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Regione del Veneto Comune di Monteforte d’Alpone Provincia di Verona PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio" RELAZIONE TECNICA __________________________________________________________________ GIORGIO FORTI ARCHITETTO via Girolamo dai Libri n. 28 – 37131 Verona (VR) telefono 045 521852 – email: [email protected] COMUNE DI MONTEFORTE D’ALPONE PROVINCIA DI VERONA PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio" RELAZIONE TECNICA Adottato con D.C.C. n. 26 in data 3 agosto 2012 Approvato in sede di Conferenza dei Servizi Sindaco dott. Carlo Tessari Segretario Comunale dott. Giorgio Consolaro Responsabile dell'Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata dott. Giorgio Consolaro Regione Veneto - Direzione Urbanistica (Art. 15 L. R. n. 11/2004)

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Regione del Veneto Comune di Monteforte d’Alpone Provincia di Verona

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT) Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio"

RELAZIONE TECNICA __________________________________________________________________

GIORGIO FORTI ARCHITETTO via Girolamo dai Libri n. 28 – 37131 Verona (VR) telefono 045 521852 – email: [email protected]

COMUNE DI MONTEFORTE D’ALPONE

PROVINCIA DI VERONA

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (PAT)

Legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio"

RELAZIONE TECNICA

Adottato con D.C.C. n. 26 in data 3 agosto 2012

Approvato in sede di Conferenza dei Servizi

Sindaco dott. Carlo Tessari

Segretario Comunale dott. Giorgio Consolaro

Responsabile dell'Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata dott. Giorgio Consolaro

Regione Veneto - Direzione Urbanistica (Art. 15 L. R. n. 11/2004)

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INDICE

Nuova Legge Urbanistica Regionale: contenuti, finalità e obiettivi

Scelte strategiche e obiettivi di sostenibilità del piano

3. Lo stato attuale dell’ambiente in Comune di Monteforte d’Alpone

3.1. Inquadramento del territorio comunale

3.2. Il Quadro Conoscitivo e la raccolta dei dati

4 Esiti della concertazione

4.1. Resoconto attività di concertazione

4.2. Resoconto del principali obiettivi e indicazioni emerse

4.3 Allegati interni

4.4 Valutazioni delle richieste – osservazioni di carattere generale

5 La visualizzazione delle tavole di analisi e di progetto

Relazione tecnica - Quadro Conoscitivo

Relazione tecnica - Quadro Conoscitivo - Allegati

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1. Nuova Legge Urbanistica Regionale: contenuti, finalità e obiettivi

La L. R. n. 11/2004 stabilisce, all’articolo 2, criteri, indirizzi, metodi e contenuti che gli strumenti di pianificazio-

ne devono avere per conseguire il raggiungimento di obiettivi relativi a:

- promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole;

- tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti attraverso le operazioni di recupero e

riqualificazione;

- salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, del paesaggio rurale e montano e delle aree naturalistiche;

- difesa dai rischi idrogeologici;

- coordinamento con le politiche di sviluppo di scala nazionale ed europea.

In attuazione dei principi di sussidiarietà e concertazione, l’articolo 5 introduce il metodo del confronto e della

trasparenza al fine di pervenire ad una disciplina condivisa per la gestione delle risorse economico-territoriali.

Tale metodo, di cui agli articoli 5 e 15, viene attuato attraverso:

- la formazione condivisa e partecipata del piano urbanistico, finalizzata a migliorare il processo decisionale e

la successiva gestione;

- l a modalità pubblica di acquisizione del quadro conoscitivo e degli obiettivi della pianificazione;

- l’individuazione di due livelli di pianificazione;

- la responsabilità diretta ai Comuni relativamente alla gestione del proprio territorio per lo sviluppo della

comunità locale, da esercitare secondo i principi di sussidiarietà con le province e la regione;

- la semplificazione dei procedimenti amministrativi, garantendo trasparenza e partecipazione;

- a disponibilità e l’accessibilità al pubblico delle informazioni.

Sullo sfondo appare opportuno collocare i dieci criteri di sostenibilità, espressi nella Conferenza mondiale delle

Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (Conferenza di Rio de Janeiro, 1992):

Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili:

proteggere la qualità dei suoli quale risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti

e come ecosistema per gli altri organismi viventi;

difendere il suolo dai processi di erosione e di desertificazione;

tutelare la salute umana e il patrimonio agricolo e forestale;

incentivare l’efficienza di produzione energetica e nuove fonti alternative;

promuovere il risparmio energetico come efficienza di utilizzo e riduzione delle necessità di consumo di energia.

Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione:

usare i rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia;

riutilizzo a valle della raccolta e delle iniziative per la riduzione di rifiuti;

aumentare il territorio sottoposto a protezione;

tutelare le specie minacciate e la diversità biologica;

promozione degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi;

difesa dall’eutrofizzazione e garantire usi peculiari dei corpi idrici;

adeguare le infrastrutture fognarie e depurative ai criteri della direttiva 1991/271 e del nuovo decreto legislativo

sulle acque.

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Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti:

ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti, in particolare attraverso l’adozione e lo sviluppo di tecnologie

pulite;

assicurare idonei processi di riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti;

raggiungere l’autosufficienza regionale nello smaltimento dei rifiuti per ambiti territoriali ottimali;

organizzare la raccolta dei rifiuti in modo da consentire la progressiva separazione dei principali flussi produttivi

(rifiuti domestici, mercatali, attività di servizio, attività commerciali, attività produttive, attività agricole);

minimizzare lo smaltimento in discarica.

Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi:

aumentare il territorio sottoposto a protezione;

tutelare le specie minacciate e la diversità biologica;

promozione degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi;

promozione degli interventi di riduzione dei rischi derivati dall’introduzione di specie allogene;

promozione delle tecnologie e tecniche che favoriscono la biodiversità;

proteggere la qualità dei suoli come risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti

e come ecosistema per gli altri organismi viventi;

difendere il suolo dai processi di erosione e di desertificazione;

identificare e catalogare i siti potenzialmente contaminati;

raggiungere un livello di qualità dei corpi idrici, “sufficiente” entro l’anno 2008, secondo quanto disposto dal

nuovo decreto legislativo;

individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico-culturale;

riqualificare e recuperare il paesaggio delle aree degradate.

Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche:

proteggere la qualità dei suoli come risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti

e come ecosistema per gli altri organismi viventi;

difendere il suolo dai processi di erosione e di desertificazione;

ripristinare la funzionalità idrogeologica dei sistemi naturali;

identificare le aree a rischio idrogeologico;

consolidare, estendere e qualificare il patrimonio paesaggistico delle aree depresse;

ridurre i pericoli per l’ecosistema, la salute umana e la qualità della vita derivanti dalle emissioni nell’atmosfera,

nelle acque e nel suolo di sostanze chimiche e nocive.

Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali:

consolidare, estendere e qualificare il patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e paesaggistico;

dotare le aree di strutture e sistemi per la gestione degli interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio;

sviluppare l’imprenditorialità legata alla valorizzazione del patrimonio e sostenere la crescita delle organizzazioni,

anche del terzo settore, nel settore culturale;

individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico-culturale.

Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale:

ridurre la necessità di spostamenti urbani;

sviluppare modelli di traffico e di inquinamento atmosferico;

promuovere lo sviluppo di Agende 21 locali;

ridurre i pericoli per l’ecosistema, la salute umana e la qualità della vita derivanti dalle emissioni nell’atmosfera,

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nelle acque e nel suolo di sostanze chimiche nocive o pericolose;

dotare le aree depresse di strutture e sistemi per la gestione degli interventi di restauro e valorizzazione del

patrimonio;

sviluppare l’imprenditorialità legata alla valorizzazione del patrimonio e sostenere la crescita delle organizzazioni,

anche del terzo settore, nel culturale.

Protezione dell’atmosfera:

limitare le emissioni di gas a effetto serra che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici

(CO2, CH2, N2O, CFC);

concorrere al rispetto degli obiettivi fissati per il contributo nazionale alle emissioni globali;

eliminare le emissioni atmosferiche di sostanze che provocano la riduzione della fascia di ozono stratosferico

(CFC, Halons, HCFC);

limitare le emissioni acide in atmosfera (CO2, NOX, NH3);

eliminare l’uso di sostanze cancerogene nei cicli di produzione e nei prodotti.

Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo am-

bientale:

promozione e sostegno alle attività di educazione ambientale anche tramite laboratori territoriali;

promozione alle attività di formazione del personale impegnato nell’attuazione delle strategie ambientali;

promuovere la formazione di nuove figure professionali in ambito ambientale.

Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile:

promozione e sostegno alle campagne di diffusione dell’informazione ambientale e della consapevolezza delle

relative problematiche;

promozione di misure di sostegno alla partecipazione del pubblico ai processi decisionali riguardanti l’ambiente;

promozione dei programmi di raccolta e messa e disposizione del pubblico delle informazioni ambientali.

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2. Scelte strategiche e obiettivi di sostenibilità del piano

Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) provvede alla tutela delle risorse naturalistiche e ambientali quali compo-

nenti fondamentali della “risorsa territorio”, rispetto alle quali è valutata la “sostenibilità ambientale” delle princi-

pali trasformazioni, con riferimento all’articolo 4 della L. R. n. 11/2004 e alla Direttiva 2001/42/CE del 27.6.2001

sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Le aree di valore naturale ed ambientale, sono individuate e disciplinate dal Piano di Assetto del Territorio

(PAT), che ne definisce gli obiettivi di valorizzazione, anche in coerenza con le indicazioni della pianificazione

sovraordinata.

Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) provvede alla difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle

calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, nonché indi-

viduando la disciplina per la loro salvaguardia.

In particolare, è compito del Piano di Assetto del Territorio (PAT) definire le aree a maggiore rischio di dissesto

idrogeologico, le aree esondabili e quelle a maggiore rischio sismico. Così come: individuare gli interventi di mi-

glioramento e riequilibrio ambientale; definire indirizzi e prescrizioni per gli interventi di trasformazione urbanisti-

ca ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico; accertare la compatibilità degli interventi con la sicu-

rezza del territorio.

Nello specifico del territorio comunale di Monteforte d’Alpone non si riscontano gravi situazioni di disagio am-

bientale; ciononostante è stato svolto un attento studio delle condizioni generali, al fine di verificare la necessità

di eventuali interventi di ricomposizione e di valorizzazione.

Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) per gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale

assicura, nel rispetto delle esistenti risorse agro-produttive:

la salvaguardia delle attività agricole ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, archeologici, storici e

architettonici presenti sul territorio;

la conservazione ed il recupero del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole spe-

cie animali o vegetali, dei relativi habitat e delle associazioni vegetali;

la salvaguardia dei processi naturali, degli equilibri idrogeologici ed ecologici.

Relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, il Piano di Assetto del Territorio

(PAT) valorizza i sistemi e gli immobili da tutelare. Individua:

gli edifici di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale e i relativi spazi inedificati di carattere pertinen-

ziale;

il sistema insediativo diffuso e le relative pertinenze;

la viabilità storica extraurbana e gli itinerari di interesse storico-ambientale.

In particolare, il Piano di Assetto del Territorio (PAT) individua per i centri storici la perimetrazione, gli elementi

peculiari, le potenzialità di qualificazione e sviluppo. Individua, inoltre, la disciplina diretta ad integrare le politi-

che di salvaguardia e riqualificazione dei centri storici, favorendo il mantenimento delle funzioni tradizionali,

prima fra queste la residenza.

Relativamente al sistema insediativo il Piano di Assetto del Territorio (PAT):

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Verifica l’assetto fisico degli insediamenti e promuove il miglioramento della loro funzionalità e della qualità della

vita al loro interno, definendo gli interventi di riqualificazione, di riconversione e di mitigazione funzionale.

Individua le opportunità di sviluppo residenziale in termini qualitativi, quantitativi e localizzativi; definendo gli

ambiti preferenziali di sviluppo insediativo, in relazione al modello evolutivo storico dell’insediamento, all’assetto

infrastrutturale ed alla dotazione dei servizi, secondo standard abitativi e funzionali condivisi.

Stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per gli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO).

Definisce gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari agli insediamenti esistenti e di nuova pre-

visione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologico-ambientale.

Determina standard abitativi e funzionali per condizioni di vita coerenti con l’evoluzione storica degli insediamen-

ti.

