Relazione conclusiva di dancewoods workshops festival 2013

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RELAZIONE CONCLUSIVA DANCEWOODS WORKSHOPS FESTIVAL 2013 26 AGOSTO - 1 SETTEMBRE Un festival consolidato. Un'esperienza artistica intensa. DANCEWOODS WORKSHOP FESTIVAL E' UN PROGETTO DI INTERSCAMBIO CULTURALE ALL'INTERNO DI UN CONTESTO RURALE. PER LA SUA TERZA EDIZIONE, ARTISTI, DANZATORI ED INSEGNANTI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO SI SONO RIUNITI NELL'ANTICO BORGO DI GOMBOLA ED INSIEME ALLA POPOLAZIONE LOCALE HANNO PORTATO AVANTI UN INTENSO PROGRAMMA DI LEZIONI DI DANZA E PERFORMANCE

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RELAZIONE CONCLUSIVA DANCEWOODS WORKSHOPS FESTIVAL 2013

26 AGOSTO - 1 SETTEMBRE

Un festival consolidato.

Un'esperienza artistica intensa.

DANCEWOODS WORKSHOP FESTIVAL E' UN PROGETTO DIINTERSCAMBIO CULTURALE ALL'INTERNO DI UN CONTESTO RURALE.

PER LA SUA TERZA EDIZIONE, ARTISTI, DANZATORI ED INSEGNANTIPROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO SI SONO RIUNITI NELL'ANTICO BORGO DI

GOMBOLA ED INSIEME ALLA POPOLAZIONE LOCALE HANNO PORTATO AVANTI UN INTENSO PROGRAMMA DI LEZIONI DI DANZA E PERFORMANCE

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L'EDIZIONE IN PILLOLE

La terza edizione di Dancewoods Workshops Festival, svoltasi nell’estate 2013, è senz’altro quella che ne sancisce il consolidamento, sia come proposta artistica che come interscambio con il luogo della residenza.Per questa edizione è stato scelto di abitare un piccolo e antico borgo incastonato tra le montagne dell’Appennino Modenese, a Gombola, frazione del comune di Polinago che conta solo qualche decina di abitanti ma può fregiarsi di ospitare un Castello di epoca medievale convertito in una podesteria gestita da Legambiente, una chiesetta del 1600 da poco restaurata e un antico mulino ancora in funzione.Durante la settimana dal 26 Agosto al 1 settembre, decine di danzatori provenienti da tutta Europa, ma anche da Stati Uniti e Asia, hanno risieduto nell’antico castello, dove godevano anche dell’ottima cucina biologica dell’Agriturismo Cà Penelope di Gorzano (Maranello). Due danzatrici particolarmente meritevoli hanno partecipato all’intera residenza in modo gratuito grazie all’assegnazione di una borsa di studio in parte finanziata dal Consorzio Produttori Antiche Acetaie di Modena.I workshops, con docenti internazionali selezionati per ben compaginarsi sia durante le intense giornate di lavoro che nell’andamento della settimana, si svolgevano nella Chiesa gentilmente concessa dalla Parrocchia di Gombola che ha riconosciuto nell’iniziativa un valore artistico in linea con la sacralità del luogo.Parallelamente alla residenza artistica rivolta a danzatori, il Festival offriva corsi gratuiti per la popolazione locale di non-danzatori. Queste lezioni rivolte ad adulti e bambini si sono svolte al di fuori del borgo antico, presso i locali di una realtà culturale quale l’Asineria, che da anni fa attività di educazione dei bambini di età scolare attraverso l’interazione con gli asini.Durante la settimana tutti gli ospiti del Festival hanno potuto godere di spettacoli serali, attività di conoscenza del territorio, di uno spettacolo conclusivo ospitato dal Comune di Prignano sulla Secchia nonché di tre esposizioni d’arte visiva allestite nelle prigioni del Castello, delle artiste Pauline Rigot Muller, Angelica Porrari e Linda Petracca.Durante il fine settimana il Festival ha ospitato due workshop autonomi dalla residenza, uno di tessuti aerei, con Laura Bruni e uno di danze tradizionali africane con Laura D’alelio.

