Relazione di stima del valore economico attribuibile al ... · 2. SVOLGIMENTO DELL'INCARICO Il...

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Relazione di stima del valore economico attribuibile al ramo d’azienda “Mozzarellificio e relativo punto vendita” appartenente alla società BI.TO.VA. GROUP S.R.L. in Fallimento Dott. Luca Varignani Via Fratelli Lumiere n.19 – Arezzo Tel. 0575.38.11.25 – Fax 0575.19.49.339 Mail: [email protected] P.E.C.: [email protected]

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Relazione di stima del valore economico

attribuibile al ramo d’azienda

“Mozzarellificio e relativo punto vendita”

appartenente alla società

BI.TO.VA. GROUP S.R.L.

in Fallimento  

        Dott. Luca Varignani  

Via Fratelli Lumiere n.19 – Arezzo  

Tel. 0575.38.11.25 – Fax 0575.19.49.339 

Mail: [email protected] 

P.E.C.: [email protected] 

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Sommario PREMESSA ................................................................................................................................ 3 

1. ALCUNI CENNI IN MERITO AI PRINCIPALI ASPETTI AZIENDALI E SOCIETARI . 3 

2. SVOLGIMENTO DELL'INCARICO ................................................................................... 4 

3. ASSUNZIONI BASE NEL PROCESSO VALUTATIVO E CONDIZIONI LIMITATIVE 5 

4. I METODI DI VALUTAZIONE .......................................................................................... 7 

4.1 Analisi dei metodi di valutazione ........................................................................................ 8 

4.1.1 Metodo Finanziario ..................................................................................................... 8 

4.1.2 Metodo Reddituale ...................................................................................................... 9 

4.1.3 Metodi Patrimoniali ................................................................................................... 11 

4.1.4. Metodo Misto Reddituale-Patrimoniale .................................................................... 13 

4.1.5. Metodo dei multipli .................................................................................................. 14 

5. VALUTAZIONE DEL RAMO D’AZIENDA .................................................................... 15 

6. DESCRIZIONE E VALUTAZIONE DELLE SINGOLE COMPONENTI PATRIMONIALI, REDDITUALI E DI RENDIMENTO ..................................................... 16 

6.1 Immobilizzazioni Immateriali .......................................................................................... 16 

6.2 Immobilizzazioni Materiali ............................................................................................... 16 

6.3 Immobilizzazioni Finanziarie ........................................................................................... 17 

6.4 Rimanenze ....................................................................................................................... 17 

6.5 Crediti .............................................................................................................................. 17 

6.6 Disponibilità Liquide ....................................................................................................... 18 

6.7 Ratei e risconti Attivi ....................................................................................................... 18 

6.8 Debiti .............................................................................................................................. 18 

6.9 Patrimonio netto Rettificato (K) ...................................................................................... 18 

6.10 Determinazione di R ...................................................................................................... 19 

6.11 Determinazione di i ........................................................................................................ 19 

6.12 Determinazione di n ...................................................................................................... 21 

6.13 Fiscalità Latente ............................................................................................................. 21 

7. STIMA DEL VALORE ECONOMICO CON IL METODO MISTO PATRIMONIALE-REDDITUALE ........................................................................................................................ 22 

8. CONCLUSIONI ................................................................................................................... 23 

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PREMESSA

Il sottoscritto Luca Varignani, Dottore Commercialista e Revisore Contabile, iscritto all'Ordine dei

Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo, Sezione A numero 699 ed al Registro

dei Revisori Legali al numero 161630 (con Provvedimento del Ministero Grazia e Giustizia del 24

Gennaio 2014 pubblicato in G.U. il 09 febbraio 2011), è stato incaricato dalla curatore del fallimento

Bi.to.va Group S.r.l. , Dott. Fabrizio Scateni, di redigere una relazione di stima, finalizzata alla

determinazione del valore economico riferibile al ramo d’azienda “Mozzarellificio e relativo punto

vendita” appartenente al complesso aziendale della società fallita.

Il sottoscritto, assunte le necessarie informazioni, ed espletati i richiesti accertamenti, si sofferma

ad illustrare, nel prosieguo, il contenuto e le modalità tecniche del processo valutativo adottato. Con

riguardo agli aspetti valutativi rientranti nel perimetro di attività, e sostanziati nella presente

valutazione indipendente, si precisa che si è fatto riferimento al valore economico (o valore

generale), ovvero quel valore che, in normali condizioni di mercato, può essere considerato congruo

per il complesso aziendale; si tratta in altri termini di un valore che può essere negoziato fra un

compratore e un venditore in condizioni di assoluta libertà di agire e in possesso di un ragionevole

grado di conoscenza delle condizioni di mercato e dei fatti rilevanti connessi all'oggetto della

negoziazione. Il valore generale rappresenta quindi un'opinione, sostanzialmente razionale e

dimostrabile, connessa all'interpretazione professionale di una realtà complessa.

Il valore economico del complesso aziendale, oggetto della presente relazione peritale, è stato

determinato con riferimento alla data del 31 Dicembre 2017.

1. ALCUNI CENNI IN MERITO AI PRINCIPALI ASPETTI AZIENDALI E

SOCIETARI

Prima di passare all'analisi del valore economico del ramo d’azienda e dei relativi criteri di

valutazione, appare utile fornire alcuni cenni in ordine agli aspetti aziendali e societari più

significativi riguardanti la società oggetto di indagine.

La “Bi.to.va. Group S.r.l.” è stata costituita in data 04/03/2009, aveva sede legale in Arezzo, via del

Tramarino n.6, ed era iscritta al Registro delle Imprese di Arezzo con numero Rea AR-153884.

Presentava un capitale sociale di Euro 25.000 internamente sottoscritto e versato; la compagine

sociale era così composta:

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La società era amministrata da un amministratore unico nella persona del Sig. Biagio Scarano.

