MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDATE CAMUNO · relazione tecnico - illustrativa 1 ottobre 2018...
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RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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ottobre 2018
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI CIVIDATE CAMUNO
POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIA
FORNITURA ALLESTIMENTO NUOVA SEDE MUSEALE
PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO
POLO MUSEALE DELLA LOMBARDIADirettore: Dott. Stefano L’OccasoRUP: Dott. Stefano L’Occaso
PROGETTO MUSEOGRAFICO e ALLESTIMENTOStudio di Architettura Volta sasvia Tosio 36 | 25121 Brescia | [email protected] | 3929766270
PROGETTO SCIENTIFICODott.ssa Serena Rosa Solano |SABAP per le province di Bergamo e Brescia
DIRETTORE DELL’ESECUZIONEDott.ssa Serena Rosa Solano
Museo archeologico di Cividate Camuno –fornitura allestimento – relazione
studio d’architettura volta sas | brescia, via tosio 36 | [email protected]
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RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA
Il presente progetto è relativo alla fornitura degli allestimenti del Museo archeologico nazionale di Cividate
Camuno, nella nuova sede museale ubicata nell’immobile attualmente denominato Incubatore d’impresa,
ora in corso di ristrutturazione.
Il visitatore accede al Museo dall’ingresso principale su piazza Giacomini. L’ingresso sarà identificato con la
presenza di un imponente fusto di colonna in granito, rinvenuto nell’alveo dell’Oglio, posizionato su apposito
sostegno in prossimità del portale d’ingresso.
Dal vano d’ingresso avrà inizio il percorso museale che si svilupperà su due piani, snodandosi attraverso
sette sezioni tematiche in un percorso ad anello. Le sezioni in sequenza saranno scandite e connotate
ciascuna da un colore.
Vengono di seguito descritti il carattere e la funzione di ogni ambiente, mettendo in evidenza i compiti visivi
a cui è chiamato il visitatore, nonché gli arredi previsti nel progetto di fornitura, suddivisi in ciascuna sezione.
Per quanto concerne la redazione del progetto illuminotecnico, nella tav23 è stata restituita seppur in
maniera non quantitativa, una valutazione sintetica dell’apporto di luce naturale nei vari ambienti che
compongono il percorso museale.
Il materiale previsto per la pavimentazione di tutti gli ambienti è il cemento spatolato (colore grigio medio-
scuro), le pareti saranno trattate con grassello di calce color bianco, le vetrine espositive presenteranno
struttura in materiale opaco antiriflesso bianco, con contenitori per reperti di colori variabili secondo la
palette ideata per le diverse sezioni del museo.
Secondo la classificazione di sensibilità alla luce IES, i materiali esposti nel museo sono prevalentemente da
ritenersi relativamente sensibili (metallo pietra ceramica vetro) o al più moderatamente sensibili
(affreschi).
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INGRESSO
Lo spazio di ingresso svolge una funzione di accoglienza.
Deve fornire una illuminazione generosa e confortevole.
Deve essere chiaramente percepibile anche dall’esterno.
Il titolo del museo deve risaltare immediatamente sia per il fruitore che si trova già all’interno che per il
passante esterno.
Questo ambiente può essere anche luogo di sosta e/o di attesa sia in ingresso che in uscita dal museo.
Da questo vano prende l’avvio il percorso museale con la parte introduttiva della prima sezione dedicata alla
“romanizzazione dell’arco alpino”. Le prime informazioni sono disposte nel corridoio assiale all’ingresso del
museo, concluso con un’ampia vetrata sul cortile interno. Si tratta di un ambiente promiscuo, collegato
senza soluzione di continuità con l’ingresso. Questo spazio, che svolge anche funzione di semplice passaggio
in uscita, è connotato da uno sviluppo lineare modesto con fruizione di informazioni visive per lo più di
grandi dimensioni, di ampio respiro territoriale, e di bassa specializzazione. La luce svolge una funzione di
orientamento Qui è collocata una prima struttura di supporto per reperti (fistule in piombo, reperto
interessante sia per matericità che per plasticità) corredata da un pannello di spiegazione sul sistema
romano delle infrastrutture (strade e acquedotti)
Allestimento:
In questo primo spazio l’allestimento prevede la fornitura e la posa di:
titolo del Museo (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello,compresa la grafica e la stampa:
- (4a) pannello introduttivo generale a terminazione centinata (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello/parete sulla storia del Museo (cm 360 x h.280) e la cartina dei rinvenimenti
archeologici della Val Camonica, e ancoraggio della Cartina già disponibile nell’attuale Museo
- (4c) pannello/ parete introduzione alla romanizzazione (cm 400 x h.360)
- (4d) pannello didascalico sopra reperto (cm 360x h.210)
base di supporto per reperti, (2a) realizzata a misura (cm 200x40xh.50), con telaio strutturale in
ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso,
dotata di strutture e supporto ad hoc per l’ancoraggio dei reperti.
tenda schermante a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300), realizzata
in tessuto ignifugo classe 1;
attrezzature operative per l’accoglienza a sistema componibile (tipo USM Haller) realizzate con tubi
in acciaio e sfere in ottone, con finitura cromata brillante, pannelli di rivestimento in lamiera
d’acciaio verniciata a polvere:
- (18) un contenitore modulare bifacciale (cm 225 x 74 x h.74) con funzione di scrivania per
l’operatore, addetto alla vigilanza e alla ricezione, organizzato contemporaneamente nel fronte
verso il pubblico con ripiani aperti per l’esposizione di materiale informativo/divulgativo sul Museo
e sul territorio;
- (19) una libreria/contenitore (cm 378 x h.179x 35), priva del pannello di fondo, con 5 scomparti
chiusi con anta ribalta e serratura e 4 scomparti espositivi con chiusura a vetro, destinato, negli
scomparti inferiori, al ricovero di borse e zainetti e, nei ripiani superiori, a libri e pubblicazioni.
