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Comune di Monte Argentario REGOLAMENTO URBANISTICO DI MONTE ARGENTARIO LE LINEE GUIDA

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Comune di Monte Argentario

REGOLAMENTO URBANISTICO

DI MONTE ARGENTARIO

LE LINEE GUIDA

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REGOLAMENTO URBANISTICO

DI MONTE ARGENTARIO

LE LINEE GUIDA

Indice

1. Il piano strutturale e il regolamento urbanistico

2. Come dare il proprio contributo

3. Le linee guida del regolamento urbanistico

3Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

Il presente documento, realizzato da reteSviluppo S. C. e dal Comune di Monte

Argentario, vuole essere una piccola guida per informare i cittadini e accompagnarli nel

percorso di adozione del regolamento urbanistico.

Grazie agli elaborati forniti dallo studio Piazza, si è tentato di mettere in chiaro le

caratteristiche principali di questo fondamentale strumento di governo del territorio,

cercando di spiegare, in modo semplice e chiaro, quelle che sono le linee guida che

l’Amministrazione Comunale intende portare avanti per il futuro del Promontorio.

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La Legge Regionale n 1 del 3.01.2005 “Norme per il Governo del Territorio” prevede il definitivo

superamento del piano regolatore generale e la sua sostituzione con due strumenti distinti:

1. IL PIANO STRUTTURALE E IL REGOLAMENTO URBANISTICO

• Il piano strutturale

• Il regolamento urbanistico

IL PIANO STRUTTURALE

Cos’è

Il Comune, attraverso il piano strutturale:

• stabilisce le regole per la trasformazione e l’uso delle risorse;

• riconosce, attraverso lo statuto del territorio, le identità dei luoghi e tutela le risorse;

• definisce gli indirizzi per il governo del territorio;

• stabilisce gli obiettivi delle proprie politiche di settore e definisce il programma per attuarle.

Le componenti del piano strutturale

Il quadro conoscitivo: mette a disposizione tutte le informazioni che si riferiscono al territorio, dal

punto di vista paesaggistico, urbanistico, socio-economico, geologico, agronomico.

Lo statuto del territorio descrive: gli elementi che costituiscono l’identità dei luoghi; le condizioni

necessarie per uno sviluppo sostenibile; tutte quelle caratteristiche del territorio che il Comune

considera “non negoziabili”, cioè le “invarianti strutturali”; i princìpi del governo del territorio; la

disciplina del paesaggio; le aree e gli immobili dichiarati di notevole interesse pubblico; le

prestazioni e le funzioni che costituiscono un valore irrinunciabile del territorio in questione.

La strategia dello sviluppo territoriale comunale definisce: gli obiettivi e gli indirizzi per la

programmazione; le dimensioni massime sostenibili degli insediamenti, delle infrastrutture e dei

servizi; i criteri per l’individuazione delle aree degradate; gli interventi da realizzare mediante i

piani complessi; le misure di salvaguardia da rispettare sino all’approvazione del regolamento

urbanistico.

Il piano strutturale è lo strumento di pianificazione del territorio, che deve essere predisposto dal

Comune e definisce le scelte principali relative all’assetto del territorio, sia di carattere statutario,

di lungo periodo, sia di carattere strategico, rivolte a definire gli obiettivi, gli indirizzi, i limiti

quantitativi e le direttive alle concrete trasformazioni.

Il piano strutturale vige a tempo indeterminato e può essere modificato con varianti qualora si

modifichino elementi sostanziali del quadro conoscitivo o si intenda modificare gli obiettivi già

assunti. Contrariamente al piano regolatore generale, che aveva facoltà diretta di determinare il

diritto edificatorio, il piano strutturale non è immediatamente operativo ma necessita di specifici

atti per il governo del territorio (regolamento urbanistico, piani attuativi, etc.).

Il piano strutturale è suddiviso in tre parti: il quadro conoscitivo, lo statuto del territorio e la

strategia dello sviluppo territoriale comunale.