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I RITMI DELL'EDIZIONE 2013

Domenica 25 Agosto, una trentina di danzatori provenienti da molte parti del mondo hanno raggiunto il piccolo borgo. Per l’occasione sono state organizzate 2 navette, concesse dell’Associazione Calcio di Polinago. La posizione isolata della location, benché abbia richiesto più sforzi da parte dell’organizzazione, ha contribuito a rendere la residenza artistica un piccolo mondo a parte, vissuto intimamente dai partecipanti.

Lunedì 26 agosto i danzatori hanno iniziato il programma formativo e hanno avuto l’occasione di immedesimarsi nelle caratteristiche del luogo che li ospitava grazie a un piccolo trekking su sentieri che li hanno portati all’Asineria. Qui sono stati introdotti alla caratteristiche sensoriali degli asini. In seguito, hanno potuto sperimentare il contatto fisico con questi splendidi animali, improvvisando alcune interazioni. Dalla mattina di martedì 27 settembre la giornata dei danzatori era ritmata dai workshop e dagli ottimi pasti stagionali e biologici, a partire dall’abbondante colazione.

Alle 09.00 Manuel Ronda (Italia, Belgio) danzatore e docente, proponeva un lavoro per entrare in connessione con la propria struttura scheletrica, che si faceva via via più dinamico e coreografico;alle 11.00 Jorge Jauregui Allue (Spagna-Belgio), danzatore e coreografo che, come Ronda, ha lavorato con la compagnia di fama “Ultima Vez”, proseguiva con un lavoro di partnering;alle 15.00 Marianna Miozzo (Spagna-Italia) e Teri Jeanette Weikel (Stati Uniti, Italia) proponevano il laboratorio “Rolling Stone”, basato sul mito di Pirra e Deucalione, dal Diluvio di Ovidio. Il laboratorio era suddiviso in 2 parti: una di sperimentazione all’aria aperta con gli elementi della natura e una volta a realizzare una performance da presentare allo spettacolo conclusivo.

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Il programma formativo è stato molto intenso e supponeva per i danzatori un grande coinvolgimento mentale, fisico ed energetico. Per l'occasione e` stata allestita l'antica sacrestia della Chiesa come sala dedicata al rilassamento, dove i partecipanti godevano della presenza di un' operatore olistico, Salvatore Laurenza, che era a loro disposizione nell'arco della giornata per un massaggio energertico e defaticante.

Alle 20.00 i danzatori si riunivano per cenare. I pasti rappresentano importantissimi momenti di convivialità per Dancewoods, fin dalla prima edizione. Il cibo, grande protagonista del festival, e`qualcosa che i partecipanti non dimenticheranno mai, stagionale, tradizionale e semplice. Ogni sera erano presenti a cena anche ospiti che sarebbero rimasti per assistere al programma di spettacoli aperti al pubblico.

Sabato 30 Agosto e Domenica 1 settembre, parallelamente a un programma di workshops parallelo e facoltativo, gli artisti residenti hanno preso parte a un laboratorio di preparazione del pane condotto da Jonathan Hayden. La farina e` stata raccolta presso l`antico mulino di Gombola e successivamente impastata. Al termine della giornata e` stata utilizzata per la preparazione di pane e pizza.

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SPETTACOLI DURANTE LA SETTIMANA E SPETTACOLO CONCLUSIVO

Alle 21.30, infatti, la Chiesa ospitava una performance di un artista della residenza, tra cui: Laura Bruni con un numero di circo contemporaneo; Lau Beh Chin (Malesia) e Jessica Cheung (Hong Kong), vincitrici delle borse di studio, con i propri work in progress; Camilla Przystawski con una performance basata sui sentimenti di attacco e difesa, utilizzando figure di arti marziali e tecniche di danza contemporanea; Pauline Rigot Muller ha portato un’improvvisazione che abitava tutta la chiesa, invitando il pubblico a seguirla nei suoi spostamenti. Il lavoro era connesso alla sua esposizione presentata in una delle prigioni del castello. Venerdì 30 agosto è nata una Jam session con i ritmi africani dei percussionisti di Laura D’Alelio.

