Relazione congresso

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1 RELAZIONE 2° CONVEGNO SIPG –Società Italiana psicoterapia della Gestalt- “LA CREATIVITA’ COME IDENTITA’ TERAPEUTICA” Titolo “CONSAPEVOLEZZA E INTIMITA’: LA CREATIVITA’ NELLA RELAZIONE E NELLA SESSUALITA’ DI COPPIA” Autore Carla Cerrini Introduzione a) Area di ricerca b) Le origini culturali c) Tecniche della meditazione tantrica d) Fondamenti epistemologici della Gestalt e tantrismo Metodo a) Campione e strumenti b) La tecnica c) Procedura d) Presentazione e analisi dei dati Discussione dei risultati Conclusioni

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RELAZIONE 2° CONVEGNO SIPG –Società Italiana psicoterapia della Gestalt-

“LA CREATIVITA’ COME IDENTITA’ TERAPEUTICA”

Titolo

“CONSAPEVOLEZZA E INTIMITA’: LA CREATIVITA’ NELLA RELAZIONE E

NELLA SESSUALITA’ DI COPPIA”

Autore

Carla Cerrini

Introduzione

a) Area di ricerca

b) Le origini culturali

c) Tecniche della meditazione tantrica

d) Fondamenti epistemologici della Gestalt e tantrismo

Metodo

a) Campione e strumenti

b) La tecnica

c) Procedura

d) Presentazione e analisi dei dati

Discussione dei risultati

Conclusioni

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Contenuti

Area di ricerca

L’argomento di questa presentazione è un lavoro che propongo da circa 15 anni ed è

riservato alle coppie.

Insieme a mio marito più di 16 anni, ho partecipato ad un seminario guidato da una

terapista conosciuta con il nome di Sudha, incontrata in India a Poona nell’Ashram del

nostro comune Maestro di Meditazione Osho Rajneesh. Questo lavoro ha promosso in

entrambi un forte impulso alla crescita individuale e una maggiore creatività nella

sessualità e nella relazione di coppia, al punto che abbiamo deciso di co-creare un nostro

modo di terapia della coppia e abbiamo continuato a proporlo insieme.

Il lavoro specifico di questo gruppo consiste nell’insegnamento di un esercizio nato

dall’incontro di una meditazione tantrica con l’approccio teorico e pragmatico della

psicoterapia della Gestalt.

Più precisamente presenterò:

a) le origini culturali di questa pratica che risalgono alle meditazioni rituali del

tantrismo induista.

b) le modalità creative con cui è stata trasformata nell’incontro con il contesto teorico

e pragmatico della psicoterapia della Gestalt;

c) i risultati che ha prodotto in un campione di coppie che l’hanno praticata

Le origini culturali

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Il tantra, parola che significa “tecnica”, era un insegnamento esoterico, cioè trasmesso

direttamente dal maestro al discepolo. Era una meditazione, cioè una via di conoscenza

diretta di sé e, mèta più ambiziosa, della “conoscenza suprema”.

Non offriva nessuna riposta a priori alle domande ontologiche degli adepti intorno alla

natura e all’origine della vita, dell’essere umano, dell’Universo e di Dio. Il Maestro

indicava un cammino ed insegnava delle tecniche di meditazione, ma non consegnava ai

discepoli né la verità né dogmi precostituiti. Solo il percorrere questo cammino li avrebbe

condotti a scoprire da sé stessi Verità.

Le scuole di meditazione sono state e sono presenti in tutta la storia dell’uomo e a tutte le

latitudini. Alcuni AA le hanno classificate in base ai tipi di tecniche che hanno creato e

proposto ai propri adepti. Ornstein e Naranjo hanno distinto due tipi di meditazioni: quelle

di “concentrazione” e quelle di “apertura”. L’ effetto che si ottiene alla fine è lo stesso,

quello di ampliare la consapevolezza di chi le pratica.

Per raggiungere questo scopo, il primo tipo quello di concentrazione, usa esercizi che

costringono la consapevolezza su un preciso “oggetto”, sia esso una fonte rivolta ad un

solo tipo sensoriale ( una luce, un suono, un mantra Es. la recita del rosario e altro

ancora), ma anche una fonte più complessa, come il proprio respiro o un koan, cioè una

domanda che il maestro Zen poneva al discepolo e che non aveva nessuna possibilità di

risposta logica, ma proprio il forte desiderio di rispondere al maestro costringeva il

discepolo ad un intenso sforzo di concentrazione, in questo caso sul pensiero.