4 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

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Il regolamento urbanistico è l’atto di governo del territorio che traduce operativamente le

indicazioni del piano strutturale nella disciplina delle trasformazioni e delle utilizzazioni ammesse

in ogni porzione del territorio comunale.

1. l’ adozione da parte del Consiglio comunale;

Il REGOLAMENTO URBANISTICO

Cos’è

E' lo strumento dove si decide in modo puntuale quali sono i processi di trasformazione del

territorio da arrestare, o viceversa da sostenere e potenziare, quali aree o manufatti da sottoporre

a tutela e quali da completare o trasformare.

Il regolamento urbanistico è caratterizzato dalle seguenti peculiarità:

• è un atto operativo e gestionale, conformativo del diritto d’uso dei suoli;

• si applica all’intero territorio comunale;

• contiene la disciplina del patrimonio edilizio e urbanistico esistente, sia degli insediamenti che del

territorio rurale e ha un’efficacia illimitata nel tempo;

• regola l’attuazione degli interventi ammessi dal piano strutturale, sia pubblici che privati, che

hanno una validità di 5 anni.

I contenuti del regolamento urbanistico

Il regolamento urbanistico si compone di due parti:

la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti: in questa parte vengono definiti i criteri

e le norme che regolano l'utilizzo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente

(compresi edifici e manufatti di valore storico ed artistico), la campagna e le aree dei centri abitati;

la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio:

in questa seconda parte vengono disciplinati gli interventi previsti che potranno realizzarsi

all'esterno dei centri abitati, le ristrutturazioni urbanistiche, i piani attuativi, le aree destinate

all'attuazione di politiche di settore del Comune e gli interventi per la realizzazione di nuove

infrastrutture.

Il procedimento di approvazione

L’iter di approvazione del regolamento urbanistico si compone di diversi passaggi:

2. la trasmissione alla Regione e alla Provincia, che nei 60 giorni successivi, possono presentare

osservazioni;

3. il deposito presso la sede del Comune per 45 giorni, durante i quali chiunque potrà prenderne

visione presentando le osservazioni che ritenga opportune;

4. l’ approvazione da parte del Consiglio comunale con un provvedimento che contiene il

riferimento puntuale alle osservazioni pervenute e le conseguenti determinazioni;

5. l’ efficacia a seguito della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell’avviso relativo

all’approvazione, decorsi almeno trenta giorni dall’approvazione.

5Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

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I cittadini potranno dare il proprio contributo per la costruzione del regolamento urbanistico

partecipando alle assemblee pubbliche articolate in due gruppi tematici coordinati da un

facilitatore e da un esperto che si svolgeranno a Porto Santo Stefano e a Porto Ercole entro il mese

di ottobre. La divisione in gruppi tematici sarà preceduta da un momento introduttivo in cui verrà

presentata la guida, spiegato il percorso di partecipazione e presentate le strategie generali del

nuovo regolamento urbanistico.

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La nuova normativa regionale in materia

di governo del territorio prevede

all'articolo 19 l'istituzione del garante

della comunicazione, figura funzionale

alla partecipazione dei cittadini in ogni

fase dei procedimenti di competenza dei

Comuni incluso il Regolamento Urba-

nistico.

In particolare, al fine di garantire che le

indicazioni dell'amministrazione comu-

nale siano coordinate con gli indirizzi dei

cittadini, il garante deve assicurare:

• la conoscenza effettiva e tempestiva

delle scelte e dei documenti relativi;

• l'informazione e la partecipazione dei

cittadini;

• la raccolta e la trasmissione agli organi

competenti dei contributi, delle osser-

vazioni e dei pareri raccolti.

2. COME DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO

IL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE

Cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare

Il Comune di Monte Argentario ha già approvato il

piano strutturale il 25 luglio 2002, con Delibera n.

