regole italiano
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8/2/2019 regole italiano
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REGOLE DI
ITALIANO
Classe II
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LA PAROLALa parola una espressione scritta o parlata con la quale si esprime un
concetto, cio una certa idea.Qui vediamo come si forma la parola scritta.
Le parti della singola parola1) LE LETTERE
La parola si compone di un insieme di lettere del nostro alfabeto.
Maiuscole e minuscole
La maiuscola si usa:
- per scrivere l iniziale dei nomi propri;- allinizio della frase;- dopo il punto fermo, il punto interrogativo ed il punto esclamativo.
2) LE SILLABEAlcune lettere prese insieme formano una sillaba; alcune sillabe prese
insieme formano, infine, una parola.
Divisione in sillabe
Normalmente una sillaba formata da una o pi vocali e da una o piconsonanti. Le tre regole fondamentali della divisione in sillabe sono
queste:
1. le consonanti doppie si separano sempre;2. le consonanti L, M, N, R si staccano dalle consonanti che vengono
dopo. Nella divisione in sillabe, CQU si divide in C-QU: ac-qua-rio. Nella
divisione in sillabe mp-mb si dividono: bam-bi-no; cam-pa-na;
3.la consonante S sta sempre con le consonanti che vengono dopo di lei.
3) LE DIFFICOLT ORTOGRAFICHELe difficolt ortografiche sono delle sillabe che si scrivono in modo un po
particolare e non sempre facile da capire senza vederle scritte.CE/CIE - GE/GIE
Se cia e gia sono precedute da vocale il plurale cie e gie.Ad esempio: farmacia-farmacie; ciliegia-ciliegie.
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Se cia e gia sono precedute da consonante, il plurale si forma ince e ge.
Ad esempio: provincia-province; frangia-frange.
SCE/SCIESCE non vuole la I.
Ma si scrivono con SCIE le parole che derivano da scienza e coscienza e le
parole SCIE ed usciere.CU/QU - CCU/QQU
Dopo QU c sempre una vocale: quaderno, aquilone, quiete
Soqquadro (= disordine) lunica parola che si scrive con QQ, cio con
la doppia Q.
Dopo CU c quasi sempre una consonante: culla, cuscino, custode, mafanno eccezione le PAROLE CAPRICCIOSE, che si chiamano cos proprio
perch in esse dopo CU c una vocale:cuoco = persona che cucinacuore = organo che fa circolare il sangue nel corpo
scuola = luogo dove bambini e ragazzi vengono istruiticuoio = pelle di mucca lavorata ed essiccata
scuotere = agitare, scrollarepercuotere = colpire, picchiare
riscuotere = incassare
cuocere = cucinareinnocuo = inoffensivo
circuito = pista
taccuino = blocco, agendaCQU
Tutte le parole della famiglia di ACQUA si scrivono con CQU: acquario,acquaio, acquedotto, acquerello, acquirente, acquerugiola, eccRicordiamo che nella divisione in sillabe, CQU si divide in C-QU: aC-QUA-
rio.
GLI/LI
GL sempre seguito da I e si pronuncia con un suono dolce, come nellaparola bottiglia:GLIA bottiglia
GLIE - stoviglie
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GLI bargigli
GLIO coniglioAlcune parole, per, fanno eccezione ed in esse GL si pronuncia con un
suono duro anche se seguito dalla lettera I. le principali di queste
eccezioni sono: glicine, glicemia, glicerina, glicolisi, eccInvece, quando GL non seguito dalla lettera I, ma da unaltra vocale, hasempre un suono duro, come in queste parole: globo, inglese, sigla,
glucosio, agglomerato, ecc...GN NI
Le sillabe GNA, GNE, GNO e GNU non vogliono mai la I:
castagna, pigne, cigno, gnu non vogliono mai la i.
Lunica eccezione la parola compagnia si scrive con la i, per distinguerladalla parola compagna, che ha un significato diverso.MP MB
Davanti alla lettera p e alla lettera b ci vuole la lettera m, mai la n.Tamburo, ambulanza, imbuto, simpatico.Nella divisione in sillabe mp-mb si dividono: bam-bi-no; cam-pa-na.
