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La SSML San Domenico Foggia indice il seguente concorso di traduzione poetica
“Di versi in versi” al fine di sensibilizzare gli studenti delle classi IV e le classi V
all’interpretazione delle poesie e far vivere l’esperienza della traduzione delle stesse.
Tradurre poesie è un processo molto complicato per i traduttori poiché è importante
tenere conto di giochi di parole, metafore, rime, allitterazioni, acrostici e palindromi.
Le poesie, infatti, anche in assenza di rime o comunque decidendo di non mantenerle
nella versione tradotta hanno una metrica e una cadenza.
REGOLAMENTO
Le poesie proposte per questa I edizione sono state scritte dai seguenti poeti:
• Valeria D’Amico
• Rosanna Spezzati
Le opere potranno essere tradotte nelle seguenti lingue: Inglese, Francese, Tedesco,
Spagnolo, Russo, Arabo, Cinese, Romeno, Albanese, Ungherese.
Scadenza: Le opere potranno essere inviate entro e non oltre il 31 MAGGIO 2020.
La partecipazione è gratuita.
Ad ogni opera ricevuta la SSML San Domenico si impegna a versare in beneficenza una quota pari a € 10,00 alla Croce Rossa Italiana - Sez. di Foggia fino ad un massimale di € 2.000. Ogni studente quindi, traducendo, effettuerà indirettamente una donazione.
- MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE:
Coloro che desiderano partecipare potranno tradurre e inviare una o più poesie in
una o più lingue a scelta, con interlinea 1.5, carattere di testo Times New Roman e
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dimensione 12 in formato Word o PDF. Non si accettano file immagine (JPEG, NPG,
etc.). In caso non si disponga di tali programmi, si potrà inviare le opere inserendole
nel corpo della e-mail.
Salvare il file nominandolo come segue:
Nome_cognome_scuola di provenienza_sezione
Inviare anche un file audio in cui il/la candidato/a legge la propria opera nella/e
lingua/e tradotta/e o in alternativa realizzare una videopoesia/video con scorrimento
di immagini che dovrà avere comunque come audio la voce registrata del poeta
traduttore. I file audio/video sono strumentali alla presentazione della/e poesia/e e
serviranno a valorizzare la specificità del lavoro svolto.
Importante: nel corpo della traduzione indicare la/e lingua/e scelte e la poesia scelta
Esempio:
• “nome poesia” della poetessa Valeria D’Amico - Tradotta in Inglese
• “numero poesia” della poetessa Rosanna Spezzati - Tradotta in Inglese
- CHI PUO’ PARTECIPARE
Il concorso è rivolto agli studenti alle classi IV e V di qualsiasi nazionalità delle scuole
superiori della provincia di Foggia.
- INVIO OPERE:
Inviare la/e vostra/e poesia/e all’indirizzo: [email protected] con i dati
anagrafici completi, e-mail e numero di telefono. Nell’oggetto scrivere “Concorso di
traduzione poetica”. Nel caso di partecipazione da parte di minori, è necessaria una
dichiarazione scritta e firmata da parte di un genitore/tutore (da inviare file
scannerizzato/foto via e-mail ). Tutte le informazioni e le comunicazioni riguardanti il
concorso verranno inviate via e-mail ai finalisti e pubblicate sui canali Facebook e
Instagram della SSML San Domenico (Mediazione Linguistica Foggia – Classe di Laurea
L-12).
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- CRITERI DI VALUTAZIONE
Le opere ricevute verranno giudicate secondo i seguenti parametri:
• Correttezza sintattico – grammaticale
• Forma espositiva e stile impiegato
• Congruità con il testo originale
• Intensità comunicativa (forza espressiva)
• Originalità ed elaborazione
• Musicalità
Presidente della giuria sarà la poetessa Valeria D’Amico che valuterà anche quanto
la traduzione sia affine con le emozioni che lei stessa e la poetessa Rosanna Spezzati
avrebbero voluto trasmettere al lettore. Ogni autore risponde dell’autenticità dei
lavori presentati.
Ciascuna traduzione sarà valutata da una commissione composta da traduttori,
poeti, docenti ed esperti madrelingua.
- PRESENTAZIONE OPERE
Le opere tradotte verranno presentate sulla pagina Facebook/Instagram della SSML
San Domenico Foggia ovvero “Mediazione Linguistica Foggia Classe di Laurea L-12”
mediante la pubblicazione dei video/videopoesie inviate. Il candidato pertanto
inviando il video autorizza la SSML San Domenico alla pubblicazione degli stessi. Le
poesie vincitrici, lette dai loro traduttori, saranno inoltre pubblicate (nella versione
audio) nella trasmissione di Mitico Channel " Le voci di Mitico", diffusa sui canali
Youtube, Facebook, Twitter, Spreaker, Spotify e ITunes di Mitico Channel.
