46

37,5 41,5

44,6

35,3 39,8

48,5 46

39,6

45,6

40,3 39,2 41,6 40,7

INDEX 1 Osp. Con Neurochirurgia

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

30,6 31,4

26,9

13,1

18,2 18 17,6

13,9 12,6 46

10,1 11,8

10,3 10,5 10 9,7

INDEX 1 Osp. Senza Neurochirurgia

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

41,6 41,1

35,5

23,4 27,2 27,6

24,4 22,6

24,6 23,90

20,3 22,5

20,2 20,7 20,3 19,9

INDEX 1 Regione Emilia-Romagna

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

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21

Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

L’obiettivo che le sedi donative RER devono raggiungere è >=70% per le TI sede di NCH e >=30% per quelle senza NCH. Nella figura 3DA, l’Index 1 è evidenziato per ognuna delle 28 TI regionali monitorate dal programma DA nel 2014. Il valore medio regionale dell’Index 1 si mantiene costante negli ultimi anni (19,9%) in lieve calo rispetto al 2013 (20,3%), le sedi con NCH sono passate da 41,6% a 40,7% e quelle senza da 10% a 9,7% quindi meno pazienti potenziali donatori (-6).

Figura 3DA: (Index 1) percentuale di patologia cerebrale severa (GCS = 3) sui decessi totali per singola terapia intensiva nel 2014 in Emilia-Romagna

Tra le sedi con NCH, solo Cesena (90%) ha superato l’obiettivo (>70%) considerando comunque, che ha avuto +18 soggetti con GCS=3 rispetto all’anno precedente. Anche Baggiovara ha raggiunto un buon risultato (61.3%) se pure si sia riscontrata una riduzione dei soggetti con GCS=3 (-6 rispetto al 2013).Tra le TI senza NCH Ravenna ha raggiunto un valore di 24,2%, (obiettivo >30%).

INDEX 2

Nel grafico successivo (Fig.4 DA) è rappresentato l’andamento percentuale dell’Index 2: gli accertamenti di morte encefalica sui potenziali donatori con GCS=3 e ricovero in TI>6h nelle TI regionali con NCH, senza NCH, e complessivo regionale negli anni. L’obiettivo da raggiungere è ≥80% per le TI con NCH e ≥60% per le altre.La figura 5DA riporta l’Index 2 per ogni singola TI nel 2014.Il valore medio regionale dell’Index 2 è aumentato, da 59,5% a 61,2% ciò significa che sono stati identificati più potenziali donatori con patologia cerebrale severa, cioè che abbiano soggiornato almeno 6 ore in TI e quindi con più possibilità di diventare potenziale donatore (186 accertamenti/304 GCS=3 TI>6h). Si può notare come solo Ferrara abbia superato l’obiettivo nel 2014 (87,5%) tra le sedi dotate di NCH. Per le sedi senza NCH, Piacenza ha raggiunto il 100% e Rimini l’80%; vanno segnalate inoltre le performance delle TI Bologna S. Orsola/CEC (100%), Bologna S. Orsola/Pediatria (100%) e Castel San Giovanni (100%) anche se trattasi di numeri modesti.

40,7

61,3

45,5

26,9

90

28,6 34

19,4

9,7

2,1 3 0

5,8 12,5 13,2

2,9 0

10,2 14,3

5,3

12,2

23,7

12,5 12,3

0

12,5 7,1 6,4

24,2

15,8 19,9

OSP

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BO

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la

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Lugo

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Rave

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Rim

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ION

E E-

R

Page 22: Report attività di donazione e trapianto organi, …...Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente L’attività di donazione in Emilia-Romagna ha evidenziato,

22

Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Figura 4DA: (Index 2) % di accertamenti di morte nelle gravi lesioni encefaliche (1999-2014)

Figura 5DA: (Index 2) percentuale di accertamenti di morte sui potenziali donatori per singole TI dell’Emilia-Romagna nel 2014

38,3  43,7  

63,2   65  

74,4  67,1  

71,6  

80   81,7  

63,6  

72,5   69,7   69   65,6  61,3   64,3  

69,2  

INDEX 2 Osp. Con Neurochirurgia

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

34

45,9 49,4 51

68,4

55,3 48,9

56,6 50,4

45

56,7 55,1 53,2 50,4

53,1 50

43

INDEX 2 Osp. Senza Neurochirurgia

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

35,8

44,6

57,9 59,9

72,4

62,6 62,4

69,8 69,2

57,2

66,6 64,8 63,1 60,5 58,6 59,5 61,2

INDEX 2 Regione Emilia-Romagna

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

69,2 75 73,3 74,1

60

87,5

51,7

73,7

43

100

25

0 0

100

50

100

0

20 20

0

14,3

55,6

0

20

0

16,7

40

100

53,8

80

61,2

Osp

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N

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TIPO

Fide

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R

Page 23: Report attività di donazione e trapianto organi, …...Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente L’attività di donazione in Emilia-Romagna ha evidenziato,

23

Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Figura 6DA: (Index 3) percentuale di opposizioni alla donazione negli anni (1998-2014)

Figura 7DA: (Index 3) percentuale di opposizioni al prelievo di organi per singole TI dell’Emilia-Romagna nel 2014

33 32,0

42,0

33,1

27,3

32,6

27,9 27

33,3 30,8

29,2 27,9 26,6

34,3

25,6 23,2

31,2

INDEX 3 Regione Emilia-Romagna

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

23

28,0

35,7

40,5

18,0

38,3

46,6

31,9 29,6 30,8

43,9

25,9

35,6

28,6

34 32,6

38,2

INDEX 3 Regione Emilia-Romagna

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

29 30,4

39,9

35,6

24,4

34,4 33,5

28,6

32,3 30,8 33,8

27,4 29,3

32,8

27,8 25,6

32,6

INDEX 3 Regione Emilia-Romagna

1998 (2ºsem) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

31,2 40,5 44,4

31,6 25,9 23,1

28,6

14,3

38,2

0

100

0 0

100

50

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75

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33,3

16,7 25

32,6

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

INDEX 3L’andamento dell’Index 3, ovvero le opposizioni alla donazione sul numero dei colloqui finalizzati alla donazione di organi svolti con i familiari dei donatori, ha avuto negli anni l’andamento descritto nella figura 6DA, negli ospedali con, senza NCH, e a livello complessivo regionale.L’obiettivo da raggiungere è <30% per tutti gli ospedali. La figura 7DA riporta l’Index 3, per singola TI, nel 2014.E’ evidente l’incremento delle opposizioni sui colloqui effettuati nell’anno 2014, si sono avute 13 opposizioni in più rispetto al 2013 (56 vs 43), sia nelle sedi con NCH che in quelle senza; il valore è passato da 25,6% a 32,6%. Hanno raggiunto l’obiettivo le TI di Reggio Emilia 14,3% (2/14) che nel 2013 aveva raggiunto il valore dello 0%, Ferrara 23,1% (3/13) in aumento però rispetto allo scorso anno (7,7%), Cesena 25,9% (7/27), Parma 28,6% (4/14). Tra le sedi donative in ospedali senza NCH si è distinta la TI di Ravenna con 16,7% (1/6) che ha notevolmente migliorato le proprie performance rispetto al 2013 (40%) e di Rimini con il 25% (2/8) anche se lievemente aumentato rispetto allo scorso anno (20%).A livello nazionale il calcolo delle opposizioni non viene fatto sulle richieste di donazione ai familiari ma sui potenziali donatori segnalati, pertanto il dato regionale così calcolato nell’anno 2014 è del 30,1%, è stato il 22,9% lo scorso anno. L’Emila - Romagna rimane in linea con il dato nazionale che nel 2014 è stato di 31%.Quest’anno non è possibile paragonare i dati con quelli dei Paesi europei ed extra europei che hanno sempre partecipato al programma perché il programma internazionale ha cessato la propria attività, il CRT-ER comunque, ritiene che si tratti di un valido strumento di valutazione delle performance delle sedi donative pertanto, continuerà ad utilizzarlo mandando mensilmente il resoconto al CNT, alle Direzioni Generali RER, alle Direzioni Sanitarie RER e ai Coordinatori Locali in quanto crediamo sia doveroso rendere visibile l’attività di ogni singola TI e dare la possibilità di soffermarsi sulle criticità evidenziate, in maniera da trovare insieme le modalità corrette e più giuste di intervento.

PROC 1

L’andamento negli anni del PROC 1 viene riportato nella figura 8DA; l’obiettivo regionale da raggiungere è 30% negli ospedali con NCH e 20% in quelli senza NCH. Nell’anno 2014 il valore regionale medio è stato del 27,2% (30,6% nel 2013), anche se pienamente raggiunto nelle sedi con NCH (33,2%).Hanno raggiunto l’obiettivo, tra le sedi con NCH, le TI di R. Emilia (58%), Ferrara (56%), Cesena (39%), mentre nelle sedi senza NCH le TI di Modena (33%), Rimini (33%), Ravenna (25%), Carpi (22%) e Piacenza (20%).

18,8 19,8 21,6

25 27

28,5 25,6

20,4

31,4

26,6

30,9 29,4 28,8

26 27,5

30,6

27,2

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

PROC 1

Figura 8DA: Andamento percentuale negli anni del PROC 1 (donatori effettivi/decessi con patologia cerebrale) in Emilia-Romagna

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PROC 2

Nella figura 9DA si riporta l’andamento negli anni del PROC 2 il cui valore da raggiungere come obiettivo regionale è >60% per tutte le Aziende sanitarie, analogamente a quanto richiesto a livello nazionale. Anche quest’ anno il risultato nella nostra regione è stato al di sotto dell’obiettivo raggiungendo il valore di 50,1% (51,8% nel 2013), buona la performance delle sedi con NCH (57%). In Italia la media 2013 era stata 42,2%.Hanno raggiunto l’obiettivo, tra le sedi con NCH le TI di Ferrara (78%), Reggio Emilia (74%), Baggiovara (62%), Cesena (59%), mentre nelle sedi senza NCH le TI di Piacenza (100%), Rimini (67%) e Bologna S.Orsola CEC, Bologna S.Orsola pediatria e Castel S. Giovanni (100%) anche se calcolato su numeri modesti.

28,4 33,4

45,2 46,4 43,9 48,1 45,6

49,8 55

48,8 51,8 50,9

59,2 53,1

47,8 51,8 50,1

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

PROC 2

Figura 9DA: Andamento percentuale negli anni del PROC 2 (accertamenti di morte/decessi con patologia cerebrale) in Emilia-Romagna

Possiamo concludere quindi che, nel corso dell’anno 2014, nella regione sono stati meno i potenziali donatori ma le TI hanno avuto una migliore capacità di identificazione degli stessi.Seppure si siano mantenuti costanti sia i decessi con patologie cerebrali che le segnalazioni di accertamento di morte, si è riscontrato una riduzione del numero dei donatori. In alcune sedi donative maggiori, il calo si è avuto per il numero inferiore di soggetti con patologie cerebrali severe ricoverati ma, dall’analisi effettuata, viene attribuita la maggiore responsabilità all’aumento del numero di opposizioni dei familiari riscontrato nel corso dell’anno. Tale dato ci fa riflettere e ci porta a pensare che si dovrà affrontare un lavoro di collaborazione con i coordinamenti locali, volto a valutare le modalità di approccio più corrette nei confronti delle famiglie dei donatori al momento della richiesta di donazione anche se l’aumento di soggetti stranieri con cultura e religione differente dalla nostra rende più difficile tale approccio. Il CRT-ER sta già lavorando sull’informazione alla popolazione, infatti è già operativo nel progetto nazionale iniziato a fine 2014, il “Progetto Anagrafe “che, coinvolge i Comuni RER e prevede, attraverso il rinnovo della carta di identità, di dare al cittadino maggiorenne l’opportunità di dichiarare la propria volontà alla donazione di organi e/o tessuti. L’obiettivo del CRT-ER è quello di sensibilizzare e di far prendere coscienza del processo donativo, gli operatori delle anagrafi comunali RER che sono stati chiamati a ricoprire questo nuovo ruolo, cercando di costruire e/o rafforzare la loro fiducia e consapevolezza rispetto al nuovo compito che la legge gli ha affidato. Il nostro compito è fornire quelle conoscenze “di base” utili alla consapevolezza che si tratti di un processo trasparente, regolato dalla legge, che ha come fine unico l’opportunità di donare una nuova vita a chi ne ha bisogno.Si ringraziano sempre le sedi donative per il lavoro svolto e crediamo che possa risultare utile una più stretta collaborazione tra CRT-ER e coordinamenti locali al fine di ottimizzare il percorso donativo per andare maggiormente incontro alle richieste dei pazienti in lista d’attesa.

Maria Celeste Bonanno

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Formazione: il progetto “AL-MA advanced”

Il corso regionale AL-MA è continuato anche nel 2014 con ottimi risultati.Novità di questa edizione è stata l’introduzione di un seminario a carattere psicologico che ha affrontato due aspetti fondamentali della donazione:

1. la comunicazione di morte e richiesta di donazione di organi e tessuti; 2. la relazione di aiuto intesa sia verso il paziente/parente, che verso gli operatori sanitari.

Entrambi i corsi hanno mantenuto il carattere itinerante e, nel corso dell’anno, abbiamo tenuto 11 incontri in 10 Ospedali della regione Emilia-Romagna per il corso AL-MA e 4 incontri in 3 Ospedali per il corso con le psicologhe coinvolgendo il personale sanitario delle varie figure professionali. Positiva è stata la partecipazione dei discenti; 342 professionisti sono state formati/informati sul tema della donazione di organi, tessuti e cellule e 100 professionisti hanno partecipato al corso con le psicologhe.Il corso AL-MA, sempre tenuto dal personale del CRT-ER con la collaborazione del coordinatore infermieristico della rianimazione di Reggio-Emilia, della durata di 4 ore pomeridiane, ha sviluppato gli aspetti principali del processo donativo:

• identificazione

• diagnosi, accertamento e mantenimento

• idoneità Sono stati illustrati i meccanismi di allocazione degli organi e dei tessuti e presentati i dati di attività donativa e trapiantologica regionale. Sempre interessante e molto gradita, la presentazione del modello organizzativo di procurement di Reggio Emilia.Il seminario sugli aspetti psicologici della comunicazione del lutto, richiesta di donazione e sulla relazione d’aiuto, è stato tenuto da due psicologhe ed hanno improntato il seminario con esercitazioni, role-playing e spiegazione teorica.I test per i crediti ECM sono stati sostituiti da quiz e casi clinici a risposta aperta; questo aspetto è stato molto apprezzato da tutti i discenti ed è stato anche un momento di confronto. I test di gradimento hanno fornito un ottimo giudizio sia sulla struttura del corso che sulla didattica.

Marzia Monti e Alessandro Grandi

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Attività dei coordinatori locali

Il 2014 è stato un anno di non univoca valutazione per quanto riguarda l’attività donativa nel nostro Ospedale. Premesso che per i mesi estivi il numero dei letti è stato ridotto a 10 unità , dobbiamo registrare una attività donativa per quanto riguarda i pazienti deceduti secondo standard neurologici nettamente ridotta. Varie possono essere le cause.Nel reparto abbiamo avuto una mortalità complessiva intorno al 7,8%: praticamente immutato il numero di decessi rispetto lo scorso anno, è cambiato il tipo di patologie essendo aumentate le neoplasie ed i pazienti anziani con numerose copatologie che si sono complicati durante il decorso e sono morti in arresto cardiocircolatorio per MOF o shock settico e quindi non sono stati suscettibili di accertamento di morte secondo standard neurologico. Ciò ha ovviamente inficiato il risultato del Proc 2 che è stato inferiore al 60% richiesto (47,8% nel 2014). Anche le opposizioni hanno risentito del basso numero di potenziali donatori per cui, anche se sono state solo 2, sono in percentuale > del 30%.Dall’altro versante, grazie all’apporto sempre entusiasta e prezioso degli Infermieri dell’Ufficio di Coordinamento locale abbiamo avuto ottimi risultati, avendo organizzato altri 2 corsi di aggiornamento e sensibilizzazione alla donazione di cornee per tutti i reparti dell’Ospedale, fornendo di nuovo una carpetta contenente tutto il materiale informativo e copia di tutti i moduli necessari alla donazione.E’ continuata l’attività di supporto alle varie Unità Operative dell’Ospedale per aiutarle negli adempimenti necessari alla donazione di cornee e si è ottenuta un’attività donativa notevole tanto che da gennaio a novembre abbiamo donato 58 cornee su un totale di 130 dell’intera azienda. Per il prossimo anno contiamo di tenere desta l’attenzione dell’Ospedale e mantenere o possibilmente migliorare il numero di donazioni. Per quanto riguarda la formazione, quest’anno non vi è stata la partecipazione di Medici o Infermieri a corsi di formazione specifica TPM; valuteremo il prossimo anno se sarà necessario effettuare richieste in tal senso. Oltre ai 2 corsi interni all’Ospedale sulla donazione di cornee, sono stato docente in due Corsi Nazionali TPM a Imola secondo la nuova formulazione vigente da questo anno.

Massimo Neri

Nel corso dell’anno 2014 presso l’Ospedale Maggiore di Bologna sono stati espletati 20 accertamenti di morte encefalica in contrapposizione ai 12 dell’anno precedente e questo rappresenta il massimo risultato fino ad ora ottenuto da quando vengono eseguiti gli accertamenti presso la nostra Rianimazione. Durante l’anno che si è appena concluso in 12 casi si è potuto procedere alla donazione di organi e tessuti, mentre in un’unica situazione gli organi non sono risultati idonei. Oltre ad un’inidoneità registrata nell’ambito dell’osservazione, si sono verificati 6 casi di opposizione da parte degli aventi diritto, con una percentuale (30%) che si colloca poco al di sopra rispetto a quella degli anni precedenti. Prosegue e si cerca d’implementare la già fattiva collaborazione con i vari Reparti dell’Ospedale per quello che concerne le donazioni di cornee, continuando la quotidiana opera di sensibilizzazione nei confronti di Medici ed Infermieri che sembrano sempre più recepire l’importanza della problematica. Da sottolineare inoltre la grande disponibilità e competenza da parte del personale della Sala Operatoria e da parte degli specialisti del Maggiore a turno coinvolti nella procedura.

Alessandro Ronca

Purtroppo i dati parlano da soli: i risultati ottenuti nel 2014 sono stati meno soddisfacenti del previsto, nonostante l’attività formativa ed informativa sia stata incrementata e il coordinamento locale abbia continuato il supporto alle varie campagne di sensibilizzazione promosse dall’AIDO. Si è mantenuta una

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

buona collaborazione con il pronto soccorso che ci ha permesso di valutare pazienti portatori di lesioni encefaliche primitive e secondarie mentre rimane molto difficile creare un rapporto con i reparti medici nei quali vengono ricoverati i pazienti con quadro neurologico ad evoluzione rapida e che potrebbero presentare le caratteristiche di potenziali donatori. Si sottolinea la questione dei mancati consensi sia per la donazione di tessuti che di organi. Ancora una volta si ringraziano i medici e gli infermieri del coordinamento locale che continuano a fornire la propria attività con slancio e forte motivazione.

Stefano Campagna

Nel corso dell’anno 2014 non vi è stata attività di prelievo cornee presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Ciò è da ascriversi all’esiguo numero di decessi verificatisi: sette. Sei dei pazienti deceduti avevano superato abbondantemente gli 80 anni di età, per l’unico candidato prelevabile vi è stata la netta opposizione dei parenti.

Umberto Righi

Il 2014 ha visto una ripresa delle attività di procurement di organi e tessuti seppur limitatamente all’U.O. di Rianimazione. Dei quattro potenziali donatori multiorgano solo per due è stato dato il consenso alla donazione. Per quanto riguarda i tessuti è stato richiesto il consenso per la donazione di cornee per nove potenziali donatori ma solo per sette di questi è stato dato il consenso alla donazione, un donatore è stato segnalato dall’U.O. di Medicina 1° gli altri sono deceduti presso l’U.O. di Rianimazione.Le attività di procurement e donazione sono riprese, se pur con fatica, con l’intento di migliorarne la performance in futuro, soprattutto lavorando sulla comunicazione con le famiglie per favorire il consenso alla donazione e tentare di limitare le opposizioni.Ringraziando la Dott.ssa Foppoli che nel 2014 ha concluso il suo mandato, diamo il benvenuto alla Dott.ssa Becchi che nel 2015 le subentrerà.

Barbara Ferrari

L’anno da poco concluso ha portato alcuni elementi particolarmente positivi nella ormai consolidata attività di procurement presso il nostro Ospedale. In primo luogo è da segnalare l’attivazione di un Ufficio di Coordinamento Locale che ora può disporre di tutto ciò che occorre per implementare e migliorare progressivamente l’efficienza/efficacia dei percorsi utili a incrementare il numero delle donazioni; in secondo luogo i risultati ottenuti sono i migliori degli ultimi anni e si collocano in linea con gli obiettivi regionali previsti per questa attività. Si registra infatti un incremento del numero delle segnalazioni (28), dei donatori effettivi(18), dei donatori multi tessuto (4 su 5 segnalati) e delle donazioni di cornee (25 donatori con 49 cornee prelevate). Si mantiene inferiore al 30% il numero delle opposizioni.Il progressivo graduale coinvolgimento di altre Unità Operative nell’attività di procurement ha visto un’attiva partecipazione dei colleghi della Medicina d’Urgenza con aumento delle donazioni di cornee provenienti da quel reparto. L’attività di formazione del personale ha visto il realizzarsi di iniziative rivolte soprattutto verso il personale del comparto, mentre anche nel 2014 si è tenuta a Cesena una edizione del corso ALMA. Per quel che concerne le iniziative esterne anche nel 2014 è stato portato a termine il progetto “Donazione e Salute”, rivolto agli alunni dell’ultimo anno delle scuole medie superiori. Il Comitato Locale ha organizzato una giornata di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza il 5 Luglio 2014: presso il Chiostro di S. Francesco

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a Cesena si è tenuto un importante evento dal titolo ”Omaggio a Mozart”, con l’Orchestra Filarmonica Malatestiana e la partecipazione straordinaria di Dario Fo.

Andrea Nanni

L’attività di coordinamento non ha mostrato attività di rilievo nell’anno 2014 non avendo avuto pazienti da sottoporre ad osservazione di morte encefalica nonostante l’impegno profuso nel ricovero e nel monitoraggio di pazienti portatori di gravi lesioni encefaliche con 44 pazienti ricoverati in stato di coma per varia etiologia ( 27% del totale dei ricoverati ). Sono stati sottoposti a prelievo di cornee 7 deceduti mentre più importante è stata l’attività di prelievo di teste femorali da parte del Servizio di Ortopedia con 22 prelievi e il prelievo di sangue cordonale con 85 sacche inviate alla Banca da parte del Servizio Ostetrico. La necessità di modificare ulteriormente le proposte organizzative è evidente e per questo stiamo sperimentando un ufficio di coordinamento virtuale, affidato alla Terapia Intensiva, per la fascia oraria 8-17 dei giorni feriali per quanto riguarda la segnalazione dei deceduti.

Pierpaolo Casalini

Nel 2014, rispetto all’anno precedente, nella Rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, si è avuta una riduzione percentuale dei pazienti deceduti con patologia cranica dal 36,4 al 32,1 %. Nella Terapia Intensiva Universitaria, che da quest’anno ha iniziato ad essere monitorata, i decessi per patologia cranica sono stati solo due, di cui nessuno giunto ad accertamento.Dei 18 pazienti deceduti in Rianimazione, 4 non hanno presentato criteri clinici di M.E. e sono morti per altre cause, per 14 è stata convocata la C.A.M. (77%) e in 13 di questi è stata effettuata la richiesta di donazione (un paziente è stato escluso per non idoneità a priori). In 2 casi vi è stata l’opposizione dei familiari, in 1 caso hanno espresso la volontà negativa del loro congiunto. Ciò ha portato ad un aumento dal 7,7% al 23,1 % delle opposizioni. I donatori effettivi sono stati 10, gli organi prelevati 29.Data la persistente assenza dell’Ufficio di Coordinamento per il procurement dei tessuti, si è fatta opera di sensibilizzazione presso i Comitati di Dipartimento che ha portato ad effettuare due corsi di aggiornamento interni per il personale medico e infermieristico dei reparti extra - T.I., sul nuovo percorso di donazione di cornee; tuttavia ciò non ha finora implementato il numero di cornee donate al di fuori delle Terapie Intensive, che rimane fortemente al disotto dell’obbiettivo regionale da raggiungere.Per quanto riguarda la formazione del personale, si è tenuto in giugno il Corso AL-MA regionale;il Coordinatore Locale ha partecipato al Congresso annuale AIRT; due medici della Rianimazione sono stati formati al Corso nazionale TPM.Continua molto proficuamente la collaborazione con la Psicologa Aziendale per la Donazione che è stata riconfermata anche per il 2014. Durante l’anno ha collaborato alla formazione intrapresa per sensibilizzare i reparti alla donazione ,ma soprattutto ha supportato psicologicamente più di 70 persone tra familiari ed amici di donatori, ricevendo sempre ringraziamenti personali e per l’intera equipe della Rianimazione.Nell’immediato futuro è prevista una riorganizzazione e unificazione dei due reparti intensivi dell’Azienda, il che permetterà forse una migliore utilizzazione dell’infermiera aziendale preposta al procurement di tessuti.

Maurizia Marchi

Anche per l’anno 2014 vale il riferimento al “piano strategico di riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità della sanità ferrarese per il 2013-2016” approvato da Conferenza Territoriale Socio Sanitaria e da Regione Emilia-Romagna. L’area ospedaliera dell’Azienda USL di Ferrara a partire dall’ anno 2013 ha iniziato un

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

articolato processo teso a una profonda riconfigurazione del percorso assistenziale ospedaliero provinciale con riconversione di stabilimenti ospedalieri ( Bondeno, Copparo, Comacchio) in strutture intermedie con service mix non complesso e integrazione organizzativa con il Dipartimento delle Cure Primarie (Casa della Salute di Bondeno; Area Degenziale Unica Post Acuzie “ Ospedale di Comunità” di Copparo e di Comacchio).La attività assistenziale ospedaliera nel 2014 resta articolata sulle 3 strutture ospedaliere principali ovvero i 3 Ospedali Distrettuali (Argenta, Cento, Lagosanto). Nel corso del 2014 il processo di riorganizzazione ospedaliera per livelli diversificati di intensità di cura e di complessità assistenziale è giunto a compimento interessando oltre alle aree della medicina e della chirurgia anche le aree delle terapie intensive.Il processo di riorganizzazione si è completato con il coinvolgimento anche degli ospedali che inizialmente non erano stati coinvolti nel 2013.Il nuovo assetto delle Terapie Intensive aziendali ha comportato: il definitivo superamento della Terapia Semintensiva di Argenta con la contestuale attivazione della R.R; l’accorpamento presso l’Ospedale di Lagosanto (Ospedale del Delta),dei posti letto della T.I e dell’UTIC in una unica unità organizzativo gestionale; l’accorpamento presso l’Ospedale di Cento dei posti letto di TI e di UTIC in una unica unità organizzativo gestionale.Nel corso del 2014 si è assistito al consolidamento dei progetti di integrazione tra l’Azienda USL di Ferrara e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Anna; al potenziamento del sistema di emergenza territoriale, ad un potenziamento della rete territoriale per le emergenze cardiologiche (percorso IMA STEMI), per le emergenze neurologiche (percorso STROKE) e per la gestione del POLITRAUMA. Tale sistema di rete identifica nell’ Azienda Ospedaliero Universitaria del Sant’Anna di Cona la funzione di centro HUB di riferimento demandando agli ospedali Distrettuali la funzione di spoke.Nel corso dell’anno si è provveduto al rafforzamento dell’integrazione tra strutture sanitarie, ospedali di Comunità, Case della Salute. Tale riorganizzazione, sviluppata nell’ottica di una sanità a flusso controllato per intensità di cure e complessità assistenziale ha modificato sostanzialmente la mission e la vision di tutti e 3 gli Ospedali Distrettuali dell’Azienda USL di Ferrara, modificando nello specifico l’offerta di prestazioni e attività mediche, specialistiche, chirurgiche ed assistenziali. Di conseguenza si sono fortemente modificati sia la tipologia che il case mix dei pazienti afferenti ai 3 Ospedali Distrettuali. La mutata epidemiologia ha pesantemente influito sulla capacità di prelievo e i dati di attività lo confermano: riducendo di fatto il bacino dei potenziali donatori e incrementando il numero delle non idoneità.ATTIVITA’DI COORDINAMENTO LOCALE per le attività di trapianto e donazione 2014.

• 30 gennaio riunione C.L. D.S. CRT-ER ( Dr.ssa Ridolfi)

• 5 marzo: costituzione di una rete di coordinamento locale trapianti per l’Azienda Usl di Ferrara. Componenti: Malagu’ (C.L.) Fabbri (C.L.Infermieristico) Righini (Direttore DEU) Malagodi (Dir. AeR Cento) Sessa (ufficio Qualità) Buora (Medicina Legale) Benini (Direzione Sanitaria) Martelli (ufficio personale) Mistri (d. Amministrativo) Resca, Gamberoni, Rondinelli (coordinatori infermieristici). Scopo: istituzionalizzazione supporto tecnico, logistico, gestionale, amministrativo.

• 8 aprile: riunione congiunta gruppo donazione organi e Commissione Tecnica Regionale “ una scelta consapevole” su Campagna regionale di informazine sulla donazione di organi, tessuti e cellule. Proposte e progetti per la campagna 2014. presenti rappresentanti Az usl ( Sara Castellari) e AIDO, ADMO, AVIS.

• 20 maggio: riunione a Cento con direttori e colleghi delle UU.OO. mediche e chirurgiche per definire e condividere una strategia di allertamento dell’anestesista in ogni caso di decesso onde valutare la presenza o meno di potenziali donatori (con particolare riferimento alle cornee). Ulteriore controllo della Direzione Sanitaria sulle schede nosologiche e schede ISTAT di decesso in caso di decessi notturni. In tal modo, almeno in teoria, non dovremmo perdere nessun potenziale donatore né in TI né nei reparti.

• 28 maggio: corso ALMA ad indirizzo psicologico sull’acquisizione di competenze di carattere psicologico

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indispensabile per una corretta comunicazione e per un corretto approccio con i famigliari. Corso cui è seguita una parte interattiva molto apprezzata. Destinatari medici, coordinatori ed infermieri UU.OO dipartimenti medici e chirurgici ospedalieri più Hospice. Scopo: ridurre la percentuale di opposizione al prelievo.

• 6 giugno: visita nuova sede AIDO ADMO c/o Bombonati.

• 18 settembre: corso ALMA ad indirizzo tradizionale. Vede per la prima volta il coinvolgimento del coordinatore aziendale e del coordinatore del S.Anna di Cona (Dr.ssa Marchi) ed è aperto ad operatori sanitari di entrambe le aziende.

Incremento del numero di anestesisti che ha acquisito competenza certificata in termini di prelievo di cornee: è passato da 3 a 4 unità.( 3 a Cento, 1 al Delta). A fronte dell›impegno organizzativo profuso abbiamo avuto un significativo incremento di prelievi di cornee però limitatamente presso l’Ospedale di Cento (16 cornee).Resta difficilissimo procedere ad un prelievo multitessuto e improponibile istituire un collegio di accertamento di morte cerebrale perché oramai tutte le patologie cerebrali e cardiache importanti vengono centralizzate a Cona e i decessi nelle UU.OO di periferia riguardano pressoché› esclusivamente pazienti grandi anziani con patologie croniche e significative comorbilità (dati confermati dall›analisi dei decessi presso le T.I. e dall›analisi dei decessi ospedalieri in pazienti con patologia cerebrale). Sono allo studio iniziative di condivisione delle iniziative delle 2 aziende (Az. usl di Ferrara e Azienda Ospedale e Università S.Anna) finalizzate alla costituzione di un percorso interaziendale comune.

Donazioni: obiettivo cornee prelevateCento: anno 2014, 16 cornee prelevate; anno 2013, 8 cornee prelevate; anno 2012, 10 cornee prelevate.Obiettivi 2014:Ob. Proc 2 = 60%: Azienda USL segnalazioni ME 0, decessi con PC 0, Proc 2 = 0%.Ob. Multitessuto: Azienda USL obiettivo = 6; Risultato = 0; al raggiungimento -6Ob. Cornee: Azienda USL obiettivo = 52; Risultato = 16; al raggiungimento – 36.

Conclusioni:E’ necessaria una revisione dei criteri di assegnazione degli obiettivi titolata sulla reale potenzialità donativa provinciale.

Ugo Malagù

Nell’anno 2014 nella Rianimazione di Forlì su un totale di 516 ricoveri si sono avuti 38 decessi, 9 dei quali per gravi patologie cerebrali. Di questi ultimi 5 hanno presentato i segni clinici della morte cerebrale e sono stati sottoposti ad accertamento di morte cerebrale solo in un caso tale procedura non è stata portata a termine per arresto cardiaco irreversibile. In 3 casi si è rilevata la opposizione dei famigliari in riferimento alla volontà negativa espressa in vita dai congiunti. Si è avuta pertanto una sola donazione di organi con prelievo del solo fegato per non idoneità dei reni e dei tessuti, questi ultimi per superato il limite di età fissato dai protocolli.L’attività di donazione di cornee in Rianimazione ha portato ad esaminare 38 pazienti, in11 era superato il limite di età previsto, 12 pazienti presentavano patologie generali incompatibili con la donazione (prevalentemente ematologiche e virali), in 1 caso era presente patologia oculare. In 10 casi è mancato il consenso da parte dei congiunti. Si sono avute pertanto 4 donazioni con un totale di 8 cornee prelevate. L’attività del gruppo “Ufficio di Coordinamento” ha portato ad esaminare ulteriori 155 decessi con l’aggiunta di 9 donazioni di cornee, le cornee donate risultano pertanto in totale 26. Anche quest’anno è proseguito l’aggiornamento del personale della Rianimazione attraverso partecipazione al convegno AIRT che si è tenuto a Torino il 4-5 aprile. Anche quest’anno due infermieri (uno dei quali era il coordinatore della Rianimazione) ed un medico hanno partecipato al TPM.

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nell’ambito della campagna informativa sulle problematiche della donazione rivolta alla popolazione, il Coordinatore Locale, la Dott.ssa Vetri della Direzione Sanitaria il Dott. Mosconi direttore della Nefrologia locale ed il Coordinatore della Rianimazione hanno organizzato un incontro con gli studenti del IV e V anno dell’Istituto Aeronautico di Forlì.

Paola Gudenzi

Il 2014 ha segnato un calo delle donazioni multiorgano significativo (9 rispetto a 14) anche in rapporto ad un calo dei decessi rispetto al 2013 di quasi il 20%, di cui quelli rappresentati da patologie cerebrali arrivano al 28%. Le opposizioni si sono mantenute oltre il 25%. Questo se da un lato conforta per il calo dei decessi, dall’altro non ci permette di rispondere a richieste di trapianto che invece di calare rimangono alte nel tempo. L’attività nonostante i cambiamenti ancora in atto, specie per il personale Infermieristico, rimane vivace sia per quanto riguarda la formazione con il corso AL-MA e con periodici incontri per “ripassi” e migliorie varie. E’ stato migliorato il rapporto e le procedure con la Direzione Sanitaria con la definizione del percorso rifatta e migliorata cercando di avere una registrazione puntuale di tutti i rapporti intercorsi. Per il nuovo anno dovremmo concretizzare il prelievo di osso anche da donatore vivente come già accaduto in passato e studiare nuovi percorsi per incrementare il donatore multitessuto al momento estremamente difficoltoso per questioni burocratico-amministrative.

Stefano Lunardi

Anche per l’anno 2014 l’ospedale NOCSAE di Baggiovara ha concluso, per quanto riguarda l’attività di donazione organi e tessuti, con risultati che si attestano alla media degli anni precedenti. Sono stati infatti segnalati 45 accertamenti di morte cerebrale, di questi 42 sono state richieste di donazione e 21 sono risultati donatori utilizzati. Da segnalare un aumento (ormai un trend ascendente negli ultimi anni) delle opposizioni da parte dei famigliari, dovuto senza dubbio anche all’aumento dei pazienti di origine extra-europea con i quali è senz’altro più complesso parlare di donazioni di organi e tessuti.Per quanto riguarda le cornee prelevate sono state 56 in linea con gli obbiettivi e i risultati degli anni passati, mentre i prelievi multitessuto da cadavere sono stati solamente uno. Da segnalare che nell’anno 2014 al NOCSAE si è attuata una completa riorganizzazione del servizio di anestesia e rianimazione, unendo i precedenti due servizi in uno solo sotto uno stesso direttore (Dott.ssa Bertellini), arrivata solo nel dicembre 2013, a cui è toccato l’onere di risolvere tutti i problemi che una tale unificazione può comportare. In relazione all’attività di donazione si è dovuto procedere il più velocemente possibile alla formazione di quanti più possibili tra infermieri e medici anestesisti prima non facenti capo alla vecchia unità di neurorianimazione, un lavoro enorme che a tutt’oggi è ancora in corso. Tutto questo ha evidentemente impattato anche sull’attività di procurement di donatori multitessuto, in quanto, formatori e personale TPM sono gli stessi, quindi, sono state fatte per l’anno passato delle scelte rivolte più alla formazione, che è stata ritenuta necessaria per i risultati degli anni a venire, rispetto ad altre attività più operative.E’ continuata anche nel 2014 la procedura di prelievo cornee effettuata da medici anestesisti che continua a dare buoni risultati, ed anche la maggior parte dei prelievi di cute sono stati effettuati da medici anestesisti, anch’essi con buoni risultati.Progetti per l’anno 2015 riguardano l’aumento del procurement di cornee da donatore cadavere con il coinvolgimento di altri ospedali della rete AUSL di Modena e la verifica di fattibilità all’interno del NOCSAE della possibilità di donazione di reni da donatore NHBD.

Stefano Baroni

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Nel 2014 su 8 decessi per patologia cerebrale presso l’U.O. di Rianimazione di Imola solo 1 accertamento di morte encefalica. Purtroppo non si è potuto procedere alla donazione d’organo per non idoneità. Un anno da dimenticare anche per le donazioni multi tessuto. Presso l’ASL di Imola durante l’anno appena trascorso sono stati valutati 18 decessi (nei reparti di degenza e P.S. escluso Hospice) per possibili donazioni multi tessuto di età inferiore o uguale a75 anni. La valutazione, eseguita anche grazie alla Filiale Banca Cornee, è stata effettuata per dare concretezza a un progetto di reclutamento donatori che però non ha avuto esito positivo, almeno per il 2014.La collaborazione con la nostra Filiale Banca Cornee ha però reso possibile un incremento del 7,2% di cornee prelevate grazie a un aumento del 4% dei donatori rispetto al 2013. Infatti presso l’ASL di Imola è stato possibile bancare 134 cornee rispetto alle 125 del 2013. In calo però anche i prelievi di sangue cordonale nonostante l’impegno dimostrato dal personale dedicato: in tutto 95 rispetto alle 138 donazioni del 2013. Questo dato è però da mettere in relazione ai 70 parti in meno rispetto al 2013.Più positivo il bilancio per quanto riguarda la partecipazione a 3 eventi informativi prodotti all’interno dell’ASL. In Febbraio, in collaborazione con lo Staff formazione aziendale, si è concretizzato un incontro con studenti della Scuola di Scienze Infermieristiche e Studenti dell’Istituto Ghini – Scarabelli. Auspichiamo di ripetere tali incontri anche a breve per una maggiore sensibilizzazione presso i giovani studenti delle Scuole Medie Superiori del comprensorio imolese. Invece nei mesi di Ottobre e Novembre si sono svolti due incontri con il personale infermieristico e medico improntati sulle problematiche della comunicazione della morte. I suddetti incontri sono stati organizzati dal CRT-ER all’interno del percorso ALMA con il prezioso ausilio delle Psicologhe di riferimento alle quali va il nostro più sincero ringraziamento.

Patrizia Maccolini

Nel corso del 2014 ,nella nostra Rianimazione , c’è sono stato un solo accertamento di morte encefalica, con un donatore effettivo utilizzato (fegato e 2 reni); discreto è stato il bilancio per i tessuti corneali ( 28 donatori), con una sostanziale riduzione rispetto all’anno precedente (38donazioni).I rifiuti alla donazione di cornee si sono stabilizzati a circa il 49 % dei potenziali donatori (116/238) rispetto al 50% dell’anno precedente.Attualmente presso il nostro presidio c’è un solo paziente in attesa di trapianto di cornea (al 31/12/14).In riduzione i prelievi di tessuto osseo da vivente (44 epifisi femorali prelevate) (65 nel 2013) in aumento, invece, i prelievi di sangue cordonale ( 49 prelievi) (39 nel 2013).Buona l’attività formativa, con un corso AL.MA svoltisi il 27/11/2014 a cui hanno partecipato circa 25 infermieri dei vari reparti di degenza.

Gilberto Casadio

Nel corso dell’ anno 2014, presso la Terapia Intensiva del Policlinico di Modena diretta da Prof. M. Girardis, su 966 ricoveri si sono verificati 85 decessi. Tra i decessi, 6 si sono verificati per cause neurologiche: 2 sono giunti ad accertamento di morte encefalica ed hanno donato (1donna di anni 67 con meningite pneumococcica ed 1 bambino di 9 anni con coma post-anossico da ACC prolungato in paziente cardiopatico), i rimanenti 4 non hanno presentato i criteri per accertamento di morte encefalica (1 coma post-anossico in paziente adulto di 79 anni, 1 coma post-anossico in bimbo di 3 anni sindromico con drepanocitosi, 1 ischemia cerebrale con infarcimento emorragico in bimbo di 1 anno e 1 trauma cranico in bimbo di anni 3 ).Nei Reparti dell’Ospedale diversi dalla Terapia Intensiva, non si sono osservati casi di decesso per cause neurologiche perché la programmazione locale da tempo prevede la centralizzazione delle patologie cerebrali e traumatiche dell’adulto presso l’Ospedale Civile di Baggiovara. Visto lo scarso numero di

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

morti encefaliche osservate presso il Policlinico di Modena negli ultimi anni, nel 2014 si è reso necessario revisionare ed aggiornare la Procedura aziendale per il Prelievo multiorgano. Nel corso del 2014 non si sono valutati potenziali donatori multitessuto; è proseguito il lavoro di potenziamento delle donazioni di cornee con interventi di sensibilizzazione e coinvolgimento mirati sui reparti sede del numero maggiore di decessi e con obiettivi specifici per ciascuna Unità Operativa, in modo da ottenere complessivamente un numero di prelievi adeguato al raggiungimento degli obiettivi assegnati all’Azienda. È inoltre proseguito il monitoraggio mensile sui decessi nei vari reparti con ripetuta richiesta di porre attenzione alla segnalazione dei potenziali donatori oltre all’offerta di disponibilità ad intervenire da parte del Coordinamento Locale. Si sono effettuate, come ogni anno, con la Formazione, 3 edizioni del Corso aziendale sulla Procedura di donazione e relativo Prelievo di cornee rivolto al personale Medico ed Infermieristico. Le suddette azioni non hanno permesso di conseguire i risultati ricercati ed il 2014 si è concluso, relativamente alle donazioni e prelievi di cornee, con un bilancio ancora inferiore alle attese: sono state effettuate 16 richieste di donazione di cornee; i donatori sono stati 12 di cui effettivi 11, quindi sono state prelevate 22 cornee ( 2 cornee sono risultate non idonee al prelievo dopo valutazione specialistica dell’Oculista); in 4 casi vi è stata opposizione dei familiari al prelievo; a questo proposito conviene rimarcare che 2 opposizioni si sono avute su due bimbi di 3 e 9 anni (quest’ultimo per altro donatore multi organo, ha donato i reni, ma i genitori si sono opposti alla donazione di cornee); la circostanza spiega ovviamente la difficoltà di aderire alla donazione da parte dei familiari.Altri due Infermieri della Terapia Intensiva hanno partecipato nel 2014 ai Corsi TPM.E’ proseguita l’opera di diffusione e divulgazione della cultura della donazione presso le Scuole Medie della città, in collaborazione con le strutture competenti del Comune di Modena ed il supporto delle Associazioni di Volontariato.

Virginia Leonelli

Nel corso dell’anno 2014 nell ‘Azienda USL di Reggio Emilia sono stati eseguiti 76 prelievi di cornee. All’ospedale di Guastalla, dove l’obiettivo Regionale prefissato è stato ampiamente superato, l’anno è stato caratterizzato da un incremento delle segnalazioni, da una lieve riduzione delle opposizioni e da una più accurata attenzione alla qualità del tessuto da prelevare che ha portato all’esclusione di alcuni donatori. In Rianimazione, non è avvenuto nessun ricovero di pazienti con criteri neurologici idonei ad accertamento di morte encefalica. All’ospedale di Montecchio è ripresa l’attività di prelievo di cornee anche se, l’elevata percentuale di pazienti deceduti di età superiore agli anni 80 non ha permesso di raggiungere completamente l’obiettivo prefissato. Tuttavia l’incremento di segnalazioni da parte del personale sanitario, indice di un’accresciuta cultura alla donazione dovrebbe portare a risultati migliori.Nei distretti di Correggio e Scandiano, la sentita partecipazione agli incontri informativi rivolti a medici e infermieri del Dipartimento Internistico e Chirurgico, e l’analisi insieme alle DS di percorsi di facilitazione non hanno dato esito alla ripresa di attività di donazione di cornee. Le motivazioni sono state attribuite a problemi organizzativi legati a sovraccarico di lavoro in organici sottodimensionati.Buono il bilancio di tessuto osseo da vivente con cinquanta epifisi femorali prelevate e del prelievo di sangue cordonale con duecentoquindici sacche inviate alla Banca.Sono continuate da parte del Coordinatore le azioni di informazione formazione interna con incontri di aggiornamento Aziedali accreditati ECM rivolti al personale sanitario della Rianimazione, del Dipartimeto Internistico e Chirurgico, in merito all’attività di procurement, all’osservazione di morte encefalica e alla donazione di cornee; è proseguita l’attività di promozione e diffusione della cultura della donazione in collaborazione con l’AIDO e la partecipazione a trasmissioni televisive: Telereggio.

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E’ continuata regolarmente la compilazione del Donor-Action.Per il futuro l’impegno è rivolto a migliorare l’attività di donazione di cornee in tutti i distretti aziendali e iniziare a programmare la possibilità di accertamenti di ME in pazienti con patologie cerebrali ricoverati in reparti non intensivi.

Mara Battistini

L’anno 2014 si chiude sicuramente con un bilancio positivo. Ancora una volta e’ stato raggiunto l’obiettivo dei prelievi corneali ma quello che vorrei segnalare sono il completamento, per la prima volta, di una osservazione di morte cerebrale a fine prelievo di organi e l’attuazione del progetto inerente l’attuazione e la pubblicizzazione di ulteriori punti di raccolta delle dichiarazioni di volontà presso le case della salute, che ha prodotto un consistente incremento delle espressioni ricevute.

Marco Mordacci

Si chiude un’anno caratterizzato da promesse non mantenute.Antefatto: a Piacenza non c’è più il coordinatore locale delle donazioni, c’è un consulente aziendale che svolge attività di coordinamento della donazione ma che deve fungere da carrier per il nuovo coordinatore. C’era un anno a disposizione (per la verità ce ne sono stati tre, ma ci sono stati anche dei problemi nella ricerca delle persone adatte…ci vuole tempo!, e poi il terremoto in Emilia…le elezioni, ma le elezioni ci sono sempre!) e ci sono dei programmi da svolgere: 1-scelta di nuovi collaboratori (alcuni infermieri sono andati in pensione) e il loro addestramento; 2- scelta del nuovo coordinatore locale o dei coordinatori locali; 3- passaggio delle “consegne” (a chi?...alle persone adatte!). Il fatto critico: è intervenuto un nuovo problema: gli infermieri di camera operatoria non si sono più resi disponibili per i prelievi di tessuto perché volevano essere pagati con più solerzia (non volevano aspettare un anno o più, ma l’Amministrazione non ha ceduto! È più dura del terremoto…lui sì che ha ceduto!), ed il Direttore Sanitario che si occupava del caso (e di tutta l’organizzazione donativa) è stato promosso…ed è andato via, in un’altra città: beato lui! Non avendo quindi più casi da osservare, né direttori sanitari addetti ai nostri problemi si è bloccato anche l’addestramento, ed anche il passaggio di consegne e tutto il resto. Per cui il consulente non sapeva con chi parlare…e quindi ha svolto il suo ruolo fino alla fine garantendo le donazioni di cornee e pochi tessuti (solo tre multitessuto con undici tessuti). La normalità raggiunta: il procurement di organi è stato garantito con buon automatismo delle due UU.OO. di Rianimazione in cui sono stati accertati tutti i casi di morte cerebrale che si sono verificati. Il “buco nero”: quello che è mancato è il trasferimento delle conoscenze, manualità e procedure ai nuovi medici ed infermieri che dovranno occuparsi in futuro di donazione multitessuto e di cornee. Ciò è avvenuto per indifferenza verso il problema (ma è solo il mio punto di vista, che naturalmente non sarà condiviso dai responsabili del fatto: ma questa è la solita storia…non è mai colpa di nessuno nell’Ente Pubblico! Per cui è inutile che mi prenda troppo a cuore il problema. E poi ormai sono fuori).Ma ho una speranza che desidero diventi certezza: che i nuovi (spero giovani, che verranno dopo di me) siano migliori dei vecchi e che sappiano imporsi e superare anche i più gravi ostacoli, quelli amministrativi e burocratici, che sono i peggiori che possano capitare.Beppe e Gisella: è stato un anno importante per il lavoro svolto dal Coordimamento locale, insieme a “Una Scelta Consapevole”, nell’ambito della sensibilizzazione alla donazione. Il cortometraggio “Beppe e Gisella” è stato realizzato in amicizia dall’associazione Cinemaniaci, è stato presentato in marzo in un cinema di Piacenza gremito, ha partecipato ad Expò Sanità a Bologna ed è stato ben accolto nel circuito scolastico per l’informazione e sensibilizzazione alla donazione. E’ a disposizione di tutti i Coordinamenti locali.

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

La nostra squadra di calcio ha partecipato con successo ai due tradizionali appuntamenti: torneo estivo e calcetto di Natale indossando le magliette della “donazione”.Ho scritto forse più del consentito…ma è l’ultima volta. Un cordiale saluto a tutti.

Francesco Fontana

Quest’anno l’unica novità riguardante l’attività di procurement di cornee è consistita nel coinvolgimento dell’Hospice di Ravenna. Tale struttura è situata in ambiente extraospedaliero e ciò comporta difficoltà logistiche notevoli senza che ci sia stato un significativo aumento di attività. Per il resto tutto invariato, compresa la mancata attivazione dell’ufficio di coordinamento.

Alberto Garelli

Anche quest’anno è con grande piacere che mi accingo a scrivere il report delle donazioni nell’Ospedale di Reggio Emilia. L’andamento donativo si è mantenuto sui livelli che ormai da diversi anni ci caratterizzano, soprattutto in riferimento alle donazioni multiorgano. Motivo di grande soddisfazione è la bassa percentuale di opposizioni registrato lo scorso anno e di cui siamo orgogliosi e riconoscenti non solo a chi ha donato ma anche a chi ha saputo condurre con competenza ed umanità il processo di donazione fin dalla comunicazione della morte.La donazione multitessuto ha fatto registrare nel 2014 un numero piuttosto elevato di donatori, considerata la complessità e le peculiarità di questa donazione e le circostanze quasi sempre di emergenza in cui ci si trova ad operare e a formulare la richiesta di non opposizione. Un grazie particolare va naturalmente alle famiglie dei donatori, ma anche a tutti gli Operatori del Pronto Soccorso e della Rianimazione poiché non sarebbe stato possibile un così incoraggiante risultato senza la loro puntuale e valida partecipazione.La donazione di cornee ha raggiunto un discreto risultato in linea con gli obiettivi regionali, ma sicuramente c’è qui ancora un po’ di strada da fare: sarà questo un motivo di impegno ulteriore per l’anno appena iniziato. Sicuramente incoraggiante l’avvio della donazione di cornee nell’Ospedale di Castelnovo Monti, destinato mi auguro ad incrementare i propri numeri.L’aggiornamento infine è stato mantenuto sia con incontri interni al Reparto sia con la partecipazione ad eventi esterni. Siamo stati presenti al Convegno AIRT di Torino ed alla giornata indetta dal CNT a Roma.

Laura Favilli

L’attività del CLT nel 2014 ha portato ad un numero di donatori inferiore rispetto all’anno precedente: questo calo tuttavia è da riferire essenzialmente ad una modificazione della popolazione dei pazienti ricoverati in Reparto Rianimazione, essendo gli indicatori di efficienza (PROC1 e PROC2, non-opposizioni) mantenuti stabili su livelli molto soddisfacenti, da diversi anni superiori alla media regionale. L’accertamento della “morte encefalica” - e l’evento donativo che eventualmente ne consegue - rappresentano la naturale evoluzione nei pazienti con lesioni cerebrali acute a evoluzione infausta ricoverati in Rianimazione.Dal punto di vista formativo sono continuate le attività sui vari livelli, con l’obiettivo di aumentare il pool di medici e di infermieri in possesso di certificazione specifica TPM, cosi da avere una diffusione orizzontale della capacità di comprendere e affrontare gli eventi donativi.Una tesi di Laurea in Infermieristica ha valutato la popolazione giunta in PS con Lesione Cerebrale grave, e deceduta al di fuori del Reparto Rianimazione entro i primi tre giorni di ricovero: ne è derivata la necessità di garantire una valutazione intensivistica in tutti i pazienti neurolesi, e di fornire loro le massime opportunità di ricovero in Rianimazione.

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Nel 2014, inoltre, il CLT ha partecipato, su mandato del CNT, al progetto europeo ACCORD, volto al miglioramento del procurement di organi e tessuti. Nel gruppo di studio è stata riconosciuta la nostra affidabilità nell’individuazione e nella gestione dei potenziali donatori. Restano invece insoddisfacenti i risultati sul procurement di cornea, sia per la scarsa opportunità fornita dai deceduti in Rianimazione, la cui popolazione è spesso caratterizzata da controindicazione clinica al prelievo, sia – e ancor più – per la insufficiente attenzione prestata alla donazione di cornea nei reparti di degenza comune. Con l’obiettivo di aumentare il procurement di cornea dall’area medica – e nello specifico dai reparti target (Medicine, Medicina d’Urgenza, Pronto Soccorso, Rianimazione sono quelli coinvolti più direttamente fin dalla prima fase) si è attivato – nel finire del 2014 – un primo nucleo di Ufficio di Coordinamento Locale, già da tempo progettato e non ancora avviato per le difficoltà organizzative correlate all’attività clinica quotidiana. Su questi reparti sarà ripresa un’azione incisiva di diffusione della cultura e delle conoscenze relative alla donazione di cornea, che riguarderà sia gli aspetti di formazione e organizzazione sia quelli relativi alla gestione del paziente deceduto.Un ulteriore obiettivo per il 2015 è avviare un progetto di lavoro comune a tutte le strutture di coordinamento ospedaliero, afferenti all’attuale AUSL della Romagna.

Fabio Bruscoli

Attività di donazione di tessuti da donatore a cuore fermo

Nel 2014 è proseguita l’attività dei coordinamenti locali dell’Emilia-Romagna tesa al prelievo multitessuto dopo osservazione di morte cardiaca. Sono stati identificati e segnalati al CRT-ER 35 potenziali donatori multitessuto dopo osservazione di morte cardiaca, 4 casi sono risultati non idonei in assoluto, in 13 casi c’è stata opposizione da parte dei familiari, in 2 casi si è proceduto, per inidoneità, al solo prelievo delle cornee e in 1 caso non è stato possibile contattare i familiari. Nei 17 casi rimanenti si è proceduto al prelievo e all’invio dei tessuti alle banche regionali: in 5 donatori a Piacenza, 6 a Reggio Emilia, 4 a Cesena, 1 a Parma e 1 a Baggiovara.Complessivamente, dai 17 donatori utilizzati, sono state prelevate le cornee in 16 casi (32 tessuti), le valvole cardiache in 4 (4 cuori prelevati), i segmenti vascolari in 8 (59 tessuti), quelli osteo-tendinei in 12 (177 segmenti osteotendinei), la cute in 14 (44.952 cm2 prelevati).L’età media dei 35 potenziali donatori segnalati era di 48,0 anni, 50 l’età mediana (range 22-71 anni); le cause di morte sono state: 20 cardiovascolari, 7 politrauma, 5 morti violente, 2 cerebrovascolare, 1 respiratorie.Nella tabella sottostante sono riportati, per ciascuna sede donativa, gli esiti dell’attività di donazione multitessuto in Emilia-Romagna nel 2014.

SEDE SEGNALATI OPPOSIZIONI NON IDONEI ALTRO UTILIZZATI SOLO CORNEE

PIACENZA 14 6 3 0 5 2

REGGIO EMILIA 14 6 1 1 6 0

CESENA 5 1 0 0 4 0

BAGGIOVARA 1 0 0 0 1 0

PARMA 1 0 0 0 1 0

TOTALE 35 13 4 0 17 2

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Attività di prelievo

La figura 13 riporta il numero di organi che sono stati procurati in Emilia - Romagna nel 2014, la tabella 3 ne descri-ve l’ospedale di provenienza. Il numero complessivo di organi prelevati (rene, cuore, fegato, pancreas e polmone) è stato di 284 (-20 rispetto al 2013), di cui 252 (88,7% dei prelevati) sono stati trapiantati (25 in meno rispetto al 2013). Il numero medio di organi prelevati e trapiantati da ciascun donatore è stato di 2,5 (era 2,6 nel 2013).

Figura 13. Organi procurati in Emilia-Romagna, anno 2014

Nella tabella 4 sono riportati i prelievi di tessuti effettuati nel corso del 2014 dai donatori effettivi sottoposti ad accertamento di morte encefalica, dai donatori multitessuto e da quelli che hanno donato solo le cornee dopo accertamento di morte cardiaca, sono inoltre riportati i tessuti procurati dai donatori viventi nell’ultimo anno.Per “indice di prelievo” (Caldes 1) si intende il rapporto fra il numero di organi prelevati in un’area e trapiantati ovunque, ed il numero di organi teoricamente prelevabili dai donatori utilizzati, moltiplicato per 100. Nella tabella 5 è riportato l’indice di prelievo, per ogni singola rianimazione della regione, nel 2014. A livello regionale l’indice di prelievo è pari al 15,2% per il cuore (-0,8% rispetto al 2013), al 91,9% per il fegato (-0,6%), al 67,2% per il rene (+0,2%), 4% per il pancreas (+2,1%) zero per l’intestino (=), 4,5% per il polmone (-4%). Nella tabella 6 è riportato il Caldes 1 per tipologia di organo e classe di età dei donatori utilizzati. 2 dei 15 cuori prelevati e trapiantati provenivano da donatori di età superiore a 55 anni, questo anche grazie alla operatività del programma regionale che valuta la funzionalità dei cuori nei donatori fino a 65 anni, tramite ecostress farmacologico.

CUORE FEGATO RENE PANCREAS POLMONE INTESTINO TOTALE

CITTA' - OSPEDALE Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap.

Cesena - Ospedale M. Bufalini 6 6 16 16 30 27 2 2 54 51Modena - Nuovo Ospedale S.Agostino - Estense 1 1 19 19 31 27 51 47Bologna - Ospedale Maggiore 5 4 12 11 22 17 2 2 2 2 43 36Reggio Nell'emilia - Ospedale S. Maria Nuova 1 1 10 10 18 16 2 0 31 27Parma - Ospedale Maggiore 2 2 8 8 13 11 1 0 4 4 28 25Ferrara - Arcispedale S.Anna 1 1 9 9 17 13 1 1 28 24Ravenna - Ospedale S.Maria delle Croci 3 2 6 6 2 2 11 10Rimini - Ospedale di Rimini 4 4 6 2 2 0 12 6Bologna - Ospedale Bellaria 4 4 2 2 6 6Modena - Policlinico 2 2 4 4 6 6Carpi - Ospedale Civile 2 2 2 2 4 4Castel San Giovanni - Ospedale Val Tidone 1 1 2 2 3 3Lugo - Ospedale Zonale Civile 1 1 2 2 3 3Piacenza - Ospedale Civile 1 1 2 2 3 3Forli' - Ospedale Morgagni Pierantoni 1 1 1 1

TOTALE REGIONE 16 15 93 91 157 133 5 4 13 9 0 0 284 252

Tabella 3. Organi procurati nelle Rianimazioni dell’Emilia - Romagna nel 2014

16 15

93 91

157

133

5 4 13 9

0 0

Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap. Prel. Trap.

CUORE FEGATO RENE PANCREAS POLMONE INTESTINO

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TIPOLOGIA DI TESSUTO CORNEA MEMBRANA AMNIOTICA VASI VALVOLE CUTE ADIPE

CITTA' - OSPEDALE

N. D

ONAT

ORI

N. TE

SSUT

I

N. D

ONAT

RICI

N. TE

SSUT

I

N. D

ONAT

ORI

N. TE

SSUT

I

N. D

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ORI

N. TE

SSUT

I

N. D

ONAT

ORI

cm 2

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cm 2

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cm 2

DERM

A

N. D

ONAT

ORI

TESS

UTO

ADIP

OSO

BENTIVOGLIO - BENTIVOGLIO

BOLOGNA - BOLOGNA (OSP BELLARIA) 33 66 1 1.055 292

BOLOGNA - BOLOGNA (OSP MAGGIORE) 37 73 3 3 3 6 2 4 7 23.307 2.033 985 1 1

BOLOGNA - II.OO. RIZZOLI - BO

BOLOGNA - S.ORSOLA-MALPIGHI - BO 4 8 1 2

CARPI - OSPEDALE CIVILE DI CARPI 8 16

CASTEL SAN GIOVANNI - VAL TIDONE 1 2

CENTO - CENTO 8 16

CESENA - CESENA (OSP.M.BUFALINI) 25 49 9 34 7 14 14 37.634 3.357 1.209 2 2

CESENA - MALATESTA NOVELLO

FAENZA - FAENZA (OSP.DEGLI INFERMI) 6 12

FERRARA - ARCISPEDALE S.ANNA - FE 8 16 1 5 3 6 2 5.085 430 220

FIDENZA - FIDENZA-S.SECONDO P.SE (OSP.CIVILE) 13 26

FIORENZUOLA D'ARDA - FIORENZUOLA D' ARDA

FORLI' - FORLI' (OSP.MORGAGNI PIERANTONI) 13 26

GUASTALLA - QUADRIFOGLIO (OSP.CIVILE GUASTALLA) 31 62

IMOLA - IMOLA-CASTEL S.PIETRO T. (OSP.ZONALE) 67 134 16 16

LAGOSANTO - OSPEDALE DEL DELTA

LUGO - LUGO (OSPEDALE ZONALE CIVILE) 28 56

MODENA - NUOVO OSPEDALE S.AGOSTINO - ESTENSE 27 54 4 18 3 6 12 34.067 1.332 1.721 3 3

MODENA - POLICLINICO - MO 12 24

MONTECCHIO 4 8

PARMA - OSPEDALI RIUNITI - (OSP.MAGGIORE) 55 110 2 8 4 8 6 9.953 623 156

PIACENZA - ASL PIACENZA

PIACENZA - PIACENZA (OSPEDALE CIVILE) 65 130 3 26 4 8 4 13.230 348 503

RAVENNA - RAVENNA (OSP.S.MARIA DELLE CROCI) 32 64 1 2 1 1.380 610 178

REGGIO EMILIA - CASTELNUOVO MONTI 1 2

REGGIO EMILIA - CORREGGIO 1 2

REGGIO NELL'EMILIA - S. MARIA NUOVA - RE 46 92 6 42 4 8 11 33.238 2.795 1.705

REGGIO NELL'EMILIA - SALUS - RE

RIMINI - RIMINI 7 14 1 2 2 3.915

SCANDIANO (RE) - OSPEDALE DI SCANDIANO 1 2

SAN GIOVANNI IN PERSICETO - OSPEDALE S. GIOVANNI

VERGATO (BO) - OSPEDALE DI VERGATO

VIGNOLA - VIGNOLA

REGIONE 533 1.064 19 19 28 139 30 60 60 162.864 11.820 6.677 6 6

Tabella 4. Tessuti procurati dai donatori cadavere (a cuore fermo ed a cuore battente) e vivente*, nell’anno 2014

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

OSSO - TENDININ.

