Relazione Finale - Tecnofor · costante a: a) costruire la legittimazione del team di intervento...

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Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale “Assistenza Tecnica e consulenza alle province nell’attuazione di servizi innovativi della rete dei servizi pubblici per l’impiego” FSE – POR SARDEGNA 2000-2006 Misura 3.1 Relazione Finale settembre 2006 ssistenza nnovazione ervizi mpiego ssistenza nnovazione ervizi mpiego Tecnologie per la Formazione

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Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale,

Cooperazione e Sicurezza Sociale

“Assistenza Tecnica e consulenza alle province nell’attuazione di servizi innovativi della rete dei servizi pubblici per l’impiego”

FSE – POR SARDEGNA 2000-2006

Misura 3.1

Relazione Finale settembre 2006

ssistenza

nnovazione

ervizi

mpiego

ssistenza

nnovazione

ervizi

mpiego

Tecnologie per la Formazione

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SOMMARIO

1. CONTENUTI DELLA RELAZIONE FINALE 3

2. SCOPI, APPROCCIO E OBIETTIVI 4

2.1 Per favorire un processo integrato e governato 4

2.2 Obiettivi e contenuti di progetto 5

3. ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE 6

3.1 Modalità attuative 6

3.2 Azioni implementate 6

4. IMPATTO CON LE CONDIZIONI DI CAMPO 9

4.1 Vincoli di contesto 9

4.2 Aggiustamento attuativo 11

4.3 I pilastri dell’intervento realizzato 12

5. RISULTATI CONSEGUITI 13

5.1 Azioni principali e accompagnamento 14

5.2 Processo di cambiamento innovativo 15

6. OUTPUT DI PROGETTO 18

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1. Contenuti della Relazione Finale Molti aspetti relativi alla implementazione di dettaglio delle azioni e delle attività previste dal progetto AISI – Assistenza per l’Innovazione dei Servizi per l’Impiego in Regione Sardegna – sono stati affrontati nello specifico nei documenti presentati in occasione dei 3 SAL Stato Avanzamento Lavori). Si ritiene pertanto più opportuno, e coerente con una Relazione Finale, presentare le valutazioni sulla realizzazione del progetto con riferimento:

- agli obiettivi generali perseguiti - alle condizioni di implementazione delle azioni - ai risultati conseguiti attraverso le varie e diverse attività realizzate.

Si è trattato di un progetto di durata medio-lunga (24 mesi complessivamente), realizzato in una situazione contestuale particolare. Le attività da sviluppare erano molteplici e diversificate. Uno degli aspetti che forse più ha contraddistinto la realizzazione del progetto va individuata nella “asimmetria” fra Committente (la Regione) e il beneficiario / cliente reale degli interventi (le Province). Questo ha comportato dedicare una attenzione costante a: a) costruire la legittimazione del team di intervento verso le Province, b) e a sollecitare e mantenere un alto commitment da parte delle Province stesse. Altri aspetti ed eventi che hanno interagito con la fase di implementazione delle azioni di progetto verranno messi a fuoco successivamente. La struttura di questa Relazione Finale è così articolata:

1. scopi, approccio e obiettivi originari del progetto 2. attivazione e realizzazione delle azioni e delle attività previste 3. impatto con le condizioni di campo 4. risultati conseguiti 5. output di progetto consolidati.

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2. Scopi, approccio e obiettivi

2.1 Per favorire un processo integrato e governato Il progetto è nato dalla consapevolezza della Regione Sardegna per la grande portata del processo di cambiamento che avrebbe interessato tutto il territorio regionale, con il passaggio delle competenze in tema di lavoro dal modello centralizzato facente capo al Ministero del Lavoro , al modello decentrato imperniato sulla Regione e sulle Province. A questa consapevolezza si aggiungeva anche la considerazione che le innovazioni vere nei processi di cambiamento della pubblica amministrazione rimangono ancora poche e di portata spesso limitata, e in ogni caso i tempi del cambiamento risultano in molti casi estremamente lunghi. Le ragioni di questa situazione sono numerose. 1. Le riforme legislative non sono sufficienti di per sé a realizzare i

cambiamenti attesi. Il processo di realizzazione e di integrazione dei vari fattori tecnologici, organizzativi, professionali e sociali presenta specificità, difficoltà e ostacoli che non possono essere tutti né previsti né superati dalle leggi per quanto buone.