HO, HAI, HA, HANNO
Si scrivono con H quando sono una voce del verbo avere.
Ad esempio: Tu hai mangiato una mela (= hai fatto lazione di.)Io ho mal di denti (sento, provo)
Giovanni hapaura del buio (sente, prova)
Mamma e pap hanno gli occhiali nuovi (possiedono)
La parola intera1) NOMI
I nomi sono parole che indicano tutto ci che sta attorno a noi o dentro dinoi: persone, cose, animali, sentimenti.
Possono indicare, ad esempio:- Luoghi (citt, campagna, paese)- Parti del corpo (bocca, braccia..)- Sentimenti (amicizia, amore, odio)- Fenomeni atmosferici (pioggia, vento..)Nomi comuni e nomi propri
I NOMI COMUNI sono quelli che di riferiscono indistintamente ad una
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serie infinita di persone, cose, animali e sentimenti. Essi si scrivono con
liniziale minuscola. Ad esempio: il cane un animale. Cane nomecomune perch si riferisce a tutti i cani senza distinzioni.
I NOMI PROPRI sono quelli che si riferiscono ad una persona, cosa,
animale preciso. Essi si scrivono con liniziale maiuscola. Ad esempio: lamaestra Simonetta insegna danza allallieva Margherita. Qui Simonettae Margherita sono due nomi propri perch indicano due persone ben
precise.Nomi maschili e nomi femminili
Sono MASCHILI i nomi preceduti dagli articoli: il, lo, i, gli, un, uno (ad
esempio: il gatto, un pulcino)
Sono FEMMINILI i nomi preceduti da: la, le, una (ad esempio: la gatta, unapulcina)Alcuni nomi passando dal maschile al femminile e viceversa cambiano del
tutto: madre-padre, marito-moglie.Alcuni nomi non cambiano dal maschile al femminile. Per sapere se sonomaschili o femminili, bisogna mettere larticolo. Il nipote-la nipote; un
farmacista-una farmacista
Nomi al singolare e nomi al plurale
Il SINGOLARE di un nome indica una sola persona, una sola cosa o un soloanimale. Ad esempio: il cane, il gatto, il bambino.
Il PLURALE indica pi di una persona, pi di una cosa, pi di un animale.
Ad esempio: i cani, i gatti, i bambini.
2) AGGETTIVIGli aggettivi sono parole che descrivono una qualit del nome.
Aggettivi QualificativiGli aggettivi qualificativi ci dicono com una persona, un animale, una
cosa.Donna sorridente, Cielo nuvoloso, Cane fedele
3) VERBI
I verbi sono parole che descrivono una azione; dicono cio CHE COSA FA
la persona, lanimale o la cosa di cui si sta parlando. Ad esempio: .
Per individuarlo in una frase, basta chiedersi: CHE COSA FA?
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Ad esempio: Il bambino mangia la mela. Che cosa fa il bambino? Mangia,
cio compie lazione di mangiare. Mangia il verbo che indica lazionedi mangiare che fa il bambino.
Tempo dei verbi
Le azioni si possono svolgere al passato, al presente o al futuro.Ad esempio: ieri mangiavo le caramelle (azione al passato); oggi corroveloce (azione al presente); domani andr a passeggio (azione al futuro).
Il verbo esserePASSATO: da piccola io erocosPRESENTE: Oggi io sonocosFUTURO Da grande io sar cos
PASSATO PRESENTE FUTUROIo ero Io sono Io sarTu eri Tu sei Tu sarai
Egli era Egli Egli sarNoi eravamo Noi siamo Noi saremoVoi eravate Voi siete Voi sarete
Essi erano Essi sono Essi saranno
Verbo averePASSATO: Da piccola avevo il tricicloPRESENTE: Oggi ho la biciclettaFUTURO: da grande avr lautomobilePASSATO PRESENTE FUTURO
Io avevo Io ho Io avr
Tu avevi Tu hai Tu avrai
Egli aveva Egli ha Egli avrNoi avevamo Noi abbiamo Noi avremo
Voi avevate Voi avete Voi avreteEssi avevano Essi hanno Essi avranno
4) ARTICOLIArticoli determinativi
Gli articoli determinativi si chiamano cos perch indicano qualcosa di
preciso: il libro, cio quel libro preciso e non un libro qualsiasi.