DON

ATOR

I

N. TE

SSUT

I

CART

ILAG

INE C

OSTA

LE

CRES

TA IL

IACA

EMIB

ACIN

O

EPIFI

SI FE

MOR

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FASC

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TA

FEM

ORE

FEM

ORE

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ORI

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INE T

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LE

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NDIN

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ULNA

COND

ILO FE

MOR

ALE

OSTE

OCON

DRAL

E FRE

SCO

CELL

ULE S

TAM

INAL

I AU

TOLO

GHE*

TECH

E AUT

OLOG

HE*

15 15 15

1 6 2 2 2

7 114 2 10 11 12 2 3 5 1 8 5 16 20 14 4 1

377 377 377 1

17 17 17

27 187 1 12 1 16 9 22 6 8 2 16 4 32 32 22 4

3 3 3

15 15 15

11 48 4 9 4 2 4 4 8 7 4 2

12 12 12

35 36 36

18 18 18

37 37 37

31 92 1 4 3 26 4 10 2 2 6 12 12 10 4

33 33 33

6 85 8 1 6 10 2 2 4 10 17 11 12 2 19

2 33 1 2 2 2 4 1 8 9 4

30 49 2 29 2 2 2 2 4 4 2

12 174 6 4 1 12 21 1 7 10 2 18 4 36 27 22 3 5

41 41 41

1 20 2 2 2 2 4 4 2 2

6 6 6

4 4 4

30 30 30

771 1.452 10 46 7 724 46 87 5 24 31 7 70 20 137 126 94 11 4 3 1 28

* teche craniche autologhe e cellule staminali autologhe non sono conteggiate nel n. tessuti

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41

Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

CITTA' - RIANIMAZIONEINDICE DI PRELIEVO (Caldes 1)

CUORE FEGATO RENE PANCREAS POLMONE INTESTINO

CESENA - OSPEDALE M.BUFALINI 33,3% 88,9% 75,0% 11,1%

MODENA - NUOVO OSPEDALE S.AGOSTINO - ESTENSE 4,8% 90,5% 64,3%

BOLOGNA - OSPEDALE MAGGIORE 33,3% 91,7% 70,8% 16,7% 8,3%

REGGIO NELL'EMILIA - OSPEDALE S. MARIA NUOVA 9,1% 90,9% 72,7%

PARMA - OSPEDALE MAGGIORE 22,2% 88,9% 61,1% 22,2%

FERRARA - ARCISPEDALE S.ANNA 11,1% 100,0% 72,2% 5,6%

RAVENNA - OSPEDALE S.MARIA DELLE CROCI 66,7% 100,0% 33,3%

RIMINI - OSPEDALE DI RIMINI 100,0% 25,0%

BOLOGNA - OSPEDALE BELLARIA 100,0% 25,0%

MODENA - POLICLINICO 100,0% 100,0%

CARPI - OSPEDALE CIVILE 100,0% 50,0%

CASTEL SAN GIOVANNI - OSPEDALE VAL TIDONE 100,0% 100,0%

LUGO - OSPEDALE ZONALE CIVILE 100,0% 100,0%

PIACENZA - OSPEDALE CIVILE 100,0% 100,0%

FORLI' - OSPEDALE MORGAGNI PIERANTONI 100,0%

TOTALE REGIONE 15,2% 91,9% 67,2% 4,0% 4,5% 0,0%

Tabella 5. Indice di prelievo (Caldes 1) per organo e per sede donativa regionale, anno 2014

CLASSE ETACUORE FEGATO RENE PANCREAS POLMONE INTESTINO TOTALE

Num. Caldes 1 Num. Caldes 1 Num. Caldes 1 Num. Caldes 1 Num. Caldes 1 Num. Caldes 1

00-14 2 66,7% 3 100,0% 6 100,0% 0,0% 2 33,3% 0,0% 13

15-24 1 33,3% 3 100,0% 4 66,7% 1 33,3% 0,0% 0,0% 9

25-34 1 25,0% 4 100,0% 6 75,0% 0,0% 0,0% 0,0% 11

35-44 6 50,0% 11 91,7% 22 91,7% 3 25,0% 2 8,3% 0,0% 44

45-54 3 27,3% 9 81,8% 15 68,2% 0,0% 3 13,6% 0,0% 30

55-65 2 11,8% 16 94,1% 30 88,2% 0,0% 2 5,9% 0,0% 50

66-75 0,0% 27 93,1% 32 55,2% 0,0% 0,0% 0,0% 59

75+ 0,0% 18 90,0% 18 45,0% 0,0% 0,0% 0,0% 36

TOTALE 15 15,2% 91 91,9% 133 67,2% 4 4,0% 9 4,5% 0 0,0% 252

Tabella 6. Organi procurati e Caldes 1 per classi di età dei donatori utilizzati, anno 2014

L’indice Caldes 1 per il fegato è risultato elevato in tutte le classi di età; si rileva come 61 fegati trapiantati provenissero da donatori di età superiore a 54 anni, di questi, 18 erano ultra settantacinquenni. Dei 133 reni prelevati in regione e trapiantati ovunque, 53 provenivano da donatori di età inferiore a 55 anni, 80 da donatori più anziani. 32 reni prelevati e trapiantati provenivano da donatori di età compresa tra 66 e 75 anni, 18 reni da donatori ultra settantacinquenni.La figura 14 mostra come il maggior numero di organi prelevati e trapiantati appartengano alla classe di età tra 66 e 75 anni (23,4% del totale). Il donatore più anziano utilizzato per trapianto di rene aveva 82 anni (un rene in singolo trapiantato a Verona), quello di cuore 61 anni (trapiantato a Milano Niguarda), e quello di fegato 86 anni (trapiantato a Modena).Nella figura 15 è riportato il flusso dei reni, cuori, fegati interi e splittati, polmoni, pancreas e intestini prodotti dai donatori dell’Emilia-Romagna e offertici da altre sedi nell’anno 2014, con l’esito. La tabella 7 riporta il desti-no degli organi prelevati e trapiantati ovunque, provenienti dai donatori utilizzati nel 2014 in Emilia-Romagna

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42

Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

A tale riguardo preme sottolineare come le motivazioni della cessione degli organi siano state le seguenti:

• 19 reni (17 trapiantati in singolo e 2 in doppio, per 18 trapianti eseguiti altrove):10 eccedenze: reni “persi” per la rete regionale, provenienti da 7 donatori; le motivazioni dei rifiuti

sono state in 1 caso perché 1 rene è stato giudicato non idoneo dopo score biopsia, 3 reni provenivano da 2 donatori a rischio non valutabile, dopo la tipizzazione, per 3 reni di gruppo AB (2 donatori) e 3 reni di gruppo A (2 donatori) non c’erano riceventi in RER ;

6 reni di donatori in età pediatrica che seguono l’allocazione nazionale;1 rene ceduto in ottemperanza al “programma AIRT iperimmuni”;1 rene ceduto nell’ambito del programma Iperimmuni nazionale,1 rene in restituzione nell’ambito del programma Iperimmuni nazionale.

• 7 cuori:1 eccedenza: cuore “perso” per la rete regionale per rischio non valutabile;4 ceduti per urgenze nazionali;2 cuori di donatori in età pediatrica che seguono l’allocazione nazionale.

• 20 fegati interi:2 eccedenze: fegati “persi” per la rete regionale: 1 era di gruppo AB e non c’erano riceventi in RER ed

1 è stato giudicato non idoneo dopo biopsia per il ricevente del programma nazionale pediatrico e successivamente per nessun ricevente adulto in RER;

7 ceduti per programma nazionale anticipo meld di macroarea;6 resi dopo averne ricevuti altrettanti per anticipo meld di macroarea2 ceduti per urgenze nazionali;1 restituiti dopo averne ricevuti altrettanti per urgenza;2 fegati di donatori in età pediatrica che seguono l’allocazione nazionale.

• 1 fegato split: ceduto per urgenza nazionale

• 6 polmoni (3 trapianti in doppio eseguiti altrove):2 eccedenze: polmoni “persi” per la rete regionale, un donatore di gruppo sanguigno B

(trapiantati in doppio)2 ceduti per urgenza nazionale2 polmoni di donatore in età pediatrica che seguono l’allocazione nazionale.

• 1 pancreas: “perso” dalla rete regionale per mancanza di riceventi.

La tabella 8 specifica il bilancio fra gli organi ceduti ad altre regioni e quelli acquisiti dall’Emilia- Romagna, sempre nell’anno 2014. Il bilancio è globalmente positivo (+8 organi), nello specifico si nota come la collaborazione tra i Centri trapianto di Bologna e Modena ha contribuito alla realizzazione di un bilancio positivo per l’organo fegato (+15 fegati interi), per il cuore è stato positivo (+2) ed anche il bilancio del polmone quest’anno è stato positivo (+4). Sono risultati negativi quelli per il rene (-12 organi) e per il pancreas (-1). Nessun intestino è stato prelevato né trapiantato nel 2014.Il 40,4% dei donatori utilizzati apparteneva al gruppo sanguigno 0, il 48,5% al gruppo A, l’8,1% al gruppo B ed il 3,0% a quello AB (tabella 9, dove sono riportati il numero dei donatori utilizzati e la percentuale degli organi prelevati e trapiantati suddivisi per gruppo sanguigno).

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

.

Figura 14. Organi prelevati per classi di età dei donatori utilizzati, anno 2014

ORGANO PRELEVATI e TRAPIANTATI TRAPIANTATI in REGIONE TRAPIANTATI FUORI REGIONE

Rene 133 114 19

Cuore 15 8 7

Fegato intero 90 70 20

Fegato split * 2 1 1

Polmone 9 3 6

Pancreas 4 3 1

Intestino 0 0 0

*2 split da 1 fegato interoTabella 7. Destino degli organi prelevati in Emilia - Romagna e trapiantati ovunque, anno 2014

ORGANO CEDUTI ACQUISITI BILANCIO

Rene 19 7 -12

Cuore 7 9 2

Fegato intero 20 35 15

Fegato split 1 1 0

Polmone 6 10 4

Pancreas 1 0 -1

Intestino 0 0 0

TOTALE 54 62 8

Tabella 8. Flusso degli organi da e per l’Emilia - Romagna, anno 2014

Cuore

7

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 7

ECCEDENZA 1URGENZA 4PROG. NAZ. PEDIATRICO 2

Organi trapiantati FUORI regione

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

15

Organi prelevatiFUORI regione

92 Piemonte, 2 Friuli,2 Lombardia, 1 Lazio

Organiprelevati

16

Organi nonidonei per tx

1

Organi trapiantatiin regione

17

Fegato intero

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 20

ECCEDENZA 2MACROAREA 7PROG. NAZ. PEDIATRICO 2RESTITUZIONE MACROAREA 6RESTITUZIONE URGENZA 1URGENZA 2

Organi prelevatiFUORI regione

352 Piemonte, 3 Puglia, 3 Toscana,1 Friuli, 3 Lombardia, 1 Marche,

4 Veneto, 2 Lazio, 1 Sicilia

Organiprelevati

92

Organi nonidonei per tx

2

Organi trapiantatiin regione

105

Rene

12119

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 19

ECCEDENZA 10PROG. NAZ. PEDIATRICO 6PROG. AIRT IPERIMMUNI 1PROG. NAZ. IPERIMMUNI 1RESTITUZIONE IPERIMMUNI NAZIONALE 1

Organi trapiantati in regione

Organi trapiantati FUORI regione

2 Piemonte, 2 Toscana,1 Liguria, 6 Lombardia,

6 Veneto, 2 Lazio

Fegato split

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 1

URGENZA 1Organi trapiantati

FUORI regione

11 Sicilia

Organiprelevati

1

Organi nonidonei per tx

2

Organi trapiantatiin regione

2

Organi trapiantati FUORI regione

20

Polmone

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 6

ECCEDENZA 2PROG. NAZ. PEDIATRICO 2URGENZA 2

Organi prelevatiFUORI regione

104 Veneto, 2 Sicilia

Organiprelevati

13

Organi nonidonei per tx

4

Organi trapiantatiin regione

13

Pancreas

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 1

ECCEDENZA 1

Organi trapiantati FUORI regione

6

Organiprelevati

157

Organi nonidonei per tx

24

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

133

Organi prelevatiFUORI regione

7

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

90

Organi prelevatiFUORI regione

1

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

2

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

9

Organi prelevatiFUORI regione

01 Toscana

Organiprelevati

5

Organi nonidonei per tx

1

Organi trapiantatiin regione

3

Organi trapiantati FUORI regione

1

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

4

Intestino Isolato e Multiviscerale

Organi prelevatiFUORI regione

01 Toscana

Organiprelevati

0

Organi nonidonei per tx

0

Organi trapiantatiin regione

0

Organi trapiantati FUORI regione

0

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

0

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44

Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Cuore

7

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 7

ECCEDENZA 1URGENZA 4PROG. NAZ. PEDIATRICO 2

Organi trapiantati FUORI regione

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

15

Organi prelevatiFUORI regione

92 Piemonte, 2 Friuli,2 Lombardia, 1 Lazio

Organiprelevati

16

Organi nonidonei per tx

1

Organi trapiantatiin regione

17

Fegato intero

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 20

ECCEDENZA 2MACROAREA 7PROG. NAZ. PEDIATRICO 2RESTITUZIONE MACROAREA 6RESTITUZIONE URGENZA 1URGENZA 2

Organi prelevatiFUORI regione

352 Piemonte, 3 Puglia, 3 Toscana,1 Friuli, 3 Lombardia, 1 Marche,

4 Veneto, 2 Lazio, 1 Sicilia

Organiprelevati

92

Organi nonidonei per tx

2

Organi trapiantatiin regione

105

Rene

12119

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 19

ECCEDENZA 10PROG. NAZ. PEDIATRICO 6PROG. AIRT IPERIMMUNI 1PROG. NAZ. IPERIMMUNI 1RESTITUZIONE IPERIMMUNI NAZIONALE 1

Organi trapiantati in regione

Organi trapiantati FUORI regione

2 Piemonte, 2 Toscana,1 Liguria, 6 Lombardia,

6 Veneto, 2 Lazio

Fegato split

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 1

URGENZA 1Organi trapiantati

FUORI regione

11 Sicilia

Organiprelevati

1

Splitottenuti

2

Organi trapiantatiin regione

2

Organi trapiantati FUORI regione

20

Polmone

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 6

ECCEDENZA 2PROG. NAZ. PEDIATRICO 2URGENZA 2

Organi prelevatiFUORI regione

104 Veneto, 2 Sicilia

Organiprelevati

13

Organi nonidonei per tx

4

Organi trapiantatiin regione

13

Pancreas

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 1

ECCEDENZA 1

Organi trapiantati FUORI regione

6

Organiprelevati

157

Organi nonidonei per tx

24

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

133

Organi prelevatiFUORI regione

7

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

90

Split ottenuti da donatoriFUORI regione

1

Split utilizzatida donatori della regione

2

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

9

Organi prelevatiFUORI regione

01 Toscana

Organiprelevati

5

Organi nonidonei per tx

1

Organi trapiantatiin regione

3

Organi trapiantati FUORI regione

1

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

4

Intestino Isolato e Multiviscerale

Organi prelevatiFUORI regione

01 Toscana

Organiprelevati

0

Organi nonidonei per tx

0

Organi trapiantatiin regione

0

Organi trapiantati FUORI regione

0

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

0

Page 45: Report attività di donazione e trapianto organi, …...Attività di donazione di organi e tessuti da donatore a cuore battente L’attività di donazione in Emilia-Romagna ha evidenziato,

45

Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Figura 15. Flusso degli organi, anno 2014

GRUPPOAB0

DONATORI UTILIZZATI

ORGANI PRELEVATI e TRAPIANTATI

CUORE FEGATO RENE PANCREAS POLMONE INTESTINO

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

0 40 40,4 8 53,3 37 40,7 51 38,3 2 50,0 2 22,2

A 48 48,5 6 40,0 43 47,3 66 49,6 2 50,0 5 55,6

AB 3 3,0 0 0,0 3 3,3 4 3,0

B 8 8,1 1 6,7 8 8,8 12 9,0 2 22,2

TOTALE 99 100,0 15 100,0 91 100,0 133 100,0 4 100,0 9 100,0 0 0,0

Tabella 9. Donatori utilizzati, organi prelevati e trapiantati, per gruppo sanguigno, anno 2014

Cuore

7

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 7

ECCEDENZA 1URGENZA 4PROG. NAZ. PEDIATRICO 2

Organi trapiantati FUORI regione

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

15

Organi prelevatiFUORI regione

92 Piemonte, 2 Friuli,2 Lombardia, 1 Lazio

Organiprelevati

16

Organi nonidonei per tx

1

Organi trapiantatiin regione

17

Fegato intero

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 20

ECCEDENZA 2MACROAREA 7PROG. NAZ. PEDIATRICO 2RESTITUZIONE MACROAREA 6RESTITUZIONE URGENZA 1URGENZA 2

Organi prelevatiFUORI regione

352 Piemonte, 3 Puglia, 3 Toscana,1 Friuli, 3 Lombardia, 1 Marche,

4 Veneto, 2 Lazio, 1 Sicilia

Organiprelevati

92

Organi nonidonei per tx

2

Organi trapiantatiin regione

105

Rene

12119

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 19

ECCEDENZA 10PROG. NAZ. PEDIATRICO 6PROG. AIRT IPERIMMUNI 1PROG. NAZ. IPERIMMUNI 1RESTITUZIONE IPERIMMUNI NAZIONALE 1

Organi trapiantati in regione

Organi trapiantati FUORI regione

2 Piemonte, 2 Toscana,1 Liguria, 6 Lombardia,

6 Veneto, 2 Lazio

Fegato split

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 1

URGENZA 1Organi trapiantati

FUORI regione

11 Sicilia

Organiprelevati

1

Splitottenuti

2

Organi trapiantatiin regione

2

Organi trapiantati FUORI regione

20

Polmone

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 6

ECCEDENZA 2PROG. NAZ. PEDIATRICO 2URGENZA 2

Organi prelevatiFUORI regione

104 Veneto, 2 Sicilia

Organiprelevati

13

Organi nonidonei per tx

4

Organi trapiantatiin regione

13

Pancreas

MOTIVO TRAPIANTO FUORI REGIONE 1

ECCEDENZA 1

Organi trapiantati FUORI regione

6

Organiprelevati

157

Organi nonidonei per tx

24

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

133

Organi prelevatiFUORI regione

7

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

90

Split ottenuti da donatoriFUORI regione

1

Split utilizzatida donatori della regione

2

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

9

Organi prelevatiFUORI regione

01 Toscana

Organiprelevati

5

Organi nonidonei per tx

1

Organi trapiantatiin regione

3

Organi trapiantati FUORI regione

1

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

4

Intestino Isolato e Multiviscerale

Organi prelevatiFUORI regione

0

Organiprelevati

0

Organi nonidonei per tx

0

Organi trapiantatiin regione

0

Organi trapiantati FUORI regione

0

Organi prelevati e trapiantatida donatori della regione

0

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Attività di trapianto

In Emilia-Romagna si svolgono le attività di trapianto di rene, rene-pancreas, cuore, fegato, polmone, intestino e multiviscerale, oltre a vari tipi di trapianti combinati; la tabella 10 descrive il numero complessivo di trapianti effettuati dall’inizio delle rispettive attività al 31 dicembre 2014. Storicamente il primo trapianto di rene da cadavere è stato eseguito a Bologna il 24-10-1967, il primo trapianto di rene da vivente, sempre a Bologna, 26-1-71; il primo trapianto di fegato, a Bologna, il 9-4- 1986; il primo di cuore, a Bologna, il 23-10-91; il 30-12-2000 il primo trapianto di intestino (isolato) a Modena, il 16-2-2001 il primo trapianto multiviscerale a Modena; il 10-9-2001 il primo trapianto di polmone, a Bologna.

Rene da cadavere (BO: dal 24/10/1967 PR: dal 2/4/1986 MO: dal 13/10/1998) 3.658

Rene da vivente (BO: dal 26/1/1971 PR: dal 16/3/1992 MO: dal 20/05/2003) 321

Fegato da cadavere (BO: dal 9/4/1986 MO: dal 27/10/2000) 2.318

Fegato da vivente e domino (MO: dal 09/05/2001 BO: dal 17/12/2004) 58

Cuore (BO: dal 23/10/1991) 638

Rene e pancreas (PR: dal 7/6/1998)Fegato e pancreas (BO: dal 30/05/2006)Pancreas isolato (PR: dal 28/3/2009)

41 1 1

Intestino (MO: dal 30/12/2000 BO: dal 13/01/2004) 36

Multiviscerale (in 11 casi in associazione anche con pancreas) (MO: dal 16/2/2001 BO: dal 15/03/2004) 13

Polmone (BO: dal 10/9/2001) 45

Tabella 10. Trapianti di organi effettuati in Emilia - Romagna al 31 dicembre 2014

Figura 16A. Distribuzione delle attività di trapianto in Emilia-Romagna

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Figura 16B. Distribuzione delle banche dei tessuti e delle cellule in Emilia-Romagna

Figura 16C. Distribuzione dei Servizi regionali in Emilia-Romagna

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Figura 16D. Distribuzione delle Cell Factories in Emilia-Romagna

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Trapianto di rene e di pancreas

In Emilia-Romagna, come riportato in figura 17, nel 2014 sono stati eseguiti 131 trapianti di rene. I trapianti di rene da donatore cadavere sono stati 110, utilizzando 121 reni: 90 trapianti di rene singolo, 9 di rene doppio, 3 di rene/pancreas, 7 di rene combinato con fegato (di cui 2 erano un doppio rene), 1 di rene combinato con cuore. L’attività di trapianto di rene da vivente ha portato all’esecuzione di 21 trapianti, 11 a Bologna (come nel 2013), 5 a Parma (-2 rispetto all’anno precedente), 5 a Modena (+3 rispetto all’anno precedente) . Il trapianto di rene da donatore vivente consanguineo (21 casi) ha rappresentato il 16,0% dell’attività complessiva.

Figura 17. Trapianti di rene effettuati in Emilia - Romagna, anni 2010-2014

Al 31-12-2014 sono stati effettuati in regione 3.979 trapianti di rene, 3.658 da cadavere e 321 da vivente. Nell’ambito dell’attività di trapianto di pancreas, sono complessivamente stati effettuati dall’inizio dell’attivitàin regione 41 trapianti di rene/pancreas, in 11 casi di trapianto multiviscerale era compreso anche il pancreas, 1 pancreas è stato trapiantato isolato e 1 volta in associazione con il fegato (54 pancreas trapiantati negli anni in RER). La tabella 11 e la figura 18 riportano l’attività dei 3 Centri trapianto regionali nel periodo 2008-2014.

CENTRO TRAPIANTI CATEGORIA 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Bologna Vivente 6 3 7 11 13 11 11

Cadavere 78 61 62 51 72 56 54

Totale Bologna 84 64 69 62 85 67 65

Parma Vivente 7 5 8 5 5 7 5

Cadavere 43 30 36 37 36 46 34

Totale Parma 50 35 44 42 41 53 39

Modena Vivente 7 7 8 3 3 2 5

Cadavere 39 47 29 29 20 25 22

Totale Modena 46 54 37 32 23 27 27

Tabella 11. Trapianti di rene effettuati in Emilia - Romagna, anni 2008-2014

Rispetto alla popolazione regionale, il numero dei trapianti renali da donatore cadavere è stato di 25,1 p.m.p., valore inferiore al fabbisogno teorico stimato per la popolazione residente di 40 trapianti p.m.p./ anno; calcolando anche l’attività di trapianto da vivente, il dato diventa 29,9 p.m.p.

23

127

150

19

117

136

21

128

149

20

127

147

21

110

131

Vivente Cadavere Totale

2010 2011 2012 2013 2014

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nella tabella 12 l’attività regionale di trapianto di rene p.m.p., da cadavere, nel 2014, è confrontata con quella nazionale nello stesso anno e con quelle di Francia, Germania, Inghilterra e Spagna nel 2013. La percentuale di trapianti di rene rispetto ai reni prelevati dai donatori utilizzati, definita come “indice di trapianto” (Caldes 2), ha raggiunto, nel 2014, l’82,7% (tabella 13).

AREA GEOGRAFICA Emilia - Romagna2014

Italia2014

Germania 2013

Francia2013

Inghilterra 2013

Spagna2013

Trapianto di RENE (pmp) 25,1 26,6 18,9 41,6 34,2 46,3

Trapianto di CUORE (pmp) 3,9 3,8 3,8 6,5 3,1 5,3

Trapianto di FEGATO (pmp) 24,7 17,7 10,8 19,0 13,7 22,6

Trapianto di POLMONE (pmp) 1,6 2,1 4,5 4,8 3,3 6,1

Trapianto di PANCREAS (pmp) 0,7 0,7 1,6 1,3 3,7 2,0

Trapianto di INTESTINO (pmp) 0,0 0,0 0,0 0,1 0,4 0,2

Tabella 12. Attività di trapianto da cadavere in Emilia - Romagna, Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Spagna

ORGANOIndice di trapianto (Caldes 2)

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

RENE 87,9% 84,1% 90,7% 94,4% 85,9% 89,4% 82,7%

CUORE 112,9% 112,5% 92,9% 110,3% 90,9% 117,6% 113,3%

FEGATO 124,8% 117,2% 114,5% 121,2% 117,2% 117,3% 118,7%

Tabella 13. Indice di trapianto (Caldes 2) in Emilia - Romagna per rene, cuore e fegato, anni 2008 - 2014

Nella figura 19 sono riportati il numero e la provenienza dei reni offerti dal CRT-ER alla lista d’attesa unica regionale per trapianto di rene nel 2014, con il relativo esito. Per calcolare correttamente l’indice di accettazione dei Centri trapianto regionali, occorre prendere in considerazione, solo quelli rifiutati e trapiantati fuori regione, escluso quelli ceduti per urgenza, programma AIRT e nazionale iperimmuni, programma nazionale pediatrico; l’indice di accettazione è stato quindi, nel 2014, del 70,8% (-13,9 punti rispetto all’anno precedente). La lista unica regionale per trapianto di rene, operativa dal 1° giugno 2001, ha razionalizzato l’allocazione dei reni: l’offerta è indirizzata al paziente più compatibile, indipendentemente dalla sede regionale di iscrizione in lista.

78 61 62

51

72 56 54

6

3 7 11

13

11 11

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

BOLOGNA

Vivente Cadavere

43 30 36 37 36

46 34

7 5

8 5 5

7

5 20

08

2009

2010

2011

2012

2013

2014

PARMA

Vivente Cadavere

39 47 29 29 20 25 22

7 7

8 3

3 2 5

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

MODENA

Vivente Cadavere

Figura 18. Trapianti di rene effettuati in Emilia - Romagna, anni 2008 - 2014

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Figura 19. Allocazione organi offerti dal CRT- ER alla Lista Unica Rene, anno 2014

PAZIENTI TOTALERESIDENTI IN REGIONE RESIDENTI IN ALTRE REGIONI

Numero % Numero %

In attesa di trapianto di RENE 1.094 516 47,2% 578 52,8%

Trapiantati di RENE 131 75 57,3% 56 42,7%

In attesa di trapianto di CUORE 45 26 57,8% 19 42,2%

Trapiantati di CUORE 17 10 58,8% 7 41,2%

In attesa di trapianto di FEGATO (Bologna) 209 114 54,5% 95 45,5%

Trapiantati di FEGATO (Bologna) 68 45 66,2% 23 33,8%

In attesa di trapianto di FEGATO (Modena) 57 36 63,2% 21 36,8%

Trapiantati di FEGATO (Modena) 39 30 76,9% 9 23,1%

Tabella 14. Residenza dei pazienti in attesa di trapianto al 31.12.2014 e di quelli trapiantati da cadavere e da vivente nel 2014

Nella tabella 15 sono analizzate le cause di mancato utilizzo degli organi offerti nell’anno alla rete regionale trapianto di rene.

CAUSA DI MANCATO UTILIZZOTOTALE OFFERTE ORGANI

UTILIZZABILI N. OFFERTE TX ALTRO CENTRO NO TX

NON IDONEO 132 23 109 21

NO RICEVENTI 84 22 62 22

PATOLOGIA DELL'ORGANO 2 0 2 0

RISCONTRO BIOPTICO 11 0 11 0

LIVELLO RISCHIO DONATORE INACCETTABILE 4 0 4 0

NESSUN RICEVENTE 5 0 5 0

ALTRO 20 7 13 7

TOTALE 258 52 206 50

Tabella 15. Cause di mancato utilizzo degli organi offerti: Rene - Lista Unica

La tabella 16 descrive le caratteristiche (classi di età e gruppo sanguigno) dei donatori cadavere i cui reni sono stati trapiantati in Emilia-Romagna nell’ultimo anno. L’età media dei donatori cadavere utilizzati per trapianto di rene nel 2014, in regione, è stata di 57,8 anni (invariata rispetto al 2013), con range 2-81 anni,

ProvenienzaOFFERTA

Emilia - Romagna

114 94,2%60BO - 32PR - 22 MO

ProvenienzaFUORI

Emilia - Romagna

7 5,8%3BO - 3PR - 1 MO

LISTA UNICA - RENE

ORGANI OFFERTI

379

53,0% 47,0% 178

201ER Fuori ER

* organi effettivamente trapiantabili: organi trapiantati più gli organi trapiantati in altro centro esclusi quelli offerti per programma iperimmuni nazionale (1 organo) e restituzione programma iperimmuni AIRT (1 organo)

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

121

INDICE DI ACCETTAZIONE - Regionale

70,8%

TRAPIANTATI

121 31,9%

NON UTILIZZATI

258 68,1%

Altro Centro TxFuori ER 52FRIULI VG 1LIGURIA 4LOMBARDIA 11PIEMONTE 7SARDEGNA 1SICILIA 13TOSCANA 4VENETO 11

Organi utilizzabili 50

Trapiantatialtro centro

Fuori ER52

20,2%No trapianto

20679,8%

: =

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(121 + 50)

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

la mediana 61 anni (+4). Nel 2014 sono stati eseguiti 11 trapianti combinati con rene: 7 con fegato, (6 a Bologna di cui 2 erano doppi trapianti di rene e 1 a Modena); 1 con il cuore (a Bologna); 3 con pancreas (a Parma). Sono stati inoltre effettuati 4 ritrapianti a distanza di anni dal precedente trapianto.La mortalità in lista, calcolata secondo i criteri utilizzati dal CNT, è stata dell’1,25%, il tempo medio di attesa dei trapiantati di 2,9 anni. L’attesa media, calcolata sulla consistenza di lista al 31-12-2014 era di 3,29 anni. Il drop-out, cioè l’uscita di lista per sopraggiunta inidoneità al trapianto, si è verificato complessivamente in 73 casi (23 pazienti perché non più idonei al trapianto per motivi clinici, in 30 casi per follow-up oncologico, per volontà del paziente, miglioramento della funzione renale, persi al follow-up).

CLASSE di ETA' N. DONATORI N. ORGANI %

0-14 2 2 1,7

15-24 3 4 3,3

25-34 2 3 2,5

35-44 10 18 14,9

45-54 11 17 14,0

55-65 16 31 25,6

66-75 16 30 24,8

75+ 9 16 13,2

TOTALE 69 121 100,0

Tabella 16. Caratteristiche dei donatori di rene cadavere utilizzati dai centri trapianto regionali, anno 2014

I 110 trapianti da cadavere sono stati effettuati su 58 pazienti residenti in regione (52,7%) e 52 extraregionali (47,3%), mentre i 21 trapianti da vivente sono stati effettuati su 17 pazienti emiliano-romagnoli (81,0%) e in 4 residenti fuori regione (19,0%), provenienti 3 dalla Puglia e 1 dalla Lombardia. La figura 20A illustra la pro-venienza dei 110 pazienti trapiantati da donatore cadavere nei 3 Centri trapianto regionali. Nella figura 20B sono riportate le residenze dei 21 pazienti trapiantati di rene da vivente in Emilia-Romagna nel 2014.

RESIDENZA del RICEVENTE

Rene Rene +Pancreas

Rene +Cuore

Rene +Fegato

Rene doppio +

Fegato

Totaletrapianti

N.pazienti %

Singolo Doppio

EMILIA ROMAGNA 49 5 3 1 58 58 52,7

Abruzzo 4 1 5 5 4,5

Basilicata 1 1 1 0,9

Calabria 3 3 3 2,7

Campania 6 1 1 8 8 7,3

Lazio 2 1 1 4 4 3,6

Liguria 1 1 1 0,9

Lombardia 4 4 4 3,6

Marche 2 2 2 1,8

Puglia 10 2 1 1 14 14 12,7

Sicilia 1 1 1 0,9

Toscana 6 1 7 7 6,4

Umbria 1 1 1 0,9

Veneto 1 1 1 0,9

TOTALE 90 9 3 1 5 2 110 110 100,0

Figura 20-A. Trapianto rene da cadavere - Lista Unica Rene: distribuzione dei riceventi per regione di residenza, anno 2014

GRUPPO AB0 N. DONATORI N. ORGANI %

0 30 48 39,7

A 32 61 50,4

AB 1 1 0,8

B 6 11 9,1

TOTALE 69 121 100,0

3

17

1

4 1

7

58 1

1 2

4 5

8 14 1

3

1

Regione 52,7%Extra Regione 47,3%

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Attiv

ità d

i don

azio

ne, p

relie

vo e

trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

RESIDENZA del RICEVENTE N.trapianti %

EMILIA ROMAGNA 17 81,0

Puglia 3 14,3

Lombardia 1 4,8

TOTALE 21 100,0

Figura 20-B. Trapianto di rene da vivente - Lista Unica Rene: distribuzione dei riceventi per regione di residenza, anno 2014

Figura 1RE Sopravvivenza pazienti trapiantati di rene a 1 anno in Italia e nei 3 Centri regionali

Figura 2RE Sopravvivenza organo (rene) a 1 anno in Italia e nei 3 Centri regionali

Nelle Figure 1RE e 2RE sono riportate le curve di sopravvivenza, rispettivamente dei pazienti e degli organi, per i trapianti di rene eseguiti a Bologna, Parma e Modena, paragonate con quelle globali italiane. Le curve si riferiscono ai trapianti di rene singolo nell’adulto, e si basano, a livello nazionale, sul 94,3% dei casi, a Bologna sul 100%, a Parma e sul 99,8% a Modena sul 100%.I dati sono certificati dal Centro Nazionale Trapianti.Nella tabella seguente vengono riportate le sopravvivenze a 1 anno, dell’organo e del paziente, nel ricevente adulto, relative all’intera casistica 2000-2012, ma anche “normalizzate”, in modo da consentire un confronto tra le performance dei centri, perché i risultati vengono valutati in rapporto a un identico case-mix.

TRAPIANTI DI RENEANNI 2000-2012 SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA NORMALIZZATA

Sopravvivenza ad 1 anno PAZIENTE ORGANO PAZIENTE ORGANO

BOLOGNA 98,2 92,1 94,8 94,5

MODENA 97,7 91,5 93,7 93,4

PARMA 98,3 95,5 94,2 93,8

ITALIA 97,2 92,0 93,6 93,2

3

17

1

4 1

7

58 1

1 2

4 5

8 14 1

3

1

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Trapianto di rene a Bologna

Presso il Centro Trapianti di Rene del Policlinico S. Orsola nel corso del 2014 sono stati sottoposti a trapianto 65 pazienti di cui 54 da donatore cadavere e 11 da donatore vivente (56 singoli reni, 2 doppi trapianti di rene, 6 trapianti combinati rene/fegato, 1 combinato rene/cuore); per la realizzazione dell’attività sono stati utilizzati complessivamente 67 reni.Complessivamente si è registrato un lieve calo (-3%) dell’attività trapiantologica rispetto al 2013 (in cui erano stati eseguiti 67 trapianti). Si è assistito ad una stabilizzazione dell’attività di trapianto da donatore vivente (11 nel 2014 rispetto allo stesso numero del 2013); in continuo sviluppo i programmi di trapianto combinato. Anche nel 2014 si è confermata l’ottimale collaborazione con il Centro Regionale Trapianto, con il Centro Interregionale AIRT e con le altre strutture trapiantologiche nazionali (CNT), e interregionali (NIT, OCST).Dei 54 pazienti che hanno effettuato il trapianto da donatore deceduto 30 (55,5%) sono residenti in Emilia Romagna, 24 (45,5%) provengono da altre Regioni italiane. L’età dei pazienti sottoposti a trapianto da donatore deceduto è stata di 55,4± 12 anni con range 4-79 anni (2 pazienti di età compresa fra 21-30 anni, 1 fra 31-40 anni, 12 fra 41-50 anni, 20 fra 51-60 anni, 17 fra 61-70 anni, 2 di età >70 anni); il tempo medio di attesa in lista, per trapianto da donatore cadavere, è stato di 2,9 ± 2,3 anni. Sono stati trapiantati 2 pazienti già sottoposti ad un precedente trapianto renale, 2 pazienti con panel anticorpale >50%.Nell’ambito dell’attività di trapianto da donatore vivente 8 degli 11 pazienti trapiantati sono residenti in Emilia Romagna; i 3 pazienti extraregionali provengono dalla Puglia. Sono stati effettuati 4 trapianti renali da vivente pre-emptive, e 1 trapianto in paziente pediatrico. L’età media dei riceventi è stata 39 ± 12,9 anni (1 paziente con età<20 anni, 3 pazienti con età compresa fra 21-30 anni, 1 fra 31-40 anni, 3 fra 41-50 anni, 3 fra 51-60 anni). L’attività da donatore vivente è stata realizzata anche grazie ad un programma di divulgazione delle informazioni circa le possibilità di trapianto ed i vantaggi legati alla disponibilità di un donatore vivente (capillare informazione al momento dell’inserimento in lista e delle successive rivalutazioni, incontro con i pazienti ed i familiari nei meeting informativi itineranti in Emilia Romagna). Il programma informativo proseguirà anche nel 2015 mediante incontri con i pazienti direttamente presso le diverse strutture nefrologiche e dialitiche regionali e vedrà il coinvolgimento, oltre che di Medici e Chirurghi addetti al Programma di trapianto, anche di psicologi e di personale infermieristico dedicato.Al 31/12/2014 il Centro Trapianti di Rene di Bologna ha raggiunto il numero complessivo di 2.132 trapianti effettuati dall’inizio dell’attività (anno 1967), 1.936 da donatore cadavere (1.787 di rene singolo, 83 di doppio trapianto, 66 di rene combinato con altri organi) e 196 da donatore vivente. Nell’ambito della attività complessiva sono di particolare rilievo i dati relativi ai trapianti multiorgano (54 trapianti rene/fegato, 10 trapianti rene/cuore, 1 trapianto rene/cuore/fegato, 1 trapianto rene/pancreas) che pongono il Centro di Bologna ai vertici nazionali.Per quanto riguarda la Lista di Attesa di Trapianto si è confermato un elevato turnover di pazienti con una progressiva riduzione delle iscrizioni ed un riallineamento del rapporto tra pazienti residenti in Emilia-Romagna e pazienti provenienti da altre Regioni come da indicazioni regionali (Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 27 Luglio 2007, Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 14 Luglio 2008, Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 23 Giugno 2009, Circolare dell’Assessorato alla Sanità del 23 Giugno 2010). Si sono registrati 175 nuovi ingressi (94 di pazienti residenti in Emilia-Romagna) a fronte di 182 uscite di lista (84 di pazienti residenti in Emilia-Romagna). Al 31/12/2014 i pazienti iscritti presso il Centro di Bologna sono 548; di questi 283 sono residenti in Emilia-Romagna (51,6%). 5 pazienti in età pediatrica, iscritti alla Lista per Trapianto Pediatrico Nazionale, vengono seguiti dal Centro Trapianti di Bologna. Le cause di uscita di lista sono state: trapianto a Bologna (n. 65 pazienti), trapianto in altre sedi nazionali (68 da donatore cadavere e 1 da donatore vivente), sopraggiunta non idoneità clinica in pazienti precedentemente

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in lista (n. 14), decesso (n. 12), volontà del paziente (n. 10), follow-up oncologico (n. 9), funzione renale stabile (n. 1), iscrizione in altri Centri Trapianto (2). Il tempo medio intercorso fra richiesta di inserimento e valutazione del paziente è stato inferiore ai 30 giorni per i pazienti residenti in Emilia-Romagna. L’esigenza di limitare le iscrizioni ha comportato anche per il 2014 l’allungamento dei tempi di inserimento (fino a 11 mesi) dei pazienti residenti in altre Regioni; resta prassi costante la verifica, prima dell’inserimento in Lista, delle iscrizioni in ambito nazionale al fine di accettare pazienti extraregionali iscritti in un solo altro Centro Trapianti. Al 31/12/2014 dei 548 pazienti adulti iscritti 402 (73,4%) risultano operativi in lista attiva, mentre altri 146 (26,6%) sono temporaneamente sospesi per problemi clinici intercorrenti, completamento di indagini strumentali (126, cioè il 23% del totale dei pazienti in lista) e immunologiche (18, cioè il 3,2% del totale degli iscritti in lista, per studio panel anticorpale, 2, cioè lo 0,4%, sospesi per non aver inviato i sieri). Si sottolinea come la componente di pazienti che presentano comorbilità tali da ridurre le possibilità di trapianto renale, acquisisce un peso sempre crescente e limita la possibilità di ulteriori contrazioni del numero di pazienti iscritti alla Lista d’attesa. L’età media dei pazienti adulti iscritti è di 50,5, ±10,6 anni con un range di 21-76 anni (0 pazienti con età <20 anni, 21 con età compresa fra 20-30 anni, 79 fra 31-40 anni, 155 fra 41-50 anni, 191 fra 51-60 anni, 94 fra 61-70 anni, 8 di età >70 anni). I 5 pazienti con età <20 anni, che non sono conteggiati nel numero totale di pazienti in lista, sono tutti iscritti al Programma Nazionale Pediatrico.Il tempo medio di attesa dei pazienti iscritti in lista al 31/12/2013 è di 3,5 anni.Un significativo numero di pazienti (296) presenta situazioni cliniche ed immunologiche di particolare complessità:

• 151 pazienti con 1 precedente trapianto di rene;

• 14 con 2 precedenti trapianti di rene;

• 2 con precedente trapianto di midollo;

• 1 con precedente trapianto combinato cuore-rene;

• 1 con precedente trapianto combinato di intestino;

• 62 pazienti immunizzati o con elevato numero di specificità anticorpali di cui 33 definibili “iperimmuni” (panel>80%);

• 51 candidati a doppio trapianto di rene;

• 7 candidati a trapianto combinato rene/fegato;

• 1 candidato a trapianto combinato rene/cuore;

• 1 candidato a trapianto combinato rene/fegato/pancreas/intestino

• 5 candidati con urgenza regionale.

Tra i pazienti immunizzati (2 panel anticorpali superiori al 50%), 37 sono inseriti nello specifico Programma Interregionale AIRT; 18 dei 33 pazienti “iperimmuni”, caratterizzati anche da un tempo di attesa >10 anni, sono inseriti anche nel Programma Nazionale Iperimmuni.Nel corso dell’anno è proseguito un lavoro di rivalutazione complessiva di idoneità rivolto in particolare ai pazienti più anziani o con comorbilità cardiovascolare; complessivamente sono stati valutati, oltre ai nuovi ingressi, 320 pazienti già inseriti in lista (58,4% del totale dei pazienti attualmente iscritti). Nel corso del 2014 è proseguita la rivalutazione dei pazienti con maggior periodo di attesa in lista per verificarne la idoneità al mantenimento nel Programma Nazionale Iperimmuni. Nel presente anno, è stato realizzato un lavoro di revisione delle cartelle cliniche dei pazienti e del percorso di attivazione in Lista che ha portato alla riduzione della possibilità di errori, maggiore trasparenza delle procedure, ed infine maggiore percezione dell’efficienza del percorso trapiantologico.Per quanto riguarda l’attività di follow-up post-trapianto presso gli ambulatori della Unità Operativa di

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nefrologia e Dialisi sono regolarmente seguiti oltre 1.160 pazienti con trapianto funzionante; nel corso del 2014 sono state eseguite 2.839 visite specialistiche post-trapianto con aggiornamento informatico dei dati clinici e funzionali. Prosegue, in collaborazione con il Centro Regionale ed il Centro Nazionale Trapianti, il monitoraggio dei pazienti sottoposti a trapianto nell’ambito di specifici protocolli nazionali. I dati dell’attività (sito web del Ministero della Salute) sono in linea con quelli dei migliori Centri Internazionali e Nazionali a fronte di una elevata complessità clinica dei pazienti trapiantati.Infine, a partire da dicembre 2013, è entrata in funzione come struttura di allocazione e gestione della Lista d’attesa per trapianto di rene, il programma DonorManager, individuato dal Centro Regionale Trapianti come mezzo per rendere più trasparenti ed efficaci le fasi di allocazione degli organi e più generalmente di gestione della Lista d’attesa. Tale passaggio operativo, condiviso da tutti i Centri Trapianto della Regione, ha implicato un notevole impegno gestionale ed applicativo. Sono già numerosi i trapianti effettuati con l’impiego di questo strumento; i risultati complessivi sono positivi e lo saranno ancora di più nel prossimo anno, che vedrà i tre Centri regionali impegnati nell’ulteriore affinamento dello strumento DonorManager.Nell’ambito delle attività promosse nella lista d’attesa per trapianto di rene, sono in atto diversi progetti di innovazione e ricerca:

1) Prosegue, nell’ambito di un programma di prevenzione della patologia cardiovascolare presso il Centro Trapianti di Rene di Bologna il Protocollo “Trapianto…e adesso sport” che si sviluppa in collaborazione con i Centri Trapianto (rene, cuore, fegato) ed i Centri di Medicina dello Sport delle Regioni Emilia-Romagna e di altre Regioni e che ha lo scopo di promuovere l’adozione di corretti stili di vita e lo sviluppo dell’attività fisica nei pazienti portatori di trapianto.

2) E’ proseguito anche nel 2014 l’aggiornamento delle strutture logistiche e delle procedure operative utilizzate dalle sedi in cui si articola il Programma Trapianto di rene di Bologna e che, negli anni precedenti, sono state sottoposte a periodiche verifiche dei requisiti di qualità. Nel corso dell’anno è stata divulgata ai pazienti candidati a trapianto renale la guida al trapianto che fornisce informazioni sugli aspetti gestionali e pratici delle diverse fasi del Programma del Trapianto (lista di attesa, intervento di trapianto, follow-up post-trapianto) con l’intento di rispondere ai quesiti più frequenti. La Carta dei Servizi del Centro è consultabile sul sito http://www.aosp.bologna.it/nefrosorsola.

Anche nel 2014 le strutture logistiche e le procedure operative utilizzate dal Centro Trapianti di Bologna risultano in linea con i requisiti richiesti dall’accreditamento regionale. Il 28 ottobre 2014 è stato effettuato presso questo Centro il periodico audit condotto dal Centro Nazionale Trapianti: la valutazione espressa dalla Commissione esprime la piena conformità della documentazione presentata e conferma la valutazione di Centro di Eccellenza per il trapianto renale.

Nel corso dell’anno è stata divulgata ai pazienti candidati a trapianto renale la guida al trapianto che for-nisce informazioni sugli aspetti gestionali e pratici delle diverse fasi del Programma del Trapianto (lista di attesa, trapianto, follow-up post-trapianto) con l’intento di rispondere ai più frequenti quesiti dei pazienti.

L’esperienza del Centro Trapianto di Rene del S. Orsola nelle diverse fasi (inserimento in lista di attesa, terapia immunosoppressiva, follow-up post trapianto) è stata oggetto di pubblicazione su riviste Nazionali ed Internazionali e di comunicazione in Congressi di Nefrologia, Chirurgia ed Immunologia.L’Unità Operativa di Nefrologia Dialisi e Trapianto del Policlinico S. Orsola è sede della Lista Unica Regionale per il trapianto di rene (circolare dell’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna n. 12 del 30 maggio 2001); coordina, in collaborazione con i colleghi dei Centri Trapianto di Modena e di Parma, la valutazione di idoneità al trapianto dei reni proposti dal Centro Regionale Trapianti e, in collaborazione con la Unità Operativa di Genetica Medica di Parma, l’allocazione degli stessi. L’attività complessiva attinente alla Lista Unica è riportata in dettaglio in una specifica sezione del presente report regionale.

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Gli obiettivi del Centro per l’anno 2015 sono costituiti dal mantenimento di un’attività di trapianto da donatore cadavere in linea con i dati storici del Centro, dall’incremento dei Trapianti da donatore vivente, anche AB0 incompatibili e a rischio clinico/immunologico, con lo sviluppo di programmi di informazione sul territorio regionale, dalla periodica rivalutazione dei pazienti con comorbilità note (in particolare patologia cardiovascolare) o da più tempo inseriti in lista e dal consolidamento dei programmi di trapianto combinato; inoltre, è in fase di progettazione un programma dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria S. Orsola-Malpighi per attivare il percorso di donazione a cuore fermo.

Giorgio Feliciangeli, Gaetano La Manna, Antonio Daniele Pinna, Giovanni Liviano D’Arcangelo, Mario Lima

Trapianto di rene e di pancreas a Parma

Dall’inizio dell’attività nell’Aprile 1986 al 31/12/2014 sono stati eseguiti 1340 trapianti di cui 1222 trapianti di rene da donatore cadavere (1178 di rene singolo, 44 doppi trapianti), 75 trapianti di rene da vivente e 43 trapianti di pancreas (42 di rene-pancreas,1 di pancreas isolato).Nel 2014 sono stati eseguiti 5 trapianti di rene da donatore cadavere ( 30 trapianti singoli, 1 doppio trapianto, 3 rene-pancreas), 5 trapianti da vivente (di cui 1 AB0 incompatibile) con prelievo dell’organo eseguito per via laparoscopica.Anche nell’anno 2014 i risultati dell’attività di trapianto renale da cadavere sono stati sovrapponibili a quelli dei migliori Centri nazionali ed internazionali, nonostante l’elevata complessità clinica della casistica trattata.In particolare, per i trapianti di rene da cadavere eseguiti dal 2009 al 2014 la sopravvivenza dell’organo è risultata del 97,9% a 1 anno e del 92,4% a 5 anni, mentre la sopravvivenza del paziente è stata rispettivamente del 98,5% a 1 anno e del 93,8% a 5 anni. I risultati complessivi del trapianto di rene-pancreas simultaneo possono essere considerati anch’essi soddisfacenti, essendo la sopravvivenza del paziente del 97,6 % a 1 anno e del 86,1 % a 5 anni. In 8 pazienti (18.6%) è stato necessario riprendere il trattamento insulinico nel corso di un follow-up medio di circa 8 anni. La sopravvivenza del rene è stata del 100% a 1 anno e del 97.1% a 5 anni. La lista d’attesa per il trapianto di rene-pancreas consta attualmente di 5 pazienti (di cui 2 attualmente sospesi per motivi clinici). Nei trapianti da donatore vivente, non distinti per epoca storica a causa della numerosità limitata, la sopravvivenza dell’organo a 1 e 5 anni è stata rispettivamente del 95.8 % e 94 %, mentre la sopravvivenza del paziente a 1 e 5 anni è stata del 100%. I 10 trapianti di rene ABO-incompatibili eseguiti sono tuttora ben funzionanti,con sopravvivenza dei pazienti del 100%. Per quanto concerne la nostra strategia terapeutica nel trapianto ABO incompatibile, abbiamo proseguito nel 2014 con un protocollo “cost-effective” iniziato nel 2012, basato sull’immunoadsorbimento non-selettivo (Therasorb™ Ig-Flex) senza l’utilizzo di immunoglobuline per via endovenosa. Tale protocollo si è rivelato sicuro ed efficace permettendo a tutti i riceventi di accedere al trapianto. Nel corso del 2014 abbiamo ulteriormente sviluppato gli studi sul monitoraggio immunologico nei pazienti trapiantati con particolare riferimento all’IFN-gamma, all’ELISPOT, al dosaggio del CXCL9 urinario, e all’impiego degli alloanticorpi HLA fissanti il C1q. Tali metodiche potrebbero rivelarsi utili nell’identificare precocemente i pazienti a rischio di rigetto acuto e cronico E’ stato completato, in collaborazione con i Centri Trapianto di Bologna e Modena, lo studio per ottimizzare i criteri di allocazione dei trapianti da donatore cadavere marginale basati su criteri esclusivamente bioptici. Tali dati dimostrano che gli attuali criteri di allocazione consentono di utilizzare reni al limite di accettabilità

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

secondo lo score di qualità statunitense (Kidney Donor Profile Index ), senza ripercussioni negative sull’esito del trapianto. Il Centro Trapianti è anche parte attiva nel gruppo di lavoro Europeo sul Trapianto DESCARTES (http://era-edta.org/descartes/descartes.htm). Tale rete di collaborazione ha lo scopo di favorire la interazione tra i diversi Centri Trapianto per lo sviluppo di attività formative e programmi di ricerca con particolare riguardo al trapianto pre-emptive, al trapianto da donatore anziano, all’identificazione dei pazienti con tolleranza verso il trapianto. Nel corso del 2014 è stato organizzato a Parma un evento formativo internazionale (Renal Transplantation in the Eldery) , sotto il patrocinio del Centro Nazionale Trapianti,della SITO e della SIN,a cui hanno partecipato relatori di prestigio provenienti da diversi Paesi Europei.Il Centro Trapianti di Parma collabora attivamente con altri Centri Italiani ed Europei in studi inerenti la minimizzazione della terapia immunosoppressiva nel ricevente anziano, i rischi del donatore da vivente a lungo termine e le strategie per ampliare il pool di donatori cadavere e vivente,In ottemperanza a quanto stabilito a livello regionale si è provveduto nell’anno 2014 al mantenimento del numero dei pazienti in lista d’attesa raggiungendo l’obiettivo concordato. Infatti al 31/12/2013 il numero totale dei pazienti in lista d’attesa presso il nostro Centro era di 348 mentre al 31/12/2014 di 351, la maggior parte dei quali residenti in altre regioni italiane (58.1%). Il tempo d’attesa tra richiesta della visita pre-trapianto e la sua effettuazione è stato inferiore ai 30 giorni sia per i candidati della regione che per i pazienti extraregionali.Nell’anno 2014 sono usciti dalla lista d’attesa 122 pazienti ( 6 deceduti, 22 esclusi, 94 trapiantati ), i nuovi ingressi sono stati 125 di cui 53 (42.4%) residenti in Emilia-Romagna. Per quanto concerne l’attività di follow-up, oltre 700 pazienti trapiantati sono seguiti direttamente dal Centro Trapianti secondo protocolli clinici definiti ed informatizzati.Per l’anno 2015 il Centro Trapianti di Parma si pone i seguenti obiettivi:

• Contenimento dei pazienti in lista d’attesa secondo quanto verrà concordato a livello Regionale

• Incremento dell’attività di trapianto da vivente ABO incompatibile con alcune modifiche all’ attuale protocollo di desensibilizzazione per contenere ulteriormente i costi .

• Standardizzazione delle indagini per il monitoraggio immunologico dei pazienti trapiantati nella routine clinica con particolare riferimento all‘INFgamma, all’ELISPOT ed al dosaggio del CXCL9 urinario

• Contributo alla realizzazione dei programmi di ricerca ed educazionali del gruppo di lavoro DESCARTES

• Partecipazione alla realizzazione delle linee guida italiane sul trapianto di rene ed alle linee guida Europee ERBP sul trapianto renale pre-emptive.

Dott. Enzo Capocasale, Dott.ssa Elena Cremaschi, Dott. Raffaele Dalla Valle, Dott. Maurizio Iaria,

Dott. Umberto Maggiore, Dott.ssa Maria Patrizia Mazzoni, Dott.ssa Alessandra Palmisano, Dott. Giovanni Piotti

Trapianto di rene a Modena

Nel corso del 2014 sono stati trapiantati 27 pazienti: 22 da donatore cadavere e 5 da donatore vivente di cui 3 pre-emptive. Particolarmente esiguo il numero di trapianti non standard: un solo trapianto combinato in un paziente sieropositivo per HIV e un solo doppio trapianto. In effetti il numero di pazienti in lista x doppio trapianto di rene (7 p.) è decisamente modesto, segno questo di scarsa informazione dei centri periferici e dei pazienti sui vantaggi che offre questo tipo di trapianto. Anche i pazienti sieropositivi per HIV

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sono numericamente pochi in lista: solamente 5. La attività da donatore cadavere è superiore al 2012 e rappresenta il 20% della attività di trapianto renale in regione.Per quanto riguarda la attività di trapianto da vivente, a fronte di 16 colloqui informativi, esplicitamente richiesti dai potenziali donatori, con i relativi gruppi famigliari (22 potenziali donatori) e dopo la prima fase di screening con esclusioni legate perlopiù a incompatibilità di gruppo, a esami di routine anomali o infine a candidature ritirate, 13 soggetti (circa il 59%) hanno intrapreso lo studio successivo. L’esito finale è stato:• 3 trapianti da donatore consanguineo (madre a figlio in due casi, sorella a fratello nell’altro caso)• 2 trapianti da donatore non consanguineo (marito a moglie; cognato vs cognato)• 3 donatori giudicati non idonei (duplicità vascolari in un caso, grave obesità nell’altro e infine proteinuria

nel terzo)• 3 trapianti non eseguiti per incompatibilità di gruppo • 2 non accettazione del trapianto da parte del ricevente• 1 trapianto posticipato per follow-up oncologico del ricevente• 4 studi (3 gruppi famigliari con 7 potenziali donatori ) ancora in corso

Da segnalare la aumentata frequenza di possibili donatori viventi extracomunitari residenti all’estero ma disposti a donare un rene al familiare in trattamento emodialitico in Italia. Sono stati individuati almeno 4 emodializzati extracomunitari in dialisi in Provincia di Modena, che hanno un possibile familiare donatore consenziente, residente all’estero, in paesi (Marocco, Ghana, ed Egitto) che non hanno convenzioni sanitarie con l’Italia e che, quindi, dovrebbero accollarsi tutte le spese di studio del donatore, della nefrectomia e dei successivi controlli. Nessuno di questi donatori ha tali possibilità economiche e quindi nessuno studio è stato intrapreso. Sarebbe auspicabile la individuazione di un percorso appropriato in ambito regionale o nazionale. L’età media dei riceventi è stata di circa 51 anni (range: 22 -71 aa), mentre l’età media dei donatori, esclusi i viventi, è stata di circa 60 anni, (range: 22-79 aa). 15 sono stati i trapianti effettuati su pazienti residenti in Regione (10 da cadavere e 5 da vivente), pari al 55% dell’attività; tutti erano residenti in provincia di Modena. Si segnala che prosegue l’attività di trapianto di organo solido in pazienti sieropositivi e nel corso del 2014 è stato sottoposto a trapianto fegato-rene un solo paziente. Sale così a 16 il numero globale di trapianti eseguiti in questa tipologia di pazienti con risultati di assoluto rilievo sia in termini di funzione del graft che di sopravvivenza del paziente. E’ comunque importante sottolineare come la presenza di questi pazienti in lista sia veramente esigua e, contrariamente allo scorso anno non si è notato un incremento degli inserimenti: quest’anno infatti è stato inserito 1 solo nuovo pazienti: altri 3 pazienti sieropositivi per HIV stanno completando lo studio per l’inserimento. Come in tutti gli anni passati, nessun rene offerto dal Coordinamento Regionale è stato rifiutato per motivi organizzativi.La lista d’attesa in accordo con le Linee Guida regionali è rimasta aperta nel corso del 2014 ai pazienti non residenti in Emilia-Romagna, tuttavia, per aderire alle indicazioni del CNT sul rapporto ottimale tra pazienti in lista e numero di trapianti fatti, si è proseguito con la riduzione numerica della Lista Unica di Attesa concordata tra i tre Centri Regionali. Questo ha comportato tempi di inserimento abituali per i pazienti regionali ma decisamente molto più lunghi per i pazienti residenti fuori regione. A fine 2014 erano iscritti sulla Lista d’attesa di Modena 189 pazienti; l’78% di questi era clinicamente attivo mentre il 22% risultava sospeso per motivi clinici intercorrenti o in attesa di completare le indagini di secondo livello. Al Centro di Modena i pazienti in Lista residenti in Regione sono 89 (46.8%). L’età media dei pazienti in lista è 49,6 anni (range: 20-74 aa) e si rileva che 34 pazienti (17.8 %) hanno più di 60 anni e 2 (1%) più di 70 anni. Il 23.7% del totale dei pazienti in lista (45 casi) sono inseriti, in base alle condizioni cliniche e/o immunologiche, in specifici programmi locali, regionali o nazionali:

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• Ritrapianti: 28 pazienti (14.7% della lista), di cui 25 al 2° e 3 al 3° trapianto;

• Immunizzati: 11 pazienti: 8 inseriti nel protocollo iperimmuni AIRT, 3 nel Protocollo Nazionale Iperimmuni.

• Doppio trapianto: 7 pazienti;

• Combinato fegato-rene: 1 pazienti;

• Utilizzo di donatore HCV+: nessun paziente, tra i 5 viremici, ha accettato questo protocollo; sono peraltro 16 i pazienti in lista HCV+, 11 non viremici.

• Urgenze: 2 per carenza di accessi vascolari

• Riceventi HIV+: 5 pazienti, 4 in posizione attiva

• Attese superiori ai 10 anni: 6 pazienti (tutti, ad eccezione di uno, immunizzati)

L’attività di inserimento in lista, che come sempre si avvale della collaborazione del chirurgo vascolare e dell’urologo, ha portato complessivamente a 42 nuovi inserimenti mentre 57 sono i pazienti usciti di lista.In considerazione delle attuali caratteristiche cliniche dei pazienti, sempre più anziani e/o con diverse comorbidità, diversi Centri Dialisi chiedono visite preliminari all’inserimento, al fine di giudicare se il paziente possa essere candidabile a trapianto. Questa attività risulta particolarmente impegnativa in quanto si tratta di pazienti con comorbilità cardio-vascolari in cui il giudizio di ipotetica trapiantabilità scaturisce dalla revisione di documentazione, non sempre aggiornata, e dal parere collegiale di chirurgo vascolare, urologo e/o cardiologo che spesso richiedono approfondimenti prima di esprimere un giudizio. Nel corso del 2014 sono state eseguite 31 valutazioni preliminari: solo in tre casi i centri dialisi di provenienza hanno ottemperato alle richieste e completato la documentazione quindi solo tre pazienti sono stati inseriti in lista d’attesa. I pazienti con maggior anzianità di lista e/o di età anagrafica oppure affetti da patologia cardio-vascolare vengono rivalutati, secondo protocollo, con cadenza annuale: quest’anno sono stati riconvocati 33 pazienti e 5 di questi (15%) sono stati esclusi dalla lista per non idoneità clinica.Grazie alla collaborazione con la Chirurgia dei Trapianti di Fegato e Multiviscerale,attualmente diretta dal Prof. Fabrizio Di Benedetto, prosegue l’attività di inserimento in lista e di trapianto dei pazienti candidati a trapianto combinato fegato-rene. A fine 2013 in lista d’attesa vi era un solo paziente candidato, uno è stato trapiantato nel corso dell’anno e una paziente è in corso di valutazione. L’attività di follow-up viene svolta in due ambulatori dedicati. Nell’arco del primo trimestre post-trapianto è attivo un ambulatorio di “continuità assistenziale” affidato alla stessa equipe che ha seguito l’immediato post-operatorio. Allo scadere del terzo mese il paziente viene preso in carico dall’ambulatorio di follow-up che gestisce sia i pazienti trapiantati della Provincia di Modena che i trapiantati presso il Centro di Modena residenti fuori Provincia o fuori Regione in collaborazione con le Nefrologie di residenza dei pazienti. Attualmente sono in follow-up 497 pazienti (475 nel 2011), di cui 25 portatori di trapianto di pancreas (18 combinato con il rene e 7 pancreas isolato). Accanto a questa attività è necessario segnalare anche il follow-up dei 55 donatori viventi, di cui 51 nefrectomizzati presso il nostro Centro e 4 altrove. E’ poi progressivamente aumentata la attività di gestione a distanza dei trapiantati in collaborazione con i Centri Nefrologici periferici di invio dei pazienti (ambulatorio virtuale) con aumento della richiesta di impegno medico per consulenze telefoniche e della necessità di visite e/o ricovero urgente per eventuali complicanze intercorrenti non risolvibili in periferia.Gli obiettivi 2014 sono legati sostanzialmente al recupero numerico della attività di trapianto da cadavere, al favorire la cultura della donazione in Provincia (36 segnalazioni e 18 donatori utilizzati nel corso del 2013), ed al potenziamento della attività da vivente sensibilizzando le nefrologie periferiche ed in particolare i colleghi che seguono gli ambulatori della IRC in pre-dialisi per implementare, ove possibile, il trapianto da donatore vivente pre-emptive.