63 del Consiglio comunale. Secondo la nuova

normativa sulla pianificazione territoriale

comunale, dovrà essere adottato il primo

regolamento urbanistico. Per questo motivo, a

partire dal giugno 2004, l'amministrazione

comunale ha incaricato lo Studio dell‘architetto

Luciano Piazza. Il lavoro dell'architetto è stato

portato avanti in coordinamento con un gruppo di

consulenti costituito da un geologo, da un

agronomo e da un naturalista. Responsabile del

procedimento è stato nominato l’ingegner Luca

Vecchieschi, dirigente del 3 settore. Il garante

della comunicazione, nella persona di Rosanna

Bani, provvede a garantire, secondo gli aspetti

previsti dalla legge, il processo della

comunicazione, facendo uso di una pluralità di

canali informativi. Questo percorso, iniziato nel

corso del mese di luglio 2008 con il reperimento

dei contributi e delle proposte dei cittadini si concluderà nei prossimi mesi con l'adozione del

regolamento urbanistico. È utile ricordare che l'amministrazione comunale potrà fare proprie le

indicazioni emerse durante il percorso di partecipazione, motivando pubblicamente, con adeguati

argomenti, le decisioni prese in coerenza al principio secondo cui spetta comunque al Comune

assumersi le proprie responsabilità istituzionali riguardo alla pianificazione territoriale.

Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

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Gli obiettivi

3. IL REGOLAMENTO URBANISTICO: LE LINEE GUIDA

Gli obiettivi principali del regolamento urbanistico sono:

• la tutela dell’integrità fisica del territorio, attraverso il contenimento del rischio geologico

e idraulico, la protezione degli acquiferi, la tutela della costa e del reticolo idrografico superficiale,

la conservazione delle sistemazioni idraulico-agrarie e idraulico-forestali, il mantenimento della

copertura boschiva.

• la qualificazione paesaggistica e ambientale del territorio rurale, attraverso la

salvaguardia e la valorizzazione delle sue componenti strutturali (fisiche, naturali e storico-

culturali), la valorizzazione e lo sviluppo delle attività agricole tradizionali, il contenimento degli

usi residenziali, il controllo e lo sviluppo compatibile degli usi produttivi, ricreativi e sociali.

• la qualificazione ecologica, morfologica e funzionale dei centri abitati, attraverso un

sistema articolato degli spazi aperti capace di concorrere alla qualificazione ecologica e formale

dei tessuti urbani; un sistema gerarchizzato della viabilità e della sosta capace di migliorare gli

accessi e gli spostamenti interni; un sistema integrato degli spazi pubblici incentrato su vecchie e

nuove centralità urbane, limitazioni al traffico di ingresso e di attraversamento nelle aree urbane

centrali sviluppando le condizioni per una loro progressiva pedonalizzazione, completamenti

morfologici e adeguamenti funzionali nelle aree di frangia.

• il contenimento della pressione antropica concentrata sulle aree costiere, attraverso il

divieto di nuove costruzioni sulla costa esterne ai centri abitati e al sistema dei porti, il sostegno

alle attività che valorizzino le risorse naturali delle aree interne (storico-culturali ed economico

produttive), il sostegno alle attività che favoriscano la diluizione temporale delle presenze

turistiche (destagionalizzazione), il sostegno alle attività che si propongano come integrative di

quelle balneari e capaci di creare con queste sinergie di lunga durata.

Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico 7

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Le risorse naturali, storico-culturali e le aree a disciplina speciale

8 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

Il regolamento urbanistico individua le risorse qualitative, ovvero le risorse naturali e storico-

culturali, in modo da assicurare la permanenza dei caratteri identificativi del paesaggio locale.

turali, vegetazione lineare,

pozzi e sorgenti ad uso

acquedottistico, reticolo

idrografico superficiale, iso-

lotti satellite, affioramenti

rocciosi interni, scogliere,

grotte, spiagge.

Figura 1 - Le risorse naturali

Figura 2 – Le risorse storico-culturali

re architettonico-paesistico,

i giardini storici, tabernacoli,

le cappelle e le croci votive,

i terrazzamenti, il verde

ornamentale di impianto

storico e scenografico.

