Regolamento museo

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REGOLAMENTO DEL MUSEO Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale nei campi di sterminio nazisti Premessa LA STORIA Inaugurato nel 1973, il Museo Monumento al Deportato è una struttura unica nel suo genere, frutto di un impegno teso a commemorare le vittime della Deportazione di cui si fece carico, già dagli anni ‘50, un comitato presieduto dal primo sindaco di Carpi, Bruno Losi, e composto dagli enti locali, dalle comunità ebraiche, dall’Istituto storico della Resistenza, dall’ANED(Associazione nazionale ex deportati) e dalle associazioni combattentistiche. E’ evidente che la presenza nel territorio carpigiano dell’ex Campo di concentramento, in quegli anni adibito a Villaggio san Marco per le famiglie dei profughi giuliano-dalmati, ha costituito il preciso riferimento storico e il visibile collegamento con il fenomeno della deportazione: con la volontà di edificare il Museo Monumento proprio a Carpi si intendeva tradurre il ricordo, ancora vivo nelle strutture superstiti del Campo, a costante monito per il futuro. Per la progettazione del Museo fu incaricato il gruppo BBPR ( Belgiojoso , Banfi , Peressutti e Rogers) in collaborazione con Giuseppe Lanziani e Renato Guttuso. Questi artisti e gli altri collaboratori portano nella progettazione e nella realizzazione del Museo Monumento la sensibilità verso un tema maturata anche dal personale coinvolgimento nelle vicende rappresentate. A questi architetti la commissione giudicatrice riconobbe il merito di avere operato la scelta antiretorica per esprimere un tema che dava facilmente adito a ovvie forme di simbolismo. IL MUSEO Il Museo, posto in una vasta area a piano terra del Palazzo Pio, in pieno centro storico , si sviluppa in 13 sale, sobrie ed essenziali, dove luci ed elementi grafici creano un’atmosfera di grande impatto emotivo; la continuità degli spazi è scandita dall’incisione di frasi alle pareti: si tratta di alcuni brani selezionati da Nelo Risi tra le Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea. Con suggestivi graffiti alcuni grandi pittori quali Ricasso, Longoni , Léger, Cagli e Guttuso, hanno commentato a loro modo l’orrore della Deportazione sulle pareti del Museo. Le teche contengono pochi ma significativi reperti, oggetti e fotografie ordinati da Lica e Albe Steiner, nel rispetto di un’esposizione volutamente scarna che pone in risalto la modernità dell’intero complesso mussale. Nel cortile esterno, parte integrante del Museo, si trovano le stesse linee essenziali che caratterizzano l’interno: 16 monoliti in cemento alti 6 metri portano incisi, si ambedue le facce, i nomi di alcuni lager nazisti. Il Museo, di proprietà del Comune di Carpi, è gestito dal 2001 dalla Fondazione ex Campo Fossoli, che ne cura la tutela, la valorizzazione e la programmazione scientifica.

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Regolamento del Museo Monumento al Deportato che si trova nel centro di Carpi, in piazza Martiri 68, al piano terra di Palazzo dei Pio.

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REGOLAMENTO DEL MUSEO

Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale nei campi di sterminio nazisti

Premessa

LA STORIA

Inaugurato nel 1973, il Museo Monumento al Deportato è una struttura unica nel suo genere, frutto di un impegno teso a commemorare le vittime della Deportazione di cui si fece carico, già dagli anni ‘50, un comitato presieduto dal primo sindaco di Carpi, Bruno Losi, e composto dagli enti locali, dalle comunità ebraiche, dall’Istituto storico della Resistenza, dall’ANED(Associazione nazionale ex deportati) e dalle associazioni combattentistiche.

E’ evidente che la presenza nel territorio carpigiano dell’ex Campo di concentramento, in quegli anni adibito a Villaggio san Marco per le famiglie dei profughi giuliano-dalmati, ha costituito il preciso riferimento storico e il visibile collegamento con il fenomeno della deportazione: con la volontà di edificare il Museo Monumento proprio a Carpi si intendeva tradurre il ricordo, ancora vivo nelle strutture superstiti del Campo, a costante monito per il futuro.

