Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @...

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relazione workshop: X una variabile in cerca d’identità 19 agosto / 01 settembere 2013 Castrignano de’ Greci − Lecce x

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Tessitura è tenere insieme fili diversi, facendoli diventare parte di un unico sistema, in cui ognuno di loro è parte fondamentale, e tutti sono collegati tra loro. Tessitura è costruire qualcosa che non c'era da qualcosa che c'è: i fili, gli individui, la conoscenza, i luoghi, la tradizione, il linguaggio, l'identità. Tessitura è rete, è spirito del tempo, è qualcosa che tiene insieme, si modifica, si adatta, cambia forma, ma mantiene la sua funzione. Tessitura è un mondo di possibilità, trame, orditi, motivi, visioni. Tessitura è una tecnologia cognitiva, che consiste nel costruire legami tra cose apparentemente scollegate, aumentando il valore dei singoli elementi di partenza. Questa Tessitura è un lavoro collettivo, partecipato, basato sulla cooperazione e sulla condivisione delle risorse disponibili, nella convinzione che il modello "ognuno per sé" sia non solo illogico, ma anche innaturale. X è un lavoro artigianale di tessitura. X è il sogno di una ciurma pirata che non voleva smettere di andare per mare.

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X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Leccex

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La comunicazione visiva è sempre più essenziale, non solo nella

trasmissione, ma nell’elaborazione stessa della conoscenza,

e tanto più se si comincia ad assumere, come ormai appare

ineluttabile, un approccio sinsemico alla comunicazione scritta;

vale a dire, non più prima il testo e poi le immagini a suo contorno,

ma nuove sintesi, che attivino relazioni neuronali complesse

e moltiplichino la capacità di assumere e integrare conoscenza.

La tecnologia digitale sembra dover portare a compimento,

per un nuovo inizio, le tante cose sperimentate per secoli

e millenni;

— Giovanni Lussu

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Come tutte le scoperte scientifiche a venire dovrebbero

in qualche modo essere contenute negli algoritmi che reggono

gli eventi naturali, così tutte le creazioni artistiche dovrebbero

già essere contenute in potenza negli elementi fondamentali,

suoni, lettere, intervalli, tinte, linee e figure geometriche di cui

la nostra specie dispone. Creativo non sarà allora colui che

ha tratto qualcosa di nuovo ex nihilo ma colui che lo ha individuato,

per intuizione, per trial and error, per caso – o per quell’infinita

pazienza che per Flaubert era segno del genio – dalla ganga

che lo racchiudeva e lo nascondeva ai nostri occhi.

— Umberto Eco

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Nothing is original. Steal from anywhere that resonates with

inspiration or fuels your imagination. Devour old films, new films,

music, books, paintings, photographs, poems, dreams, random

conversations, architecture, bridges, street signs, trees, clouds,

bodies of water, light and shadows. Select only things to steal

from that speak directly to your soul. If you do this, your work

(and theft) will be authentic. Authenticity is invaluable; originality

is non-existent. And don’t bother concealing your thievery

– celebrate it if you feel like it. In any case, always remember what

Jean-Luc Godard said: “It’s not where you take things from –

it’s where you take them to.

— Jim Jarmusch

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hi, my name is ‘x ’.

I inspire people helping them to share knowledge,and to develop skills.

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Le parole d’ordine di x sono state:

condivisione, rete,osmosi, lavoro,passione, tessitura,entusiasmo, ricerca, conoscenza, fare.

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Abbiamo costruitoun laboratorio ‘aperto’orientato allo sviluppodi strumenti informaticiper il design della comunicazione. (in un castello)

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Abbiamo coinvoltoil network di Edilportale riuscendo a costruire un gruppo di ricerca che ha lavorato per sviluppare concept utili all’azienda.

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Abbiamo (anche) creato una biblioteca temporanea aperta a tutti, punto di partenza per lo sviluppo di una bibliografia di riferimento.

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Cosa è x?

X è un laboratorio di ricerca e co-progettazionenato in Puglia, da due studi di design della comunicazione, FF3300 con sede a Bari, e Pazlab con sede a Lecce.

Il laboratorio vede la luce grazie alla misura di finanziamento “Laboratori dal basso” promossa dalla Regione Puglia.

Le attività sono state ospitate dal castello ‘de Gualtieris’, presso Castrignano de’ Greci, comune facente parte della rete dei territori della Gricìa Salentina, terra di antico retaggioellenico, nella quale ancora sopravvive una lingua antica chiamata “grico”, frutto della commistione tra la cultura greca e quella italica.

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Modalità di svolgimento:

In prima istanza i partecipanti e i docenti hanno individuato dei cluster tematici, attorno ai quali si sono radunate le adesioni degli stessi partecipanti, docenti e tutor.

Ogni mattina, per 7 giorni i partecipanti hanno svolto un mini-laboratori di processing, della durata giornaliera di 2 ore.

Il resto della giornata era occupato, fino alle 19, dalle attività di co-progettazione e ricerca.

