RELAZIONE DESCRITTIVA ED ILLUSTRATIVA DELL’IMPIANTO · 1990, n. 46 (solamente gli articoli ancora...

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RELAZIONE TECNICA La presente relazione tecnica descrive gli interventi di realizzazione dell’impiantistica elettrica e speciale al servizio di un fabbricato ad uso poliambulatorio situato nel Comune di Trivignano Udinese sottoposto a lavori di risanamento conservativo. Il fabbricato è di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Trivignano Udinese. I locali oggetto di intervento sono da considerarsi a normativa specifica in quanto trattasi di locali ad uso medico. 1. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI L’alimentazione dell’impianto in questione è esistente, così come il collegamento all’impianto di dispersione a terra. Verrà realizzato un nuovo quadro elettrico generale per la protezione delle linee di alimentazione. Per la distribuzione degli impianti si utilizzeranno canalette a battiscopa multi scomparto e canalette a cornice come indicato negli schemi planimetrici allegati. La distribuzione nei locali servizi sarà realizzata in esecuzione in traccia sotto intonaco e comunque, in ogni caso, per quanto possibile verranno sfruttate tutte le tubazioni esistenti in modo tale da ridurre al minimo indispensabile l’esecuzione di tracce o brecce nei muri per l’installazione dei cavidotti. Tutte le postazioni di lavoro saranno dotate di una rete cablata per la trasmissione dati completamente realizzata in categoria 6, a partire dal quadro rete dati, installato nella posizione indicata nello schema planimetrico allegato, ai cavi di collegamento alle nuove prese per ogni postazione di lavoro. In via sommaria si riporta di seguito l’indicazione delle opere da eseguire: 1) Realizzazione della nuova distribuzione dorsale principale e secondaria per alimentazione dell’intero fabbricato mediante l’impiego di nuove vie cavo e nuove linee elettriche; 2) Realizzazione quadro elettrico generale (QGEN) e centralini elettrici al servizio degli ambulatori (QE1, QE2) 3) Nuova ridistribuzione elettrica interna delle varie stanze / spazi comuni e nuovi apparecchi di illuminazione, punti prese. 4) Esecuzione degli impianti di equipotenzializzazione supplementare in ogni ambulatorio. 5) Alimentazione dei nuovi impianti di climatizzazione. 6) Predisposizione per alimentazione impianti di futura realizzazione al servizio della porzione di fabbricato di futura ultimazione.

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RELAZIONE TECNICA

La presente relazione tecnica descrive gli interventi di realizzazione dell’impiantistica elettrica e

speciale al servizio di un fabbricato ad uso poliambulatorio situato nel Comune di Trivignano

Udinese sottoposto a lavori di risanamento conservativo. Il fabbricato è di proprietà

dell’Amministrazione Comunale di Trivignano Udinese.

I locali oggetto di intervento sono da considerarsi a normativa specifica in quanto trattasi di locali

ad uso medico.

1. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI

L’alimentazione dell’impianto in questione è esistente, così come il collegamento all’impianto di

dispersione a terra. Verrà realizzato un nuovo quadro elettrico generale per la protezione delle

linee di alimentazione.

Per la distribuzione degli impianti si utilizzeranno canalette a battiscopa multi scomparto e

canalette a cornice come indicato negli schemi planimetrici allegati. La distribuzione nei locali

servizi sarà realizzata in esecuzione in traccia sotto intonaco e comunque, in ogni caso, per

quanto possibile verranno sfruttate tutte le tubazioni esistenti in modo tale da ridurre al minimo

indispensabile l’esecuzione di tracce o brecce nei muri per l’installazione dei cavidotti.

Tutte le postazioni di lavoro saranno dotate di una rete cablata per la trasmissione dati

completamente realizzata in categoria 6, a partire dal quadro rete dati, installato nella posizione

indicata nello schema planimetrico allegato, ai cavi di collegamento alle nuove prese per ogni

postazione di lavoro.

In via sommaria si riporta di seguito l’indicazione delle opere da eseguire:

1) Realizzazione della nuova distribuzione dorsale principale e secondaria per alimentazione

dell’intero fabbricato mediante l’impiego di nuove vie cavo e nuove linee elettriche;

2) Realizzazione quadro elettrico generale (QGEN) e centralini elettrici al servizio degli

ambulatori (QE1, QE2)

3) Nuova ridistribuzione elettrica interna delle varie stanze / spazi comuni e nuovi apparecchi

di illuminazione, punti prese.

4) Esecuzione degli impianti di equipotenzializzazione supplementare in ogni ambulatorio.

5) Alimentazione dei nuovi impianti di climatizzazione.

6) Predisposizione per alimentazione impianti di futura realizzazione al servizio della porzione

di fabbricato di futura ultimazione.

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1 CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI MEDICI .

1.1 GENERALITÀ

Per locale ad uso medico, si intende un locale destinato a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici,

di sorveglianza o di riabilitazione, inclusi i trattamenti estetici. Sono ad esempio locali medici: gli

ambulatori, gli studi medici e dentistici, le infermerie delle fabbriche, i locali per trattamenti

idroterapeutici, per fisioterapia, ecc.

Negli ospedali, cliniche, o case di cura, sono ad uso medico i locali ove vengono praticate ai

pazienti cure e/o trattamenti sanitari, quali camere di degenza, ambulatori per diagnosi o terapia,

sale operatorie, ecc. Non sono locali medici i locali di servizio e i locali ordinari, come ad esempio i

corridoi di accesso alle camere di degenza, magazzini, uffici, spogliatoi, sala mensa, locali per il

personale, ecc.

Le prescrizioni della normativa specifica sui locali medici vanno applicate solo sull’impianto

elettrico dei locali ad uso medico, mentre negli altri locali è sufficiente applicare la regola generale.

L’applicazione della norma CEI 64-8, sez. 710, agli ambulatori veterinari è una scelta del

progettista e del committente.

1.2 CLASSIFICAZIONE GENERICA

I locali medici sono classificati in tre gruppi, in base ai tipi di apparecchi elettromedicali impiegati e

all’attività medica svolta.

Locali medici di gruppo 0:

Locali medici nei quali non si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate.

Norma CEI 64-8/7 art. 710.2.5

Locali medici di gruppo 1:

Locali medici in cui si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate. Le parti applicate

sono destinate ad essere utilizzate esternamente, oppure invasivamente entro qualsiasi parte del

corpo, ad eccezione della zona cardiaca.

Norma CEI 64-8/7 art. 710.2.6

Locali medici di gruppo 2:

Locali medici dove si fa uso di apparecchi elettromedicali con parti applicate destinate ad essere

utilizzate in interventi intercardiaci o in operazioni chirurgiche.

Norma CEI 64-8/7 art. 710.2.7

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1.3 CLASSIFICAZIONE INTERVENTO

Considerato che l’intervento di cui alla presente relazione riguarda le opere impiantistiche al

servizio delle opere di riqualificazione del fabbricato adibito a poliambulatorio medico comunale, si

reputa indispensabile trattare i due ambulatori come locali medici di GRUPPO 1 mentre tutti gli

altri locali sono da considerarsi come locali ordinari.

2. NORMATIVA

LEGGE 05/03/1990 n. 46 : norme per la sicurezza degli impianti (solamente gli articoli ancora

vigenti).

DECRETO 22/01/2008 n.37: regolamento concernete l’attuazione dell’articolo 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino

delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici (G.U.

n. 61 del 12/03/2008).

D.L. 81 del 09/04/2008 : attuazione dell’articolo 1 della Legge 03/08/2007 n°123 in materia di

tutela e della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

DPR 07/01/1956 n. 164 : norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.

LEGGE 01/03/1968 n.186 : disposizioni concernenti la produzione di materiali,

apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.

LEGGE 18/10/77 791 : attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee ( N.

73/23/CEE ) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico

destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

D.M. del 10/04/84 : eliminazione dei radio disturbi.

D.L. 626 del 26/11/96 : attuazione della direttiva CEE 93/68 in materia di marcatura CE del

materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.

Zona paziente

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D.L. 615 del 12/11/96 : attuazione della direttiva CEE 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio

1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla

compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalle direttive 92/31/CEE, 93/68 CEE,

93/97 CEE.

DPR 22/12/2001 n. 462 : semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e

dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di

impianti elettrici, di impianti elettrici pericolosi.

A IMPIANTO ELETTRICO

3. PREMESSA

Gli impianti realizzati ed i componenti installati dovranno rispondere alla regola dell’arte,

conformemente alle prescrizioni impartite dalla legge 1 marzo 1968, n. 186, dalla legge 5 marzo

1990, n. 46 (solamente gli articoli ancora vigenti), Decreto 22 gennaio 2008 n. 37. Gli impianti

realizzati nel rispetto delle norma CEI "Comitato Elettrotecnico Italiano", sono da considerarsi

eseguiti nel rispetto della regola dell'arte. Si riportano di le principali leggi e normative in materia di

impianti elettrici, che dovranno essere rispettate nell’esecuzione delle opere.

3.1.a NORME CEI

CEI 64 - 8 : impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore e 1.000 Volt in

corrente alternata e 1.500 volt in corrente continua.

CEI 11-17 : impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Linee in cavo.

CEI 11-18 : impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Dimensionamento

degli impianti in relazione alle tensioni.

CEI 17 - 5 : apparecchiature a bassa tensione, parte seconda, interruttori automatici.

CEI 17 - 13/1 - 17 - 13/3 : apparecchiature assiemate di protezione e manovra in bassa

tensione.

CEI 70 - 1 : Gradi di protezione degli involucri.

CEI 23 - 3 IV Ed. : interruttori automatici di sovra corrente per usi domestici e similari.

CEI 947/2 - CEI EN 60947 - 2/3 : interruttori automatici di sovracorrente, moduli differenziali ed

interruttori senza sganciatori di tipo in struttura scatolata;

CEI 23 - 18 / 23 - 42 / 23 - 44: interruttori differenziali per usi domestici e similari.

CEI 23 - 3 IV Ed. : interruttori automatici di sovra corrente per usi domestici e similari.

CEI 17 - 11 : apparecchiature a bassa tensione, parte 2a. interruttori di manovra, sezionatori,

interruttori di manovra sezionatori ed unità combinate con fusibili.

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CEI 23 - 31 : sistemi di vie cavo passerelle e canali.

