Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

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Norma CEI 64-8 Variante V3 Norma CEI 64-8 Variante V3

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unae 64-8

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Norma CEI 64-8Variante V3

Norma CEI 64-8Variante V3

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Variante V3 alla Norma CEI 64-8

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La variante V3 alla norma CEI 64-8 contiene l’allegato A normativo nel quale vengono fornite prescrizioni relative ai SOLI AMBIENTI RESIDENZIALI

Vengono inoltre apportate modifiche ad alcuni articoli della norma CEI 64-8 per allinearli al contenuto dell’Allegato AEntrerà in vigore il1° settembre 2011

COPERTINA VARIANTE ???

Fascicolo n. 11062

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Art. A.1: finalità e campo di applicazione

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Ad integrazione delle prescrizioni dettagliate riportate nella Norma aventi lo scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei beni, l’Allegato A fornisce prescrizioni addizionali da applicarsi agli impianti elettrici di unitàimmobiliari ad uso residenziale situate all’interno dei condomini o di unità abitative mono o plurifamiliari.Le prescrizioni del presente allegato si applicano ai nuovi impianti, compresi i rifacimenti totali delle unitàimmobiliari, esclusi i casi in cui siano presenti vincoli legislativi (belle arti, DLgs 42/04)Il mancato rispetto delle prescrizioni dell’Allegato A non influisce sulla sicurezza dell’impianto derivante dall’applicazione della norma CEI 64-8L’allegato A non si applica alle parti comuni degli edifici residenziali

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Art. A.1: finalità e campo di applicazione

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L’allegato A rappresenta, in pratica, un sistema di classificazione del livello di consistenza e di fruibilitàdell’impianto elettrico che permette, fra l’altro, di rendere trasparente il valore tecnico dell’impianto

In genere si fa riferimento ad impianti elettrici non soggetti a progettazione da parte di un professionista abilitato (DM 37/08); in questi casi l’obbligo di un livello minimo di dotazioni permette anche di poter meglio confrontare i diversi preventivi in quanto le dotazioni minime (Livello 1) sono ora previste dalla normativa e non sono lasciate alla discrezionalità di ogni singolo installatore

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Aspetti applicativi: DICO

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L’allegato A è normativo e dunque ha lo stesso valore della normaSe in dichiarazione di conformità si scrive che l’impianto è realizzato a regola d’arte secondo la norma CEI 64-8 si deve applicare anche l’Appendice A, comprese le dotazioni e le prestazioni previste almeno dal Livello 1Se invece il committente, in casi particolari, non vuole queste dotazioni prestazionali è necessario un patto scritto fra le parti da allegare alla DICO

Un patto tra le parti non è ovviamente ammesso per tutto ciò che è relativo alle altre parti della norma CEI 64-8 che attengono alla SICUREZZA dell’impianto e non ad aspetti PRESTAZIONALI

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Aspetti applicativi: DICO

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Nel caso di “patto tra le parti”, ad esempio, nella DICO al relativo alinea si potrebbe scrivere:

Seguito la normativa tecnica applicabile all’impiego: Norma CEI 64-8 con esclusione dell’Allegato A su espressa richiesta scritta del committente (si veda richiesta del committente allegata )

Esempio di dichiarazione del CommittenteIl sottoscritto _____ richiede che l’impianto elettrico da realizzarsi in ______ venga realizzato a Regola d’arte secondo le prescrizioni del DM 37/08 e in particolare della norma CEI 64-8 per tutto quanto attiene la sicurezza dell’impianto. Per quanto riguarda invece le prestazioni e la fruibilità dell’impianto, chiedo che non venga applicato (in tutto o in parte) l’allegato A della norma CEI 64-8, ma venga dimensionato e realizzato con le dotazioni che soddisfino le proprie necessità impiantistiche come da accordi intercorsi con l’installatore ________ In particolare chiedo di rinunciare alle seguenti dotazioni _________

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Art. A.2: tre livelli di prestazione e fruibilità

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Livello 1( )

Obbligatorio

È la dotazione di fruibilità minima prevista per unità immobiliari al disotto della quale non è consentito scendere

Livello 2( )

Per unità immobiliari con dotazioni per una maggiore fruibilità degli impianti con riferimento anche alle altre dotazioni impiantistiche presenti

