Il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) si propone di
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IL MUSEO NAZIONALE
Il Museo Nazionale consta di un gruppo di Musei situati al centro di Riga.
L’edificio principale del Museo Nazionale delle Belle Arti in via K.Valdemars è uno dei più
notevoli palazzi nell’area del Parco, circondato dai viali di Riga. Il palazzo è stato disegnato dal
suo primo direttore, l’architetto e storico dell’arte tedesco Wilhelm Neumann e costruito nel 1905.
La sua struttura e i suoi parametri corrispondevano a quelli dei musei europei a cavallo dei secoli.
La facciata maestosa è stata disegnata in stile barocco e classico. Il frontone centrale è ornato dal
gruppo scultoreo di August Volz. I dettagli decorativi interni nell’atrio e sulle scale hanno elementi
dell’Art Nouveau. L’atrio superiore invece ha sei dipinti circolari decorativi del grande pittore
lettone Vilhelms Purvitis e del maestro dell’arte classica estone Gerhard von Rosen.
La mostra permanente del museo illustra lo sviluppo dell’arte nella regione Baltica e in Lettonia
dalla metà del 1700 ai giorni nostri, e i periodi significativi dell’arte russa dal XVIII secolo fino alla
prima metà del XX. La collezione russa è la più ricca dei Paesi Baltici.
Con l’indipendenza dello Stato della Lettonia nel 1918 molta importanza era data al patrimonio
nazionale d’arte e agli sviluppi contemporanei. Il direttore del museo, il noto pittore Professore
Vilhelms Purvitis (1872-1945) ha cominciato la collezione mirata all’arte visuale lettone negli anni
venti e trenta del XX secolo.
Il museo era interessato a dare un quadro completo delle diversità dell’arte lettone dalle esplorazioni
moderniste allo stabile e certo realismo. Guardando la lista delle opere acquisite negli anni venti e
trenta si può notare l’alto valore artistico che la collezione ha nella storia dell’arte lettone.
Dal 1919 al 1940 la collezione del museo era cresciuta e contava 651 opere d’arte, la maggior parte
di loro acquistate. Le sale venivano affittate per mostre di singoli artisti e di gruppi di artisti. I
vent’anni della prima Repubblica lettone, periodo molto importante per la vita del museo, sono stati
interrotti dall’occupazione sovietica nel 1940, anno dal quale il museo continuò a funzionare
adottando un altro schema di esposizione.
Ora il museo è chiuso per restauro fino 2015.
Il Museo delle Arti Decorative e del Design è stato fondato nel 1989 ed è situato nella vecchia
città dentro le mura dell’importantissimo complesso storico. La chiesa di San Giorgio è la
costruzione in pietra più antica sopravvissuta. L’edificio di pietra dolomia bianca è la testimonianza
degli 800 anni della storia della città. Nel 1204 circa, insieme alla costruzione della residenza del
vescovo Albert di Livonia, è stata iniziata anche la costruzione del Castello dei Cavalieri Portaspada
(Ordine Livoniano) che occupava il territorio tra le attuali vie Skarnu, Kaleju e Jana. Le cronache
dell’epoca testimoniano il fatto che già nel 1208 nella parte sud del castello esisteva una cappella
dedicata a San Giorgio – il patrono dei cavalieri. Le cronache riportano pure i contrasti costanti tra
l’ordine, il vescovo e i cittadini di Riga per la dominazione della città.
Durante il primo scontro tra questi contendenti nel 1297 la chiesa di San Giorgio fu bruciata. Dopo i
lavori di ricostruzione nel XIV secolo la chiesa è stata occupata dall’ospedale di Santo Spirito, ma
nel XV secolo è stata assegnata al monastero dell’Ordine dei Francescani. Durante i tempi
turbolenti della Riforma nel XVI secolo la chiesa è stata demolita. Nel XVII e XVIII secolo la
chiesa è stata occupata dai mercanti di lino, di legname e di canapa e quindi è stata ricostruita
secondo le loro necessità convertendola in tre magazzini separati nominati Colomba Blu, Bianca e
Marrone. Questi magazzini hanno continuato a funzionare fino gli anni ottanta del XX secolo.
Ci sono sette diverse collezioni: arte tessile, ceramica e porcellana, arte del metallo, arte del
pellame, arte del legno, arte del vetro e a partire dal 2006 anche del design. Agli inizi l’arte
decorativa lettone era ispirata dal primo risveglio nazionale ed aveva radici profonde nell’arte
popolare e nel suo patrimonio storico. Nella prima metà del XX secolo gli artisti lettoni cercavano
la propria identità. I maestri preminenti come Jūlijs Madernieks (1870–1955), Jūlijs Straume (1874–
1970), Ansis Cīrulis (1883–1942), Jēkabs Bīne (1895–1955), Arvīds Dzērvītis (1847–1942) e gli
altri cercavano questa identità in maniera significativa per il periodo.
Il museo ha una grande collezione che riguarda i fondatori del modernismo lettone, artisti del
laboratorio della pittura su porcellana “Baltars”: Romans Suta (1896–1944), Aleksandra Beļcova
(1892–1981) e Sigismunds Vidbergs (1890–1970). Il modernismo lettone era definito da forme
geometriche astratte ispirate al cubismo, al futurismo e all’Art Deco, una fine grafica nella forma e
nei colori. Sono rappresentati gli oggetti dal 1800 fino ai nostri giorni.
La mostra permanente del museo al secondo e al terzo piano da un quadro completo del lavoro
creativo dei singoli artisti, degli stili e delle correnti prevalenti nelle varie epoche.