- PREMI
Oltre alla donazione che ogni poeta traduttore effettuerà alla Croce Rossa Italiana
tramite la SSML San Domenico, i primi classificati nelle seguenti lingue Europee
Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo e il primo classificato nel gruppo delle lingue
Russo, Arabo, Cinese, Romeno, Albanese e Ungherese verranno premiati con un
buono di € 100,00 per l’acquisto di libri.
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Per info contattare:
SSML San Domenico Foggia
Tel. 0881.610565
Email: [email protected]
Organizzatori:
Ing. Lorenzo Albano - Prof.ssa Valeria D’Amico
Informazioni sulle Opere da tradurre:
Tutte le opere della poetessa Valeria D’Amico, tranne “Troppo mare” ancora inedita,
sono edite nel libro “Fragili miracoli” WIP Edizioni , Bari - Marzo 2019.
Le opere della poetessa Rosanna Spezzati sono tutte inedite.
mailto:[email protected]
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OPERE di
VALERIA D’AMICO
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Assolo
Stanotte le nuvole
grondano lacrime.
Immobile giace
la terra spoglia
di grandi gesta
e di sorrisi....
Fra comete e sassi
si sono persi
anche i nostri passi,
incerti i nostri destini.
Batuffoli di ricordi
intrappolati
dentro cassetti
di carillon afoni
non conoscono più
profumi di sandalo
o di ebano,
salmastra sulla pelle,
la mia, vaniglia nera...
Non si confondono
più le note,
a ognuno il suo spartito.
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C’era
C’era il timore,
la mano che si ritraeva,
la bocca che non si accostava
a un bicchiere troppo pieno.
C’era il disagio
a frugare nel sacco aperto
colmo di cocci rotti e vetri
senza policromie di vanto.
C’era il mattino,
dopo la notte insonne,
sporco di fiato rauco
e nebbia dentro e fuori.
Davo la colpa ai bari,
sperando nella mano giusta
e accarezzavo con la mente
la tua bocca storta…
Adesso scandisce il tempo
uniforme il mio metronomo
e lieve aumenta il battito
quando mastico le rose.
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Caos
Si rinnova il caos
fra le pieghe di luce
che nasconde il cuscino,
nel retrocedere lento
della notte assuefatta
a un oppiaceo silenzio.
È un lampo, un tuono,
un sospiro, un abbaglio
quello che fu di noi.
È un balbettio sconnesso,
un recitare preghiere
a mani vuote e stanche.
È un lento morire
che ora ci appartiene
in un corteo di giorni
senza (s)commessa di sogni,
nella torsione implacabile
del desiderio alla resa.
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Cos’è la vita
Cos’è la vita
se non un movimento
del diaframma
e questo volgere
continuo di stagioni
a intersecarsi
l’una dentro l’altra.
La tua bellezza
finisce in un abbaglio,
mentre l’amore muore
munito di conforti religiosi
ai piedi di un altare
di un cuore fatto pietra.
La giustizia è freccia
scoccata troppo lenta,
incide appena il ramo
sfrondato dai tuoi frutti
e il gelo resta,
unico dettaglio,
come le lingue di fango
che coprono le foglie,
come il buio scalfito appena
da una falce incerta,
come i tuoi occhi
che bucano la notte.
(A Filomena Lamberti, sfigurata con l’acido dal marito da cui voleva separarsi)
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Cosa ci può salvare
E il grano
a chiedere acqua
e il pesco
a chiedere luce,
il sole e il mare
a chiederci
cosa abbiamo tralasciato.
Articolando inganni,
fino a quando
non saremo stanchi,
ripeteremo i nostri sbagli
e lasceremo impronte
nella sabbia lieve
profonde come buche,
ad accogliere le anime
che ha rigettato il mare.
Di vermiglio si tingono
le dita nel vino,
ma non è il sangue di Cristo
che ci può salvare!
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Cresce nella guerra
Cresce nella guerra
il gusto feroce
per il sangue e per la carne,
mentre anche l’ombra
si è fatta sangue e geme
nelle radici molli
ascose al sole, fuori
resta l’inganno dei corpi
interi ancora e adagiati
a scrivere un triste poema
lungo le vene dell’essere.
Dov’è il resto del mondo?
Perché questo silenzio?
Fiumi di parole domani
proveranno a spiegare
l’orrore che non ha mai senso,
taglieranno l’aria ancora
piena di polvere e fumo,
raccoglieranno acini di vita
spremuti ancora acerbi,
ma sarà solo l’ultimo atto
di un’immane tragedia
su un palcoscenico
dove rimbombano cupi
gli ultimi passi,
nel silenzio teatrale
del sonno delle foglie.
