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Azienda USL 3 PISTOIA DIREZIONE DI PRESIDIO Regolamento di Blocco Operatorio Rev.: 1 Data: 25/06/2010 Pag.: 1 Rev. Data Autorizzazioni Redatto Verificato Approvato 1 25/06/2010 Personale della Direzione Sanitaria di Presidio Responsabile U.O. Direzione Sanitaria RAQ REGOLAMENTO DI BLOCCO OPERATORIO

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DIREZIONE DI PRESIDIO

Regolamento di Blocco Operatorio

Rev.: 1 Data: 25/06/2010 Pag.: 1

Rev. Data Autorizzazioni Redatto Verificato Approvato

1 25/06/2010 Personale della

Direzione Sanitaria di

Presidio

Responsabile U.O. Direzione

Sanitaria RAQ

REGOLAMENTO DI BLOCCO OPERATORIO

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2

INDICE

REGOLAMENTO DEL BLOCCO OPERATORIO. .....................................................4

CAP.1

ACCESSI AL BLOCCO OPERATORIO .......................................................................5

CAP.2

PREPARAZIONE DELL'EQUIPE CHIRURGICA ...................................................7

CAP.3

DOCUMENTAZIONE CHE ACCOMPAGNA IL PAZIENTE .............................8

CAP. 4

GESTIONE DELLE APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI ..............10

CAP.5

PREPARAZIONE DEI PAZIENTI ALL'INTERVENTO CHIRURGICO

D'URGENZA ........................................................................................................................11

CAP.6

PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DEL BLOCCO

OPERATORIO ....................................................................................................................12

CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE ..........................................................................................14

Zona Sporca ...............................................................................................................................15

Zona Filtro..................................................................................................................................16

Zona Pulita .................................................................................................................................17

Zona a bassa carica batterica......................................................................................................18

PULIZIE PERIODICHE................................................................................................................20

PRODOTTI E LORO DILUIZIONE .............................................................................................22

CAP.7

RIFIUTI SPECIALI A RISCHIO INFETTIVO PROVENIENTI DA

ATTIVITA' CHIRURGICHE ........................................................................................23

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CAP.8

LA NOTA OPERATORIA ..................................................................................................24

CAP.9

IMPIANTO DI VENTILAZIONE E CONDIZIONAMENTO A

CONTAMINAZIONE CONTROLLATA .................................................................25

ALLEGATO A .............................................................................................................................26

ALLEGATO B .............................................................................................................................30

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Regolamento del Blocco Operatorio.

A fronte delle notevoli complessità strutturali ed organizzative di un Blocco operatorio quale quello

dell’ospedale di Pistoia è indubbio che non si può prescindere da un regolamento specifico, peraltro

suscettibile a revisioni periodiche.

Pertanto la U.O. Direzione Sanitaria di P.O., che ha come compito di istituto la vigilanza ed il

controllo igienico ambientale, ha provveduto a regolamentare attraverso protocolli definiti il

corretto utilizzo del Blocco Operatorio in tutti i suoi aspetti al fine di:

1. ridurre le infezioni ospedaliere con conseguente diminuzione della degenza media e quindi dei

costi di ospedalizzazione;

2. ridurre il rischio da gas anestetici per gli operatori;

3. smaltire correttamente i rifiuti provenienti dalle attività chirurgiche;

4. ottimizzare le condizioni igieniche ambientali.

Di conseguenza sono stati presi in considerazione:

• Accesso al Blocco Operatorio

• Preparazione dell’equipe chirurgica

• Documentazione che accompagna il paziente

• Gestione delle apparecchiature elettromedicali

• Preparazione dei pazienti all’intervento chirurgico

• Procedure di pulizia, sanificazione e disinfezione ambientale in zone ad alto rischio infettivo

• Rifiuti

• Nota operatoria

• Impianto di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata

• Sterilizzazione in emergenza.(ALLEGATO A)

• Sterilizzazione dello strumentario endoscopico.(ALLEGATO B)

La stesura dei protocolli predetti è scaturita da vari incontri preliminari tra il personale della U.O.

Direzione Sanitaria di Presidio e gli operatori del Blocco Operatorio, al fine di ottenere affidabilità,

attenta programmazione dell’attività ed alta organizzazione delle operazioni di

ricondizionamento igienico dei locali.

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5

CAP.1

ACCESSI AL BLOCCO OPERATORIO

1

Nel Blocco Operatorio si accede con la divisa regolamentare; non è consentito l’accesso alla zona

filtro in abiti borghesi. Non è consentito inoltre introdurre in Sala Operatoria accessori personali,

quali computer portatili, telefoni cellulari, valigette, ecc

2

Per accedere alle “zone pulite” deve essere sempre utilizzata la “zona filtro”

3

Nella zona pulita del Blocco Operatorio si accede in divisa verde (indossando anche cuffia,

mascherina, zoccoli arancioni)

4

Nella zona a bassa carica batterica in particolare nel deposito sterile del Blocco Operatorio tutti gli

operatori, oltre la divisa verde, devono indossare camice sterile e copri-scarpe .