Elisabetta Rubbiani, Gianni Cappelli

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Il Registro Dialisi e Trapianto dell’Emilia-Romagna

Il 2013 rappresenta il 20° anno di vita del Registro Regionale Emiliano-Romagnolo di Dialisi e Trapianto. Al di là infatti degli atti istituzionali relativi ai suoi aspetti costitutivi, il primo Report del Registro risale infatti al 1994, per volere dei nefrologi della Regione, che per primi compresero l’importanza della introduzione in Regione di un Registro di dialisi quale strumento di sorveglianza della terapia dialitica. Il Registro avrebbe infatti fornito inizialmente solo dati trasversali, di prevalenza della terapia dialitica, ma nel tempo sarebbe diventato fonte di dati longitudinali, cioè di informazioni sulla incidenza degli ingressi in dialisi e perciò, indirettamente, sull’andamento della malattia renale cronica. Si configurava quindi il nascere di uno strumento con grande potenzialità in termini di analisi epidemiologiche e anche di programmazione sanitaria. Negli anni successivi anche altre Regioni iniziarono a sviluppare un proprio Registro, ma quello dell’Emilia-Romagna è rimasto nel mondo nefrologico un esempio e un confronto costante.

Consistenza del Registro

Il 20° Report del Registro Regionale, presentato al Congresso Interregionale della sezione Tosco-Ligure-Emiliano Romagnola della Società Italiana di Nefrologia (Firenze, 24-25 ottobre 2014) ha mostrato l’elevata consistenza del Registro, che ammonta infatti ormai a 14.479 records. Il numero indica tutti i soggetti che dal 1994 al 2013 sono stati inseriti nel Registro perché affetti da una malattia renale cronica in terapia sostitutiva (dialisi, emodialisi, dialisi peritoneale, trapianto). Fotografando la situazione al 31-12-2013, su un totale di 4.452.782 persone residenti in Emilia-Romagna (fonte: http://statistica.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/statistica-self-service/popolazione/popolazione-per-eta-e-sesso), 4640 erano in terapia sostitutiva, così distribuita:

• in terapia di dialisi cronica 3.300, di cui- in dialisi extracorporea 2987- in dialisi peritoneale 313

• portatori di trapianto renale 1340.

Prevalenza in dialisi cronica

Prendendo in considerazione ora i soli soggetti in terapia dialitica cronica (3.300), risulta una prevalenza regionale di 741.1 p.m.p. . Il dato è sostanzialmente sovrapponibile ai dati degli ultimi 5 anni, tuttavia in continuo, anche se lento, aumento, se il confronto si fa con gli anni 2000 (Figura 1RD).

Figura 1RD - Andamento della prevalenza in dialisi in Emilia Romagna, per milione di abitanti (p.m.p), dal 2000 al 2013: pur nella relativa stabilizzazione degli ultimi tre anni, il fenomeno della prevalenza, osservato nel lungo termine, mostra comunque un aumento tendenziale.

0

100

200

300

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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Si conferma il dato storico del rapporto fra emodialisi e dialisi peritoneale, pari al 90.5% dei pazienti in emodialisi versus 9.5% in dialisi peritoneale. Ogni 100 persone in terapia dialitica cronica in Emilia Romagna dunque, il 10% è trattato con dialisi peritoneale. Le motivazioni di ciò sono numerose e complesse, ma oggi diventa fattore causale preminenti la non disponibilità di partner in grado di assistere adeguatamente e giornalmente a domicilio il paziente, in genere anziano, con patologie complesse, disabile. Va segnalato inoltre che è molto più frequente il passaggio dalla dialisi peritoneale alla dialisi extracorporea (16.2% nel 2013), che non viceversa (0.9% da emodialisi a peritoneale). Le ragioni della impossibilità a continua-re la dialisi peritoneale sono molteplici: 1) perdita nel tempo di capacità ultrafiltrante del peritoneo 2) insorgere di complicanze cliniche multiple 3) perdita del partner o sua incapacità a continuare ad assistere il paziente.

Incidenza in dialisi cronica

Il numero dei pazienti incidenti in terapia dialitica cronica è il numero più atteso del Report, perché carico di significati. Il numero infatti è da considerare, almeno in parte, anche come frutto delle scelte cliniche adottate in Regione, fortemente indirizzate alla prevenzione secondaria, cioè della progressione della malattia renale cronica, concretizzatasi nel Progetto PIRP. Nel 2013 sono entrati in dialisi 598 soggetti, pari a 134 per milione di abitanti. Ragionando in termini di numeri assoluti, abbiamo avuto un fenomeno in riduzione progressiva dal 2010 (742 nel 2010; 733 nel 2011; 640 nel 2012; 598 nel 2013). Si assiste ad una vera e propria inversione della tendenza osservata negli anni precedenti, quando soprattutto fra il 2000 e il 2006, si è rilevata una crescita pressocché costante degli accessi alla dialisi. Negli anni successivi, dopo una fase di relativa stabilizzazione, è iniziata invece una progressiva riduzione ; anche osservando il fenomeno in termini normalizzati (cioè con la incidenza p.m.p.) si conferma la riduzione (Figura 2RD).

Figura 2RD - Andamento della incidenza in dialisi (per milione di abitanti, p.m.p.) dal 2000 al 2013. L’immagine riporta anche l’andamento medio, che ha un comportamento curvilineo, con una fase di crescita progressiva, seguito da una stabilizzazione e infine da una riduzione.

Dei 598 pazienti, 62 , pari al 10.3%, hanno iniziato in dialisi peritoneale, mentre 536 (89.6%) hanno iniziato la terapia dialitica in dialisi extracorporea (Figura 3RD).

Numero assoluto N.trapianti %

Dialisi Extracorporea 536 65.7% M34.3% F 68.5 + 14.8

Dialisi Peritoneale 62 67.7% M32.2% F 60.9 + 18.9

Tutti (EC+DP) 598 66.3% M33.7% F 67.7 + 15.4

Figura 3RD - Pazienti incidenti in dialisi nel 2013. Sulla sinistra la suddivisione fra le due modalità di trattamento e sulla destra una tabella con suddivisione per sesso ed età media.

Num

ero

P.M

.P. /

ann

o

Anno

100

110

120

130

140

150

160

170

180

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

EC

DP

DP, n=62 (10.3%)

EC, n=536 (89.6%)

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Si tratta di una popolazione con una età media di quasi 68 anni (67.7 +15.4), notevolmente più anziana nel gruppo entrato in dialisi extracorporea rispetto al gruppo dialisi peritoneale (circa 8 anni in più). Ciò è diretta conseguenza e conferma delle difficoltà crescenti a condurre dialisi peritoneale in una popolazione sempre più anziana e allo stesso tempo evidenza del fatto che la dialisi peritoneale stia trovando un suo spazio in una popolazione con un maggior grado di autonomia personale.La discrepanza delle età medie nei due trattamenti dialitici, noto da tempo, si è andata progressivamente accentuando negli anni, come evidenziato in (Figura 4RD).

Figura 4RD – Andamento della età media dei pazienti incidenti in dialisi in Emilia Romagna e suddivisi per modalità dialitica, dal 1994, anno di nascita del Registro, al 2013, ultimo anno di Report. Il dato copre quindi 20 anni di osservazione. E’ evidente come, da tempo, sia presente una differenza di età, più elevata per i pazienti in dialisi extracorporea, e che il fenomeno si sia progressivamente accentuato.

Mortalità in dialisi cronica

Nel 2013 vi sono stati 528 decessi fra i pazienti in trattamento dialitico cronico in Regione. Il tasso grezzo di mortalità [(N. assoluto decessi x N. medio pazienti prevalenti nell’ anno) x 100] è stato 16.1%.

Ringraziamenti

Si ringraziano per la costante e continua collaborazione tutti i Direttori ed i referenti della Unità di Nefrologia della Regione Emilia-Romagna (Figura 5). Solo grazie al loro supporto è stato possibile avere una completezza ed una accuratezza nei dati che ha permesso la realizzazione di un report estremamente affidabile nelle sue diverse articolazioni.

• S. Ballocchi, Piacenza (Direttore R . Scarpioni)

• V. Dalmastri, Bologna S.Orsola (Direttore S. Stefoni)

• S. David, Parma (Direttore C. Buzio)

• M. Flachi, Rimini (Direttore f.f. A. Rigotti)

• D. Gerra, Parma AUSL

• C. Giovannone, Carpi (Direttore A. Baraldi)

• A. Giudicissi, Cesena (Direttore D.Docci)

• E. Isola, Ravenna (Direttore A. Buscaroli)

• L. Lucchi, Modena (Direttore G. Cappelli)

• E. Mancini, Bologna Malpighi (Direttore A. Santoro)

• F. Mencarelli, Bologna Nefrologia Ped. (Direttore G. Montini)

Età  anagrafica  

Dialisi  extracorporea  

Dialisi  peritoneale  

2013:  68.5  

2013:60.9  

1994  

62+16.4  

61.6+16.4  

40

45

50

55

60

65

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75

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

• R. Rapanà, Imola (Direttore M. Mandreoli)

• E. Rizzioli, Ferrara AUSL

• G. Russo, Ferrara (Direttore A. Storari)

• A. Stefani, Reggio Emilia (Direttore S. Pasquali)

• L. Zambianchi, Forlì (Direttore G. Mosconi)

Antonio Santoro (Chairman del Registro) ed Elena Mancini (Segretario del Registro)

La prevenzione: il progetto regionale PIRP

L’attività clinico-assistenziale per l’intercettazione ed il follow-up precoce in Emilia-Romagna dei soggetti affetti da Insufficienza Renale Progressiva (progetto PIRP) è proseguita anche per l’anno 2014. Accanto all’attività assistenziale, che è l’obiettivo primario del progetto, i Nefrologi hanno ulteriormente sviluppato il Registro PIRP, con l’inserimento dei dati clinici di nuovi pazienti (pazienti incidenti) e con l’aggiornamento dati dei pazienti già in carico (pazienti prevalenti). Complessivamente alla fine del 2014 le informazioni contenute nel Registro riguardano 18.156 pazienti, per un totale di circa 64.442 visite registrate (Figura 1Pi).

 

La Tabella 1Pi. riporta l’elenco aggiornato al dicembre 2014 delle U.O.C di Nefrologia dell’Emilia-Romagna, i Direttori ed i referenti del progetto PIRP, che in tutti questi anni hanno contribuito allo sviluppo, alla realizzazione ed al mantenimento delle varie fasi del progetto stesso.

Nel report di quest’anno abbiamo voluto sottolineare alcuni aspetti di novità e rilievo:

• l’adeguamento tecnico-organizzativo del Registro

• le problematiche legate ad un eccesso di mortalità nella popolazione con malattia renale (Excess mortality)

• la presentazione a Convegni e Congressi Nazionali e Internazionali dei risultati scientifici ottenuti nell’ambito del Progetto PIRP

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• la collaborazione con l’Assessorato Regionale e con l’agenzia Sanitaria per lo scambio ed in controllo di dati

• la Malattia Renale Cronica è entrata a far parte del Piano del Ministero della Salute per la Gestione delle patologie Croniche

Adeguamenti tecnici

Alla fine del 2013 era stata completata la nuova piattaforma informatica del Registro, con una integrazione tra il Registro PIRP e la “Rete Sole”. Nel corso del 2014, l’attività di registro si è sviluppata sul nuovo software e le “facility” tecnologiche hanno velocizzato tutte le attività di inserimento e censimento dei nuovi pazienti, permettendo di aumentare l’inserimento di nuovi pazienti e di nuove schede del 30% rispetto agli anni precedenti.

CITTA’ DIRETTORE REFERENTE INDIRIZZO

BOLOGNAMALPIGHI Elena Mancini Daniela Cecilia Cannarile

Policlinico S.Orsola-Malpighi via Palagi, 9 – 40138 Bo tel 051/6362430 fax 051/6362511

BOLOGNA S.ORSOLA Gaetano Lamanna Claudio Orsi

Policlinico S.Orsola-Malpighi via Massarenti, 9 – 40138 Botel 051/6363255 fax 051/391336

CARPI Decezio Bonucchi Francesco CarusoOsp. B. Ramazzinivia S. Giacomo, 2 – 41012 Carpi tel 059/659489 fax 059/659177

CESENA Dino Docci Leopoldo BaldratiOspedale M. Bufaliniviale Ghirotti, 286- 47023 Cesena tel 0547/352897 fax 0547/352895

FERRARA Alda Storari Giorgia RussoArcispedale S. Anna c.so Giovecca, 203 – 44100 Ferrara tel 0532/236283 fax 0532/236651

FORLI’ Giovanni Mosconi Loretta ZambianchiOspedale Morgagni-Pierantoni piazzale S. Solieri, 4 – 47100 Forlì tel 0543/735305 fax 0543/735360

IMOLA Marcora Mandreoli Concetta FantinatiOspedale S. Maria della Scalettavia Montericco, 4 – 40026 Imolatel 0542/662527 fax 0542/662544

MODENA Gianni Cappelli Fabio OlmedaOspedale Policlinicovia del Pozzo, 71 – 41100 Modenatel 059/4222485 fax 059/4222167

PARMA Salvatore DavidOspedali Riuniti di Parmavia Gramsci, 14 – 43100 Parmatel 0521/290343 fax 0521/291777

PIACENZA Roberto Scarpioni Sara De AmicisOspedale. “Guglielmo da Saliceto”via Taverna, 49 – 29100 Piacenzatel 0523/302176 fax 0523/302174

RAVENNA Andrea Buscaroli Mattia MontiOspedale S. Maria delle Crocivia Missiroli, 10 – 48100 Ravenna tel. 0544/285268 fax 0544/285162

REGGIO EMILIA Sonia Pasquali Mattia CorradiniArcispedale Maria Nuovaviale Risorgimento, 80 – 42100 Reggio Emiliatel 0522/296379 fax 0522/296770

RIMINI Angelo Rigotti Marta FlachiOsp. Degli Infermiviale Settembrini, 2 – 47023 Rimini tel 0541/705544 fax 0541/705540

Tabella 1Pi. Centri partecipanti al registro PIRP; Direttori di Struttura e Referenti per il progetto

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Epidemiologia descrittiva dei pazienti in Registro - Caratteristiche demografiche anno 2014

La popolazione affetta da (MRC), presenta un età avanzata dal momento che i due terzi dei soggetti hanno un’età maggiore di 70 aa (Figura 2Pi) ed è caratterizzata da una significativa differenza di genere (tra i pazienti prevalenti circa il 65% sono maschi). Inoltre solo il 42% dei pazienti al momento dell’ingresso in Registro si presenta completamente autosufficiente, mentre i restanti presentano un qualche grado di impedimento fisico derivante da numerose co-morbidità.

Figura 2Pi: Pazienti prevalenti nell’anno 2014 suddivisi per classi di età

Caratteristiche dei pazienti incidenti nell’anno 2014

Riguardo le principali nefropatie di base che hanno condotto all’insufficienza renale (Tabella. 2Pi) le nefropatie vascolari e il Diabete si confermano come le cause più frequenti di MRC (rispettivamente con una frequenza di incidenza del 57% e del 14%)

Tabella 2Pi. Principali nefropatie di base

 

 

   

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“Excess mortality”

E’ noto da tempo che i pazienti con MRC hanno una prognosi più severa rispetto alla popolazione generale ed una mortalità più elevata. Tuttavia risulta abbastanza difficile stabilire se l‘eccesso di mortalità è legato al surplus di patologie co-morbide di accompagnamento o alla MRC di per sè. Grazie ad una analisi statistica della relative survival si è potuto stabilire che dopo cinque anni di osservazione la probabilità di sopravvivere di un paziente con MRC presente nel Registro PIRP è del 66,8% mente quella di un individuo residente in regione Emilia- Romagna, che presenta caratteristiche identiche per età e sesso è del 84,8%. Ogni anno la probabilità di sopravvivenza di un nefropatico si riduce in misura maggiore rispetto a quella di un individuo matched della popolazione generale (Figura 3Pi). In pratica la presenza di MRC accresce il rischio di mortalità in modo non proporzionale nelle varie classi di età. Inoltre i pazienti affetti da diabete mellito o con precedenti eventi cardiovascolari hanno una aspettativa di vita ancora peggiore (Figura 4Pi).

   Figura 3Pi. Excess mortality dei pazienti con malattia

renale cronica (MRC) rispetto alla popolazione di riferimento dell’Emilia Romagna. L’excess mortality rate è evidente nella popolazione con MRC rispetto ad una popolazione generale (che presenta caratteristiche identiche per età e sesso) sin dai primi sei mesi risultando molto più evidente con il passare degli anni.

Figura 4Pi: Relative survival in rapporto alle classi di età e alle classi di GFR.

Presentazione a Convegni e Congressi Nazionali e Internazionali dei risultati ottenuti nell’ambito del Progetto PIRP

Il registro PIRP rappresenta una preziosa fonte di dati clinici e di esito per la gestione dei pazienti con Insufficienza renale. Le analisi derivanti dai dati di registro sono state oggetto di presentazione a Convegni e congressi nazionali ed internazionali che sintetizziamo nella tabella seguente:

Sede congressuale Tavola rotonda / Titolo relazione

Congresso della Società Europea di Dialisi e Trapianto, Amsterdam giugno 2014

Community Nephrology and CKD cohorts:A community-based CKD cohort in Emilia-Romagna: development of a risk stratification tool (A. Santoro, D. Gibertoni)

Congresso della Società Italiana di Nefrologia, Catania ottobre 2014

- Le soglie di definizione della malattia renale cronica vanno adattate all’età? (A. Santoro)- Come stratificare il rischio nella popolazione con malattia renale cronica: l’esperienza

della regione Emilia Romagna (M. Mandreoli)- Relative survival as a valuable tool in the evaluation of the risk of death in patients with

chronic kidney disease: a cohort study based on the Italian PIRP registry (D. Gibertoni) Philadelphia, Novembre 2014. American Society of Nephrology Relative survival in CKD patients (D.Gibertoni)

Corso di Aggiornamento in Nefrologia e Meto-diche Dialitiche. Milano 6-8 Dicembre 2014

Modalità di progressione della Malattia Renale Cronica (MRC) fino alla fase terminale al decesso. Traiettorie possibili di progressione (dalla sTabellailità del deficit funzionale alla progressione rapida) e cause determinanti (A Santoro)

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Collaborazione con l’Assessorato Regionale e con l’agenzia Sanitaria

Il Registro PIRP è ora arricchito con il flusso continuo di dati amministrativi regionali che riguardano la mortalità e le ospedalizzazioni dei pazienti con MRC (ufficio dr.ssa Verdini). L’integrazione con questi flussi ha permesso di poter disporre di dati certi sugli esiti dei pazienti (es. mortalità), sugli eventi cardiovascolari fatali e non, sulle ospedalizzazioni. L’integrazione con il flusso dei dati amministrativi, unico esempio in Italia ha reso possibile l’analisi della relative survival e permetterà nel corso del 2015 di poter stimare il costo di gestione della MRC in fase di terapia conservativa. Dall’esperienza del Registro PIRP è nata una ulteriore collaborazione di analisi riguardante i dati aggregati dei pazienti che vengono dimessi dalle strutture ospedaliere della Regione con “DRG nefrologico”, nell’ambito delle valutazioni del Piano nazionale esiti (ufficio dr. De Palma).

La Malattia Renale Cronica è entrata a far parte del Piano del Ministero della Salute per la Gestione delle patologie croniche

Il Ministero della Salute ha varato il documento di indirizzo per la malattia renale cronica (www.salute.gov.it/imgs/C) approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 5 agosto 2014. In questo documento viene dato risalto a programmi e strategie di prevenzione e, tra i modelli assistenziali presi in esame, si sottolinea la validità e l’esempio del Progetto PIRP, dal quale sono state mutuate alcune parti del documento di indirizzo.Nel documento viene inoltre in analogia al progetto PIRP viene prevista la creazione di un registro nazionale di patologia con la finalità di raccogliere i dati epidemiologici fondamentali, quali l’incidenza e la prevalenza delle nefropatie, i trend temporali, le differenze tra aree geografiche, la sopravvivenza dei pazienti affetti ecc. Sempre in collaborazione con il Ministero della Salute (settore Programmazione) è stato elaborato un piano attuativo per la gestione della MRC che deve vedere la collaborazione dei MMG (identificazione precoce, programmi di prevenzione, educazione ai corretti stili di vita) e degli specialisti nefrologi che dovranno occuparsi della gestione delle complicanze più severe e delle fasi di progressione rapida della malattia.

Antonio Santoro e Marcora Mandreoli

Si ringraziano per il continuo e proficuo contributo alla riuscita del progetto PIRP, i Direttori delle U.O.C. complesse della Regione ed i loro collaboratori (referenti locali del progetto): Leopoldo Baldrati, Alberto Baraldi, Andrea Buscaroli, Carlo Buzio, Daniela Cecilia Cannarile, Gianni Cappelli, Francesco Caruso, Mattia Corradini, Salvatore David, Carlo Feletti, Marta Flachi, Mattia Monti, Giovanni Mosconi, Fabio Olmeda, Claudio Orsi, Sonia Pasquali, Angelo Rigotti, Giorgia Russo, Roberto Scarpioni, Sergio Stefoni, Alda Storari, Loretta Zambianchi.

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Trapianto di cuore

Nel 2014 il Centro trapianti di cuore di Bologna ha eseguito 17 trapianti di cuore (figura 21) di cui 1 combinato con il fegato ed 1 con il rene. Il programma regionale di trapianto è iniziato nel 1991, da allora al 31-12-2014 sono stati complessivamente effettuati 638 trapianti.Il numero dei trapianti eseguiti per milione di abitante è stato, nel 2014, di 3,9 p.m.p., dato lontano dal fabbisogno teorico regionale di 10 trapianti/p.m.p./anno. L’età media dei donatori utilizzati in regione ha ovviamente influenzato le performance del Centro trapianti di cuore, anche se viene valutata l’idoneità dei cuori fino a 65 anni di età del donatore tramite l’esecuzione di eco stress farmacologico, che viene attuato anche in caso di cuori più “giovani”, ma ritenuti “marginali” per altre cause.

Figura 21. Attività di trapianto di cuore in Emilia - Romagna, anni 1991-2014

La percentuale di organi prelevati in regione rispetto al numero di organi teoricamente disponibili (pari al numero dei donatori utilizzati in regione), definita come “indice di prelievo” (Caldes 1), è stata del 15,2%, mentre la percentuale di organi complessivamente trapiantati rispetto a quelli prelevati in regione, definita come “indice di trapianto” (Caldes 2) è stata pari al 113,3% a dimostrazione dell’attenzione del Centro trapianti ad accettare e trapiantare anche organi generati fuori regione, oltre a quelli giudicati idonei “in casa” (tabella 13).Nella figura 22 sono riportati il numero e la provenienza dei cuori offerti dal CRT-ER al Centro trapianti, con il relativo esito: trapiantato o non utilizzato. Nella tabella 17 sono analizzate le cause di mancato utilizzo dei cuori offerti.

Figura 22. Allocazione organi offerti dal CRT-ER al Centro Trapianti: Cuore - Bologna anno 2014

4

14

19 19 19 22

27 24

33

25

35

41

33

43 42

28

33 35

27 26

32

20 20 17

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

ProvenienzaOFFERTA

Emilia - Romagna

8 47,1%

ProvenienzaFUORI

Emilia - Romagna

9 52,9%

CENTRO TRAPIANTIBOLOGNA - CUORE

ORGANI OFFERTI

147

119 28

ER Fuori ER

TRAPIANTATI

17 11,6%

NON UTILIZZATI

130 88,4%9%

81%

* organi effettivamente trapiantabili: organi trapiantati più gli organi trapiantati in altro centro esclusi quelli offerti per urgenza (2 organo)

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

17

INDICE DI ACCETTAZIONE - Centro Trapianti e Regionale

63,0%

Organi utilizzabili 10

Altro Centro TxFuori ER 12LAZIO 1LOMBARDIA 6PIEMONTE 3VENETO 2

Trapiantatialtro centro

Fuori ER12

0,0% 9,2%No trapianto

11890,8%

: =

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(17 + 10)

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

CAUSA DI MANCATO UTILIZZOTOTALE OFFERTE ORGANI

UTILIZZABILI N. OFFERTE TX ALTRO CENTRO NO TX

NON IDONEO 56 2 54 1

NO RICEVENTI 57 7 50 7

CONTEMPORANEITA' 3 0 3 0

OFFERTA NON CONGRUA 1 1 0 0

ALTRO 13 2 11 2

TOTALE 130 12 118 10

Tabella 17. Cause di mancato utilizzo degli organi offerti: Cuore - Bologna

CLASSE di ETA' N. DONATORI %

0-14 4 23,5

15-24 1 5,9

25-34 1 5,9

35-44 6 35,3

45-54 5 29,4

55-65 0,0

66-75 0,0

75+ 0,0

TOTALE 17 100,0

Tabella 18. Caratteristiche dei cuori da cadavere accettati e trapiantati dal Centro di Trapianti di Bologna, anno 2014

RESIDENZA del RICEVENTE Cuore Cuore +

Fegato Cuore + Rene Totaletrapianti

N.pazienti %

EMILIA ROMAGNA 10 10 10 58,8

Campania 1 1 1 5,9

Liguria 1 1 1 5,9

Prov. Aut. Trento 1 1 1 5,9

Puglia 1 1 1 5,9

Sardegna 1 1 1 5,9

Toscana 1 1 2 2 11,8

TOTALE 15 1 1 17 17 100,0

Figura 23. Trapianto Cuore - Bologna: distribuzione dei riceventi per regione di residenza, anno 2014

Per calcolare correttamente l’indice di accettazione del Centro trapianti regionale, bisogna prendere in con-siderazione, dei cuori non utilizzati, solo quelli rifiutati e trapiantati altrove, per cui l’indice è stato, nel 2014, del 63,0% al netto dei cuori ceduti per urgenza (2 organi). Un solo cuore generato in regione è stato “perso” perché proveniva da un donatore a rischio non valutabile, quindi ceduto come eccedenza e trapiantato dalla rete nazionale. Gli altri 9 cuori offerti e trapiantati da altri centri non sono stati utilizzati per le seguenti motiva-zioni: 4 per mancanza riceventi isogruppo, 1 casi per non idoneità, 1 per rischio infettivo del donatore, 1 per livello di rischio non valutabile del donatore, 1 per impossibilità di eseguire ecocardio sul donatore a causa di un gravissimo pneumomediastino ed 1 per ricevente in anticipo “caldeggiato” non più trapiantabile.La tabella 18 descrive le caratteristiche (classi di età e gruppo sanguigno) dei 17 cuori trapiantati a Bologna.

GRUPPO AB0 Num. %

0 5 29,4

A 10 58,8

B 2 11,8

AB 0 0,0

TOTALE 17 100,0

1

2

10 1

1 1

1

1

Regione 58,8%Extra Regione 41,2%

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Figura 1CU Sopravvivenza pazienti trapiantati di cuore a 1 anno a Bologna ed in Italia

Figura 2CU Sopravvivenza organo (cuore) a 1 anno a Bologna ed in Italia

L’età media dei donatori dei cuori trapiantati nel 2014 è stata di 33,2 anni (range 0-54 anni), la mediana di 40 anni. I pazienti trapiantati sono stati 17 (nessun ritrapianto precoce), 10 (58,8%) erano residenti in Emilia-Romagna, 7 (41,2%) di provenienza extraregionale (figura 23 e tabella 14). La mortalità in lista per i trapianti isolati di cuore, calcolata secondo i criteri utilizzati dal CNT, è stata del 10,0%, (6,6% in Italia) il tempo medio di attesa dei trapiantati 302 giorni (0,83 anni). L’attesa media, calcolata sulla consistenza di lista al 31-12-2014 era di 615 giorni (1,68 anni). Il drop-out, cioè l’uscita di lista per eccessivo aggravamento delle condizioni cliniche che ha determinato inidoneità al trapianto, si è verificato in 2 casi.Nelle Figure 1CU e 2CU sono riportate le curve di sopravvivenza, rispettivamente del paziente e dell’organo, per i trapianti di cuore eseguiti a Bologna, paragonate con quelle globali italiane. Le curve si riferiscono ai trapianti di cuore nell’adulto 2000-2012, e si basano, a livello nazionale sul 95,5% dei casi, a Bologna sul 99,5%; i dati sono certificati dal Centro Nazionale Trapianti.Nella tabella seguente vengono riportate le sopravvivenze a 1 anno, dell’organo e del paziente, nel ricevente adulto, relative all’intera casistica, ma anche “normalizzate”, così da consentire un confronto tra i centri, perché i risultati vengono valutati in rapporto a un identico case-mix.

TRAPIANTI DI CUORE ANNI 2000-2012 SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA NORMALIZZATA

Sopravvivenza ad 1 anno PAZIENTE ORGANO PAZIENTE ORGANO

BOLOGNA 91,1 90,4 94,8 94,7

ITALIA 83,0 82,4 94,0 93,7

Trapianto di cuore, polmone, e trattamento non farmacologico dello scompenso cardiaco avanzato a Bologna

Nel 2014 l’attività trapianti di cuore a Bologna è stata condizionata dall’ulteriore calo della disponibilità di organi utilizzabili rispetto al totale pool dei donatori (nel 2014 il cuore è stato prelevato solo nel 15% dei donatori in Emilia Romagna e il 19% in Italia) registrando la numerosità più bassa degli ultimi 20 anni. Ciononostante, sono stati effettuati 2 trapianti combinati (un cuore-rene e un cuore-fegato) e 3 trapianti

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

pediatrici, mantenendo la numerosità di questa attività particolare in linea con gli anni precedenti (figura 21).L’andamento dei trapianti in Regione è in linea con la tendenza nazionale, giunta ad una numerosità di trapianti di cuore tra le più basse in Europa: nel 2013 in Italia sono stati effettuati 3.6 trapianti per milione di abitanti, contro il 6.5 della Francia, 7.5 dell’Austria, 5.3 della Spagna e 3.8 della Germania. Nel 2007 in Italia erano stati effettuati 5.4 trapianti di cuore per milione di abitanti.Nel 2014 l’età media dei donatori per riceventi adulti è stata di 38 anni (mediana di 42), con una maggior prevalenza maschile (70%, 10 donatori).Dei 17 pazienti trapiantati, 10 (59%) risiedevano nella regione Emilia-Romagna, 2 hanno ricevuto un trapianto combinato (1 cuore/fegato e 1 cuore/rene) e 4, di cui un pediatrico adulto, sono stati seguiti nel loro percorso dall'Equipe di Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e dell'Età Evolutiva. L'età media dei riceventi è stata di 42, 44 anni (range di 1 ± 66) a seguito di un tempo medio di attesa in lista di 302 giorni (10 mesi).Al 31 Dicembre 2014 tra i pazienti iscritti in lista l'età media era di 52,87 anni mentre il tempo medio di attesa è stato di 615 giorni (1 anno e 8 mesi) e sempre a questa data sono risultati ancora in lista 45 pazienti, 3 dei quali in attesa di un trapianto combinato (1 cuore/polmone, 1 cuore/rene, 1 cuore/fegato) mentre 4 sono pazienti pediatrici. Nel corso del 2014, 8 pazienti sono purtroppo deceduti in lista, facendo salire la mortalità dal 7,5% del 2013 all’10% nel 2014, questo a sottolineare la gravità delle condizioni cliniche in cui si trovano i pazienti in attesa di un organo compatibile. Tutto ciò trova conferme dal numero crescente degli screening pre-trapianto eseguiti in urgenza nei reparti rispetto a quelli eseguiti in modalità ambulatoriale. I pazienti non più idonei o usciti perché migliorati, sono anch'essi aumentati da 2 nel 2013 a 10 nel 2014.Il DH Trapianti dell'Ospedale S.Orsola-Malpighi, grazie all'attività coordinata del personale medico, infermieristico e universitario, ad oggi segue 403 pazienti trapiantati, 20 dei quali sottoposti a trapianto combinato (7 cuore/rene, 11 cuore/fegato, 1 cuore/polmone, 1 cuore/rene/fegato).I risultati del Programma Trapianti di cuore mostrano una sopravvivenza tendenzialmente superiore alla media nazionale, considerando i trapianti effettuati negli ultimi 14 anni: ad un anno questa è del 90%, mentre a cinque anni è dell’ 81% ; 10 anni: 66%; 15 anni: 49%. Tuttavia, negli ultimi anni, la contrazione della numerosità dei trapianti, associata ad un aumento dell’età dei donatori e della criticità dei riceventi, ha visto un peggioramento dei risultati in termini di sopravvivenza complessiva, prevalentemente secondario ad un aumento della mortalità precoce. L’attività ambulatoriale viene continuamente supportata dai risultati che la ricerca riesce a ottenere: il monitoraggio immunologico, lo studio dei diversi fenotipi associati al rigetto anticorpo-mediato e lo studio della vasculopatia coronarica rappresentano gli argomenti maggiormente studiati anche grazie alle collaborazioni nazionali ed internazionali di cui si avvale il gruppo di ricercatori.Ogni anno i risultati vengono presentati a congressi internazionali (International Society of Heart and Lung Transplantation ISHLT, World Transplant Congress WTC, European Society of Organ Transplantation ESOT, European Cardio Thoracic Transplant Association ECTTA) e nazionali (Società Italiana del Trapianto d’Organo, SITO) e trovano immediata applicabilità nell’attività clinica.In questo contesto, l’attività di ricerca, frutto di collaborazione integrata con il servizio di Anatomia Patologica e con il laboratorio di Immunogenetica del Policlinico, ha consentito di ottenere risultati in grado di modificare la pratica clinica del Centro per quanto riguarda le allocazioni e la gestione dei riceventi allo-immunizzati. Nella figura sottostante (panel A) è evidenziata la sopravvivenza dei pazienti trapiantati nell’epoca 2000-2005, prima che fosse disponibile l’attuale metodica di rilevazione degli anticorpi anti HLA. Il siero dei pazienti è stato ri-analizzato con la metodica Luminex e ha consentito di mostrare come la presenza di anticorpi circolanti prima del trapianto sia in grado di condizionare la sopravvivenza post-trapianto.

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Figura 1TXC: sopravvivenza complessiva

   

1999-20031anno: 95% 5 anni: 81%

2004-20081anno: 94% 5 anni: 86%

2009-20141anno: 89% 5 anni: 71%

Figura 2TXC: sopravvivenza per Ere

Alla luce di questi dati, dopo il 2008 è stato implementato un algoritmo di allocazione basato sul cross-match virtuale, evitando di allocare organi non compatibili ai pazienti con anticorpi circolanti. Il Panel B mostra che i pazienti allocati con cross match virtuale hanno la stessa sopravvivenza di quelli senza anticorpi anti HLA.

 

 

 

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nel 2014, in seguito alla approvazione del Comitato Etico dell'ospedale, è stato avviato lo studio Clin-Heart, che nel corso dei prossimi cinque anni cercherà di fare un quadro più completo dell'attività del sistema immunitario dei nostri pazienti, ricorrendo a test come il CylexImmuknow, il QuantiFeron Monitor (QFM) un nuovo test che permette di misurare la quantità plasmatica di IFN-γ prodotto in seguito ad immunostimolazione del campione, e al dosaggio degli anticorpi anti-HLA donatore-specifici e fissanti il C1q. Inoltre, è in corso la valutazione degli eventi di rigetto mediante il test AlloMap, da anni in routine negli Stati Uniti e che ha permesso di ridurre il numero di biopsie eseguite.

Supporti circolatori meccanici

LVAD ‘long-term’ impiantabili

Dal 2010 al 2014 risalutano essere stati impiantati, presso la nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria, n=10 ‘long-term’ LVAD a flusso continuo (n=6 HeartWare HVAD, n=4 Jarvik 2000,) su n=10 pazienti adulti (tutti uomini; età media 55.8 anni, range: 33-66 anni) in scompenso cardiaco refrattario per cardiomiopatia dilatativa post-infartuale (n=7) ed idiopatica (n=3).Il profilo INTERMACS (Interagency Registry for Mechanically Assisted Circulatory Support) dei pazienti al momento dell’impianto è stato 4 in n=5 casi, 3 in n=4 casi e 2 in n=1 caso. Significato del trattamento è stato ponte a trapianto cardiaco (‘bridge to transplantation’, BTT) in 6 casi (di cui 5 in relazione ad un quadro di ipertensione pomonare severa ed irreversibile al test farmacologico), supporto permanente (‘destination therapy’, DT) in 3 casi e ‘bridge to candidacy’ (BTC), per necessità di valutazione nel tempo della potenziale candidabilità a trapianto, in 1 caso. Il successo globale (in termini di ‘recovery’, dimissione e trapianto) della popolazione di pazienti descritti è stato del 70%. La mortalità intra-ospedaliera è stata del 30% (n=3 casi) per insufficienza multiorgano, sepsi e sanguinamento, rispettivamente. Un singolo paziente (10%) ha richiesto supporto temporaneo in ECMO per insufficienza ventricolare destra acuta post-LVAD. Sette pazienti (70%) sono stati dimessi con successo. Il tempo medio di supporto è stato di 275.9 giorni (range: 2-1031 giorni) con n=3 casi di supporto superiore all’anno (481, 542 e 1031 giorni rispettivamente). Un singolo paziente (10%) è stato trapiantato dopo 481 giorni di supporto. Due pazienti (20%) sono deceduti durante il follow-up dopo 110 ed 85 giorni di supporto per sindrome ipovolemica ed emorragia cerebrale, rispettivamente. Infezione del cavo di alimentazione ‘driveline’ si è verificata in 2 pazienti (20%) portatori in un caso di Jarvik 2000, in corrispondenza del ‘pedestal’ di ancoraggio su teca cranica, trattata chirurgicamente con buon esito; e di HeartWare HVAD in corrispondenza del tramite trans-addominale, trattata chirurgicamente e con ausilio di ‘VAC therapy’ con successo. Quattro pazienti (40%) risultano ancora essere in supporto (da 1031, 542, 308 e 155 giorni, rispettivamente) ed a domicilio, quindi sottoposti a periodici controlli ambulatoriali, mensilmente, presso la nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria.

ECMO veno-arteriosi (assistenze meccaniche cardiocircolatorie paracorporee a breve termine)

Nell’anno 2014 risalutano essere stati impiantati, presso la nostra Azienda Opedaliero-Universitaria, n.20 dispositivi di assistenza meccaniche cardiocircolatorie paracorporee a breve termine tipo ECMO artero-venosi (n=13 Cardiohelp, n=5 RotaFlow, n=2 Levitronix CentriMag) su n=20 pazienti adulti (n=13 uomini; età media 54.9 anni, range: 37-73 anni) in shock cardiogeno refrattario.Indicazioni al supporto meccanico sono state: difficoltà di svezzamento dal bypass cardiopolmonare in termini di sindrome post-cardiotomica (n=10), ‘graft failure’ primaria polmonare (n=4), ‘graft failure’ primaria cardiaca (n=1), post-LVAD (n=1); shock cardiogeno di pazienti in scompenso cronico da cardiopatia dilatativa già in lista di attesa per trapianto d’organo (n=4).

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Un settaggio periferico dell’ECMO è stato realizzato in 10 (50%) casi e centralmente in 10 (50%). Il tempo globale medio di supporto è stato 6.05 giorni (range: 1-17 giorni). Sette pazienti (35%) sono deceduti durante il supporto in ECMO per insufficienza multiorgano, sepsi o sanguinamento. Il successo globale della popolazione descritta, in termini di sopravvivenza in ECMO (n=13), svezzamento dal supporto meccanico per recupero della funzione miocardica (n=12, 60%) e ponte a trapianto cardiaco (n=1, 5%) è stato 65%. Dieci pazienti (50%) sono stati dimessi con successo.

Attività di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e dell’età evolutiva

Durante l’anno 2014 sono stati eseguiti presso l’Unità Operativa di Cardiochirurgia Pediatrica e dell’Età Evolutiva del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna 4 trapianti di cuore.L’età media al trapianto è stata di 15,3 anni ( range min 1,7 – max 29,4 anni ), il tempo di attesa medio è stato di 11,5 mesi ( range 2 – 25 mesi ). Abbiamo sottoposto a trapianto cardiaco un paziente adulto ( GUCH ) affetto da una cardiopatia congenita complessa precedentemente trattata chirurgicamente. Tre pazienti presentavano una cardiomiopatia primitiva; di questi 1 paziente era portatore di assistenza circolatoria meccanica extracorporea (Berlin Heart ) come bridge al trapianto da circa 16 mesi. Attualmente presso il nostro centro sono in lista trapianto quattro pazienti con una età media di 17,2 anni ( range min 2 – max 44 ).

Trapianto di polmone

Nel 2014 il programma trapianto di polmone ha eseguito sette trapianti di questi, sei bi-polmonari ed un monopolmonare per un totale di 15 organi trapiantati. Quattro trapianti bi-polmonari sono stati eseguiti su riceventi con diagnosi di fibrosi polmonare idiopatica, due trapianti (un monopolmonare ed un bi polmonare) su pazienti con diagnosi di enfisema polmonare in fase avanzata, ed un bi-polmonare è stato eseguito per un quadro di ipertensione polmonare primitiva. Quattro pazienti erano residenti nella nostra regione, mentre i rimanenti giungevano al nostro centro riferiti da altre regioni. In cinque casi su sette, per prevenire nell’immediato post-operatorio il rischio di primary graft disfunction (PGD), è stato applicato il protocollo di ECMO “prolungato dalla sala” mantenuto nel post-operatorio per una media di 3,3±1,2 giorni, abbattendo in maniera significativa l’incidenza della PGD. L’età media dei nostri riceventi è stata 52 anni (32-64 anni), tre di questi erano ospedalizzati per un quadro di severa insufficienza respiratoria pur non avendo i criteri per usufruire del programma urgenze. Un paziente rientrava nel programma iperimmuni. L’età media dei donatori utilizzati è stata di 47 anni, cinque delle 7 donazioni provenivano da rianimazioni extraregionali.

Guido Frascaroli, Gaetano Gargiulo, Francesco Grigioni, Giuseppe Marinellia nome di tutti i professionisti della Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi e

della regione Emilia-Romagna coinvolti nel programma

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Trapianto di fegato

Nel 2014 sono stati eseguiti in regione (figura 24) 110 trapianti di fegato, 5 in meno rispetto all’anno precedente, di cui 108 da donatore cadavere e 2 da donatore vivente. Dall’inizio del programma (Bologna 1986, Modena 2000) al 31-12-2014 sono stati eseguiti 2.376 trapianti, 2.318 da cadavere e 58 da vivente (donatore familiare, o trapianto domino): 1.736 a Bologna e 640 a Modena. Nell’anno sono stati effettuati 2 trapianti di fegato splittato (1 a Bologna e 1 a Modena), 1 trapianto fegato e cuore a Bologna e 7 trapianti di fegato e rene di cui due con rene in doppio (6 a Bologna e 1 a Modena). Il numero dei trapianti in regione ha raggiunto il valore di 25,1 p.m.p., dato che, come negli anni precedenti, supera i livelli di eccellenza mondiale raggiunti in Spagna.

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

10 38 38 39 32 52 45 51 59 44 43 32 38 43 40

54 48 49

MODENA

EMILIA - ROMAGNA

3 9 19 28 20 19 14 26 39 54 58 64 76 95 95 115 114 115 106 153 137 134 141 116 126 103 116 115 108

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

125 130 107

156 139 138 144

127 105

119 110 126

Vivente Cadavere

BOLOGNA

3 9 19 28 20 19 14 26 39 54 58 64 76 95 85 77 76 76 74 101 92 83 82 72 83 71 78 72 68

1 1

3 2 4 3 1 2 3

2

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

75

104 94 87 85 77 84

73 81 70

10 16 10

10 16 111

32 4 3

12 3 2

Figura 24. Attività di trapianto di fegato in Emilia - Romagna, anni 1986 - 2014

Figura 25. Allocazione organi offerti dal CRT-ER al Centro Trapianti: Fegato - Bologna anno 2014

: =

: =

ProvenienzaOFFERTA

Emilia - Romagna

45 66,2%

ProvenienzaFUORI

Emilia - Romagna

23 33,8%

CENTRO TRAPIANTIBOLOGNA - FEGATO

ORGANI OFFERTI

209

124

85ER Fuori ER

TRAPIANTI

68 32,5%

NON UTILIZZATI

141 67,5%40,7% 59,3%

* organi effettivamente trapiantabili: organi trapiantati più gli organi trapiantati in altro centro esclusi quelli offerti per

urgenza (2 organi), per programma Nazionale pediatrico (3 organi e 4 split sx), offerte macroarea (9 organi) e quelli

recuperati dall'altro centro regionale (13 ogani).

Altro Centro TxER 13MODENA 13Fuori ER 32LAZIO 1LOMBARDIA 14MARCHE 1PIEMONTE 8TOSCANA 6VENETO 2

Organi utilizzabili 3

Trapiantatialtro centro

ER Fuori ER13 32

9,2% 22,7%No trapianto

9668,1%

INDICE DI ACCETTAZIONE - Centro Trapianti

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

68 + 40

INDICE DI ACCETTAZIONE - Regionale

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(68 + 40 + 3) 97,3%

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

68

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(68 + 3) 95,8%

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Figura 26. Allocazione organi offerti dal CRT-ER al Centro Trapianti: Fegato - Modena anno 2014

CAUSA DI MANCATO UTILIZZOTOTALE OFFERTE ORGANI

UTILIZZABILI N. OFFERTE TX ALTRO CENTRO NO TX

NON IDONEO 99 36 63 1

NO RICEVENTI 7 2 5 2

PATOLOGIA DELL'ORGANO 11 0 11 0

RISCONTRO BIOPTICO 1 0 1 0

CONTEMPORANEITA' 1 1 0 0

LIVELLO RISCHIO DONATORE 5 0 5 0

MOTIVI ORGANIZZATIVI 1 0 1 0

LISTA UNICA 2 1 1 0

ALTRO 14 5 9 0

TOTALE 141 45 96 3

Tabella 19. Cause di mancato utilizzo degli organi offerti: Fegato - Bologna, anno 2014

CAUSA DI MANCATO UTILIZZOTOTALE OFFERTE ORGANI

UTILIZZABILI N. OFFERTE TX ALTRO CENTRO NO TX

NON IDONEO 74 16 58 1

NO RICEVENTI 3 1 2 2

PATOLOGIA DELL'ORGANO 7 0 7 0

LIVELLO DI RISCHIO 3 0 3 0

LISTA UNICA 1 0 1 0

ALTRO 8 1 7 0

TOTALE 96 18 78 3

Tabella 20. Cause di mancato utilizzo degli organi offerti: Fegato - Modena, anno 2014

Rispetto al numero di organi teoricamente disponibili (pari al numero dei donatori utilizzati), la percentuale di organi prelevati, definita come “indice di prelievo” (Caldes 1), è stata del 91,9%, mentre la percentuale di organi complessivamente trapiantati rispetto agli organi prelevati, definita come “indice di trapianto” (Caldes 2), è stata del 118,7% e dimostra l’efficienza dei Centri regionali nell’utilizzo delle offerte provenienti da altre aree (tabella 13). I 70 trapianti eseguiti a Bologna sono stati effettuati su 68 pazienti (2 ritrapianti precoci): 45 (66,2%) erano residenti in Emilia-Romagna, 23 (33,8%) in altre regioni o all’estero (S. Marino). I 40 trapianti effettuati a Modena nel 2014 sono stati eseguiti su 39 pazienti (un ritrapianto precoce), 30 (76,9%)

ProvenienzaOFFERTA

Emilia - Romagna

26 65,0%

ProvenienzaFUORI

Emilia - Romagna

14 35,0%

CENTRO TRAPIANTIMODENA - FEGATO

ORGANI OFFERTI

136

76

60ER Fuori ER

TRAPIANTATI

40 29,4%

NON UTILIZZATI

96 70,6%44,1% 55,9%

* organi effettivamente trapiantabili: organi trapiantati più gli organi trapiantati in altro centro esclusi quelli

offerti per macroarea (3 organi) e quelli recuperati dall'altro centro regionale (12 organi)

Altro Centro TxER 12BOLOGNA 12Fuori ER 6LOMBARDIA 3MARCHE 2PIEMONTE 1

Organi utilizzabili 3

Trapiantatialtro centro

ER Fuori ER12 6

12,5% 6,3%No trapianto

7881,3%

INDICE DI ACCETTAZIONE - Centro Trapianti

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

68 + 40

INDICE DI ACCETTAZIONE - Regionale

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(68 + 40 + 3) 97,3%

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

40 93,0%: =

: =

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(40 + 3)

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

erano residenti in Emilia-Romagna, 9 (23,1%) in altre regioni italiane.Nelle figure 25 e 26 sono riportati il numero e la provenienza dei fegati offerti dal CRT-ER ai due Centri Trapianto di fegato regionali, con i relativi esiti: trapiantati o non utilizzati. Bologna ha trapiantato 12 fegati non utilizzati da Modena, Modena 13 non utilizzati da Bologna, attuando una fattiva collaborazione nell’ambito della rete regionale trapianto di fegato, nel rispetto dell’allocazione su lista unica. Il bilancio del 2014 tra i fegati da cadavere donati in Emilia-Romagna e quelli trapiantati in regione è stato di +15 fegati interi (tabella 8). Nelle tabelle 19 e 20 sono analizzate, per Bologna e Modena, le cause di mancato utilizzo dei fegati loro offerti nell’arco dell’ultimo anno provenienti dall’Emilia-Romagna o da fuori regione.Per calcolare correttamente l’indice di accettazione dei Centri trapianto regionali, a causa dell’operatività della lista unica regionale, bisogna prendere in considerazione, dei fegati non utilizzati, solo quelli rifiutati e trapiantati fuori regione: l’indice è stato quindi, nel 2014, del 95,8% per Bologna e del 93,0% per Modena. Considerando le performance di accettazione della rete regionale però, l’indice di accettazione regionale è stato del 97,3% (come già detto Bologna ha trapiantato 12 fegati assegnati inizialmente a Modena, e Modena 13, dopo una iniziale assegnazione a Bologna, 12 organi hanno seguito l’allocazione nazionale pediatrica, 17 le urgenze/rese urgenze di macroarea, 4 le urgenze/rese urgenze nazionali). In conclusione, nell’arco del 2014 solo 3 fegati sono stati “persi” dalla rete regionale: 2 di gruppo AB e 1 di gruppo A pediatrico offerto per giovane adulto. La tabella 21 descrive le caratteristiche (classi di età e gruppo sanguigno) dei fegati da cadavere trapiantati a Bologna, l’età media di tali donatori utilizzati a Bologna nel 2014 per trapianto di fegato è stata di 58,9 anni (range 14-86 anni), la mediana 62 anni. La figura 27 illustra la distribuzione dei pazienti trapiantati di fegato da cadavere e vivente a Bologna, per residenza dei 68 riceventi.

CLASSE di ETA' Numero %

0-14 1 1,5

15-24 1 1,5

25-34 5 7,4

35-44 11 16,2

45-54 8 11,6

55-65 12 17,6

66-75 16 23,5

75+ 14 20,6

TOTALE 68 100,0

Tabella 21. Caratteristiche dei fegati da cadavere accettati e trapiantati dal Centro di Trapianti di Bologna, anno 2014

RESIDENZA del RICEVENTE Fegato Fegato +

SplitFegato+

CuoreFegato+

ReneFegato da

viventeTotale

trapiantiN.

pazienti %

EMILIA ROMAGNA 44 1 1 46 45 66,2Calabria 2 2 1 1,5

Campania 2 1 1 4 4 5,9Lazio 1 2 3 3 4,4

Lombardia 2 2 2 2,9Molise 1 1 1 1,5Puglia 3 2 5 5 7,4

Toscana 4 4 4 5,9Umbria 1 1 1 1,5Veneto 1 1 1 1,5

San Marino 1 1 1 1,5TOTALE 60 1 1 6 2 70 68 100,0

Figura 27. Trapianto fegato - Bologna: distribuzione dei riceventi per regione di residenza, anno 2014

GRUPPO AB0 Numero %

0 24 35,3

A 34 50,0

AB 2 2,9

B 8 11,8

TOTALE 68 100,0

2 1

4

45

1

3

4

1

5 1

estero 1

Regione 66,2%Extra Regione 33,8%

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La tabella 22 descrive le caratteristiche (classi di età e gruppo sanguigno) dei fegati da cadavere trapiantati a Modena, l’età media di tali fegati è stata di 64,9 anni (range 22-93 anni), mentre la mediana 69 anni. La figura 28 illustra le regioni di provenienza dei 39 pazienti trapiantati di fegato a Modena.La mortalità in lista, calcolata secondo i criteri utilizzati dal CNT, è stata del 4,6% a Bologna e del 7,5% a Modena (media Italia 6,4%); il tempo medio di attesa dei trapiantati è stato di 344 giorni (0,94 anni) a Bologna e di 209 giorni a Modena (0,57 anni). L’attesa media, calcolata sulla consistenza di lista al 31-12- 2014 era di 1.127 giorni a Bologna (3,09 anni) e di 884 giorni a Modena (2,42 anni). Il drop-out, cioè l’uscita di lista per eccessivo aggravamento delle condizioni cliniche che ha determinato inidoneità al trapianto, si è verificato in 8 casi a Bologna e in 1 a Modena.

CLASSE di ETA' Numero %

0-14 0,0

15-24 1 2,5

25-34 1 2,5

35-44 3 7,5

45-54 5 12,5

55-65 7 17,5

66-75 14 35,0

75+ 9 22,5

TOTALE 40 100,0

Tabella 22. Caratteristiche dei fegati da cadavere accettati e trapiantati dal Centro di Trapianti di Modena, anno 2013

RESIDENZA del RICEVENTE Fegato Fegato+

SplitFegato+

ReneTotale

trapiantiN.

pazienti %

EMILIA ROMAGNA 30 1 31 30 76,9Basilicata 1 1 1 2,6

Lombardia 1 1 1 2,6Marche 2 2 2 5,1Sicilia 1 1 1 2,6

Toscana 3 3 3 7,7Veneto 1 1 1 2,6TOTALE 38 1 1 40 39 100,0

Figura 28. Trapianto fegato - Modena: distribuzione dei riceventi per regione di residenza, anno 2014

Nelle Figure 1FE e 2FE sono riportate le curve di sopravvivenza, rispettivamente del paziente e dell’organo, per i trapianti di fegato eseguiti a Bologna ed a Modena, paragonate con quelle globali italiane. Le curve si riferiscono ai trapianti di fegato sull’adulto 2000-2012, e si basano, a livello nazionale sul 94,9% dei casi, sul 100% a Bologna e sul 100% a Modena. I dati sono certificati dal Centro Nazionale Trapianti.Nella tabella seguente vengono riportate le sopravvivenze a 1 anno, dell’organo e del paziente, nel ricevente adulto, relative all’intera casistica, ma anche “normalizzate”, che così consentono di effettuare un confronto tra i centri, perché i risultati vengono valutati in rapporto a un identico case-mix.

GRUPPO AB0 Numero %

0 18 45,0

A 15 37,5

AB 2 5,0

B 5 12,5

TOTALE 40 100,0

1 1

3

30

2

1

1

Regione 76,9%Extra Regione 23,1%

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Figura 1FE Sopravvivenza pazienti trapiantati di fegato a 1 anno in Italia e nei 2 Centri regionali

Figura 2FE Sopravvivenza organo (fegato) a 1 anno in Italia e nei 2 Centri regionali

TRAPIANTI DI FEGATOANNI 2000 - 2012 SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA NORMALIZZATA

Sopravvivenza ad 1 anno PAZIENTE ORGANO PAZIENTE ORGANO

BOLOGNA 84,9 78,6 85,0 84,5

MODENA 83,3 78,1 84,2 83,4

ITALIA 85,9 81,5 84,7 83,7

L’adozione del MELD Score in Emilia-RomagnaDall’anno 2004 l’allocazione degli organi nei centri Trapianto di Fegato dell’Emilia Romagna è fondata sulla costituzione di un’unica lista d’attesa fra i due Centri Trapianti di Modena e Bologna.Questa scelta ha consentito negli ultimi dieci anni di garantire ai pazienti che hanno necessità di un trapianto di fegato e che si trovano in condizioni cliniche particolarmente severe di ricevere il primo organo che si rende disponibile in Regione indipendentemente dal Centro Trapianti Regionale che il paziente ha scelto.Le equipes chirurgiche, anestesiologiche ed epatologiche dei due Centri Trapianto nei dieci anni trascorsi han-no collaborato costantemente per ottimizzare i criteri di priorità in lista di attesa dei pazienti affetti da malattie epatiche cercando di assicurare a un numero sempre maggiore di pazienti di poter beneficiare del trapianto.Dall’anno 2004 abbiamo utilizzato per la creazione della lista unica e la priorità in lista di attesa lo score MELD (Model for End-Stage Liver Disease); uno score numerico che permette di valutare la gravità delle epatopatie croniche. Dalla revisione che ogni anno le equipes trapiantologiche dei due Centri effettuano sono state apportate periodiche modifiche dello score adottato per i pazienti affetti da epatocarcinoma per permettere ai pazienti con malattia neoplastica non controllata da terapia alternative al trapianto (resezione, terapie loco-regionali) di essere trapiantati in tempi più brevi rispetto a chi non ha presentato recidiva di malattia dopo un trattamento chirurgico o loco-regionaleAnche nel 2014 nella nostra Regione, grazie all’adozione della lista unica e di criteri di allocazione degli organi secondo gravità clinica, i Centri Trapianto di Modena e Bologna hanno portato al trapianto di fegato pazienti con condizioni di severo scompenso della malattia epatica, rappresentato da valori medi di MELD score di 21 che continuano ad essere fra i più alti dei Centri Trapianto Italiani.

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Dal 2011 è inoltre attivo un programma collaborativo fra i Centri Trapianto del Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e Toscana che permette ai pazienti che sviluppano un quadro di insufficienza epatica terminale con elevato rischio di morte a breve termine (pazienti con valori di MELD biochimico >30) di poter ricevere il primo organo disponibile in questa macroarea con modalità di anticipo. Grazie a questo accordo nel 2014 diciassette pazienti in gravissime condizioni hanno potuto beneficiare del trapianto di fegato nei centri trapianto di queste regione con tempi di attesa molto brevi.

Cristina Morelli

L’adeguamento regionale alle Linee Guida nazionali per trapianto di fegato

Seguendo le indicazioni delle linee guida nazionali per trapianto di fegato, che prevedono un numero di iscritti in lista non superiore al doppio dei trapianti eseguiti nell’anno precedente, la Commissione Tecnica regionale “trapianto di fegato” ha concordato, dal 2007, di chiudere le proprie liste ai pazienti non residenti in Emilia-Romagna, fatta eccezione per le urgenze e per i casi nei quali ci fosse una certificazione di non trapiantabilità presso i Centri Trapianto della regione di residenza o di afferenza interregionale. I nuovi criteri per l’ammissione in lista per trapianto di fegato dei pazienti residenti fuori regione sono entrati in vigore il 1° marzo 2007. In tale data erano in studio 77 pazienti residenti extra regione presso il centro trapianti di Modena e 107 presso quello di Bologna, per tali malati è stata comunque assicurata la prosecuzione dell’iter di valutazione e l’eventuale iscrizione in lista. Il CRT-ER da allora governa il sistema, registrando ogni nuova iscrizione in lista dei pazienti extra regionali, e conservando le relative documentazioni attestanti la “non trapiantabilità” in altre sedi. Dal 1° marzo 2007 al 31 dicembre 2014 sono stati inseriti nelle liste per trapianto di fegato dell’EmiliaRomagna 368 pazienti extra-regionali (con una media di circa 4 iscrizioni al mese), 18 dei quali erano già in studio il 28 febbraio 2007; 262 pazienti sono stati inseriti dal centro trapianti di Bologna e 106 dal centro trapianti di Modena, per tutti era certificata l’impossibilità di trapianto in altre sedi. La percentuale di non residenti iscritti nella lista unica regionale per trapianto di fegato è passata dal 67,1% il 31-12-2006 (337 non residenti/165 residenti) al 62,3% a fine 2007 (293/177), al 53,7% a fine 2008 (187/161), al 45,8% a fine 2009 (132/156), al 48,8% a fine 2010 (119/125), al 53% il 31-12-2011 (181/160), al 41% il 31-12-2012 (93/134) , al 42,2% a fine anno 2013 (109/258) e infine al 43,8% a fine 2014 (116/265).In figura1EX è riportata la provenienza regionale dei 368 pazienti iscritti in lista in Emilia-Romagna nel periodo di calmieramento della lista stessa.

Figura 1EX. Provenienza regionale degli iscritti per trapianto di fegato (1-3-2007/31-12-2014)

64

55

44 42

25 21 20 19 18 16

11 11 8

5 4 2 2 1

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Figura 2EX. Provenienza extra regionale dei 187 pazienti trapiantati in RER (1-3-2007/31-12-2014)

I flussi di pazienti extra regionali più alti provengono da Toscana (17,4%), Puglia (14,9%), Campania (12,0%) e Lombardia (11,4%) e che formano più del 55% delle iscrizioni extra-regionali. 187 dei 368 pazienti non residenti in regione ed iscritti in lista dall’1-3-2007 al 31-12-2014 sono stati trapiantati: 126 a Bologna e 61 a Modena.Per un’analisi più approfondita, va rilevato che nel 2007 sono stati eseguiti in regione 138 trapianti su 126 pazienti, di cui 85 (67,4%) erano extraregionali; nel 2008 i 144 trapianti sono stati eseguiti su 135 pazienti, 76 erano gli extraregionali (56,3%); nel 2009 sono stati praticati 116 trapianti su 107 pazienti, di cui 41 extraregionali (38,3%), nel 2010, 127 trapianti sono stati effettuati su 120 pazienti, 45 extraregionali (37,5%), nel 2011 i 105 trapianti sono stati effettuati su 102 pazienti, 41 extraregionali (40,2%), nel 2012, 119 trapianti sono stati effettuati su 112 pazienti, 45 extraregionali (40,2%), nel 2013, 115 trapianti sono stati effettuati su 112 pazienti (in 2 pazienti 2 trapianti, in 1 paziente 3 trapianti), solo 31 erano residenti fuori regione (27,7%), infine nel 2014, 110 trapianti su 107 pazienti trapiantati con il 29,9% di pazienti residenti fuori regione (32/107). Tali dati rispecchiano la progressiva riduzione dei malati non residenti che ogni anno vengono trapiantati in regione. In figura 2EX è riportata la provenienza regionale dei 187 pazienti extraregionali trapiantati in Emilia-Romagna nel periodo di calmieramento della lista.

