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Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo Progetto IFTS “TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI” UFC 27 INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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Relatore:

Ing. Vinciguerra Matteo

Progetto IFTS

“TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI”

UFC 27

INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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PRINCIPI GENERALI

• Definizione

L’inertizzazione di rifiuti è un processo chimico–fisico di

immobilizzazione delle sostanze inquinanti in una matrice inerte.

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PRINCIPI GENERALI

• Tipologie di processoI processi di inertizzazione possono essere così suddivisi:

• stabilizzazione/solidificazione (S/S) ottenuta con leganti idraulici a

base di reagenti inorganici, quali cemento, calce, argilla etc.;

• stabilizzazione/solidificazione (S/S) ottenuta con reagenti organici,

quali materie termoplastiche, composti macroincapsulanti, polimeri

(soprattutto sistemi urea/formaldeide);

• vetrificazione e vetroceramizzazione, definite dall’EPA “distruzione

termica del rifiuto”.

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PRINCIPI GENERALI

• Processi di stabilizzazione/solidificazioneI processi di S/S riducono sia la mobilità degli inquinanti sia la superficie

di contatto tra il rifiuto e le acque di percolazione, attraverso una duplice

azione di fissazione chimica e strutturale all’interno di una matrice

inerte.

La fase di stabilizzazione diminuisce la pericolosità del rifiuto

attraverso la conversione dei contaminanti nella loro forma meno solubile,

meno mobile e meno tossica.

La fase di solidificazione trasforma il rifiuto stesso in un materiale solido ad alta

integrità strutturale, diminuendo la mobilità degli inquinanti e quindi la loro

possibile dispersione nell’ambiente.

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PRINCIPI GENERALI

• Processi di vetrificazione/ vetroceramizzazione

I processi di vetrificazione trasformano il rifiuto in una massa solida vetrosa inerte

di tipo amorfo.

La vetroceramizzazione comporta invece un processo di cristallizzazione

controllata dei materiali vetrificati, che ne migliora le proprietà tecnologiche.

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PRINCIPI GENERALI

• Obiettivi

I trattamenti di inertizzazione sono finalizzati a diminuire il potenziale inquinante e

la pericolosità dei rifiuti, in modo da renderli idonei alle successive fasi di

smaltimento in discarica o di recupero.

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PRINCIPI GENERALI

• ApplicazioniIl processo di inertizzazione è destinato a rifiuti speciali, palabili o pompabili,

caratterizzati dalla presenza di inquinanti prevalentemente inorganici.

I principali settori produttivi di provenienza dei rifiuti sono:

• lavorazione dei metalli: fanghi da neutralizzazione di bagni acidi

di decapaggio; fanghi da trattamento di bagni alcalini di sgrassaggio;

fanghi da trattamento di bagni di fosfatazione; fanghi da chiarificazione

acque da lavaggio; fanghi da abbattimento in cabina di verniciatura;

• trattamento superficiale dei metalli: fanghi da trattamento di acque

di lavaggio da cromatura, nichelatura, ramatura; residui da rigenerazione

resine;

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PRINCIPI GENERALI

• Applicazioni

Il processo di inertizzazione è destinato a rifiuti speciali, palabili o pompabili,

caratterizzati dalla presenza di inquinanti prevalentemente inorganici.

I principali settori produttivi di provenienza dei rifiuti sono:

• trattamenti chimici: residui solidi da bagni di nitrurazione; residui

solidi da bagni di cementazione;

• industrie metallurgiche: scorie di fusione; effluenti dalla flottazione

di metalli; polveri da abbattimento fumi;

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PRINCIPI GENERALI

• ApplicazioniIl processo di inertizzazione è destinato a rifiuti speciali, palabili o pompabili,

caratterizzati dalla presenza di inquinanti prevalentemente inorganici.

