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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt Simonetta Martone, Maurizio Mannoni, Luciano Camprincoli LE 100 REGOLE D'ORO CHE SALVANO LA VITA ARNOLDO MONDADORI EDITORE Prima di iniziare a elencare le regole, però, abbiamo ritenuto necessario fare una breve descrizione della struttura del corpo umano analizzandolo nei suoi aspetti funzionali fondamentali: l'apparato scheletrico, circolatorio e respiratorio. E costituito da 208 ossa collegate tra loro dalle articolazioni. Le ossa dello scheletro si suddividono, secondo la loro forma, in tre categorie: - ossa lunghe (quelle delle braccia e delle gambe) - ossa piatte (quelle della testa) - ossa brevi (vertebre E composta da 14 ossa della faccia e dalle ossa della scatola cranica che sono: - frontale - occipitale - dueparietali - due temporali - sfenoide - etmnide Il tronco E composto da: a) Colonna vertebrale. Formata da 32 o 33 vertebre poste una sull'altra. Le vertebre formano un canale in cui passa il midollo spinale e si suddividono in: - sette cervicali - dodici dorsali - cinque lombari - cinque sacrali - tre o quattro coccigee b) Costole. Sono dodici paia e partono dalla colonna vertebrale. Sette paia (vere costole) raggiungono, sul davanti dello scheletro, lo sterno. Le tre paia seguenti (false costole) si attaccano ciascuna alla costola precedente. Le ultime due paia (costole fluttuanti) hanno un'estremità libera. Costole, sterno e colonna vertebrale formano la gabbia toracica. Gli arti Le ossa delle braccia e delle gambe sono collegate al resto dello scheletro mediante un insieme di ossa dette cingoli. Cingoli scapolari per le braccia, cingoli pelvici per le gambe. colonna vertebrale omero colonna Pagina 1

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtSimonetta Martone, Maurizio Mannoni, Luciano Camprincoli

LE 100 REGOLE D'ORO CHE SALVANO LA VITA

ARNOLDO MONDADORI EDITORE

Prima di iniziare a elencare le regole, però, abbiamo ritenutonecessario fare una breve descrizione della struttura delcorpo umano analizzandolo nei suoi aspetti funzionali fondamentali:l'apparato scheletrico, circolatorio e respiratorio.

E costituito da 208 ossa collegate tra loro dalle articolazioni.

Le ossa dello scheletro si suddividono, secondo la loro forma,in tre categorie:

- ossa lunghe (quelle delle braccia e delle gambe)- ossa piatte (quelle della testa)- ossa brevi (vertebre

E composta da 14 ossa della faccia e dalle ossa della scatolacranica che sono:

- frontale- occipitale- dueparietali- due temporali- sfenoide- etmnide

Il tronco

E composto da:

a) Colonna vertebrale. Formata da 32 o 33 vertebre poste unasull'altra. Le vertebre formano un canale in cui passa il midollospinale e si suddividono in:

- sette cervicali- dodici dorsali- cinque lombari- cinque sacrali- tre o quattro coccigee

b) Costole. Sono dodici paia e partono dalla colonna vertebrale.Sette paia (vere costole) raggiungono, sul davanti delloscheletro, lo sterno. Le tre paia seguenti (false costole) si attaccanociascuna alla costola precedente. Le ultime due paia (costolefluttuanti) hanno un'estremità libera. Costole, sterno ecolonna vertebrale formano la gabbia toracica.

Gli arti

Le ossa delle braccia e delle gambe sono collegate al restodello scheletro mediante un insieme di ossa dette cingoli.Cingoli scapolari per le braccia, cingoli pelvici per le gambe.

colonnavertebrale

omero

colonna

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtvertebrale

cintura pelvica

femore

tibia

- scatola cranica

cinturascapolare

- cassa toracica

- radio ulna

carpo

- rotula

perone

-- tarso

Apparato circolatorio

L'apparato circolatorio comprende: il cuore, che è unapompa motrice in grado di mettere in movimento il sangue edistribuirlo a tutti gli organi; i vasi sanguigni all'interno deiquali circola il sangue.

Il cuore

E un muscolo cavo posto al centro della gabbia toracica,tra i due polmoni, con la punta spostata verso sinistra. Il cuoreè diviso in due parti, destra e sinistra, in senso longitudinale.Cuore destro e sinistro sono, a loro volta, divisi in duecavità: orecchiette in alto e ventricoli in basso.

I vasi sanguigni

Si dividono in:

- arterie, che portano il sangue dal cuore ai vari organi;- vene, che rimandano il sangue dagli organi al cuore;- capillari, che mettono in comunicazione arterie e vene.

Le principali arterie sono: l'aorta e l'arteria polmonare.

L'aorta. Ha origine nel ventricolo sinistro, sale in verticaleper poi curvarsi all'indietro (arco aortico) e discendere verticalmente(aorta discendente) lungo la colonna vertebrale.All'altezza della quarta vertebra lombare si divide in due rami:le iliache comuni, che a loro volta si dividono ciascuna iniliaca interna destinata a irrorare la zona del bacino, e iliacaesterna per gli arti inferiori. L'arteria iliaca esterna, all'altezzadell'inguine, prosegue come arteria femorale che passa davantiall'osso del pube, dove le pulsazioni possono essere visibilisotto la pelle. L'arteria femorale scende poi lungo la facciainterna della coscia e passa dietro il cavo del ginocchio, doveprende il nome di arteria poplitea. Tale arteria si divide in due

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtrami, arteria tibiale posteriore all'interno, e l'arteria peronaleall'esterno, che scendono lungo la faccia posteriore dellagamba. L'arteria tibiale posteriore va quindi a formare le arterieplantari.

Dall'arco aortico partono le arterie del collo e delle braccia.Lungo il collo passano le arterie carotidee che salgono ai latidella trachea. Lungo le braccia passano le arterie succlavie.Ogni arteria succlavia (destra e sinistra) prosegue sotto il nocarotide--me di arteria ascellare passando nell'incavo delle ascelle. Nelbraccio, l'arteria ascellare diviene arteria omerale e ne segue lafaccia interna sino a metà della piega del gomito dove si dividein due rami che prendono il nome di arteria ulnare all'interno,e arteria radiale all'esterno. L'arteria radiale diventa superficialeall'altezza del polso consentendo la percezione delbattito.

L'arteria polmonare. Parte dal ventricolo destro e si dividein due rami che vanno ai due polmoni.

arteriaomeralearteriapopliteaarteriaperoneale

arteriafemoralearteriatibialeanteriore

arteriatibialeposteriore

L'apparato respiratorio

Tale apparato consente la penetrazione dell'ossigenonell'organismo e l'eliminazione dell'anidride carbonica dellostesso.

Le vie respiratorie permettono la comunicazione tra l'arteriaesterna e i polmoni, e comprendono:

- le fosse nasali- il faringe- il laringe- la trachea- i bronchi

I bronchi si dividono a destra e sinistra in bronchi semprepiù piccoli, che a loro volta si ramificano sino a sboccare, sottilissimi,negli alveoli polmonari.

I polmoni. Sono gli organi fondamentali della respirazione.Hanno l'aspetto di due masse spugnose ed elastiche situatenella cassa toracica ai due lati del cuore. Il polmone destro èpiù sviluppato di quello sinistro. In ciascun polmone penetrano:- un bronco (destro o sinistro);- un'arteria polmonare (destra o sinistra) che porta sangue dalcuore destro;- due vene polmonari (due a destra e due a sinistra) che riconduconoil sangue all'orecchietta sinistra.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt I polmoni sono un agglomerato di unità elementari, dettelobuli polmonari. Ogni lobulo è un agglomerato di vescicoleOgni vescicola ha una parete frastagliata che forma delle cellettechiamate alveoli. Per ogni vescicola vi sono dei capillarisanguigni che mettono in contatto il sangue con l'aria.

aortavena cava _supenorevena cavainferiorebronchioli e~alveolipolmonari

laringe

trachea

vena polmonarearteriapolmonarecuore

diaframma

I primi interventi

1. Chiamare i soccorsi

E la regola d'oro per eccellenza. In qualsiasi situazione diemergenza vi troviate, in qualsiasi luogo siate, ricordateviche, prima di intervenire, dovete cercare in ogni modo dimettervi in contatto con chi è preposto al soccorso.

I quattro numeri telefonici più importanti da ricordare sono:

113 Soccorso pubblico di emergenza112 Carabinieri

115 Vigili del fuoco

118 Coordinamento ambulanze (dove è attivo)

Questi servizi funzionano, con gli stessi numeri, su tutto ilterritorio nazionale.

Oltre al 113, al 112, al 115 e al 118, ci si può rivolgere allestrutture più vicine, per esempio: ospedali, guardia medica,polizia municipale, Croce Rossa, Capitaneria di porto, Soccorsoalpino, Elisoccorso.

Se però i soccorritori non sono in grado di intervenire tempestivamenteo se vi trovate nell'immediata impossibilità dicontattarli, queste sono le altre 99 regole d'oro per salvare lavita.

2. Respira ancora?

Non è difficile capire se una persona inanimata respiri ancora.Bisogna osservare con attenzione se la cassa toracica si alzie si abbassi. Oppure si deve avvicinare l'orecchio alla boccadell'infortunato e sentire il sibilo dell'aria che entra edesce dai polmoni.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt Un tempo, per verificare se una persona fosse in stato dicatalessi, si usava avvicinarle alla bocca una fiammella e vederese tremolasse. Oppure si adoperava uno specchio e sicontrollava l'eventuale appannamento prodotto dal respiro.

3. Il cuore batte?

Accertare la presenza del battito cardiaco è più complesso.Appoggiate due dita in prossimità del pomo di Adamodell'infortunato, al lato della gola, tra la trachea e i muscolilaterali del collo. Una pressione graduale e decisa vi consentiràdi avvertire l'eventuale pulsazione dell'arteria carotide edi rendervi conto se il cuore batta ancora. Se pensate che siacomplicato, provate a cercare il battito sul vostro collo.

Quando il cuore batte ma non c'è più il respiro

«...E così all'improvviso mi sono tornati alla mente gli eserciziche avevo imparato leggendo un manuale per infermiereventi anni prima.»

Con queste parole la signora Giuliana ci ha raccontato, durantela preparazione di una puntata di «Ultimo minuto», comeè riuscita a salvare la propria figlia vittima di una intossicazionecausata da una perdita della vecchia stufa.

Certamente la signora Giuliana è una donna con grandepresenza di spirito, ma la nostra esperienza ci insegna che, seabbiamo appreso le regole giuste per i soccorsi d'emergenza,anche a distanza di anni sapremo sempre come comportarci.Leggendo questo libro, sembrerà di trovarvi di fronte a troppenozioni da ricordare. Noi vi assicuriamo che, in situazionidi emergenza, il cervello ci restituisce le nozioni imparate eimmagazzinate.

Vediamo qual è la regola che la signora Giuliana ha ricordatoe messo in pratica.

4. La respirazione bocca-bocca nell'adulto

Per prima cosa assicuratevi che l'infortunato sia adagiato suuna superficie solida e piatta. Controllate se nella sua boccasiano presenti corpi estranei ed eventualmente asportatelicon le dita. Mettete una mano sulla fronte della vittima e conl'altra mano spingete il mento verso l'alto in modo da aprirebene le vie respiratorie. Con il pollice e l'indice chiudete lesue narici e, dopo aver fatto un respiro profondo, ponete lavostra bocca su quella dell'infortunato e soffiate l'aria neisuoi polmoni. Cessate di immettere aria quando il torace dellavittima si espande.

Avvicinate subito il vostro orecchio alla bocca del soggettoper verificare il rumore dell'aria che esce dai polmoni e controllateche il torace si abbassi.

Riprendete l'operazione daccapo. Dovete riuscire a soffiarel'aria nei polmoni 12 volte in un minuto (una insufflazioneogni 5 secondi). Continuate fino a che il soggetto non riprenderàa respirare da solo.

5. La respirazione bocca-bocca nel bambino

Per prima cosa assicuratevi che il bambino sia adagiato suuna superficie solida e piatta. Controllate se nella sua boccasiano presenti corpi estranei ed eventualmente asportatelicon le dita. Mettete una mano sulla fronte della vittima e conl'altra mano spingete il mento verso l'alto in modo da aprire

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtbene le vie respiratorie. Ponete la vostra bocca in modo dacoprire contemporaneamente la bocca e il naso del bimbo einiziate a soffiare aria nei suoi polmoni. Cessate di immetterearia quando il torace si espande.

Avvicinate subito il vostro orecchio alla bocca della vittimaper verificare il rumore dell'aria che esce dai polmoni e controllateche il torace si abbassi.

Riprendete l'operazione daccapo. Dovete riuscire a soffiarel'aria nei polmoni 15 volte in un minuto (una insuflazioneogni 4 secondi). Continuate fino a che il bambino non riprenderàa respirare da solo.

Attenzione. Per rianimare un bambino piccolo che ha cessatodi respirare, può essere utilizzata una tecnica alternativaalla respirazione bocca-bocca. Il metodo, che illustriamo nellaregola seguente, è in grado di dare risultati altrettanto positivi.

6. Metodo di Eva

Mettete una mano sotto la nuca del bimbo e con l'altra afferratelosaldamente all'altezza delle caviglie. Iniziate un movimentopendolare che porti in alto, alternatamente, prima ilcapo poi i piedi del bambino. Continuate con questo movimentosino alla ripresa del respiro compiendo sempre movimentimolto ampi.

7. La respirazione bocca-bocca nel neonato

Per prima cosa assicuratevi che il neonato sia adagiato suuna superficie solida e piatta. Controllate se nella sua boccasiano presenti corpi estranei ed eventualmente asportatelicon le dita. Mettete una mano sulla fronte del lattante e conl'altra mano spingete il mento verso l'alto in modo da aprirebene le vie respiratorie. Ponete la vostra bocca in modo dacoprire contemporaneamente la bocca e il naso del neonato einiziate a soffiare nei polmoni una piccola quantità di aria.Cessate di immettere aria quando il torace si espande. Avvicinate subito il vostro orecchio alla bocca della vittimaper verificare il rumore dell'aria che esce dai polmoni e controllateche il torace si abbassi. Riprendete l'operazione daccapo.Dovete riuscire a soffiare l'aria nei polmoni 20 volte inun minuto (una insufflazione ogni 3 secondi). Continuate finoa che il neonato non riprenderà a respirare da solo.

Quando anche il cuoreha smesso di battere

«...Non volevamo arrenderci. Continuavamo a spingere sultorace del piccolo Marco ma il bimbo non dava segni di vita.Abbiamo continuato, alternandoci, per trentacinque minuti.Eravamo sfiniti. Poi, finalmente...»

Maria e Francesco, una giovane coppia di medici, duranteil loro viaggio di nozze in Sicilia hanno salvato la vita a unbambino di quattro anni. Marco, ospite del loro stesso albergo,era caduto nella piscina e quando l'avevano ripescatosembrava non ci fosse più nulla da fare perché il cuore nonbatteva più.

Consideriamo quindi l'ipotesi che il cuore dell'infortunatoabbia cessato di battere. In questo caso dovremo essere noi aripristinare la circolazione sanguigna, operazione essenzialeper la sopravvivenza.

8. La rianimazione cardio-polmonare di un adulto

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Fate in modo che il soggetto sia sdraiato su di una superficierigida e piatta, con la testa alla stessa altezza del corpo. Se visarà possibile mettete le sue gambe in posizione leggermentesollevata al fine di favorire il ritorno del sangue verso il cuore.Ponetevi in ginocchio accanto alla vittima e poggiate unamano al centro del torace all'altezza dello sterno. Il vostropalmo dovrà poggiare sull'osso sternale e non sulle costole alfine di evitare fratture e danni agli organi interni.

Coprite la mano che poggia sullo sterno con il palmodell'altra mano intrecciando le dita. Iniziate il massaggio cardiacofacendo forza con tutto il vostro peso, attraverso il palmodella mano, sul torace della vittima. Le braccia dovrannoessere ben rigide, senza flettere i gomiti. Comprimete lo sternoper 15 volte facendolo abbassare ogni volta di circa 4 centimetri.Tra una pressione e l'altra non togliete mai le manidal torace della vittima. Consentite soltanto al torace di tornarein posizione normale. Il ritmo delle pressioni dovrà esserecostante. Aiutatevi contando ad alta voce il numero dellepressioni.

Dopo le 15 pressioni, togliete le mani dal torace e piegateall'indietro il capo della vittima al fine di aprire bene le vierespiratorie. Chiudete le narici dell'infortunato con le dita efate due insufflazioni profonde nella sua bocca fino a far sollevareil torace. Riprendete il massaggio cardiaco (15 compressioni)e le insufflazioni (due) per quattro cicli completi.

Solo a questo punto potrete accertarvi se il cuore dell'infortunatoabbia ripreso a battere premendo con due dita sull'arteriacarotide. Se il cuore è ancora fermo, riprendete subito larianimazione cardio-polmonare. Non fermatevi mai per piùdi sette secondi. Se il cuore ha ricominciato a pulsare ma nonvi è ripresa della respirazione, proseguite con la respirazionebocca-bocca (vedi regola 4).

9. La rianimazione cardio-polmonare di un bambino

Fate in modo che il soggetto sia sdraiato su di una superficierigida e piatta, con la testa alla stessa altezza del corpo. Sepossibile le gambe dovranno essere leggermente sollevate alfine di favorire il ritorno del sangue verso il cuore. Poneteviin ginocchio accanto al bambino e poggiate il palmo dellamano al centro del torace all'altezza dello sterno. Il vostropalmo dovrà poggiare sull'osso sternale e non sulle costole alfine di evitare fratture e danni agli organi interni.

Iniziate il massaggio cardiaco facendo forza, attraverso ilpalmo della mano, sul torace della vittima. Il braccio dovràessere rigido, senza flettere il gomito. Comprimete lo sternoper 5 volte facendolo abbassare ogni volta di 3 centimetri.Tra una pressione e l'altra non togliete la mano dal toracedella vittima. Consentite soltanto al torace di tornare in posizionenormale. Il ritmo delle pressioni dovrà essere costante.Aiutatevi contando ad alta voce fino a 5.

Dopo le 5 pressioni, togliete le mani dal torace e inclinateall'indietro il capo del bambino per aprire bene le vie respiratoriee insufflate profondamente una volta coprendo con levostre labbra sia la bocca che il naso della vittima sino a farinnalzare il torace. Ponete nuovamente il palmo della manosullo sterno e riprendete il massaggio cardio-vascolare ripetendo5 compressioni e una insufflazione. Non fermatevi primadi aver completato 10 cicli completi.