La società svolgeva l’attività di produzione mozzarelle e latticini freschi a pasta filata , con attività

sia al dettaglio nel punto vendita sito in via del Tramarino n.6 sotto la denominazione “Muzzare'”

che all'ingrosso attraverso la fornitura di mozzarelle e latticini a punti vendita nelle province di

Arezzo, Firenze e Prato e ad attività di ristorazione e bar.

2. SVOLGIMENTO DELL'INCARICO

Il sottoscritto estimatore ha svolto l'incarico acquisendo le informazioni necessarie attraverso

l'esame della documentazione messa a disposizione direttamente dalla società, nonché attraverso

alcuni incontri con gli amministratori della stessa.

In particolare, il sottoscritto estimatore ha esaminato in copia la seguente documentazione:

- Statuto vigente della società;

- Bilanci di esercizio della società al 31/12/2013, 31/12/2014, 31/12/2015;

- Registro dei beni ammortizzabili;

- Documentazione fiscale della ditta individuale Turco Antonia che attualmente ha in conduzione

il ramo d’azienda.

Il lavoro di valutazione ha assunto tutte le informazioni desumibili dalla documentazione citata. In

particolare, come anche più volte precisato nel successivo paragrafo 3, tutti i dati fornitici, per

dispensa ricevutane dalla società conferente l'incarico, non sono stati oggetto di alcuna attività di

revisione contabile, assumendone, come circostanza di partenza nel processo valutativo, la loro

correttezza, attendibilità e precisione. Pertanto, le conclusioni a cui perverremo con il presente

lavoro, devono essere interpretate alla luce delle suindicate fondamentali circostanze.

Valentina Turco50%

Biagio Scarano50%

Quote Sociali

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3. ASSUNZIONI BASE NEL PROCESSO VALUTATIVO E

CONDIZIONI LIMITATIVE

La presente relazione peritale, e in generale lo svolgimento dell'incarico, devono essere interpretati

alla luce delle seguenti ipotesi e limitazioni:

- tutte le informazioni necessarie per lo svolgimento dell'incarico sono state fornite dalla società

oggetto di valutazione, che resta pertanto unica responsabile dell'accuratezza e completezza

delle stesse. Il sottoscritto valutatore non si assume alcuna responsabilità per quanto concerne

veridicità e completezza delle informazioni utilizzate;

- le attività di supporto valutativo sono basate su informazioni relative alla data di riferimento

individuata;

- l'incarico non prevede né implica alcuna attività di certificazione, asseverazione, né interventi di

revisione e certificazione contabile. Tale incarico non prevede né implica, altresì, lo svolgimento

di procedure di verifica finalizzate all'individuazione di errori, inesattezze, passività latenti di

qualsiasi natura non riflesse nei documenti e nelle informazioni messe a disposizione dalla

società oggetto di valutazione e dalla società conferente l'incarico;

- si precisa inoltre che, dato il ristretto termine temporale indicato dal committente per la

predisposizione del presente elaborato e data dunque l'impossibilità di svolgere tutte le

necessarie operazioni di verifica sull'attendibilità della documentazione contabile messa a

disposizione, la valutazione degli elementi patrimoniali attivi e passivi facenti capo al complesso

aziendale si è basata esclusivamente sulle indicazioni fornite dagli Amministratori della società

oggetto di valutazione oltre che sui criteri valutativi suggeriti dagli stessi nell'ambito degli

incontri effettuati o da questi ultimi utilizzati in sede di redazione e predisposizione del bilancio

di esercizio. Questi ultimi rimangono pertanto unici responsabili della veridicità, completezza e

correttezza delle informazioni fornite e dei criteri valutativi suggeriti, non assumendosi il

sottoscritto valutatore alcuna responsabilità circa eventuali inesattezze, imprecisioni o errori al

verificarsi dei quali il valore economico determinato nella presente relazione peritale deve

considerarsi compromesso;

- le condizioni dell'incarico sono tali per cui non è previsto aggiornamento dei risultati ottenuti in

relazione ad eventi o informazioni rese disponibili successivamente al completamento

dell'incarico stesso;

- tutta la documentazione utilizzata e/o prodotta nel corso dell'attività ha natura riservata e non

sarà resa nota o altrimenti messa a disposizione di terzi esterni senza il vostro preventivo

assenso;

- tutte le tabelle contenute nel presente parere sono state predisposte su fogli di calcolo

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elettronico; nelle stesse, perciò, sono riscontrabili alcune approssimazioni ed arrotondamenti

derivanti esclusivamente dalla modalità di esposizione dei dati. Le elaborazioni relative alle analisi

quantitative sono state effettuate utilizzando il software Microsoft Excel©;

- il committente riconosce e concorda che gli obblighi derivanti dal presente documento (quali

esplicitamente previsti nello stesso o derivanti dalla legge) hanno natura di prestazioni d'opera

intellettuale senza alcuna garanzia di risultato. Conseguentemente, il sottoscritto non ha nessuna

responsabilità nel caso in cui nessuna operazione fosse portata a termine;

- il complesso aziendale oggetto della presente valutazione è stimato in ipotesi che lo stesso, con

tutti gli elementi patrimoniali attivi e passivi, possano essere oggetto di cessione in quanto liberi

da pesi, oneri e gravami di ogni e qualsiasi natura;

- il valore economico del patrimonio del ramo aziendale è stato determinato in riferimento alla

data del 31 dicembre 2017 ed il mio lavoro è terminato alla data di sottoscrizione della presente

relazione.