CEI 23 - 40: guida per l'uso dei cavi a bassa tensione.

CEI 20 - 19 : cavi isolati con gomma per tensioni non superiori ai 450/750 V.

CEI 20 - 20 : cavi isolati con PVC gomma per tensioni non superiori ai 450/750 V.

CEI 20 - 22 : cavi non propaganti l'incendio.

CEI 20 - 35 : cavi non propaganti la fiamma.

CEI 20 - 37 : cavi a contenuta emissione di gas corrosivi in caso di incendio.

CEI 20 - 11 / 20 - 34 : cavi con mescola isolante ad elevate caratteristiche elettriche,

meccaniche e termiche.

CEI-EN 50086: sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche.

CEI 81-10 : protezione delle strutture contro i fulmini.

3.1.b Norme UNI

UNI 12464 : illuminazione di interni con luce artificiale.

Oltre a tutte le altre Norme qui non riportate relative al comando avviamento e sicurezza delle

macchine e che in qualche modo possono interessare l'installazione.

3.2 ENTI ED AUTORITÀ COMPETENTI.

Comune di Trivignano Udinese.

ARPA;

Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Udine;

ASS, Azienda per i Servizi Sanitari;

ISPESL, Istituto Superiore per la Sicurezza sul Lavoro;

ENEL;

TELECOM;

Enti Locali Competenti.

4. ALIMENTAZIONE DEI CIRCUITI - DISTRIBUZIONE

4.1 DISTRIBUZIONE.

La distribuzione dei nuovi circuiti avverrà con l’utilizzo di tubazioni in PVC serie flessibile e serie

rigida di adeguato diametro oltre che di opportune cassette di derivazione.

La distribuzione dorsale sarà realizzata a pavimento nella soffitta praticabile e poi verranno

eseguite le calate alle apparecchiature da alimentare installate nelle stanze sottostanti mediante la

posa in opera di idonea canaletta a cornice e/o battiscopa.

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Dovranno essere riutilizzate il più possibile tutte le tubazioni esistenti in modo da limitare al

massimo le opere edili al servizio dell’impianto elettrico.

Nei locali servizi igienici la distribuzione avverrà in traccia sotto intonaco.

L’impianto elettrico sarà alimentato in derivazione dalla rete di distribuzione pubblica mediante un

sistema trifase a neutro distribuito tipo TT alla tensione di 400/230V e frequenza di 50Hz per una

potenza impegnata complessiva pari a 10KW.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI.

5.1 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI.

5.1.a Dimensionamento relativamente alla portata di corrente Iz.

In sede di progetto la scelta dei conduttori è stata effettuata in considerazione dell'assorbimento di

corrente dei carichi alimentati, della massima temperatura ambientale indicata in 30 gradi, del

raggruppamento dei conduttori all’interno delle canalizzazioni , del tipo di posa, dalla estensione

delle linee e delle caratteristiche dei materiali impiegati per l'Isolamento. Il dimensionamento è

stato eseguito nel rispetto di quanto indicato dalle norme CEI e dalle tabelle UNEL. Le portate dei

cavi, considerando i coefficienti di riduzione in merito alla temperatura ed al costipamento sono

state ridotte valutando la contemporaneità di funzionamento dei circuiti. I valori relativi della

portata dei cavi Iz per ogni circuito di potenza sono riportati nelle tabelle allegate. Essendo già

stati progettati al primo lotto i quadri dei piani, il dimensionamento delle linee dorsali è realizzato in

dipendenza delle apparecchiature di protezione installate nei quadri stessi.

5.1.b Cadute di tensione

Il massimo valore della caduta di tensione è considerato dalla differenza tra il potenziale che si

rileva al punto di partenza della linea dal quadro elettrico, che va ad alimentare un certo carico. ed

il potenziale a valle della linea all’utilizzatore stesso, considerando il carico funzionate alla

massima corrente di impiego, ma senza tenere conto dei transitori di avviamento. Il valore

percentuale ricavato nelle verifiche eseguite da questa differenza non deve superare il 4% della

tensione di alimentazione. le verifiche sono state eseguite con il metodo dei millivolt per ampere

per metro, considerando i valori ricavati in base a resistenza e reattanza del cavo relativamente

alle sezioni nominali ricavate dalle tabelle UNEL, e tenendo conto per il calcolo un fattore di

potenza pari ad uno, il che rende dei risultati di caduta di tensione in eccesso.

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5.2 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE.

5.2.a Protezione contro i corto circuiti.

I dispositivi di protezione installati, interruttori automatici magnetotermici e fusibili, dovranno avere

un potere di interruzione minimo pari almeno alla corrente di corto circuito prevista nel punto di

installazione della apparecchiatura, tale corrente è la più elevata che si può produrre in relazione

alla configurazione dell'impianto. Per i sistemi di distribuzione TT il valore indicato dall'ente

distributore è di 4,5 KA per la fornitura monofase e 6 KA per la fornitura trifase.

Nel coordinamento tra conduttore e protezione deve essere rispettata la condizione seguente :

I² x t < K² x S²

Dove :

I² x t è il valore in ampere quadrato secondi dell'integrale di Joule passante attraverso il

dispositivo di protezione per il tempo t di durata del corto circuito assunto < = a 5 secondi (

energia passante )

K è un valore costante tipico del cavo, K = 115 per i cavi isolati in PVC e = 135 per i cavi isolati

in gomma .

S è il valore in mmq della sezione del cavo.

La rispondenza a tale condizione va verificata nelle tabelle con riportate le curve dell' I² x t, che le

case costruttrici realizzano, verificando che la suddetta curva si trovi al di sotto del punto relativo al

K² x S² del cavo che l'interruttore o fusibile, andrà a proteggere. Un corretto coordinamento tra la

corrente nominale dell'interruttore e la portata del cavo da proteggere solitamente garantisce la

condizione richiesta.

Il dispositivo di protezione contro i corto circuiti deve essere installato sempre a monte della

conduttura da proteggere. La protezione contro il corto circuito può essere omessa per i primi tre

metri dall'origine della condutture, purché questa si realizzata in modo da ridurre al minimo il

pericolo di corto circuito, con adeguata protezione contro le influenze esterne ed in modo che nel

caso di corto circuito il pericolo di incendi e danni per le persone sia minimo.

5.2.b Protezione contro i sovraccarichi.

I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi ( interruttori magnetotermici e fusibili ), possono

essere installati in qualsiasi punto della condutture, purché a monte non esistano ne derivazioni,

ne prese a spina, ne allacciamenti di utenze e la conduttura risulti essere protetta da corto circuito.

Per la scelta delle apparecchiature devono essere rispettate le condizioni seguenti :

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Ib < In < Iz

If < 1,45 x Iz

Dove :

Ib in ampere è il valore della corrente di impiego della condutture ( carico )

In in ampere è il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione

Iz in ampere è il valore della portata della condutture

If in ampere è il valore della corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di

protezione.

5.3 COORDINAMENTI SELETTIVI DELLE PROTEZIONI DI MASSIMA CORRENTE.

Per garantire la continuità dell’esercizio dei circuiti viene adottato il sistema del coordinamento

selettivo tra le protezioni di massima corrente, così da poter isolare la parte dell’impianto

interessata da guasto, solo dall’interruttore posto immediatamente a monte del punto di guasto.

Vengono quindi adottate soglie di corrente e di tempo di intervento di valore crescente a partire

dagli utilizzatori verso la sorgente di alimentazione. La selettività può essere totale o parziale. Nei

reparti produzione è opportuno ottenere una selettività totale. Per una corretta e precisa

realizzazione di un coordinamento selettivo, tutti gli interruttori devono possedere un potere di

interruzione corrispondente alla massima corrente di corto circuito presunta nel punto di

installazione e che tutti i componenti siano dimensionati per sopportare l’energia specifica

passante che li può interessare.

6. CONDUTTURE ELETTRICHE – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE.

6.1 CAVI – CONDUTTORI

I riferimenti normativi ai quali far riferimento nella scelta e nella posa dei cavi sono i seguenti:

CEI UNEL 35011 – Cavi per energia e segnalamento – sigle di designazione;

CEI 20-11 – Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole per isolanti e guaine dei

cavi per energia;

CEI 20-13 – Cavi con isolamento estruso in gomma;

CEI 20-29 – Conduttori per cavi isolati;

CEI 20-22 – Prove di incendio per cavi elettrici;

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CEI 20-35 – Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco;

CEI 20-40 – guida per l’uso dei cavi a bassa tensione.

6.1.a Caratteristiche specifiche dei cavi

6.1.a.1 Cavi con isolamento in gomma.

Per la realizzazione delle linee in canaletta e in linee prive di protezione meccanica , si dovranno

utilizzare cavi del tipo con conduttore flessibile in rame ricotto, con isolamento in gomma EPR ad

alto modulo di qualità G7 sotto guaina in PVC, non propaganti l’incendio, tensione nominale 0,6/1

kV, sigla di designazione FG7OR ( multipolare ) o FG7R ( unipolare ). Rispondenza specifica

norma CEI 20-13, 20-35, 20-22 III, .

6.1.a.2 Conduttori con isolamento in PVC

I cavi utilizzati per la realizzazione delle linee dell’impianto da posarsi in tubazione, dovranno

essere del tipo con conduttore flessibile in rame stagnato, con isolamento in PVC, non propaganti

l’incendio, non propaganti la fiamma, sigla di designazione N07V-K. Rispondenza specifica norme

20-37, 20-38, 20-35, 20-22 III.

6.1.b Colori distintivi dei cavi:

I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni

previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare, i conduttori di neutro e

protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu

chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, questi devono essere

contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori nero, grigio (cenere) e marrone.

6.1.c Sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse:

le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei

circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono

essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di

corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.

Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse per

i conduttori di rame sono:

0,75 mm2 per i circuiti di segnalazione e telecomando;

1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di

illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;

2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria

superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3,6 kW;

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4 mm2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza

nominale superiore a 3,6 kW;

6.1.d Sezione minima dei conduttori di neutro:

La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di

fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei conduttori

neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16 mm2

(per conduttori in rame).

