Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @...
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relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Leccex
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
La comunicazione visiva è sempre più essenziale, non solo nella
trasmissione, ma nell’elaborazione stessa della conoscenza,
e tanto più se si comincia ad assumere, come ormai appare
ineluttabile, un approccio sinsemico alla comunicazione scritta;
vale a dire, non più prima il testo e poi le immagini a suo contorno,
ma nuove sintesi, che attivino relazioni neuronali complesse
e moltiplichino la capacità di assumere e integrare conoscenza.
La tecnologia digitale sembra dover portare a compimento,
per un nuovo inizio, le tante cose sperimentate per secoli
e millenni;
— Giovanni Lussu
Come tutte le scoperte scientifiche a venire dovrebbero
in qualche modo essere contenute negli algoritmi che reggono
gli eventi naturali, così tutte le creazioni artistiche dovrebbero
già essere contenute in potenza negli elementi fondamentali,
suoni, lettere, intervalli, tinte, linee e figure geometriche di cui
la nostra specie dispone. Creativo non sarà allora colui che
ha tratto qualcosa di nuovo ex nihilo ma colui che lo ha individuato,
per intuizione, per trial and error, per caso – o per quell’infinita
pazienza che per Flaubert era segno del genio – dalla ganga
che lo racchiudeva e lo nascondeva ai nostri occhi.
— Umberto Eco
Nothing is original. Steal from anywhere that resonates with
inspiration or fuels your imagination. Devour old films, new films,
music, books, paintings, photographs, poems, dreams, random
conversations, architecture, bridges, street signs, trees, clouds,
bodies of water, light and shadows. Select only things to steal
from that speak directly to your soul. If you do this, your work
(and theft) will be authentic. Authenticity is invaluable; originality
is non-existent. And don’t bother concealing your thievery
– celebrate it if you feel like it. In any case, always remember what
Jean-Luc Godard said: “It’s not where you take things from –
it’s where you take them to.
— Jim Jarmusch
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
hi, my name is ‘x ’.
I inspire people helping them to share knowledge,and to develop skills.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
Le parole d’ordine di x sono state:
condivisione, rete,osmosi, lavoro,passione, tessitura,entusiasmo, ricerca, conoscenza, fare.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
Abbiamo costruitoun laboratorio ‘aperto’orientato allo sviluppodi strumenti informaticiper il design della comunicazione. (in un castello)
Abbiamo coinvoltoil network di Edilportale riuscendo a costruire un gruppo di ricerca che ha lavorato per sviluppare concept utili all’azienda.
Abbiamo (anche) creato una biblioteca temporanea aperta a tutti, punto di partenza per lo sviluppo di una bibliografia di riferimento.
Cosa è x?
X è un laboratorio di ricerca e co-progettazionenato in Puglia, da due studi di design della comunicazione, FF3300 con sede a Bari, e Pazlab con sede a Lecce.
Il laboratorio vede la luce grazie alla misura di finanziamento “Laboratori dal basso” promossa dalla Regione Puglia.
Le attività sono state ospitate dal castello ‘de Gualtieris’, presso Castrignano de’ Greci, comune facente parte della rete dei territori della Gricìa Salentina, terra di antico retaggioellenico, nella quale ancora sopravvive una lingua antica chiamata “grico”, frutto della commistione tra la cultura greca e quella italica.
Modalità di svolgimento:
In prima istanza i partecipanti e i docenti hanno individuato dei cluster tematici, attorno ai quali si sono radunate le adesioni degli stessi partecipanti, docenti e tutor.
Ogni mattina, per 7 giorni i partecipanti hanno svolto un mini-laboratori di processing, della durata giornaliera di 2 ore.
Il resto della giornata era occupato, fino alle 19, dalle attività di co-progettazione e ricerca.
Obiettivi del laboratorio
sviluppare 3-4 tool (strumenti)
sviluppare la consapevolezza del ri–posizionamento delle figure professionali
affrontare, con strumenti teorici, metodologici e informatici, la sfida della flessibilità e ampliare i propri orizzonti professionali e culturali
connettere in un unico gruppo realtà distanti e che non hanno occasione di relazionarsi e collaborare
sviluppare una coscienza critica degli operatori che si relazionano con questo ambito (siano essi matematici, ingegneri o progettisti)
Docenti e Tutor del laboratorio
Saki MafundiwkaMauro BubbicoLuciano PerondiMatteo MorettiLorenzo BraviGiorgio OlivieroSalvatore Zingale
Roberto PicernoAntonio VergariEmanuele BonettiLoredana BontempiIvan BraviRoberto AristaAlessio d’Ellena
Fase 1 (durata 2 giorni)
In questa fase, iniziata il 18 agosto, e terminata il 19 agosto, abbiamo lavorato sulla trasmissione dei valori del laboratorio, dal punto di vista etico ed umano: condivisione, consapevolezza, prospettive future, networking, reti. Inoltre durante questa prima fase sono stati introdotti i temi principali del laboratorio, con una panoramica informale fatta dai docenti e dai tutor ai partecipanti, finalizzata, poi, nella costruzione dei gruppi di lavoro. Sono stati individuati 5 macro-gruppi, ognuno dei quali avente un docente ed un tutor di riferimento.Ai docenti e ai tutor rimanenti è stata assegnata la mansione di intervento trasversale sui vari gruppi, favorendo la connessione tra aree di differenti gruppi, la trasmissione della conoscenza, l’approfondimento tematico legato a questioni specifiche.
