Renzi Matteo: il bischero sedotto ed impallinato da Forza Italia - La luna di miele e' finita

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Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 299 del 04/08/2014 ZUFFADA (FI-PdL XVII). Signora Presidente, questo decreto-legge pone notevoli perplessità per quanto riguarda sia il metodo di utilizzo sia il contenuto. Sul metodo non ripeto quanto è stato detto in occasione dell'esame dei vizi di legittimità perché è evidente che - sistematicamente - si fanno solo ed esclusivamente decreti-legge. Da un lato, ciò trova una parziale giustificazione nel fatto che il Governo Renzi venne formato sostanzialmente per le critiche che il segretario del PD aveva mosso al precedente Presidente del Consiglio, dicendo che si sarebbe dovuto cambiare passo. Bisognava dare una notevole svolta per quanto riguarda l'ambiente di carattere economico e lo sviluppo economico, perché i dati fondamentali dell'economia italiana non erano positivi aprendo due fronti, uno interno ed uno esterno soprattutto verso l'Europa, la quale - si disse - non avrebbe dovuto continuare quella politica di rigore, che non aveva risolto i problemi della crisi profonda dell'economia italiana ed aveva iniziato a far aumentare la disoccupazione, il debito pubblico e la stessa spesa corrente, ma non l'occupazione in particolare giovanile. Fece promesse incredibili inizialmente, quando disse che avrebbe dovuto fare una riforma al mese o meglio una riforma fondamentale ogni mese. Forse intendeva una riforma tipo i decreti-legge che propone sistematicamente a questo Parlamento, come quello in esame, il cui limite, almeno a detta del relatore Pagliari, è quello di essere un cosidetto "millenorme", praticamente un provvedimento-tampone che, in attesa di una riforma a seguito della delega al Governo da parte del Parlamento sulla pubblica amministrazione, cerca di tamponare la situazione. Non mi pare però che questo sia stato il principio ispiratore del premier Renzi che, al contrario, doveva modificare nella sostanza: alla fine forse soprattutto da un punto di vista mediatico perché in questo è molto bravo e bisogna riconoscerlo - pensava di sistemare il problema del debito pubblico e di quello complessivo con la famosa vendita delle auto blu. Cos'ha sortito quella vendita? Mi auguro perlomeno che gli abbia consentito d'incassare il sufficiente per pagare gli avvisi di vendita pubblicati sui principali quotidiani italiani perché probabilmente con questo sistema pensava di rilanciare l'editoria: lui lancia gli appelli, che improvvisamente finiranno nel nulla e di cui non abbiamo più riscontro. Dopodiché ha pensato - a mio avviso, non giustamente - di coprire tutto con un fumo che oscurasse i veri problemi del nostro Paese con le riforme costituzionali. Credo abbia dato un grande contributo a tutto questo la disponibilità del partito in cui milito il quale, malgrado alcune nostre divergenze nel merito della questione, ha ritenuto che le riforme costituzionali fossero giustificabili e necessarie. Non ci si aspetti di preservare dopo questa prima fase: inizialmente le responsabilità erano dei Governi precedenti e successivamente, nel caso delle riforme, si lanciano accuse fuori luogo ai senatori presenti, dicendo che si opponevano semplicemente per difendere la loro indennità; un'affermazione secondo me oscena. Il Governo Renzi sta terminando la famosa luna di miele perché, dalla prossima ripresa autunnale, i veri nodi verranno al pettine: i dati ufficiali gli ricorderanno che complessivamente tende ad aumentare il debito pubblico, aumenta la spesa corrente e il PIL non aumenta. E l'insoddisfazione generale comincia già a manifestarsi perché quegli ambienti di carattere finanziario e quelle associazioni di categoria che lo avevano sostenuto (ad esempio, Confindustria) cominciano a rivolgersi a lui chiedendogli di concretizzare le promesse fatte. Così come la collega Chiavaroli, nel suo intervento, ha detto che non bisogna ingenerare facili aspettative; la prima musata è stata presa con questo decreto-legge. Dopo aver tanto sbandierato il tentativo di risolvere i problemi creati dalla Fornero, scopriamo che attualmente cerchiamo di coprire le spese con il deficit . Quando ero consigliere comunale, un consigliere comunale di opposizione disse che per risolvere il problema, visto che il deficit aumentava, bisognava spendere il deficit . È quanto sta facendo attualmente questo Governo nel senso che, dopo aver detto che avrebbe recuperato molte risorse con la spending review, gli è stato detto, dal commissario Cottarelli che la strada intrapresa non è la più indicata perché non si può spendere prima quanto probabilmente si risparmia. Inizialmente si è detto che ha sbagliato la Commissione del Senato nel merito, ma la verità è che non è possibile continuare a spendere risorse che non si hanno. Se si vogliono fare riforme strutturali, cominci a metterci la faccia perché il fumo che ha lanciato in questo frattempo è praticamente finito. La luna di miele è terminata.

