MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDATE CAMUNO · relazione tecnico - illustrativa 1 ottobre 2018...

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RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA 1 ottobre 2018 MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDATE CAMUNO POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA FORNITURA ALLESTIMENTO NUOVA SEDE MUSEALE PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA Direttore: Dott. Stefano L’Occaso RUP: Dott. Stefano L’Occaso PROGETTO MUSEOGRAFICO e ALLESTIMENTO Studio di Architettura Volta sas via Tosio 36 | 25121 Brescia | [email protected] | 3929766270 PROGETTO SCIENTIFICO Dott.ssa Serena Rosa Solano | SABAP per le province di Bergamo e Brescia DIRETTORE DELL’ESECUZIONE Dott.ssa Serena Rosa Solano

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RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA

1

ottobre 2018

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDATE CAMUNO

POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA

FORNITURA ALLESTIMENTO NUOVA SEDE MUSEALE

PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIADirettore: Dott. Stefano L’OccasoRUP: Dott. Stefano L’Occaso

PROGETTO MUSEOGRAFICO e ALLESTIMENTOStudio di Architettura Volta sasvia Tosio 36 | 25121 Brescia | [email protected] | 3929766270

PROGETTO SCIENTIFICODott.ssa Serena Rosa Solano |SABAP per le province di Bergamo e Brescia

DIRETTORE DELL’ESECUZIONEDott.ssa Serena Rosa Solano

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RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

Il presente progetto è relativo alla fornitura degli allestimenti del Museo archeologico nazionale di Cividate

Camuno, nella nuova sede museale ubicata nell’immobile attualmente denominato Incubatore d’impresa,

ora in corso di ristrutturazione.

Il visitatore accede al Museo dall’ingresso principale su piazza Giacomini. L’ingresso sarà identificato con la

presenza di un imponente fusto di colonna in granito, rinvenuto nell’alveo dell’Oglio, posizionato su apposito

sostegno in prossimità del portale d’ingresso.

Dal vano d’ingresso avrà inizio il percorso museale che si svilupperà su due piani, snodandosi attraverso

sette sezioni tematiche in un percorso ad anello. Le sezioni in sequenza saranno scandite e connotate

ciascuna da un colore.

Vengono di seguito descritti il carattere e la funzione di ogni ambiente, mettendo in evidenza i compiti visivi

a cui è chiamato il visitatore, nonché gli arredi previsti nel progetto di fornitura, suddivisi in ciascuna sezione.

Per quanto concerne la redazione del progetto illuminotecnico, nella tav23 è stata restituita seppur in

maniera non quantitativa, una valutazione sintetica dell’apporto di luce naturale nei vari ambienti che

compongono il percorso museale.

Il materiale previsto per la pavimentazione di tutti gli ambienti è il cemento spatolato (colore grigio medio-

scuro), le pareti saranno trattate con grassello di calce color bianco, le vetrine espositive presenteranno

struttura in materiale opaco antiriflesso bianco, con contenitori per reperti di colori variabili secondo la

palette ideata per le diverse sezioni del museo.

Secondo la classificazione di sensibilità alla luce IES, i materiali esposti nel museo sono prevalentemente da

ritenersi relativamente sensibili (metallo pietra ceramica vetro) o al più moderatamente sensibili

(affreschi).

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INGRESSO

Lo spazio di ingresso svolge una funzione di accoglienza.

Deve fornire una illuminazione generosa e confortevole.

Deve essere chiaramente percepibile anche dall’esterno.

Il titolo del museo deve risaltare immediatamente sia per il fruitore che si trova già all’interno che per il

passante esterno.

Questo ambiente può essere anche luogo di sosta e/o di attesa sia in ingresso che in uscita dal museo.

Da questo vano prende l’avvio il percorso museale con la parte introduttiva della prima sezione dedicata alla

“romanizzazione dell’arco alpino”. Le prime informazioni sono disposte nel corridoio assiale all’ingresso del

museo, concluso con un’ampia vetrata sul cortile interno. Si tratta di un ambiente promiscuo, collegato

senza soluzione di continuità con l’ingresso. Questo spazio, che svolge anche funzione di semplice passaggio

in uscita, è connotato da uno sviluppo lineare modesto con fruizione di informazioni visive per lo più di

grandi dimensioni, di ampio respiro territoriale, e di bassa specializzazione. La luce svolge una funzione di

orientamento Qui è collocata una prima struttura di supporto per reperti (fistule in piombo, reperto

interessante sia per matericità che per plasticità) corredata da un pannello di spiegazione sul sistema

romano delle infrastrutture (strade e acquedotti)

Allestimento:

In questo primo spazio l’allestimento prevede la fornitura e la posa di:

titolo del Museo (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello,compresa la grafica e la stampa:

- (4a) pannello introduttivo generale a terminazione centinata (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello/parete sulla storia del Museo (cm 360 x h.280) e la cartina dei rinvenimenti

archeologici della Val Camonica, e ancoraggio della Cartina già disponibile nell’attuale Museo

- (4c) pannello/ parete introduzione alla romanizzazione (cm 400 x h.360)

- (4d) pannello didascalico sopra reperto (cm 360x h.210)

base di supporto per reperti, (2a) realizzata a misura (cm 200x40xh.50), con telaio strutturale in

ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso,

dotata di strutture e supporto ad hoc per l’ancoraggio dei reperti.

tenda schermante a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300), realizzata

in tessuto ignifugo classe 1;

attrezzature operative per l’accoglienza a sistema componibile (tipo USM Haller) realizzate con tubi

in acciaio e sfere in ottone, con finitura cromata brillante, pannelli di rivestimento in lamiera

d’acciaio verniciata a polvere:

- (18) un contenitore modulare bifacciale (cm 225 x 74 x h.74) con funzione di scrivania per

l’operatore, addetto alla vigilanza e alla ricezione, organizzato contemporaneamente nel fronte

verso il pubblico con ripiani aperti per l’esposizione di materiale informativo/divulgativo sul Museo

e sul territorio;

- (19) una libreria/contenitore (cm 378 x h.179x 35), priva del pannello di fondo, con 5 scomparti

chiusi con anta ribalta e serratura e 4 scomparti espositivi con chiusura a vetro, destinato, negli

scomparti inferiori, al ricovero di borse e zainetti e, nei ripiani superiori, a libri e pubblicazioni.

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specchiera (20), posizionata di fronte al titolo che consenta la lettura del nome del museo anche al

visitatore al termine del percorso, a profilo ellittico (cm 50x100)

n. 3 poltroncine (21) tipo LC1 basculante in acciaio e pelle nera

Seduta operativa (22) su base rotante per il personale

Compito visivo del visitatore:

fruizione/lettura del pannello generale sulla storia del Museo e della cartina dei rinvenimenti

archeologici della Val Camonica

Fruizione/lettura di materiale informativo e divulgativo a disposizione degli utenti

Consultazione rapida di volumi relativi al Museo, a reperti in esposizione e/o a cataloghi di mostre

fruizione/lettura del pannello generale di La Turbie e delle infrastrutture romane

visione e comprensione del reperto esposto compreso il corredo esplicativo fruito dal pannello di

approfondimento

Esigenze di illuminazione

- il titolo del museo richiede un’illuminazione focalizzata e permanente

- la postazione accoglienza deve rispondere ai parametri di legge per le postazioni operative di lavoro

- il pannello di grandi dimensioni sulla storia del museo richiede un illuminamento uniforme , privo di

orlature , come pure il pannello frontistante con gigantografia di La Turbie

- illuminazione generale della sala: generosa, uniforme confortevole (zona filtro, ingresso, uscita, via di fuga)

- Illuminazione ad hoc per il reperto che ha quasi le sembianze di una scultura contemporanea.

- Illuminazione del pannello di spiegazione da bilanciare con il contorno

- vista la funzione, lo spazio potrebbe essere connotato da un corpo illuminante “decorativo”, con funzione

ambientazione

Nota grafica

La prima sala presenta quattro episodi importanti dal punto di vista grafico. La parete sinistra e la parete

destra rispetto all’ingresso richiedono la composizione di ampie superfici utilizzando materiali sia grafici

(cartina della valle sulla sin.)che fotografici (gigantografia di La Turbie) che testi sia a colori che in bianco e

nero.

Il pannello sulla sinistra ha un valore d’ambientazione e organizza le informazioni in relazione alla cartina

della Val Camonica già presente in Museo. Il pannello di La Turbie comunica la potenza in termini quasi

retorici dell’impatto della romanizzazione sulle culture locali

Il terzo pannello con valore di approfondimento e focus sulle infrastrutture della romanizzazione funge

anche da corredo dei reperti esposti e potrebbe differenziarsi con una grafica in b/n più sobria con testi e al

più disegni al tratto.

La grafica relativa al titolo rappresenta un tema nodale perché legata a tutta la comunicazione del museo.

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ROMANIZZAZIONE

La seconda parte della sezione relativa alla “romanizzazione dell’arco alpino” è destinata ad

un’esperienza di immersione in realtà virtuale. L’orientamento del percorso museale è garantito

dall’interdizione di altri passaggi alternativi mediante l’utilizzo di una parete/ pannello, normalmente chiusa.

L’invito ad imboccare “le vie della romanizzazione” avviene mediante la successione sfalsata di due setti a

profilo semiarcuato che hanno anche la funzione di modulare progressivamente la luce da un ambiente ad

elevato apporto di luce naturale ad un ambiente completamente buio, per ovvie esigenze tecniche di

proiezione.

La galleria della romanizzazione si sviluppa lungo un corridoio di circa 8m, largo 2,70m. L’allestimento

prevede due scenari possibili per questo ambiente, privo di illuminazione naturale e con colore scuro alle

pareti: lo scenario principale, con la fruizione dell’esperienza di realtà immersiva in cui i soli particolari

dell’allestimento che si dovrebbero intravedere sono il disegno della strada romana a stampa sul pavimento

e i due cippi gromatici posizionati a terra sulla sinistra del percorso; lo scenario secondario , da attivarsi in

caso di impossibilità di utilizzo del sistema multimediale, in cui la parete sinistra del percorso, stampata con

immagini e testi sull’argomento della romanizzazione, sviluppa in maniera tradizionale il tema della sezione.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:

titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa: (4a) pannello introduttivo

generale a terminazione centinata (cm 50 x h.160)

due setti a profilo arcuato (5) pensati come pareti mobili, con struttura interna in profilati

d’alluminio rivestiti con MDF ignifugo laccato su ogni faccia e la realizzazione , con medesima

tecnologia, anche della parete/pannello con apertura a bilico verticale posta a separazione della

galleria del Foro. La scelta di optare per pareti “facilmente smontabili “ e non strutture fisse, nasce

dall’esigenza di consentire anche in futuro la movimentazione lungo il corridoio di reperti di grandi

dimensioni, in particolar modo la statua della Minerva.

