RELAZIONE GENERALE DI PROGETTO CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli...

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RELAZIONE GENERALE DI PROGETTO

SOMMARIO:

PREMESSA ................................................................................................................................................................. 2

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - OBIETTIVI ................................................................................... 2

IL PROGETTO ............................................................................................................................................................ 8

CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E CATEGORIA ILLUMINOTECNICA ................................................... 9

IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA LUCE ........................................................................................................... 10

TECNOLOGIA DI COMUNICAZIONE TIPO MISTA: RADIO FREQUENZA + ONDE CONVOGLIATE ...... 13

L’IMPIANTO ELETTRICO ..................................................................................................................................... 13

GRADI DI PROTEZIONE ........................................................................................................................................ 16

DISTANZIAMENTO DEI PALI E DELLE LINEE ELETTRICHE ....................................................................... 16

POSA DEI CAVIDOTTI – DISTANZIAMENTI – INCROCI - PARALLELISMI ................................................. 17

LA PROTEZIONE DEI LED DALLE SOVRATENSIONI ..................................................................................... 18

ANALISI COMPARATIVA TRA PIU’ SOLUZIONI .............................................................................................. 18

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RELAZIONE GENERALE DI PROGETTO

PREMESSA

La presente relazione è redatta in conformità al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e ha lo scopo di

illustrare e definire le scelte progettuali adottate, la tipologia e la consistenza degli interventi finalizzati alla

realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione del tratto stradale denominato variante della seta sito al

comune di Caserta.

Obiettivo principale del progetto è migliorare l’efficienza energetica e contenere la domanda dei

consumi, adeguando parte dell’impianto di illuminazione cittadina ai nuovi standard normativi, attraverso

l’utilizzo sistemi di telecontrollo, l’ottimizzazione degli usi finali nonché il contenimento dell’inquinamento

luminoso - L.R. n.12 del 25 luglio 2002.

In sintesi, il progetto vanta:

Il rispetto del PAES ;

L’eliminazione delle situazioni critiche e pericolose;

L’adeguamento dei corpi illuminanti alle normative illuminotecniche vigenti;

L’adeguamento degli impianti alle normative elettrotecniche vigenti;

La limitazione dell’inquinamento luminoso e ottico;

Migliorare la sicurezza del traffico e delle persone sul territorio;

Migliorare la viabilità;

Valorizzare l’ambiente urbano, dei centri storici e residenziali;

Salvaguardare e proteggere l’ambiente.

Il risparmio energetico;

Consentire una gestione ottimizzata degli impianti.

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - OBIETTIVI

Nel dicembre 2008 il Parlamento Europeo ha approvato il Pacchetto Clima-Energia, “Tre volte venti

per il 2020”, volto a conseguire gli ambiziosi obiettivi che l'Unione Europea si è unilateralmente posta per il

2020, ovvero:

• ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 2005;

• aumentare del 20% il livello di efficienza energetica, ossia ridurre i consumi finali del 20% rispetto

alle previsioni per il 2020;

• aumentare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile giungendo al 20% sul totale del

consumo interno lordo dell’UE.

Le Amministrazioni Locali possono fare molto per concretizzare le potenzialità di riduzione delle

emissioni agendo dal basso, in modo mirato, sui settori energivori di loro diretta competenza (come il

comparto edilizio e la mobilità) ed attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e degli stakeholders.

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Ciò è possibile attraverso uno strumento di programmazione degli interventi e pianificazione delle

strategie di attuazione per raggiungere ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni (-20% entro il 2020) a

livello territoriale su tutta la filiera energetica.

Per attuare tale impegno, è necessario proporre un insieme sistematico di azioni aventi i seguenti

obiettivi:

• la presa di coscienza da parte dell’Amministrazione della distribuzione delle emissioni sul territorio,

per individuare le azioni prioritarie su settori strategici d’intervento, quali l’energia, la pianificazione del

territorio, la gestione delle acque, dei rifiuti e la mobilità urbana;

• la contabilizzazione in termini energetici delle potenziali azioni di risparmio energetico, di

produzione alternativa di energia, di gestione territoriale per comprendere quali di queste siano davvero

efficaci per la riduzione delle emissioni, attraverso una valutazione di costi/benefici;

• la creazione di un ampio consenso sul territorio per dare continuità alle azioni proposte al di là dei

cambiamenti di Amministrazione, attraverso la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei cittadini a tutti i

livelli (con comunicazioni mirate) e degli stakeholders;

L’Italia consuma oggi una quantità di energia elettrica pari a circa 309,8 TWh/anno, principalmente

ripartita tra i seguenti settori: Agricoltura, Industria e Civile, quest’ultimo suddiviso a sua volta in Terziario,

nel quale rientra l’illuminazione pubblica, e in Residenziale.

Per quanto concerne il settore dell’illuminazione esso comporta, nel nostro Paese, un consumo totale

di energia elettrica pari a circa 50,8 TWh/anno, dei quali 6,1 TWh/anno sono utilizzati per l’illuminazione

pubblica. Tali dati, rapportati al totale dei consumi annuali di energia elettrica del Paese (309,8 TWh),

indicano che l’illuminazione in generale ne costituisce il 16,4% mentre l’illuminazione pubblica il 12,6%

(fonte ENEA).

Appare evidente che l'illuminazione pubblica è uno dei settori su cui agire per raggiungere gli obiettivi

del Piano d’azione per l’efficienza energetica in Italia, e per contribuire agli obiettivi "20‐20‐20" a livello

europeo. È anche tecnologia base per le città sostenibili (smart cities), in linea con il SETPlan europeo.

L’impegno che si intende promuovere quindi sul territorio comunale è quello di intraprendere

iniziative che favoriscano un “incremento dell’efficienza degli usi finali dell’energia risultante da cambiamenti

tecnologici, comportamentali o economici.

In quest’ottica abbiamo identificato il settore dell’illuminazione pubblica quale settore dotato di un

alto potenziale di risparmio energetico (fino al 60%) grazie alla presenza sul mercato di numerose tecnologie

innovative ad alta efficienza energetica inoltre, la rete della pubblica illuminazione diventerà “intelligente” in

quanto infrastruttura digitale atta a veicolare una serie di servizi urbani che vanno oltre la stessa illuminazione

pubblica il tutto grazie alla capillarità della rete IP.

Norme di applicazione:

CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.

CEI 0-3 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati.

CEI 0-6 Qualificazione delle imprese di installazione di impianti elettrici.

CEI 11-1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Norme generali

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CEI 11-4 Esecuzione delle linee elettriche aree esterne

CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.

CEI 12-43 Impianti centralizzati d'antenna.

CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1:

Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo

(ANS).

CEI 17-13/2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per

bassa tensione). Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre.

CEI 23-29 Cavidotti in materiale plastico rigido

CEI 20-38 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e

corrosivi. Parte 1: Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV.

CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

installazioni fisse per uso domestico e similare.

CEI 23-80 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali.

CEI 31-34 Manutenzione e verifica negli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di

gas. Norma CEI EN 60079-17.

CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove.

CEI 34-22 Apparecchi di illuminazione. Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza

CEI 34-33 fasc. n.803 Apparecchi per illuminazione stradale

CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in c.a. e a 1.500 V in c.c.

CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario.

CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.

CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.

CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri.

CEI 81-10 (EN 62305-1/4) Protezione delle strutture contro i fulmini.

CEI 100-7 Guida per l'applicazione delle norme riguardanti gli impianti di distribuzione via cavo per segnali

televisivi, sonori e servizi interattivi.

CEI 103-1 Impianti telefonici interni.

CEI CLC/TR 50090-9-2 Sistemi elettronici per la casa e l'edificio (HBES). Parti 9-2: Prescrizioni di

installazione. Ispezione e prove di installazioni HBES.

CEI 11-1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.

CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica – Linee in cavo.

CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

installazioni fisse per uso domestico e similare.

CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e a 1500V in c.c.

CEI 64-8 parte 7 Impianti di illuminazione situati all’esterno.

CEI EN 62471 Sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi lampada

CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.

CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri.

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CEI 81-10 (EN 62305-1/4) Protezione delle strutture contro i fulmini.

CEI EN 60598-1 Apparecchi di illuminazione- parte 1- Prescrizioni generali e prove

CEI EN 60598-2-3 Apparecchi di illuminazione - Parte 2 - Prescrizioni particolari - Sez.3- Apparecchi per

illuminazione stradale

CEI EN 60598-2-5 Apparecchi di illuminazione - Parte 2- Prescrizioni particolari - Sez.5 - Proiettori

CEI EN 61547 Apparecchiature per l'illuminazione generale - Prescrizioni di immunita EMC (compatibilita

elettromagnetica)

CEI EN 61048:2006 Ausiliari per lampade - Condensatori da utilizzare nei circuiti di lampade tubolari a

fluorescenza e di altre lampade a scarica Prescrizioni generali e di sicurezza

CEI EN 61049:1993 Ausiliari per lampade - Condensatori da utilizzare nei circuiti di lampade tubolari a

fluorescenza e di altre lampade a scarica Prescrizioni di prestazione

CEI EN 55015 Limiti e metodi di misura delle caratteristiche di radio disturbo degli apparecchi di

illuminazione elettrici e degli apparecchi analoghi

CEI EN 60926 Ausiliari per lampade - Dispositivi. di innesco (esclusi gli starter a bagliore CEI EN 60923

Alimentatori

CEI EN 60439 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

UNI EN ISO 6708 30/04/97 Elementi di tubazione. Definizione e selezione dei DN

UNI CEI 70030 Impianti tecnologici sotterranei – Criteri generali di posa

UNI EN 40-3-1:2001 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Specifica dei carichi

caratteristici

UNI EN 40-3-2:2001 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Verifica tramite prova

UNI EN 40-1:1992 Pali per illuminazione. Termini e definizioni

UNI EN 40-2:2004 Pali per illuminazione pubblica - Parte 2: Requisiti generali e dimensioni

UNI EN 40-3-1:2001 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Specifica dei carichi

caratteristici

UNI EN 40-3-3:2004 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica – Verifica mediante calcolo

UNI EN 40-4:2006 Pali per illuminazione pubblica - Parte 4: Requisiti per pali per illuminazione di

calcestruzzo armato e precompresso

UNI EN 40-5:2003 Pali per illuminazione pubblica - Requisiti per pali per illuminazione pubblica di acciaio

UNI EN 40-6:2004 Pali per illuminazione pubblica - Requisiti per pali per illuminazione pubblica di

alluminio

UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di

compositi polimerici fibrorinforzati

UNI 10819 Limitazione del flusso luminoso verso l’alto.

UNI 11248 2016 Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche.

UNI 12464-2 Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 2: esterni

UNI EN 12665:2004 Termini fondamentali e criteri per i requisiti illuminotecnici

UNI EN 13201-2 Illuminazione stradale – Parte 2: Requisiti prestazionali.

UNI EN 13201-3 Illuminazione stradale – Parte 3: Calcolo delle prestazioni.

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UNI EN 13201-4 Illuminazione stradale – Parte 4: Metodi di misura delle prestazioni fotometriche.

UNI EN 13201-5 indicatori delle prestazioni energetiche

UNI EN 13032-1:2005 Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e

apparecchi di illuminazione - Parte 1: Misurazione e formato di file

UNI EN 11630 criteri per la stesura del progetto illuminotecnico.

UNI EN 61347-1:2008 Unita di alimentazione di lampada - Parte 1: Prescrizioni generali e di sicurezza.

UNI EN 61347-2-1:2001 Unita di alimentazione di lampada - Parte 2-1: Prescrizioni particolari per

UNI EN 60927:2007 Ausiliari per lampade - Dispositivi di innesco (esclusi gli starter a bagliore) Prescrizioni

di prestazione

UNI EN 61000-3-2:2006 Compatibilita elettromagnetica (EMC) Parte 3-2: Limiti - Limiti per le emissioni di

corrente armonica (apparecchiature con corrente di ingresso ≤ 16 A per fase)

UNI EN 61000-3-3:1995 Compatibilita elettromagnetica (EMC) Parte 3-3: Limiti - Limitazione delle

fluttuazioni di tensione e del flicker in sistemi di alimentazione in bassa tensione per apparecchiature con

corrente nominale ≤ 16 A e non soggette ad allacciamento su condizione

UNI EN 61347-1 Reattori, unita di alimentazione e alimentatori

UNI EN 61049 Condensatori di rifasamento

UNI EN 60927 Accenditori

UNI EN 60838-1 Portalampade

UNI EN 62031 Prescrizioni di sicurezza per apparecchi LED

UNI EN 61347-2-13 Prescrizioni di sicurezza per schede di controllo apparecchi LED

UNI EN 62384 Performance schede di controllo apparecchi LED

UNI EN 60838-2-2 Prescrizioni sui connettori da utilizzare in apparecchi LED

Nonché tutte le altre norme inerenti ai materiali e alle apparecchiature elettriche.

Si è tenuto inoltre conto delle seguenti disposizioni legislative:

Legge n. 186 (01/03/1968) Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari e

installazione di impianti elettrici ed elettronici.

Legge n. 791 (18/10/1977) Attuazione della Direttiva del consiglio della Comunita Europea (n. 73/23/CEE)

relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro

alcuni limiti di tensione.

D.P.R. n. 384 (27/04/1978) Regolamento di attuazione dell’art. 27 della Legge n. 118 del 30/03/1971 a favore

dei mutilati e degli invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici.