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E mentre io (A mio figlio)
E mentre io ancora abito
il mio tempo,
sospesa all’attimo
che vola via fluttuando,
si ispessisce
il muro del rimpianto.
Sapessi destinarti io
una parola,
a bastare già lei sola
a preservarti, amore mio,
da ogni inganno
e relegarti infine
su una terra, dove il confine
lo stabilisce solo la ragione!
Ma neanche scorticando
la mia pelle stanca,
a ripulirmi dagli errori
-tanti- del passato,
riesco ad essere per te
corteccia nuova
e resto solo legno
a fabbricare croci…
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E poi sei qui
E poi sei qui
e sono tue le mie mani
si ricongiungono i respiri,
si fermano i gesti scomposti
e le scuse banali nelle tasche.
Si agita piano nell'aria
la nuvola a cui ho appeso
il mio desiderio,
non sa di paesi lontani
e di echi di tuoni,
non conosce le spiagge
bagnate dal sole
e neppure la quiete
dove inizia l’infinito,
eppure distingue chiaramente
il tuo battito
da quello del resto del mondo.
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Fra parure di stelle
Fra parure di stelle
e steccati di nuvole
il soffio sulla nuca
di un respiro gelato
Trasecola la luna
sugli steli di ghiaccio
dove appese restano
nuove piccole croci.
Amori dalla voce falsamente
tremula rimpiangono
di avere troppo amato,
consegnano a Dio un’altra bugia,
mentre sull’orlo
di una notte obliqua
hanno spento un’altra voce.
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Fragile silenzio
È fragile il silenzio
sulle mie labbra,
mentre cerco
di imbrigliare
la tua clemenza.
È pane quotidiano
il tuo fiorirmi dentro,
mentre ti ostini
a crogiolarti nel vento
adulando il cielo
e a lasciare sui miei
fianchi stanchi
il tuo sguardo distratto
e il seme impuro
dell’indifferenza.
Ho paura di te
quando mi secchi gli occhi
e blandisci il tempo
fugace di uno sguardo.
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I fiori del male (A tutte le vittime di eccidi e massacri)
I fiori del male
insidiano
ancora il campo
e i fili d ‘erba
non li nascondono.
Cambia ogni giorno
il confine e la luce
ghermisce l’ombra.
A mani nude
si strappa la gramigna
dove la terra
lacrima ancora sangue,
a bocca chiusa
si sillaba una preghiera
lieve come gli steli
esposti alle intemperie,
con gli occhi gonfi
si guarda protervi
e fiduciosi all’orizzonte.
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I nostri ricordi
I nostri ricordi
ossi di seppia
per decorare gabbie
di canarini muti.
Nei giorni divisi
è un abito liso
il mio amore per te
in un cassetto vuoto.
Scompare la meraviglia
dei tuoi abbracci
nei miei passi stanchi,
sono sale i tuoi baci
sulla pelle che tira,
conto i battiti
veloci della pioggia,
sospesa nel tempo
ai baci che non mi hai dato.
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Il mio tempio
Avrei voluto perderti,
impastare col fango
il tuo volto e il tuo nome,
invece sei la ripetizione
univoca delle colonne
del mio tempio, dove
vuoto resta il sacello
e io sempre uguale
a me stessa mi perdo,
senza saper perdonare
il mutismo ambiguo
del giorno e dei tuoi occhi.
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Iperbole di incanto
Vivo negli istanti,
negli intenti,
negli intervalli
fra le parole e l’assenza,
mentre piegano il giorno
nuove parabole stanche.
Un pulviscolo di luce
resta provvisoria di noi
l’unica espressione…
Sospesi su fili di tensione
ai confini dell’attesa,
negli intermezzi
fra il sonno e la veglia,
imploriamo il miracolo
che è già passato e vive
nella mitezza di un ricordo.
Aspetta allora, ti porterò
dove il tramonto è alba
e porta indietro il tempo
ad affogare in un sorriso
o un bacio dove tutto
ebbe inizio, senza pretesto
o vanto, eppure nitida
superba espressione,
iperbole di incanto.
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La poesia
È fiato di ombre
soffocato dentro il petto,
è uno squilibrio inerte
che si arrampica sul cuore,
chiede luce alle finestre.
Mulinello lieve di vento
a sollevare il velo
col tempo reso peplo.
È il fato tra il buio e le stelle
nell'ingrigire dei giorni,
nella nostalgia di silenzi
ebbri di caldi abbracci.
Nel macerare delle assenze,
stemperate nel lento
stropicciarsi dei giorni,
gemono piano anche le botti
che spilleremo forse
per brindare a nuova vita!
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La ragazza speciale (A Maria Pia)
Nei miei sogni
percorro spazi inabitati
e sconosciuti ai più,
ed è pioggia sporca
l’indifferenza grave
opposta al mio sorriso.