Relazione tra le sezioni dei conduttori di protezione e dei conduttori di fase

(Sezione minima dei conduttori di protezione)

Sezione del conduttore di

fase che alimenta la

macchina o l'apparecchio mm

2

Conduttore di protezione

facente parte dello stesso

cavo o infilato nello

stesso tubo del

conduttore di fase

mm2

Conduttore di protezione

non facente parte dello

stesso cavo e non infilato

nello stesso tubo del

conduttore di fase mm

2

minore o uguale a 16

sezione del conduttore di fase

2,5 se protetto meccanicamente, 4 se non protetto meccanicamente

maggiore di 16 e minore o uguale a 35

16

16

maggiore di 35

metà della sezione del conduttore di fase; nei cavi multipolari la sezione specificata dalle rispettive norme

metà della sezione del conduttore di fase; nei cavi multipolari., la sezione specificata dalle rispettive norme

6.1.e Sezione dei conduttori di terra e protezione:

La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di

terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata

dalla norma CEI 64-8. La loro sezione deve essere non inferiore a quella del conduttore di

protezione di cui alla tab.1, con i minimi indicati nella tabella:

Sezioni convenzionali minime dei conduttori di terra

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Protetti meccanicamente Non protetti

meccanicamente

Protetti contro la corrosione In accordo con 543.1 16 mm2 rame

16 mm2 ferro zincato

Non protetti contro la corrosione

25 mm2 rame

50 mm2 ferro zincato

(*)

In alternativa ai criteri sopra indicati, è ammesso il calcolo della sezione minima dei conduttori di

protezione mediante il metodo analitico indicato dalla norma CEI 64-8, cioè mediante

l'applicazione della seguente formula:

Sp = (l2 t)

1/2 / K

nella quale:

Sp è la sezione del conduttore di protezione [mm2];

l è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per

un guasto di impedenza trascurabile [A];

t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione [s];

K è il fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dell'isolamento e

di altre parti e dalle temperature iniziali e finali

6.1.f Propagazione del fuoco lungo i cavi:

I cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati fra loro di almeno 250 mm, devono

rispondere alla prova di non propagazione della norma CEI 20-35.

Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso, nel quale sia da contenere il pericolo di

propagazione di un eventuale incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione

dell'incendio in conformità alla norma CEI 20-22;

6.1.g Modalità di posa

Le modalità di posa dei cavi per alcuni aspetti sono indicate nei capitoli riguardanti le

canalizzazioni e tubazioni. La posa deve avvenire evitando di danneggiare l'isolamento, utilizzando

di protezioni in plastica in tutti i punti delle canalizzazioni metalliche che possono presentare

sbavature od angoli taglienti. Gli sforzi di trazione per la posa dei cavi devono essere esercitati

sull'anima in rame del conduttore e non sull'isolamento, con uno sforzo massimo comunque non

superiore ai 50 Newton per mmq. I cavi vengono contrassegnati con apposite fascette riportanti la

numerazione del cavo stesso alle estremità in riferimento alle apparecchiature alle quali sono

collegati ed inoltre vengono contrassegnati durante il loro percorso.

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6.2 CANALIZZAZIONI – VIE CAVO

6.2.a Canalizzazioni, generalità

I conduttori devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Tali protezioni

possono essere costituite da: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati

nella struttura edile, ecc. Le canalizzazioni per l’alloggio dei conduttori ( tubi, passerelle, canaline )

devono essere scelte valutando le esigenze dettate dalle condizioni ambientali, della tipologia

dell’ambiente e dalle esigenze derivanti dalle caratteristiche della distribuzione ed in modo

adeguato per fornire garanzia di resistenza meccanica alle sollecitazioni sia in fase di posa che di

esercizio dell’impianto. Nella scelta delle dimensioni delle canalizzazioni deve essere considerata

l’opportunità di poter rimuovere sostituire o posare conduttori e cavi, nonché di ottenere un

adeguato raffreddamento dei conduttori stessi, quindi si realizzeranno le condutture facendo in

modo che il diametro interno dei tubi risulti essere almeno1,3 volte il diametro circoscritto del

fascio, di conduttori e che la sezione della passerella sia il doppio della sezione del fascio dei cavi

alloggiati. I tubi installati sotto pavimento o posati a vista ad una altezza inferire a 250 cm., devono

essere di tipo pesante. Tubi e canali in materiale plastico devono essere di tipo autoestinguente. I

tubi saranno posati in opera rispettando i raggi di curvatura massimi indicati dalle case costruttrici.

All’interno dei tubi non devono essere eseguite giunzioni di conduttori o pose di morsetti. Il grado

di protezione garantito dall’installazione deve essere adeguato all’ambiente di posa.

6.2.b Canaletta ad uso battiscopa.

Nei locali, per la distribuzione dei circuiti di forza motrice e cablaggio strutturato delle postazioni di

lavoro, verrà impiegata una canaletta ad uso battiscopa completa di coperchio e base. La

canaletta dispone di tre scomparti per la posa delle linee.

6.2.c Tubi rigidi in PVC per canalizzazioni a vista

Per la realizzazione di conduttore in tubo a vista viene utilizzato tubo in PVC rigido pesante di tipo

autoestinguente con resistenza a schiacciamento 750 newton e resistenza all’urto 2 joule. Il tubo

deve essere installato a parete orizzontalmente o verticalmente con collari di fissaggio in acciaio

zincotropicalizzato. I fissaggi a parete dei tubi dovranno essere realizzati ad una distanza

massima di circa 100 cm. Gli accessori per il montaggio a vista, curve, raccordi tubo- tubo,

raccordi tubo scatola devono avere le stesse caratteristiche dei tubi e dovranno garantire nella

installazione un grado di protezione pari ad IP55. I tubi devono avere un diametro superiore

almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi posato nel tubo stesso. Il

raggio minimo di curvatura dei tubi deve garantire un raggio minimo di curvatura per i cavi di 4

volte il diametro esterno massimo dei cavi. Nei circuiti realizzati con installazione a vista, nel

collegamento terminale alle utenze dove potrà essere difficile l'impiego del tubo rigido, i cavi

vengono posati all'interno di guaine.

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6.2.d Tubi per condutture sotto traccia.

Per la posa di tratti delle condutture sotto intonaco verrà utilizzato tubo in PVC corrugato

pieghevole pesante di tipo autoestinguente con resistenza a schiacciamento 750 newton e

resistenza all’urto 2 joule. I tubi dovranno avere un diametro superiore almeno 1,3 volte il diametro

del cerchio circoscritto al fascio di cavi posato nel tubo stesso. Il raggio minimo di curvatura dei

tubi deve garantire un raggio minimo di curvatura per i cavi di 4 volte il diametro esterno massimo

dei cavi.

6.2.e Diametri dei tubi

I diametri minimi dei tubi da impiegare nei vari circuiti saranno i seguenti.

25/32 mm. Per le dorsali dei circuiti prese F.M;

20/25 mm. Per le dorsali dei circuiti luce;

20 mm. Per le derivazioni dalle dorsali alle prese.

16 mm. Per derivazione ai comandi funzionali, ai punti luce ed ai punti luce in derivazione.

20 mm. Per gli impianti speciali.

6.2.e.1 Numero massimo di cavi unipolari da introdurre in tubi protettivi

diametro esterno / diametro interno

[mm]

sezione dei cavetti [mm2]

(0,5) (0,75) (1) 1,5 2,5 4 6

10 16

12/8,5 14/10 16/11,7 20/15,5 25/19,8 32/26,4

(4) (4) (2) (7) (4) (3) 2 (4) 4 2 (9) 7 4 4 2 (12) 9 7 7 4 2 12 9 7 7 3

(i numeri fra parentesi sono per i cavi di comando e segnalazione)

6.2.f Canalizzazioni in PVC.

Le canalizzazioni verranno realizzate con un sistema di elementi rettilinei e relativi accessori (

curve, derivazioni, raccordi etc.

Le canalizzazzioni devono essere dimensionate in modo tale da mantenere il raggio medio delle

curve ( derivazioni, curve in salita etc. ) almeno 6-8 volte il diametro esterno del cavo più grosso

inoltre le caratteristiche dimensionali del canale devono essere tali che il rapporto tra la sezione

stessa del canale e l'area della sezione retta occupata dai cavi non sia inferiore a due ( sezione

utile del canale che corrisponde al 50% dell'area teorica utilizzabile ). In merito al carico sopportato

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dalla canalizzazione per i cavi posati all'interno della stessa, la scelta del tipo di canale viene

effettuata nel rispetto dei diagrammi di carico indicati dalla ditta costruttrice, verificando lo

sfruttamento del canale con carichi inferiori a quelli massimi indicati. La posa in opera del canale

deve essere effettuata utilizzando sistemi di fissaggio a parete con tasselli ad espansione in

acciaio zincocromato completi di vite e rondella. Nei verticali e nei tratti orizzontali le

canalizzazzioni dovranno essere chiuse con coperchio.

7. QUADRI ELETTRICI.

Quadro elettrico generale (QGEN).

Il quadro elettrico generale sarà installato nella posizione indicata nello schema planimetrico e

verrà alimentato dalla linea derivata dal contatore. Il quadro elettrico verrà realizzato con

contenitore in materiale termoplastico installato in vista, dotato di portella con chiusura a chiave.

Avrà un grado di protezione pari ad IP 44 e sarà completo degli accessori per l'installazione delle

apparecchiature di tipo DIN e per l'esecuzione dei cablaggi. Nel quadro elettrico si dovrà

mantenere disponibile una riserva di moduli per l’eventuale installazione futura di altre

apparecchiature. Il quadro sarà installato ad una altezza di circa 150 cm mantenendo comunque

l'altezza massima dell'interruttore generale a 190 cm. Nel quadro saranno installate le

apparecchiature per la protezione ed il sezionamento dei circuiti elettrici. Le caratteristiche

elettriche delle apparecchiature e delle linee sono descritte negli schemi allegati. Tutte le

apparecchiature installate dovranno essere contrassegnate da una targhetta indicante la funzione

dell’apparecchiatura stessa.

Quadro elettrico di zona (QE1-QE2).

I quadri elettrici di zona saranno installati nelle posizioni indicate nello schema planimetrico e

verranno alimentati dalle linee derivate dal quadro elettrico generale QGEN. Ogni quadro elettrico

verrà realizzato con contenitore in materiale termoplastico installato in vista, dotato di portella con

chiusura a chiave. Avrà un grado di protezione pari ad IP 44 e sarà completo degli accessori per

l'installazione delle apparecchiature di tipo DIN e per l'esecuzione dei cablaggi. Nel quadro

elettrico si dovrà mantenere disponibile una riserva di moduli per l’eventuale installazione futura di

altre apparecchiature. Il quadro sarà installato ad una altezza di circa 150 cm mantenendo

comunque l'altezza massima dell'interruttore generale a 190 cm. Nel quadro saranno installate le

apparecchiature per la protezione ed il sezionamento dei circuiti elettrici. Le caratteristiche

elettriche delle apparecchiature e delle linee sono descritte negli schemi allegati. Tutte le

apparecchiature installate dovranno essere contrassegnate da una targhetta indicante la funzione

dell’apparecchiatura stessa.