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specchiera (20), posizionata di fronte al titolo che consenta la lettura del nome del museo anche al
visitatore al termine del percorso, a profilo ellittico (cm 50x100)
n. 3 poltroncine (21) tipo LC1 basculante in acciaio e pelle nera
Seduta operativa (22) su base rotante per il personale
Compito visivo del visitatore:
fruizione/lettura del pannello generale sulla storia del Museo e della cartina dei rinvenimenti
archeologici della Val Camonica
Fruizione/lettura di materiale informativo e divulgativo a disposizione degli utenti
Consultazione rapida di volumi relativi al Museo, a reperti in esposizione e/o a cataloghi di mostre
fruizione/lettura del pannello generale di La Turbie e delle infrastrutture romane
visione e comprensione del reperto esposto compreso il corredo esplicativo fruito dal pannello di
approfondimento
Esigenze di illuminazione
- il titolo del museo richiede un’illuminazione focalizzata e permanente
- la postazione accoglienza deve rispondere ai parametri di legge per le postazioni operative di lavoro
- il pannello di grandi dimensioni sulla storia del museo richiede un illuminamento uniforme , privo di
orlature , come pure il pannello frontistante con gigantografia di La Turbie
- illuminazione generale della sala: generosa, uniforme confortevole (zona filtro, ingresso, uscita, via di fuga)
- Illuminazione ad hoc per il reperto che ha quasi le sembianze di una scultura contemporanea.
- Illuminazione del pannello di spiegazione da bilanciare con il contorno
- vista la funzione, lo spazio potrebbe essere connotato da un corpo illuminante “decorativo”, con funzione
ambientazione
Nota grafica
La prima sala presenta quattro episodi importanti dal punto di vista grafico. La parete sinistra e la parete
destra rispetto all’ingresso richiedono la composizione di ampie superfici utilizzando materiali sia grafici
(cartina della valle sulla sin.)che fotografici (gigantografia di La Turbie) che testi sia a colori che in bianco e
nero.
Il pannello sulla sinistra ha un valore d’ambientazione e organizza le informazioni in relazione alla cartina
della Val Camonica già presente in Museo. Il pannello di La Turbie comunica la potenza in termini quasi
retorici dell’impatto della romanizzazione sulle culture locali
Il terzo pannello con valore di approfondimento e focus sulle infrastrutture della romanizzazione funge
anche da corredo dei reperti esposti e potrebbe differenziarsi con una grafica in b/n più sobria con testi e al
più disegni al tratto.
La grafica relativa al titolo rappresenta un tema nodale perché legata a tutta la comunicazione del museo.
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ROMANIZZAZIONE
La seconda parte della sezione relativa alla “romanizzazione dell’arco alpino” è destinata ad
un’esperienza di immersione in realtà virtuale. L’orientamento del percorso museale è garantito
dall’interdizione di altri passaggi alternativi mediante l’utilizzo di una parete/ pannello, normalmente chiusa.
L’invito ad imboccare “le vie della romanizzazione” avviene mediante la successione sfalsata di due setti a
profilo semiarcuato che hanno anche la funzione di modulare progressivamente la luce da un ambiente ad
elevato apporto di luce naturale ad un ambiente completamente buio, per ovvie esigenze tecniche di
proiezione.
La galleria della romanizzazione si sviluppa lungo un corridoio di circa 8m, largo 2,70m. L’allestimento
prevede due scenari possibili per questo ambiente, privo di illuminazione naturale e con colore scuro alle
pareti: lo scenario principale, con la fruizione dell’esperienza di realtà immersiva in cui i soli particolari
dell’allestimento che si dovrebbero intravedere sono il disegno della strada romana a stampa sul pavimento
e i due cippi gromatici posizionati a terra sulla sinistra del percorso; lo scenario secondario , da attivarsi in
caso di impossibilità di utilizzo del sistema multimediale, in cui la parete sinistra del percorso, stampata con
immagini e testi sull’argomento della romanizzazione, sviluppa in maniera tradizionale il tema della sezione.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:
titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa: (4a) pannello introduttivo
generale a terminazione centinata (cm 50 x h.160)
due setti a profilo arcuato (5) pensati come pareti mobili, con struttura interna in profilati
d’alluminio rivestiti con MDF ignifugo laccato su ogni faccia e la realizzazione , con medesima
tecnologia, anche della parete/pannello con apertura a bilico verticale posta a separazione della
galleria del Foro. La scelta di optare per pareti “facilmente smontabili “ e non strutture fisse, nasce
dall’esigenza di consentire anche in futuro la movimentazione lungo il corridoio di reperti di grandi
dimensioni, in particolar modo la statua della Minerva.