Si specchia il sole
nei miei occhi grandi
e il mio sguardo
accarezza anche le pozzanghere.
Mia madre dice
che sono fiore di roccia
io aggrappata alla vita
con un filo di perle...
Costa fatica però vivere
quando ti senti fragile
in un mondo di forti,
sognando voli di aquila
con le ali però lievi
di una piccola libellula.
Con le mie dita sottili
disegno un pentagramma
che riempio di note
per la musica a cui
ho fatto spazio nel cuore.
A volte spalanco occhi
e bocca e resto ferma
come se vedessi il vuoto
e il mondo non sa
com'è pieno questo mio silenzio.
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Tra passato e futuro
Traboccano i ricordi
che a vederti adesso
pungono ancora gli occhi
l’insicurezza del mondo
e l’insistenza del passo
sul selciato trafitto
da un sole acerbo,
mentre pingue scompare
l’attesa stupita dai baci ...
Tornerà il cielo opaco
e uno strascico di stelle
a dare luce agli spazi
lasciati sgombri
dagli angoli stagliati
delle case assiepate
e la rugiada aprirà
bocche nuove di fiori
nei giardini dimenticati.
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Troppo mare (A mia figlia)
Io me ne sono accorta, sai,
che ho messo troppo mare
nei tuoi occhi e affamano così
il silenzio che ti sfiora appena.
Ho preparato le mie esche,
il verme è vivo, quasi mi sorride.
Dovrei pescare con lentezza,
perdere lo sguardo in un abbaglio,
lasciare il vento entrare fra le mani,
solleticare lieve i sensi e far di me
essenza e ombra su uno scoglio.
Solo così potrei arrivare forse
a ritrovare una goccia di me stessa
nel tuo sguardo, capire se c’è anche
qualche spiga nei tuoi occhi, un fiore
magari o forse solo terra da afferrare,
per camminare insieme a te nei giorni
che verranno con un fardello di ombre …
Non sono brava a stare in piedi sui pendii,
lo sai, è solo la meraviglia svelta
di un abbraccio che mi può salvare,
riportarmi indietro all’esserti grembo,
sentirti nella carne farti dolcemente figlia.
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OPERE di
ROSANNA SPEZZATI
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1.
Col tuo sorriso oggi navigo il mondo
e le distanze parlo con nomi ignoti
e srotolo la vita nel flusso ininterrotto di emozioni
Col tuo sorriso oggi sono Parigi e Mosca
immersa nella musica assordante
e strappo le parole e bacio gli occhi tuoi
attenti alle mie dita quotidiane
Bevo il tuo amore ora
dolce giustifica di ogni negligenza
col mio sorriso che è proprio uguale al tuo
che è il nostro passaporto per il mondo.
Rosanna Spezzati
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2.
Mi piacerebbe scalzo
correre su alto il pendio
Insieme al mirto lì
profuma il rosmarino
Solletica quel viola
e scioglie il verde
in onde chiare e scure
Oltre la cima il mare
a bacio del mio riso
una lacrima sua bianca
Con braccia larghe
girandola di vita
annuserei i colori e
strizzerei le ciglia
a trattenere
quest’infinita meraviglia
Mi piacerebbe nudo
tremare al vento
di quest’universo
e farmi soffio
Ho invece
scarpe strette
di lacci e stringhe
e il tempo dell’inverno
e grumi di sabbia
dentro la clessidra
Rosanna Spezzati
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3.
Quando mi hai preso l’anima
si è sfilacciata tra le tue dure dita
in coriandoli è salita
a tappezzare il cielo di colore
Rosanna Spezzati
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4.
Sabbia tra le pieghe del cielo
e vento nero tra i mattoni
Persa la strada
una uguale all' altra
di frantumati giorni
Tace il canto della madre
le dita secche del suo sangue
a lungo carezzato
Bambole rotte
tra macerie umane
ed i miei occhi attoniti
di tutte le tragedie vecchi
vuoti di sogni
di gioventù spenti.
Rosanna Spezzati
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5.
Calcagni sul tuo cuore
le mie nuove ferite
urlano vendetta
Eppur mi nuoce il tuo dolore
….
Mentre curavo i tagli
ho scritto col mio sangue
t' amo
Rosanna Spezzati
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6.
In bilico
su una felicità bifronte
il mio sorriso copre la distanza
a te che non sei mio
eppure pulsi e manchi
e sciogli questo sale crudo
e nel respiro mordi e ti fai assenza
Crudele scelta
sciolgo ogni voto
piegata in terra
a venerare ancora
e ancora i capovolti grani
Rosanna Spezzati
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Scienze della Mediazione Linguistica (L-12)
SSML San Domenico Foggia
Via Luigi Rovelli 48 – Tel. 0881.610565
www.mediazionelinguisticafoggia.it
http://www.mediazionelinguisticafoggia.it/