Relazione Alberani

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1 L A C O O P E R A Z I O N E S O C I A L E N E L 2 0 2 0 Relazione di apertura Alberto Alberani 10 - 11 maggio 2011 Hotel Mediterraneo - Riccione

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Relazione di introduzione all'incontro del 10 maggio a Riccione

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LA COOPERAZIONE

SOCIALE

NEL 2020 Relazione di apertura – Alberto Alberani

10 - 11 maggio 2011

Hotel Mediterraneo - Riccione

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AAAlllbbbeeerrrtttooo AAAlllbbbeeerrraaannniii hhhaaa ppprrrooopppooossstttooo uuunnnaaa “““cccooopppeeerrrtttiiinnnaaa””” aaalll sssuuuooo iiinnnttteeerrrvvveeennntttooo:::

iiilll “““DDDiiissscccooorrrsssooo aaallllll’’’UUUmmmaaannniiitttààà””” tttrrraaattttttooo dddaaalll fffiiilllmmm IIIlll GGGrrraaannndddeee DDDiiittttttaaatttooorrreee

Mi dispiace, ma io non

voglio fare l’imperatore

non è il mio mestiere non

voglio governare né

conquistare nessuno.

Vorrei aiutare tutti se è

possibile: ebrei, ariani,

uomini neri e bianchi.

Tutti noi esseri umani

dovremmo aiutarci

sempre dovremmo

godere solo della felicità

del prossimo.

Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la

natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita dovrebbe essere felice e magnifica

ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori. Ha

precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotto a passo d’oca fra le cose più abiette.

Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina

dell’abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cimici, l’abilità

ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco.

Più che macchinari ci serve

umanità. Più che abilità ci serve

bontà e gentilezza, senza queste

qualità la vita è violenza e tutto è

perduto. La televisione e la radio

hanno riavvicinato le genti, la

natura stessa di queste invenzioni

reclama la fratellanza dell’uomo,

reclama la fratellanza universale,

l’unione dell’umanità.

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Perfino ora la mia voce

raggiunge milioni di

persone nel mondo, milioni

di persone donne e

bambini disperati, vittime

di un sistema che impone

agli uomini di torturare e

imprigionare gente

innocente. A coloro che mi

odono dico: non disperate!

L’avidità che ci comanda è

solamente un male

passeggero.

L’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini

scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al

popolo, e qualsiasi mezzo usino la Libertà non può essere soppressa. Soldati non

cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come

vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi

trattano come bestie, non vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini

macchina con macchine al posto del cervello e del cuore! Voi non siete macchine! Voi

non siete bestie! Siete Uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non

odiate. Coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati non

difendete la schiavitù ma la Libertà! Ricordate nel vangelo di San Luca è scritto “il

regno di Dio è nel cuore dell’uomo”. Non di un solo uomo, di un gruppo di uomini ma

di tutti gli uomini! Voi, voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di

creare la felicità. Voi, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e Libera,

di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della Democrazia

usiamo questa forza! Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia

migliore che dia a tutti gli uomini un lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la

sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano!

Non hanno mantenute quelle promesse e mai lo faranno. I Dittatori forse sono liberi

perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle

promesse. Combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere,

eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo

ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il

benessere. Soldati nel nome della democrazia siate tutti uniti!!

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Relazione di Alberto Alberani

SSSUUULLLLLL’’’ OOOTTTTTTIIIMMMIIISSSMMMOOO

Ho ritenuto opportuno iniziare questo seminario con il “Discorso all’ Umanità di

Charlie Chaplin” perché credo che noi, cooperatori sociali oggi e domani siamo qui

con desideri e aspettative molto vicine ai contenuti di questo video che ho

recentemente ritrovato.

Forse siamo qui perché vogliamo prenderci un po’ di tempo per cercare di capire

insieme COME VOGLIAMO COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO. E come vorremmo che

fosse la cooperazione sociale e tutto ciò che ci ruota attorno nel 2020.