Per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (domotica)

Livello 3( )

• I livelli non sono collegati alle categorie catastali e alle classi di prestazioni energetiche

• A determinare la qualità di una unità immobiliare concorre anche la qualità dell’impianto elettrico

• I livelli non sono collegati alle categorie catastali e alle classi di prestazioni energetiche

• A determinare la qualità di una unità immobiliare concorre anche la qualità dell’impianto elettrico

Sono previsti tre livelli prestazionali e di fruibilità:

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Principali novità – Art. A.2

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Gli impianti devono essere dimensionati per una potenza (contrattuale di fornitura) di almeno:

3 kW in unità abitative di superficie fino a 75 m2 e

6 kW per superfici superiori(i m2 si riferiscono alla superficie interna calpestabile)

I cavi devono essere sfilabili in tutti gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativo, qualunque sia il loro livello, con esclusione degli elementi prefabbricati

Il diametro interno del tubo d deve essere almeno 1,5 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi f f

d

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Principali novità – Tabella A (nota 8)

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Deve essere previsto almeno un dispositivo di illuminazione di sicurezza per tener conto della necessitàdi garantire la mobilità delle persone in caso di mancanza generale dell’alimentazione

Sono ammessi apparecchi estraibili, anche se non conformi alla norma CEI 34-22Non sono ammessi quelli alimentati tramite prese a spinaIl numero di tali dispositivi varia:

• da uno(≤100 m2 – livello 1)

• fino a tre (>100 m2 – livello 3)

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Principali novità – Illuminazione di sicurezza

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SI

Torcia estraibile

NO

Apparecchio alimentato tramite presa a spina

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Principali novità- Art. A3

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La sezione del montante che collega il punto di consegna del distributore all’unità abitativa non deve essere inferiore a 6 mm²

L’interruttore alla base del montante, qualora si tratti di un interruttore differenziale (non necessario se realizzato senza masse), deve essere selettivo (selettività totale) nei confronti di tutti gli interruttori differenziali situati a valle nell’unitàabitativa e/o dotato di SRD (dispositivo di richiusura automatica)

La raccomandazione che ogni montante sia realizzato senza presenza di masse, non è stata inserita nell’all. A, in quanto è prevista nella futura norma CEI 0-21 art. 7.4.6.1

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Selettività degli interruttori differenziali

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Id

Id Id

Int. diff. tipo S (ritardato)

Idn = 1 A

Idn = 0.03 A Idn = 0.3 A

Int. diff.tipo generale

Int. diff.tipo generale

a)

Id

Id

Int. diff. tipo generale

Int. diff. tipo generale

Idn = 0.3 A

Idn = 0.03 A

b)

Id

Id

Int. diff. tipo generale

Int. diff. tipo generale

Idn = 0.3 A

Idn = 0.3 A

b)

a) SELETTIVITA’ TOTALEl’interruttore differenziale a monte è di tipo S (ritardato) e il rapporto fra le correnti Idn dell’interruttore differenziale a monte e dell’interruttore a valle è superiore a 3b) SELETTIVITA’ PARZIALE (quasi nulla)l’interruttore differenziale a monte ha una corrente Idn maggiore di quello a valle (stesso tipo)c) SELETTIVITA’ NULLAgli interruttori differenziali sono dello stesso tipo e hanno la stessa corrente Idn

c)

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Principali novità – Art. A.4.2

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E’ consigliabile l’impiego di interruttori differenziali di tipo A, per la protezione dei circuiti che alimentano lavatrici, condizionatori fissi e altri apparecchi dotati di motori a velocità variabile (inverter)

Al fine di garantire un livello sufficiente di continuità di servizio dell’impianto, la protezione differenziale deve essere suddivisasu almeno due interruttori

Si raccomanda l'uso di interruttori differenziali caratterizzati da una elevata insensibilità ai disturbi (scatti intempestivi) e/o di interruttori differenziali dotati di SRD (dispositivi di richiusura automatica)

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Classificazione degli interruttori differenziali(art. 531.2.1 parte commento)

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Gli interruttori differenziali sono classificati in tre categorie secondo l’attitudine ad assicurare la protezione contro diverse forme d’onda della corrente differenziale

Tipo ACLo sgancio èassicurato solo per correnti differenziali alternate sinusoidali