2. L’innovazione nella concezione delle nuove forme di organizzazione e di erogazione dei servizi, ancorché buone, si scontra con enormi problemi culturali, professionali e manageriali. La leadership del cambiamento risulta spesso carente e inadatta a superare le resistenze e le vischiosità interne e ancor di più la reale complessità dei processi “tecnici” e realizzativi.

3. Il cambiamento è spesso affidato all’azione di un’unica “arma strategica”

frequentemente quella tecnologica. Questo nel tentativo di superare in un unico colpo la complessità che deriva dalla necessità di ridisegnare e di modificare in modo integrato i diversi fattori in gioco. Ma è spesso una scorciatoia che non porta a reali soluzioni.

4. L’opera di semplificazione e innovazione normativa presenta ancora molti ostacoli e contraddizioni Basti pensare alle strutture inquadramentali e delle regole di gestione delle risorse umane, ancora largamente inadatte a supportare il funzionamento di una amministrazione flessibile e orientata ai processi di servizio.

Il contributo che il presente progetto ha portato alla Regione Sardegna, come risposta alla consapevolezza detta in precedenza, veniva bene sintetizzato nell’assunzione

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che il cambiamento richiede un processo governato e un approccio integrato. Dato che i casi di successo sono per lo più quelli che hanno realizzato una sufficiente armonizzazione fra innovazione nel servizio, nell’organizzazione, nella tecnologia, e nella gestione delle risorse umane, e che sono proceduti attraverso progetti strutturati e governati: dalla concezione di nuove architetture e soluzioni fino alla loro sperimentazione e diffusione.

2.2 Obiettivi e contenuti di progetto Il progetto si è mosso conseguentemente sul campo, impostando l’articolazione dell’intervento secondo modalità e caratteristiche specifiche

Il processo di decentramento e innovazione del sistema regionale dei servizi pubblici per l’impiego della Sardegna veniva affrontato come processo di Change Management .

Si prevedevano adeguate modalità operative per presidiare, sviluppare, e dare

attuazione nel territorio regionale nel suo insieme, alle linee guida e al modello elaborato dalla Regione nel “Progetto integrato a supporto della definizione teorica e operativa della rete innovativa dei Centri per l’Impiego”, e proposto alle Province come riferimento.

Si puntava ad attivare relazioni costanti e strette nel territorio di ogni Provincia,

operando in costante partnership con le Amministrazioni provinciali, che vengono affiancate e accompagnate a prendersi carico efficacemente delle nuove competenze in materia di lavoro, sviluppando le nuove realtà organizzative dei “Settori Lavoro e Formazione”.

Si mirava a implementare servizi per l’impiego, nelle innovate strutture dei Centri

per l’Impiego, in una costante ottica di rete territoriale, sviluppando soluzioni “a tendere” di reti governate di servizi per l’impiego.

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3. Attivazione e realizzazione

3.1 Modalità attuative Le modalità di intervento previste hanno toccato e fatto ricorso ad una vasta gamma di strumenti e metodologie:

partnership con Regione e Province interventi di empowerment dei soggetti della rete dei servizi per l’impiego

(seminari, workshop, ecc.)

interventi di affiancamento consulenziale della dirigenza delle province

interventri di sviluppo della cultura del servizio presso la popolazione dei dipendenti dei CPI

interventi di definizione di manuali operativi, guidelines, e standard operativi ecc.

3.2 Azioni implementate Tutte le azioni e le attività che il progetto ha sviluppato sono state realizzate attraverso la presenza sul campo e tramite interventi di consulenza specialistica e di assistenza tecnica. Ciò ha permesso di realizzare il progetto dando preminenza agli interventi di accompagnamento costante, che hanno costituito le linee principali su cui si è insistito una volta andati in operatività. Azioni e attività realizzate, come previsto, hanno riguardato quattro direzioni:

a) azioni di sistema di carattere generale (a valenza strategica) b) azioni sui sistemi locali provinciali (distinte per il 1°anno e per il 2°anno) c) azioni di accompagnamento costante.

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Nella schematizzazione che segue sono riportati, in termini sintetici, i diversi fronti di azione che hanno contraddistinto le principali direzioni di intervento su cui ha operato il progetto.