Il corridoio deve essere libero da arredi che potrebbero ingombrare o costituire inciampo durante la

fruizione dell’esperienza multimediale in semioscurità. La stampa a pavimento e a tutta parete

(tattoo wall) (23) avrà invece la funzione di fornire una impressione suggestiva della conquista

romana del territorio alpino, anche in mancanza dell’installazione multimediale.

Compito visivo del visitatore:

in condizione di fruizione del multimediale: lettura, nel buio, dell’immagine a pavimento con

funzione orientativa

riconoscimento dei due cippi

in condizione di fruizione tradizionale: lettura agevole delle informazioni grafiche e descrittive

riportate a parete con illuminazione suggestiva, in alternativa al coinvolgimento sensoriale fornito

dalla realtà immersiva

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Esigenze di illuminazione

- se è attiva l’installazione multimediale e la proiezione del video, l’illuminazione dovrebbe ridursi al minimo,

mediante proiezione laterale (ma non radente) a pavimento con funzione di segnapasso e con lo scopo di

rendere leggibile la stampa a terra della strada romana.

- i due cippi sono ubicati in una rientranza della parete sinistra, creata appositamente con struttura in

cartongesso, per consentirne l’illuminazione laterale senza interferire con la proiezione multimediale.

- nel caso in cui l’installazione multimediale non fosse attiva, il visitatore dovrebbe essere comunque

condotto, attraverso l’utilizzo scenografico della luce artificiale, ad una lettura suggestiva delle immagini

riprodotte su tutta la parete e a pavimento.

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SANTUARI

La sezione dei santuari è una delle più ricche ed articolate del museo.

Il percorso si sviluppa all’interno della sezione mediante un progressivo avvicinamento alla Statua della

Minerva, disposta sul fondale della stanza in posiziona assiale ed incorniciata da una teoria di setti semi

arcuati. L’avvicinamento fisico alla Minerva costituisce anche un percorso di conoscenza ed

approfondimento attraverso i reperti esposti con un passaggio progressivo da un ambiente privo di luce

naturale alla sala della statua in marmo pentelico illuminata anche con luce naturale.

La sezione museale si divide quindi in 4 step espositivi:

- sottosezione “alfabetari”, che comprende l’esposizione di due reperti lapidei con incisioni in rilievo

scarsissimo, corredate da un’immagine a piena parete riferita al contesto (gigantografia), da un pannello

didascalico, e (prima parete sulla destra in ingresso alla sezione) da evocazioni a stampa grafica diretta sulla

parete di lettere di alfabeti preromani.

- sottosezione “placchetta” (vetrina piccola sulla sin. del percorso): illustrante la fase protostorica. Il reperto

di rilievo è la placchetta bronzea a cui è dedicata una vetrina singola. L’immagine della placchetta a grafica

ingrandita dovrebbe occupare il pannello di fondo, che ha la funzione di tamponare la retrostante finestra.

- sottosezione età augustea, flavia e tardo imperiale”: con vetrina a sviluppo lineare articolata in contenitori

di diverse forme e dimensioni per differenziare i materiali esposti nella successione e nell’evoluzione storica.

La vetrina è corredata da pannello descrittivo con la rappresentazione a disegno dell’evoluzione di culti.

- sottosezione “sala di Minerva”: comprende oltre al momento focale incentrato sulla statua di materiali

relativi al santuario di Spinera, da cui la statua proviene, costituito da reperti lapidei sospesi a parete ; una

sezione dedicata agli altri culti con are in pietre disposte in appoggio su base di supporto e elementi lapidei

sospesi su una parete d’allestimento con portata strutturale. In questa sezione trova spazio anche il plastico

ligneo del santuario di Minerva corredato da una gigantografia della ricostruzione dell’aula dedicata alla

divinità.

La Statua di Minerva rappresenta uno dei momenti nodali e di maggior impatto visivo del museo. Essa è

disposta su una pedana definita da un taglio d’acqua corrente, che richiama il legame del culto di Minerva

con l’acqua e le grotte di Spinera. E’ possibile vedere il retro della statua accedendo da un settore laterale

della pedana.

