Relazione Alberani
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LA COOPERAZIONE
SOCIALE
NEL 2020 Relazione di apertura – Alberto Alberani
10 - 11 maggio 2011
Hotel Mediterraneo - Riccione
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AAAlllbbbeeerrrtttooo AAAlllbbbeeerrraaannniii hhhaaa ppprrrooopppooossstttooo uuunnnaaa “““cccooopppeeerrrtttiiinnnaaa””” aaalll sssuuuooo iiinnnttteeerrrvvveeennntttooo:::
iiilll “““DDDiiissscccooorrrsssooo aaallllll’’’UUUmmmaaannniiitttààà””” tttrrraaattttttooo dddaaalll fffiiilllmmm IIIlll GGGrrraaannndddeee DDDiiittttttaaatttooorrreee
Mi dispiace, ma io non
voglio fare l’imperatore
non è il mio mestiere non
voglio governare né
conquistare nessuno.
Vorrei aiutare tutti se è
possibile: ebrei, ariani,
uomini neri e bianchi.
Tutti noi esseri umani
dovremmo aiutarci
sempre dovremmo
godere solo della felicità
del prossimo.
Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la
natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita dovrebbe essere felice e magnifica
ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori. Ha
precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotto a passo d’oca fra le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina
dell’abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cimici, l’abilità
ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari ci serve
umanità. Più che abilità ci serve
bontà e gentilezza, senza queste
qualità la vita è violenza e tutto è
perduto. La televisione e la radio
hanno riavvicinato le genti, la
natura stessa di queste invenzioni
reclama la fratellanza dell’uomo,
reclama la fratellanza universale,
l’unione dell’umanità.
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Perfino ora la mia voce
raggiunge milioni di
persone nel mondo, milioni
di persone donne e
bambini disperati, vittime
di un sistema che impone
agli uomini di torturare e
imprigionare gente
innocente. A coloro che mi
odono dico: non disperate!
L’avidità che ci comanda è
solamente un male
passeggero.
L’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini
scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al
popolo, e qualsiasi mezzo usino la Libertà non può essere soppressa. Soldati non
cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come
vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi
trattano come bestie, non vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini
macchina con macchine al posto del cervello e del cuore! Voi non siete macchine! Voi
non siete bestie! Siete Uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non
odiate. Coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati non
difendete la schiavitù ma la Libertà! Ricordate nel vangelo di San Luca è scritto “il
regno di Dio è nel cuore dell’uomo”. Non di un solo uomo, di un gruppo di uomini ma
di tutti gli uomini! Voi, voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di
creare la felicità. Voi, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e Libera,
di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della Democrazia
usiamo questa forza! Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia
migliore che dia a tutti gli uomini un lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la
sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano!
Non hanno mantenute quelle promesse e mai lo faranno. I Dittatori forse sono liberi
perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle
promesse. Combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere,
eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo
ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il
benessere. Soldati nel nome della democrazia siate tutti uniti!!
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Relazione di Alberto Alberani
SSSUUULLLLLL’’’ OOOTTTTTTIIIMMMIIISSSMMMOOO
Ho ritenuto opportuno iniziare questo seminario con il “Discorso all’ Umanità di
Charlie Chaplin” perché credo che noi, cooperatori sociali oggi e domani siamo qui
con desideri e aspettative molto vicine ai contenuti di questo video che ho
recentemente ritrovato.
Forse siamo qui perché vogliamo prenderci un po’ di tempo per cercare di capire
insieme COME VOGLIAMO COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO. E come vorremmo che
fosse la cooperazione sociale e tutto ciò che ci ruota attorno nel 2020.
Ho ricevuto molti commenti e battute comprensibili e legittime in merito al titolo di
questo seminario. Molti mi hanno risposto, “bè spero di essere in pensione”, altri mi
hanno risposto “se si va a vanti così saremo falliti tutti” ma nessuno mi ha risposto
saremo più felici e staremo tutti meglio. Un pessimismo diffuso e francamente
comprensibile che mi ha fatto riflettere e decidere di aprire questo seminario con il
video appena visto che pur nella sua tragicità ci esorta all’OTTIMISMO
Bene. Io credo che se vogliamo proiettarci nel futuro, costruirlo, ipotizzarlo
dobbiamo prima di tutto prenderci il lusso di riscoprire nel nostro profondo di
cooperatori sociali quel sano ottimismo che ha sostenuto i sogni dei primi
cooperatori e dei primi cooperatori sociali.