Manuel Labanti

Trapianto di fegato a Bologna

Nel 2014 sono stati effettuati 70 trapianti di fegato, dato sostanzialmente stazionario rispetto ai trapianti eseguiti nell’anno precedente (72). Sono stati realizzati 65 primi trapianti e 5 ritrapianti (di cui 2 per PGNF). 68 trapianti sono stati effettuati da donatore cadavere, (non considerando un trapianto del 01.01.2014 con donazione del 31.12.2013) mentre 2 trapianti da donatore vivente (in entrambi i casi il figlio/a ha donato parte del fegato al padre). In 63 casi si è trattato di un trapianto di fegato isolato, mentre in 7 casi è stato eseguito un trapianto com-binato (6 trapianti fegato-rene e 1 trapianto fegato-cuore). In 1 caso è stata utilizzata la tecnica “split”, tra-piantando il lobo epatico destro in una paziente in lista d’attesa presso il centro di Bologna, mentre il lobo sinistro è stato utilizzato da altri centri per riceventi pediatrici. L’età media dei pazienti trapiantati è stata di 51 anni. Il punteggio MELD reale mediano, calcolando sia i trapianti sia i ritrapianti, è stato 20.Per quanto riguarda le caratteristiche dei donatori, l’età media è stata di 58,9 anni, il 14% era HBcAb-positivo e il 5.6% era HCV-positivo.

43

34

9

25

14 13

8 9

4 7 8

5 1

4 1 1 1 0

TOSC

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LAZI

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AB

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EGN

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A

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Nell’anno 2014 la sopravvivenza annuale del paziente e del graft è stata del 97%. Il tempo medio d’attesa dei pazienti trapiantati nel 2014 è stato di 336 giorni, mentre il numero totale di pazienti inclusi nella lista d’attesa nell’anno 2014 è stato 102 (69 pazienti residenti in regione, 33 residenti fuori regione). Quattordici pazienti sono deceduti in lista d’attesa, con una mortalità che è stata quindi del 4,6%; 10 pazienti sono stati inizialmente inclusi e successivamente esclusi dalla lista per progressione di malattia neoplastica o aggravamento delle condizioni cliniche, rappresentando una percentuale del 2,5% rispetto al totale dei pazienti usciti dalla lista d’attesa.Globalmente si può affermare che, rispetto al 2013, l’età dei pazienti trapiantati è stata sovrapponibile, il MELD mediano è lievemente migliorato (20 vs. 22), il tempo medio di attesa in lista è aumentato (336 giorni vs 267 giorni), la qualità dei donatori è migliorata per certi dati (età mediana: 58,9 anni vs. 59,4 anni; tasso di HBcAb-positività: 14% vs. 25%), peggiorata per altri (il tasso di HCV-positività è raddoppiato: 5.6% vs. 2.8%). I tassi di sopravvivenza sono stati nettamente migliori. Questo dato può essere collegato in parte al miglior MELD preoperatorio e al calo dell’età mediana dei donatori, ma certamente anche all’avvento delle nuove terapie antivirali rivolte al trattamento dell’epatite C in fase pre- e post-trapianto, particolarmente efficaci nelle recidive severe e precoci. Va comunque sottolineato ancora una volta l’impegno nello sfruttare in massima misura lo scarso pool di donatori, esemplificato dai trapianti da donatore vivente e quelli con tecnica “split”. La mortalità e il tempo d’attesa in lista sono a prima vista soddisfacenti, anche se lievemente aumentati rispetto al 2014. Come già espresso nel precedente report annuale, dal settembre 2012, in accordo con il Centro Trapianti di Modena, è stato modificato lo score aggiuntivo al MELD da assegnare ai pazienti affetti da epatocarcinoma, tenendo in considerazione non solo le caratteristiche dimensionali del tumore, ma anche la risposta ai trattamenti neoadiuvanti eseguiti prima del trapianto. Tale valutazione prospettica è giustificata dalla necessità di raggiungere una maggiore equità nell’assegnazione degli organi tra pazienti con diverse indicazioni al trapianto. Un’analisi dei risultati ottenuti nei pazienti trapiantati con e senza epatocarcinoma col nuovo sistema di allocazione è tuttora in corso di elaborazione.

Antonio D. Pinna e Matteo Cescon

Trapianto di fegato a Modena

Nel corso del 2014 sono stati eseguiti presso la Chirurgia Oncologica Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena 40 trapianti di fegato da donatore cadavere (non considerando 1 trapianto del 01.01.2014 con donazione del 31.12.2013), di questi 1 trapianto è stato eseguito con tecnica split-liver, 1 trapianto combinato col rene, 2 retrapianti tardivi. Presso il Centro Trapianti di Modena è operativo il programma di trapianto di fegato in pazienti con confezione da HIV e nel 2014 sono stati trapiantati di fegato 3 pazienti HIV positivi, di questi 1 trapianto è stato combinato con il rene. Circa le condizioni di allocazione degli organi, 2 pazienti sono stati trapiantati in urgenza nazionale, 6 in anticipo macroarea (MELD >=30). Sono stati inoltre trapiantati 10 pazienti con richiesta di anticipo regionale, principio che ci ha garantito un ottimale rapporto donatore-ricevente, potendo allocare un organo al paziente con le migliori caratteristiche in base al donatore che veniva offerto.Il MELD reale medio è stato 20.4 con MELD corretto medio di 27,9. All’analisi della sopravvivenza dei pazienti e del graft, si sono registrati 3 decessi (7,3% vs 16.3% del 2013) ed 1 ritrapianto per trombosi precoce dell’arteria epatica, con sopravvivenza a 3 mesi del 95 % dei pazienti vs 69% dell’anno precedente.

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Dalla revisione dei dati di lista d’attesa risulta che nel corso dell’ultimo anno si è osservata una mortalità in lista d’attesa pari al 7.5%, con un tempo medio di attesa dei pazienti trapiantati di 209 gg vs 147 gg dell’anno 2013, dato in parte spiegabile con un minore numero di trapianti eseguiti in regime di urgenza nazionale.Per la prima volta sono stati sottoposti a trapianto di fegato due pazienti (di cui un ritrapianto di fegato) in trattamento con sofosbuvir, nuovo antivirale ad azione diretta verso il virus dell’epatite C. Mantenere una risposta virologica sostenuta in questa categoria di pazienti rappresenta una svolta epocale, in particolare rispetto ai pazienti con recidiva di epatite C post trapianto, garantendo una nuova possibilità di cura. Questo è stato reso possibile grazie alla stretta integrazione multidisciplinare tra chirurghi, epatologi e infettivologi e all’istituzione di protocolli dedicati all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, sia nei pazienti con infezione da HCV che nei pazienti con co-infezione HIV-HCV. Nel corso del 2014, inoltre, il Centro di Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato ha intrapreso un programma di chirurgia mini-invasiva con tecnologia robotica. Tale innovazione consente la possibilità di usufruire di una nuova vantaggiosa possibilità di trattamento chirurgico per il paziente affetto da epatocarcinoma in attesa di un trapianto di fegato. Questo ultimo traguardo permette di poter offrire ai pazienti tutte le strategie di trattamento chirurgico dell’epatocarcinoma.

Fabrizio Di Benedetto e colleghi

Trapianto di intestino e multiviscerale

Nel 2014 non si è attuata attività di trapianto di intestino, né di multiviscerale. La figura 29 descrive le offerte fatte nel 2014; delle 48 offerte, 20 erano regionali e 28 provenivano da fuori regione, nessuno degli organi offerti è stato trapiantato né in Italia né all’estero. La tabella 23 riepiloga le cause di mancato utilizzo degli organi offerti. Ribadiamo che il Centro regionale è ancora oggi l’unico attivo in Italia per trapianto nell’adulto.Nelle figure 1INT e 2INT sono riportate le sopravvivenze a 1, 3, 5 e 10 anni, rispettivamente per i pazienti e per gli intestini/multiviscerali trapiantati.

Figura 1INT: Sopravvivenza del paziente a 1, 3, 5 e 10 anni Figura 2INT: Sopravvivenza dell’organo a 1, 3, 5 e 10 anni

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ProvenienzaOFFERTA

Emilia - Romagna

0 0,0%

ProvenienzaFUORI

Emilia - Romagna

0 0,0%

CENTRO TRAPIANTIBOLOGNA - INTESTINO E MULTIVISCERALE

ORGANI OFFERTI

48

28 20

ER Fuori ER

TRAPIANTATI

0 0,0%

NON UTILIZZATI

48 100,0%41,7% 58,3%

Trapiantatialtro centro

ER Fuori ER- 0

0,0% 0,0%No trapianto

48100,0%

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

0

INDICE DI ACCETTAZIONE - Regionale

0,0%: =

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(0 )

Figura 29. Allocazione organi offerti dal CRT-ER al Centro Trapianti: Intestino e Multiviscerale - Bologna anno 2014

CAUSA DIMANCATO UTILIZZO

TOTALE OFFERTE ORGANIUTILIZZABILI N. OFFERTE TX ALTRO CENTRO NO TX

NON IDONEO 10 0 10 0

NO RICEVENTI 33 0 33 0

CONTEMPORANEITA' 1 0 1 0

MOTIVI ORGANIZZATIVI 1 0 1 0

ALTRO 3 0 3 0

TOTALE 48 0 48 0

Tabella 23. Cause di mancato utilizzo degli organi offerti: Intestino - Bologna

Trapianto di intestino e multiviscerale a Bologna

Nel 2014 e’ proseguita l’attivita’ del programma di trapianto d’ intestino/multiviscerale presso l’UO Chirurgia Generale e dei Trapianti del Policlinico S.Orsola-Malpighi dell’Universita’ di Bologna, diretta dal Prof Antonio Daniele Pinna: non sono stati eseguiti nuovi trapianti di intestino/multiviscerale ma è proseguito il follow up dei pazienti precedentemente trapiantati. Inoltre è stato studiato ed inserito in lista di attesa per trapianto multiviscerale 1 nuovo paziente: dopo 14 anni dal primo trapianto di intestino eseguito in ambito AIRT presso il Policlinico di Modena, sono stati pertanto sinora eseguiti 49 trapianti (prima casistica europea nel ricevente adulto) - di cui 13 multiviscerali - associati a 5 trapianti di parete addominale; la sopravvivenza del ricevente e del graft è risultata essere complessivamente intorno al 50% ad oltre 5 anni, confermando i dati delle casistiche statunitensi.

Riabilitazione chirurgica per patologie intestinali complesse

Il programma clinico di riabilitazione chirurgica intestinale (“surgical bowel rescue”) occupa la maggior parte della nostra chirurgia sull’intestino tenue, sostituendo quando possibile l’attività trapiantologica, ed è rappresentato da patologie intestinali complesse -come fistole enterocutanee o stomie ad alta portata- che necessitano di resezioni e ricanalizzazioni associate ad allungamento intestinale in pazienti adulti con insufficienza intestinale sottoposti a nutrizione parenterale totale: anche negli Stati Uniti tale attivita’ di “rescue” ha preso il sopravvento su quella trapiantologica (i dati UNOS 2013 riportano, per la prima volta dall’anno 2000, meno di 100 trapianti di intestino eseguiti in un anno negli USA). Presso il nostro centro

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

altri 6 pazienti adulti sono stati sottoposti nel corso dell’anno 2014 a recupero chirurgico della propria funzionalità intestinale, con ripristino dell’alimentazione orale senza dover ricorrere al trapianto di intestino: dall’ anno 2000 sono stati sinora eseguiti dal nostro gruppo 75 interventi chirurgici di questa tipologia su pazienti provenienti in prevalenza dal Centro di Riferimento per l’Insufficienza Intestinale Cronica Benigna di questo stesso Policlinico (diretto dal Prof. Loris Pironi). La sopravvivenza vicina al 100%, il buon recupero della funzionalità intestinale nella maggior parte dei pazienti e ovviamente l’assenza di necessità di successivo trapianto (con la relativa terapia immunosoppressiva) sono gli ottimi risultati ottenuti grazie a questo programma. Negli ultimi anni il numero di interventi di riabilitazione chirurgica intestinale è stato superiore, nella nostra casistica, al numero dei trapianti di intestino/multiviscerale: questo dato, se da un lato spiega il calo nel numero di trapianti eseguiti - dovuto anche ad una obiettiva difficoltà nel reperire donatori “compatibili” per dimensioni e stabilità emodinamica con i nostri riceventi listati-, dall’ altro ci spinge a continuare questo programma integrato chirurgico/trapiantologico per patologie intestinali complesse, al fine di ottimizzare al meglio i risultati per i nostri pazienti.

Antonio Daniele Pinna, Augusto Lauro, Chiara Zanfi

Centro di riferimento regionale per l’insufficienza intestinale cronica benigna a Bologna

Nel corso del 2014 il Centro di Riferimento Regionale per Insufficienza Intestinale Cronica Benigna (IICB) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi, ha seguito 165 con IICB pazienti trattati con nutrizione parenterale domiciliare (NPD), dei quali 5 in età pediatrica:

• 113 pazienti erano in corso dall’anno precedente, 20 NPD sono state avviate nel 2014 e 32 pazienti sono pervenuti per presa in carico o per consulenza finalizzata alla valutazione della funzione intestinale, dello stato di nutrizione, della terapia farmacologica e nutrizionale e alla valutazione della presenza di indicazioni all’inserimento in lista per trapianto di intestino;

• 52 pazienti erano residenti in Emilia-Romagna (8 avviati nel 2014), e 112 in altre regioni italiane (12 avviati nel 2014).

Le cause di IICB erano: sindrome dell’intestino corto in 103 pazienti, alterazioni croniche della motilità intestinale in 35, alterazioni diffuse della mucosa intestinale in 15, fistole intestinali in 12.

Al 31 dicembre 2014, lo stato dei pazienti era:

• in lista d’attesa per trapianto di intestino, 14;

• svezzati dalla NPD per completo compenso con la sola alimentazione orale, 12;

• NPD in corso, non candidati a trapianto di intestino, 112;

• seguiti presso la propria AUSL (pazienti pervenuti solo per consulenza), 33

• deceduti, 8 (6 per complicanze della malattia di base; 2 per epatopatia correlata alla insufficienza intestinale/NPD, entrambi erano stati inseriti in lista per trapianto).

Numero di pazienti in NPD seguiti per anno di attività del Centro:

Anno 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

No. 26 38 45 65 64 70 82 87 95 102 128 131 147 165

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Attiv

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i don

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ne, p

relie

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trap

iant

o di

org

ani e

tess

uti

Nel 2014, il Centro ha coordinato il gruppo di lavoro internazionale della European Society for Clinical Nutrition and Metabolism (ESPEN) che ha elaborato il documento sulla “definizione e Classificazione della Insufficienza Intestinale:Pironi L, Arends J, Baxter J, Bozzetti F, Peláez RB, Cuerda C, Forbes A, Gabe S, Gillanders L, Holst M, Jeppesen PB, Joly F, Kelly D, Klek S, Irtun O, Olde Damink S, Panisic M, Rasmussen HH, Staun M, Szczepanek K, Van Gossum A, Wanten G, Schneider SM, Shaffer J; the Home Artificial Nutrition & Chronic Intestinal Failure and the Acute Intestinal Failure Special Interest Groups of ESPEN. ESPEN endorsed recommendations. Definition and classification of intestinal failure in adults. Clin Nutr. 2014 Sep 21. [Epub ahead of print].

Loris Pironi

Trapianto di polmoneNel 2014 il Centro Trapianti di Polmone dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha eseguito 7 trapianti di polmone, 6 bipolmonari e uno singolo, utilizzando 13 organi. 4 pazienti erano residenti in Emilia-Romagna, uno nelle Marche, uno in Molise e uno in Puglia.Nella figura 30 sono riportati il numero e la provenienza dei polmoni offerti dal CRT-ER al Centro Trapianti, con il relativo esito: trapiantato o non utilizzato. Nella tabella 24 sono analizzate le cause di mancato utilizzo degli 8 organi offertici, rifiutati, e trapiantati da altri. Gli 8 polmoni provenivano da 4 donatori e sono stati rifiutati per i seguenti motivi: 4 per incompatibilità di soma fra donatore/ricevente, 2 per motivi organizzativi e 2 perché si sono valutati gli organi borderline. L’indice di accettazione del Centro è stato del 61,9%.

ProvenienzaOFFERTA

Emilia - Romagna

3 23,1%

ProvenienzaFUORI

Emilia - Romagna

10 76,9%

CENTRO TRAPIANTIBOLOGNA - POLMONE

ORGANI OFFERTI

212

159

53ER Fuori ER

TRAPIANTATI

13 6,1%

NON UTILIZZATI

199 93,9%25,0%

75,0%

* organi effettivamente trapiantabili: organi trapiantati più gli organi trapiantati in altro centro esclusi quelli

offerti per resa urgenza (4 organi).

Altro Centro TxFuori ER LOMBARDIA 1PIEMONTE 7

Organi utilizzabili 8

Trapiantatialtro centro

Fuori ER8

4,0%No trapianto

19196,0%

INDICE DI ACCETTAZIONE - Centro Trapianti e Regionale

ORGANI OFFERTI E TRAPIANTATI

13 61,9%: =

ORGANI OFFERTI EFFETTIVAMENTE TRAPIANTABILI*

(13 + 8)

Figura 30. Allocazione organi offerti dal CRT-ER al Centro Trapianti: Polmone - Bologna anno 2014

CAUSA DIMANCATO UTILIZZO

TOTALE OFFERTE ORGANIUTILIZZABILI N. OFFERTE TX ALTRO CENTRO NO TX

NON IDONEO 66 0 66 0

NO RICEVENTI 91 4 87 4

ORGANO PATOLOGICO 6 0 6 0

CONTEMPORANEITA' 6 0 6 0

MOTIVI ORGANIZZATIVI 10 2 8 2

ALTRO 20 2 18 2

TOTALE 199 8 191 8

Tabella 24. Cause di mancato utilizzo degli organi offerti: Polmone - Bologna

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Nella figura 1POL è riportata la sopravvivenza dei pazienti trapiantati di polmone a Bologna e in Italia relativa al periodo 2000-2009 (dati certificati dal CNT).

Figura 1POL: Sopravvivenza pazienti trapiantati di polmone in Italia ed a Bologna

Nella tabella seguente vengono riportate le sopravvivenze a 1 anno, dell’organo e del paziente, nel ricevente adulto, relative all’intera casistica, ma anche “normalizzate”, che così consentono di effettuare un confronto tra i centri, perché i risultati vengono valutati in rapporto a un identico case-mix.

TRAPIANTI DI RENE ANNI 2000-2009 SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA NORMALIZZATA

Sopravvivenza ad 1 anno PAZIENTE PAZIENTE

BOLOGNA 69,5 67,0

ITALIA 65,4 67,5

Trapianto di polmone a Bologna

Nel 2014 il programma trapianto di polmone ha eseguito sette trapianti di questi, sei bi-polmonari ed un monopolmonare per un totale di 13 organi trapiantati. Quattro trapianti bi-polmonari sono stati eseguiti su riceventi con diagnosi di fibrosi polmonare idiopatica, due trapianti (un monopolmonare ed un bi polmonare) su pazienti con diagnosi di enfisema polmonare in fase avanzata, ed un bi-polmonare è stato eseguito per un quadro di ipertensione polmonare primitiva.Quattro pazienti erano residenti nella nostra regione, mentre i rimanenti giungevano al nostro centro provenienti da altre regioni. In cinque casi su sette, per prevenire, nell’immediato post-operatorio, il rischio di primary graft disfunction (PGD), è stato applicato il protocollo di ECMO “prolungato dalla sala” mantenuto nel post-operatorio per una media di 3,3±1,2 giorni, abbattendo in maniera significativa l’incidenza della PGD.L’età media dei nostri riceventi è stata 52 anni (32-64 anni), tre di questi erano ospedalizzati per un quadro di severa insufficienza respiratoria pur non avendo i criteri per usufruire del programma urgenze. Un paziente rientrava nel programma iperimmuni. L’età media dei donatori utilizzati è stata di 47 anni, cinque delle 7 donazioni provenivano da rianimazioni extraregionali. Anche quest’anno si è osservato un trend verso l’aumento presso il nostro centro di riceventi con parenchimopatie. Come sempre il programma trapianto di

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uti

polmone pone le sue basi sulla continua e proficua collaborazione di più figure professionali e specialistiche che configurano un team multidisciplinare affiatato ed efficace, che comprende, chirurghi, pneumologi, anestesisti, cardiologi, infermieri, fisioterapisti ed amministrativi. Sicuramente fondamentale per ottenere buoni risultati vi è il continuo aiuto e supporto della direzione del nostro policlinico. Continua anche in questo anno il progetto di creazione di centri hub e spoke che possano ulteriormente rafforzare la rete dei servizi che la nostra regione offre ai pazienti con insufficienza respiratoria candidabili al trapianto di polmone.

Andrea Dell’Amore, Giuseppe Marinelli

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Trapianto con organi di donatori a rischio calcolato

In Italia sono operative dal 1° ottobre 2003 le Linee Guida sui “Criteri generali per la valutazione di idoneità del donatore”, cui il coordinamento trapianti dell’Emilia – Romagna aderisce. Dall’ottobre 2003 al 31-12-2014 sono stati trapiantati in regione 654 organi provenienti da donatori a rischio calcolato, prevalentemente donati in regione, ma anche provenienti da sedi extraregionali.Nella tabella 1TR e nella figura 1TR i 654 organi sono suddivisi per le patologie che hanno determinato l’attribuzione del “rischio calcolato”.Nella tabella 2TR e nella figura 2TR sono riportati, per categorie di trapianto, le patologie presenti nei donatori che hanno fornito i 654 organi a “rischio calcolato”.In conformità con quanto stabilito dalle Linee Guida sui “Criteri generali per la valutazione di idoneità del donatore”, il CRT-ER cura l’invio al Centro Nazionale Trapianti dei follow-up delle persone trapiantate con gli organi di cui sopra, in stretta collaborazione con i Centri trapianto regionali.

Patologia 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale

HCV+ 0 4 4 5 7 6 4 6 1 0 2 2 41

Anticore+ 12 49 48 37 55 53 41 40 38 44 34 17 468

Anticore+ & HCV+ 0 2 1 5 1 4 5 0 1 1 2 2 24

HBsAg+ 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 2

HBsAg+ & Anticore+ 0 1 2 2 4 2 3 3 0 0 2 0 19

HCV+ & Anticore+ & HBsAg+ 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2

Batteriemia 0 0 1 7 2 9 7 0 19 10 6 7 68

Batteriemia & HCV+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

Batteriemia & Anticore+ 0 0 0 3 0 2 0 0 2 1 0 0 8

Batteriemia & Anticore+ & HBsAg+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

Meningite 0 1 5 0 2 0 6 2 0 1 2 0 19

Meningite & Anticore+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 12 57 62 60 75 76 67 51 61 57 48 28 654

Tabella 1TR. Organi trapiantati in Emilia - Romagna da donatori a rischio calcolato, per anno (1/10/2003 - 31/12/2014)

Patologia CUORE FEGATO RENE Totale

HCV+ 1 34 6 41

Anticore+ 35 219 214 468

Anticore+ & HCV+ 1 18 5 24

HBsAg+ 0 2 0 2

HBsAg+ & Anticore+ 2 17 0 19

HCV+ & Anticore+ & HBsAg+ 0 2 0 2

Batteriemia 10 26 32 68

Batteriemia & HCV+ 0 0 1 1

Batteriemia & Anticore+ 0 5 3 8

Batteriemia & Anticore+ & HBsAg+ 0 1 0 1

Meningite 7 7 5 19

Meningite & Anticore+ 0 1 0 1

TOTALE 56 332 266 654

Tabella 2TR. Organi trapiantati in Emilia - Romagna da donatori a rischio calcolato, per tipo di patologia (1/10/2003 - 31/12/2014)

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HCV+ 6,3%

Anticore+ 71,6%

Anticore+ & HCV+ 3,7%

HBsAg+ 0,3%

HBsAg+ & Anticore+ 2,9%

HCV+ & Anticore+ & HBsAg+ 0,3%

Batteriemia 10,4%

Batteriemia & HCV+ 0,2%

Batteriemia & Anticore+ 1,2%

Batteriemia & Anticore+ & HBsAg+ 0,2%

Meningite 2,9%

Meningite & Anticore+ 0,2%

Figura 1TR. Percentuale di patologie degli organi trapiantati in Emilia - Romagna da donatori a rischio calcolato (1/10/2003 - 31/12/2014)

FEGATO 50%

RENE 41%

CUORE 9%

Figura 2TR Percentuale di organi trapiantati in Emilia - Romagna da donatori a rischio calcolato (1/10/2003 - 31/12/2014)

Patologia 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Totale

Cuore - Bologna

HCV+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

Anticore+ 3 5 4 2 7 3 1 0 5 3 2 0 35

HCV+ & Anticore+ 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1

Anticore+ & HBsAg+ 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 2

Batteriemia 0 0 1 2 0 1 3 0 1 2 0 0 10

Meningite 0 1 2 0 1 0 3 0 0 0 0 0 7

TOTALE 3 7 7 4 10 4 8 0 6 5 2 0 56

Fegato - Bologna

HCV+ 0 4 2 4 4 3 3 4 0 0 2 1 27

Anticore+ 2 15 15 17 18 13 11 14 7 16 15 7 150

Anticore+ & HCV+ 0 1 0 2 1 0 2 0 1 1 1 1 10

HBsAg+ 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1

Anticore+ & HBsAg+ 0 0 1 2 1 0 3 3 0 0 2 0 12

HCV+ & Anticore+ & HBsAg+ 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2

Batteriemia 0 0 0 1 0 4 1 0 4 5 0 4 19

Batteriemia & Anticore+ 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 0 0 3

Meningite 0 0 1 0 1 0 0 2 0 0 0 0 4

TOTALE 2 20 20 27 25 21 21 23 13 23 20 13 228

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Fegato - Modena

HCV+ 0 0 1 1 0 3 0 0 1 0 0 1 7

Anticore+ 2 7 6 4 5 11 6 8 9 6 3 2 69

HCV+ & Anticore+ 0 1 0 2 0 4 1 0 0 0 0 0 8

HBsAg+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

Anticore+ & HBsAg+ 0 0 1 0 2 2 0 0 0 0 0 0 5

Batteriemia 0 0 0 0 1 1 2 0 1 0 2 0 7

Batteriemia & Anticore+ 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 2

Batteriemia & Anticore+ & HBsAg+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

Meningite 0 0 1 0 0 0 1 0 0 1 0 0 3

Meningite & Anticore+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 2 8 9 8 11 21 10 8 12 7 5 3 104

Rene - Bologna

Anticore+ 2 9 15 7 14 13 12 8 10 12 7 5 114

HCV+ & Anticore+ 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1

Batteriemia 0 0 0 2 0 2 0 0 4 2 1 2 13

Batteriemia & Anticore+ 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1

Meningite 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

TOTALE 2 9 16 11 14 15 12 8 14 14 8 7 130

Rene - Modena

HCV+ 0 0 0 0 1 0 1 2 0 0 0 0 4

Anticore+ 1 7 3 5 5 6 7 2 4 2 2 1 45

HCV+ & Anticore+ 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1

Batteriemia 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 2

Batteriemia & HCV+ 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1

Batteriemia & Anticore+ 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 2

Meningite 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 2

TOTALE 1 7 3 6 7 7 11 4 6 2 2 1 57

Rene - Modena

HCV+ 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 2

Anticore+ 2 6 5 2 6 7 4 8 3 5 5 2 55

HCV+ & Anticore+ 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 3

Batteriemia 0 0 0 2 1 1 1 0 7 1 3 1 17

Meningite 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 2

TOTALE 2 6 7 4 8 8 5 8 10 6 11 4 79

TOTALE 12 57 62 60 75 76 67 51 61 57 48 28 654

Tabella 3TR Organi trapiantati in Emilia - Romagna da donatori a rischio calcolato per Centro trapianti e patologia (1/10/2003 - 31/12/2014)

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Trapianto di organi all’estero

Dal 2008 il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna (CRT-ER) è la sede di competenza regionale del rilascio di autorizzazioni per il trapianto degli organi all’estero, secondo quanto previsto dal D.M. 31 marzo 2008: “Disposizione in materia di trapianto di organi all’estero” ai sensi dell’articolo 20 della Legge 91/99” (G.U. n° 97 del 24-04-2008) e successiva nota regionale del 06-11-2008.Il CRT-ER si rapporta prevalentemente con i referenti delle ASL o dei Distretti Sanitari della regione da cui riceve la documentazione di richiesta per l’inserimento in lista di attesa estera per trapianto d’organo o per prestazioni post trapianto, dei pazienti residenti in Emilia-Romagna.Il CRT-ER verificata la documentazione e la sussistenza dei requisiti necessari per il tipo di prestazione richiesta, provvede al rilascio dell’autorizzazione o al rifiuto della stessa motivandola.Per alcuni casi particolari come previsto dal D.M. di riferimento (trapianto da vivente, trapianto urgente, trapianto in assistenza indiretta, trapianto pazienti non iscritti in Italia ecc), il CRT-ER richiede parere tecnico al CNT per poter esprimersi in merito. Nel corso del 2014 il CRT-ER ha rilasciato 16 autorizzazioni:

• 14 per proseguimento cure

• 2 per iscrizione in lista estera

Per quanto riguarda le prestazioni di proseguimento cure, si è trattato di visite di controllo per il monitoraggio del trapianto d’organo e per le terapie legate al trapianto eseguito. Tali pazienti sono stati trapiantati più di 15-20 anni fa all’estero e hanno mantenuto le visite di follow-up presso il centro estero. L’autorizzazione per la visita di controllo annuale comunque non può essere negata. Le 2 richieste di iscrizione in lista d’attesa estera hanno riguardato un trapianto combinato (fegato+ midollo) e un trapianto di fegato isolato.Nel primo caso che prevedeva prima il trapianto di fegato e successivamente quello di midollo, procedura mai effettuata in Italia, il paziente è stato indirizzato presso il King’s College Hospital di Londra, data l’esperienza del Centro per casi analoghi.Nel secondo caso si è trattato di un paziente con comorbidità cardiologiche per le quali due centri italiani di eccellenza hanno ritenuto il paziente non idoneo ad affrontare il trapianto, ma che si è autorizzato comunque presso il centro estero di Strasburgo, per non precludere al paziente la possibilità di un’ulteriore valutazione. Per questi 2 casi è stato richiesto il parere tecnico al CNT, con esito positivo.Il CRT-ER registra in un sistema informatico tutti i dati inerenti le autorizzazioni rilasciate, (così da avere sempre i dati a disposizione) e, non ha più l’obbligo di trasmettere annualmente i dati al CNT. Il CNT, dal luglio 2014 ha infatti la possibilità di accedere al Sistema Informativo TECAS per estrarre tutti i dati necessari.Tutte le richieste pervenute al CRT-ER nel 2014 sono state autorizzate e comunicate alle ASL della regione nei tempi utili per l’espletamento delle richieste.

Tiziana Campione e Carlo De Cillia

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Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti

Trapianto di tessuti

Nella tabella seguente sono riportati i trapianti di tessuti eseguiti nel 2014 in regione e quelli fuori regione (in Italia e all’estero) con tessuti distribuiti dalle banche regionali dell’Emilia - Romagna.

TESSUTO TRAPIANTI IN REGIONE TRAPIANTI FUORI REGIONE TOTALE

Cornee 561 3 564

Vasi 23 38 61

Valvole 19 16 35

Cute 136 42 178

Derma deepidermizzato 143 0 143

Derma decellularizzato 38 1 39

Membrana amniotica 248 34 282

Sclere 89 0 89

Osso - impianti 1.719 972 2.691

Osso - trapianti 627 241 868

Totale 3.603 1.347 4.950

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List

e d

’atte

sa

LISTE D’ATTESA

Al 31 dicembre 2014 le iscrizioni in lista di attesa regionale erano 1.094 (+5 rispetto all’anno precedente) per il trapianto di rene; 266 per il trapianto di fegato (+10), 45 per il trapianto di cuore (-7), 24 per trapianto di polmone (+8), 23 per intestino e multiviscerale (-1).

RENE CUORE FEGATO BOLOGNA

FEGATO MODENA

INTESTINO MULTIVISC. POLMONE

In lista al 31-12-2014 1.094 45 209 57 23 24

Idonei 789 43 92 38 12 24

Sospesi 305 2 117 19 11 0

Residenti in Regione 516 26 114 36 1 6

Idonei 353 25 49 22 1 6

Sospesi 163 1 65 14 0 0

Residenti fuori Regione 578 19 95 21 22 18

Idonei 436 18 43 16 11 18

Sospesi 142 1 52 5 11 0

Entrati nel 2014 345 28 102 52 0 26

Residenti in Regione 167 14 69 35 0 10

Residenti fuori Regione 178 14 33 17 0 16

Usciti nel 2014 340 35 94 49 2 18

Trapianti in Regione (cadavere + vivente)* 131 17 70 40 0 7

Trapiantati fuori Regione 138 0 0 0 0 0

Deceduti 18 8 14 8 2** 7

Non idonei 23 2 8 1 0 0

Altri motivi 30 8 2 0 0 4

Usciti nel 2014 residenti in Regione 146 21 64 37 0 8

Trapianti in Regione (cadavere + vivente)* 75 10 46 31 0 4

Trapiantati fuori Regione 42 0 0 0 0 0

Deceduti 8 4 12 6 0 3

Non idonei 16 1 4 0 0 0

Altri motivi 5 6 2 0 0 1

Pazienti trapiantati 131 17 68 39 0 7

Residenti in Regione 75 10 45 30 0 4

Residenti fuori Regione 56 7 23 9 0 3

TEMPI MEDI DI ATTESA DEGLI ISCRITTI IN LISTA AL 31.12.2014 (giorni)

1.202 615 1.127 884 2.045 480

3,29 anni 1,68 anni 3,09 anni 2,42 anni 5,6 anni 1,32 anni

MORTALITA' IN LISTA DI ATTESA NEL 2013 (deceduti/[iscritti al 01.01.2014 + ingressi

2014]*100)1,26% 10,00% 4,61% 7,55% 8,33% 16,67%

TEMPI MEDI DI ATTESA DEI PAZIENTI TRAPIANTATI da cadavere nel 2014 (giorni)

1.056 302 336 209 - 162

2,89 anni 0,83 anni 0,92 anni 0,57 anni 0,44 anni

* Sono esclusi i 4 trapianti eseguiti il 01/01/2014 ( 1 rene a Bologna, 1 rene a Parma, 1 fegato a Bologna e 1 fegato a Modena) con gli organi di un donatore regionale e di un organo extra-regione entrambi del 31/12/2013.** 1 iscritto nella lista intestino e 1 iscritto nella lista fegato con multiviscerale.

Tabella 25. Numero pazienti in lista di attesa in Emilia - Romagna al 31.12.2014

2

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Liste d’attesa

La tabella 25 riporta in dettaglio la situazione delle liste d’attesa regionali, indicando il numero delle iscrizioni in lista, il numero dei pazienti idonei al trapianto ed il numero degli ingressi e delle uscite nel 2014, con le relative motivazioni. Sono esclusi dai conteggi i 4 trapianti eseguiti l’1-1-2014 con organi donati il 31-12-2013: 1 rene a Bologna e 1 a Parma, 1 fegato a Bologna e 1 a Modena; i 4 pazienti non risultano pertanto tra gli iscritti in lista d’attesa al 01-01-2014.Il rapporto tra il numero di trapianti eseguiti in regione ed il numero di pazienti in lista di attesa nei Centri trapianto dell’Emilia-Romagna è: 0,12 per il rene, 0,38 per il cuore e 0,41 per il fegato. Considerando i soli pazienti trapiantati e in lista residenti in regione, i rapporti sono: 0,15 per il rene, 0,38 per il cuore e 0,51 per il fegato.La figura 31 riporta, per singolo Centro dialitico regionale, il numero di pazienti iscritti in lista di attesa al 31-12-2014 (516) e quello dei pazienti trapiantati nello stesso anno (75), con le relative percentuali di trapianto per gli inscritti in lista.

11

8

2

1

1

6

3

3

11

11

0

4

5

4

1

4

41

92

3

8

24

22

24

13

71

53

30

39

59

28

9

0

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

BO - Malpighi

BO - S. Orsola

BO-Pediatria

Carpi

Cesena

Ferrara

Forlì

Imola

Modena

Parma

Piacenza-Fiorenzuola

Ravenna - Lugo

Reggio Emilia

Rimini

In RDT fuori regione

Non in RDT

Trapianti effettuati (75)

Pazienti in lista (516)

Regione 14,5% (Trapianti / Iscritti)

Figura 31. Pazienti residenti in Emilia-Romagna iscritti in lista al 31/12/2014 e trapiantianti eseguiti suddivisi per Centro Dialisi

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List

e d

’atte

sa

Lista unica regionale per il trapianto di rene

L’attività della Lista d’attesa unica per Trapianto Renale da donatore cadavere della Regione Emilia-Romagna, operativa dal 2001, viene presentata nelle pagine seguenti mediante i dati relativi ai pazienti in lista d’attesa nei 3 Centri Trapianto di Rene della Regione (Bologna, Parma e Modena) descrivendone le caratteristiche di distribuzione geografica, anagrafica e clinica. La lista d’attesa dell’Emilia-Romagna è caratterizzata da un età media elevata (50,1 ± 11,4 anni) e da una notevole complessità clinica (fig.6LU); ciò nonostante il numero di pazienti in lista attiva rimane negli anni elevato (fig.2LU). Uno degli aspetti più qualificanti è rappresentato dai “programmi speciali” che prevedono un articolazione complessa che va dai trapianti combinati per le insufficienze multi-organo (rene + cuore, rene + fegato, rene + pancreas), alla gestione delle urgenze e all’impegno nei confronti dei pazienti che attendono da più tempo o di più difficile trapiantabilità (ritrapianti, immunizzati e pluri-omozigoti); a questo proposito si segnala che i casi più severi di immunizzazione (PRA ≥ 80%) vengono automaticamente inseriti nella speciale lista d’attesa AIRT per pazienti iperimmunizzati e dal 2011 in quella nazionale per le attese superiori ai 10 anni; infine, nell’ambito della sempre maggiore ottimizzazione delle risorse, si conferma il ricorso al trapianto doppio (due reni nello stesso candidato) nei casi in cui un solo rene non garantirebbe un’adeguata funzione. Nel 2014 sono diminuiti i tempi di attesa per essere trapiantati (mediamente 2,36 anni) mentre stabili sono i tempi medi di permanenza in lista (3,2 anni); la mortalità è risultata del 1,25% (deceduti/iscritti al termine del 2013 + entrati 2014).

Iscrizioni in lista

31/12/2013 31/12/2014 VARIAZIONI

Iscrizioni in lista 1089 1094 5 0,5%

residenti in Emilia-Romagna 495 45% 516 47% 21 4,2%

non residenti 594 55% 578 53% -16 -2,7%

Iscrizioni in lista a Bologna 546 553 7 1,3%

residenti in Emilia-Romagna 271 50% 284 51% 13 4,8%

non residenti 275 50% 269 49% -6 -2,2%

Iscrizioni in lista a Modena 196 190 -6 -3,1%

residenti in Emilia-Romagna 89 45% 88 46% -1 1,1%

non residenti 107 55% 102 54% -5 -4,7%

Iscrizioni in lista a Parma 347 351 4 1,2%

residenti in Emilia-Romagna 135 39% 144 41% 9 6,7%

non residenti 212 61% 207 59% -5 -2,4%

nota: 4 pazienti in lista presso la sede di Bologna fanno riferimento alla Pediatria del Policlinico S.Orsola Malpighi

Centro Trapianti Impegno al31-12-2010

Impegno al31-12-2011

Impegno al1-12-2012

Impegno al31-12-2013

Impegno al31-12-2014

Bologna 673 619 582 547 547

Modena 244 224 210 198 198

Parma 436 401 377 354 354

Totale 1.353 1.244 1.169 1.099 1.099

Figura 1LU: consistenza numerica della lista unica a partire dall’anno della sua istituzione.

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Liste d’attesa

428 439 475 494 511 539 578 587 568 508 511 516 495 516

831 1009 1060 1119 1112 1195 1146 1006

886 832 726 655 594 578

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

residenti E-R non residenti

Figura 1LU: consistenza numerica della lista unica a partire dall’anno della sua istituzione.

Iscrizioni in lista incluse in programmi speciali

Totale Bologna Modena Parma

Immunizzati (almeno 3 valori di PRA >50%) 52 29 8 15

Iperimmunizzati (almeno 3 valori di PRA >80%) 55 33 7 15

Totali 107 62 15 30

lista Nazionale iperimmuni 29 18 3 8

lista AIRT iperimmuni 64 37 8 19

Ritrapianti 280 165 28 87

II° trapianto 259 151 25 83

3° trapianto 21 14 3 4

Doppio Trapianto di rene 62 51 7 15

Trapianti combinati cuore-rene 1 1 -

fegato-rene 8 7 1 -

pancreas-rene 5 - - 5

multiviscerale 1 1 - -

Pre-emptive 14 11 1 2

HBV positivi 23 16 1 6

HCV positivi 74 33 15 26

Programma HCV 9 - 1 8

HIV positivi 9 2 5 2

Programma HIV 7 - 5 2

Attesa superiori a 10 anni 49 30 6 13

Programma Pediatrico (nazionale) 5 5 - 1

Urgenze 10 5 2 3

carenza di accesso vascolare 9 4 2 3

neo-vescica - - - -

psicologica 1 1 - -

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List

e d

’atte

sa

Distribuzione delle iscrizioni

Centro dialitico Totale Bologna Modena Parma

Bologna - Malpighi 41 38 1 2

Bologna - S.Orsola 92 (4) 91 (4) - 1

Bologna - S.Orsola Ped. 3 (1) 3 (1) - -

Carpi 8 - 7 1

Cesena 24 14 2 8

Ferrara 22 20 - 2

Forlì 24 22 - 2

Imola 13 13 - -

Modena 71 (2) 1 67 (1) 3 (1)

Parma 53 1 - 52

Piacenza 30 15 - 15

Ravenna 39 39 - -

Reggio Emilia 59 11 5 43

Rimini 28 (1) 9 6 13 (1)

altri centri fuori regione 9 7 - 2

Totale 516 (8) 284 (5) 88 (1) 144 (2)

Tabella 1LU: pazienti residenti in Emilia-Romagna iscritti in lista al 31/12/2014 suddivisi per Centro Dialisi e Centro Trapianto di iscrizione; 8 pazienti ancora non hanno iniziato il trattamento dialitico (numero tra parentesi).

Regione di residenza Totale Bologna Modena Parma

Abruzzo 21 (1) 11 (1) 8 2

Basilicata 9 6 1 2

Calabria 21 8 2 11

Campania 93 (1) 50 (1) 10 33

Emilia-Romagna 516 (8) 284 (5) 88 (1) 144 (2)

Friuli Venezia Giulia - - - -

Lazio 49 40 7 2

Liguria 6 1 - 5

Lombardia 63 7 1 55

Marche 39 22 13 4

Molise 2 2 - -

Piemonte 8 1 - 7

Prov. Aut. Bolzano - - - -

Prov. Aut. Trento - - - -

Puglia 145 (1) 71 (1) 45 29

Sardegna 2 2 - -

Sicilia 15 (1) 8 (1) - 7

Toscana 93 (1) 28 (1) 15 50

Umbria 6 6 - -

Valle d’Aosta - - - -

Veneto 4 (1) 4 (1) - -

Estero (RSM) 2 2 - -

Totale 1.094 (14) 553 (11) 190 (1) 351 (2)

Tabella 2LU: pazienti iscritti in lista al 31/12/2014 suddivisi per Regione di residenza e Centro trapianti di iscrizione: 9 residenti in E-R dializzano abitualmente in Centri non E-R; 12 non residenti E-R dializzano in Centri dell’E-R, 11 residenti in E-R e 6 residenti fuori regione non sono in trattamento dialitico (numero tra parentesi).

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100

Liste d’attesa

Distribuzione pazienti Totale Bologna Modena Parma

Totale iscritti 1094 553 190 351

attivi 789 72% 407 (74%) 141 (74%) 241 (69%)

temporaneamente sospesi 305 28% 146 (26%) 49 (26%) 110 (31%)

Residenti Emilia-Romagna 516 284 89 144

attivi 353 68% 192 (68%) 70 (80%) 91 (63%)

temporaneamente sospesi 163 32% 92 (32%) 18 (20%) 53 (37%)

non residenti 578 269 102 207

attivi 436 75% 215 (80%) 71 (70%) 150 (72%)

temporaneamente sospesi 142 25% 54 (20%) 31 (30%) 57 (28%)

Tabella 3LU: distribuzione dei pazienti attivi in lista al 31/12/2014. L’analisi retrospettiva di questo dato, a partire dall’istituzione della Lista Unica nel 2001, indica che viene mantenuta una percentuale di attivi superiore al 70% nonostante l’età media e le comorbidità presenti nei pazienti in lista. Va precisato che nei pazienti sospesi sono compresi 3 pazienti non operativi per via del siero scaduto (di cui idonei clinicamente solo 1).

788 930 951 1028 1125 1289 1256 1153 1036 982 884 837 800 789

462 519 584 585 498 445 468 440 418 358 353 334 289 305

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

idonei temp.sospesi

Figura 2LU: andamento dell’idoneità dall’istituzione della lista unica.

0

1

2

3

4

5

6

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

lista E-R Emilia-Romagna non residenti

Figura 3LU: tempi medi di attesa in lista (anni) calcolati sui pazienti trapiantati nel corso di ogni singolo anno.

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101

List

e d

’atte

sa

0

1

2

3

4

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

lista E-R Emilia-Romagna non residenti

Figura 4LU: tempi medi di permanenza in lista (anni), calcolati sui pazienti in lista d’attesa al 31/12/2014.

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Figura 5LU: tempo medio intercorso tra inizio dialisi e immissione in lista in mesi (2006-2014, primi trapianti, regione Emilia-Romagna).

elevato 39%

intermedio 10%

lieve 10%

standard 41%

Figura 6LU: distribuzione del case-mix; poco più di un terzo dei pazienti non presenta comorbidità di rilievo

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Liste d’attesa

ENTRATE IN LISTA

Inserimenti in lista d’attesa nel 2014

Centro trapianti Totale Emilia-Romagna Non residenti

Bologna 178 96 82

Modena 42 18 24

Parma 125 53 72

Totale 345 167 178

147

126

139

134 151

147 16

6

164

141

122 17

1

136

138 16

7

256

494

483

465

435 45

6

329

257 29

2

244

178

182

160 178

0

100

200

300

400

500

600

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

res. Emilia-Romagna

non residenti

Figura 7LU: andamento delle entrate in lista a partire dal 2001; è evidente il correttivo operativo dal 2007.

DISTRIBUZIONE DELLE NUOVE ENTRATE

Centro dialitico Totale Bologna Modena Parma

Bologna - Malpighi 11 10 1 0

Bologna - S.Orsola 29 29 0 0

Bologna - S.Orsola Ped. 2 2 0 0

Carpi 1 0 1 0

Cesena 7 5 1 1

Ferrara 9 8 0 1

Forlì 11 11 0 0

Imola 4 4 0 0

Modena 11 0 10 1

Parma 18 0 0 18

Piacenza 6 1 0 5

Ravenna 16 16 0 0

Reggio Emilia 17 3 1 13

Rimini 12 1 1 10

Centri in reg. confinanti 1 1 0 0

non RDT 12 5 3 4

Totale 167 96 18 53

Tabella 4LU: pazienti residenti in Emilia-Romagna entrati in lista nel 2014, suddivisi per Centro Dialisi e Centro Trapianto di iscrizione: nella prima colonna è conteggiato il totale dei nuovi entrati, mentre nelle successive sono conteggiate le entrate per ciascun Centro Trapianto. Sono stati inseriti 12 pazienti ancora in trattamento conservativo e 1 paziente che, pur residente in Emilia Romagna, è trattato in regioni confinanti.

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List

e d

’atte

sa

Regione residenza Totale Bologna Modena Parma

Abruzzo 4 3 0 1

Basilicata 5 4 1 0

Calabria 3 1 0 2

Campania 20 12 0 8

Emilia-Romagna 167 96 18 53

Friuli Venezia Giulia 0 0 0 0

Lazio 12 10 1 1

Liguria 3 0 0 3

Lombardia 28 3 0 25

Marche 12 6 5 1

Molise 0 0 0 0

Piemonte 4 0 0 4

Puglia 40 25 7 8

Sardegna 0 0 0 0

Sicilia 3 2 0 1

Toscana 38 11 9 18

Trentino Alto Adige 0 0 0 0

Umbria 2 2 0 0

Veneto 4 3 1 0

Estero 0 0 0 0

Totale (escl. E-R) 178 82 24 72

Tabella 5LU: pazienti entrati in lista nel corso del 2014 suddivisi per Regione e Centro Trapianto di iscrizione. 6 pazienti sono ancora in trattamento conservativo (Abruzzo 1, Puglia 3, Toscana 1, tutti inseriti presso il CT di Bologna.

USCITE DI LISTA

Motivo uscita Totale Emilia-Romagna Non residenti

trapiantati a Bologna 65 38 27

trapiantati a Modena 27 15 12

trapiantati a Parma 39 22 17

trapiantati in centri AIRT 41 5 36

trapiantati in centri NIT 63 36 27

trapiantati in centri OCST 29 - 29

trapiantati in centri Esteri 1 1 -

trapiantati in centri non id. 4 - 4

deceduti 18 8 10

non idonei 23 16 7

Follow-up oncologico 13 5 8

altri motivi 17 - 17

Totale 340 146 194

Tabella 6LU: pazienti usciti dalla lista d’attesa per trapianto renale (donatore cadavere e vivente) nel corso del 2014 (provenienza regionale).

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Liste d’attesa

Motivo uscita Totale Bologna Emilia-Romagna Non residenti

trapiantati a Bologna 65 65 - -

trapiantati a Modena 27 27 -

trapiantati a Parma 39 - 39

trapiantati in centri AIRT 41 20 7 14

trapiantati in centri NIT 63 31 3 29

trapiantati in centri OCST 29 17 2 10

trapiantati in centri Esteri 1 - - 1

trapiantati in centri non id. 4 1 3 -

deceduti 18 12 - 6

non idonei 23 14 5 4

Follow-up oncologico 13 9 1 3

altri motivi 17 2 0 15

Totale 340 171 48 121

Tabella 7LU: pazienti usciti dalla lista d’attesa per trapianto renale (donatore cadavere e vivente) nel corso del 2014 (per Centro Trapianto di iscrizione).

TRAPIANTO

Trapianti renali effettuati nel corso del 2014 131

Trapianti renali da donatore cadavere 110Trapianti renali in pazienti residenti in Emilia-Romagna 58 52,7%Trapianti renali in pazienti non residenti in regione 52 47,3%

Trapianti renali da donatore vivente 21Trapianti renali in pazienti residenti in Emilia-Romagna 17 81,0%Trapianti renali in pazienti non residenti in regione 4 19,0%

Programmi speciali: doppio trapianto di rene 9 trapianto combinato rene-cuore 1 trapianto combinato rene-fegato 7 trapianto combinato rene-pancreas 3 iperimmuni (PRA > 50%) (1 con programma AIRT iperimmuni) 4 ritrapianti 4 HCV 1 HIV 1 urgenze 1 pre-emptive 10 programma AIRT iperimmuni 1

nota: 2 trapianti, effettuati il 1/1/2014 con donatore segnalato il 31/12/2013 (uno a Bologna e uno a Parma), sono stati conteggiati nell’anno 2013.

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-391 -338 -340 -385 -438 -366 -453 -487 -572 -433 -397 -340 -337 -314

-42 -59 -98 -70 -69 -63 -53 -65 -46 -47 -53 -45 -43 -48

965 940 1105 1150 1175 1257 1282 1237 1021 974 943 852 834 797

313 505 430 463 448

477 442 356 433 366 296 318 255 297

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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

usciti entrati-usciti in lista entrati

Figura 8LU: turn-over della Lista Unica nel corso degli anni 2001-2014; la colonna gialla rappresenta i pazienti rimasti in lista nel corso dell’anno di osservazione, quella verde gli entrati, quella rossa gli entrati ed usciti nello stesso anno e quella azzurra gli usciti; la lista si è rinnovata nel 2014 in misura del 45,2%.

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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Emilia-Romagna Bologna Parma Modena

Figura 9LU: trapianti di rene effettuati in Emilia-Romagna nel periodo 2001-2014.

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residenti E-R non residenti

Figura 10LU: trapianto renale: rapporto residenti E-R/non residenti.

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Liste d’attesa

Trapianti renali effettuati presso il Centro di Bologna 65 da donatore cadavere 54 da donatore vivente 11Trapianto da donatore cadavere: residenti in Emilia-Romagna 30 55,5% residenti fuori Regione 24 44,4%Trapianto da donatore vivente: residenti in Emilia-Romagna 8 72,7% residenti fuori Regione 3 27,3%Programmi speciali: doppio trapianto di rene 7 trapianto combinato rene-cuore 1 trapianto combinato rene-fegato 6 iperimmuni (3 PRA ≥50%) 2 ritrapianti 2 urgenze - pre-emptive 5

Trapianti renali effettuati presso il Centro di Modena 27 da donatore cadavere 22 da donatore vivente 5Trapianto da donatore cadavere: residenti in Emilia-Romagna 10 45,5% residenti fuori Regione 12 54,5%Trapianto da donatore vivente: residenti in Emilia-Romagna 5 100% residenti fuori Regione - Programmi speciali: doppio trapianto di rene 1 trapianto combinato fegato-rene 1 iperimmuni 1 ritrapianti 1 HCV - HIV 1 urgenze 1 pre-emptive 3

Trapianti renali effettuati presso il Centro di Parma 39 da donatore cadavere 34 da donatore vivente 5Trapianto da donatore cadavere: residenti in Emilia-Romagna 18 52,9% residenti fuori Regione 16 47,1%Trapianto da donatore vivente: residenti in Emilia-Romagna 4 80,0% residenti fuori Regione 1 20,0%Programmi speciali: doppio trapianto di rene 1 trapianto combinato rene-pancreas 3 iperimmuni 1 ritrapianti 1 HCV 1 HIV - urgenze - pre-emptive 2

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Centro dialisi totale cad/viv tx/lista Bologna cad/viv Modena cad/viv Parma cad/viv

BO - Malpighi 9/2 20,0% 8/2 -/- 1/-

BO - S. Orsola 7/1 7,1% 7/1 -/- -/-

BO - Pediatria 1/1 - 1/1

Carpi 1/- 11,1% -/- 1/- -/-

Cesena 1/- 3,6% 1/- -/- -/-

Ferrara 5/1 18,8% 5/1 -/- -/-

Forlì 2/1 8,6% 2/1 -/- -/-

Imola 2/1 17,6% 2/1 -/- -/-

Modena 9/2 12,9% -/- 9/2 -/-

Parma 8/3 14,9% -/- -/- 8/3

Piacenza -/- 0,0% -/- -/- -/-

Ravenna 4/- 8,2% 4/- -/- -/-

Reggio Emilia 5/- 7,2% -/- -/- 5/-

Rimini 3/1 10,5% -/- -/- 3/1

In RDT fuori regione 1/ - 1/-

non RDT -/4 - -/1 -/3 -/-

Totale 58/17 11,5% 30/8 10/5 18/4

nota: indice trapianto = trapianti 2014/((lista 2013 + entrati 2014) - usciti 2014)

Tabella 8LU: pazienti trapiantati (da donatore cadavere e da donatore vivente) residenti in Emilia-Romagna suddivisi per Centro Dialisi e per Centro Trapianti (indice di trapianto medio regionale: 11,2%).

Regione totale cad/viv tx/lista Bologna cad/viv Modena cad/viv Parma cad/viv

Abruzzo 5/- 16,1% 3/- 1/- 1/-

Basilicata 1/- 8,3% 1/- -/- -/-

Calabria 3/- 11,1% -/- -/- 3/-

Campania 8/- 6,7% 3/- 3/- 2/-

Friuli Venezia Giulia -/- - -/- -/- -/-

Lazio 4/- 6,5% 4/- -/- -/-

Liguria 1/- 10,0% -/- -/- 1/-

Lombardia 4/1 5,4% -/- -/- 4/1

Marche 2/- 3,8% 1/- 1/- -/-

Molise -/- - -/- -/- -/-

Piemonte -/- - -/- -/- -/-

Prov. Aut. Bolzano -/- - -/- -/- -/-

Prov. Aut. Trento -/- - -/- -/- -/-

Puglia 14/3 9,3% 8/3 6/- -/-

Sardegna -/- - -/- -/- -/-

Sicilia 1/- 3,8% -/- -/- 1/-

Toscana 7/- 5,6% 3/- -/- 4/-

Umbria 1/- 14,3% 1/- -/- -/-

Valle d’Aosta -/- - -/- -/- -/-

Veneto 1/- 20,0% -/- 1/- -/-

Estero -/- - /- -/- -/-

Totale 52/4 7,3% 24/3 12/- 16/1

Tabella 9LU: pazienti trapiantati da donatore cadavere e vivente residenti fuori regione suddivisi per regione di provenienza e per Centro Trapianti (indice di trapianto medio extra-regionale 7,3%); l’indice di trapianto per i pazienti provenienti da fuori Regione risulta inferiore a quello dei pazienti residenti in regione.

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Liste d’attesa

Cuore

Al 31 dicembre 2014 erano in lista, per trapianto di cuore, 45 pazienti, dei quali 2 in attesa di trapianto combinato con il fegato, 1 con il polmone e 1 con il rene, 26 residenti in regione (57,8%), 19 extra-regionali (42,2%) (tabella 25). Nel corso del 2014 sono stati inseriti 28 pazienti, di cui 14 residenti in regione; 35 pazienti sono usciti di lista, 17 dei quali sono stati trapiantati a Bologna.

Fegato

Come si puo vedere nella tabella 25, al 31 dicembre 2014 erano iscritti in lista di attesa 266 pazienti (209 a Bologna e 57 a Modena), 150 (56,4%) residenti in regione (114 a Bologna, il 54,5% degli iscritti in quella sede, e 36 a Modena, 63,2% dei propri iscritti) e 116 (43,6%) fuori regione (95 a Bologna e 21 a Modena).Nel corso del 2014 sono stati inseriti in lista 154 pazienti (102 a Bologna e 52 a Modena) di cui 104 (67,5%) residenti in regione; 143 pazienti (94 a Bologna e 49 a Modena) sono usciti di lista, 107 dei quali sono stati sottoposti a trapianto. I pazienti sottoposti a ritrapianto precoce erano stati re-iscritti in lista (un secondo trapianto a Modena, 2 secondi trapianto a Bologna).

Intestino – Multiviscerale

Al 31 dicembre 2014 erano iscritti in lista di attesa 23 pazienti, tra cui 1 solo residente in regione (4,3%) (tabella 25).Nessun paziente è stato inserito in lista nel corso del 2014; 2 pazienti sono usciti di lista per decesso.

Polmone

Al 31-12-2014, 24 pazienti erano iscritti in lista d’attesa per trapianto di polmone, 1 dei quali attendevano un combinato con il cuore. 26 pazienti sono entrati in lista nel 2014, di cui 10 residenti in Emilia - Romagna. 18 pazienti sono usciti di lista, 7 per trapianto a Bologna, 7 per decesso, nessuno per drop-out, 4 per altri motivi.

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SERVIZI DI RIFERIMENTO REGIONALE

Immunogenetica unica regionale per il trapianto di rene

Attività sui donatori cadavere

Nel corso del 2014 sono stati eseguiti, tra i 3 Centri della Regione, 110 trapianti da donatore cadavere, 17 in meno rispetto allo scorso anno (n=127). Di questi 54 sono stati eseguiti presso il centro di Bologna (2 in meno rispetto al 2013), 22 presso il centro di Modena (3 in meno rispetto al 2013) e 34 presso il centro di Parma (12 in meno rispetto al 2013) . Tale attività di trapianto è avvenuta a fronte di un numero di attivazioni per l’Immunogenetica di riferimento maggiore rispetto a quello del 2013 (n=167 contro 152).Di queste, 144 per donatori provenienti dalla regione e 23 per donatori offerti a vario titolo da altre regioni o da centri esteri. Come sempre la maggior parte delle offerte provenivano dalle Regioni AIRT (n=15: di cui 10 dal Piemonte, di cui 1 dalla Valle d’ Aosta e 5 dalla Toscana), 4 provenivano dal NIT, 3 dall’OCST e 1 dalla Grecia.Con i donatori extra-regionali sono state eseguite 7 sessioni di cross-match pre-trapianto con i candidati di volta in volta selezionati. La tipologia dei donatori offerti riguardava essenzialmente donatori HCV+ (n=10), per cui nella Lista Unica del-la regione Emilia Romagna è stato possibile, nel corso dell’anno, reperire un solo ricevente (1 trapianto a PR). Ci sono state due offerte di donatori a rischio infettivo non valutabile : per uno è stato realizzato un trapianto combinato con il cuore a Bologna, mentre per l’altro non erano presenti riceventi idonei in lista.Nell’ambito del progetto Iperimmuni AIRT, abbiamo avuto due offerte dalla Regione Piemonte che hanno portato in un caso al trapianto del paziente iperimmune selezionato (1 trapianto a MO), mentre nell’altro caso abbiamo avuto un cross match positivo sui linfociti B. (v. oltre : Programmi speciali).Sempre nell’ambito dello stesso progetto abbiamo inviato un rene per un paziente del Piemonte; anche in questo caso c’è stato un cross match positivo sui linfociti B, per cui l’organo è stato trapiantato ad un paziente della lista “standard” (con successiva restituzione).Dal Programma Nazionale per i Pazienti Iperimmuni (in cui sono attualmente inserititi pazienti con almeno un PRA in CDC >/= 80% e con almeno 8 anni di anzianità di lista) non abbiamo ricevuto offerte; abbiamo invece offerto un organo al programma per un ricevente del Lazio (v. oltre : Programmi speciali).Abbiamo inoltre ricevuto 3 offerte di donatori pediatrici : 2 si sono concluse con il trapianto del ricevente selezionato, mentre per una il ricevente era momentaneamente sospeso.Due offerte riguardavano donatori di gruppo AB, non andate a buon fine per la mancanza di riceventi idonei, come pure quella di un donatore a rischio batterico. Due offerte sono state successivamente ritirate dalle regioni di provenienza ed una è stata rifiutata per eccessiva differenza di età tra donatore e ricevente.Delle 144 segnalazioni che hanno riguardato i donatori della Regione e che hanno portato alla nostra attivazione, 29 sono state interrotte per opposizione dei familiari ad osservazione già iniziata; in due casi vi è stata l’opposizione, da parte dei familiari al prelievo dei reni. In questi ultimi casi ed in due dei precedenti era comunque stata eseguita la tipizzazione HLA.I 115 donatori rimanenti sono stati tutti tipizzati sia con metodica sierologica che con metodica molecolare a bassa risoluzione. Tre di questi appartenevano alla fascia di età pediatrica per cui l’allocazione è stata gestita direttamente dal Centro Regionale di Riferimento per la Lista Nazionale Pediatrica. Dei 112 donatori rimanenti, 9 erano HCV+: per questa tipologia di donatori non è stato possibile selezionare

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Servizi di riferimento regionale

nella lista unica della Regione alcun ricevente che presentasse i minimi livelli di compatibilità richiesti, per cui gli organi sono stati offerti fuori regione. Da notare che attualmente sono inseriti nel Protocollo per Trapianto da donatore HCV+ solo 9 pazienti.I 3 donatori a vario titolo indicati come a rischio infettivo “non valutabile” e l’unico a rischio batterico non hanno trovato riceventi in Regione.18 donatori non sono stati giudicati idonei al prelievo di reni già all’inizio dell’osservazione, per cui l’Immunogenetica di riferimento ha eseguito la sola tipizzazione HLA per il trapianto di fegato. 18 donatori sono stati giudicati non idonei per quanto riguarda la donazione dei reni o dopo la biopsia o al prelievo: 10 per score bioptici elevati anche per il doppio trapianto, 3 per la presenza di neoplasie non eviden-ziate durante l’osservazione o il cui dato anamnestico non era noto al momento dell’inizio dell’osservazione stessa, i rimanenti 5 per lesioni traumatiche o per la presenza di calcolosi renale non passibile di chirurgia da banco.Con i 4 donatori di gruppo AB è stato possibile realizzare un solo trapianto in regione per mancanza di adeguati riceventi (vuoi per età che per minimi livelli di compatibilità).Con i rimanenti 59 donatori idonei per trapianto di rene sono state allestite 95 sessioni di compatibilità crociata (cross-match) per un totale di circa 23.000 reazioni tra linfociti T e B dei donatori e i sieri dei possibili riceventi, comprese le reazioni dopo trattamento dei sieri con DTT allo scopo di eliminare, quando indicato, la componente anticorpale IgM non rilevante ai fini del trapianto. Appartengono a questo novero anche le reazioni eseguite per trapianti combinati (7 rene+fegato, 3 rene+pancreas, 1 rene+cuore) ed i 9 doppi trapianti di rene eseguiti in Regione nel corso dell’anno.