Si evidenzia inoltre quanto segue:

- come già detto, quanto ricercato è il più probabile valore economico attribuibile al patrimonio

sociale del complesso aziendale oggetto di valutazione. Detto valore è da intendersi come

corrispettivo al quale il complesso aziendale può essere scambiato tra parti consapevoli e

disponibili, in una transazione tra terzi indipendenti. È quindi, quello ricercato, un valore

caratterizzato dai requisiti di "neutralità", "astrattezza" e "generalità". Il valore economico in

sintesi, è un criterio capace di esprimere il potenziale valore di un complesso aziendale, in

maniera indipendente ed oggettiva, tenendo in considerazione sia le condizioni di mercato che

le specifiche peculiarità dello stesso. Detto valore, conseguentemente, può costituire la base di

riferimento per un potenziale processo negoziale tra venditore e acquirente, prescindendo dalla

forza contrattuale di ciascuna di esse e dall'eventuale presenza di altre circostanze concrete che

possono incidere sul negoziato e sulla definizione di un prezzo. Lo stesso, quindi, rappresenta

un'opinione, sostanzialmente razionale e dimostrabile, connessa all'interpretazione

professionale di una realtà complessa;

- la stima è eseguita "stand alone' quindi tenendo conto delle potenzialità che il complesso

aziendale attualmente manifesta e delle condizioni in cui lo stesso si trova, operando

gestionalmente in via autonoma senza considerare possibili apporti esterni.

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4. I METODI DI VALUTAZIONE

Il fine della valutazione di un'azienda o di un suo ramo, è l'individuazione di un "valore teorico di

scambio". Con il termine "azienda" o "ramo di azienda" si intende fare riferimento non solo

all'insieme dei beni a disposizione dell'imprenditore ma anche al complesso delle persone e delle

operazioni che costituiscono il "sistema aziendale". L'azienda infatti va considerata come un

insieme integrante di beni (capitali), di persone (organizzazione) e di operazioni (gestione) e,

pertanto, la sua valutazione economica deve tenere presenti tutti gli elementi sopra citati.

Il fine della valutazione è, indipendente dalle c.d. "condizioni soggettive di negoziazione": infatti,

non devono essere prese in considerazione né la forza contrattuale, né l'abilità negoziale delle parti

interessate.

Tenuto conto della mancanza di specifiche disposizioni di legge al riguardo, l'elaborazione di una

stima del valore di un bene, sia esso rappresentato da un'azienda o solo da un bene o un diritto in

essa contenuto, deve essere formulata sulla base di norme tecniche di generale accettazione nella

prassi professionale, con riferimento alla situazione soggettiva dell'azienda in esame ed a

quell'oggettiva, relativa al mercato in cui essa si colloca.

In linea generale i metodi sviluppati dalla più autorevole dottrina ed utilizzati dalla migliore prassi

professionale per l'analisi di congruenza valoriale esprimono alcune caratteristiche comuni in

termini di:

- razionalità, in quanto la valutazione viene definita sulla base di un processo logico rigoroso e

condivisibile;

- dimostrabilità, in quanto le grandezze sottostanti al processo valutativo vengono prescelte in

funzione del grado di probabilità nella loro futura manifestazione e presentano per ciò stesso

una sostanziale credibilità;

- neutralità, intendendosi come tale l'assenza di scelte arbitrarie e soggettive in grado di

condizionare immotivatamente i risultati della stima;

- stabilità, intesa come mancata considerazione di eventi provvisori, eccezionali o comunque non

ripetibili.

La dottrina e la prassi professionale hanno elaborato varie metodologie di stima che presentano,

talvolta in misura diversa, le predette caratteristiche, nella considerazione che non esista una

metodologia valida in assoluto ma metodologie diverse in relazione alla finalità della stima ed ai

profili caratteristici dell'entità oggetto di valutazione.

Si allude, in particolare, a:

- metodologie di tipo patrimoniale (semplici e complesse): mirano all'individuazione del valore

delle attività/passività facendo riferimento a valori correnti di mercato;

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- metodologie di tipo reddituale/finanziario: mirano all'individuazione del valore

dell'attività/passività mediante l'attualizzazione del relativo flusso reddituale/finanziario ad esse

associato;

- metodologie miste patrimoniali - reddituali: hanno la peculiarità di considerare

contemporaneamente aspetti patrimoniali e reddituali, così da conciliare la maggiore obiettività

del metodo patrimoniale con le prospettive di reddito dell'impresa;

- metodologie empiriche: mirano all'individuazione del valore dell'attività/passività tramite

l'utilizzo di multipli di borsa, ottenuti rapportando prezzi significativi di società quotate

comparabili con la realtà oggetto di valutazione ed alcune variabili contabili, oppure basandosi

sui valori espressi in transazioni di mercato comparabili sedimentatesi con il tempo.

4.1 Analisi dei metodi di valutazione

I principi che devono guidare la scelta del criterio di valutazione da adottare e la stima stessa vanno

ispirati ad una significatività metodologica e ad un'attendibilità delle misurazioni, per far sì che si

possa accoppiare al rigore logico-sistematico la credibilità e la certezza delle quantità individuate.

Proprio per questo motivo è necessario analizzare i singoli metodi di valutazione al fine di

individuare quello più adatto alla stima del complesso aziendale in oggetto.

4.1.1 Metodo Finanziario

II metodo finanziario o metodo dei flussi di cassa attualizzati (di seguito DCF), è una

metodologia comunemente utilizzata nella prassi valutativa internazionale, in base alla

quale il valore di qualsiasi attività è rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa

che si attendono.

Premesso che diverse possono essere le modalità di applicazione del metodo in questione, la

versione più utilizzata e ritenuta attendibile dalla letteratura e dalla prassi professionale, va sotto il

nome di Unlevered Discount Cash Flow la cui applicazione pratica può essere sintetizzata dalla

seguente formula sintetica:

W = Σ Flop t ( 1 + i) -t + VT ( 1+ i )-n + Pfnetta

dove:

W è il valore economico della società;

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Flop t sono i flussi di cassa operativi attesi per gli anni di previsione al lordo delle componenti

finanziarie (solitamente stimati sulla base di sistemi previsionali di budgeting a medio termine);

VT è il valore terminale della Società dopo il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari;

i è il tasso di attualizzazione (wacc)

g è il tasso di crescita atteso del flusso di cassa operativo stabilizzato; PF netta è il valore dei debiti finanziari al netto delle disponibilità liquide.

4.1.2 Metodo Reddituale

Tra i metodi di valutazione di azienda sicuramente un ruolo di rilievo, sia per diffusione che per

supporto teorico, è rivestito dal metodo reddituale.