Per il territorio rurale, il Piano di Assetto del Territorio (PAT) si pone l’obiettivo di salvaguardare gli aspetti stori-

co-culturali delle attività tradizionali e di attuare le politiche di sviluppo sostenibili.

Gli obiettivi principali riguardano:

la tutela dei suoli a vocazione agricola;

la promozione e il mantenimento delle attività agricole quale presidio del territorio, incentivando lo sviluppo

di attività complementari;

la valorizzazione del territorio rurale che rappresenta il paesaggio nella sua parte preponderante;

la promozione, la valorizzazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente, attraverso il riutilizzo dei

fabbricati rurali non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati.

Per le attività produttive, il Piano di Assetto del Territorio (PAT) valuta la relativa consistenza e ne definisce le

opportunità, in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”.

Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) individua, i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territo-

rio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche.

Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale, il Piano di Assetto del Territorio (PAT) provvede a definire la rete

ed i servizi per la mobilità; compreso il sistema della viabilità locale e quello ciclabile e pedonale.

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3. Lo stato attuale dell’ambiente in Comune di Monteforte d’Alpone

3.1. Inquadramento del territorio comunale

Il territorio del Comune di Monteforte d’Alpone si estende nell’ultimo tratto dell’omonima valle che si apre sulla

pianura, sul confine orientale della provincia Veronese con quella Vicentina.

Lambito a Sud del grande corridoio viario fra Verona e Vicenza formato dall’autostrada Serenissima, dalla SS. 11

e dalla linea delle ex F.S. Milano – Venezia , esso è attraversato nord-Sud dalla provinciale che sottende gli

interessi di tutta la valle dell’Alpone, e dal torrente Alpone perpendicolarmente ai tracciati della grande viabilità,

per proseguire, oltre San Bonifacio nelle direzioni di Cologna Veneta e Legnago ( il territorio comunale è di

chilometri quadri 20.40).

Immediatamente a nord di tale situazione di incrocio, sulle pendici del complesso collinare in destra della valla,

si è originato il Capoluogo, ben visibile a grande distanza da chi percorre il sistema viario con particolare riferi-

mento alla chiesa neoclassica e all’originale campanile.

Il territorio comunale confina a nord con il comune di Montecchia di Corsara e proseguendo in senso orario, con

quello di Montebello Vicentino , San Bonifacio e di Soave.

Le due maggiori frazioni, Brognoligo e Costalunga, si trovano a nord del Capoluogo e sono ad esso collegate da

una strada che, attraverso la strettoia esistente fra l’ex Palazzo del Vescovo ed il Municipio, immette direttamen-

te nel centro del Capoluogo.

La quarta frazione, Sarmazza, appena definibile come aggregato urbano, si trova su quell’estremo tratto di con-

fine orientale del territorio comunale che rappresenta anche la linea di demarcazione fra la provincia di Verona e

quella di Vicenza, legata alla Provinciale dell’Alpone e al centro del Capoluogo da due strade che corrono paral-

lele nella pianura.

La collocazione territoriale di Monteforte d’Alpone nelle immediate vicinanze di Soave, che domina lo sbocco

della Val Tramigna e di San Bonifacio, centro che polarizza fra l’altro gli interessi di tutta la pianura orientale

veronese tramite le direttrici di Lonigo, Cologna Veneta e Legnago impone la massima attenzione nel momento

programmatico.

L’andamento demografico relativo agli ultimi decenni del Comune di Monteforte d’Alpone è il seguente:

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3.2. Il Quadro Conoscitivo e la raccolta dei dati

Allo scopo di garantire un’esaustiva analisi della situazione attuale sullo stato dell’ambiente nel Comune di Mon-

teforte d’Alpone, è stato fondamentale recuperare le informazioni pertinenti gli aspetti del territorio.

L’ottenimento di una base di informazioni attendibile e completa ha reso necessario la messa a punto di una

metodologia di raccolta dati.

Le informazioni raccolte sono state organizzate secondo le 11 matrici che risultano compendiate nella Parte pri-

ma del Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica cui si demanda.

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4. GLI ESITI DELLA CONCERTAZIONE

- con provvedimento del Dirigente Regionale della Direzione Urbanistica e Beni Am-

bientali n. 331073/57.07 del 25.05.2006 è stato espresso parere favorevole alla sot-

toscrizione dell’accordo di pianificazione per la redazione del P.A.T. stesso;

- l’accordo di pianificazione, acquisito al protocollo comunale n. 8087 del 31.05.2006,

è stato sottoscritto tra le parti in data 30.05.2006;

- con deliberazione n. 169 del 04.12.2006, la G.C. provvedeva a dare avvio al proce-

dimento di concertazione e di partecipazione, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 11 del

23.04.2004

- con la medesima deliberazione si dava atto che l’avvio del procedimento inerente la

VAS (Valutazione Ambientale Strategica) è già stata effettuata con delibera di G.C.

n. 160 del 28.11.2004 e successive deliberazioni confermative n. 46/2006 e 67-

/2006;

- a seguito dell’intervenuta concertazione e partecipazione, la Giunta Comunale, con

deliberazione n. 93 del 04.06.2008, ha approvato la relazione conclusiva della fase

di concertazione sul documento preliminare prodotta, in data 05/03/2008,

dall’architetto Giorgio Forti, incaricato alla stesura del P.A.T.;

- la “Relazione Conclusiva della fase di concertazione sul Documento Preliminare,

come da dispositivo, è stato inviata con nota n. 9666 del 02.07.2008 al referente

tecnico regionale per la procedura di pianificazione e depositato presso la segreteria

comunale per 30 giorni consecutivi come da documentazione in atti;

- a seguito della scadenza del mandato elettorale, la nuova Amministrazione, insedia-

ta dal giungo 2009, ha ritenuto, con delibera della giunta comunale n 148 del 09-

/11/2009, al fine di assicurare il massimo coinvolgimento di privati, Imprese, Asso-

ciazioni di Categoria ed Enti all’elaborazione delle strategie di sviluppo del territorio

di provvedere alla riapertura della fase di concertazione e partecipazione, ai sensi

del citato art. 5 della L.R. 11/2004 e s.m.i..