Probabilmente, nell’ approcciarci al futuro sarà utile non vergognarci di comunicare
che noi lottiamo ogni giorno sorretti da un sogno che vogliamo realizzare per
costruire un mondo migliore. Un approccio forse buonista e criticabile, ma che credo
sia semplicemente il pensiero profondo (a volte soffocato e frustrato) di un vero
cooperatore. Di quei cooperatori che nel dopo guerra hanno fatto le cooperative di
abitanti per ricostruirsi le case, dei cooperatori agricoli che nel mettere i prodotti in
comune si sono riscattati dalla sfruttamento o dei cooperatori sociali quando hanno
aperto le porte dei manicomi.
SSEENNZZAA UUNN PPEENNSSIIEERROO PPOOSSIITTVVOO,, UUNN AAPPPPRROOCCCCIIOO OOTTTTIIMMIISSTTAA,, SSEENNZZAA UUNN PPEENNSSIIEERROO
CCHHEE TTRRAASSCCEENNDDAA DDAALLLLAA CCOONNCCRREETTEEZZZZAA AANNCCHHEE CCOOMMEE CCOOOOPPEERRAATTOORRII SSOOCCIIAALLII
AANNDDRREEMMOO PPOOCCOO IINN LLÀÀ..
5
Ce lo ha ricordato l’amico Stefano
Zamagni in una bella chiacchierata che
abbiamo svolto a settembre e ce lo ha
fatto riscoprire nelle nostre narrazioni
il Prof Duccio Demetrio a Bismantova
in una camminata ben documentata
dal video che vedremo in questi giorni
per la cui realizzazione ringrazio il
cooperatore triestino Sergio Serra .
Efficienza, efficacia, conti in ordine, servizi bene organizzati sono elementi per noi
fondamentali che ci contraddistinguono oggi e che miglioreremo da qui al 2020, ma
dobbiamo esser consapevoli che dietro a tutto questo, per affrontare il futuro è
necessario dare un senso alto e più che altro comune al nostro agire quotidiano
fatto di fatiche, di conflitti, di gare al ribasso, di centri di costo, di accreditamenti.
Dare un senso alto al nostro agire sostenuti dalla consapevolezza e certezza che
stiamo cercando di fare di questa vita una splendida avventura aiutandoci perché la
vita potrebbe essere bellissima per tutti (Come ci diceva Charlie Chaplin nel celebre
discorso).
AFFRONTARE IL FUTURO CON OTTIMISMO.
Questo è il primo messaggio che vorrei condividere in
questi giorni di Riccione perché credo che le nostre
migliaia di operatori, di soci abbiano scelto il loro
mestiere sostenuti dalla certezza che la persona che
accompagnano e che aiutano, possa migliorare la
qualità della vita grazie al magico scambio relazionale
che si crea quotidianamente. Senza un positivo
ottimismo non potrebbero svolgere il lavoro quotidiano.
E sono convinto che queste motivazioni sorreggono anche quei tecnici, dirigenti,
presidenti che, usciti dalla produzione si sono assunti responsabilità più frustranti e
meno gratificanti, ma sempre sostenuti dalla motivazione che la cooperativa oggi
nella sua complessità sta facendo qualcosa di importante per gli utenti, i familiari, i
lavoratori, la comunità.
