Relazione: «Andate in tutto il mondo e proclamate il ... · 1 Andrea Candore Relazione: «Andate...

11
1 Andrea Candore Relazione: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Battesimo dello Spirito Santo, lode e servizio all’uomo: per essere comunità carismatiche missionarie. - Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20) In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. *****In questo insegnamento, congiunto con il livello di Crescita, si vuole mettere in evidenza la missione del RnS, ricordando la consegna di Papa Francesco al Circo Massimo in occasione del Giubileo d’oro del RnS (3 giugno 2017). L’importanza di essere comunità carismatiche in missione. Breve contesto ed esegesi del brano biblico. Il brano proposto è tratto dalla sezione finale del capitolo 16 di Marco (v. 9-20), una composizione aggiunta al racconto di Mc, e risalente al II secolo e ritenuta canonica da sempre. Si vuole così sottolineare l’importanza della missione che Gesù affida ai suoi discepoli nel momento del congedo. Il testo dunque presenta una dimensione verticale “Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.”, al di sopra di noi, propria di Gesù seduto alla destra del Padre, ma anche una dimensione orizzontale, quella della missione “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.. La sua larghezza abbraccia il mondo intero ed ogni creatura, ed è frutto della cooperazione di Gesù con gli uomini. (Gv 14,18-19). 18 Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. 19 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.” Proclamare il Vangelo ad ogni creatura, in tutto il mondo. Una richiesta impegnativa che gli apostoli devono accogliere con coraggio. Tutti conosciamo

Transcript of Relazione: «Andate in tutto il mondo e proclamate il ... · 1 Andrea Candore Relazione: «Andate...

1

Andrea Candore

Relazione: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni

creatura» (Mc 16,15). Battesimo dello Spirito Santo, lode e servizio

all’uomo: per essere comunità carismatiche missionarie.

- Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in

tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.

Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.

Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno

demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche

veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e

confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

*****In questo insegnamento, congiunto con il livello di Crescita, si vuole mettere in

evidenza la missione del RnS, ricordando la consegna di Papa Francesco al Circo

Massimo in occasione del Giubileo d’oro del RnS (3 giugno 2017). L’importanza di

essere comunità carismatiche in missione.

Breve contesto ed esegesi del brano biblico.

Il brano proposto è tratto dalla sezione finale del capitolo 16 di Marco (v. 9-20),

una composizione aggiunta al racconto di Mc, e risalente al II secolo e ritenuta

canonica da sempre.

Si vuole così sottolineare l’importanza della missione che Gesù affida ai suoi

discepoli nel momento del congedo. Il testo dunque presenta una dimensione

verticale “Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e

sedette alla destra di Dio.”, al di sopra di noi, propria di Gesù seduto alla destra

del Padre, ma anche una dimensione orizzontale, quella della missione “Andate in

tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”.. La sua larghezza

abbraccia il mondo intero ed ogni creatura, ed è frutto della cooperazione di Gesù

con gli uomini. (Gv 14,18-19). “18 Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. 19 Ancora un

po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.”

Proclamare il Vangelo ad ogni creatura, in tutto il mondo. Una richiesta

impegnativa che gli apostoli devono accogliere con coraggio. Tutti conosciamo

2

dalla lettura degli Atti e delle lettere, i viaggi di San Paolo e San Pietro. Ma anche il

lungo viaggio di San Tommaso, che si spinse fino in India. O San Giuda Taddeo, che

evangelizzò la Persia. ……

Percorsi difficili per il mondo di allora. Distanze interminabili da coprire eppure gli

apostoli non esitarono e si misero in cammino.

***

Gesù si fida dell’uomo, si fida di quei discepoli che ha appena rimproverato perché

ancora increduli sulla sua resurrezione (v.14). Contro ogni logica umana, a questi

uomini che lo hanno abbandonato, spaventati e deboli, affida il compito di annunciare

il Vangelo, la sua parola.

Non fa un discorso programmatico teso a organizzare in modo nuovo la società, ma

semplicemente dice: «Annunciate». Annunciare Cristo.

Accogliere o non accogliere questo messaggio è l’unico criterio di salvezza. E dipende

dall’uomo, dalla sua libera scelta. Allo stesso modo, nei versetti 17 e 18, il nostro

autore usa le forme del linguaggio orientale per spiegare l’effetto sui credenti

dell’accoglienza del vangelo.