Tipo ACome il tipo AC e inoltre per:•Correnti pulsanti unidirezionali anche sovrapposte ad una corrente continua di 0,006 A

Tipo BCome il tipo A e inoltre per:•Correnti alternate sinusoidali fino a 1000 Hz•Correnti continue senza ondulazioni

I

t

I

t

I

t

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Applicazioni del differenziale di tipo AEsempi indicativi

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Locali adibiti ad uso medico di gruppo 1 o 2 (es. Studi dentistici, sale operatorie)Prese trifase (se non vengono alimentate apparecchiature dove è necessario il tipo B)Apparecchi per l’elaborazione delle informazioni (es. computer, server, ecc.)Convertitori di frequenza monofase (inverter) ed apparecchi che li contengono come ad es. apparecchi elettrodomestici con regolazione elettronica (condizionatori, forni, lavatrici)Inverter per l’alimentazione di motori e gli apparecchi che li contengono perché la parte c.c. sia a doppio isolamento e tali da non poter iniettare componenti continue sul lato a.c. anche in caso di guasto (in caso contrario occorre il tipo B)

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Applicazioni del differenziale di tipo BEsempi indicativi

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Apparecchi biomedicali per diagnostica ad immagine (es. TAC, RMN, PET, ecc.) secondo le indicazioni del fabbricante

Sistemi fotovoltaici sul lato c.a., se non c’è separazione fra lato c.a. e lato c.c. e se l’inverter può iniettare correnti continue sull’impianto elettrico anche in caso di guasto

Alimentatori in c.c., sia trifase che monofase, se la parte in c.c. non èa bassissima tensione (≤ 120V) come, ad es., i caricabatterie

Convertitori c.c./c.a. 50 Hz (inverter per l’azionamento di motori) ed apparecchi che li contengono (ad es. UPS) tranne il caso che nonesista almeno una semplice separazione tra lato c.a. ed il lato c.c. e l’invertitore non sia tale da iniettare correnti continue sul lato a.c. anche in caso di guasto (per essi è sufficiente utilizzare il tipo A). Per gli UPS è necessario fare riferimento alle istruzioni di installazione del fabbricante, come specificato in CEI EN 50091-1-1 art. 1.8.11)

Azionamenti in corrente continua ed apparecchi che li contengono, se la parte in c.c. non è a bassissima tensione (≤ 120V) , ad es. ascensori, macchine industriali.

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Principali novità – Art. A.3.3

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L’entra-esci sui morsetti delle prese è ammesso soltanto all’interno della stessa scatola porta frutti oppure tra due scatole successive, senza limiti per la loro distanzaQuesta prescrizione non si applica ai circuiti ausiliari o di segnaleResta possibile collegare in serie più scatole porta frutto con una o più tubazioni: è vietato collegare in entra esci più di due punti prese, è invece ammesso collegare più scatole in serie con tubi alimentandole con linee derivate dalle cassette di derivazioneLe connessioni all’interno delle cassette di derivazione vanno eseguite con morsetti (art. 526.1).

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Principali novità – Art. A.3.3

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NO

SI

Non sono ammessi più di due punti presa collegati in ENTRA/ESCE

• Il terzo punto presa viene alimentato direttamente dalla cassetta di derivazione

• Le tre scatole possono essere in serie sulla stessa tubazione, ma alimentate da due linee distinte

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Principali novità – Art. A.4

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QUADRO DI UNITA’ ABITATIVA

Ogni unità abitativa deve essere dotata di uno o piùquadri di distribuzione (facilmente accessibili dall’utente) e di un interruttore generale con funzione di interruttore d’emergenza (la precedente versione della norma CEI 64-8 non lo prevedeva)

Per permettere successivi ampliamenti i quadri devono essere dimensionati per il 15% in più dei moduli installati, con un minimo di due moduli

Si ricorda che gli interruttori dei singoli circuiti devono essere facilmente identificabili, ad esempio, tramite targhe ( art. 514.1).