5

Nelle Sale operatorie deve accedere soltanto il personale strettamente necessario all’intervento.

6

Di norma il paziente operando deve accedere al Blocco Operatorio solo in regime di ricovero e

preventivamente preparato in maniera adeguato nella U.O. di degenza ( vedi protocollo specifico

dell’U.O. di degenza )

7

Le persone esterne che intendono visitare il Blocco Operatorio o assistere ad interventi operatori

devono essere in possesso dell’autorizzazione del Responsabile dell’U.O. Chirurgica interessata,

della caposala del B.O. e del Responsabile attività sale operatorie; inoltre devono seguire le norme

comportamentali dettate dal regolamento del B.O.

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6

8

Le porte della zona filtro devono essere sempre chiuse

9

Il passamalati deve rimanere sempre chiuso tra un paziente e l’altro

10

Le porte di accesso alle sale chirurgiche devono restare sempre chiuse, eccetto il tempo strettamente

necessario al passaggio delle attrezzature, del personale e del paziente.

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CAP.2

PREPARAZIONE DELL’EQUIPE CHIRURGICA.

1

Chiunque entri in sala operatoria deve indossare un copricapo ed una maschera in TNT(tessuto non

tessuto) che coprano rispettivamente capelli, bocca, naso, ed eventualmente la barba. Tutto il

personale di sala deve inoltre lavarsi le mani prima di accedere nelle sale chirurgiche.

La maschera ed il copricapo devono essere sostituiti dopo ogni intervento chirurgico.

2

Chiunque entri in sala operatoria deve indossare zoccoli di colore arancione puliti, e riporli negli

appositi contenitori prima di uscire dal B.O.

3

L’equipe chirurgica, medici , strumentisti e infermieri, devono lavarsi mani ed avambracci fino al

gomito con un antisettico prima di ciascun intervento e tale lavaggio deve prolungarsi per almeno 5

minuti prima del primo intervento della giornata; tra interventi consecutivi è accettabile che la

detersione avvenga per 2-3 minuti.

4

I chirurghi e l’infermiere strumentista devono indossare camici sterili e guanti sterili.

Se un guanto si fora durante l’intervento deve essere subito sostituito; inoltre i guanti e il camice

devono essere cambiati in caso di contaminazione. Se l’intervento si protrae per più di 2 ore, i

guanti devono essere sostituiti

5

Negli interventi ortopedici con esposizione dell’osso e negli impianti di protesi devono essere

indossati DUE PAIA DI GUANTI .

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CAP.3

DOCUMENTAZIONE CHE ACCOMPAGNA IL PAZIENTE.

La documentazione che accompagna il paziente dopo l’intervento è parte integrante della cartella

clinica ed è la seguente:

• copia registro operatorio

• scheda anestesiologica

• scheda infermieristica di osservazione nel post-operatorio

1

Registro Operatorio

Il registro operatorio deve essere compilato e firmato in tutte le sue parti dai professionisti, medici e

infermieri, ciascuno per la propria competenza e sotto la responsabilità degli stessi.

Riferimenti normativi:

� Ministero della Sanità Circolare 61 del 19/12/1986

� DPCM 27/06/1986

� L. 675/96

Documento su cui si annotano il numero e le modalità esecutive degli interventi chirurgici. Si tratta

di un atto pubblico che presenta gli stessi requisiti di veridicità, completezza, contestualità e

chiarezza della cartella clinica. La sua tenuta è obbligatoria.1

Informazioni contenute nel Registro Operatorio

1. dati anagrafici del paziente;

2. diagnosi d’ingresso del paziente;

3. tipo di intervento ( in elezione o in urgenza);

4. data e ora di inizio e fine dell’atto operatorio;

5. il nome del primo operatore e di quanti partecipano all’intervento (equipe);

6. il tipo di anestesia utilizzata ed il nome dei sanitari che la effettuano;

7. i nomi del personale di Sala;

8. identificazione dell’eventuale materiale protesico utilizzato (trasposizione dell’etichetta); 1

1 per i punti 6,7,8 occorre lasciare lo spazio per le firme leggibili degli operatori

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9. trasposizione dell’etichetta adesiva del container, comprovante l’avvenuta sterilizzazione

10. lettera identificativa della sala;

11. descrizione puntuale delle varie fasi dell’intervento con indicazione della tecnica di procedura

chirurgica attuata;

12. precisazione conta garze.

Note

� La registrazione deve avvenire sempre con la penna di colore nero rispettando il numero

progressivo;

� In caso di errori durante la stesura è possibile coprire con un tratto di penna (o meglio ancora

incasellare) la parola errata, che deve rimanere comunque leggibile, ed è necessario

controfirmare la correzione. In caso di errore riferire sempre al caposala.

� Ogni operatore risponderà del mancato rispetto di quanto scritto.

� La compilazione spetta allo specialista chirurgo, per i punti 2-6-11, all’infermiere la parte

restante;

� Una delle due copie del registro operatorio deve essere contenuta nella cartella clinica, previa

firma in originale dell’infermiere di sala e del medico chirurgo operatore.