A. Azioni di sistema di carattere generale (a valenza strategica)

1. Attivazione e rafforzamento dei Centri per l’Impiego come

strutture di erogazione di servizi 2. Promozione dei nuovi servizi anche in ottica di reti territoriali

innovative di servizi per l’impiego

3. Accompagnamento delle Province nel definire profilo organizzativo e competenze professionali del “Settore Lavoro e Formazione” provinciale

B. Azioni sui sistemi locali provinciali (anno 1°) (a valenza operativa

e specifica) 1. Assistenza allo sviluppo e preparazione del Piano Provinciale del

Lavoro 2. Definizione, implementazione e consolidamento dell’assetto

organizzativo del “Settore lavoro e Formazione”

3. Coordinamento delle azioni per attivare i nuovi servizi in una prospettiva di rete

4. Abilitazione delle Province a realizzare azioni di comunicazione

verso l’utenza e il territorio

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C. Azioni sui sistemi locali provinciali (anno 2°) (a valenza operativa

e specifica) 1. Sviluppo di un modello di riferimento per il Masterplan Provinciale

per il consolidamento di servizi e Centri per l’Impiego innovativi 2. Avvio e gestione attività dei Gruppi di Miglioramento per i nuovi

servizi presso i Centri per l’Impiego

3. Realizzazione azioni di comunicazione verso l’utenza e il territorio

D. Azioni di accompagnamento costante

1. Azioni per lo sviluppo delle competenze di osservazione del

mercato del lavoro e di sviluppo della qualità 2. Attività di supporto costante alle Province per la rendicontazione e

le attività amministrative

3. Attività di supporto costante per l’avvio dei servizi sperimentali per il reperimento delle risorse

4. Attività di supporto costante per definire gli standard e le procedure

di accesso dell’utenza

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4. Impatto con le condizioni di campo Come in ogni progetto le condizioni di contesto e di campo giocano un ruolo importante nel perseguimento degli obiettivi iniziali e nel consolidamento dei risultati conseguiti. Il progetto AISI non ha fatto eccezione. La realizzazione delle azioni ha dovuto infatti misurarsi con le dinamiche di campo. In particolare, il team di assistenza e consulenza, garantito dalla RTI nelle figure dei professionisti delle tre società Butera e Partners, Tecnofor e CGM, ha ritenuto opportuno dare risalto, anche al di là di quanto previsto nel progetto tecnico iniziale, ad attività di “empowering” come quelle realizzate a inizio attività (seminari di empowering iniziali), mantenendo una costante attenzione su questi aspetti anche successivamente (incontri con Assessori e Dirigenti, incontri con giunte provinciali, esposizione delle attività in sede di Consigli Provinciali, ecc.).

4.1 Vincoli di contesto La realizzazione delle azioni previste dal progetto ha dovuto costantemente misurarsi con quella “asimmetria committente / beneficiario” che ha rappresentato costantemente un aspetto da gestire con attenzione durante la realizzazione delle attività sul campo. Questo è stato un dato con cui commisurare in ogni fase l’implementazione delle azioni e delle attività. Oltre a ciò vi sono state altre condizioni ed eventi di campo che hanno interagito con le azioni di progetto, rappresentando in alcuni casi un vincolo con cui commisurare la fattibilità delle azioni proposte. In particolare, si sono creati alcuni vincoli strutturali legati ad eventi di campo che hanno influito sulle attività e sullo svolgimento del progetto. Il riferimento è specificamente indirizzato:

alle elezioni amministrative provinciali che hanno coinvolto tutte le quattro province

alla concomitante costituzione delle nuove quattro province

al passaggio formale del personale dal Ministero alla Regione e alle Province

alla promulgazione delle legge regionale in materia.

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Le elezioni amministrative provinciali hanno “congelato” gli interlocutori delle Province proprio nel momento in cui, nella tempistica di progetto, serviva sviluppare una interlocuzione più coinvolgente. Praticamente questo “congelamento” sul versante dei decisori ha fatto capolino a inizio 2005, per manifestarsi appieno con l’avvicinarsi della data di maggio. E si è poi protratto fino praticamente all’inizio di settembre 2005, periodo da cui le maggioranze uscite dalle elezioni hanno cominciato ad operare. Questo ha rallentato, e reso più arduo, il percorso di progetto, in specifico in quelle iniziative che richiedevano un diretto coinvolgimento dei “decisori” provinciali. La nascita delle nuove province ha avuto un impatto marginale sul progetto. Ma in alcune realtà si è creata una situazione di ambiguità, vedendo alcune province esaurita la loro funzione verso parte dei loro Centri per l’Impiego, in quanto destinati a riconoscersi nel territorio delle nuove province, e dunque a dipendere da un’altra amministrazione. Il progetto AISI, poneva al centro delle proprie azioni l’attivazione del personale dei Centri per l’Impiego. Fino all’autunno 2005, anche nelle province più proattive, attivare il personale che formalmente rispondeva ancora al Ministero, rispetto alle attività di progetto, non è risultato sempre facile e in qualche caso si è dimostrato problematico. Infine, il progetto è intervenuto ad implementare azioni innovative senza una specifica normativa regionale, che supportasse e “legittimasse” l’impostazione e i contenuti delle attività. Questo non ha semplificato il lavoro di progetto in un contesto che “culturalmente” è abituato a reagire e rispondere agli “stimoli” della normativa.