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Obiettivi del laboratorio

sviluppare 3-4 tool (strumenti)

sviluppare la consapevolezza del ri–posizionamento delle figure professionali

affrontare, con strumenti teorici, metodologici e informatici, la sfida della flessibilità e ampliare i propri orizzonti professionali e culturali

connettere in un unico gruppo realtà distanti e che non hanno occasione di relazionarsi e collaborare

sviluppare una coscienza critica degli operatori che si relazionano con questo ambito (siano essi matematici, ingegneri o progettisti)

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Docenti e Tutor del laboratorio

Saki MafundiwkaMauro BubbicoLuciano PerondiMatteo MorettiLorenzo BraviGiorgio OlivieroSalvatore Zingale

Roberto PicernoAntonio VergariEmanuele BonettiLoredana BontempiIvan BraviRoberto AristaAlessio d’Ellena

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Fase 1 (durata 2 giorni)

In questa fase, iniziata il 18 agosto, e terminata il 19 agosto, abbiamo lavorato sulla trasmissione dei valori del laboratorio, dal punto di vista etico ed umano: condivisione, consapevolezza, prospettive future, networking, reti. Inoltre durante questa prima fase sono stati introdotti i temi principali del laboratorio, con una panoramica informale fatta dai docenti e dai tutor ai partecipanti, finalizzata, poi, nella costruzione dei gruppi di lavoro. Sono stati individuati 5 macro-gruppi, ognuno dei quali avente un docente ed un tutor di riferimento.Ai docenti e ai tutor rimanenti è stata assegnata la mansione di intervento trasversale sui vari gruppi, favorendo la connessione tra aree di differenti gruppi, la trasmissione della conoscenza, l’approfondimento tematico legato a questioni specifiche.

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I temi scelti per i 5 project work sono stati i seguenti:

- analisi e ricerca sul territorio (linguaggio, retaggi, influenze culturali, persone, storie e leggende), finalizzata alla costruzione di output di comunicazione: un libro e un video.

- ricerca e sviluppo finalizzati alla costruzione di un tool informatico per la generazione di artefatti sinsemici.

- ricerca e sviluppo finalizzati alla costruzione di tool informatici per la manomissione tipografica (features), orientati alla generazione di senso.

- ricerca e sviluppo finalizzati alla costruzione di una grammatica delle espressioni e alla costruzione di strumenti informatici basati su tecnologie di riconoscimento facciale.

- ricerca e sviluppo finalizzati alla progettazione di un robot, basato su tecnologia arduino e programmato in ‘arduino, processing e gcode’, capace di riprodurre qualunque tipo di disegno su superfici verticali (anche molto grandi).

*Tutti i progetti sono basati su tecnologie open sourceinfatti i risultati delle ricerche e degli studi saranno rilasciati sotto la medesima licenza.

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Sembra che tutto, in natura, si sforzi di ottenere robustezza attraverso l’interconnettività.

– A.L. Barabasi

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L’insieme è maggiore della somma delle sue parti.

– Aristotele

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Fase 2 (durata 10 giorni)

In questa fase, iniziata il 20 agosto, e terminata il 30 agosto, sono stati sviluppati i temi di ciascun project work. Ogni gruppo ha seguito metodologie differenti, lavorando in un clima di condivisione e cooperazione con gli altri gruppi.

Questo ha generato fruttuose interazioni fra gli stessi, permettendo a tutti un accrescimento del valore della propria esperienza individuale. I cinque gruppi hanno lavorato introducendo gli elementi base teorici di ciascun progetto, e costruendo ‘step by step’ un percorso di avvicinamento al prototipo.

Grande importanza è stata data, durante questa fase, ai momenti di socialità e scambio umano, favorendo l’aggregazione dei ragazzi anche attraverso

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il coinvolgimento di “partner” esterni al laboratorio,come Ex-Fadda, Artigiani del Sapore, la Facoltà di Sociologia dell’Università del Salento, la Fondazione notte della Taranta, e un produttore locale di Luminarie: Parisi.

Nostra ulteriore premura è stata quella di creare ponti tra X e il territorio che ci ha ospitato, abbiamo intervistato molte persone, ascoltato le loro storie, raccontato cosa stavamo facendo, generando così un’ulteriore osmosi tra “interno” ed “esterno” del laboratorio. Ciò ci ha messo in condizione di coinvolgere direttamente nelle nostre attività gente del posto, sotto forma di “produttori di contenuti”, o semplicemente come “curiosi”.

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Fase 3 (durata 3 giorni)

Quest’ultima fase è stata la “chiusura” del laboratorio, ed ha visto la raccolta del materiale prodotto durante tutta l’esperienza, al fine di organizzarlo e renderlo consultabile ‘a posteriori’ attraverso il web.

Abbiamo anche coinvolto i partecipanti in una ‘duegiorni’ di ragionamento condiviso, al fine di individuare criticità e punti di forza per il futuro, ponendo le basi per la costruzione di una ‘comunità X’ che possa promuovere ulteriori eventi analoghi, in Puglia, ma anche in altre parti del mondo.

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docente: Mauro Bubbico, Saki Mafundikwa.

titolo progetto: Leggere il territorio, indagare realtà locali: la Gricìa Salentina.

partecipanti: Addari Laura, Bambi Beatrice, Dipalma Pietro, Grasso Marta, Mastrandrea Marika, Romano Werner, Rutica Eva, Spedicato Gabriele, Spinelli Marco.

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Prima e seconda settimana

tema:Iscrizioni antiche (1237), disegno di una font per titolazioni all’esterno della cripta Bizantina della chiesa di Sant’Onofrio, a Castrignano dei Greci: “Antonio Galasso ispirato costruìquesto monastero in nome di Dio e del Salvatore”.-> Epigrafe in greco, bizantino, latino e cirillico.

le “espressioni di lingua dialettale”: • Raccolta di storie, riti e leggende locali

tra masserie e casse armoniche;

• Il Griko, la pizzica e la taranta, riti, danze,

credenze legate al tarantismo.