Oltre a questo aspetto, c'è da tenere in

considerazione che gran parte del territorio di

Monte Argentario ricade all'interno di un SIC (sito

d’interesse comunitario), di un SIR (sito di

interesse regionale) e all'interno dell'ARPA (area

di rilevante pregio ambientale) individuate dal

PTCP (piano territoriale di coordinamento

provinciale). Pertanto, il territorio risulta essere

sottoposto a tutele e salvaguardie e, nel

momento in cui si andranno a operare delle

trasformazioni, sarà necessario non andare a

danneggiare le risorse individuate da questi

strumenti.

Legenda

Le risorse del territorio di Monte Argentario sono

indicate nella figura 1: boschi, ambienti aperti na-

Legenda

Le risorse storico - culturali, come indica la figura

2, sono invece: i siti archeologici, la viabilità

storica minore, gli edifici matrice, gli edifici di valo

Legenda

Figura 3 – Aree a disciplina speciale

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Il territorio rurale

Gli ambiti urbani

9Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

L'area sotto il profilo idraulico e geologico

Lo studio geologico e idraulico, in corso di ultimazione, ha già identificato alcune zone a “elevato

rischio”, caratterizzate dalla presenza di un sistema di corsi d'acqua a carattere torrentizio.

Sarebbe necessario, quindi, creare un sistema che abbia la capacità di contenere le precipitazioni

(soprattutto quelle di grande portata) e portarle fino al mare ed evitare di costruire in maniera

indiscriminata.

Il piano strutturale assume l’intero Comune come territorio rurale ad esclusione degli ambiti

urbani.

Il territorio comunale si estende su una superficie totale di 60,29 kmq. L'utilizzo del suolo appare

prevalentemente agricolo, caratterizzato per un 72,9% da boschi e pascoli, per un 20,3% da

colture e per un 4,6% da insediamenti urbani (fonte ARPAT– Agenzia regionale per la protezione

ambientale della toscana). Gli insediamenti urbani sono sostanzialmente tre: Porto Santo Stefano,

Porto Ercole e Pozzarello.

La figura a lato mostra come la maggior

parte del territorio comunale sia

occupata da zone a carattere preva-

lentemente naturale (zone in verde

chiaro). Le zone a prevalente carattere

agricolo (in giallo), generalmente

organizzate con vigneti terrazzati, sono

state oggetto di abbandono e pro-

gressivamente occupate da arbusti e

macchia mediterranea, anche se si

registra negli ultimi anni una volontà di

recuperare le zone maggiormente

produttive attraverso il reimpianto di

vitigni di Ansonica.

I due centri abitati principali, Porto Santo Stefano e Porto Ercole, hanno evidenziato delle

patologie urbane, che determinano una bassa qualità ecologica e morfologica del loro sistema

insediativo. Poggiano infatti su un'unica viabilità principale e tutte le costruzioni sorte dopo la

seconda guerra mondiale si sono sviluppate in maniera parassitaria. Di fatto la struttura urbana è

poco sviluppata, tanto da un punto di vista viario e degli spazi aperti, quanto da un punto di vista

degli spazi pubblici: limitati spazi di verde pubblico, di parcheggi, attrezzature pubbliche

insufficienti, sparse e poco collegate tra loro. I tessuti urbani sono costituiti da lotti privati che

spesso si affacciano su strade strette e prive di marciapiede, ma soprattutto concepiti e progettati

per parti e mai come sistema unico.

Figura 4 – Il territorio rurale

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Figura 5 – Riorganizzazione urbana

Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico10

I centri abitati sono caratterizzati da una vasta periferia residenziale, mentre, nelle aree centrali, si

concentrano le funzioni di interesse pubblico (negozi, uffici, servizi). Questo determina una

grande attrazione aumentando il carico urbanistico per la presenza dei porti.