I principali settori produttivi di provenienza dei rifiuti sono:

• centrali elettriche e gli impianti di termoutilizzazione rifiuti: ceneri

da combustione; scorie polveri da trattamento fumi;

• industria ceramica: fanghi da sedimentazione primaria; fanghi da

chiarificazione acque; polveri da abbattimento fumi;

• industrie fotografiche: bagni di sviluppo e stampa;

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PRINCIPI GENERALI

• ApplicazioniIl processo di inertizzazione è destinato a rifiuti speciali, palabili o pompabili,

caratterizzati dalla presenza di inquinanti prevalentemente inorganici.

I principali settori produttivi di provenienza dei rifiuti sono:

• industrie tessili e le tintorie: residui da sedimentazione primaria;

fanghi da impianti di depurazione;

• produzione di acetilene: fanghi di idrossido di calce;

• industria estrattiva: scorie e fanghi di flottazione;

• bonifica di terreni;

• dragaggio di fanghi.

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PRINCIPI GENERALI

• Applicazioni

Il processo di inertizzazione può essere realizzato in impianti fissi o mobili, che

possono essere installati direttamente nel luogo di produzione dei rifiuti, presso

centri di trattamento per conto terzi ovvero a bocca di discarica.

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STABILIZZAZIONE/SOLIDIFICAZIONE

La natura dei reagenti impiegati caratterizza i vari processi di S/S e determina le

proprietà dei prodotti di inertizzazione.

Come reagenti possono essere utilizzati:

• reagenti inorganici, quali cemento/silicati (su base neutra o acida),

calce e argilla. È l’applicazione più diffusa su scala industriale, grazie

al basso costo dei reagenti, alla semplicità della tecnologia, ai

contenuti costi di investimento e alla facile realizzazione e gestione

degli impianti;

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STABILIZZAZIONE/SOLIDIFICAZIONE

La natura dei reagenti impiegati caratterizza i vari processi di S/S e determina

le proprietà dei prodotti di inertizzazione.

Come reagenti possono essere utilizzati:

• reagenti organici (a base di sostanze termoplastiche o polimeri). I

vantaggi sono individuabili nell’elevato rendimento di fissazione,

nella modesta richiesta di reagenti e nell’elevata densità del prodotto

finale; gli svantaggi sono di ordine tecnico (complessità degli impianti),

economico (elevata richiesta energetica e considerevoli costi

dei reagenti e delle apparecchiature) e gestionale (necessità di manodopera

specializzata).

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PROCESSI DI S/S A BASE DI CEMENTO - SILICATI

Il processo di S/S con cemento/silicati si basa sul fenomeno di idratazione del cemento.Quando l’idratazione del cemento avviene in miscela con il rifiuto, l’inquinante è inglobato nella rete di gel e quindi nella matrice cementizia.Si ottiene un prodotto monolitico, a basso rapporto superficie/volume e a bassa permeabilità.

Nei trattamenti di S/S con cemento/silicati a base neutra il dosaggio dei reagenti

avviene su rifiuti a pH neutro/basico. La S/S avviene secondo processi chimico–

fisici di precipitazione, complessazione, adsorbimento, fissazione fisica. Nei trattamenti di S/S con cemento/silicati a base acida il dosaggio dei reagenti

avviene in fase liquida su rifiuti a pH fortemente acido. La S/S avviene secondo

processi chimico–fisici di acidificazione, formazione dell’acido silicico monomero,

polimerizzazione dell’acido silicico, cementazione.

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PROCESSI DI S/S A BASE DI CEMENTO - SILICATI

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PROCESSI DI S/S A BASEDI CALCE

Nei processi di S/S con calce il rifiuto è inglobato in una matrice cementizia

realizzata con calce e materiali pozzolanici, che manifestano una grande affinità

per lo scambio ionico.

Possono essere impiegati materiali pozzolanici naturali (tufi vulcanici) o artificiali

(argille cotte, scorie metallurgiche, ceneri volanti da combustibili vari etc.).

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PROCESSI DI S/S A BASEDI ARGILLA

I processi di S/S con argilla si basano sulla spiccata attitudine allo scambio di

cationi e sull’elevata superficie specifica di alcuni minerali argillosi, come la

vermiculite e le montmorilloniti (tra cui la bentonite, di uso comune). L’aggiunta di

un legante idraulico alla massa gelatinosa che si forma accresce la capacità di

fissare gli ioni inquinanti del rifiuto.