Circ. M. LLPP 20/03/86, n.27291 Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni.

Legge n. 339 (28/06/1986) Nuove norme per la disciplina della costruzione e dell'esercizio di linee elettriche

aeree esterne.

D.M. 21 marzo 1988 Approvazione norme tecniche per la progettazione, esecuzione, ed esercizio delle linee

aeree elettriche esterne.

L. 10/1991 Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale, e smi

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D.Lgs. n.285 (30/04/1992) Nuovo codice della strada, e smi

D.P.R. 412/93 Regolamento recante norme in attuazione dell'art. 4 della L. 10/91.

D.Lgs. n.495 (16/12/1992) Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada e smi

D.M. LLPP del 12/12/1985 Norme tecniche relative alle tubazioni

D.P.R. n. 503 (24/07/1996) Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli

edifici, spazi e servizi pubblici.

D.Lgs. n. 493 (14/08/96) Segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro.

D.Lgs. n. 615 (12/11/1996) Attuazione della Direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 03/05/1989 in materia di

riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alla compatibilita elettromagnetica, modificata ed

integrata dalla Direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28/04/1992, dalla Direttiva 93/68/CEE del Consiglio del

22/07/1993 e dalla Direttiva 93/97/CEE del Consiglio del 29/10/1993.

DPR n.554 (21/12/99) Regolamento d’attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici, e smi D.P.R.

n.34 (25/01/00) Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di

lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 8 della L. 11 febbraio 1994, n.109, e smi

L.R. n.12 del 25 luglio 2002.

Legge n. 36 (22/02/2001) Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed

elettromagnetici.

D.P.R. n. 462 (22/10/2001) Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni

e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di

impianti elettrici pericolosi.

Direttiva 2002/95/CE Restrizione nell’uso di determinate sostanze chimiche nelle apparecchiature elettriche ed

elettroniche (RoHS), recepite dal D.Lgs. 151/2005

Direttiva 2022/96/CE Rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE)

D.P.C.M. del 08/07/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di

qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di

rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.

Direttiva 2004/108/CE Ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità

elettromagnetica e che abroga la direttiva 89/336/CEE.

Direttiva 2005/32/CE EUP Eco-design di prodotti che consumano energia

Direttiva 2006/95/CE Ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative al materiale elettrico

destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione

Legge n. 123 (03/08/2007) Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

D.Lgs. n. 81 (09/04/2008) Attuazione dell’art. 1 della Legge n. 123 del 03/08/2007 in materia di tutela della

salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

D.Lgs. n.115 (30/05/2008) Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza energetica degli usi

finali dell’energia e dei servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE

Decreto n. 37 (22/01/2008) Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13,

lettera a) della Legge n. 248 del 02/12/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di

installazione degli impianti all’interno degli edifici.

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Regolamento CE n.245/2009 Modalita di esecuzione della Dir. 2005/32/CE riguardante le specifiche per la

progettazione ecocompatibile di lampade fluorescenti senza alimentatore integrato, lampade a scarica ad alta

intensita e di alimentatori e apparecchi di illuminazione in grado di far funzionare tali lampade.

D.P.R. n.207 (5/10/10) Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163,

recante ≪Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive

2004/17/CE e 2004/18/CE.

D.P.R. 10/04/2013 Piano d’Azione per la Sostenibilita Ambientale dei Consumi nel Settore della Pubblica

Amministrazione (PAN GPP).

Criteri Ambientali Minimi per l’acquisto di :

• LAMPADE A SCARICA AD ALTA INTENSITA E MODULI LED PER ILLUMINAZIONE

PUBBLICA

• APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PER ILLUMINAZIONE PUBBLICA

L’affidamento del servizio di progettazione di:

• IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

D.L. 24/12/2015 Piano d’Azione per la Sostenibilita Ambientale dei Consumi nel Settore della Pubblica

Amministrazione (PAN GPP) “Criteri Ambientali Minimi per l’Affidamento di Servizi di Progettazione e

Lavori per la Nuova Costruzione, Ristrutturazione e Manutenzione di Edifici e per la Gestione dei Cantieri

della Pubblica Amministrazione”

D.Lgs. n.50 (18/04/16) Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione

dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori

dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche per il riordino della disciplina vigente in

materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.

Si è tenuto inoltre conto delle:

1) le prescrizioni dei Vigili del Fuoco e delle Autorità locali,

2) le prescrizioni e indicazioni dell’ENEL o dell’Azienda Distributrice dell’Energia Elettrica, per quanto di

loro competenza nei punti di consegna,

3) le prescrizioni e indicazioni del Gestore della Rete Telefonica,

4) le prescrizioni e indicazioni dei Gestori delle Reti Idrica e del Gas

L’elenco delle Norme e delle Leggi sopra esposto e da ritenersi non esaustivo, pertanto in fase di realizzazione

degli impianti si dovranno comunque rispettare tutte le disposizioni di legge e normative, complete di

aggiornamenti e varianti, applicabili alla tipologia di impianto e/o di apparecchiature.

IL PROGETTO

La gestione dell’intero impianto avverrà tramite onde convogliate e onde radio (sistema combinato), per

garantire sempre il controllo ed il funzionamento dell’impianto.

Attraverso l’elaborazione di calcoli illuminotecnici si è arrivati a determinare la maggiore altezza di

installazione e la migliore inclinazione del braccio, ottenendo così il massimo della resa energetica ed

illuminotecnica. Il tutto per dare all’impianto la massima funzionalità ed efficienza, garantendo il

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risparmio energetico nel rispetto delle norme senza sprechi di energia dovuti a inutili surplus di

illuminazione.

CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E CATEGORIA ILLUMINOTECNICA

In base alla Norma 13201, tutte le strade oggetto di intervento sono state classificate dal punto di vista

illuminotecnico.

Il dato di partenza è stata la classificazione della strada F2.

Definizione della categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi:

Per arrivare a tale definizione è stata suddivisa la strada in una o più zone di studio con condizioni omogenee

dei parametri di influenza; per ogni zona di studio è stato identificato il tipo di strada (la classificazione della

strada non e responsabilità del progettista ma derivata da PUT di Frattamaggiore); noto il tipo di strada, è stata

infine individuata con l’ausilio del prospetto 1 di cui alla Norma UNI 11248 la categoria illuminotecnica di

ingresso per l’analisi dei rischi.

Definizione della categoria illuminotecnica di progetto:

Nota la categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi, sono stati valutati i parametri di influenza

riportati nel prospetto 2 di cui alla Norma UNI 11248 e secondo quanto indicato nel punto 7 di cui alla Norma

UNI 11248 (analisi dei rischi) e, considerando anche gli aspetti del contenimento dei consumi energetici.