Ho ricevuto molti commenti e battute comprensibili e legittime in merito al titolo di

questo seminario. Molti mi hanno risposto, “bè spero di essere in pensione”, altri mi

hanno risposto “se si va a vanti così saremo falliti tutti” ma nessuno mi ha risposto

saremo più felici e staremo tutti meglio. Un pessimismo diffuso e francamente

comprensibile che mi ha fatto riflettere e decidere di aprire questo seminario con il

video appena visto che pur nella sua tragicità ci esorta all’OTTIMISMO

Bene. Io credo che se vogliamo proiettarci nel futuro, costruirlo, ipotizzarlo

dobbiamo prima di tutto prenderci il lusso di riscoprire nel nostro profondo di

cooperatori sociali quel sano ottimismo che ha sostenuto i sogni dei primi

cooperatori e dei primi cooperatori sociali.

Probabilmente, nell’ approcciarci al futuro sarà utile non vergognarci di comunicare

che noi lottiamo ogni giorno sorretti da un sogno che vogliamo realizzare per

costruire un mondo migliore. Un approccio forse buonista e criticabile, ma che credo

sia semplicemente il pensiero profondo (a volte soffocato e frustrato) di un vero

cooperatore. Di quei cooperatori che nel dopo guerra hanno fatto le cooperative di

abitanti per ricostruirsi le case, dei cooperatori agricoli che nel mettere i prodotti in

comune si sono riscattati dalla sfruttamento o dei cooperatori sociali quando hanno

aperto le porte dei manicomi.

SSEENNZZAA UUNN PPEENNSSIIEERROO PPOOSSIITTVVOO,, UUNN AAPPPPRROOCCCCIIOO OOTTTTIIMMIISSTTAA,, SSEENNZZAA UUNN PPEENNSSIIEERROO

CCHHEE TTRRAASSCCEENNDDAA DDAALLLLAA CCOONNCCRREETTEEZZZZAA AANNCCHHEE CCOOMMEE CCOOOOPPEERRAATTOORRII SSOOCCIIAALLII

AANNDDRREEMMOO PPOOCCOO IINN LLÀÀ..

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Ce lo ha ricordato l’amico Stefano

Zamagni in una bella chiacchierata che

abbiamo svolto a settembre e ce lo ha

fatto riscoprire nelle nostre narrazioni

il Prof Duccio Demetrio a Bismantova

in una camminata ben documentata

dal video che vedremo in questi giorni

per la cui realizzazione ringrazio il

cooperatore triestino Sergio Serra .

Efficienza, efficacia, conti in ordine, servizi bene organizzati sono elementi per noi

fondamentali che ci contraddistinguono oggi e che miglioreremo da qui al 2020, ma

dobbiamo esser consapevoli che dietro a tutto questo, per affrontare il futuro è

necessario dare un senso alto e più che altro comune al nostro agire quotidiano

fatto di fatiche, di conflitti, di gare al ribasso, di centri di costo, di accreditamenti.

Dare un senso alto al nostro agire sostenuti dalla consapevolezza e certezza che

stiamo cercando di fare di questa vita una splendida avventura aiutandoci perché la

vita potrebbe essere bellissima per tutti (Come ci diceva Charlie Chaplin nel celebre

discorso).

AFFRONTARE IL FUTURO CON OTTIMISMO.

Questo è il primo messaggio che vorrei condividere in

questi giorni di Riccione perché credo che le nostre

migliaia di operatori, di soci abbiano scelto il loro

mestiere sostenuti dalla certezza che la persona che

accompagnano e che aiutano, possa migliorare la

qualità della vita grazie al magico scambio relazionale

che si crea quotidianamente. Senza un positivo

ottimismo non potrebbero svolgere il lavoro quotidiano.

E sono convinto che queste motivazioni sorreggono anche quei tecnici, dirigenti,

presidenti che, usciti dalla produzione si sono assunti responsabilità più frustranti e

meno gratificanti, ma sempre sostenuti dalla motivazione che la cooperativa oggi

nella sua complessità sta facendo qualcosa di importante per gli utenti, i familiari, i

lavoratori, la comunità.