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Principali novità – Art. A.4 e A.5

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Segue QUADRO DI UNITA’ ABITATIVA

L’interruttore generale, qualora sia differenziale, deve essere selettivo (selettività totale differenziale) nei confronti degli interruttori differenziali a valle o dotato di SRD (dispositivo di richiusura automatica)

Il quadro di arrivo (principale) dell’unità abitativa deve essere raggiunto direttamente dal conduttore di protezione proveniente dall’impianto di terra dell’edificio, al fine di permettere la corretta messa a terra degli eventuali SPD tramite un opportuno mezzo di connessione

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Principali novità – Art. A.4 e A.5

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Il conduttore di protezione condominiale deve arrivare direttamente nel quadro generale dell’unità abitativa per consentire il collegamento a terra degli eventuali SPD con un conduttore il piùcorto possibile

Dal nodo condominiale

SPDL‐PE + N‐PE +

fusibile

FN

Varistore

Fusibile

Collettore di terra

Spinterometro

Re

SPD

SPD

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Principali novità – Art. A.5

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Si deve installare accanto alle prese telefoniche almeno una presa di prelievo energia (per esempio per poter utilizzare telefoni cordless)

Almeno una presa TV in ogni locale deve avere accanto la predisposizione per 6 prese energia.

In ogni locale almeno una delle prese deve essere installata in prossimità lato battuta porta, interno o esterno, del locale.

L’interruttore luce di un locale deve essere installato in prossimità lato battuta porta, interno o esterno, del locale.

Il comando dei punti luce situati all’esterno (balconi, terrazze, giardini) e in generale per tutti quelli non direttamente visibili, deve essere associato a una spia di segnalazione, che può essere integrata nel comando medesimo, atta a segnalare lo stato di ACCESO dell’apparecchio comandato.

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Tabella degli apparecchi previsti

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Il numero di apparecchi previsti per ogni livello èriportato sotto forma di tabella, per la quale valgono le seguenti note:

Per “punto presa” si intende il punto di alimentazione di una o più prese all’interno della stessa scatola (tre prese nella stessa scatola=1 punto presa); i punti presa devono essere distribuiti in modo adeguato nel locale, ai fini della loro utilizzazioneIn alternativa a punti luce a soffitto e/o a parete devono essere predisposte prese alimentate tramite un dispositivo di comando dedicato (prese comandate) in funzione del posizionamento futuro di apparecchi di illuminazione mobili da pavimento e da tavoloAccanto alle prese TV, esclusa la prima in ogni locale che deve avere la predisposizione per sei prese di energia, e alle prese telefoniche deve essere prevista almeno un punto presa di energia

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Apparecchi per appartamento

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* Circuito elettrico (di un impianto): insieme di componenti di un impianto alimentato da uno stesso punto e protetto contro le sovracorrenti da uno stesso dispositivo di protezione

* Sono esclusi dal conteggio eventuali circuiti destinati all’alimentazione di apparecchi (scaldacqua, caldaie, condizionatori), di box e cantina

** La superficie considerata è quella calpestabile dell’unitàimmobiliare escludendo quelle esterne (terrazze, portici, ecc.) e le eventuali pertinenze (garage, cantine, ecc.)

Superficie (**)Livello 1 Livello 2 Livello 3

Numero dei circuiti (*)

≤ 50 m2 2 3 3

51 ÷75 m2 3 3 4

76÷125 m2 4 5 5

> 125 m2 5 6 7

Dispositivi per l’illuminazione di

sicurezza

≤ 100 m2 1 2 2

> 100 m2 2 3 3

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Apparecchi per ambiente

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Il livello 3 oltre alle dotazioni previste considera l’esecuzione dell’impianto con integrazione domotica (antintrusione, controllo carichi, gestione comando luci, gestione temperatura, ecc.)

SuperficieLivello 1 Livello 2 Livello 3

Per ogni locale esclusi quelli indicati nelle diapositive successive

(ad es. camera da letto, soggiorno o

studio …)

Punti prese

8 – 12 m² 4 5 5

12 – 20 m² 5 7 8

oltre 20 m² 6 8 10

Punti luce

8 – 12 m² 1 2 3

12 – 20 m² 1 2 3

oltre 20 m² 2 4 4

PreseRadio / TV

Qualsiasi 1 1 1

Prese telefono e/o dati

Qualsiasi 1 1 1

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Apparecchi per ambiente

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* Il numero tra parentesi si riferisce ai punti prese in corrispondenza del piano di lavoro Deve essere prevista l’alimentazione della cappa aspirante, con o senza spina