Definizione della categoria illuminotecnica di esercizio

In base alle considerazioni esposte nel punto 7 (analisi dei rischi) di cui alla Norma UNI 11248, e agli aspetti

relativi al contenimento dei consumi energetici, sono state introdotte dove necessario, una o piu categorie

illuminotecniche di esercizio, specificando chiaramente le condizioni dei parametri di influenza che rendono

corretto il funzionamento dell’impianto secondo la data categoria.

Ogni strada è stata censita e sono stati rilevati: larghezza della carreggiata, marciapiedi, categoria

illuminotecnica, limiti di velocità etc,. Tutti gli assi stradali sono stati raggruppati per tipologia e, per ognuna

di esse è stato effettuato un calcolo illuminotecnico.

Il progetto prevede l’utilizzo di due tipi di sistemi di illuminazione, così come già insistenti sul territorio:

Sistema funzionale

I nuovi sistemi di illuminazione comprenderanno:

Apparecchi illuminanti con lampade del tipo LED, che garantiscono:

elevata efficienza luminosa;

lunga durata (50 000 h) alla condizione di tensione stabilizzata ed apparecchi di illuminazione idonei;

buona acuità visiva;

buona penetrazione del flusso luminoso nella nebbia;

discreta resa dei colori;

ridotte dimensioni.

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Apparecchi di illuminazione ad alto rendimento, con gruppi ottici finalizzati ad un elevato coefficiente di

utilizzazione.

Con le lampade previste in progetto, aventi sorgenti luminose di elevata efficienza ed un’ottica moderna in

grado di superare tutte le verifiche di legge per i requisiti minimi di luminanza e illuminamento, sarà possibile

adeguare il livello di illuminazione a quello previsto dalle norme ed al contempo rendere altamente efficiente

l’impianto.

Dal momento che il progetto si sviluppa per singoli centralini di comando, è possibile la suddivisione in

lotti dello stesso.

IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA LUCE

Sistema di telecontrollo e regolazione del flusso luminoso

Il progetto prevede, ai fini del risparmio energetico, l’installazione di un sistema di telecontrollo e

telegestione che permette il controllo e la gestione punto per punto di tutti i corpi illuminanti ed il risparmio

energetico mediante la stabilizzazione e la riduzione della potenze e del flusso luminoso.

Il sistema si basa sulla comunicazione in tempo reale tra quadro di comando e singoli moduli palo, secondo

le prescrizioni della EN-50065-1 (trasmissione di segnali su rete elettriche a bassa tensione); la comunicazione

tra quadro di comando e centro di controllo avviene tramite modem. La gestione del flusso luminoso è reso

possibile dalla presenza di controller luminosi (sensori di luce orizzontale e verticale) posizionati all’interno

del corpo illuminante, insieme all’alimentatore e alla lampada led. Singolarmente ogni punto luminoso può

essere acceso o spento e regolato di intensità in qualsiasi momento si renda necessario. Le condizioni

operative, il consumo di energia e gli allarmi sono registrati ed elencati in un database con l’esatto tempo di

acquisizione e la localizzazione geografica. per il monitoraggio, la lettura dei consumi e la gestione

dell’illuminazione stradale; il sistema consente il risparmio di energia, la riduzione delle emissioni di gas

effetto serra, l’aumento dell’affidabilità dell’illuminazione stradale e la riduzione dei costi di esercizio e di

manutenzione dell’impianto.

I nuovi apparecchi illuminanti saranno dotati di un sistema di controllo dinamico che consentirà di ridurre il

consumo energetico senza compromettere la qualità dell’illuminazione e la sicurezza degli utenti. Il sistema di

dimmerazione è di tipo automatico e consente la regolazione della potenza erogata dalla lampada e quindi del

relativo flusso luminoso, attraverso il controllo della tensione di alimentazione o della corrente assorbita.

Tramite web, basato su software con sorgente aperto (open technology) tipo Maestro, che garantisce

l’accesso, con credenziali personali, tramite qualsiasi postazione internet (pc, tablet, android) il sistema è in

grado di monitorare, controllare e gestire guasti e manutenzioni, consumi, illuminazione stradale, riduzione dei

costi di gestione e di manutenzione, consentendo il risparmio di energia, la riduzione delle emissioni di gas

effetto serra, l’aumento dell’affidabilità dell’illuminazione stradale e la riduzione dei costi di manutenzione

degli impianti.

Singolarmente ogni punto luminoso può essere acceso o spento e regolato di intensità in qualsiasi momento

si renda necessario. Le condizioni operative, il consumo di energia e gli allarmi sono registrati ed elencati in

un database con l’esatto tempo di acquisizione e la localizzazione geografica. Il sistema proposto da un lato

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aiuta i gestori dell’illuminazione pubblica ad assicurare il giusto livello di illuminamento stradale, dall’altro

incrementa l’affidabilità dell’illuminazione e riduce i costi di esercizio.

Le principali caratteristiche del sistema di regolazione del flusso luminoso sono sintetizzabili in:

Riduzione del flusso luminoso e della potenza impegnata secondo un programma preimpostato e/o

personalizzabile (es. riduzione del flusso luminoso sui tratti stradali, flusso luminoso non dimmerato nelle

rotatorie e negli incroci);

Segnalazione di guasto/anomalia con indicazione del singolo punto luce interessato;

Flessibilità massima dell’impianto, con possibilità di variare e controllare i parametri su ogni singolo punto

luce, analisi dei consumi e della vita della lampada;

Segnale di guasto inviato via sms o email al manutentore indicandone natura e dislocazione;

Programmazione a più livelli (puntoluce, strada o parte di essa, quartiere, frazione, città) per intervenire sia

singolarmente che su macroelementi;

Possibilità di ampliare il sistema anche agli impianti esistenti mediante sostituzione o adeguamento del

corpo illuminante;

Server interfacciabile su cartografia informatica esistente;

In caso del guasto al server o al combox, il programma risiede in ogni singolo corpo illuminante senza

interrompere il servizio e il risparmio energetico;

Anche l’orologio astronomico è all’interno di ogni singolo corpo illuminante.

Sistema di telegestione

Il sistema di telegestione è composto da un insieme di apparecchiature elettroniche, installate all’interno e

nei pressi del quadro di comando, in grado di raccogliere dati relativi al funzionamento dell’impianto (valori

elettrici, allarmi, ecc), collezionare e registrare gli eventuali dati relativi ai singoli punti luce e trasmetterli al

centro di controllo; moduli elettronici, installati nei pressi della lampada, per raccogliere le misure relative ai

punti luce e trasmetterli ai dispositivi installati nei quadri di comando; un singolo PC o un server dotato di uno

o più canali di comunicazione, in grado di ricevere i dati dalle apparecchiature installate nei quadri di

comando, di fare analisi, presentare dati e inoltrare messaggi (email, sms) ai tecnici reperibili.