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7.1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLE APPARECCHIATURE DI COMANDO E PROTEZIONE

Per la protezione ed il sezionamento delle linee dei circuiti elettrici, all'interno dei quadri vengono

installati interruttori magnetotermici e differenziali con caratteristiche di corrente nominale, di

potere di interruzione adeguate e di soglia di intervento differenziale adeguate. Si impiegheranno

apparecchiature di tipo modulare e scatolato. Tutti gli interruttori impiegati devono essere idonei al

sezionamento, avere adeguate caratteristiche di resistenza al calore anormale ( prova del filo

incandescente ), una tensione di isolamento di 500 volt, adeguata resistenza allo shock

meccanico ed alle vibrazioni, secondo le indicazioni normative.. Tutti gli interruttori differenziali

impiegati devono essere del tipo non sensibili alle sovratensioni transitorie ad evitare interventi

intempestivi. Tutte le caratteristiche specifiche delle apparecchiature relativamente alla corrente

nominale ed al numero di poli, alla curva, al potere di interruzione, alle caratteristiche degli

sganciatori differenziali, sono riportati nella documentazione specifica relativa ai quadri elettrici.

7.1.a Sezionamento

Ogni circuito deve essere sezionabile, ovvero deve potere essere aperto in modo atto a garantire

la sicurezza delle persone che lavorano su o in vicinanza di parti attive. Il sezionamento deve

interessare tutti i conduttori attivi, quindi anche il conduttore di neutro. Gli interruttori automatici

onnipolari conformi alle norme CEI 23-3 e gli interruttori differenziali corrispondenti alle norme CEI

23-42 e CEI 23-44 possono essere utilizzati come dispositivi di sezionamento. Gli interruttori di

tipo industriale conformi alle norme CEI 17-5 possono svolgere la funzione di sezionamento solo

se dichiarati idonei dal costruttore. Nei circuiti fase neutro l’interruttore automatico può avere un

solo polo protetto che dovrà essere inserito sul conduttore di fase. Durante l’esecuzione dei lavori

elettrici, onde evitare che il circuito sia richiuso, gli interruttori che non siano sotto il controllo di chi

effettua i lavori, devono essere bloccati nella posizione di aperto od installati dentro un quadro

chiudibile a chiave, che deve essere tenuta dal personale che esegue i lavori. Sul dispositivo di

sezionamento deve inoltre essere apposto un cartello monitore indicante i lavori in corso.

8. PRESE A SPINA – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE.

Le prese a spina vengono scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che possono

presumibilmente derivare dalle condizioni d’uso. A seconda delle esigenze dell'impianto sarà

impiegato il tipo adatto di presa. Nella scelta e nell’installazione delle apparecchiature

relativamente agli aspetti normativi relativi agli ambienti a maggiore rischio in caso di incendio e di

pubblico spettacolo e trattenimento, si dovrà fare riferimento a quanto riportato nei capitoli

precedenti.

8.1.a Serie civile

Le prese a spina dovranno essere scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che

possono presumibilmente derivare dalle condizioni d’uso. I tipi per usi domestici e similari devono

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essere installati su pareti verticali per evitare l'ingresso di corpi estranei. L'altezza minima dal

dovrà essere pari a :

175 mm se a parete (con montaggio incassato o sporgente);

- 70 mm se su canalizzazioni (zoccoli);

- 40 mm se su torrette o calotte a pavimento.

Dipendentemente dalle esigenze di carattere architettonico e di arredamento si utilizzeranno le

soluzioni più adatte, ovvero l’installazione a parete ad incasso o su torrette porta prese a

pavimento.

Dovranno essere del tipo con schermi di protezione degli alveoli, di serie civile tipo bipasso 10/16A

o Unel come indicato nello schema planimetrico, saranno del tipo per installazione in vista con

scatola in materiale termoplastico autoestinguente. Il grado di protezione minimo IP, dovrà essere

adatto all’ambiente d’uso.

9. COMANDI FUNZIONALI – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE.

I comandi funzionali vengono scelti ed installati in modo da evitare danneggiamenti derivanti dalle

condizioni d’uso. Per il posizionamento delle apparecchiature di comando l’altezza si dovranno

rispettare le altezze di:

90 cm. negli ambienti normali;

150 cm. nelle zone di lavorazione.

Il grado di protezione dovrà essere adatto all’ambiente d’uso.

Le apparecchiature saranno del tipo per installazione in esecuzione a vista.

10. CORPI ILLUMINANTI – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE .

Nei locali attesa-disimpegno e sala civica seggio elettorale si recupereranno i corpi illuminanti

esistenti di tipo fluorescente lineare 2x36W. Nei locali ambulatori si installano corpi illuminanti

equipaggiati con lampade fluorescenti lineari 4x18W con ottica tipo dark-light adatte per utilizzo di

videoterminali.

Negli altri locali, ovvero servizi igienici, ripostiglio e disimpegni, si installeranno punti luce a soffitto

equipaggiati con lampade fluorescenti compatte da 11W.

E’ stata eseguita una verifica illuminotecnica negli ambulatori per verificare l’adeguatezza dei livelli

di illuminazione. Per i valori completi e specifici si rimanda agli allegati calcoli illuminotecnici.

11. ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

Per l’illuminazione di sicurezza, per l’indicazione delle vie di fuga verranno utilizzati apparecchi per

l’illuminazione di emergenza predisposti al funzionamento permanente ( per segnalazione ) e non

permanente dotato di dispositivo di controllo dello stato dell’apparecchiatura.

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Gli apparecchi dovranno essere del tipo in classe seconda, costruiti in materiale plastico

autoestinguente resistente alla fiamma. Gli accumulatori saranno di tipo ermetico, ricaricabili al Ni-

Cd per alta temperatura. L’autonomia minima dovrà essere di 1 ora e la ricarica completa dovrà

essere effettuata in 12 ore.

12. IMPIANTO DI TERRA.

Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori, tutte le masse estranee, quali tubazioni di impianti

termici, idraulici, etc. dovranno essere collegati all’impianto di terra.

L’impianto di terrà è esistente, quindi ci si collegherà ad esso.

Le masse verranno collegate a terra tramite il conduttore di protezione. Per impianti di I categoria

le sezioni minime da impiegare per il conduttore di protezione sono quelle indicate in tabella.

Sezione conduttore di fase (mmq

)

Sezione minima del corrispondente conduttore di

protezione PE ( mmq )

Sez. f.< = 16 mmq Sez. PE = Sez. f.

16 mmq < Sez. f.< = 35 mmq Sez. PE = 16 mmq

Sez. f. > 35 mmq Sez. PE = Sez. f: / 2

Tali sezioni risultano eccessive per linee di grossa sezione, per cui il dimensionamento viene

effettuato con l’impiego della seguente formula:

La sezione S di ogni elemento del dispersore non deve essere inferiore al valore determinato dalla

seguente formula:

S = (l2 t)

1/2 / K

nella quale:

S è la sezione del conduttore di protezione [mm2];

l è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per

un guasto di impedenza trascurabile [A];

t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione [s];

K è il fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dell'isolamento e

di altre parti e dalle temperature.

12.1.a Conduttori equipotenziali.

Dovranno essere predisposti collegamenti all'impianto di dispersione di terra, di tutte le masse

estranee, quali tubazioni dell'impianto termico, idraulico, del gas, in carico e scarico e masse

metalliche di notevoli dimensioni. Quando le parti conduttrici provengono dall'esterno dell'edificio

queste dovranno essere collegate al collettore il più vicino possibile al loro punto di ingresso

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nell'edificio o nell'area. La sezione minima dei conduttori EQP principali deve essere non inferiore

alla metà di quella del conduttore di protezione della sezione più elevata presente nell'impianto,

con un minimo di 6 mmq.

I conduttori equipotenziali supplementari devono avere una sezione :

per la connessione di due masse il conduttore EQP deve avere una sezione non minore di

quella del conduttore di protezione di sezione minore;

per la connessione di una massa a masse estranee il conduttore di protezione deve avere una

sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione;

per la connessione di due masse estranee o di una massa estranea all’impianto di terra, il

conduttore EQP deve avere una sezione di 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica,

4 mmq se non è prevista una protezione meccanica

I conduttori equipotenziali dovranno essere di colore giallo verde o in rame nudo.

13. LOCALI PARTICOLARI E A MAGGIORE RISCHIO

BAGNO – DOCCIA

I locali da bagno e doccia sono da considerasi a maggior rischio elettrico. Per queste tipologie di

locali le norme individuano 4 zone di pericolosità:

Zona 0 : delimitata dal volume interno della vasca da bagno o piatto doccia. Per docce senza

piatto, l’altezza della zona 0 è di 10cm la sua superficie ha la stessa estensione orizzontale

della zona 1.

Zona 1 delimitata;

a) dal livello del pavimento finito e dal piano orizzontale posto a 2,25m al di sopra del livello

del pavimento finito; se tuttavia il fondo della vasca da bagno o del piatto doccia si trova a

più di 15cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25m al di sopra

di questo fondo.

b) dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno o al piatto doccia, oppure, per le

docce senza piatto, dalla superficie posta a 1,20m dal punto centrale del soffione

agganciato posto sulla parete o sul soffitto.

La zona 1 non include la zona 0. Lo spazio sotto la vasca da bagno o la doccia è considerato zona

1.

Zona 2 delimitata;

a) dal livello dal pavimento finito e dal piano orizzontale situato a 2,25m al di sopra del livello

del pavimento finito;

b) dalla superficie verticale al bordo della zona 1 e dalla superficie verticale posta alla

distanza di 0,60m dalla superficie verticale precedente e parallela ad essa.

Per le docce senza piatto, non esiste una zona 2 m a una zona 1 aumentata a 1,20m.