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Le elezioni provinciali

La costituzione nuove province

Il passaggio del personale

Le legge regionale attesa

VINCOLI STRUTTURALI ED EVENTICHE HANNO INCISO SULLE ATTIVITA’ DI CAMPO

E SULLO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO

Vincoli ed eventi di campoVincoli ed eventi di campo

maggio ‘05

autunno ‘05

5 dic. 2005

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4.2 Aggiustamento attuativo Già a completamento delle prime fasi era emersa una più chiara visione delle condizioni di campo. Questo ha consigliato un cambiamento e un aggiustamento nell’approccio attuativo, di cui si è discusso in sede di Comitato di Pilotaggio, che ne ha recepito i contenuti. In specifico l’ “aggiustamento di tiro” ha riguardato tre aspetti:

a) dare un peso maggiore e costantemente attenzione alle problematiche legate all’empowerment delle persone in ogni tipo di attività che veniva portata sul campo

b) continuare a privilegiare un’ottica di progetto declinata sull’avvio del processo

di innovazione dei servizi nel sistema di erogazione nel territorio, ma al tempo stesso curare la messa a punto di quegli outputs e di quei prodotti che sono destinati a rimanere anche dopo il completamento dell’intervento

c) portare in preminenza il baricentro delle azioni di progetto, identificandole

nell’evoluzione di servizi di qualità presso i CPI (attività gruppi Gionas) e nella definizione, realizzazione e assestamento delle nuove strutture di governo provinciali che gestiscono i CPI (Settore Lavoro delle Province).

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• PPL

• Masterplan

• Rete

• Competenze

• Comunicazione

Ambiti di intervento “core”Ambiti di intervento “core”

La modernizzazione del sistema regionale dei servizi per l’impiego l’impiego si consolida se:

si sviluppa e si consolida presso le Province Province una nuova struttura di governo delle nuove competenzesi avvia il cambiamento dell’operatività nei CPICPI in direzioni delle attività di servizio

Struttura Struttura provinciale provinciale

((Settore/Servizio LavoroSettore/Servizio Lavoro))

CPICPI

CPICPI

CPICPI

CPICPI

CPICPI

CPICPI

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4.3 I pilastri dell’intervento realizzato La implementazione delle azioni di progetto sul campo è stata dunque declinata attorno a tre pilastri “strategici” per l’evoluzione e l’innovazione del sistema di erogazione di servizi per l’impiego nei territori delle province sarde. 1. Il primo pilastro è costituito ovviamente dalla innovazione del profilo dei servizi

presso i Centri per l’Impiego. Il progetto si è particolarmente concentrato sulle attività di progettazione di servizi evoluti, partendo da una struttura dei Centri per l’Impiego centrata sul presidio dei servizi da erogare, piuttosto che sulle attività amministrative cui “adempiere”.

2. Il secondo pilastro è stato individuato nella “struttura di governo” dei nuovi servizi

per l’impiego a livello provinciale. Una gestione efficace ed efficiente dei CPI nel territorio diviene fondamentale per garantire: - la continuità del funzionamento ordinario presso i CPI - il consolidarsi della evoluzione verso servizi innovativi più mirati all’utenza - la gestione di quei servizi ereditati dal Ministero e erogati a livello provinciale

come, fra tutti, l’inserimento disabili previsto dalla legge 68. 3. Il terzo pilastro è stato considerato la elaborazione del Piano Provinciale Lavoro,

quale documento di definizione della strategie delle singole realtà provinciale rispetto alle gestione sul proprio territorio della nuove competenze acquisite, avendo cura delle specificità del mercato del lavoro locale, e della necessità di continuare a farsi carico del processo di evoluzione dei servizi presso i CPI, nella consapevolezza che non si possono dare politiche del lavoro efficaci senza servizi per l’impiego efficienti.