Le tecnologie attuali permettono di avere a disposizione strumenti efficaci per una gestione degli impianti,

e non più per una semplice supervisione. Per questo motivo è opportuno che la struttura del sistema sia pensata

in funzione dell’impianto e delle reali esigenze di chi ne deve assicurare l’efficienza.

Il sistema di telegestione del singolo punto luce previsto in progetto consente l’esercizio della linea 24 ore

al giorno, pur garantendo l’accensione delle lampade solo quando serve. Il sistema in grado di raccogliere dati

relativi al funzionamento dell’impianto (valori elettrici, allarmi, ecc), collezionare e registrare gli eventuali

dati relativi ai singoli punti luce e trasmetterli al centro di controllo; moduli elettronici, installati nei pressi

della lampada, per raccogliere le misure relative ai punti luce e trasmetterli ai dispositivi installati nei quadri di

comando; un singolo PC o un server dotato di uno o più canali di comunicazione, in grado di ricevere i dati

dalle apparecchiature installate nei quadri di comando, di fare analisi, presentare dati e inoltrare messaggi

(email, sms) ai tecnici reperibili.Le informazioni rilevate sono importanti input per il processo di

programmazione della manutenzione e di prevenzione dei guasti.

Caratteristiche del sistema di telegestione:

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Le apparecchiature da installare in campo sono componibili: ogni applicazione trova la sua risposta nella

semplice aggiunta o eliminazione di moduli.

I software permettono il controllo e la gestione remota di elementi eterogenei: quadri di comando,

alimentatori elettronici dimmerabili, regolatori di tensione, dimmer, moduli punto-punto, alimentatori

magnetici bipotenza, ecc.

Integra lo stato di fatto (dati anagrafici, informazioni statiche) con i dati che provengono dal campo

(operazioni di manutenzione, misure, allarmi) in un unico software.

La visualizzazione dello stato dell’impianto è immediata, senza necessità di interpretazioni: apposite

schermate sinottiche mostrano lo stato degli elementi e gli allarmi attivi.

L’uso di mappe con elementi animati rende rapida l’individuazione degli allarmi e facilita la gestione degli

impianti sul territorio

I software possiedono un proprio sistema di sicurezza per il controllo degli accessi, con l’impostazione di

password e autorizzazioni piramidali.

Il censimento degli elementi dell’impianto può avvenire in maniera semplice, attraverso l’uso di una

semplice APP Android sul proprio tablet o smartphone direttamente in campo; gli elementi così censiti sono

gestibili sui software tramite strutture grafiche ad albero

Il sistema è interfacciabile con cartografie in .dwg o .shp, con importazione automatica delle anagrafiche e

interattività degli oggetti in mappa; sull’interfaccia web gli oggetti sono gestiti con l’uso di mappe online

interattive

Il comando e la gestione degli elementi possono avvenire attraverso l’uso di gruppi.

Tutte le informazioni raccolte dal software sono condivisibili con la maggior parte dei programmi

gestionali o di altri applicativi (es.: software per call-center), grazie al WEB SERVICE con filosofia REST

integrato.

Il Web Service consente inoltre di gestire, in un unico software, periferiche di altri fornitori, i quali possono

aggiornare lo stato di quadri e lampade, inviare allarmi e modificare impostazioni relative alle proprie

apparecchiature.

Attraverso l’uso di tablet o smartphone, i dati relativi agli interventi di riparazione e manutenzione

potranno essere aggiornati direttamente nel software, anche da remoto.

I software forniscono tutti gli strumenti per la gestione della manutenzione degli impianti, sia preventiva

che straordinaria: le informazioni che provengono dal campo vengono utilizzate in modo efficace per la

prevenzione e la riparazione dei guasti.

La reperibilità dei tecnici in caso di emergenza è assicurata: SMS, e-mail vengono prontamente inoltrate ai

tecnici con possibilità di schedulazione su base settimanale e con suddivisione delle competenze.

È possibile ottenere accurate analisi statistiche: sono possibili anche calcoli per l’identificazione dei fattori

più critici (guasti più frequenti, MTBF, ecc).

È possibile creare scenografie luminose gestite in modo automatico direttamente dal software: è possibile

pianificare o comandare manualmente l’accensione e la dimmerazione per gruppi di lampade o per singola

lampada.

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TECNOLOGIA DI COMUNICAZIONE TIPO MISTA: Radio Frequenza + Onde Convogliate

La tecnologia adottata per la comunicazione tra i servizi di pubblica illuminazione e quelli a valore

aggiunto Smart, sarà del tipo misto, ad onde convogliate e radio frequenza.

Opportuni sistemi di comunicazione, alimentati dalla rete di P.I., consentono lo scambio dati tra il territorio

(in prossimità del punto luce) ed il quadro di alimentazione, che diventa il “gateway” verso la rete internet. In

questo modo si sfruttano le infrastrutture esistenti, limitando al massimo gli interventi invasivi (es. nuove

estensioni di cavi, scavi, opere murarie, ecc.).

Le onde radio garantiscono una trasmissione dei dati ad alta velocità, sicura ed affidabile, anche ad elevate

distanze; si possono collegare vari dispositivi a valore aggiunto come telecamere, stazioni meteo, hot-spot wi-

fi, pannelli a messaggio variabile, totem informativi, ecc. La configurazione del Link principale si compone di

un router e di 2 antenne. Il segnale xDSL presente in prossimità del quadro elettrico viene collegato al router

per la gestione della rete, a questo viene collegata la prima antenna di trasmissione radio che invia il segnale

alla seconda antenna presente in prossimità nel punto con cui si effettua la trasmissione dati. In caso vi sia la

necessità di ripetere il segnale radio vengono montate altre antenne che rilanciano il segnale e consentono di

effettuare una rete ampia ed affidabile. Il router VPN Dual Gigabit è la scelta ideale per le reti che hanno come

requisiti principali prestazioni, sicurezza, affidabilità e adattabilità. Supporta due connessioni: a un service

provider singolo, con il bilanciamento del carico per aumentare le prestazioni, oppure a due provider diversi

per supportare la continuità operativa. Le funzionalità VPN (Virtual Private Network) a capacità elevata

consentono a più filiali e a numerosi dipendenti di accedere da qualsiasi luogo alle informazioni richieste con

la stessa sicurezza con cui lo farebbero dalla sede principale. L’antenna opera in banda libera 5GHz (da

4.9GHz sino a 5.9 GHz), e raggiunge una potenza di irradiazione pari a 16dBi, quindi può essere utilizzata per

creare connessioni Point-To-Point sino a diversi Km, ma può anche essere utilizzata come Access Point per la

realizzazione di collegamenti Point-To-MultiPoint, fungendo così da concentratore per altre CPE

(subscribers).