Tutto ciò premesso, a seguito della conclusione della fase di concertazione sul Documento

Preliminare, la Giunta comunale di Monteforte d’Alpone, con la presente “Relazione Conclu-

siva della seconda fase di concertazione sul Documento Preliminare”, sottoscritta dal redat-

tore del PAT architetto Giorgio Forti, prende atto dell’espletamento della fase di concerta-

zione e, sulla scorta del punto 6.b dell’Accordo di programma firmato, da rilievo alle risultan-

ze della concertazione avvenuta.

Nel presente testo è dato compiutamente conto dell’attività svolta e degli esiti della Concer-

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tazione stessa, comprensiva anche della prima fase di concertazione avvenuta nel 2007 ,

nonché degli sviluppi e riscontri fino ad ora avuti per la parte di Partecipazione-

/Coinvolgimento attivata con la cittadinanza.

In particolare sono riportati i Contributi, gli Apporti Collaborativi, le Osservazioni e le Richie-

ste pervenuti dai diversi soggetti contattati, nonché un resoconto critico dei principali obietti-

vi ed indicazioni programmatiche, emersi durante gli interventi dei diversi attori coinvolti, ed

una prima lettura degli elementi conoscitivi dati dall’attivazione del progettista incaricato.

Occorre peraltro rimarcare che, se l’attività istituzionale di concertazione sul Documento

Preliminare è con questo Atto da intendersi come conclusa, è intenzione

dell’Amministrazione Comunale nel proseguo nella stesura del PAT di mantenere comun-

que aperto il confronto/colloquio con i soggetti già coinvolti, al fine di promuovere ulterior-

mente il coinvolgimento degli stessi nella definitiva focalizzazione e raggiungimento degli

obiettivi fino ad ora emersi. Con il proseguo del lavoro di stesura del PAT, sarà quindi cura

continuare il raffronto con le Amministrazioni Comunali limitrofe, al fine di coordinare a livel-

lo finale le previsioni di sviluppo per i temi di interesse comunale o di confine; per quanto

attiene tutti gli Enti ed Istituzioni e Gestori di Servizio contattati,.

Infine, sarà particolare cura dell’Amministrazione continuare con il coinvolgimento della Cit-

tadinanza, nel contesto del percorso intrapreso di informazione, coinvolgimento e ascolto,

rimanendo aperti a tutti i diversi contributi anche nel proseguo del lavoro, mirando a concre-

tizzare, anche con specifici Accordi tra soggetti pubblici e privati, le ipotesi avanzate o che

verranno avanzate nell’ottica degli oggettivi del documento preliminare.

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4.1 RESOCONTO ATTIVITA’ DI CONCERTAZIONE

Come anticipato in premessa, l’attività di Concertazione e Partecipazione fino ad ora svolta

è stata organizzata secondo apposita Delibera di Giunta comunale, con la quale

l’Amministrazione ha approvato uno specifico percorso procedurale, con la definizione del

calendario e delle modalità di presentazione del Documento Preliminare, dei soggetti e del-

le procedure di Concertazione, Partecipazione esterna ed interna (Coinvolgimento cittadi-

nanza), nonché dei meccanismi per gli Accordi tra soggetti pubblici e privati: parallelamente

si è anche provveduto a definire i meccanismi di accessibilità e di pubblicizzazione degli atti

relativi al PAT, nonché i meccanismi di analisi e di utilizzo delle informazioni ottenute.

Sulla scorta di tali atti, il testo originale del Documento Preliminare, unitamente a primi ap-

profondimenti conoscitivi, è stato presentato e posto al confronto con gli altri Enti pubblici

territoriali e le altre Amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti, con

le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi

diffusi e i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico, nonché, infine, alla cittadinanza stessa

interpellata ai sensi dell’art. 2 comma 2 lettera c), della L.R. 11/04 al fine del suo coinvolgi-

mento alla formazione degli strumenti di pianificazione e alle scelte che incidono sull’uso

delle risorse ambientali.

A tal fine, non disdegnando gli esiti della prima fase della concertazione, la nuova Ammini-

strazione ha organizzato una prima serie di “Incontri di concertazione e partecipazione pub-

blica sul documento preliminare”, approvati con D.G.C. n 169 del 4 dicembre 2006, organiz-

zati secondo il calendario di cui allegato A. .

Complessivamente sono stati contattati tramite lettera di Comunicazione ufficiale attivazio-

ne PAT ed invito agli incontri in sede di Concertazione, Partecipazione e Coinvolgimento,

50 soggetti tra Enti pubblici territoriali e Amministrazioni, Gestori Servizi e Associazioni eco-

nomiche e sociali a valenza sovraterritoriale.

Del calendario degli incontri, e sul contenuto dei medesimi, è stata data informazione trami-

te avvisi pubblici di invito alla cittadinanza affissi nel Comune.

Le lettere degli inviti sono state stese “ad personam” e recavano eventuali focalizzazioni di

tematiche precipue al soggetto invitato da discutersi in sede di concertazione o richiedeva-

no altri atti ufficiali qualora ritenuti necessari.

Nel corso degli Incontri di Presentazione del Documento Preliminare, sia ai fini

dell’espletamento della fase di concertazione come previsto dall’Accordo di Pianificazione

firmato con la Regione, che nell’ottica di espletamento delle pratiche previste dalla Valuta-

zione Ambientale Strategica (verifica/dimostrazione del processo di consultazione, della

coerenza esterna, delle alternative di piano), si ha avuto cura di verbalizzare gli interventi

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dei diversi soggetti, con la trascrizione di uno specifico ed ufficiale Verbale di Tavolo ripor-

tante anche l’elenco dei partecipanti.

Negli allegati a seguire si dà puntualmente resoconto dei principali incontri tenuti, riportando

il Registro delle presenze sulla base dell’elenco dei soggetti invitati ed i relativi Verbali di

tavolo.

Tutti i diversi soggetti contattati in sede di concertazione sono stati invitati a concorrere alla

definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche del PAT, offrendo la possibilità di presen-

tare specifici Contributi, Apporti Collaborativi, Osservazioni e Richieste da far pervenire

all’Amministrazione Comunale.

I documenti e le istanze presentate al protocollo del Comune ammontano a 35 nuove Ri-

chieste/Osservazioni che vanno sommate alle 76 pervenute nella prima fase della concerta-

zione, che si ritengono tuttora valide, per complessive 111 richieste. Tale documentazione è

stata opportunamente organizzata e catalogata nei raccoglitori denominati Documentazione

originale pervenuta in concertazione e partecipazione, da considerarsi quali allegati esterni

alla presente Relazione conclusiva.