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LLLEEE NNNOOOSSSTTTRRREEE AAAZZZIIIOOONNNIII OOOGGGGGGIII PPPEEERRR AAARRRRRRIIIVVVAAARRREEE IIINNN SSSAAALLLUUUTTTEEE AAALLL 222000222000

Oggi stiamo facendo molto per realizzare il welfare in questa Regione. Ce lo dicono i

numeri

Cooperative sociali Legacoop Emilia Romagna 2009

FORNITI DAI RESPONSABILI PROVINCIALI

Fatturato Soci addetti n. coop

Bologna 204.927.292 25.923 5.997 41

Imola 19.056.965 1.340 431 17

ferrara 41.552.064 1.067 1.327 11

Forlì 89.831.010 5.532 2.630 26

Modena 55.500.000 1.200 2.055 22

Parma 150.157.912 4.906 5.745 19

Piacenza 15.415.514 200 220 11

Ravenna 57.043.000 1.381 1.422 20

Reggio Emilia 167.240.045 5.055 4.679 41

Rimini 52.279.000 2.404 2.304 35

TOTALI 2009 853.002.802 49.008 26.810 243

TOTALI 2008 759.662.035 47.925 23.657 231

TOTALI 2007 607.308.471 36.649 18.390 222

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Ma più che altro ce lo dicono anche le ATTIVITA’ che abbiamo in campo la cui lista è

molto lunga e per questa ragione mi soffermerò brevemente solo su alcune di

queste:

a) Stiamo ripensando la LEGGE REGIONALE n°7 del 2004 sulla cooperazione sociale

per fare quella necessaria manutenzione che una legge richiede, ma più che altro

per RI-AFFERMARE la fondamentale funzione pubblica della cooperazione sociale

in questa Regione che non essendo un impresa che affitta personale, ma produce

coesione sociale necessita di un riconoscimento che deve tradursi in SOSTEGNI

CONCRETI (e forse finalmente come in altre Regioni non pagheremo più l’Irap !!!)

b) Stiamo riflettendo sulla costruzione di un atto che sostenga maggiormente le

COOPERATIVE SOCIALI di TIPO B oggi pesantemente sotto attacco dopo la

“sentenza di Brescia” e la Delibera 24 dell’ Autorità di vigilanza sugli appalti

pubblici. Legacoopsociali si sta preoccupando di questo e a livello regionale

riteniamo sia importante utilizzare maggiormente le clausole sociali e modificare

l’ art 22 della legge 17. Evitando nel contempo di rimanere schiacciati fra chi ci

chiede di applicare un c.c.n.l. che non è il nostro e che non assegna risorse

adeguate per remunerare il costo del lavoro. Noi non resteremo schiacciati in

mezzo e consigliamo a chi dichiara di volerci bene e poi ci fa del male di fare

molta attenzione; perché la pazienza ha un limite!

c) Stiamo definendo i contratti di servizio connessi all’ACCREDITAMENTO. Stiamo

facendo i conti e non tutti tornano. Abbiamo creduto nell’accreditamento come

strumento importante per superare le gare che mettevano all’asta persone

disabili e anziane e siamo convinti che sia necessario realizzarlo anche per tutti gli

altri servizi. Non vogliamo però subire furberie o inefficienze di Distretti o di

funzionari poco competenti e per questa ragione nei prossimi mesi vigileremo

attentamente, distretto per distretto, per evitare danni alle cooperative, ai

servizi, agli utenti.

d) Come Forum Regionale del Terzo Settore abbiamo iniziato una verifica riflessione

sul PIANO SOCIO-SANITARIO 2008-2009-2010 per poter costruire il futuro piano

2011-2012-2013 sulla base di una vera verifica di cosa ha funzionato e di cosa

non ha funzionato. Nei prossimi mesi avremo molto da dire sulla costituzione

delle ASP, su come si realizzano i piani sociali di zona, su come si interpreta

l’integrazione socio-sanitaria e riteniamo importante che, partendo dai Distretti

questa verifica riflessione sia vera, partecipata e non autoreferenziale.

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e) Stiamo producendo riflessioni sulla DIRETTIVE. Sulla direttiva regionale 646 del

20/1/2005 sui “requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi educativi per la

prima infanzia di autorizzazione degli asili nido”, sulla direttiva 846 del 11/6/ in

materia di “affidamento familiare e accoglienza in comunità di bambini e

ragazzi”, sul “piano attuativo salute mentale 2009-2011” grazie a tre gruppi di

lavoro a cui partecipano molti cooperatori e cooperatrici e nel mese di settembre

promuoveremo iniziative pubbliche per presentar le nostre idee e proposte.

f) Infine voglio ricordare che abbiamo appena concluso il nostro Congresso

Regionale e colgo l’occasione per augurare un buon lavoro al Presidente Paolo

Cattabiani ringraziandolo per la scelta di impegnarsi totalmente per la Legacoop

Emilia Romagna. Da settembre a dicembre 2010 abbiamo svolto un gruppo di

lavoro denominato “Sussidiarietà e spazio pubblico” che ha identificato cinque

futuri ambiti su cui si la Legacoop Emilia Romagna lavorerà attraverso l’ apertura

di cinque cantieri.