Programmi speciali

Il programma speciale AIRT per i pazienti iperimmunizati, in cui sono stati attualmente inseriti 63 pazienti regionali, ha permesso di trapiantare un solo paziente in regione (in lista presso il Centro Trapianti di Modena con un donatore proveniente dal Piemonte); in un altro caso il paziente selezionato ha presentato un cross match positivo sui linfociti B.Con i donatori della regione è stato selezionato un unico paziente del Piemonte; anche in questo caso il trapianto non è stato eseguito sul ricevente selezionato per positività del crossmatch sui linfociti B.Nel programma Nazionale per pazienti Iperimmuni sono attualmente inseriti 28 pazienti della Regione per i quali, nel corso dell’anno, non è stata ricevuta una sola offerta. Dei donatori della regione un rene è stato offerto con successo al programma per un paziente del Lazio.In regione sono inoltre presenti 4 pazienti iscritti al Programma Nazionale Pediatrico.

Attività di lista

Nell’ anno 2014 l’entità della Lista unica di attesa per trapianto renale ha raggiunto quanto a suo tempo programmato e concordato tra i tre Centri Trapianto e l’Assessorato alla Sanità della Regione in ottemperanza delle indicazioni del CNT, per un totale di 1094 pazienti al 31-12-2014 (5 in più rispetto all’anno precedente). ll turn-over della lista si è comunque mantenuto costantemente elevato (tra i 19 e i 97 pazienti/mese; 59 pz./mese in media), pari al 45,2% degli iscritti in lista al 31-12-14.Nel corso del 2014 sono entrati in lista 345 nuovi pazienti (42 in più rispetto al 2013). Di questi 178 sono risultati a carico del Centro Trapianti di Bologna, 42 di quello di Modena e 125 di quello di Parma. Conseguentemente, l’Immunogenetica ha eseguito 167 tipizzazioni HLA di I° e II° Classe con metodica molecolare a bassa risoluzione (i pazienti afferenti al Centro Trapianti di Bologna sono stati tipizzati in sede, dalla S.S. di Immunogenetica afferente al locale Centro Trasfusionale).

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Attività sui sieri dei pazienti in lista

Attività fondamentale dell’Immunogenetica di riferimento per trapianto renale è fornire la più precisa e puntuale caratterizzazione delle specificità anticorpali eventualmente presenti nel siero dei candidati al trapianto onde permetterne, nel più breve tempo possibile, l’inserimento ed il mantenimento in lista attiva e offrire loro l’organo con minori probabilità di andare incontro a rigetto una volta trapiantato.Tutti i pazienti in Lista eseguono all’ingresso un primo prelievo e successivamente inviano un campione a ca-denza trimestrale. Per ogni paziente in lista, prima dell’archiviazione, si controlla la data di arrivo e le condizioni d’invio, avvertendo i rispettivi centri dialisi di ogni non conformità (rilevata mantenendone supporto scritto). Anche nel corso del 2014, l’elevato turn-over dei pazienti ha fatto sì che si sia mantenuto costante il numero dei sieri gestiti trimestralmente, fissato intorno ai 1500-1600 ogni tre mesi pari a circa 6450 sieri/anno. Questo numero comprende anche i sieri dei pazienti così detti “in studio”: l’Immuogenetica si è infatti resa disponibile, negli ultimi anni, per lo studio dei sieri anche nella fase preliminare all’immissione in lista, allo scopo di abbreviare il tempo necessario per il completamento dell’idoneità immunologica una volta che il paziente sia ufficialmente inserito in lista (attivo o sospeso che sia). Tutti i sieri dei nuovi ingressi e tutti i sieri successivi ad un evento possibilmente immunizzante (trasfusioni, ecc.) sono stati studiati contemporaneamente in CDC (Citotossicità Complemento Dipendente) contro un pannello selezionato di 40 cellule (come da standards EFI) ed in citofluorimetria con metodica Luminex®. (v. in seguito). (Con quest’ultima metodica, come noto, vengono evidenziate IgG anti HLA di classe I° e II°).Tutti i sieri dei rimanenti pazienti sono stati studiati ad ogni invio in CDC ed in Luminex® ogni terzo invio. Sono state eseguite un totale di circa195.000 reazioni in CDC, comprese le reazioni dopo trattamento dei sieri con DTT allo scopo di eliminare, quando indicato, la componente anticorpale IgM non rilevante ai fini del trapianto ed i ricontrolli delle reazioni dubbie, e circa 5.000 reazioni in citofluorimetria, di cui 1.800 reazioni di screening per la presenza di IgG anti Classe I° e/o II° (LABScreen® - One Lambda, inc.) 1.400 reazioni di identificazione di Ab diretti contro singoli antigeni HLA di classe I° (LABScreen® Single Antigen Class I – Combi - One Lambda, inc.) e 1.800 reazioni di identificazione di Ab diretti contro singoli antigeni HLA di classe II° (LABScreen® Single Antigen Class II – Group1 - One Lambda, inc.).

Attività di trapianto da vivente

L’immunogenetica di riferimento esegue la tipizzazione HLA dei donatori viventi per i pazienti dei centri Trapianto di Modena e Parma: nel corso dell’anno 2014 sono state eseguite ulteriori tipizzazioni HLA dei donatori con metodica molecolare a bassa risoluzione. Di queste riguardavano donatori valutati presso il Centro di Parma e donatori provenienti dal centro di Modena. Nei 10 casi giunti al trapianto nel corso dell’anno (5 trapianti da donatore vivente eseguiti a Parma, e 5 a Modena) è stata eseguita, sempre secondo gli standards EFI, tipizzazione HLA di controllo con metodiche molecolari a bassa risoluzione sia sul donatore che sul ricevente per un totale di ulteriori 20 tipizzazioni. Le reazioni di compatibilità crociata tra donatore e ricevente (cross-match) vengono eseguite con metodica CDC sempre all’inizio dello studio e ripetute immediatamente prima del trapianto (nelle 24 o 48 ore precedenti); se lo studio si prolunga oltre i 6 mesi, viene comunque ripetuto un cross-match intermedio. Sono state così allestite, nel corso dell’anno, 40 reazioni di compatibilità crociata tra donatore e ricevente un per un totale di circa 830 reazioni tra linfociti T e B dei donatori ed i sieri del ricevente, comprese le reazioni dopo trattamento dei sieri con DTT. Vengono sempre trattati con DTT, che come già indicato, elimina la reattività legata agli Ab di tipo IgM, al primo cross-match i sieri dei pazienti non ancora inseriti in lista d’attesa da cadavere, che quindi non sono ancora stati studiati nella tipologia della reattività anticorpale eventualmente presente.

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Servizi di riferimento regionale

I sieri dei riceventi non ancora studiati o quelli “storici” esaminati nel passato con metodiche meno sensibili di quelle attualmente in uso, vengono valutati mediante sfere magnetiche coniugate con singoli Ag HLA (LABScreen® Single Antigen Class I – Combi - One Lambda, inc. e LABScreen® Single Antigen Class II – Group1 - One Lambda, inc.) per ulteriori 90 reazioni di identificazione per la Classe I° e 90 per la Classe II°.In casi particolari (trapianto AB0 incompatibili, presenza di DSA IgG a bassi livelli di MFI) è stata valutata, sempre mediante tecnologia Luminex®, la presenza nel siero dei pazienti di Ab di Classe IgM e/o la loro capacità di legare la frazione C1q del complemento (C1qScreen test – Class I e Class II - One Lambda, inc.)

Attività sui sieri dei pazienti trapiantati

Lo studio della reattività anticorpale dopo trapianto è divenuta ormai una delle attività principali dell’Immnunogenetica di riferimento. Il Laboratorio riceve i sieri dei pazienti sottoposti a trapianto renale dai tre Centri Regionali (principalmente dai centri di Modena e Parma, in quanto i pazienti trapiantati a Bologna vengono per lo più studiati dalla locale S.S. di Immunogenetica) e da alcune Nefrologie della Regione che eseguono il follow-up post trapianto dei propri pazienti. In caso di sospetto di rigetto anticorpo-mediato i sieri vengono valutati con metodica citofluorimetrica per Singoli Antigeni HLA HLA (LABScreen® Single Antigen Class I – Combi - One Lambda, inc. e LABScreen® Single Antigen Class II – Group1 - One Lambda, inc.).In assenza di episodi “acuti” viene inoltre, a scadenze fisse, (a 1, 3. 6 mesi e poi a distanza di un anno dal trapianto) eseguita su tutti i pazienti afferenti al centro Trapianti di Parma la determinazione della presenza di anticorpi anti-HLA nel siero mediante screening citofluorimetrico.Questa attività ha comportato ulteriori 700 reazioni di screening per la presenza di IgG anti Classe I° e/o II° e 1000 reazioni di identificazione di Ab diretti contro singoli antigeni HLA di Classe I° e di Classe II°.

Attività per il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR)

Dall’inizio della sua attività istituzionale il Laboratorio di Immunogenetica è sede per Parma del Centro Donatori di Midollo Osseo (PR01) per cui, in ottemperanza agli standard internazionali (EFI) e del Registro Italiano (IBMDR) ne esegue la tipizzazione HLA con metodiche molecolari a bassa e ad alta risoluzione sia per la I° che per la II° Classe.Esegue pure tutte le indagini in caso di selezione di un donatore fino all’eventuale donazione di midollo o di cellule staminali.Per la tipizzazione HLA ad alta risoluzione di Classe I il Laboratorio ha ottenuto nel 2012 l’accreditamento EFI, in precedenza ottenuto per la sola Classe II.Ad oggi il Centro Donatori di Parma (PR01) conta 7876 donatori, di cui 6480 attivi e per la maggior parte tipizzati per la I° e la II° Classe (5919, pari al 75% dei donatori totali). Nel corso dell’anno 2014 sono stati inseriti 561 nuovi donatori, tutti tipizzati in alta risoluzione per i loci A.B,C e DR.Sono stati inoltre eseguiti gli accertamenti richiesti per 94 donatori selezionati; di questi, in 11 casi è stato inviato il materiale per i test di conferma finale.Sono stati inoltre attivati 4 work-up, dei quali uno è stato chiuso in quanto, nel frattempo, il ricevente non era più in condizioni di ricevere il trapianto; gli altri tre si sono conclusi con il prelievo di CSE. (Due da san-gue midollare a favore di due pazienti italiani ed uno da sangue periferico sempre a favore di un paziente italiano).Avendo ottenuto nel 2014 l’accreditamento EFI anche per l’analisi del chimerismo mediante microsatelliti, il Laboratorio ha eseguito nel corso dell’anno 140 monitoraggi sia su sangue midollare che su CD3 purificati.

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Controlli di qualità

Il Laboratorio di Immunogenetica si è sottoposto, come tutti gli anni, al Controllo di Qualità Nazionale organizzato dal CNT-ISS per i laboratori che partecipano a programmi di trapianto di organi solidi con esito positivo per tutte le metodiche per cui possiede l’accreditamento EFI vale a dire: la tipizzazione degli antigeni di Classe I e II (sierologica e molecolare in alta e bassa risoluzione) , il PRA ed il Cross-match (CDC e citofluorimetria Luminex®) e l’analisi del chimerismo mediante microsatelliti, secondo quanto appunto previsto dagli Standards EFI.

Accreditamento

Anche per l’anno 2014 è stato confermato l’Accreditamento internazionale EFI per tutte le metodiche e le procedure utilizzate nell’attività di trapianto.

Conclusioni

L’attività dell’Immunogenetica Unica per trapianto renale è continuata sui consueti elevati livelli, non solo per il costante e significativo turn-over dei pazienti, ma anche per l’incremento dell’attività nel post-trapianto.In generale l’applicazione delle strategie d’ indagine adottate (studio dei sieri dei pazienti in lista con la doppia metodologia CDC e citofluorimetria Luminex®) ha consentito l’identificazione di profili immunologici individuali volti ad allargare quanto più possibile l’accesso al trapianto anche ai pazienti a più elevato rischio di rigetto, quali ritrapianti e immunizzati e hanno migliorato la sorveglianza immunologica nel post trapianto contribuendo così ad una sempre maggiore personalizzazione della terapia antirigetto.L’allargamento del profilo immunologico dei pazienti mediante le analisi sulla componente anticorpale IgM e sulla capacità degli Ab presenti a legare il complemento, anche se per l’anno 2014 limitata a casi particolari, suggerisce importanti potenzialità per migliorare la comprensione del pattern immunologico dei pazienti in lista ed aumentare ulteriormente la probabilità di accesso al trapianto.E’ avvertita, peraltro sempre più impellente, la necessità di introdurre nuove metodologie di analisi in particolare l’esecuzione del cross-match con metodica citofluorimetrica, assai più sensibile, da associare alla classica citotossicità complemento dipendente per poter far fronte ai nuovi scenari (protocolli di desensibilizzazione) che a breve si imporranno al fine di permettere l’accesso al trapianto di pazienti iperimmunizzati che continuano a non trovare risposta nei programmi di allocazione nazionali ed interregionali.

Paola Zanelli

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Servizi di riferimento regionale

Immunogenetica di riferimento regionale per il trapianto di cellule staminali emopoietiche e per il trapianto d’organo solido non renale

L’ attività di Immunogenetica del Policlinico S.Orsola-Malpighi viene svolta presso la Struttura Semplice di Immunogenetica del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Policlinico S. Orsola; è accreditata dal 1997 dalla Federazione Europea di Immunogenetica (EFI) come requisito obbligatorio per lo svolgimento delle attività inerenti le Cellule Staminali Emopoietiche e il trapianto d’organo solido sia nel circuito nazionale che in quelli internazionali.E’ sede del Registro dei Donatori di Midollo Osseo dell’Emilia-Romagna e del Centro Donatori BO01 e collabora con il Centro Regionale Sangue (CRS), il Centro Regionale Trapianti (CRT) e l’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO) nel perseguire gli obiettivi del Registro Regionale. Il Registro Regionale coordina l’attività dei Centri Donatori di Ravenna, Ferrara, Modena, Reggio-Emilia, Parma e Piacenza. I Centri Donatori della Regione hanno sede presso i Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, a Parma presso la Genetica Medica. Per ottimizzare la rete, nel 2014 il Centro Donatori di Ferrara è stato trasferito dalla Genetica Medica al Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale.Svolge le proprie prestazioni per diversi Centri Trapianto della Regione:

• Centro Trapianti di Midollo Osseo, Istituto di Ematologia, Policlinico S.Orsola Malpighi

• Centro Trapianti di Midollo Osseo, Oncoematologia Pediatrica, Policlinico S.Orsola Malpigli

• Centro Trapianti di Midollo Osseo, Ematologia, Policlinico di Modena

• Centro Trapianti di Midollo Osseo, Ematologia, Reggio Emilia

• Banca del Sangue Cordonale della Regione Emilia-Romagna.

• Centro Trapianti di Cuore, Policlinico S.Orsola Malpighi

• Centro Trapianti di Fegato e Multiorgano, Policlinico S.Orsola Malpighi

• Centro Trapianti di Rene, Policlinico S.Orsola-Malpighi

• Centro Trapianti di Polmone, Policlinico S.Orsola Malpighi

• Centro Trapianti di Fegato, Policlinico Modena

Attività primaria del Laboratorio di Immunogenetica e Istocompatibilità è quella di identificare il donatore più compatibile per i pazienti candidati al trapianto di cellule staminali emopoietiche e d’ organo solido.La Struttura Semplice di Immunogenetica si è specializzata nella selezione del donatore da Registro e da familiare per il trapianto di CSE con indagini genomiche di terzo livello mediante sequenziamento del DNA e Luminex in alta definizione; per il trapianto d’organo solido impiega protocolli di selezione del donatore e di monitoraggio per il trapianto di cuore, fegato, intestino, polmone, rene da donatore vivente mediante indagini in citofluorimetria con tecnologia Luminex. La Struttura Semplice di Immunogenetica come richiesto per l’Accreditamento EFI, partecipa ai controlli di qualità organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo, Bologna.

Il Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo ha la finalità di ricercare donatori volontari per pazienti oncoematologici in attesa del trapianto allogenico di CSE, è riconosciuto dalla Legge 6 marzo 2001, n°52 e la definizione del suo funzionamento è siglata nell’ Accordo Stato Regione del 29 aprile 2010.Il Registro dei Donatori di Midollo Osseo della Regione ha superato i 45000 donatori attivi; negli ultimi due anni il Centro Regionale Sangue e il Registro Regionale in collaborazione con l’ ADMO hanno pianificato una previsione dei nuovi donatori da iscrivere che è stata inserita nel Piano Sangue e Plasma regionale.

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Questa necessità si è sviluppata per meglio coordinare le attività cliniche finalizzate alla idoneità del nuovo donatore e permettere che vi fosse un immediato supporto per l’esecuzione delle tipizzazioni HLA. A tal proposito a fronte di alcune liste di attese in alcune province molti campioni sono stati raccolti direttamente dall’ADMO durante gli eventi di sensibilizzazioni con il prelievo salivare; questi sono stati poi inviati direttamente al Laboratorio di Immunogenetica di Bologna che ha dato la disponibilità di compensare le tipizzazioni necessarie per mantenere un flusso continuo di iscrizioni. Nel 2014 la movimentazione complessiva delle iscrizioni e delle dimissioni è riportata per Centro Donatori nella seguente tabella.

BO* FE* MO PC PR RA* RE* Totale

Nuove iscrizioni 1117 588 404 277 561 375 102 3424

Esclusioni definitive (dato globale) 364 92 306 125 161 73 174 1295

Esclusioni per età > 55 anni 331 59 226 115 140 56 145 1072

*I donatori iscritti ai CD di Bologna, Ferrara, Ravenna, Reggio-Emilia sono stati tipizzati presso il Laboratorio di Immunogenetica del Policlinico S.Orsola.

Dal 1 luglio 2013 il Registro Nazionale IBMDR si è allineato con gli altri maggiori Registri mondiali richieden-do una tipizzazione in alta risoluzione del nuovo donatore all’atto dell’iscrizione, per favorire e velocizzare la ricerca della compatibilità con i pazienti in attesa di trapianto di cellule staminali emopoietiche.Nel grafico vengono riportate le tipizzazioni eseguite nei Laboratori di Immunogenetica della Regione dal 2011 al 2014. Nel 2013 il Laboratorio di Immunogenetica di Bologna ha tipizzato per tutta la Regione eccetto che per Piacenza, nel 2014 è impegnato per i CD delle Aree Vaste Centro e della Romagna e per Reggio-Emilia nell’Area Vasta Nord. Nel grafico vengono riportate le tipizzazioni eseguite nel 2014 nei Laboratori di Immunogenetica attivi della Regione.

Andamento del numero di tipizzazioni distribuite per i Laboratori di Immunogenetica della Regione dal 2011 al 2014.

Il Laboratorio di Immunogenetica di Bologna tipizza anche per Ferrara, Ravenna, Reggio-Emilia e per i donatori in lista di attesa di Modena e Parma.

Nel 2014 le nuove iscrizioni hanno ben compensato le esclusioni definitive con un attivo di 2129 donatori che garantiscono una crescita costante del pool di donatori meglio tipizzati nel Registro Regionale che oggi conta 45217 donatori attivi iscritti.

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Servizi di riferimento regionale

Andamento degli iscritti attivi nel Registro Regionale dal 2007 al 2014

Dato l’investimento complessivo sul donatore e la richiesta dei Centri Trapianto di avere una preferenza per i donatori più giovani e ben tipizzati, l’indirizzo regionale è stato quello di rivolgersi sempre di più alle fasce giovanili. Nel 2014 la fascia più giovane dai 18 ai 25 anni ha raggiunto il 54% degli iscritti (+4% rispetto al 2013) con una riduzione della fascia di età più alta (35-40 anni) che dal 18% del 2013 è passata al 14% nel 2014. Questo dato estremamente positivo è frutto dell’attiva campagna di sensibilizzazione in tutta la Regione di ADMO nelle scuole, nelle università e nel mondo dello sport, con il vantaggio di tendere al ricambio dei donatori che fuoriescono dal Registro con donatori giovani ben tipizzati che garantiscono un lungo periodo di iscrizione. Nella tabella vengono riportate le percentuali di iscritti secondo le fasce di età distribuite per i diversi Centri Donatori.

Centro Donatori 18-25 anni 26-35 anni 36-40 anni

BO 48% 34% 18%

FE 55% 36% 9%

RA 52% 32% 16%

MO 67% 25% 8%

RE 61% 27% 12%

PR 54% 31% 15%

PC 60% 28% 12%

Media 54% 32% 14%

La selezione di un donatore volontario di CSE dipende essenzialmente dalla potenziale compatibilità del Sistema HLA con il paziente e dalle performance di attività del CD. La richiesta di una tipizzazione in alta risoluzione per la riqualificazione genetica dei donatori, l’invio di un campione biologico per i test di compatibilità finale per un paziente ematologico rappresentano un momento molto vicino alla selezione da parte del Centro Trapianti. In questa fase il CD è impegnato nel colloquio con il donatore che diventa più approfondito sia per disponibilità alla donazione che per anamnesi patologica remota e recente. Questa attività di ricerca del donatore, di consulenza medica e di gestione della spedizione del campione e di tutte le indagini connesse che debbono essere trattate nel software gestionale dell’IBMDR nei tempi descritti deve essere svolta molto rapidamente dal Centro Donatori per fornire al Centro Trapianti tutte le informazioni necessarie per richiedere la donazione di CSE.Ogni CD della Regione è stato impegnato nel 2014 in questa attività che è riassunta nella seguente tabella:

39236 39695 39704 40004 40265

40911 41793

45217

35000

37000

39000

41000

43000

45000

47000

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

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Richieste BO FE RA MO RE PR PC Totale

N. richieste per test di conferma finali pre-trapiantologici 23 15 12 32 14 18 13 127

N. richieste eseguite per test di conferma finali pre- trapiantologici 14 11 7 15 2 11 12 72

Tipizzazioni BO* MO PR PC Totale

N. di tipizzazioni per riqualificazione genetica 468 127 103 105 803

*Il Laboratorio di Immunogenetica di Bologna tipizza anche per le richieste pervenute e delegate dai CD di Ferrara, Ravenna e Reggio-Emilia

Dal 1989 al 2014 hanno donato le cellule staminali emopoietiche 274 donatori dell’ Emilia-Romagna. Nel 2014 le donazioni sono state n. 9, precisamente n. 3 a Bologna, n. 1 a Ravenna, n. 2 a Modena e n. 3 a Parma.

Andamento delle donazioni per pazienti italiani ed esteri

Realtà Associativa in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna può contare su una rete di Centri Donatori e Poli di Reclutamento che coprono tutto il territorio regionale e sull’Associazione di Volontariato ADMO ben presente con sezioni in ogni provincia. Attualmente il percorso di sensibilizzazione, ricerca nuovi donatori e successivi richiami viene svolto dal personale strutturato e volontario di ADMO Emilia-Romagna. Nel marzo 2013 è stato siglato il patto di solidarietà ADMO-AVIS firmato dalle due Associazioni che rappresenta un importante impegno del mondo del Volontariato nella sensibilizzazione alla donazione e un nuova opportunità per cercare nuovi donatori nell’ambito dei donatori di sangue. La ricerca di nuovi donatori provenienti dal Casa dei Donatori di Sangue dell’ Ospedale Maggiore ha assunto un ruolo importante nella raccolta cittadina sia per potenziale numero di donatori che per le condizioni cliniche già presenti di idoneità alla donazione di sangue che garantiscono in altissima percentuale anche quella di CSE, ma soprattutto un modello che può essere esportato nelle altre realtà regionali. Nell’ambito della nuova organizzazione del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Area Metropolitana di Bologna, nel 2014 è stata data la disponibilità di 2 posti giornalieri per 7 giorni la settimana alla Casa dei Donatori di Sangue che si aggiungono a quelli già presenti al Centro Raccolta Sangue del S.Orsola per le valutazioni cliniche e i prelievi, come esempio di disponibilità che si vuole dare a tutti i cittadini di Bologna e provincia. In Regione sono presenti inoltre campagne di sensibilizzazione tra ADMO/AVIS/Fidas, con collaborazioni locali per l’iscrizione di nuovi donatori.

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Servizi di riferimento regionale

Immunogenetiche di Bologna, Parma, Piacenza per il trapianto di cellule staminali emopoietiche

La valutazione della ricerca di un donatore compatibile per un paziente ematologico inizia nell’ambito familiare all’interno del quale vengono studiati principalmente i fratelli e i genitori. Per i pazienti ematologici senza un donatore compatibile familiare il Laboratorio di Immunogenetica esegue una tipizzazione per attivare la ricerca di un donatore compatibile volontario da registro secondo gli standard richiesti dal Registro Nazionale (IBMDR). Lo studio immunogenetico nei pazienti candidati a trapianto da donatore volontario prevede anche la consulenza per i Clinici sulla compatibilità osservata; questa viene gestita completamente a livello informatico a partire dall’attivazione fino ai test di conferma. Tutti i dati genetici vengono inseriti nel software gestionale IBMDR perché siano validati e dare quindi la possibilità agli ematologi di attivare la procedura di richiesta della donazione di CSE.La prima valutazione di compatibilità nel paziente ematologico e nei familiari è stata eseguita nei tre laboratori di Bologna, Parma e Piacenza con il seguente numero di tipizzazioni:

Immunogenetica Paziente Donatore Totale

Bologna* 137 158 295

Parma 27 65 92

Piacenza 53 71 124

L’ Immunogenetica di Bologna tipizza per i pazienti candidati a trapianto da donatore familiare per il Centro Trapianti di CSE di Modena

Sono stati eseguiti inoltre i seguenti test per attivare la ricerca di un donatore compatibile volontario da registro:

Immunogenetica N .pazienti tipizzati per attivare la ricerca da donatore volontario (MUD)

Bologna* 92

Piacenza 10

L’ Immunogenetica di Bologna tipizza per i pazienti candidati a trapianto da donatore volontario per il Centro

Trapianti di CSE di Modena

La coppia paziente-donatore sia per trapianto correlato (familiare) che non correlato (donatore volontario) deve essere tipizzata in alta risoluzione nel test di compatibilità finale secondo gli Standard di Accreditamento EFI e gli Standard di funzionamento del Registro Nazionale (IBMDR).

Immunogenetica Bologna

Trapianto CSE da donatore correlato N. Pazienti N. Donatori

Ematologia Seràgnoli Bologna 18 14

Oncoematologia Pediatrica Bologna 24 15

Ematologia Modena* 44 26

Trapianto CSE da donatore del Registro N. Pazienti N. Donatori

Ematologia Seràgnoli Bologna 51 67

Oncoematologia Pediatrica Bologna 14 24

Ematologia Modena* 17 24

Totale 168 170

*Campioni inviati a Bologna per la tipizzazione

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Immunogenetica Piacenza

Trapianto CSE da donatore correlato N. Pazienti N. Donatori

Ematologia Piacenza 11 14

Trapianto CSE da donatore del Registro N. Pazienti N. Donatori

Ematologia Piacenza 10 12

Totale 21 26

Banca del Sangue Cordonale della Regione Emilia-Romagna

Nel corso del 2014 le unità di sangue cordonale della Banca del Sangue Cordonale della Regione Emilia-Romagna inviate alla Struttura Semplice di Immunogenetica di Bologna sono state tipizzate in biologia molecolare per classe I (loci HLA-A, HLA-B, HLA-C) in bassa risoluzione e per classe II al locus HLA-DRB1 in alta risoluzione. Complessivamente le unità studiate sono state 301, mentre 32 unità, su richiesta dell’IBMDR, sono state tipizzate in alta risoluzione per i loci di Classe I e/o di Classe II.

Trapianto d’organo solido

Lo studio anticorpale dei pazienti candidati a trapianto d’organo solido e i monitoraggi post-trapianto prevedono oltre alla tecnica di linfocitotossicità anche l’utilizzo della tecnologia Luminex sia con test di ricerca che di identificazione delle specificità anticorpali (Single Antigen) di Classe I e Classe II. Lo studio immunogenetica degli anticorpi mediante la tecnologia Luminex è stato ampliato nel 2014 con la validazione e l’introduzione del test che identifica l’attività biologica complementare dell’anticorpo. La finalità di ampliare lo studio immunogenetico degli anticorpi si inserisce nelle necessità di individuare pazienti a maggior rischio di rigetto che oggi possono essere trapiantati con il cross-match virtuale e con la modulazione di adeguate terapie immunosoppressive.

Centro Trapianti di Cuore, Bologna

Inserimento in lista e attività nei pazienti in lista

Nel corso del 2014 sono stati tipizzati 46 pazienti con tecniche in biologia molecolare per il Sistema HLA di classe I e II. Nei pazienti in assistenza ventricolare che richiedono un inserimento in lista di trapianto in urgenza vengono garantiti i test di immunogenetica (tipizzazione HLA Classe I e II, ricerca anticorpi anti-HLA) in 24 ore.Al momento della segnalazione del donatore sono stati eseguiti n.16 cross-match donatore-paziente tra adulti e pediatrici verificando la compatibilità. I pazienti in lista attiva di trapianto di cuore vengono studiati semestralmente per la ricerca degli anticorpi anti-HLA al fine di garantire una migliore gestione dell’assegnazione dell’organo al momento della segnalazione di un donatore. I pazienti che nel monitoraggio pre-trapianto presentano anticorpi anti-HLA evidenziabili solo con tecnologia Luminex vengono studiati mediamente ogni 6 mesi per monitorare nel tempo l’attività biologica dell’anticorpo. Nel 2014 sono stati studiati, complessivamente per i nuovi candidati e per i pazienti in lista n. 105 campioni per 1040 test di linfocitotossicità e 120 test con metodica Luminex comprensivi di ricerca e identificazione anticorpale.

Cross-match virtuale

La possibilità di gestire una metodica così sensibile per individuare anticorpi anti-HLA ha permesso in pazienti alloimmunizzati il cross-match virtuale. L’assegnazione di organi a pazienti alloimmunizzati avviene

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Servizi di riferimento regionale

sulla tipizzazione del donatore per i loci HLA di Classe I e di Classe II che permette di escludere la presenza dell’antigene verso la specificità anticorpale nel paziente. Il cross-match virtuale ha permesso di trapiantare nel 2014 n. 5 pazienti con organi compatibili migliorando le prospettive prognostiche e la gestione della terapia immunosoppressiva. Altri 5 pazienti sono in lista di attesa di trapianto con l’indicazione del cross-match virtuale per la migliore allocazione dell’organo.

Monitoraggio Post-trapianto

La stretta collaborazione con i Colleghi Cardiologi e l’Anatomia Patologica permettono una integrazione complessiva dei dati di laboratorio con la clinica favorendo nei pazienti trapiantati lo studio e l’inquadramento del rigetto del graft. I campioni inviati al Laboratorio vengono studiati inizialmente in Luminex per la ricerca degli anticorpi anti-HL e se positivi, con un approfondimento per identificare la specificità anticorpale diretta verso gli antigeni dell’organo trapiantato. Questo test fornisce un importante supporto al clinico per la decisione di iniziare un trattamento terapeutico farmacologico con eventuale integrazione del plasma-exchange. Nel corso del 2014 sono stati studiati 179 campioni per 252 test in Luminex sia come monitoraggio post-trapianto che per valutare l’efficacia del plasma-exchange come trattamento terapeutico per la rimozione degli anticorpi.

Centro Trapianti di Fegato e Multiorgano, Bologna

Nel corso del 2014 sono stati tipizzati 124 candidati a trapianto di fegato con tecniche in biologia molecolare per il Sistema HLA di classe I e II. Per ogni paziente è stata inoltre eseguita la ricerca degli anticorpi anti-HLA per un totale di 164 test in Luminex e in 39 campioni è stato necessario integrare lo studio con 302 test di linfocitotossicità.Sono stati eseguiti complessivamente 62 cross-match per il trapianto di fegato tra donatore-paziente verificandone la compatibilità. Nel corso del 2014 sono stati inoltre monitorati i pazienti trapiantati di fegato che hanno manifestato segni di rigetto per 66 test in Luminex su 32 campioni. In stretta collaborazione con il team del Prof Pinna e della Dr.ssa Morelli i pazienti sono stati monitorati per le specificità anticorpali dirette contro l’organo trapiantato e l’andamento della forza dell’anticorpo mediante l’intensità di fluorescenza ha fornito importati informazioni per il trattamento terapeutico farmacologico che è stato integrato con il plasma-exchange.

Centro Trapianti di Rene da cadavere, Bologna.

Nel corso del 2014 sono stati tipizzati 133 candidati a trapianto di rene con tecniche in biologia molecolare per il Sistema HLA di classe I e II per l’inserimento nella lista unica regionale per il trapianto di rene da cadavere. I pazienti con segni clinici di rigetto sono stati studiati per la ricerca degli anticorpi anti-HLA per un totale di 111 test in Luminex su 65 campioni.

Centro Trapianti di Rene da vivente, Bologna

Per il programma di trapianto renale da donatore vivente sono state effettuate 97 tipizzazioni tra pazienti e relativi donatori. Per questo programma sono state inoltre eseguiti 214 test per la ricerca e identificazione degli anticorpi anti-HLA in Luminex e 112 cross-match in citotossicità.Per migliorare l’accesso allo studio immunogenetico pre-trapianto è stato sviluppato un nuovo protocollo che sfrutta l’alta sensibilità della ricerca anticorpale per singolo antigene rispetto al cross-match in citofluorimetria. L’ottica del protocollo è indirizzata verso un cross-match virtuale che rappresenta una

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recente scelta nella politica trapiantologica internazionale. I test di conferma pre-trapiantologici sono stati eseguiti in 14 pazienti.

Centro Trapianti di Polmone, Bologna

Nel corso del 2014 sono stati tipizzati 29 pazienti con tecniche in biologia molecolare per il Sistema HLA di classe I e II. Per ogni paziente è stata inoltre eseguita la ricerca degli anticorpi anti-HLA per un totale di 704 test di linfocitotossicità e 44 test con metodica Luminex. Nel monitoraggio post-trapianto sono stati eseguiti 3 test.Sono stati inoltre eseguiti 6 cross-match donatore-paziente verificando la compatibilità.

Centro Trapianti di Fegato, Modena

Nel corso del 2014 sono stati tipizzati 42 candidati a trapianto di fegato con tecniche in biologia molecolare per il Sistema HLA di classe I e II. Per ogni paziente è stata inoltre eseguita la ricerca degli anticorpi anti-HLA per un totale di 162 test di linfocitotossicità e 50 test con metodica Luminex.Sono stati eseguiti 39 cross-match donatore-paziente verificandone la compatibilità.

Trapianti Combinati, Bologna e Modena

Nel corso del 2014 sono stati tipizzati 7 candidati a trapianto combinato con tecniche in biologia molecolare per il Sistema HLA di classe I e II e precisamente: n. 5 fegato-rene, n. 1 cuore-polmone a Bologna e a Modena n. 1 fegato-rene. Per ogni paziente è stata inoltre eseguita la ricerca degli anticorpi anti-HLA per un totale di 162 test di linfocitotossicità e 34 test con metodica Luminex comprensivi di studio pre-trapiantologico e monitoraggio. Sono stati inoltre eseguiti 3 cross-match per trapianti combinati.

Aferesi Terapeutica nel rigetto del trapianto d’organo solido

Nel corso del 2014 nei pazienti trapiantati di cuore, polmone, fegato e rene con evidenza di rigetto umorale clinico e laboratoristico è stato introdotto il trattamento terapeutico con plasma-exchange in aggiunta alla terapia immunosoppressiva per la rimozione degli anticorpi anti-HLA. Sono state effettuate 4 procedure in 1 paziente trapiantato di rene e 19 procedure in 5 pazienti trapiantati di cuore. Nei pazienti trapiantati di fegato con cross-match positivo in linfocitotossicità è stato iniziato precocemente il trattamento aferetico così come nei pazienti con anticorpi anti-HLA donatore specifici evidenziati con tecnologia Luminex: nel 2014 sono state eseguite 4 aferesi in 1 paziente trapiantata con cross-match positivo. Inoltre un trapianto bipolmonare è stato sottoposto a 8 procedure di fototerapia extracorporea.

Andrea Bontadini, Fiorenza Fruet, Sandra Iannelli, Valeria Giudice, Claudio Velati

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Servizi di riferimento regionale

Attività istopatologica e molecolare degli organi solidi

La SSD Diagnostica istopatologica e molecolare degli organi solidi e relativo trapianto ha svolto nel corso del 2014 un totale di valutazioni istologiche pari a 204 , di cui 14 esami di organi non trapiantati. Esse sono costituite da:

A) Idoneità morfologica e funzionale dell’organo da donare

74 Donatori, di cui 38 M età media 70,65 (range 9-90) e 36 F età media 64,33 (range 29-85) per un totale (204-36=) 168 invii (considerato il doppio rene come invio singolo)

• (25+14) 39 donatori hanno fatto SOLO la biopsia di fegato (di cui 14 con altre biopsie per sospetta neoplasia)

• (6+1) 7 donatori hanno fatto SOLO la biopsia di rene (di cui 1 con altra biopsia per sospetta neoplasia)

• (20+9) 29 donatori hanno fatto biopsia di fegato e rene (di cui 9 con altre biopsie per sospetta neoplasia)

• (14+1+9+5) 29 donatori sono stati controllati per 42 lesioni sospette al momento del recupero organi

I risultati delle valutazioni sono stati:Fegato (69 donatori, età media 69,72 (range 9-90))69 valutazioni di idoneità del fegato.La valutazione è stata condotta con diagnosi al congelatore su cuneo epatico e biopsia intraparenchimale utilizzando la check list

Classi secondo % di steatosi

• <20%: 57

• tra 20 e 30%: 6

• >30: 4

Reni (37 donatori, età media 69,75)In 36 donatori sono stati biopsiati entrambi i reni, in 1 donatore un solo rene: totale 73 RENI esaminati (37 reni destri 36 reni sinistri); Valutazione degli score:

0: 0 casi1: 3 casi2: 9 casi3: 20 casi4: 16 casi5: 11 casi6: 7 casi7: 4 caso8: 1casi9: 1 casonon valutabile: 1 caso

La valutazione è stata condotta su materiale incluso in paraffina in regime di emergenza (tempo medio di preparazione dei preparati con tre colorazioni di base: 2 ore).

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B) Idoneita’ nell’ambito della sicurezza per neoplasie trasmissibili

Per quanto riguarda la sicurezza in ambito neoplastico degli organi donati, sono stati valutati 29 donatori (42 esami al congelatori effettuati) con lesioni sospette individuate in corso di donazione o durante il prelievo. L’analisi istologica in tutti i casi è stata effettuata con esame estemporaneo (risposta immediata che permette un giudizio di idoneità in corso di prelievo).

42 controlli sicurezza del donatore (età media 70,75).La valutazione è stata condotta con diagnosi al congelatore su lesioni sospette rinvenute dall’equipe chirurgica al prelievo degli organi o su lesioni evidenziate nella valutazione clinica del donatore durante il periodo di osservazione, o emerse dall’analisi della storia clinica del donatore.In caso di patologia neoplastica: il profilo di rischio viene classificato in 5 livelli:

1) rischio standard (non evidenza di fattori di rischio di trasmissione),

2) rischio non-standard (basso rischio di trasmissione, eleggibilità ristretta agli organi salvavita certificata da emergenza clinica e con consenso informato del paziente),

3) rischio inaccettabile (esclusione incondizionata a causa di un alto rischio di trasmissione di malattie sia infettive sia neoplastiche, quest’ultima valutata sulla base dei parametri clinico-patologici di aggressività del tumore),

4) rischio aumentato ma accettabile: definisce un profilo di rischio al fine di consentire la donazione in situa-zioni in cui il rischio per il ricevente è relativamente trascurabile rispetto alla propria condizione clinica.

5) rischio non valutabile: è da applicare in tutte le situazioni nelle quali l’equipe medica che esegue il primo livello di controllo sul donatore (es. presenza di cicatrici chirurgiche cutanee) o la famiglia del donatore segnali pregressi eventi chirurgici in assenza di una diagnosi istologica certa.

N. SEDE DIAGNOSI LIVELLO DI RISCHIO

1 RENE, NAS Carcinoma renale papillare, tipo 1, G2 ( lesione nodulare bianco-grigiastra di cm.1.5 di asse maggiore) Standard

2 FEGATO, NAS Fibrosi, non evidenza di neoplasia Standard

3 POLMONE, NAS Bolla enfisematosa, versamento emorragico e aree antracotiche e minima fibrosi interstiziale Standard

4 OVAIO, NAS Sezioni di corticale ovarica con fibroma. Standard

5 PANCREAS, TESTA PanIN basso grado e grado intermedio (PanIN tipo 1 e tipo 2) Standard

6 TESTICOLO SINISTRO Seminoma classico testicolare Stadio AJCC 7th 2010 pT2NxMxS Inaccettabile

7 MESENTERE, NAS

Tessuto linfoide costituito da follicoli di dimensioni medio piccole, monomorfi, e talora confluenti, costituiti quasi esclusivamente da elementi di piccola taglia. La diagnosi differenziale si pone tra tessuto linfoide reattivo e proliferazione linfomatosa. Necessaria tipizzazione immunoistochimica all’esame definitivo.

Non valutabile

8 CUTE perianale Polipo fibroepiteliale Standard

9 COLON, NAS Mucosa colica esente da neoplasia e con aspetti di edema, flogosi e fibrosi della lamina propria. Standard

10 MAMMELLA, NAS Angiolipoma e tessuto mammario fibrotico Standard

11 FEGATO, LOBO SINISTRO Emangioma in involuzione sclero-ialina. Standard

12 MAMMELLA SINISTRA, NAS Tessuto mammario lipoinvoluto e minuto fibroadenoma Standard

13 OVAIO DESTRO Ovaio sclero-atrofico e cisti para-ovarica benigna Standard

14 RENE SINISTRO Parenchima renale comprendente tessuto adiposo maturo con focolai di steatonecrosi Standard

15 RENE SINISTRO Parenchima renale comprendente tessuto adiposo maturo con focolai di steatonecrosi Standard

16 PANCREAS, NAS Nodulo di tessuto fibro ialino con emosiderina Standard

17 FEGATO, NAS Area cicatriziale con reazione duttulare Standard

18 FEGATO, NAS Area cicatriziale con reazione duttulare Standard

19 LINFONODO, NAS Linfonodi (laterocervicali sinistri) con ectasia dei vasi e diffusi stravasi emorragici Standard

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Servizi di riferimento regionale

20 SURRENE, NAS Adenoma del corticosurrene Standard

21 COLECISTI, NAS Adenomioma, displasia adenomatosa di basso grado Standard

22 PANCREAS, NAS Focolaio PanIN IB, tessuto pancreatico con focale flogosi acuta, ectasia cistica duttale Standard

23 CUTE, NAS Nevo composto con atipia della componente giunzionale Standard

24 CUTE, NAS Nevo composto con incontinenza del pigmento Standard

25 MILZA, NAS Quattro linfonodi reattivi.Parenchima splenico ad architettura conservata, con focali stravasi ematici Standard

26 UTERO, NAS Parenchima splenico ad architettura conservata, con focali stravasi ematici. Standard

27 POLMONE DESTRO BRONCO PRINCIPALE Parete bronchiale esente da alterazioni significative. Standard

28 POLMONE DESTRO BRONCO PRINCIPALE Parete bronchiale esente da alterazioni significative Standard

29 RENE, PELVI Assenza di alterazioni significative a carico della mucosa pelvica e del parenchima renale Standard

30 MESENTERE, NAS Mesenterite steatonecrotica Standard

31 OMENTO Mesenterite steatonecrotica Standard

32 FEGATO, NAS Pseudocisti costituita da capsula fibrosa e contenuto necrotico con calcificazioni.Non segni di malignità Standard

33 FEGATO, NAS Lesione nodulare di cm 0,3 fibrocalcifica. Standard

34 UTERO, NAS Lesione mesenchimale a cellule fusate a basso indice mitotico (<2/10 HPF) con stroma sclerojalino. Standard

35 UTERO, NAS Leiomioma Standard

36 MEDIASTINO, NAS Tessuto timico lipoinvoluto Standard

37 COLON SIGMOIDEO Area emorragica periviscerale delimitata con reazione fibro-infiammatoria e reazione gigantocellulare a punti di sutura Standard

38 POLMONE DESTRO, NAS Carcinoma neuroendocrino (cromogranina+) Inaccettabile

39 SURRENE, NAS Midollare surrenalica emorragica. Non evidenza di neoplasia. Standard

40 SURRENE, NAS Iperplasia nodulare corticosurrenale Standard

41 PROSTATA

Iperplasia prostatica fibromio-glandulocistica associata a prostatite cronica riacutizzata, iperplasia post-atrofica e PIN alto grado. Nelle sezioni allestite per esame definitivo compare un focolaio di adenocarcinoma prostatico Gleason 3+3 (sec. ISUP 2005) in sede intraprostatica. Non evidenza di permeazione neoplastica perineurale. Non evidenza di superamento capsulare. La neoplasia interessa il <1% del tessuto prostatico esaminato. Vescichette seminali : indenni. [Stadio sec. AJCC 2010: pT1a /tumor incidental histologic finding in 5% or less of tissue resected ].

Standard

42 COLECISTI, NAS Adenomiosi della parete della colecisti Standard

Conclusioni:

• 39 valutazioni: rischio standard con utilizzo organi: diagnosi definitiva posta all’esame al congelatore;

• 2 valutazioni: rischio inaccettabile: un carcinoma neuroendocrino del polmone: diagnosi definitiva posta all’esame al congelatore;

• 1 valutazione: rischio non valutabile. Una mesenterite con infiltrato linfocitario fortemente sospetto per infiltrato leucemico, risultato poi di tipo reattivo dopo valutazione immunoistochimica (invio al definitivo necessario).

La valutazione delle lesioni “sospette” esaminate mette in evidenza la scrupolosa accuratezza del controllo degli organi del donatore da parte dell’equipe chirurgica preposta all’espianto e nel contempo mette in evidenza la necessità di un’equipe di patologi con conoscenza ed esperienza in tutti i settori della anatomia patologica.

Analisi molecolari su riceventi

Le analisi di ricerca Cellule Tumorali Circolanti per follow-up molecolare in riceventi da donatore neoplastico sono state le seguenti per l’anno 2014: 3 pazienti da donatore con Ca epatico (eseguiti due controlli per paziente -maggio 2014 e dicembre 2014).

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E’ terminato invece il controllo del paziente da donatore con Ca prostatico poiché sono trascorsi 5 anni dal trapianto (ultimo controllo eseguito a luglio 2013). Tutte le analisi sono state richieste dal Centro Regionale Trapianti di Torino.

Antonia D’Errico e Alberto Bagni

Second opinion nazionale per la sicurezza neoplastica del donatore

Il totale delle prestazioni di second opinion svolta in ambito sicurezza “rischio neoplastico” nel 2014 è stato di 302 su un totale di 269 donatori (in 12 casi sono stati necessari più contatti telefonici per aggiornamento dati fino ad un numero di 33 chiamate).Il totale dei donatori con richiesta di consulenza di second opinion è così ripartito:

• per NITp: 99

• per AIRT: 115

• per OCST: 51

• per CNT: 4

Si mantengono alte le richieste di second opinion sui seguenti organi:

1) Prostata aumento PSA o pregressa storia di K prostatico: (second opinion quasi sempre motivata da una reale necessità di confronto).

Tutela medico legale si tratta di utilizzare un donatore neoplastico.2) Noduli renali: (second opinion quasi sempre motivata). Le linee guida nazionali parlano di T1a a basso

grado (donatore utilizzabile con profilo di rischio standard). Spesso risulta difficile la definizione di istotipo al congelatore. Permane un numero consistente di segnalazioni di microcarcinomi a cellule chiare di dimensioni < 5 mm.

Tutela medico legale si tratta di utilizzare un donatore neoplastico.3) Tumori del SNC: (La richiesta di second opinion è posta in quasi tutti i casi con una diagnosi istologica).

Le linee guida internazionali propongono la classificazione WHO che contempla tutti i tumori cerebrali. La letteratura recente propone due lavori uno USA e uno GB. In USA esiste trasmissione di tumori

cerebrali ad alto grado in GB NON sono registrate trasmissioni neoplastiche. La second opinion è motivata dalla storia clinica del donatore e dalla tutela medico legale.4) Lesioni neoplastiche vescicali: La richiesta di second opinion è in progressivo aumento e viene spesso

posta in prima istanza senza una diagnosi istologica definitiva. La possibilità di potere valutare il referto istologico e la conoscenza del follow-up del donatore permettono di codificare un profilo di rischio.

Tutela medico legale si tratta di utilizzare un donatore neoplastico.

Richieste di second opinion meno frequenti:

1) Tumori cistici mucinosi del pancreas e IPMN del pancreas. Richiesta di second opinion sempre motivata. Definizione del profilo di rischio difficile da definire in quanto pochi Centri sono organizzati per analizzare la lesione in toto.

2) GIST. Richiesta di second opinion motivata. L’interpretazione dei parametri morfologici e macroscopici di GIST per la valutazione del profilo di rischio sono di pertinenza del patologo.

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Servizi di riferimento regionale

3) Lesioni cutanee pigmentate: la diagnosi al congelatore delle lesioni pigmentate è spesso di difficile interpretazione, appare consigliabile la preparazione di una inclusione in paraffina con metodo rapido (circa due ore)

4) Noduli della tiroide: Second opinion spesso non motivate. Sono eccessive le segnalazioni di quadri sospetti alla ecografia.

5) Segnalazioni di noduli polmonari valutate durante il prelievo tutti con controllo istologico in estemporanea. Second opinion motivata.

Richieste di second opinion non motivate (facilmente risolvibili con la lettura delle linee guida)1) Microcitoma: 22) Carcinomi in situ della cervice: 13) Adenomi del colon : 54) Adenocarcinomi del pancreas: 15) Carcinomi basocellulari della cute: 26) Neoplasie mesenchimali (sarcomi): 3

Considerazioni finali

Il numero delle second opinion si mantiene elevato con un trend in aumento per lesioni neoplastiche di prostata, reni e vescica (trend conforme a quello internazionale, legato anche al considerevole aumento di età dei donatori utilizzati).Nella norma le richieste per tumori del SNC.Alta sensibilità durante la fase di prelievo di organi da parte delle equipes chirurgiche: identificazione di piccoli tumori GIST, di piccoli tumori renali, noduli del polmone e di lesioni pancreatiche spesso di difficile interpretazione alla palpazione.

Walter Franco Grigioni

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Attivita di microbiologia

L’ U.O. di Microbiologia (Prof.ssa Maria Paola Landini) contribuisce in maniera sostanziale alle attività di trapianto dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi, conducendo un’intensa, continuativa e qualificata attività rivolta soprattutto verso:1. gli accertamenti di laboratorio per certificare l’idoneità “microbiologica” dei potenziali donatori 2. gli accertamenti di laboratorio per l’ottimale gestione dei pazienti trapiantati in tutte le fasi post-operatorie3. la ricerca e la formazione specifica del settore

La certificazione di idoneità “infettivologica” dei potenziali donatori

Nel corso del 2014 l’UO ha proseguito nelle attività di valutazione di idoneità “microbiologica” dei potenziali donatori garantendo l’esecuzione di un ampio pannello di indagini sierologiche e virologiche (Tabella 1MI) concordato con i Clinici a partire dal 1999 e che supera le indicazioni di legge.

Test SIEROLOGICIeseguiti in urgenza

Test MOLECOLARI eseguiti in urgenza

Test SIEROLOGICI E MOLECOLARIeseguiti subito dopo trapianto

Lue (CMIA, TPHA, RPR) HIV–RNA Real Time (NAAT) Anticorpi anti-CMV IgG

Anticorpi anti-HIV 1 e 2 HCV-RNA Real Time (NAAT) Test di avidità delle IgG anti CMV

Antigene HIV p24 HBV-DNA Real Time (NAAT) Anticorpi anti-TOXO IgG

Anticorpi anti-HBs CMV-DNA Real Time Anticorpi anti-HSV-1/2 e anti-VZV IgG

Antigene HBs EBV-DNA Real Time Anticorpi anti EBV IgG (VCA ed EBNA)

Anticorpi anti-HBc totali HSV 1 e2 -DNA Real Time Anticorpi anti HHV8 (IIF)

Anticorpi anti-HBc IgM VZV-DNA Real Time Anticorpi anti WNV IgG e IgM (IIF)

Anticorpi anti-HBe HHV6-DNA Real Time HBV-DNA e HCV-RNA PCR Real Time

Antigene HBe Enterovirus-RNA Real Time Anticorpi anti HCV IgG (IB)

Anticorpi anti HCV HCV genotipi

Anticorpi anti-HDV tot Anticorpi anti T. pallidum IgG (IB)

Anticorpi anti-HDV IgM HERPESVIRUS-DNA PCR Real Time

Antigene HDV West Nile Virus-RNA Real Time (NAAT)

Tabella 1MI: Le indagini effettuate

Risultato attività 2013 2014

N. richieste pervenute e soddisfatte 302 264

N. totale indagini eseguite 1.144 1.091

RNA-HIVRNA-HCVRNA-HCV test quantitativoRNA-HCV genotipoDNA-HBVDNA-HBV test quantitativoRNA- West Nile VirusDNA-CMVDNA-altri HerpesRNA- EnterovirusN. totale indagini molecolari eseguite

106106

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1067

513112

395

969641

963

34300

333N. test positivi Ab anti HBc tot 18 15

N. test positivi IgM anti HBc 0 0

N. test positivi HBsAg 0 0

N. test positivi Ab anti HDV tot 1 0

N. test positivi Ab anti HCV 1 1

N. test positivi Ab anti HIV 1 -2 e Ag p24 0 0

N. test positivi Lue (test di screening) 3 0

Tabella 2MI: Risultati complessivi dell’attività svolta dall’Unità Operativa di Microbiologia nell’ultimo biennio

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Servizi di riferimento regionale

Questa attività, svolta in un servizio di pronta disponibilità 24 ore su 24, ha garantito il controllo microbiologico di tutti i potenziali donatori per 365 giorni all’anno. I dati analitici relativi a questa attività sono riportati in Tabella 2MI.

Attività in urgenza

Come si può osservare in Tabella 2MI, nel 2014 si è avuto un decremento di circa il 12.6% del numero di richieste pervenute alla UO di Microbiologia e da essa soddisfatte e, una diminuzione di circa il 4.6% anche del numero di indagini eseguite (si vedano anche le Figure n. 1MI e n. 2MI). La motivazione è legata globalmente alla diminuzione nel 2014 in regione Emilia Romagna delle donazioni e dei donatori utilizzati. Nel 2014 sono state eseguite 333 indagini molecolari, il 15.7% in meno rispetto a quelle eseguite nel 2013. Di queste però ben 288 (87%) sono state effettuate in urgenza (Tabella 2MI).In particolare, 96 sono i donatori di organi ai quali sono stati prelevati anche i tessuti e quindi sottoposti in urgenza alla ricerca del genoma per HIV-HBV-HCV. In regione Emilia Romagna, al fine di ottenere una maggiore sicurezza infettivologica dei donatori, l’esecuzione di questa tipologia di indagini è richiesta in urgenza e totalmente concentrata presso la UO di Microbiologia di Bologna. Di fatto, l’ultima versione delle linee guide del 9 agosto del 2012 diffuse dal CNT includono queste indagini supplementari esclusivamente qualora l’anamnesi, l’esame obiettivo e/o i risultati dei primi esami di laboratorio abbiano fatto emergere dubbi sull’idoneità alla donazione. Tutti i 96 donatori di organi e tessuti sono risultati negativi alla ricerca del genoma di HIV-HBV-HCV mediante test NAAT. Dei 333 test molecolari eseguiti, 99 (29.7%) sono stati dedicati alla ricerca del DNA di HBV, 100 (30%) alla ricerca dell’RNA di HCV, 96 (28.8%) alla ricerca dell’RNA di HIV e 34 (10.2%) alla ricerca di RNA-West Nile Virus (Tabella 2MI).

Figura 1MI: Numero richieste pervenute e soddisfatte nel periodo 2002-2014

Figura 2MI: Numero di analisi eseguite nel periodo 2002-2014

Donatori marginali

Se poniamo attenzione ai dati relativi ai donatori positivi per le infezioni da Virus dell’Epatite B (HBV) (vedi Tabella 2MI), notiamo che 15 campioni sono risultati positivi per la ricerca di anticorpi anti HBc. 85 sono stati i donatori controllati per l’HBsAg e tutti sono risultati negativi. Nel 2014 un campione è risultato positivo per la ricerca di IgG anti Virus dell’Epatite C (HCV). Questi dati evidenziano l’accettazione di donatori anche in presenza di potenziale o riscontrata positività per i Virus epatitici.

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Stabile è risultata la positività unica di anticorpi diretti verso l’antigene di superficie di HBV (HBsAb), confermando la presenza, tra i donatori, di soggetti vaccinati.

Casi particolari

1. Per quanto riguarda gli altri test sierologici rilevatisi positivi, essi si sono mantenuti entro numeri fisiologici e riguardano soprattutto la presenza di anticorpi della classe G (IgG) anti Citomegalovirus (CMV), anti Toxoplasma gondii (TOXO) e anti Epstein Barr Virus (EBV).

2. Nel corso del periodo di sorveglianza dell’infezione da WNV (1 luglio – 30 novembre 2014) sono stati controllati 30 donatori di organi/tessuti residenti in regione Emilia Romagna (o che avevano trascorso almeno una notte negli ultimi 28 giorni prima della donazione); tutti i campioni sono risultati negativi.

3. Oltre ai donatori della regione Emilia Romagna sono stati sono stati controllati per la ricerca di RNA-WNV 4 donatori di organi/tessuti provenienti dalla regione Toscana. Anche in questo caso nessun donatore è risultato positivo. Queste valutazioni sono state eseguite dall’UO di Microbiologia come da indicazioni del CNT anche per l’anno 2014, infatti il protocollo d’intesa ha indicato a tutte le regioni non in grado di attuare una sorveglianza per WNV dei donatori con metodo molecolare, di fare riferimento ai laboratori di Microbiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova e ai laboratori di Virologia dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma sulla base della contiguità geografica e di rapporti di collaborazione.

Questa attività è stata svolta con tempi di esecuzione entro le 72 ore dalla donazione, in quanto lo stesso CNT ha stabilito che la positività alla viremia WNV non si deve considerare un elemento bloccante la donazione (Clin Infect Dis 2010, 51:e34-7).

4. L’ultima revisione (9 agosto 2012) delle linee guida dedicate ai “Criteri generali per la valutazione di idoneità del donatore” ha ampliato il numero di indagini molecolari da eseguire h24. In particolare, sui donatori con diagnosi di meningo-encefalite deve essere eseguita sui campioni di sangue e liquido cefalo-rachidiano la ricerca del DNA di HSV 1-2, VZV, HHV-6, CMV, EBV ed RNA di Enterovirus e WNV (quest’ultimo sono durante il periodo di sorveglianza). Nel 2014 non è pervenuta alcuna richiesta.

5. Qualora l’anamnesi, l’esame obiettivo o i risultati di esami di laboratorio facciano emergere dubbi, la valutazione microbiologica del donatore deve essere completata con la ricerca dell’RNA di HEV da eseguire entro le 24 ore dalla donazione. Nel 2014 non è pervenuta alcuna richiesta.

6. Infine, l’ UO di Microbiologia insieme ai centri di trapianto fegato e polmone del Policlinico S. Orsola-Malpighi nel 2014, ha partecipato al progetto Ccm (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) dal titolo “Prevenzione della diffusione di infezioni sostenute da microrganismi multiresistenti (MDR) in ambito trapiantologico e analisi del rischio”, progetto coordinato dal Centro Nazionale Trapianti. Lo studio, prospettico e multicentrico, ha visto la partecipazione di 8 centri italiani di trapianto di polmone e fegato e 2 centri di trapianto di polmone. La popolazione in studio era rappresentata da donatori di fegato e/o di polmoni e riceventi di questi organi. L’arruolamento è iniziato a gennaio 2014 e terminato a gennaio 2015. In questo periodo sono stati analizzati 69 donatori (62 di fegato, 4 di polmone e 3 di fegato e polmone) e 72 riceventi (65 di fegato e 7 di polmone). Sono state eseguite 506 colture per la ricerca di batteri e miceti in aerobiosi ed anaerobiosi e di questi sono risultati rispettivamente positivi 79 campioni per gli aerobi e 11 per gli anaerobi. Ottantacinque sono state le successive identificazioni batteriche. Per quanto riguarda le infezioni sostenute da microrganismi MDR, complessivamente sono stati isolati 40 ceppi di enterobatteri con ridotta sensibilità al meropenem (MIC>=0.5). Nel dettaglio sono stati isolati 5 ceppi da 4 diversi donatori e 35 ceppi da 15 diversi riceventi. Non abbiamo registrato casi di trasmissione di un analogo ceppo dal donatore al ricevente.Dei 15 riceventi positivi, 11 pazienti (73.3%) si sono positivizzati nel corso del follow-up durante la degenza.

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Servizi di riferimento regionale

Estensione dello screening

Dal 2005 in poi lo screening con test molecolari è stato esteso ai donatori di sole cornee e alle donatrici di cordoni ombelicali. Nel 2014 in totale sono state 1.807 le richieste di esami per la validazione microbiologica e dei quali 1215 (67.2%) sono i test molecolari eseguiti per la ricerca di HIV, HCV, HBV e West Nile Virus (WNV).Tutti i campioni esaminati con test i molecolari per HIV, HCV e WNV sono risultati negativi e 10 invece sono i campioni (0.8%) risultati positivi per la ricerca del DNA di HBV.Sempre per le donazioni di cornea l’ UO di Microbiologia ha completato la valutazione di idoneità microbiologica eseguendo 708 colture per la ricerca di batteri e miceti in aerobiosi ed anaerobiosi e di questi sono risultati rispettivamente positivi 51 campioni per gli aerobi e 59 per gli anaerobi.Sessantuno sono state le successive identificazioni batteriche e 26 gli antibiogrammi eseguiti.269 sono i liquidi di conservazione delle cornee esaminati con le prove di sterilità e di questi 35 (13.0%) sono risultati positivi. Al fine di aumentare la sicurezza microbiologica delle donazioni di sangue cordonale, oltre alle ricerche sierologiche classiche (anticorpi anti HIV, HCV, HBV, CMV, TOXO etc.) condotte nei campioni di plasma/siero delle donatrici, è stata eseguita anche la ricerca di anticorpi anti HTLV I e II e i 11 campioni valutati sono risultati tutti negativi.