6
LLLEEE NNNOOOSSSTTTRRREEE AAAZZZIIIOOONNNIII OOOGGGGGGIII PPPEEERRR AAARRRRRRIIIVVVAAARRREEE IIINNN SSSAAALLLUUUTTTEEE AAALLL 222000222000
Oggi stiamo facendo molto per realizzare il welfare in questa Regione. Ce lo dicono i
numeri
Cooperative sociali Legacoop Emilia Romagna 2009
FORNITI DAI RESPONSABILI PROVINCIALI
Fatturato Soci addetti n. coop
Bologna 204.927.292 25.923 5.997 41
Imola 19.056.965 1.340 431 17
ferrara 41.552.064 1.067 1.327 11
Forlì 89.831.010 5.532 2.630 26
Modena 55.500.000 1.200 2.055 22
Parma 150.157.912 4.906 5.745 19
Piacenza 15.415.514 200 220 11
Ravenna 57.043.000 1.381 1.422 20
Reggio Emilia 167.240.045 5.055 4.679 41
Rimini 52.279.000 2.404 2.304 35
TOTALI 2009 853.002.802 49.008 26.810 243
TOTALI 2008 759.662.035 47.925 23.657 231
TOTALI 2007 607.308.471 36.649 18.390 222
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Ma più che altro ce lo dicono anche le ATTIVITA’ che abbiamo in campo la cui lista è
molto lunga e per questa ragione mi soffermerò brevemente solo su alcune di
queste:
a) Stiamo ripensando la LEGGE REGIONALE n°7 del 2004 sulla cooperazione sociale
per fare quella necessaria manutenzione che una legge richiede, ma più che altro
per RI-AFFERMARE la fondamentale funzione pubblica della cooperazione sociale
in questa Regione che non essendo un impresa che affitta personale, ma produce
coesione sociale necessita di un riconoscimento che deve tradursi in SOSTEGNI
CONCRETI (e forse finalmente come in altre Regioni non pagheremo più l’Irap !!!)
b) Stiamo riflettendo sulla costruzione di un atto che sostenga maggiormente le
COOPERATIVE SOCIALI di TIPO B oggi pesantemente sotto attacco dopo la
“sentenza di Brescia” e la Delibera 24 dell’ Autorità di vigilanza sugli appalti
pubblici. Legacoopsociali si sta preoccupando di questo e a livello regionale
riteniamo sia importante utilizzare maggiormente le clausole sociali e modificare
l’ art 22 della legge 17. Evitando nel contempo di rimanere schiacciati fra chi ci
chiede di applicare un c.c.n.l. che non è il nostro e che non assegna risorse
adeguate per remunerare il costo del lavoro. Noi non resteremo schiacciati in
mezzo e consigliamo a chi dichiara di volerci bene e poi ci fa del male di fare
molta attenzione; perché la pazienza ha un limite!
c) Stiamo definendo i contratti di servizio connessi all’ACCREDITAMENTO. Stiamo
facendo i conti e non tutti tornano. Abbiamo creduto nell’accreditamento come
strumento importante per superare le gare che mettevano all’asta persone
disabili e anziane e siamo convinti che sia necessario realizzarlo anche per tutti gli
altri servizi. Non vogliamo però subire furberie o inefficienze di Distretti o di
funzionari poco competenti e per questa ragione nei prossimi mesi vigileremo
attentamente, distretto per distretto, per evitare danni alle cooperative, ai
servizi, agli utenti.
d) Come Forum Regionale del Terzo Settore abbiamo iniziato una verifica riflessione
sul PIANO SOCIO-SANITARIO 2008-2009-2010 per poter costruire il futuro piano
2011-2012-2013 sulla base di una vera verifica di cosa ha funzionato e di cosa
non ha funzionato. Nei prossimi mesi avremo molto da dire sulla costituzione
delle ASP, su come si realizzano i piani sociali di zona, su come si interpreta
l’integrazione socio-sanitaria e riteniamo importante che, partendo dai Distretti
questa verifica riflessione sia vera, partecipata e non autoreferenziale.
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e) Stiamo producendo riflessioni sulla DIRETTIVE. Sulla direttiva regionale 646 del
20/1/2005 sui “requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi educativi per la
prima infanzia di autorizzazione degli asili nido”, sulla direttiva 846 del 11/6/ in
materia di “affidamento familiare e accoglienza in comunità di bambini e
ragazzi”, sul “piano attuativo salute mentale 2009-2011” grazie a tre gruppi di
lavoro a cui partecipano molti cooperatori e cooperatrici e nel mese di settembre
promuoveremo iniziative pubbliche per presentar le nostre idee e proposte.
f) Infine voglio ricordare che abbiamo appena concluso il nostro Congresso
Regionale e colgo l’occasione per augurare un buon lavoro al Presidente Paolo
Cattabiani ringraziandolo per la scelta di impegnarsi totalmente per la Legacoop
Emilia Romagna. Da settembre a dicembre 2010 abbiamo svolto un gruppo di
lavoro denominato “Sussidiarietà e spazio pubblico” che ha identificato cinque
futuri ambiti su cui si la Legacoop Emilia Romagna lavorerà attraverso l’ apertura
di cinque cantieri.