Fanno parte del primo tipo di meditazione le tecniche che si basano sulla “deprivazione

sensoriale” che tentano di ottenere il silenzio del pensiero eliminando tutti gli input

sensoriali, es. la luce, i suoni, il digiuno, in modo da permettere alla consapevolezza di

osservare se stessa, concetto così ben espresso dallo Zen: “ la nuda consapevolezza che

osserva se stessa”.

Le meditazione di “apertura”, il secondo tipo, non usano tecniche specifiche, ma

semplicemente prescrivono il fine stesso come pratica: “l’ampliamento della

consapevolezza”, la prescrizione coincide con il risultato che si vuole ottenere. Quindi

qualunque azione della vita quotidiana, portandovi tutta la propria consapevolezza può

trasformarsi in meditazione, compresa la consapevolezza del pensiero.

La pratica della consapevolezza di una semplice azione quotidiana comporta che si sia

coscienti nel presente, nel “qui ed ora” solo di quella azione, interrompendo lo shifting o

“doppio flusso di pensiero”, cioè il passaggio del pensiero da quello che stiamo facendo a

pensieri passati o futuri, siano essi preoccupazioni o gradevoli fantasie.

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Tecniche della meditazione tantrica

Seguendo la classificazione su riportata, la scuola Tantrica si può ascrivere alle

meditazioni di “apertura”.

Le tecniche sono ricostruite dai centododici metodi insegnate nel testo sacro del tantrismo

induista il “Vigyan Bhairav Tantra”, tantra vuol dire “tecnica”, quindi “Vigyan Bhairav

Tantra” significa “la tecnica della conoscenza suprema”. Le tecniche erano tutte basate

sulla consapevolezza corporea, cioè sensoriale e sessuale infatti, specificità di questa

scuola che l’ha resa famosa, molte di queste si praticavano durante il rapporto sessuale

con l’intento di trasformare l’energia ivi impiegata in meditazione e quindi convogliarla

verso la coscienza. La scelta di attingere all’energia sessuale per la trascendenza è

dovuta a molti motivi, fondamentale è che questa è la forma più intensa in cui l’essere

umano sperimenta la propria energia vitale.

Un altro motivo che accenno solamente, riguarda la realizzazione del sé che il Tantra

prefigura attraverso l’unione della parte maschile e della parte femminile di ciascun

adepto, unione che si sperimenta spontaneamente nel rapporto sessuale, senza tuttavia

esserne necessariamente consapevoli.

Come detto la tradizione tantrica attraverso l’indagine diretta di sé stessi, si prefiggeva lo

scopo di raggiungere la “conoscenza suprema”, s’interrogava sul “tutto”. In epoche

moderne e nella cultura occidentale, queste domande sono dominio della filosofia, il cui

strumento di investigazione è il pensiero. Anche la parola Meditazione nella nostra cultura

ha un accezione diversa da quella delle culture orientali, per noi spesso è sinonimo di

“pensare” “riflettere”. In verità in Oriente ha un significato che non trova traduzione

adeguata nelle nostre lingue , il termine che gli assomiglia di più è “contemplazione”, con

l’avvertenza che si tratta di una “contemplazione” di cui non è indicato l’oggetto, non è

importante cosa si contempla, la contemplazione basta a se stessa. Forse meglio si può

parlare di “meditazione” attraverso delle metafore di cui quella Zen che ho citato prima

mi sembra particolarmente chiara e suggestiva: ”Stato della mente dove la nuda

consapevolezza osserva se stessa”.

Una mia metafora che mi sembra adeguata al nostro tempo è la seguente: “Lo stato di

meditazione è simile a quello di un PC in stand by, acceso ma senza alcun file aperto: è

acceso, vigile, ma non ha contenuti su cui lavorare.” Qualche testo di neurofisiologia

infine, considera l’ipotesi che con la meditazione possa individuare uno stato non

ordinario di coscienza.