� Il Direttore dell’ U.O. cui afferisce il personale chirurgico che ha materialmente eseguito

l’intervento, in analogia a quanto avviene per la cartella clinica, è direttamente responsabile

della corretta compilazione, tenuta e conservazione del registro operatorio.

Conservazione

� Durante il periodo d’ utilizzo può essere conservato in Sala Operatoria.

� La conservazione deve essere tale da tutelare la riservatezza dei dati sensibili ivi contenuti.

� Una volta “chiuso”, il registro operatorio è inviato all’archivio centrale delle cartelle cliniche

dove deve essere conservato illimitatamente .

2

Scheda anestesiologica

La scheda anestesiologica deve essere compilata e firmata in tutte le sue parti dagli anestesisti

interessati.

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CAP. 4

GESTIONE DELLE APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI

Per la gestione delle apparecchiature elettromedicali è necessario che anche all’interno del

Blocco Operatorio ( come all’interno dell’Unità Operativa):

1) sia individuato il responsabile del bene o apparecchiatura

2) il personale medico e non medico sia costantemente aggiornato sull’uso delle apparecchiature in

uso

3) esistano procedure alternative codificate da applicare in caso di guasto ad un apparecchio

4) la struttura sia in possesso della parte di inventario relativa alle apparecchiature in dotazione

5) ogni apparecchio sia corredato dal manuale d’uso e dal manuale tecnico

6) ogni singolo operatore conosca il proprio ruolo nei confronti della manutenzione preventiva e

correttiva ( dalla richiesta di intervento alla controfirma sul foglio di lavoro)

7) l’esito delle verifiche di sicurezza sia noto in forma strutturata al personale del blocco operatorio

assieme alle operazioni di adeguamento effettuate, per le valutazioni di competenza (tra le quali

la redazione del piano di rinnovo)

8) risulti chiaramente attribuita la responsabilità per l’uso sicuro, appropriato ed economico delle

apparecchiature biomediche sia sotto il profilo funzionale che tecnologico

9) il personale sia informato sui rischi ( ai sensi del D.Lgs. 626/94) derivanti dall’uso delle

apparecchiature.

Le apparecchiature presenti nel B.O. sono affidate alla caposala del Blocco Operatorio stesso,

che è tenuta ad accertarsi che le apparecchiature siano sempre efficienti ed in sicurezza.

E’ responsabilità del personale da lei delegato mantenerle pulite, nonché provvedere a tutte le

Operazioni indicate nel manuale rilasciato dal costruttore, manuale che deve essere conservato

all’interno del Blocco Operatorio.

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CAP.5

PREPARAZIONE DEI PAZIENTI ALL’INTERVENTO CHIRURGICO

D’URGENZA

L’infermiere di sala deve:

1) Assicurarsi che il paziente sia stato correttamente identificato.

2) Assicurarsi che il modulo di consenso all’intervento sia compilato, firmato e datato dal

paziente, quando è in grado di farlo, o dai familiari (se presenti).

3) Garantire al paziente nella fase preoperatoria un intervento “ educativo “ che spieghi gli eventi

che si verificheranno prima, durante e dopo l’intervento, con lo scopo di prevenire il rischio di

risposte non adeguate del paziente all’intervento chirurgico nel post-operatorio.

Procedure specifiche:

1) La preparazione del paziente viene eseguita in Pre-Sala.

2) La tricotomia viene eseguita preferibilmente con rasoio elettrico a testina monouso.

3) Aiutare il paziente ad indossare camice, cuffia e calzari.

4) Assicurarsi che protesi dentarie e lenti a contatto siano state rimosse; la protesi dentaria deve

essere collocata in un contenitore apposito per evitare lo smarrimento della medesima.

5) Togliere al paziente gioielli, cosmetici, smalto per unghie; gli effetti di valore vanno depositati

sotto tutela del personale di sala.

6) Somministrare, se indicato, pre-anestesia.

7) Posizionare catetere vescicale a circuito chiuso, ove sia richiesto.

8) Posizionare sondino naso gastrico, ove sia richiesto.

9) Eseguire profilassi antibiotica secondo protocollo specifico.

N.B. : negli interventi in elezione il posizionamento del catetere vescicale, del sondino naso

gastrico e la profilassi antibiotica sono eseguiti in reparto.

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CAP.6

PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DEL BLOCCO

OPERATORIO

Premessa:

L’adozione sistematica e la corretta esecuzione delle metodiche di pulizia consente di ridurre

sensibilmente la carica microbica ambientale.

DEFINIZIONI:

Pulizia: è la rimozione meccanica dello sporco dalle superfici e dagli oggetti; è eseguita di norma

con l’impiego di acqua con o senza detergenti.

Sanificazione: impiego di detergenti al fine di ridurre il numero dei contaminanti batterici e

mantenere livelli di sicurezza prefissati.

Disinfezione: è quella pratica di profilassi diretta che mira alla distruzione dei microrganismi

patogeni. I disinfettanti (germicidi, parassiticidi) sono medicamenti in grado di determinare la morte

dei microrganismi con i quali vengono a contatto in idonee concentrazioni.