• Intervista al prof. Pippi Campa;

• Festival light, le luminarie di Torquato Parisi;

• Castello de Gualtieris: Museo del ricamo

e del lavoro femminile;

• Iconografia: L’albero della vita, il mosaico

della cattedrale di Otranto. Bestiario.

tecniche d’indagine:Interviste, fotografia, video, illustrazioni, chiromanzia

o tecnica della lettura della mano.

artefatti: tavole di progetto, X book – pieghevole di 12

pagine, formato chiuso A3,

prove di impaginazione per libro collettivo

“X- una variabile in cerca di identità”.

la metodologia del nostro laboratorio: Si è ispirata a pratiche di design relazionale

e generativo.

Il design relazionale è stato inteso dai partecipanti

al laboratorio come una pratica d’indagine orientata

al processo, all’aspetto esperienziale di un progetto,

aperto alla partecipazione degli abitanti del luogo

che ci ha ospitato, la Grecìa Salentina,

e non finalizzato alla produzione di un’azione

performativa. La prima fase del progetto ha

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riguardato la raccolta di storie ed esperienze

degli abitanti di Castrignano dei Greci, si è proceduto

alla registrazione di dati e di microstorie da accostare

alla ricerca più generale. Si è trattato di fare mente

locale e di sperimentare tecniche per porsi in ascolto

dei luoghi, per accedere al deposito di esperienze

e conoscenze, abitudini e riti sulle tradizioni locali.

Un aspetto da sottolineare nella ricerca è il confronto

che è scaturito tra le due culture rappresentative

del Mediterraneo e dell’Africa, testimoniata

dal lavoro di Saki Mafundikwa nello Zimbabwe.

Il design generativo è stato inteso come uno

strumento in grado di rigenerare all’infinito i segni rac-

colti a Castrignano dei Greci. Si è trattato

di rieditarli e sistematizzarli per la produzione

di un nuovo, suggestivo e affascinante immaginario

visivo in grado di rileggere e riorganizzare

la percezione dell’ambiente locale, aumentarne

la reputazione, raccontare, per preservarli, i valori

dell’identità locale.

x book:È il titolo di un leporello di grande formato

che raccoglie una sintesi della ricerca svolta

sul territorio della Gricìa Salentina.

Dodici comuni pugliesi, in provincia di Lecce:

Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto,

Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia,

Zollino, Carpignano, Sogliano Cavour e Cutrofiano,

influenzati dall’avvicendarsi sul territorio di differenti

popoli stranieri, ma accumunati da una cultura

linguistica, folkloristica e iconografica che per quanto

articolata ha saputo affermarsi e resistere nel tempo.

Sono i Greci del Salento, un popolo che parla

tre idiomi: il dialetto romanico, il salentino e il Griko.

La Gricìa Salentina è “La Terra del rimorso” come fu

definita dall’etnologo Ernesto De Martino che qui

condusse nel 1959 le sue ricerche per approfondire

i suoi studi sulla cultura del mondo contadino

nell’area del Sud Italia, per studiare riti, danze,

credenze legate al tarantismo, pratiche rituali

con la funzione di scongiurare le ansie

di una esistenza precaria, di miseria e fame,

oppressione, sfruttamento e morte.

– Mauro Bubbico

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Rilievo dell’iscrizione della Cripta di Sant’Onofrio

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Studi preliminari del progetto.

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X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce

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relazione workshop:

X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce

docente: Luciano Perondi.

tutor: Emanuele Bonetti, Loredana Bontempi.

titolo progetto: S-I-N. partecipanti: Ballerini Silvia, Blasi Ruggero, Di Cuia Danilo, Di Rosa Manuela, Giorgetta Davide, Paoli Simone, Pompilii Jacopo, Sperti Francesca.

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Prima settimana

Durante il laboratorio dal basso X, il gruppo Sinsemie si è occupato di sistematizzare un processo progettuale con il fine di sviluppare un software che assistesse chi scrive ad elaborare un testo organizzato coerentemente secondo criteri sinsemici. Il modello elaborato attraverso la sistematizzazione è di per sé un risultato significativo e adottabile in un processo pregettuale che persegua.

tema:Per sinsemìa si intende la disposizione deliberata e consapevole di elementi di scrittura nello spazio con lo scopo di comunicare, attraverso l’articolazione spaziale e altre variabili visive, in modo ragionevolmente univoco e secondo regolarità. Queste regolarità possono essere valide soltanto per quel testo – ma coerenti, rigorose e interpretabili senza bisogno dell’aiuto dell’autore –, oppure definite da precisi schemi

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e abitudini di fruizione consolidate.Riguardo alla base teorica si è fatto riferimento in particolare alla Semiologie Graphique di Bertin per quello che riguarda le variabili visive e la loro organizzazione in un artefatto grafico, ad alcuni aspetti della scrittura azteca e della notazione grafica matematica (piano cartesiano, grafi, grafica statisatica etc.) e in generale alle elaborazione del concetto di Sinsemia riportate nel testo “Sinsemie. Scritture nello spazio”.

OBIETTIVI: • sistematizzazione del processo, • elaborazione di un software che consenta di scrivere sinsemicamente.

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19-21 agosto:analisi del processo progettuale di un artefatto sinsemico.Dopo una prima fase di introduzione sulla tematica,

il lavoro delle due settimane si è articolato

a partire da un’accurata analisi della costruzione

di un testo riconosciuto come sinsemicamente

coerente e comprensibile, in modo da mettere

in evidenza quali fossero le fasi indispensabili

e quelle accessorie per realizzare un simile

artefatto. Si sono analizzati anche testi

che presentavano evidenti incoerenze: in questo

modo l’isolamento dell’incoerenza avrebbe messo

in risalto una strategia compositiva che potesse

portare alla coerenza.

A costo di perdere in ricchezza e complessità,

abbiamo preferito basarci sul lavoro di Bertin,

in particolare per la definizione delle variabili visive

e di limitarci a oggetti bidimensionali e statici,

in modo da avere un punto di riferimento stabile

da cui partire per avere un modello il più possibile

sistematico su cui costruire il software.