In conclusione tutti questi tentativi di definirla avvicinano la meditazione più al termine

“consapevolezza” che al termine “pensare” e proprio l’apprendimento e l’accrescimento

della consapevolezza è un aspetto di fondamentale comunanza fra Gestal e meditazione.

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Fondamenti epistemologici della Gestalt e Tantrismo

Il fertile incontro della Gestalt con la meditazione risale ai fondatori storici della nostra

scuola, fra questi Claudio Naranjo i cui primi studi sulla Meditazione risalgono agli anni 70.

Naranjo incontrò Fritz Perls a Esalen insieme a Castaneda; fu discepolo di Tartan Tulku, il

divulgatore occidentale del Kum Nye, che in fuga dal Tibet, invaso dai cinesi, si era

rifugiato e stabilito a BerKley in California dove fondò il Nyingma Institute.

A favorire l’incontro fra Gestalt e Meditazione, oltre a questi tristi eventi della storia, è

stato ed è determinante che i principali fondamenti epistemologici della nostra scuola

sono molto vicini ai principi della Meditazione, di sicuro a quelli della tradizione tantrica.

Quattro aspetti salienti, fondamenti di entrambe, sono:

1. l’approccio fenomenologico alla realtà;

2. l’approccio diretto alla conoscenza;

3. la consapevolezza, quale strumento di conoscenza;

4. la concezione olistica della natura umana;

Proiezione diapositiva n° 10

QUATTRO FONDAMENTI EPISTEMOLOGICI

COMUNI ALLA GESTALT E ALLA MEDITAZIONE

l’approccio fenomenologico alla realtà

la consapevolezza, quale strumento di conoscenza

l’approccio diretto alla conoscenza

la concezione olistica della natura umana

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1) l’approccio fenomenologico alla realtà; Perls Hefferline e Goodman, nel loro

testo fondante, “Teoria e pratica della Gestalt” nel capitolo “La tecnica della

consapevolezza” dichiarano che:

“Il nostro intento ……….. (nota: al contrario della libera associazione), è proprio quello di

recuperare tutte le esperienze nel loro complesso, siano esse di natura fisica, mentale,

sensoriale, emotiva o verbale, dal momento che una viva figura-sfondo non può emergere

che dal funzionamento unitario di “corpo”, “mente” e “ambiente” (che in se stessi sono

solo astrazioni)”.

Il tantrismo nel prefiggersi lo scopo di raggiungere la “conoscenza suprema” fondava

saldamente i mezzi della sua investigazione nella fenomenologia; le centododici tecniche

di meditazione tramandate nel testo sacro del tantrismo induista il “Vigyan Bhairav

Tantra” invitano chi pratica a portare la consapevolezza direttamente sull’accadimento, sul

fenomeno nella sua interezza e nella sua immediatezza, attraverso l’indagine diretta di sé

stessi della sensualità e della sessualità;

2) conoscenza diretta della realtà, è’ un principio fondante per la Getsalt la conoscenza

diretta non riducibile alla conoscenza razionale, libera sia dal dominio di un metodo

scientifico, che dal bisogno della legittimazione di quello stesso metodo, in accordo con

l’ermeneutica di Gadamer, il quale rivendica che le scienze dello spirito sono simili all’arte,

alla filosofia, alla storia, cioè ai tipi di esperienza che indagano su una Verità che

oltrepassa gli ambiti sottoposti agli strumenti metodici della scienza, Verità che non può

essere verificata con quei metodi.

Profondamente in sintonia con la Gestalt è l’approccio della meditazione che ci spinge a

fare a meno di riferimenti scientifici e dottrinali per ricondurci alla conoscenza primordiale

delle cose, di noi stessi e della vita. Quindi in realtà non ci darà nessun nuovo concetto e

non aumenterà il nostro sapere, l’intenzione bensì è quella di ristabilire la capacità di

“vedere”.

3) La consapevolezza, quale strumento di conoscenza .

Le Meditazioni del tipo a cui appartiene il Tantra prima definite di “apertura”, non usano

tecniche specifiche per ottenere l’ampliamento della consapevolezza, semplicemente

invitano i praticanti ad “aprire la propria consapevolezza” su qualunque accadimento della

vita, cioè prescrivono come tecnica la pratica del fine stesso. Anche nella psicoterapia della

Gestalt la prescrizione della consapevolezza coincide con il risultato che si vuole ottenere.