I temi scelti per i 5 project work sono stati i seguenti:
- analisi e ricerca sul territorio (linguaggio, retaggi, influenze culturali, persone, storie e leggende), finalizzata alla costruzione di output di comunicazione: un libro e un video.
- ricerca e sviluppo finalizzati alla costruzione di un tool informatico per la generazione di artefatti sinsemici.
- ricerca e sviluppo finalizzati alla costruzione di tool informatici per la manomissione tipografica (features), orientati alla generazione di senso.
- ricerca e sviluppo finalizzati alla costruzione di una grammatica delle espressioni e alla costruzione di strumenti informatici basati su tecnologie di riconoscimento facciale.
- ricerca e sviluppo finalizzati alla progettazione di un robot, basato su tecnologia arduino e programmato in ‘arduino, processing e gcode’, capace di riprodurre qualunque tipo di disegno su superfici verticali (anche molto grandi).
*Tutti i progetti sono basati su tecnologie open sourceinfatti i risultati delle ricerche e degli studi saranno rilasciati sotto la medesima licenza.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
Sembra che tutto, in natura, si sforzi di ottenere robustezza attraverso l’interconnettività.
– A.L. Barabasi
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
L’insieme è maggiore della somma delle sue parti.
– Aristotele
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
Fase 2 (durata 10 giorni)
In questa fase, iniziata il 20 agosto, e terminata il 30 agosto, sono stati sviluppati i temi di ciascun project work. Ogni gruppo ha seguito metodologie differenti, lavorando in un clima di condivisione e cooperazione con gli altri gruppi.
Questo ha generato fruttuose interazioni fra gli stessi, permettendo a tutti un accrescimento del valore della propria esperienza individuale. I cinque gruppi hanno lavorato introducendo gli elementi base teorici di ciascun progetto, e costruendo ‘step by step’ un percorso di avvicinamento al prototipo.
Grande importanza è stata data, durante questa fase, ai momenti di socialità e scambio umano, favorendo l’aggregazione dei ragazzi anche attraverso
il coinvolgimento di “partner” esterni al laboratorio,come Ex-Fadda, Artigiani del Sapore, la Facoltà di Sociologia dell’Università del Salento, la Fondazione notte della Taranta, e un produttore locale di Luminarie: Parisi.
Nostra ulteriore premura è stata quella di creare ponti tra X e il territorio che ci ha ospitato, abbiamo intervistato molte persone, ascoltato le loro storie, raccontato cosa stavamo facendo, generando così un’ulteriore osmosi tra “interno” ed “esterno” del laboratorio. Ciò ci ha messo in condizione di coinvolgere direttamente nelle nostre attività gente del posto, sotto forma di “produttori di contenuti”, o semplicemente come “curiosi”.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
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X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
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X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
Fase 3 (durata 3 giorni)
Quest’ultima fase è stata la “chiusura” del laboratorio, ed ha visto la raccolta del materiale prodotto durante tutta l’esperienza, al fine di organizzarlo e renderlo consultabile ‘a posteriori’ attraverso il web.
Abbiamo anche coinvolto i partecipanti in una ‘duegiorni’ di ragionamento condiviso, al fine di individuare criticità e punti di forza per il futuro, ponendo le basi per la costruzione di una ‘comunità X’ che possa promuovere ulteriori eventi analoghi, in Puglia, ma anche in altre parti del mondo.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
docente: Mauro Bubbico, Saki Mafundikwa.
titolo progetto: Leggere il territorio, indagare realtà locali: la Gricìa Salentina.
partecipanti: Addari Laura, Bambi Beatrice, Dipalma Pietro, Grasso Marta, Mastrandrea Marika, Romano Werner, Rutica Eva, Spedicato Gabriele, Spinelli Marco.
Prima e seconda settimana
tema:Iscrizioni antiche (1237), disegno di una font per titolazioni all’esterno della cripta Bizantina della chiesa di Sant’Onofrio, a Castrignano dei Greci: “Antonio Galasso ispirato costruìquesto monastero in nome di Dio e del Salvatore”.-> Epigrafe in greco, bizantino, latino e cirillico.
le “espressioni di lingua dialettale”: • Raccolta di storie, riti e leggende locali
tra masserie e casse armoniche;
• Il Griko, la pizzica e la taranta, riti, danze,
credenze legate al tarantismo.
• Intervista al prof. Pippi Campa;
• Festival light, le luminarie di Torquato Parisi;
• Castello de Gualtieris: Museo del ricamo
e del lavoro femminile;
• Iconografia: L’albero della vita, il mosaico
della cattedrale di Otranto. Bestiario.
tecniche d’indagine:Interviste, fotografia, video, illustrazioni, chiromanzia
o tecnica della lettura della mano.
artefatti: tavole di progetto, X book – pieghevole di 12
pagine, formato chiuso A3,
prove di impaginazione per libro collettivo
“X- una variabile in cerca di identità”.
la metodologia del nostro laboratorio: Si è ispirata a pratiche di design relazionale
e generativo.