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5. Risultati conseguiti Le azioni che il progetto ha implementato erano mirate ad avviare un percorso di innovazione dell’offerta di servizi per l’impiego nel territorio regionale, che non è certo completato definitivamente con l’ultimazione del progetto. Ulteriori azioni per il consolidamento e ulteriore sviluppo della capacità di fornire servizi all’utenza, andranno implementate e gestite dalle singole Province. Anche per questa ragione si è molto puntato a definire, assieme agli interlocutori provinciali, un profilo forte del “Settore Lavoro” in ogni Provincia. Le attività svolte dal progetto AISI hanno permesso di inaugurare e percorrere per un tratto un tragitto di miglioramento dell’offerta di servizi, che permette di avere nel territorio una migliore relazione con l’utenza. Il lavoro di accompagnamento e di empowerment delle persone, che si è cercato di garantire costantemente, ha permesso anche di rafforzare le “risorse interne”, sulle cui spalle alla fine poggia la continuazione dell’evoluzione innovativa che con il progetto è stata avviata.

Verso l’utenza

servizi reali

affidabilità

“reputazione”

migliorare rapporto- con i cittadini- con imprese- con territorio

Verso le risorse interne

più efficienza organizzativa

rivedere le procedure

qualità dei servizi

ruoli e responsabilità chiari

strumenti di valutazione

intervenire sulle criticità

I beneficiI benefici

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5.1 Azioni principali e accompagnamento Nel corso della attuazione del progetto, il team si è sempre preoccupato di dare corso e realizzare tutte le azioni e le attività previste. A cominciare dalle attività di carattere generale tese a favorire, presso le Province, il consolidamento di una “cultura del servizio”, abilitando i referenti provinciali a valorizzare le competenze presenti presso i CPI e ad affrontare con loro i passi per l’innovazione dei servizi. Lo stesso è avvenuto per le azioni di Accompagnamento costante. In un apposito documento sono state date raccolte e condivise con le province indicazioni dettagliate relative alla osservazione del mercato del lavoro. Così, ci si è curati di supportare le Province nella attività amministrativa di rendicontazione, mettendo a loro disposizione strumenti informatici e competenze specialistiche per gestire gli aspetti amministrativi dei progetti sperimentali provinciali. E parallelamente à stato dato supporto “on demand” per gli aspetti formali connessi al reperimento delle risorse (informatiche, di arredamento e layout, di personale). Inoltre, nella definizione dei nuovi profili e delle nuove procedure dei nuovi servizi definiti, assieme agli operatori dei CPI tramite i Gionas, è stato dato spazio alla definizioner degli standard di servizio di riferimento e delle procedure di accesso al servizio per l’utenza.

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Settore LavoroProvinciale

Azioni portanti e complementariAzioni portanti e complementari

CPI e Servizi

Piano ProvincialeLavoro

Comunicazione

Masterplan Rete

WP1WP1

WP2WP2

WP5WP5

WP3WP3WP4WP4

WP6WP6

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Il progetto nella fase di implementazione, come ci siamo curati di sottolineare in precedenza, ha mantenuto una attenzione particolare a garantire l’avvio e il consolidamento di risultati evolutivi su tre fronti:

a) definire, strutturare e far decollare i “Settore Lavoro” in ognuna delle Province coinvolte

b) progettare, avviare e diffondere nuovi servizi per l’impiego nelle Province,

valorizzando anche una impostazione e una prospettiva di rete

c) predisporre, definendolo e condividendolo con le Province, il Piano Provinciale Lavoro, quale documento strategico, validato e fatto proprio dai decisori delle Province, in base al quale definire il percorso di evoluzione ulteriore e consolidamento nell’immediato prossimo futuro delle azioni per garantire al territorio servizi efficienti.

Su tutti questi aspetti sono stati realizzate azioni e progressi considerevoli in tutte le Province, pur con specificità di cui più avanti diremo. Accanto ai risultati conseguiti sui precedenti punti, sono stati forniti alle Province in appositi documenti discussi, strumenti e metodologie per gestire bene tre aspetti importanti nel governo locale dei servizi per l’impiego: il Piano per l’Azione (Masterplan), Piano per la Comunicazione, gestione in prospettiva di rete di alcuni servizi.