Le onde convogliate permettono la comunicazioni bidirezionale di informazioni digitali tra il modulo

installato in prossimità del punto luce ed il modulo di gestione, ubicato all’interno del quadro i comando o del

regolatore. I dati digitali sono modulati sulla tensione di rete e quindi non sono necessari bus o conduttori

aggiuntivi nell’impianto.

Per le specifiche tecniche si rimanda all’elaborato “disciplinare descrittivo prestazionale degli elementi

tecnici”.

L’IMPIANTO ELETTRICO

Alimentazione ente distributore In cavo

Punto di consegna Contatore ENEL

Tensione nominale e max. variazione (230 +/-} 10%) V

Frequenza nominale e max. variazione 50 +/-} 2%) Hz

Potenza impegnata 1÷16 kW

Icc presunta nel punto di consegna 6 kA

Sistema di distribuzione TT

Misura dell’energia Gruppo di misura ENEL

Massime cadute di tensione nelle condutture Illuminazione: max 5%

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Sezioni minime ammesse Come da Norme CEI

Tipologia di posa Interrata in cavidotto corrugato PVC

m. 0.60 sui marciapiedi

m 0,80 sulle carreggiate e/o banchine

m 1,20 per gli attraversamenti

CORPI ILLUMINANTI POTENZA ASSORBITA

N. W

CENTRALINA 1 52,00 5000,00

Protezione contro i contatti diretti ed indiretti:

La protezione contro i contatti diretti di cui alla Norma CEI 64-8 dovrà essere conforme agli articoli: • 412.1 protezione mediante isolamento delle parti attive (in generale per cavi ), • 412.2 protezione mediante involucri e barriere (in generale per apparecchiature di comando, protezione e manovra, morsettiere e apparecchi utilizzatori). Il grado di protezione minimo delle apparecchiature dovrà essere almeno IP2X o IPXXB e, per le superfici orizzontali, IP4X o IPXXD. La protezione contro i contatti indiretti di cui alla norma CEI 64-8 dovrà essere attuata con interruzione automatica del circuito, e verrà effettuata adottando macchine o apparecchi con isolamento doppio o rinforzato o apparecchi di classe II. In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra e interruttori differenziali; tuttavia e vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di classe II. Ogni componente dell’impianto di illuminazione sarà dotato di isolamento doppio o rinforzato per costruzione oppure per installazione (impianti di classe II). Nell’impianto in oggetto si devono impiegare esclusivamente componenti elettrici di classe II e condutture che realizzano tale misura di protezione; in particolare devono essere utilizzati cavi dotati di guaina aventi tensione nominale U0/U non inferiore a 600/1000 V per impianti alimentati a 400/230 V; inoltre la tensione di tenuta verso massa di tutti i componenti non deve essere inferiore a 5 kV. I cavi devono fare capo a morsettiere contenute in scatole di derivazione di classe II come gli apparecchi di illuminazione o a connessioni interrate realizzate in gel.

Protezione delle condutture contro le sovraccorrenti

Le condutture che costituiscono gli impianti dovranno essere protette contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti. La protezione contro i sovraccarichi dovrà essere effettuata in ottemperanza alla Sezione 433 di cui alla Norma CEI 64-8. Tali dispositivi di protezione possono essere: a) interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente (magnetotermici), b) interruttori combinati con fusibili, c) fusibili. In particolare, i conduttori dovranno essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib), che e il valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente. Gli interruttori magnetotermici, da installare a loro protezione, dovranno avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi dovranno essere soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib ≤In ≤Iz If ≤1,45Iz La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate e automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto in modo tale da garantire che, nel conduttore protetto, non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione:

I2t ≤K2s2 norma CEI 64-8.

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Essi dovranno avere le caratteristiche specificate negli schemi unifilari allegati e un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Comunque il loro potere di corto circuito non dovra essere inferiore a 4,5 kA. E tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore, a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia specifica passante I2t, lasciata passare dal dispositivo a monte, non risulti superiore a quella che puo essere sopportata, senza danno, dal dispositivo a valle delle condutture protette. I dispositivi dovranno essere dotati di opportune targhette identificatrici dei circuiti protetti.

Quadri elettrici

I quadri elettrici dovranno avere le seguenti caratteristiche : a) Conforme alla Norma CEI EN 50298, b) Grado di protezione IP 44 come prescritto dalle norme CEI EN 60529 e CEI EN 50102, c) Struttura in vetroresina a doppio isolamento, colore grigio RAL 7040, d) Autoestinguente, resistenza alle fiamme V0 – secondo UL94, e) Tenuta all’impatto 20 j, f) Essere privo di sporgenze, g) Provvisto di porta incernierata apribile solo con serratura di sicurezza tipo cremonese, in modo da permettere l’uso dei dispositivi di manovra solo a persone qualificate, h) Provvisto di prese d’aria inferiori e sottotetto per ventilazione naturale interna, i) Resistenza meccanica secondo le norme DIN VDE 0660 e IEC 60439-5, j) Parti metalliche esterne zincate e passivate gialle - elettricamente isolate con l’interno, k) Completo di zoccolo ispezionabile con parete anteriore removibile. Inoltre: I quadri elettrici conterranno profilati normalizzati nei quali verranno fissate e bloccate con molta cura le apparecchiature elettriche al fine di evitare dannosi allentamenti della bulloneria. La disposizione delle apparecchiature deve essere fatta in modo che sia rispettato un determinato ordine e ci sia una rispondenza tra le apparecchiature montate sul fronte e quelle montate all’interno; nello stesso tempo si dovra tenere conto delle future necessita di esercizio e manutenzione con un facile e comodo accesso a tutte le parti montate all’interno. Le sbarre e le connessioni dovranno avere sezioni largamente dimensionate alle correnti convogliate e ancorate con sostegni adatti a sopportare le sollecitazioni elettrodinamiche dovute alle correnti di corto circuito. Le connessioni ausiliarie dovranno tutte essere appoggiate a morsettiere ad elementi componibili c.s.d. I dispositivi installati saranno protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere la leva di manovra e completi di cartelli indicatori della funzione svolta, come mostrato sugli schemi elettrici dei quadri stessi. L’accesso alle parti interne dovrà tenere conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente a contatto con parti in tensione. Le apparecchiature montate all’interno dei quadri, ed in modo particolare le parti di piu frequente ispezione quali fusibili e relè, saranno facilmente identificabili ed accessibili per l’esercizio e la manutenzione dei quadri stessi. In ogni caso la ditta installatrice dovrà fornire quadri elettrici che per struttura e cablaggio siano perfettamente adatti all’impiego destinato, sicuri nel funzionamento e conformi alla normativa vigente (in particolare alla Norma EN 61439-1 CEI 17-113). In particolare ogni quadro elettrico dovra inoltre essere corredato di: a) targhette indicatrici montate sulla portella frontale ed all’interno in corrispondenza di ogni apparecchiatura nonché della targa informativa prescritta dall’art. 5.1 delle norme CEI 17.13/1 (1990) b) illuminazione interna che si accenda possibilmente automaticamente all’apertura della portella (quando esplicitamente richiesto) c) serratura apribile con chiave d) schema elettrico aggiornato, completo delle diciture di riferimento dei conduttori e delle morsettiere e) custodia interna nella quale porre copia degli schemi elettrici. Nel caso in cui il quadro fosse richiesto in esecuzione stagna andrà usata particolare cura nella realizzazione delle chiusure delle porte e dei pannelli la cui tenuta va garantita con opportune guarnizioni; di analoghe guarnizioni dovranno essere muniti gli strumenti, le lampade spia, i pulsanti, le serrature, ecc., deve essere inoltre chiuso nella parte inferiore ed essere munito degli appositi passacavi o guarnizioni a tenuta per l’uscita dei cavi.