La gestione dei pazienti trapiantati in tutte le fasi post-operatorie

Oltre a tutta l’attività condotta per l’accertamento di idoneità microbiologica, l’UO di Microbiologia svolge in routine una continuativa attività diagnostica, che non compare in questo report e che fornisce ai clinici dati fondamentali per prevenire e controllare i due fattori che condizionano fortemente l’evoluzione clinica del trapianto: il rigetto e le infezioni. Essi sono i due principali ostacoli al successo del trapianto, a breve e a lungo termine, e sono due processi intimamente associati e interdipendenti.

Ricerca e formazione specifica

Quanto riassunto nei punti precedenti, necessita ed è il risultato di un continuo avanzamento nelle conoscenze scientifiche (documentato da una costante e significativa attività scientifica, ben riconosciuta in campo nazionale ed internazionale), potenziamento delle risorse economiche e umane impegnate in tali compiti, attivazione di progetti di ricerca specifici. L’U.O. di Microbiologia è parte attiva del Gruppo di Lavoro dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) “INFEZIONI nel TRAPIANTO” – GLaIT, gruppo costituitosi nel 2008 con gli obiettivi di migliorare le conoscenze scientifiche in tema di agenti infettivi e trapianto e di avere una maggiore uniformità degli strumenti utilizzati nella diagnosi e monitoraggio delle infezioni nei pazienti sottoposti a trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche. Particolare attenzione è stata posta nel promuovere una stretta collaborazione tra microbiologi e clinici coinvolti nell’attività trapiantologica al fine di condividere e formulare in ambito nazionale percorsi diagnostico-assistenziali. A tale scopo il GLaIT ha costituito due gruppi di lavoro multidisciplinari, il primo con il GITMO (Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo) e il secondo con la SITO (Società Italiana dei Trapianti d’Organo).Infine la UO di Microbiologia è partecipe ad un progetto di Ricerca Finalizzata 2009, Ministero della Salute – Direzione Generale della ricerca Scientifica e Tecnologica: New and emerging vector borne infectious diseases in Italy: epidemiology, surveillance, diagnosis and impact on the safety of blood and organ donations.

Maria Paola Landini

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Attività per la sicurezza infettivologica del donatore

L’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola-Malpighi svolge la propria attività di supporto alla rete trapiantologica, operando sia come first opinion regionale riguardo la sicurezza infettivologica della donazione sia, all’interno dell’ azienda, a supporto delle diverse Unità Operative impegnate in tale campo.L’attività svolta nell’ambito della rete regionale inerente la sicurezza infettivologica della donazione si basa su un servizio di reperibilità telefonica attiva per 24 ore al giorno, che in tempo reale condivide con i colleghi del Centro di Riferimento Regionale le azioni da intraprendere riguardo l’accettazione o meno dell’organo e, nel fortunato caso di accettazione, la definizione del rischio e i conseguenti provvedimenti da attuare sul ricevente. Essa è svolta da quattro specialisti particolarmente formati su tali problemi ed è sicuramente premiante, perché essere parte attiva di un sistema finalizzato a garantire al paziente una delle opzioni terapeutiche più avanzate della medicina moderna, rappresenta uno stimolo culturale e operativo di fondamentale valore. Guardando al prossimo futuro, nel corso del 2015 si provvederà ad aggiornare le modalità di screening infettivologico del donatore e del ricevente, in rapporto all’evoluzione epidemiologica del rischio infettivo. Tale aggiornamento riguarda sia la definizione dei comportamenti operativi rispetto a donatore e/o ricevente infetti e/ o colonizzati da patogeni multi resistenti, sia la gestione del donatore e/ o ricevente proveniente da altri contesti socio-sanitari, ovviamente dissimili per caratteristiche epidemiologiche rispetto all’Italia. Con riferimento al primo problema, il contributo scientifico del gruppo bolognese riguardo l’approccio al ricevente colonizzato da Enterobacteriaceae produttrici di carbapenemasi è stato senza dubbio significativo. Per quanto concerne il secondo aspetto si sta avviando a conclusione il progetto di ricerca multicentrico coordinato dalla UO di Malattie Infettive di Bologna, finanziato dal Ministero della Salute - Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) nell’ambito del bando 2011 (progetto 124/2012/O/Oss) dal titolo “Studio epidemiologico relativo alla prevalenza di patologie infettive neglette nella popolazione immigrata in 5 regioni italiane, e valutazioni delle potenziali ricadute in ambito socio-epidemiologico clinico, e trapiantologico”. Tale studio permetterà di verificare il reale impatto epidemiologico nella popolazione immigrata di alcune patologie ritenute neglette quali Strongiloidiasi, Trypanosomias, Toxocarosi e Leishmaniosi, al fine di definire, nel caso di donatore (o ricevente) proveniente da zone di endemia, la necessità di ampliamento dello screening. L’attività di supporto clinico ai gruppi trapiantologici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico S. Orsola - Malpighi si svolge per mezzo di una “unità operativa virtuale”, composta da sei professionisti dedicati, coordinati da un senior a cui è stato attribuito nel corso del 2014 un programma aziendale dedicato, che mette a disposizione un team strutturato di consultant infettivologi. Tale gruppo di lavoro svolge un’intensa azione di supporto specialistico in ambito trapiantologico intervenendo nella gestione delle problematiche infettivologiche pre e post trapianto di ogni singolo paziente, con volume di attività che può essere mediamente quantificabile in 3-5 consulenze per ogni paziente. Anche in questo caso però, la collaborazione non si limita alla gestione dei singoli casi ma si estende a livello di governo del sistema, attraverso azioni finalizzate a mantenere le modalità di screening dei riceventi sempre in linea con l’evoluzione epidemiologica e tecnologica nonché a migliorare e aggiornare i protocolli operativi in tema di diagnosi e terapia, senza dimenticare la ricerca clinica che nel corso del 2014 ha portato ad una significativa e coerente produzione scientifica.

Francesco Cristini, Maddalena Giannella, Pierluigi Viale

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Servizi di riferimento regionale

Attività laboratoristica

Il Laboratorio Centralizzato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ha continuato a svolgere nel corso del 2014 un’attività di supporto al CRT-ER effettuando o completando le indagini diagnostiche di base utili ad accertare l’idoneità del donatore per tutto l’ambito regionale, in urgenza. In sintesi, nel corso dell’anno 2014, abbiamo ricevuto dal CRT-ER le richieste di completamento di indagini per 6 candidati alla donazione, provenienti da ospedali della regione e a questo scopo sono state effettuate:

• 6 determinazioni di PSA

• 6 determinazioni di PSA FREEAltra attività svolta per la rete regionale è stata l’esecuzione di 251 assetti emoglobinici per accertare la presenza di determinate emoglobinopatie su campioni di sangue cordonale destinato alla conservazione in banca.

Rita Mancini

Attività coordinamento trasporti del 118

I trasporti finalizzati ai trapianti di organi e tessuti sono coordinati, in Emilia-Romagna, dalla Centrale Operativa del 118 Bologna Soccorso che organizza i viaggi allertando il mezzo più idoneo e più vicino alla sede di partenza, dopo aver ottenuto dal CRT-ER le indicazioni necessarie (priorità, tempo massimo di esecuzione, tipologia del trasporto, eventuali attese). Tutte le Centrali Operative 118 regionali collaborano al programma, alcune come Ferrara e Piacenza per problemi interni, in modo inferiore a quelle che sono le richieste di trasporto di loro competenza, facendo sì che i trasporti che non riescono ad effettuare vengono vicariati da mezzi con partenza da Bologna. Nella tabella seguente sono evidenziati il numero dei trasporti e gli Enti che li hanno effettuati nel corso dell’anno 2015. Rispetto al 2014 l’attività totale è aumentata del 1.0%.

ENTE EFFETTUATO IL TRASPORTO NUMERO TRASPORTI

118 BOLOGNA 55

118 IMOLA 0

118 FERRARA 0

118 MODENA 931

118 PIACENZA 5

118 PARMA 896

118 ROMAGNA (RA, FO, RN E CESENA) 1.149

118 REGGIO EMILIA 617

NOLO AUTO CONVENZIONATO 2.236

COMPAGNIA AEREA CONVENZIONATA 60

VOLI DI LINEA 1

TOTALE ANNO 2014 5.950

Oltre ad individuare il 118 competente per area all’esecuzione del trasporto, l’operatore di Bologna Soccorso può scegliere di utilizzare servizi privati convenzionati, sia su gomma che aerei. Nella tabella seguente sono descritti tipologia e numero di trasporti finalizzati ai trapianti, coordinati nel corso del 2015.

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TIPOLOGIA TRASPORTO NUMERO TRASPORTI

Biopsie donatore 106

Materiali (provette vuote, contenitori per cornee, contenitori sangue cordonale, liquidi di conservazione) 2.123

Sangue per tipizzazione 492

Linfonodi, epatociti, ovaie, tiroide, midollo, membrana amniotica, prostata, vescica, cellule staminali 2

Equipe cuore 60

Equipe fegato 331

Equipe reni 7

Equipe polmoni 32

Equipe ortopedici 119

Equipe cute 53

Equipe chirurghi vascolari 2

Equipe chirurghi pancreas 2

Cuore 13

Fegato 34

Milza 3

Perfusore Renale 7

Reni 102

Valvole 8

Cornee e/o bulbi 709

Cute 22

Sangue cordonale 1.638

Sangue per biobanca 105

Segmenti vascolari 24

Pazienti riceventi 15

TOTALE ANNO 2014 6.009

Giovanni Gordini e Daniele Malossi

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Servizi di riferimento regionale

La rete informatica regionale

La rete regionale trapianti (RRT) dell’Emilia-Romagna, dopo 18 anni di attività, continua a essere la base informatica per tutti i servizi disponibili.Gli operatori coinvolti nel processo della donazione e del trapianto si collegano alla RRTcon i computer nel proprio centro oppure (durante i periodi di reperibilità) con i portatili, i tablet o con gli smartphone di ultima generazione.La RRT della Regione Emilia-Romagna connette:

• i centri di prelievo regionali: rianimazioni, terapie intensive

• i centri di immunogenetica di Parma e Bologna

• le banche di tessuto: banca delle cornee, della cute, dei tessuti cardiovascolari, dei tessuti muscolo-scheletrici

• i centri trapianto di Bologna, Modena e Parma

• tutte le Nefrologie regionali (Registro Regionale PIRP)

• il server di raccolta dati del Sistema Informativo Trapianti del CNT.I punti di accesso alla rete RRT sono oggi realizzati utilizzando la rete pubblica (internet). Questa tecnica permette di aggiungere postazioni a “costo zero”, con tempi di installazione estremamente ridotti.La sicurezza è garantita dall’uso della crittografia SSL forte a doppio certificato per la protezione dei dati sensibili come prescritto dalla legge.

Le novità sugli applicativi RRT nell’anno 2014

• Potenziamento dell’archivio documenti RRT con memorizzazione automatica di tutti i documenti PDF generati dal sistema con le informazioni collegate (operatore, data e ora di emissione).

• Segnalazione donatore: convalida formale (da parte di un secondo operatore) degli esami virali, biomolecolari, tipizzazione e gruppo sanguigno. Nuovo verbale di prelievo tessuti unificato per tutte le banche.

• Monitoraggio delle trasmissioni telematiche (via cooperazione applicativa SOAP) tra il CRT-ER e il CNT. Supporto telefonico e formazione per le novità inserite.

• Liste di attesa organi: informatizzazione e validazione (da parte di un operatore CRT) della scheda 48-Ore: a validazione eseguita il sistema esegue un controllo di congruenza sugli archivi delle segnalazioni donazioni, delle liste di attesa e dei trapianti. Pagina riassuntiva esami ematochimici con consultazione dei valori ordinati cronologicamente e grafico con andamento. Recupero automatico dei parametri anagrafici in caso di re-iscrizione in lista.

• Monitoraggio delle trasmissioni telematiche (via cooperazione applicativa SOAP) tra la lista d’attesa unificata regionale e il CNT. Collaudo delle nuove procedure con formazione e supporto agli utenti.

• Immunogenetica regionale: Inserimento degli anticorpi Luminex in alta risoluzione all’interno dell’archivio. Interfacciamento tra la RRT e le nuove macchine di analisi sieri dell’immunogenetica di Parma.

• Banche dei tessuti: procedura unificata predisposta per tutte le banche di tessuto per gestire i processi di accettazione, stoccaggio, distribuzione dei tessuti regionali. È possibile la visione (da parte del CRT-ER) in tempo reale dell’attività e dei processi delle Banche stesse, incluso la situazione dei tessuti in giacenza. Attivazione della procedure per la Banca delle Cornee di Bologna e della sua filiale di Imola.

• Registro PIRP: adeguamento e ampliamenti del collegamento telematico in cooperazione applicativa HL7 con la Rete Regionale SOLE per l’acquisizione di esami di laboratorio in tempo reale dal fascicolo sanitario elettronico regionale.

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Sviluppi delle procedure informatiche in corso d’opera:

• Banche di tessuti: Estensione delle procedure attuali alle banche regionali dei tessuti cardiovascolari, cute e segmenti osteo-tendinei.

• Lista rene e Immunogenetica: completamento dell’interfacciamento con le macchine del laboratorio di analisi di Parma e modifica al protocollo di allocazione rene secondo le nuove linee guida 2015.

Tipologia di assistenza e manutenzione nel 2014

Andrea Bagnini e Pierpaolo Pirazzini – Softime90 Snc

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Servizi di riferimento regionale

Campagna regionale di informazione e sensibilizzazione 2014

I testimonial 2014

Quale può essere la migliore rappresentazione dell’efficacia dei trapianti se non quella di vedere i trapiantati vivere pienamente, godere della natura, fare sport, dare e ricevere amore dalla famiglia, e dagli amici?I manifesti 2014 della campagna di informazione “Una scelta consapevole” cercano di trasmettere ai cittadini della nostra regione questo potente messaggio di vita e di salute attraverso i volti sorridenti di persone che grazie al trapianto sono tornate a vivere una vita normale e piena di aspettative per il futuro. “Il trapianto è vita” è l’headline affidato a sei donne e uomini, che hanno ricevuto un trapianto e che hanno prestato il proprio volto felice e riconoscente per la realizzazione dei manifesti. Sono: Ivan che ha ricevuto un trapianto di midollo osseo nel 2003, Rita che ha ricevuto un trapianto di fegato nel 2004, Giorgio che ha ricevuto un trapianto di rene nel 1999, Gianluca nel 2011, Gabriele nel 2007, Pére Michel nel 2012 hanno invece ricevuto un trapianto di cuore, e oggi stanno tutti bene.

Il nuovo profilo facebook

Può un social network aumentare il numero dei donatori di organi?Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Transplantation dai ricercatori della Johns Hopkins University, Facebook è stato in grado di farlo sviluppando l’informazione su questo tema tra gli utenti della rete. Per sostenere la campagna di informazione regionale, è stato quindi realizzato il profilo facebook “Una scelta consapevole” (https://www.facebook.com/UnaSceltaConsapevole) creando un contatto diretto con i cittadini per diffondere le informazioni e le iniziative attraverso le opportunità del social network. In pochi mesi sono stati raccolti quasi 900 “Mi piace” e molte migliaia di visualizzazioni e contatti.

21 - 24 Maggio EXPOSANITA’ 2014

Molti eventi speciali ci hanno caratterizzato: 1. L’Associazione ADMO e i medici del CRT-ER hanno arruolato molti nuovi donatori di midollo utilizzando

il nuovo test per la tipizzazione con il prelievo della saliva.2. Un collegamento diretto con il Sistema Informativo Trapianti ha consentito a numerosi visitatori di

registrare la dichiarazione di volontà di essere donatori di organi.3. Proiezione del film breve “BEPPE E GISELLA, e l’intrepida ricerca di un pezzo di vita” scritto e diretto da

Andrea Canepari, realizzato da Cinemaniaci e dal Comitato “Una scelta consapevole” di Piacenza.4. Presentata ed indossata in anteprima la nuova t-shirt regionale realizzata con lo slogan vincitore del

concorso regionale per le scuole superiori 2013-2014 Vincitore del concorso Dino Melnicov con lo slogan “Pensa con il cuore, dona con il cervello” - scuola ITIS "Mattei" - Fiorenzuola d'Arda (PC)- Prof.ssa Maria Lodovica Toma.

5. Presentazione del nuovo concorso per le scuole superiori 2014-2015 che ha assunto una nuova identità, per essere più in linea con la comunicazione giovanile. Il concorso “YES, I AM A DONOR!!!” ha sempre come tema l’ideazione di uno slogan o di un messaggio audio e/o video che sia in grado di coinvolgere gli altri giovani sul tema della donazione e trapianto e sulla necessità di esprimere la propria volontà di essere donatori di organi ma non più su supporto cartaceo ma bensì utilizzando strumenti multimediali (foto, video, ecc) Il Bando è pubblicato anche sulla pagina FB “Una scelta consapevole- il trapianto è vita” (https://www.facebook.com/UnaSceltaConsapevole) .

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Anniversario Nicholas Green- “AVEVA UNA VITA NE HA SALVATE 7”

Bologna, 14 settembre 2014 – Il 1° ottobre 1994, moriva incidentalmente in una sparatoria sulla Salerno - Reggio Calabria, il piccolo Nicholas Green, un ragazzo americano in vacanza in Italia di soli 7 anni. I genitori, con grande coraggio e generosità, decisero di donare gli organi, che andarono a sette persone italiane, tra cui quattro adolescenti. Nel ventesimo anniversario della tragedia il padre Reginald Green è venuto in Italia, per partecipare ad una serie di iniziative in varie città, dove sono stati dedicati strade e monumenti a Nicholas. A Bologna il 14 settembre, lo abbiamo incontrato nel parco Nicholas Green, dove c’è il monumento a lui dedicato, insieme alle Autorità, alle Istituzioni sanitarie pubbliche e alle Associazioni di volontariato dei trapiantati e dei donatori.

Trofeo “IN GARA PER LA VITA 2014”

Nel corso di questi ultimi anni abbiamo più volte riscontrato come la pratica dello sport, soprattutto a livello dilettantistico, oltre ad essere fonte di ritrovata salute per i trapiantati, sia anche un veicolo importante per la divulgazione dei messaggi di donazione e solidarietà, e molte società sportive, a nome dei loro associati, si sono proposte per essere testimonial della campagna di informazione “Una scelta consapevole".

Nel 2014, con dichiarazione scritta dei loro Presidenti, hanno aderito n. 21 società sportive:RICCARDO PIOVAN – Rugby Parma MAURIZIO BENASSI – Warriors Bologna ASD Football Americano ENRICO MASOLI – Hacker Football Club MARCO GUIZZARDI – CSI – Ravenna GIGI SERAFINI – ASD Atletico Basket Promozione FRANCO MAGLI – ASD Ciclistica Due Torri-UISP Ciclismo Bologna MASSIMO PALMIERI – Rally Team Palmieri/Vellutini – Bologna CLAUDIO MASOLI – Serenissima – Ravenna MARIO BERLATI – Circolo Velico Ravennate – RAIVO EMILIANI – Lega Navale Italiana – Sez. di RavennaPIETRO PALLONI – Club Nautico Rimini ASDGIOVANNI SCAPINI – Fratelli della Costa – Tavola di RavennaDARIO DEIANA – ACACIS - Sezione Podismo - Circolo DOZZA Bologna e Ferrara PAOLO ZUCCHINI – Società podistica - AVIS Parco dei Cedri- Bologna RIGHI ARMANDO – ASD Podistica Pontelungo GERARDO ASTORINO – ASD Corri con Noi ISIDE BENTIVOGLI – ASD G.P. Sagittario ARISTIDE CHIESA – AVIS Bolognese G.P. San Lazzaro FRANCO CATTANI – Polisportiva del Circolo dipendenti del Comune di Bologna – Sez. PodismoLUIGI GIAGNORIO - ASD Atletica Gnarro Jet Mattei ALESSANDRO ZUCCHI – GSDA RONDONE – Bologna – Gruppo Podistico

ALBO D’ORO 2014, vincitori del trofeo “IN GARA PER LA VITA”:• CALCIO: torneo di calcio a 11 csi Ravenna - squadra vincitrice: Savio Punto Pelle.• BASKET: memorial pucci corazza- squadra vincitrice: Over limits fortitudo (Bologna).

• CICLISMO: vincitore per il 3° anno consecutivo – ASD Ciclistica Bitone (Bologna).• RALLY: Rally team Palmieri Massimo – Vellutini Yasmine; 26° RAAB (Rally Alto Appennino Bolognese -

Vincitori: Aldo Fontani (pilota) – Mirco Bigogna (navigatore).

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Servizi di riferimento regionale

• PODISMO: vincitore per il 2° anno consecutivo: ASD Podistica Pontelungo (Bologna).• FOOTBALL AMERICANO: squadra vincitrice: Warriors Bologna.• PALLAVOLO: 9° torneo di pallavolo misto Intercral parma- Squadra vincitrice: ADAS per la vita.• VELA: Barcolana 2013, Imbarcazione IRINA - FARR 40, armatore Maurizio Guglielmo, Ravenna Yacht Club

di Marina di Ravenna.

Giornata Europea, Roma 11 ottobre 2014

L’Italia ospita per la prima volta l’European Organ Donation Day (EODD). La città di Roma ha offerto una giornata ricca di intrattenimento e di informazione sul tema del dono, con numerose iniziative in programma per tutte le età. Alla Regione Emilia-Romagna è stata assegnata con sorteggio la postazione in Piazza Trilussa a Trastevere, dove, insieme alla Provincia Autonoma di Trento e all’AIDO regionale dell’Emilia Romagna, abbiamo incontrato i cittadini per informarli sull’importante tema della donazione di organi, tessuti e cellule e per raccogliere le dichiarazioni di volontà di essere donatori. Per questa importante occasione gli opuscoli informativi regionali sulla donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule sono stati tradotti anche in tre lingue: inglese, russo e arabo.

Calendario 2015

Un calendario rappresenta un importante strumento di comunicazione molto utilizzato nel mondo del marketing commerciale e sociale, in quanto è uno dei pochi strumenti di informazione, se non l’unico, che rimane visibile per 12 mesi. Consente inoltre, attraverso le immagini, di rendere visibili a tutti i protagonisti e gli eventi realizzati durante l’anno a sostegno della “Scelta consapevole”.

Calendario degli eventi 2014

• 22 marzo – Bologna - 2° edizione “In movimento per il cuore”, step, aerobica, pilates, e tanto altro alla palestra Istituto S. Giuseppe;

• 21 aprile – Bologna - 3° Camminata “Corri con noi la Pasquetta” e “Corri con fido” organizzata con UISP-sport per tutti;

• Maggio 2014 – Ravenna - conclusione del progetto nazionale "TVD ti voglio donare" realizzato nelle scuole medie della Provincia di Ravenna;

• Maggio 2014 – Rimini – Incontri informativi con i medici ospedalieri sul tema della donazione e trapianto;

• 04 maggio – Parma: stand informativo alla festa Boys Parma Calcio;

• 08 maggio – Modena: premiazione del concorso “Donazione e solidarietà” ed. 2014 - Centro Commerciale La Rotonda;

• 09 – 16 maggio- Parma- Cineforum UDU (Unione degli Universitari);

• 11 maggio – Parma – Stand informativo durante “SIDOLI IN FESTA”;

• 18 maggio – Parco Verde Volo di Cadriano –BO- premiazione concorso scuole medie;

• 14 - 31 maggio – Modena- allestimento punti informativi in vari punti della provincia;

• 15 - 16 maggio –Parma - punto informativo durante l’OPEN DAY Facoltà di medicina;

• 21 - 24 maggio- EXPOSANITA’ 2014 - Bologna –stand informativo ed eventi;

• 21 – 22 maggio – Parma- stand informativo alla festa UDU (Unione degli Universitari);

• 22 maggio – Faenza – RA – incontro con i soci del Rotary Club di Faenza;

• 22 maggio – Cesena – letture dell’attore Roberto Mercadini e testimonianze di alcuni trapiantati presenti nell’ambito della rassegna “Concerti nelle aie”;

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• 22 maggio – Parma – Premiazione concorso scolastico provinciale presso Aula congressi

• Azienda Ospedaliera di Parma;

• 23 maggio- 02 Giugno - Calderara di Reno – BO – stand informativo alla “Settimana

• Calderarese”;

• 24 - 25 maggio- Sant’Agata Bolognese- BO- stand informativo alla Fiera di maggio;

• 24 maggio - Parma: Casa della Musica- serata musicale dal titolo “La musica è vita”;

• Canzoni dai 5 Continenti dedicato alla Giornata Nazionale per la Donazione di Organi;

• 24 maggio – Parma- Festa del Dono – stand informativo in Piazza Garibaldi;

• 24 maggio – 02 giugno-Parma- striscione stradale nei comuni di Traversetolo, Montechiarugolo e Langhirano;

• 25 maggio – Casalecchio di Reno -BO- La “Meridiana nel cuore”, stand informativo, eventi sportivi e intrattenimento musicale;

• 25 maggiovCesena- campionato Romagna Rugby, distribuzione di materiale informativo e gadget mentre i giocatori scendono in campo indossando le maglie della donazione;

• 25 maggio – Parma - stand informativo nel Comune di Traversetolo;

• 25 maggio – Parma – Festa del dono- premiazione donatori;

• 26 maggio – Imola –BO – conferenza stampa di presentazione dei dati di attività sui trapianti;

• 26 - 30 maggio-Cesena – stand informativi all’Ospedale M. Bufalini e all’Ospedale Marconi di Cesenatico;

• 26 - 30 maggio-Cesena – stand informativi nei Servizi Demografici del Comune di Cesena;

• 29 maggio - Castel S. Pietro Terme- BO- punto informativo presso la Casa della Salute;

• 29 - 31 maggio – Bologna- Punti informativi presso tutti gli ospedali della provincia;

• 26 - 31 maggio – Ravenna - Striscione stradale in viale Farini “IL TRAPIANTO E’ VITA”;

• 30 maggio - Imola – BO- stand informativo presso l’Ospedale S. Maria della Scaletta;

• 30 maggio – Parma - Premiazioni scuole dei 5 Comuni del comprensorio di Traversetolo;

• 30 maggio – Parma – Conferenza stampa di presentazione dei dati su donazione e trapianto;

• 31maggio – Bologna – GIORNATA NAZIONALE 2014 - “Parole e musica per la vita” – stand informativo ed eventi ai Giardini Margherita con Radio International e le società sportive podistiche e ciclistiche aderenti al progetto “In gara per la vita”;

• 31 maggio – Bologna – Basilica di S. Luca- S. Messa in memoria dei donatori;

• 31 maggio- Ozzano dell’Emilia- BO- Giornata dell’informazione ai cittadini sulla manifestazione di volontà di essere donatori di organi, tessuti e cellule;

• 31maggio- Bologna- Circolo ARCI Ca’ Rossa zona Fossolo - torneo di calcio pro AIDO

• 31maggio- Castel San Pietro Terme – BO- stand gestito da AIDO comunale;

• 31maggio- Ravenna- allestimento di un punto informativo presso il CUP;

• 31 maggio –Rimini – stand informativo all'ospedale Infermi e raccolta delle dichiarazioni di volontà nel SIT;

• 31 maggio - Cesena - stand informativo in piazzale Duomo;

• 31 maggio - Parma- Premiazione scuole al Teatro di Soragna;

• 31 maggio - Parma - 9° torneo di Pallavolo misto Intercral pro “Donazione e trapianto”;

• 31 maggio - Rivarolo di Torrile (PR) – Festa del dono;

• 01 giugno - Sasso Marconi- BO- stand informativo al Parco Marconi nell’ambito di “Sopra e sotto i ponti”;

• 01 giugno - Ravenna- Stadio Bruno Benelli – consegna Trofeo In gara per la vita – CSI

• Ravenna - finali di calcio stagione 2013-2014;

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Servizi di riferimento regionale

• 01 giugno - Budrio- BO – stand informativo in piazza Filopanti;

• 04 giugno - Bologna - premiazione concorso scuole medie inferiori di Decima;

• 06 giugno – Rimini - Regata Rimini Tremiti Rimini – Stand informativo e presentazione ai numerosi partecipanti di un documento di sensibilizzazione sulla donazione;

• 07 giugno- Faenza – RA- concerto della corale Aspis di Milano, composta da 35 elementi, presso la parrocchia di San Savino;

• 07 giugno- Parma - stand informativo alla Festa di fine anno del Rugby Parma F.C. 1931

• 05 luglio - Cesena- chiostro di S. Francesco- concerto “Omaggio a Mozart” organizzato in collaborazione dai Comitati di Rimini e Cesena. Orchestra Filarmonica Malatestiana diretta dal maestro Paolo Chiavacci. Interviene il premio nobel Dario Fo, testimonial regionale, con un emozionante messaggio a sostegno della donazione.

• 01 settembre – Bologna- Parco Nord- Spazio dibattiti Associazioni di Volontariato- sul tema “Il dono degli organi: una scelta in Comune” ;

• 14 settembre – Bologna- Parco Nicholas Green – commemorazione ventennale dalla morte di Nicholas con la presenza del padre Reginald Green;

• 11 ottobre- Roma- GIORNATA EUROPEA – stand informativo e raccolta dichiarazioni di volontà in Piazza Trilussa a Trastevere, con la Provincia Autonoma di Trento e AIDO regionale Emilia-Romagna;

• 25 ottobre – Bologna- Borgo Panigale – IV° Memorial Pucci Corazza- “Un canestro per la vita” in collaborazione con Atletico Basket Bologna;

• 27 novembre – Argelato (BO) Una serata per Nicholas – Teatro Comunale di Argelato;

• 13 dicembre – Bologna- cena sociale di fine anno UISP- consegna Trofei In gara per la vita 2014 - settore ciclismo e podismo.

La Commissione Tecnica Regionale:

Dr.ssa Rambelli Rita- Coordinatrice Commissione Tecnica Regionale; Dr.ssa Gabriela Sangiorgi, Direttore CRT-ER;Dr. Carlo De Cillia, Coordinatore alla Donazione CRT ER; Dr.ssa Novi Francesca, Comitato di Bologna; Dr.ssa Suzzi Michelle / Dr.ssa Bonoli Alice, Comitato di Imola; Dr.ssa Cassola Manuela, Comitato di Piacenza ; Dr. Pinardi Mauro, Comitato di Parma; Dr. Biagioni Daniele, Comitato di Modena; Dr.ssa Cornacchia Claudia, Comitato di Ravenna; Dr.ssa Lorena Batani, Comitato di Forlì; Dr.ssa Piraccini Anna Maria, Comitato di Cesena; Dr.ssa Angelini Angela, Comitato di Rimini; Dr. Fabbi Gino / Dr.ssa Canova Paola, Comitato di Reggio Emilia; Dr.ssa Castellari Sara, Comitato di Ferrara; Dr.ssa Luppi Alessandra / Dr. Stefano Cresci, AIDO Regionale; Sig.ra Borghi Cesarina, ANTF “G. Gozzetti”; Sig. Folpini Giorgio, ANED Regionale; Sig. Stefanelli Francesco, ACTI sez. Portomaggiore; Sig. F. Brizzi, ANTR; Sig. ra Cappello Angela Letizia / Sig. Bagni Erio, Dr.ssa Rita Malavolta, ADMO Regionale; Sig. Forcione Giacinto / Sig. Paolo Lorenzini, ATCOM; Dr.ssa P. Ferrari / Dr.ssa M. Predieri / Dr. Galanti Gabriele, AIPI ONLUS; Dr.ssa Crescini Franca, ADISCO Regionale; Dr.ssa Sargiani Enrichetta, Nuova Vita ONLUS.

Rita Rambelli

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Sistema di gestione per la qualità

Il processo di donazione e trapianto di organi e tessuti, in tutte le sue fasi e i suoi momenti, richiede che gli operatori coinvolti siano consapevoli della necessità di prestare una scrupolosa attenzione a tutti gli aspetti che garantiscono il diritto alla privacy dei dati anagrafici e clinici e delle informazioni, sia del donatore che del ricevente, da una parte per preservare il diritto alla riservatezza e alla tranquillità delle famiglie dei defunti che generosamente hanno aderito ai principi etici di solidarietà della donazione, e, d’altra parte, per garantire al paziente trapiantato le condizioni ottimali per il mantenimento del senso di identità e per un’ottimale ripresa psico-fisica dopo il delicato momento del trapianto. Queste considerazioni, unitamente agli aspetti normativi sul tema della tutela della riservatezza e protezione dei dati personali, hanno rappresentato l’incipit per implementare un’analisi del rischio (attraverso lo strumento della FMEA/FMECA) nel processo di donazione e trapianto, relativamente agli aspetti della privacy, facendo seguito ad analoghe esperienze condotte nell’ambito del sistema di gestione per la qualità per l’analisi dei rischi clinici e organizzativi in questo processo.Come di consueto nella metodologia in questione, il processo di donazione e trapianto è stato suddiviso in fasi e, per ciascuna di queste, sono stati individuati:

• i dati trattati (clinici e anagrafici del donatore e del ricevente, volontà espressa in vita a donare organi e tessuti, cause di morte, eventuali comportamenti a rischio, esito e follow up del trapianto, altri..);

• le funzioni del CRT-ER incaricate del trattamento dei dati (in relazione alle specifiche funzioni svolte);

• la finalità del trattamento dei dati (ossia la motivazione per la consultazione, registrazione, eventuali modifiche e integrazione dei dati);

• i supporti utilizzati per la registrazione dei dati o per la loro consultazione (es. scheda SIRT, registri informatizzati, ecc..);

• le misure o gli strumenti già messi in campo o da implementare per prevenire la consultazione o registrazione o modifica non autorizzata e/o per prevenire la perdita dei dati stessi.

Questo approccio ha consentito di confermare in gran parte l’esistenza di strumenti e misure già esistenti a garanzia del rispetto dei principi sulla privacy, evidenziando al tempo stesso alcune aree di rischio potenziale rispetto alle quali il CRT-ER si sta adoperando per un pieno soddisfacimento di tali principi.

Lucia Bortoluzzi

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Servizi di riferimento regionale

Governo dell’esportazione del sangue del cordone ombelicale (sco) ad uso autologo

In ottemperanza al decreto legislativo n.16 del 25-1-2010, attuativo delle direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, e all’accordo Stato/Regioni del 29-4-2010 recepito dalla Regione Emilia-Romagna con la delibera di Giunta regionale n.1176/2010, il CRT-ER è l’organismo regionale deputato al rilascio dell’autorizzazione per l’esportazione del sangue del cordone ombelicale (SCO) per la conservazione autologa, l’operatività è iniziata il 16 agosto 2010. Da quella data il CRT-ER effettua i counselling indispensabili alle coppie di futuri genitori per proseguire l’iter di esportazione, fornendo una corretta informazione sull’inutilità terapeutica della procedura, e consegnando numerosi documenti sulla tematica, stilati dal Ministero della Salute, dal GITMO, da organismi internazionali e l’opuscolo contenente le “domande più frequenti sulla donazione dello SCO”, scritte con il contributo dei professionisti della rete regionale di trapianto di CSE, pubblicate e distribuite a livello regionale negli ultimi anni nell’ambito della Campagna regionale di informazione “Una scelta consapevole”. Anche la banca regionale dello SCO e il numero verde del SSR forniscono informazioni sulla procedura. Il counselling viene effettuato di persona con le gestanti che partoriranno al Policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna, telefonicamente con tutte le altre, i documenti collegati, in questo caso, vengono spediti via fax/e-mail.

Dall’inizio dell’attività al 31 dicembre 2014 sono stati 3.635 i contatti avuti dai medici del CRT-ER , il numero di counselling effettuati sono stati 3.568, le autorizzazioni rilasciate 3.184, le sacche esportate 2.843.

I dati di attività del 2014 sono riportati nella tabella seguente:

Contatti con il CRT-ER 535

Counselling effettuati 525 di cui per il S. Orsola 64 (12,2%)

Autorizzazioni rilasciate 500(9 gemelli)

di cui per il S. Orsola 51 (10,2%)(4 gemelli)

Sacche esportate 425(7 gemelli)

di cui per il S. Orsola 40 (9,4%)(3 gemelli)

Mamme che hanno esportato 418 di cui per il S. Orsola 37 (8,8%)

Peso medio/sacca esportata circa 136 gr. lordi

I counselling effettuati personalmente al Policlinico S. Orsola – Malpighi sono stati 64 e le autorizzazioni rilasciate rappresentano il 79,7%, da questo dato si può estrapolare come il 20,3% dei casi abbia deciso di donare il sangue cordonale alla banca pubblica. I counselling effettuati telefonicamente riguardanti il resto della regione sono stati 461 con il 97,4% di autorizzazioni. Anche nel 2014 viene confermata l’efficacia del counselling effettuato con colloquio personale fra i futuri genitori ed i medici del CRT-ER.

Rimane forte nei professionisti dedicati l’impegno ad informare le future mamme dell’inutilità di tale procedura e ridurre ulteriormente il numero delle sacche esportate, a vantaggio della rete donativa mondiale deputata a curare tutti i pazienti, adulti e pediatrici, che necessitano di tale terapia.

Nicola Alvaro, Maria Celeste Bonanno, Tiziana Campione, Carlo De Cillia, Stefania Kapelj, Caterina D’Errico,

Manuel Labanti, Marzia Monti, Laura Persico e Gabriela Sangiorgi

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4BANCHE E TRAPIANTO DI TESSUTI E CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE

Banca regionale delle cellule e del tessuto muscolo-scheletrico

La Banca delle Cellule e del Tessuto Muscoloscheletrico (BCTM) della Regione Emilia Romagna presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR), nel 2014 ha perseguito i seguenti obiettivi:

1. diversificazione dell’attività di processazione estensiva asettica del tessuto per conto proprio e per altre Banche di tessuto muscolo scheletrico, negli ambienti sterili in Classe A con background B;

2. ricerca e sviluppo di nuove tecnologie di processazione:a) decellularizzazione,b) nuove paste d’osso malleabili, anche a temperatura ambiente,c) robotizzazione del taglio,d) produzione di tessuti “custom” per chirurgia orale e spinale;

3. messa a punto della produzione di cellule staminali mesenchimali adipose a processazione minima in isolatore di Classe A con background D;

4. introduzione del nuovo sistema di confezionamento sterile a norma UE;5. entrata in funzione del nuovo liofilizzatore GMP;6. consegna di un nuovo dosatore di polveri automatizzato per il confezionamento delle chips di

corticospongiosa liofilizata;7. ulteriore estensione di rapporti convenzionali con Aziende USL ed Ospedaliere e Case di Cura

accreditate della Regione Emilia-Romagna, al fine di adeguare i centri di prelievo ed impianto regionali a quanto previsto dalle Linee guida di riferimento;

8. attivazione nuove convenzioni con Aziende USL e Ospedaliere delle Regioni Abruzzo, Molise e della Provincia Autonoma di Bolzano;

9. conferma della certificazione ISO 9001 : 2008 e della certificazione del Centro Nazionale Trapianti;10. incremento dell’attività di distribuzione extraregionale;11. distribuzione diretta, dopo risoluzione transattiva dei rapporti convenzionali in atto, di tessuti ad alto

contenuto tecnologico di provenienza da Banche dei Tessuti internazionali; 12. prosecuzione del progetto trapianto osteoarticolare fresco di ginocchio, caviglia e spalla;13. internazionalizzazione della Banca, con produzione di nuovi tessuti umani ingegnerizzati, quali

paste d’osso ed altri attualmente non prodotti in Europa a base di DBM, come patch, strip o cubetti manipolabili e termoplastici e di cellule staminali mesenchimali da tessuto adiposo a “minima manipolazione e loro distribuzione nei Paesi Europei della UE;

14. attivazione della biobanca dei tessuti non idonei al trapianto;15. attività di ricerca clinica e di sviluppo dei nuovi tessuti ingegnerizzati, con partecipazione ai progetti

di ricerca regionali, nazionali ed internazionali;16. sviluppo di collaborazioni tecnologiche e scientifiche con altre Banche internazionali, primariamente

americane.

Prelievi, trapianti ed impianti da donatore cadavere

Nel 2014, la Banca delle Cellule e del Tessuto Muscolo-scheletrico RER ha partecipato con una propria equipe a 43 prelievi da donatori multiorgano ed a 17 da donatori multitessuto, con una raccolta complessiva di 914 segmenti osteotendinei (Tabella 1OS). 48 donatori sono stati prelevati in regione Emilia Romagna e 12 in regione Toscana. Nel 2014 è continuato il prelievo di tessuto adiposo. I segmenti ossei, prelevati da donatore cadavere, sono stati utilizzati sia per interventi di trapianto in pazienti

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

oncologici e traumatizzati gravi presso le Divisioni chirurgiche dell’Istituto Rizzoli, l’Ortopedia dell’Azienda Città di Bologna e la Divisione di ortopedia oncologica dell’Ospedale Pini di Milano, del CTO di Torino e dell’Istituto Pascale di Napoli, sia per impianto (segmenti sottoposti a manipolazione minima) presso le divisioni ortopediche della Regione Emilia-Romagna e nazionali e per le Banche del Tessuto di Roma, Milano, Torino, Firenze e Verona. Nel 2014 sono stati anche eseguiti 7 trapianti osteocondrali freschi. Nel 2014 l’attività di trapianto ha riportato una lieve incremento rispetto al 2013, pari al 2,5% (Tabella 3OS), mentre l’attività di impianto di tessuti, prelevati da donatore cadavere e processati asetticamente, ha subito un forte decremento rispetto al 2013, da riferirsi esclusivamente alla mancata distribuzione di tessuti internazionali da parte della BCTM. (Tabella 2OS).In totale i tessuti da donatore cadavere distribuiti nel 2014 sono stati 3559.

Segmenti 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Femori 131 107 147 145 133 111

Tibie 130 106 147 145 140 113

Peroni 32 84 24 33 31 34

Omeri 51 31 84 76 25 31

Radi-Ulne-Clavicole-Scapole 10 23 13 5 11 23

Emibacini/Creste 123 73 103 84 84 65

Fasce-Tendini 435 525 633 559 551 509

Osteocondrale Fresco 22 12 12 12 12 7

Segmenti piede 8 7 4 17 10 4

Sterno - - 3 3 4 -

Tessuto adiposo - - 8 35 17 6

Altro 2 18 46 18 12 11

Totale 944 1014 1198 1132 1030 914

N° donatori 67 59 71 72 70 60

Tabella 1OS. Prelievo di segmenti da donatore cadavere

IMPIANTI DA DONATORE CADAVERE

ENTE 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

IOR 786 772 883 822 705 1189 797

Enti regionali 1676 1478 1693 1074 1548 1285 922

Enti extraregione 867 1318 1875 2004 3793 3440 936

Banche 383 442 422 567 356 109 29

Esportati 9 412 216 193 16 7 7

Totale 3721 4422 5089 4660 6418 6030 2691

Tabella 2OS Tessuto muscoloscheletrico da donatore cadavere (nazionale ed internazionale) distribuito

INNESTI MASSIVI (TRAPIANTO) DA DONATORE CADAVERE

ENTE 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

IOR 160 206 188 201 206 230 228

Enti regionali 45 122 303 368 410 386 399

Enti extraregione 22 67 163 207 148 167 157

Banche 17 15 52 86 51 36 64

Esportati 3 3 7 14 14 28 20

Totale 247 413 713 876 829 847 868

Tabella 3OS Trapianti eseguiti con innesti massivi da donatore cadavere

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Prelievi da donatore vivente e distribuzione

Presso gli IOR (Tabella 4OS), nel 2014 sono state prelevate 377 epifisi femorali, 346 epifisi femorali presso le strutture regionali convenzionate e 125 presso strutture sanitarie italiane convenzionate nelle Regioni Abruzzo e Molise.Presso lo IOR è stata prelevata anche 1 cellula staminale midollare. Presso l’Ospedale di Macerata è stato prelevato anche 1 segmento ad uso autologo.Per quanto attiene al tessuto congelato da donatore vivente, sono state soddisfatte pienamente le richieste pervenute dal territorio regionale di osso validato e minimamente manipolato per impianto, (Tabella 5OS), per un totale di 796 tessuti utilizzati.Sono state anche prelevate, processate e reimpiantate 56 teche craniche autologhe, provenienti da Neurochirurgie di Aziende Ospedaliere Regionali e Nazionali (Modena, Bologna, Bolzano, Genova, Taranto, Caserta, Parma e Reggio Emilia). Sono stati processati anche altri 72 segmenti ad uso autologo provenienti da altre Banche.

ENTE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

IOR 524 560 617 572 488 432 405 378

Enti regionali 343 328 328 346 383 376 374 373

Strutture nazionali 1 29 74 151 119 144

Totale 867 888 946 947 945 959 898 895

Tabella 4OS Attività di prelievo da donatore vivente (epifisi femorali + teche craniche)

ENTE 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

IOR 384 419 417 366 385 346 421

REGIONE 256 310 273 283 276 250 235

ITALIA 73 107 134 122 82 123 140

ESTERO 3 3 2

Totale 713 836 827 771 746 721 796

Tabella 5OS Distribuzione di tessuto muscolo-scheletrico congelato non processato da donatore vivente (epifisi femorali)

Il dato conferma la stabilità del prelievo e distribuzione di tessuti da donatore vivente, che si rapporta ad un importante incremento dell’attività di processazione della Banca, con maggiore disponibilità di tessuti processati sterilmente da donatore cadavere, principalmente di osso spongioso morcellizzato e liofilizzato, con sensibile riduzione dei tempi chirurgici persi per la processazione in sala operatoria delle epifisi femorali.II prelievi da donatore vivente sono supportati dalla collaborazione delle altre strutture ortopediche regionali, grazie al sistema del convenzionamento.Nel 2014 hanno funzionato come sedi di prelievo di epifisi femorali da donatore vivente le Unità Operative di ortopedia delle Aziende Usl Regionali di:

a) Bologna (Ospedale di Bentivoglio, Vergato e Istituto Ortopedico Rizzoli):b) Cesena (Ospedale Bufalini); c) Cento ;d) Carpi;e) Faenza;f) Azienda Ospedaliera Ferrara;g) Forlì;

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h) Guastalla Ospedale Civile;i) Imola;l) Lugo;m) Modena Policlinico n) Modena S. Agostino Baggiovara;o) Ravenna;p) Scandiano;q) Vignola.

Nel 2014 hanno funzionato anche come sedi di prelievo di epifisi femorali da donatore vivente anche le Case di Cura Salus di Reggio Emilia e Malatesta Novello di Cesena e le Unità Operative di ortopedia delle Aziende Usl della Regione Abruzzo (Avezzano, Campobasso, Chieti, L’Aquila, Sulmona, Termoli e Vasto).

Processazione del tessuto muscoloscheletrico

Nel 2014 la Banca delle Cellule e del Tessuto Muscoloscheletrico ha eseguito tutte le attuali lavorazioni in due ambienti sterili dedicati in Classe A e più specificamente:

1. taglio,2. segmentazione,3. morcellizzazione,4. liofilizzazione,5. demineralizzazione (parziale o totale)6. produzione di paste d’osso,7. produzione robotizzata di cage intervertebrali,8. produzione robotizzata di impianti tricorticali “custom made” per chirurgia orale.

La lavorazione asettica dei tessuti consente di evitare la sterilizzazione a raggi gamma, che comporta un decadimento qualitativo del tessuto stesso.La Banca viene, quindi, ad offrire un prodotto qualitativamente molto superiore, soprattutto per gli interventi che richiedono la resistenza al carico.Le tipologie di tessuto attualmente disponibili per i chirurghi comprendono tessuti di produzione semplice e tessuti complessi. Nella prima categoria rientrano i tessuti comunemente producibili dalle Banche come tessuti congelati, tessuti segmentati e tessuti minimamente manipolati, secondo la dizione utilizzata dalle Linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni, come liofilizzati e demineralizzati.Nella seconda categoria rientrano tessuti più manipolati come le paste, che prevedono la combinazione di osso umano demineralizzato con idrossiapatite, gelatine o altri materiali analoghi, di produzione da parte della nostra Banca in collaborazione con aziende produttrici di biomateriali, come Finceramica e Opocrin, e tessuti prodotti con macchine da taglio a controllo alfa-numerico, come viti o inserti spinali.

Nel 2014 la BCTM ha introdotto 5 novità principali nell’attività di processazione:1. produzione di pasta d’osso termoplastica da conservare a temperatura ambiente (Figura 1OS);2. nuovo sistema di confezionamento a vaschette, analogo a quello dei “medical devices”, per una

miglior conservazione e disponibilità chirurgica dei tessuti ( Figura 2OS);3. nuovo liofilizzatore GMP, con gestione totalmente automatizzata del processo (Figura 3OS);4. nuovo sistema automatizzato di dosaggio e confezionamento delle polveri di osso corticospongioso

liofilizzato, al fine di garantire stabilità delle quantità fornite (Figura 4OS);5. nuova apparecchiatura a taglio numerico per il taglio robotizzato dell’osso umano (Figura 5OS).

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La nostra Banca nel 2014, nelle Camere Sterili in Classe A, ha prodotto i tessuti della prima categoria ed anche nuovi tipi di paste malleabili (DBGraft patch e strip) Figura 1OS e nuove cages intervertebrali ed impianti tricortali “custom made” prodotti con macchina a taglio automatico.Sono stati complessivamente sottoposti a processazione asettica 543 segmenti con produzione di 3369 tessuti.

Figura 1OS Pasta d’osso termoplastica in siringa Figura 2OS Nuovo sistema di confezionamento a vaschette

Figura 3OS Nuovo liofilizzatore GMP

Figura 4OS Nuovo sistema automatizzato per il dosaggio delle chips liofilizzate di corticospongiosa

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La produzione di osso liofilizzato è stata di 997 tessuti; la produzione di tessuti ingegnerizzati a base di DBM e collagene è stata di 319 confezioni di paste malleabili in varie forme (strip, patch e cubetti). Nel 2014 sono state prodotte anche 87 cartilagini costali in alcool e 23 cartilagini costali congelate.Tutti i prodotti sono stati sottoposti a rigidi controlli di qualità, sia di processo che di prodotto.Nel 2014 è continuata la processazione di tessuto proveniente da altre Banche italiane, in particolare dalla BTM di Torino e di Roma.

Figura 5OS Nuova apparecchiatura CNC per il taglio robotizzato dell’osso

Attività del laboratorio di manipolazione cellulare estensiva

Nel dicembre 2012 il Laboratorio di Manipolazione Cellulare Estensiva (Cell Factory), già autorizzato alla Produzione di prodotti medicinali per uso umano e al Controllo di Qualità (Autorizzazione AIFA aM 160/2009 e N° aM 180/2010) ha ottenuto dall’AIFA, dopo ispezione volta a verificare la rispondenza ai requisiti specifici della struttura, l’autorizzazione alla produzione e controllo di qualità di medicinali per uso umano sperimentale, così da coprire tutte le tipologie di possibili utilizzi di terapie con cellule manipolate estensivamente, che secondo normativa (Regolamento europeo 1394/2007) sono assimilate ai farmaci.In particolare, l’ultima autorizzazione (aM 146/2012 del 5/11/2012) comprende:

Prodotti per uso ospedaliero:

• Condrociti in sospensione

• Condrociti su scaffold

• Cellule staminali mesenchimali in sospensione

• Cellule staminali mesenchimali su scaffold

Prodotti per uso sperimentale:

• Cellule staminali in sospensione

Settore Produzione

Nel corso dell’anno 2014 il personale del settore produzione è stato sostituito e la Qualified Person nel mese di Marzo si è dimessa. Si è provveduto, pertanto, ad individuare e formare nuovo personale sia per la produzione sia per ricoprire il ruolo di QP. Inoltre vi è stato un blocco dell’attività produttiva, dovuto principalmente all’impossibilità di reperire sul mercato il reagente Siero Fetale Bovino (FBS), necessario ai processi produttivi convalidati. E’ stata fatta, quindi, un’indagine di mercato per ad individuare un nuovo produttore/fornitore di tale reagente ed è stato eseguito un lotto di condrociti di prova con caratterizzazione fenotipica e funzionale dei condrociti, in collaborazione con il Laboratorio RAMSES.La difficoltà di approvvigionamento di FBS, anche da parte del nuovo fornitore, ha impedito la possibilità di produrre nuovi lotti e quindi di riprendere l’attività dei processi convalidati.Sono state eseguite le riconvalide ambientali (controlli particellari e microbiologici) e di processo (media fill = MF) sia per la produzione dei condrociti, sia per la produzione di cellule staminali mesenchimali. Rela-

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tivamente alla produzione sterile in cleanroom, i controlli particellari e microbiologici della contaminazione microbica di aria e superfici confermano come gli ambienti assicurino elevati livelli di sicurezza nelle lavo-razioni in asepsi di cellule e tessuti.

Cellule Staminali Mesenchimali

Nel corso del 2014 è stato condotto uno studio per la messa a punto di produzione di lisato piastrinico umano, da usare come supplemento nutritivo al posto dell’FBS per la produzione di CSM da tessuto adiposo e/o midollo osseo. La produzione di lisato piastrinico prevede una collaborazione tra la nostra Cell factory e l’Unità di Immunoematologia e Trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Bologna per l’approvvigionamento di buffy coat.Inoltre, per l’ottimizzazione della produzione di CSM da tessuto adiposo e/o midollo osseo è in corso uno studio per la produzione di CSM mediante un sistema chiuso automatizzato, il bioreattore Quantum Cell Expansion System della Terumo BTC (Figura 6OS). Sono state eseguite e sono ancora in corso prove di espansione di CSM da tessuto adiposo. La produzione in asepsi ed i controlli di qualità del prodotto a base di CSM potranno essere definiti nel documento Product Specification File, che costituirà la base del dossier (IMPD = Investigational Medicinal Product Dossier) del prodotto medicinale da inserire in protocolli clinici sperimentali, da sottoporre all’approvazione dell’Autorità Competente (AIFA) per l’utilizzo in diversi trials clinici di medicina rigenerativa, orientati alla cura non solo delle patologie del sistema muscolo-scheletrico, ma anche per malattie degenerative sistemiche o malattie rare.La CF continua la partecipazione al gruppo IATRIS di EATRIS, infrastrutture Italiane e Europee per la medicina traslazionale, laboratori di ricerca e sviluppo autorizzati secondo GLP e Cell Factories autorizzate secondo GMP.

Ricerca finalizzata

Alla fine del 2014 la Cell Factory ha collaborato alla stesura, ed è in attesa del risultato della valutazione, di un progetto di ricerca finalizzata presentato al Ministero Salute (RF-2013- 02357096): Liver Regeneration Enhancement: Pre-Clinical And First In Man Clinical Study To Assess The Safety And Efficacy Of Human Adipose Derived Mesenchymal Stem Cells.

Laboratorio di quality control

Il settore controllo qualità della CF e della BTM, costituito dal Laboratorio di Controllo di Qualità e Microbiologia (CQ), è compreso nell’autorizzazione AIFA per l’esecuzione di tutti i test di qualità, sia in process, sia al rilascio GMP dei prodotti per terapia cellulare somatica. Questo laboratorio è fondamentale per i controlli di qualità dei prodotti cellulari e di tutto il tessuto muscoloscheletrico prelevato, processato e impiantato.L’attività del Controllo di Qualità risponde ai requisiti indicati nelle seguenti normative:

• EU Guidelines to GMP, Part I: Medicinal Products for Human and Veterinary Use cap. 1-9, e all. 1; 8; 11; 15; 16; 19 ed altri specifici;

Figura 6OS Nuova apparecchiatura automatizzata per la coltura cellulare di mesenchimali adipose.

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

• European Pharmacopoeia, 8a ed. 2013

• D.L. 24 aprile 2006, n. 219, art. 50-71; 36; 142; 144; 146-147;

• Aide-Memoire Inspection of Pharmaceutical Quality Control Laboratories – PIC/s 25/09/2007.

Le principali funzioni del Controllo di Qualità riguardano:

• esecuzione dei controlli microbiologici su tessuti e cellule per la verifica dell’assenza di contaminazione, ovvero l’identificazione di agenti contaminanti;

• caratterizzazione fenotipica dei prodotti cellulari;

• definizione delle specifiche dei prodotti, delle materie prime e dei materiali;

• convalida dei metodi analitici

• qualifica delle apparecchiature/strumentazioni;

• convalida dei processi produttivi in asepsi (media fill);

• controlli microbiologici ambientali e convalida delle procedure di sanitizzazione.Il Laboratorio CQ, grazie all’autorizzazione AIFA, è in grado di offrire prestazioni di controllo qualità, quali l’esecuzione dei test al rilascio del prodotto finito, secondo metodi convalidati, ed i controlli microbiologici ambientali per Banche dei tessuti, Biobanche, centri di produzione di terapie cellulari avanzate o laboratori di produzione di radiofarmaci.Di seguito si riportano i dati di attività del Laboratorio CQ per il 2014.

ATTIVITA’ ANALITICA ANNO 2014 N° TEST

Analisi per attività di routine della BTM 5999

Analisi di Controllo di Qualità in process e al rilascio dei prodotti cellulari della CF 1557

Caratterizzazioni citofluorimetriche CF-BTM 2

Analisi di Controllo di Qualità per Materie Prime in ingresso ai Magazzini GMP (CF e CQ) 321

Analisi conto terzi * 818

Convalide conto terzi* 1

Analisi per collaborazione a Studi 427

TOTALE 9125

*Convenzione con Ospedale Maggiore di Bologna e con Policlinico S. Orsola di Bologna per l’esecuzione dei test microbiologici di rilascio, richiesti dalla normativa vigente per i radiofarmaci, e con la Banca Regionale del Cordone del Policlinico S. Orsola di Bologna per l’esecuzione dei controlli microbiologici di sangue cordonale.

ATTIVITA’ CQ (GMP/ISO) ANNO 2014 N° PRESTAZIONI

Certificazioni di Prodotto Terapeutico 0

Certificazione Materie Prime magazzino GMP/ CQ 491

Certificazione Materie Prime magazzino GMP/ Produzione 221

Attività formative 12

Controllo di Qualità dell’attività analitica di microbiologia (processi ID/ATB) 43

Manutenzione interna strumentazione 48

Emissione/revisione Istruzioni operative 5

Emissione/revisione SP e CA 17

TOTALE 837

Il personale, oltre alle attività analitiche, partecipa al mantenimento dei requisiti previsti dal sistema qualità integrato della struttura (ISO-GMP) mediante attività continuative di redazione ed aggiornamento della documentazione, addestramento, gestione dei magazzini GMP, controllo dei fornitori, rilevazioni,

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registrazioni e correzioni delle non conformità, monitoraggi ambientali, controllo strumenti, (manutenzione ordinaria, qualifiche, ecc.), aggiornamento e partecipazione a convegni. Partecipa inoltre all’esecuzione di studi e di attività eseguite in conto terzi.

Sistema di gestione per la qualita’

Nel corso dell’anno 2014, la Banca delle Cellule e del Tessuto Muscoloscheletrico ha superato l’audit di sorveglianza della certificazione del proprio sistema qualità, secondo la versione 2008 degli standard UNI EN ISO 9001, rilasciata dall’Istituto Certiquality (accreditato da Accredia) per i processi di:

• selezione, prelievo, processazione, validazione, conservazione e distribuzione di tessuto muscoloscheletrico da donatore;

• consulenza e processazione di tessuto muscoloscheletrico per conto terzi;

• selezione, raccolta, accettazione, stoccaggio, presa in carico e distribuzione di tessuto destinato a manipolazione cellulare estensiva in Cell Factory;

• isolamento, espansione e rilascio di cellule ingegnerizzate;

• controllo di qualità e microbiologia anche per conto terzi;

• progettazione e sviluppo di nuovi prodotti / servizi;

• progettazione ed erogazione di eventi formativi, stage, corsi a catalogo, convegni e giornate di studio (settore EA 37).

Tale modello è fondato sui principi di gestione per la qualità che guidano al miglioramento delle prestazioni:• orientamento al cliente;• leadership;• coinvolgimento del personale;• approccio per processi;• approccio sistemico alla gestione;• miglioramento continuo;• decisioni basate su dati di fatto;

• rapporti di reciproco beneficio con i fornitori.

Il sistema qualità è stato esteso anche a tutte le attività di processazione in ambiente sterile, con progressiva applicazione dei requisiti di Good Manufacturing Practice ed un controllo globale del processo che comprende:

• evidenze oggettive sulla conformità di classe della cleanroom; • parametri di temperatura-umidità relativa e pressione differenziale conformi ai range individuati;• conformità dei controlli microbiologici eseguiti su personale ed ambiente (apparecchiature

comprese) ad ogni lotto di processazione;• convalida delle apparecchiature;• conformità dei controlli di qualità sul prodotto;• programma di sanitizzazione, con verifica di efficacia e convalida dei sanitizzanti;

• adeguate procedure per ogni attività eseguita.

Tutti i processi sono controllati anche dal punto di vista gestionale, tramite:

• indicatori;

• sistemi di monitoraggio ed elaborazione statistica;

• programma formativo annuale calibrato sui processi specifici;

• programma di audit interno.

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

Nel febbraio 2014, la BTM ha rinnovato anche la certificazione biennale del Centro Nazionale Trapianti, per l’inserimento nell’elenco europeo della Banche accreditate e relativa ai processi di:

• raccolta e prelievo di tessuto muscoloscheletrico (donatore cadavere e vivente);

• processazione e deposito di tessuto muscoloscheletrico;

• distribuzione di tessuto muscoloscheletrico.

La Banca delle Cellule e del Tessuto Muscoloscheletrico nel 2012, per il Laboratorio di Manipolazione Cellulare Estensiva (Cell Factory) e di Controllo Qualità, ha visto riconfermata l’autorizzazione dall’AIFA, n° aM 146/2012 per la produzione di condrociti e di cellule staminali mesenchimali (in provetta o “caricate” su biomateriali) per uso ospedaliero, comprensiva dei controlli di qualità in process e finali, estendendola alla produzione e controllo qualità di cellule staminali mesenchimali per uso sperimentale che offre nuove opportunità per trials clinici di medicina rigenerativa.

Gestione del rischio

In BTM la gestione del rischio viene attuata sia attraverso la partecipazione al sistema regionale di segnalazione degli incidenti ed agli adempimenti previsti dal Centro Nazionale e Regionale Trapianti in caso di eventuali eventi/reazioni avverse sia attraverso l’applicazione di strumenti di analisi anche pro-attiva quali la metodologia FMECA (Failure Mode, Effetcts and Criticality Analysis ). Si tratta di un’analisi che prende in considerazione e quantizza preventivamente tutti i possibili errori di esecuzione del processo, permettendo di inserire prove e controlli, sviluppare procedure, predisporre azioni di miglioramento. Viene costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, comprendente tutti i ruoli; si analizzano tutte le variabili critiche di un processo e si ipotizzano i possibili errori/incidenti. Per la quantizzazione del rischio vengono definite scale con score di gravità (severità: nulla, bassa, media, alta, molto alta), probabilità (occurrance: da 1 nulla, a 10 certa) e rilevabilità (detection: da 1 certezza d’intercettazione a 10 impossibilità di rilevare l’errore prima dell’accadimento). Per la registrazione, viene predisposto un foglio di lavoro excel. Fase di analisi: individuazione di che cosa potrebbe accadere e per quali motivi, con quali conseguenze e descrizione delle misure di controllo eventualmente già in atto. Attribuzione dei valori S, O ed R e calcolo del loro prodotto = Indice di Priorità del Rischio. Fase di intervento: definizione di azioni di miglioramento, con responsabilità e tempistica di attuazione. Fase di valutazione, a conclusione delle azioni di miglioramento: quantizzazione indicatori di out come e rivalutazione IPR. I valori di IPR ottenuti permettono una classificazione dei livelli di rischio in: alto; medio; basso; trascurabile. Le azioni di miglioramento implementate, incidendo sulla probabilità di accadimento e sulla possibilità di intercettarlo prima che accada consentono un abbassamento degli IPR.