Zona 3 delimitata;

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a) dal livello del pavimento finito e dal piano situato a 2,25m sopra il pavimento

b) dalla superficie verticale al bordo della zona 2, o della zona 1 in caso di mancanza del

piatto doccia, e dalla superficie posta alla distanza di 2,40m dalla superficie verticale

precedente e parallela ad essa.

Le dimensioni sono misurate tenendo conto della presenza di pareti e di ripari fissi.

Protezione combinata contro i contatti diretti ed indiretti.

Dove si utilizzano circuiti SELV, qualunque sia la tensione nominale, si deve prevedere, nelle zone

0, 1, 2 e 3, la protezione contro i contatti diretti a mezzo di:

- barriere o involucri che presentino almeno il grado di protezione IPXXB, oppure

- un isolamento in grado di sopportare una tensione di prova di 500V, valore efficace in c.a. per 1

minuto.

Protezione contro i contatti diretti.

La protezione contro i contatti diretti si ottiene utilizzando interruttori differenziali con una corrente

differenziale nominale non superiore a 30mA devono proteggere tutti i circuiti nelle zone 0, 1, 2 e

3. L’uso di tali interruttori differenziali non è richiesto per i circuiti:

- protetti mediante SELV;

- protetti mediante separazione elettrica, se ciascun circuito alimenta un solo apparecchio

utilizzatore.

Protezione contro i contatti indiretti.

Si deve provvedere un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi tutte le masse

estranee accessibili delle zone 0, 1, 2 e 3 con i conduttori di protezione di tutte le masse situate in

queste zone.

(non è necessario che le tubazioni metalliche con guaina in materiale plastico siano collegate al

collegamento equipotenziale supplementare, se non accessibili e se non sono connesse a parti

conduttrici accessibili non collegate al collegamento equipotenziale supplementare.

Scelta ed installazione dei componenti elettrici

I componenti elettrici devono avere almeno i seguenti gradi di protezione:

- nella zona 0: IPX7;

- nella zona1: IPX4;

- nella zona 2: IPX4.

Queste prescrizioni non si applicano alle unità di alimentazione dei rasoi conformi alla Norma CEI

EN 61558-2-5 installate in zona 2 purchè siano improbabili spruzzi d’acqua. (Nei bagni pubblici o

destinati a comunità, quando sia prevista per la pulizia l’uso di getti d’acqua, i componenti elettrici

devono avere almeno il grado di protezione IPX5).

Condutture elettriche.

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Le prescrizioni che seguono si applicano alle condutture montate a vista ed alle condutture

incassate nelle pareti ad una profondità non superiore a 5cm.

- Le condutture devono avere un isolamento dove i tratti di cavo compresi tra l’ingresso

dell’alimentazione in un quadro metallico, ed il dispositivo di protezione destinato alla protezione

contro i contatti indiretti, si considerano idonei a soddisfare le prescrizioni del presente articolo,

anche se sono sprovvisti di guaina non metallica o non sono installati in tubi protettivi od in canali

isolanti, quando abbino la lunghezza strettamente necessaria ad effettuare la connessione ai

terminali del dispositivo di protezione. (Queste condutture possono essere realizzate per esempio

con cavi unipolari entro tubi protettivi isolanti o con cavi multipolari provvisti di guaina non

metallica).

- nelle zone 0, 1 e 2 le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l’alimentazione

degli apparecchi utilizzatori situati in tali zone. Non sono ammesse cassette di derivazione o di

ginzione nelle zone 0, 1 e 2.

Dispositivi di protezione, di sezionamento o di comando

Nella zona 0 non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando.

Nella zona 1 non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando,

con l’eccezione di interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12V in c.a. o a

30V in c.c. e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone 0, 1 e 2.

Nella zona 2 non devono essere installati dispositivi di protezione, di sezionamento e di comando,

con l’eccezione di interruttori di circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12V in c.a. o

a30V in c.c. e con la sorgente di sicurezza installata al di fuori delle zone 0, 1 e 2; e di

prese a spina, alimentate da trasformatori di isolamento di classe II di bassa potenza incorporati

nelle prese a spina, previste per alimentare rasoi elettrici.

Nella zona 3 prese a spina, interruttori ed altri apparecchi di comando sono permessi solo se la

protezione è ottenuta mediante: separazione elettrica, SELV, o interruzione automatica

dell’alimentazione usando un interruttore differenziale concorrente nom. Diff. non superiore a

30mA.

Apparecchi utilizzatori

Nella zona 0, possono essere installati solo apparecchi utilizzatori che contemporaneamente:

- siano adatti all’uso in quella zona secondo le relative norme e siano montati in accordo con le

istruzioni del costruttore;

- siano fissati e connessi in modo permanente;

- siano protetti mediante circuiti SELV alimentati a tensione non superiore a 12V in corrente

alternata e a 30V in c.c.

Nella zona 1 si possono installare solamente scaldacqua elettrici, sono anche ammessi

apparecchi di illuminazione purchè protetti da circuiti SELV con tensione non superiore a25V c.a.

o a 60V c.c.

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Le prescrizioni che sguono non si applicano agli apparecchi utilizzatori alimentati con SELV.

Nella zona 2 si possono installare:

- scaldadacqua elettrici;

- apparecchi di illuminazione di classe I e II, apparecchi di riscaldamento di classe I e II ed unià di

classe I e II per vasche da bagno per idromassaggio che soddisfino le relative norme. (Le unità

per vasche da bagno per idromassaggi possono tuttavia essere installate nella parte della zona 1

a condizione che tale zona situata al di sotto della vasca da bagno sia accessibile solo con l’aiuto

di un attrezzo).

14. PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI

14.1 PROTEZIONI CONTRO DIRETTI

La protezione contro i contatti serve ad evitare che una persona vada in contatto con una parte

attiva dell'impianto ( conduttori, sbarre, morsetti, etc ) viene ottenuta tramite:

Isolamento principale delle parti accessibili;

Involucro o barriera;

La protezione tramite isolamento principale delle parti accessibili viene ottenuta su tutte la parti

attive dell'impianto con copertura in materiale isolante, che potrà essere rimosso solamente con la

sua distruzione ( es cavi ). Nei circuiti FELV ( circuiti di controllo, regolazione e segnalazione ), nei

casi in cui parti del circuito FELV non siano atte a sopportare la tensione di prova dell'isolamento

primario, viene realizzato un rinforzo dell'isolamento sulle parti accessibili non conduttrici del

componente elettrico, tale da sopportare una tensione di prova di 1.500 volt per un minuto (

guaine, involucri etc. ). Le caratteristiche di isolamento relative ai cavi sono indicate nei precedenti

capitoli. L'isolamento garantisce adeguata resistenza, oltre che alle influenze elettriche, anche a

quelle meccaniche, termiche, chimiche ed ambientali in genere.

14.2 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI.

Il contatto indiretto si verifica quando una persona " tocca " una parte conduttrice normalmente

non in tensione, ma che può trovarsi in tensione a causa di cedimento dell'isolamento principale.

La protezione si ottiene tramite la realizzazione di un impianto di terra e tramite l'interruzione

automatica del circuito.

14.2.1 Interruzione automatica del circuito .

Le protezioni attive dovranno essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva

interruzione del circuito, nel caso la tensione di contatto vada ad assumere valori tali da

compromettere la sicurezza. Per l'attivazione di tale protezione ottenuta mediante dispositivi di

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massima corrente ( interruttori magnetotermici ) e / o con interruttori differenziali, dovrà essere

rispettata la condizione:

Rt x I < = 50

dove Rt è la resistenza in ohm impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli ed I è il valore della

corrente di intervento del dispositivo di protezione nel tempo di 5 secondi. I valori massimi di

resistenza di terra per ottenere l'adeguato coordinamento, sono indicati nella tabella che segue:

PROTEZIONE CON INTERRUTTORI

DIFFERENZIALI

PROTEZIONE CON INTERRUTTORI

MAGNETOTERMICI ( CURVA C )

I ( ampere ) Rt max ( ohm ) Calibro I. nom (ampere ) Rt max ( ohm )

0,03 1.666 6 5 2,0

0,30 166 9 8 1,3

0,50 100 15 14 0,7

1,00 50 22 20 0,5

28 25 0,4

35 32 0,3

14.2.2 Doppio isolamento

In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la

protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando macchine e apparecchi con

isolamento doppio o rinforzato per costruzione o installazione, vale a dire apparecchi di Classe II.

In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe II può coesistere con la protezione

attuata mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti

metalliche accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe II.

15. CARATTERISTICHE GENERALI DEI MATERIALI.

16.1 CODICE IP.

Il grado di protezione di un involucro destinato a contenere elementi elettrici (quadro, scatola di

derivazione, coperchio di un apparecchio ecc.) è definito dalla Norma CEI 70-1 in relazione a due

fattori che considerano rispettivamente la protezione contro l'ingresso di corpi solidi e la protezione

contro la penetrazione di acqua. Pertanto la definizione di un involucro è costituita dalle lettere IP

seguite da 2 cifre più eventuale lettera. Occorre tenere presente che se la condizione di

installazione può influire sul grado di protezione dell'involucro, il costruttore deve precisarla nelle

istruzioni di utilizzo del prodotto stesso. Se il materiale è classificato per un solo tipo di protezione

la cifra mancante viene sostituita da una X es: IP 2X oppure IP X2. L'eventuale lettera (A, B, C, D)

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in terza posizione ha il seguente significato riferito unicamente alla protezione contro i contatti

diretti:

A- protetto dal contatto con la mano aperta:

B- protetto dal contatto con il dito:

C- protetto dal contatto con un filo avente ø > 2,5 mm:

D- protetto dal contatto con un filo avente ø > 1 mm.

PRIMA CIFRA

CARATTERISTIC

A

Protezione

contro l'ingresso

di corpi solidi

Protezione dello

involucro contro

l'ingesso di :

Protezione della

persona contro

l'accesso con :

SECONDA

CIFRA

CARATTERISTIC

A

Protezione

contro la

penetrazione

dell'acqua.