I contenitori dei reperti sono pensati in cemento decorativo del medesimo colore della parete che farà da

fondale alla statua.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:

n. 2 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a

laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotata di vetri antisfondamento e antiriflesso con

meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura: (1a) culti in età imperiale (cm

465x80xh.85/115), (1b) vetrina della placchetta (cm 190x80xh.85/105)

n.2 basi di supporto per reperti, realizzate a misura, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in

MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di strutture e

supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti: (2b) base di supporto alle rocce degli alfabetari (cm

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285x50xh.70) e (2c) supporto per mense votive di altri culti (cm360x60h,70). Oltre che la base della

Minerva (2m), struttura con caratteristiche di flessibilità e smontabilità, (cm 350 x 350 x h.50)

titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello,compresa la grafica e la stampa:

- n. 3 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello didascalico culti imperiali (cm 235x h.50)

- (4c) pannello/ parete dietro vetrina della placchetta (cm 190 x h.360)

- (4d) pannello sopra il plastico di Spinera (cm 200 x h. 150)

- (4e) pannello/parete degli alfabetari (cm 285 x 360)

parete portante (5), con struttura interna in profilati d’alluminio rivestiti con MDF ignifugo laccato

su ogni faccia disposta a fondale della base per le mense votive di altri culti e attrezzata per

l’ancoraggio di frammenti lapidei di notevole peso, compresa una piccola vetrina sospesa (1c) (cm

60x 35 x h.20);

una serie di ancoraggi (10) a parete studiati e posti in opera ad hoc per elementi in marmo di peso

notevole, provenienti dal santuario di Spinera, da posizionare nella sala di Minerva;

n.2 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),

realizzata in tessuto ignifugo classe 1;

a corredo dell’apparato comunicativo sono previsti due punti di stampa a parete (tattoo wall) (23)

come anticipazione della sottosezione degli alfabetari e come valorizzazione della placchetta

Compito visivo del visitatore:

il visitatore passa da una condizione di buio (la galleria della romanizzazione) ad una situazione di

luce artificiale, con la possibilità di essere introdotto gradatamente alla vista della Minerva

prima anticipazione è la vista di segni grafici tratti dagli alfabetari (parete destra del percorso)

è orientato sul fondale di questo primo corridoio dalla vista di un pannello illuminato

uniformemente che fornisce informazioni di carattere generale

vista a distanza della Minerva incorniciata dai setti arcuati

lettura del titolo e del primo pannello introduttivo sugli alfabetari, fruizione dei reperti lapidei

avvio percorso nell’evoluzione dei culti: focus sulla placchetta, sviluppo lineare della vetrina dei culti

in età imperiale per rendere leggibile l’evoluzione di culti

La sala della Minerva rappresenta una sosta. Lo spazio si apre e la lettura dei reperti è a 360°.

L’ordine gerarchico è determinato dalla potenza della statua, il resto ruota attorno: i materiali

provenienti dal Santuario di Spinera, il plastico che ne ricostruisce l’architettura originaria, mense ed

are dedicate ad altri culti

Esigenze di illuminazione

- la sezione risulta molto articolata sia per i materiali esposti che per la variazione della luce naturale, che

passa in progressione da nulla alla luce diretta nella sala della Minerva.

- nel primo settore è indispensabile orientare il visitatore e abituarlo gradualmente alla luce dopo il corridoio

multimediale (illuminazione verticale uniforme della parete degli alfabetari con funzione orientativa). E’

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importante pensare a soluzioni di luce radente che illuminino le iscrizioni, con un sistema di lampade anche

manovrabili dal visitatore in corrispondenza dei piccoli massi con incisioni graffite.

-il secondo settore è dedicato all’esposizione tradizionale dei reperti in vetrine.

Il visitatore , a questo punto, già vede la Minerva ed è portato a trascurare altri materiali esposti. Compito

dell’illuminazione sia esterna che interna alle vetrine, è focalizzare l’attenzione sulla placchetta e sugli altri

oggetti esposti

- il terzo settore spaziale è lo spazio dedicato alla statua di Minerva, che richiede un apparato illuminotecnico

in grado di costruire scenari diversi per questo reperto eccezionale, sia durante il giorno, con apporto di luce

naturale, sia di sera.

- Cura e attenzione all’illuminazione del plastico e dei reperti lapidei aggettanti e sospesi a parete, che

possono creare zone d’ombra sottostante.

Nota grafica

La componente grafica in questa sezione deve continuamente dialogare con la presenza della statua di

Minerva, che genera una tensione all’avvicinamento. La comunicazione dovrebbe conservare un registro

solenne e monumentale durante di percorso.

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ABITATI MINORI E TECNICHE INNOVATIVE

La sezione dedicata agli abitati minori dedica largo spazio ai reperti della casetta di Pescarzo tra cui l’oggetto

fondamentale è la porta in legno carbonizzato dell’abitazione rurale. Un’esposizione sobria dei materiali

domestici rinvenuti nello scavo di Pescarzo fa da cornice ad un’installazione studiata per “proteggere” il

pannello/porta e nel contempo renderne immediatamente leggibile il senso e l’originaria funzione. Si tratta

di un piccolo volume realizzato in tubolare di ferro che definisce gli spigoli di una casetta astratta in cui il

reperto “porta” viene inserito proprio nella funzione di uscio.

La stanza di Pescarzo contiene elementi tradizionali di allestimento come le vetrine lineari, l’elemento più

contemporaneo della struttura della porta, elementi legati alla didattica come la riproposizione del diorama,

già presente nell’attuale museo, con la ricostruzione dell’interno della casa e il pannello descrittivo delle

tecniche costruttive tradizionali, con porzioni di parete ricostruite con tecnica a blockbau e opus craticium

(fornitura a parte).