Cito ancora Perls Hefferline e Goodman, sempre nel capitolo “La tecnica della

consapevolezza” scrivono:

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“La nostra tattica per sviluppare l’autoconsapevolezza consiste nell’estendere in ogni

direzione, le aree dell’attuale consapevolezza.”1

La consapevolezza è uno stato della mente, una conoscenza comprensiva di tutti i tipi di

esperienza, si occupa dei fenomeni così come si presentano all’esperienza, nel loro

complesso siano di natura fisica, mentale, sensoriale, emotiva o verbale.

Sappiamo che la consapevolezza è un modo speciale di conoscere, caratterizzata dal

contatto, dalla percezione sensoriale, dall’eccitazione, e dalla formazione della gestalt.2

Il contatto in quanto tale è possibile anche senza consapevolezza, ma al contrario non

possibile la consapevolezza senza il contatto.

La percezione sensoriale che determina la natura della consapevolezza, cioè il canale

sensoriale da cui dipende, può essere esterna, vicina (tatto, gusto, olfatto) o lontana (

visiva o acustica) o interna a noi, cioè propriocettiva, di cui anche sogni e pensieri ne

fanno parte.

L’ eccitazione sia fisiologica che psicologica, cioè le emozioni indifferenziate

La formazione della gestalt La gestalt accompagna sempre la consapevolezza.

4) La concezione olistica della natura umana, è un concetto fondante sia nella meditazione

che nella Gestalt, applicato alla sfera morale conduce ad un atteggiamento non dualistico

riguardo al bene e al male, alla parte animale e alla parte spirituale dell’essere umano.

Le conseguenze di questo atteggiamento sono importanti nel contesto di questo lavoro.

La riscoperta e la divulgazione in Occidente di questa cultura risale a metà dell’ottocento in

seguito alla scoperta dei templi di Kajourau da parte di un ufficiale della regina Vittoria.

La letteratura che ne è scaturita più o meno attendibile a riguardo, a cui si è aggiunta la

diffusione dei media negli ultimi decenni, hanno fatto fantasticare molti intorno a parole

come “estasi sessuale” “orgasmo di Valle” “Orgasmo senza eiaculazione” attraverso

l’apprendimento di tecniche in grado di prolungare l’unione sessuale secondo la volontà.

Queste informazioni hanno contribuito ad accrescere la curiosità per questa disciplina

oscurandone l’origine spirituale e l’aspirazione alla trascendenza. Alcuni hanno intravisto

nelle proposte di questo insegnamento, la soluzione di problemi e di sintomi della sfera

sessuale.

Il Tantra presupponeva quale primo strumento o competenza necessaria da parte dei

praticanti, un buon contatto con la propria energia vitale esperita nelle forme della

sensualità e della sessualità. Ma il contesto spirituale, sociale e culturale in cui la scuola

tantrica si sviluppò è ben diverso dal nostro e noi sappiamo che nella nostra società

questo prerequisito è tutt’altro che scontato. La nostra cultura anche in ambienti laici,

1 P.H.G. “Teoria e pratica della terapia della Gestalt “qui ed ora ecc.ecc. Pag 101

2 P.H.G. “Teoria e pratica della terapia della Gestalt “qui ed ora ecc.ecc. Vedi pag 13

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è impregnata dalla visione morale dualista di derivazione cristiano-cattolica, che divide il

bene dal male, il corpo dallo spirito. La cultura occidentale non unisce i concetti di Dio e

religione a quelli di sensualità e sessualità invece strettamente integrati nel Tantra.

Cito a riguardo le parole di un Maestro tantrico indiano contemporaneo:

“Nel coito siamo vicini a Dio. Dio esiste nell’atto della creazione che fa nascere una vita

nuova; perciò l’atteggiamento dovrebbe essere quello di chi va in un tempio o in una

chiesa. Al momento dell’orgasmo siamo vicini all’Assoluto.”3

Diapositive di Kajourau

3 Osho Rajnesh “Dal sesso all’eros cosmico”News Services Corporation” 2000 pag.108

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METODO

Campione e strumenti

La ricerca che presento è la revisione retroattiva di un campione costituito da 55 coppie i

cui componenti avevano un’età variabile fra i 27 e i 70 anni. Il campionamento è stato

casuale, le coppie hanno fatto richiesta spontanea di partecipare ai seminari.