Tutto il materiale pervenuto è stato consegnato al Professionista incaricato, per la stesura di

un dettagliato resoconto ed elaborazione critica riportata a seguire nell’allegato Vaglio tecni-

co Richieste/Osservazioni sul documento preliminare. In quest’elaborazione si è proceduto

a riportare distintamente sia il materiale ricevuto in sede di Concertazione con gli Enti e i

Gestori di servizi, sia quello presentato nell’ambito di Partecipazione interna da parte della

cittadinanza. Quest’ultimo tipo di richieste potrà eventualmente protrarsi — sempre in forma

ufficiale — durante l’elaborazione del lavoro. Infatti, si è ritenuto che questo materiale, seb-

bene attenga ad istanze di carattere particolaristico presentate da singoli cittadini e utili in

larga parte alla stesura del futuro Piano degli Interventi, risulta in ogni modo utile per deline-

are puntualmente le attese e le necessità tra la cittadinanza stessa. La Giunta comunale ne

prende in ogni modo atto, riservandosi nella fase di stesura del PAT di valutare tutte le ri-

chieste e segnalazioni presentate, anche fornendo, se ne sarà il caso, un resoconto puntua-

le dell’eventuale recepimento in occasione della stesura del progetto preliminare stesso.

Va in ogni caso sottolineato che, in concomitanza con gli Incontri di Presentazione della pri-

ma fase di Concertazione, l’Amministrazione Comunale ha provveduto alla distribuzione e

raccolta nell’ambito delle attività di Partecipazione pubblica, di uno specifico “Questionario

sul Documento Preliminare del PAT”.

Il questionario aveva lo scopo di individuare le proposte ed i contributi che, nella fase di

coinvolgimento e partecipazione dei cittadini, potevano risultare utili all’Amministrazione Co-

munale per definire i criteri e le priorità necessari alla redazione del PAT.

Gli originali di tutta la documentazione pervenuta o raccolta dall’Amministrazione in sede di

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concertazione, opportunamente organizzata e catalogata, sono raccolti nei raccoglitori de-

nominati Documentazione originale pervenuta in concertazione e partecipazione , da

considerarsi quali Allegati esterni al presente testo.

Nella presente “Relazione Conclusiva della Concertazione”, è dato compiutamente con-

to dell’attività svolta in quest’ambito dall’Amministrazione Comunale, unitamente ad altri ele-

menti conoscitivi raccolti e ad alcuni sviluppi critici.

Il presente elaborato, che è stato steso dal progettista incaricato, servendosi dei verbali re-

datti dal responsabile del procedimento ing. Renato Pontato e dalla catalogazione dei docu-

menti originali, depositati presso l’Ufficio Tecnico comunale, che fanno parte integrante del-

la relazione, è fatto proprio da parte dell’Amministrazione Comunale con specifica Delibera

di Giunta.

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4.2. RESOCONTO DEl PRINCIPALI OBIETTIVI E INDICAZIONI EMERSE

Gli argomenti emersi dalla fase di concertazione, gli spunti, le riflessioni e le osservazioni

esposte in questa sede dai diversi attori coinvolti e alla luce delle riflessioni fatte in merito

da parte dell’Amministrazione Comunale e dal tecnico incaricato confermano gli obiettivi

scritti sul Documento Preliminare, sottofirmato dal Comune di Monteforte d’Alpone con la

Regione Veneto, essendo lo stesso compiutamente dettagliato riguardo le finalità prefissate

dall’Amministrazione.

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4. 3 ALLEGATI INTERNI

Nel presente testo si allegano i seguenti elaborati:

Allegato A - Locandina di pubblicizzazione degli incontri relativi all’ambito di Confronto e

Partecipazione Pubblica del Piano di Assetto del territorio;

Allegato B - Sintesi del Registro delle presenze e Verbali di tavolo incontri di concertazio-

ne, compilato a cura del Tecnico verbalizzante;

Allegato C - Vaglio tecnico Richieste/Osservazioni sul documento preliminare, come rac-

colte nell’Ambito di Concertazione e nell’Ambito di Partecipazione, con elabo-

razione a cura del progettista incaricato;

Allegato D - Vaglio tecnico del Questionario sul documento preliminare, svolto nella prima

fase della Concertazione, con elaborazione a cura del progettista incaricato.

Allegato E - Tavole di sintesi del Sistema Insediativo. Idrogeologico, Relazionale e Am-

bientale, inserti illustrativi fuori scala degli elaborati prodotti in fase di presen-

tazione del Documento Preliminare.

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ALLEGATO B

PRIMO INCONTRO CON GLI ABITANTI DEL CAPOLUOGO

L’incontro ha luogo alle ore 20.30 del 26/01/2010, presso la sala G. Zambon della scuola

media del capoluogo e si protrae fino alle ore 23.00.

L’avviso di convocazione per la cittadinanza è stato diffuso con locandine esposte su tutti i

locali pubblici, mentre il documento preliminare è stato visualizzato presso il sito internet del

Comune.

Prima dell’inizio della serata viene distribuito a tutti i partecipanti, una trentina:

copia del Documento Preliminare;

modulo di richiesta/osservazioni sul documento preliminare che dovranno prelimi-

narmente pervenire al Comune di Monteforte entro il 20/02/2010

Alla presenza di una trentina di partecipanti viene illustrato il documento preliminare dal Sin-

daco, dall’assessore all’urbanistica e dall’estensore del Pat.

Seguono vari interventi ai quali seguono chiarimenti da parte del Sindaco, dell’estensore del

Pat e dell’Assessore all’urbanistica.

L’assemblea si dimostra concorde sui contenuti del Documento Preliminare ed in particola-

re sui seguenti punti:

Salvaguardia idrogeologica del territorio

Salvaguardia e valorizzazione delle colline

Rivalutazione dei Centri storici

La viabilità

La Seduta viene sciolta alle ore 23.00

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SECONDO INCONTRO CON GLI ENTI PUBBLICI TERRITORIALI , GLI AMMINISTRATO-

RI E GESTORI DI SERVIZI, ASSOCIAZIONI ECONOMICHE E SOCIALI PORTATRICI DI

RILEVANTI INTERESSI SUL TERRITORIO E DI INTERESSI D IFFUSI.