* I punti presa e i collegamenti diretti, previsti non accessibili ,devono essere comandati da punti accessibili tramite un interruttore di comando bipolare (le asole nei mobili le rendono accessibili) – [nota 3]

Livello 1 Livello 2 Livello 3

Ingresso

Punti prese 1 1 1

Punti luce 1 1 1

Prese telefono e/o dati 1 1 1

Angolo cotturaPunti prese 2 (1) * 2 (1) * 3 (2) *

Punti luce ‐ 1 1

Locale cucina

Punti prese 5 (2) * 6 (2) * 7 (3) *

Punti luce 1 2 2

Prese telefono e/o dati 1 1 1

Prese Radio / TV 1 1 1

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Apparecchi per ambiente

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L’allegato A indica come consigliabile

Che i punti prese della cucina e il punto presa della lavabiancheria siano in grado di ricevere almeno una spina schukoDi predisporre in prossimità dell’eventuale tubo di ingresso del gas nell’unitàimmobiliare l’alimentazione elettrica per un’eventuale elettrovalvola di intercettazione del gasChe le prese che alimentano elettrodomestici che assorbono elevata potenza siano controllate da un sistema di gestione dei carichi per evitare indesiderate interruzioni dell’alimentazione (intervento di protezioni di sovraccarico o del limitatore del Distributore)Obbligatorio per livello 2 e 3

Si ricorda che il consiglio di una norma è un suggerimento e non una prescrizione e quindi non èobbligatorio

Si ricorda che il consiglio di una norma è un suggerimento e non una prescrizione e quindi non èobbligatorio

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Apparecchi per ambiente

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Livello 1 Livello 2 Livello 3

LavanderiaPunti prese 3 4 4

Punti luce 1 1 1

Locale da bagno o docciaPunti prese 2 2 2

Punti luce 2 2 2

Box autoPunti prese 1 1 1

Punti luce 1 1 1

GiardinoPunti prese 1 1 1

Punti luce 1 1 1

Cantina / SoffittaPunti prese 1 1 1

Punti luce 1 1 1

La tabella non si applica alle cantine, soffitte e box alimentati dai servizi condominialiLa tabella non si applica alle cantine, soffitte e box alimentati dai servizi condominiali

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Apparecchi per ambiente

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Dimensioni

Corridoio

Punti prese≤ 4 m 1 1 1

> 5 m 2 2 2

Punti luce≤ 4 m 1 1 1

> 5 m 2 2 3

Locale servizi (WC)Punti prese 1 1 1

Punti luce 1 1 1

Balcone / Terrazzo ≥10 m2

Punti prese 1 1 1

Punti luce 1 1 1

Ripostiglio≥1 m2

Punti prese ‐ ‐ ‐

Punti luce 1 1 1

Per i ripostigli di superficie < 1m2 non sono previste prese e punti luce Per i ripostigli di superficie < 1m2 non sono previste prese e punti luce

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Apparecchi per appartamento

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• L’impianto domotico è l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi ed attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito

• L’utilizzo di singole funzioni domotiche può essere integrato anchenei livelli 1 e 2

• L’impianto domotico è l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi ed attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito

• L’utilizzo di singole funzioni domotiche può essere integrato anchenei livelli 1 e 2

Livello 1 Livello 2 Livello 3

Protezione contro le

sovratensioni secondo CEI 81‐10 e CEI 64‐8 V2

SPD all’arrivo linea se necessari per rendere tollerabile il rischio 1

(rischio per le persone)

SPD nell’impianto ai fini della protezione contro

le sovratensioni

Ausiliari e impianti per risparmio energetico

Campanello, citofono o

videocitofono

Campanello, videocitofono,

antintrusione, controllo carichi, ad es. relè di massima corrente

Campanello, videocitofono,

antintrusione, controllo carichi,

Interazione domotica

Page 31: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Interazione domotica

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Il livello 3 per essere considerato domotico deve gestire come minimo 4 delle funzioni indicate a fianco(l’elenco èesemplificativo e non esaustivo)

Anti intrusioneControllo carichiGestione comando luciGestione temperatura (se non è prevista una gestione separata)Gestione scenari (tapparelle, ecc,)Controllo remotoSistema diffusione sonoraRilevazione incendio (UNI 9795) se non è prevista gestione separataSistema antiallagamento e/o rilevazione gas