Protezione dello

involucro contro

l'ingesso di :

0 Nessuna protezione

Nessuna protezione

0 Nessuna protezione

1 Corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm

Accesso con il dorso della mano

1 Caduta verticale di gocce d'acqua

2 Corpi solidi di dimensioni superiori a 12,5 mm

Accesso con un dito

2 Caduta verticale di gocce d'acqua con inclinazione dell'involucro fino a 15°

3 Corpi solidi di dimensioni superiori a 2,5 mm

Accesso con attrezzo

3 Pioggia con inclinazione fino a 60 °

4 Corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm

Accesso con filo 4 Spruzzi d'acqua da tutte le direzioni

5 Ingresso di polvere in quantità nociva

Accesso con filo 5 Getti d'acqua

6 Totalmente protetto contro l'ingresso di polvere

Accesso con filo 6 Getti d'acqua potente

7 Immersione temporanea

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8 Immersione continua ( in accordo con costruttore ), condizioni più severe di 7

LETTERA

ADDIZIONALE

Protezione della

persona contro

l'accesso di :

LETTERA

SUPPLEMENTAR

E

Informazioni supplementari

A Dorso della mano

H Apparecchiature. ad alta tensione

B Dito M Testato a effetti dannosi da ingresso di acqua, con parti mobili in moto

C Attrezzo S Testato a effetti dannosi da ingresso di acqua, con parti mobili non in moto

D Filo W Adatto all'uso in condizioni atmosferiche specificate e dotato di misure e provvedimenti addizionali

16.2 CODICE IK.

Il grado di protezione di un involucro sotto l'aspetto della protezione contro gli urti è definito dalla

Norma Europea CEI EN 50102 (classificazione italiana CEI 70-3) mediante il codice IK totalmente

indipendente dal codice IP. Il codice IK si basa sulla resistenza del punto più debole (ma agibile)

dell'involucro a prova d'urto con martello a pendolo di un determinato peso (P) cadente da una

determinata altezza (h) e costituito da materiale di specificato tipo e durezza. Il grado è

sintetizzato da due cifre (da 00 a 10) a ciascuna delle quali corrisponde una resistenza all'energia

d'urto misurata in joule (J) (= circa 0,1 kg x 1 m). Anche il codice IK fissa solo valori e metodi di

prova ma non fornisce indicazioni circa il corretto campo di impiego. Nella scelta ed installazione

delle apparecchiature si dovrà tener presente che gli apparecchi destinati ad ambienti ordinari,

secondo le vigenti norme di prodotto sopportano, grosso modo, l'energia d'urto di 1 J (IK06). I

gradi inferiori possono ritenersi idonei per impieghi speciali 'esempio ad incasso in luoghi senza

pericolo d'urto) e quelli superiori sono richiesti per gli ambienti con sollecitazioni meccaniche

gravose.

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16.3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IN MERITO ALLA RESISTEZA AL FUOCO.

In merito al pericolo di innesco o propagazione di incendio i componenti elettrici devono essere

scelti in merito ai criteri di prova riportati nella tabella che segue.

COMPONENTI ELETTRICI,

(SCATOLE CASSETTE, QUADRETTI,

PLACCHE E COPERCHI NELLE

VARIE CONDIZIONI DI

INSTALLAZIONE)

RESISTENZA AL

RISCALDAMENTO IN

FUNZIONAMENTO

ORDINARIO E NELLE

FASI DI

INSTALLAZIONE

ATTITUDINE A NON

INNESCARE INCENDI IN

CASO DI RISCALDAMENTO

ECCESSIVO DOVUTO A

GUASTI

PROVE IN

STUFA

PER 60

MIN. (°C)

TERMOPRE

SSIONE

CON BIGLIA

PROVA AL FILO

INCANDESCENTE ( C° )

Componenti da incasso sotto intonaci (

pareti in muratura tradizionale e

prefabbricate )

60

( 90 scatole

in pannelli

prefabbrica

ti )

550

Componenti da incasso per pareti

vuote ( pareti in truciolare, tramezze di

legno etc.)

70 850

Componenti applicati a parete 70 650

Passerelle e canali esterni ( non

incassati )

60 650

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Parti dei componenti di cui sopra che

tengono in posizione parti sotto

tensione ( ad esclusione delle parti

relative al conduttore di protezione )

100 125 850

Nell’esecuzione dell’impianto si dovranno adottare tutti i criteri per evitare innesco e propagazione

di incendi. Per quanto riguarda i materiali, nella scelta si dovranno rispettare le indicazioni della

tabella precedente.

Tutti i componenti elettrici che possono portarsi a temperature superficiali tali da poter innescare

l’incendio dovranno essere installati in elementi che resistano a tali temperature ed abbiano bassa

conducibilità termica o dietro schermi isolanti termicamente ed abbiano bassa conducibilità

termica, comunque una distanza sufficiente per permettere una adeguata dissipazione del calore

per evitare effetti termici dannosi.

Tutti i componenti elettrici collegati in modo permanente all’impianto e che nel loro funzionamento

possano produrre archi o scintille dovranno essere racchiusi totalmente entro involucri in materiale

resistente agli archi. I materiali devono essere non combustibili, avere bassa conducibilità termica

e presentare adeguata robustezza meccanica.

Non devono essere installate condutture elettriche che costituiscano ostacolo al deflusso lungo le

vie di fuga, non dovranno essere a portata di mano e dovranno essere adeguatamente protette

contro i danneggiamenti meccanici prevedibili in caso di evacuazione.

Gli apparecchi di illuminazione devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti

illuminati se combustibili. Le lampade ad alogeni ed ad alogenuri devono avere lo schermo di

sicurezza per la lampada e proprio dispositivo contro le sovracorrenti a meno che non siano del

tipo alimentati da circuiti SELV. Per quanti riguarda condutture, cavi, e per le indicazioni particolari

per le tipologie dei materiali si riporta a quanto indicato nei capitoli specifici.

16. OPERE EDILI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI.

Per l’esecuzione delle opere previste si renderanno molti interventi di carattere edile, dalla

formazione di tracce, fori, brecce rotture etc. A tali interventi dovranno fare seguito altre opere atte

al ripristino di quanto eseguito. Si dovrà intervenire con modalità che rispettino le caratteristiche

architettoniche e di arredo dei locali interessati agli interventi.

B) CABLAGGIO STRUTTURATO.

17. PREMESSA, CARATTERISTICHE GENERALI DEL CABLAGGIO STRUTTURATO

E’ prevista la realizzazione di una nuova rete di cablaggio strutturato per la telematica e la

telefonia al servizio dell’edificio.

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La posizione dal quale si dirameranno tulle le linee principali della rete è identificata nella stanza

all’interno della quale si trova il centro stella dell’impianto ovvero la sala server.

Il cablaggio orizzontale (collegamento tra l’armadio di permutazione e le singole prese negli uffici)

verrà realizzato con cavo UTP a 4 coppie che si attesterà sulle prese del posto di lavoro. Per il

collegamento delle apparecchiature della rete telematica e telefonica si utilizzeranno prese tipo

RJ45. Il cablaggio verrà realizzato in modo che le “ postazioni di lavoro “ che possano essere

servite siano ridondanti rispetto alle esistenti, al fine di poter espandere il cablaggio orizzontale, a

tal proposito l’armadio permutatore è stato dimensionato prevedendo una congrua riserva di

spazio.

Tutto il sistema sarà realizzato in categoria 6.

Il sistema nel suo complesso rispetta gli standard d’interconnessione emanati dai seguenti

organismi:

ANSI: American National Standard Institute;

ISO: International Standard Organization;

IEEE: Instititute of Electrical and Electronic Engineers;

ITU-T: International Telecommunications Union.

18. NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Tutti i materiali saranno di primaria marca e qualora richiesto e concesso dalle Norme vigenti,

saranno provvisti del marchio IMQ.

Il cablaggio offerto dovrà essere conforme alla normativa Internazionale ISO/IEC 11801 e

Europea EN 50173,EIA/TIA 568A, e ad esse si farà riferimento per quanto riguarda le norme di

installazione, la topologia, i mezzi trasmissivi, le tecniche di identificazione dei cavi, la

documentazione e le caratteristiche tecniche dei prodotti impiegati. Al TSB 67 per il collaudo

dell’impianto e all’EIA/TIA569 per le infrastrutture di supporto.

Per quanto sopra l’impianto dovrà essere realizzato dove applicabile, in ossequio alle Norme,

Leggi, Decreti e Circolari Ministeriali Integrative vigenti in materia, con particolare riferimento, ma

non limitatamente a:

EN 60439-1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (CEI

17-13);

CEI 20-22 Prova dei cavi non propaganti l’incendio;

CEI 20-36 Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici;

CEI 20-37 Cavi elettrici - Prove dei gas emessi durante la combustione;

CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente

alternata e a 1500V in corrente continua;

CEI 23-8 Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro e accessori;

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CEI 23-14 Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori;

CEI 23-17 Tubi protettivi pieghevoli auto-rinvenenti di materiale termoplastico non

autoestinguente;

CEI 23-19 Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa;

CEI 23-22 Canalette portacavi di materiale plastico per quadri elettrici;

CEI 23-25 Tubi per installazioni elettriche – Parte 1: Prescrizioni generali;

CEI 23-26 Diametro esterno dei tubi per installazioni elettriche e filettature per tubi e accessori;

CEI 23-28 Tubi per installazioni elettriche – Parte 2: Norme particolari per tubi. Sezione 1 –

Tubi metallici;

CEI 23-29 Cavidotti in materiale plastico rigido;

CEI EN 50086-1 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 1: Prescrizioni generali (CEI

23-39);

CEI EN 50086-2-1 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-1: Prescrizioni particolari

per sistemi di tubi rigidi;

CEI EN 50086-2-2 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-2: Prescrizioni particolari

per sistemi di tubi pieghevoli;

CEI EN 50086-2-3 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-3: Prescrizioni particolari

per sistemi di tubi flessibili;

CEI EN 50086-2-4 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-4: Prescrizioni particolari

per sistemi di tubi interrati nel suolo (CEI 23-46);

CEI 23-31 Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e porta-apparecchi;

CEI 23-32 Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e

porta-apparecchi per soffitto e parete;

CEI 74-2 Apparecchiature per la tecnologia dell’informazione comprese le apparecchiature

elettriche per ufficio (sicurezza);

CEI EN 50098-1 Cablaggi nei locali degli utilizzatori per le tecnologie dell’informazione

Accesso Base ISDN;

EN 50098-2 Customer premises cabling for information Technology - Part.2: 2048 Kbit/s ISDN

primary access and leased line network interface;

EN 60603-7 Connector for frequencies below 3 MHz - Part.7: Detail specification for

connectors, 8 way, including fixed and free connectors with common mating features (IEC 603-

7);

EIA/TIA 568A - 568B: Definizione e classificazione del cablaggio strutturato e dei componenti.