Il design relazionale è stato inteso dai partecipanti
al laboratorio come una pratica d’indagine orientata
al processo, all’aspetto esperienziale di un progetto,
aperto alla partecipazione degli abitanti del luogo
che ci ha ospitato, la Grecìa Salentina,
e non finalizzato alla produzione di un’azione
performativa. La prima fase del progetto ha
riguardato la raccolta di storie ed esperienze
degli abitanti di Castrignano dei Greci, si è proceduto
alla registrazione di dati e di microstorie da accostare
alla ricerca più generale. Si è trattato di fare mente
locale e di sperimentare tecniche per porsi in ascolto
dei luoghi, per accedere al deposito di esperienze
e conoscenze, abitudini e riti sulle tradizioni locali.
Un aspetto da sottolineare nella ricerca è il confronto
che è scaturito tra le due culture rappresentative
del Mediterraneo e dell’Africa, testimoniata
dal lavoro di Saki Mafundikwa nello Zimbabwe.
Il design generativo è stato inteso come uno
strumento in grado di rigenerare all’infinito i segni rac-
colti a Castrignano dei Greci. Si è trattato
di rieditarli e sistematizzarli per la produzione
di un nuovo, suggestivo e affascinante immaginario
visivo in grado di rileggere e riorganizzare
la percezione dell’ambiente locale, aumentarne
la reputazione, raccontare, per preservarli, i valori
dell’identità locale.
x book:È il titolo di un leporello di grande formato
che raccoglie una sintesi della ricerca svolta
sul territorio della Gricìa Salentina.
Dodici comuni pugliesi, in provincia di Lecce:
Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto,
Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia,
Zollino, Carpignano, Sogliano Cavour e Cutrofiano,
influenzati dall’avvicendarsi sul territorio di differenti
popoli stranieri, ma accumunati da una cultura
linguistica, folkloristica e iconografica che per quanto
articolata ha saputo affermarsi e resistere nel tempo.
Sono i Greci del Salento, un popolo che parla
tre idiomi: il dialetto romanico, il salentino e il Griko.
La Gricìa Salentina è “La Terra del rimorso” come fu
definita dall’etnologo Ernesto De Martino che qui
condusse nel 1959 le sue ricerche per approfondire
i suoi studi sulla cultura del mondo contadino
nell’area del Sud Italia, per studiare riti, danze,
credenze legate al tarantismo, pratiche rituali
con la funzione di scongiurare le ansie
di una esistenza precaria, di miseria e fame,
oppressione, sfruttamento e morte.
– Mauro Bubbico
Rilievo dell’iscrizione della Cripta di Sant’Onofrio
Studi preliminari del progetto.
X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
docente: Luciano Perondi.
tutor: Emanuele Bonetti, Loredana Bontempi.
titolo progetto: S-I-N. partecipanti: Ballerini Silvia, Blasi Ruggero, Di Cuia Danilo, Di Rosa Manuela, Giorgetta Davide, Paoli Simone, Pompilii Jacopo, Sperti Francesca.
Prima settimana
Durante il laboratorio dal basso X, il gruppo Sinsemie si è occupato di sistematizzare un processo progettuale con il fine di sviluppare un software che assistesse chi scrive ad elaborare un testo organizzato coerentemente secondo criteri sinsemici. Il modello elaborato attraverso la sistematizzazione è di per sé un risultato significativo e adottabile in un processo pregettuale che persegua.
tema:Per sinsemìa si intende la disposizione deliberata e consapevole di elementi di scrittura nello spazio con lo scopo di comunicare, attraverso l’articolazione spaziale e altre variabili visive, in modo ragionevolmente univoco e secondo regolarità. Queste regolarità possono essere valide soltanto per quel testo – ma coerenti, rigorose e interpretabili senza bisogno dell’aiuto dell’autore –, oppure definite da precisi schemi
e abitudini di fruizione consolidate.Riguardo alla base teorica si è fatto riferimento in particolare alla Semiologie Graphique di Bertin per quello che riguarda le variabili visive e la loro organizzazione in un artefatto grafico, ad alcuni aspetti della scrittura azteca e della notazione grafica matematica (piano cartesiano, grafi, grafica statisatica etc.) e in generale alle elaborazione del concetto di Sinsemia riportate nel testo “Sinsemie. Scritture nello spazio”.
OBIETTIVI: • sistematizzazione del processo, • elaborazione di un software che consenta di scrivere sinsemicamente.
19-21 agosto:analisi del processo progettuale di un artefatto sinsemico.Dopo una prima fase di introduzione sulla tematica,
il lavoro delle due settimane si è articolato
a partire da un’accurata analisi della costruzione
di un testo riconosciuto come sinsemicamente
coerente e comprensibile, in modo da mettere
in evidenza quali fossero le fasi indispensabili
e quelle accessorie per realizzare un simile
artefatto. Si sono analizzati anche testi
che presentavano evidenti incoerenze: in questo
modo l’isolamento dell’incoerenza avrebbe messo
in risalto una strategia compositiva che potesse
portare alla coerenza.
A costo di perdere in ricchezza e complessità,
abbiamo preferito basarci sul lavoro di Bertin,
in particolare per la definizione delle variabili visive
e di limitarci a oggetti bidimensionali e statici,
in modo da avere un punto di riferimento stabile
da cui partire per avere un modello il più possibile
sistematico su cui costruire il software.