Non essendo possibile il più delle volte ricostruire

il processo progettuale che ha portato all’artefatto

finito, si è analizzato il processo di lettura

e comprensione dell’artefatto.

In questa fase si è proceduto a sezionare artefatti

sinsemici, dapprima identificando le variabili visive

e il sistema di riferimento, poi identificando

le associazioni tra variabili (in base alla definizione

di “variabili associative” di Bertin) e cercando

di identificare una gerarchia la più precisa possibile.

Tutto il lavoro di analisi è stato annotato, in modo

da osservare delle strategie comuni tra gli artefatti.

In una seconda fase si è proceduto a elaborare

dei testi sinsemici ex novo, partendo da una traccia

lineare, da una discussione, da un tema

semplicemente enunciato, da materiale di partenza

non organizzato. Si è provato anche a elaborare

una dimostrazione matematica usando strategie

sinsemiche.

21-23 agosto:concettualizzazione di un metodo di elaborazione di un artefatto sinsemico.Durante questo processo si è identificato in maniera

sempre più precisa una serie di operazioni essenziali

per la costruzione di un artefatto sinsemico (altre

operazioni si sono rivelate utili, ma apparentemente

meno indispensabili per la realizzazione di un testo

coerente).

Le quattro operazione sono strettamente intrecciate

e non seguono necessariamente una sequenza, ma

la mancanza di una di queste operazioni comporta il

rischio che l’artefatto definitivo risulti incoerente per

qualche aspetto.

Le quattro operazioni identificate sono:

•individuazione di elementi e aggregati coerenti

di elementi, sulla base del concetto

di “associazione” tra elementi che presentano

aspetti in comune e che dovranno risultare

“associarsi” anche dal punto di vista visivo;

•definizione di un sistema di riferimento

attraverso cui gli elementi prendono valore

dalla loro disposizione nello spazio;

•definizione della gerarchia tra elementi singoli

e tra gruppi di elementi;

•definizione e assegnazione delle variabili visive.

Il processo può partire da una qualsiasi di queste

operazioni e viene aggiustato in parallelo, fino alla

definizione finale dell’artefatto, per cui non ha senso

parlare di sequenza di operazioni.

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22 agosto:concettualizzazione software.Sulla base del modello quadripartito di scrittura

sinsemica, si è elaborata la struttura concettuale

delle quattro operazioni, in modo che fossero

concatenate, isolando con precisione tutti

gli elementi in gioco e individuando le singole

relazioni tra essi.

23-28 agosto:testing reiterato e modifiche.Il sistema sopra descritto, anche in seguito alla sua

definizione è stato più volte testato e modificato

nel corso del workshop, per affinarne le funzionalità

e metterne a punto l’applicazione. È stato testato

quindi il funzionamento del modello avvicinandosi

progressivamente alle funzionalità del software,

fino ad adottare prototipi cartacei dell’interfaccia

per elaborare testi sinsemici.

23 agosto:progettazione architettura del software.Una parte del gruppo ha impostato l’architettura

del software.

Seconda settimana

26-29 agosto:progettazione interfaccia.Si è dedicata la seconda settimana a mettere a punto

la struttura dell’interfaccia, partendo dal modello

concettuale e dalle quattro operazioni definiti

nella prima settimana. In particolare si è proceduto

ad una analisi di software di aree affini e simulando

l’interfaccia con modelli cartacei disegnati a mano,

in modo da astrarre il più possibile la funzione

rispetto all’aspetto grafico, ancora provvisorio.

26-30 agosto: sperimentazione ed elaborazione di segmenti del software.Alcuni membri del gruppo hanno dedicato la loro

attenzione allo sviluppo di prototipi di alcune funzioni

(ad esempio scelta del colore, della dimensione etc.).

– Luciano Perondi

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Studi preliminari del progetto.

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X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce

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relazione workshop:

X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce

docente: Matteo Moretti.

tutor: Alessio D’Ellena, Antonio Vergari.

titolo progetto: Semantic Generative Typography. – Case history about ‘Edilportale’ network identity

partecipanti: D’Emidio Cinzia, De Cesare Giuseppe, De Luca Giuseppe, De Paola Marco, Di Costanzo Nicola, Guarnieri Alice, Pantorno Luca, Schiraldi Vincenzo, Tomatis Davide.

Page 57: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

Prima settimana

tema:Attraverso la riflessione sul rapporto tra immagine e testo, gli studenti saranno condotti in un percorso nel quale apprenderanno i rudimenti del design programmato per produrre un generatore di effetti di senso tipografico.

OUTPUT: Realizzare dei prototipi di software per le manomissioni tipografiche parametriche.

giorno i:Gli studenti intraprendono il loro percorso

riflettendo sul rapporto tra comunicazione visiva

e verbale redigendo un vocabolario partecipato

di parole da visualizzare, scegliendo tra concetti

astratti e concreti. Questo servirà come fase comune

alla quale attingere per creare le prime

sperimentazioni tipografiche. Parole astratte come

“condivisione” comportano un grado di difficoltà

superiore, consentendo però una maggiore libertà

interpretativa.

giorno ii: (tipografia semantica)La prima esercitazione è collettiva: la parola viene

scelta assieme e tutti i partecipanti sperimenteranno

su questa.

Dopo aver riflettuto collettivamente sulle possibili

interpretazioni ed evocazioni offerte dal termine

selezionato, ogni studente formalizza i propri

“intenti” su un foglio così da poter poi confrontare

il risultato ottenuto con quanto aspettato.