Secondo tale metodologia il valore del capitale economico di un'impresa è pari all'attualizzazione,

ad un determinato tasso di interesse, del reddito medio futuro atteso prodotto dall'azienda

medesima. Tale metodologia può essere sintetizzata dalla seguente formula di carattere generale:

W = Σ Ri • Vi

Dove:

W rappresenta il valore dell'azienda oggetto di analisi; Ri rappresenta il flusso reddituale;

Vi rappresenta il fattore di attualizzazione di ciascun flusso;

Per una corretta applicazione del metodo reddituale si rende in primo luogo necessario individuare

un orizzonte temporale congruo.

Nel caso in cui si ipotizzi una durata illimitata dell'impresa il valore del capitale economico della

stessa potrà essere sinteticamente espresso dalla seguente formula (ricavata dallo sviluppo della

formula di attualizzazione della rendita perpetua):

W = R / i

dove:

W rappresenta il valore dell'azienda oggetto di analisi;

R rappresenta il reddito medio atteso;

i rappresenta un congruo tasso di capitalizzazione.

Nel caso invece in cui si ipotizzi una vita "limitata" dell'azienda oggetto di studio si presentano

essenzialmente tre possibili alternative per il calcolo del valore:

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a) il reddito medio atteso è rappresentato da un valore medio (R) che viene ipotizzato costante per

tutto il periodo considerato. In questo caso la formula da applicare sarà la seguente:

W = R a nךi

Dove:

W rappresenta il valore dell'azienda oggetto di analisi;

R equivale al reddito medio atteso;

anךi è il valore di una rendita immediata posticipata di durata pari a n anni, assumendo i come tasso

di attualizzazione;

b) il livello del reddito futuro può essere stimato in maniera puntuale anno per anno:

W = Σ Ri Vi

Dove:

W rappresenta il valore dell'azienda oggetto di analisi;

Ri rappresenta il livello dei redditi stimati anno per anno che si ipotizza di ottenere nell'orizzonte

temporale considerato, ovvero il numero di anni futuri che si vuole considerare per valutare

l'azienda;

Vi rappresenta il fattore di attualizzazione di ciascun flusso reddituale.

c) il livello di reddito futuro può essere stimato in maniera puntuale anno per anno con l'aggiunta

di un "valore reddituale finale" in grado di esprimere la capacità dell'impresa di produrre reddito

anche oltre l'orizzonte temporale limitato considerato:

Σ = Ri • Vi + Vf • Vn

Dove:

W rappresenta il valore dell'azienda oggetto di analisi;

Ri rappresenta il livello dei redditi stimati anno per anno che si ipotizza di ottenere nell'orizzonte

temporale considerato;

Vi rappresenta il fattore di attualizzazione dei flussi reddituali Ri;

Vf rappresenta il valore reddituale finale;

Vn rappresenta il fattore di attualizzazione del valore finale.

Le principali difficoltà che sorgono in relazione all'applicazione di questo criterio sono costituite:

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- dalla determinazione del reddito medio prospettico o dei redditi da attualizzare;

- dall'individuazione del saggio di attualizzazione (o capitalizzazione nel caso in cui venga

ipotizzata un'esistenza di durata indefinita dell'azienda).

- Circa il primo problema, possono individuarsi le seguenti metodologie:

- Analisi dei dati storici: per costruire la previsione, ci si basa sui risultati del recente passato;

- Proiezione dei risultati storici: procedimento che cerca di mediare l'oggettività dei dati storici con la

possibilità di tenere conto di talune variabili rilevanti che possono modificare il reddito di

esercizio;

- Metodo dei risultati programmati: in tale ipotesi si fa riferimento ai risultati economici previsti nel

budget e nei piani pluriennali redatti con riferimento all'impresa in esame;

- Metodo dell'innovazione: studia l'andamento reddituale della gestione qualora si verifichino in

futuro talune condizioni e innovazioni oggi considerate solamente possibili.

Circa il secondo problema, per una corretta applicazione del metodo reddituale sarà necessario

scegliere un tasso che possa rispecchiare il livello di rischio affrontato dall'azienda. Di norma, il

tasso utilizzato ai fini delle valutazioni, in caso di presenza di flussi levered (ossia al netto della

gestione finanziaria) è costituito dal tasso di rendimento del capitale di rischio (cost of equit). Esso

viene ad essere influenzato da più elementi:

- tasso di remunerazione per il "puro investimento di capitale" (ossia al tasso riguardante

investimenti a rischio nullo). Un termine di riferimento significativo in tal senso può essere

offerto dal rendimento dei titoli di Stato a medio lungo termine (ad es. BTP, CCT);

- dalla remunerazione per il rischio d'impresa.

4.1.3 Metodi Patrimoniali

Si fondano sul principio di valutazione analitica dei singoli elementi dell'attivo e del passivo che

compongono il capitale. Mentre gli elementi passivi sono sempre tutti presi in considerazione, gli

elementi attivi sono variamente trattati. Entrano sempre nei calcoli, infatti, gli elementi attivi dotati

di materialità, oltre ovviamente ai crediti ed alla liquidità, mentre atteggiamenti diversi si registrano

nei confronti dei beni immateriali. A seconda che i beni immateriali siano o no considerati si

possono distinguere diversi metodi patrimoniali:

- stime patrimoniali semplici, che presentano all'attivo solo i beni materiali, oltre a rimanenze,

crediti e liquidità;

- stime patrimoniali complesse, che comprendono la valorizzazione di uno o più beni immateriali,

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con procedimenti appropriati allo scopo.

Nella pratica, le stime patrimoniali semplici sono di gran lunga le più note. Esse sono di applicazione

diffusa in tutte le categorie aziendali, costituendo sempre una base rilevante di informazione. La

loro applicazione giunge ad esprimere il cosiddetto capitale netto rettificato, designato nella

tradizione europea con il simbolo K.