Non essendo possibile il più delle volte ricostruire
il processo progettuale che ha portato all’artefatto
finito, si è analizzato il processo di lettura
e comprensione dell’artefatto.
In questa fase si è proceduto a sezionare artefatti
sinsemici, dapprima identificando le variabili visive
e il sistema di riferimento, poi identificando
le associazioni tra variabili (in base alla definizione
di “variabili associative” di Bertin) e cercando
di identificare una gerarchia la più precisa possibile.
Tutto il lavoro di analisi è stato annotato, in modo
da osservare delle strategie comuni tra gli artefatti.
In una seconda fase si è proceduto a elaborare
dei testi sinsemici ex novo, partendo da una traccia
lineare, da una discussione, da un tema
semplicemente enunciato, da materiale di partenza
non organizzato. Si è provato anche a elaborare
una dimostrazione matematica usando strategie
sinsemiche.
21-23 agosto:concettualizzazione di un metodo di elaborazione di un artefatto sinsemico.Durante questo processo si è identificato in maniera
sempre più precisa una serie di operazioni essenziali
per la costruzione di un artefatto sinsemico (altre
operazioni si sono rivelate utili, ma apparentemente
meno indispensabili per la realizzazione di un testo
coerente).
Le quattro operazione sono strettamente intrecciate
e non seguono necessariamente una sequenza, ma
la mancanza di una di queste operazioni comporta il
rischio che l’artefatto definitivo risulti incoerente per
qualche aspetto.
Le quattro operazioni identificate sono:
•individuazione di elementi e aggregati coerenti
di elementi, sulla base del concetto
di “associazione” tra elementi che presentano
aspetti in comune e che dovranno risultare
“associarsi” anche dal punto di vista visivo;
•definizione di un sistema di riferimento
attraverso cui gli elementi prendono valore
dalla loro disposizione nello spazio;
•definizione della gerarchia tra elementi singoli
e tra gruppi di elementi;
•definizione e assegnazione delle variabili visive.
Il processo può partire da una qualsiasi di queste
operazioni e viene aggiustato in parallelo, fino alla
definizione finale dell’artefatto, per cui non ha senso
parlare di sequenza di operazioni.
22 agosto:concettualizzazione software.Sulla base del modello quadripartito di scrittura
sinsemica, si è elaborata la struttura concettuale
delle quattro operazioni, in modo che fossero
concatenate, isolando con precisione tutti
gli elementi in gioco e individuando le singole
relazioni tra essi.
23-28 agosto:testing reiterato e modifiche.Il sistema sopra descritto, anche in seguito alla sua
definizione è stato più volte testato e modificato
nel corso del workshop, per affinarne le funzionalità
e metterne a punto l’applicazione. È stato testato
quindi il funzionamento del modello avvicinandosi
progressivamente alle funzionalità del software,
fino ad adottare prototipi cartacei dell’interfaccia
per elaborare testi sinsemici.
23 agosto:progettazione architettura del software.Una parte del gruppo ha impostato l’architettura
del software.
Seconda settimana
26-29 agosto:progettazione interfaccia.Si è dedicata la seconda settimana a mettere a punto
la struttura dell’interfaccia, partendo dal modello
concettuale e dalle quattro operazioni definiti
nella prima settimana. In particolare si è proceduto
ad una analisi di software di aree affini e simulando
l’interfaccia con modelli cartacei disegnati a mano,
in modo da astrarre il più possibile la funzione
rispetto all’aspetto grafico, ancora provvisorio.
26-30 agosto: sperimentazione ed elaborazione di segmenti del software.Alcuni membri del gruppo hanno dedicato la loro
attenzione allo sviluppo di prototipi di alcune funzioni
(ad esempio scelta del colore, della dimensione etc.).
– Luciano Perondi
Studi preliminari del progetto.
X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
docente: Matteo Moretti.
tutor: Alessio D’Ellena, Antonio Vergari.
titolo progetto: Semantic Generative Typography. – Case history about ‘Edilportale’ network identity
partecipanti: D’Emidio Cinzia, De Cesare Giuseppe, De Luca Giuseppe, De Paola Marco, Di Costanzo Nicola, Guarnieri Alice, Pantorno Luca, Schiraldi Vincenzo, Tomatis Davide.
Prima settimana
tema:Attraverso la riflessione sul rapporto tra immagine e testo, gli studenti saranno condotti in un percorso nel quale apprenderanno i rudimenti del design programmato per produrre un generatore di effetti di senso tipografico.
OUTPUT: Realizzare dei prototipi di software per le manomissioni tipografiche parametriche.
giorno i:Gli studenti intraprendono il loro percorso
riflettendo sul rapporto tra comunicazione visiva
e verbale redigendo un vocabolario partecipato
di parole da visualizzare, scegliendo tra concetti
astratti e concreti. Questo servirà come fase comune
alla quale attingere per creare le prime
sperimentazioni tipografiche. Parole astratte come
“condivisione” comportano un grado di difficoltà
superiore, consentendo però una maggiore libertà
interpretativa.
giorno ii: (tipografia semantica)La prima esercitazione è collettiva: la parola viene
scelta assieme e tutti i partecipanti sperimenteranno
su questa.
Dopo aver riflettuto collettivamente sulle possibili
interpretazioni ed evocazioni offerte dal termine
selezionato, ogni studente formalizza i propri
“intenti” su un foglio così da poter poi confrontare
il risultato ottenuto con quanto aspettato.