Lo scopo della sezione è tuttavia anche quello di voler mostrare l’evoluzione delle tecnologie costruttive e

non, a cui si assiste con l’avvento dei romani nel territorio camuno, coniugata ad una capacità rinnovata di

sfruttamento delle risorse del territorio. L’approfondimento didascalico/didattico sull’argomento avviene

nella saletta attigua a quello di Pescarzo e si completa con l’allestimento scenografico dell’intera parete del

corridoio tappezzata di bolli laterizi.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:

vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a

laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotata di vetri antisfondamento e antiriflesso con

meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:

- vetrina di Pescarzo (1d), disposta ad L e con uno sviluppo lineare di circa 10 m (cm

440+590 x 40/50 x h. 85/115);

- vetrina di Berzo e abitato minori (1e) con esposizione delle macine, (cm 260 x 60x

h.85/110)

- vetrina di Borno Lago Giallo (1f) (cm 120 x 60 x h. 70/110)

titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:

- n. 2 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello didascalico sopra le vetrine di Pescarzo (cm 140 x h. 50 + cm 240 x h. 50)

- (4c) pannello/parete sulle tecniche costruttive tradizionali (cm 300 x h. 320) e gli abitati

minori (cm 260 x h. 50)

- (4d) pannello/parete con tecniche costruttive innovative (cm cm 420 x h. 320)

Struttura per il sostegno, la valorizzazione e la protezione della porta di Pescarzo (12), realizzata in

tubolare di ferro sezione quadra dim min mm20*20. La struttura funge da telaio maestro per la

porta di Pescarzo e, definendo gli spigoli di un volume, consente una lettura immediata ed intuitiva

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del reperto e della sua originaria funzione. La struttura è corredata dalla piccola vetrina sospesa per

la chiave

n.3 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),

realizzata in tessuto ignifugo classe 1;

una serie di ancoraggi (15) a parete studiati e posti in opera ad hoc per materiali non lapidei, in

questo caso bolli laterizi con forme e dimensioni diverse tra loro, da sospendere a parete in

sequenza sino a tappezzare il corridoio. Si prevedono almeno 40 ancoraggi .

Compito visivo del visitatore:

le sale destinate agli abitati minori sono illuminate da una luce naturale diffusa. I materiali esposti

sono quelli di una quotidianità domestica rurale. Intuitivi e semplici. Il visitatore deve comprendere

questa semplicità che di lì a poco sarà messa a confronto con la raffinatezza e la ricchezza

dell’abitare romano delle domus. La comunicazione avviene sul piano visivo con rappresentazioni di

grandi dimensioni piuttosto immediate e didattiche. Importante illuminare la porta e le nervature

del legno.

il corridoio con l’ostensione di bolli laterizi deve mostrare l’impatto di un’attività edilizia vivace ma

anche il momento di compenetrazione delle civiltà e della cultura locale con quella romana. Qui

risalta la quantità e la materia.

La sala delle tecniche edilizie innovative è una “divagazione”, che evidenzia il cambio di registro

tecnologico avvenuto con l’avvento dei romani

Esigenze di illuminazione

- Attraverso il registro visivo, l’illuminazione dovrebbe sottolineare l’alterità della sezione di Pescarzo

rispetto a quella delle domus romane con cui si pone a confronto.

- il corridoio dei laterizi deve suggerire la suggestione di questo percorso, di questo cambiamento, di questa

trasformazione.

Alla lettura visiva d’impatto che mette a confronto Pescarzo con le domus passando per l’evoluzione narrata

nel corridoi, si sottoscrive l’approfondimento storico archeologico sull’utilizzo dei materiali e le tecniche

edilizie con esigenze di illuminazione diverse. La prima supporta una percezione immediata di diversità, la

seconda deve assecondare l’esigenza dell’approfondimento e della lettura.

Nota grafica

Da curare la costruzione grafica delle due pareti con l’esposizione dei materiali delle tecniche edilizie

tradizionali e innovative che svolgono un ruolo orientativo nella comprensione di questo punto nodale della

sequenza del percorso.

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DOMUS

La sezione delle Domus è uno spazio piuttosto articolato. Si tratta di un grande vano a sviluppo longitudinale,

suddiviso con un setto in due aree comunicanti ma distinte e collegato ad una piccola sezione dedicata al

commercio di alimenti, al cibo e alle abitudini alimentari .

Il primo spazio è organizzato attorno ad una vetrina centrale ad isola che regge anche la struttura

dell’oscillum, oggetto che accoglieva il visitatore anche nella domus romana

Una vetrina suddivisa in diverse sezioni è destinata a contenere i reperti provenienti da domus minori,

suddivisi per contesti di ritrovamento. Il tema più ampio della matrice urbana romana di Cividate è invece

demandato a un grande pannello a tutta parete.

Da qui si accede alla sezione dedicata ai commerci nel mediterraneo, alla provenienza di cibi e alle abitudini

alimentari dei romani.

La seconda parte della sala delle domus è invece interamente dedicata al contesto di via Palazzo da cui

provengono molti lacerti di affresco, lo zoccolo a specchiature decorate del viridarium, oltre che abbondante

materiale della vita quotidiana.

Si è voluto connotare questo spazio proprio con caratteristiche domestiche.