Ogni paziente deve essere considerato potenzialmente infetto, pertanto le procedure che

vengono di seguito descritte devono essere applicate in tutti i casi e sono sufficienti anche in

caso di infettività accertata

PROCEDURA IN CASO DI SPARGIMENTO DI SOSTANZE ORGANI CHE

• Indossare camice e guanti monouso

• Ricoprire con carta il materiale organico

• Irrorare con Fenplus, attendere alcuni minuti

• Rimuovere il tutto e procedere alle normali operazioni di pulizia

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DISPOSIZIONI PARTICOLARI

• La sala per l’emergenza – urgenza deve essere sempre disponibile, pulita e sanificata

• I letti di degenza, prima di entrare in sala operatoria, devono essere disinfettati completamente,

nella zona sporca avvalendosi dell’apposito panno blu.

• Solo in caso di emergenza l’accesso alla sala è diretto.

• Tutte le mattine prima di utilizzare la lavazzoccoli pulire i filtri e fargli fare l’autolavaggio.

• Gli zoccoli usati devono essere raccolti durante tutto l’arco della giornata.

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CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE

Il Blocco Operatorio è classificato tra le zone ad alto rischio infettivo.

Nel programmare le pulizie è indispensabile considerare le aree che, con funzioni diverse,

compongono il Blocco Operatorio. Tali aree, sono state definite in base alla loro funzione e alla loro

ubicazione.

1. Zona sporca ingresso compreso l’accesso al passamalati, servizi

igienici, corridoio di servizio, aree di servizio,

montacarichi biancheria sporca , zona lavaggio zoccoli,

zona lavapadelle, lavatrice, asciugatrice

2. Zona filtro corridoio, spogliatoio, servizi igienici

3. Zona pulita sala anestesia e/o risveglio, corridoio interno zona

pulita, soggiorni, zona lavaggio mani, deposito

materiale, zona radiologia, zona sterilizzatrici (Steris,

autoclave)

4. Zona a bassa carica batterica sale operatorie, deposito sterile, corridoio di

transito del materiale sterile, montacarichi

materiale sterile

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1. Zona Sporca

• Vuotare i cestini ed allontanare correttamente i rifiuti prodotti

• Pulire con panno e soluzione detergente /disinfettante tutte le superfici verticali , orizzontali e

tutti gli arredi presenti

• Pulire il lavabo, con la soluzione detergente/disinfettante, ripetere di nuovo con panno imbevuto

di soluzione e ben strizzato

• Pulire le piastrelle con panno bagnato di detergente/disinfettante e ripetere di nuovo l’intervento

con un panno ben strizzato

• Rimuovere le polvere dal pavimento con metodo ad umido utilizzando la scopa trapezio e le

relative minigarze monouso

• Lavare il pavimento o con le macchine, o con lo spazzolone serbatoio e i panni spugna per

pavimento (da cambiare ogni metro quadrato) utilizzare la soluzione detergente/disinfettante.

Servizi igienici

• Azionare lo sciacquone

• Rimuovere eventuali residui con lo spazzolino

• Immettere una spruzzata di disinfettante (Fenplus 1%) nella tazza del W.C.

• Immergere lo spazzolino e distribuire la soluzione su tutta la superficie interna, con particolare

attenzione al bordo interno

• Lasciare lo spazzolino immerso nella soluzione

• Procedere alla pulizia e sanificazione dello specchio, del lavandino del W.C. esterno e delle

pareti circostanti

• Azionare di nuovo lo sciacquone e sanificare il portaspazzolino

• Cambiare il panno e procedere alla pulizia del coperchio della seggetta, della tazza esterno e del

sifone

• Procedere con scopatura ad umido

• Lavare il pavimento con spazzolone serbatoio e panni spugna per pavimento cambiando il

panno ogni metro quadrato

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2. Zona Filtro

• Vuotare i cestini, spolverare con panni imbevuti di disinfettante i modulari a muro che

contengono biancheria e zoccoli puliti, il sopra degli armadietti, le panche e gli attaccapanni

• Pulire, detergere e disinfettare tutte le superfici, lavandini e water della zona doccia

• Passare le piastrelle con il panno imbibito di soluzione detergente/disinfettante

• Rimuovere la polvere dal pavimento con metodo ad umido e lavare il pavimento con spazzolone

serbatoio o macchina

• All’inizio della mattinata controllare le zone filtro (se sono approvvigionate di sufficiente

biancheria verde e zoccoli), controllare inoltre il relativo materiale monouso come cuffie,

cappellini, mascherine e calzari

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3. Zona Pulita

Zona lavaggio

• La zona lavaggio mani deve essere pulita e sanificata tra un intervento e l’altro

• Pulire lavandini e piastrelle con panno bagnato di detergente disinfettante e ripetere di nuovo

l’intervento con un panno ben strizzato

• Rimuovere la polvere dal pavimento con metodo ad umido e procedere al lavaggio come per la

sala operatoria

• Lavare il pavimento: procedere come per la sala operatoria

• Tra un intervento e l’altro è necessario asciugare il pavimento e cambiare il tappetino

antiscivolo al bisogno

Zona d’ induzione e risveglio

• Vuotare i cestini ed allontanare correttamente i contenitori che contengono aghi e vetro (vedi

protocollo per la gestione dei rifiuti)

• Pulire e disinfettare i piani di lavoro con panni spugna imbibiti di disinfettante detergente

• Rimuovere ad umido la polvere dal pavimento, usando il lamello e le apposite garze monouso

• Lavare il pavimento usando la monospazzola, (in caso di guasto delle macchine usare lo

spazzolone-serbatoio con relativo panno applicatore e cambiare il panno ogni metro quadro).