Solo a questo punto accertatevi se il cuore del bambino abbiaripreso a battere premendo con due dita sull'arteria carotide.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtSe il cuore è ancora fermo, riprendete subito la rianimazionecardio-polmonare. Non arrestatevi mai per più di settesecondi. Se il cuore ha ricominciato a pulsare ma non vi è ripresadell'attività polmonare, proseguite con la respirazionebocca-bocca (vedi regola 5).

10. La rianimazione cardio-polmonare di un neonato

Sdraiate il lattante su di una superficie rigida e piatta con latesta alla stessa altezza del corpo. Le gambe dovranno essereleggermente sollevate per favorire il ritorno del sangue versoil cuore. Poggiate unicamente due dita di una mano sullosterno del neonato per effettuare le compressioni e poggiateil palmo dell'altra mano sulla sua fronte per tenere la testanella posizione più idonea. Premete con le due dita sullosterno per 5 volte facendo abbassare il torace di mezzo centimetroogni volta. Per mantenere costante il ritmo delle pressioniaiutatevi contando ad alta voce fino a 5.

Togliete le dita dallo sterno e insufflate, per una volta, unapiccola quantità d'aria nei polmoni coprendo con le vostrelabbra sia la bocca che il naso del bambino.

Riprendete il massaggio cardiaco (5 pressioni) e le insufflazioni(una) per 10 cicli completi. Solo a questo punto potreteaccertarvi se il cuore del neonato abbia ripreso a battere cercandocon due dita l'arteria brachiale, posta all'interno delbraccio tra il gomito e la spalla.

Se il cuore è ancora fermo, riprendete la rianimazione cardio-vascolare.Non arrestatevi mai per più di sette secondi.Se il cuore ha ricominciato a pulsare ma non vi è ripresadell'attività respiratoria, proseguite con la respirazione bocca-bocca(vedi regola 6).

11. Asfissia da annegamento

Se dovete soccorrere la vittima di un annegamento e pensateche abbia ingerito una notevole quantità di acqua, ponetela apancia in giù e con il capo girato da un lato. Prendete la vittimacon entrambe le mani all'altezza dello stomaco e sollevatela.La compressione dovuta al sollevamento consentirà lafuoriuscita dell'acqua dalla bocca dell'infortunato. Agitemolto rapidamente. Non appena l'acqua sarà uscita dallostomaco, girate il soggetto sulla schiena e iniziate, secondo lenecessità, la respirazione bocca-bocca o la rianimazione cardio-polmonare(vedi regole 4 e 5).

Il soccorso può anche danneggiare

<"Fermi, fermi, non toccatelo!" Vidi il signor Giovanni, infermieredell'ospedale cittadino, correre verso di noi. Stavamoattorno al ragazzo che era appena caduto. La gara di motocrossera stata immediatamente fermata ma l'ambulanza ancoranon era arrivata. Arnaldo cercava di rianimare il giovanecentauro, che non dava segni di vita, quando Giovanni lobloccò. "Se gli muovi la testa rischi di ucciderlo!"»

Questo episodio, avvenuto in provincia di Vicenza, raccontatocida Antonio, fa capire come molto spesso un soccorsosbagliato può aggravare la situazione.

Leggete quindi con attenzione questa regola.

12. Se si sospetta una lesione al collo

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtPrestando soccorso a una vittima inanimata che si sospettaabbia riportato una lesione al collo (incidenti stradali, cadutedall'alto), la testa non deve essere mai spostata o fatta ruotare.Se è necessario procedere alla respirazione bocca-bocca oalla rianimazione cardio-polmonare, dovete limitarvi a sollevarelievemente il mento della vittima solo al fine di aprire levie respiratorie. Durante le operazioni di soccorso fate moltaattenzione che il capo dell'infortunato resti immobile.

Se qualcuno sta soffocando

Chi non si è mai trovato a soccorrere qualcuno che stavasoffocando per un boccone di cibo andato di traverso o, nelcaso di bambini, una caramella, una moneta, una pallina, unpiccolo oggetto?

Nel corso della nostra trasmissione ne abbiamo viste e sentitedi tutti i tipi: pacche sulla schiena, bambini sollevati per ipiedi...

Vediamo qual è il sistema giusto per prestare soccorso incaso di soffocamento.

13. Manovra di Heimlich o compressione addominale

a) Su vittima cosciente. Se dovete soccorrere una personache sta soffocando per aver ingerito un corpo estraneo chenon è possibile estrarre con le dita dalla sua gola e vi rendeteconto che la vittima non può respirare, agite con fermezza erapidità.

Portatevi alle sue spalle e abbracciatela sopra la vita. Poggiatela mano, stretta a pugno dal lato del pollice, poco più inalto dell'ombelico. Afferrate il pugno con l'altra mano e iniziatea comprimere con forza spingendo verso l'alto.

Non stringete le costole della vittima con le vostre braccia.Solo il pugno dovrà pigiare contro l'addome e i vostri gomitinon dovranno toccare il corpo ed essere ben protesi in avanti.Dopo aver esercitato 4 rapide compressioni, controllate sel'infortunato abbia espulso il corpo estraneo dalla trachea. Incaso contrario riprendete le compressioni.

b) Su vittima incosciente. Sdraiate la vittima che ha persoconoscenza con le spalle sul terreno. Spingete indietro la testaper aprire le vie respiratorie. Poggiate il palmo della vostramano poco più in alto dell'ombelico della vittima e, peresercitare una maggiore pressione, ponete l'altra mano sullaprima.

Iniziate, senza flettere i gomiti, a esercitare alcune decise erapide compressioni spingendo anche verso la testadell'infortunato. Dopo 4 compressioni, controllate se il corpoestraneo sia stato espulso dalla trachea. Il controllo deve essereeffettuato mettendo un dito nella gola della vittima mafacendo attenzione a non spingere il corpo estraneo, eventualmenteespulso, nuovamente all'interno della trachea.

Se non è ancora possibile asportarlo, riprendete le compressionifino a ottenere il risultato.

c) Su noi stessi. Può accadere che dobbiate salvare voi stessida un soffocamento non essendoci alcuno in grado di aiutarvi.In tal caso non perdetevi d'animo e ponete il vostro pugnotra l'ombelico e la gabbia toracica e, aiutandovi con l'altra mano,esercitate 4 rapide e intense compressioni spingendo contemporaneamenteverso l'alto.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt Se ciò non fosse sufficiente, premete la parte dello stomacodescritta contro la spalliera di una sedia, di una poltrona rigidao contro il bordo di un tavolo o di un davanzale.

Attenzione. Mentre i colpi sulla schiena non sono più consigliatie possono anche risultare nocivi nel soccorrere una vittimaadulta di un episodio di soffocamento, per un neonatopotrebbero essere utili. Se però, dopo aver provato a darequattro leggeri colpi tra le scapole del neonato, il corpo estraneonon fosse stato espulso, applicate la regola che segue.

d) Su un neonato. Sedetevi e mettete il lattante con la schienapoggiata sulle vostre ginocchia. Mettete due dita sullaparte alta del suo stomaco e iniziate delle leggere compressionispingendo anche in direzione della testa. Continuate lecompressioni sino a che il neonato non abbia espulso il corpoestraneo dalla trachea.

Questo non ve lo consigliamo

Una operazione estrema che può essere effettuata su una vittimadel soffocamento è la tracheotomia.

Non consigliamo mai al soccorritore di effettuare questaoperazione perché, se eseguita in modo improprio, può esserefatale all'infortunato. Tuttavia le cronache riportano casidisperati nei quali questo intervento è stato eseguito per evitarela morte certa della vittima in condizioni di assolutaemergenza.

La tracheotomia si effettua quando non esiste alcuna possibilitàdi disostruire la parte superiore della trachea e la vittimanon ha alcuna possibilità di respirare. Illustriamo le variefasi dell'operazione perché può accadere che unsoccorritore si trovi a dover assistere un medico impegnato aeffettuare tale operazione in situazione di emergenza.

14. Tracheotomia

Si tratta di aprire un foro nella parte della trachea posta tra ilpomo di Adamo e l'osso sternale. L'infortunato deve esseredisteso con le spalle poggiate su una superficie rigida e lasua testa deve essere spinta all'indietro in modo che il collosia ben allungato e teso.

Prendete la laringe e la trachea tra il pollice e l'indice diuna mano e, con l'altra, incidete la pelle e il tessuto sottocutaneo.L'incisione deve essere effettuata con una lama moltosottile taliando dal basso verso l'alto.

Dopo questo taglio superficiale, con le dita si dovranno allargarei tessuti incisi per mettere a nudo la trachea che simostrerà formata da una serie di anelli. Quindi si procederàall'incisione della trachea praticando un taglio sufficiente afar entrare l'aria e consentire la ripresa della respirazione.Nel foro dovrete inserire una cannula di plastica o di gommarigida. L'infortunato dovrà essere posto sulla pancia in attesadei soccorsi.

Sotto shock

«Dove ho messo l'ombrello? Scusi, sa dirmi dove posso trovareil mio ombrello? Mi ero avvicinato di corsa a quel tremendogroviglio di lamiere, sulla strada statale che passa pocosotto a casa mia. Un uomo, che si era appena tirato fuoridalla sua auto semiaccartocciata, mi ripeteva questa fraseguardandomi smarrito. Una frase senza senso, in quel momento.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtL'uomo era ferito, aveva le mani e il viso sporchi disangue e si trascinava una gamba: a tutto si può pensare inquei frangenti - mi dicevo - meno che al proprio ombrello. Epoi non stava nemmeno piovendo. Mentre lo soccorrevo, hocapito» - ci ha scritto il signor Vittorio da Termoli - «che quelpoveraccio non poteva rendersi conto di quel che diceva perchéera sotto shock.»

In caso di incidente si sente comunemente dire che unapersona è rimasta sotto shock.

In realtà, lo stato di shock si verifica quando si ha un difettonella irrorazione sanguigna delle cellule dell'organismo.Le cause possono essere molte: ferite gravi, fratture, schiacciamenti,ustioni, emorragie e reazioni allergiche. Ogni infortunatoè potenzialmente sotto shock e il soccorritore devesempre mettere in atto un trattamento preventivo e comportarsicome illustrato nella seguente regola.

15. Lo shock o collasso cardio-circolatorio

Prima di ogni altra cosa dovete arrestare la causa delloshock. Ad esempio, fermando un'emorragia in corso o immobilizzandoun arto fratturato. La vittima deve esseresdraiata con le gambe un poco sollevate in modo da consentireil ritorno del sangue verso il cuore e il cervello.

Allentate la cravatta, slacciate il colletto, la cintura e tuttociò che può stringere l'infortunato. Il soccorso è anche psicologicoe per questo dovrete parlare con il ferito con calma,cercando di infondere coraggio e tranquillità. Le eventualiferite dovranno essere nascoste in modo che la vittima nonpossa vederle. Il ferito dovrà essere coperto per evitare cheprenda freddo. Se i soccorsi sono in procinto di arrivare, nondate nulla da bere all'infortunato.

Attenzione. Quante volte abbiamo sentito dire: «E sottoshock, dategli qualcosa di forte da bere!».

Questo è forse uno dei luoghi comuni più diffusi. Ma èsbagliato. Somministrare bevande alcoliche a chi è sottoshock è molto pericoloso.

Quando la reazione allergica è grave

«Era una giornata di luglio molto calda. Viaggiavo da orecon i finestrini dell'auto abbassati... Ad un tratto ho sentitoun dolore pungente alla guancia. Era stata un'ape. Avevomolta fretta e non ho dato importanza alla cosa anche se ilbruciore continuava. Dopo poco tempo, però, la vista cominciòad appannarsi e il respiro si fece affannoso. Entrai conl'auto nella piazzola di un autogrill. Stavo molto male. C'eraun uomo; feci appena in tempo a dirgli che ero stato punto esvenni.

Il signor Giulio di Montecatini è stato salvato dal rapidointervento di un'ambulanza.

Alcuni piccoli insetti, come api, vespe, calabroni possonoessere micidiali. Quando pungono iniettano veleno. In alcunisoggetti particolarmente sensibili la reazione allergica puòessere violenta, comportare lo stato di shock, il coma e talvoltala morte. Per evitare gravi complicazioni, applicate questaregola.

16. Shock anafilattico da puntura di insetti

Intervenire rapidamente praticando la respirazione boccabocca

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txto la rianimazione cardio-vascolare (vedi regole 4 59). Se la puntura è localizzata a un arto, dovrà essere utilizzatoun laccio che sarà posto una decina di centimetri sopra lalesione al fine di rallentare l'entrata in circolo del veleno. Ricordate che tale operazione dovrà impedire la circolazionevenosa e linfatica della vittima e non quella arteriosa. Per talemotivo il laccio non dovrà essere troppo stretto. Applicatepoi un impacco freddo sulla zona colpita.

Chi sa di essere allergico alle punture di insetto deve portaresempre con sé una fiala di adrenalina pronta per essereiniettata in caso di necessità.

Attenzione. Le vespe e i calabroni possono ritrarre il pungiglionee colpire più volte in breve tempo la vittima, anche sela quantità di veleno inoculata diminuisce di volta in volta.L'ape invece, dopo aver punto, lascia sempre infisso un pungiglionedotato di microscopici uncini, che continua a immettereveleno.

Estraete immediatamente il pungiglione. Non usate maiuna pinzetta per effettuare tale operazione perché rischierestedi schiacciare il pungiglione e di immettere una maggiorequantità di veleno. Aiutatevi premendo con le dita attornoalla zona lesa o servendovi della lama di un coltello o delleunghie per raschiare via il pungiglione.

17. Shock anafilattico da puntura di animali marini

Anche le meduse, con le loro punture velenose, possono causarereazioni allergiche estremamente pericolose. Il contattocon tali animali causa di regola un intenso bruciore, eritemadella cute e crampi. Se siete punti uscite immediatamentedall'acqua perché talvolta la reazione può essere più violentae arrivare a causare gravi difficoltà respiratorie. In tale caso ilsoccorritore dovrà intervenire rapidamente praticando la respirazionebocca-bocca o la rianimazione cardio-vascolare(vedi regole 4 5). Alcune meduse lasciano attaccati al corpodella vittima i tentacoli che continuano nella loro azionedannosa. Staccateli servendovi di una pinzetta o delle manidopo averle opportunamente protette. Procedete poi a frizionarele parti lese della vittima con alcol o aceto.

Attenzione. Nei nostri mari, in prossimità della riva, nascostonella sabbia, è spesso presente il pesce rano. La sua punturanon ha effetti molto pericolosi ma è sempre causa di dolorelocalizzato e di reazioni allergiche. Un rimedio molto efficacee di immediata applicazione è quello di immergere ilpiede punto in una bacinella contenente acqua di mare miscelatacon l'orina della vittima.

Non è nostra intenzione spaventarvi e farvi fuggire terrorizzatiogni volta che vi passerà accanto un'ape o un altroanimaletto. Abbiamo, come sempre, descritto i casi limite.Normalmente gli effetti di una puntura d'insetto si risolvonocon semplicità utilizzando anche rimedi naturali. Il più anticoè quello di bagnare la zona punta con la propria saliva. Unbuon effetto si ottiene anche applicando una soluzione di acquae di ammoniaca. Altra tecnica efficace è quella di toccarela zona con succo di cipolla o di strofinare una foglia di pomodorodopo averla stropicciata tra le dita. Naturalmente, incommercio, esistono molte creme e pomate in grado di lenireil dolore e controllare il gonfiore.

Gli animali intorno a noi

«Rolf è un cane lupo molto docile e simpatico. Fin da cucciolo

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtl'ho abituato a comportarsi bene e non ho mai avuto il problemadi mettergli la museruola quando lo porto a passeggioin mezzo alla gente. E per questo motivo - ci ha raccontatoRenato, un ragazzo di Ivrea intervenuto in trasmissione-«che sono rimasto di stucco quando, quel giorno, l'ho vistoavventarsi contro il mio amico. Andrea è il classico tipo che,quando incontra qualcuno, gli butta subito le braccia al collo.L'ha sempre fatto anche con me senza che questo turbassel'aplomb del mio cane.

Quella volta, evidentemente, c'era qualcosa che non andava.Così, prima che potessi rendermene conto, Rolf aveva azzannatoAndrea a una coscia. Il mio amico era più incredulodi me: era diventato bianco come un panno lavato e si era accasciatosu una panchina. Per fortuna, passato lo spavento, cisiamo resi conto che Rolf, per quanto "impazzito", non si eradimenticato del tutto di essere un cane buono e si era limitatoa dare un morso, per così dire, dimostrativo, che non avevalasciato neppure una traccia sulla gamba di Andrea.»

Amare gli animali significa anche imparare a conoscerli.Nel corso della nostra trasmissione ci siamo spesso occupatidi loro. Animali in pericolo o protagonisti di atti eroici.

Talvolta però possono rappresentare un pericolo. Il loromorso, oltre alla lesione locale, può causare gravi infezioni.

18. Il morso del cane

La cura per la lesione locale provocata dal morso di un caneè semplice. Il soccorritore deve disinfettare bene la ferita o, inassenza di antisettici, lavare la parte lesa con acqua correntee sapone ripetendo più volte l'operazione al fine di garantirel'eliminazione dei germi. Dopo la disinfezione dovrà essereapplicata una garza che si assicurerà con una benda.

Il morso del cane può trasmettere gravi malattie quali il tetanoo la rabbia. La cura per l'infezione da tetano è specialistica.Se l'animale è idrofobo trasmette un virus che attacca ilsistema nervoso umano con effetti mortali. I provvedimentimedici da prendere nel caso di una persona che si sospettamorsa da un cane rabbioso sono complessi e richiedono il ricoveroin ospedale. L'animale responsabile del morso dovrebbeessere catturato vivo per poter permettere ai sanitaridi controllare che non sia affetto dalla rabbia. Se è indispensabileabbattere il cane per poterlo catturare, si deve evitaredi danneggiargli la testa.

19. Il morso del topo

Il ratto è un altro animale che può trasmettere il tetano e larabbia, malattie che richiedono cure mediche specialistiche.Chi è morso da un topo deve temere una malattia particolare,la spirochetosi, che può essere individuata solo dopo avereffettuato le analisi del sangue. La cura della lesione localeprevede la disinfezione, l'applicazione di una garza e il bendaggio. Attenzione. Il morso o il colpo di becco di animali selvaticio da cortile deve sempre far temere l'insorgere dell'infezioneda tetano.