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EIA/TIA 569: Regole e procedure d’installazione.

EIA/TIA 606: Regole per l’amministrazione di sistemi di cablaggio.

EIA/TIA 607: Regole per la messa a terra di cablaggi di tipo schermato.

EIA/TIA TSB67: Test dei sistemi di cablaggio.

ISO/IEC 11801: Regole per il cablaggio strutturato, emesso in ambito internazionale (Comitato ISO).

EN 50173: Definizione e classificazione del cablaggio strutturato e dei componenti, emessa in ambito

europeo dal CENELEC.

EN 50174-1/-2/-3: Regole e procedure d’installazione, emessa in ambito europeo dal CENELEC.

Per quanto sopra, onde evitare che il sistema di cablaggio degradi le caratteristiche del sistema, si

farà inoltre riferimento alla rispondenza delle direttive emesse dalla Comunità Europea in termini di

Compatibilità Elettromagnetica [normative CEI EN 50081-1 (CEI 110-7), EN 50082-1 (CEI 110-8),

EN 55022, EN 55024], anche se il cablaggio di edificio, viene considerato come un sistema

passivo e quindi non soggetto ad essere testato individualmente sulle EMC.

Per tutti gli aspetti non esplicitamente citati verrà rispettata l’aderenza a tutte le direttive

comunitarie europee in vigore, anche se non ancora recepite e/o perfezionate nelle normative

nazionali (Circolare Funzione Pubblica n°51223 del 21 Maggio 1990).

19. COMPOSIZIONE DELLA RETE

19.1 ARCHITETTURA GENERALE DELLA RETE

Dal centro stella si diramano, tramite cavi i collegamenti verso le postazioni utente.

Tutti i cavi verranno completamente connettorizzati ed attestati ai rispettivi pannelli di

permutazione.

Le rete è costituita:

Distribuzione orizzontale.

Comprenderà tutta la componentistica necessaria ad equipaggiare ed ad interconnettere le

postazioni utente fonia/dati complete di tre prese RJ45 UTP di Cat.6 con relativa piastrina 503 a 3

posizioni, ed i rispettivi cavi 4cp UTP di Cat.6 di dorsale orizzontale, per collegarla direttamente al

Centro Stella. Ogni diramazione verrà corredata delle rispettive bretelle di permutazione (patch

cord) per tutti i punti da attivare, in modo da rendere l’infrastruttura completa in ogni sua parte. Le

distinte diramazioni orizzontali utilizzeranno le tubazioni/canalizzazioni e scatole portafrutto che

verranno appositamente installate a parete o in controsoffitto per il loro contenimento (EIA/TIA

569).

Tutti i cavi sopra citati verranno completamente connettorizzati ed attestati ai rispettivi pannelli di

permutazione che verranno posizionati all’interno di ogni Nodo e alle prese RJ45 UTP di cat.6

delle Postazioni d’utente.

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Tutta la infrastruttura proposta dovrà rispondere pienamente alla Cat.6 dello Standard ISO/IEC

11801 e EN 50173, garantendo la capacità di trasporto di informazioni richiesta dallo standard.

Qualsiasi tipo di applicazione potrà essere utilizzata senza effettuare nessuna modifica

architetturale o di riconnettorizzazione. Ogni cavo a 4cp UTP di Cat.6 sarà completamente

connesso agli 8 pin della presa RJ45 di Cat.6. Pertanto sarà l’applicazione che utilizzerà i pin di

cui necessita per il corretto funzionamento.

19.2 POSTAZIONE UTENTE

Il sistema di interconnessione dovrà essere di tipo modulare, costituito da inserti RJ45 ( in

schema universale 568 A/B ) in tecnologia Lead Frame, aventi il contatto di tipo IDC disposto a

45° rispetto all’asse longitudinale del conduttore in lega di ottone con placcatura in argento.

Mentre la sua conformazione meccanica sarà atta a garantire una tenuta di connessione sicura

nel tempo contro le forze torsionali ed assiali.

Ciascuna postazione d’utente sarà quindi equipaggiata con tre prese RJ45 UTP di Cat.6, montate

sulle placche tipo 503.

Essa si presenterà in maniera univoca all’utilizzatore ed indipendente dal tipo di applicazione a cui

può essere destinato ogni singolo frutto RJ45.

L’inserto (frutto RJ45) impiegato è identico elettromeccanicamente a quello installato sui patch

panel posizionati all’interno del rack 19”.

Ad ogni presa sarà attestato un distinto cavo a 4cp UTP di Cat.6.

Le connessioni verranno effettuate, in modo tale che la lunghezza non binata di una coppia verso i

pin della presa RJ45, sia la più breve possibile e la lunghezza della guaina rimossa a protezione

del cavo, sarà quella strettamente necessaria alla connettorizzazione, garantendo in ogni caso

che la parte sbinata delle coppie non sia superiore a 13mm, al fine di minimizzare l’impatto delle

terminazioni sulle caratteristiche di trasmissione. Il cavo verrà sguainato ed attestato tramite

apposito attrezzo, al fine di evitare qualsiasi degrado dell’isolante delle coppie. Per garantire la

continuità di schermo, rigirare sulla parte non sguainata la parte di schermo necessario e poi

inserire a chiusura lo schermo fissandolo al frutto e girando la ghiera in senso orario per garantire

una perfetta tenuta meccanica ed elettrica di continuità.

19.3 PATCH PANEL

Il pannello di permutazione dovrà essere installato all’interno del quadro rete dati, per

l’attestazione di cavi a 4cp UTP di Cat.6 provenienti dalle Postazioni d’utente e la sua relativa

permutazione verso gli apparati.

Il pannello avrà una struttura in lamiera metallica verniciata di spessore 10/10mm, parte frontale in

UL 94V – 0 di colore nero provvista di supporto per rack 19”, altezza da 1U da 24 prese RJ45 UTP

di Cat.6 dello stesso tipo di quelle utilizzate per la postazione utente.

Le connessioni, verranno effettuate, in modo che la lunghezza non binata di una coppia verso i pin

della presa RJ45 UTP sia la più breve possibile. La lunghezza della guaina rimossa a protezione

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del cavo, sarà quella strettamente necessaria alla connettorizzazione, garantendo in ogni caso

che la parte sbinata delle coppie non sia superiore a 13mm, al fine di minimizzare l’impatto delle

terminazioni sulle caratteristiche di trasmissione.

I cavi saranno posati e fascettati nella parte posteriore del permutatore (sull’apposito supporto)

dividendoli a gruppi fino al raggiungimento del punto di attestazione, onde evitare che il cavo

degradi le sue caratteristiche a causa di eccessive curvature.

Il permutatore sarà dotato di etichette identificative di ogni singola utenza, univoca per l'intero

edificio. La stessa dicitura sarà riportata anche sui due estremi del cavo, e sul connettore installato

sulla borchia d’utente.

A corredo dei permutatori dovranno essere forniti dei pannelli guida permute in tecnica 19”, per il

corretto incanalamento delle relative bretelle necessarie all’attestazione dei cavi all’apparato attivo

o ad altra tratta di cavo secondo la configurazione di apparecchi/apparati da attivare.

Il pannello guida permute sarà realizzato in lamiera metallica verniciata, adatto per essere

installato su struttura rack 19”, altezza 1U nonché completo di un minimo di quattro occhielli guida

cavi. Verrà installato parallelamente al permutatore per il corretto incanalamento delle bretelle di

raccordo.

19.4 CAVI

I cavi saranno posati nelle tubazioni e/o canalizzazioni di distribuzione dedicate, all’interno dei

locali, fino all’armadio di attestazione (secondo quanto previsto dalla EIA/TIA 569).Durante la posa

dei cavi si avrà la massima cura di non superare sia la tensione di tiro sia il raggio di curvatura

minimo, onde evitare il degradamento delle loro caratteristiche tecniche.

All’interno dell’armadio i cavi saranno fascettati e legati ai montanti del rack, dal basso verso l’alto,

preferibilmente dalla parte posteriore, provvedendo inoltre a dividerli a gruppi (tanti quanti ne può

attestare un permutatore), fino a raggiungere il permutatore di attestazione.

All’interno della struttura di cablaggio verranno utilizzati:

cavo in rame schermato di Cat.6 da 4cp UTP, per la distribuzione verticale e orizzontale verso

la Postazione d’Utente;

19.4.a Cavo 4cp UTP di Cat.6

Per l’interconnessione tra il permutatore completo, posto all’interno di ciascun armadio, e le prese

RJ45 UTP inserite sulla Postazione d’Utente (distribuzione orizzontale), verranno utilizzati dei

distinti cavi a 4 coppie twistate in filo di rame UTP di Cat.6 guaina esterna LSZH, 31db a 100MHz

e 19db a 200MHz.

19.5 PERMUTATORE TELEFONICO

Il permutatore telefonico dovrà contenere strisce/moduli a connessione e a seconda delle

necessità installative. Il dimensionamento del permutatore di edificio sarà realizzato con strisce

alloggiate in apposito supporto di contenimento a Rack 19”.

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19.6 QUADRO RETE DATI

Il quadro rete dati avrà la funzione di contenimento dei componenti dei nodi di concentrazione

(dagli apparati attivi ai patch panel di permutazione della rete di distribuzione fisica, sia dati che

fonia).

Il quadro dovrà essere basato sulla tecnica 19”, composto da telaio in lamiera d’acciaio, porta

frontale con telaio in acciaio e vetro con serratura a chiave. Il quadro dovrà essere realizzato in

conformità alle direttive 73/23/CEE, 89/336/CEE ed in applicazione delle norme tecniche

armonizzate CEI EN 60950 (Sicurezza tecnologia dell’informazione) e CEI EN 55022 (

Compatibilità elettromagnetica, emissione per apparecchi per la tecnologia dell'informazione ).

20. INSTALLAZIONE DEI MATERIALI

Utilizzare componenti certificati dal costruttore come di una determinata categoria non è

sufficiente affinché l’intero sistema sia conforme ai parametri della categoria voluta. E’ altresì

necessario il rispetto di determinate norme d’installazione, nonché di eventuali specifiche

indicazioni del costruttore dei materiali.

Alcune regole d’installazione che assicurano la realizzazione a regola d’arte dell’impianto, con

particolare riferimento alla parte di cablaggio in rame, sono:

Durante la posa, i cavi devono essere srotolati ed accompagnati al fine di evitare rotture,

torsioni, trazioni e deformazioni alle coppie interne. Evitare tassativamente di calpestare i cavi.