Il materiale inertizzato risulta solido, chimicamente e fisicamente stabile, di

consistenza simile a quella del terreno, in grado di riassorbire acqua senza

apprezzabile rilascio.

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VANTAGGI DEI PROCESSI DI S/S

I principali vantaggi della tecnologia con cemento/silicati sono:

disponibilità ed economicità del cemento e di altri additivi;

presenza di una tecnologia di riferimento (quella del cemento) ampiamente

consolidata;

facile reperibilità delle apparecchiature necessarie;

ampia variabilità chimica dei rifiuti trattabili;

controllo delle proprietà del prodotto finale (resistenza, permeabilità e altre

proprietà fisiche) variando i dosaggi di reagenti;

possibilità di recupero di taluni materiali inertizzati.

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SVANTAGGI DEI PROCESSI DI S/S

I principali svantaggi della tecnologia con cemento/silicati, con calce e con calce e

materiali pozzolanici sono:

possibile attacco acido dell’inertizzato, con rilascio di inquinanti fissati, qualora

il processo non sia gestito con una sufficiente quantità di basificante;

eventuale necessità di pretrattamenti con cementi speciali o additivi costosi in

presenza di inquinanti che interferiscono con la presa e la resistenza del

cemento.

inoltre, ad esclusione dei trattamenti a base di calce e di argilla, tutti i

trattamenti menzionati portano ad un aumento della massa finale del rifiuto da

smaltire.

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PARAMETRI DEL PROCESSO DI S/S

Le caratteristiche meccaniche e chimiche dei prodotti inertizzati dipendono dai

parametri di processo, sia nella fase di miscelazione e reazione sia nella

successiva fase di maturazione.

Tra i principali parametri che devono essere controllati vi sono:

la concentrazione dei reagenti;

i tempi di mescolamento;

il pH;

la consistenza dell’impasto;

i tempi di presa;

il contenuto d’aria;

le condizioni di temperatura e umidità in maturazione.

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PARAMETRI DEL PROCESSO DI S/S

Nei processi di S/S la consistenza dell’impasto deve essere controllata regolando

il contenuto d’acqua: maggiore è il rapporto acqua/cemento nell’impasto minore è

la resistenza meccanica del prodotto ottenuto.

Il rapporto deve essere mantenuto più basso possibile, anche con l’impiego di

additivi fluidificanti.

Il rapporto acqua/cemento deve essere limitato anche per evitare l’essudamento,

fenomeno che consiste nella comparsa dell’acqua in eccesso sulla superficie del

prodotto solidificato dopo un certo tempo dal trattamento.

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PARAMETRI DEL PROCESSO DI S/S

Nei processi di S/S il tempo di presa, determinante sia ai fini della manipolazione

dell’impasto sia per la corretta previsione della consistenza del prodotto finale,

deve essere predefinito.

Se il prodotto richiede trasferimenti o ulteriori manipolazioni si deve ricorrere ad

apposite sostanze ritardanti.

La presa deve essere invece accelerata nel trattamento di rifiuti con peso

specifico diverso da quello dell’impasto, così da bloccare i rifiuti stessi all’interno

della matrice ed omogeneizzare il prodotto.

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PARAMETRI DEL PROCESSO DI S/S

Il contenuto di sostanze gassose dell’impasto deve essere tale da ottenere nel

prodotto un volume di vuoti sufficiente per una buona resistenza meccanica ai

cicli di gelo/disgelo.

Un volume eccessivo può invece favorire il rilascio di elementi inquinanti

nell’ambiente per lisciviazione.

Nei processi di S/S, durante la maturazione, deve essere controllata la

temperatura che tende ad innalzarsi come conseguenza delle reazioni

esotermiche di idratazione.

Essa deve essere contenuta entro valori prestabiliti e tali da evitare fenomeni di

espansione e ritiro che diano origine a microfessurazioni nel prodotto indurito.