Sono entrate nel campione le sole coppie di cui erano disponibile i questionari, introdotti

nel lavoro negli ultimi anni.

Ai partecipanti sono stati somministrati due questionari; uno prima del seminario teso a

rilevare:

informazioni anamnestiche sulla vita individuale e di coppia;

approfondire la domanda terapeutica;

la presenza o meno di disagi relazionali;

la presenza o meno di sintomi, disagi e patologie nella vita sessuale individuale e di

coppia.

Uno secondo di controllo per rilevare:

i cambiamenti, se intervenuti, apportati dall’apprendimento e dalla pratica di

questa tecnica.

La tecnica

L’intero ciclo di lavoro è costituito di due livelli, il primo di preparazione ed

apprendimento, il secondo di Meditazione.

Il gruppo di primo livello si propone l’obbiettivo di facilitare ai partecipanti come singoli

individui, il contatto consapevole con la propria energia vitale e permettere l’ espressione

spontanea della propria sessualità; all’interno della coppia rimuovere i blocchi che si

frappongono nella relazione.

Poiché l’atto sessuale di per sé non garantisce affatto l’intimità fra i partner, la parte

centrale del lavoro consiste nell’insegnamento di una tecnica per portare la

consapevolezza al confine di contatto nel rapporto più stretto che due persone realizzano

attraverso i loro corpi.

Si tratta di un rituale di coppia frutto dell’ associazione di una meditazione tratta dal

Vitgyan Bairav Tantra con l’esercizio del flusso di consapevolezza o “Esperimento 1:

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13

Sentire la realtà” come è stato chiamato da P.H.G. 4 , adattato per essere praticato

durante un contatto intimo.

Le due persone che la praticano imparano ad essere consapevoli di sé stessi e del

partner durante il rapporto sessuale. Si ristabilisce così un naturale equilibrio alla relazione

che guarisce e diventa curativa per i due partner. 5

La tecnica, oltre ad essere un “device” creativo, risponde pienamente alla caratteristiche

che Laura Perls indicava imprescindibili in ogni intervento terapeutico gestaltico e che

riassumeva con le tre E: Esistenziale; Esperienziale; (E)sperimentale; (in inglese

“esperimental”).

Semplice e sofisticata al tempo stesso, questa tecnica presenta due aspetti

particolarmente apprezzabili nell’ambito della psicoterapia della sessualità soprattutto se

paragonata alle terapie farmacologiche, a quelle ormonali e a quelle invasive della

chirurgia plastica, proposte dalla sessuologia medica: l’essenzialità della prescrizione e il

rispetto del paziente.

Procedura

(Inserire accenni sulle prescrizioni e le regole precise a cui attenersi nel rituale,

namastè, tempo, posizione, esercizio “flusso di consapevolezza” ecc.ecc.)

4 Perls F.S., Hefferline R.F., Goodman P., Gestalt Therapy, Julian, New York, 1951; trad. it.: Teoria e pratica della

terapia della Gestalt, Astrolabio, Roma 1971. 5 Spagnuolo Lobb M., (2007), Il permesso di creare( a cura di), FrancoAngeli, Milano,67.

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Presentazione e analisi dei dati

Analisi del primo questionario

Diapositiva n°11

PERCHE’ HAI SCELTO DI PARTECIPARE A QUESTO SEMINARIO?

Domanda rivolta a 110 persone

Diapositiva n°12

48

2014 17

31

513 13 13

2429

Tot.; 9Tot.; 21

Tot.; 33

Tot.; 27

Tot.; 41

Tot.; 60

0

10

20

30

40

50

60

70

Assecondare i

desideri del

partner

Attrazione per

la meditazione e

le “materie”

spirituali

Curiosità Affrontare i

temi inerenti la

sessualità di

coppia

Affrontare i

temi inerenti la

relazione di

coppia

Desiderio di

conoscere

meglio la

propria

sessualità

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15

RITIENI DI AVERE PROBLEMI SESSUALI?

Domanda rivolta a 110 persone di cui 64 hanno risposto SI e 46 hanno risposto NO, suddivisi per

sesso

Diapositiva n°13

RITIENI DI AVERE PROBLEMI SESSUALI?