Nel fissaggio di cavi o fasci di cavi, evitare di strozzare gli stessi con collari o fascette, ma

lasciare sempre del gioco.

Nella posa dei cavi in canalizzazioni, evitare gli spigoli vivi e mantenere raggi di curvatura

generosi (6 - 8 volte il diametro del cavo).

In caso il cavo si danneggi durante la posa (torsioni, rotture, tagli, etc.), DEVE ESSERE

SOSTITUITO, MAI RIPARATO!

Installare i cavi il più lontano possibile da sorgenti di disturbo elettromagnetico.

Separare fisicamente i cavi di segnale da quelli di alimentazione (utilizzando tubazioni

separate o canaline a due scomparti).

Rispettare tassativamente la massima lunghezza ammessa di 90m per il link (tratta tra la

presa RJ45 del PdL e la rispettiva presa sul quadro ripartitore).

In corso d’opera dovranno essere etichettati con criterio logico e razionale tutti i link

realizzati. Detta etichettatura dovrà essere riportata su ogni presa sia lato PdL che lato ripartitori.

La numerazione adottata sarà la stessa riportata sui report di certificazione che saranno rilasciati

alla Committente ad impianto ultimato.

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21. CERTIFICAZIONE E GARANZIA

21.1 CERTIFICAZIONE PARTE IN RAME

Per ogni link del sistema di cablaggio strutturato realizzato dovranno essere misurati i seguenti

parametri:

Lunghezza Determinata usando il tempo che un segnale trasmesso impiega per

tornare indietro alla fine del cavo; è determinante conoscere la velocità

nominale di propagazione del cavo (NVP), che varia secondo il modello

e/o il costruttore.

Wiremap Verifica pin-to-pin delle connessioni e della continuità del cavo. Dal

risultato sono facilmente identificabili problemi di corto circuito, circuiti

aperti o collegamenti errati.

Attenuazione Misura del segnale perso nel link. Il valore riscontrato viene confrontato

con i valori limite legati alla frequenza di misura.

NEXT Misura dell’ammontare dei segnali trasmessi indotti

elettromagneticamente su coppie adiacenti, effettuata all’inizio del cavo.

ACR (calcolato) Calcolato come differenza tra NEXT ed attenuazione, indica la quantità

di segnale leggibile al termine del collegamento.

FEXT Indice del disturbo tra le coppie misurato alla fine del cavo (dove termina

la trasmissione). Dipende dalla lunghezza del collegamento.

ELFEXT (calcolato) Valore di FEXT normalizzato: viene eliminata la dipendenza del FEXT

dalla lunghezza del collegamento.

Return loss Rapporto tra potenza trasmessa e potenza riflessa. Indica la quantità di

segnale riflessa verso la sorgente a causa di un disadattamento

dell’impedenza del cavo.

Delay skew Differenze di tempo impiegato dalle coppie per la trasmissione di un

segnale, misurata come differenza tra la coppia più “veloce” e quella più

“lenta”.

PSNEXT Misura dell’effetto NEXT cumulativo di tre coppie sulla quarta.

PSELFEXT Misura dell’effetto ELFEXT cumulativo di tre coppie sulla quarta.

Le misure dovranno essere eseguite con apposito strumento certificatore, idoneo alla

certificazione in classe 6, con il fine di:

verificare la corretta installazione dei cavi e la corretta esecuzione delle connessioni

certificare la conformità del sistema di cablaggio realizzato allo standard della categoria

6.

Dovrà essere rilasciata, alla Committente, la stampa originale delle misure e rispettivi valori

misurati, per ogni singolo punto del sistema.

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21.2 GARANZIA

Al fine di assicurare il mantenimento delle prestazioni del sistema nel tempo, tutto il sistema di

cablaggio strutturato dovrà essere garantito direttamente dal costruttore per un totale di

anni 25 (venticinque)

21.3 VIE CAVI E OPERE MURARIE

In genere si utilizzeranno le vie cavi presenti presso lo stabile, ma all’occorrenza ( realizzazione di

dorsale) andranno integrate con nuove realizzazioni.

Si considerano comprese nell’offerta tutte le opere murarie necessarie alla corretta realizzazione

dell’intero impianto

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SOMMARIO

1. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI .......................................................................................................... 1

1 CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI MEDICI . .................................................................................................. 2

1.1 GENERALITÀ ........................................................................................................................................................ 2 1.2 CLASSIFICAZIONE GENERICA ................................................................................................................................ 2 1.3 CLASSIFICAZIONE INTERVENTO ............................................................................................................................ 3

2. NORMATIVA ................................................................................................................................................... 3

3. PREMESSA ....................................................................................................................................................... 4

3.1.a NORME CEI .................................................................................................................................................. 4 3.1.b Norme UNI ..................................................................................................................................................... 5

3.2 ENTI ED AUTORITÀ COMPETENTI. ......................................................................................................................... 5

4. ALIMENTAZIONE DEI CIRCUITI - DISTRIBUZIONE ........................................................................... 5

4.1 DISTRIBUZIONE. ............................................................................................................................................. 5

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI. ................................................................................................ 6

5.1 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI. ................................................................................................................ 6 5.1.a Dimensionamento relativamente alla portata di corrente Iz. ......................................................................... 6 5.1.b Cadute di tensione .......................................................................................................................................... 6

5.2 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE. ...................................................................................................................... 7 5.2.a Protezione contro i corto circuiti. ................................................................................................................... 7 5.2.b Protezione contro i sovraccarichi. .................................................................................................................. 7

5.3 COORDINAMENTI SELETTIVI DELLE PROTEZIONI DI MASSIMA CORRENTE. ............................................................. 8

6. CONDUTTURE ELETTRICHE – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. ....................................... 8

6.1 CAVI – CONDUTTORI ........................................................................................................................................... 8 6.1.a Caratteristiche specifiche dei cavi .................................................................................................................. 9

6.1.a.1 Cavi con isolamento in gomma. 9 6.1.a.2 Conduttori con isolamento in PVC 9

6.1.b Colori distintivi dei cavi: ................................................................................................................................ 9 6.1.c Sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse: ................................................................................. 9 6.1.d Sezione minima dei conduttori di neutro: ..................................................................................................... 10 6.1.e Sezione dei conduttori di terra e protezione: ................................................................................................ 10 6.1.f Propagazione del fuoco lungo i cavi: ............................................................................................................... 11 6.1.g Modalità di posa ........................................................................................................................................... 11

6.2 CANALIZZAZIONI – VIE CAVO ................................................................................................................... 12 6.2.a Canalizzazioni, generalità ............................................................................................................................ 12 6.2.b Canaletta ad uso battiscopa. ........................................................................................................................ 12 6.2.c Tubi rigidi in PVC per canalizzazioni a vista ............................................................................................... 12 6.2.d Tubi per condutture sotto traccia. ................................................................................................................ 13 6.2.e Diametri dei tubi ........................................................................................................................................... 13

6.2.e.1 Numero massimo di cavi unipolari da introdurre in tubi protettivi 13 6.2.f Canalizzazioni in PVC. ..................................................................................................................................... 13

7. QUADRI ELETTRICI. .................................................................................................................................. 14

Quadro elettrico generale (QGEN). .............................................................................................................................. 14 Quadro elettrico di zona (QE1-QE2). ........................................................................................................................... 14

7.1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLE APPARECCHIATURE DI COMANDO E PROTEZIONE ....................................... 15 7.1.a Sezionamento ................................................................................................................................................ 15

8. PRESE A SPINA – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. .............................................................. 15

8.1.a Serie civile .................................................................................................................................................... 15

9. COMANDI FUNZIONALI – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE. .............................................. 16

10. CORPI ILLUMINANTI – CARATTERISTICHE, INSTALLAZIONE . ................................................. 16

Page 36: RELAZIONE DESCRITTIVA ED ILLUSTRATIVA DELL’IMPIANTO · 1990, n. 46 (solamente gli articoli ancora vigenti), Decreto 22 gennaio 2008 n. 37. Gli impianti realizzati nel rispetto delle

11. ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA ......................................................................................................... 16

12. IMPIANTO DI TERRA. ................................................................................................................................ 17

12.1.a Conduttori equipotenziali. ............................................................................................................................ 17

13. LOCALI PARTICOLARI E A MAGGIORE RISCHIO ............................................................................ 18

BAGNO – DOCCIA ............................................................................................................................................................... 18

14. PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI ........................................................ 21

14.1 PROTEZIONI CONTRO DIRETTI ............................................................................................................................ 21 14.2 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI. ..................................................................................................... 21

14.2.1 Interruzione automatica del circuito . .......................................................................................................... 21 14.2.2 Doppio isolamento ........................................................................................................................................ 22

15. CARATTERISTICHE GENERALI DEI MATERIALI. ............................................................................ 22

16.1 CODICE IP.......................................................................................................................................................... 22 16.2 CODICE IK. ........................................................................................................................................................ 24 16.3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IN MERITO ALLA RESISTEZA AL FUOCO. ........................................................ 25

16. OPERE EDILI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI. ................................................................................... 26

17. PREMESSA, CARATTERISTICHE GENERALI DEL CABLAGGIO STRUTTURATO .................... 26

18. NORMATIVE DI RIFERIMENTO .............................................................................................................. 27

19. COMPOSIZIONE DELLA RETE ................................................................................................................ 29

19.1 ARCHITETTURA GENERALE DELLA RETE ........................................................................................................... 29 19.2 POSTAZIONE UTENTE ......................................................................................................................................... 30 19.3 PATCH PANEL .................................................................................................................................................... 30 19.4 CAVI .................................................................................................................................................................. 31

19.4.a Cavo 4cp UTP di Cat.6 ................................................................................................................................. 31 19.5 PERMUTATORE TELEFONICO ............................................................................................................................... 31 19.6 QUADRO RETE DATI ........................................................................................................................................... 32

20. INSTALLAZIONE DEI MATERIALI ......................................................................................................... 32

21. CERTIFICAZIONE E GARANZIA ............................................................................................................. 33

21.1 CERTIFICAZIONE PARTE IN RAME ....................................................................................................................... 33 21.2 GARANZIA ......................................................................................................................................................... 34 21.3 VIE CAVI E OPERE MURARIE ............................................................................................................................... 34