Durante la revsiione collettiva si confrontano

le scelte progettuali e formali, discutendo il grado

di sperimentazione tipografica, il rapporto

tra comunicazione e forma visiva e verbale.

giorno iii: (tipografia semantica)La seconda esercitazione è identica alla prima,

per affinare gli strumenti culturali e tecnici,

stimolando la sensibilità tipografica, cercando

di comprendere e superare i limiti e le difficoltà

incontrate nell’esperienza precedente. A revisione

ultimata, si riflette assieme sui passi necessari

per realizzare il lavoro svolto, cercando

nota bene:

Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con lo staff di ‘Edilportale’al fine di sviluppare una ricerca utile allo sviluppo di un nuovo progetto d’identità per il network.

Page 58: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

di formalizzare in linguaggio naturale il processo

che ha dato origine al proprio artefatto.

(lo scambio degli algoritmi)Il processo continua in maniera duplice.

Ogni studente lavora sulla propria parola sia

graficamente che verbalmente. Ogni lavoro

si compone così dell’output grafico e dell’algoritmo

verbale che ne ha permesso la generazione.

Inizia il gioco: Senza mostrare il proprio lavoro

agli altri, gli studenti si scambiano i propri algoritmi.

Ognuno dovrà realizzare il lavoro di qualcun’altra

partendo dalla descrizione verbale dei passi

necessari per generarlo (algoritmo). A lavoro

ultimato si confronteranno il lavoro originale

con quello ottenuto, stabilendo di fatto quanto

l’algoritmo sia stato o meno ambiguo. Questo verrà

così corretto, riflettendo quindi sull’importanza della

disambiguazione nel linguaggio nel momento in cui

ci si rivolge a qualcuno che non dispone dello stesso

linguaggio, background culturale e strumenti

cognitivi. Ci stiamo quindi avvicinando a come

ragiona una macchina: più la descrizione sarà

capillare più il risultato sarà fedele alle aspettative.

giorno iv: (dall’algoritmo verbale a quello informatico)Introduzione a Processing come strumento di lavoro.

Vengono introdotti i concetti di variabile e controlli

(if / for) e successivamente mostrata la loro

implementazione tecnica attraverso piccoli esercizi.

Successivamente viene illustrata la libraria

geomerative che consente di lavorare in maniera

programmata sulla tipografia.

giorno v: (run)Sedimentato il processo di generazione di tipografia

semantica, gli studenti attingono a piene mani

al vocabolario precedentemente creato e danno

il via alla produzione. Ognuno crea 20 proposte

grafiche di manomissioni tipografiche, nate

attraverso un processo che traduce il senso

della parola in immagine.

A fine giornata, viene selezionato un progetto

per ogni studente che andrà poi realizzato

la settimana successiva. Il delicato rapporto

tra efficacia del progetto e sua realizzabilità tecnica

guida la selezione.

Seconda settimana

Implementare il generatore della Feature selezionata.

– Matteo Moretti

Page 59: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

X, una variabilein cerca d’identità

Alice GuarnieriEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Alice GuarnieriEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Alice GuarnieriEsercizio n° 4

di f f u s i o n eX, una variabilein cerca d’identità

Cinzia D’EmidioEsercizio n° 4

CONF ONTOR

X, una variabilein cerca d’identità

Cinzia D’EmidioEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Davide TomatisEsercizio n°4

X, una variabilein cerca d’identità

Davide TomatisEsercizio n°4

X, una variabilein cerca d’identità

Davide TomatisEsercizio n°4

flusso

X, una variabilein cerca d’identità

Giuseppe De Luca

X, una variabilein cerca d’identità

Giuseppe De Luca

fr e t t a

X, una variabilein cerca d’identità

Giuseppe De Luca

rib ll on e i eX, una variabilein cerca d’identità

Rossella TursiEsercizio n°4

Alcune tra le 200 features prodottedurante la prima settimana.

Page 60: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

X, una variabilein cerca d’identità

Alice GuarnieriEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Alice GuarnieriEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Cinzia D’EmidioEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Giuseppe De Luca

X, una variabilein cerca d’identità

Giuseppe de CesareEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Giuseppe de CesareEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

Luca PantornoEsercizio n° 1

X, una variabilein cerca d’identità

Luca PantornoEsercizio n° 4

X, una variabilein cerca d’identità

TUO Nome TUO CognomeEsercizio n° 2

X, una variabilein cerca d’identità

NICOLA DI COSTANZOEsercizio n° 05 X, una variabile

in cerca d’identità

NICOLA DI COSTANZOEsercizio n° 08

X, una variabilein cerca d’identità

Vincenzo SchiraldiEsercizio n°4

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X, una variabilein cerca d’identità

Davide TomatisEsercizio n°4

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X, una variabilein cerca d’identità

Marco De PaolaEsercizio n° .........

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docente: Lorenzo Bravi.

tutor: Ivan Bravi, Roberto Arista.

titolo progetti: FACS app, Maltagliato project.

partecipanti: Bernardi Fabio, Marra Serena, Pignoni Giovanni, Scarduelli Matteo.

relazione workshop:

X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce

Page 73: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

tesi:Le espressioni facciali sono universali, oppure,

come il linguaggio sono specifiche di ciascuna

cultura? Darwin sostiene che le nostre espressioni

dell’emozione siano universali (ossia innate e non

apprese), un prodotto della nostra evoluzione.

Né le nostre espressioni, né le nostre emozioni sono

un’esclusiva di noi esseri umani: anche altri animali

provano alcune delle stesse emozioni, e certe loro

espressioni ricordano le nostre. Più recentemente

Paul Ekman ha confermato le tesi di Charles Darwin.

