Relazione agronomica Valutazione di due esemplari di Pinus ...

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AREA DI COORDINAMENTO PER LA GOVERNANCE TERRITORIALE DI AREA VASTA, PROGRAMMAZIONE E BILANCIO, SERVIZI AMMINISTRATIVI SERVIZIO EDILIZIA PROVINCIALE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA D.LGS. N. 81/2008 Dott. Renato Ferretti - DIRIGENTE 0573 374220 - [email protected] Piazza san Leone n.1 51100 Pistoia Relazione agronomica Valutazione di due esemplari di Pinus pineae di un gruppo di Pinus pinea nel lotto della succursale I.S.I.S. “Sismondi-Pacinotti” nel Comune di Pescia Valutazione generale dell’area verde Allegato di mappa catastale 1

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AREA DI COORDINAMENTO PER LA GOVERNANCE TERRITORIALE DI AREA VASTA, PROGRAMMAZIONE E BILANCIO, SERVIZI

AMMINISTRATIVI

SERVIZIO EDILIZIA PROVINCIALE, PROTEZIONE CIVILE, SICUREZZA D.LGS. N. 81/2008

Dott. Renato Ferretti - DIRIGENTE

0573 374220 - [email protected]

Piazza san Leone n.1 51100 Pistoia

Relazione agronomica

Valutazione di due esemplari di Pinus pineae di un gruppo di Pinus pinea

nel lotto della succursale I.S.I.S. “Sismondi-Pacinotti” nel Comune di Pescia

Valutazione generale dell’area verde

Allegato di mappa catastale

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Oggetto dell’indagine

L’analisi in oggetto consiste in una perizia agronomica e nella conseguente valutazione distabilità di una alberatura composta da sei Pinus pinea posti sul retro della scuola e di due Pinuspinea posti all’ingresso della stessa, ai due lati del cancello. L’area è posta Via Lucchese, 31,51017 Pescia (PT).

Le analisi, svolte con metodologia visuale, hanno permesso di verificare la stabilità meccanica, lasuscettibilità degli alberi verso crolli o rotture di branche e/o rami ed infine, un parere sull’opportu-nità di mantenere o abbattere detti esemplari, considerando la delicata posizione degli stessi.

La relazione si compone di una prima parte che descrive la metodologia adottata nell’analisi, se-guita da un rilievo stazionale e da una breve descrizione delle piante con relative immagini foto-grafiche. Si conclude poi con le prescrizioni e con un allegato di estratto catastale dell’area esami-nata.

Metodologia di analisi

La valutazione di stabilità è stata eseguita con metodologia visiva volta a osservare sia lostato fisiologico, identificando quindi la vitalità dell’albero, che biomeccanico. La metodologia diesame si basa sull'analisi qualitativa e/o quantitativa di descrittori mediante i quali l'albero vienerappresentato nella forma, nella collocazione spaziale, nei rapporti con l'ambiente circostante enelle sue condizioni vegetative e sanitarie. La ricomposizione e la valutazione congiunta dei datiacquisiti rende possibile l'individuazione di eventuali fattori d’instabilità e permette non solo di pon-derare la consistenza e la pericolosità dei singoli "difetti" rilevati ma anche di attuare una program-mazione degli interventi di recupero eventualmente necessari. Questo metodo integrato muovedall'assunto che la forma e l'aspetto di un albero derivano dalla capacità delle piante di assorbire eripartire adeguatamente fra le macrocomponenti (chioma, branche, fusto, colletto e radici) le solle-citazioni esterne di origine meccanica e di concorrenza per la luce, l'acqua e gli elementi minerali.Sotto il profilo squisitamente meccanico, il dimensionamento strutturale dell’albero risponde alprincipio noto come assioma della tensione costante: l’albero, sulla base di sollecitazioni meccani-che esogene (agenti atmosferici) ed endogene (il carico della chioma) ottimizza la propria strutturain modo che nessun punto risulti né in sovraccarico (e perciò a rischio di rottura) né sotto sollecita-to (eventualità che comporterebbe uno spreco di materiale di sostegno, e perciò uno spreco ener-getico). In condizioni di equilibrio, l’albero tende a distribuire le sollecitazioni in modo uniforme inogni sezione del fusto. Allorché una pianta viene a trovarsi in uno stato di stress generalizzato, o èdanneggiata in una delle sue componenti, la ripartizione delle sollecitazioni prima ricordate si mo-difica in corrispondenza dei punti di debolezza strutturale. In questi punti, venendo meno l'equili -brio fra effetto delle sollecitazioni esterne e conseguente risposta della pianta, le sollecitazionipossono dare origine ad eventi traumatici come cedimenti e crolli. I difetti strutturali, anche interni,possono essere diagnosticati grazie al fatto che, in corrispondenza dei punti di debolezza struttu -rale, l’albero tende a ripristinare l’originaria condizione d’equilibrio delle sollecitazioni meccanichemediante l’apposizione di tessuti di sostegno. Ciascun difetto interno è perciò solitamente correla-to ad uno specifico sintomo visibile esternamente. Qualora siano presenti sintomi significativi didifetti strutturali, è necessario confermare la presenza del difetto ed eventualmente quantificarnel’estensione e la pericolosità per mezzo di strumenti capaci di esaminare le caratteristiche internedel legno. L’incrocio dei dati propri della pianta con quelli legati all’ambiente nel quale si trova per-mette di determinare la sorgente di pericolo (conseguente alla pura indagine di stabilità) e il suo ri -