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Renzi Matteo: il bischero sedotto ed impallinato da Forza Italia. Seduta del Senato del 04 Agosto 2014 - Resoconto stenografico dell'intervento in aula dello sforzarolo Sante ZUFFADA - "La luna di miele e' finita"

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Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 299 del 04/08/2014

ZUFFADA (FI-PdL XVII). Signora Presidente, questo decreto-legge pone notevoli perplessità perquanto riguarda sia il metodo di utilizzo sia il contenuto. Sul metodo non ripeto quanto è statodetto in occasione dell'esame dei vizi di legittimità perché è evidente che - sistematicamente - sifanno solo ed esclusivamente decreti-legge. Da un lato, ciò trova una parziale giustificazione nelfatto che il Governo Renzi venne formato sostanzialmente per le critiche che il segretario del PDaveva mosso al precedente Presidente del Consiglio, dicendo che si sarebbe dovuto cambiarepasso. Bisognava dare una notevole svolta per quanto riguarda l'ambiente di carattereeconomico e lo sviluppo economico, perché i dati fondamentali dell'economia italiana non eranopositivi aprendo due fronti, uno interno ed uno esterno soprattutto verso l'Europa, la quale - sidisse - non avrebbe dovuto continuare quella politica di rigore, che non aveva risolto i problemidella crisi profonda dell'economia italiana ed aveva iniziato a far aumentare la disoccupazione, ildebito pubblico e la stessa spesa corrente, ma non l'occupazione in particolare giovanile.

Fece promesse incredibili inizialmente, quando disse che avrebbe dovuto fare una riforma al meseo meglio una riforma fondamentale ogni mese. Forse intendeva una riforma tipo i decreti-leggeche propone sistematicamente a questo Parlamento, come quello in esame, il cui limite, almeno adetta del relatore Pagliari, è quello di essere un cosidetto "millenorme", praticamente unprovvedimento-tampone che, in attesa di una riforma a seguito della delega al Governo da partedel Parlamento sulla pubblica amministrazione, cerca di tamponare la situazione.

Non mi pare però che questo sia stato il principio ispiratore del premier Renzi che, al contrario,doveva modificare nella sostanza: alla fine forse soprattutto da un punto di vista mediaticoperché in questo è molto bravo e bisogna riconoscerlo - pensava di sistemare il problema deldebito pubblico e di quello complessivo con la famosa vendita delle auto blu.

Cos'ha sortito quella vendita? Mi auguro perlomeno che gli abbia consentito d'incassare ilsufficiente per pagare gli avvisi di vendita pubblicati sui principali quotidiani italiani perchéprobabilmente con questo sistema pensava di rilanciare l'editoria: lui lancia gli appelli, cheimprovvisamente finiranno nel nulla e di cui non abbiamo più riscontro.

Dopodiché ha pensato - a mio avviso, non giustamente - di coprire tutto con un fumo cheoscurasse i veri problemi del nostro Paese con le riforme costituzionali. Credo abbia dato ungrande contributo a tutto questo la disponibilità del partito in cui milito il quale, malgrado alcunenostre divergenze nel merito della questione, ha ritenuto che le riforme costituzionali fosserogiustificabili e necessarie.

Non ci si aspetti di preservare dopo questa prima fase: inizialmente le responsabilità erano deiGoverni precedenti e successivamente, nel caso delle riforme, si lanciano accuse fuori luogo aisenatori presenti, dicendo che si opponevano semplicemente per difendere la loro indennità;un'affermazione secondo me oscena.

Il Governo Renzi sta terminando la famosa luna di miele perché, dalla prossima ripresa autunnale,i veri nodi verranno al pettine: i dati ufficiali gli ricorderanno che complessivamente tende adaumentare il debito pubblico, aumenta la spesa corrente e il PIL non aumenta. E l'insoddisfazionegenerale comincia già a manifestarsi perché quegli ambienti di carattere finanziario e quelleassociazioni di categoria che lo avevano sostenuto (ad esempio, Confindustria) cominciano arivolgersi a lui chiedendogli di concretizzare le promesse fatte. Così come la collega Chiavaroli,nel suo intervento, ha detto che non bisogna ingenerare facili aspettative; la prima musata èstata presa con questo decreto-legge. Dopo aver tanto sbandierato il tentativo di risolvere iproblemi creati dalla Fornero, scopriamo che attualmente cerchiamo di coprire le spese conil deficit.

Quando ero consigliere comunale, un consigliere comunale di opposizione disse che per risolvere ilproblema, visto che il deficit aumentava, bisognava spendere il deficit. È quanto sta facendoattualmente questo Governo nel senso che, dopo aver detto che avrebbe recuperato molterisorse con la spending review, gli è stato detto, dal commissario Cottarelli che la stradaintrapresa non è la più indicata perché non si può spendere prima quanto probabilmente sirisparmia. Inizialmente si è detto che ha sbagliato la Commissione del Senato nel merito, ma laverità è che non è possibile continuare a spendere risorse che non si hanno. Se si vogliono fareriforme strutturali, cominci a metterci la faccia perché il fumo che ha lanciato in questofrattempo è praticamente finito. La luna di miele è terminata.