Ad esempio: Se l’antintrusione e il controllo carichi (obbligatori per il livello 3

) sono gestite dall’impianto domotico èsufficiente implementare altre due funzioni

Page 32: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

32

Grazie per l’attenzione

Per informazioni tel. 0516347139 – email: [email protected]

Page 33: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

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Regole tecniche di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT

Prossima norma CEI 0-21

Page 34: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Regole tecniche di connessione BT

34

Dopo la regola tecnica per la connessione alla rete di media ed alta tensione (CEI 0-16) l'AEEG ha promosso in sede CEI la preparazione di un'analoga regola tecnica per la connessione alla rete di bassa tensione, valida per tutti i Distributori e per gli utenti attivi e passivi

La pubblicazione della norma CEI 0-21 èprevista a breve

Page 35: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Campo di applicazione

35

La normativa si applica solo ai nuovi impianti utilizzatori alimentati in bassa tensione, compresi gli impianti di illuminazione pubblica, gli impianti temporanei e provvisori (cantieri feste campestri ecc.) e ai nuovi impianti di produzione connessi alla rete BT

Per gli impianti esistenti l’applicazione parziale della normativa verràdefinita dall’AEEG con apposita delibera.

Nella prima parte la norma definisce l’oggetto e lo scopo della norma e fornisce le definizioni di tutto ciò che riguarda la connessione, dalla rete BT, al buco di tensione ecc.

Page 36: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Caratteristiche della rete di ditribuzione

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Nel cap. 5 viene stabilito che la tensione nominale è230/400 V, anche se l’attuale tensione “unificata” in forza della legge 105 del 1949 è 220/380 VViene ribadito che il sistema di distribuzione è TT .

L 1L 2L 3N

Messa a terradel sistema dialimentazione Messa a terra

delle massedegli utilizzatori TT

Si ricorda che nel sistema TT è vietato sia utilizzare il conduttore di neutro come dispersore di terra, che collegare il neutro del distributore all’impianto di terra dell’utente

Page 37: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Sistema di alimentazione TN

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E’ il sistema normalmente utilizzato per la distribuzione di bassa tensione negli impianti alimentati dal distributore pubblico in media o in alta tensione

A seconda delle modalità realizzative, i sistemi TN si suddividono in TNC, TNS, TNC-S

Nel sistema TN il neutro èmesso a terra e le masse degli utilizzatori sono collegate allo stesso punto di terra per mezzo di un conduttore di protezione.

Le funzioni di neutro (N) e di protezione (PE) possono essere assolte anche da un unico conduttore (PEN)

TNC-S

L 1L 2L 3NPE

PEN

Messa a terradel sistema dialimentazione

Massa collegata al PEN Massa collegata al PE

Page 38: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Resistenza di messa a terra del neutro

38

Per garantire un corretto funzionamento dei differenziali degli utenti la messa a terra del neutro da parte del Distributore deve avere un valore inferiore a 170 Ω

In pratica il Distributore ha l’obbligo di mettere a terra il neutro in un impianto separato da quello dell’utente (non èrichiesta l’indipendenza dei due impianti di terra)

Tale valore deve essere verificato dal Distributore su richiesta di un installatore, di un professionista o di un organismo di Verifica previa verifica del mancato funzionamento del differenziale

Page 39: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Resistenza di messa a terra del neutro

39

Affinché nell’anello di guasto alimentato a 220V possa circolare una corrente di 1 A, ènecessario che la Rn del neutro non superi i 170 Ω (170+50=220 Ω)

Nei sistemi TT, per la protezione dai contatti indiretti, è necessario installare un interruttore differenziale (Idn max = 1 A) e rispettare la relazione

RE x Idn ≤ 50V dalla quale risulta che RE ≤ 50 Ω

L 1L 2L 3N

IF

Rn=170 Ω

RE=50Ω

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Corrente di cortocircuito

40

Valore della corrente di cortocircuito massima da considerare per la scelta delle apparecchiature dell’Utente nel punto di connessione (art.5.13)

Il punto di connessione (ex punto di consegna) per gli utenti passivi consiste nei morsetti a valle del misuratore (art.7.4.1)