L’incontro ha luogo alle ore 17.30 del giorno 28/01/2010, presso la sala consigliare del Co-

mune e si protrae fino alle ore 19.00.

L’incontro è aperto dalla presentazione del Sindaco del Comune di Monteforte d’Alpone,

Carlo Tessari, sui contenuti del Piano di Assetto del Territorio (PAT).

Segue l’illustrazione, da parte del progettista incaricato architetto Giorgio Forti, dei contenuti

tecnici della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11 e di come sarà strutturato il primo Piano

di Assetto del Territorio (PAT) del Comune di Monteforte d’Alpone, tenendo conto degli o-

biettivi fissanti nel documento preliminare, che così si sintetizzano:

- Salvaguardia della collina,

- Salvaguardia degli assetti idrogeologici, prevedendo anche opportuni serbatoi per la de-

cantazione dell’acqua in caso di piene

- Recupero dei Centri storici, attualmente in uno stato di degrado architettonico e sociale

alquanto accentuato.

- Necessità ed urgenza che l’Amministrazione Provinciale provveda a definire una nuova

viabilità per decongestionare i centri storici e soprattutto unire le due parti del centro sto-

rico del capoluogo, attualmente divise dalla provinciale,

- Valorizzazione dell’ambiente naturale prevedendo piste ciclabili, ciclabili ed equipitabili

- Valorizzazione dell’ambiente agricolo prevedendo costruzioni in grado di stratificarsi

nell’ambiente costruito precedentemente e nell’ambiente agrario.

Segue il dibattito dal quale emergono tematiche prioritarie di intervento che confortano nella

bontà delle scelte programmate.

L’ingegner Silvia Tizian rappresentate del Consorzio di Bonifica Alta Pianura veneta illustra

la presenza di una cartografia che evidenzia le criticità del territorio comunale e nel contem-

po illustra gli interventi inseriti nella programmazione triennale dell’Ente che rappresenta.

Il rappresentante della Coldiretti Giovanni Ziviani fa presente del rischio dell’abbandono del-

le zone coltivabili causato prevalentemente dalla mancanza di un adeguato ricambio gene-

razionale. Rileva altresì il grande problema della carenza dell’irrigazione sulle colline.

Interviene l’assessore Claudio Ramazzin rimarcando l’attenzione che l’Amministrazione in-

tende rivolgere alle problematiche agricole.

La dottoressa Lucia De Noni, Responsabile della Prevenzione dell’Azienda ULSS 20, nel

rilevare la sua disponibilità a fornire un costruttivo contributo per la formazione del quadro

conoscitivo, raccomanda che la scelta del futuro polo scolastico sia progettato in funzione

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della facilità di accesso degli studenti servendosi dell’uso della bicicletta.

Interviene poi il rappresentante dell’Ordine Provinciale dei Geologi, dottor Davide Dal De-

gan, che evidenzia la necessità di una estrema attenzione sui lavori di miglioramento fon-

diario pena lo scadimento dell’assetto geologico dell’intero territorio. Evidenzia l’incongruità

del metodo del cosiddetto “ritocchino” per aumentare la produzione dei vigneti ed elogia la

bontà del vigente Regolamento di Polizia Rurale.

L’architetto forti chiosa l’intervento sottolineando come la peculiarità dell’intero territorio col-

linare è data dalla coltivazione dei vigneti con sistemazione a “vela” che gradatamente sta

per essere sostituita dalla metodologia a gradoni che è propria della Valpolicella e che sna-

tura il paesaggio collinare.

Per ultimo interviene il rappresentate dell’Associazione industriali Marcello fantini che evi-

denza della fragilità del settore ed induce a riflettere sull’esigenza di flessibilità tempestiva

delle aziende, che necessitano di repentine risposte. Rimarca le problematiche con il Suap,

le varianti urbanistiche e la difficoltà di forniture dei servizi( energia, gas e telefonia)

Alle ore 19.30 il Sindaco chiude l’incontro raccomandando ai partecipanti di inviare osserva-

zioni scritte.

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TERZO INCONTRO CON GLI ABITANTI DELLE FRAZIONI

L’incontro ha luogo alle ore 20.30 del giorno “8/01/2010, presso il Nuovo polo Scolastico

delle Frazioni e si protrae fino alle ore 23.00.

L’avviso di convocazione per la cittadinanza è stato diffuso con locandine esposte su tutti i

locali pubblici, mentre il documento preliminare è stato visualizzato presso il sito internet del

Comune.

Prima dell’inizio della serata viene distribuito a tutti i partecipanti:

- copia del Documento Preliminare;

- modulo di richiesta/osservazioni sul documento preliminare che dovranno preli-

minarmente pervenire al Comune di Monteforte entro il 20/02/2010

Alla presenza di una cinquantina di partecipanti viene illustrato il documento preliminare dal

Sindaco, dall’estensore del Pat e dall’assessore all’urbanistica.

Seguono vari interventi ai quali seguono chiarimenti da parte del Sindaco, dell’estensore del

Pat e dell’Assessore all’Urbanistica, Claudio Ramazzin.

L’assemblea concorda sui contenuti del Documento Preliminare ed in particolare sui se-

guenti punti:

- Salvaguardia idrogeologica del territorio

- Salvaguardia e valorizzazione delle colline

- Rivalutazione dei Centri storici

- La viabilità

La Seduta viene chiusa alle ore 23.00

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ALLEGATO C

VAGLIO TECNICO RICHIESTE/OSSERVAZIONI SUL DOCUMENTO PRELIMINARE

In questo allegato vengono illustrate le 35 richieste dei cittadini opportunamente sintetizza-

te in apposite tabelle dove sono evidenziati

- numero ordine

- protocollo

- data

- richiesta rinnovata

- riferimento inteso come stesura del PAT o del PI

- descrizione

- richiedente

- metri quadri catastali richieste edificazione

- metri quadri catastali richieste conversione in zona agricola

Le richieste che prevedono la conversione da zona residenziale a zona agricola sono evi-

denziate in verde.

L’allegato C, a voler confermare la continuità della prima fase della Concertazione, riporta

anche le 76 osservazioni/ richieste della prima fase.