Il cantiere prima infanzia, consapevoli che non c’è solo l’ asilo nido e che

probabilmente è possibile offrire alle famiglie servizi educativi altamente qualitativi e

qualificati anche al di fuori del nido classico.

il cantiere housing sociale, consapevoli che abbiamo già moltissime buone pratiche che

abbiamo presentato in un bel seminario molto partecipato a gennaio 2011. Con il

collega Rino Scaglioni della cooperazione di abitanti realizzeremo nei prossimi mesi 10

incontri provinciali per valorizzare le esperienze esistenti e promuovere nuove

progettualità stimolando l’Assessore Marzocchi e l’Assessore Mucciarelli alla

realizzazione ci un progetto regionale sull’ housing sociale

il cantiere coop sociali di tipo b, nella consapevolezza che siamo l’ unica associazione di

rappresentanza che ha al suo interno questo particolare tesoro apprezzato e studiato in

tutta Europa e poco valorizzato dagli enti locali e permettetemi di dirlo anche dalle

cooperative non sociali. C’è ancora troppa diffidenza e prevenzione e scarsa

consapevolezza che queste imprese sociali, veri ammortizzatori sociali saranno

fondamentali per aiutare i penultimi a non diventare persone svantaggiate perché in

queste imprese il qualitativo lavoro che si svolge non ha solo una funzione economica,

ma fondamentalmente sociale. Ci auguriamo che questo possa essere in particolare

essere maggiormente valorizzato congiuntamente alle società multi servizi e i Comuni

che hanno l’ interesse di avere servizi di qualità, buoni dividendi, ma anche più

coesione sociale

il cantiere ambiente ed energia nella consapevolezza che acqua, energia, servizi

pubblici locali sono in una fase di forte ripensamento e che la cooperazione così come

in molte parti del mondo può anche da noi occuparsi di beni pubblici non in un ottica

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lucrativa e disattenta alla sostenibilità ambientale, ma centrata a rispondere meglio ai

bisogni dei consumatori.

il cantiere mutualità consapevoli che sarà la sfida più difficile e più appassionante.

Insieme al sistema Unipol, al sistema del Consumo, alle cooperative di abitanti,

cercheremo di capire se il vecchio strumento delle Società di Mutuo Soccorso può

tornare ad essere utile per le persone in un sistema di welfare dove le risorse messe a

disposizione del “pubblico” probabilmente saranno sempre meno.

Sono cantieri di lavoro che cercheranno nei prossimi anni di studiare

fenomeni, analizzare e valorizzare casi, produrre azioni, business plan,

proposte. Alcuni di questi sono già partiti, altri stanno partendo nella

consapevolezza che il successo del lavoro sarà determinato prima di tutto

dalla partecipazione dei cooperatori sociali e non.

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DDAALL DDEESSIIDDEERRIIOO AALLLLEE AAZZIIOONNII

Tutte queste azioni devono esser sostenute nei prossimi anni da forti motivazioni e

desideri. Riprendendo una moda di questo inverno provo a leggere un elenco di 8

desideri che sarebbe bello realizzare da qui al 2020:

1) Sarebbe bello che nel 2020 la nostra comunità fosse meno rancorosa, meno

egoista, che l’edonismo individualista e arrogante fosse sostituito come dice

Charlie Chaplin da bontà e gentilezza. Non è impossibile, basta volerlo. La

comunità solidale e cooperativa la si costruisce ogni giorno partendo dalla pratica

e dai buoni esempi quotidiani e non solo presentando bilanci sociali ma

affermando con orgoglio la pratica dei valori cooperatori che teniamo vivi ogni

giorno con il buon esempio. Alternativi all’egoismo individuale e opportunista

che è destinato a perdere.