Grazie ai suoi studi svolti fino ad oggi su piu di venti

culture alfabetizzate occidentali e orientali,

la maggioranza relativa a ciascuna di esse ha sempre

concordato su quale emozione fosse raffigurata

da una data espressione.

Quindi se l’espressione delle emozioni attravarso

la mimica facciale è qualcosa di innato ed universale,

perché non provare a sviluppare

una rappresentazione grafica, animata ed interattiva

di queste, per provare a colmare i deficit di analisi

e codifica di queste in bambini affetti da autismo?

Le nuove tecnologie, quali dispositivi tablet,

sono largamente usati nella terapia per questo

genere di patologie. L’idea è quella di sviluppare

un’applicazione per dispositivi iOS che possa andare

incontro a queste necessità.

analisi:Per poter affrontare al meglio il problema, la ricerca

sulla mimica facciale è partita da un’analisi

dettagliata dell’anatomia del volto, dal sistema

muscolare che permette la rappresentazione mimica

delle emozioni.

Una volta definiti i principali muscoli

che intervengono delle trasformazioni del volto,

queste sono state associate attraverso le corrette

combinazioni alle rispettive emozioni. Questa parte

di ricerca si è avvalsa del FACS (Facial Action Coding

System), un sistema di misurazione

delle espressioni del volto, sviluppato

originariamente da Paul Ekman e Wallace Friesen

nel 1976. Si tratta di uno standard comune

per classificare sistematicamente l’espressione fisica

di emozioni, rivelatosi utile nell’ambito

della psicologia e dell’animazione.

A supporto di questa fase sono stati usati come testi

di riferimento:

Prima settimana

tema:Realizzazione di un’app iOS che aiuti i bambini autistici nel riconoscimento delle emozioni, legate alle espressioni facciali.

Page 74: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

• Charles Darwin, “L’espressione

delle emozioni nell’uomo e negli animali“

• Paul Ekman, “Te lo leggo in faccia“

sviluppo:Una volta analizzato a fondo coma funzionano

i movimenti muscolari legati all’espressione

delle emozioni si è passati alla rappresentazione

grafica dei volti che appariranno sullo schermo

dei tablet. Per fare questo ci si è basati sulle

ricerche di Masahiro Mori. Le ricerche svolte dallo

scienziato japponese dimostrano sperimentalmente

come la sensazione di familiarità

e di piacevolezza generata in un campione di persone

da robot e automi antropomorfi possa cadere

in quella che viene definita “valle del perturbante“.

La piacevolezza quindi aumenta al crescere della

somiglianza con la figura umana fino ad un punto

in cui l’estremo realismo rappresentativo produce

però un brusco calo delle reazioni emotive positive

destando sensazioni spiacevoli come repulsione

e inquietudine paragonabili al perturbamento.

Parallelamente un gruppo di due studenti ha

sviluppato il codice iOS sulla base della ricarca sui

muscoli facciali. Lo script permette di animare

le singole parti del volto partendo dalla posizione

di rilassamento, per poi trasformarla secondo

dei valori di minimo e massimo scalabili a seconda

del livello di intensità dell’espressione.

valutazione:Definite le parti del volto che entrano in gioco

nella mimica facciale e provate a definirne tutte

le possibili rappresentazioni grafiche è stato

sviluppato un piccolo tool che combinasse tutte

le possibili varianti. Questa fase di valutazione si è

resa necessaria prima di passare alla parte

di animazione, per testare la reale efficacia

delle rappresentazioni grafiche sviluppate. A fronte

dei risultati ottenuti ci si è accorti di come

le raffigurazioni grafiche fossero poco empatiche

e non restituissero una gamma completa

delle variazioni facciali.

– Lorenzo Bravi

Page 75: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

pag 3

quadrato del labbro superiore

canino

mentale

platisma

epicranico

buccinatore

procerus

orbicolare dell’occhio

elevatore del labbro superiore

elevatore della palpebra

zigomatico minore

zigomatico maggiore

risorio

orbicolare della bocca

quadrato del labbro inferiore

corrugatore del sopracciglio

nasale dilatore delle narici

nasale alare

nasale traversa

triangolare delle labbra

Analisi anatomicadel sistama di attuazione muscolare per l’espressionedelle emozioni nel volto

FACS app

Analisi anatomica del sistama di attuazionemuscolare per l’espressione delle emozioni nel volto.

Page 76: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app

Associazioni tra le Action Unit del FACSe rispettivi muscoli facciali.

Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app Associazioni tra leAction Unit del FACS e rispettivi muscolifacciali