Pensato come uno luogo di sosta, è allestito con una credenza/libreria con libri specializzati o semplici

quotidiani a disposizione del pubblico, un tavolo imbandito con vetrine in appoggio contenenti i materiali di

uso quotidiano, la parete di fondo con una composizione di affreschi e alcune poltroncine per fermarsi a fare

conversazione.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:

n. 6 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a

laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con

meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:

- la vetrina delle domus minori (1g) , raccoglie rinvenimenti provenienti da quattro contesti

differenti (cm 410 x 80x h.cm 85/120)

- la vetrina ad isola (1h) con l’ elemento metallico per il sostegno oscillum (cm 245 x 275 x

h. 25/90), posizionata al centro della prima stanza diventa un elemento di organizzazione

spaziale

- la vetrina affreschi (1i), contenete un considerevole numero di frammenti di intonaci

decorati posato su letto di sabbia nera (cm 590 x 60 x h. 85)

- la volontà di restituire un’ambientazione domestica ha suggerito di proporre la disposizione

degli elementi del vivere quotidiano all’interno di teche poste in appoggio su un tavolo

vetrina (1l) (cm 300 x 100 x h. 70/110)

- la vetrina con gli oggetti per la cura personale (1m) (cm 60 x 30x h.15)è stata pensata in

appoggio sulla credenza libreria, in adiacenza al frammento di busto con capigliatura

femminile

- la vetrina delle anfore (1n) (cm 260 x 80 x h.85/105) è ubicata nella sezione dedicata ai cibi

provenienti dal mediterraneo e alle abitudini alimentari romane

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n.2 basi di supporto per reperti, realizzate a misura, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in

MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di strutture e

supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti: (2d) base di supporto per il piccolo Dioniso (cm 100 x

30 x h.20) e (2e) supporto per la macina (cm 80 di diametro) nella sezione culinaria.

titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:

- n. 4 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello/parete sulla nascita della città romana di Cividate Camuno (cm 430 x 320)

- (4c) 10 pannelli circolari del diametro di circa cm 20 con raffigurazione a disegno delle

capigliature in epoca roma da porre accanto al busto con treccia sopra la credenza/libreria

- (4d) pannello ubicato nel settore “cucina” con indicazione dei commerci di alimenti nel

Mediterraneo (cm 260 x 235)

- (4e) pannello/parete sulle abitudini alimentari (cm 260 x 320)

in prossimità del piccolo Dioniso vengono disposti anche alcuni reperti lapidei di piccole dimensioni,

che richiedono supporti ed ancoraggi a parete studiati ad hoc (10)

n.5 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),

realizzata in tessuto ignifugo classe 1;

sulla parete di fondo della sezione delle domus vengono disposti a parate con appositi ancoraggi

(15) i lacerti di affresco provenienti da via Palazzo

sul setto trasversale che divide la sezione delle domus minori da quella della domus di via Palazzo

trova posto la restituzione della zoccolatura affrescata del viridario con la composizione di diversi

frammenti decorati su intonaco (16)

La sala della domus di via Palazzo è stata pensata come uno spazio di sosta, di otium domestico.

Oltre al tavolo l’allestimento si prevede qui una serie di forniture finalizzate alla ricostruzione di

questa ambientazione in chiave contemporanea, tra cui:

una libreria/contenitore modulare (17) a sistema componibile realizzato con tubi in acciaio e sfere

in ottone, con finitura cromata brillante, e pannelli di rivestimento in lamiera d’acciaio verniciata a

polvere, dim cm 225 x 37 x h.74 (tipo USM Haller), dotata di tre scomparti chiusi con anta ribalta

(per materiale didattico) e di tre scomparti destinati ad accogliere libri specializzati consultabili

liberamente, oltre che i quotidiani del giorno.

una specchiera (20), a profilo ellittico (cm 50x100), posizionata sopra la credenza libreria, accanto

agli strumenti per la cura personale.

n. 4 poltroncine (21) tipo LC1 basculante in acciaio e pelle nera

a corredo dell’apparato comunicativo è previsto infine un punto stampa a parete (tattoo wall) (23)

con la ricostruzione grafica delle scene figurate riportate nello zoccolo affrescato del viridarium.

Compito visivo del visitatore:

le sale destinate alle domus sono illuminate da una luce naturale diffusa. I materiali esposti

raccontano la raffinatezza dell’abitare romano nelle domus. La vetrina ad isola centrale crea un

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percorso circolare che porta il visitatore a fruire sia di contenuti descrittivi (testi, foto e disegni del

pannello a tutta parete sulla Cividate Romana), sia in successione di contenuti materici che

richiedono una focalizzazione più raffinata ( i reperti delle domus minori).

La saletta dedicata alla culinaria e ai cibi è inondata dalla luce delle vetrate del loggiato. La fruizione

di questo spazio è legata alla comprensione di grandi pannelli con contenuti grafici accattivanti e

immediati

La sala della domus di via Palazzo presenta materiali dalla caratteristica fortemente decorativa. E’

uno spazio che suggerisce l’idea dell’abitare il museo come una casa. Minuta la lettura dei reperti

della quotidianità sul tavolo espositivo

Esigenze di illuminazione

- l’illuminazione della sezione delle domus deve prevedere una luce calda, articolata e diversificata come

quella di una casa, con la presenza di corpi illuminanti decorativi e l’utilizzo di alcuni elementi che

appartengo più al linguaggio dell’illuminazione per residenze private che non per un museo pubblico.