Il loro significato va ricercato nell’ottica della fede che consente di

superare le tentazioni del male,

rende immuni dai pericoli di cui è minacciata la vita spirituale,

mette in grado di compiere il bene.

Qui si parla di demoni, serpenti, veleni e malattie. Gesù non ci garantisce che non

avremo difficoltà, problemi o situazioni critiche. Gesù ci garantisce che avremo la

forza di affrontarli perché Lui è in noi e con Lui tutto è affrontabile.

Il racconto continua con l’ascensione e l’intronizzazione del Cristo risorto (At 1,9-11).

È il modo per dire che il Padre ha gradito l’opera compiuta dal Figlio in terra, e per

questo lo accoglie presso di sé, assegnandogli il posto d’onore.

L’ultimo versetto vede i discepoli che iniziano il cammino per realizzare in parole e

opere la missione che è stata loro affidata.

3

L’Ascensione segna quindi una svolta nel percorso della redenzione, che

- da Gerusalemme dove si è compiuta si dilata in dimensione universale;

- il gruppo sino allora compatto si scioglie:

- mentre il Redentore “parte” verso il cielo,

- gli apostoli partono ciascuno in una direzione diversa.

Non sono soli “Il Signore agiva insieme con loro”. Questo particolare è di

fondamentale importanza per i cristiani di tutti i tempi. La presenza del Signore è viva

ed efficace. La sua Parola agisce, è l’energia che muove la missione dei discepoli in

tutto il mondo.

Rimanendo in Cristo, i cristiani non corrono il rischio di disperdersi: li mantengono

uniti la fede, l’amore, insieme con la speranza.

Brani di riferimento:

Sull’Ascensione: 2Re 2,11; Sir 49,14; Lc 24,50-53; At 1,9-11; 1Tim 3,16

Sulla missione: Mt 28,18-20; Mc 13,10; Lc 9,2; Col 1,23

Sulla salvezza: Gv 3,16.18.36; 1Pt 3,21; Lc 8,12

*******************************************************

Qual è la missione del RnS? Le consegne del Papa.

VEGLIA DI PREGHIERA DI PENTECOSTE IN OCCASIONE DEL “GIUBILEO D’ORO” DEL RINNOVAMENTO

CARISMATICO CATTOLICO PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO Circo Massimo Sabato, 3 giugno 2017

Ed ora siamo qui e siamo molti! Ci siamo riuniti a pregare insieme, a chiedere la venuta

dello Spirito Santo sopra ciascuno di noi per uscire nelle vie della città e del mondo a

proclamare la signoria di Gesù Cristo.

Siamo riuniti qui credenti provenienti da 120 Paesi del mondo, a celebrare la sovrana

opera dello Spirito Santo nella Chiesa, che prese l’avvio 50 anni fa e diede inizio

4

La venuta dello Spirito Santo trasforma uomini chiusi a causa della paura in coraggiosi

testimoni di Gesù. Pietro, che aveva rinnegato Gesù tre volte, ricolmo della forza dello

Spirito Santo proclama: «Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha

costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso» (At 2,36). E questa è la

professione di fede di ogni cristiano!

Gesù nella Sinagoga di Nazareth legge il brano di Isaia. Leggo: «Lo Spirito del Signore è

sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai

poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a

rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19;

cfr Is 61,1-2). Il lieto annuncio: non dimenticare questo. Il lieto annuncio: l’annuncio

cristiano sempre è lieto.

Battesimo nello Spirito Santo, lode, servizio all’uomo. Le tre cose sono

indissolubilmente unite. Posso dar lode in modo profondo, ma se non aiuto i più

bisognosi, non basta. «Nessuno tra loro era bisognoso» (At 4,34), diceva il Libro degli

Atti. Non verremo giudicati per la nostra lode ma per quanto abbiamo fatto per

Gesù. “Ma Signore, quando lo abbiamo fatto per te? Quando lo avete fatto per uno di

questi piccoli, lo avete fatto a me” (cfr Mt 25,39-40).

Salvatore Martinez:

“In qualche modo sarà la grande occasione per segnalare come l’ecumenismo

spirituale sia la più grande e attuale causa di riconciliazione tra le diverse

tradizioni cristiane. Papa Francesco ha voluto organizzare una veglia

ecumenica. Quindi non un modo per celebrare il Rinnovamento nei suoi 50

anni, ma per celebrare lo Spirito Santo che è causa di unità, di gioia e di

riconciliazione”.