Le ultime due pagine allegate illustrano le richieste ribadite anche nella seconda concerta-

zione

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PIANO DI ASSETTO DEL TERITORIO COMUNALE DI MONTEFORTE D’ALPONE

AMBITO DI CONCERTAZIONE E PARTECIPAZIONE PUBBLICA MODULO DI RICHIESTA/OSSERVAZIONE SUL DOCUMENTO PREL IMINARE e per richieste di modifiche allo strumento urbanis tico comunale vigente

ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

DI MONTEFORTE D’ALPONE

Il sottoscritto ……………………………………………………………………………………..

residente a ……………………………………………………………………………………………

chiede che nella redazione del nuovo strumento urbanistico comunale IP.A.T.) si prendo In

considerazione la seguente proposta/osservazione:

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………...

Chiede inoltre che per quanto riguarda il proprio terreno/fabbricato, censito nel catasto di

Monteforte d’Alpone, Sezione Unica, Foglio ……… m.n. ………………………………………

nel futuro Piano Regolatore Comunale ( PAT e PI) siano possibili i seguenti interventi:

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………

Si alllega la planimetria catastale ed estratto del vigente P.R.G., con evidenziato l’immobile

oggetto di richiesta di variante al vigente strumento urbanistico comunale, nonché i se-

guente materiale:

………………………………………………………………………………………………………….

Data, …………………………..

Il Richiedente

……………….

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VISUALIZZAZIONE DELLE RICHIESTE DEI CITTADINI

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ALLEGATO C2

VALUTAZIONI DELLE RICHIESTE – OSSERVAZIONI DI CARAT TERE GENERALE

In questo capitolo si prendono in considerazione nove osservazioni di interesse generale,

giunte per iscritto da parte di Enti, Associazioni e cittadini. In calce ad ogni osservazione

viene proposto un commento da parte del redattore del piano

Nel particolare:

1) La Coldiretti di Verona, sezione di Monteforte, rileva che “gli obiettivi mirati alla salva-

guardia del territorio agricolo non dovrebbero sminuire l’importanza delle attività agricole

professionali relegandole pressoché ad un esclusivo ruolo ambientale, il che è sicuramente

importante per tutti i cittadini ma è tale finché continua ad essere sostenuto da attività ed

imprese agricole concrete, moderne ed integrate nel tessuto economico. Si ritiene indispen-

sabile chiedere che, tra gli obbiettivi e scelte considerati per la stesura del documento, ven-

ga fatto un chiaro ed evidente riferimento alla salvaguardia del territorio agricolo ed allo svi-

luppo delle attività imprenditoriali agricole ad esso connesse, con una particolare attenzione

alla salvaguardia delle produzioni di pregio intendendo per esse le DOP, le IGP, le DOCG,

le IGT, ecc”.

Il PAT si farà cura di prendere in considerazione concretamente le richieste - osservazioni,

ritenendole largamente condivisibili.

2) L’UPA Confartigianato richiama l’attenzione sui seguenti punti:

“E’ in atto, da dati di Confartigianato Nazionale e Regionale, un progressivo e graduale ritor-

no della cultura economica e sociale alla realtà artigianale in tutte le più svariate categorie

produttive nei centri storici dei Comuni della Regione. Sarebbe opportuno pertanto, fare in

modo che, nell’ambito delle concessioni edilizie nei centri storici dei comuni ci fosse la pos-

sibilità per chi fabbrica di adibire locali usufruibili dalle piccole imprese e botteghe artigiane,

agevolandone lo sviluppo. Riteniamo infatti che, il progressivo aumento delle attività artigia-

nali che andavano lentamente scomparendo, sia per il comune che le ospita motivo di vanto

e di crescita culturale ed economica dell’intero tessuto sociale”.

Il PAT e poi il PI valuteranno attentamente tale richiesta.

3) La Confcommercio, Delegazione di Monteforte d’Alpone, avanza le seguenti osservazio-

ni/richieste:

“Come già enunciato dal nostro rappresentante, è possibile incrementare gli insediamenti di

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attività produttive e commerciali di vicinato, creando nei centri storici riqualificati e nei nuovi

quartieri residenziali degli spazi che ne permettano l’insediamento, offrendo al consumatore

servizi essenziali, affinché questi luoghi non diventino aree “dormitorio”. Poco più oltre si

aggiunge: “Occorre tenere presente che l’opera di riqualificazione deve essere fatta anche

attraversando un attento e mirato intervento sulla viabilità e sui parcheggi, considerato che

le attività commerciali del Paese per sopravvivere si basano principalmente sull’acquisto

immediato, cioè al bisogno. Pertanto è importante, determinante il fatto di poter parcheggia-

re nel le vicinanze del punto vendita. Monteforte d’Alpone per le sue caratteristiche morfolo-

giche e per la sua collocazione geografica non è adatto ad ospitare strutture commerciali di

medio grande o grande distribuzione, che diventerebbero deleterie per l’esistente ed an-

drebbero ad impedire l’insediamento delle nuove piccole realtà che sono uno dei punti im-

portanti sul quale si sta ragionando con questo documento programmatico, senza conside-

rare i problemi di impatto ambientale e viabilistico”.

Il PAT si è già posto tra i suoi obiettivi quanto esposto dalla delegazione di Confcommercio

di Monteforte d’Alpone.

4) L’Istituto Regionale Ville Venete, considerato che palazzo Barbaro detto “Vescovile” è

catalogato tra le Ville Venete, sottolinea che: “la valorizzazione delle Ville Venete non può

prescindere dal rispetto delle aree limitrofe, storicamente ad esse legate e, dalle quali, oggi

meglio si può godere la bellezza del bene architettonico”.

Uno dei principali obiettivi del PAT è proprio quello della valorizzazione globale dei centri

storici e, di conseguenza, la salvaguardia degli edifici di pregio fra cui anche il palazzo Ve-

scovile.

5) L’associazione La Città dei Bambini di Monteforte sottolinea queste esigenze:

a) riassetto della viabilità

b) piste ciclabili e percorsi ciclo - pedonali

c) previsione di zone a traffico limitato

d) costruzione di marciapiedi su entrambi i lati delle strade di tutte le zone nuove

e) utilizzazione delle zone degli argini

f) necessità di ampie zone verdi alberate per contrastare gli effetti dell’inquinamento

g) necessità di prevedere uno studio dettagliato sull’arredo urbano dei centri storici.

h) necessità di progettare il futuro polo scolastico a misura dei bambini

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Il PAT ed il PI valuteranno attentamente le esigenze dell’associazione che, peraltro, rientra-

no già tra gli obiettivi del piano.