Miglioramento continuo

La BTM partecipa a diversi progetti di ricerca e sviluppo. Ha messo a punto nuove modalità produttive e di confezionamento del tessuto. Ha ulteriormente ampliato l’area in classe A del laboratorio produttivo.Ha formato il personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico non solo per la gestione organizzativa dell’èquipe di prelievo ed il trattamento del tessuto prelevato ma anche per la partecipazione diretta alle fasi di prelievo asettico.

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Comunicazione ed assistenza ai clientiIl sito web della BTM (www.btm.ior.it), è stato recentemente oggetto di re-styling; arricchito con un’area didattica, viene mantenuto aggiornato e costituisce un importante elemento di trasferimento di informazioni e cultura nel campo del banking di tessuto muscoloscheletrico. Sono presenti: un’area destinata ai fornitori di epifisi femorali, con le istruzioni e la modulistica necessaria alla raccolta; un’area destinata ai clienti utilizzatori di tessuto muscoloscheletrico; un’area destinata alla gestione della qualità ed ai principali riferimenti normativi del settore; un’area dedicata alla Cell Factory ed al laboratorio di Controllo Qualità e Microbiologia; l’area per la formazione e le news; il profilo istituzionale con la storia della BTM IOR ed, infine, un’importante area dedicata alla promozione della donazione.Dal 1997 a fine 2014, la BTM ha potuto contare su ben 781 donatori deceduti e 15728 donatori viventi di tessuto muscoloscheletrico.Il tariffario in vigore da gennaio 2013, è stato riorganizzato inserendo una classificazione per tipologia di tessuti allo scopo di facilitarne la consultazione. E’ stato realizzato anche il nuovo catalogo dei tessuti e delle brochure illustrative delle diverse tipologie di processazione. Tutto il materiale è scaricabile dal sito web BTM.

Soddisfazione del cliente

La soddisfazione del cliente viene periodicamente verificata attraverso questionari, con giudizio esprimibile attraverso una scala di valori da 1 (minimo) a 5 (massima soddisfazione), unitamente alla valutazione di non conformità, reclami ed elogi nell’ambito dell’annuale riesame dell’andamento del sistema di gestione qualità e dei risultati da parte della direzione e dell’assicurazione qualità.Nel febbraio 2014 è stata fatta la rilevazione triennale, con la distribuzione di 626 questionari.Le domande formulate indagavano i seguenti aspetti:

• professionalità del personale;• cortesia e disponibilità del personale;• informazioni sui requisiti di accesso al servizio;• prestazioni offerte;• orario di apertura;• tempi di evasione delle richieste;• qualità dei prodotti tissutali forniti;• promozione della donazione;• giudizio sul sito web BTM.

Gli esiti sono stati molto positivi e la maggioranza degli intervistati si è dichiarata “soddisfatta” e “molto soddisfatta”, come evidenziato dal grafico relativo.

58

37

4 0 1

69

26

4 1 0 0

10

20

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80

MOLTO SODDISFATTI SODDISFATTI ABBASTANZA SODDISFATTI SCARSAMENTE INSODDISFATTI

INSODDISFACENTE

CONRONTO INDICE DI SODDISFAZIONE COMPLESSIVA

ANNO 2014-VALORI IN % ANNO 2009-VALORI IN %

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

Obiettivi di qualità 2014

• Continuazione del percorso di armonizzazione del sistema qualità gestionale ISO con i requisiti previsti dalle Good Manufacturing Practice europee;

• superamento dell’audit di rinnovo della certificazione ISO 9001 secondo la revisione 2015;

• continuazione del supporto formativo e di consulenza alla Banca del Tessuto Muscoloscheletrico della Regione Lazio presso l’Istituto Regina Elena, attiva per la raccolta e validazione dei tessuti e per la di-stribuzione;

• ottenimento dell’accreditamento secondo i requisiti di accreditamento industriale, nell’ambito del Tec-nopolo regionale;

• superamento dell’audit di autorizzazione AIFA per la parte produttiva GMP e per l’area di controllo qualità.

PROMETEO & TECNOPOLO

Nell’ambito del progetto Rizzoli Research Innovation Technology (RIT) presso il Tecnopolo dell’Emilia Romagna, Piattaforma Scienze della Vita, il Laboratorio PRO.ME.T.E.O. (Prodotti di Medicina Rigenerativa e Tissue Engineering in Ortopedia), costituito dalla BTM, dalla CF e dal CQ, suddiviso nei settori di ricerca di base, produzione in asepsi e relativi controlli di qualità, realizza, gestisce e coordina la ricerca e la pratica clinica, l’innovazione, la trasferibilità tecnologica e lo sviluppo della medicina rigenerativa e dell’ingegneria tissutale in campo soprattutto ortopedico. La produzione è eseguita secondo GMP in asepsi (clean room) e riguarda terapie cellulari e tessuti combinati con cellule e biomateriali.I Laboratori del Dipartimento RIT nel 2011 hanno ottenuto l’accreditamento industriale.Nel 2012 e nel 2013 il Laboratorio Prometeo ha partecipato alla costituzione dell’infrastruttura di medicina rigenerativa (IRMI) con altri 17 centri di ricerca universitari italiani, 12 imprese e 8 Regioni, al fine di costituire un cluster di sviluppo della medicina rigenerativa italiana.Dal 2013 il Laboratorio PROMETEO, in collaborazione con ASTER, ha intrapreso un percorso di trasferimento delle tecnologie di processazione dei tessuti alle aziende facenti parte del cratere del terremoto che siano interessate a nuove linee di produzione coinvolte nella medicina rigenerativa.

Piermaria Fornasari

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Segmenti osteo-tendinei attività di trapianto

Nel 2014 è proseguita presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli l’attività di trapianto di segmenti muscolosche-letrici, a partire dai più semplici innesti di osso morcellizzato fino ai più complessi segmenti osteoarticolari o diafisari. La Banca del Tessuto Muscolo-Scheletrico ha quindi grande rilievo nella chirurgia ortopedica e soprattutto oncologica, dove spesso sono richiesti interventi demolitivi con sacrificio di ampi segmenti osteoarticolari per i quali si pone la necessità di ricostruire il segmento perduto al fine di ripristinare il più possibile l’anatomia dell’arto.Nel corso di quest’ultimo anno sono stati utilizzati nella chirurgia ortopedica oncologica circa 87 innesti ossei “massivi”, alcuni dei quali associati a una protesi (cosiddetta composita) o a chiodi espandibili, in particolare a livello dell’arto inferiore (bacino, femore e tibia), evitando così interventi destruenti quali amputazioni e disarticolazioni. In alcuni di questi casi, l’innesto osseo massivo omoplastico è stato utilizzato in associazione a un innesto autoplastico vascolarizzato (perone vascolarizzato) secondo una tecnica messa a punto dal Prof. Campanacci e collaboratori negli anni passati. Il contributo della Banca del Tessuto Muscolo-Scheletrico risulta importante anche nelle lesioni benigne e pseudotumorali, quali tumori a cellule giganti e cisti ossee, dove è possibile eseguire interventi meno aggressivi, ma che comunque alterano le caratteristiche strutturali dell’osso: a tal proposito ha trovato grande impiego l’osso morcellizzato, che è stato utilizzato in 43 casi. Il supporto della banca si è reso necessario anche in patologie quali la necrosi ossea e le pseudoartrosi; in questi casi la matrice ossea demineralizzata (DBM), avvenuta in 37 casi, è stata impiegata in associazione al concentrato midollare autologo secondo i principi della medicina rigenerativa. In un paziente di giovane età con lesione osteocondrale secondaria a necrosi ischemica è stato utilizzato un innesto osteocondrale fresco, prelevato sterilmente e mantenuto in soluzione fisiologica a 4° C.Il tessuto muscolo-scheletrico è quindi ampiamente utilizzato, in quanto consente di eseguire interventi ricostruttivi con l’ausilio di materiali biocompatibili che hanno dimostrato un’ottima capacità di osteo-integrazione.

Davide Maria Donati

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

Banca regionale delle cornee

Obiettivi e finalità

La Banca delle Cornee della Regione Emilia Romagna, sede principale Ospedale Maggiore di Bologna e sede filiale Ospedale di Imola, ha operato nell’anno 2014 perseguendo i seguenti obiettivi:

• incrementare l’attività di procurement di cornee rispetto al livello raggiunto nel 2014;• migliorare la qualità di esecuzione dei prelievi, puntando ad ottenere cornee prelevate con

abbondanti anelli sclerali di almeno 3 mm;• aumentare l’offerta dei lembi pretagliati per cheratoplastica endoteliale (EK);• sviluppare ulteriormente il processo di certificazione di qualità della Banca Cornee;• mantenere il processo di certificazione di qualità della Banca Cornee con adeguamento agli standard

GMP per il controllo della qualità dell’aria negli ambienti di lavorazione e dei controlli microbiologici delle superfici di lavoro;

• monitorare le liste di attesa regionali per trapianto di cornea.

Risultati conseguiti

Nel 2014 sono state prelevate in regione 1064 cornee da 533 donatori (figura 1CO) con un incremento di 33 cornee (3,2%) rispetto all’anno precedente. Nello specifico 930 cornee sono state bancate e processate dalla sede di Bologna della Banca delle Cornee dell’Emilia-Romagna e 134 dalla filiale di Imola. L’attività di procurement è avvenuta in 25 ospedali regionali (figura 2CO) di cui 10 si segnalano per aver prelevato 50 o più cornee (Bologna, Maggiore, Bellaria, Lugo) (figura 3CO). Le cornee assegnate per trapianto sono state 576, pari al 57,66% delle cornee prelevate. I trapianti effettivamente eseguiti sono stati 564, pari al 56,46% delle cornee prelevate, con un decremento di 41 trapianti rispetto all’anno precedente (figura 4CO e figura 5CO). La differenza tra il numero di cornee assegnate e le cornee trapiantate (12 cornee) è riconducibile a ragioni organizzative del centro di trapianto o al danneggiamento delle cornee durante la processazione dei tessuti in sala operatoria. Il crescente numero di trapianti lamellari endoteliali, che richiedono di sottoporre le cornee a taglio con microcheratomo, comporta un rischio di perdita di tessuti per danneggiamento durante la procedura di taglio (figura 6CO). I trapianti sono stati eseguiti in 14 ospedali regionali, 6 strutture private della regione , 1 struttura privata fuori regione; 1 cornea è stata inoltre distribuita presso altra banca delle cornee nazionale (figura 7CO). Nel corso del 2014 la Banca delle Cornee dell’Emilia Romagna ha assegnato 93 segmenti di sclera di cui 89 effettivamente utilizzati per diversi interventi di chirurgia oculare. A questi si aggiunge l’assegnazione di 85 porzioni di membrana amniotica, di cui 85 effettivamente utilizzati per interventi di ricostruzione della superficie oculare e 197 somministrazioni topiche di membrana amniotica omogeneizzata.

Figura 1CO: Cornee prelevate in Emilia Romagna. Anni 2000-2014 a confronto

785

1.305

1.328

1.592

1.526

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1.035

1.047

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1.237

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1.169

1.031

1.064

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

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Sede donativa Tutti i Donatori

Donatori non idonei/cornee prelevate

Cornee prelevate/ cornee idonee* (*A)

Cornee idonee per trapianto (B)

% cornee idonee per trapianto (B/A*)

Ospedale Bellaria, BO 33 4/66 66/58 38 65,51

Osp. Maggiore, BO 37 2/73 73/71 32 45,07

Osp. S. Orsola, BO 4 1/8 8/6 6 100

Ospedale Cento - FE 8 0/16 16/16 5 31,25

Ospedale Cesena 25 1/49 49/47 27 57,44

Ospedale Carpi - MO 8 0/16 16/16 3 18,75

Ospedale Faenza - RA 6 0/12 12/12 6 50

Ospedale Ferrara 8 0/16 16/16 6 37,5

Ospedale Fidenza -PR 13 0/26 26/26 10 38,46

Ospedale Forlì 13 0/26 26/26 10 38,46

Osp. Guastalla - RE 31 2/62 62/58 28 48,27

Ospedale Imola 67 6/134 134/122 73 59,83

Ospedale Lugo - RA 28 3/56 56/47 20 42,55

Ospedale Modena 12 1/24 24/24 14 58,33

Osp. Baggiovara - MO 27 0/54 54/54 29 53,70

Osp. Montecchio - RE 4 0/8 8/8 5 62,5

Ospedale Parma 55 1/110 110/108 70 64,81

Ospedale Piacenza 65 3/130 130/124 75 60,48

Osp. Castel San Giovanni - Val Tidone 1 0/2 2/1 1 100

Ospedale Ravenna 32 0/64 64/64 33 51,56

Osp. Reggio Emilia 46 4/92 92/83 48 57,83

Ospedale Rimini 7 1/14 14/12 6 50

Ospedale Scandiano 1 0/2 2/0 0 0

Ospedale Correggio 1 0/2 2/2 2 100

Ospedale di Castelnovo Monti 1 0/2 2/2 1 50

TOTALE 533 29/1.064 1.064/999 564 56,46

Figura 2CO: Tabella analitica delle donazioni di cornee e dell’idoneità dei tessuti a scopo di trapianto suddivise per centro di prelievo

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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2

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44

10

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8

2

10

10

12

23

21

51

80

102

34

50

88

187

109

150

120

0

2

4

10

2

6

0

26

4

14

14

4

8

14

14

24

20

38

50

75

34

66

94

152

116

125

115

0

0

0

2

2

2

2

8

8

12

14

16

16

16

24

26

26

49

54

56

62

64

92

110

130

134

139

BO- Rizzoli

Castel S. Giovanni

Fiorenzuola

Asl 101 Piacenza

Castelnovo ne' Monti

Correggio

Scandiano

BO- S. Orsola

Montecchio

Faenza

Rimini

Carpi

Cento

Ferrara

Modena

Fidenza

Forlì

Cesena

Baggiovara

Lugo

Guastalla

Ravenna

Reggio Emilia

Parma

Piacenza

Imola

BO-Maggiore Bellaria

anno 2014

anno 2013

anno 2012

Figura 3CO: Cornee prelevate nei diversi ospedali della regione, periodo 2012 – 2014 a confronto

427

529

449

612

526

470

543

474 457 485 491 476

628 605

564

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Figura 4CO: Trapianti di cornea eseguiti in regione con cornee distribuite dalla Banca delle Cornee dell’Emilia-Romagna. Periodo 2000 - 2014 a confronto.

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47

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37 40

38

52 56

50 48 48

43 40

54 56

53

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Figura 5CO: Percentuale di cornee trapiantate rispetto alle smaltite. Periodo 2000 – 2014 a confronto

Sede di centro trapianti Cornee ricevute Cornee trapiantate Cornee non utilizzate % non utilizzo

OSP. MAGGIORE (BO) 71 69 2 2,8

OSP. S.ORSOLA (BO) 13 13 0 0

OSP. CESENA 2 2 0 0

OSP. CARPI 0 0 0 0

OSP. FERRARA 6 6 0 0

OSP. FORLÌ 4 4 0 0

OSP. IMOLA 57 57 0 0

OSP. LUGO 2 2 0 0

OSP. MODENA 29 28 1 3,4

OSP. PARMA 79 75 4 5,1

OSP. PIACENZA 10 10 0 0

OSP. RAVENNA 46 46 0 0

OSP. REGGIO EMILIA 188 183 5 2,7

OSP. RIMINI 35 35 0 0

STRUTTURE PRIVATE 17 17 0 0

ALTRE BANCHE 5 5 0 0

TOTALE 576 564 12 2,4

Figura 6CO: Tabella analitica delle assegnazioni di cornee ai centri di trapianto e del numero di tessuti effettivamente utilizzati nell’anno 2014

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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5

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197

76

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0

2

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6

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23

5

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37

57

55

100

61

179

0

2

2

4

6

10

13

17

28

35

46

57

69

75

183

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220

Carpi

Cesena

Lugo

Forlì

Ferrara

Piacenza

BO- S. Orsola

Strutture Private

Modena

Rimini

Ravenna

Imola

BO-Maggiore Bellaria

Parma

Reggio Emilia

anno 2014

anno 2013

anno 2012

Figura 7CO: Trapianti di cornea effettuati nelle strutture ospedaliere regionali con tessuti forniti dalla Banca delle Cornee. Periodo 2012 - 2014 a confronto.

Lista di attesa regionali per trapianto di cornea

Di seguito il numero di pazienti in lista di attesa per trapianto di cornea al 31 dicembre 2014 nelle singole strutture ospedaliere regionali che effettuano trapianti con cornee fornite dalla Banca.

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Ospedale Pazienti in lista d’attesa

S. Orsola BO 3

Maggiore BO 61

Rimini 29

Reggio Emilia 87

Ravenna 2

Lugo 1

Piacenza 3

Parma 16

Modena 12

Carpi 0

Imola 10

Forlì 5

Ferrara 1

Cesena 4

TOTALE 234

Obiettivi per il 2015

Gli obiettivi che la Banca si propone di perseguire nel prossimo anno sono:

• incrementare l’attività di procurement di cornee rispetto al livello raggiunto nel 2014;

• migliorare la qualità di esecuzione dei prelievi, puntando ad ottenere cornee prelevate con abbondanti anelli sclerali di almeno 3 mm;

• migliorare la caratterizzazione dei lembi pretagliati per cheratoplastica endoteliale (EK) con l’introduzione della pachimetria;

• mantenere il processo di certificazione di qualità della Banca Cornee con adeguamento agli standard GMP per il controllo della qualità dell’aria negli ambienti di lavorazione e dei controlli microbiologici delle superfici di lavoro.

• monitorare le liste di attesa regionali per trapianto di cornea.

Luca Avoni

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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Filiale di imola della banca regionale delle cornee

Prima di riferire i numeri relativi all’attività della Banca Cornee di Imola, vorrei condividere con voi gli ambiziosi obiettivi che abbiamo raggiunto nell’anno appena trascorso. In primo luogo, l'ispezione del Centro Nazionale Trapianti che ha certificato la nostra struttura per raccolta, processazione e distribuzione sia delle cornee sia delle membrane amniotiche verificando e autorizzando, finalmente in modo definitivo, anche l'omogeneizzato di membrana amniotica (Amniocoll) propriamente come un tessuto a manipolazione minima.La distribuzione di questo tessuto, di cui al momento siamo distributori esclusivi, nell’anno 2014 è decollata: la percentuale di tessuto distribuito fuori dalla nostra AUSL, dal 2013 al 2014 è passata dal 7% al 22% del totale delle distribuzioni effettuate. Sempre in merito a questo prodotto, in Maggio 2014, in occasione del congresso annuale della Società Italiana Banche Occhi, un poster su Amniocoll è stato premiato come miglior lavoro scientifico.Un’altra inaspettata gratificazione è stata la conferma del Responsabile della Banca di Imola nel ruolo di segretario della SIBO per il secondo triennio consecutivo.Infine, per il prossimo futuro, è in programmazione il reclutamento nel nostro gruppo di un ulteriore risorsa umana, per gestire l'aumento di mole di lavoro e garantire gli standard di qualità e sicurezza richiesti. Ci riteniamo molto soddisfatti per i risultati raggiunti e vogliamo ringraziare anche in questa sede gli operatori del Centro Regionale Trapianti, sempre presenti ed efficaci, che sempre ci sostengono con professionalità e gentilezza.In questo anno di grandi cambiamenti, vogliamo anche rivolgere un ringraziamento con stima ed affetto alla Dottoressa Lorenza Ridolfi che ha posto le fondamenta dell’organizzazione in cui ci troviamo ad operare in modo così efficace, certi che il suo Successore riuscirà nell’arduo compito che lo aspetta con la stessa caparbietà e dedizione.

Di seguito riportiamo di seguito i dati di attività relativi all’anno 2014:

• Nr. di donatori cornee: 67.

• Nr. prelievi di cornee eseguiti: 134.

• Nr. cornee bancate presso la Banca di Imola: 134.

• Nr. di tessuti corneali distribuiti dalla Banca di Imola: 69, con percentuale di efficienza (tessuti corneali assegnati su tessuti bancati esclusi quelli da donatore non idoneo) del 60%.

Dei 69 tessuti corneali distribuiti, 57 sono stati utilizzati nella sede di Imola e Castel San Pietro Terme, e 12 in altre sedi (di cui 5 distribuiti a strutture private, 6 alla Banca Cornee di Bologna, 1 alla Banca Cornee di Fabriano). Dei 69 tessuti corneali distribuiti, 29 PK, 8 per DSAEK, 32 per ALK (25 Descemetiche, 5 pre Descemetiche, 2 tettoniche).Nel 2014 sono state prelevate e processate 16 membrane amniotiche il cui utilizzo è confluito in 197 somministrazioni topiche di membrana amniotica omogeneizzata (154 presso la sede dell’Ausl di Imola e 43 distribuite presso altre strutture regionali ed extra-regionali).

Paolo Bonci e Paola Bonci

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Banca regionale della Cute

Per l’anno 2014 la Banca Cute Regionale Emilia Romagna, ha garantito l’attività di conservazione e di distribuzione del tessuto cutaneo di donatore (Cute, DED o Derma deepidermizzato e Derma Decellularizzato o Dec).Tutto il percorso lavorativo è stato puntualmente condotto da personale laureato e tecnico, qualificato all’interno di locali della Cell Factory dedicati e classificati secondo le normative ISO e GMP correnti. Nel 2014 sono stati effettuati 60 prelievi di tessuto cutaneo totali, di cui 14 da donatore multitessuto (MT), 46 da multiorgano (OT= Organi-Tessuti). Analizziamo le varie sedi donative:

• 4 a Piacenza (3 MT e 1 OT)

• 14 a Cesena (4 MT e 10 OT)

• 11 a Reggio Emilia (5 MT e 6 OT)

• 12 a Modena Baggiovara (1 MT e 11 OT)

• 6 a Parma (5 OT e 1 MT)

• 2 a Rimini (2 OT)

• 1 a Ravenna (1 OT)

• 7 a Bologna Maggiore (7 OT)

• 1 a Bologna Bellaria (1 OT)

• 2 a Ferrara (2 OT)

Cute totale prelevata anno 2014: 162.864 cm2

Ded totale prelevato anno 2014: 11.820 cm2

Dec totale prelevato anno 2014: 6.677 cm2

Attività di distribuzione CUTE-DED

Nel 2014 sono pervenute in Banca molte richieste di tessuto cutaneo omologo, in particolare cute e ded, prevalentemente per ustioni ma molte per la riparazione di lesioni e/o ulcere di vario tipo e a varia eziologia, su un ampio numero di pazienti.

• L’attività di trapianto presso Ospedale Bufalini in Cesena può essere così riassunta: presso il Centro Grandi Ustionati: sono stati trapiantati 51.948 cm2 di cute su 38 pazienti prevalentemente ustionati per un totale di 55 trapianti/innesti (sedute operatorie).

• L’attività di trapianto in Regione può essere così riassunta: in Regione sono stati utilizzati 23.211cm2 di Cute su 72 pazienti alcuni affetti da ustioni, altri da ulcere a varia eziologia, per un totale di 81 trapianti/innesti e 9.757 cm2 di Ded su 139 pazienti con lesioni ed ulcere varie per un totale di 143 trapianti/innesti.

• L’attività di trapianto Extra-Regione può essere così riassunta: fuori Regione sono stati utilizzati 78.231 cm2 di Cute su 35 pazienti prevalentemente ustionati per un totale di 42 trapianti/innesti.

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

SEDE DI TRAPIANTO CUTE DED

Ospedale Città Cm2 CUTE(N. Pazienti)

N. Trapianti/Innesti

Cm2 DED(N. Pazienti) N. Trapianti

Bufalini Centro Ustioni CESENA 51.948 (38) 55 - -

Dermatologia S.Orsola BOLOGNA 2.052(9) 9 - -

Maggiore Chir. Vascolare BOLOGNA 1.078 (14) 14 - -

Maggiore Centro Ustioni PARMA 13.849 (7) 15 - -

Angiologia Osp. R.Emilia REGGIO EMILIA 60 (1) 1 - -

Casa di Cura Villa Chiara BOLOGNA - - 353 (2) 2

Salus Hospital Chirurgia REGGIO EMILIA 400 (8) 8 647

(10) 10

Hesperia Hospital MODENA 2.005 (18) 19 5.155

(89) 92

Cardarelli Centro Ustioni NAPOLI 43.140 (19) 22 - -

S.Eugenio Centro Ustioni ROMA 30.193 (9) 13 - -

S.Pier Damiano Hospital FAENZA 3.465 (12) 12 2.555

(26) 27

Amb. Vein Clinic Fleboxan MODENA 32 (1) 1 76

(2) 2

Casa Cura NOBILI Castiglion dei Pepoli BOLOGNA 270 (2) 2 971

(10) 10

Casa Cura Villa Pini Chieti CHIETI 940 (5) 5 - -

Az. Univ. Policlinico C. Ustioni BARI 3958 (2) 2 - -

TOTALE 153.390(145 pazienti) 178 9.757

(139 pazienti) 143

Tessuto Distribuito:

• 153.390 cm2 di CUTE su 145 Pazienti per un totale di 178 Trapianti/Innesti

• 9.757 cm2 di DED su 139 Pazienti per un totale di 143 Trapianti/Innesti

Attività di Prelievo/Trapianto Derma Decellularizzato di Donatore (DEC)

Nell’anno 2014 l’attività relativa al Derma decellularizzato di Donatore (DEC) ha registrato un consistente incremento, grazie alle numerose donazioni multiorgano e multitessuto e all’aumento dei Centri pubblici e privati dislocati su territorio regionale e nazionale che ne hanno fatto richiesta per applicazioni cliniche in Medicina Rigenerativa e Ricostruttiva in svariati ambiti. In particolare, infatti, sono stati prelevati, processati e stoccati presso la Banca regionale della Cute Emilia Romagna un totale di 6.677 cm2 di DEC, grazie alle 46 donazioni complessive ( 35 da donatori multiorgano e 11 da multitessuto (Tabella 1-BCU), mentre i trapianti sono stati 39 su 39 pazienti, per un totale di 3.343 cm2 di DEC trapiantato (Tabella 2-BCU).

Di seguito vengono riportati schematicamente i dati relativi all’attività di PRELIEVO e TRAPIANTO di DEC.

• Attività di PRELIEVO DEC, totale complessivo tessuto prelevato in cm2: 6.677 cm2. In particolare, del totale complessivo prelevato di 6.677 cm2, 4.867 cm2 sono stati ottenuti grazie alle 35 donazioni multiorgano, mentre 1.810 cm2 grazie alle 11 donazioni multitessuto totali. In Tabella 1-BCU vengono riportati schematicamente i donatori multiorgano (OT) e multitessuto (MT) e la relativa sede donativa.

• Attività di TRAPIANTO DEC, totale tessuto distribuito: 3.343 cm2

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SEDE DONATIVA N. Donatori Multiorgano (OT) e Multitessuto (MT)

Ospedale-Città N. Donatori OT N. Donatori MT

S. Agostino Estense- Modena Baggiovara 10 1

Santa Maria Nuova- Reggio Emilia 6 5

Maggiore- Bologna 6 -

Arcispedale S. Anna- Ferrara 2 -

S. Maria delle Croci- Ravenna 1 -

Maggiore- Parma 1 -

Guglielmo da Saliceto- Piacenza - 1

M. Bufalini- Cesena 9 4

TOTALE PARZIALE 35 11

TOTALE COMPLESSIVO 46

Tabella 1-BCU: Prelievi di Derma omologo, anno 2014.

Nell’anno 2014 il DEC è stato distribuito per il trattamento clinico di n. 39 pazienti totali e, nello specifico, per soddisfare le richieste nei seguenti ambiti:A) Plastico-ricostruttivo (32 pazienti totali): in particolare, per la ricostruzione chirurgico-plastica di laparoceli e/o

gravi ferite chirurgiche presso la Chirurgia d’Urgenza del Bufalini di Cesena (28 pazienti), la Terapia Intensiva del Bufalini di Cesena (2 pazienti), la Neurochirurgia e Chirurgia Plastica dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma (1 pa-ziente), la Chirurgia oncologica e Terapie avanzate TOA dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì (1 paziente).

B) Dermatologico (3 pazienti totali): in particolare per il trattamento di ferite difficili caratterizzate da esposizioni osteo-tendinee e vasta perdita di sostanza in seguito a traumi, lesioni cutanee croniche a varia eziologia, presso Dermatologia Day Hospital dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì ( 2 pazienti), l’Ambulatorio Ferite Difficili dell’Ospedale S. Maria delle Croci Ravenna (1 paziente).

C) Ortopedico (4 pazienti totali): in particolare per la ricostruzione della cuffia dei rotatori della spalla presso Chirurgia della spalla e gomito Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna (1 paziente), Chirurgia della Spalla Ospedale Cervesi di Cattolica (Rimini) (3 pazienti).

Anche nell'anno 2014 non sono state registrate reazioni avverse correlate al trapianto di DEC, tutti i pazienti trattati hanno risposto positivamente, ottenendo ottimi risultati in termini di risoluzione completa delle lesioni trattate con conseguente guarigione.In Tabella 2-BCU vengono riportati schematicamente i trapianti di derma omologo decellularizzato (DEC) eseguiti nell’anno 2014, suddivisi per sede di trapianto.

SEDE DI TRAPIANTO DERMA DECELLULARIZZATO (DEC)

Reparto Ospedale- Città Cm2 DEC (N. Pazienti) N. Trapianti

Chirurgia Urgenza M. Bufalini Cesena 2.326 cm2 (28) 28

Terapia Intesiva M. Bufalini Cesena 290 cm2 (2) 2

Chirurgia e Terapie Oncologiche avanzate Pierantoni Forlì 216 cm2 (1) 1

Neurochirurgia Chir. Plastica Bambin Gesù Roma 358 cm2 (1) 1

Dermatologia DH Morgagni Pierantoni Forlì 8 cm2 (2) 2

Ambulatorio Ferite Difficili S.M. delle Croci Ravenna 18 cm2 (1) 1

Chirurgia di spalla e gomito Istituto Ortopedico Rizzoli Bologna 9 cm2 (1) 1

Chirurgia della Spalla Ospedale Cervesi Cattolica 108 cm2 (3) 3

TOTALE COMPLESSIVO 3.343cm2 (39 pazienti) 39 trapianti

Tabella 2-BCU: Trapianti di Derma omologo decellularizzato (DEC), anno 2014

Davide Melandri, Paola Minghetti, Elena Bondioli

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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Banca regionale del donatore di organi e del donatore di tessuti

Dal settembre 1998 è attiva presso il SIMT A.M. BO sede Azienda Ospedaliera S. Orsola - Malpighi, la Banca del Donatore (donatore cadavere a cuore battente) della Regione Emilia Romagna il cui “servizio” è quello di conservare e gestire il materiale biologico di ogni donatore d’organo della Regione per qualsiasi aspetto scientifico e medico-legale.L’autorizzazione all’uscita di campioni biologici finalizzati all’ approfondimento di indagini o per motivi medico-legali viene data dal Direttore della Banca e dal Direttore del Centro Riferimento Trapianti.L’organizzazione della Banca è stata impostata fin dall’inizio secondo procedure atte a garantire l’assicurazione della qualità” ed un “miglioramento continuo” del servizio. Il CRT-ER coordina l’invio di campioni biologici dei donatori Regionali dalle sedi di donazione al Servizio di Medicina Trasfusionale.Nel 2014 sono stati conservati campioni biologici di 111 donatori d’organo per un totale di 318 provette di siero, 318 provette di Plasma e 300 provette di buffy coat. Dalla metà del 2003 si è deciso di non conservare più le provette di DNA in quanto all’occorrenza è possibile estrarlo dal buffy coat, e dal 2004 è stato deciso di conservare anche il plasma che è preferibile per alcune metodiche d’indagine.Dall’inizio dell’attività al 31 Dicembre 2014 sono state gestite dalla Banca n. 17.412 provette per un totale di 2.098 donatori d’organo.

I dati dell’attività per l’anno sono riportati in tabella.

CAMPIONE EPATICO 2014 TOTALE conservato (1998 - 2014)

Siero 318 7.241

DNA / 635

Buffy-coat 300 5.559

Plasma 318 3.976

Dal gennaio 2006 la regione Emilia Romagna ha istituito la Biobanca del Donatore di Tessuti (Donatore cadavere a cuore fermo) che analogamente a quella del donatore d’organo ha il compito di conservare e gestire il materiale biologico per qualsiasi aspetto scientifico e medico-legale.L’autorizzazione all’uscita di campioni biologici finalizzati all’ approfondimento di indagini o per motivi medico-legali anche in questo caso viene data dal Direttore della Banca e dal Direttore del Centro Riferimento Trapianti.Come per i donatori d’organo il CRT-E.R. coordina l’invio di campioni biologici dei donatori regionali dalle sedi di donazione al SIMT A.M. BO sede S. Orsola-Malpighi.Nel 2014 sono stati conservati campioni biologici di 449 donatori di tessuti (in prevalenza cornee) per un totale di 664 provette di siero, 664 provette di Plasma e 604 provette di buffy coat.Dall’inizio dell’attività al 31 Dicembre 2014 sono gestite dalla Banca n. 20.459 provette per un totale di 4.015 donatori NHB.

I dati dell’attività per l’anno sono riportati in tabella.

CAMPIONE EPATICO 2014 TOTALE conservato (2006 - 2014)

Siero 664 6.865

Buffy-coat 604 6.730

Plasma 664 6.865

Marina Buzzi, Claudio Velati

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Banca regionale del sangue cordonale

La Banca del Sangue cordonale della Regione Emilia-Romagna (ERCB) ha sede presso il SIMT A.M. BO sede Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi. La Banca vede la sua sede di conservazione, organizzativa e di coordinamento regionale a Bologna alla quale sono collegati i Centri di raccolta e conservazione periferici secondo un progetto regionale che tiene conto della filosofia “hub and spoke”. Nel 2001 solo la sede di Bologna aveva iniziato la raccolta e conservazione di unità di sangue cordonale, dal 2002 anche le altre provincie della R.E.R hanno iniziato a conservare le unità raccolte nel territorio di propria competenza. Attualmente tutte le 27 ostetricie pubbliche sono abilitate alla raccolta del sangue cordonale. Nel 2010 la banca regionale è stata riorganizzata prevedendo un unico centro di conservazione coincidente con la sede centrale di Bologna, inoltre è stato inserito un nuovo programma informatico di gestione delle unità di sangue cordonale. Questo progetto regionale era definito nella linea progettuale 5 “Interventi per le biobanche di materiale umano” Titolo del progetto: “Banca regionale del sangue coronale (ERCB: Emilia Romagna Cord Blood bank) e ha previsto per il biennio 2010-2012 finanziamenti per interventi strutturali e riorganizzativi compreso l’ottenimento dell’accreditamento FACT.

L’attività di ERCB relativa al 2014 è riassunta nella seguente tabella:

Sala Parto Provincia Numero Consensi N° raccolte N° bancate N° Unità per uso Topico

ERCB01 – S.Orsola BO 280 203 17 34

ERCB02 – Osp. Maggiore BO 120 91 11 19

ERCB03 – Osp. Bentivoglio BO 42 33 2 6

ERCB04 – Osp. Porretta BO - - - -

ERCB05 – Osp. Imola BO 103 95 13 19

ERCB06 – Osp. Maggiore PR 652 330 18 69

ERCB07 – Osp. Fidenza PR 198 119 8 17

ERCB08 – Borgovalditaro PR 71 57 3 13

ERCB09 – Osp. S.Maria Croci RA 106 54 4 7

ERCB10 – Osp. Lugo RA 48 48 5 9

ERCB11 - Faenza RA 137 84 5 12

ERCB12 – Osp. SMN RE 108 53 12 14

ERCB13 – Osp. Castelnuovo M RE 13 13 1 2

ERCB14 – Osp. Montecchio RE 200 102 6 26

ERCB15 – Osp. Scandiano RE 53 43 4 11

ERCB16 – Osp. Guastalla RE 116 55 3 13

ERCB17 – Policlinico Mo MO 301 128 21 40

ERCB18 – Osp. Carpi MO 51 38 2 9

ERCB19 – Osp. Sassuolo MO 165 108 9 24

ERCB20 – Osp. Pavullo MO 120 45 6 7

ERCB21 – Osp. Mirandola MO 100 39 5 5

ERCB22 – Osp. Pierantoni FC 196 124 13 23

ERCB23 – Osp. Bufalini FC 302 210 19 55

ERCB24 – Osp. Infermi RN 231 166 12 28

ERCB25 – Osp. Civile PC 307 216 22 61

ERCB26 – Osp. Fiorenzuola PC - - - -

ERCB27 – Osp. Ferrara FE 193 174 15 35

ERCB28 – Osp. Lagosanto FE 84 78 4 12

ERCB29 – Osp. Cento FE 31 28 1 4

TOTALE 4.328 2.734 241 574

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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La raccolta e di conseguenza anche le unità bancate hanno mostrato un lieve calo nel 2014 rispetto all’anno precedente (2734/3034 raccolte, 241/296 bancate).In aumento l’utilizzo di unità di sangue cordonale per la produzione di emocomponenti ad uso non trasfusionale.

ERCB invia periodicamente all’ IBMDR un aggiornamento dei dati relativi a tutte le unità bancate nella Regione e al 31 dicembre 2014 le unità disponibili sul registro sono 4.884 che fanno di ERCB la seconda Banca in Italia dopo la Milano cord blood bank.Otto unità allogeniche sono state utilizzate a scopo di trapianto: 6 in Centri Ematologici italiani ed europei, 1 in Canada e 1 in Australia.

Nel 2013 ERCB ha ottenuto il certificato di accreditamento FACT quarta Banca in Italia ad averlo conseguito. Tale certificato ho valenza tre anni dopo i quali la Banca dovrà essere reispezionata per valutare il mantenimento degli standard.

ERCB è capofila di un progetto nazionale, coinvolgente la rete italiana di banche di sangue cordonale (Italian Cord Blood Network ITCBN), coordinato dal CNS (centro nazionale sangue), che riguarda la realizzazione di un programma di Controlli di qualità (CQ) al fine di armonizzare i risultati dei controlli sulle unità rilasciate a scopo di trapianto all’interno di ITCBN. Il progetto VEQ Banche cordonali è stato avviato alla fine del 2013 e nel 2014 sono stati effettuati due invii. Tale progetto continuerà anche per l’anno 2015. ERCB già da più di tre anni produce, dalle unità non idonee alla conservazione delle cellule staminali, collirio da siero e prp cordonale per il trattamento topico di pazienti con difetti epiteliali corneali persistenti associati a patologie autoimmuni e a “graft versus host disease” (GVHD) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Dalla fine del 2012 vengono anche prodotti emocomponenti ad uso topico da pool di unità cordonali per la rigenerazione tissutale in vari ambiti clinici. Sono stati avviati nel 2013 quattro studi pilota con l’Istituto Ortopedico Rizzoli in pazienti con artrosi e pseudoartrosi di anca e ginocchio tutt’ora in corso, e nel 2014 è stato approvato uno studio clinico pilota con la Chirurgia maxillo facciale.Inoltre ERCB, insieme ad altre 9 banche cordonali di ITCBN, ha aderito ad uno studio nazionale, coordinato dal CNS, finalizzato alla produzione standardizzata di prp da unità singole di sangue cordonale non idonee alla conservazione di cellule staminali, al fine di preparare gel piastrinico per il trattamento topico delle ulcere diabetiche. Alla fine del 2014 è stato approvato dal Comitato etico del Policlinico S. Orsola-Malpighi uno studio clinico multicentrico coordinato dal CNS, che coinvolge il Servizio di Medicina Trasfusionale, sede di ERCB, e la Chirurgia Vascolare, diretta dal Prof. Stella, che prevede l’utilizzo del sopradescritto prp/gel in pazienti diabetici con ulcere vascolari.

Marina Buzzi, Claudio Velati

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Banca regionale dei tessuti cardiovascolari

La Banca dei Tessuti cardiovascolari (BTCV) della Regione Emilia-Romagna, che ha sede presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Area Metropolitana di Bologna (SIMT A.M. BO) sede Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi, ha iniziato la sua attività nel Gennaio 2002 . Dal Settembre 2002 tutte le Chirurgie Vascolari della Regione Emilia Romagna collaborano al prelievo di segmenti vascolari da donatore a cuore battente (HB) e dal 2007 anche a cuore non battente (NHB).Nel corso del 2014 sono stati prelevati 139 segmenti vascolari e bancati 110, provenienti da 20 donatori HB e 8 donatori NHB. Sono state prelevate 60 valvole cardiache e bancate 58 valvole cardiache provenienti da 25 donatori HB, 4 donatori NHB e 1 donatore vivente.Tutti i segmenti vascolari e le valvole cardiache vengono sottoposti a controlli di qualità microbiologici e istologici prima di essere considerati idonei all’erogazione. Nel 2014 sono state effettuate più di 700 indagini microbiologiche (ognuna comprendente la ricerca di batteri aerobi, anaerobi e miceti) e più di 50 esami istologici. In attesa dei risultati dei controlli i tessuti vengono conservati in un tank di quarantena in vapori di azoto. Per quanto riguarda i segmenti vascolari oltre all’attività di prelievo e conservazione, la Banca ha potuto rispondere pienamente alle richieste provenienti dalle Chirurgie Vascolari e Cardiochirurgie della Regione ed extra regione. Nel 2014 i segmenti vascolari distribuiti sono stati 69; 31 in E.R. e 38 fuori regione.Per quanto riguarda le valvole cardiache sono state distribuite 35 valvole cardiache di cui 19 al Policlinico S.Orsola - Malpighi di Bologna (Cardiochirurgia Pediatrica) e 16 fuori regione.La BTCV lavora secondo procedure conformi alle Linee Guida Nazionali e alle Direttive Europee in tema di sicurezza di conservazione e trapianto dei Tessuti. Dal 2003 viene regolarmente ispezionata dal Centro Nazionale Trapianti che certifica tale conformità. La Certificazione è stata confermata per la quarta volta nel settembre 2013.Accanto all’attività di “banking” prosegue anche l’attività di ricerca in collaborazione con le strutture cliniche che utilizzano i tessuti.

Crioconservazione tessuto paratiroideo autologo

Attualmente l’autotrapianto paratiroideo, immediato o differito, associato a crioconservazione di tessuto, rappresenta una procedura essenziale nel trattamento dell’ipoparatiroidismo postchirurgico conseguente ad interventi per iperparatiroidismo primitivo (HPT I) recidivo o persistente, HPT I sostenuto da iperplasia, HPT II e III.La Banca regionale del Sangue Cordonale e dei Tessuti Cardiovascolari dell’Emilia-Romagna è stata autorizzata alla conservazione e distribuzione del Tessuto Paratiroideo autologo dalla Regione Emilia Romagna (ai sensi del D. Lgs 191/2007) previo parere favorevole del CNT in data 25-02-2011 prot. 0000558.Dalla fine del 2011 al 2014 è stato prelevato presso la Clinica Otorinolaringoiatria del Policlinico S.Orsola-Malpighi diretta dal prof. Pirodda e crioconservato presso la Banca, il tessuto paratiroideo di 17 pazienti. In tutti i casi è stata verificata la integrità morfologica del tessuto e la capacità funzionale di produrre in vitro paratormone (PTH).In un paziente il tessuto è stato reimpiantato a distanza di qualche mese per correggere l’ipoparatiroidismo post chirurgico.Nell’ambito della visita ispettiva CNT di conferma dell’accreditamento del 23 settembre 2013 è stato anche verificato, con esito positivo, il processo di crioconservazione del tessuto paratiroideo.

Marina Buzzi, Claudio Velati

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

Trapianto di cellule staminali emopoietiche (hsct) in emilia romagna

Si descrive in questo report lo "stato dell’arte" relativamente all’attività HSCT (Hemopoietic Stem Cell Transplantation) in Emilia Romagna per l’anno 2014. I dati sono stati raccolti a partire dalla “Survey on Transplant Activity” che l’EBMT (European Blood and Marrow Transplantation Group) svolge ogni anno. La partecipazione a tale survey è obbligatoria per i centri EBMT, facoltativa per gli altri; poiché la maggior parte dei centri HSCT italiani, e anche dell'Emilia - Romagna sono membri dell'EBMT, ne consegue che essi partecipano a questa importante attività di controllo di qualità dei dati trapiantologici.I dati salienti relativi al 2014 sono:

1) il numero dei trapianti allogenici è sostanzialmente stabile;2) il numero dei trapianti da donatore volontario è stato superiore a quello dei trapianti famigliari; 3) il trapianto allogenico da cordone ombelicale è rimasto uguale al valore del 2013, ma con un trend in calo; 4) il trapianto autologo è nettamente aumentato ed é tornato ai livelli del 2012.

Programma trapianto, attivita’ generale e accreditamento GITMO

In Regione sono stati 11 i Centri di Ematologia o Ematologia ed Oncologia Medica o Oncologia Medica che hanno eseguito HSCT; 5 di questi hanno fatto solo HSCT autologhi; 6 HSCT autologhi ed allogenici, tra questi ultimi sono 4 i Centri ad aver eseguito HSCT allogenici sia da donatore famigliare che da donatore VUD. I dati generali di attività sono riportati nelle tabelle 1MO e 2MO.Ogni Programma Trapianto viene identificato mediante l’indirizzo, il numero di identificazione EBMT (CIC) e il nome del Direttore del programma trapianti, in ossequio alla convenzione “Stato-Regioni” (Gazzetta Ufficiale n. 227 del 30/9/2003) sul tema “Linee guida in tema di raccolta, manipolazione e impiego clinico delle cellule staminali emopoietiche – CSE” e coerentemente con la terminologia JACIE. Nel testo, successivamente, il termine Programma Trapianto e Centro Trapianto vengono usati indifferentemente come sinonimi. Le tabelle riportano, in totale, l’attività di trapianto autologo (tabella 1MO) ed allogenico (tabella 2MO) per Centro, nel quinquennio 2010 al 2014 e lo stato di accreditamento GITMO nel 2013. Si ricorda che i Centri, per ottenere l’accreditamento per ogni tipologia di trapianto, devono:• svolgere una regolare e documentabile attività trapiantologica di almeno 10 nuovi primi trapianti annui

autologhi e/o allogenici (a seconda dell’accreditamento); • mentre per ottenere l’accreditamento al trapianto allogenico VUD il Centro deve aver avuto, nei due anni

precedenti, una attività consecutiva di almeno 10 trapianti allogenici/anno; • inoltre i Centri, per essere accreditati hanno l’obbligo di riportare al GITMO i dati dettagliati, paziente

per paziente, incluso l'aggiornamento del follow up di tutti i loro pazienti, sin dall'inizio dell'attività trapiantologica. La documentazione dell’attività avviene unicamente mediante la registrazione nel database europeo EBMT Promise (ogni trapianto deve essere registrato subito al tempo 0 - giorno del trapianto - e successivamente aggiornato). Il Centro Nazionale Trapianti utilizza la registrazione in Promise per monitorare l’attività dei centri trapianto italiani. Il termine di aggiornamento dei trapianti di un determinato anno è il 28 Febbraio dell’anno successivo per consentire un adeguato follow up. Pertanto la segreteria del GITMO attribuisce l’accreditamento per l’anno in corso solo dopo questa data; poiché l’analisi qui condotta è precedente a questa data per l’accreditamento ci riferiamo all’anno 2013 (Tabella 1MO e 2MO) i cui dati sono già stati ufficializzati dal GITMO.

Si conferma la vasta eterogeneità dell’attività dei Programmi Trapianto. Il numero annuo di trapianti autologhi per Centro varia da 7 a 96 (mediana 29) e da 8 a 41 (mediana 13,5) per quelli allogenici.

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Programma Trapianto 2010 2011 2012 2013 2014ACCREDITAMENTO

GITMOAnno 2013

Bologna - Ematologia Seràgnoli, S. Orsola-Malpighi CIC 240Dr. Giuseppe Bandini

81 97 88 96 96 SI

Bologna – Oncoematologia Pediatrica, S. Orsola-Malpighi CIC 790 Prof. Andrea Pession

12 15 5 10 7 NO

Bologna – Sezione Chemioterapia,Istituto Ortopedico Rizzoli CIC 453Dr. Massimo Abate

9 14 4 8 10 NO

Ferrara - Div. Ematologia Dip. Scienze Biomediche, Osp S. Anna CIC 330 Prof. Antonio Cuneo

17 27 15 40 29 SI

I.R.S.T. Istituto Scientifico della Romagna per Studio e Cura dei Tumori, Meldola CIC 298 Dr. Pier Paolo Fattori

36 51 44 54 50 SI

Modena - Div. di EmatologiaDip. Scienze Mediche CIC 543Prof. Franco Narni

42 41 46 30 41 SI

Parma - Cattedra di Ematologia CTMO Università di Parma CIC 245 Prof. Franco Aversa

30 25 11 17 27 SI

Piacenza - Div. di Ematologia Ospedale Civile CIC 163 Dr. Daniele Vallisa

21 15 23 25 18 SI

Ravenna – Dip. di Oncologia ed Ematologia, Ospedale Civile CIC 306 Dr.ssa Eliana Zuffa

32 34 18 41 22 SI

Reggio Emilia - Servizio EmatologiaOspedale S. Maria Nuova CIC660 Dr. Francesco Merli

32 33 40 43 30 SI

Rimini - Divisione di Oncologia Osp. Civile degli Infermi CIC 865Dr.ssa Manuela Imola

19 32 32 22 30 SI

Tabella 1MO. Numero annuo di trapianti autologhi in Emilia Romagna CIC = n° di identificazione del Programma Trapianto presso l'EBMT

Programma Trapianto 2010 2011 2012 2013 2014

ACCREDITAMENTO GITMO

FAMIGLIAREAnno 2013

ACCREDITAMENTO GITMO

VUDAnno 2013

Bologna - Ematologia Seràgnoli,S.Orsola-Malpighi CIC 240 50 53 46 45 41 SI SI

Bologna - Oncoematologia Pediatrica, S.Orsola-Malpighi CIC790 16 19 25 14 16 SI SI

Modena - Div. di EmatologiaDip. Scienze Mediche CIC 543 13 18 17 17 22 SI SI

Parma - Cattedra di Ematologia CTMO Università di Parma CIC 245 0 1 14 18 11 SI SI

Piacenza - Div. Di Ematologia. Ospedale Civile CIC 163 6 11 11 13 11 SI SI

Reggio Emilia - Servizio EmatologiaOspedale S. Maria Nuova CIC660 3 7 5 6 8 NO NO

Tabella 2MO. Numero annuo di trapianti allogenici in Emilia Romagna CIC = n° di identificazione del Programma Trapianto presso l'EBMT

Indicazioni al trapianto, sorgente di cellule staminali emopoietiche, tipo donatore

La tabella 3MO riporta in modo dettagliato le indicazioni al trapianto, il tipo di donatore e la sorgente di cellule staminali emopoietiche per l’anno 2014. Questa tabella, nella parte analitica (diagnosi, fase di malattia, sorgente di cellule staminali, tipo di donatore) si basa sul concetto che ad 1 paziente corrisponde 1 trapianto, il primo (e spesso l’unico) quindi analizza di fatto il numero dei pazienti trapiantati per la prima volta nel 2014.

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

opoietiche

Indicazioni

N° pazienti sottoposti a primo trapianto - 2014

ALLOGENICO

AUTOLOGO TOTALEFamigliareNon imparentato

VUDHLA-identicoHLA - non identico/

aploidenticogemelli

BM PB cord BM PB BM PB BM PB cord BM PB Allo Auto Totale

LAM 1^RC 3 6 1 5 3 1 19 18 37

LAM oltre 1^RC 5 6 4 7 3 25 25

LAL 1^RC 1 1 6 4 12 12

LAL oltre 1^RC 2 4 1 1 4 1 13 13

LMC FC 2 1 1 4 4

LMC oltre 1^FC 1 1 2 2

MDS/MPS/CMML 1 2 2 1 4 10 10

LLC 1 1 1

Mieloma Multiplo 1 1 1 107 3 107 108

Linfoma di Hodgkin 1 1 4 37 6 37 43

Linfoma non Hodgkin 1 3 1 1 3 96 9 96 105

Neuroblastoma 1 1 1

Tessuti molli

Ca. germinale 9 9 9

Ca. mammario

Ewing 11 11 11

Ca. renale 2 2 2

Melanoma

Ca. colon

Altri Tumori solidi

SAA + FanconiTalassemia + altre emoglobinopatieSCID

Errori congeniti

Malattia Auto Immune

Altri

TOTALE 8 25 3 12 1 21 30 5 280 105 280 385

Trapianto autologo BM PBSC Trapianto allogenico BM PBSC Cord

N° ritrapianti autologhi 2014 14 N° ritrapianti allogenici 2014 1 2 1

N° di trapianti autologhi addizionali 2014 66 N° di trapianti allogenici addizionali 2014

Informazioni generali Auto Allo

Totale trapianti da Cordone Ombelicale nel 2014 6

Totale "reduced intensity conditioning" HSCT nel 2014(RIC) 22

Pazienti riceventi Donor Lymphocyte Infusion (DLI) nel 2014 12

Pazienti riceventi Cellule Staminali Emopoietiche per uso non emopoietico nel 2014

N° TOTALE DI TRAPIANTI NEL 2014ALLO AUTO TOT

109 360 469

Tabella 3MO. Numero di pazienti trattati in Emilia-Romagna nel 2014, in base alla diagnosi, al tipo di donatore e alla sorgente di cellule staminali emopoietiche

Legenda BM: midollo Osseo PB: cellule staminali emopoietiche da

sangue periferico VUD: trapianto da donatore volontario

non imparentato LAM: leucemia Acuta Mieloide LAL: leucemia Acuta Linfoblastica LMC: leucemia Mieloide Cronica LLC: leucemia Linfatica Cronicacord: cordone ombelicale

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Tuttavia, si eseguono anche trapianti multipli (trapianti addizionali), che rientrano in numerosi programmi di trattamento del Mieloma, ad esempio, o secondi trapianti in seguito a ripresa della malattia (ritrapianti); questi vengono indicati nella sezione finale della tabella che presenta un dato accorpato, non distinto per patologia, e vanno a costituire il n° totale dei trapianti eseguiti.Trapianto autologo: costituisce la principale attività trapiantologica in termini numerici (77%). Il 92% sono stati eseguiti per neoplasie ematologiche e l’8 % per tumori solidi. Tra le prime, i mielomi e i linfomi non Hodgkin rappresentano la maggioranza, seguiti da linfoma di Hodgkin e infine dalle leucemie acute, mentre tra i tumori solidi è il sarcoma di Ewing a costituire la principale indicazione, seguito dai tumori germinali.Nel 100% dei casi la sorgente di cellule staminali è stata il sangue periferico. Trapianto allogenico: gli HSCT allogenici hanno rappresentato 23% di tutti i trapianti. Le indicazioni sono state principalmente oncoematologiche. Considerando il primo Trapianto, la sorgente principale di CSE è stata il sangue periferico, 65%, seguito dal midollo osseo, 30% e dal cordone ombelicale, 5 %; anche nei trapianti VUD il sangue periferico è la sorgente principale, seguita dal midollo osseo e quindi dal cordone ombelicale.Sono state inoltre eseguite infusioni di linfociti del donatore (DLI) in 12 pazienti, allo scopo di trattare la ricaduta mediante un effetto immunologico – la cosiddetta graft-versus-leukemia.

Evoluzione del trapianto hsct ed attuali tendenze in Emilia – Romagna

L’analisi dell’attività trapiantologica in Regione, eseguita secondo i criteri della activity-survey del gruppo EBMT è giunta al dodicesimo anno consecutivo e consente di apprezzare trend, evoluzioni e cambiamenti avvenuti in questo periodo. Si analizza in particolare il quinquennio 2010-2014. Nella figura 1MO è riportato il numero totale di trapianti, autologhi ed allogenici: si registra un aumento dei trapianti autologhi (che tornano ai livelli del 2012) e un numero stabile di quelli allogenici. Nell’ambito dei trapianti allogenici famigliari quest’anno, per la prima volta, compare nella Survey dell’EBMT il termine aploidentico, che anche noi abbiamo aggiunto (tab.3): le colonne relative ai trapianti famigliari da donatore HLA non identico (mismatched) sono state sempre presenti, ma da quest’anno è stato aggiunto anche il termine aploidentico, senza però separarli dagli altri trapianti famigliari mismatched. Questo non rende possibile parlare in modo specifico di questi trapianti che in Italia negli ultimi anni si sono molto diffusi.La percentuale di pazienti sottoposta ad ulteriore trapianto, ritrapianti e trapianti multipli o addizionali, è indicata nella figura 2MO: essa riguarda il 22% dei trapianti autologhi e il 4% di quelli allogenici. Si conferma quindi che un numero non trascurabile di trapianti autologhi sono costituiti da secondi o ulteriori trapianti, mentre nel campo allogenico questa percentuale è molto piccola. Per quanto riguarda la sorgente di CSE, nel trapianto autologo la situazione è ormai consolidata, con le CSE del sangue periferico in posizione di assoluta predominanza. Per il trapianto allogenico si è assistito in questi anni ad una fluttuazione: l’utilizzo delle CSE periferiche nel trapianto famigliare è ulteriormente aumentato arrivando al 78%, anche nei trapianti VUD si è registrato un ulteriore incremento (54%) confermando il trend iniziato nel 2012 (figura 4MO). Per quanto riguardo il cordone ombelicale il numero si è mantenuto nei valori dell’anno scorso confermando il minor utilizzo di questa sorgente rispetto ai valori massimi registrati nel 2011 (figura 3MO). Nella figura 5MO sono riportati i trapianti allogenici da donatore VUD rispetto al donatore famigliare: anche nel 2014 i trapianti VUD sono risultati maggiori di quelli famigliari anche se il divario si è ridotto rispetto al 2013. Infine, nelle figure 6 e 7 sono riportate le patologie sottoposte a trapianto: nel trapianto autologo, linfomi e i mielomi si confermano come le principali indicazioni (fig. 7), nel trapianto allogenico si conferma che le leucemie acute/sindrome mielodisplastiche costituiscono la principale indicazione (fig. 6).

Osservazioni di lungo periodo: Per la prima volta quest’anno abbiamo riassunto tutta l’attività trapiantologica allogenica (figura 8MO) ed autologa (figura 9MO), in termini numerici, a iniziare dal 2000.

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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Figura 1MO

 Figura 2MO

 Figura 3MO

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 Figura 4MO

0

10

20

30

40

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2010 2011 2012 2013 2014

35 36

57

41

49 49

65

55

63

56 N°

TRA

PIA

NTI

TRAPIANTO ALLOGENICO: DONATORE FAMILIARE vs DONATORE VOLONTARIO NON IMPARENTATO (I TRAPIANTO)

donatore familiare donatore volontario non imparentato

Figura 5MO

 Figura 6MO

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Banche e trapianto di tessuti e cellule staminali em

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 Figura 7MO  

Figura 8MO

 

Figura 9MO

Legenda: LAM: Leucemia Acuta Mieloide - LAL: Leucemia Acuta Linfoblastica - MDS: Mielodisplasia - HD: Linfoma di Hodgkin - NHL: Linfoma non di Hodgkin - LLC: Leucemia Linfatica Cronica LMC: Leucemia Mieloide Cronica - Tumori solidi: Neuroblastoma, carcinoma germinale, mammario e colon; sarcoma di Ewing - Malattie non neoplastiche: Aplasia Midollare,

Anemia di Fanconi, Immunodeficienze congenite, Malattie autoimmuni

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Conclusioni e commenti: Questa dodicesima analisi dell’attività HSCT in Regione, svolta secondo i criteri dell’EBMT, vuole costituire la base per una valutazione regolare, nel tempo dell’impiego delle complesse e costose tecnologie rappresentate dal trapianto di HSCT. Il periodo di osservazione copre in dettaglio il quinquennio 2010 – 2014, ma quest’anno abbiamo anche inserito tutto il periodo trapiantologico in Regione a cominciare dal 2000.Le principali conclusioni sono:A) Per quanto riguarda il trapianto autologo si osserva un andamento non lineare, in un trend

inequivocabilmente in crescita dal 2000 con circa 250 trapianti al 2014 con circa 350 trapianti; questa andamento sinusoidale è dovuta principalmente al modificarsi delle indicazioni al trapianto. Nei primi anni 2000 era forte l’indicazione per l’autotrapianto nel carcinoma mammario, al punto che nel 2004 fu raggiunto il picco dell’attività trapiantologica; successivamente tale indicazione è rapidamente caduta, è ciò ha determinato un calo dell’attività fino al 2009. In seguito l’attività è aumentata di nuovo e riflette fondamentalmente le patologie ematologiche (mielomi, linfomi) dove tra l’altro il numero dei secondi trapianti per il mieloma rappresenta un elemento non trascurabile nel determinare il numero totale dei trapianti autologhi. Poiché l’indicazione al secondo autotrapianto è a sua volta legata al tipo di protocollo utilizzato è fisiologico attendersi anche in futuro delle lievi oscillazioni.

B) Per quanto riguarda il trapianto allogenico l’attività è progressivamente e linearmente aumentata tra il 2000 e il 2012 (da 60 trapianti ad oltre 120) con un modestissimo calo negli ultimi 2 anni. Tale aumento è sostanzialmente dovuto alla incrementata probabilità di trovare un donatore, che abbiamo visto essere nella maggioranza dei casi un volontario non imparentato (trapianto VUD, cordone ombelicale incluso). Un ruolo assai meno significativo rispetto al trapianto autologo è invece rappresentato dalle indicazioni trapiantologiche; solo per una malattia, la Leucemia Mieloide Cronica, l’indicazione al trapianto è nettamente diminuita a cominciare dal 1999; nella nostra Survey fino al 2003 le LMC erano il 17% dei trapianti allogenici, mentre dal 2005 al 2014 hanno oscillato tra il 3 e l’8%. Questo calo è stato controbilanciato con un aumento delle indicazioni per linfomi e sindrome miolodisplastiche. I trapianti di cordone ombelicale sono sempre stati presenti con bassa frequenza fin dal 2000, hanno raggiunto un picco nel 2011 (13%) e negli ultimi tre anni sono progressivamente calati e tornati ai livelli precedenti (5%). Inoltre negli ultimi 3 anni si è osservato un maggior utilizzo di donatori famigliari non pienamente HLA identici (2 antigeni mismatched oppure aploidentici). Il potenziale impatto di tale tipo di trapianto è notevole, soprattutto per il possibile aumento dell’attività trapiantologica e sarà oggetto delle future Survey valutarlo attentamente.

Questa analisi non fornisce dati sui risultati dei trapianti, i quali sono descritti invece nella letteratura medica e richiedono follow up piuttosto lunghi: essa intende descrivere, in termini rapidi, lo status quo e i cambiamenti in corso. Presentando la pratica dello stato dell’arte, si desidera fornire agli Amministratori, alle Autorità Sanitarie e Regolatorie, agli Specialisti Ematologi e Oncologi, e ai Pazienti, delle indicazioni da utilizzare per i loro processi decisionali.