Durante la revsiione collettiva si confrontano
le scelte progettuali e formali, discutendo il grado
di sperimentazione tipografica, il rapporto
tra comunicazione e forma visiva e verbale.
giorno iii: (tipografia semantica)La seconda esercitazione è identica alla prima,
per affinare gli strumenti culturali e tecnici,
stimolando la sensibilità tipografica, cercando
di comprendere e superare i limiti e le difficoltà
incontrate nell’esperienza precedente. A revisione
ultimata, si riflette assieme sui passi necessari
per realizzare il lavoro svolto, cercando
nota bene:
Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con lo staff di ‘Edilportale’al fine di sviluppare una ricerca utile allo sviluppo di un nuovo progetto d’identità per il network.
di formalizzare in linguaggio naturale il processo
che ha dato origine al proprio artefatto.
(lo scambio degli algoritmi)Il processo continua in maniera duplice.
Ogni studente lavora sulla propria parola sia
graficamente che verbalmente. Ogni lavoro
si compone così dell’output grafico e dell’algoritmo
verbale che ne ha permesso la generazione.
Inizia il gioco: Senza mostrare il proprio lavoro
agli altri, gli studenti si scambiano i propri algoritmi.
Ognuno dovrà realizzare il lavoro di qualcun’altra
partendo dalla descrizione verbale dei passi
necessari per generarlo (algoritmo). A lavoro
ultimato si confronteranno il lavoro originale
con quello ottenuto, stabilendo di fatto quanto
l’algoritmo sia stato o meno ambiguo. Questo verrà
così corretto, riflettendo quindi sull’importanza della
disambiguazione nel linguaggio nel momento in cui
ci si rivolge a qualcuno che non dispone dello stesso
linguaggio, background culturale e strumenti
cognitivi. Ci stiamo quindi avvicinando a come
ragiona una macchina: più la descrizione sarà
capillare più il risultato sarà fedele alle aspettative.
giorno iv: (dall’algoritmo verbale a quello informatico)Introduzione a Processing come strumento di lavoro.
Vengono introdotti i concetti di variabile e controlli
(if / for) e successivamente mostrata la loro
implementazione tecnica attraverso piccoli esercizi.
Successivamente viene illustrata la libraria
geomerative che consente di lavorare in maniera
programmata sulla tipografia.
giorno v: (run)Sedimentato il processo di generazione di tipografia
semantica, gli studenti attingono a piene mani
al vocabolario precedentemente creato e danno
il via alla produzione. Ognuno crea 20 proposte
grafiche di manomissioni tipografiche, nate
attraverso un processo che traduce il senso
della parola in immagine.
A fine giornata, viene selezionato un progetto
per ogni studente che andrà poi realizzato
la settimana successiva. Il delicato rapporto
tra efficacia del progetto e sua realizzabilità tecnica
guida la selezione.
Seconda settimana
Implementare il generatore della Feature selezionata.
– Matteo Moretti
X, una variabilein cerca d’identità
Alice GuarnieriEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Alice GuarnieriEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Alice GuarnieriEsercizio n° 4
di f f u s i o n eX, una variabilein cerca d’identità
Cinzia D’EmidioEsercizio n° 4
CONF ONTOR
X, una variabilein cerca d’identità
Cinzia D’EmidioEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Davide TomatisEsercizio n°4
X, una variabilein cerca d’identità
Davide TomatisEsercizio n°4
X, una variabilein cerca d’identità
Davide TomatisEsercizio n°4
flusso
X, una variabilein cerca d’identità
Giuseppe De Luca
X, una variabilein cerca d’identità
Giuseppe De Luca
fr e t t a
X, una variabilein cerca d’identità
Giuseppe De Luca
rib ll on e i eX, una variabilein cerca d’identità
Rossella TursiEsercizio n°4
Alcune tra le 200 features prodottedurante la prima settimana.
X, una variabilein cerca d’identità
Alice GuarnieriEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Alice GuarnieriEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Cinzia D’EmidioEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Giuseppe De Luca
X, una variabilein cerca d’identità
Giuseppe de CesareEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Giuseppe de CesareEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
Luca PantornoEsercizio n° 1
X, una variabilein cerca d’identità
Luca PantornoEsercizio n° 4
X, una variabilein cerca d’identità
TUO Nome TUO CognomeEsercizio n° 2
X, una variabilein cerca d’identità
NICOLA DI COSTANZOEsercizio n° 05 X, una variabile
in cerca d’identità
NICOLA DI COSTANZOEsercizio n° 08
X, una variabilein cerca d’identità
Vincenzo SchiraldiEsercizio n°4
X, una variabilein cerca d’identità
Davide TomatisEsercizio n°4
X, una variabilein cerca d’identità
Marco De PaolaEsercizio n° .........
docente: Lorenzo Bravi.
tutor: Ivan Bravi, Roberto Arista.
titolo progetti: FACS app, Maltagliato project.
partecipanti: Bernardi Fabio, Marra Serena, Pignoni Giovanni, Scarduelli Matteo.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
tesi:Le espressioni facciali sono universali, oppure,
come il linguaggio sono specifiche di ciascuna
cultura? Darwin sostiene che le nostre espressioni
dell’emozione siano universali (ossia innate e non
apprese), un prodotto della nostra evoluzione.