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EFFETTI DEGLI INQUINANTISUL PROCESSO DI S/S

Nei processi di S/S le caratteristiche del prodotto finale (compattezza, resistenza

meccanica, permeabilità etc.) possono essere alterate a causa di interferenze tra

la matrice inertizzante e particolari inquinanti presenti nel rifiuto.

Nel corso della caratterizzazione qualitativa dei rifiuti e delle prove preliminari di

laboratorio devono essere individuati gli elementi o le sostanze che possono

interferire su una corretta inertizzazione.

Tra questi vanno ricercati:

i sali di metalli pesanti (l’entità dell’effetto ritardante è stata classificata per

alcuni cationi metallici, Zn>Pb>Cu>Sn>Cd);

il mercurio e altri metalli solubili a pH elevati;

Il cromo esavalente;

alcune specie anioniche, quali borati, nitrati, solfati, cianuri, cloruri;

gli inquinanti organici, quali fenoli e glicoli.

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EFFETTI DEGLI INQUINANTISUL PROCESSO DI S/S

I principali fenomeni di interferenza delle sostanze inquinanti, che comportano il

rallentamento o l’inibizione dei normali processi di idratazione nella S/S, sono:

l’adsorbimento entro i nuclei cristallini di elementi estranei al reticolo;

la complessazione, e conseguente solubilizzazione, degli ioni alluminato e

ferrico da parte di agenti complessanti;

la precipitazione di composti insolubili sulla superficie dei grani di cemento, con

limitazione del trasporto di acqua;

l’elevata nucleazione dovuta all’inibizione della crescita di nuclei di idrossido di

calcio per l’adsorbimento di inquinanti sulla superficie.

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EFFETTI DEGLI INQUINANTISUL PROCESSO DI S/S

La riduzione degli effetti negativi degli inquinanti nei processi di S/S deve essere

ottenuta col dosaggio di opportuni additivi, che in genere contribuiscono a loro

volta al processo di immobilizzazione:

silicati solubili;

solfuri;

materiali pozzolanici naturali (tufi vulcanici) o artificiali (argille cotte, ceneri,

polveri da fornace);

alcuni agenti adsorbenti e assorbenti come resine a scambio ionico, argille,

carboni attivi, zeoliti;

vermiculiti, terre diatomee, polimeri organici;

altri additivi coperti da brevetto.

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PROCESSO DI VETRIFICAZIONE

Il processo di vetrificazione prevede la fusione dei rifiuti ad una temperatura superiore a 1300°C, così da ottenere una matrice vetrosa fusa, costituita in gran parte da componenti del sistema SiO2–Al2O3–CaO e da ossidi di metalli alcalini.

Mentre i composti organici sono completamente distrutti, gli inquinanti inorganici sono ossidati ed inglobati nella matrice vetrosa.

I fumi che si liberano dalla fornace sono caratterizzati dalla presenza dei prodotti della combustione delle sostanze organiche e dalla frazione di composti inorganici che volatilizzano.

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PROCESSO DI VETRIFICAZIONE

Dopo raffreddamento il prodotto ottenuto, scarsamente lisciviabile, presenta fasi

amorfe e cristalline e può essere smaltito in discarica o recuperato come materiale

di riempimento, sottofondo stradale, materia prima per la produzione di piastrelle

ceramiche etc.

L’elevata richiesta energetica della vetrificazione dei rifiuti è giustificata solo se la

qualità del prodotto ottenuto consente di competere, per caratteristiche fisiche,

meccaniche, economiche ed ambientali, con gli analoghi materiali di impiego

comune.

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PARAMETRI DEL PROCESSODI VETRIFICAZIONE

I parametri da controllare nella conduzione del processo di vetrificazione sono:

temperatura;

composizione.

Bisogna inoltre correggere il tenore di SiO2 e Al2O3, mediante l’aggiunta di rottami

di vetro, dolomite etc., al fine di migliorare:

caratteristiche di fusibilità;

lavorabilità;

cristallizzazione.