I due paesi, infatti, pur disponendo di grandi parcheggi all’ingresso dei centri abitati, offrono

disponibilità consistenti di posti auto nelle aree centrali, funzionando così, da attrattori dei flussi

veicolari.

Il sistema dei percorsi pedonali può contare, soprattutto a Porto Santo Stefano, su un buon

numero di vicoli e scalinate, ma sconta, tuttavia, una mancata messa a sistema con altre zone del

centro abitato che ne possa garantire la qualità, la continuità e l’efficacia.

Riorganizzare i centri urbani

La strategia di riorganizzazione dei centri abitati parte, su indicazione del piano strutturale fatta

propria dal regolamento urbanistico, dalla ridefinizione dei sistemi del verde pubblico, della

mobilità e della sosta.

Tutto questo per garantire la qualità ecologica e funzionale ai due sistemi urbani. La

riorganizzazione della mobilità e della sosta prevede la creazione di una viabilità che non sia solo

di attraversamento, ma costituita da anelli che permettano di circolare e muoversi anche nel caso

in cui la viabilità principale si interrompa.

La proposta del regolamento urbanistico

consiste nella realizzazione di una viabilità

cosiddetta di gronda, cioè di una strada che si

inserisca immediatamente sopra al tessuto

urbano esistente in modo tale da creare un

grande anello principale, come quella che già

esiste e attraversa i centri abitati, riprendendo

tratti di viabilità minore esistenti.

In particolare, si prevede di realizzare una

circonvallazione a Porto Santo Stefano (Fig. 6) e

una a Porto Ercole (fig. 7).

Tra la viabilità di gronda e il centro abitato esistente vi sono alcuni spazi, alcune aree di nuovo

impianto, dove sarà possibile prevedere, a seconda dei casi, verde, parcheggi, abitazioni, alberghi.

La nuova viabilità dovrà essere affiancata da ampi marciapiedi e da filari alberati plurimi,

prefigurando un bordo urbano definito e qualificato.

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Figura 6 – Porto Santo Stefano

Legenda

Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico 11

Un obiettivo del regolamento urbanistico riguarda la sosta, per la

quale è previsto un sistema differenziato che sia in grado di

assolvere funzioni diverse a seconda che si trovi all'ingresso

oppure all'interno dei centri abitati e un sistema a supporto di

interventi di riqualificazione delle aree urbane centrali, dove il

traffico dovrebbe essere limitato e scoraggiato. Questo significa

prevedere aree di sosta prossime ai centri abitati, in maniera che

coloro che arrivano possano accedere alle aree centrali a piedi e

chi vi risiede possa invece parcheggiarvi gratuitamente.

Si punterà sulla cosiddetta “sosta differenziata”,

non solo da un punto di vista della tariffazione

(sosta libera per i residenti e per i turisti stabili,

sosta progressivamente più cara per i visitatori

giornalieri), ma anche da un punto di vista spaziale:

grandi parcheggi agli ingressi dei centri abitati e

parcheggi sempre più piccoli man mano che si

procede verso il centro, evitando la previsione di

nuovi parcheggi attrattori nelle aree urbane

centrali.

Altro obiettivo è la pedonalizzazione di ampie aree di lungomare, da raccordare al sistema dei

percorsi trasversali, opportunamente potenziato, in modo da creare un collegamento efficace con

la rete dei parcheggi minori, consentendo così di parcheggiare a ridosso delle aree centrali, ma in

aree periferiche, e di raggiungerle poi con spostamenti pedonali non troppo gravosi.

Così facendo, gli accessi ai centri sarebbero garantiti ma gerarchizzati: una politica della sosta

abbinata ad una politica della viabilità, della gestione tariffaria dei parcheggi, della riqualificazione

e decongestione delle zone centrali urbane, dove va limitata la presenza delle auto e incentivate

le attività che invece suscitano interesse e richiamano cittadini: esercizi di ristoro e esercizi

commerciali di qualità.