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Criteri realizzativi

La distribuzione dell'energia elettrica a valle del punto di consegna da parte dell’Ente distributore e prevista con sistema TT con tensione di fase di 230 V. E’ prevista una distribuzione dell’impianto elettrico realizzata con una tubazione in PVC interrata.

Caratteristiche dei componenti utilizzati

Ogni componente dell’impianto sarà dotato di isolamento doppio o rinforzato, per costruzione oppure per installazione (impianti di classe II). I cavi vengono considerati in classe II se hanno una guaina a tensione di isolamento 0,6/1kV; i pali metallici contenenti cavi di classe II non vanno collegati a terra. La resistenza d’isolamento dell’impianto predisposto per il normale funzionamento con l’interruttore generale aperto, ma con tutti gli apparecchi illuminanti inseriti, dovrà soddisfare la seguente relazione: R > 2/(L+N) MΩ dove: L e la lunghezza della linea in kilometri (con minimo di 1 km); N e il numero degli apparecchi di illuminazione. Lo strumento (il megaohmmetro) dovra essere inserito tra tutti i conduttori attivi e il morsetto di terra. La tensione di tenuta verso terra non deve essere inferiore a 4kV. La tensione di alimentazione influisce direttamente sull’emissione luminosa degli apparecchi di illuminazione. La Norma CEI 64-8 prescrive che la caduta di tensione lungo la linea di alimentazione, calcolata a pieno carico e trascurando il transitorio di accensione, non sia superiore al 5% del valore nominale della tensione di alimentazione, salvo piu severe limitazioni in relazione al tipo di lampade. Sara possibile, attraverso l’utilizzo di apparecchiature che permettono un regolare funzionamento dell’armatura anche con cadute di tensione superiore al 5% , andare in deroga a tale prescrizione. Al fine di determinare le zezioni minime dei cavi di alimentazione, sono stati elaborati gli allegati calcoli elettrici.

Gradi di protezione

E richiesto un grado di protezione, contro l'ingresso di liquidi, almeno pari a: IPX8 (immersione in acqua continua) per i componenti interrati o installati in pozzetti senza drenaggio; IPX7 (immersione per 30 min) per i componenti installati in pozzetti con drenaggio; IPX5 (protezione contro i getti d'acqua) per gli apparecchi d'illuminazione in galleria, in quanto vengono puliti con getti d'acqua.

In tutti gli altri casi e richiesto un grado di protezione di almeno IP55, salvo particolari condizioni di installazione. E’ previsto l’utilizzo di conduttori unipolari di tipo FG7(O)R 0,6/1kV, con guaina in PVC di colore grigio. In ogni pozzetto di derivazione o rompitratta il conduttore di neutro dovra essere segnalato mediante nastratura di colore blu chiaro.

DISTANZIAMENTO DEI PALI E DELLE LINEE ELETTRICHE

I pali di illuminazione devono essere protetti con barriere di sicurezza o distanziati opportunamente dai limiti della carreggiata in modo da garantire accettabili condizioni di sicurezza stradale. L’uso di opportune barriere di sicurezza o di

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distanziamenti sono stabiliti da appositi decreti ministeriali (DM 3 giugno 1998; DM 18 febbraio 1992 n. 223; DM 15 ottobre 1996, DM 21 giugno 2004). Si è consultata anche la Norma UNI 1317. Distanza dai conduttori di linee elettriche aeree Le distanze dei sostegni e dei relativi apparecchi di illuminazione dai conduttori di linee elettriche aeree non devono essere inferiori ai seguenti valori: - 1 m dai conduttori di linee di classe 0 I; tale valore può essere ridotto a 0.5 m nel caso di linee con conduttori in cavo aereo. - (3 + 0.015 U) m dai conduttori di linee di classe II e III, dove U è la tensione nominale della linea aerea espressa in KV. Il distanziamento può essere ridotto a (1 + 0.015 U) m per le linee in cavo aereo e, quando ci sia l'accordo fra i proprietari interessati, anche per le linee con conduttori nudi.

Distanza dai limiti della carreggiata Presupposta un'altezza massima di 5 metri dalla pavimentazione stradale, la distanza minima tra l'impianto di illuminazione e i limiti della carreggiata deve essere: a) per le strade urbane dotate di marciapiede con cordonatura = 0.5 m b) per le strade extraurbane e per quelle urbane prive di marciapiedi con cordonatura = 1.4 m

POSA DEI CAVIDOTTI – DISTANZIAMENTI – INCROCI - PARALLELISMI

Per la posa di detti cavidotti sono state rispettate le prescrizioni della norma CEI 11-17 “Norme per gli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, linee in cavo”. In aggiunta alle prescrizioni normative, è state rispettate le seguenti distanze di sicurezza: Distanze di sicurezza: Incroci e parallelismi con cavi telecomunicazioni Negli incroci con cavi interrati per telecomunicazioni la distanza di rispetto non deve essere inferiore a 0,3 m e il cavo di segnale deve essere protetto per una lunghezza di almeno 1m mediante una canaletta, un tubo o una cassetta metallica avente uno spessore di almeno 1 mm. Non potendo, per validi motivi, rispettare questa distanza minima, occorre proteggere con gli stessi criteri anche il cavo di energia. La distanza minima di 0,3 m deve essere rispettata anche nei parallelismi tra i cavi di energia e di telecomunicazione. Quando le distanze minime non possono essere rispettate occorre proteggere il cavo di telecomunicazione con un tubo o una cassetta metallici e se la distanza risulta inferiore a 0,15 m si rende necessaria una protezione supplementare anche per il cavo di energia. Incroci e parallelismi con tubazioni metalliche