Il corridoio deve essere libero da arredi che potrebbero ingombrare o costituire inciampo durante la
fruizione dell’esperienza multimediale in semioscurità. La stampa a pavimento e a tutta parete
(tattoo wall) (23) avrà invece la funzione di fornire una impressione suggestiva della conquista
romana del territorio alpino, anche in mancanza dell’installazione multimediale.
Compito visivo del visitatore:
in condizione di fruizione del multimediale: lettura, nel buio, dell’immagine a pavimento con
funzione orientativa
riconoscimento dei due cippi
in condizione di fruizione tradizionale: lettura agevole delle informazioni grafiche e descrittive
riportate a parete con illuminazione suggestiva, in alternativa al coinvolgimento sensoriale fornito
dalla realtà immersiva
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Esigenze di illuminazione
- se è attiva l’installazione multimediale e la proiezione del video, l’illuminazione dovrebbe ridursi al minimo,
mediante proiezione laterale (ma non radente) a pavimento con funzione di segnapasso e con lo scopo di
rendere leggibile la stampa a terra della strada romana.
- i due cippi sono ubicati in una rientranza della parete sinistra, creata appositamente con struttura in
cartongesso, per consentirne l’illuminazione laterale senza interferire con la proiezione multimediale.
- nel caso in cui l’installazione multimediale non fosse attiva, il visitatore dovrebbe essere comunque
condotto, attraverso l’utilizzo scenografico della luce artificiale, ad una lettura suggestiva delle immagini
riprodotte su tutta la parete e a pavimento.
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SANTUARI
La sezione dei santuari è una delle più ricche ed articolate del museo.
Il percorso si sviluppa all’interno della sezione mediante un progressivo avvicinamento alla Statua della
Minerva, disposta sul fondale della stanza in posiziona assiale ed incorniciata da una teoria di setti semi
arcuati. L’avvicinamento fisico alla Minerva costituisce anche un percorso di conoscenza ed
approfondimento attraverso i reperti esposti con un passaggio progressivo da un ambiente privo di luce
naturale alla sala della statua in marmo pentelico illuminata anche con luce naturale.
La sezione museale si divide quindi in 4 step espositivi:
- sottosezione “alfabetari”, che comprende l’esposizione di due reperti lapidei con incisioni in rilievo
scarsissimo, corredate da un’immagine a piena parete riferita al contesto (gigantografia), da un pannello
didascalico, e (prima parete sulla destra in ingresso alla sezione) da evocazioni a stampa grafica diretta sulla
parete di lettere di alfabeti preromani.
- sottosezione “placchetta” (vetrina piccola sulla sin. del percorso): illustrante la fase protostorica. Il reperto
di rilievo è la placchetta bronzea a cui è dedicata una vetrina singola. L’immagine della placchetta a grafica
ingrandita dovrebbe occupare il pannello di fondo, che ha la funzione di tamponare la retrostante finestra.
- sottosezione età augustea, flavia e tardo imperiale”: con vetrina a sviluppo lineare articolata in contenitori
di diverse forme e dimensioni per differenziare i materiali esposti nella successione e nell’evoluzione storica.
La vetrina è corredata da pannello descrittivo con la rappresentazione a disegno dell’evoluzione di culti.
- sottosezione “sala di Minerva”: comprende oltre al momento focale incentrato sulla statua di materiali
relativi al santuario di Spinera, da cui la statua proviene, costituito da reperti lapidei sospesi a parete ; una
sezione dedicata agli altri culti con are in pietre disposte in appoggio su base di supporto e elementi lapidei
sospesi su una parete d’allestimento con portata strutturale. In questa sezione trova spazio anche il plastico
ligneo del santuario di Minerva corredato da una gigantografia della ricostruzione dell’aula dedicata alla
divinità.
La Statua di Minerva rappresenta uno dei momenti nodali e di maggior impatto visivo del museo. Essa è
disposta su una pedana definita da un taglio d’acqua corrente, che richiama il legame del culto di Minerva
con l’acqua e le grotte di Spinera. E’ possibile vedere il retro della statua accedendo da un settore laterale
della pedana.