6 kA per le forniture monofase10 kA per le forniture trifase con potenza disponibile fino a 30 kW15 kA per le forniture con potenza disponibile superiore a 30 kW6 kA corrente di cortocircuito fase-neutro nelle forniture trifaseSu richiesta degli utenti con potenza >30 kW il Distributore deve comunicare il valore minimo della corrente di cortocircuito trifase simmetrica

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Protezioni contro le sovratensioni

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Per ridurre il rischio di sovratensioni transitorie pericolose per le persone il Distributore deve dotare la sua rete BT di idonei SPD con livello di protezione IV (6 kV a impulso) installati a monte del contatoreLunghezza limite L (m) di linea oltre la quale occorre l’SPD a monte del contatore

Zona Ng = 1 Ng = 2,5 Ng = 4

La Lc La Lc La Lc

Rurale 2500 5000 1000 2000 625 1250

Suburbana 5000 10000 2000 4000 1250 2500

Urbana Non applicabile (*)

Ng: numero di fulmini/anno km2 (vedi norma CEI 81‐3)La: L per linee aeree Lc: L per linee in cavo(*) L è molto maggiore delle lunghezze riscontrabili in pratica

L’installazione da parte del distributore di SPD collegati all’impianto di terra dell’utente provoca una serie di problemi che verranno affrontati e risolti in una apposita Guida CEI; nell’attesa questa prescrizione non si applica.

L’installazione da parte del distributore di SPD collegati all’impianto di terra dell’utente provoca una serie di problemi che verranno affrontati e risolti in una apposita Guida CEI; nellnell’’attesa questa prescrizione non si applica.attesa questa prescrizione non si applica.

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Qualità del servizio (art. 5.3)

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Elementi che definiscono la qualità del servizio (art. 5.3.1)

Continuità del servizio (mancanza di interruzioni senza preavviso)Qualità della tensione (frequenza, ampiezza e forma d’onda)

Classificazione delle interruzioni senza preavviso

Interruzioni lunghe(durata > 3 min)Interruzioni brevi(durata compresa fra 1 s e 3 min)Interruzioni transitorie(durata uguale o inferiore a 1 s)

Buco di tensione

Valore della tensione compreso fra0,9 Un e 0,05 Un

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Qualità del servizio (art. 5.3)

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Caratteristiche della tensione da prendere in considerazione

FrequenzaAmpiezza e variazione della tensioneBuchi di tensioneVariazioni rapide di tensioneSovratensioniTensioni armonicheFlickerSquilibrio di tensione

Al fine di evitare danni ai propri impianti derivanti dalle distorsioni armoniche e dalle dissimetrie presenti in rete, l’utente, se lo ritiene necessario, è tenuto ad installare adeguate protezioni che stacchino l’impianto al superamento dei limiti prefissati

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Livello di tensione del punto di connessione(Art. 6.3)

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Potenza in kW Livello di tensione della rete

≤ 100 BT

> 100 ≤ 200 BT o MT

Qualora l’Utente opti per la BT per potenze > 100 kW, deve mettere a disposizione a richiesta del Distributore un locale per la cabina MT/BT, di circa 16 mq, da realizzare secondo le prescrizioni di sicurezza della norma CEI 11-1.La necessità di spazi per la cabina può verificarsi in casi particolari anche per potenze > 30 kW, in questo caso gli spazi dovranno essere valorizzati

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Limitazione della PotenzaFino a 30 kW compresi

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Fino a 30 kW il Distributore rende disponibile una potenza maggiorata del 10%. Il contenimento dei prelievi viene attuato con Dispositivi di Limitazione di Potenza (DLP)

Per particolari tipologie impiantistiche (p.e. ascensori) è facoltà del Distributore non installare DLP

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Limitazione della PotenzaOltre 30 kW

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Generalmente per potenze oltre 30 kW il Distributore rende disponibile la potenza richiesta senza installare Dispositivi di Limitazione di Potenza (DLP).In casi particolari, es. utenze temporanee come cantieri, è consentita la limitazione della potenza disponibilein assenza di DLP il Distributore installa un contatore in grado di rilevare il valore massimo della potenza prelevata su base oraria.il superamento della potenza disponibile effettuato in almeno due distinti mesi nell’anno solare, comporta l’adeguamento contrattuale relativo alla medesima potenza disponibile.Il distributore ha facoltà di richiedere all’utente l’adozione di provvedimenti atti a limitare l’assorbimento di potenza oltre ai valori contrattuali

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Punto di connessione – PdC (art. 7.4.1)

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Il punto di connessione è solitamente collocato al limite di proprietà e direttamente accessibile da pubblica via.