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Negli incroci con tubazioni metalliche i cavi di energia devono essere posti ad una distanza minima di 0,5 m che può essere ridotta a 0,3 m se il cavo o il tubo metallico sono contenuti in un involucro non metallico. La protezione può essere ottenuta per mezzo di calcestruzzo leggermente armato oppure di elemento separatore non metallico come ad esempio una lastra di calcestruzzo o di altro materiale rigido. Nei parallelismi i cavi di energia e le tubazioni metalliche devono essere distanti fra loro non meno di 0,30 m. Si può derogare a tali prescrizioni, previo accordo fra gli esercenti gli impianti, se la differenza di quota fra cavo e tubazione è superiore a 0,5 m o se viene interposto fra gli stessi un elemento separatore non metallico Tubazioni di adduzione liquidi o gas infiammabili Le distanze di sicurezza con i cavi di energia che sono posati in tubo o condotto in presenza di tubazioni per il trasferimento di fluidi infiammabili sono fissate dal DM 24/11/1984 “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8” e dovranno di volta in volta essere concordate con gli enti distributori del gas. Si evidenzia che per le condotte del gas con pressione di esercizio inferiore a 1,5 bar, sia negli incroci sia nei parallelismi, le distanze di rispetto non devono essere inferiori a 0,5 m. Serbatoi contenenti liquidi o gas infiammabili In presenza di serbatoi contenti liquidi o gas infiammabili occorre adottare distanze di sicurezza non inferiori a 1 m dalla superficie esterna del serbatoio stesso.

LA PROTEZIONE DEI LED DALLE SOVRATENSIONI

Si è fatto riferimento alla guida Guida tecnica CEI 34-156 “Guida per la protezione degli apparecchi di illuminazione

con moduli LED dalle sovratensioni”. Protezione dalle sovratensioni da rete elettrica ed ambiente:

L’alimentatore del led dovranno avere circuiti primari protetti. le armature di progetto presentano le seguenti caratteristiche: alim. in doppio isolamento. Protezione al corto circuito, circuito aperto, sovratemperatura, sovraccarico. Interfaccia 1/10V Protezione sovratensioni: Tenuta all’impulso CL. II 9/10 kV CM/DM I livelli previsti dalla norma EN 61547 relativa alle prove di immunità, in particolare da impulsi da sovratensione, sono ad oggi particolarmente bassi e non adeguati agli impianti di pubblica illuminazione. I requisiti normativi prevedono infatti: 1000Vac Linea-Neutro (Modo differenziale - DM) 2000Vac Line-PE / Neutral-PE (Modo comune – CM) (5 impulsi positivi + 5 impulsi negativi sincronizzato a 90° e 270° sulla tensione di ingresso sinusoidale) Frequenza impulsi: 1 impulso/minuto Criterio prova PASS: Nessuna rottura durante il test I prodotti AEC sono dotati di un livello di protezione più elevato e adeguato alle condizioni tipiche di un impianto di illuminazione stradale. L’SDP avrà le seguenti caratteristiche:

Tipo II In=5kA

Imax=10kA Uoc=10kV

Al fine di proteggere il circuito elettronico da sovratensioni differenziali si è posizionato all’inizio del circuito, protetto da fusibile, un SPD collegandolo a ponte tra fase e neutro essendo l’impianto in classe II.

ANALISI COMPARATIVA TRA PIU’ SOLUZIONI

La proposta programmatica che l’amministrazione comunale intende perseguire per il contenimento dei

consumi energetici della pubblica illuminazione comporta che la proposta progettuale che si relaziona con il

presente Studio escluda a priori alternative progettuali diverse da quelle che tendono al contenimento dei

consumi energetici della pubblica illuminazione.

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Pertanto, considerato che si rende necessario l'adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione al rispetto

delle norme in materia di contenimento dei consumi energetici e visto che l’Ente Comunale, non dispone di

idonee risorse da investire, intende perseguire tale obiettivo ricorrendo al finanziamento a valere sui fondi

POR Campania FESR 2014-2020 Asse 4 - Energia sostenibile.

Per quanto riguarda il rapporto tra domanda e offerta della proposta progettuale che si relazione, è evidente

che tale rapporto non influisce sulla proposta stessa in quanto la finalità degli interventi proposti ha la valenza

di pubblico interesse, quindi prescinde dall’analisi di mercato della domanda e dell’offerta.

E’ stata effettuata una simulazione su una strada campione del comune in esame considerando una situazione

dello stato di fatto (A) con una lampada SHP 150w ed una situazione dello stato di progetto con

sostituzione apparecchi (B) con una lampada led 90W I risultati della simulazione hanno determinato il

seguente prospetto:

Stato di fatto

Stato di progetto

la tecnologia a LED si configura come la più vantaggiosa in termini di risparmio energetico: utilizzando queste

lampade con basso assorbimento si ottiene un risparmio di energia che va dal 50% all’80% rispetto a una

normale lampada.

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Questo fattore, unito alla straordinaria durata delle lampade a LED e alla bassissima manutenzione, diminuisce

drasticamente i costi di esercizio degli impianti di illuminazione.

Di fatti la vita utile dei sistemi a LED è stimata in 50.000-100.000 ore (10-20 anni, 12 ore al giorno).

Inoltre, i benefici dovuti all’utilizzo di questo tipo di lampade si ripercuotono anche sull’ambiente: grazie ad

esse si ha una riduzione dell’emissione di CO2 e un minor inquinamento luminoso.

Oltre all’utilizzo di questa tecnologia è opportuno tenere conto anche delle potenzialità dei sistemi di controllo

della luce e considerare questo come un’ulteriore soluzione da proporre e realizzare.

Alla luce delle due simulazioni appare evidente che il consumo di energia da parte delle lampade a Led è

sensibilmente minore. Unico dato a sfavore della tecnologia Led, sembra essere il costo iniziale dell’impianto

che è ancora leggermente più alto del costo ella tecnologia al sodio, ma che viene ammortizzato nel tempo se

consideriamo che sono previsti 15 anni di funzionamento contro tre cambi previsti nel medesimo arco

temporale per la vecchia tipologia come si evince dal sottostante grafico che indica la stima del payback.

In conclusione, considerando che la progettazione attuale ricerca sempre di più il risparmio energetico e

chiaramente questo dato deve essere possibilmente allineato anche con altri parametri importanti e che non

andrebbero sottovalutati, possiamo dire che: una sorgente dovrebbe presentare quindi una buona efficienza,

bassi costi di manutenzione, una durata di vita media il più possibile lunga oltre a garantire un basso impatto

ambientale, ovvero assenza di sostanze nocive al suo interno.

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La tecnologia Led sembra avere tutte queste caratteristiche ad eccezione i costi, che in fase iniziale di

investimento al momento risultano ancora superiore rispetto ai costi delle lampade a sodio. Ma nonostante il

costo iniziale poco competitivo, la lampada a Led, dal punto di vista della economicità della gestione

dell’impianto ha grandi potenzialità, a cominciare dalla sua eccellente durata di vita media, dal suo consumo

energetico di molto inferiore alla concorrenza e dalla migliorabile efficienza luminosa