Il valore di K viene ottenuto a partire dal patrimonio netto contabile, dato dalla differenza tra

l'attivo e il passivo patrimoniale, ed apportando ad esso opportune rettifiche. Tali rettifiche devono

essere effettuate in modo tale da esprimere le poste attive e passive iscritte in bilancio, a valori

correnti.

La filosofia del metodo patrimoniale è solitamente sintetizzata dalla seguente formula:

W = K

dove

W = valore economico dell'azienda che si vuole valutare;

K = capitale netto rettificato.

A sua volta K può essere sinteticamente espresso come segue:

K = PN + R - I

dove

PN = patrimonio netto contabile;

R = rettifiche di valore dei beni che compongono il patrimonio aziendale; I = carico fiscale latente

Nell'operare le rettifiche in parola è necessario procedere utilizzando dei criteri ben precisi che

come detto sono finalizzati ad esprimere le grandezze esposte in bilancio, a valori di mercato.

Sinteticamente e a titolo esemplificativo, alcune delle rettifiche in questione sono esposte di seguito:

- il valore delle immobilizzazioni materiali, dovrà essere esposto al valore di mercato, di

sostituzione o di riproduzione;

- circa le rimanenze, invece, è necessario fare delle distinzioni; i prodotti finiti devono essere

valutati al minore tra il più recente costo di produzione e il costo medio di vendita al netto di

quelli che si prevedano essere gli oneri di commercializzazione, oppure al prezzo di mercato; le

materie prime al valore di mercato o sostituzione; i semilavorati, infine, sono valutati al costo

più recente di produzione;

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- i titoli quotati vengono valutati secondo i listini di mercato e vale quindi il prezzo attuale al

momento della stima; per i titoli non quotati si considera attendibile il valore nominale o il

prezzo di acquisto;

- i crediti possono essere esposti al valore nominale, salvo il caso in cui essi siano parzialmente

esigibili; in tal caso la valorizzazione dovrà avvenire con il criterio del presunto realizzo.

- i debiti generalmente vengono valutati al valore nominale (nel caso non siano previste spese

aggiuntive di sorta);

Inoltre occorre tener conto della cosiddetta fiscalità latente. Si tratta di stimare il carico fiscale sulle

eventuali plusvalenze che emergono in sede di rideterminazione dei valori patrimoniali a valori

correnti. È bene sottolineare che tali imposte, calcolate secondo la normativa fiscale vigente, sono

imposte differite e solo potenziali e per tali motivi la prassi aziendale suggerisce nella maggior parte

dei casi di applicare aliquote ridotte rispetto a quelle in vigore.

Il metodo patrimoniale complesso richiede di affiancare, alla valutazione effettuata col metodo

patrimoniale semplice, anche la valutazione di risorse intangibili particolarmente rilevanti ai fini di

una corretta identificazione del valore aziendale. Gli intangibles affinchè siano rilevanti nel processo

di valutazione aziendale devono possedere i seguenti requisiti:

- devono essere negoziabili ovvero trasferibili, sia pure a certe condizioni e talvolta

congiuntamente ad altri beni materiali o immateriali;

- il loro valore deve essere quantomeno determinabile, in base alle metodologie elaborate dalla

prassi aziendale;

- la loro utilità deve essere duratura nel tempo.

Volendo esprimere la filosofia del metodo in questione attraverso una formula matematica, si dovrà

aggiungere alla formula precedentemente presentata il valore degli intangibles; per tanto si avrà:

W = K + BI

W = valore economico dell'azienda che si vuole valutare; K = capitale netto rettificato;

BI = rettifiche relative al valore dei beni immateriali.

4.1.4. Metodo Misto Reddituale-Patrimoniale

Una delle critiche rivolte ai metodi di valutazione reddituali è quella di offrire, nella maggior parte

delle situazioni, una visione parziale dell'azienda oggetto del processo valutativo. La prassi

professionale ha quindi sviluppato metodi di valutazione cosiddetti misti con il chiaro intento di

riflettere più fedelmente le diverse peculiarità aziendali.

I metodi misti hanno infatti la caratteristica di considerare contemporaneamente aspetti

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patrimoniali e reddituali, così da conciliare la maggiore obiettività del metodo patrimoniale con la

considerazione delle prospettive di reddito di azienda. Tra i diversi metodi elaborati il più diffuso

e significativo è rappresentato da quello con stima autonoma dell'avviamento che può presentarsi

nelle seguenti principali varianti:

- con attualizzazione limitata del profitto medio (o sovra reddito medio);

- con attualizzazione dei profitti di alcuni esercizi futuri;

- con capitalizzazione illimitata del profitto medio.

Il procedimento di attualizzazione limitato del profitto medio, di gran lunga il più noto, si basa sulla

seguente formula:

W = K + a n-i’ ( R – i’’K)

Dove:

W rappresenta il valore dell'azienda oggetto di analisi;

K è, al solito, il capitale netto rettificato (che può essere sostituito, in talune categorie di aziende ed

in date situazioni, dal capitale netto comprensivo dei valori attribuiti ai beni immateriali)

R reddito medio normale atteso per il futuro;

n è un numero di anni definito e limitato di anni;

i’’ è il tasso d’interesse normale rispetto al tipo di investimento considerato;

i’ è il tasso di attualizzazione di profitto o sovra reddito

Con il metodo misto con capitalizzazione del goodwill la stima si ottiene sommando al patrimonio

netto, espresso a valori correnti, l'avviamento, positivo o negativo, atteso. Conseguentemente

l'avviamento può essere definito come la minore o maggiore capacità di un'azienda di produrre

reddito.

4.1.5. Metodo dei multipli

L'uso dei moltiplicatori avviene secondo due approcci principali, quello delle società comparabili e

l'approccio delle transazioni comparabili.