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EFFETTI DEGLI INQUINANTI SUL PROCESSO DI VETRIFICAZIONE

Recenti campagne sperimentali hanno evidenziato che:

L’elevata presenza di materiale organico nei rifiuti da vetrificare può

provocare la riduzione degli ossidi dei metalli pesanti:

Zn, Cd e Hg, che presentando un’alta tensione di vapore, evaporano.

Fe, Ni, Cr, Cu, caratterizzati da bassa tensione di vapore, bassa solubilità e

alta densità, rimangono nella massa fusa e precipitano.

I solfati, essendo poco solubili nella massa vetrosa fusa di alcalo–silicati,

incrementano la concentrazione di SOX nelle emissioni gassose.

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PROCESSO DI VETROCERAMIZZAZIONE

Il processo di vetroceramizzazione dei rifiuti consiste in una cristallizzazione

controllata del prodotto vetrificato, consentendo un miglioramento delle proprietà

meccaniche e tecnologiche e della resistenza chimica.

Il riscaldamento controllato deve essere condotto secondo una sequenza di

gradienti di temperatura e periodi di pausa.

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PARAMETRI DEL PROCESSODI VETROCERAMIZZAZIONE

I principali parametri da controllare nella conduzione del processo di

vetroceramizzazione sono:temperatura;tempi di riscaldamento.

La cristallizzazione è favorita dal dosaggio di agenti nucleanti, quale TiO2.

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APPLICAZIONI SU SCALA INDUSTRIALE

Le principali applicazioni su scala industriale dei processi di

vetrificazione/vetroceramizzazione riguardano l’inertizzazione delle scorie e delle

ceneri da termoutilizzazione di RU/RSAU.

I test di lisciviazione condotti sia sui prodotti di vetrificazione sia su quelli di

vetroceramizzazione dimostrano che i rilasci di sostanze pericolose sono

ampiamente inferiori alle soglie di sicurezza fissate dalle normative vigenti.

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APPLICAZIONI SU SCALA INDUSTRIALE

Il processo di inertizzazione evolve in genere attraverso le seguenti fasi:

I. caratterizzazione del rifiuto ed accettazione;

II. stoccaggio dei rifiuti grezzi;

III. trattamenti preliminari;

IV. inertizzazione;

V. trattamenti di rifinitura;

VI. stoccaggio finale.

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APPLICAZIONI SU SCALA INDUSTRIALE

Prima dell’accettazione di un rifiuto all’impianto di inertizzazione, deve essere

condotta un’accurata caratterizzazione dello stesso per accertare la compatibilità

con il processo e con l’impianto.

La fase di stoccaggio dei rifiuti grezzi deve permettere la programmazione

razionale dei tempi e delle modalità di trattamento, senza condizionare i

conferimenti alle esigenze del processo.

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APPLICAZIONI SU SCALA INDUSTRIALE

Il deposito temporaneo deve essere realizzato in modo da minimizzare l’impatto

ambientale e da garantire sicurezza ed igiene nel lavoro.

L’area individuata deve presentare caratteristiche volumetriche e di dislocazione

tali da consentire lo stoccaggio differenziato di diverse categorie di rifiuti; le

operazioni di omogeneizzazione fra rifiuti compatibili; i tempi di stoccaggio

sufficienti per una completa caratterizzazione qualitativa del rifiuto ed infine una

razionale movimentazione dei rifiuti da inviare ai pretrattamenti.

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APPLICAZIONI SU SCALA INDUSTRIALE

Le fasi di trattamento preliminare devono conferire ai rifiuti caratteristiche che

consentano una ottimale inertizzazione.

Il miglioramento delle caratteristiche qualitative e granulometriche dei rifiuti da

inviare all’inertizzazione richiede trattamenti meccanici quali:

vagliatura;

macinazione;

deferrizzazione;

omogeneizzazione.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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APPLICAZIONI SU SCALA INDUSTRIALE

Le fasi di rifinitura del prodotto (maturazione, indurimento, raffreddamento etc.)

devono portare a compimento i meccanismi chimici e/o fisici caratteristici del

processo di inertizzazione.