Figura 7 – Porto Ercole

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Garantire gli spazi pubblici

Grafico 1 – Spazi pubblici Porto ercole

Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico12

Prendendo in considerazione gli standard di dotazioni minime di spazi pubblici riservati ai

cittadini, ai sensi del Decreto Interministeriale 1444/1968, si osserva, per i due principali centri

abitati di Monte Argentario, una carenza considerevole di spazi e attrezzature.

Per soddisfare le previsioni del piano

strutturale, a Porto Santo Stefano

sarebbe necessario reperire 129.878

mq. di spazi pubblici, di cui 41.242 mq.

di parcheggi e 87.325 mq. di verde.

Per quanto riguarda Porto Ercole,

invece, si dovrebbero reperire 74.356

mq di spazi pubblici (di cui 51.883 per

parcheggi).

Considerando la popolazione esistente, per

rispettare gli standard residenziali previsti dal

Decreto Interministeriale, nei due centri

abitati principali, si dovrebbero reperire

quasi 5 ettari di spazi pubblici a Porto Santo

Stefano (47.172 mq) e quasi 1 ettaro (9.057

mq) a Porto Ercole. In base alle previsioni del

piano strutturale sulla popolazione

insediabile e sulle necessità urbane rilevate,

gli spazi pubblici da reperire ammontano

invece a quasi 13 ettari a Porto Santo Stefano

Grafico 2 – Spazi pubblici Porto Santo Stefano

(129.878 mq) e a oltre 7 ettari a Porto Ercole (74.357 mq.).

Per far fronte a questa situazione, e consentire la riorganizzazione dei centri abitati, questo primo

regolamento urbanistico (in attuazione di una parte del piano strutturale) mira ad invertire la

logica con la quale si sono accresciuti fino ad oggi Porto Santo Stefano e Porto Ercole, partendo

cioè, prioritariamente, dalla definizione del sistema degli spazi aperti e degli spazi pubblici o di

uso pubblico.

In base al Decreto Interministeriale1444/1968, per ogni abitante insediatoo insediabile, devono essere garantiticomplessivamente 18 mq di spazipubblici di cui: 9 mq di verde pubblico,2,50 mq di parcheggi pubblici, 4,50 mqdi aree per attrezzature di interessecomune, 2 mq di aree per l’istruzionescolastica dell’obbligo.

Il D.I. 1444/1968

Tabella 1 – Spazi pubblici Monte argentario

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Quando si parla di perequazione ci si riferisce alla perequazione urbanistica di comparto o alla

perequazione urbanistica estesa. Nel nuovo regolamento urbanistico di Monte Argentario verrà

data la possibilità ai proprietari delle aree, di realizzare le trasformazioni insieme alle opere di

interesse collettivo. Gli obiettivi sono quelli di rendere i suoli disponibili per la trasformazione

urbanistica senza negare i diritti di proprietà e la logica del mercato e di ripartire il suolo in modo

"indifferente" rispetto al precedente regime proprietario.

Disincentivare la rendita

PEREQUAZIONE URBANISTICA

Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico 13

Il territorio di Monte Argentario è un territorio in cui la rendita ha avuto una peso notevolissimo e

per questo motivo sarà necessario che con il nuovo regolamento urbanistico le trasformazioni

territoriali non vadano a foraggiare la rendita, ma a recuperare il gap delle infrastrutture e della

qualità urbana. Ogni intervento di trasformazione urbana avrà pertanto una quota parte di rendita

(estremamente ridotta) mentre si andrà ad operare su opere di pubblica utilità.

Verrà così seguito l'auspicio previsto dal Pit dalla Regione Toscana attraverso l’uso del

meccanismo della perequazione urbanistica: intervenire sulla rendita, definita il “reddito che si

ottiene dormendo”, in modo tale da comprimerla e di prenderne una parte a vantaggio della

pubblica utilità, sotto forma di cessione di aree e di opere.