20. Il morso della tarantola

Un ragno pericoloso presente nel nostro Paese è la tarantola.Di grandi dimensioni, con il corpo e le zampe molto pelosi,vive nell'Italia centro-meridionale e nelle isole. La tarantolainocula un veleno particolarmente tossico che, nei bambinimolto piccoli, può avere effetto mortale. Il morso lascia evidentidue punti di penetrazione. Il veleno è tossico per il sistema

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtnervoso e può causare nella vittima tremori, contrazionidell'addome e rallentamento della funzione cardiaca. Ilmorso non è immediatamente doloroso. Successivamente insorgeil dolore e tende ad aumentare. La lesione provoca lanecrosi dei tessuti che si espande poco alla volta. Provvedetea curare gli effetti di un eventuale stato di shock. Quindi disinfettatela ferita e applicate una compressa fredda sulla zonadel morso.

21. Il morso del ragno marrone o «ragno violino»

Questo ragno è riconoscibile perché presenta sulla parte anterioredel corpo una macchia marrone a forma di violino. Ilmorso, particolarmente pericoloso per i bambini piccoli, provocaun forte bruciore. Il dolore tende ad accentuarsi successivamente.L'arrossamento della zona della lesione preludeal formarsi di una bolla e successivamente alla formazione diuna ferita aperta.

Il soggetto, se non viene subito curato, può avere febbre,brividi, vomito e dolori articolari. Il soccorritore dovrà innanzituttocurare l'eventuale stato di shock. Successivamentedisinfetterà la zona del morso e applicherà una compressafredda.

Attenzione. Non esiste in Italia un siero specifico contro ilveleno di questi ragni. Una iniezione di calcio, iniettata pervia endovenosa, dà sempre buoni risultati.

22. Il morso di zecca

La zecca è un animale molto piccolo che vive sugli alberi enei prati. Lunga circa 3 millimetri, si attacca alla pelle dellavittima con la bocca e ne succhia il sangue sino a raggiungereuna dimensione sette volte più grande. Il morso della zecca èindolore, genera prurito e solitamente non è pericoloso. Lecronache però riportano rari episodi in cui il morso ha avutoeffetti mortali. Gli animali domestici possono essere veicolidi zecche. Una volta individuata una zecca è importante rimuoverlaseguendo alcuni accorgimenti. Utilizzate un paiodi pinzette per staccare l'animale dalla pelle. Se durantel'operazione la testa della zecca si staccasse dal corpo e rimanesseinfissa, utilizzate una lama affilata e sterilizzate per raschiarela zona e asportare ogni residuo. La ferita deve esseredisinfettata con un antisettico.

Una possibile conseguenza del morso di tale animale è lamalattia di Lyme che può essere individuata solo tramiteanalisi del sangue e curata con specifici antibiotici.

Esistono in commercio liquidi repellenti per uomini e animaliche tengono lontane le zecche.

Attenzione. Se una zecca, come qualsiasi altro piccolo insetto,dovesse entrare nell'orecchio della vittima, l'unico interventodel soccorritore dovrà essere quello di soffocarlo introducendouna goccia d'olio nell'orecchio.

23. La puntura di scorpione

Nel nostro Paese non esistono specie molto pericolose discorpione. Se però la vittima punta è un bambino molto piccolo,esiste il rischio che il veleno possa avere effetti mortali.Lo scorpione ha un aculeo posto nell'estremità della codache contiene una ghiandola velenifera. La puntura provocaun intenso bruciore locale seguito da nausea e vomito. Neicasi più gravi, oltre allo stato di shock, si hanno difficoltà respiratoriee coma. Innanzitutto provvedete a eliminare

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtl'eventuale stato di shock. Se la puntura è su un arto, doveteapplicare un laccio, non troppo stretto, una decina di centimetrisopra la lesione. La parte deve essere accuratamentedisinfettata e deve essere applicata una compressa fredda.Esiste un siero contro il veleno dello scorpione.

24. Il morso di vipera

«Avevo preso tutto. Il solito armamentario di ogni domenicamattina: il fucile, le cartucce, il panino, la birra, le calze pesantinel caso avesse fatto freddo. Avevo però quasi un presentimento.Mi sembrava di aver dimenticato qualcosa, qualcosache mi sarebbe stato molto utile...»

Così comincia la lettera che ci ha inviato, dalla provincia diForlì, Wilmer, che si definisce esperto cacciatore e uomo solitamenteprudente.

«Ero appena arrivato al passo,» prosegue Wilmer «quandoè avvenuto l'incidente. Per oltrepassare un fossato, ho messouna mano nell'erba e ho sentito un dolore lancinante. Miaveva morso una vipera! In quel preciso momento, paralizzatodalla paura, con la mano che cominciava a gonfiarsi, miè tornato alla mente cosa avevo dimenticato quella mattinauscendo di casa: il siero antivipera. Lo porto sempre con mee, come sempre succede nella vita, la volta che l'avevo dimenticato,era stata quella buona. Per mia fortuna, però, lenostre zone, specialmente la domenica, sono battute da molticacciatori. Due di loro mi hanno immobilizzato il braccio condue stecchi e mi hanno accompagnato in paese tranquillizzandomi.» L'unico serpente velenoso presente nel nostro Paese è lavipera europea. Il suo morso può essere mortale soprattuttoper i bambini e per le persone anziane o debilitate anche setale evenienza è piuttosto rara. La vipera ha il corpo tozzo,lungo circa un metro, di colore grigio, marrone, rossastro ogiallastro che, in genere, è attraversato da una striscia a zigzag lungo il dorso. La testa è più larga del collo. Il morso dellavipera lascia una traccia inconfondibile sulla cute. A differenzadelle tracce lasciate dai serpenti non velenosi, quellalasciata dalla vipera è contraddistinta da due piccole feritepuntiformi distanziate di circa 68 millimetri. Intorno ai forellini,dai quali fuoriesce sangue misto a siero, è presenteuna chiazza rossa. La zona colpita assume un colorito bluastro,diventa molto dolente e si gonfia con rapidità. Se laquantità di veleno iniettata è notevole, la vittima diventa pallidae sudata, compaiono brividi, difficoltà di respirazione,accelerazione del battito cardiaco, crampi all'addome, vomitoe diarrea. Se i soccorsi non intervengono con celerità, lavittima, dopo un iniziale stato di agitazione e di angoscia,può essere colta da sonnolenza, perdere i sensi ed entrare incoma. Il soccorritore deve, se necessario, per prima cosa ripristinarela respirazione (vedi regole 4 5) o effettuare la rianimazionecardio-polmonare (vedi regole 8 9). Se la vittima ècosciente, deve essere tranquillizzata e tenuta immobile.

Se l'intervento è tempestivo, si può procedere alla suzione.Il soccorritore deve però essere certo di non avere lesioni dialcun tipo all'interno della propria bocca. Solo in tal caso puòsucchiare direttamente dalla ferita e sputare dopo ogni suzione.L'operazione deve essere ripetuta per una trentina diminuti. Al termine dell'operazione il soccorritore dovràsciacquarsi accuratamente la bocca.

Se il morso è localizzato in un arto, deve essere utilizzatoun laccio che sarà posto, non troppo stretto, una decina dicentimetri sopra la lesione. L'arto deve essere immobilizzato.Si può dare da bere alla vittima caffè o tè molto forti. Nonsomministrare mai bevande alcoliche.

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Se il soccorritore è in possesso del siero antivipera ed è certoche i soccorsi medici non potranno intervenire in brevetempo, deve provvedere a iniettarlo nella vittima. L'utilizzazionedel siero è infatti l'azione più efficace per neutralizzaregli effetti del veleno. L'iniezione deve essere sottocutanea:metà dose attorno al morso, l'altra metà a distanza (gluteo).Per evitare reazioni allergiche al siero, la puntura deve essereeffettuata utilizzando una particolare tecnica. Iniettate unapiccola quantità di siero (0,1 cc) sotto la pelle. In mancanza disintomi di allergia quali arrossamento della zona, prurito,vesciche e bolle, iniettate ogni 15 minuti 0,25 cc di siero fino aesaurire la dose.

Attenzione. Una particolare cura deve essere usata nellaconservazione del siero antivipera. Se deciderete di portarecon voi il siero, durante una gita in montagna nei mesi caldi,vi consigliamo di utilizzare una borsa termica per evitare ildeterioramento del siero stesso.

Il pericolo veleni

«Stavo stirando nella stanza dei bambini. Roberto stava giocandonel salotto col trenino elettrico che aveva ricevuto indono a Natale.

Da qualche minuto non sentivo più alcun rumore. Andaiin salotto a controllare ma Roberto non c'era. Chiamai. Nessunarisposta. Dalla cucina però sentii venire rumore di bottiglie.Corsi preoccupata pensando che stesse rompendoqualcosa. Quello che vidi mi paralizzò: Roberto aveva in manola bottiglia della varechina. Il grembiulino ne era zuppo.L'aveva ingerita!»

La signora Luciana, per fortuna, abitava a due passidall'Ospedale Maggiore di Bologna e così oggi Roberto è unbel ragazzo di 21 anni che può sorridere di questa avventura.

Se i soccorsi però non possono essere così immediati, in casodi avvelenamento, ecco come ci si deve comportare.

25. Avvelenamento da solventi, saponi, caustici, acidi

Se la vittima ha ingerito solventi (acetone, benzina, smacchiatori,trielina, petrolio) o saponi (detersivi, detergenti, saponiper lavare i piatti sia liquidi che solidi, granulari o inscaglie) o caustici (candeggina, ammoniaca, soda caustica,alcuni liquidi per sturare i lavandini) o acidi (muriatico,solforico, acqua ossigenata, alcuni tipi di acido per sturare ilavandini) non si deve provocare il vomito. Infatti le sostanzeacide o caustiche, se vomitate, provocano ulteriori danni allostomaco.

Lo stesso vale per i solventi che, durante il vomito, potrebberopassare nelle vie aeree e causare danni anche ai polmoni.Se la vittima ha ingerito solventi o saponi non deve esseredato nulla da bere.

Se ha ingerito caustici o acidi ed è cosciente, può esseresomministrata acqua, al fine di diluire le sostanze velenose,oppure una miscela di latte e bianchi d'uovo (quattro albumiin mezzo litro di latte). Se la vittima ha perso conoscenza nondate nulla da bere in nessun caso e controllate la sua respirazione.Eventualmente fate riprendere l'attività polmonare e ilbattito cardiaco (vedi regole 4 5).

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt Attenzione. Un sistema da utilizzare per evitare che la vittimacosciente vomiti spontaneamente è quello di farle succhiaredei cubetti di ghiaccio.

26. Avvelenamento da farmaci e da altri prodotti di uso domesticoTra le sostanze, di frequente utilizzo negli ambienti domestici,responsabili di avvelenamenti, dobbiamo mettere inprimo piano i farmaci (quasi il 50 per cento dei casi). Colle,profumi, olii minerali, cosmetici, colori, vernici e altro, completanola gamma di quelle sostanze che mietono vittimequotidianamente, soprattutto tra i bambini. Quando avetela certezza che la sostanza ingerita non sia compresa inquelle indicate nella precedente regola n. 25 e la vittima ècosciente, dovete provocare il vomito per liberare lo stomacodalla sostanza tossica.

Per indurre il vomito, toccate la parte posteriore del palatodella vittima con un cucchiaio o con le dita. Ponetela poi conla faccia rivolta in giù, con la testa più bassa rispetto al corpo,per evitare rischi di soffocamento. Fatele bere acqua, tè o succodi frutta e inducete nuovamente il vomito sino a che la sostanzaespulsa sia esclusivamente quella che avete fatto bere.Nel caso in cui la vittima abbia perso conoscenza, non induceteil vomito né date alcun liquido da bere. Controllate serespira e in caso contrario provvedete a far riprendere l'attivitàpolmonare e, se necessario, anche quella cardiaca (vediregole 4 5).

27. Avvelenamento da funghi

«Era stato un pomeriggio memorabile. Per un paio d'oreDante e io avevamo battuto il bosco in cerca di funghi senzarisultato. Poi, finalmente, avevamo trovato un angolinonascosto dove decine di funghi facevano capolino da sotto il fogliameai piedi degli alberi. In dieci minuti avevamo riempitoi nostri cestini. Dante sprizzava felicità. Vedrai - diceva -questa sera faremo festa. Questi funghi devono essere buonissimiin padella!

Al campeggio invitammo gli amici. Io infarinavo e Dantefriggeva... Anche quanto accadde dopo fu memorabile...

Mi ero svegliato con un mal di pancia terribile. Dante eragià in piedi, pallido e sudato, che si torceva per il dolore.Quando abbiamo visto le luci accese nelle tende dei nostriamici abbiamo capito. In un'ora eravamo tutti in ospedale...e la lavanda gastrica non la auguro a nessuno!>

Questo è un brano della lettera che ci ha inviato Giorgiodalla provincia di Firenze. Ha aggiunto che da allora nonmangia più funghi. Neanche quelli che sua moglie comperain negozio.

E una intossicazione alimentare piuttosto frequente perchémolte persone raccolgono e mangiano funghi con leggerezza.Vi sono numerose specie di funghi tossiche per l'uomoma quelle veramente pericolose sono solo tre: l'amanita falloide,l'amanita muscaria e l'amanita panterina. I sintomidell'avvelenamento sono: dolore di pancia, vomito, brividi,sudori freddi, vertigini, difficoltà respiratorie e, nei casi piùgravi, delirio e sincope.

I sintomi possono manifestarsi poco tempo dopo l'ingestione(34 ore) o anche più tardi (10-15 ore). In questo ultimocaso la situazione clinica è certamente più grave e vi è unmaggiore pericolo per la sopravvivenza. In ogni caso deveessere indotto il vomito nella vittima. Successivamente puòessere somministrato un contravveleno generico che si realizza

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtfacilmente sbattendo quattro bianchi d'uovo in un litrodi acqua o meglio ancora di latte.

28. Avvelenamento da cibi guasti

Alcune intossicazioni alimentari possono avere effetti moltotemibili e talvolta mortali. E il caso del botulismo che si contraemangiando carne guasta o cibi mal conservati. Il bacillodi questa malattia, in realtà piuttosto rara, si annida nelleconserve alimentari deteriorate, nel prosciutto andato a male,nel paté non fresco.

I sintomi del botulismo si avvertono, in genere, dopo 12 36ore dall'ingestione del cibo avariato. Talvolta il periodo èmolto più lungo e può raggiungere i 10 giorni. I sintomi sono:vomito con coliche addominali, difficoltà respiratorie, disturbivisivi, debolezza, rallentamento del battito cardiaco.La cura di tale avvelenamento è specialistica. Importante è laprevenzione. Non utilizzate mai scatole di cibo conservato ilcui coperchio è gonfio o che, al momento dell'apertura,emettono gas. Non cibatevi di carni frollate.

29. Avvelenamento da cibi infetti (stafilococco)

Il consumo di alcuni cibi conservati a temperatura inadeguatao infettati al momento della preparazione dà luogo all'intossicazioneda stafilococco. Uova, dolci alla crema, gelati epollame, sono i principali responsabili di questo tipo di avvelenamento. I sintomi si presentano rapidamente, circa 23 ore dopol'ingestione e generalmente sono: malessere generale, nausea,vomito, dolore di testa, diarrea. Il soccorritore deve farsdraiare la vittima, indurre il vomito e somministrare unabevanda tiepida quale tè o brodo. L'evoluzione è generalmentefavorevole e i sintomi scompaiono nel giro di 24 ore.

30. Avvelenamento da cibi infetti (salmonella)

Nelle carni, uova, pesci contaminati e soprattutto nei frutti dimare pescati in acque sporche e infette, può annidarsi la salmonella,responsabile di numerose intossicazioni alimentari.Questo avvelenamento può essere grave nei bambini, neglianziani e nelle persone particolarmente debilitate. I sintomisi manifestano dopo 68 ore e sono: vomito, crampi all'addome,nausea, diarrea, dolore di testa e spossatezza. Tenete lavittima sdraiata e al caldo. Dopo il vomito, fatele bere unabevanda tiepida quale tè o brodo.

Tra fumo e fiamme

«... Non è vero che durante un incendio le fiamme siano ilpericolo maggiore. Certo, il fuoco fa paura. Le statisticheperò ci dicono che il pericolo mortale è soprattutto il fumo.»

Mariano, vigile del fuoco di Genova, brillante protagonistadi un episodio di salvataggio, ci ha convinto che il fumo èil responsabile maggiore dei decessi durante un incendio.

Nel soccorrere una persona imprigionata dalle fiamme dovremoquindi far bene attenzione a questa regola.

31. Intossicazione da fumo (incendio)

Per poter prestare un efficace soccorso, dovete attenervi aprecise norme di comportamento. Prima di entrare in un localeinvaso dal fumo, legatevi una corda intorno alla vita chedovrà essere sorvegliata da un altro soccorritore che rimarrà

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtall'esterno. Munitevi di una torcia elettrica che accendereteprima di entrare. Copritevi la bocca e il naso con un pannobagnato e procedete sempre carponi. Portate la vittimaall'esterno e, se non respira, provvedete alla ripresa dell'attivitàpolmonare (metodo bocca-bocca, vedi regole 4 5) edeventualmente del battito cardiaco (rianimazione cardio-polmonare,vedi regole 8 9).

32. Intossicazione da gas

In presenza di rilevanti fughe di gas (cucine, caldaie, ecc.) nelprestare soccorso, dovete fare attenzione anche alla vostraincolumità. Entrate nell'ambiente trattenendo il respiro e cercate,aprendo porte e finestre, di creare un ricambio d'aria.Camminate sempre carponi. Non accendete fiamme e nonprovocate scintille (per esempio, toccando interruttori) checauserebbero esplosioni. Quando sarà necessario, uscireteall'esterno per riprendere fiato. Trovata la vittima, portatelafuori dall'ambiente saturo di gas. Se ha cessato di respirare,provvedete a far riprendere l'attività polmonare (metodobocca-bocca, vedi regole 4 5) ed eventualmente il battito cardiaco(rianimazione cardio-polmonare, vedi regole 8 9).