Né le nostre espressioni, né le nostre emozioni sono
un’esclusiva di noi esseri umani: anche altri animali
provano alcune delle stesse emozioni, e certe loro
espressioni ricordano le nostre. Più recentemente
Paul Ekman ha confermato le tesi di Charles Darwin.
Grazie ai suoi studi svolti fino ad oggi su piu di venti
culture alfabetizzate occidentali e orientali,
la maggioranza relativa a ciascuna di esse ha sempre
concordato su quale emozione fosse raffigurata
da una data espressione.
Quindi se l’espressione delle emozioni attravarso
la mimica facciale è qualcosa di innato ed universale,
perché non provare a sviluppare
una rappresentazione grafica, animata ed interattiva
di queste, per provare a colmare i deficit di analisi
e codifica di queste in bambini affetti da autismo?
Le nuove tecnologie, quali dispositivi tablet,
sono largamente usati nella terapia per questo
genere di patologie. L’idea è quella di sviluppare
un’applicazione per dispositivi iOS che possa andare
incontro a queste necessità.
analisi:Per poter affrontare al meglio il problema, la ricerca
sulla mimica facciale è partita da un’analisi
dettagliata dell’anatomia del volto, dal sistema
muscolare che permette la rappresentazione mimica
delle emozioni.
Una volta definiti i principali muscoli
che intervengono delle trasformazioni del volto,
queste sono state associate attraverso le corrette
combinazioni alle rispettive emozioni. Questa parte
di ricerca si è avvalsa del FACS (Facial Action Coding
System), un sistema di misurazione
delle espressioni del volto, sviluppato
originariamente da Paul Ekman e Wallace Friesen
nel 1976. Si tratta di uno standard comune
per classificare sistematicamente l’espressione fisica
di emozioni, rivelatosi utile nell’ambito
della psicologia e dell’animazione.
A supporto di questa fase sono stati usati come testi
di riferimento:
Prima settimana
tema:Realizzazione di un’app iOS che aiuti i bambini autistici nel riconoscimento delle emozioni, legate alle espressioni facciali.
• Charles Darwin, “L’espressione
delle emozioni nell’uomo e negli animali“
• Paul Ekman, “Te lo leggo in faccia“
sviluppo:Una volta analizzato a fondo coma funzionano
i movimenti muscolari legati all’espressione
delle emozioni si è passati alla rappresentazione
grafica dei volti che appariranno sullo schermo
dei tablet. Per fare questo ci si è basati sulle
ricerche di Masahiro Mori. Le ricerche svolte dallo
scienziato japponese dimostrano sperimentalmente
come la sensazione di familiarità
e di piacevolezza generata in un campione di persone
da robot e automi antropomorfi possa cadere
in quella che viene definita “valle del perturbante“.
La piacevolezza quindi aumenta al crescere della
somiglianza con la figura umana fino ad un punto
in cui l’estremo realismo rappresentativo produce
però un brusco calo delle reazioni emotive positive
destando sensazioni spiacevoli come repulsione
e inquietudine paragonabili al perturbamento.
Parallelamente un gruppo di due studenti ha
sviluppato il codice iOS sulla base della ricarca sui
muscoli facciali. Lo script permette di animare
le singole parti del volto partendo dalla posizione
di rilassamento, per poi trasformarla secondo
dei valori di minimo e massimo scalabili a seconda
del livello di intensità dell’espressione.
valutazione:Definite le parti del volto che entrano in gioco
nella mimica facciale e provate a definirne tutte
le possibili rappresentazioni grafiche è stato
sviluppato un piccolo tool che combinasse tutte
le possibili varianti. Questa fase di valutazione si è
resa necessaria prima di passare alla parte
di animazione, per testare la reale efficacia
delle rappresentazioni grafiche sviluppate. A fronte
dei risultati ottenuti ci si è accorti di come
le raffigurazioni grafiche fossero poco empatiche
e non restituissero una gamma completa
delle variazioni facciali.
– Lorenzo Bravi
pag 3
quadrato del labbro superiore
canino
mentale
platisma
epicranico
buccinatore
procerus
orbicolare dell’occhio
elevatore del labbro superiore
elevatore della palpebra
zigomatico minore
zigomatico maggiore
risorio
orbicolare della bocca
quadrato del labbro inferiore
corrugatore del sopracciglio
nasale dilatore delle narici
nasale alare
nasale traversa
triangolare delle labbra
Analisi anatomicadel sistama di attuazione muscolare per l’espressionedelle emozioni nel volto
FACS app
Analisi anatomica del sistama di attuazionemuscolare per l’espressione delle emozioni nel volto.
Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app
Associazioni tra le Action Unit del FACSe rispettivi muscoli facciali.
Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali
01innalzamento interno sopracciglia
02innalzamento esterno sopracciglia
04abbassamento delle sopracciglia
05innalzamento delle palpebra superiore
06innalzamento interno sopracciglia
07compressione delle palpebre
08innalzamento interno sopracciglia
FACS app
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
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10innalzamento del labbro superiore
11approfondimento del solco labaile nasale
12trazioni dehlgli angoli delle labbra
13arrotondamento degli angoli delle labbra
14generazione delle fossette
15depressione degli angoli della bocca
17innalzamento del mento
18corrugazione delle labbra
20stiramento delle labbra
22labbra ad imbuto
23tensione delle labbra
42innalzamento interno sopracciglia
44innalzamento interno sopracciglia
paura
tristezza
sopresa
disgusto
orgoglio
rabbia
felicità
AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4
Associazioni tra emozioni ed Action Unit
20stiramento delle labbra
22labbra ad imbuto
23tensione delle labbra
42innalzamento interno sopracciglia
44innalzamento interno sopracciglia
paura
tristezza
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AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4
Associazioni tra emozioni ed Action Unit
20stiramento delle labbra
22labbra ad imbuto
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Associazioni tra emozioni ed Action Unit
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42innalzamento interno sopracciglia
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Associazioni tra emozioni ed Action Unit
20stiramento delle labbra
22labbra ad imbuto
23tensione delle labbra
42innalzamento interno sopracciglia
44innalzamento interno sopracciglia
paura
tristezza
sopresa
disgusto
orgoglio
rabbia
felicità
AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4
Associazioni tra emozioni ed Action Unit
20stiramento delle labbra
22labbra ad imbuto
23tensione delle labbra
42innalzamento interno sopracciglia
44innalzamento interno sopracciglia
paura
tristezza
sopresa
disgusto
orgoglio
rabbia
felicità
AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4
Associazioni tra emozioni ed Action Unit
Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni / espressioni facciali.
Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali
FACS app
Schizzi preliminari.
analisi:Definizione di un sistema aperto per la creazione
di caratteri tipografici partecipati, in cui il carattere
tipografico risulta generato dall’intervento autonomo
di singoli designer.
sviluppo:Partendo da uno scheletro di base, è stato creato
un template pdf su cui i singoli designer possono
costruire il proprio alfabeto definendo gli elementi
base di ogni singola lettera. Il file, una volta completo
di ogni singolo elemento, viene esportato in singoli
file .svg. I singoli studenti hanno quindi prodotto
una serie di alfabeti secondo il sistema definito.
Parallelamente un gruppo di due studenti
ha sviluppato il codice che permette di importare
i singoli fie .svg nel programma di editing font
“Robofont“.
Il secondo script sviluppato permette quindi
di esportare dei font in formato otf partendo
dalla combinazione dei singoli svg di alfabeti
differenti.
conclusioni:La libreria di caratteri disegnati ed i due script
prodotti permettono già la creazione di caratteri .otf
partendo dai singoli file .svg. Questo ci ha permesso
di testare rapidamente il sistema ed i possibili
risultati ottenibili. Il progetto, che prende
il nome di Maltagliato, ha quindi la capacità
Settimana 2
La seconda settimana parte con un’analisi dei risultati prodotti nella prima fase di sviluppo del progetto. La valutazione sui volti prodotti rimane ancora poco efficace ci si pone di fronte al problema di un rigetto del bambino di fronte agli artefatti prodotti. Quantificando il tempo ancora a disposizione siamo costretti ad accantonare il tema di partenza e sfruttare il codice prodotto per un secondo tema.
tema:Sistema partecipativo di creazione di caratteri tipografici “Maltagliato project“.
e le potenzialita di lanciare un progetto globale
partecipato per il design di un alfabeto generativo
che parta dai singoli input di designer da tutto
il mondo. Per quanto riguarda la prima fase
del workshop che si è concentrata sul tema
della mimica facciale legata alle emozioni, possiamo
concludere che pur non avendo raggiunto un risultato
tangibile, l’esperienza è stata un buon caso studio
di indubbia utilità.
L’analisi e la transcodifica del sistema muscolare del
volto al fine di ottenere l’animazione del “sistema
volto”, è stato un arduo compito
ben risolto. Capire e decodificare un sistema
che utiliziamo costantemente, e sul quale abbiamo
un controllo così limatato corrisponde ad aver
acquisito una elevata consapevolezza dei nostri
mezzi quali comunicatori ed esseri sociali.
Tenendo conto che il 70% della comunicazione
tra gli esseri umani appartiene alla sfera
della comunicazione non verbale, aver affrontato
una tematica come quella dell’espressivita del viso
legata alle emozioni rimane di importanza centrale
per la formazione di un designer che si occupi
di comunicazione visiva.
– Lorenzo Bravi
Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A)e ricombiazione nel nuovo carattere generativo.
Progetto Maltagliato
Alfabeto 01 A01
A01
A01
A02
A02
A02
A03
A03
A03
Alfabeto 02
Alfabeto 03
3 delle possibili 27 combinazioni
Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo
Progetto Maltagliato
Alfabeto 01 A01
A01
A01
A02
A02
A02
A03
A03
A03
Alfabeto 02
Alfabeto 03
3 delle possibili 27 combinazioni
Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo
Progetto Maltagliato
Alfabeto 01 A01
A01
A01
A02
A02
A02
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A03
A03
Alfabeto 02
Alfabeto 03
3 delle possibili 27 combinazioni
Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo
Progetto Maltagliato
Alfabeto 01 A01
A01
A01
A02
A02
A02
A03
A03
A03
Alfabeto 02
Alfabeto 03
3 delle possibili 27 combinazioni
Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo
Progetto Maltagliato Test su 7 alfabetilettera A
tot: 343 combinazioni
test A - 7 alfabeti 73=343
test A - 7 alfabeti 73=343
Test su 7 alfabeti: lettera A.Tot: 343 combinazioni.
test A - 7 alfabeti 73=343
test A - 7 alfabeti 73=343
Progetto Maltagliato
test A - 7 alfabeti 73=343
test A - 7 alfabeti 73=343
Progetto Maltagliato
test A - 7 alfabeti 73=343
test A - 7 alfabeti 73=343
Progetto Maltagliato
Flusso di lavoro.