Il primo si traduce nelle seguenti fasi:

- scelta del campione di società comparabili: i fattori essenziali che rendono comparabili due

realtà aziendali sono l'appartenenza allo stesso settore, la dimensione, i rischi finanziari, la

governance, il modello di business utilizzato, l'effettiva omogeneità dei risultati assunti a base

dei multipli;

- la scelta dei moltiplicatori: i moltiplicatori usati nella pratica sono di due tipi: equity side,

Relazione di stima del valore economico Pag. 15 a 23

costruiti mettendo a numeratore il prezzo di borsa delle azioni o la capitalizzazione di borsa, e

asset side, costruiti mettendo a numeratore l'investimento nell'attivo lordo inteso come somma

tra capitalizzazione di borsa e debito finanziario al netto della liquidità; al denominatore

solitamente è presente una misura di performance quale ad esempio l'utile netto, l'EBITDA,

l'EBIT, il flusso di cassa etc.

- la scelta di dati affidabili: un aspetto fondamentale è la disponibilità di affidabili banche dati di

riferimento;

- le elaborazioni finali: i dati grezzi espressivi dei multipli e delle performance aziendali assunte

come base della loro applicazione devono essere riesaminati criticamente.

L'approccio delle transazioni comparabili basa il suo fondamento su informazioni inerenti a

negoziazioni effettive di aziende comparabili giudicate omogenee.

5. VALUTAZIONE DEL RAMO D’AZIENDA

La scelta della metodologia di valutazione applicata per la stima del valore economico attribuibile

al ramo d’azienda “Mozzarellificio e relativo punto vendita” è stata individuata in quella del metodo

misto patrimoniale-reddituale. Come in precedenza esposto, il metodo misto patrimoniale-

reddituale si basa sulla seguente formula:

W = K + a n-i’ ( R – i’’K)

Dove:

W rappresenta il valore dell'azienda o ramo d’azienda oggetto di analisi;

K è il capitale netto rettificato (che può essere sostituito, in talune categorie di aziende ed in date

situazioni, dal capitale netto comprensivo dei valori attribuiti ai beni immateriali)

R reddito medio normale atteso per il futuro;

n è un numero di anni definito e limitato di anni;

i’’ è il tasso di interesse normale rispetto al tipo di investimento considerato;

i’ è il tasso di attualizzazione di profitto o sovra reddito

Si rende pertanto necessario, in primis, di determinare il valore delle singole variabili che

compongono la formula sopra indicata, in modo, successivamente, da poter calcolare il valore del

ramo d’azienda oggetto di perizia.

In particolare, si procederà a valorizzare, nel paragrafo successivo, le singole poste componenti il

complesso aziendale, tenendo ovviamente conto del fatto che l’azienda è fallita.

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6. DESCRIZIONE E VALUTAZIONE DELLE SINGOLE COMPONENTI

PATRIMONIALI, REDDITUALI E DI RENDIMENTO

Come già esposto, oggetto della presente perizia, è l’individuazione del valore economico

attribuibile al ramo d’aziendale denominato “Mozzarellificio e relativo punto vendita”. Si rende

pertanto necessario, in primis, di determinare il valore delle singole variabili che compongono la

formula del metodo “patrimoniale-reddituale” precedentemente esposta, in modo,

successivamente, da poter calcolare il valore del ramo d’azienda oggetto di perizia.

6.1 Immobilizzazioni Immateriali

Nel bilancio della società al 31/12/2015 risultavano inscritte immobilizzazioni immateriali per

complessivi euro 1.230,00 al netto dei rispettivi fondi di ammortamento. Trattandosi

sostanzialmente delle spese di costituzione e di altre piccoli costi pluriennali da ammortizzare, agli

stessi viene attribuito un valore pari a zero in quanto completamenti privi di valore commerciale.

6.2 Immobilizzazioni Materiali

Le immobilizzazioni materiali presenti nel ramo d’azienda, sono quelle emergenti dal verbale di

inventario redatto dal curatore, e si possono sinteticamente così esporre:

N.  DESCRIZIONE CESPITE 

1  Banco di vendita frigo marca Frigo Meccanica 

Elementi architettonici di arredamento costituiti da: Paréte divisoria in vetro stratificato, pensilina con travi e pianelle, Retroalzata in cartongesso , rivestimento in pannelli di pietra, controsoffitto in cartongesso con veletta, parete divisoria in cartongesso frontebanco, elementi che per la realizzazione dei quali è stato necessario un impegno economico importante di 10.000 € ca., ma proprio per la loro particolarità, una volta smontati perderebbero completamente il loro valore, in quanto diverrebbero solo detriti, l’unico elemento che potrebbe essere riutilizzato è la parete in vetro stratificato, fatta però su misura, in considerazione di quanto sopra esposto, il compendio appare di nessun valore commmerciaie 

3  Pedana con rivestimento in gomma 

4  Bilico parta mozzarella a vasca 150/50 

5  Registratore di cassa marca Heimac 

6  Cella frigo compiete di quadro elettrico 

7  n. 3 scaffalature 

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8 Impianto elettrico completo costituito dal3 punti luce ai neon e n. 12 punti luce incassati (nel negozio) con quadro generale e blindosbarra 

9  Impianto fumi , costituito da canna fumaria in acciaio inox fino al tetto 

10 Impianto di climatizzazione marca Riello composta da macchina motore esterno e split interno 

11 n. 6 zanzariere e n. 3 veneziane , chiaramente anche queste sono costruite su misura sugli infissi presentipertanto la valutazione tiene conto di questo aspetto 

12 Insegna luminosa affissa su facciata edificio, anche questa chiaramente tolta dall’ambiente per cui è stata costruita è completamente priva di valore commerciale , se non per la sua struttura. 

Il loro valore, così come desumibile da libro cespiti, ammontava a complessivi Euro 49.900.

Suddetti beni sono già stati oggetto di valutazione con perizia redatta dal rag. Maurizio Meucci

depositata agli atti della procedura in data 02/03/2017. Suddetta perizia evidenziava un valore

complessivo, nel caso di prosecuzione dell’attiva aziendale, e quindi non di vendita atomistica, pari

ad Euro 17.000,00 .

Pertanto, per ciò che attiene la valorizzazione, si reputa congruo accogliere i valori così come

evidenziati e confermarli nel loro importo pari ad Euro 17.000,00.