Distribuzione delle 55 coppie suddivise per risposte date separatamente dai singoli partner

M; 27 M; 28

F; 37

F; 18

Tot.; 64

Tot.; 46

0

10

20

30

40

50

60

70

SI - 58% NO - 42%

Coppie in cui entrambi i partner

rispondono NO: 13;24%

Coppie in cui entrambi i partner rispondono SI:

2240%

Coppie in cui solo l'uomo risponde SI: 5;

9%

Coppie in cui solo la donna risponde SI: 15;

27%

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16

Sul totale di 110 partecipanti 64 hanno risposto di essere affetti da uno o più sintomi e/o

disagi nella vita sessuale. La tabella seguente illustra quattro aree in cui sono stati

suddivisi i problemi dichiarati e il sesso di appartenenza di chi ne era affetto.

L’Area 1 illustra problemi riscontrati solo da donne;

l’Area 2 illustra problemi riscontrati solo da uomini;

l’Area 3 e l’Area 4 illustrano problemi riscontrati sia dai partecipanti di sesso femminile che

da partecipanti di sesso maschile.

Area 3: problemi riscontrati sia da donne che da

uomini

Difficoltà a lasciarsi andare

Difficoltà a percepire il proprio corpo e le sue sensazioni

Area 4: problemi riscontrati sia da donne che da

uomini

Ansia da prestazione

Introietti contrari alla sessualità e al piacere

Insoddisfazione attribuita all'ambiente

Area 1: problemi riscontrati solo da donne

Anorgasmia e difficoltà a raggiungere l'orgasmo

Mancanza di desiderio e difficoltà di eccitazione

Atteggiamento passivo

Area 2 : problemi riscontrati solo da uomini

Difficoltà a raggiungere l'orgasmo maschile o la

soddisfazione

Eiaculazione precoce

Problemi d'erezione

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17

Diapositiva n°14

RITIENI DI AVERE PROBLEMI SESSUALI?

Risposta ottenuta dalle donne

Area 1

Risposta ottenuta dagli uomini

Area 2

2

7

6

0

1

2

3

4

5

6

7

8

Difficoltà a raggiungere l'orgasmo maschile o la soddisfazione

Eiaculazione precoce Problemi d'erezione

10

8

5

0

2

4

6

8

10

12

Anorgasmia o diff icoltà

a raggiungere l'orgasmo

femminile

Mancanza di desiderio e

diff icoltà di eccitazione

Atteggiamento passivo

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18

Diapositiva n°17

RITIENI DI AVERE PROBLEMI SESSUALI?

Risposta ottenuta da entrambi sessi - 30

Area 3

15

5

6

4

0

2

4

6

8

10

12

14

16

Difficoltà a lasciarsi andare - 21 Difficoltà a percepire il proprio corpo e le sue sensazioni - 9

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19

RITIENI DI AVERE PROBLEMI SESSUALI?

Risposta ottenuta da entrambi sessi – Tot. 38

Area 4

2

8

9

6

5

8

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Ansia da prestazione - 8 Introietti contrari alla

sessualità e al piacere - 13

Insoddisfazione attribuita

all'ambiente - 17

F

M

Page 20: Relazione congresso

20

Analisi del secondo questionario

Alla fine del secondo seminario a tutti i partecipanti è stato somministrato un questionario

di controllo (all.n°2) teso a rilevare se, in seguito al lavoro svolto:

avevano rilevato dei cambiamenti riguardo ai disagi relazionali e ai problemi sessuali

individuali e di coppia eventualmente presenti prima della partecipazione ai

seminari.

se sì, quale era la natura dei cambiamenti.

La seguente tabella illustra le risposte dei 64 partecipanti che nel questionario

somministrato prima della partecipazione ai seminari, avevano dichiarato di essere affetti

da sintomi e disagi nella vita sessuale.

Page 21: Relazione congresso

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Hai riscontrato dei cambiamenti dopo la partecipazione al gruppo?

La tabella seguente riporta le risposte ottenute dai partecipanti suddivise nelle 4 aree dei problemi

dichiarati prima della partecipazione ai seminari.