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schio (probabilità che gli eventuali problemi di stabilità si risolvano in danni a cose e persone) ri -spetto al mantenimento dell’esemplare. Alla fine dell’indagine viene elaborata una prescrizioneche può prevedere interventi più o meno incisivi al fine di garantire la sicurezza dell’area nellaquale si situa l’esemplare arboreo.

Rilievo stazionale e osservazioni generali

Sulle piante oggetto dell’analisi è stata effettuata un’indagine diretta per raccogliere i dati edeseguire le misurazioni previste dalla metodologia. Alle piante è stata attribuita la classe di 1°grandezza, ovvero quella che contempla gli individui con altezza a maturità compresa tra i 18 e i25m. Gli alberi che compongono il gruppo hanno un’altezza stimata di 18/20 m e un diametro a130 cm di circa 70cm, mentre i pini posti all’ingresso sono di dimensioni più piccole (altezza di15/16 m e diametro di 60 cm).Le piante sono ubicate in Via Lucchese, 31, 51017 Pescia (PT).[rife-rimento catastale foglio 0086, particella 328].

Immagine 1. Estratto da mappe online

L’area in esame è composta da un’area verde che circonda i complessi della scuola e del CentroImpiego di Pescia. La vegetazione è composta da cedri, pini, tigli, arbusti vari e da una coperturaerbosa. Perimetralmente è presente un camminamento pavimentato. La zona in esame è frequen-tata da studenti e da fruitori dei servizi del Centro Impiego.

Ad una prima analisi il verde del giardino risulta scarsamente gestito, sono presenti piante dissec-cate e potature sommarie effettuate su un cedro nelle vicinanze del passaggio di una linea di altatensione.

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Foto 1. Filare, vista dal parcheggio

Rilievi e descrizione sintetica

Foto 1. Pinus pinea ingresso lato sx

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Foto 2. Pinus pinea ingresso lato dx

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Foto 3. Pinus pinea ingresso, vegetazione sporgente su strada

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Foto 5. Gruppo di Pinus pinea, retro della scuola

I due pini presenti all’ingresso, posti al lato della cancellata presentano una condizione fisiologicacomune negli esemplari di tali dimensioni. La vegetazione disseccata è abbondante e la chiomasporge vistosamente verso la strada adiacente (via della Stazione). Gli esemplari risultano di di-mensioni notevoli e di conseguenza la massa legnosa che compone fusto, rami e branche costitui-sce un carico elevato. Il sito di impianto è sottodimensionato, si notano infatti i segni di uno svilup-po radicale in direzione dei manufatti con relativi danneggiamenti.