I contenitori dei reperti sono pensati in cemento decorativo del medesimo colore della parete che farà da
fondale alla statua.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:
n. 2 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a
laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotata di vetri antisfondamento e antiriflesso con
meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura: (1a) culti in età imperiale (cm
465x80xh.85/115), (1b) vetrina della placchetta (cm 190x80xh.85/105)
n.2 basi di supporto per reperti, realizzate a misura, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in
MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di strutture e
supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti: (2b) base di supporto alle rocce degli alfabetari (cm
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285x50xh.70) e (2c) supporto per mense votive di altri culti (cm360x60h,70). Oltre che la base della
Minerva (2m), struttura con caratteristiche di flessibilità e smontabilità, (cm 350 x 350 x h.50)
titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello,compresa la grafica e la stampa:
- n. 3 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello didascalico culti imperiali (cm 235x h.50)
- (4c) pannello/ parete dietro vetrina della placchetta (cm 190 x h.360)
- (4d) pannello sopra il plastico di Spinera (cm 200 x h. 150)
- (4e) pannello/parete degli alfabetari (cm 285 x 360)
parete portante (5), con struttura interna in profilati d’alluminio rivestiti con MDF ignifugo laccato
su ogni faccia disposta a fondale della base per le mense votive di altri culti e attrezzata per
l’ancoraggio di frammenti lapidei di notevole peso, compresa una piccola vetrina sospesa (1c) (cm
60x 35 x h.20);
una serie di ancoraggi (10) a parete studiati e posti in opera ad hoc per elementi in marmo di peso
notevole, provenienti dal santuario di Spinera, da posizionare nella sala di Minerva;
n.2 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),
realizzata in tessuto ignifugo classe 1;
a corredo dell’apparato comunicativo sono previsti due punti di stampa a parete (tattoo wall) (23)
come anticipazione della sottosezione degli alfabetari e come valorizzazione della placchetta
Compito visivo del visitatore:
il visitatore passa da una condizione di buio (la galleria della romanizzazione) ad una situazione di
luce artificiale, con la possibilità di essere introdotto gradatamente alla vista della Minerva
prima anticipazione è la vista di segni grafici tratti dagli alfabetari (parete destra del percorso)
è orientato sul fondale di questo primo corridoio dalla vista di un pannello illuminato
uniformemente che fornisce informazioni di carattere generale
vista a distanza della Minerva incorniciata dai setti arcuati
lettura del titolo e del primo pannello introduttivo sugli alfabetari, fruizione dei reperti lapidei
avvio percorso nell’evoluzione dei culti: focus sulla placchetta, sviluppo lineare della vetrina dei culti
in età imperiale per rendere leggibile l’evoluzione di culti
La sala della Minerva rappresenta una sosta. Lo spazio si apre e la lettura dei reperti è a 360°.
L’ordine gerarchico è determinato dalla potenza della statua, il resto ruota attorno: i materiali
provenienti dal Santuario di Spinera, il plastico che ne ricostruisce l’architettura originaria, mense ed
are dedicate ad altri culti
Esigenze di illuminazione
- la sezione risulta molto articolata sia per i materiali esposti che per la variazione della luce naturale, che
passa in progressione da nulla alla luce diretta nella sala della Minerva.
- nel primo settore è indispensabile orientare il visitatore e abituarlo gradualmente alla luce dopo il corridoio
multimediale (illuminazione verticale uniforme della parete degli alfabetari con funzione orientativa). E’
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importante pensare a soluzioni di luce radente che illuminino le iscrizioni, con un sistema di lampade anche
manovrabili dal visitatore in corrispondenza dei piccoli massi con incisioni graffite.
-il secondo settore è dedicato all’esposizione tradizionale dei reperti in vetrine.
Il visitatore , a questo punto, già vede la Minerva ed è portato a trascurare altri materiali esposti. Compito
dell’illuminazione sia esterna che interna alle vetrine, è focalizzare l’attenzione sulla placchetta e sugli altri
oggetti esposti
- il terzo settore spaziale è lo spazio dedicato alla statua di Minerva, che richiede un apparato illuminotecnico
in grado di costruire scenari diversi per questo reperto eccezionale, sia durante il giorno, con apporto di luce
naturale, sia di sera.
- Cura e attenzione all’illuminazione del plastico e dei reperti lapidei aggettanti e sospesi a parete, che
possono creare zone d’ombra sottostante.
Nota grafica
La componente grafica in questa sezione deve continuamente dialogare con la presenza della statua di
Minerva, che genera una tensione all’avvicinamento. La comunicazione dovrebbe conservare un registro
solenne e monumentale durante di percorso.
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ABITATI MINORI E TECNICHE INNOVATIVE
La sezione dedicata agli abitati minori dedica largo spazio ai reperti della casetta di Pescarzo tra cui l’oggetto
fondamentale è la porta in legno carbonizzato dell’abitazione rurale. Un’esposizione sobria dei materiali
domestici rinvenuti nello scavo di Pescarzo fa da cornice ad un’installazione studiata per “proteggere” il
pannello/porta e nel contempo renderne immediatamente leggibile il senso e l’originaria funzione. Si tratta
di un piccolo volume realizzato in tubolare di ferro che definisce gli spigoli di una casetta astratta in cui il
reperto “porta” viene inserito proprio nella funzione di uscio.
La stanza di Pescarzo contiene elementi tradizionali di allestimento come le vetrine lineari, l’elemento più
contemporaneo della struttura della porta, elementi legati alla didattica come la riproposizione del diorama,
già presente nell’attuale museo, con la ricostruzione dell’interno della casa e il pannello descrittivo delle
tecniche costruttive tradizionali, con porzioni di parete ricostruite con tecnica a blockbau e opus craticium
(fornitura a parte).