33. Intossicazione da ossido di carbonio

Tali intossicazioni possono verificarsi a causa del cattivo funzionamentodi stufe, impianti di riscaldamento o per l'accumulodi gas di scarico di automobili in un ambiente chiuso.Entrate nel locale trattenendo il respiro e cercate, aprendoporte e finestre, di creare un ricambio d'aria. Camminatesempre carponi. Nel caso di accumulo di ossido di carbonionon esiste pericolo di esplosioni e, in caso di necessità, saràpossibile accendere la luce. Se sarà necessario, effettuate ilsalvataggio a più riprese, uscendo all'esterno ogni volta chevorrete riprendere fiato. Individuata la vittima, portatela alsicuro e, se necessario, provvedete a far riprendere l'attivitàpolmonare (metodo bocca-bocca, vedi regole 4 5) ed eventualmenteil battito cardiaco (rianimazione cardio-polmonare,vedi regole 8 9).

Attenzione. Il trattamento più efficace in caso da intossicazionedi ossido di carbonio è la somministrazione di ossigeno,unico mezzo per eliminare il veleno dall'emoglobina delsangue. Chiamando i soccorsi, specificate la necessità di averel'ossigeno

34. Intossicazione da anidride carbonica

Questo tipo di gas si forma nei pozzi di fermentazione, nei tini,nei tombini. Intervenite senza rischiare la vostra incolumità.Prima di entrare a prestare soccorso, legatevi una cordaintorno alla vita che dovrà essere sorvegliata da un altro soccorritoreche rimarrà all'esterno. Una volta trascinata fuori lavittima, se necessario, provvedete a far riprendere l'attivitàpolmonare (vedi regole 4 5) ed eventualmente il battito cardiaco(vedi regole 8 9).

Ustioni

a) Di primo grado. Sono le scottature meno pericolose e piùsemplici da curare essendo la lesione molto superficiale. Lapelle si arrossa (senza formazione di vesciche) e può manifestarsiun eritema. L'esposizione ai raggi solari può causareustioni di primo grado. Esistono in commercio molte pomatespecifiche (a base di calendola o altro). In mancanza di questeponete la zona ustionata sotto acqua corrente fredda o applicateun fazzoletto o un asciugamano intrisi d'acqua freddasulla parte lesa.

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Potrete anche applicare alcuni rimedi casalinghi. Mettetesulla parte arrossata alcune fettine di patata o un poco diemulsione che preparerete sbattendo insieme due cucchiai diolio di oliva e due cucchiai d'acqua. Un altro rimedio è l'applicazionesulla parte ustionata di bicarbonato impastato conacqua bollita fredda.

b) Di secondo grado. Questo tipo di ustione provoca lesionianche agli strati di pelle sottostanti. La parte si arrossa, lapelle si gonfia e si formano le vesciche. La causa può essereil contatto con liquidi bollenti o anche una prolungata esposizioneai raggi del sole. Il primo intervento è quello di abbassarela temperatura della zona ustionata ponendola sottoacqua corrente fredda o applicando un fazzoletto o un asciugamanobagnato con acqua fredda. Non deve essere utilizzatoil ghiaccio che potrebbe peggiorare la situazione. Quandoil dolore si sarà attenuato, dovrete asciugare la parte condelicatezza e coprirla con stoffa pulita al fine di impedire infezioni.Le vesciche non devono essere rotte. La gravità delleustioni di secondo grado dipende anche dalla zona dove essesi sono verificate e soprattutto dall'estensione delle stesse.Se le bruciature coprono più del 10 per cento del corpo, puòinsorgere lo stato di shock che il soccorritore dovrà trattarepreventivamente .

Attenzione. Qualcuno, specialmente nei tempi passati, suggerivadi rompere le vesciche formate in seguito a tali scottature.Indicava di bucare con ago e filo le vesciche e di lasciare il filoattraverso la vescica fino a che il liquido non avesse cessatodi formarsi e di fuoriuscire. Questo metodo è in realtà pericoloso.Una vescica forata è infatti un ricettacolo di infezioni.

c) Ustioni di terzo grado. Queste ustioni distruggono tutto lospessore della pelle e possono ledere gli elementi sottostantiquali i tessuti muscolari e le ossa. La parte ustionata può apparirebianca o carbonizzata. Il dolore è limitato perché sonobruciate anche le terminazioni nervose. La causa delle ustionidi terzo grado è solitamente il fuoco, il contatto con sostanzeincandescenti o liquidi bollenti, la corrente elettrica.Se la vittima è avvolta dal fuoco, spegnete le fiamme soffocandolecon una coperta o con un indumento pesante. Raffreddatele aree ustionate con acqua fredda. Coprite le zonebruciate con stoffa pulita al fine di impedire che la polveregeneri ulteriori infezioni. Non usate ghiaccio. Non tentate distaccare lembi di indumenti rimasti attaccati alle zone ustionate.Trattate preventivamente lo stato di shock. Se la vittimaha respirato fumo, controllate la respirazione ed eventualmenteriattivatela (vedi regole 4 5). Tenete immobile l'ustionato.Se pensate che l'arrivo dei soccorsi non sia immediato(oltre un'ora) e se la vittima non ha perso conoscenza, potretesomministrare mezzo bicchiere d'acqua a piccoli sorsi.

36. Scossa elettrica

Se la vittima investita dalla corrente è ancora a contatto conla fonte dell'elettricità non toccatela senza aver preso leopportune precauzioni. Interrompete la corrente se l'interruttoreè situato in un posto a voi noto o se è facilmente rintracciabile.Altrimenti non perdete tempo a cercarlo e staccatel'infortunato dalla fonte di elettricità servendovi di un pezzodi legno asciutto, di una corda o comunque di un oggettonon metallico né bagnato né umido. Tenetevi isolati dal suolopoggiando i piedi su di un'asse, un tappetino di gomma,un mucchio di giornali.

Se si tratta di corrente ad alta tensione il rischio per il soccorritoreè molto alto. Non dovrebbe essere tentato alcun tipo

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtdi salvataggio prima dell'interruzione della corrente.Avuta la certezza che il corpo non è più attraversato dall'elettricità,se la vittima non respira, ripristinate l'attività polmonare(vedi regole 4 5) o se il cuore ha cessato di battere provvedetealla rianimazione cardio-polmonare (vedi regole 8 9).Le zone ustionate devono essere raffreddate con acqua correntee coperte con stoffa pulita per impedire infezioni.

37. Folgorazione da fulmine

L'effetto di un fulmine che colpisce un essere umano può esseredevastante. La scarica elettrica può sconvolgere l'attivitàcerebrale e provocare l'arresto del cuore e della respirazione.Il fulmine può provocare ustioni gravi, fratture, ferite e lesioniinterne.

Se la vittima è cosciente, dovrete preventivamente trattarelo stato di shock. Se ha perso conoscenza, controllate se respiraed eventualmente riattivate la funzione polmonare (vediregole 4 5) o, se il cuore ha cessato di battere, provvedetealla rianimazione cardio-polmonare (vedi regole 8 9). Le zoneustionate devono essere raffreddate con acqua corrente ecoperte con stoffa pulita per impedire infezioni.

Attenzione. Una persona investita dalla corrente o folgoratadal fulmine può mostrarsi inanimata e con la bocca fortementeserrata. Per effettuare la respirazione artificiale è necessarioaprire la bocca della vittima. Nel compiere questaoperazione non servitevi di oggetti metallici facendo attenzionea non danneggiare i denti. Prima di iniziare la respirazionebocca-bocca, verificate la posizione della lingua chepotrebbe essere rivolta all'interno della gola. Se così fosse,provvedete a riportarla nella posizione normale aiutandovicon le dita.

La vista del sangue

«...Quando ho visto quella scena non ho resistito e ho cambiatocanale...>

E una frase che sentiamo ripetere molte volte quando cioccupiamo di soccorsi a persone che hanno riportato graviferite e che perdono molto sangue. Il sangue è forse la cosache più impressiona la gente. Di fronte a esso molti soccorritorirestano bloccati. Qualcuno addirittura sviene. E moltoimportante invece farsi coraggio e sapere come intervenire.

38. Emorragia esterna per taglio di una vena

Le ferite riportate a seguito di traumi possono essere di variagravità. Quando la lesione non è superficiale può rompersiuna vena. In tal caso, dalla ferita il sangue, di colore scuro,esce copioso con flusso uniforme. Il soccorritore deve effettuareuna medicazione compressiva al fine di arrestarel'emorragia. Mettete sulla ferita una compressa sterile o, inassenza, un fazzoletto o un pezzo di stoffa puliti. Con il palmodella mano comprimete la vena lesionata contro l'ossosottostante. La compressione deve durare diversi minuti.

Quando l'emorragia si arresta o il flusso del sangue diminuiscenotevolmente, fasciate la medicazione facendo attenzionea non stringere troppo per non bloccare la circolazionedel sangue. Se la ferita è in un arto, questo deve essere sollevatosopra il livello del cuore dell'infortunato. Provvedetesempre alle cure anti-shock.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt39. Emorragia esterna per taglio di un'arteria

In caso di ferita grave e profonda, può verificarsi la rottura diun'arteria. Il sangue fuoriesce zampillando a intervalli ed èdi colore rosso vivo. Per arrestare l'emorragia il soccorritoredeve ricorrere ai cosiddetti «punti di pressione». Dovretecomprimere l'arteria lesionata, tra la ferita e il cuore, utilizzandoil vostro pollice o la mano stretta a pugno tenendo ilbraccio teso.

I principali «punti di pressione sono: il collo, per comprimerele arterie carotidi; la spalla, per comprimere l'arteriasucclavia nella fossa sopra la clavicola; l'interno del braccio,tra l'ascella e il gomito, per comprimere l'arteria omerale; lacoscia, nella parte anteriore a livello della piega inguinale,per comprimere l'arteria femorale. La compressione arteriosadeve continuare sino all'arresto dell'emorragia. Se successivamentedovesse riprendere il flusso del sangue, ripetete latecnica compressiva. Se i «punti di pressione» sono ben individuatie se la tecnica applicata è buona, il sangue cessa disgorgare.

Se però, per qualche motivo, l'intervento dovesse risultareinefficace o se il soccorritore fosse costretto a occuparsi dasolo di diversi feriti che versano in uguale pericolo di vita,può essere utilizzato il laccio emostatico. La messa in operadel laccio emostatico in un arto è un procedimento rischiosoperché esiste la possibilità di provocare alla vittima lesionimolto gravi. Tale tecnica deve essere utilizzata solo in caso diassoluta necessità. Utilizzate una cravatta, una sciarpa o anchedelle calze da donna. Ponete il laccio emostatico a montedella ferita. Fate passare due volte il laccio improvvisato intornoall'arto ferito lasciando i due capi abbastanza lunghiper essere annodati. Fate un primo nodo. Mettete un bastone,una matita o un altro oggetto allungato e rigido sopra ilnodo e fatene altri due. Girate il bastone per stringere il lacciosino ad arrestare l'emorragia. Immobilizzate il bastonecon altri nodi. Una volta applicato, il laccio emostatico nonva rimosso se non da personale specializzato. Appuntate unbiglietto ben in vista sui vestiti della vittima annotando l'orae il minuto dell'applicazione del laccio. Intervenite sempresullo stato di shock.

40. Emorragia interna

L'emorragia interna non è quasi mai evidente ma può esseresupposta dal soccorritore quando la vittima abbia subìto ungrave trauma a seguito di un incidente oppure sia precipitatodall'alto. Il sangue si riversa, per la rottura dei vasi, all'internodel corpo e l'infortunato apparirà estremamente pallido,con labbra fredde e violacee, stato di agitazione, seteviolenta, abbassamento della vista, ronzio alle orecchie, confusionementale e polso rapido e debole. In attesa dei soccorsinon sono molte le operazioni che il soccorritore può metterein pratica. Trattate lo stato di shock e ricordatevi di nondare nulla da bere alla vittima.

41. Amputazione

«Mio Dio, e adesso cosa faccio?»

Questo ha pensato Giovanni - che ci ha scritto da Napoli -ed è facile immaginare che lo stesso sgomento avrebbe coltochiunque si fosse trovato al suo posto.

«Mio cugino Lele stava trafficando con il legno della falegnameriadi suo padre. Lo faceva spesso ma, evidentemente,anche l'esperienza non conta in certe situazioni sfortunate...

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtLa lama della sega di precisione si era spezzata e aveva tagliatodi netto le falangi di due dita della mano sinistra dimio cugino. Io ero in casa e quando ho sentito le sue urla misono precipitato nella falegnameria. Lele si teneva la mano eil sangue sgorgava copioso. Io non sapevo bene come intervenire.Poi mi sono fatto coraggio, ho preso uno straccio e hocercato di arrestare l'emorragia. Nel frattempo Lele era svenutoper il dolore e la paura...>

L'amputazione di un dito, di una mano, di un piede o diun intero arto, pone la vittima in una situazione di assolutaemergenza. Preoccupatevi innanzitutto di arrestare l'emorragiaindividuando i «punti di pressione» o di applicare, in casodi insuccesso, il laccio emostatico (vedi regola 39). Doveteinoltre trattare lo stato di shock e, se necessario, riattivare lafunzione respiratoria o cardiaca (vedi regole 4 5).

L'arto amputato deve essere messo in un contenitore pulitoe tenuto al freddo circondando il contenitore con ghiaccio.Il freddo, infatti, rallenta la distruzione delle cellule. Ricordateche un arto amputato, nella maggior parte dei casi, può essereriattaccato chirurgicamente al corpo della vittima.

42. Congelamento

L'esposizione prolungata a una temperatura sotto lo zeroprovoca una diminuzione o il blocco della circolazione sanguigna.Il danno maggiore provocato dal congelamento è lacancrena. Le parti del corpo maggiormente soggette a congelamentosono: le mani, i piedi, il naso, le orecchie. Nella faseiniziale la vittima avverte dolore alle zone colpite con sensazionedi formicolio e intorpidimento. Successivamente leparti diventano gelide e insensibili, il dolore non si avvertepiù e compaiono un gonfiore diffuso e vesciche come in casodi ustione.

Nella fase più grave si formano chiazze di colore scuro. Ilsoccorritore dovrà avvolgere l'infortunato in una coperta eportarlo al riparo in un ambiente moderatamente caldo. Dovràfarlo coricare e togliergli gli indumenti che coprono leparti congelate con precauzione. In ogni caso le zone interessatedovranno essere immerse in acqua calda ma non bollente.In mancanza di acqua calda, le zone colpite devono essereavvolte delicatamente con indumenti di lana.

Attenzione. Istintivamente il soccorritore è portato a riscaldareeccessivamente e bruscamente le zone colpite. Non fatelomai. Il calore improvviso dilata i piccoli vasi sanguigni sinoa farli scoppiare, con conseguenze dannose irreversibili.

Un rimedio indicato dalle vecchie guide alpine è quello dimassaggiare bene con la neve le parti congelate e, soltantodopo la ripresa della circolazione del sangue, provvedere algraduale riscaldamento dell'infortunato.

43. Colpo di sole

Comunemente si definisce «colpo di sole» il senso di stordimentodovuto a una lunga esposizione ai raggi solari. Inrealtà, con questa specifica definizione, intendiamo indicarel'esposizione sconsiderata al sole che, oltre alle ustioni, puòcausare l'emorragia cerebrale e condizioni di assoluta emergenza.Solitamente la vittima, in stato confusionale, ha la pellecalda, arrossata e asciutta. La temperatura corporea raggiungee supera i 40 gradi centigradi. Il battito cardiaco èforte e accelerato. Fate sdraiare la vittima in un luogo fresco eall'ombra e mettete sulla sua testa impacchi freddi al fine difar abbassare la temperatura. Dategli da bere acqua fresca

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtma non gelata. Non somministrate mai bevande alcoliche ostimolanti perché potreste peggiorare la situazione.

44. Svenimento

La perdita dei sensi, che può durare alcuni minuti, è dovutasempre a un ridotto apporto di sangue al cervello. Le causepossono essere diverse: una forte emozione, un blocco delladigestione, ecc. Talvolta è possibile intuire il sopraggiungeredello svenimento dalla presenza di sintomi quali senso difreddo, sudorazione accentuata, nausea, stordimento.

In tal caso il soccorritore può prevenirlo mettendo la vittimain posizione tale da far affluire maggiormente il sangueal cervello. Fate sedere quindi il soggetto con il busto piegatoin avanti sino ad avere la testa fra le ginocchia. Altrimentipotete farlo sdraiare e sollevargli le gambe di trenta centimetri.Se l'intervento è su una persona che ha già perso i sensied è caduta a terra, dovete sollevarle le gambe di trenta centimetri,slacciare gli abiti (cravatta, colletto, cintura) e bagnareil suo volto con acqua fredda. Controllate che la vittima respiribene e che non abbia riportato ferite durante la caduta.Tenetela sotto controllo fino alla ripresa dei sensi.

45. Infarto cardiaco

Chi è vittima di un infarto presenta una serie di sintomi cheil soccorritore deve saper individuare tempestivamente. Ildolore è solitamente localizzato al centro del petto e può esserepiù o meno acuto. La vittima avverte un senso di oppressionee suda abbondantemente. Il respiro è affannoso, lapelle è pallida e le labbra assumono un colorito violaceo. Ildolore può estendersi fino al braccio, alla spalla, al collo, allaschiena e allo stomaco.

La vittima è debole e pervasa da un senso di angoscia. Perprima cosa controllare se l'infartuato ha difficoltà respiratorieo se ha cessato di respirare. In tal caso riattivate il respiro(vedi regola 4) o il battito cardiaco (vedi regola 8). Se non haperso conoscenza, la vittima deve essere sistemata in posizionecomoda, seduta o semisdraiata. Riscaldata con un cappottoo una coperta e tranquillizzata. Nell'avvertire i soccorsidovrete specificare la richiesta di ossigeno, indispensabilenei casi di infarto.

46. Convulsioni

Le crisi convulsive sono causate da un disturbo dell'attivitàelettrica del cervello che genera nella vittima una serie dimovimenti incontrollati.

Durante le convulsioni, che durano mediamente uno o dueminuti, può verificarsi la perdita di coscienza e la sospensionedell'attività respiratoria. Le cause delle crisi possono esseremolte e gravi: avvelenamento, folgorazione, febbre alta (particolarmentenei bambini piccoli), crisi di astinenza da droghe,lesioni alla testa, tumori al cervello.

La vittima si presenta con i muscoli irrigiditi che si contraggonoa scatti, con gli occhi ruotati verso l'alto e che mostranosolo la parte bianca; può perdere bava dalla bocca enon riuscire a trattenere feci e urine.