Il gruppo di pini situato sul retro dell’edificio va a costituire un’area alberata, spesso utilizzata daglistudenti per delle attività. Le piante sono di altezza notevole e si stagliano nelle vicinanze degliedifici residenziali posti al confine del lotto. Si rileva una forte presenza di vegetazione disseccataancora solidale con il fusto degli esemplari.

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Conclusioni e prescrizioni

I rilievi effettuati ed il conseguente giudizio sulla stabilità delle piante oggetto di questa veri-fica, hanno una validità limitata nel tempo. Tale validità è pari al periodo di sei mesi. La data di de-correnza dei termini temporali suddetti è quella riportata in calce alla presente relazione. Si ricor-da inoltre che i giudizi tecnici sulla stabilità degli alberi sottoposti ad indagine sono validi per condi-zioni meteorologiche e atmosferiche ordinarie; non sono prevedibili la caduta di alberi o parti diessi in condizioni atmosferiche straordinarie (fulmini, forte vento, neve, ecc.) o in occasione dieventi sismici. A conclusione dell’indagine, si ricorda che le suddette valutazioni in merito alla sta-bilità meccanica indagata è da ritenersi valida fatto salvo il verificarsi di eventi che alterino signifi-cativamente i caratteri fisiologici o morfologici degli alberi (quali, ad esempio, lesioni meccaniche,potature eseguite con tecniche irrazionali, ecc.) oppure le caratteristiche del sito d’impianto (scaviche interessino la rizosfera, posa in opera di pavimentazioni impermeabili, interramento del collet-to, ecc.) rispetto al momento dell’esecuzione dell’analisi, o il verificarsi di eventi meteorologici ec -cezionali. A proposito dell’esecuzione degli interventi prescritti, si rileva la necessità di rivolgersisempre a giardinieri certificati. Inoltre, occorre segnalare la comparsa eventuale di carpofori fungi-ni nei pressi del colletto e, nel caso non fosse possibile il riconoscimento tempestivo da parte di unesperto, di documentarla con fotografie per sottoporla allo stesso.

Inoltre, occorre porre particolare attenzione a tutti gli interventi sul sito d’impianto che possano al-terare le condizioni attuali o arrecare danno all’apparato radicale, in particolare è necessario nonabbassare il livello del colletto, in quanto, la zona di transizione tra l’apparato radicale e il fusto èla zona più sensibile e importante per la pianta e non deve per nessun motivo, essere scoperta.Deve essere posta un’attenzione particolare a tutte le modificazioni visibili (rialzamento della zolla,comparsa di crepe nel terreno, ecc.) nella zona immediatamente prospiciente il colletto. Nel casoin cui si assista alla comparsa di crepe nel terreno, o di rigonfiamenti in corrispondenza della zollaradicale, occorre interpellare immediatamente il tecnico per un aggiornamento dell’indagine di sta-bilità.

Per quanto concerne i due esemplari posti all’ingresso, la stabilità degli stessi in linea generale ri -sulta compromessa, a causa anche delle caratteristiche specifiche della specie, che la rendonoinadatta all’impianto nel sito in esame. Le specie appartenenti al genere Pinus presentano tutte unapparato radicale che tende a espandersi molto e soffrono più di altre piante la presenza di osta -coli come muri, marciapiedi, condutture ecc. Non è da escludersi in questo specifico caso una si -tuazione pregressa di disturbo dell’apparato radicale operata da lavori stradali o di manutenzionedei manufatti circostanti che non hanno fatto altro che peggiorare le condizioni fisiologiche delleradici del pino. La pianta reagisce ai disturbi e agli ostacoli sviluppando radici superficiali poiché inun terreno compattato e impermeabilizzato la presenza di ossigeno e acqua negli strati più profon-di risulta troppo scarsa per la vita del vegetale. A causa anche della grande massa in termini di fu-sto e chioma della parte epigea le piante meritano che venga loro rivolta un’attenzione particolare.La vigorosità dello sviluppo delle radici del pino è incompatibile con la presenza di strutture poichéfinirebbe inesorabilmente per danneggiarle, come avviene peraltro anche in questa specifica situa-zione. La promiscuità di pini e manufatti risulta dannosa sia per la pianta (che ne risente in manie-ra diretta in termini di stabilità, come precedentemente affermato) e per le strutture (che devonoessere sostituite o riparate diventando economicamente svantaggiose).