Il cantiere prima infanzia, consapevoli che non c’è solo l’ asilo nido e che
probabilmente è possibile offrire alle famiglie servizi educativi altamente qualitativi e
qualificati anche al di fuori del nido classico.
il cantiere housing sociale, consapevoli che abbiamo già moltissime buone pratiche che
abbiamo presentato in un bel seminario molto partecipato a gennaio 2011. Con il
collega Rino Scaglioni della cooperazione di abitanti realizzeremo nei prossimi mesi 10
incontri provinciali per valorizzare le esperienze esistenti e promuovere nuove
progettualità stimolando l’Assessore Marzocchi e l’Assessore Mucciarelli alla
realizzazione ci un progetto regionale sull’ housing sociale
il cantiere coop sociali di tipo b, nella consapevolezza che siamo l’ unica associazione di
rappresentanza che ha al suo interno questo particolare tesoro apprezzato e studiato in
tutta Europa e poco valorizzato dagli enti locali e permettetemi di dirlo anche dalle
cooperative non sociali. C’è ancora troppa diffidenza e prevenzione e scarsa
consapevolezza che queste imprese sociali, veri ammortizzatori sociali saranno
fondamentali per aiutare i penultimi a non diventare persone svantaggiate perché in
queste imprese il qualitativo lavoro che si svolge non ha solo una funzione economica,
ma fondamentalmente sociale. Ci auguriamo che questo possa essere in particolare
essere maggiormente valorizzato congiuntamente alle società multi servizi e i Comuni
che hanno l’ interesse di avere servizi di qualità, buoni dividendi, ma anche più
coesione sociale
il cantiere ambiente ed energia nella consapevolezza che acqua, energia, servizi
pubblici locali sono in una fase di forte ripensamento e che la cooperazione così come
in molte parti del mondo può anche da noi occuparsi di beni pubblici non in un ottica
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lucrativa e disattenta alla sostenibilità ambientale, ma centrata a rispondere meglio ai
bisogni dei consumatori.
il cantiere mutualità consapevoli che sarà la sfida più difficile e più appassionante.
Insieme al sistema Unipol, al sistema del Consumo, alle cooperative di abitanti,
cercheremo di capire se il vecchio strumento delle Società di Mutuo Soccorso può
tornare ad essere utile per le persone in un sistema di welfare dove le risorse messe a
disposizione del “pubblico” probabilmente saranno sempre meno.
Sono cantieri di lavoro che cercheranno nei prossimi anni di studiare
fenomeni, analizzare e valorizzare casi, produrre azioni, business plan,
proposte. Alcuni di questi sono già partiti, altri stanno partendo nella
consapevolezza che il successo del lavoro sarà determinato prima di tutto
dalla partecipazione dei cooperatori sociali e non.
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DDAALL DDEESSIIDDEERRIIOO AALLLLEE AAZZIIOONNII
Tutte queste azioni devono esser sostenute nei prossimi anni da forti motivazioni e
desideri. Riprendendo una moda di questo inverno provo a leggere un elenco di 8
desideri che sarebbe bello realizzare da qui al 2020:
1) Sarebbe bello che nel 2020 la nostra comunità fosse meno rancorosa, meno
egoista, che l’edonismo individualista e arrogante fosse sostituito come dice
Charlie Chaplin da bontà e gentilezza. Non è impossibile, basta volerlo. La
comunità solidale e cooperativa la si costruisce ogni giorno partendo dalla pratica
e dai buoni esempi quotidiani e non solo presentando bilanci sociali ma
affermando con orgoglio la pratica dei valori cooperatori che teniamo vivi ogni
giorno con il buon esempio. Alternativi all’egoismo individuale e opportunista
che è destinato a perdere.
