Relazione Biblioteca Usera,Madrid

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La Biblioteca pubblica di Usera, Madrid La biblioteca di Usera è stata pensata per assolvere l'ambizioso compito di riqualificare l'omonimo quartiere dormitorio sito nella periferia occidentale di Madrid. La riqualificazione e’ stata condotta secondo varie linee guida, prima fra le quali quella di porre l'isolato della biblioteca come elemento connettivo tra alcuni spazi verdi, il palazzo municipale e il resto dell'abitato, in modo da creare un ampio complesso istituzionale. La posizione centrale e di collegamento, su un rilievo, comporta per una biblioteca una forte valenza simbolica, come la cultura che assume il ruolo di mediazione tra l'istituzione, rappresentata dal palazzo municipale, e la comunità. La stessa tipologia costruttiva è densa di richiami: la torre di per sè è un simbolo legato alla cultura; in questo particolare caso la voluta scelta di aperture a feritoia, che ne esaltano la verticalità, ha come effetto anche quello di richiamare alla mente dell'osservatore i monasteri- fortezza baluardi e custodi di cultura nell'epoca medievale. Il modo di porsi nei confronti dello spazio esterno risulta, tuttavia, molto particolare, nonostante a prima vista si presenti come un blocco chiuso che rifiuta il dialogo con l'esterno. Una sapiente articolazione degli spazi e un accurato studio delle aperture permette ai progettisti di "filtrare" gli scenari di cui l'utente potrà godere dall'interno, in una scelta deliberata dei paesaggi verso cui l'ambiente esterno dovrà aprirsi. A questo scopo ogni piano dispone di grandi aperture rivolte in direzioni specifiche, schermate da dei grandi pannelli incernierati a un'estremità, che hanno lo scopo di focalizzare lo sguardo dello spettatore e di schermare l'eccesso di luce. Il giardino che sorge intorno alla struttura principale ha la finalità di indurre i passanti a fermarsi e ad accedervi, oltre a fungere da luogo di ritrovo. E' possibile scomporre l'edificio in due volumi principali, il grande basamento e la torre: questa divisione rispecchia nella pratica le diverse destinazioni d'uso.

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La Biblioteca pubblica di Usera, Madrid

La biblioteca di Usera stata pensata per assolvere l'ambizioso compito di riqualificare l'omonimo quartiere dormitorio sito nella periferia occidentale di Madrid. La riqualificazione e stata condotta secondo varie linee guida, prima fra le quali quella di porre l'isolato della biblioteca come elemento connettivo tra alcuni spazi verdi, il palazzo municipale e il resto dell'abitato, in modo da creare un ampio complesso istituzionale. La posizione centrale e di collegamento, su un rilievo, comporta per una biblioteca una forte valenza simbolica, come la cultura che assume il ruolo di mediazione tra l'istituzione, rappresentata dal palazzo municipale, e la comunit. La stessa tipologia costruttiva densa di richiami: la torre di per s un simbolo legato alla cultura; in questo particolare caso la voluta scelta di aperture a feritoia, che ne esaltano la verticalit, ha come effetto anche quello di richiamare alla mente dell'osservatore i monasteri-fortezza baluardi e custodi di cultura nell'epoca medievale. Il modo di porsi nei confronti dello spazio esterno risulta, tuttavia, molto particolare, nonostante a prima vista si presenti come un blocco chiuso che rifiuta il dialogo con l'esterno. Una sapiente articolazione degli spazi e un accurato studio delle aperture permette ai progettisti di "filtrare" gli scenari di cui l'utente potr godere dall'interno, in una scelta deliberata dei paesaggi verso cui l'ambiente esterno dovr aprirsi. A questo scopo ogni piano dispone di grandi aperture rivolte in direzioni specifiche, schermate da dei grandi pannelli incernierati a un'estremit, che hanno lo scopo di focalizzare lo sguardo dello spettatore e di schermare l'eccesso di luce. Il giardino che sorge intorno alla struttura principale ha la finalit di indurre i passanti a fermarsi e ad accedervi, oltre a fungere da luogo di ritrovo. E' possibile scomporre l'edificio in due volumi principali, il grande basamento e la torre: questa divisione rispecchia nella pratica le diverse destinazioni d'uso. L'organizzazione interna riflette, negli aspetti stilistici, la semplicit e la sobriet dell'esterno e come nell'esterno gli unici elementi presenti hanno uno scopo funzionale. A partire dal piano terra troviamo una forte razionalizzazione dello spazio , poco meno di 2000 mq, in cui coesistono, grazie alla chiarezza degli elementi distributivi, un grande spazio per gli uffici e la consultazione archivi, la biblioteca a nolo , la libreria per bambini e la zona d'ingresso comprendente gli elementi di comunicazione verticale. I piani della torre sono invece destinati agli ambienti di studio: troviamo una grande sala lettura, due grandi sale a doppia altezza, una sala lettura pi piccola, una grande aula studio e un'aula destinata ai servizi multimediali. Gli uffici e gli spazi destinati all'attivit amministrativa coesistono con le sale di studio e sono da essi separati solo da delle pareti vetrate. Nella fruizione e nell'organizzazione assumono grande rilievo le scale e gli ascensori che, con chiarezza e trasparenza, facilitano gli spostamenti all'interno dell'edificio. I percorsi individuati dai collegamenti verticali sono razionalizzati in modo da ridurre la percorrenza all'interno delle sale lettura: sia le scale che gli ascensori sono "panoramici" verso l'interno, offrono una visuale completa della biblioteca. Anche il moto degli ascensori stato studiato in modo accurato, infatti il loro incedere lento contribuisce a creare l'atmosfera voluta. Lo studio della luce e delle aperture merita di essere attenzionato in quanto punto focale nella progettazione di questa struttura. Nell'idea dei progettisti la luce doveva essere lo strumento principale per creare un'atmosfera quasi solenne nella quale "immergere" gli ambienti di lettura. La calda luce mediterranea entra in fasci che vengono diffusi dai pannelli di alluminio di rivestimento e dalla carta da parati, disegnata dall'artista Peter Halley, per ottenere un ambiente illuminato da luce diffusa, integrata ove necessario da una tenue illuminazione artificiale. Queste condizioni di illuminazione, in unione con la semplicit degli ambienti, mirano a non creare distrazioni e a favorire la concentrazione dell'utente fornendo un ambiente caldo e accogliente in cui raccogliere i propri pensieri. Lo scheletro portante dell'edificio in acciaio, con un vano di irrigidimento in calcestruzzo che contiene i collegamenti verticali: cuore della struttura portante un vero e proprio anello di pilasti in acciaio disposto lungo il perimetro della struttura. Un altro elemento di interesse sono i controventamenti, realizzati con pannelli leggeri concavi in alluminio che, grazie a un particolare sistema costruttivo ideato dall'ingegnere Marliano Moneo, permettono una veloce messa in opera.