6) La Cantina Sociale di Monteforte richiede un nuovo percorso della Provinciale più a sud

del territorio e la trasformazione della destinazione urbanistica attuale, zona D1, in zona

agro - industriale.

Il PAT recepirà le osservazioni, facendo presente che l’individuazione di un nuovo percorso

della Provinciale ad est del paese è uno degli obiettivi primari descritti dal documento preli-

minare.

7 e 8) Le osservazioni dell’unità periferica del Genio Civile di Verona e del Consorzio di Bo-

nifica Zerpano Adige Guà mirano a sensibilizzare sulle problematiche idrogeologiche e, nel

contempo, si rendono disponibili per un tavolo di lavoro mirato ad interventi puntuali per la

salvaguardia del territorio.

A seguito di più incontri, realizzati anche con l’Unità di Bacino, si è arrivati alla conclusione

che il PAT dovrà prevedere un argine ad est del territorio che è stato individuato in una stra-

da/argine in grado di fungere contemporaneamente da nuovo asse viabilistico e da conteni-

mento per le esondazioni. Dagli incontri è altresì emersa la necessità di circoscrivere

un’area da adibire a vasca di decantazione in caso di esondazioni. Il PAT individuerà una

zona attigua alla strada/argine che dovrà essere, per le funzioni del caso, di proprietà pub-

blica, prevedendo contemporaneamente una destinazione a polo sportivo.

9) Inoltre, da parte di una cittadina, sono pervenute al Comune altre osservazioni mirate alla

tutela di interessi generali. Nel particolare si tratta della richiesta di Mary M. Cambpell, la

quale sottolinea la necessità dell’utilizzo di fonti di energie alternative per gli edifici pubblici

e l’incentivazione dell’uso di mezzi pubblici non inquinanti e di percorsi pedonali.

Il PAT ed il PI recepiranno le osservazioni sopra elencate.

Si citano infine le osservazioni scritte di carattere generale pervenute nella cosiddetta se-

conda concertazione.

In particolare:

L’osservazione/comunicazione della Provincia di Verona che chiarisce che per i comuni che

hanno già avviato la procedura sottoscrivendo con la Regione l’accordo: la Provincia, nella

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persona del suo legale rappresentante, ratificherà con la propria firma gli accordi già con-

clusi tra regione e Comune, valutando in sede di redazione del piano comunale la coerenza

delle scelte effettuate rispetto agli atti di pianificazione sovraordinati ed agli obiettivi espres-

si nei Documenti Preliminari di PTCP e PTRC.

Il PAT recepirà l’osservazione/comunicazione della Provincia di Verona.

Si cita altresì la osservazione/comunicazione di Terna s.p.a. in merito alla presenza di una

Linea 380 kV denominata Dugale –Sandrigo cod 21-360, dal sost n.14 al sost. N. 17.

Il PAT recepirà l’osservazione/comunicazione della Terna s.p.a.

Infine si cita l’osservazione dell’associazione della Città dei Bambini che sottolinea la ne-

cessità di una oculata attenzione alle problematiche della viabilità, dell’ambiente, del centro

storico e della scuola.

Il PAT ed il PI recepiranno le osservazioni sopra elencate.

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ALLEGATO D

VAGLIO TECNICO DEL QUESTIONARIO SUL DOCUMENTO PRELI MINARE In questo allegato vengono illustrate, opportunamente sintetizzate in apposite tabelle, dove sono evidenziati, servendosi anche di grafici, le risposte al questionario consegnato durante gli incontri sopra descritti. Gli esiti delle risposte al questionario fanno emergere alla domanda 2 l’esigenza di : - salvaguardare i beni ambientali - salvaguardare il territorio rurale - migliorare gli standards delle zone residenziali esistenti - migliorare la viabilità Di contro emerge la non necessità di nuove espansioni sia residenziali sia produttive e la non necessità del miglioramento delle zone produttive Gli esiti della domanda 3 fanno emergere la volontà di preservare le aree naturalistiche dall’intervento dell’uomo, prevedendo solamente la valorizzazione a fini didattici e turistici Gli esiti della domanda 4 fanno emergere la necessità di meglio tutelare il paesaggio agra-rio Gli esiti della domanda 5 fanno emergere la necessità di meglio tutelare i Centri storici, ed in particolare gli esiti della domanda 6 individuano la necessità di regolamentare gli inter-venti sulle facciate. Gli esiti della domanda 7 fanno emergere in modo inequivocabile l’eccessiva urbanizzazio-ne sia residenziale sia produttiva, ed in sub ordine la carenza delle infrastrutture viarie e dell’arredo urbano. Gli esiti della domanda 8 fanno emergere che gli elementi qualificanti del territorio sono le risorse ambientali ed in sub ordine i centri storici. Gli esiti della domanda 9 evidenziano in modo chiaro la necessità di prevedere interventi radicali e definitivi sulle problematiche idrogeologiche. Gli esiti della domanda 10 evidenziano la scarsa qualità dell’acqua. Gli esiti della domanda 11 evidenziano la bontà degli obiettivi del documento preliminare, laddove individuano la necessità della riduzione di nuove zone residenziali. Gli esiti della domanda 12 fanno emergere la rilevante quantità di nuove edificazioni ed in sub ordine la non felice distribuzione sul territorio e la carenza di servizi.

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Gli esiti della domanda 13 suggeriscono per la nuova edificazione di orientarsi verso una tipologia economica popolare. Gli esiti della domanda 14 fanno emergere l’adeguatezza delle attuali aree produttive Gli esiti della domanda 15 individuano nel traffico eccessivo il disagio maggiore provocato dalle zone produttive. Gli esiti della domanda 16 suggeriscono di migliorare la qualità ambientale delle zone pro-duttive Gli esiti della domanda 17 fanno emergere l’insufficienza della rete stradale. Tali esiti vanno collegati a quelli della domanda 20 che evidenziano la carenza di collegamenti fra le varie frazioni. Gli esiti della domanda 18 evidenziano la necessità di maggiori zone verdi e a parco. Gli esiti della domanda 19 evidenziano l’insufficienza delle zone a parcheggio. Nelle pagine successive vengono proposti nel dettaglio la sintesi dei 105 questionari conse-gnati all’Amministrazione Comunale

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ALLEGATO E

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