Qual è la missione? La missione del RnS è questione di amore

«Seguire Cristo, accompagnarlo nella storia richiede un uscire, non solo da sé stessi ma

anche dagli schemi, per nuovi orizzonti nella creatività della novità di Dio... Spesso

preferiamo fermarci alla tomba, sostare nel passato, abbiamo paura delle sorprese di

Dio».

Ecco la sfida della nuova evangelizzazione, come atto d'amore, in cinque punti:

5

amore alla persona di Gesù,

amore al Vangelo di Gesù,

amore alla Chiesa di Gesù,

amore ai fratelli di Gesù,

amore ai bisognosi di Gesù.

Ci sono poi almeno cinque caratteristiche che dobbiamo assicurare alla nostra evangelizzazione:

che sia cristocentrica, kerigmatica, profetica, carismatica, liturgica, sociale.

Dunque, una evangelizzazione che è intessuta di amore e di vita, per la quale Dio chiede al Rinnovamento

nuovi gruppi e comunità,

nuova vita comunitaria,

nuova unzione carismatica,

nuova libertà nello Spirito,

senza gelosie, senza religiosità miopi, senza comunità chiuse nei propri idoli.

******************************************************

Come si può attuare? Costruzione di comunità carismatiche missionarie.

La 41ª Conferenza nazionale animatori, come ogni anniversario storico (50.mo Golden

Jubilee 2017), segna un momento propizio per fare «memoria grata» del cammino fin

qui svolto, certamente di quello più recente che abbiamo voluto aprire alla grande

sfida della «conversione pastorale in chiave missionaria» (papa Francesco). E al

contempo, come ci suggerisce il Pontefice, rappresenta un’occasione decisiva per

«affrontare il nuovo con fiducia nell’azione dello Spirito Santo!».

Ora "nuovo" non nei contenuti e nelle finalità che specificano da sempre la nostra

testimonianza. "Nuovo", piuttosto, nei modi, nelle espressioni, nelle priorità, nei

contesti, nelle sintesi, nelle collaborazioni da porre in essere.

È lo stesso papa Francesco a ricordarcelo, riassumendo la nostra missione in un

"trinomio": «Battesimo nello Spirito Santo, lode, servizio all’uomo. Le tre cose sono

indissolubilmente unite» (Vigilia di Pentecoste, 3 giugno 2017).

6

Le Conferenze nazionali animatori del 2015 e del 2016 hanno già voluto riaffermare

questo essenziale programma di vita nuova nello Spirito indicatoci dal Papa, ciò che ci

costituisce essenzialmente gruppi e comunità.

La 41ª Conferenza nazionale animatori porta a compimento questo processo di revisione

verso un fine decisivo: «Essere comunità carismatiche - missionarie». Non l’uno o

l’altro modo di essere comunità, ma l’uno e l’altro insieme!

Abbiamo scelto un tema generale di riflessione che rilancia il valore di questa identità:

«Riguardo ai doni dello Spirito non voglio lasciarvi nell’ignoranza» (cf 1 Cor 12, 1).

Un cuor solo, un’anima sola» (cfAt 4, 32).

Non può esistere una comunità carismatica che non debba essere anche impegnata

nella missione: in caso contrario, il ripiegamento produce scollamento dalla realtà.

L’impegno “nuovo” che è richiesto a Gruppi e Comunità non si rispecchia nei contenuti o

nelle finalità che sempre caratterizzano la testimonianza del RnS, ma nei «modi, nelle

espressioni, nelle priorità, nei contesti, nelle sintesi, nelle collaborazioni da porre in

essere».

«Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a

Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra

(At 1, 8)».

Comunità carismatiche, segnate dall'effusione dello Spirito per una nuova diffusione del

Vangelo". In Luca Pietro viene chiamato dal Signore ad andare a casa di Cornelio,

superando la legge, i propri ragionamenti umani, le sue consuetudini, e creando di fatto,

in quella casa, una comunità nuova, pronta per essere battezzata nel nome del Signore:

Pietro e Cornelio sono protagonisti di una grande conversione, quella che lo Spirito sta

chiedendo a noi presenti nel nostro tempo, di una sfida che non si può mancare,

Un'Effusione che deve avvenire nelle piazze ma anche nelle case, che sono i gruppi e le

comunità del RnS -. Con l'Effusione il Rinnovamento nasce, cresce, matura, si diffonde.