Corridoio interno zona pulita

• Rimuovere la polvere e quant’ altro dal pavimento usando il lamello con relative mini garze per

scopatura ad umido

• Pulire e disinfettare i vari piani presenti compreso gli armadi ad altezza-uomo

• Lavare il pavimento utilizzando la lavasciuga e/o lo spazzolone serbatoio con l’apposita

soluzione ed i relativi panni applicatori, cambiare i panni ogni metro quadro

• Pulire e sanificare il piano del passamalati e relativa paratia.

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4. Zona a bassa carica batterica

Sala Operatoria

Prima di iniziare la seduta operatoria devono essere disinfettati i piani orizzontali con pannetto blu e

disinfettante.

Al termine di ogni seduta occorre allontanare, tutta la biancheria verde utilizzata, e i rifiuti speciali

correttamente confezionati vedi protocollo specifico.

Al termine della seduta: liberare la Sala Operatoria da tutte le attrezzature mobilizzabili portandole

all’esterno, dove saranno pulite, asciugate e disinfettate.

Procedere con la scopatura ad umido sui pavimenti con la scopa-lamello e le mini garze monouso;

raccogliere lo sporco eventualmente accumulato con paletta e scopa (di materiale lavabile e

sanificabile).

Pulire le pareti con il sistema vertica.

Per il lavaggio a fondo del pavimento utilizzare la monospazzola o la lavasciuga; nel caso in cui

non sia possibile utilizzare i suddetti macchinari, pulire con spazzolone-serbatoio utilizzando la

soluzione apposita ed i panni, avendo cura di cambiare quest’ultimi ogni metro quadro; lasciare

asciugare ed infine spolverare ad umido le scialitiche e le colonne pensili in tutte le loro parti.

Rimettere a posto tutto quello che è stato mobilizzato all’esterno, prestando attenzione al codice

colore che contraddistingue ogni sala operatoria.

Tutto il materiale che entra nella sala operatoria deve essere accuratamente pulito e disinfettato.

Deposito sterile e montacarichi

Pulire quotidianamente il piano terra con le procedure di scopatura e spolveratura ad umido, lavare

il pavimento con lavasciuga e/o spazzolone serbatoio; al piano superiore spolverare gli scaffali con

panno e soluzione detergente disinfettante, procedere poi alla scopatura ad umido e a lavare il

pavimento con lo spazzolone serbatoio cambiando i panni ogni metro quadrato

Tra un intervento e l’altro

Raccogliere e smaltire tutto il materiale sporco (garze, guanti, camici, biancheria bagnata ed altro)

secondo le modalità corrette.

Pulire e sanificare le apparecchiature e i piani di lavoro.

Sanificare e disinfettare il letto operatorio.

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Raccogliere dal pavimento eventuali residui di garze, fili di sutura, ecc., pulire i punti sporchi con

lo spazzolone serbatoio e i panni per pavimento.

Se necessario, su indicazione della ferrista, pulire e sanificare le pareti.

Tra un paziente e l’altro detergere e disinfettare il piano passamalati.

I ferri chirurgici utilizzati devono essere decontaminati come da protocollo specifico,

utilizzando il container di ritorno .

Gli apparecchi radiologici devono essere puliti e sanificati dal personale tecnico di radiologia,

essendo egli stesso responsabile di questa strumentazione, coadiuvato, in questa mansione, dal

personale ausiliario del blocco operatorio; questa operazione deve essere eseguita prima e dopo

ogni utilizzo.

Gli infermieri di turno controllano l’esecuzione delle pulizie ambientali; provvedono alla

decontaminazione dello strumentario ( vedi protocollo specifico), alla disinfezione del materiale

utilizzato e degli apparecchi (colonne endoscopiche, attrezzature, colonne anestesia, ecc.).

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PULIZIE PERIODICHE

Urgenze

In caso d’urgenza effettuata nelle ore notturne o nei giorni festivi la sala sarà sanificata

dall’ausiliario reperibile.

Pulizia settimanale

Devono essere puliti a fondo una volta la settimana tutti i locali all’interno del Blocco Operatorio

(zona filtro, bagni, corridoio pulito, soggiorno, stanza d’ induzione e risveglio, sale operatorie, zona

lavaggio, corridoio sterile, deposito sterile, corridoio di accesso ai filtri, montacarichi, deposito dei

materiali di pulizia)

Nei suddetti locali deve essere eseguito il lavaggio di pareti e superfici con gli appositi strumenti.