È opportuno evidenziare, già in questa, sede che i beni sopra elencati non costituiscono una filiera

produttiva completa. Come appare evidente dall’elenco sopra esposto, i beni rientranti nella

proprietà del fallimento appartengo per lo più all’ambito “negozio ed infrastrutture” del ramo

d’azienda. Pertanto un ipotetico acquirente dovrà integrare suddette attrezzature per poter svolgere

l’intero ciclo produttivo.

6.3 Immobilizzazioni Finanziarie

Non sono presenti immobilizzazioni finanziarie all’interno del ramo aziendale, pertanto la loro

valorizzazione sarà parti a zero.

6.4 Rimanenze

Non sono presenti rimanenze di materie prime, semilavorati o beni fini all’interno del ramo

aziendale, pertanto la loro valorizzazione sarà parti a zero.

6.5 Crediti

Non sono presenti crediti di natura commerciale, tributaria o altra natura, pertanto la loro

valorizzazione sarà parti a zero.

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6.6 Disponibilità Liquide

Non sono presenti disponibilità liquide, pertanto la loro valorizzazione sarà parti a zero.

6.7 Ratei e risconti Attivi

Non vi è nulla da rilevare sotto la voce Ratei e risconti attivi, pertanto la loro valorizzazione sarà

parti a zero.

6.8 Debiti

All’interno del ramo d’azienda oggetto di valutazione non sono riconducibili debiti di alcuna natura,

pertanto la loro valorizzazione sarà parti a zero.

6.9 Patrimonio netto Rettificato (K)

Per i valori sopra esposti avremo pertanto che il Patrimonio netto Rettificato (K) sarà pari ad euro

17.000,00, come di seguito dettagliato:

ATTIVO 

Descrizione  Valore al 31‐12‐17 

Imm. Immateriali  0,00 

Imm. materiali  17.000,00 

Imm. Finanziarie  0,00 

Rimanenze  0,00 

Crediti V. Clienti  0,00 

Disponibilità Liq  0,00 

Ratei e Risconti  0,00 

Totale Attivo:  17.000,00 

PASSIVO 

Descrizione  Valore al 31‐12‐17 

Posizioni Debitorie  0,00 

Ratei e Risconti  0,00 

Totale Attivo:  0,00 

Totale Patrimonio Rettificato (K):  17.000,00 

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6.10 Determinazione di R

Appare opportuno ricordare cha ad oggi, l’attività del ramo d’azienda oggetto di perizia, viene

svolta, tramite contratto di affitto d’azienda, dalla ditta individuale Turco Antonia, con sede in

Arezzo (AR), Via del Tramarino, n.6 C.F. TRCNTN87B54F839I, P.IVA 02210880510. Suddetto

contratto decorreva dalla data del 08/02/2015 ed avrà la sua scadenza alla data del 08/02/2018.

Sulla base dei dati gestionali storici, sia della società fallita che dell’attuale conduttore, dei contratti

in essere, degli attuali ordini ricevuti, si reputa plausibile attendersi, flussi reddituali futuri compresi

tra gli 8.000 ed i 12.000 Euro; pertanto appare prudenziale e corretto assumere come reddito medio

annuo prospettico un valore pari ad Euro 10.000:

REDDITI ATTESI 

2018  2019  2020 

10.000   10.000   10.000  

Suddetta stima prudenziale tiene altresì conto del fatto che le attrezzature ricomprese nel ramo

d’azienda non sono sufficienti ad attivare i cicli produttivi richiesti per svolgere l’attività, pertanto i

redditi futuri attesi dovranno tenere conto degli investimenti necessari all’acquisto dei macchinari

necessari.

6.11 Determinazione di i

La scelta del tasso di rendimento è avvenuta in base al criterio del “tasso-opportunità” (approccio

quantitativo). In base a tale criterio il tasso risulta costituito da due componenti:

- il compenso per il decorrere del tempo (componente finanziaria): r

- il compenso per il rischio (componente specifica): s

Ciò si traduce nella seguente espressione:

i = r + s

Il calcolo di “r” non presenta particolari difficoltà: la scelta si orienta verso investimenti a tasso

fisso con soggetti di sicura solvibilità. Prendendo come riferimento i titoli di stato (ad esempio

BTP) della durata residua pari al periodo che utilizziamo per la valutazione (3 anni), si è assunto

una valore di r pari al -0,02% (fonte: Asta Pubblica dei BTP del 14/01/2017).

Si perviene seguendo il metodo “del costo del capitale”: in base a tale metodo la determinazione di

“r” rimane invariata, mentre la componente “s” viene così determinata:

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s =ß (rm – r)

Dove:

ß è il coefficiente beta, che misura il rischio della specifica azienda, espresso dalla volatilità

del suo rendimento rispetto a quello di mercato;

rm è un indice espressivo del rendimento generale medio del mercato azionario;

r è il solito tasso degli investimenti senza rischio.

Considerando un rendimento medio di lungo termine del mercato azionario del 5.75% e un

coefficiente ß pari a 0,92 (relativo al rischio del settore) otteniamo un “s” pari a:

s = 0,92 x 5,75% = 5,29%

Pertanto si ottiene un tasso “i”, dato da r + s, pari al 5,27%.

Si evidenzia comunque che il procedimento di stima del rischio aziendale presenta un elevatissimo

grado di discrezionalità, soprattutto in un paese come il nostro in cui i mercati finanziari non hanno

ancora raggiunto uno sviluppo tale da permettere di costruire stime attendibili del coefficiente ß,

che altrove costituisce un valido strumento di verifica del rischio di settore. Per la presente

valutazione sono state prese le rilevazioni della Stern Steward Europe che di seguito si riportano.

Relazione di stima del valore economico Pag. 21 a 23

6.12 Determinazione di n

Attribuire un valore ad “n” significa supporre che le condizioni generatrici di reddito (o perdita)

oltre la norma (ovvero con goodwill o badwill) non possano durare a lungo e siano quindi destinate

ad estinguersi o ad attenuarsi nel corso degli anni. Rimane il fatto che individuare un orizzonte

temporale di vita probabile è un’operazione molto difficoltosa.