Ci chiamiamo "Rinnovamento nello Spirito" perché abbiamo fatto una scelta di fondo:

dipendere dallo Spirito, non dai carismi. Gesù ci presenta non i carismi, ma lo Spirito, con

il suo amore, la sua umiltà, la sua sapienza».

7

Ad alimentare l'effusione dello Spirito è «l'intimità con Dio”. Non c'è Rinnovamento

nello Spirito senza preghiera personale.

La costruzione di comunitaria deve essere «sforzo di tutti, giovani e anziani, e deve

avvenire su un fondamento biblico. Non basta un'esperienza dello Spirito.

Il Signore vuole un popolo di profeti, che parlino con la sapienza di Dio, dunque sono

necessari studio, approfondimento, formazione.

Ma la formazione è anzitutto un'esperienza di fraternità in cui i nostri carismi si

collegano, si completano, gioiscono gli uni degli altri.

Formazione è rendere accessibile il cammino a tutti, è dare forma alla bellezza della

Chiesa che è in mezzo a noi, è rendere comprensibile la visione del Rinnovamento».

Per questo «ogni pastorale di servizio deve promuovere almeno un Seminario di vita

nuova nello Spirito ad intra all'anno, perché i nuovi, anche uno solo, che entrano nelle

nostre comunità, che attendono come Cornelio la proposta di un cammino, trovino un

gruppo pronto ad accoglierli.

Volete un Rinnovamento più carismatico? Deve essere più comunitario.

Volete che i carismi si moltiplichino? Moltiplicate la vita comunionale.

Volete che i ministeri e l'evangelizzazione fioriscano? Fate fiorire un nuovo amore

Tutto va ripensato dentro una visione comunitaria dove insieme si cammina, si serve, si

evangelizza, dove ci si prende cura gli uni degli altri».

********************************************************

Seminari di Vita Nuova: l’annuncio, l’evangelizzazione.

(Card. Leo Suenens) in occasione del suo primo incontro con il Rinnovamento: "Non basta

cambiare le strutture, non basta cambiare il corpo della Chiesa; dobbiamo

prima rinnovare l'anima e l'anima della Chiesa è lo Spirito Santo. Siate pieni di Spirito Santo

e voi rinnoverete la faccia della Chiesa e la faccia della terra. Questo è quello che ci

aspettiamo da voi" (Omelia al VII Convegno Internazionale del Rinnovamento Carismatico

Cattolico in Notre Dame, South Bend, Indiana, USA, 3 giugno 1973).

8

Papa Benedetto afferma: "Non saranno le tattiche a salvarci, a salvare il cristianesimo,

ma una fede ripensata e rivissuta in modo nuovo, mediante la quale Cristo entri in questo

nostro mondo" (Benedetto XVI, Incontro con gli evangelici, Erfurt 25 settembre 2011).

L’ANNUNCIO - Ogni uomo è amato da Dio e cerca l'Amato, Gesù. Questo è il semplicissimo e sconvolgente annuncio del quale la Chiesa è debitrice all'uomo. "La parola e la vita di ciascun cristiano possono e devono far risuonare questo annuncio: Dio ti ama, Cristo è venuto per te, per te Cristo è «via, verità e vita» (Gv 14, 6)" (Christifideles Laici, 24).

La nuova evangelizzazione è ancella dell'amore; è discepola e serva di questo amore. Chi non sente in sé l'attrazione di questo amore per Gesù, la bellezza, la novità, la forza di questo amore, ebbene costui non può evangelizzare.

Chi non è stato attratto da Gesù - «Quando sarò innalzato attirerò tutti a me (Gv 12, 32) - non potrà attrarre nessuno a Lui. Chi non ha in sé il fuoco di Gesù - «Sono venuto a gettare fuoco e come vorrei fosse acceso» (Lc 12, 49) - non potrà accendere gli altri.

L'impegno primario della nuova evangelizzazione

è aiutare tutti i credenti a riscoprire in Gesù il volto autentico di Dio, che è amore. «Come io vi ho amato, cosi amatevi anche voi. Così sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 34-35).

Il Protagonista della "nuova evangelizzazione": lo Spirito Santo!