2) Sarebbe bello che da qui al 2020 il SISTEMA LEGACOOP diventasse attore

protagonista del nuovo welfare di questa Regione e non solo. Un sistema

Legacoop capace di scavare gallerie fra le diverse buche tutte belle e importanti,

ma pur sempre buche (quella del consumo, delle sociali, degli abitanti,

dell’assicurativo, dei servizi, ecc). Un Sistema che permetta alle diverse talpe di

conoscere le altre belle buche, scambiando esperienze, valori, pratiche

realizzando la cooperazione fra cooperative fondamentale principio della nostra

carta dei valori. Tema ampiamente dibattuto al nostro recente Congresso

Nazionale che mi piace ricordare anche per ringraziare il Presidente Giuliano

Poletti di essere qui oggi e per il lavoro che ha svolto e svolgerà nel prossimo

mandato.

3) Sarebbe bello che l’ ECONOMIA SOCIALE potesse veramente essere riconosciuta

come una della possibilità per poter uscire dalla crisi sia nella dimensione

nazionale sia nella dimensione mondiale. Riconoscere che non si supererà la crisi

tornando a mettere al primo posto il valore del PIL ma sostenendo un nuovo e

diverso modello di sviluppo attento anche all’ ambiente e alla dimensione sociale

in un Europa capace di superare la logica finanziaria, ma spostata verso un

Europa sociale così come vedremo nel documento Europa 2020 che ci ha

stimolato il titolo di questo seminario. Ne sappiamo molto noi Emiliano

Romagnoli di Economia Sociale e dovremmo essere più orgogliosi e meno

prudenti nel valorizzare e promuovere ciò che abbiamo realizzato. Colgo

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l’occasione per ricordare che il tavolo dell’ economia sociale della Regione Emilia

Romagna a cui partecipiamo congiuntamente con Aster e con la Collaborazione

di Aicoon, presenterà il prossimo mese un bel lavoro che abbiamo realizzato in

questi mesi dove viene evidenziato il valore dell’ Economia sociale e anche in

questo senso con Unioncamere Emilia Romagna abbiamo programmato tre

seminari che realizzeremo nei prossimi mesi. Condiviso obiettivo evidenziare i

valore non solo economico dell’ Economia Social in questa Regione di cui anche

noi spesso ci dimentichiamo.

4) Sarebbe bello che le cooperative sociali fra loro trovassero strumenti per poter

migliorare la propria gestione e la propria efficienza e anche questo

probabilmente potrebbe essere fatto COOPERANDO FRA COOPERATIVE, forse

realizzando progetti di rete, gruppi cooperativi, ati, consorzi, forse anche

fondendosi. Avremo domani pomeriggio una stimolante comunicazione del

collega Avv. Mauro Iengo che ci aiuterà a comprendere i nuovi strumenti e anche

il collega Lucio Nardi che in Legacoop Emilia Romagna si occupa di finanza come

Vicepresidente di Cooperfidi ci illustrerà le nuove proposte. Ciò che sarebbe

importante è che nei territori si realizzassero progetti di posizionamento

strategico da realizzare da qui al 2020 per sostenere lo sviluppo delle cooperative

sociali in sinergia anche con il lavoro che sta svolgendo Legacoopsociali a livello

nazionale

5) Sarebbe bello che I SOCI LAVORATORI GUADAGNASSERO DI PIÙ e sarebbe bello

che la nostra controparte sindacale la smettesse di correre dietro a impossibili

chimere di reinternalizzazione, ma ci riconoscesse come il fondamentale attore

del welfare in questa Regione, paese, un attore con cui fare trattative da

controparti, ma anche con cui condividere un progetto strategico. In Emilia

Romagna hanno perso un’occasione importante con l’accreditamento che poteva

assegnare alle cooperative sociali le stesse tariffe assegnate alle gestioni

pubbliche. Speriamo di contare sulla loro adesione per realizzare un patto per

valorizzare il lavoro sociale in questa regione e di firmare presto un rinnovo

contrattuale sostenibile e dignitoso che non faccia del male alle cooperative e

quindi ai soci lavoratori.