Le porte vanno pulite, deterse e disinfettate con panno e soluzione detergente disinfettante.

Lavare e disinfettare a fondo i carrelli in acciaio per i rifiuti.

Lavare e disinfettare a fondo le barelle.

Fare le pulizie nei bagni con anticalcare

Pulizia quindicinale

Le pulizie quindicinali devono integrare quelle settimanali e prevedere un più accurato controllo dei

locali, con particolare riguardo agli armadi, da sistemare e pulire internamente a cura del personale

infermieristico e con la collaborazione del personale ausiliario e Ota. Inoltre occorre pulire e

riordinare il magazzino generale nella sua completezza (la zona alta, le scale e la zona bassa).

Pulizia mensile

Nelle pulizie mensili è necessario provvedere alla pulizia dei lucernari. Per questo occorre munirsi

di apposita scala a norma; rimuovere la polvere con monouso imbibiti di disinfettante e pannetti

lasciare asciugare spontaneamente.

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Attrezzature e prodotti in dotazione

• lavatrice e asciugatrice per panno pavimento e pannetti

• lavazzoccoli

• lavasciuga

• monospazzola

• aspiraliquidi

• vertiche

o carrelli per le pulizie composti da:

o n° 1 lamello per la scopatura ad umido

o n° 1 spazzolone serbatoio

o panni spugna per pavimento

o mini garze monouso per scopatura ad umido (devono essere conservate sempre nel

contenitore di origine e chiuse in modo che non si asciughino)

o panni colorati con relativi secchielli

o 2 flaconi dosatori per detergente/disinfettante e anticalcare

o 1 tanica graduata

o 1 secchio per panni usati

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PRODOTTI E LORO DILUIZIONE

Fenplus detergente disinfettante soluzione utilizzata allo 0.4% con il flacone dosatore.

Immettere 2 pompate di prodotto nella tanica con 10 litri di acqua.

Calcacid soluzione al 5% con il proprio contenitore.

Introdurre 100 g. di prodotto in 2 litri di acqua, se occorre può essere utilizzato anche puro.

Detergente per lavatrice attenersi alle indicazione della casa produttrice.

Detergente per lavazzoccoli attenersi alle indicazioni della casa produttrice

Precauzioni di utilizzo di prodotti e attrezzature:

• Attenersi scrupolosamente alle concentrazioni dei prodotti in uso e soprattutto non cambiare

mai il prodotto per quel dato servizio

• Non miscelare mai i prodotti

• Attenersi alle indicazioni della casa produttrice

• Non usare acqua calda per la diluizione dei disinfettanti

• Conservare i prodotti lontano da fonti di calore

• Conservare le mini garze chiuse nel contenitore d’origine in modo che non si asciughino

• Al termine delle pulizie tutte le attrezzature usate devono essere lavate e disinfettattate

• Il materiale per le pulizie deve essere riposto sempre pulito e asciutto

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CAP.7

RIFIUTI SPECIALI A RISCHIO INFETTIVO PROVENIENTI DA

ATTIVITÀ CHIRURGICHE

Gestione dei Rifiuti- vedi protocollo specifico

La raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti deve essere effettuata correttamente secondo le

normative e seguendo le modalità previste nel protocollo interno ( in dotazione a tutte le UU.OO.).

I rifiuti speciali pericolosi a rischio infettivo devono essere raccolti in apposite scatole di cartone

con l’etichetta “rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo”.

Alcuni rifiuti speciali a causa della loro particolare composizione devono essere raccolti in

contenitori rigidi di plastica nera di litri 60.

All’interno del contenitore rigido o della scatola di cartone deve essere inserito un resistente sacco

bianco di plastica.

I rifiuti con potenzialità di procurare ferite, quindi taglienti e/o pungenti, prima di essere posti negli

appositi cartoni, dovranno essere raccolti in contenitori rigidi in plastica con adeguate caratteristiche

di resistenza, dotati di un sistema di chiusura a sigillo, che riportano la scritta “rifiuti sanitari

pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti”.

I liquidi di fissaggio e sviluppo devono esser posti in contenitori chiusi ermeticamente con etichetta

indicante il contenuto, trasportati al deposito temporaneo a cura della Ditta che effettua la raccolta

dei rifiuti speciali, e caricati sul registro con codice specifico da parte del Responsabile dell’ U. O.

Radiologia.

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CAP.8

LA NOTA OPERATORIA

Le UU.O.O. chirurgiche inviano alla Caposala del Blocco Operatorio entro venerdì il programma

di massima della settimana successiva.

Le note operatorie definitive vengono invece inviate entro le ore 12 del giorno precedente; queste

sono corredate dei seguenti dettagli:

• ordine di intervento

• in caso di più sedute, liste operatorie per ogni sala distinguendo fra mattutine e pomeridiane

• cognome e nome del paziente, numero di letto ed Unità Operativa di appartenenza

• patologia chirurgica

• strumentario e procedura di riferimento

• nomi del I operatore e del II operatore

• Note eventuali (HCV+, HBS Ag+, ecc.)