Lo scopo della sezione è tuttavia anche quello di voler mostrare l’evoluzione delle tecnologie costruttive e
non, a cui si assiste con l’avvento dei romani nel territorio camuno, coniugata ad una capacità rinnovata di
sfruttamento delle risorse del territorio. L’approfondimento didascalico/didattico sull’argomento avviene
nella saletta attigua a quello di Pescarzo e si completa con l’allestimento scenografico dell’intera parete del
corridoio tappezzata di bolli laterizi.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:
vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a
laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotata di vetri antisfondamento e antiriflesso con
meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:
- vetrina di Pescarzo (1d), disposta ad L e con uno sviluppo lineare di circa 10 m (cm
440+590 x 40/50 x h. 85/115);
- vetrina di Berzo e abitato minori (1e) con esposizione delle macine, (cm 260 x 60x
h.85/110)
- vetrina di Borno Lago Giallo (1f) (cm 120 x 60 x h. 70/110)
titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:
- n. 2 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello didascalico sopra le vetrine di Pescarzo (cm 140 x h. 50 + cm 240 x h. 50)
- (4c) pannello/parete sulle tecniche costruttive tradizionali (cm 300 x h. 320) e gli abitati
minori (cm 260 x h. 50)
- (4d) pannello/parete con tecniche costruttive innovative (cm cm 420 x h. 320)
Struttura per il sostegno, la valorizzazione e la protezione della porta di Pescarzo (12), realizzata in
tubolare di ferro sezione quadra dim min mm20*20. La struttura funge da telaio maestro per la
porta di Pescarzo e, definendo gli spigoli di un volume, consente una lettura immediata ed intuitiva
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del reperto e della sua originaria funzione. La struttura è corredata dalla piccola vetrina sospesa per
la chiave
n.3 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),
realizzata in tessuto ignifugo classe 1;
una serie di ancoraggi (15) a parete studiati e posti in opera ad hoc per materiali non lapidei, in
questo caso bolli laterizi con forme e dimensioni diverse tra loro, da sospendere a parete in
sequenza sino a tappezzare il corridoio. Si prevedono almeno 40 ancoraggi .
Compito visivo del visitatore:
le sale destinate agli abitati minori sono illuminate da una luce naturale diffusa. I materiali esposti
sono quelli di una quotidianità domestica rurale. Intuitivi e semplici. Il visitatore deve comprendere
questa semplicità che di lì a poco sarà messa a confronto con la raffinatezza e la ricchezza
dell’abitare romano delle domus. La comunicazione avviene sul piano visivo con rappresentazioni di
grandi dimensioni piuttosto immediate e didattiche. Importante illuminare la porta e le nervature
del legno.
il corridoio con l’ostensione di bolli laterizi deve mostrare l’impatto di un’attività edilizia vivace ma
anche il momento di compenetrazione delle civiltà e della cultura locale con quella romana. Qui
risalta la quantità e la materia.
La sala delle tecniche edilizie innovative è una “divagazione”, che evidenzia il cambio di registro
tecnologico avvenuto con l’avvento dei romani
Esigenze di illuminazione
- Attraverso il registro visivo, l’illuminazione dovrebbe sottolineare l’alterità della sezione di Pescarzo
rispetto a quella delle domus romane con cui si pone a confronto.
- il corridoio dei laterizi deve suggerire la suggestione di questo percorso, di questo cambiamento, di questa
trasformazione.
Alla lettura visiva d’impatto che mette a confronto Pescarzo con le domus passando per l’evoluzione narrata
nel corridoi, si sottoscrive l’approfondimento storico archeologico sull’utilizzo dei materiali e le tecniche
edilizie con esigenze di illuminazione diverse. La prima supporta una percezione immediata di diversità, la
seconda deve assecondare l’esigenza dell’approfondimento e della lettura.
Nota grafica
Da curare la costruzione grafica delle due pareti con l’esposizione dei materiali delle tecniche edilizie
tradizionali e innovative che svolgono un ruolo orientativo nella comprensione di questo punto nodale della
sequenza del percorso.
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DOMUS
La sezione delle Domus è uno spazio piuttosto articolato. Si tratta di un grande vano a sviluppo longitudinale,
suddiviso con un setto in due aree comunicanti ma distinte e collegato ad una piccola sezione dedicata al
commercio di alimenti, al cibo e alle abitudini alimentari .
Il primo spazio è organizzato attorno ad una vetrina centrale ad isola che regge anche la struttura
dell’oscillum, oggetto che accoglieva il visitatore anche nella domus romana
Una vetrina suddivisa in diverse sezioni è destinata a contenere i reperti provenienti da domus minori,
suddivisi per contesti di ritrovamento. Il tema più ampio della matrice urbana romana di Cividate è invece
demandato a un grande pannello a tutta parete.
Da qui si accede alla sezione dedicata ai commerci nel mediterraneo, alla provenienza di cibi e alle abitudini
alimentari dei romani.
La seconda parte della sala delle domus è invece interamente dedicata al contesto di via Palazzo da cui
provengono molti lacerti di affresco, lo zoccolo a specchiature decorate del viridarium, oltre che abbondante
materiale della vita quotidiana.
Si è voluto connotare questo spazio proprio con caratteristiche domestiche.