Non siamo noi i protagonisti della nuova evangelizzazione; noi siamo "collaboratori" di un piano divino. Il vero protagonista è lo Spirito Santo!

"Preghiamo affinché venga lo Spirito Santo, sia in noi e con noi.

C'è una Pentecoste da attualizzare; c'è una Pentecoste da vivere; c'è una Pentecoste da comunicare al mondo. Chi entra in questo avvenimento, in questo potere dinamico dell'amore di Dio che è lo Spirito Santo, viene da Lui evangelizzato e può evangelizzare.

Come procede la storia di Dio tra gli uomini ce lo ricorda il profeta Zaccaria: «Non con la potenza, né con la forza, ma con il mio Spirito» (Zc 4, 6).

Non si coglie in queste parole una meravigliosa missione per il RnS?

Chi più di noi ha esperimentato la verità di queste definizioni abbracciando una vita nuova nello Spirito?

9

E chi più di noi, allora, nella Chiesa si deve fare portatore di questa "nuova mentalità", di questo "uomo nuovo"?

Obbediamo all'invito di San Paolo: «Siete stati istruiti ad abbandonare l'uomo vecchio, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo» (cf Ef 4, 23-24).

Anche il Beato Giovanni Paolo II, nel suo testamento spirituale Novo Millennio Ineunte, ci ha voluto lasciare parole chiare al proposito: "Ho tante volte ripetuto in questi anni l'appello della nuova evangelizzazione. Lo ribadisco ora, soprattutto per indicare che occorre riaccendere in noi lo slancio delle origini, lasciandoci pervadere dall'ardore della predicazione apostolica seguita alla Pentecoste.

Dobbiamo rivivere in noi il sentimento infuocato di Paolo, il quale esclamava: «Guai a me se non predicassi il Vangelo!» (1 Cor 9,16).

Questa passione non mancherà di suscitare nella Chiesa una nuova missionarietà, che non potrà essere demandata ad una porzione di ‘specialisti', ma dovrà coinvolgere la responsabilità di tutti i membri del Popolo di Dio. Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo per sé, deve annunciarlo" (NMI, 40).

*********************************************************

Il servizio all’uomo: la missione. «Tocca a noi cristiani contribuire a salvare la storia»

Sì, torniamo al Circo Massimo. Papa Francesco affida alla vita del movimento tre

consegne: l’effusione dello Spirito, la lode e il servizio dell’uomo.

Così si rimane carismaticamente attivi nella Chiesa e nel mondo. Tre gambe da

mettere in movimento; ognuna di queste definisce il RnS e lo stabilizza nella storia.

Da molti anni siamo impegnati al servizio dei malati, dei carcerati, dei poveri e

degli immigrati.

Da sviluppare ora è l’autocoscienza, la consapevolezza del valore di ciò che

facciamo.

La "coscienza del samaritano"? Bisogna essere chiari.

L’invito di Francesco va in questa direzione: tocca a noi cristiani contribuire a

salvare la storia, pienamente consapevoli della ricchezza dell’umanesimo cristiano

10

e del fascino del bene comune, capace di rendere vicini anche i lontani e

tramutare in amici i nemici di ieri e di sempre.

E qui entra in gioco la parabola del Samaritano. La parabola è giocata attorno al

ribaltamento di certezze e prospettive consolidate. Il samaritano è lo straniero, il

sovvertitore delle nostre certezze culturali. Non avrebbe dovuto ma alla fine è lui –

il diverso, quindi il "nemico" – a prendersi cura dell’aggredito, che è uno di noi.

Noi siamo quelli che passano, come il sacerdote e il levita, e non intendono farsi

coinvolgere, "contaminarsi", sporcarsi del sangue generato da una ingiustizia

umana.

Siamo quelli che assistono senza che il cuore si accenda di passione per l’uomo che

soffre.

Nella nostra epoca arida, di cuori avari e avidi, in cui troppi non vedono e

"passano", siamo chiamati alla "conversione interiore" per essere samaritani.

La parabola del buon Samaritano

« 25 Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare

per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge?

Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo

cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il

prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».

29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».

30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei

briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo

morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo

vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e

passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo

vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio

e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura

di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore,

dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.

36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei

11

briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse:

«Va' e anche tu fa' lo stesso». »

(Vangelo secondo Luca, 10,25-37 (CEI))