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CAP.9

IMPIANTO DI VENTILAZIONE E CONDIZIONAMENTO A

CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

L’impianto di climatizzazione in ogni suo componente è soggetto a manutenzione periodica

programmata con particolare riferimento alle sezioni dei filtri assoluti e delle condotte presenti

nelle sale operatorie.

La manutenzione programmata prevede :

• la pulizia, con cadenza mensile, delle bocchette e delle griglie di immissione dell’aria

nell’ambiente; quest’ultime difatti sono di tipo smontabile e lavabile

• il controllo periodico , a cadenza almeno semestrale, dei filtri assoluti (con un efficienza di

filtrazione ≥99,97% HEPA)

• il controllo, a cadenza mensile, delle macchine della centrale di trattamento dell’aria e di ogni

suo componente

• la verifica, a cadenza settimanale, della perdita di carico dei dispositivi filtranti

• i valori delle portate in ambiente e del microclima, a cadenza semestrale

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ALLEGATO A

STERILIZZAZIONE IN REGIME D’ URGENZA /EMERGENZA.

TEMPI E STRUMENTI

Unità di sub-sterilizzazione

1) Autoclave C.I.S.A. presente nel B.O. da utilizzare in caso di;

a) In situazione di E/U per il B.O., Sala Parto, Pronto Soccorso,

nei giorni festivi e le notti.

b) In situazioni di E/U per il B.O., Sala Parto, Pronto Soccorso,

dalle ore 17,30.

2) Autoclave OMASA presente nella ex Sala Operatoria della U.O.

Otorino da utilizzare:

a) Per le necessità di E/U di cui sopra in caso di manutenzione o fuori uso dell’ autoclave

del B.O..

b) In situazione di sovraccarico di lavoro in E/U della autoclave del B.O.

MODALITA’

Decontaminazione dello strumentario.

Viene effettuata prima del lavaggio mediante immersione in soluzione disinfettante specifica

per il tipo di materiale da trattare.

Per effettuare la decontaminazione si possono utilizzare i seguenti prodotti:

� Soluzione di preparato a base di Cloro disponibile pari ad un minimo di 10.000

p.p.m. circa da utilizzare per i dispositivi medici non metallici, per circa 30 minuti ( 4

compresse da grammi 4,6 di Bionil diluite in un litro di acqua).

� Preparato a base di Polifenoli sintetici biodegradabili in soluzione combinata

Con detergenti anticorrosivi da utilizzare per dispositivi medici metallici, per 10 minuti fino ad

un massimo di due ore (Fenplus ambiente all’1%).

Lavaggio.

Viene effettuato utilizzando la lavatrice lavaferri predisposta per l’operazione da un programma

particolare e da griglie speciali per lo strumentario.

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Per garantire un’adeguata pulizia degli strumenti occorre posizionarli aperti sulle apposite griglie.

L’operatore che esegue il caricamento della macchina lavaferri deve indossare i dispositivi di

protezione individuale (mascherina con visiera o occhiali protettivi più mascherina chirurgica per

proteggere la bocca da eventuali schizzi, camice, eventuale grembiule plastificato, guanti di gomma

tipo casalingo).

In caso che lo strumentario utilizzato per l’E/U sia necessario per altro intervento in emergenza e/o

urgenza non differibile, potrà essere sottoposto alla sterilizzazione con l’autoclave a vapore a

disposizione del B.O..

In caso contrario lo strumentario decontaminato e poi lavato potrà essere inviato in Centrale di

Sterilizzazione dalle ore 7 della mattina successiva.

Confezionamento per eventuale sterilizzazione in B.O..

� Controllare che il materiale sia pulito, integro ed asciutto .

� Ricomporre il container utilizzato seguendo il protocollo ad esso allegato.

� Porre all’interno del container l’indicatore di sterilità .

� Porre all’interno il protocollo dello strumentario.

� Porre all’esterno l’indicatore di sterilità

� Scrivere i dati relativi dello strumentario all’esterno del container.

Procedure generali per effettuare la sterilizzazione in autoclave a vapore.

Prima di effettuare il caricamento dell’autoclave occorre assicurarsi che siano state eseguite i

cicli che ne attestano la piena funzionalità

Se i cicli sono stati eseguiti la mattina e la macchina non è stata spenta si considerano validi quelli

già effettuati, altrimenti occorre accendere la macchina ed effettuarli di nuovo con la seguente

sequenza:

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P R O T O C O L L O I N I Z I O A T T I V I T A ’

Per autoclave a vapore

1. CICLO DI PRE-RISCALDAMENTO A CAMERA VUOTA

a. Scopo eliminare eventuali residui di condensa

b. Programmare ciclo standard (Ciclo ferri a vuoto)

2. VUOTO TEST A CAMERA VUOTA

Programmare ciclo standard

3. TEST DI BOWIE DICK A CAMERA VUOTA

Programmare ciclo standard

Trascrivere l’avvenuta esecuzione dei test sulla scheda di attività e controfirmare la strisciata

e il test di Bowie Dick.