Pensato come uno luogo di sosta, è allestito con una credenza/libreria con libri specializzati o semplici
quotidiani a disposizione del pubblico, un tavolo imbandito con vetrine in appoggio contenenti i materiali di
uso quotidiano, la parete di fondo con una composizione di affreschi e alcune poltroncine per fermarsi a fare
conversazione.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:
n. 6 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a
laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con
meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:
- la vetrina delle domus minori (1g) , raccoglie rinvenimenti provenienti da quattro contesti
differenti (cm 410 x 80x h.cm 85/120)
- la vetrina ad isola (1h) con l’ elemento metallico per il sostegno oscillum (cm 245 x 275 x
h. 25/90), posizionata al centro della prima stanza diventa un elemento di organizzazione
spaziale
- la vetrina affreschi (1i), contenete un considerevole numero di frammenti di intonaci
decorati posato su letto di sabbia nera (cm 590 x 60 x h. 85)
- la volontà di restituire un’ambientazione domestica ha suggerito di proporre la disposizione
degli elementi del vivere quotidiano all’interno di teche poste in appoggio su un tavolo
vetrina (1l) (cm 300 x 100 x h. 70/110)
- la vetrina con gli oggetti per la cura personale (1m) (cm 60 x 30x h.15)è stata pensata in
appoggio sulla credenza libreria, in adiacenza al frammento di busto con capigliatura
femminile
- la vetrina delle anfore (1n) (cm 260 x 80 x h.85/105) è ubicata nella sezione dedicata ai cibi
provenienti dal mediterraneo e alle abitudini alimentari romane
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n.2 basi di supporto per reperti, realizzate a misura, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in
MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di strutture e
supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti: (2d) base di supporto per il piccolo Dioniso (cm 100 x
30 x h.20) e (2e) supporto per la macina (cm 80 di diametro) nella sezione culinaria.
titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:
- n. 4 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello/parete sulla nascita della città romana di Cividate Camuno (cm 430 x 320)
- (4c) 10 pannelli circolari del diametro di circa cm 20 con raffigurazione a disegno delle
capigliature in epoca roma da porre accanto al busto con treccia sopra la credenza/libreria
- (4d) pannello ubicato nel settore “cucina” con indicazione dei commerci di alimenti nel
Mediterraneo (cm 260 x 235)
- (4e) pannello/parete sulle abitudini alimentari (cm 260 x 320)
in prossimità del piccolo Dioniso vengono disposti anche alcuni reperti lapidei di piccole dimensioni,
che richiedono supporti ed ancoraggi a parete studiati ad hoc (10)
n.5 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),
realizzata in tessuto ignifugo classe 1;
sulla parete di fondo della sezione delle domus vengono disposti a parate con appositi ancoraggi
(15) i lacerti di affresco provenienti da via Palazzo
sul setto trasversale che divide la sezione delle domus minori da quella della domus di via Palazzo
trova posto la restituzione della zoccolatura affrescata del viridario con la composizione di diversi
frammenti decorati su intonaco (16)
La sala della domus di via Palazzo è stata pensata come uno spazio di sosta, di otium domestico.
Oltre al tavolo l’allestimento si prevede qui una serie di forniture finalizzate alla ricostruzione di
questa ambientazione in chiave contemporanea, tra cui:
una libreria/contenitore modulare (17) a sistema componibile realizzato con tubi in acciaio e sfere
in ottone, con finitura cromata brillante, e pannelli di rivestimento in lamiera d’acciaio verniciata a
polvere, dim cm 225 x 37 x h.74 (tipo USM Haller), dotata di tre scomparti chiusi con anta ribalta
(per materiale didattico) e di tre scomparti destinati ad accogliere libri specializzati consultabili
liberamente, oltre che i quotidiani del giorno.
una specchiera (20), a profilo ellittico (cm 50x100), posizionata sopra la credenza libreria, accanto
agli strumenti per la cura personale.
n. 4 poltroncine (21) tipo LC1 basculante in acciaio e pelle nera
a corredo dell’apparato comunicativo è previsto infine un punto stampa a parete (tattoo wall) (23)
con la ricostruzione grafica delle scene figurate riportate nello zoccolo affrescato del viridarium.
Compito visivo del visitatore:
le sale destinate alle domus sono illuminate da una luce naturale diffusa. I materiali esposti
raccontano la raffinatezza dell’abitare romano nelle domus. La vetrina ad isola centrale crea un
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percorso circolare che porta il visitatore a fruire sia di contenuti descrittivi (testi, foto e disegni del
pannello a tutta parete sulla Cividate Romana), sia in successione di contenuti materici che
richiedono una focalizzazione più raffinata ( i reperti delle domus minori).
La saletta dedicata alla culinaria e ai cibi è inondata dalla luce delle vetrate del loggiato. La fruizione
di questo spazio è legata alla comprensione di grandi pannelli con contenuti grafici accattivanti e
immediati
La sala della domus di via Palazzo presenta materiali dalla caratteristica fortemente decorativa. E’
uno spazio che suggerisce l’idea dell’abitare il museo come una casa. Minuta la lettura dei reperti
della quotidianità sul tavolo espositivo
Esigenze di illuminazione
- l’illuminazione della sezione delle domus deve prevedere una luce calda, articolata e diversificata come
quella di una casa, con la presenza di corpi illuminanti decorativi e l’utilizzo di alcuni elementi che
appartengo più al linguaggio dell’illuminazione per residenze private che non per un museo pubblico.
- importante la possibilità di modificare gli scenari per favorire registri di comunicazione diversi
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TEATRO ANFITEATRO E TERME
La sezione dedicata agli edifici pubblici, con un rimando diretto al parco archeologico, si sviluppa lungo il
loggiato del piano primo. Questo spazio è in parte dedicato all’esposizione di reperti provenienti dal teatro e
dall’anfiteatro e in parte ai mosaici provenienti dalle terme. Tre erme sono poste al crocicchio che conduce
poi ad imboccare la scala per scendere al piano inferiore.