01innalzamento interno sopracciglia

02innalzamento esterno sopracciglia

04abbassamento delle sopracciglia

05innalzamento delle palpebra superiore

06innalzamento interno sopracciglia

07compressione delle palpebre

08innalzamento interno sopracciglia

FACS app

Page 77: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

10innalzamento del labbro superiore

11approfondimento del solco labaile nasale

12trazioni dehlgli angoli delle labbra

13arrotondamento degli angoli delle labbra

14generazione delle fossette

15depressione degli angoli della bocca

17innalzamento del mento

18corrugazione delle labbra

20stiramento delle labbra

22labbra ad imbuto

23tensione delle labbra

42innalzamento interno sopracciglia

44innalzamento interno sopracciglia

paura

tristezza

sopresa

disgusto

orgoglio

rabbia

felicità

AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4

Associazioni tra emozioni ed Action Unit

20stiramento delle labbra

22labbra ad imbuto

23tensione delle labbra

42innalzamento interno sopracciglia

44innalzamento interno sopracciglia

paura

tristezza

sopresa

disgusto

orgoglio

rabbia

felicità

AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4

Associazioni tra emozioni ed Action Unit

20stiramento delle labbra

22labbra ad imbuto

23tensione delle labbra

42innalzamento interno sopracciglia

44innalzamento interno sopracciglia

paura

tristezza

sopresa

disgusto

orgoglio

rabbia

felicità

AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4

Associazioni tra emozioni ed Action Unit

20stiramento delle labbra

22labbra ad imbuto

23tensione delle labbra

42innalzamento interno sopracciglia

44innalzamento interno sopracciglia

paura

tristezza

sopresa

disgusto

orgoglio

rabbia

felicità

AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4

Associazioni tra emozioni ed Action Unit

20stiramento delle labbra

22labbra ad imbuto

23tensione delle labbra

42innalzamento interno sopracciglia

44innalzamento interno sopracciglia

paura

tristezza

sopresa

disgusto

orgoglio

rabbia

felicità

AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4

Associazioni tra emozioni ed Action Unit

20stiramento delle labbra

22labbra ad imbuto

23tensione delle labbra

42innalzamento interno sopracciglia

44innalzamento interno sopracciglia

paura

tristezza

sopresa

disgusto

orgoglio

rabbia

felicità

AU1 AU2 AU5 AU6 AU7 AU8 AU9 AU10 AU11 AU12 AU14 AU15 AU16 AU17 AU18 AU19 AU20 AU23 AU24AU4

Associazioni tra emozioni ed Action Unit

Page 78: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni / espressioni facciali.

Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app Test sulla rappresentazione grafica. Generazione di tutte le possibili combinazioni-espressioni facciali

FACS app

Page 79: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci
Page 80: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

Schizzi preliminari.

Page 81: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

analisi:Definizione di un sistema aperto per la creazione

di caratteri tipografici partecipati, in cui il carattere

tipografico risulta generato dall’intervento autonomo

di singoli designer.

sviluppo:Partendo da uno scheletro di base, è stato creato

un template pdf su cui i singoli designer possono

costruire il proprio alfabeto definendo gli elementi

base di ogni singola lettera. Il file, una volta completo

di ogni singolo elemento, viene esportato in singoli

file .svg. I singoli studenti hanno quindi prodotto

una serie di alfabeti secondo il sistema definito.

Parallelamente un gruppo di due studenti

ha sviluppato il codice che permette di importare

i singoli fie .svg nel programma di editing font

“Robofont“.

Il secondo script sviluppato permette quindi

di esportare dei font in formato otf partendo

dalla combinazione dei singoli svg di alfabeti

differenti.

conclusioni:La libreria di caratteri disegnati ed i due script

prodotti permettono già la creazione di caratteri .otf

partendo dai singoli file .svg. Questo ci ha permesso

di testare rapidamente il sistema ed i possibili

risultati ottenibili. Il progetto, che prende

il nome di Maltagliato, ha quindi la capacità

Settimana 2

La seconda settimana parte con un’analisi dei risultati prodotti nella prima fase di sviluppo del progetto. La valutazione sui volti prodotti rimane ancora poco efficace ci si pone di fronte al problema di un rigetto del bambino di fronte agli artefatti prodotti. Quantificando il tempo ancora a disposizione siamo costretti ad accantonare il tema di partenza e sfruttare il codice prodotto per un secondo tema.

tema:Sistema partecipativo di creazione di caratteri tipografici “Maltagliato project“.

Page 82: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

e le potenzialita di lanciare un progetto globale

partecipato per il design di un alfabeto generativo

che parta dai singoli input di designer da tutto

il mondo. Per quanto riguarda la prima fase

del workshop che si è concentrata sul tema

della mimica facciale legata alle emozioni, possiamo

concludere che pur non avendo raggiunto un risultato

tangibile, l’esperienza è stata un buon caso studio

di indubbia utilità.

L’analisi e la transcodifica del sistema muscolare del

volto al fine di ottenere l’animazione del “sistema

volto”, è stato un arduo compito

ben risolto. Capire e decodificare un sistema

che utiliziamo costantemente, e sul quale abbiamo

un controllo così limatato corrisponde ad aver

acquisito una elevata consapevolezza dei nostri

mezzi quali comunicatori ed esseri sociali.

Tenendo conto che il 70% della comunicazione

tra gli esseri umani appartiene alla sfera

della comunicazione non verbale, aver affrontato

una tematica come quella dell’espressivita del viso

legata alle emozioni rimane di importanza centrale

per la formazione di un designer che si occupi

di comunicazione visiva.

– Lorenzo Bravi

Page 83: Relazione finale del Laboratorio "X – Una variabile in cerca d'identità" – edizione 2013 @ Castrignano de' Greci

Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A)e ricombiazione nel nuovo carattere generativo.

Progetto Maltagliato

Alfabeto 01 A01

A01

A01

A02

A02

A02

A03

A03

A03

Alfabeto 02

Alfabeto 03

3 delle possibili 27 combinazioni

Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo

Progetto Maltagliato

Alfabeto 01 A01

A01

A01

A02

A02

A02

A03

A03

A03

Alfabeto 02

Alfabeto 03

3 delle possibili 27 combinazioni

Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo

Progetto Maltagliato

Alfabeto 01 A01

A01

A01

A02

A02

A02

A03

A03

A03

Alfabeto 02

Alfabeto 03

3 delle possibili 27 combinazioni

Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo

Progetto Maltagliato

Alfabeto 01 A01

A01

A01

A02

A02

A02

A03

A03

A03

Alfabeto 02

Alfabeto 03

3 delle possibili 27 combinazioni

Esempio di frammentazione di un glifo (lettera A) e ricombiazione nel nuovo carattere generativo

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Progetto Maltagliato Test su 7 alfabetilettera A

tot: 343 combinazioni

test A - 7 alfabeti 73=343

test A - 7 alfabeti 73=343

Test su 7 alfabeti: lettera A.Tot: 343 combinazioni.

test A - 7 alfabeti 73=343

test A - 7 alfabeti 73=343

Progetto Maltagliato

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test A - 7 alfabeti 73=343

test A - 7 alfabeti 73=343

Progetto Maltagliato

test A - 7 alfabeti 73=343

test A - 7 alfabeti 73=343

Progetto Maltagliato

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Flusso di lavoro.