2) Sarebbe bello che da qui al 2020 il SISTEMA LEGACOOP diventasse attore
protagonista del nuovo welfare di questa Regione e non solo. Un sistema
Legacoop capace di scavare gallerie fra le diverse buche tutte belle e importanti,
ma pur sempre buche (quella del consumo, delle sociali, degli abitanti,
dell’assicurativo, dei servizi, ecc). Un Sistema che permetta alle diverse talpe di
conoscere le altre belle buche, scambiando esperienze, valori, pratiche
realizzando la cooperazione fra cooperative fondamentale principio della nostra
carta dei valori. Tema ampiamente dibattuto al nostro recente Congresso
Nazionale che mi piace ricordare anche per ringraziare il Presidente Giuliano
Poletti di essere qui oggi e per il lavoro che ha svolto e svolgerà nel prossimo
mandato.
3) Sarebbe bello che l’ ECONOMIA SOCIALE potesse veramente essere riconosciuta
come una della possibilità per poter uscire dalla crisi sia nella dimensione
nazionale sia nella dimensione mondiale. Riconoscere che non si supererà la crisi
tornando a mettere al primo posto il valore del PIL ma sostenendo un nuovo e
diverso modello di sviluppo attento anche all’ ambiente e alla dimensione sociale
in un Europa capace di superare la logica finanziaria, ma spostata verso un
Europa sociale così come vedremo nel documento Europa 2020 che ci ha
stimolato il titolo di questo seminario. Ne sappiamo molto noi Emiliano
Romagnoli di Economia Sociale e dovremmo essere più orgogliosi e meno
prudenti nel valorizzare e promuovere ciò che abbiamo realizzato. Colgo
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l’occasione per ricordare che il tavolo dell’ economia sociale della Regione Emilia
Romagna a cui partecipiamo congiuntamente con Aster e con la Collaborazione
di Aicoon, presenterà il prossimo mese un bel lavoro che abbiamo realizzato in
questi mesi dove viene evidenziato il valore dell’ Economia sociale e anche in
questo senso con Unioncamere Emilia Romagna abbiamo programmato tre
seminari che realizzeremo nei prossimi mesi. Condiviso obiettivo evidenziare i
valore non solo economico dell’ Economia Social in questa Regione di cui anche
noi spesso ci dimentichiamo.
4) Sarebbe bello che le cooperative sociali fra loro trovassero strumenti per poter
migliorare la propria gestione e la propria efficienza e anche questo
probabilmente potrebbe essere fatto COOPERANDO FRA COOPERATIVE, forse
realizzando progetti di rete, gruppi cooperativi, ati, consorzi, forse anche
fondendosi. Avremo domani pomeriggio una stimolante comunicazione del
collega Avv. Mauro Iengo che ci aiuterà a comprendere i nuovi strumenti e anche
il collega Lucio Nardi che in Legacoop Emilia Romagna si occupa di finanza come
Vicepresidente di Cooperfidi ci illustrerà le nuove proposte. Ciò che sarebbe
importante è che nei territori si realizzassero progetti di posizionamento
strategico da realizzare da qui al 2020 per sostenere lo sviluppo delle cooperative
sociali in sinergia anche con il lavoro che sta svolgendo Legacoopsociali a livello
nazionale
5) Sarebbe bello che I SOCI LAVORATORI GUADAGNASSERO DI PIÙ e sarebbe bello
che la nostra controparte sindacale la smettesse di correre dietro a impossibili
chimere di reinternalizzazione, ma ci riconoscesse come il fondamentale attore
del welfare in questa Regione, paese, un attore con cui fare trattative da
controparti, ma anche con cui condividere un progetto strategico. In Emilia
Romagna hanno perso un’occasione importante con l’accreditamento che poteva
assegnare alle cooperative sociali le stesse tariffe assegnate alle gestioni
pubbliche. Speriamo di contare sulla loro adesione per realizzare un patto per
valorizzare il lavoro sociale in questa regione e di firmare presto un rinnovo
contrattuale sostenibile e dignitoso che non faccia del male alle cooperative e
quindi ai soci lavoratori.