- importante la possibilità di modificare gli scenari per favorire registri di comunicazione diversi

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TEATRO ANFITEATRO E TERME

La sezione dedicata agli edifici pubblici, con un rimando diretto al parco archeologico, si sviluppa lungo il

loggiato del piano primo. Questo spazio è in parte dedicato all’esposizione di reperti provenienti dal teatro e

dall’anfiteatro e in parte ai mosaici provenienti dalle terme. Tre erme sono poste al crocicchio che conduce

poi ad imboccare la scala per scendere al piano inferiore.

Questa sezione sarà dotata anche di un plastico con la ricostruzione 3d dell’area del parco archeologico e di

un touch screen con contenuti multimediali.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:

n. 2 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a

laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con

meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:

- la vetrina dedicata ai materiali provenienti dal teatro e dall’anfiteatro (1o) , con sviluppo

lineare lungo il loggiato superiore (cm 600 x 40 x h.cm 85)

- la vetrina delle terme (1p) (cm 270 x 80 x h.cm 85) ubicata accanto ai mosaici, con spazio

espositivo dedicato alle suspensurae

titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:

- n. 2 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello didascalico di corredo alla vetrina del teatro e dell’anfiteatro (cm 600 x h. 50)

- (4c) pannello didascalico delle terme (cm 700 x h.130)

- (4d) pannello didascalico delle erme (cm 170 x h. 50)

- (4e) pannello/parete sull’area del parco archeologico (cm 370 x 320)

struttura di supporto e ancoraggio delle Erme (8), realizzata, in analogia a quelle esistenti, mediante

staffe a binario imperniate nella muratura che consentano la regolazione della distanza del reperto

dal supporto

un supporto per i mosaici (9) provenienti dalle terme, realizzata mediante telaio metallico a misura,

opportunamente calcolato per il peso delle superfici pavimentali antiche.

La sezione è arricchita da un touch screen a parete e da lacerti di affreschi da posizionare con

appositi ancoraggi a muro (15)

Compito visivo del visitatore:

il loggiato destinato ai materiali provenienti dagli edifici pubblici è illuminato da abbondante luce

naturale non schermata. Il rapporto visivo con l’esterno e l’area archeologica nel cortile è

immediato.

I materiali sono disposti in sequenza in una lunga vetrina che sottolinea il movimento di passaggio,

come in un’arteria urbana

lo spazio dedicato alle terme prevede al contrario una deviazione, una sosta, un momento dedicato.

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La vista del grande pannello a parete su fondo del corridoio funge da cerniera tra i due spazi ed è un

rimando diretto all’area archeologica del parco.

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FORO

Lo spazio dedicato al foro e alla statua del Nudo eroico è connotato da un registro espressamente

monumentale.

I materiali esposti raccontano della grandezza e dell’importanza della Cividate romana. Una teoria di

lapidi, frammenti architettonici , iscrizioni si sviluppa, come legata da un filo rosso, accompagnando il

visitatore fino alla statua virile. Il nudo eroico è posizionato su un basamento rivestito in lastre di

cemento decorativo colorato come il fondale su cui si staglia.

La galleria degli eroi è anche quinta scenografica del cortile interno, perché sviluppata lungo un intero

lato del porticato terraneo.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:

alcune vetrine contenitore (1q), con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo

accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e

antiriflesso con meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura e posizionate sul

supporto a sezione sagomata della galleria del Nudo eroico: 2 vetrine (cm 50 x 50 x h. cm 35) per

l’esposizione dei piedi bronzei, e due vetrine per altri materiali non lapidei provenienti dal foro (cm

60/120 x 35 x h. cm 20) . Un espositore apposito è destinato alla numismatica (1r), realizzato con un

piano inclinato dotato di sedi a misura per le monete in esposizione e lenti d’ingrandimento

scorrevoli per la fruizione dei dettagli. La grafica didascalica è prevista con stampa diretta sul piano

della vetrina tipo tattoo wall (23)

La galleria è dotata di una lunga base di supporto per i reperti lapidei (2f), realizzata a misura, con

telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio,

antimpronta, antiriflesso, dotate di strutture e supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti, sviluppo

lineare sagomato ad altezza variabile (cm 1375 x 60 x h. cm 35/100).

in analogia a quanto descritto per la Minerva anche per il Nudo eroico è prevista la realizzazione di

una base/pedana (2g) rivestita in cemento decorativo (cm240 x 200 x h.50)

titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20

spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico

generale del museo

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:

- n. 1 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello/parete sul foro della città romana di Cividate Camuno (cm 180x180)

la parete di fondo dell’intera galleria è destinata accogliere materiali lapidei da posizionarsi con

staffe studiate ad hoc a parete (10)

sulla parete terminale della galleria è prevista la realizzazione di un rivestimento in lastre di

cemento decorativo (11) come fondale di contrasto alla statua del Nudo eroico

n.12 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),

realizzata in tessuto ignifugo classe 1.