A monte del punto di connessione la proprietà e la competenza funzionale sono del Distributore; a valle sono dell’Utente.

Sono di competenza del Distributore l’installazione e la manutenzione dei misuratori dell’energia elettrica prelevata dall’Utente passivo e la rilevazione e registrazione delle stesse misure.

Compete al Distributore la protezione della parte di impianto di propria competenza, garantendo la sicurezza e la connessione operativa dell’impianto di rete per la connessione

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Impianto utente per i punti di prelievo

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L’impianto di utenza ha origine dalla morsettiera a valle del contatore e comprende (art. 7.3):

Cavo di collegamento (dal contatore al DG)

Dispositivo Generale (DG) costituito da interruttore automatico onnipolare o in alternativa da interruttore di manovra-sezionatore combinato con fusibili

E’ ammesso installare, in sostituzione del DG, fino a tre DGL (dispositivi Generali di linea) a protezione di singole linee dell’utente

L’interruttore (o gli interruttori) deve avere un potere d’interruzione non inferiore alla corrente di cortocircuito presente nel punto di consegna

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Protezione contro i contatti diretti e sezionamento (art.7.4.6.1)

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Il cavo di collegamento deve far parte di una conduttura che non presenti masseIl cavo di collegamento deve essere costituito da un solo conduttore per ciascuno dei morsetti del contatoreSe non viene installato un interruttore alla base del montante, la colonna montante coincide con il cavo di collegamento

kWh

Gruppo di

MisuraQuadro di

unitàabitativa

Cavo di collegamento e

montante

kWh

Gruppo di

MisuraQuadro di

unitàabitativa

Cavo di collegamento

Primo quadro

Box/cantina

Montante

Page 50: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Protezione del cavo di collegamento (utente)

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L’interruttore automatico, o di manovra, qualora presente nel gruppo di misura ed accessibile all’Utente, può essere utilizzato per il sezionamento dell’impianto utilizzatore, anche se il Distributore non è tenuto a garantire l’efficienza di tale dispositivo

La protezione contro il sovraccarico può essere svolta dai dispositivi a valle del medesimo cavo (salvo nei casi a maggior rischio in caso di incendio)La protezione contro il cortocircuito può essere omessa se:• La lunghezza del cavo non è superiore a 3 m ;• È installato in modo da ridurre al minimo il rischio di

cortocircuito• Non è posto in vicinanza di materiale combustibile, né

situato in luoghi a MARCI o con pericolo di esplosione

Page 51: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Protezione del cavo di collegamento (utente)

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L’interruttore alla base del montante può essere omesso quando sono rispettate le seguenti due condizioni:

La protezione contro il sovraccarico è soddisfatta dall’interruttore generale del quadro dell’unità abitativa che ha una In inferiore o uguale alla portata Iz della colonna montante (cavo di collegamento)

La protezione contro il cortocircuito è svolta dall’interruttore automatico del gruppo di misura (In=63A) (se è presente), se le caratteristiche del cavo sono coordinate con quelle interruttore stesso. Il Distributore, previa comunicazione, può sostituire l’interruttore automatico in un GdM esistente con altro dispositivo atto a limitare la potenza.

Page 52: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

Dimensionamento cavi di collegamento

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Dal punto di vista termico, nella protezione dei conduttori contro il cortocircuito è necessario che venga soddisfatta la seguente relazione:

222 SKtI ⋅≤⋅I2t = energia termica lasciata passare dal dispositivo di protezioneK2S2 = energia termica che porta i conduttori alla temperatura massima ammissibile (160°C o 250°C durante il cortocircuito)K = costante che varia con il tipo di conduttore (115 per PVC, 143 per EPR) S = sezione del cavo

Con una sezione di 6 mm2 (obbligatoria per i nuovi impianti civili) la relazione sopra indicata è sempre soddisfatta, anche con cavi in PVC e con interruttori con caratteristica di intervento di tipo D

Page 53: Cei 64-8 v3 - Relazione Unae

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Grazie per l’attenzione

Per informazioni tel. 0516347139 – email: [email protected]