Relazione dell'uscita alla Centrale a Biomassa di Polverigi
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Introduzione Fin dallinizio dellanno scolastico, abbiamo svolto un percorso didattico sulle foreste e la
loro importanza assieme allinsegnante di scienze, la prof.ssa Annalisa Appiotti.
Il nostro viaggio nei paesaggi forestali iniziato in classe con lo studio della sistematica
del Regno delle Piante, dagli organismi meno complessi, per poi arrivare agli evoluti alberi. Il
nostro cammino nel mondo vegetale , poi, continuato con la Settimana Unesco I paesaggi
della bellezza: dalla valorizzazione alla creativit tenutasi nel nostro istituto dal 18 al
23 novembre 2013. La nostra classe ha partecipato con il progetto I paesaggi forestali:
abbiamo scoperto le poche foreste intatte nel nostro pianeta, i paesaggi forestali della
nostra regione e realizzato un piccolo erbario con alcune specie, le pi significative della
macchia mediterranea.
La visita alla centrale a biomassa di Polverigi, che utilizza residui vegetali non legnosi,
stata lultima tappa di questo nostro percorso sugli esseri vegetali.
Visita alla centrale a biomassa Venerd 21 febbraio 2014, la nostra classe, la 2A, e la 3A andata a visitare una centrale
a biomassa presente nella nostra regione, nei pressi del comune di Polverigi.
La nostra classe stata accolta dal signor Tarcisio, uno dei proprietari dellimpianto.
Questa centrale alimentata dagli scarti agricoli al 90% (girasole, silomais) e da quelli
degli allevamenti (letame). Tali materiali vengono fatti macerare sotto teli e dopo vengono
inseriti in dei giganteschi cilindri coperti da un telo che assimilano alla perfezione uno
stomaco. Dentro a questo stomaco questi materiali vengono mangiati e digeriti da dei
piccoli batteri detti metanigeni che producono metano a bassa pressione che viene
intrappolato nei cilindri da teli. Questo processo si chiama Fermentazione in assenza di
ossigeno. Il materiale digerito viene nuovamente pompato in un separatore che strizza il
prodotto dividendo il solido dal liquido e pu essere riutilizzato come concime agricolo.
Il metano prodotto puro al 60%, viene depurato, allinterno di diversi tubi, e va ad
alimentare un motore, che avvia una turbina che produce energia elettrica. Tale energia
viene pagata proprio come lenergia elettrica prodotta dalle altre rinnovabili, in quanto il
metano poco inquinante e lanidride carbonica prodotta dalla sua combustione viene
catturata per produrre nuovo metano.
La centrale provvista di una stazione di controllo a cui possibile collegarsi con un pc per
verificare il suo funzionamento, anche da casa. Lenergia elettrica prodotta l8-9% viene
consumata dallimpianto stesso, il resto va in rete e viene pagata dal Gestore Elettrico
Italiano. Limpianto produce 250kw allora per 24h: visto che una famiglia consuma
potenzialmente 3kw come se la centrale coprisse il fabbisogno di circa 300-400 famiglie.
Questa lunica possibilit in Italia, mentre in Germania queste centrali sono usate, anche,
per produrre biogas per autotrazione, che nel nostro paese illegale.
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Se, inoltre, ci fossero case vicine, visto che si produce, anche, acqua calda a 80C,
potrebbe essere usata per il teleriscaldamento e scaldare, cos, 50 famiglie a costo zero.
Limpianto stato costruito nel 2013, partito il 1 aprile, ed propriet di una Cooperativa
di Produttori Agricoli che lo hanno realizzato per salvare le loro aziende, perch a
differenza del mercato agricolo quello elettrico garantisce un reddito aldil delle variazioni
di mercato. I proprietari lavorando 350 ha di terreno riescono a far sopravvivere le loro
imprese agricole, nonostante paghino un mutuo mensile di 20.000, visto che limpianto
costa quasi 2 milioni di euro.
Conclusioni Questo impianto uno dei pochi della nostra regione. Avere questa centrale nel nostro
territorio molto importante perch questo impianto potrebbe invogliare altri imprenditori
ad aprire altri centri a biomasse nelle Marche e poi diffonderle maggiormente nel resto
d'Italia. In Germania ci sono ben 2000 impianti di questo tipo, da noi solo 700!!!!!
Un altro aspetto positivo potrebbe essere quello che se le tutte le imprese agricole
facessero come quella di Tarcisio, riuscirebbero con le loro forze a sopravvivere e a non
dipendere pi dal mercato. A noi questa sembra una grande iniziativa.
Speriamo che questi impianti riescano a trovare successo in Italia, come avviene
nell'Europa settentrionale, e che si riesca, con esse, ad inquinare sempre meno.
La 2A e la 3A.