6) Sarebbe bello da qui al 2020 aver costruito un nuovo diverso rapporto con le
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, più efficaci ed efficienti non nella gestione dei
servizi che inevitabilmente saranno esternalizzati, ma nell’essere competente
certificatore di qualità, corretta nei tempi di pagamento, corretta quando è
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necessaria la realizzazione di gare fatte bene, competente nel promuovere la
coprogettazione partecipata nei piani sociali di zona oggi diventata una
mortificante opera burocratica contraria allo spirito della legge 328. Siamo
fiduciosi. Lo scorso anno in questa Assemblea avevamo chiesto alla Regione
Emilia Romagna un cambio di passo che si sta realizzando grazie al lavoro
dell’Assessore Teresa Marzocchi e grazie a molti Consiglieri regionali che
concretamente stanno dimostrando attenzione e voglia di cambiare insieme
congiuntamente con molti Dirigenti e funzionari che ringrazio per loro presenza
ai nostri lavori
7) Sarebbe bello che nel 2020 esistesse un'unica Associazione di rappresentanza
chiamata ALLEANZA COOPERATIVA ITALIANA, snella efficace, efficiente,
sostenuta da un gruppo dirigente che valorizza e aiuta i pensionati a mettere a
disposizione dei giovani il loro sapere. Un Alleanza che si è costruita in questi 9
anni grazie al fondamentale contributo delle cooperative sociali che da anni
hanno fatto spontaneamente alleanze perché sostenuti da medesimi valori e
principi. Un alleanza che si otterrà probabilmente quando i soci delle Assemblee
o dei consigli d’ amministrazione delibereranno di aderire alle altre associazione
superando quel noi -voi ancora nella testa di molti dirigenti associativi
8) Infine sarebbe bello che riuscissimo a inventare NUOVI SERVIZI nuove risposte ai
bisogni delle famiglie, delle persone anziane che hanno diritto ad una qualità
della vita fino alla fine, ai bisogni delle persone disabili, dei minori che hanno
problemi sociali, dei piccoli bambini, delle persone vulnerabili che lottano per
non essere escluse, di coloro che cercano di ri-entrare. Dedicheremo questo
pomeriggio un po’ di tempo a riflettere sui nuovi bisogni e sui nuovi servizi con la
speranza di aprire una riflessione che non chiuderemo domani al termine di
questo seminario, ma che continueremo nel lavoro futuro
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CCOONNCCLLUUSSIIOONNII
Come vedete abbiamo molto da fare e riusciremo a presidiare tutte queste attività
se continueremo il grande lavoro di squadra che è già in atto. Voglio ringraziare i
molti cooperatori sociali che partecipano ai tanti gruppi di lavoro che abbiamo
attivato a livello regionale. Venire a Bologna costa tempo e fatica, ma ne vale la
pena perché per poter fornire il nostro contributo con competenza, serietà e vera
rappresentanza. Voglio ringraziare i colleghi responsabili provinciali che stanno
svolgendo un prezioso lavoro nei loro territori e che sostengono il lavoro regionale,
ringrazio in particolare chi ha cambiato ruolo in questo 2011 e porgo affettuoso
benvenuto alle persone che hanno assunto o assumeranno la responsabilità
provinciale. Avremo molto da fare.
Siamo consapevoli che la crisi economica
ha cambiato e cambierà il sistema di
welfare che abbiamo costruito, che
l’aumento e l’arrivo di nuovi bisogni
richiederanno un forte cambiamento che
sfiderà la cooperazione e la cooperazione
sociale ad assumere un nuovo ruolo ne
prendersi cura delle persone.
Pratiche e comunità di cura, è il titolo di un paragrafo del capitolo 6 del bel libro
SOTTO LA PELLE DELLO STATO di Aldo Bonomi, che ci ricorda che “La cura è da
intendersi come pratica di reciprocità piuttosto che come categoria astratta
dell’umano, rimanda al tema della comunità, è una pratica di comunità, in cui ci si
prende carico di qualcuno prendendosi carico di se stessi.” Quello che di fatto noi
cooperatori abbiamo nel DNA…. e dobbiamo tradurre in pratica con azioni concrete
che vorremmo potremmo mettere in campo da qui al 2020.
Mi rendo conto che questa relazione è passata dal sogno iniziale di Charlie Chaplin al
piano socio sanitario e ciò può sembrare dissonante è un po’ forte, ma
probabilmente noi cooperatori sociali siamo fatti proprio così sognatori e pragmatici
E allora la speranza e l’augurio è che questi giorni possano favorire uno scambio per
aiutarci a ritrovare una condivisa motivazione che sicuramente ci sosterrà nel lottare
per l’affermazione dei diritti delle persone più fragili.