Riqualificare i porti

Il sistema della portualità si articola in tre porti: il

porto di Porto Ercole, il porto turistico di Cala

Galera, il porto del Valle a Porto Santo Stefano. Il

piano strutturale riconosce inoltre l’approdo della

Pilarella di Porto Santo Stefano (Porto Vecchio), con

funzioni di bacino di ormeggio. Fanno parte

integrante del sistema della portualità le attività

complementari di artigianato nautico e di servizi , e

in particolare i nuclei esistenti presso il porto

Arturo - Campone basso, il Campone nella zona

intermedia e quello a Campone alto, i due nuclei di artigianato a Cala Galera, il nucleo artigianale

di Porto Ercole, il nuovo Parco dei servizi alla nautica a Cala Galera. Il sistema della portualità è

completato dall'area di ormeggio esistente nel canale di Santa Liberata, nel territorio comunale di

Orbetello, dove esistono attualmente circa 1.000 posti barca. Il regolamento urbanistico,

riprendendo le indicazioni del piano strutturale, riconosce come prioritarie le azioni di

riqualificazione integrata degli spazi di affaccio sui porti, con l'obiettivo di elevare la qualità

complessiva del sistema porto-entroterra e recuperare un vantaggio competitivo rispetto alle

altre località di eccellenza turistica.

Figura 8 - Il porto di Porto Ercole

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14 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

Questo aspetto, richiamato anche nel Master Plan dei porti della Regione Toscana, configura il

porto non come un elemento chiuso che vive di vita propria rispetto all'entroterra, ma come una

porta d'accesso per la fruizione ed integrazione delle aree interne, ricche di risorse naturali e

culturali che potrebbero essere recuperate e valorizzate per alcune produzioni tipiche.

Il piano strutturale incentiva, inoltre, lo sviluppo delle attività marinare, da sempre risorsa e

componente essenziale dell’identità locale. A tal fine privilegia la realizzazione delle opere

pubbliche destinate a mettere in sicurezza i porti esistenti, mirando anche a migliorare e

potenziare l’offerta di ricettività per la nautica a diporto, nonché l’offerta dei servizi e delle attività

complementari. Obiettivo di fondo delle azioni per il sistema della portualità è di contribuire allo

sviluppo economico locale e di rafforzare l’immagine nazionale e internazionale di Monte

Argentario come polo di eccellenza del turismo nautico.

In particolare, per Porto Ercole, si prevede una migliore sistemazione e una parziale

rimodellazione dell'intero arco che dal piede del centro storico si conclude sull'area industriale

dismessa della ex Cirio con l'obiettivo di favorire una riconfigurazione funzionale e morfologica del

porto, destinato a funzioni turistico ricettive e di servizio con parcheggi di interesse urbano. Si

prevede, inoltre, il mantenimento della multifunzionalità con il potenziamento del settore della

nautica da diporto, la razionalizzazione del settore della pesca e la conferma delle funzioni di

ormeggio per i residenti. Per Cala Galera viene confermata la funzione attuale di porto turistico

orientato verso imbarcazioni di dimensioni medie e grandi, l'introduzione di un fronte di uso

pubblico con piazza e servizi alle spalle dell'area portuale esistente, il riordino e la riqualificazione

dell’area destinata alle attività artigianali e la riqualificazione dell’insenatura esterna al porto

anche attraverso misure di rinaturalizzazione e di sistemazione ambientale che consentano di

ripristinare l’uso per la balneazione.

Per il Porto del Valle a Porto Santo Stefano la

riqualificazione avverrà in base alle fasi

programmate di riorganizzazione dello specchio

acqueo, investendo comunque tutta la fascia

compresa tra la banchina Candi, via Roma, il

parcheggio S.Andrea e l'area della ex cava. Per

l'area del lungomare si agevolerà la riconversione

delle destinazioni d'uso da uffici amministrativi ad

attività di servizi al turismo e commerciali. Si

prevede inoltre di estendere la riqualificazione

del waterfront di Porto Santo Stefano, già avviata con la nuova piazza dei Rioni, in particolare

verso l'area dell'ex Siluripedio a cui andrà attribuita una nuova centralità come spazio di servizi

culturali e ricreativi integrati con un nuovo impianto di balneazione. Verrà mantenuta la

multifunzionalità attraverso un potenziamento del settore della nautica da diporto e

incrementato il trasporto di passeggeri anche attraverso la possibilità di attracco di navi da

crociera e confermato il porto come unico punto di imbarco dei passeggeri con auto al seguito per

l’isola del Giglio.