Questa sezione sarà dotata anche di un plastico con la ricostruzione 3d dell’area del parco archeologico e di
un touch screen con contenuti multimediali.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:
n. 2 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a
laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con
meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:
- la vetrina dedicata ai materiali provenienti dal teatro e dall’anfiteatro (1o) , con sviluppo
lineare lungo il loggiato superiore (cm 600 x 40 x h.cm 85)
- la vetrina delle terme (1p) (cm 270 x 80 x h.cm 85) ubicata accanto ai mosaici, con spazio
espositivo dedicato alle suspensurae
titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:
- n. 2 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello didascalico di corredo alla vetrina del teatro e dell’anfiteatro (cm 600 x h. 50)
- (4c) pannello didascalico delle terme (cm 700 x h.130)
- (4d) pannello didascalico delle erme (cm 170 x h. 50)
- (4e) pannello/parete sull’area del parco archeologico (cm 370 x 320)
struttura di supporto e ancoraggio delle Erme (8), realizzata, in analogia a quelle esistenti, mediante
staffe a binario imperniate nella muratura che consentano la regolazione della distanza del reperto
dal supporto
un supporto per i mosaici (9) provenienti dalle terme, realizzata mediante telaio metallico a misura,
opportunamente calcolato per il peso delle superfici pavimentali antiche.
La sezione è arricchita da un touch screen a parete e da lacerti di affreschi da posizionare con
appositi ancoraggi a muro (15)
Compito visivo del visitatore:
il loggiato destinato ai materiali provenienti dagli edifici pubblici è illuminato da abbondante luce
naturale non schermata. Il rapporto visivo con l’esterno e l’area archeologica nel cortile è
immediato.
I materiali sono disposti in sequenza in una lunga vetrina che sottolinea il movimento di passaggio,
come in un’arteria urbana
lo spazio dedicato alle terme prevede al contrario una deviazione, una sosta, un momento dedicato.
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La vista del grande pannello a parete su fondo del corridoio funge da cerniera tra i due spazi ed è un
rimando diretto all’area archeologica del parco.
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FORO
Lo spazio dedicato al foro e alla statua del Nudo eroico è connotato da un registro espressamente
monumentale.
I materiali esposti raccontano della grandezza e dell’importanza della Cividate romana. Una teoria di
lapidi, frammenti architettonici , iscrizioni si sviluppa, come legata da un filo rosso, accompagnando il
visitatore fino alla statua virile. Il nudo eroico è posizionato su un basamento rivestito in lastre di
cemento decorativo colorato come il fondale su cui si staglia.
La galleria degli eroi è anche quinta scenografica del cortile interno, perché sviluppata lungo un intero
lato del porticato terraneo.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione comprende la fornitura e posa di:
alcune vetrine contenitore (1q), con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo
accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e
antiriflesso con meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura e posizionate sul
supporto a sezione sagomata della galleria del Nudo eroico: 2 vetrine (cm 50 x 50 x h. cm 35) per
l’esposizione dei piedi bronzei, e due vetrine per altri materiali non lapidei provenienti dal foro (cm
60/120 x 35 x h. cm 20) . Un espositore apposito è destinato alla numismatica (1r), realizzato con un
piano inclinato dotato di sedi a misura per le monete in esposizione e lenti d’ingrandimento
scorrevoli per la fruizione dei dettagli. La grafica didascalica è prevista con stampa diretta sul piano
della vetrina tipo tattoo wall (23)
La galleria è dotata di una lunga base di supporto per i reperti lapidei (2f), realizzata a misura, con
telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio,
antimpronta, antiriflesso, dotate di strutture e supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti, sviluppo
lineare sagomato ad altezza variabile (cm 1375 x 60 x h. cm 35/100).
in analogia a quanto descritto per la Minerva anche per il Nudo eroico è prevista la realizzazione di
una base/pedana (2g) rivestita in cemento decorativo (cm240 x 200 x h.50)
titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo (dim minima h. cm 20
spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di progetto grafico
generale del museo
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:
- n. 1 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello/parete sul foro della città romana di Cividate Camuno (cm 180x180)
la parete di fondo dell’intera galleria è destinata accogliere materiali lapidei da posizionarsi con
staffe studiate ad hoc a parete (10)
sulla parete terminale della galleria è prevista la realizzazione di un rivestimento in lastre di
cemento decorativo (11) come fondale di contrasto alla statua del Nudo eroico
n.12 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),
realizzata in tessuto ignifugo classe 1.
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Compito visivo del visitatore:
Il porticato destinato ai materiali monumentali provenienti dall’area del foro è illuminato da
abbondante luce naturale schermata. Il rapporto visivo con l’esterno e l’area archeologica nel cortile
è immediato.
I materiali sono disposti in sequenza, in appoggio su una lunga base sagomata con altezze variabili, e,
su un secondo registro sovrapposto, sono ancorati alla porzione superiore della parete.
Il momento focale , di tensione, è la vista della statua del nudo eroico
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NECROPOLI
Lo spazio dedicato alle necropoli è ampio ed articolato in diversi ambienti, tutti collocati nel corpo di
fabbrica storico ad un livello ribassato rispetto alla quota del cortile internodi circa 70m.
Le salette sono coperte con volte a botte e non presentano luce naturale.