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IL LO LA I GLI LE
LO e LA diventano L davanti ai nomi che iniziano per vocale.Articoli indeterminativi
Gli articoli indeterminativi indicano invece una cosa qualsiasi: un libro,
una palla, uno sciroppoUN UNO UNA UNUna diventa UN solo davanti ai nomi FEMMINILI che iniziano per vocale.
Unamica, unoca, unisolaLapostrofo
Lo e la vogliono lapostrofo davanti ai nomi che iniziano per vocale. Ad
esempio: lo elefante diventa lelefante; la isola diventa lisola.
Un sta per una e quindi si mette con lapostrofo solo davanti ai nomifemminili che iniziano per vocale. Ad esempio: unape (che sta per unaape).
Un senza lapostrofo si mette invece davanti a tutti i nomi maschili. Adesempio: un imbuto.
5) ACCENTONel parlare a voce, in ogni parola c una sillaba che si sente pi forte
delle altre, perch sulla vocale di quella sillaba cade laccento: quella lasillaba accentata. Ad esempio: se dico finestra, la sillaba che si sente pi
forte ne ed in fatti io dico finstra.
Secondo la regola generale laccento si scrive solo quando cadesullult ima lettera della parola, che ovviamente una vocale. Ad esempio:
gi, gi, pi, pu, ci
Ci sono, per, alcune eccezioni, parole cio dove laccento non si scrive
anche se esso cade sullultima lettera della parola. Ad esempio:fu, su, so,sa, sto, sta, no, re, tra, va, qui, qua
6) IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE
SINONIMIDue parole si dicono tra loro sinonimi quando hanno lo stesso significato.
Ad esempio: gioia, felicit, contentezza, allegria sono tutte parole che
esprimono uno stesso significato e quindi possono essere usate luna al
posto dellaltra. Ad esempio: io posso dire indifferentemente provo
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molta gioia oppure provo molta felicit.
CONTRARISono parole che significano luna il contrario dellaltra.
Ad esempio: allegria e tristezza. Cos, lespressione sono triste il
contrario di sono allegro.
LA FRASEIl discorso diretto e indirettoIl discorso si chiama diretto quando vengono riportate le parole precise
dette da una persona. Di solito viene scritto tra le virgolette. Ad esempio:io dissi Che cosa vuoi da mangiare?; Margherita rispose: Vorrei le
lasagne. Le due frasi t ra virgolette sono un discorso diretto.
Il discorso si chiama indiretto quando vengono spiegate le cose dette dauna persona, per senza riportare le parole precise che essa ha
impiegato. Ad esempio: io chiesi a Margherita cosa volesse da mangiare e
lei mi rispose che avrebbe gradito le lasagne.
La punteggiaturaSono quei segni grafici che indicano a chi legge che bisogna fare una
pausa nella lettura ed aiutano a capire meglio il senso della frase.
Il punto fermo (si scrive con un semplice puntino .) si mette alla finedella frase, quando cio la frase finita.
Il punto interrogativo (si scrive cos ?) si mette alla fine di una domanda
e serve proprio per indicare che quella una domanda.Il punto esclamativo (si scrive cos !) si mette alla fine di una frase
urlata, cio che va letta a voce ben alta.La virgola (si scrive cos ,) si mette tra le varie parti di una stessa frase,per indicare che bisogna fare una piccola pausa nella lettura.
I due punti (si scrivono cos :) si mettono allinizio di un elenco, oppure
quando viene spiegato meglio un concetto gi detto prima.