Lo stoccaggio finale del prodotto deve consentire di condurre le necessarie

determinazioni analitiche sull’inertizzato e, nel contempo, di programmare le

spedizioni allo smaltimento(normalmente in discarica controllata) o al recupero.

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CONTROLLO DELLE EMISSIONI

L’abbattimento del particolato deve essere condotto mediante fasi a secco e/o

ad umido.

Le fasi a secco, se non seguite da lavaggio, devono prevedere l’impiego di filtri

a maniche, qualora seguite da lavaggio, una prima depolverazione potrà essere

condotta con cicloni.

Il lavaggio delle emissioni, con acqua o soluzioni acquose, deve invece

avvenire in filtri a colonna con o senza riempimento.

Per i fluidi di lavaggio deve essere previsto il riciclo ed il controllo delle

operazioni di spurgo e di reintegro.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo40

CONTROLLO DELLE EMISSIONI

La progettazione della linea di trattamento delle emissioni dalla vetrificazione

deve essere volta alla rimozione di:

1.metalli;

2.SOX;

3.cloruri;

4.NOX.

La linea di trattamento, in conseguenza dell’alta temperatura del flusso gassoso

che si libera dal forno di vetrificazione, deve disporre preliminarmente di una

fase di raffreddamento rapido mediante un flussaggio di acqua.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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CONTROLLO DELLE EMISSIONI

Il trattamento delle emissioni di:

1.NH3;

2.sostanze maleodoranti;

3.vapore acqueo;

dalle fosse di prima raccolta dell’inertizzato deve essere condotto con una o

più fasi di adsorbimento con reazione chimica e/o con biofiltrazione.

Le fosse di raccolta devono essere confinate e mantenute in leggera

depressione.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo42

CONTROLLO DELLE EMISSIONI

Le apparecchiature elettromeccaniche dell’impianto di inertizzazione devono

essere collocate in locali confinati posti sotto aspirazione.

Qualora all’interno dei locali sia prevista la presenza di maestranze, il

sistema di aspirazione deve essere dimensionato sulla base dei ricambi

d’aria necessari a preservare la salubrità dell’ambiente lavorativo.

In assenza di personale, deve essere garantita almeno una leggera

depressione.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo43

PROCEDURE OPERATIVEDI GESTIONE

Le procedure operative di gestione devono essere riportate nel Manuale

Operativo (MO) e si sviluppano secondo sequenze di azioni che devono

essere eseguite e documentate con regolarità.

In seguito si propone un esempio di procedura applicabile nella gestione di

un impianto di inertizzazione.

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1. CONTATTO PRELIMINARE E PRIMA ACQUISIZIONE DATI

Prima richiesta di conferimento di rifiuti all’impianto da parte del produttore

dei rifiuti (o di un soggetto intermediario).

Acquisizione della seguente documentazione da parte del gestore:

• analisi chimica del rifiuto;

• scheda descrittiva del rifiuto:

– generalità del produttore,

– processo produttivo di provenienza,

– caratteristiche chimico–fisiche,

– classificazione del rifiuto e codice CER,

– modalità di conferimento e trasporto.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo45

1. CONTATTO PRELIMINARE E PRIMA ACQUISIZIONE DATI

Se ritenuto necessario, saranno richiesti uno o più dei seguenti accertamenti

ulteriori:

• visita diretta del gestore allo stabilimento di produzione del rifiuto;

• prelievo di campioni del rifiuto;

• acquisizione delle schede di sicurezza delle materie prime e dei prodotti

finiti del processo produttivo di provenienza.

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2. FORMALIZZAZIONE DELLA RICHIESTA DI CONFERIMENTO

Se il contatto preliminare ha avuto esito positivo, si procede come segue:

Presentazione della seguente documentazione:

• domanda di conferimento su modello standard predisposto dal gestore;

• scheda descrittiva del rifiuto su modello standard predisposto dal gestore;

• analisi completa del rifiuto;

• schede di sicurezza delle sostanze pericolose contenute nel rifiuto.