5.2 Processo di cambiamento innovativo Ciò che si è badato di conseguire, in particolare individuando e scegliendo i”pilastri” di cui in precedenza abbiamo detto, è stato un risultato che garantisse al sistema di erogazione di servizi per l’impiego nel territorio sardo, di continuare a evolvere, avendo avviato la costruzione di una nuova e diversa presenza pubblica, partendo da e garantendole fondamenta solide. I risultati più rimarchevoli del progetto AISI rispetto agli obiettivi di innovazione dei servizi per l’impiego, sono stati conseguiti, in maniera chiara nei seguenti aspetti:

le strutture di governo del nuovo sistema da parte delle Province

nuovi profili dei servizi, con nuovi standard e nuove procedure per l’accesso dell’utenza

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un rafforzamento di molti operatori presso i Centri per l’Impiego grazie ai

percorsi di empowerment associati e alla stessa attività svolta dai Gionas

i Piano Provinciali Lavoro che, partendo dalle specificità dei mercati del lavoro nelle singole Province, delineano le priorità delle politiche del lavoro e individuano nel consolidamento della evoluzione innovativa dei Centri per l’Impiego un percorso necessario per migliorare l’offerta di servizi nel territorio

la introduzione e la inaugurazione di dimensioni operative di rete per alcuni

dei nuovi servizi.

I risultati chiari conseguiti su questi punti non hanno la stessa nitidezza in tutte Province, dato che il risultato reale conseguito è dipeso anche dalle caratteristiche del coinvolgimento della dirigenza, dei funzionari e operatori locali. In alcune realtà è stato possibile fare un percorso molto buono, in altre il percorso è stato soddisfacente. In generale, in tutte le realtà provinciali con cui il progetto ha interagito si è dato avvio e percorso una parte importante di tragitto evolutivo, vincendo le inerzie di partenza e consolidando nel territorio regionale il profilo di una diversa e più orientata all’utenza offerta di servizi per l’impiego.

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Condizioni per il successoCondizioni per il successo

Commitment politico (Province e Regione)

Proattività livello provinciale

Coinvolgimento e attivazione competenze dei responsabili e degli operatori CPI

Interazione attiva con consulenza

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I risultati sono stati più nitidi in quelle realtà dove la combinazione dei fattori di successo era più marcata ed evidente. Grazie proprio all’effetto di “risorsa per il cambiamento” che è stata data e garantita da:

un forte commitment politico (a livello provinciale soprattutto), la chiara intenzione di impegnarsi vista in primis in molti decisori e, a

scendere, negli altri soggetti coinvolti nelle diverse Province,

una capacità di valorizzare le competenze e l’esperienza in particolare dei responsabili dei CPI, grazie a una proficua interazione costruita fra personale delle Province e personale ex-Ministero del Lavoro

una capacità di interagire fruttuosamente con la consulenza e con gli stimoli

che essa ha saputo portare. E’ evidente che questo “mix vincente” per il successo degli interventi di cambiamento che il progetto ha portato in campo in Sardegna, resta di grande importanza anche per l’ulteriore consolidamento nelle realtà provinciali del sistema dei servizi per il lavoro e l’occupabilità. Appare importante evidenziare che quattro Amministrazioni Provinciali hanno richiesto formalmente la prosecuzione delle attività di assistenza tecnica e consulenza.

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6. Output di progetto Qui di seguito sono elencati i “prodotti” che sono stati elaborati, condivisi e consegnati alle Province, nelle diverse fasi di realizzazione del progetto. I contenuti di questi documenti sono raccolti in un apposito CD, che viene consegnato congiuntamente alla presente Relazione Finale.

00 Documenti interni AISI

1 Situazione iniziale provincia di Cagliari

2 Situazione iniziale provincia di Oristano

3 Situazione iniziale provincia di Nuoro

4 Situazione iniziale provincia di Sassari

5 Seminario avvio progetto

6 Documen interni Procedure CPI CA-SS-NU-OR

7 Procedure Gionas Cagliari

8 Procedure Gionas Nuoro

9 Procedure Gionas Oristano

10 Procedure Gionas Sassari

11 Settore lavoro Cagliari

12 Settore lavoro Oristano

13 Settore lavoro Nuoro

14 Settore lavoro Sassari

15 Guida operativa PPL, Masterplan e OML

16 Piano provinciale Cagliari

17 Master Plan Provinciale Cagliari

18 Piano provinciale Oristano

19 Piano provinciale Nuoro

20 Piano provinciale Sassari

21 Supporto operativo Piani di Comunicazione

22 Software di rendicontazione

23 Strumenti operativi per fare rete