Per la progettazione del Museo fu incaricato il gruppo BBPR ( Belgiojoso , Banfi , Peressutti e Rogers) in collaborazione con Giuseppe Lanziani e Renato Guttuso. Questi artisti e gli altri collaboratori portano nella progettazione e nella realizzazione del Museo Monumento la sensibilità verso un tema maturata anche dal personale coinvolgimento nelle vicende rappresentate.

A questi architetti la commissione giudicatrice riconobbe il merito di avere operato la scelta antiretorica per esprimere un tema che dava facilmente adito a ovvie forme di simbolismo.

IL MUSEO

Il Museo, posto in una vasta area a piano terra del Palazzo Pio, in pieno centro storico , si sviluppa in 13 sale, sobrie ed essenziali, dove luci ed elementi grafici creano un’atmosfera di grande impatto emotivo; la continuità degli spazi è scandita dall’incisione di frasi alle pareti: si tratta di alcuni brani selezionati da Nelo Risi tra le Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea.

Con suggestivi graffiti alcuni grandi pittori quali Ricasso, Longoni , Léger, Cagli e Guttuso, hanno commentato a loro modo l’orrore della Deportazione sulle pareti del Museo.

Le teche contengono pochi ma significativi reperti, oggetti e fotografie ordinati da Lica e Albe Steiner, nel rispetto di un’esposizione volutamente scarna che pone in risalto la modernità dell’intero complesso mussale.

Nel cortile esterno, parte integrante del Museo, si trovano le stesse linee essenziali che caratterizzano l’interno: 16 monoliti in cemento alti 6 metri portano incisi, si ambedue le facce, i nomi di alcuni lager nazisti.

Il Museo, di proprietà del Comune di Carpi, è gestito dal 2001 dalla Fondazione ex Campo Fossoli, che ne cura la tutela, la valorizzazione e la programmazione scientifica.

Regolamento

Capo I Finalità

Art. 1 Costituzione denominazione e sede

Il Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale nei campi di sterminio nazisti (d’ora in poi Museo Monumento) è inaugurato nel 1973 dopo un decennio di intenso lavoro di progettazione artistica e di ricerca storico-documentaria, guidata dal “Comitato promotore per l’erigendo Museo –Monumento al deportato polito e razziale nei campi di sterminio nazista”(1962-1973).

Il Museo Monumento è situato al piano terra del Palazzo dei Pio, nella ala est prospiciente Piazza dei Martiri.

Art. 2 Finalità

Il Museo Monumento ha il compito richiamare alla memoria la tragedia della deportazione , quale monito vivo e presente per le odierne e future generazioni contro tutte le discriminazioni e la violazione dei diritti umani. Concorrono a questa finalità il percorso museale, l’allestimento espositivo e tutte le attività di ricerca, di formazione ed educazione, di divulgazione fatte a partire dal Museo Monumento.

Il Museo Monumento, per lo stretto legame che lo unisce all’ex Campo di concentramento di Fossoli, anch’esso posto nel Comune di Carpi, si propone di implementare la raccolta delle testimonianze (oggetti, fotografie, documenti personali) sulla guerra e la deportazione in generale e del territorio in particolare.

Il Museo Monumento, in sintonia con la propria peculiarità di museo storico-artistico, promuove lo studio, la divulgazione delle tematiche relative al rapporto tra storia e rappresentazione artistica, con un’attenzione particolare all’ambito della riflessione e ideazione di opere sui tragici avvenimenti del XX secolo (architetture della memoria), assunte in un’ottica europea.

Il Museo Monumento assume come compito prioritario la formazione delle nuove generazioni alla cittadinanza attiva e alla convivenza responsabile, attraverso specifiche azioni educative e didattiche.

Capo II Patrimonio

Art. 3

Il patrimonio del Museo Monumento è costituito da tutti i beni mobili e immobili con valore storico, artistico, documentario, librario che afferiscono a diverso titolo al Museo Monumento.