Documenti particolari:

• nel caso di terreni di bonifica: il piano di bonifica;

• nel caso di produttori che trattano rifiuti in conto terzi (ad es. stoccaggi provvisori,

depuratori, impianti di selezione e cernita etc.): il decreto autorizzativo.

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Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo47

2. FORMALIZZAZIONE DELLA RICHIESTA DI CONFERIMENTO

Per più carichi dello stesso rifiuto e dello stesso produttore, resta valida

documentazione presentata la prima volta, documentazione da richiamare

documento di trasporto di ogni singolo carico.

Dovranno essere effettuate verifiche periodiche.

Analisi di omologa preventiva, intesa ad individuare il processo cui il rifiuto andrà

sottoposto e quindi facilitare la programmazione dei ritiri e delle operazioni di

inertizzazione.

Comunicazione di accettazione della domanda da parte del gestore.

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3. MODALITA’ DI ACCETTAZIONE ALL’IMPIANTO

a. Tenuta di un programma di conferimento dei carichi all’impianto.b. Comunicazione preventiva del conferimento.c. Ingresso dell’automezzo attraverso cancello elettrico comandato dall’ufficio

accettazione.d. Sistemazione dell’automezzo sulla pesa e spegnimento del motore.e. Controllo radioattività.f. Consegna della documentazione prevista (autorizzazione al trasporto, tre

copie del formulario di trasporto dei rifiuti, debitamente compilato) da parte dell’autista.

g. Controllo della documentazione da parte dell’ufficio accettazione.h. Annotazione del peso lordo da parte dell’ufficio accettazione.i. Attribuzione del numero progressivo al carico e della piazzola di stoccaggio.j. Tali numeri devono essere riportati sulla copia del documento di trasporto

riconsegnata all’autista.

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4. ACCERTAMENTO ANALITICO PRIMA DELLO SCARICO

a. Accertamento visivo da parte del tecnico responsabile.

b. Prelievo di un campione del carico (o della partita omogenea) da parte di

un tecnico responsabile.

c. Analisi del campione da parte del laboratorio chimico dell’impianto.

d. Operazioni di scarico con verifica del personale addetto (ovvero

restituzione del carico al mittente qualora le caratteristiche dei rifiuti non

risultino accettabili).

e. Registrazione e archiviazione dei risultati analitici.

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5. CONGEDO AUTOMEZZO

a. Bonifica automezzo con lavaggio ruote.

b. Sistemazione dell’automezzo sulla pesa.

c. Annotazione della tara da parte dell’ufficio accettazione.

d. Congedo dell’automezzo.

e. Registrazione del carico sul registro di carico e scarico.

f. Stampa a fine giornata dell’eventuale registro informatizzato di carico e

scarico, in duplice copia, su carta vidimata dall’ufficio del registro.

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6. MODALITA’ OPERATIVE DEL TRATTAMENTO DI INERTIZZAZIONE

Definizione delle modalità operative di pretrattamento e di miscelazione dei rifiuti

compatibili.

Test di laboratorio per definire il dosaggio dei reagenti.

Predisposizione del “foglio di lavoro”, firmato dal tecnico responsabile

dell’impianto, con:

• numero del carico (o di più carichi);

• numero della/e piazzola/e di deposito preliminare;

• numero dell’analisi interna di riferimento;

• dosaggi dei vari reagenti;

• tempo di permanenza nel reattore (tempo di miscelazione);

• note tecniche particolari.

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6. MODALITA’ OPERATIVE DEL TRATTAMENTO DI INERTIZZAZIONE

Consegna del “foglio di lavoro” in copia agli operatori dell’impianto.

Avvio del processo di inertizzazione:

• esecuzione e controllo delle operazioni da una cabina di comando chiusa;

• impianto di aspirazione in funzione;

• porte e finestre chiuse.

Prelievo di campioni del materiale inertizzato.