Quando soccorrerete una vittima, allontanate tutto ciò chepotrebbe ferirlo durante la crisi, non cercate di tenerla fermaperché potreste procurarle strappi muscolari e fratture.

Slacciate i vestiti troppo stretti (cravatta, colletto, cintura) e

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtnon versate alcun liquido sul suo volto o nella gola. Terminatala crisi, assicuratevi che la respirazione sia regolare. In casocontrario provvedete a riattivarla (vedi regola 4). Controllateche la lingua non sia rivolta all'indietro ed eventualmente riportatelanella posizione normale aiutandovi con le dita. Sedovesse sopraggiungere il vomito, piegate la testa del soggettoda un lato per evitare che possa soffocare.

Anche se la crisi è passata, tenete la vittima sdraiata sino altermine dello stato confusionale che può essere presente.

Attenzione. Non introducete nulla nella bocca della vittima.Non è vero, infatti, che rischia di mordersi la lingua chi ècolto da una crisi convulsiva.

47. Convulsioni nei bambini e nei neonati

Le cause delle convulsioni nei bambini piccoli sono determinate,nella maggior parte dei casi, da un rapido aumento dellatemperatura corporea e sono dette convulsioni febbrili. Nesono maggiormente soggetti i bambini di età compresa trauno e quattro anni.

Le convulsioni durano, in media, due o tre minuti. I sintomisono: muscoli irrigiditi che si contraggono a scatti, occhiruotati in alto, bava alla bocca, perdita incontrollata di feci edi urine. Il soccorritore dovrà abbassare la temperatura corporeadel bambino praticandogli delle spugnature di acquatiepida o immergendolo nell'acqua tiepida. Nel secondo casodovrà essere fatta molta attenzione affinché, a causa deimovimenti incontrollati, il piccolo non ingerisca acqua durantela crisi. Il bagno tiepido deve essere attuato con unpreciso procedimento: il bambino deve essere immerso inacqua riscaldata a 40 gradi centigradi per evitargli un bruscosbalzo di temperatura. Successivamente si aggiungerà acquafredda sino a far scendere la temperatura a 37 gradi e poiancora a 35.

Al termine delle convulsioni controllate che la lingua sia inposizione normale e che il bambino respiri regolarmente. Incaso contrario, aiutandovi con le dita, rimettete la lingua inposizione normale e ricorrete alla respirazione artificiale (vediregole 5 7). Se il bambino avesse conati di vomito, piegatela sua testa da un lato per impedire il soffocamento.

Attenzione. Anche se sappiamo che l'insorgere della crisiconvulsiva non dipende tanto dall'innalzamento eccessivodella febbre quanto dall'aumento repentino della stessa, èpossibile prevenire l'insorgere delle convulsioni con un assiduocontrollo dell'andamento della temperatura corporea.Quando la febbre si alza troppo è utile fare delle spugnaturedi acqua fresca per raffreddare il bambino. Se poi la febbresupera i 39,5 gradi, è necessario tenergli sul capo una borsadel ghiaccio.

48. Epilessia

E una malattia, causata da un disturbo dell'attività elettricadel cervello, che si manifesta con sintomi che possono esseredel tutto simili a quelli delle convulsioni di un adulto. Il malato,prima di cadere a terra, lancia solitamente un grido. Imuscoli si contraggono e iniziano i movimenti scoordinatidegli arti. Gli occhi si rovesciano all'indietro mostrando solola parte bianca. Compare schiuma alla bocca a volte sanguinolenta.Chi è in preda alla crisi non può trattenere feci e urine.La respirazione può arrestarsi temporaneamente.

Dopo una fase acuta che dura mediamente un paio di minuti,

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtil malato cade in stato confusionale e sonnolento chepuò durare anche un'ora. Quando interverrete a prestaresoccorso, allontanate tutti gli oggetti che potrebbero ferire ilmalato durante la crisi. Non cercate di interferire con i movimenticausati dalle convulsioni perché potreste procurare almalato strappi muscolari o fratture. Slacciate gli indumentistretti (cravatta, colletto, cintura).

Al termine della crisi controllate se il malato respira e, incaso contrario, provvedete a riattivare l'attività polmonare(vedi regole 4 5). Controllate che la lingua non sia rivoltaall'indietro e se così fosse riportatela in posizione normaleaiutandovi con le dita. Se la vittima vomita, girate la sua testada un lato per impedire che soffochi. Rimanete accanto almalato sino alla completa ripresa e tenete presente che nonricorderà nulla di quanto è accaduto.

Attenzione. Nel passato la credulità popolare vedeva questiammalati come posseduti dal demonio e li emarginava. Inrealtà l'epilessia è una malattia che si cura molto bene e chine è colpito può condurre una vita normale attenendosi alledisposizioni del proprio medico.

Improvvisamente tra noi

<...Maria, Maria, resisti, siamo quasi arrivati... Sapevo beneche mancavano ancora una decina di chilometri all'ospedale,ma ho preferito dire una piccola bugia a mia moglie per cercaredi farle coraggio. Dopo un paio di chilometri, però, ho dovutofermare l'automobile perché Pietro stava nascendo. Misono messo accanto a Maria e ho cominciato ad aiutarla...»

Sono tante le storie di questo tipo. Abbiamo scoperto che iparti imprevisti sono molti di più di quanto si possa pensare.Qualche volta dipende dai calcoli sbagliati, altre volte sembrache i piccoli abbiano una gran fretta di vedere il mondo.

Se vi dovesse capitare di aiutare una mamma, mantenetela calma e comportatevi come descriviamo nella regola successiva.

49. Parto in emergenza

L'inizio del travaglio è contraddistinto da contrazioni dolorose(doglie) dell'utero materno che hanno un andamentoprogressivo. Nella prima fase le doglie sono leggere, hannouna durata di circa 30 secondi e avvengono ogni 15 minuticirca. Nella fase critica la frequenza aumenta, le doglie si ripetonoa distanza di pochissimi secondi e il dolore è più forte.E questo il momento in cui la donna avverte lo stimolo aspingere per favorire l'espulsione del neonato.

Solitamente si «rompono le acque e vi è la fuoriuscita dicirca mezzo litro di liquido. Di norma il bambino inizia adaffacciarsi alla vagina. Prima di intervenire, se il tempo ve loconsente, dovete fare alcuni preparativi: lavatevi le mani conacqua e sapone facendo attenzione a pulire bene le unghie;sterilizzate un paio di forbici o un coltello facendoli bollire inacqua per circa 10 minuti o passando le lame sulla fiammaper qualche decina di secondi; tenete accanto a voi una copertamorbida per avvolgere il neonato, un pezzo di spago,sterilizzato con la bollitura, per legare il cordone ombelicale,asciugamani, salviette o fazzoletti puliti.

La donna deve essere posta sul letto, su un tavolo sufficientementelungo e largo o a terra su un telo o una coperta.Fatela sdraiare sulla schiena, con le ginocchia piegate, i piediben poggiati e le cosce divaricate. La futura mamma deve essere

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtconfortata e incitata a respirare brevemente e con frequenza. Di solito fuoriesce per prima la testa e poi il corpo del neonato.Non dovete interferire con il parto e limitarvi a sorreggereil piccolo a mano a mano che esce. Non dovete tirare nécomprimere il cordone ombelicale. Solo nel caso che sia arrotolatointorno al collo e rischi di strangolare il neonato doveteallentarlo con cautela e farlo scivolare intorno alla tésta. Seil capo si presenta ancora all'interno di una sacca piena di liquido,rompete la membrana con le dita o con le forbici e liberatela faccia.

Tenete sempre presente che il corpo del neonato è moltoscivoloso e deve essere sorretto con attenzione. Quando saràcompletamente uscito, dovete aiutarlo a respirare. Dopoaver pulito il suo viso e la bocca con un fazzoletto, metteteloa testa in giù e detergete delicatamente con una pezzuola ilnaso e l'interno della bocca dalle secrezioni presenti. Se nonha cominciato a piangere e respirare, iniziate la respirazionebocca-bocca ed eventualmente il massaggio cardiaco (vediregole 7-10). Quando il bambino avrà preso a respirare avvolgeteloin una morbida coperta e appoggiatelo sullo stomacodella madre con la testa rivolta verso i piedi.

Quindici minuti circa dopo il parto, la madre, tramite lecontrazioni dell'utero, espelle la placenta che si presenta comeuna massa di colore rosso collegata al cordone ombelicale.Se i soccorsi sono in procinto di arrivare, limitatevi ad avvolgerela placenta in un asciugamano e non fate niente altro.

Se avete la certezza che i soccorsi non potranno arrivare rapidamente,dovete provvedere a tagliare il cordone ombelicale.Fate due nodi con lo spago, a pochi centimetri l'uno dall'altro,sul cordone ombelicale, a circa 10 centimetri dal corpodel neonato. Tagliate con le forbici o con il coltello tra i duenodi.

A operazioni concluse, mettete una pezzuola piegata sullavagina della madre per assorbire il sangue e, se la donna lodesiderasse, datele da bere acqua, tè o caffè.

Quando un osso si rompe

«...Ma come possiamo essere sicuri che si tratti di una frattura?» Il dottor Giuseppe, ortopedico veneziano ospite nei nostristudi, ci ha risposto che riconoscere una frattura è abbastanzasemplice. «... Oltre al dolore può esserci una tumefazione,una deformazione e può comparire un colorito bluastro localizzato.In ogni caso è difficile o addirittura impossibile ilmovimento. Se poi la frattura è esposta, non c'è possibilità disbagliare.»

50. Le fratture

Le fratture possono essere interne o esposte. Nel secondo casosono complicate da una ferita che lascia fuoriuscire un ossoo parti dello stesso.

Una regola fondamentale del soccorso prevede che unapersona vittima di un trauma, se ha riportato una o più fratture,non debba essere spostata dal luogo dell'incidente seprima il soccorritore non abbia provveduto a immobilizzarele parti fratturate. Questa regola può essere disattesa solo nelcaso in cui la vittima, rimanendo sul posto, corra un immediatopericolo di vita (incendio, fughe di gas, rischio diesplosioni o di annegamento).

Dovete sempre regolare il vostro intervento secondo le

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtgravità delle condizioni dell'infortunato. Se ha cessato di respirareo il suo cuore non batte più, ripristinate l'attivitàpolmonare o il battito cardiaco (vedi regole 4 5). Trattatesempre lo stato di shock. Se la frattura è esposta, dovete tamponarela ferita e arrestare l'emorragia. Provvedete quindi aimmobilizzare la frattura usando la stessa tecnica sia nellefratture esposte che in quelle interne.

Per immobilizzare le fratture dovrete usare stecche di fortunaquali manici di scopa, bastoni, assicelle, giornali arrotolati.Tra le stecche e l'arto dovrete inserire un'imbottiturafatta con pezzi di stoffa. Le stecche dovranno essere legatecon corde, strisce di tessuto, cinghie. Le legature devono essereannodate sopra e sotto la frattura. Le stecche non dovrannoessere legate così strette da impedire la circolazionedel sangue.

a) Frattura di una gamba. Utilizzate due stecche di lunghezzauguale che partiranno dal tallone e arriveranno a metàdella coscia.

b) Frattura di una coscia. Utilizzate due stecche. Una dovràpartire dal tallone e arrivare all'inguine. L'altra dal talloneall'ascella. In mancanza di stecche, mettete una coperta piegatatra le gambe della vittima e immobilizzate l'arto fratturatocontro quello sano.

c) Frattura dell'avambraccio. Utilizzate due stecche che partirannodal gomito. Una andrà al dorso, l'altra al palmo dellamano. Appendete l'avambraccio al collo dell'infortunato conun ampio bendaggio a fionda.

d) Frattura del braccio. Il torace fungerà da stecca. Metteteun'imbottitura sotto l'ascella. Piegate il braccio ad angoloretto e bloccatelo contro il torace usando un telo o un'ampiastriscia di stoffa annodata sotto l'altro braccio. Se l'arto nonpuò essere piegato a causa di lesioni al gomito, stendetelolungo il corpo e, dopo aver messo un'imbottitura sottol'ascella, immobilizzatelo contro il torace.

e) Frattura della clavicola. E molto frequente nelle cadutedalla bicicletta o da cavallo ed è sempre contraddistinta daun forte dolore alla spalla che il più delle volte appare deformata.Dovete sostenere il braccio, relativo alla spalla dolente,con una fascia obliqua, dopo averlo piegato ad angolo retto.

f) Fratture del collo o della colonna vertebrale. Se la vittima diun trauma lamenta dolori alla schiena o al collo ed è evidenteuna perdita di sensibilità o paralisi degli arti, dovetesospettare una lesione alla colonna vertebrale. In tal caso lavittima non deve essere spostata senza l'aiuto di personalemedico specializzato. Se però, a causa di pericoli immediati,è indispensabile il trasferimento, dovrete comportarvi comesegue. Sollevate l'infortunato in una sola volta, nella posizionein cui si trova e fategli scivolare sotto il corpo un pianorigido (asse, porta, tavola). Immobilizzatelo sul piano rigidolegandolo dalla testa ai piedi dopo aver imbottito gliincavi che si sono formati con pezzi di stoffa. Se la vittimadovesse vomitare, non piegategli la testa ma inclinate il pianorigido.

g) Frattura delle costole. Se la vittima di un trauma lamentadolore vivo al torace che aumenta con la respirazione o con icolpi di tosse, dovete sospettare una frattura delle costole.Mettete l'infortunato nella posizione meno dolorosa per lui(sdraiato o semiseduto) senza effettuare alcun bendaggio.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt51. Distorsioni

La distorsione è un trauma che si verifica quando un'articolazioneviene sottoposta a sforzi tali da compiere movimentiinnaturali. Quando la sollecitazione innaturale è lieve, si verificaun semplice stiramento. Quando è grave, insorge la lacerazionedei legamenti. I sintomi sono localizzati: dolore,gonfiore, colorito bluastro. In casi come questi dovete comportarvicome se si trattasse di una frattura, procedendo aimmobilizzare con stecche l'arto distorto. Il gonfiore può esserediminuito e alleviato applicando sulla zona lesa la borsadel ghiaccio.

52. Lussazioni

Questo tipo di trauma comporta la fuoriuscita di un ossodalla propria articolazione naturale. Il dolore è acuto e l'articolazionesi presenta deformata e tumefatta. Non dovete inalcun modo tentare di rimettere a posto l'osso fuoriuscito. Setentaste di farlo, potreste aggravare la situazione lesionandonervi o vasi sanguigni. L'articolazione lussata deve essereimmobilizzata con steccatura o bendaggi nella posizione incui si trova.

Quando lo sport fa male

Reinhold Messner, Gerhard Berger, Claudio Chiappucci, CesareMaestri... Tanti campioni, tanti uomini di sport sono venutia «Ultimo Minuto» a raccontare le loro imprese. Quelloche ci ha particolarmente colpito è che queste persone per laloro professione, per la loro passione, rischiano anche la vitae ne sono consapevoli. Proprio questa consapevolezza lispinge a mantenere sempre una forma fisica perfetta, attraversogli allenamenti, e a osservare tutte le regole di prudenzanecessarie

C'è però un esercito di sportivi non professionisti, occasionali,che, pur non rischiando la vita, possono incorrere in piccoliincidenti. Nei casi che elenchiamo, che sono i più frequenti,seguite i consigli che vi suggeriamo qui di seguito.

53. Frattura da sforzo

Caratteristica di sport come la corsa, la marcia, la ginnastica,il basket, il tennis, è la frattura da sforzo. Il piede, con le sueossa lunghe poste nella parte frontale (metatarso), e la tibiasono sede di questa lesione. Il movimento ripetitivo dellacorsa o lo sforzo improvviso di uno slancio, sono la causa diquesta frattura. Il dolore è intenso ed è accompagnato da unasensazione di bruciore localizzato.

Il primo soccorso consiste nell'applicare sulla lesione laborsa del ghiaccio per impedire l'espandersi del gonfiore.L'arto deve essere tenuto a riposo.

54. Ginocchio del corridore

E una lesione che si manifesta nella cartilagine della facciainterna della rotula. A causa di microtraumi ripetuti, la cartilaginetende a gonfiarsi, successivamente a divenire ruvida,quindi a consumarsi fino a scomparire nei casi più gravi.

Nonostante il nome, la lesione può presentarsi anche insoggetti che praticano altri sport quali il calcio, il ciclismo,l'atletica pesante, il tennis. I sintomi sono: dolore all'internodel ginocchio che si irradia anche nel cavo posteriore, tumefazione,debolezza muscolare che può arrivare sino al cedimento

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtdel ginocchio e provocare cadute.

Dovrete applicare sulla parte interessata la borsa delghiaccio per impedire l'espandersi del gonfiore e ridurre latumefazione. Il ginocchio deve essere tenuto a riposo assoluto.Successivamente potrà essere applicata una benda elasticizzata.

55. Gomito del tennista

Con questa definizione si è soliti indicare la lesione o l'infiammazionedel tendine dei muscoli dell'avambraccio che sicollega alla protuberanza ossea esterna del gomito (epicondilo).Lo stesso tipo di movimento del braccio, ripetuto costantementenel gioco del tennis, può causare questa lesione.Altri sportivi soggetti a questi traumi sono gli arcieri, i giocatoridi bocce e di bowling, gli sciatori.

Il gomito del tennista può manifestarsi anche in chi svolgelavori manuali, in chi dipinge e in chi scrive molto. Il doloreè localizzato nella parte esterna del gomito e si presenta neipiccoli atti quotidiani come afferrare un oggetto o stringerela mano a qualcuno.

Per ridurre l'infiammazione dovete applicare sul gomitodolente la borsa del ghiaccio e tenere il braccio a riposo. Solodopo due o quattro giorni di applicazioni fredde, quando ilgonfiore sarà sparito, potrete passare a mettere sul gomito laborsa dell'acqua calda. Il calore, infatti, aumenta localmenteil flusso del sangue e abbrevia il tempo di guarigione.

56. Gomito del giocatore di golf

Anche in questo caso, è la ripetizione costante dello stesso tipodi movimento a generare il trauma. La lesione o l'infiammazionecolpisce il tendine dei muscoli dell'avambraccio cheè collegato alla protuberanza ossea mediale del gomito (epitroclea).Non sono unicamente i giocatori di golf a patirequesta sofferenza, ma anche i vogatori, gli arcieri, i tennisti echi pratica lo sci d'acqua e l'atletica pesante.