6) Sarebbe bello da qui al 2020 aver costruito un nuovo diverso rapporto con le

AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, più efficaci ed efficienti non nella gestione dei

servizi che inevitabilmente saranno esternalizzati, ma nell’essere competente

certificatore di qualità, corretta nei tempi di pagamento, corretta quando è

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necessaria la realizzazione di gare fatte bene, competente nel promuovere la

coprogettazione partecipata nei piani sociali di zona oggi diventata una

mortificante opera burocratica contraria allo spirito della legge 328. Siamo

fiduciosi. Lo scorso anno in questa Assemblea avevamo chiesto alla Regione

Emilia Romagna un cambio di passo che si sta realizzando grazie al lavoro

dell’Assessore Teresa Marzocchi e grazie a molti Consiglieri regionali che

concretamente stanno dimostrando attenzione e voglia di cambiare insieme

congiuntamente con molti Dirigenti e funzionari che ringrazio per loro presenza

ai nostri lavori

7) Sarebbe bello che nel 2020 esistesse un'unica Associazione di rappresentanza

chiamata ALLEANZA COOPERATIVA ITALIANA, snella efficace, efficiente,

sostenuta da un gruppo dirigente che valorizza e aiuta i pensionati a mettere a

disposizione dei giovani il loro sapere. Un Alleanza che si è costruita in questi 9

anni grazie al fondamentale contributo delle cooperative sociali che da anni

hanno fatto spontaneamente alleanze perché sostenuti da medesimi valori e

principi. Un alleanza che si otterrà probabilmente quando i soci delle Assemblee

o dei consigli d’ amministrazione delibereranno di aderire alle altre associazione

superando quel noi -voi ancora nella testa di molti dirigenti associativi

8) Infine sarebbe bello che riuscissimo a inventare NUOVI SERVIZI nuove risposte ai

bisogni delle famiglie, delle persone anziane che hanno diritto ad una qualità

della vita fino alla fine, ai bisogni delle persone disabili, dei minori che hanno

problemi sociali, dei piccoli bambini, delle persone vulnerabili che lottano per

non essere escluse, di coloro che cercano di ri-entrare. Dedicheremo questo

pomeriggio un po’ di tempo a riflettere sui nuovi bisogni e sui nuovi servizi con la

speranza di aprire una riflessione che non chiuderemo domani al termine di

questo seminario, ma che continueremo nel lavoro futuro

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CCOONNCCLLUUSSIIOONNII

Come vedete abbiamo molto da fare e riusciremo a presidiare tutte queste attività

se continueremo il grande lavoro di squadra che è già in atto. Voglio ringraziare i

molti cooperatori sociali che partecipano ai tanti gruppi di lavoro che abbiamo

attivato a livello regionale. Venire a Bologna costa tempo e fatica, ma ne vale la

pena perché per poter fornire il nostro contributo con competenza, serietà e vera

rappresentanza. Voglio ringraziare i colleghi responsabili provinciali che stanno

svolgendo un prezioso lavoro nei loro territori e che sostengono il lavoro regionale,

ringrazio in particolare chi ha cambiato ruolo in questo 2011 e porgo affettuoso

benvenuto alle persone che hanno assunto o assumeranno la responsabilità

provinciale. Avremo molto da fare.

Siamo consapevoli che la crisi economica

ha cambiato e cambierà il sistema di

welfare che abbiamo costruito, che

l’aumento e l’arrivo di nuovi bisogni

richiederanno un forte cambiamento che

sfiderà la cooperazione e la cooperazione

sociale ad assumere un nuovo ruolo ne

prendersi cura delle persone.

Pratiche e comunità di cura, è il titolo di un paragrafo del capitolo 6 del bel libro

SOTTO LA PELLE DELLO STATO di Aldo Bonomi, che ci ricorda che “La cura è da

intendersi come pratica di reciprocità piuttosto che come categoria astratta

dell’umano, rimanda al tema della comunità, è una pratica di comunità, in cui ci si

prende carico di qualcuno prendendosi carico di se stessi.” Quello che di fatto noi

cooperatori abbiamo nel DNA…. e dobbiamo tradurre in pratica con azioni concrete

che vorremmo potremmo mettere in campo da qui al 2020.

Mi rendo conto che questa relazione è passata dal sogno iniziale di Charlie Chaplin al

piano socio sanitario e ciò può sembrare dissonante è un po’ forte, ma

probabilmente noi cooperatori sociali siamo fatti proprio così sognatori e pragmatici

E allora la speranza e l’augurio è che questi giorni possano favorire uno scambio per

aiutarci a ritrovare una condivisa motivazione che sicuramente ci sosterrà nel lottare

per l’affermazione dei diritti delle persone più fragili.