Sabato 31 agosto, Dancewoods ha offerto alla popolazione locale uno spettacolo che riassumeva il lavoro svolto durante la settimana, con le performance di:Laura Bruni e Key Cheung in una coreografia di tessuti aerei e break dance;Jorge Jauregui Allue, con una coreografia dal titolo “Lobo”, una riflessione sulla condizione umana di fronte alla natura animale che vive all'interno di ognuno di noi;Lau Beh Chin e Jessica Cheung con le coreografie grazie alle quali hanno vinto le borse di studio, rielaborate durante la settimana con il supporto di Teri Jeannette Weikel;Infine una coreografia che riassumeva il lavoro svolto durante il laboratorio “Rolling Stone” di Marianna Miozzo e Teri Weikel.

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BORSE DI STUDIO

Ogni anno l'associazione assegna, a due giovani danzatori stranieri la possibilità di partecipare a tutta l’esperienza gratuitamente. Gli artisti vengono selezioni da una commissione composta dalla direttrice artistica Marianna Miozzo, da Teri Jeannette Weikel danzatrice e coreografa di fama internazionale, presente al Festival fin dalla prima edizione e da Linda Petracca, co-organizzatrice e responsabile comunicazione. Nel 2013 le richieste sono pervenute da tutto il mondo, anche da Polonia, India, Cina, Stati Uniti. La commissione artistica ha scelto di offrire tale opportunità a due danzatrici asiatiche: Jessica Cheung (Hong Kong) e Lau Beh Chin, (Malesia), la quale ha ottenuto, grazie alla borsa di studio, un finanziamento da parte del ministero della cultura del Governo malesiano.

PROGRAMMA PER NON DANZATORIE WORKSHOPS PARALLELI

Novità dell'edizione 2013, il programma dedicato agli abitanti del luogo ha registrato un successo inaspettato, richiamando famiglie dai comuni limitrofi e dai più vicini paesi della pianura, per partecipare, con un'offerta libera, a lezioni di: Metodo Feldenkrais® con Tery Jeanette Weikel, per l'apprendimento e l'auto-educazione attraverso il movimento; Danza di espressione africana con Laura D'Alelio, un insieme di gestualità dalle tradizionali danze dell'Africa; Tessuti aerei con Laura Bruni, proposta specialmente ai bambini per sperimentare il proprio corpo a mezz'aria; Percussioni africane, rivolta ai bambini, per conquistarli con i ritmi africani.Domenica 1 settembre, all'interno della Chiesa, si sono svolti due workshop distinti dal Festival, i quali hanno richiamato partecipanti interessati alle singole discipline. Il workshop di Tessuti aerei di Laura Bruni e quello di danza africana di Laura D`Alelio.

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ESPOSIZIONI D’ARTE

Per la prima volta il Festival ha ospitato anche delle esposizioni d'arte visiva, scegliendo come location le antiche prigioni di quello che fu il castello di Gombola. Le opere sono state presentate da tre artiste poliedriche che hanno sviluppato tematiche diverse, in comunicazione con il luogo e con il tema del Festival.

LA KHORA. Pauline Rigot Muller, pittrice, danzatrice, coreografa e regista di cortometraggi, dopo essere entrata in empatia con i sentimenti determinati dallo stato di prigionia, ha voluto dare una nuova forza positiva alla prigione attraverso l'uso di pietre energetiche.

RELAZIONE NECESSARIA, di Linda Petracca, giornalista, antropologa, presidente di Somantica Project”, esplora il corpo, come organismo e organizzazione di elementi naturali. Non ci vuole essere ipocrisia estetica o concettuale nel modo in cui l'artista esprime il rapporto tra corpo umano e natura dentro e fuori, ma solo la semplicità e l'ovvietà di una relazione necessaria.

LE OMBRE DELLA MEMORIA, di Angelica Porrari, artista che lavora principalmente attraverso il video, propone una riflessione sulla prigionia culturale e conoscitiva a cui siamo obbligati se non usciamo dai nostri limiti per andare alla ricerca della verità. Il video si ispira al mito della Caverna di Platone.