L’accesso alla sezione delle necropoli avviene, seguendo il percorso museale, dalla galleria del foro ed
immette direttamente dopo pochi gradini alla galleria delle epigrafi funerarie.
I reperti verranno disposti in senso longitudinale su una piattaforma per ripartirne il carico e per
sottolinearne la disposizione lungo le strade di accesso alla città.
Una prima sala è interamente dedicata alle tombe rinvenute a Borno e Breno. I reperti nelle vetrine
sono suddivisi per corredi e un’isola centrale organizza i materiali provenienti dalla tomba a cassetta
esposta contestualmente.
L’ultima parte del museo, articolata in due salette, è invece dedicata ai reperti provenienti dalle tombe
di Cividate e al tesoretto di monete auree rinvenuto a Braone. Fra queste, l’ultima sala si conclude con
l’esposizione scenografica della pigna in pietra, parte di un monumento funerario.
Allestimento
L’allestimento di questa sezione, articolata in Galleria delle epigrafi, sala di Borno e Breno e salette
di Cividate comprende la fornitura e posa di:
galleria delle epigrafie e delle iscrizioni
La galleria è dotata di una piccola base di supporto (2i) con due cippi con figure togate provenienti
da un recinto funerario, realizzata a misura, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF
ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotata di strutture e supporti
ad hoc per l’ancoraggio dei reperti (cm 150 x 75 x h.20).
Sopra è posizionato il titolo della sezione (3) con lettere cubitali, realizzate in cemento decorativo
(dim minima h. cm 20 spessore cm 4). Font e eventuale soluzione alternativa definiti sulla base di
progetto grafico generale del museo
l’esposizione dei reperti, con carichi concentrati molto elevati (fino a 1900kg), avviene utilizzando
una pedana strutturale (6) con funzione di ripartizione del carico, dotata di parete nervata
retrostante, atta anch’essa all’ancoraggio di materiali e pensata come supporto per stampa tipo
tattoo wall (23) dell’apparato didascalico
n.4 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),
realizzata in tessuto ignifugo classe 1.
sala delle necropoli di Borno e Breno
n. 3 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a
laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con
meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:
- vetrina in appoggio (1s) all’interno della nicchia, con i materiali delle tombe di Breno (cm
165 x 80x h.cm 37)
- la vetrina dedicata ai materiali provenienti dalle tombe di Borno (1t) , a sviluppo lineare
(cm 530 x 75 x h.85/125)
- la vetrina ad isola (1u) (cm 195 x 195 x h. 20/115) dedicata interamente ad un corredo
funerario e alla sua tomba a cassetta
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una base di supporto per le tombe a cassetta (2h), realizzata a misura, con telaio strutturale in ferro
e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di
strutture e supporti ad hoc per l’ancoraggio dei reperti, (cm 150 x 75 x h.20), oltre che staffe per
l’ancoraggio a parete di elementi lapidei (10)
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:
- n. 1 pannello introduttivo generale a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- (4b) pannello didascalico di corredo alla vetrina (cm 270 x 50)
salette di Cividate e Braone
n. 3 vetrine contenitore, con telaio strutturale in ferro e rivestimento in MDF ignifugo accoppiato a
laminato antigraffio, antimpronta, antiriflesso, dotate di vetri antisfondamento e antiriflesso con
meccanismi di apertura e chiusure di sicurezza, realizzate a misura:
- vetrina per la numismatica (1v) , con il tesoretto di Braone, dotata di lenti d’ingrandimento
scorrevoli per la lettura delle monete (cm 150 x 30 x h.20)
- la vetrina dedicata ai materiali provenienti dalle tombe di Cividate (1ww) , a sviluppo
lineare (cm 580 x 75 x h.85/125)
- la vetrina con espositore dedicato per anello (1z) (cm 265 x 45 h. 85/105)
pannelli didascalici realizzati in MDF ignifugo laccati, irrigiditi con struttura metallica posizionata a
scomparsa sul retro del pannello, compresa la grafica e la stampa:
- n. 2 pannelli introduttivi generali a terminazione centinata (4a) (cm 50 x h.160)
- n. 2 pannelli didascalici (4b) per le vetrine (cm 150 x 30)
- allestimento con riproduzioni ingrandite delle monete (4c) di Braone, pannelli circolari
diam.cm 20
staffe per l’ancoraggio a parete di elementi lapidei (10)
n.1 tende schermanti a pacchetto (14) , per modulare la luce naturale interna (cm 160x300),
realizzata in tessuto ignifugo classe 1.
Compito visivo del visitatore:
il visitatore è chiamato a fruire di reperti lapidei di grande dimensione a volte con incisioni in scarso
rilievo nella prima galleria.
le salette presentano invece momenti focali ben distinti immersi in ambienti privi di luce
punti luce focalizzati su reperti di piccole dimensioni (anello, monete di Braone)
PERCORSI VERTICALI E AREA ESTERNA Anche i percorsi verticali che collegano il piano terra con il primo piano sono pensati come passaggi integrati
nel percorso museale, arricchiti dall’esposizione di reperti e dalla stampa a parete di citazioni tratte da
documenti e fonti.
Il percorso di visita si conclude con lo scavo archeologico nel cortile interno, che si dovrà considerare di
illuminare opportunamente.
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