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Compito visivo del visitatore:

Il porticato destinato ai materiali monumentali provenienti dall’area del foro è illuminato da

abbondante luce naturale schermata. Il rapporto visivo con l’esterno e l’area archeologica nel cortile

è immediato.

I materiali sono disposti in sequenza, in appoggio su una lunga base sagomata con altezze variabili, e,

su un secondo registro sovrapposto, sono ancorati alla porzione superiore della parete.

Il momento focale , di tensione, è la vista della statua del nudo eroico

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NECROPOLI

Lo spazio dedicato alle necropoli è ampio ed articolato in diversi ambienti, tutti collocati nel corpo di

fabbrica storico ad un livello ribassato rispetto alla quota del cortile internodi circa 70m.

Le salette sono coperte con volte a botte e non presentano luce naturale.

L’accesso alla sezione delle necropoli avviene, seguendo il percorso museale, dalla galleria del foro ed

immette direttamente dopo pochi gradini alla galleria delle epigrafi funerarie.

I reperti verranno disposti in senso longitudinale su una piattaforma per ripartirne il carico e per

sottolinearne la disposizione lungo le strade di accesso alla città.

Una prima sala è interamente dedicata alle tombe rinvenute a Borno e Breno. I reperti nelle vetrine

sono suddivisi per corredi e un’isola centrale organizza i materiali provenienti dalla tomba a cassetta

esposta contestualmente.

L’ultima parte del museo, articolata in due salette, è invece dedicata ai reperti provenienti dalle tombe

di Cividate e al tesoretto di monete auree rinvenuto a Braone. Fra queste, l’ultima sala si conclude con

l’esposizione scenografica della pigna in pietra, parte di un monumento funerario.

Allestimento

L’allestimento di questa sezione, articolata in Galleria delle epigrafi, sala di Borno e Breno e salette

di Cividate comprende la fornitura e posa di:

galleria delle epigrafie e delle iscrizioni

La galleria è dotata di una piccola base di supporto (2i) con due cippi con figure togate provenienti

da un recinto funerario, realizzata a misura, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF

ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotata di strutture e supporti

ad hoc per l’ancoraggio dei reperti (cm 150 x 75 x h.20).

Sopra è posizionato il titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo

(dim minima h. cm 20 spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di

progetto grafico generale del museo

l’esposizione dei reperti, con carichi concentrati molto elevati (fino a 1900kg), avviene utilizzando

una pedana strutturale (6) con funzione di ripartizione del carico, dotata di parete nervata

retrostante, atta anch’essa all’ancoraggio di materiali e pensata come supporto per stampa tipo

tattoo wall (23) dell’apparato didascalico

n.4 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),

realizzata in tessuto ignifugo classe 1.

sala delle necropoli di Borno e Breno

n. 3 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a

laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con

meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:

- vetrina in appoggio (1s) all’interno della nicchia, con i materiali delle tombe di Breno (cm

165 x 80x h.cm 37)

- la vetrina dedicata ai materiali provenienti dalle tombe di Borno (1t) , a sviluppo lineare

(cm 530 x 75 x h.85/125)

- la vetrina ad isola (1u) (cm 195 x 195 x h. 20/115) dedicata interamente ad un corredo

funerario e alla sua tomba a cassetta

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una base di supporto per le tombe a cassetta (2h), realizzata a misura, con telaio strutturale in ferro

e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di

strutture e supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti, (cm 150 x 75 x h.20), oltre che staffe per

l’ancoraggio a parete di elementi lapidei (10)

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:

- n. 1 pannello introduttivo generale a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- (4b) pannello didascalico di corredo alla vetrina (cm 270 x 50)

salette di Cividate e Braone

n. 3 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a

laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con

meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:

- vetrina per la numismatica (1v) , con il tesoretto di Braone, dotata di lenti d’ingrandimento

scorrevoli per la lettura delle monete (cm 150 x 30 x h.20)

- la vetrina dedicata ai materiali provenienti dalle tombe di Cividate (1ww) , a sviluppo

lineare (cm 580 x 75 x h.85/125)

- la vetrina con espositore dedicato per anello (1z) (cm 265 x 45 h. 85/105)

pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a

scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:

- n. 2 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)

- n. 2 pannelli didascalici (4b) per le vetrine (cm 150 x 30)

- allestimento con riproduzioni ingrandite delle monete (4c) di Braone, pannelli circolari

diam.cm 20

staffe per l’ancoraggio a parete di elementi lapidei (10)

n.1 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),

realizzata in tessuto ignifugo classe 1.

Compito visivo del visitatore:

il visitatore è chiamato a fruire di reperti lapidei di grande dimensione a volte con incisioni in scarso

rilievo nella prima galleria.

le salette presentano invece momenti focali ben distinti immersi in ambienti privi di luce

punti luce focalizzati su reperti di piccole dimensioni (anello, monete di Braone)

PERCORSI VERTICALI E AREA ESTERNA Anche i percorsi verticali che collegano il piano terra con il primo piano sono pensati come passaggi integrati

nel percorso museale, arricchiti dall’esposizione di reperti e dalla stampa a parete di citazioni tratte da

documenti e fonti.

Il percorso di visita si conclude con lo scavo archeologico nel cortile interno, che si dovrà considerare di

illuminare opportunamente.

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