Si ringraziano per la eccellente cooperazione tutti i Centri partecipanti (Tabella 1MO e 2MO) e il CRT-ER.

Francesca Bonifazi, Giuseppe Bandini, Rita Bertoni, Martina Ferioli, Elisa Dan, Michele Cavo

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Il volontariato

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IL VOLONTARIATO

ADISCO

Il 2014 è stato un anno piuttosto impegnativo per l’Associazione per le numerose iniziative portate avanti allo scopo di riuscire a raggiungere un maggior numero di donne in gravidanza, soprattutto straniere, per aumentare il numero di cordoni raccolti.Le donazioni sono aumentate ma sono ancora poche rispetto al numero dei parti.Il Consiglio ha deciso, per incrementare tale numero, di finanziare un contratto libero professionale della durata di un anno per un’ostetrica che affianchi il personale ospedaliero nel dare informazioni sulle modalità e finalità di raccolta del sangue cordonale.Questo contratto, finanziato con i proventi di una lotteria e di alcuni tornei di burraco, inizierà il prossimo mese di febbraio; si spera che questa ostetrica possa raggiungere anche le numerose donne in attesa appartenenti ad altre etnie aiutandosi con materiale tradotto in diverse lingue.Quest’anno contiamo di poter condensare in un opuscolo multilingue tutte le informazioni utili a far comprendere l’importanza di un gesto così importante e senza alcun rischio chiarendo anche le diverse modalità di conservazione.Il numero dei cordoni raccolto è comunque aumentato anche nel 2014: a Fidenza si sono raccolti 117 cordoni, a Borgotaro 58, a Parma in totale 361 di cui 30 inviati a Banche straniere e 2 per la conservazione dedicata.Abbiamo continuato a partecipare a diversi incontri nelle Scuole Superiori, insieme alle altre Associazioni del Dono (ADAS, ADMO, AIDO, AVIS) con le quali siamo state presenti anche durante la Festa Multiculturale che da alcuni anni viene organizzata a Collecchio e ad alcuni altri eventi della Provincia. Le mamme donatrici di Parma sono state premiate con il simbolo di ADISCO e con una pergamena durante la cerimonia “Festa del Dono” organizzata in maggio, ormai da diversi anni, dal Comune di Parma, mentre quelle che hanno donato all’Ospedale di Borgotaro hanno avuto il riconoscimento nel corso di una manifestazione promossa da quella Amministrazione Comunale.Per consegnare il riconoscimento alle mamme che hanno donato all’Ospedale di Fidenza è stato organizzato un incontro con la cittadinanza all’Ospedale di Vaio, presenti i Dirigenti dell’Azienda USL, il Primario di Ostetricia ed il Primario dell’Unità operativa di Oncologia.L’evento è stato trasmesso sulle emittenti locali insieme ad uno spot preparato dalla USL. Altre manifestazioni sono state organizzate per divulgare le informazioni sulla donazione e per raccogliere fondi per la nostra attività.Con la collaborazione di un noto Diabetologo della nostra Università abbiamo preparato un libro di cucina con 12 menù (1 per ogni mese) preceduti da consigli sulla alimentazione delle donne in gravidanza.

Maria Giovenzana

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Il volontariato

ADMO

E’ un’Associazione regionale di volontariato che opera in ambito sociosanitario con l’obiettivo principale di sensibilizzare alla donazione di midollo osseo il maggior numero di persone. Fa parte di ADMO FEDERAZIONE ITALIANA che si occupa del coordinamento delle sedi regionali a livello nazionale e dei rapporti con le istituzioni nazionali ed internazionali. ADMO Emilia Romagna ha iniziato la propria attività nel 1991, è costituita da 10 sezioni ubicate nelle principali province della Regione le quali dipendono dalla sede regionale di Parma. L’organizzazione è iscritta al Registro Regionale del Volontariato ai sensi della legge 266/91, con delibera n°1620 del 30/11/98 ed è dotata di personalità giuridica riconosciuta con D.P.G.R. 885 del 29/12/95.

Principali attività di ADMO Emilia Romagna

• Sensibilizzazione dei giovani attraverso una corretta informazione sulla donazione di midollo osseo, cellule staminali e loro trapianto;

• Raccolta delle adesioni dei potenziali donatori, compresa una prima selezione, e gestione delle prenotazioni per la tipizzazione presso i Centri Donatori necessaria al loro inserimento nel Registro Regionale e Nazionale Donatori di Midollo Osseo;

• Aggiornamento costante del registro donatori/volontari ADMOnet;

• Ricerca del potenziale donatore in caso di compatibilità con un paziente in attesa di trapianto;

• Sostegno alla ricerca;

• Reperimento fondi per l’autofinanziamento tramite varie iniziative con donazioni di cittadini ed aziende;

Grazie al lavoro svolto dai nostri volontari, ADMO Emilia Romagna occupa il 1° posto fra le Regioni italiane per rapporto tra abitanti e numero di iscritti al Registro regionale dei donatori di midollo osseo.I donatori di midollo osseo si rendono disponibili a donare, per i pazienti che hanno nel trapianto la sola speranza di vita, in modo del tutto anonimo e gratuito.ADMO Emilia Romagna negli ultimi anni ha registrato un sensibile aumento di iscrizioni di nuovi donatori raggiungendo, nel 2014, l’iscrizione di 4558 nuovi potenziali donatori tipizzati di cui 3424 risultano inseriti nel Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo al 31 dicembre 2014. Soddisfazione anche nella distribuzione per età dei nuovi iscritti che sono rappresentati da persone la cui fascia di età è compresa tra i 18 e i 25 anni. Tale successo è dovuto a diverse azioni sinergiche che ADMO ha attuato sul territorio regionale quali il potenziamento dei mezzi di comunicazione verso l’esterno (media, carta stampata, aziende, social network come facebook e twetter, sito web, newsletter,..) e verso l’interno (ADMOnet, tessera socio, notiziario, e.mail,….), un incremento degli incontri presso, Istituti scolastici superiori, università, società sportive e la maggiore organizzazione di momenti di sensibilizzazione pubblica rivolta alla cittadinanza. Oltre a ciò, la maggiore programmazione e realizzazione di eventi pubblici, la crescente adesioni di testimonial sportivi e dello spettacolo che hanno deciso di diventare donatori di midollo osseo portando il loro esempio al cospetto del pubblico, la collaborazione nata fra ADMO Emilia Romagna e AVIS Emilia Romagna sul territorio regionale, con ADVS FDAS e con la Polizia di Stato, ha permesso di raggiungere risultati sino a pochi anni fa insperati. Tutto ciò è stato ulteriormente incrementato dall’adozione da parte di ADMO Emilia Romagna di kit salivari con i quali personale sanitario, adeguatamente formato dall’associazione medesima e dal responsabile del Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo Dr. Andrea Bontadini attraverso l’organizzazione di corsi finalizzati, può effettuare in qualsiasi luogo prelievi di campioni salivari dai quali poter procedere con la tipizzazione.

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L’impegno che l’associazione ha riversato per l’anno 2014 nella realizzazione di linee progettuali generali, precedentemente enunciate, e specifiche troverà continuità ed un ulteriore incremento anche nell’anno 2015. Nello specifico:

Borsa di Studio per un Biologo

ADMO s’impegna instancabilmente per sensibilizzare la popolazione alla donazione di cellule staminali emopoietiche e invita i potenziali donatori ad iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR). Il sangue prelevato durante l’iscrizione viene analizzato presso i Centri di Tipizzazione della Regione ed inseriti nel Registro, rendendoli disponibili per tutti i pazienti che stanno cercando un donatore compatibile per il trapianto. L’analisi dei dati genetici e l’inserimento nel Registro Donatori Midollo Osseo risulta quindi un passaggio fondamentale, senza il quale i potenziali donatori non sarebbero disponibili per le ricerche di compatibilità attivate a livello mondiale a favore dei pazienti in attesa di trapianto. Questa intensa attività rende necessario il finanziamento di una Borsa di Studio finalizzata all’assunzione di un Biologo operativo presso il Servizio di Immunogenetica del Policlinico S. Orsola di Bologna, dove ha sede il Registro Regionale Donatori di Midollo Osseo, per poter analizzare i dati e renderli disponibili per le ricerche nel minor tempo possibile. Tale borsa di studio è sostenuta interamente da ADMO Emilia Romagna senza la quale l’attività di analisi ed inserimento dati non potrebbe essere svolta.

Acquisto di Kit salivari

Aumentare il numero dei potenziali donatori di cellule staminali emopoietiche iscritti al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR) significa aumentare le possibilità di trovare un donatore compatibile per tutti coloro che sono affetti da malattie oncoematologiche ed avere una concreta speranza di vita. Purtroppo ad oggi 1 paziente su 2 non trova ancora un donatore compatibile. In questo momento l’iscrizione all’IBMDR avviene attraverso un semplice prelievo di sangue, effettuato presso un Punto Prelievo accreditato dal sistema sanitario regionale. ADMO Emilia Romagna ha intrapreso con successo un progetto nuovo ed ambizioso: utilizzare kit salivari per raccogliere il materiale genetico necessario all’iscrizione. Il donatore, una volta accertata l’idoneità alla donazione, potrà, grazie ad un semplice tampone salivare, iscriversi all’IBMDR. L’Associazione ha iniziato ad utilizzare tale tecnica in occasione di alcuni grandi eventi ed ha riscontrato immediatamente una forte adesione da parte dei potenziali donatori. Il donatore potrà effettuare il tampone salivare, in presenza di personale sanitario adeguatamente formato, in un qualunque luogo o momento. I benefici derivanti dall’utilizzo di tale tecnica innovativa sono rappresentati dal minore tempo impiegato dal donatore per effettuare l’iscrizione in quanto vanno a perdersi i passaggi burocratici necessari con l’iscrizione tramite prelievo di sangue (fissare appuntamento tramite ADMO presso il Punto Prelievo Accreditato, recarsi sul luogo dell’appuntamento, effettuare il prelievo…), la possibilità di adesione attraverso una procedura immediata porta i potenziali donatori ad iscriversi immediatamente al Registro, aumentando così le possibilità di trovare un donatore compatibile per i pazienti a livello mondiale che necessitano di un trapianto di midollo osseo, donando una concreta speranza di vita, la possibilità di evitare il formarsi di lunghe liste di attesa presso i centri di prelievo.Nell’anno 2015, agendo in stretta sinergia con il Registro Regionale Donatori Midollo Osseo, con sede presso il Policlinico S. Orsola di Bologna, con il Centro Regionale Sangue ed il Centro Regionale Trapianti, e con l’immancabile e prezioso contributo dei volontari, ADMO Emilia Romagna toccherà il risultato unico degli oltre 5000 nuovi donatori iscritti. L’impegno di tutti per donare una speranza di vita a chi è in attesa di trapianto. Insieme possiamo capovolgere un destino.

Rita Malavolta

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Il volontariato

AIDO

L’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule anche durante l’anno appena trascorso ha proseguito le attività istituzionali con serietà ed entusiasmo per fornire le informazioni necessarie affinché si aumenti la partecipazione alla vita pubblica e la responsabilità civica tra i cittadini della nostra regione.I progetti di informazione e sensibilizzazione verso la donazione di organi, tessuti e cellule realizzati in continuità nel mondo della Scuola e dell’Università, tra gli operatori sanitari, in manifestazioni pubbliche ed eventi culturali, rappresentano iniziative ascrivibili all’azione dei Volontari impegnati nei vari territori della Regione: un contributo, riteniamo rilevante, nell’ambito della Rete Trapianti. In molti casi si è instaurata la collaborazione proficua con le altre Associazioni di Volontariato, sicuramente strategica per aumentare l’efficacia e l’efficienza del nostro comune impegno. Si è agito inoltre aderendo in maniera convinta in occasione di eventi nazionali rilevanti quali le Giornate Nazionali AIDO, l’incisiva e poliedrica campagna di Pubblicità e Progresso e infine EODD Roma 2014, la Giornata Europea della donazione di organi, per la prima volta organizzata dal nostro Paese a testimonianza anche del riconoscimento della qualità dell’intera Rete nazionale e del CNT.I risultati del nostro sistema regionale trapianti sono però nettamente inferiori alle aspettative e, soprattutto il trend che pone l’Emilia-Romagna tra le ultime regioni del Nord Italia in diversi indicatori deve stimolare un’analisi seria e profonda che individui le cause e le risolva al più presto.Riteniamo ormai indispensabile un confronto profondo tra Assessorato regionale alle politiche sanitarie, Centro di Riferimento Trapianti, Direzioni generali di Asl, Aziende ospedaliere e le Associazioni di Volontariato. Le riorganizzazioni in ambito sanitario e amministrativo, la contrazione delle risorse economiche e gli avvicendamenti al vertice delle Istituzioni politiche e sanitarie non possono divenire alibi per una situazione assolutamente deficitaria in relazione alle capacità professionali, organizzative e culturali presenti in Emilia-Romagna. Veniamo agli aspetti positivi. Finalmente anche nei nostri Comuni è approdato “Una scelta in comune”: il percorso ideato dal CNT, che permette ai cittadini che richiedono/rinnovano la carta d’identità di dichiarare la volontà rispetto alla donazione post-mortem di organi, tessuti e cellule è stato avviato in vari comuni. Questo progetto ha concretamente permesso alle Istituzioni più “vicine” ai cittadini di divenire un soggetto attivo della Rete Trapianti. A Cesena, primo capoluogo ad aderire in Emilia-Romagna, si sono aggiunte recentemente Modena e Bologna, prima città metropolitana dell’Italia settentrionale, e altri comuni di medie dimensioni: la notizia è rilevante per le dichiarazioni di volontà che stanno arrivando copiose.Gli ottimi risultati riscontrati stanno animando altre Amministrazioni locali della nostra Regione ad un’adesione convinta, coinvolgendo AIDO nelle fasi progettuali e comunicative. Quest’ ulteriore modalità impone però un rinnovato impegno di tutti componenti della Rete Trapianti regionale (in primis AIDO) per assicurare ai cittadini i dati e le informazioni corrette per il compimento di una scelta consapevole.L’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule per questo motivo ha proseguito (e continuerà anche nel 2015) l’impegnativo progetto formativo regionale aperto ai Volontari con responsabilità congiunto al percorso di aggiornamento sui temi cari alla nostra realtà associativa. Questi percorsi permanenti sono volti a costruire concretamente il diritto alla salute previsto nella nostra Carta costituzionale, consapevoli del ruolo e delle responsabilità assunte nei confronti dei cittadini e delle Istituzioni.

Stefano Cresci

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ANED

La nostra associazione - di malati renali, dei loro famigliari e di quanti si riconoscono in essa - opera a livello nazionale dal 1972 e dal 1975 esiste un Comitato Emilia Romagna.È stata insignita della Medaglia d’oro al Merito della Sanità Pubblica.ANED si occupa globalmente delle persone affette da malattie renali nelle diverse fasi: prevenzione, pre-dialisi, dialisi, pre-trapianto e trapianto. È associazione di autotutela e di promozione sociale per i diritti dei malati e dei cittadini ed è iscritta nel registro delle ONLUS.Abbiamo vissuto i momenti “preistorici” in cui solo la dialisi dava risposte a questi pazienti e siamo stati compagni di Medici, Enti e Amministrazioni Ospedaliere in questo lungo e proficuo percorso che ci vede oggi, noi italiani, primeggiare in Europa e nel mondo sia nel campo della dialisi sia in quello dei trapianti.La capillarità del nostro impegno nei confronti dei pazienti è assicurata, come sempre, dall’azione encomiabile dei nostri Delegati di Centro presenti in tutte le province, AOSP e AUSL della nostra regione.Partecipiamo, da sempre, alla giornata mondiale del Rene in marzo, alla settimana per la sensibilizzazione della Donazione degli Organi per i trapianti a maggio e nella giornata del Dializzato a ottobre.Attraverso il Comitato ANED-SPORT, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, promuoviamo e organizziamo iniziative di carattere sportivo con il fine principale di favorire, attraverso lo sport e l’attività fisica, il recupero sociale, clinico e la migliore qualità di vita delle persone dializzate e di tutte quelle trapiantate. Proprio in Emilia Romagna, nel giugno del 2014, si sono tenuti i XXIV GIOCHI NAZIONALI TRAPIANTATI e XXI GIOCHI NAZIONALI DIALIZZATI a SALSOMAGGIORE TERME (PR). Come sempre sono stati invitati i trapiantati di qualsiasi organo compresi i pazienti pediatrici.ANED è membro attivo della Commissione Tecnica Regionale n.1 “Trapianto di Rene” della nostra Regione. Nel 2015 contiamo di riuscire a far inserire finalmente nelle linee guida del CRT-ER, e nel suo algoritmo di allocazione, non più il tempo di attesa calcolato dal momento della messa in lista ma quello relativo al momento d’inizio della dialisi che noi chiamiamo anzianità clinica. L’Assemblea Generale ANED continuerà, dopo la prima volta del 2014, a tenersi anche per il 2015 in Emilia Romagna. L’appuntamento è per domenica 12 aprile a Bologna, presso l’Aula Magna (padiglione 5) del Policlinico S. Orsola - Malpighi in Via Albertoni 15. Desideriamo con convinzione continuare nella nostra attività che riteniamo indispensabile nel portare la voce dei pazienti in tutti gli ambiti sanitari e sociali.

Giorgio Folpini

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Il volontariato

ANTFGG

Sono ormai trascorsi 19 anni dalla fondazione della nostra Associazione che opera all’interno del Centro Trapianti di Fegato al S.Orsola di Bologna e Policlinico di Modena e ogni giorno dell’anno abbiamo dato la nostra piena disponibilità ai pazienti e loro famigliari per cercare di chiarire ogni loro dubbio, aiutarli nelle loro prime necessità. In questo 2014 abbiamo seguito con grande soddisfazione l’evoluzione delle notizie sui famosi farmaci contro l’epatite C, ( HCV), causa principale della cirrosi epatica che, se scompensata, porta al trapianto di fegato. Entro l’anno dovrebbe essere immesso in commercio il “super farmaco” Sovaldi (sofosbuvir) prodotto dalla ditta Gilead che non contiene Interferone. Sarà garantita quindi la fornitura gratuita del farmaco per tutta la durata del trattamento per cui verrà contestualmente chiuso il programma di uso compassionevole, precedentemente attivato in diversi ambulatori del nostro Policlinico S.Orsola-Malpighi al fine di assicurare ai pazienti con la malattia avanzata l’accesso rapido e gratuito a tale terapia. Da parte nostra pensiamo che il farmaco non sia molto più caro di altri perché, se in cambio di alcune decine di migliaia di euro guarisce un malato di epatite C solleva la società da costi non indifferenti come quelli legati al trapianto di fegato e ad altre cure.Ancora una bella notizia ci ha rallegrato; finalmente anche a Bologna, seconda dopo Cesena, ai cittadini che si recheranno all’anagrafe per il rinnovo o il rilascio della carta d’identità verrà rilasciato un documento con su scritto la volontà di donare o meno i propri organi dopo la morte. Il nominativo verrà automaticamente immesso nel data base del Centro Nazionale Trapianti. Il nuovo servizio partirà dall’URP di P.za Maggiore. Bologna sarà dunque la prima grande città ad adottare la possibilità di scegliere di donare mentre anche a Modena si stanno magnificamente organizzando con materiale pubblicitario in diverse lingue da distribuire alla cittadinanza.Una notizia che ha rattristato i pazienti seguiti dalla Prof. Claudia Sama è quella che la Prof. ha lasciato il lavoro per raggiunti limiti d’età. L’abbiamo festeggiata in dicembre in occasione del nostro incontro di fine anno, con affetto e riconoscenza.Una visita molto importante è stata quella del papà di Nicholas Green, Reginald, che dopo 20 anni è ritornato a Bologna ed ha voluto riabbracciarci. Tutte le associazioni hanno voluto accoglierlo nel parco del quartiere Reno dove abbiamo fatto erigere una stele con la scritta “Aveva una vita ne ha donate sette”. E stata una giornata di grande allegria, alla quale hanno assistito assessori, sindaci, tanti medici, ed altrettanti trapiantati con i loro famigliari. A seguito di questa visita l’assessore del Comune di Argelato d.ssa Luisa Carpani ha organizzato con gli studenti della sua scuola una serata nel piccolo teatrino di Argelato alla quale tutti noi delle Associazioni abbiamo partecipato commossi nell’ascoltare questi ragazzi parlare di donazione e di vedere proiettati tanti disegni correlati.Un altro invito molto gradito è stato quello alla visita di presentazione del nuovo Polo specializzato cardio-toraco-vascolare dove abbiamo avuto l’occasione di ammirare sale operatorie all’avanguardia, sale di diagnostica e radiologia, anestesiologia e rianimazione e anche camere di degenze. Tante le personalità presenti, compreso il nostro sindaco Virginio Merola. La struttura di 5 piani, aprirà ufficialmente ai pazienti nell’estate 2015.Ancora un’altra inaugurazione alle nuove camere di Tetto Amico che è ritornato nella sua abituale sede al pad. 29 dopo i lavori di ristrutturazione che hanno portato a disporre di 13 alloggi in totale, arredati con ogni comfort e pronti per ospitare altrettanti pazienti e loro famigliari.Sempre in collaborazione con tutte le altre Associazioni del settore, incontriamo gli studenti nei locali che l’Istituto Tecnico Agrario Serpieri di Bologna ci ha messo a disposizione per diffondere la cultura della donazione e della solidarietà.

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Quest’anno la Giornata Nazionale della “Donazione e Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule” è stata celebrata sabato 31 maggio e in memoria dei nostri donatori, è stata celebrata una Santa Messa nella Basilica di S. Luca alla quale abbiamo partecipato numerosi. Sull’altare anche il nostro Don Guido Rossi di Cesena. La giornata si è conclusa ai giardini Margherita nel punto informativo della Regione Emilia-Romagna con tanta allegria e le interviste di Radio International.Una nostra particolare finalità, come da una norma statutaria, è quella di promuovere l’attività di studio, di formazione e ricerca nell’ambito dei trapianti d’organo. Anche nel 2014 abbiamo contribuito alle spese di viaggio ed alla quota d’iscrizione per la partecipazione di giovani chirurghi a congressi nazionali ed internazionali ed all’acquisto di materiale di ausilio che è stato donato al reparto trapianti.Il nostro notiziario interno, “Il Promèteo”, che riporta notizie e consigli, appuntamenti ad incontri e una rubrica di posta con i lettori, continua ad essere spedito ogni quattro mesi, in tutta Italia, ai trapiantati del Centro di Bologna e di Modena.Da ultimo desideriamo porgere ancora i nostri complimenti ai chirurghi Giorgio Ercolani e Matteo Cescon dell’equipe del Prof. Pinna, a Fabio Piscaglia del reparto di Medicina Interna del Prof. Luigi Bolondi ed a Giampaolo Ugolini della chirurgia Generale Prof. Gilberto Poggioli, che nel 2014 è stato loro aggiudicato il titolo di “Professsore Associato di Chirurgia Generale””. Se lo sono meritato.Ringraziamo di vero cuore tutti i professionisti e il personale infermieristico che con tanta dedizione e umanità ci seguono nel pre e post trapianto.

Cesarina Borghi

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Il volontariato

ANTR

Riferendoci al testo pubblicato l’anno precedente, la nostra attività ha prodotto un notevole risultato nell’interesse dei pazienti in dialisi. Infatti, la delibera riguardante l’ applicazione in Emilia-Romagna del nuovo metodo di dialisi domiciliare. La delibera, rimasta al palo a causa delle dimissioni del presidente Errani e della sua giunta, dopo la verifica positiva sui costi sarà prossimamente presentata alla nuova giunta per l’approvazione. ANTR ha contribuito al successo essendosi impegnata fortemente informando che ormai quasi tutte le regioni italiane avevano iniziato ad applicare il metodo ai loro pazienti.Il metodo consiste, in parte, di ridurre l’occupazione di posti letto. Si tratta di una valigetta di circa 25/30 chili con rotelline e quindi facilmente trasportabile, il tempo di dialisi è ridotto a circa due ore e trenta e permette meno stress dell’attività cardiaca, più energia al paziente per il minor tempo di recupero dell’astenia nel periodo post dialitico, un miglior controllo della pressione arteriosa, e diminuzione nell’ uso di farmaci, aumento dell’ appetito e nel bere di più.A casa i pazienti possono decidere il momento nel quale effettuare la dialisi ed inoltre, per la facilità di trasporto, dializzare durante l’ attività lavorativa o in vacanza. Al momento la pratica non è applicabile a tutti i pazienti, ma al massimo ad una percentuale circa del 10%, perché occorrono alcune caratteristiche potenzialmente positive, anche di carattere psicologico, ne consegue che la scelta del paziente, naturalmente previa autorizzazione del nefrologo, dovrà essere perfettamente consapevole insieme al partner che dovrà assisterlo.Il decennale della fondazione dell’ ANTR è stato festeggiato, con il contorno di circa trecento persone, a Palazzo Albergati dove il convegno organizzato ha presentato il progetto “ Comunicazione “ dedicato alla prevenzione delle patologie renali tramite strumenti che prevedono l’ uso del messaggio radiotelevisivo indirizzato a tutti i cittadini italiani. Il messaggio “Hai fatto il tagliando ai reni ?” descrive come, considerato che la malattia non presenta sintomi evidenti, sia possibile cercare di evitare il coinvolgimento tramite un semplice e poco costoso esame delle urine da effettuare periodicamente. Fino ad oggi, non sono mai state organizzate campagne informative dedicate espressamente alla vera prevenzione che significa non aspettare che la malattia si manifesti per poi cercare di rallentarne il decorso. Un›altra piacevole, e istruttiva, novità presentata al convegno è stata rappresentata dal confronto diretto fra pazienti e professionisti sanitari e non, tramite domande che i pazienti rivolgevano ai professionisti di fronte al pubblico. Il risultato positivo ci permetterà di ripresentare il metodo in altre occasioni.Recentemente, siamo stati informati che il messaggio-spot dedicato alla prevenzione ha vinto il premio ONP AWARD ITALIA 2014 dedicato alla comunicazione sociale. Il premio è stato ritirato a Milano dal nostro presidente nazionale nel corso di una cerimonia organizzata da Pubblicità Progresso.Continua con successo il progetto “Un dono consapevole” organizzato presso l’ Istituto Agrario Serpieri di Bologna, insieme a tutte le associazioni che si occupano di trapianti e donazione del sangue, dedicato alla divulgazione della donazione di organi e tessuti indirizzato agli studenti delle scuole superiori di secondo grado; nuovi istituti hanno aderito al progetto.

Franco Brizzi

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ATCOM

ATCOM onlus, Associazione Trapiantati di Cuore S. Orsola–Malpighi, è un’Organizzazione di Volontariato che si mette a disposizione di persone in stato di difficoltà e di svantaggio, che cerca di dare aiuto e fornire soluzioni ai loro problemi, derivanti dall’essere costretti ad affrontare il difficile percorso che li porta al trapianto di cuore: unica soluzione alla malattia e, successivamente, al ritorno alla vita normale con il reinserimento nel tessuto sociale.La centralità della persona, la dignità umana e la gratuità sono alla base dell’impegno delle persone che operano all’interno di questa Associazione, che può contare sulla collaborazione di volontari attivi i quali, a seconda delle loro disponibilità di tempo e delle loro competenze, offrono il loro servizio gratuito all’interno delle strutture gestite da ATCOM.L’associazione svolge la propria opera nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, della beneficenza, dello sport, dell’istruzione, della formazione e della ricerca scientifica e le attua con i contributi dei Soci, di Enti pubblici e privati, con il 5 per mille e con le eventuali erogazioni liberali e/o liberalità che pervengono da parte di privati cittadini.Anche nel 2014 abbiamo partecipato con i nostri gazebo alle attività sportive, dove abbiamo distribuito gadget, opuscoli informativi al fine di diffondere le conoscenze sulla donazione degli organi in totale siamo stati presenti in 15 gare podistiche e 5 ciclistiche, Il numero dei partecipanti si è mantenuto elevato con una presenza media di 2300 tra podisti, con punte di 3500 alla Galaverna di Pianoro, 2500 alla camminata di Marzabotto, 2800 a Corri Con Noi organizzata dal Centro Sportivo della Barca. In queste occasioni le nostre infermiere si sono prodigate nei controlli della pressione arteriosa ai partecipanti e siamo stati affiancati dalla Associazione Nazionale Atleti Diabetici per il controllo della glicemia.Le nostre presenze sono state premiate con numeri importanti con un massimo di 400 controlli pressione e 400 prelievi glicemici, ma i numeri sono sempre alti e superano i 200 controlli di media a manifestazione. Per allargare sempre di più queste conoscenze ci siamo avvalsi anche di un gruppo di ragazzi e ragazze che praticano il fitness.Eravamo presenti anche all’Open Day, inaugurazione del nuovo Polo cardiovascolare, come alla settimana delle donazioni a fine maggio, con una camminata all’interno dei Giardini Margherita, 40 podisti e altrettanti ciclisti fino a San Luca. ATCOM dispone di strutture di sistemazione logistica all’interno del Policlinico S. Orsola, quale la casa di accoglienza TettoAmico, destinata ad ospitare, per brevi periodi, pre e post trapianto, persone in stato disagio sociale legato al trapianto e, in accordo con i reparti di degenza, pazienti in dimissioni controllate. Nel 2013 il progetto Tetto Amico è stato realizzato completamente con la ristrutturazione dell’intero piano dedicato alla casa di accoglienza che dispone di tredici stanze e ambienti comuni dedicati alla socializzazione con biblioteca e multimediali, cucina attrezzata comune e zona refezione, uno spazio lavanderia con lavasciuga, nonché i locali della reception e amministrazione, nella struttura sono state installate le reti televisiva e wi-fi in tutti gli ambienti comuni l’intera struttura è climatizzata con impianti tecnologici moderni.Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno finanziario di importanti partner come l’Azienda Ospedaliera Universitaria S. Orsola-Malpighi, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, i Lions Club Bologna S. Lazzaro e Grizzana Morandi, nonché la disponibilità dei fornitori di arredi elettrodomestici e audiovisivi e senza dimenticare la generosità dei tanti che organizzando e partecipando alle manifestazioni di raccolta fondi, hanno portato contributi preziosi.Nell’ambito del progetto di accoglienza l’Associazione dispone di unità immobiliari avute in gestione dal Comune di Bologna, site nell’immediata vicinanza del Policlinico, destinate a nuclei familiari che, per gli stessi problemi, devono restare vicini alle Strutture Sanitarie per periodi lunghi.

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Il volontariato

ATCOM ha concesso al Policlinico S. Orsola la gestione della navetta per il collegamento ai padiglioni ospedalieri dai parcheggi esterni. Dopo aver introdotto e accertato la validità del servizio per il trasporto gratuito dai parcheggi al percorso interno del policlinico l’associazione ha voluto in accordo con la governance della struttura sanitaria rendere stabile il prezioso supporto alla cittadinanza trasferendo la navetta e l’esperienza maturata all’ospedale.Grazie all’esperienza acquisita in questi anni di attività ed alla presenza di figure che hanno apportato la propria esperienza professionale, l’Associazione svolge le attività in stretto coordinamento con la governance sanitaria, che ne riconosce i meriti con l’inserimento nei programmi, nella Carta di Servizi, nel Portale Informatico del Policlinico, nei protocolli medico-chirurgici del Centro Trapianti di Cuore, nei comitati consultivi misti dell’AOSP S. Orsola-Malpighi e dell’ASL di Bologna, nelle Commissioni del Centro Regionale Trapianti della Regione Emilia - Romagna. I risultati raggiunti premiano il grande impegno, la passione e la professionalità messe in campo per vederli realizzati, ma non ci fermano dal continuare a progettare e dal proporci nuovi obiettivi sempre nell’ottica della nostra mission in favore di tutti coloro che, in situazione di svantaggio, vedono in questa Associazione una risorsa e una speranza.

Giacinto Forcione

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AVIS e FIDAS

Il 2014 sarà certamente ricordato come un anno molto significativo per il Sistema Sangue dell’Emilia-Romagna: si è concluso il lungo percorso, tortuoso e complesso, delle procedure di accreditamento delle strutture deputate alla raccolta del sangue e plasma e delle strutture che si occupano della validazione e della distribuzione del sangue e del plasma destinato alla lavorazione.La complessità non sta solo nelle normative da applicare e nei requisiti da rispettare, quanto nella varietà organizzativa regionale della raccolta del sangue, che caratterizza da sempre questa Regione; tale particolarità ci ha consentito negli anni di raggiungere l’autosufficienza interna e di essere anche affidabili fornitori delle regioni carenti, ma ha sicuramente amplificato le difficoltà di adeguamento e cambiamento del nostro consolidato e articolato modello organizzativo.In pratica dagli oltre 300 punti di raccolta presenti sul territorio emiliano-romagnolo del 2010, siamo passati a 191 punti accreditati a far data dal 1 gennaio 2015: una drastica riduzione che non è stata certamente indolore, ma che ci traghetta in una realtà moderna, efficiente, sostenibile, con garanzie di qualità e sicurezza prima di tutto per i donatori che sono il patrimonio principale da salvaguardare, oltre che per i pazienti/riceventi.Anche altre innovazioni organizzative stanno interessando il nostro mondo:

• la riorganizzazione della raccolta secondo le programmazioni del Sistema Sangue (studiate in base al consolidato dei consumi),

• la prenotazione della donazione per valorizzare il gesto volontario del donatore e il tempo che ci dedica, e anche per meglio organizzare le scorte di sangue che entrano e che sono disponibili per i pazienti,

• la politica costante di educare al buon uso del sangue nelle terapie e negli interventi chirurgici che ha permesso di diminuire, oltre la soglia fisiologica, le unità di sangue che andavano in iperdatazione.

Tutto questo senza tuttavia far mancare il prezioso bene alla sanità regionale: nessuna preoccupazione seria per gli approvvigionamenti di sangue nel corso del 2014, solo qualche momento di limitata disponibilità poi risolta con la compensazione intra-regionale.Dunque ci siamo impegnati per assicurare il nostro contributo al Sistema Trapianti e fare in modo che gli interventi previsti potessero essere effettuati con questa serenità.Auspichiamo che l’integrazione fra i due Sistemi regionali possa concretizzarsi ancora di più: non vi è dubbio che ci sono molti punti in comune e sui quali una maggiore sinergia renderebbe superiore il servizio che stiamo svolgendo con lo stesso obiettivo: rendere migliore la sanità di questa Regione, valorizzare il contributo del volontariato a tale obiettivo, mettere il cittadino e il dono di sé al centro dei valori etici della politica regionale.

Andrea Tieghi (Avis), Giacomo Grulla (Fidas)

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Delibere e circolari regionali anno 2014

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DELIBERE E CIRCOLARI REGIONALI ANNO 2014

Delibera di Giunta Regionale n. 418 del 31 marzo 2014

Programma pluriennale degli interventi per il potenziamento, la razionalizzazione ed il coordinamento delle attivita’ di prelievo e trapianto di organi e tessuti - assegnazione dei

finanziamenti per la realizzazione dei progetti- anno 2014

Num. Reg. Proposta: GPG/2014/317________________________________

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Premesso che:

- il trapianto di organi e tessuti rappresenta un’attività sanitaria ad alta valenza sociale, il cui potenziamento, in termini numerici e di qualità dei risultati, è in grado di garantire, ad un sempre più elevato numero di persone affette da gravi insufficienze d’organo ed alle loro famiglie, una migliore qualità di vita, oltre che più contenuti costi economici e sociali per i singoli e la collettività;

- sul tema della donazione e del trapianto si intrecciano problematiche di ordine etico, culturale, giuridico, tecnico-scientifico ed organizzativo di grande complessità ed interconnesse tra loro, per cui si è ritenuto necessario individuare regole ed indirizzi, all’interno del quadro di riferimento nazionale e regionale, per conferire maggiore sviluppo ed organicità agli interventi in tale settore;

- Tenuto presente che le norme per il potenziamento, la razionalizzazione ed il coordinamento delle attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti sono state definite con legge regionale 4 Settembre 1995, n. 53;

Richiamate nel loro testo integrale:

- la propria deliberazione n.2284/1999 relativa alla nomina dei coordinatori locali alla donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti;

- la propria deliberazione n. 2286/1999 istitutiva del Centro Riferimento Trapianti e della Banca delle Cornee;

- la propria deliberazione 214/2005 relativa all’armonizzazione organizzativa del sistema donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule della R.E.R. ed al rinnovo della nomina del coordinatore del centro regionale di riferimento per trapianti, ai sensi dell’art.11 della legge 91/1999;

- la propria deliberazione n.1267 del 22 luglio 2002 “Piano Sanitario Regionale 1999/2001- Approvazione di linee guida per l’organizzazione delle aree di attività di livello regionale secondo il

modello Hub & Spoke” che identifica la banca del donatore e la banca degli innesti cardiovascolari e del sangue cordonale con sede situata presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, la banca del tessuto muscolo-scheletrico con sede presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna, la banca della cute con sede presso l’Azienda Usl di Cesena, la banca delle cornee con sede presso l’Azienda USL di Bologna e filiale presso l’Azienda USL di Imola, la banca degli epatociti con sede presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara;

Verificato quanto previsto in merito dalla legge 1 Aprile 1999 n. 91, avente per oggetto “Disposizioni in materia di trapianti di organi e tessuti”;Considerato che la legge regionale n. 53/1995 stabilisce, all’articolo 9, che al finanziamento del programma

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Delibere e circolari regionali anno 2014

degli interventi (previsto al comma 1 dell’articolo 3), provvede annualmente la Regione in sede di riparto della quota del Fondo Sanitario Nazionale;Ritenuto di definire le modalità e le risorse con cui deve realizzarsi l’intervento delle Aziende Sanitarie per il raggiungimento degli obiettivi indicati agli articoli 10, 11, 12 e 15 della legge n. 91/1999, all’articolo 2 della legge regionale n.53/1995, e alle deliberazioni n.2284/1999, n.2286/1999, e n.214/2005;Richiamata la propria deliberazione n. 217 del 24 febbraio 2014, “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2014” che prevede uno specifico finanziamento della funzione trapianti;Vista la Legge Regionale 21 novembre 2013, n. 22 ed, in particolare, il Capo II relativo alla istituzione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna a decorrere dal 1° gennaio 2014 e alla contem-poranea cessazione delle Aziende USL di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini;Concordate le funzioni regionali – relative a donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule – per l’anno 2014 delle Aziende Sanitarie, dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola qui di seguito elencate:1. Gestione corrente e progetti del Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna CRT-

ER (Azienda Ospedaliero- Universitaria di Bologna): promozione delle donazioni, elaborazione dati, distribuzione dei riconoscimenti ai familiari dei donatori; formazione del personale sanitario; manutenzione e aggiornamento della rete informatica regionale dedicata; programma di qualità Donor Action per le Terapie Intensive e altre Unità Operative aziendali coinvolte nel sistema donativo; sostegno al coordinamento locale;

2. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna: lista unica regionale per trapianto di rene; sicurezza e qualità del donatore e degli organi donati; insufficienza intestinale cronica benigna; prelevatori e pro cessazione vasi e valvole cardiache; telefonia mobile per reperibili; gestione Hub & Spoke nel trapianto di cuore; prevenzione della insufficienza renale progressiva (PIRP); sicurezza laboratoristica e infettivologica del donatore; immunogenetica per trapianti non renali; procurement cornee; typing e registro donatori/donatrici di cellule staminali emopoietiche; registro regionale dialisi; coordinamento della rete regionale trapianto di midollo osseo; biobanca regionale Sangue del Cordone Ombelicale, dei vasi e valvole cardiache, biobanca del donatore di organi e di soli tessuti;

3. Progetto funzioni regionali Azienda USL di Bologna: trasporti aerei e su gomma legati alle donazioni e ai trapianti di organi, tessuti e cellule; banca regionale delle cornee;

4. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena: percorso diagnostico terapeutico assistenziale nel trapianto delle cellule staminali limbari autologhe coltivate;

5. Progetto funzioni regionali Azienda USL della Romagna, per l’ambito territoriale di Cesena: banca regionale della cute;

6. Progetto funzioni regionali dell’IRCSS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna: banca regionale del tessuto muscolo-scheletrico, biobanca oncologica;

7. Progetto funzioni regionali Azienda USL della Romagna per l’IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola: biobanca oncologica;

8. Progetto funzioni regionali Azienda USL di Imola: filiale della banca regionale delle cornee;9. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliero - Universitaria di Parma: immunogenetica unica

regionale per i donatori di organi e nel trapianto di rene; coordinamento donatori multitessuto;10. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia: coordinamento della formazione

del personale sanitario regionale nel progetto “AL-MA”Ritenuto di riconoscere al Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna, attraverso finan-ziamenti da assegnare alle Aziende sanitarie ed IRCCS, la somma di euro 7.200.000,00 per le finalità di seguito elencate:

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1. e 2. Finanziamento della gestione corrente e progetti del CRT-ER, Progetto funzioni regionali dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna euro 5.212.000,00

3. Progetto funzioni regionali Azienda USL di Bologna euro 920.000,00

4. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena euro 40.000,00

5. Progetto funzioni regionali Azienda USL della Romagna, per l’ambito territoriale di Cesena: euro 200.000,00

6. Progetto funzioni regionali dell’IRCSS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna euro 380.000,00

7. Progetto funzioni regionali Azienda USL della Romagna per l’IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola euro 100.000,00

8. Progetto funzioni regionali Azienda USL di Imola euro 40.000,00

9. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliero- Universitaria di Parma euro 280.000,00

10. Progetto funzioni regionali Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia euro 28.000,00

Totale euro 7.200.000,00; Attesa la necessità di dare attuazione al Programma, nonché di garantire la funzionalità del Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna istituito con propria deliberazione n. 2286/1999;

Ritenuto, pertanto, di ripartire la somma di euro 7.200.000,00 quali risorse finanziarie disponibili per l’anno 2014, come segue:

Az. Ospedaliero-Universitaria di Bologna euro 5.212.000,00

Az. USL di Bologna euro 920.000,00

Az. Ospedaliero-Universitaria di Modena euro 40.000,00

Az. USL della Romagna, ambito territoriale di Cesena euro 200.000,00

IRCCS Istituti Ortopedici Rizzoli euro 380.000,00

Az. USL della Romagna per l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola euro 100.000,00

Az. USL di Imola euro 40.000,00

Az. Ospedaliero-Universitaria di Parma euro 280.000,00

Az. Ospedaliera di Reggio Emilia euro 28.000,00

Totale euro 7.200.000,00;

I finanziamenti sono finalizzati alla realizzazione dei programmi/progetti a valenza regionale e concordati annualmente in occasione degli incontri bilaterali CRT- ER/Aziende Sanitarie, quando le Aziende sono

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tenute a presentare:

- Relazione sul raggiungimento degli obiettivi assegnati loro nell’anno precedente- Rendicontazione analitica annuale dei costi sostenuti;

Individuati ulteriori obiettivi da perseguire tramite finanziamento realizzato attraverso quota della tariffa specifica, con le modalità di seguito esplicitate:

1. Finanziamento Banca cornee:L’Azienda sede di Banca fattura all’Azienda sede di trapianto 1.050,00 euro per ogni cornea trapiantata (per il finanziamento delle funzioni della Banca). Tale valore è riconosciuto all’interno della tariffa DRG e pertanto il pagatore finale è l’Azienda di residenza del paziente trapiantato. Verranno conteggiate, a consuntivo, tutte le cornee distribuite dalla Banca e trapiantate ovunque, indipendentemente dalla correttezza nella compilazione del relativo DRG. Nel calcolo di finanziamento della Banca sono natu-ralmente comprese anche le cornee trapiantate dall’Azienda USL della Città di Bologna, sede della Banca stessa. La sede periferica di Imola della banca regionale accantonerà per la propria attività i 1.050,00 euro a cornea trapiantata (se processata in proprio).

2. Finanziamento Banca sangue cordonale e Registro regionale donatori di midollo osseo:L’Azienda sede di trapianto riconosce all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, sede di Banca e Registro, 1.291,00 euro per ogni trapianto effettuato, compreso il trapianto autologo. Tale valore è rico-nosciuto all’interno della tariffa del DRG 481 e pertanto tale valore incrementale viene posto in mobilità verso l’Azienda di residenza del trapiantato. In tale valutazione sono naturalmente calcolati anche gli interventi effettuati dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, per la quale il maggiore introito dovuto all’incremento della tariffa del DRG 481 deve essere considerato a finanziamento della banca e del registro. Sono esentati da tale meccanismo di fatturazione i trapianti autologi effettuati sui propri residenti. Il Registro e la Banca sono ulteriormente finanziati dalla distribuzione delle CSE (midollari, da sangue periferico e da sangue cordonale), tale ricavo deve quindi rientrare nel loro bilancio annuale.

3. Finanziamento del procurement di Sangue del Cordone Ombelicale:Nell’ottica di un continuo incremento dei prelievi di Sangue del Cordonale Ombelicale (SCO), prosegue il programma di valorizzazione del procurement di SCO che prevede il riconoscimento di 50,00 euro a sacca procurata di peso >80g lordi e di ulteriori 100,00 euro a sacca validata dalla Banca Regionale, da parte dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Bologna, sede della Banca regionale, all’Azienda sanitaria sede del prelievo. Tale fondo, nelle modalità previste da ogni singola Azienda sanitaria, dovrà costituire un incentivo per le Ostetriche che partecipano alle procedure di raccolta ed invio della sacca di SCO alla Banca Regionale dell’Emilia-Romagna. Seguendo le indicazioni del CRT-ER, l’Azienda sede della Banca regionale provvederà al riconoscimento economico per le singole Aziende regionali.

4. Finanziamento dell’attività di procurement:L’Azienda regionale sede di trapianto riconosce all’Azienda sede del Centro Regionaledi Riferimento (CRT-ER), vale a dire l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, una somma pari a 3.099,00 euro per ogni trapianto effettuato, così come risulta dai report del CRT-ER. Tale valore è compreso nelle tariffe dei DRG specifici, pertanto l’Azienda sede di trapianto si vedrà riconosciuto tale valore dalla mobilità sanitaria. Anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, sede del CRT-ER, deve prevedere per ogni organo trapiantato tale accantonamento. La ripartizione del fondo procurement verrà definita a seguito della veri-fica del raggiungimento degli obiettivi, con l’applicazione dei criteri condivisi tra le Aziende Sanitarie ed il CRT-ER. Anche il procurement di cornee verrà valorizzato e ridistribuito dall’Azienda Ospedaliero-Universi-taria di Bologna nell’ambito delle funzioni regionali della stessa.

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5. Finanziamento équipe trapianti di organi:Le Aziende sede di trapianto sono tenute ad accantonare, per ogni organo trapiantato nell’anno solare, come indicato a consuntivo dal CRT-ER, una somma pari a:

RENE Euro 2.066,00

CUORE Euro 1.549,00

INTESTINO Euro 1.549,00

MULTIVISCERALE Euro 2.582,00

FEGATO Euro 2.582,00

PANCREAS Euro 2.582,00

al fine di creare un fondo per il personale che opera nell’ambito dell’attività trapiantologica. Le Aziende interessate individuano con proprio atto il personale specifico. Il fondo così creato va ripartito, indicativa-mente, nella misura del 65% al personale medico e del 35% al personale del comparto. Il doppio trapianto di rene e di polmone viene riconosciuto come singolo, il trapianto split liver genera l’intera quota, i trapianti combinati un’unica quota.

6. Finanziamento Banche dei tessuti e delle cellule:Il finanziamento per la banca della cute è fornito dalla valorizzazione specifica della funzione cod.47, come da vigente delibera di individuazione delle tariffe per le attività di ricovero. Le banche dei Segmenti vascolari, delle valvole Cardiache, della cute e dei Segmenti Osteo- Tendinei si autofinanziano tramite applicazione dei tariffari di cessione concordati con il Centro Riferimento Trapianti della Regione.

7. Rimborso organi e trasporti:L’importo che l’Azienda sede di prelievo di organo fattura all’Azienda sede di trapianto sarà di 2.626,39 euro; viene inoltre incrementato il valore per ogni trasporto di organo, a 331,12 euro, che l’Azienda sede di trapianto riconosce all’Azienda USL di Bologna in quanto sede della Centrale Operativa di Soccorso che ha il compito di coordinare i trasporti finalizzati ai trapianti. Tale Azienda è tenuta an-nualmente, a consuntivo, a ridistribuire quota parte alle Aziende che hanno eseguito i trasporti finalizzati ai trapianti di organi, tessuti e cellule, secondo le indicazioni del CRT-ER. I trasporti aerei sono finan-ziati dal progetto regionale dell’Azienda USL di Bologna. A seguito dell’esecuzione di una procedura di split-liver che porta all’effettuazione di due trapianti di fegato da un unico Donatore, l’importo di 2.626,39 euro sarà considerato una sola volta, dimezzato per ognuna delle sedi di trapianto, mentre sarà fat-turato il numero effettivo dei trasporti effettuati. Nel trapianto combinato di più organi nello stesso ricevente, l’importo di 331,12 euro verrà calcolato per il numero di viaggi effettuati e l’importo che l’Azienda sede di prelievo fattura all’Azienda sede di trapianto sarà di 2.626,39 euro ad organo trapiantato. Nel doppio trapianto di rene o di polmoni il trasporto viene riconosciuto come singolo cosi come il riconoscimento di 2.626.39 euro che andrà all’Azienda regionale sede della donazione.

8. Rimborso tessuti nella donazione “a cuore fermo”:Le Aziende Sanitarie che effettueranno donazioni di tessuti (eccetto cornee) da Donatori “a cuore fermo” riceveranno euro 1.000,00 per ogni tipologia di tessuto donato (vasi, valvole, cute e segmenti muscolo-scheletrici), per un massimo, quindi, di euro 4.000,00 a donatore. Tale cifra andrà a ricoprire i costi di sala operatoria necessari all’espletamento della donazione. Al fine, altresì, di creare un “fondo procurement” da suddividere tra tutto il personale sanitario che partecipa a questo tipo di donazione di tessuti, sono previsti ulteriori euro 1.000,00 per ogni tipologia di tessuto prelevato eccetto le cornee, per un massimo, quindi, di euro 4.000,00 a donatore. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, capofila del progetto, provvederà a ridistribuire le due modalità di finanziamento a consuntivo, come da indicazioni del CRT-ER.

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9. Riconoscimento alle Nefrologie che indirizzano ai Centri Trapianto regionali candidati per trapianto da vivente:Il DRG 302 “trapianto di rene” comprende una quota di euro 2.626,39 che, nel trapianto da cadavere, vengono fatturati dall’Azienda che ha procurato il donatore a quella sede di trapianto; le Nefrologie dell’Emilia-Romagna che indirizzano un paziente ed il relativo donatore vivente al programma regionale di trapianto di rene da vivente, una volta eseguito il trapianto, vedranno riconosciuta dalle Aziende regionali sede del trapianto, tale quota, quale incentivo per l’U.O. stessa. Il CRT-ER produrrà a consuntivo i tabulati per le relative fatturazioni. Visti:

• il D.Lgs. n. 118 del 23/06/2011 “Disposizioni urgenti in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;

• la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche, ed in particolare l’art. 37, comma 4;

• la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali fra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modifiche;

• il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, traspa-renza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, ed in particolare l’art. 22;

• le proprie deliberazioni n. 1621 dell’8 novembre 2013, “Indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33” e n. 68 del 27 gennaio 2014 “Approvazione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità 2014-2016”;

Richiamate le proprie deliberazioni n. 1057/2006, n. 1663/2006, n. 1222/2011, n. 1511/2011, n. 725/2012;Dato atto del parere allegato;Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute A voti unanimi e palesi

D E L I B E R A

1. di approvare, in attuazione della legge regionale n.53/1995 e della legge n.91/1999, il programma degli interventi per il potenziamento, la razionalizzazione ed il coordinamento delle attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti per l’anno 2014, nonché di garantire la funzionalità del Centro Riferimento Trapianti della Regione Emilia-Romagna, assegnando le risorse finanziarie, ammontanti ad euro 7.200.000,00, secondo quanto esplicitato in premessa e che qui si intende integralmente riportato, così come segue:Azienda Osp.-Univ. di Bologna euro 5.212.000,00Azienda USL di Bologna euro 920.000,00Azienda Osp.-Univ. Di Modena euro 40.000,00Azienda USL della Romagna ambito territoriale di Cesena euro 200.000,00IRCCS Ist. Ortopedico Rizzoli euro 380.000,00Az. USL della Romagna per l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola euro 100.000,00Azienda USL di Imola euro 40.000,00Azienda Osp-Univ. di Parma euro 280.000,00Azienda Osp. di Reggio Emilia euro 28.000,00

Totale euro 7.200.000,00;

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2. di dare atto che il finanziamento in argomento è ricompreso nell’ambito della programmazione del finanziamento del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2014 di cui alla propria deliberazione n. 217/2014, come specificato in premessa;

3. di vincolare i beneficiari interessati dal presente provvedimento ad impiegare le somme loro assegnate solo ed esclusivamente per gli scopi sopra descritti ed a presentare al Coordinamento regionale trapianti una relazione ed un rendiconto sull’utilizzo delle presenti assegnazioni;

4. di dare atto che il programma trapianti di cui al punto 1) che precede sarà finanziato altresì per ulteriori euro 132.445,16, oggetto di separato provvedimento da parte di questa Giunta, derivanti, quanto ad euro 16.122,27 dalla quota dei fondi nazionali ex L. 91/99 anno 2013, quanto ad euro 116.322,89 dalla quota dei fondi nazionali ex D.Lgs. 16/2010 anno 2013 concernenti gli esami di laboratorio a cui devono essere sottoposti i donatori di tessuti e cellule anno 2013; di prendere che per tutto quanto non espressamente previsto nel presente provvedimento si rinvia alle disposizioni tecnico-operative e gestionali indicate nelle delibere partitamente richiamate in premessa;

5. di dare atto,infine,che per quanto concerne gli adempimenti richiesti dall’art.22 del D.Lgs. n. 33/2013, si rinvia a quanto espressamente indicato nelle deliberazioni di G.R. n. 1621/2013 e n. 68/2014..

Circolare dell’Assessore regionale alle Politiche per la salute n. 19 del 26-11-2013

Oggetto: adeguamento per gli anni 2013 e 2014 della rete regionale trapianto di rene alle "Linee Guida per la gestione delle liste d'attesa e l'assegnazione dei trapianti di rene da donatore cadavere"

La presente circolare, di cui il documento allegato è parte integrante, reca il complesso delle modalità operative relative al trapianto di rene da donatore cadavere, adottate dalla Regione Emilia-Romagna, coerenti con le Linee Guida nazionali in oggetto.

L'obiettivo che lo scrivente Assessorato, il Centro Riferimento Trapianti (CRT- ER) ed i Responsabili dei Centri trapianto di rene di Bologna, Modena e Parma si sono posti, nel formulare il documento allegato, è stato di adattare, anche per l'anno in corso, ad una realtà di eccellenza operativa consolidata, quanto proposto dal Centro Nazionale Trapianti, in sintonia con la Legge 91/99, gli obiettivi del Piano Sanitario Regionale ed in accordo con la Commissione Tecnica regionale n°1 "Trapianto di rene", di cui fanno parte anche l'Associazione Nazionale Emodializzati (ANED) e l'Associazione Nazionale Trapiantati di Rene (ANTR).

Il rispetto delle pari opportunità e la razionalizzazione delle azioni vengono perseguiti in questa Regione fin dalla promulgazione della LR n°53 del 1995, al fine di ottimizzare le risposte alla richiesta di salute dei cittadini iscritti in lista d'attesa.

Le Aziende Sanitarie dell'Emilia - Romagna sono tenute a garantire, per quanto di competenza, l'applicazione della presente circolare e, in collaborazione con il CRT -ER, a promuovere azioni atte a revisionare i percorsi assistenziali al fine di ottimizzare l'accesso dei malati ai servizi e la conseguente presa in carico degli stessi da parte della rete regionale trapianti secondo il modello Hub & Spoke.

Carlo Lusenti

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ALLEGATO

Rete regionale trapianto di rene: adeguamenti per gli anni 2013 e 2014delle Linee Guida organizzative regionali

A 12 anni dall'applicazione delle Linee Guida organizzative regionali per la gestione delle attività di trapianto di rene (Circolare n°12 del 30-5-2001), dopo le revisioni annuali attuate dal 2002 al 2012, il Centro Riferimento Trapianti dell'Emilia-Romagna, i Responsabili dei Centri Trapianto di rene di Bologna, Modena e Parma, il Referente della lista unica d'attesa regionale per trapianto di rene ed il Responsabile dell'Immunogenetica Unica per trapianto di rene, ne hanno curato, come previsto, l'aggiornamento per l'anno in corso e il prossimo, dopo aver raccolto le indicazioni dei Nefrologi dei Centri di Nefrologia regionali, dell'Associazione Nazionale Emodializzati (ANED) e della Associazione Trapiantati di rene (ANTR).E' confermata una comune valutazione positiva dei risultati conseguiti in regione dall'attivazione della Lista Unica regionale per trapianto di rene, operativa presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna dall'1-6-2001, e dell'Immunogenetica unica per trapianto di rene, operativa presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma dal febbraio 2002, coerentemente con le indicazioni del Piano Sanitario Regionale.Le Aziende Sanitarie dell'Emilia-Romagna hanno garantito, per quanto di loro competenza, l'applicazione della Circolare n.12 del 2001 e degli adeguamenti successivi.Proseguirà anche nel 2013 e 2014, presso tutte le sedi regionali di Nefrologia, il progetto regionale "PIRP" (prevenzione dell'insufficienza renale progressiva) in collaborazione con i medici di medicina generale.Le variazioni e gli aggiornamenti delle linee guida regionali per 2013 e 2014 riguardano:

1. Numero e caratteristiche dei pazienti iscrittiAl 31-12-2012 risultavano iscritti in Lista Unica regionale per trapianto di rene 1.171 pazienti, 516 residenti in Emilia-Romagna e 655 extraregionali. Nel 2012 sono stati effettuati in regione 128 trapianti di rene da cadavere, con un indice di trapianto del 10,9%, mentre le linee guida nazionali suggeriscono un rapporto ottimale attorno al 20% per consentire una concreta possibilità di trapianto ad ogni paziente iscritto in lista. Calcolando anche i 21 trapianti da vivente effettuati nell'anno, l’indice raggiunge il 12,7%. Va ricordato che in Italia è consentita la doppia iscrizione per trapianto di rene: nel 2012, 135 pazienti iscritti anche in Emilia-Romagna sono stati trapiantati in altre regioni. L’indice di soddisfazione della lista, calcolato dividendo il numero degli iscritti trapiantati ovunque nel 2012 (284 persone) per gli iscritti alla fine dell’anno precedente (1237) più gli entrati nel 2012 (319) meno gli usciti nel 2012 (388) = 1168, farebbe peraltro salire l’indice di soddisfazione della lista al 24,3%. Dall'analisi dei dati emerge comunque una criticità dovuta principalmente al numero assoluto dei pazienti in lista d'attesa, infatti l'Emilia-Romagna si prende carico di oltre il 17,2% dei pazienti in lista in tutta Italia, a fronte di una popolazione che ne rappresenta il 7,3% del totale, e con regole nazionali di allocazione che prevedono il trapianto dei reni donati nelle regioni che li hanno generati. Nel rispetto delle linee guida nazionali, il CRT-ER, ad ogni richiesta di valutazione per iscrizione nei Centri regionali di pazienti extraregionali, ha controllato nel Sistema Informatico Trapianti (SIT) il numero di iscrizioni in Italia del paziente richiedente. Nessun paziente extraregionale, iscritto in lista in Emilia-Romagna negli ultimi anni, risultava, ai controlli, iscritto in più di un Centro Trapianti. Il CTR-ER ed i Centri Trapianto di rene dell'Emilia-Romagna si impegnano a proseguire la collaborazione tesa al raggiungimento dell'obiettivo indicato dal CNT di garantire le pari opportunità a tutti gli iscritti. Rimane valida l’indicazione del CNT che avoca a sé la decisione di consentire o meno la doppia iscrizione extraregionale ai pazienti che siano stati rifiutati dal proprio centro trapianti regionale. In considerazione dell'alto turn-over dei pazienti in lista (ogni anno, tra entrate ed uscite, cambia più di un terzo dei pazienti), si decide di confermare il contenimento del numero dei pazienti in lista, operando una programmazione degli accessi provenienti da fuori regione che

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2. Algoritmo e criteri di allocazioneCoerentemente con le indicazioni fornite anche dalla Commissione nazionale dedicata all'analisi dei criteri di allocazione in uso in Italia, la selezione basata sulla compatibilità HLA mantiene un ruolo preminente nella composizione dello score di allocazione dei reni donati, peraltro non è ottimale valutare la sola citotossicità linfocitaria (cross-match donatore-ricevente), ma anche la reale trapiantabilità del paziente (sensibilizzazione ed espressione fenotipica). Viene confermato il criterio di compatibilità minima con 1 classe I + 1 DR; nei casi in cui la selezione dei riceventi sia esigua si procederà a selezionare anche i pazienti con solo 1 DR compatibile, fatti salvi i criteri immunologici già stabiliti. La rete regionale formata dai centri trapianto di rene e dalle Nefrologie regionali proseguirà nell'attuare una corretta informazione ai soggetti in insufficienza renale progressiva, illustrando, fin dalle fasi più precoci, ogni possibile strategia terapeutica (dialisi extracorporea o peritoneale, trapianto da cadavere o da vivente) con l’obiettivo di avvicinare il più possibile la data di inserimento in lista a quella di inizio dialisi. A tal fine le Direzioni Sanitarie e le UO di Dialisi sono invitate a individuare i percorsi più idonei a facilitare lo svolgimento delle indagini necessarie per l’inserimento in lista trapianti. Nell’allocazione dei reni di donatori a rischio non valutabile si conferma la necessità di ottenere dai potenziali riceventi un consenso informato sia al momento dell’iscrizione in lista, sia immediatamente prima del trapianto.La proposta di riformulare il peso dell’anzianità in lista nella produzione dello score che guida l’allocazione degli organi, dopo aver condotto opportune valutazioni e svariate simulazioni, viene rimodulata: la motivazione è che la scelta del candidato al trapianto deve sempre più conformarsi al “transplant benefit” piuttosto che a quello di anzianità di lista, è quindi stato ridotto, con operatività dalla primavera 2013, da 5 a 3 punti aggiuntivi lo score relativo al tempo di attesa in lista superiore agli 8 anni.

3. Follow-up dei trapiantiI Centri trapianto di rene dell'Emilia-Romagna sono tenuti ad inserire, alle scadenze stabilite dal CNT, i dati relativi al follow-up di tutti i trapiantati sul SIT (Sistema Informatico nazionale Trapianti). Il sistema evidenzia il tipo di follow-up: standard, a rischio neoplastico o infettivo. Il CRT-ER proseguirà a ricordare periodicamente ai referenti dei Centri trapianto la percentuale di follow-up ancora mancanti nel sistema informatico.

4. Esecuzione biopsia renale e indicazioni al trapianto di doppio reneLe indicazioni del 2012 vengono confermate.

5. Programmi specialiProsegue la partecipazione della rete regionale Trapianto di Rene al programma iperimmuni AIRT e all'omonimo programma nazionale.

6. Nuove procedure informaticheLe nuove procedure di gestione di lista sono operative secondo il programma unico regionale Donor Manager dal mese di novembre 2013.

Questo Assessorato ed il Centro Riferimento trapianti cureranno il monitoraggio dell'andamento di applicazione delle Linee Guida in oggetto.

Eugenio Di Ruscio

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Delibere e circolari regionali anno 2014

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Delibere e circolari regionali anno 2014

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Delibere e circolari regionali anno 2014