Consegna ed archiviazione del “foglio di lavoro”, con eventuali osservazioni, in

originale nella cartella del cliente.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo53

7. GESTIONE DEI DATI DEIRIFIUTI IN USCITA

Dati raccolti:

• data del trattamento di inertizzazione effettuato;

• data dell’analisi;

• numero progressivo dell’analisi;

• caratteristiche dell’eluato (test di cessione);

• verifica analitica periodica del rifiuto;

• data di conferimento allo smaltimento;

• firma del tecnico responsabile del laboratorio;

• firma del tecnico responsabile dell’impianto.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo54

Raccolta dei certificati d’analisi:

• firmati in originale dal tecnico responsabile del laboratorio;

• ordinati in base al numero progressivo dell’analisi.

Tenuta delle cartelle di ogni cliente contenenti, in copia o in originale, tutta la

documentazione interna o acquisita.

7. GESTIONE DEI DATI DEIRIFIUTI IN USCITA

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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UN ESEMPIO APPLICATIVO:L’INERTIZZAZIONE DEL CEMENTO-

AMIANTOI rifiuti contenenti cemento-amianto costituiscono, dopo i rifiuti urbani, la tipologia

più voluminosa tra i rifiuti pericolosi esistenti nel nostro paese.

In futuro lo smaltimento in discarica potrebbe riguardare 30 milioni di tonnellate di

materiale, attualmente ancora ben conservato.

Il decreto del 29.7.2004 n° 248 “Regolamento relativo alla determinazione e

disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti

amianto” e processi di trattamento basati sulla pirolisi innovativi aprono uno

scenario interessante per l’inertizzazione e il riuso di questi rifiuti.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo56

UN ESEMPIO APPLICATIVO:L’INERTIZZAZIONE DEL CEMENTO-

AMIANTO

Quindi, alla luce di quanto sopra, appare evidente che nuovi sistemi di recupero

ditali rifiuti sono auspicabili con una certa urgenza. Il D.M. 248/2004 ha aperto

alcune possibilità di recupero dei rifiuti contenenti amianto definendo i trattamenti e

i processi che conducono alla totale trasformazione cristallochimica dell’amianto.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

Relatore: Ing. Vinciguerra Matteo57

UN ESEMPIO APPLICATIVO:L’INERTIZZAZIONE DEL CEMENTO-

AMIANTO

Fra i tanti progetti di trattamento dell’amianto che sono al momento in una fase

avanzata di sviluppo troviamo quello progettato dall’Eco Studio, Aspireco, Gavardo

(Brescia) per il trattamento pirolitico di rifiuti provenienti da lavorazioni di cemento-

amianto e da riutilizzare per il ripristino ambientale.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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UN ESEMPIO APPLICATIVO:L’INERTIZZAZIONE DEL CEMENTO-

AMIANTOLe trasformazioni principali che avvengono ad alta temperatura per i materiali

contenenti amianto si possono classificare in deossidrilazioni e ricristallizzazioni allo

stato solido (Gualtieri e Tartaglia, 2000).

Il trattamento termico di:

I. Crisotilo;

II. Anfibolo tremolite;

III. Crocidolite (la specie cristallina di amianto più pericolosa);

mostra che, a circa 800 °C, inizia una trasformazione allo stato solido che comporta

la ricristallizzazione completa.

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INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI

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UN ESEMPIO APPLICATIVO:L’INERTIZZAZIONE DEL CEMENTO-

AMIANTOIl trattamento si completa alla

temperatura di 1000 °C. Il materiale

così trasformato perde le proprie

caratteristiche chimico-fisiche originali

e di conseguenza risulterebbe non più

pericoloso.

Si nota infatti l’accresciuta dimensione

delle fibre trattate, a testimoniare

l’avvenuta inertizzazione dell’amianto.

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Relatore:

Ing. Vinciguerra Matteo

Progetto IFTS

“TECNICO SUPERIORE PER I SISTEMI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI”

UFC 27

INERTIZZAZIONE DEI RIFIUTI