Questo trauma può colpire anche chi esegue alcuni lavoridomestici come lavare i panni a mano o pulire i pavimenti Ildolore è localizzato in quella parte del gomito che, a bracciadistese lungo il corpo, è a contatto con l'anca. Sollevando pesila sensazione dolorosa aumenta. Applicate sempre la borsadel ghiaccio e tenete il braccio a riposo. Solo dopo la scomparsadel gonfiore potete avvicendare la borsa del ghiacciocon quella dell'acqua calda.

57. Spalla del nuotatore

E lo strappo del muscolo della spalla posto tra il collo e l'iniziodel braccio. La causa del trauma è l'uso ripetuto e costantedi tale muscolo ma può essere anche data da uno sforzoparticolarmente violento. Ne sono soggetti, oltre ai nuotatori,i tennisti, gli scalatori, i vogatori, i velisti, i giocatori di baskete i sollevatori di pesi. Anche i lavoratori rischiano talelesione, in particolare quelli del settore edile, gli imbianchinie tutti coloro che sono obbligati a rimanere per lungo tempocon le braccia al livello delle spalle o oltre.

Il dolore è localizzato nella parte alta della spalla e, in genere,è così acuto da impedire il movimento del braccio. Applicate,anche in questo caso, la borsa del ghiaccio e tenetel'arto a riposo. Il freddo ridurrà l'infiammazione e il gonfiore.Quando quest'ultimo sarà scomparso potrete applicare laborsa dell'acqua calda fino a completa guarigione.

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Page 31: AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt - Blocco Note

AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt58. Dito del giocatore di baseball

Questo trauma, detto anche del <dito a martello», indica lalesione del tendine dell'articolazione interfalangea dellapunta del dito di una mano. La causa è sempre dovuta a unaviolenta sollecitazione dell'articolazione come avviene nelbaseball quando un giocatore prende al volo la palla. Nei casipiù gravi diventa impossibile raddrizzare completamentela punta del dito. La falange si presenta tumefatta, gonfia e ildolore è costante. Immobilizzate il dito con una steccatura eapplicate subito la borsa del ghiaccio.

59. Pollice dello sciatore

In tale modo si indica la rottura di uno dei legamenti dell'articolazioneche unisce la prima falange del pollice all'ossometacarpale. E un trauma che insorge frequentemente nellecadute degli sciatori, quando la racchetta allontana con violenzail pollice dalle altre dita della mano. Il dolore è forte elocalizzato alla base del pollice che si presenta tumefatta. Dovetesempre immobilizzare il pollice con una steccatura e applicarela borsa del ghiaccio.

Anche le parole salvano

«...Don't move... don't move. Ok... that's all right. Stay here![...Non ti muovere... Non ti muovere. Ok... va tutto benestai fermo...]» gli dicevano. Cinque vigili del fuoco americani si rivolgevano con tonocalmo e deciso a un ragazzo di colore aggrappato al cornicionedel tredicesimo piano di un palazzo a Manhattan. Volevanodissuaderlo dal suo intento suicida e lo stavano lentamenteaccerchiando. Improvvisamente uno dei vigili lo hachiamato a gran voce e lui si è subito voltato alla sua destraGli altri vigili, da sinistra, gli sono immediatamente balzatiaddosso e lo hanno immobilizzato. Un salvataggio perfettamenteriuscito grazie alla grande esperienza di quei vigili delfuoco. Ma ciascuno di noi potrebbe trovarsi in una situazionedel genere, senza avere la capacità di quegli uomini.

Non tentate mai azioni avventate. Limitatevi a portare soltantoun soccorso psicologico.

60. Soccorso psicologico nel tentativo di suicidio

L'assistenza psicologica a un aspirante suicida è molto importantee, a volte, è l'unico mezzo per dissuadere la personadal togliersi la vita. Di solito chi tenta di compiere un gestoestremo, ha un disperato bisogno di aiuto e un soccorritoreche sappia come comportarsi può evitare che il suicidio sicompia. Come sempre, per prima cosa, dovete avvisare i soccorsi,poi, in attesa che arrivino, dovete poter controllare gliavvenimenti senza lasciarvi cogliere dal panico. Dovete parlarecon la vittima con calma e dolcezza, evitando i rimproverie mostrando interesse alle sue risposte. Non dovete tentaredi avvicinarvi e dovete evitare tutti i movimenti bruschi.Non lasciate mai sola la vittima. Cercate di confortarla tenendosempre a mente che è necessario guadagnare tempo in attesadei soccorsi.

61. Soccorso psicologico verso noi stessi

Può accadere di trovarci in situazioni gravi, che noi stessigiudichiamo superiori alle nostre forze. Soli, isolati, infortunati,è molto facile farsi prendere dal panico e dall'angoscia.E questo il momento in cui dobbiamo fare ricorso a tutte lenostre capacità intellettuali. Solo in tale modo potremo cavarcela.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtQuando la disperazione cerca di attanagliarci, dobbiamoquasi autosuggestionarci, ripetendoci che il nostroistinto di conservazione è talmente radicato che ci farà trovareuna via d'uscita. Dobbiamo attingere alle nostre riservesconosciute e cacciare la paura. Per soffocare il panico cerchiamodi agire, prefiggendoci dei compiti. Cerchiamo un riparo,facciamo dei segnali, accendiamo un fuoco, orientiamoci,riflettiamo. Questo è il modo migliore per soffocarel'angoscia.

62. Violenza su donne e bambini

Se sospettate che si stia facendo violenza a qualcuno e non viè possibile intervenire direttamente, dovete avvisare i servizidi pronto intervento quali il 113, il Telefono Azzurro nel casodi violenza contro i bambini o il Telefono Rosa per la violenzacontro le donne. Se siete in grado di intervenire, operatesecondo la gravità del caso. Se la vittima è priva di conoscenza,controllate la respirazione e il battito cardiaco ed eventualmenteriattivateli (vedi regole 4 5). Trattate sempre lostato di shock e curate le eventuali lesioni. Se la vittima è cosciente,confortatela e rassicuratela.

Anche nel caso di violenza sessuale è importante il soccorsopsicologico. Confortate sempre la vittima e non lasciatelamai sola. In attesa di intervento medico, impedite che si lavie che si cambi d'abito. E importante, infatti, non cancellare leeventuali tracce lasciate sulla vittima dal violentatore al finedi poterlo identificare. Anche se vi sembrerà di non poter faremolto, la vostra presenza e il vostro conforto aiuteranno lavittima a superare il senso di angoscia.

63. Overdose di droga (sostanze depressive)

L'assunzione massiccia di sostanze depressive quali eroina,oppio, morfina, hashish, marijuana, barbiturici e alcol, rallentapericolosamente le funzioni del sistema nervoso centrale.Dovrete capire dai sintomi di essere in presenza di unavittima di overdose da droga. Il soggetto è confuso e ha difficoltànell'articolazione delle parole. Il respiro è breve e frequente,le pulsazioni sono rallentate, la sudorazione è abbondante,la temperatura è bassa. Sono presenti torpore esonnolenza che può raggiungere il coma. A una attenta osservazionedell'occhio, la pupilla appare molto rimpicciolita.

Se il soggetto avesse cessato di respirare o se il cuore si fossefermato, provvedete subito a riattivare le funzioni (vediregole 4 5). Tenete sveglia la vittima e passatele sul visoun fazzoletto intriso d'acqua fredda. Confortatela e tranquillizzatelain attesa dei soccorsi.

64. Overdose di droga (sostanze stimolanti)

Alcune droghe stimolano il sistema nervoso centrale e produconoun aumento dell'attenzione, della percezione edell'attività. In questa categoria sono incluse la cocaina e leanfetamine. L'assunzione massiccia di tali sostanze può provocareansia, allucinazioni, paranoia, comportamento psicotico,convulsioni, coma, arresto respiratorio e cardiaco. Anchein questo caso saranno i sintomi a indicare al soccorritoredi essere in presenza di un soggetto in preda a overdose. Lavittima mostra aggressività, confusione mentale, senso di angoscia,irritabilità e fiducia esagerata nei propri mezzi. Controllate se la vittima respira regolarmente e se il suo cuorebatte.

Se occorre, provvedete a riattivare la respirazione o il battitocardiaco (vedi regole 4 5).

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Se il soggetto è cosciente, avvicinatelo con prudenza. Se ilsuo comportamento è violento, cercate di evitare che possanuocere a se stesso o agli altri.

La prevenzione

Non aspettiamo l'ultimo minuto

«Clara quella sera tardava a rientrare. Io ero solo a casa conSaverio. Il bambino aveva fame e allora misi sul fuoco lapentola con l'acqua per cuocere la sua pastina. Saverio continuavaa giocare col suo piccolo aereo di carta. Improvvisamentel'ho sentito entrare in cucina. Ho fatto appena in tempoa girarmi che era già sotto i fornelli. E accaduto in unattimo. Con il braccio ha urtato il manico della pentola e l'acquabollente gli è caduta addosso. Quello che è accaduto dopoe nei giorni successivi lo potete immaginare. L'importanteè che adesso Saverio stia bene. A me, però, è rimasto il rimorsoper l'imprudenza commessa. Sarebbe bastato mettere lapentola a bollire sul fornello interno dove Saverio non sarebbemai potuto arrivare...»

E vero, talvolta basta pochissimo per evitare un incidente.Ma spesso l'educazione alla prevenzione è troppo scarsa. Eppurele statistiche ci dicono che gli incidenti, soprattuttoquelli domestici, potrebbero essere evitati se venissero applicatealcune semplici regole. Sono quelle che adesso vi illustriamo.

65. In cucina

Fughe di gas. E una buona regola controllare periodicamentelo stato dei tubi di gomma che portano il gas ai fuochi dicucina. Se notate screpolature o tagli, anche superficiali, i tubidebbono essere subito sostituiti. Se sospettate che un tubodel gas abbia una perdita, non cercate di individuare il puntoservendovi di una fiamma. Bagnate il tubo con acqua saponata,se il gas fuoriesce si formeranno delle bollicine in corrispondenzadella perdita. Non lasciate mai senza controllouna pentola con liquidi in ebollizione. Il liquido potrebbe traboccare,smorzare la fiamma e il gas continuerebbe a uscire.Ricordate che in commercio esistono apparecchi in grado disegnalare le fughe di gas.

Elettricità. L'impianto elettrico della casa deve essere dotatodi un salvavita e tutti gli elettrodomestici debbono averela presa a terra. Controllate periodicamente lo stato dei fili edelle spine di tutti gli apparecchi, se notate tagli o danneggiamentiprovvedete alla sostituzione. Quando staccate unaspina dalla presa elettrica, non tirate mai il filo. A lungo andaresi staccherà dalla spina causando un corto circuito. Nontoccate gli elettrodomestici in funzione se avete le mani bagnate.Non arrotolate il filo elettrico intorno a un apparecchioancora caldo (ferro da stiro, tostapane). Prima di riporlo,mettetelo in un posto sicuro in attesa che si raffreddi.

Lame. Coltelli, forbici e altri oggetti acuminati o muniti dilame devono essere tenuti chiusi e fuori dalla portata deibambini. Dopo averli lavati, metteteli a sgocciolare con le lamerivolte verso il basso.

Detersivi. Detersivi, smacchiatori, acidi, alcol denaturato esimili, devono essere riposti in un luogo sicuro, fuori dallaportata dei bambini.

Attenzione. Avviso ai genitori: fate attenzione ai contenitori!Non mettete, per comodità, sostanze tossiche nelle bottiglie

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtdi acqua minerale o simili. Molti bambini sono vittime diavvelenamenti perché bevono liquidi che credono potabili.

Liquidi bollenti. Abbiate sempre l'accortezza di tenere lepentole in ebollizione, o altri recipienti di cottura contenentiliquidi bollenti, nei fuochi interni della cucina, più vicini almuro. In tal caso eviterete che un bambino possa rovesciarsiaddosso il contenuto urtandoli inavvertitamente e che nonarrivi a toccare i manici dei recipienti.

Fiamme. Non lasciate mai fiammiferi o accendini alla portatadei bambini. Non appendete gli strofinacci di cucina accantoai fornelli, potrebbero prendere fuoco.

66. Nel bagno

Elettricità. Non usate mai un apparecchio elettrico (rasoio,asciugacapelli, spazzolino da denti) mentre fate il bagno, sesiete a piedi nudi o se avete le mani bagnate. Non adoperateil rasoio elettrico sopra il lavandino pieno d'acqua. Se vi cadessedi mano potreste essere tentati di ripescarlo. Le stufetteelettriche per riscaldare l'ambiente debbono essere installatelontano da vasca, doccia e lavandino. Possibilmente in alto,su una parete. Quando fate la doccia o il bagno, staccate semprelo scaldacqua elettrico.

Vasca-doccia. Mettete sul fondo gli appositi tappetini antiscivolo.Dopo il bagno, fate molta attenzione a non scivolarea causa dell'acqua e della schiuma sul pavimento.

Medicinali. L'armadietto farmaceutico deve essere fissatoin alto, sulla parete, fuori dalla portata dei bambini. Anche iprodotti di bellezza, profumi e deodoranti debbono esserechiusi in un luogo sicuro.

Contenitori. E buona regola sostituire tutti i contenitori divetro con contenitori di plastica infrangibili.

67. In cantina-disimpegno-garage

Solitamente sono i luoghi magici per i bambini, dove possonotrovare gli oggetti più disparati e inusuali. Tenete benchiusi e fuori dalla portata dei bambini: liquidi infiammabili,acidi, solventi, veleni, bottiglie di vetro e tutti gli oggetti fornitidi lame e punte acuminate.

68. Armi

Se avete in casa armi da fuoco, per difesa personale o fucilida caccia, dovete preoccuparvi che siano riposti in un luogochiuso a chiave e inaccessibile ai minori. I grilletti delle armida fuoco possono essere bloccati con appositi lucchetti.

69. Stufe e apparecchi per il riscaldamento

Gli apparecchi per il riscaldamento debbono essere installatida personale specializzato e in modo corretto. Debbono poggiaresu un'area incombustibile che superi di molto la superficiedell'apparecchio medesimo. Lo stato dei tubi di tiraggiodeve essere controllato periodicamente. Se avete una stufa incamera da letto, è buona norma tenere una finestra socchiusadurante la notte per scongiurare il pericolo di asfissia.

70. Prese di corrente

Non sovraccaricate mai le prese elettriche. In presenza dibambini, sulle prese ponete le apposite protezioni di sicurezza.Fate molta attenzione alla distanza tra il piano di lavoro e

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtle prese di corrente. Se non sono a distanza di sicurezza, unliquido, rovesciato accidentalmente, potrebbe inondarle ecausare un corto circuito.

71. Finestre

Se avete bambini in casa non lasciate mai seggiole o sgabelliin prossimità delle finestre. Se necessario dotate le finestre ele ringhiere del terrazzo o del balcone con delle apposite gratedi protezione.

72. Pericolo d'incendio

Le principali cause d'incendio all'interno delle mura domestichesono date dal cattivo funzionamento degli apparecchielettrici, dall'uso improprio dei liquidi infiammabili, dall'imprudenzanell'utilizzazione delle fiamme libere. Le misure diprevenzione sono indispensabili per evitare il rischio delfuoco.

Non usate mai benzina o alcol per accendere una stufa, uncamino o un barbecue e tenete ben lontani dagli apparecchidi riscaldamento i liquidi infiammabili.

Non lasciate incustoditi apparecchi elettrici sotto tensione(ferro da stiro).

Non lasciate paralumi o carte troppo vicini a lampadineche si surriscaldano.

Non gettate fiammiferi o sigarette accesi.

Non fumate a letto e non lasciate portacenere sui bracciolidi poltrone o divani di materiale sintetico o di gommapiuma.

Non lasciate una fiamma libera incustodita (caminetto,candela).

73. Regola deí trenta secondi

Qualsiasi incendio, non completamente domato durante iprimi trenta secondi dallo scoppio, richiede l'intervento deivigili del fuoco. In caso di incendio in casa, cercate di spegnerele fiamme con tutti i mezzi disponibili. Ricordate chel'acqua non deve essere usata per spegnere fuochi di olio o digrassi perché gettando acqua sull'olio in fiamme si propagal'incendio.

Tenete in casa un estintore. Fatevi consigliare al momentodell'acquisto e prendete quello più adatto per estinguere ilfuoco più probabile nella vostra abitazione. Se sono passatitrenta secondi e l'incendio non è domato, chiudete il gas(contatore o bombola) e abbandonate il locale in fiamme. Lasciandola casa, chiudete tutte le porte delle stanze dietro divoi.

74. Mal di viaggio

Durante i viaggi, indipendentemente dal mezzo di trasportomolti di voi soffrono di un malessere causato principalmentedal movimento. Andare in automobile, in aereo o in barca,può provocare vertigini, sudorazione fredda e vomito. Solitamente

i disturbi passano quando il viaggio termina. Chisoffre di mal d'auto non deve leggere durante il viaggio, nondeve volgersi indietro ma guardare sempre davanti a sé. Laposizione migliore è quella accanto al posto di guida. Chisoffre di mal di mare o di mal d'aria deve restare sdraiatocon gli occhi chiusi e sistemarsi nel punto dove il movimento

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtsi avverte di meno: nel mezzo della nave o nel centro di gravitàdell'aeroplano.

Una buona prevenzione si ottiene controllando i pasti: nonviaggiate a digiuno ma non mangiate cibi troppo grassi enon bevete alcolici.

75. La sicurezza non è un optional

Chi viaggia in automobile deve sincerarsi che il veicolo siaefficiente e abbia pneumatici, freni e ammortizzatori a posto.Dovete limitare la velocità e rispettare la segnaletica. Rispettatela distanza di sicurezza tra un veicolo e l'altro ricordandoche se procedete a 100 km orari occorrono circa 100 metriper arrestare l'auto. Se la strada è bagnata può verificarsi ilfenomeno dell'aquaplaning o «cuscino d'acqua». In questo casola frenata è pericolosa perché la vettura non aderisce perfettamenteall'asfalto. Non bevete alcolici e non mettetevi allaguida dopo un pasto abbondante. Se vi coglie la sonnolenza,fermatevi e riposatevi. Utilizzate sempre le cinture disicurezza. Quando comprate un'automobile non risparmiatesulla sicurezza: l'Abs e l'airbag possono salvarvi la vita.