Progetto Maltagliato
1
Creazione dell’alfabetosu template pdf
2
Esportazione delle singole porzioni in svg
4
Creazione dei carattericombinando diversi alfabeti
Flusso di lavoro
3
Conversione dei singoli file .svg in set .ufo separati
test 1
test 2
Progetto Maltagliato
1
Creazione dell’alfabetosu template pdf
2
Esportazione delle singole porzioni in svg
4
Creazione dei carattericombinando diversi alfabeti
Flusso di lavoro
3
Conversione dei singoli file .svg in set .ufo separati
test 1
test 2
Progetto Maltagliato
1
Creazione dell’alfabetosu template pdf
2
Esportazione delle singole porzioni in svg
4
Creazione dei carattericombinando diversi alfabeti
Flusso di lavoro
3
Conversione dei singoli file .svg in set .ufo separati
test 1
test 2
X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce
docente: Giorgio Olivero.
tutor: Roberto Picerno.
titolo progetto: DrawBot, drone per disegnare su superfici verticali, basato su tecnologia ‘Arduino’.
partecipanti: Giannicola Baiardi, Michele Bozzi, Francesca Centonze, Fabrizio Goglia, Nicolò Loprieno, Simona Materazzini, Roberto Memoli.
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
Prima settimana
tema:Il corso guida gli studenti nel percorso di creazione di una semplice macchina (‘DrawBot’) in grado di disegnare su superfici verticali. I principali componenti hardware della macchina sono: una scheda microcontroller Arduino e due motori che controllano l’avvolgimento di un sistema di cavi in grado di muovere un pennarello su una superficie verticale. Al sistema hardware si affianca un articolato sistema di software che permette di partire da disegni eseguiti tramite script realizzati in Processing che sono poi successivamente analizzati e processati fino ad arrivare ad essere convertiti negli impulsi elettrici che comandano gli avvolgimenti
elettrici che comandano gli avvolgimenti dei motori e il movimento del pennarello. Il corso è strutturato in modo da rendere accessibili agli studenti, in modo semplice ed intuitivo, una serie di concetti che normalmente vengono considerati tecnicamente complessi.Il corso offre uno spunto di riflessione sulla filiera degli strumenti commerciali di ‘desktop publishing’, sui loro standard e su come questi possano influenzare e uniformare in modo rilevante i risultati progettuali. È anche un dimostrazione pratica di come sia possibile superarne limitazioni e limiti predefinti per riappropriarsi di tecniche e processi che ci permettano di inventarne di nuovi.
calendario attività: • Presentazione del corso e panoramica storica
sulle macchine per disegnare su superfici
verticali;
• Presentazione dei portfolio e dei progetti
di ciascuno dei partecipanti al workshop;
• Introduzione alla piattaforma open-source
Arduino, un microcontroller e una piattaforma
educativa per realizzare progetti interattivi
con l’elettronica;
• Introduzione di base alla programmazione
in ambiente Arduino;
• Nozioni di base su: DC motors, Stepper Motors,
Servo Motors;
• Analisi del progetto di drawbot open-source
Makelangelo e studio della relativa
documentazione e codice sorgente;
• Tutorial sul funzionamento del software
di ‘stampa’ per poter comunicare con il DrawBot;
• Analisi dei componenti discreti
che compongono le macchine ‘Drawbot’
e dei sistemi, processi tecnici e protocolli
di comunicazione necessari al loro
funzionamento: microcontroller, motor shield,
steppe motors, servo motor, struttura
di supporto dei motori e dello strumento
di disegno, sistema di notazione GCode;
• Costruzione del primo prototipo funzionante,
calibrazione dei sistema e primi test di ‘stampa’;
• Esercitazioni di scrittura manuale di istruzioni
di disegno secondo il linguaggio GCode;
• Analisi dei problemi del primo prototipo
e successiva soluzione e iterazione progettuale;
• Spiegazione delle componenti software
realizzate dal docente in Processing (strumento
da disegno via mouse/tavoletta grafica
e conversione dei tratti in linguaggio GCode);
• Utilizzo del Drawbot per la stampa dei disegni
degli studenti.
Seconda settimana
calendario attività: • Ottimizzazione del meccanismo per il controllo
dello strumento da disegno;
• Costruzione del secondo prototipo in grado
di disegnare su una più ampia superficie;
• Calibrazione e test di disegno sul secondo
prototipo;
• Spiegazione delle componenti software
realizzate dal docente in Processing
(importazione di un disegno vettoriale in formato
SVG e conversione dei tratti in linguaggio GCode);
• Fine-tuning del sistema hardware;
• Utilizzo del Drawbot per la stampa dei disegni
degli studenti.
– Giorgio Oliviero
Le varie fasi di realizzazione del Draw Bot.
X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce
relazione workshop:
X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce
x
Crediamo nel potere delle idee, nel metodoe nella cultura.