Le piante non presentano ad una prima valutazione condizioni patologiche rilevanti, al netto dellapresenza di numerosi rami disseccati. Le piante di questa specie sono soggette spesso a schianti

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improvvisi, che le rendono inadatte all’impianto in luoghi densamente frequentati come quelli inoggetto.

Per quanto concerne il giudizio sul gruppo alberato la preoccupazione maggiore deriva dalla di-mensione di tali esemplari. Il loro protendersi verso le abitazioni confinanti e verso l’edificio del lot-to, aumenta infatti il rischio di caduta di rami sull’area, che potrebbero risolversi in danneggiamentianche seri a cose e persone.

Una caduta o uno schianto di rami di un albero di questa tipologia potrebbero avere conseguenzemolto gravi.

A nostro parere occorre procedere all’abbattimento degli esemplari riposti all’ingresso poiché lapresenza di piante delle fattezze menzionate, così descritte, situate al limitare di uno spazio pub-blico frequentato da persone e adibito al traffico veicolare rappresenta una fonte di pericolo deci -samente rilevante, analogamente il rischio derivato dalle possibili cadute di porzioni della pianta odella pianta intera è da considerarsi elevato. È possibile intervenire ripulendo la vegetazione dis -seccata per diminuire i rischi di cadute di rami ma il fattore principale che si considera nella valuta-zione è costituito dall’osservazione delle dimensioni delle piante, eccessive per il sito di piantagio-ne. Non è possibile sostituire i pini esaminati con piante di grandezza equivalente poiché l’area èsottodimensionata per ospitarle. Il sito di impianto risulta però sufficientemente ampio e si preste-rebbe bene al reimpianto ai fini di compensazione di specie di dimensioni più contenute. Per le di-mensioni delle piante da abbattere si ritiene consono il reimpianto di 2-3 nuovi alberi di classe digrandezza inferiore.

La sostituzione di una pianta vecchia con una nuova rientra in un quadro di sostenibilità ambienta-le poiché il contributo in termini di produzione di ossigeno e conseguente assorbimento di anidridecarbonica è naturalmente più consistente in una pianta giovane in pieno accrescimento piuttostoche in un esemplare maturo. La sostituzione di vecchi esemplari è infatti un’ipotesi sempre da va-lutare, fatti salvo casi di particolare rilievo storico e paesaggistico delle piante (ad es. alberi monu-mentali).

Per quanto riguarda, invece, il gruppo di pini posti sul retro della struttura si consiglia di intervenireandando a valutare singolarmente le piante. È risultato difficile, da terra, dare un giudizio precisosulla quantità di vegetazione pericolosa posta sulle chiome. Questi alberi, nonostante le dimensio-ni, sono cresciuti verticalmente e non sono inclinati. È vero che le branche sporgono verso lastruttura ma è ipotizzabile che un’operazione di pulitura e potatura dei rami disseccati sia sufficien-te a ridurre il carico della chioma in favore di un aumento della stabilità. Se persistono preoccupa-zioni per la stabilità di tali alberature si rende necessario un ulteriore intervento volto a valutaresingolarmente e con attenzione il dettaglio delle scelte possibili.

L’intera area verde risulta bisognosa di vari interventi di ripulitura degli arbusti e di gestione ordina-ria delle altre alberature presenti. Gli interventi dovrebbero essere rivolti principalmente verso idue cedri contigui all’area pavimentata a lato della scuola e verso due tigli cresciuti sul limitare delcamminamento perimetrale.

IL DIRIGENTE

Dott. Agr. Renato Ferretti con firma digitale1

1 Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs 82/2005 e rispettive norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma auto-grafa.

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ESTRATTO DA SITA – REGIONE TOSCANA

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