76. Se viaggiate in aereo

Prima e durante il volo evitate di mangiare cibi che fermentanoperché l'altitudine favorisce l'aumento dei gas. Non beveteacqua frizzante ed evitate l'alcol. Non fumate. Il tabaccoinfatti aumenta, con l'altitudine, i disturbi respiratori. L'abbigliamentodeve essere comodo, senza cinture o colletti troppostretti. Non esistono controindicazioni per chi viaggia inaereo. Se non si hanno particolari malattie che possono essereaggravate dalla pressione, possono viaggiare in aereo anziani,donne incinte e neonati che abbiano almeno una settimanadi vita. Nel caso dei lattanti, è opportuno dare loro unbiberon nelle fasi di salita e di discesa dell'aereo.

Tempo di vacanze

Il pericolo delle ferie è quello di maggior rilassatezza e disvago ma il nostro comportamento deve essere sempre vigilee attento per evitare che la spensieratezza possa all'improvvisomutarsi in angoscia per noi e per i nostri cari.

77. Al mare

Rispettate sempre i segnali di sicurezza ricordando che seviene esposta sulla spiaggia la bandiera rossa è proibito fareil bagno. Anche se il mare è calmo e siete buoni nuotatori,non fate mai troppo affidamento sulle vostre forze. Evitate difare il bagno o di praticare attività subacquee da soli. Tenetesempre conto del variare delle maree, delle correnti e, soprattutto,attendete almeno tre ore dopo il pasto per entrare inacqua. Se amate le lunghe nuotate, mantenetevi sempre parallelialla riva. Se foste colti da crampi, non agitatevi e galleggiatein posizione di riposo attendendo che il dolorescompaia. Se così non fosse, non vergognatevi di chiamareaiuto.

Siate cauti anche nell'esporvi al sole. Una buona abbronzaturasi ottiene con una esposizione graduale e con opportunecreme protettive. Anche se siete patiti della tintarella, dovetericordare che ogni tanto è opportuno stare all'ombra e beremolta acqua per evitare un possibile collasso da calore.

78. In montagna

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtPrima di partire per una escursione in montagna informatevisempre delle condizioni meteorologiche previste. Non partitemai da soli e lasciate sempre detto qual è l'orario previstoper il ritorno, quali sentieri avete intenzione di percorrere equale sarà la vostra meta.

In caso di escursioni a quote molto alte (in genere sopra i3000 metri) si può incorrere nel «mal di montagna. I sintomidi questo disturbo, causato dalla carenza di ossigenonell'aria, sono solitamente mal di testa, stanchezza accentuata,difficoltà respiratorie, nausea, vomito e talvolta allucinazioni.Dovete calmare la vittima e farla riposare. Se i sintominon scompaiono, aiutatela a tornare a una quota più bassa.

Un altro pericolo della montagna sono le vertigini che generanoangoscia, panico e movimenti incontrollati. Tranquillizzatela vittima e fatela sdraiare con la testa bassa. Impediteche guardi verso il precipizio.

79. Nel bosco

Ogni anno, nel nostro Paese, bruciano migliaia di ettari dibosco causando vittime anche tra i soccorritori. Nella maggiorparte dei casi gli incendi boschivi sono causati da incuriae disattenzione. Non accendete mai un fuoco se esiste ildivieto e comunque mai a meno di 300 metri dagli alberi.Esistono spazi attrezzati dove è possibile accendere il fuoco ecucinare all'aperto.

Al momento di lasciare il luogo dove è stato acceso il fuoco,assicuratevi che sia completamente spento. Non gettatesigarette o fiammiferi accesi. Se si sviluppa un incendio, datesubito l'allarme. Al termine di una gita, lasciate il bosco pulito.In mancanza di contenitori, portate con voi i rifiuti.

80. Durante un temporale

Se temete di essere colpiti da un fulmine e vi trovate all'aperto,state lontani dagli alberi isolati, dai ponti metallici, daitralicci e dalle torri. Non tenete sollevati oggetti metallici(piccozze, fucili da caccia). Se siete in automobile, ritiratel'antenna della radio. Se vi trovate al coperto, all'interno diuna casa, chiudete le finestre, non restate accanto a massemetalliche, state lontani dai muri e staccate l'interruttore generaledella corrente elettrica.

81. La borsa del soccorritore

In casa, in automobile, in campeggio o in barca, dobbiamosempre avere a disposizione una serie di oggetti utili in casodi emergenza che debbono essere controllati periodicamentee sostituiti in prossimità della scadenza:

a) rotoli di garzab) cotone idrofiloc) bende e cerottid) compresse sterilie) bendaggi elasticif) cerotto a nastrog) forbici a punta tondah) coltello a lama corta e affilatai) pinzettel) termometrom) spille di sicurezzan) compresse di aspirinao) bottiglietta di acqua ossigenata (soluzione al 3 per cento)p) sapone neutroq) compresse di antistaminico

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Page 38: AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt - Blocco Note

AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtr) torcia elettricas) questo manuale.

Altruismo e paura

Concludendo questo capitolo dedicato alla prevenzione dobbiamoparlare dell'Aids e della paura di contrarre tale virusche potrebbe cogliere chi soccorre una vittima. Vi diciamosubito che la casistica ci consente di affermare che è estremamenteimprobabile che un soccorritore possa contrarre taleinfezione durante le operazioni di primo soccorso.

82. L'Aids

La sindrome di Immuno Deficienza Acquisita è una malattiainfettiva causata dal virus Hiv. L'infezione determinal'indebolimento del sistema immunitario umano che causal'insorgere di numerose malattie «opportunistiche». L'Aidssi trasmette per contagio tra persone. Il virus è presente innumerosi liquidi organici ma sono noti contagi trasmessiesclusivamente attraverso il sangue e il liquido seminale(sperma). Il contatto con una vittima, magari durante la respirazioneartificiale bocca-bocca, può suscitare paura dicontagio e malattie, ma né per il virus dell'Aids né per quellodell'epatite B questo tipo di contagio è mai stato documentatodalla letteratura medica.

«Non riuscivo a capacitarmi di come potesse essere successo.Avevo lasciato Giulio e Barbara solo un momento per vederedove finisse quel sentiero. Quando sono tornata non c'eranopiù. Ho provato a chiamare ma nessuno ha risposto. Pocomale - ho pensato - adesso torno indietro da sola e raggiungogli altri del gruppo. Andavo avanti ma quel viottolo hacominciato a salire. Non era quello giusto. Sono tornata indietroe ho preso un altro sentiero ma anche quello non andavabene. Ero spaventata e ho cominciato a correre. Poi sonocaduta.

Ora sta calando la notte. Non ho più voce per quanto hogridato. La spalla mi fa male e non riesco quasi a camminare.Nella caduta ho battuto il ginocchio che si è gonfiato molto.E quasi buio, ho freddo e tanta paura. Non mi troveranno.Sono disperata.»

L'avventura di Gloria è finita bene, ma i soccorsi hannoimpiegato due giorni per trovarla. Quante volte un solo momentodi disattenzione può mutare una giornata di svago inuna tragedia.

In situazioni di pericolo, la nostra sopravvivenza, o quelladelle persone che vogliamo soccorrere, dipende in massimaparte dal nostro sangue freddo e dalla applicazione di precisenorme di comportamento.

83. Automobile in acqua

Il comportamento varia secondo la dinamica dell'incidente.Se il veicolo galleggia e non si è capovolto, abbassate i cristallidei finestrini e uscite dall'auto prima che sia invasa dall'acqua.Nella maggior parte dei casi, però, non è possibile questamanovra perché, se i finestrini sono aperti, l'acqua siriversa rapidamente. Chiudete allora i cristalli per far sì chel'acqua entri più lentamente nell'abitacolo. Ricordate che lapressione esterna impedirà di aprire gli sportelli finché l'acquanon abbia completamente invaso il veicolo. Quando l'acquasarà arrivata all'altezza del collo e le pressioni esterne einterne si saranno equilibrate, fate un respiro profondo, aprite

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtla portiera e tornate in superficie. Se la porta è incastrata,uscite dal finestrino o staccate il parabrezza colpendolo con ipiedi. Se non potete in alcun modo uscire dall'abitacolo senzaaiuto, accendete, se possibile, i fari per guidare i soccorritori.

84. Ifreni nonfunzionano

Se il pedale del freno non risponde alle vostre sollecitazioni el'automobile non si ferma, scalate rapidamente le marce e tirateil freno a mano. Provate a spingere a più riprese il pedaledel freno perché «pompando> il funzionamento potrebberiprendere. Se l'auto non si arresta, cercate di rallentarne lacorsa uscendo di strada e strisciando contro un argine o unterrapieno.

85. Slittamento

La prima regola in caso di slittamento è quella di non toccareil pedale del freno e di non togliere la marcia. Quando l'automobileslitta, dovete cercare di correggere la sbandata dellaparte posteriore usando lo sterzo e girando le ruote nella direzionein cui vanno quelle posteriori. Cercate di ritrovarel'assetto dando piccoli colpi di acceleratore. In ogni caso, inpresenza di asfalto sdrucciolevole o ghiacciato, moderate lavelocità.

86. Scontro

Le cinture di sicurezza e l'airbag sono i sistemi più efficaciper contenere le conseguenze di uno scontro. Se la vostra autonon disponesse di tali sistemi, aggrappatevi al volante epuntellatevi con i piedi sul cruscotto. Il passeggero posteriore,se si rende conto dell'imminenza dell'urto, si deve rannicchiaresul pavimento dell'auto sorreggendosi al sedile anteriore.

87. Motocicletta

Il casco è il miglior salvavita per chi guida veicoli a due ruote.Se avete la possibilità di rendervi conto che l'urto è inevitabile,saltate giù dalla motocicletta. Tenete il corpo raggomitolatoe, se non avete indossato il casco, mettete le mani e lebraccia a protezione della testa.

88. Incidente aereo

I momenti più delicati durante un viaggio aereo sono il decolloe l'atterraggio. Durante il volo è possibile incontrare un«vuoto d'aria» e l'aereo può perdere quota violentemente.L'unica prevenzione possibile è quella di tenere le cinturesempre allacciate. Gli aerei sono dotati di opuscoli che spieganocome comportarsi in caso di emergenza. E ottima regolaleggerli e seguire con attenzione le spiegazioni fornite dalpersonale di volo.

Se l'aereo dovesse affrontare un atterraggio di emergenzadovete: allacciare le cinture, alzare lo schienale del sedile, togliervigli occhiali e le scarpe, allentare la cravatta e slacciareil colletto della camicia. Puntate bene i piedi, abbassate la testae mettete le mani dietro il collo. Tenete il corpo rigido ein tensione fino al momento dell'impatto e dell'arrestodell'aereo.

In caso di ammaraggio forzato, ricordate che il giubbottosalvagente è sotto il sedile. Il giubbotto deve essere gonfiatosolo quando sarete all'esterno dell'aereo.

89. Incidente ferroviario

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Page 40: AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt - Blocco Note

AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtE molto difficile rendersi conto dell'imminenza di un incidenteferroviario. Se però, durante un viaggio in treno, avvertisterollii insoliti e pensaste che stia per accadere qualcosadi grave, sdraiatevi a terra e appiattitevi con il ventrecontro il pavimento del vagone. Proteggetevi sempre la testacon le mani. Se non vi fosse possibile sdraiarvi a terra, proteggetevila nuca con le mani e giratevi con la schiena nelladirezione di marcia.

90. Naufragio

In caso di pericolo a bordo di una nave, dovete seguire attentamentele istruzioni di emergenza stampate in più lingue eaffisse nei corridoi, nelle sale e nelle cabine. Dovete individuarecon precisione il punto di raccolta dove si ricevono leistruzioni di salvataggio dal personale di bordo e dovete memorizzareil percorso più breve per raggiungerlo. Dovete saperedove sono i salvagente e i giubbotti di salvataggio e impararea indossarli correttamente.

E buona regola evitare di dormire con i tappi nelle orecchieo sotto l'effetto di sonniferi perché potreste non sentire isegnali d'allarme. Tenete a portata di mano una torcia elettricaimpermeabile che può servire in caso di mancanza di elettricitào per fare segnalazioni se si è costretti ad abbandonarela nave di notte. Una volta in acqua, allontanatevi in frettadalla nave che affonda senza però lasciare la zona perché isoccorsi inizieranno le ricerche dei naufraghi nel punto in cuila nave è affondata.

91. Come restare a galla

Se cadete in acqua e siete senza salvagente o non avete nullache galleggi a cui aggrapparvi, servitevi di alcuni sistemid'emergenza che vi impediranno di andare a fondo. Utilizzatei vostri abiti che, gonfiati d'aria, possono diventare ottimigalleggianti. Se disponete di una maglia, una camicia, unagonna o pantaloni, lasciate libera una sola apertura e chiudetetutte le altre con lacci di fortuna (fazzoletti, cravatte, calze).Gonfiate l'indumento sventolandolo o lasciando che il ventopenetri nell'apertura rimasta libera. Chiudete l'ultima aperturacon un altro legaccio. Ricordate che, con questo sistema, potreterestare a galla per diverse ore in attesa dei soccorsi.

92. Ascensore

E quasi impossibile che un ascensore moderno possa precipitare.Tutte le cabine dispongono di un sistema di sicurezzache ne rallenta la caduta. In ogni caso dovete evitare di poggiaresul pavimento dell'ascensore al momento dell'impatto.Cercate di aggrapparvi alle pareti o al soffitto della cabina.

Un rischio non molto raro è quello invece di rimanere, avolte per molte ore, imprigionati all'interno della cabina acausa di guasti o interruzioni di corrente. In attesa dei soccorsiè importante mantenere la calma e non farsi prenderedal panico. Ricordate che nessuna cabina di ascensore è a tenutastagna e che l'aria non potrà mai venirvi a mancare.

Se avete ragione di credere che i soccorsi non possano intervenirecon rapidità, cercate di rilassarvi e predisponetevimentalmente a una lunga attesa. Dovete dominare l'ansiache molte volte un ambiente ristretto può generare. Se avetecibo o bevande, consumateli con raziocinio. Ascoltate attentamentei rumori che provengono dall'esterno e gridate perrichiamare l'attenzione. Quando utilizzerete il segnale di allarme(dotato di una batteria autonoma), ricordate che è piùfacile percepire un suono intervallato rispetto a uno continuo.

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93. Abiti in fiamme

Se i vostri vestiti hanno preso fuoco, gettatevi a terra e rotolatevipiù volte. Se avete una coperta, un cappotto, un tappeto,avvolgeteveli addosso per soffocare le fiamme. Se statesoccorrendo una persona con gli abiti in fiamme, fatela rotolarea terra, copritela con un telo o una coperta. Se non avetenulla a disposizione, sdraiatevi su di lei per soffocare lefiamme.

94. Valanga

Gli escursionisti e coloro che praticano lo sci fuori pista sonomaggiormente esposti al pericolo delle valanghe. Se siete inprocinto di essere investiti da una valanga, lasciate caderesubito zaino, piccozza, sci e fuggite verso il costone tenendola testa alta. Se la neve vi investe, tenete chiusi la bocca e ilnaso e mettete un braccio piegato davanti al volto per formareuno spazio intorno alla testa. Sforzatevi di uscire dalla neveo di portarvi il più vicino possibile alla superficie. Dopoaver rotolato, travolti dalla massa nevosa, è impossibile capiredove sia l'alto o il basso. Per scoprirlo e trovare la direzionegiusta sputate: la saliva cadendo vi indicherà il basso. Seneppure questo sistema vi consentirà di capire la direzionein cui scavare, orinatevi addosso e individuerete la direzionegiusta. Se siete sepolti dalla neve non perdetevi di coraggio.Le squadre di soccorso intervengono con celerità con l'aiutoprezioso dei cani da valanga. Ricordate che sono state salvatepersone rimaste imprigionate dalla neve per molte ore.

Attenzione. E stato brevettato uno zainetto salvavita chenella Confederazione Elvetica è una dotazione obbligatoriaper chi pratica lo sci fuoripista. Se si è investiti da una valanga,basta tirare un cordino per far gonfiare rapidamente unpallone, contenuto nello zainetto, che consente di «galleggiare»sulla massa nevosa.

95. Alluvioni e inondazioni

A seguito di piogge di eccezionale durata e intensità, i fiumipossono superare o rompere gli argini e inondare campagnee centri abitati. L'immane massa d'acqua si rovescia verso lezone più basse facendo crollare case e ponti, trascinando consé terra, rocce, alberi, animali e uomini. Se siete vittime diun'alluvione e l'acqua vi impedisce di uscire dalla casa perchéil livello è ormai molto alto, rifugiatevi nei piani più altio sul tetto. In attesa dei soccorsi, cercate di staccare la correnteelettrica nei locali minacciati dall'acqua.

Se siete in salvo e volete portare i primi soccorsi alle vittime,cercate di trovare le attrezzature necessarie per il salvataggioquali barche, corde, salvagenti, scale. Individuate lepersone rimaste isolate e aiutatele a evacuare dalle zone ancorapericolose. Portate cibo, acqua, coperte e mezzi disegnalazione. In mancanza di energia elettrica, come di solitoavviene nelle zone sinistrate, portate con voi una radio a batteriacon la quale poter ascoltare gli appelli alle popolazioni etenervi aggiornati sulle condizione atmosferiche.

Tenete sempre conto delle vostre condizioni fisiche. La faticae lo stress potrebbero non solo impedirvi di prestare unvalido soccorso, ma anche farvi restare vittima del vostro altruismo.

96. Frane

Una frana si verifica quando masse di roccia e terra si staccanoda un pendio a causa di una insufficiente coesione del terreno

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtdovuta a eventi naturali o artificiali. Le infiltrazioni di acquapiovana o la presenza di fratture nascoste nel terreno sono leprincipali cause naturali. La rottura di condutture, i lavori discavo non effettuati secondo le norme, l'incauta costruzionedi edifici sui pendii, il disboscamento dissennato, sono leprincipali cause di frane addebitabili all'uomo. Se decidete disoccorrere persone rimaste vittime di una frana, comportatevicon cautela per evitare di restare vittime voi stessi.

Quando attraverserete una zona pericolosa, prevedetesempre quale potrebbe essere la migliore via di fuga in casodi ripresa della frana. Prima di avventurarvi lungo un pendioa rischio, lanciate alcuni sassi davanti a voi per saggiarela consistenza del terreno. Una volta raggiunto il luogo dovepensate ci sia una vittima sepolta, iniziate a scavare con lemani cercando di liberare per prima cosa il suo volto perconsentirgli di respirare.