Nel caso i test eseguiti non fossero regolari, non usare l’autoclave ma predisporre per la

sterilizzazione con l’autoclave della ex Sala Operatoria dell’U.O. Otorino o della Centrale di

Sterilizzazione prelevandone le chiavi in portineria.

Segnalare alla caposala la necessità della manutenzione.

Sterilizzazione dello strumentario.

� Posizionare il materiale da sterilizzare all’interno dell’autoclave in modo che il vapore

possa circolare liberamente e penetrare in ogni confezione, per cui il carico deve essere

uniformemente distribuito e non deve toccare le pareti interne;

� trascrivere sulla scheda di attività giornaliera*: la tipologia del carico, il nome del

paziente per il quale viene utilizzato il set, firma dell’infermiere che esegue

l’operazione di sterilizzazione;

� selezionare il ciclo di sterilizzazione in funzione del materiale da trattare;

� verificare il termine del ciclo di sterilizzazione;

� controllare che il grafico di registrazione indichi un corretto svolgimento delle fasi di

sterilizzazione;

� azionare l’apertura della porta;

� scaricare i materiali e verificare il viraggio degli indicatori esterni.

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La scheda di attività deve essere compilata in ogni sua parte e deve essere conservata per

cinque anni con la strisciata di carta rilasciata dall’autoclave e il foglio del test di Bowie Dick.

BLOCCO OPERATORIO

Autoclave C.I.S.A.

Pre-riscaldamento……………………………………………………………………………………

Vuoto-test……………………………………………………………………………………………..

Test di Bowie Dick……………………………………………………………………………………

Data……………………………………………………………………………………………………

Urgenza dalle ore………………….alle ore…………………………………………………………

Pre-riscaldamento……………………………………………………………………………………

Vuoto test……………………………………………………………………………………………..

Test di Bowie Dick……………………………………………………………………………………

Carico Programma Temp. ATM Mat. sterilizzato Utente Ora Firma

Controllo biologico settimanale……………………………………………………………………..

La Caposala ----------------------------------------------

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ALLEGATO B

PROTOCOLLO UTILIZZO STERIS

1. Eseguire ogni mattina un ciclo di controllo che deve essere “superato”. Si ricorda che il ciclo di

controllo deve essere eseguito con la vaschetta portastrumenti senza la cartuccia dello

sterilizzante

2. Eseguire il caricamento della vaschetta portastrumenti avendo cura di sistemare gli augelli di

carico e scarico in corrispondenza dei relativi fori sul vassoio.

3. Inserire sempre all’interno della vaschetta il rilevatore chimico con l’apposita pinza arancione

4. Controllare che le polveri all’interno della cartuccia dello sterilizzante non siano troppo

solidificate; se lo fossero ammorbidirle con le dita

5. Controllare che a fine ciclo il rilevatore chimico abbia virato.

6. E’ necessario scrivere sullo scontrino emesso:

� Il nome del paziente

� Il tipo di materiale sterilizzato

� La parola “virato” relativa al colore della spia chimica

� La firma dell’operatore

7. Si ricorda a tutti gli operatori che a fine giornata si deve accuratamente asciugare l’acqua che

può raccogliersi al di sotto del vassoio.

PROVE BIOLOGICHE

(Da eseguire una volta la settimana il lunedì)

1. Immettere la striscia con le spore in una provetta.

2. Prelevare con la pinzetta arancio una striscia di spore ed eseguire un ciclo completo; immetterla

poi con modalità sterile in una seconda provetta.

3. Incubare le due provette ed inviare al microbiologo dopo due giorni. (una delle due deve aver

cambiato colore).

N.B. Ogni volta che si apre una nuova confezione di spore eseguire il controllo di patogenicità

su una provetta (deve virare il colore).

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SOSTITUZIONE OBBLIGATORIA DEL SISTEMA DI FILTRAGGIO

� Filtro Aria: Ogni sei mesi

� Filtro Membrane: Da sei mesi ad un anno

� Pre Filtro A: Quando la macchina esegue il carico sopra i due minuti

� Pre Filtro B: Una volta ogni tre sostituzioni del prefiltro A

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MODULO DI RICHIESTA ESAME MICROBIOLOGICO

(PROVA BIOLOGICA SETTIMANALE)

Caposala o I.P.: ………………………………………………………………………………………..

U.O. o Servizio: ……………………………………………………………………………………….

SI RICHIEDE CONTROLLO BIOLOGICO PER:

STERIS SYSTEM (Acido per acetico): □

AUTOCLAVE A VAPORE: □

TIPO DI CODICE: ……………………………………………………………………………………

SITUATA PRESSO: ………………………………………………………………………………….

ESEGUITA IL GIORNO: …………………………………………………………………………….

PARAMETRI DEL CICLO DI STERILIZZAZIONE:

TEMPO: ……………………………………………………………………….

TEMPERATURA: …………………………………………………………….

PRESSIONE: ………………………………………………………………….

CONCENTRAZIONE AGENTE STERILIZZANTE: ………………………..

.Portare i campioni microbiologici da esaminare alla Direzione Sanitaria Ospedaliera che provvederà ad inoltrare i campioni all’U.O. Microbiologia