Progetto Maltagliato

1

Creazione dell’alfabetosu template pdf

2

Esportazione delle singole porzioni in svg

4

Creazione dei carattericombinando diversi alfabeti

Flusso di lavoro

3

Conversione dei singoli file .svg in set .ufo separati

test 1

test 2

Progetto Maltagliato

1

Creazione dell’alfabetosu template pdf

2

Esportazione delle singole porzioni in svg

4

Creazione dei carattericombinando diversi alfabeti

Flusso di lavoro

3

Conversione dei singoli file .svg in set .ufo separati

test 1

test 2

Progetto Maltagliato

1

Creazione dell’alfabetosu template pdf

2

Esportazione delle singole porzioni in svg

4

Creazione dei carattericombinando diversi alfabeti

Flusso di lavoro

3

Conversione dei singoli file .svg in set .ufo separati

test 1

test 2

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X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce

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docente: Giorgio Olivero.

tutor: Roberto Picerno.

titolo progetto: DrawBot, drone per disegnare su superfici verticali, basato su tecnologia ‘Arduino’.

partecipanti: Giannicola Baiardi, Michele Bozzi, Francesca Centonze, Fabrizio Goglia, Nicolò Loprieno, Simona Materazzini, Roberto Memoli.

relazione workshop:

X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce

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Prima settimana

tema:Il corso guida gli studenti nel percorso di creazione di una semplice macchina (‘DrawBot’) in grado di disegnare su superfici verticali. I principali componenti hardware della macchina sono: una scheda microcontroller Arduino e due motori che controllano l’avvolgimento di un sistema di cavi in grado di muovere un pennarello su una superficie verticale. Al sistema hardware si affianca un articolato sistema di software che permette di partire da disegni eseguiti tramite script realizzati in Processing che sono poi successivamente analizzati e processati fino ad arrivare ad essere convertiti negli impulsi elettrici che comandano gli avvolgimenti

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elettrici che comandano gli avvolgimenti dei motori e il movimento del pennarello. Il corso è strutturato in modo da rendere accessibili agli studenti, in modo semplice ed intuitivo, una serie di concetti che normalmente vengono considerati tecnicamente complessi.Il corso offre uno spunto di riflessione sulla filiera degli strumenti commerciali di ‘desktop publishing’, sui loro standard e su come questi possano influenzare e uniformare in modo rilevante i risultati progettuali. È anche un dimostrazione pratica di come sia possibile superarne limitazioni e limiti predefinti per riappropriarsi di tecniche e processi che ci permettano di inventarne di nuovi.

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calendario attività: • Presentazione del corso e panoramica storica

sulle macchine per disegnare su superfici

verticali;

• Presentazione dei portfolio e dei progetti

di ciascuno dei partecipanti al workshop;

• Introduzione alla piattaforma open-source

Arduino, un microcontroller e una piattaforma

educativa per realizzare progetti interattivi

con l’elettronica;

• Introduzione di base alla programmazione

in ambiente Arduino;

• Nozioni di base su: DC motors, Stepper Motors,

Servo Motors;

• Analisi del progetto di drawbot open-source

Makelangelo e studio della relativa

documentazione e codice sorgente;

• Tutorial sul funzionamento del software

di ‘stampa’ per poter comunicare con il DrawBot;

• Analisi dei componenti discreti

che compongono le macchine ‘Drawbot’

e dei sistemi, processi tecnici e protocolli

di comunicazione necessari al loro

funzionamento: microcontroller, motor shield,

steppe motors, servo motor, struttura

di supporto dei motori e dello strumento

di disegno, sistema di notazione GCode;

• Costruzione del primo prototipo funzionante,

calibrazione dei sistema e primi test di ‘stampa’;

• Esercitazioni di scrittura manuale di istruzioni

di disegno secondo il linguaggio GCode;

• Analisi dei problemi del primo prototipo

e successiva soluzione e iterazione progettuale;

• Spiegazione delle componenti software

realizzate dal docente in Processing (strumento

da disegno via mouse/tavoletta grafica

e conversione dei tratti in linguaggio GCode);

• Utilizzo del Drawbot per la stampa dei disegni

degli studenti.

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Seconda settimana

calendario attività: • Ottimizzazione del meccanismo per il controllo

dello strumento da disegno;

• Costruzione del secondo prototipo in grado

di disegnare su una più ampia superficie;

• Calibrazione e test di disegno sul secondo

prototipo;

• Spiegazione delle componenti software

realizzate dal docente in Processing

(importazione di un disegno vettoriale in formato

SVG e conversione dei tratti in linguaggio GCode);

• Fine-tuning del sistema hardware;

• Utilizzo del Drawbot per la stampa dei disegni

degli studenti.

– Giorgio Oliviero

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Le varie fasi di realizzazione del Draw Bot.

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X una variabile in cerca d’identità — 19 agosto / 01 settembere 2013 — Castrignano de’ Greci − Lecce

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relazione workshop:

X una variabile in cerca d’identità —19 agosto / 01 settembere 2013—Castrignano de’ Greci − Lecce

x

Crediamo nel potere delle idee, nel metodoe nella cultura.

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