Attenzione. Se, nonostante le cautele, doveste essere travolti,cercate di tenere la bocca chiusa fino al termine della cadutaper evitare di respirare corpi estranei e rimanere asfissiati.

97. Sottoterra

Chi si avventura in esplorazioni sotterranee corre il rischio diperdersi, di restare sepolto da una frana o di annegare. Seamate la speleologia non andate mai da soli in esplorazione.Organizzatevi in squadra e lasciate sempre qualcuno in superficie.Il vostro equipaggiamento deve essere idoneo e verificatomolto spesso. Quando iniziate una esplorazione, contrassegnateil percorso con punti di riferimento. Non iniziatediscese in grotta se piove abbondantemente. Il pericolo diinondazione è sempre in agguato e l'acqua potrebbe invaderei cunicoli impedendovi la risalita.

98. Terremoti

Forti scosse sismiche possono provocare il crollo di case epalazzi e imprigionare molte vittime sotto le macerie. Se vitrovate all'interno di un'abitazione durante un terremoto,cercate di trovare riparo nei punti più solidi della casa (murimaestri, angoli, architravi, vani delle porte). Se decidetedi trovare scampo all'esterno, utilizzate le scale e mail'ascensore. Se vi trovate all'aperto, allontanatevi dalle abitazioni. Un buon rifugio può essere l'automobile purché non siaferma in prossimità di ponti, palazzi, tralicci o viadotti.

Se siete in grado di soccorrere le vittime di un terremoto,aiutate innanzitutto quelle solo parzialmente sepolte dallemacerie che potranno essere liberate con relativa facilità.Cercando chi è rimasto sepolto, evitate di spostare parti importantiche abbiano funzione di sostegno. Se dovete camminaresu un pavimento lesionato, tenetevi sempre accostati aimuri.

Chiamate a gran voce e immediatamente dopo restate insilenzio per sentire le eventuali richieste di aiuto. Una voltaindividuata una vittima, spostate le macerie con cautela escavate con le mani. Per prima cosa cercate di liberarle il viso.Se è cosciente, cercate di rassicurarla e di infonderle coraggio.Una volta liberata, provvedete alle cure del caso e ponetelain salvo dall'eventualità di ulteriori crolli.

Attenzione. Ricordate che, a causa dei crolli, si rompono lecondutture del gas, dell'acqua e della corrente elettrica. In attesache vengano interrotte le erogazioni, pensate ai pericoliche possono derivare da tali rotture. Non fumate durante leoperazioni di soccorso e non utilizzate fiamme libere cercando

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtdi far luce. Potreste causare un'esplosione.

99. Come accendere un fuoco

Il fuoco può essere acceso anche in mancanza di fiammiferi oaccendini. Di giorno utilizzate i raggi del sole. Se avete unalente d'ingrandimento concentrate i raggi solari su un pezzodi carta, di stoffa o sull'erba secca. Utilizzate nello stesso modola lente di un binocolo, di una macchina fotografica, degliocchiali o il vetro di un orologio. Se il sole è coperto o è notte,potete utilizzare due pezzi di selce sfregandoli l'uno control'altro per provocare le scintille. Sarà ancora più facile se sfregheretela selce contro la lama di un coltello o contro un pezzodi metallo. Un pezzetto di stoffa di cotone sfilacciata è lasostanza più idonea a incendiarsi con le scintille.

100. Come orientarsi

Durante il giorno è molto facile osservando il sole. Ricordateche il sole sorge a est e tramonta a ovest. Una volta individuatouno dei punti cardinali, potrete dedurre gli altri. Se viponete con il volto verso nord, avrete l'est a destra, l'ovest asinistra e il sud dietro le spalle.

Di notte dovete orientarvi con le stelle. Nel nostro emisfero(settentrionale) è visibile la stella polare che indica il nordTrovate l'Orsa Maggiore (grande carro) e tracciate una lineaimmaginaria tra le due stelle situate all'opposto della coda.Proseguite la linea in direzione dell'Orsa Minore (piccolocarro) e troverete la stella polare.

Appendice

Lo facevano i nostri nonni

«La vedi quell'erba lì? Ce n'è tanta nei nostri campi. Ormainon la raccoglie più nessuno ma, ai miei tempi, quando nonc'erano farmacie in paese, il dottore era uno solo per tutta lavallata e abitava molto lontano, con quell'erba facevamo tantemedicazioni... poi usavamo anche altri rimedi che non stoneanche a raccontarti perché ti metteresti a ridere.»

Così diceva la nonna a un nostro collega di redazionequando, piccolino, la andava a trovare in montagna. La simpaticavecchietta è morta certamente convinta della bontà diquelle rudimentali ricette.

Qualche volta, è vero, erbe, infusi e strane alchimie potevanoanche alleviare un dolore ma, per un mal di testa chepassava o per un'infezione che scompariva, quante personemorivano per mancanza di un'adeguata assistenza?

Nella parte conclusiva del nostro libro abbiamo volutoraccogliere alcune di queste ricette di medicina popolare.

Vi raccomandiamo di prenderle per quelle che sono, cioèuna semplice curiosità da leggere sorridendo.

Rimedio per coliche violente

Si piglia una gallina, le si tira il collo, e si fa cuocere tutta intera,senza pelarla, in un litro d'acqua.

Questa cottura si deve farla in un recipiente chiuso esattamentecon colla di farina per lutar bene il recipiente, indi sipassa il brodo per pannolino senza pressione e l'ammalato lobeverà in più volte.

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtColpi di sole

Quando i colpi di sole sono forti, è mestieri aprir tosto la venaal malato, e dove il caso lo richiegga, replicar le cavate disangue, amministrar bevande acide e rinfrescative, e applicarealla testa pannilini inzuppati di un miscuglio di acquavitee d'aceto.

Contravveleno

Non vi sono accidenti nella vita umana in cui si abbia d'uopodei più pronti soccorsi, quanto a quelli dell'avvelenamento;giacché il veleno, se talvolta non ucide sul momento, produceper lo meno dei disordini interni ai quali non si può sopravviverelungamente.

Qualunque sia la natura dell'avvelenamento, fa sempred'uopo far trangugiare subito al malato bevande insipide emucillaginose, sia per farlo vomitare, come per disciogliere ilveleno o diminuirne la sua tività, e quindi decozione tiepidadi radice d'altea o di granelli di lino, a dosi frequentementeripetute. Si omettono le sostanze grasse in generale, l'olio ealtre stimolanti giacché lungi dall'esser utili, come crede comunementeil popolo, in certe circostanze sono nocevolissimee non fanno che accelerare la morte.

Come riconoscere i funghi velenosi e rimedio al loro veleno

I funghi che crescono all'ombra nelle folte foreste dove il solenon penetra, sono in generale cattivissimi; la loro superficie èumida, più o meno sporca, e il loro aspetto orrido. Devonsiaver per cattivi anche quelli che sono pesanti, la cui superficieè bagnata, l'odore nauseoso, che escono da un involucro,e che tagliati offrono molti colori o che li cangiano spesso.Quelli che sono stati morsicati dagli insetti devonsi rigettare.Lo stesso dicasi di quelli i quali crescono prontamente e chesi putrefanno con facilità, siccome di quelli che hanno gambimolli, e alla superficie dei quali trovansi aderenti pezzi dipelle.

Subito che si sperimentano i sintomi d'avvelenamento peri funghi, s'amministrano tre grani di tartaro emetico in unbicchier d'acqua. Dopo venti minuti, un secondo bicchierd'acqua nel quale siensi fatti sciogliere altri tre grani di tartaroemetico, ventiquattro grani d'ipecacuana e 27 grammi disal di Glauber. Poi si amministra un clistere preparato con 54grammi di cassia contusa, mezza dramma di senna e 14grammi di sale d'Epsom, bolliti per un quarto d'ora con unlitro d'acqua.

Finalmente se malgrado tutti questi mezzi i funghi non sonoevacuati, si applica un altro clistere preparato facendobollire per un quarto d'ora 27 grammi di tabacco in un litrod'acqua. Se la malattia lungi dal calmarsi, fa nuovi progressi,si prescrive acqua zuccherata o decozione di semi di lino o diradice d'altea; si applicano sui punti più dolorosi del ventrepannilini inzuppati in una di queste bevande e si mette l'individuoin un bagno e se il dolore non cede si applicano lesanguisughe.

Trattamento del morso della vipera

Se uno vien morsicato da questo rettile velenoso, la parte feritaè tosto afflitta da dolore acuto il quale non tarda a diffondersianche all'interno del corpo. All'oggetto di ritardare lacircolazione del sangue si comincierà dal fare una legaturaleggermente stretta al disopra della morsicatura. Si premeràleggermente la parte morsicata e si avvolgerà in un pannilino

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtbagnato. Si cauterizzerà al più presto possibile la piagacol ferro rovente, o colla pietra infernale, o colla pietra caustica,o col butirro d'antimonio. Sulla parte ingorgata vicino allapiaga si applica un miscuglio di una parte di alcali volatilie due parti d'olio.

Contemporaneamente al trattamento esterno si procurerà,mediante apposito trattamento interno, a favorire la traspirazionee il sonno. A tal oggetto si farà prendere all'infermo dadue in due ore un bicchier d'acqua di fiori di sambuco in cuisiano state versate sei od otto gocce d'alcali volatili.

Si potrà anche accordargli qualche piccolo bicchiere di vinodi Madera o di Xeres, la dieta sarà tenue e umida.

Molte esperienze ed alcune osservazioni tenderebbero aprovare la somma efficacia dell'arsenico contro questa malattia:si fa bollire per un quarto d'ora un grammo d'arsenicobianco, un grammo di potassa e tre cucchiai d'acqua. Si lasciaraffreddare il liquore e vi si aggiunge 40 grammi di mentapeperita, dieci gocce di tintura d'oppio e 14 grammi disucco di limone. Si dà questa pozione in una volta e si replicaogni mezz'ora per otto volte successive.

Contusioni

Il rimedio più semplice e sicuro contro le contusioni cagionateda percosse o da cadute, è quello di applicare sulla parteoffesa dei pannilini inzuppati in acqua carica di sal comune,oppure nell'orina calda. Siccome non di rado le contusionisono accompagnate di sole escoriazioni, un eccellente specificoè quello di applicare la cenere proveniente dalla cartabruciata, lasciandola fino a perfetta guarigione, fino a che cadeda sé.

Convulsioni

I pidocchi dei legnami sono insetti che hanno certe proprietàriconosciute in medicina. Prendetene in quantità e fateli bollirecogli avanzi del loro nido, otterrete una bevanda che promuovei sudori e calma le convulsioni, il tetano e altre affezionispasmodiche di simil genere.

Costipazioni

Un tuorlo d'uovo mischiato con un poco di fiele di toro, e applicatoin un mezzo guscio di noce sull'ombelico de' bambiniha virtù di solver loro il ventre.

Maniera d'accertarsi se un cane che morse era arrabbiato

Accade sovente che, dopo aver ammazzato un cane sospettod'essere idrofobo, e che aveva morsicato varie persone e bestie,si resta per più giorni in una crudele incertezza per riguardoa' soggetti morsicati. Ora è facile chiarire ogni dubbio,fregando la gola, i denti e le gingive del cane ammazzatocon un poco di carne cotta, e dandola ad un altro cane: questola mangerà se il cane morto non era arrabbiato; ma la rifiuteràe fuggirà via urlando se quel cane era arrabbiato realmente.

Mezzo per non essere soffocati dal fumo in caso d'incendio

Un giornale inglese propone una nuova maniera di sottrarsial pericolo di essere soffocati da fumo quando si vuol penetrarenelle case incendiate. Giusta quel foglio, un fazzolettodi seta bagnato basterebbe a quest'uopo. «Una persona - dice

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtil «Norfolk Chronicle» - «ne ha fatto la prova e l'esito corrisposeall'aspettazione: copertosi il volto col fazzoletto aquella maniera, essa ha potuto rimanere gran tempo in unastanza che era tutto fuoco e fumo, mettere in moto una piccolatromba, e spegnere, senz'accidente, le fiamme.»

Rimedi pei mali di denti

Un pezzo d'acciaio calamitato, lungo 6 pollici e largo 2 linee,applicato sul dente che duole, tenendo la bocca aperta e il visorivolto, al par dell'acciaio, verso il polo settentrionale,produce da principio sul dente un freddo assai vivo, a cuisuccede un lieve sussulto e una specie di sbattimento che intre o quattro minuti porta via il dolore per forte che sia.

Il signor Hirsch è solito guarire i mali di denti toccandolicolle dita fra cui ha schiacciato un piccolo insetto, chiamatodai francesi «bete à bon Dieu» [coccinella]. E una specie d'insettole cui ali sono rosse e picchiettate di sette punti neri.

Rimedio contro quei ritiramenti di muscoliche i medici chiamano granchi

Piglia quanto basta di zolfo in polvere per riempire due sacchettidi pelle dell'estensione di uno o due pollici circa. Allasera andando a letto assicura questi due sacchetti intorno alcollo del piede con due cordelline. In poco tempo ti troverailiberato dal granchio. Alcuni usano di portare indosso unabacchetta di zolfo nella saccoccia più vicina alla carne. In talcaso, più che il zolfo, opera la buona fede.

Nota bibliografica

American Medical Association, Il primo soccorso, a cura di StanleyM. Zidlo jr. e James A. Hill, Sperling & Kupfer, Milano 1993.

R. J. Chevalier, J. P. Lechartier, S. Mignot, Il libro dei primi soccorsi,Vallardi, Milano, 1988.

Attilio Speciani, Pronto soccorso con le risorse di casa, Edizioni dired./studio redazionale, Como 1988.

Robert Fuentes, Carl Lowe, The Family First Aid Guide, BerkeleyBooks, New York 1994.

Veronica Moss, Come curarsi da soli in attesa del medico, Piemme,Casale Monferrato 1992.

Italo Farnetani, In attesa del medico tutte le emergenze del bambino,Mondadori, Milano 1994.

Croce Rossa Francese e Associazione Italiana Medicina delle Catastrofi,Manuale di protezione civile, Piemme, Casale Monferrato,1994.

Il vero tesoro dei segreti della natura, Editore Francesco Pagnoni,1876.

Indice delle regole

Abiti in fiamme, 123Aids,115Al mare, 109Alluvioni e inondazioni, 124Altruismo e paura, 115Amputazione, 74Armi, 103Ascensore, 121

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Page 47: AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txt - Blocco Note

AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtAsfissia da annegamento, 36Automobile in acqua, 118Avvelenamento da cibi guasti,Avvelenamento da cibi infetti(salmonella), 63Avvelenamento da cibi infetti(stafilococco), 63Avvelenamento da farmaci, eda altri prodotti di uso domestico,Avvelenamento da funghi, 61Avvelenamento da solventi, saponi,caustici, acidi, 59Borsa del soccorritore, 112Chiamare i soccorsi, 23Colpo di sole, 76Come accendere un fuoco, 128Come orientarsi, 128Come restare a galla, 121Congelamento, 74Convulsioni nei bambini e neineonati, 78Convulsioni, 77Distorsioni, 88Dito del giocatore di baseball,Durante un temporale, 112Emorragia esterna per taglio diun'arteria, 72Emorragia esterna per taglio diuna vena, 71Emorragia interna, 73Epilessia, 79Finestre, 104Folgorazione da fulmine, 70Frane, 125Frattura da sforzo, 91Fratture, 85- del braccio, 87- del collo o della colonna verte-brale, 88- della clavicola, 87- dell'avambraccio, 86- delle costole, 88- di una coscia, 86- di una gamba, 86Ginocchio del corridore, 92Gomito del giocatore di golf, 93Gomito del tennista, 92I freni non funzionano, 118Il cuore batte?, 24In cantina-disimpegno-garage,In cucina, 99- detersivi, 100- elettricità, 100- fiamme, 101- fughe di gas, 99- lame, 100- liquidi bollenti, 100In montagna, 110Incidente aereo, 120Incidente ferroviario, 120Infarto cardiaco, 77Intossicazione da anidride car-bonica, 67Intossicazione da fumo (incen-dio), 65Intossicazione da gas, 66Intossicazione da ossido di car-bonio, 66

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtLa sicurezza non è un optionalLussazioni, 89Mal di viaggio, 107Indice delle regole 141Manovra di Heimlich o com-pressione addominale, 39- su noi stessi, 41- su un neonato, 41- su vittima cosciente, 39- su vittima incosciente, 40Metodo di Eva, 27Morso del cane, 52Morso del ragno marrone o «ra-gno violino», 54Morso del topo, 52Morso della tarantola, 52Morso di vipera, 55Morso di zecca, 54Motocicletta, 119Naufragio, 121Nel bagno, 101- contenitori, 103- elettricità, 101- medicinali, 102- vasca-doccia, 102Nel bosco, 111Overdose di droga (sostanze depressive), 97 Overdose di droga (sostanze stimolanti), 97Parto in emergenza, 81Pericolo d'incendio, 105Pollice dello sciatore, 94Prese di corrente, 103Puntura di scorpione, 55Regola dei trenta secondi, 106Respira ancora?, 23Respirazione bocca-bocca nelbambino, 27Respirazione bocca-bocca nelneonato, 27Respirazione bocca-bocca nell'adulto, 25Rianimazione cardio-polmona- re di un adulto, 31Rianimazione cardio-polmona- re di un bambino, 33Rianimazione cardio-polmona- re di un neonato, 34Scontro, 119Scossa elettrica, 36

Se si sospetta una lesione al col-lo, 37Se viaggiate in aereo, 108Shock anafilattico da puntura dianimali marini, 48Shock anafilattico da puntura diinsetti, 47Shock o collasso cardio-circola-torio, 46Slittamento, 118Soccorso psicologico nel tentati-vo di suicidio, 95Soccorso psicologico verso noistessi, 96Sottoterra, 125Spalla del nuotatore, 93

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AAVVLe100RegoleDOroCheSalvanoLaVita.txtStufe e apparecchi per il riscal-damento, 103Svenimento, 76Terremoti, 126Tracheotomia, 43Ustioni, 67- di primo grado, 67- di secondo grado, 67- di terzo grado, 68Valanga, 123Violenza su donne e bambini,

«Le 100 regole d'oro che salvano la vita»di Simonetta Martone, Maurizio Mannoni e Luciano Camprincoli Collezione Comefare

Arnoldo Mondadori Editore

Finito di stampare nel mese di maggio 1995 presso Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Stabilimento di Verona

Stampato in Italia - Printed in Italy

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