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EVOLUZIONE DEL FESTIVAL E OBIETTIVI RAGGIUNTI

In questa terza edizione diviene chiaro il percorso di crescita avvenuto nel Festival, molto evidente sotto il profilo della formazione artistica dei partecipanti, grazie a:- una maggiore qualita` delle performance presentate e coerenza nell'andamento dei workshop; - la scelta di permettere ad alcuni danzatori di presentare i propri work in progress per ricevere un feedback dagli altri artisti;- il costante supporto artistico di Tery Jeannette Weikel;- nascita di collaborazioni artistiche che proseguono al di la' del festval.Sotto il profilo dello scambio culturale, Dancewoods ha fatto un salto di qualità` raggiungendo l'obiettivo di sperimentare la danza anche come strumento per vivere il luogo ospitante, grazie a:- vita quotidiana contenuta all'interno del borgo e in connessione con la natura circostante;- scambio con la popolazione locale attraverso corsi e spettacoli serali gratuiti;- trekking e attività` di conoscenza delle caratteristiche sensoriali e comportamentali degli asini;- cucina biologica, tradizionale e stagionale a km zero;- visita all'antico mulino, acquisto della farina e preparazione del pane;- discussione delle performance offerte dagli artisti con il pubblico locale.

Gli obiettivi che l`organizzazione si prefiggeva di raggiungere non erano diversi da quelli del passato, ma nell'edizione 2013 essi sono stati raggiunti con maggiore consapevolezza e chiarezza.> LAVORARE CON LA NATURA. Il connubio tra danza contemporanea e natura , e` stato perseguito con workshop all'aria aperta ma anche con attività` organizzate appositamente per incoraggiare i danzatori ad andare oltre il loro normale atteggiamento nei confronti della natura. Tutto era connesso e rivelava le connessioni fra azioni umane e natura: le nozioni sul sistema sensoriale degli asini si rivelavano utili ai danzatori durante le lezioni di danza; la cucina semplice dell'Agriturismo Ca` Penelope stimolava i danzatori a fare domande sui prodotti utilizzati e a raccogliere frutta dall'ambiente circostante, connettendosi infine con il laboratorio di preparazione del pane, fatto con farina macinata al mulino.> INCONTRO. Il collegamento fra dimensione locale e internazionalità` degli ospiti e` stata curata molto di più` rispetto alle edizioni del passato moltiplicando le occasioni di incontro:tra la popolazione locale e gli artisti (corsi gratuiti, spettacoli, pranzi e cene aperti a tutti);fra diverse tradizioni gastronomiche, coinvolgendo produttori locali come Ca Penelope e Il Malandrone.> LINGUAGGIO UNIVERSALE. La danza contemporanea si e` evidentemente posta come linguaggio che non deve intrattenere ma che raggiunge il proprio obiettivo quando scuote ciò di

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cui tratta, facendo riflettere su se` stessi, sull'essere umano in generale e sulle caratteristiche della società' contemporanea.> SOLIDITA`. Il Festival ha raggiunto un'identità' forte senza perdere la sua principale caratteristica: la semplicità. Rifiutando di scendere a compromessi con realtà non affini, la direzione artistica ha saputo difendere la semplicità dell'offerta formativa. Obiettivo ancora piu`ambizioso e`stato non cedere alla facile retorica del “tutto biologico, tutto naturale, tutto buono” che pervade la nostra societa`senza che a questo coincida la realtà”. Dancewoods 2013 si e` quindi caratterizzato come qualcosa di semplice ma solido, senza retorica ma di riconosciuta qualità.

PROSPETTIVE

Fin dalla prima edizione questo festival e` stato organizzato e ha raggiunto i suoi obbiettivi senza il fondamentale supporto di finanziamenti pubblici, nonostante l'alta qualita`del lavoro svolto. Si e' trattato di un grande sforzo che ha raccolto grandi soddisfazioni a livello umano, artistico e culturale per tutti coloro che vi sono stati coinvolti sotto i vari aspetti.Per il futuro del Festival l'organizzazione considererà` quale prerequisito necessario il sostegno di enti pubblici che riconoscono il valore culturale e artistico della proposta.L'organizzazione di questa edizione ci ha rese consapevoli del potenziale umano, artistico, professionale del team organizzativo e ci ha fatto riflettere su quanto potremmo offrire se avessimo i mezzi per prenderci cura dei vari aspetti del festival nel dettaglio.Quest'anno abbiamo constatato che il pubblico serale ha veramente gradito l'iniziativa e si e`presentato numeroso. Per la prossima edizione vogliamo dare piu`importanza agli spettacoli, curandone maggiormente la logistica, la comunicazione e la programmazione.

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