L’accesso al percorso museale, costituito dalle strutture, dagli elementi espositivi e dalle opere d’arte graffite, è liberamente accessibile ai visitatori, negli orari stabiliti e indicati.

Art . 4

E ’ tra i compiti della Fondazione, che gestisce il Museo Monumento, l’implementazione, la conservazione e l’inventariazione dei materiali (storici, artistici, documentari, librari e video), la catalogazione e l’inventariazione di quelli che perverranno al Museo Monumento. Tali materiali sono fruibili negli orari e nelle modalità stabilite.

Art. 5

In relazione ai prestiti, restauri, riproduzioni video-fotografiche il Museo Monumento si attiene alle norme vigenti in materia. E’ competenza del Direttore valutare le procedure necessarie.

Capo III Gestione

Art. 6

La gestione del Museo Monumento è affidata dal Comune di Carpi alla Fondazione ex Campo Fossoli (d’ora in avanti Fondazione), con atto di Concessione del 2001, che tra le altre funzioni ne stabilisce le linee di sviluppo e di indirizzo, individua le collaborazioni e il personale, svolge funzione di vigilanza e di controllo sulle medesime.

Art. 7

La Fondazione stanzia tutte le risorse finanziarie necessarie all’espletamento delle attività connesse alla gestione e valorizzazione del Museo Monumento, all’interno dei parametri previsti dalla Concessione e secondo le linee amministrative e contabili stabilite dallo Statuto della Fondazione stessa.

Art. 8

Le attività culturali, scientifiche, formative e amministrative del Museo Monumento sono realizzate nel rispetto delle indicazioni espresse dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato Scientifico della Fondazione presentate nella programmazione triennale e in quella annuale.

Art. 9

Il Consiglio di Amministrazione nomina il direttore del Museo Monumento nella figura del direttore della Fondazione, con le funzioni specificate nel successivo Capo III. Al direttore spetta la gestione complessiva del patrimonio culturale costituito dagli edifici storici e dai materiali

Art. 10

E’ possibile avvalersi di esperti per il funzionamento del Museo Monumento; ugualmente sono ammessi a collaborare, senza alcun compenso, studenti e/o esperti per periodi di stage, volontari e personale in servizio civile.

Art. 11

Il Museo Monumento nell’ambito delle proprie competenze, in linea con quanto stabilito dallo Statuto e dalla programmazione triennale e annuale della Fondazione, stabilisce attraverso la Fondazione rapporti di collaborazione anche a livello internazionale con le Università, con Istituzioni culturali affini, con Centri di ricerca pubblici e privati, per raggiungere le finalità espresse nell’ art. 2.

Art. 12

Il Museo Monumento stabilisce rapporti di collaborazione con gli uffici periferici e gli Istituti centrali del Ministero dei Beni e le attività Culturali, per conservare, promuovere e valorizzare il proprio patrimonio.

Art. 13

Il Museo Monumento instaura rapporti continuativi di collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado (data la tematica prevalentemente con quelle secondarie di primo e secondo grado) presenti nel territorio locale e nazionale; indirizza le informazioni anche alle scuole europee con cui si attiva in specifici progetti formativi.

Capo IV Personale

Art. 14

La Fondazione garantisce al Museo Monumento una dotazione continua di personale competente e adeguato. I profili professionali, le modalità di selezione, i percorsi di formazione in servizio, la definizione dei compiti sono stabiliti dalle linee programmatiche del Consiglio di Amministrazione, in relazione con quanto previsto dagli standard.

Art. 15

La struttura organizzativa del Museo Monumento assicura i seguenti ruoli:

- Direzione

- Servizi educativi

- Servizio al pubblico

Art. 16 Direzione

Il Direttore è responsabile dello sviluppo e della realizzazione dei progetti scientifici, culturali del Museo, della conduzione complessiva, della conservazione, valorizzazione e del godimento pubblico del museo. Al Direttore fanno capo le diverse figure professionali per la conduzione dei loro compiti.