Oltre alla mostra permanente, il museo ospita spesso varie mostre contemporanee locali e straniere.
Spesso si fanno delle lezioni pratiche (pittura tessile, lavorazione del feltro) che danno la possibilità
a tutti di sperimentare la propria creatività.
Il Museo di Romans Suta e Aleksandra Belcova consiste nell’appartamento storico delle due
figure prominenti della storia dell’arte lettone – rappresentative del Modernismo Classico. Il museo
è situato a Riga, in via Elizabetes 57a, appartamento 26.
Romans Suta (1896-1944) era una persona creativa, brillante e dai tanti talenti. Egli dipingeva,
creava design e illustrava libri, faceva scenografie di teatro e cinema, conduceva il suo laboratorio
artistico, pubblicava i saggi e sviluppava il concetto dello stile costruttivo nazionale, che
implementava fondando il laboratorio della pittura della porcellana Baltars. Romans Suta disegnava
anche mobili e interni.
Aleksandra Belcova (1892-1981) era una donna carismatica ed elegante, moderna e dallo spirito
libero per il suo tempo e un’artista di professione. Le sue opere risalgono a partire dagli anni ’20 e
‘30 – paesaggi cubisti, nature morte costruttiviste, ritratti e dipinti su porcellana creati nel
laboratorio Baltars – stupiscono per la loro alta qualità artistica e per la loro esecuzione originale.
La collezione del museo comprende circa 4000 opere inclusi i dipinti e le porcellane dipinte, disegni
d’inchiostro, acquarelli, bozze di costumi e scenografie teatrali. I mobili, gli oggetti domestici
autentici e le fotografie, le lettere ed altri documenti fanno anche parte del museo per narrare tre
aspetti della vita di entrambi gli artisti – la loro arte, la loro vita sociale e la loro famiglia.
Il 22 agosto 2011 nel cuore della Vecchia Città – Piazza Duomo 6 – è stato inaugurato il Museo
dell’Arte nell’edificio che ospitava la “Borsa di Riga”. Il palazzo della Borsa è stato costruito nel
periodo dal 1852 al 1855 e realizzato nello stile rinascimentale veneziano come simbolo della
ricchezza e abbondanza. Il palazzo è stato disegnato dall’architetto tedesco nato a San Pietroburgo
Harald Julius von Bosse (1812 - 1894). Nel museo, con tutte le sale aperte al pubblico per la prima
volta, sono esposte le collezioni dei dipinti dal XVI al XIX secolo.
Adattare l’edificio storico ai contenuti del Museo dell’Arte Straniera è stata un’ottima soluzione per
far risaltare il palazzo. La grandezza, il carattere e l’importanza della collezione è in perfetta
sintonia con le caratteristiche delle sale. È stato creato un museo con idee contemporanee nel
rispetto del patrimonio storico e con la finalità di realizzare scambi internazionali.
Il Museo dell’Arte Straniera è stato fondato nel 1920 come Museo Nazionale dell’Arte. Per più di
vent’anni questo museo è stato collocato in uno dei più bei monumenti storici – il Castello di Riga.
La storia della collezione ha origine tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX. Questa
collezione è stata raccolta dai consiglieri, mercanti e borgomastri di Riga. Con l’apertura del nuovo
museo della Borsa è stato possibile unire alla collezione anche le collezioni del museo provinciale
di Curlandia (Jelgava) e dell’Università di Lettonia.
L’esposizione dei dipinti è stata collocata nelle sale più belle della Borsa di Riga – la Sala
Veneziana e la Sala di Makart. Nei tempi passati in queste sale, dove brillavano degli specchi
meravigliosi e la musica suonava dalla balconata, venivano organizzati dei balli e la vita era
celebrata con fiumi di vino. Anche se la funzione di queste sale è cambiata completamente, la loro
maestosità e l’idea di celebrare la vita prevale sempre . Ora si celebra l’arte. I muri di legno solido e
le cornici ricche dorate sono in armonia con la doratura delle mura. Il contrasto tra l’ambiente e
l’ascetica scultura medioevale italiana produce un effetto straordinario. Il piacere che ci danno i
dipinti sofisticati e le sculture dei secoli passati è indescrivibile.
L’esposizione degli artisti secondo il merito e la scuola nazionale è sistemata cronologicamente dal
XVI secolo al XIX secolo. Prevalgono i pittori olandesi, fiamminghi e tedeschi.
La Sala Esibizioni Arsenals del Museo Nazionale dell’Arte in via Torna 1 è la sala di esposizione
più grande di Riga. È collocata in un deposito doganale dell’inizio del XIX secolo costruito in tardo
classicismo russo, ed ora adattato ai bisogni del museo. Il museo ospita le creazioni d’arte degli
artisti lettoni e di origine lettone dalla fine del XX secolo ai giorni nostri. Ogni tanto l’esposizione
permanente è sostituita da qualche altra mostra di materiale conservato nei depositi del Museo.
L’edificio originariamente è stato disegnato da Johann Eduard de Witte. Poi è stato ampliato
adottando i suggerimenti di Julius Adolph Spazier (c.1790–after 1870); nel 1828 gli architetti da
San Pietroburgo: Alexander Nellinger (1789–1840) e Ivan Franzevich Lucchini (1784–1853), che
rappresentava l’ufficio doganale, hanno elaborato la versione finale e l’edificio è stato inaugurato
nel 1832.
Dopo la seconda Guerra Mondiale l’edificio è stato usato dall’esercito sovietico come deposito per
le merci commerciali e come locali del collegio militare. Nel 1980 è passato all’amministrazione
del Ministero della Cultura.