Figura 9 – Il porto di Porto Santo Stefano

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Riqualificare le aree interne

Il regolamento urbanistico prevede di innescare un processo di valorizzazione di tutte le aree

vincolate attraverso un meccanismo progressivo, da estendere anche ad altre zone, in cui

l’amministrazione pubblica si faccia promotrice di filiere di soggetti differenziati che gestiscono

insieme delle attività e che siano in grado di creare pacchetti articolati di offerta territoriale da

proporre preferenzialmente al turismo che si concentra nei porti. Un meccanismo che sia in grado

di mettere in rapporto un territorio poco utilizzato, come il promontorio, con un territorio che al

contrario è soggetto a forti pressioni, come la costa.

A tal scopo, il nuovo regolamento urbanistico prevede

l'istituzione dell'ASDI (l'Ambito per lo sviluppo durevole

dell’interno), uno strumento strategico per la gestione

delle risorse territoriali, perché si pone come obiettivo

quello di promuovere la creazione di sinergie tra le

risorse territoriali e le attività produttive, e l'integrazione

dell’economia del promontorio (agricoltura, cultura,

escursionismo, ricreazione, sport, ricettività, ristorazione,

ecc.) con quella del mare (turismo nautico e balneare).

L’ASDI comprende le aree

ricadenti nel Grande Parco

dell’Argentario, nel Parco

dell’Argentiera, nelle “Aree di

rilevante pregio ambientale”

(A.R.P.A.) e nelle “Aree di

reperimento” così come definite

dal Piano Strutturale e dal PTC

della Provincia di Grosseto.

L’ASDI

All'interno dell'ASDI, l’amministrazione comunale ha deciso di promuovere, assieme alle

associazioni di categoria e ai soggetti interessati, un “Patto per lo sviluppo durevole”. Il Patto vuol

favorire la nascita di attività compatibili e integrate, fondate sul coordinamento tra soggetti

pubblici e privati, sulla sperimentazione di buone pratiche nell’uso delle risorse territoriali, sul

connubio qualità del territorio - qualità dell’offerta territoriale, facilitando l’accesso ai

finanziamenti pubblici.

E’ prevista, infine, una migliore sistemazione del waterfront di Pozzarello, in particolare attraverso

ulteriori azioni di rifacimento e potenziamento dei parcheggi e dei servizi nell'area retrostante.

Per quanto riguarda la Pilarella a Porto Santo Stefano e l'area di ormeggio a Santa Liberata, è

previsto rispettivamente nel primo caso la conferma delle funzioni attuali di ormeggio

temporaneo per i residenti e di approdo rifugio e la messa in sicurezza dagli agenti marini, mentre

per quanto riguarda la seconda, si prevede la razionalizzazione dell'area di ormeggio, con la messa

in sicurezza del canale, la riduzione degli effetti ambientali dell'ormeggio nei confronti del sistema

lagunare e la realizzazione di uno scalo di alaggio pubblico al fine di alleggerire il

congestionamento del porto del Valle nei periodi di punta.

15Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

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16 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico

Le tavole relative alle “Risorse naturali”, alle “Risorse storico-culturali”, alle “Aree a disciplina

speciale” e al “Territorio rurale” a pag. 8 e 9 devono essere lette assieme alla bozza delle “Norme

Tecniche di attuazione” (attualmente all'esame della II Commissione Consiliare permanente)

consultabili sul sito internet www.comunemonteargentario.it nello spazio dedicato al regolamento

urbanistico.

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Ottobre 2009

Comune di Monte Argentario

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