Area 3 problemi presentati sia da donne che uomini

Difficoltà a lasciarsi andare

Difficoltà a percepire il proprio corpo e le sue sensazioni

Area 4 problemi presentati sia da donne che uomini

Ansia da prestazione

Introietti contrari alla sessualità e al piacere

Insoddisfazione attribuita all'ambiente

Area 1 problemi presentati solo da donne

Anorgasmia e difficoltà a raggiungere l'orgasmo

Mancanza di desiderio e difficoltà di eccitazione

Atteggiamento passivo

Area 2 problemi presentati solo da uomini

Difficoltà a raggiungere l'orgasmo maschile o la

soddisfazione

Eiaculazione precoce

Problemi d'erezione

17

13

8

9

20

5

6

2

5

6

7

1

1

1

2

17

13

21

6

7

5

8

10 3

8

9

2

0 5 10 15 20 25

Cambiamento di prospettiva della propria responsabilità

Atteggiamento rasserenato

Si presenta saltuariamente e non è più un problema

Difficoltà attenuata o non rappresenta più un

problema

Difficoltà attenuata o non rappresenta più

un problema

Il problema è scomparso o si ripresenta saltuariamente

Il problema è scomparso o si ripresenta saltuariamente

sa

Si presenta saltuariamente

Atteggiamento cambiato o non rappresenta più

un problema

Il problema è scomparso o si ripresenta

saltuariamente

Il problema è scomparso o si ripresenta

saltuariamente

Tot

NO

SI Area 3

Area 2

Area 1

Area 4

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DISCUSSIONE DEI RISULTATI

I risultati emersi dall’analisi dei dati fanno pensare che la pratica della tecnica nel

campione riportato, abbia prodotto:

- un miglioramento del rapporto col proprio corpo;

- un rilassamento dell’atteggiamento verso la sessualità;

- un rilassamento dell’atteggiamento verso la sessualità all’interno della coppia;

- un rilassamento delle abitudini e delle aspettative;

- un miglioramento del rapporto con il corpo del partner;

- la scomparsa significativa dei sintomi eiaculazione precoce nell’uomo e anorgasmia

nella donna.

Nella psicoterapia della gestalt la prescrizione terapeutica e lo stato di salute coincidono.

Come sembra verificato dai risultati sopra riportati, ristabilire il “contatto” fra i due partner

è al tempo stesso la cura e lo scopo che essi stessi desideravano raggiungere. Le richieste

terapeutiche dei partecipanti, che come abbiamo visto sono spesso “mascherate” da altre

motivazioni, trovano una felice risoluzione proprio applicando una prescrizione che non

interviene direttamente sul disagio né apparentemente presenta nessun esplicito legame

causa-effetto con i sintomi dichiarati. Il contatto consapevole nella relazione intima

diventa, inizialmente a loro insaputa, la cura per la crescita individuale e la crescita del loro

rapporto e , quando fosse richiesto, la guarigione cercata.

Il lavoro svolto nel seminario elicita la creatività all’interno della relazione di coppia. I due

partner riscoprono nella consapevolezza la fonte dei loro strumenti e delle loro risorse per

“co-costruire un rapporto spontaneo e soddisfacente dei bisogni di entrambi, unico e

irripetibile in quello specifico contesto.

CONCLUSIONI

La consapevolezza è nel vedere, non in cosa si vede, quindi lo stupore, la meraviglia,

l’intensità di un’esperienza dipendono dalla qualità di come si guarda, non da cosa si

osserva. Questa sembra essere la strada anche per uscire dalla noia di una relazione e

approdare alla creatività.

Page 23: Relazione congresso

23

Una coppia che ha partecipato a questo gruppo, alla domanda: “Ritieni di avere dei

problemi sessuali?” “Se si, quali”? ha risposto

Lei : la difficoltà ad abbandonarmi veramente, a sentire pienamente l’energia sessuale, a

distaccarmi dalla mente e dal suo giudizio/turbinio. Non riesco a provare un orgasmo

vaginale.

Lui : sento che potrei esprimermi di più.

Vorrei finire la presentazione con le parole di una breve lettera che poi ci hanno spedito e

che mi sembra esprimono davvero un successo, totalmente diverso dalle attese:

“Vi siamo infinitamente grati per il magnifico gruppo di tantra di quest'estate, non siamo

esagerati nell'affermare che ha veramente cambiato di molto il nostro rapporto ed il modo

di "essere in amore" fra di noi.”