Ai fini del presente lavoro si è considerato un “n” pari a 3 anni: un tale valore viene ritenuto

accettabile dalla dottrina per un’azienda avente oggetto dell’attività servizi ad alto valore aggiunto.

6.13 Fiscalità Latente

Per una corretta misurazione del capitale economico, va tenuto conto del potenziale carico fiscale

latente derivante dalle rettifiche apportate alle poste di bilancio per adeguarle ai valori correnti.

Pertanto, il patrimonio netto di stima, deve essere però ulteriormente modificato per tenere conto

dell’incidenza degli oneri fiscali latenti relativi alle plusvalenze, al netto delle minusvalenze, e dei

risparmi fiscali inerenti, evidenziate in sede di valutazione delle poste patrimoniali.

Si tratta, ovviamente, di oneri potenziali in quanto oggi non è conoscibile, né il momento di

realizzazione delle plusvalenze, né l’importo che verrà realizzato. Il “peso” potenziale degli oneri

fiscali sulle plusvalenze emerse, al fine della presente perizia, è stato contenuto rispetto al carico

massimo teorico previsto dall’attuale normativa fiscale, in quanto in futuro potrebbero sorgere

elementi tali da provocare un decremento dell’importo del carico fiscale, tenendo conto delle

norme attuali o di possibile emanazione atte a ridurre il carico in questione. Infatti, l’aliquota fiscale

alla quale tali plusvalenze saranno assoggettate potrebbe essere modificata ed inoltre non è possibile

escludere a priori l’emanazione di norme fiscali agevolative o l’insorgenza di perdite di esercizio

che potrebbero compensare tali plusvalenze.

Al momento, al fine della valutazione del valore economico del ramo d’azienda, lo scrivente non

ritiene di dover apportare correzioni ai valori per la fiscalità latente.

Relazione di stima del valore economico Pag. 22 a 23

7. STIMA DEL VALORE ECONOMICO CON IL METODO

MISTO PATRIMONIALE-REDDITUALE

Arrivati a definire tutte le variabili necessarie al calcolo di valutazione, procediamo alla stima del

valore della società con il metodo misto patrimoniale reddituale (W):

Valutazione Patrimoniale Reddituale con reddito medio e durata definita 

Valore al 31‐12‐17 

     

R = Reddito medio annuo prospettico atteso  10.000 

     

Ke = Tasso rendimento atteso normale  5,75% 

     

(A) = CNR Capitale netto rettificato stimato  17.000,00 

     

Reddito da investimenti alternativi = CNR * Ke  977,50 

     

Sovrareddito = R ‐ CNR * Ke  9.022,50 

     

Tasso attualizzazione = i'   5,75% 

     

n = Durata sovrareddito in anni  3 

     

(1 + i' )n  1,18 

     

(B) = Valore attuale sovrareddito  24.229,24 

     

(W) Valore azienda = A + B  41.229,24 

Suddetto valore (W), ancorché i redditi futuri attesi siano già stati mitigati dell’incompletezza del

comparto produttivo, dovrà tenere conto di un ulteriore abbattimento necessario ad integrare in

linea capitale l’integrazione dei macchinari per i cicli produttivi.

Considerando che la sola filiera di produzione delle mozzarelle necessita quanto meno di una

filatrice, una formatrice, una vasca di rassodamento ed altri macchinari minori, si ritiene corretto

procedere ad un abbattimento del 35/40% del sopra citato valore.

Pertanto avremo che la valutazione del ramo d’azienda “Mozzarellificio e relativo punto

vendita” sarà ricompresa in un intervallo tra 24.737,54 e 26.799,01 Euro.

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8. CONCLUSIONI

Per la stima del valore d’azienda del ramo d’azienda “Mozzarellificio e relativo punto vendita”

appartenente alla società Bi.to.va. Group S.r.l. in fallimento, è stato utilizzato il metodo misto

patrimoniale reddituale con attualizzazione limitata del profitto medio.

Sulla scorta dei valori esposti nei precedenti paragrafi, il valore economico del ramo aziendale, in

base alle assunzioni ed alle criticità evidenziate, risulta essere il seguente (importi in Euro):

        

   Valore (W) del ramo azienda   24.737,54 ‐ 26.799,01 

        

   Valore medio del ramo azienda arrotondato  25.000,00 

        

Il sottoscritto, ritiene indispensabile sottolineare come la valutazione di aziende debba attenersi a

criteri di prudenza e sia legata a molteplici variabili, a previsioni di medio-lungo termine e ad

interpretazioni soggettive di fenomeni anche di natura qualitativa che potrebbero indubbiamente

portare a risultati differenti. Se poi il compito richiede, la valutazione dei componenti patrimoniali

di un’azienda in funzionamento dove tutti gli elementi, attivi e passivi, si articolano

nell’interdipendenza di relazioni economiche, la raffigurazione del “vero quadro economico”

rimane tendenzialmente approssimativa.

In tal senso il Perito ha da un lato proceduto ad un’analisi delle singole componenti (attive e passive)

dell’azienda oggetto di stima e dall’altro ha mantenuto ben ferma l’ottica di valutazione unitaria

dell’azienda, individuata dal codice civile e dalla consolidata dottrina quale “complesso dei beni

organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. Infatti, in ogni valutazione d’azienda il

perito si ispira, oltre ai consueti criteri di prudenza, a principi ragioneristico-aziendali che tengano

in considerazione l’impresa nel suo insieme funzionante di beni, di mezzi e di risorse umane.

Sulla scorta di tali considerazioni, il perito ritiene che il risultato ottenuto con il metodo misto

patrimoniale reddituale sia rappresentativo della valorizzazione complessiva dell’azienda oggetto di

valutazione.

Arezzo, 23/01/2018

Dott. Luca Varignani