Spetta al Direttore controllare il buon andamento del servizio e l’osservanza del Regolamento: egli coordina il personale scientifico, tecnico e di custodia e i collaboratori che a diverso titolo possono essere coinvolti nella attività del Museo Monumento.

Spetta altresì al Direttore la responsabilità relativa al patrimonio del Museo Monumento; in particolare la ricerca e lo studio relativo alle testimonianze (documentarie, artistiche, oggettistiche) conservate, la conservazione e la gestione delle medesime, la loro implementazione.

Il direttore ha la responsabilità di verificare e aggiornare la formazione degli operatori che a diverso titolo esplicano la loro attività presso il Museo Monumento; di collaborare con altri musei, enti culturali, università, sovrintendenze per il la migliore realizzazione degli obiettivi istituzionali del Museo Monumento.

Il Direttore è garante dell’attività del Museo Monumento nel suo complesso rispetto agli organismi di tutela e al Comune di Carpi.

Art. 17 Servizio educativo

Il Tecnico dei servizi educativi museali, che risponde al Direttore, nel rispetto delle funzioni di indirizzo della Fondazione, è il referente privilegiato per il mondo della scuola e per gli altri soggetti che usufruiscono di servizi e di attività educative.

Il Tecnico dei servizi educativi collabora con altre figure professionali alla definizione del programma delle attività educative, ha la responsabilità della loro realizzazione e documentazione.

Art. 18 Servizio al pubblico

L’Operatore dei servizi di custodia e accoglienza, che risponde al Direttore, nel rispetto delle funzioni di indirizzo della Fondazione, garantisce la vigilanza dei locali espositivi e del patrimonio museale; si occupa di coordinare i servizi di accoglienza e di prima informazione al pubblico; verifica le operazioni di vendita dei biglietti, dei materiali informativi e promozionali del Museo Monumento.

L’Operatore ha la responsabilità sulla organizzazione dell’accoglienza e assistenza al pubblico, del monitoraggio e valutazione qualitativa e quantitativa del pubblico.

Capo V Servizio al pubblico

Art. 19

Il Museo Monumento predispone un insieme di servizi per garantire le migliori condizioni di accesso al pubblico e di fruizione del percorso museale, tale che l’esperienza risulti da stimolo e riflessione rispetto al tema rappresentato dal Museo Monumento.

Il Museo Monumento nel rispetto delle norme vigenti garantisce l’accesso a tutte le categorie di utenti e predispone i seguenti servizi:

- Facile accessibilità alla struttura, apertura ordinaria al pubblico per almeno 24 ore settimanali; servizio di accoglienza e prima informazione, depliant informativi e sussidi al percorso di visita, servizi educativi – per scuole e adulti – di visita, book shop.

- Promozione e divulgazione delle attività, organizzazione di eventi culturali, organizzazione di esposizioni e installazioni, redazione di pubblicazioni dedicate al patrimonio e alla realtà storica cui il Museo Monumento si riferisce, specifiche attività educative rivolte al pubblico scolastico e degli adulti, promozione di scambi con altri istituti italiani e stranieri

- Valutazione e verifica dell’offerta: analisi quantitative e qualitative dell’utenza attuale e potenziale, rapporto annuo circa l’affluenza.

Art. 20

Il Museo Monumento si dota di una Carta dei Servizi che indica gli specifici servizi erogati, le modalità di tutela dei diritti e dei doveri degli utenti, del Museo Monumento stesso e degli operatori.

La Carta dei Servizi viene periodicamente verificata e aggiornata.

Capo VI Disposizioni finali

Art. 21

Copia del presente Regolamento e della Carta dei Servizi deve essere a disposizione del pubblico presso i locali del Museo Monumento e nelle sedi dove si svolgono attività ad esso collegate.

Art. 22

Il presente Regolamento viene periodicamente verificato e, qualora se ne evidenzi al necessità adeguato, aggiornato.