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Modificato gennaio 2011 p. 1 ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “Evangelista Torricelli” Sedi associate LICEO e IPSIA Maniago (PN) REGOLAMENTO DI ISTITUTO Via Udine, 7 - MANIAGO (PN) Tel. 0427/731491 Fax 0427/732657 e-mail: [email protected] www.torricelli.maniago.scuolaeservizi.it

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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE

“Evangelista Torricelli”Sedi associate LICEO e IPSIA

Maniago (PN)

REGOLAMENTODI ISTITUTO

Via Udine, 7 - MANIAGO (PN)Tel. 0427/731491 Fax 0427/732657

e-mail: [email protected]

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Sommario

1. Disposizioni generali pag.3

2. Ambienti, spazi, attrezzature e sussidi didattici pag.6

3. Principi comuni riguardanti visite guidate, viaggi di istruzione e gemellaggi pag.8

4. Comportamento degli allievi pag.9

5. Rapporti scuola famiglia pag.11

6. Norme di sicurezza pag.12

7. Regolamento degli organi collegiali pag.13

a. Norme generali

b. Attribuzioni del Consiglio di istituto

c. Attribuzioni del Presidente, Vicepresidente e Segretario

d. Convocazione e validità del Consiglio di istituto

e. Sedute del Consiglio di istituto

f. Pubblicità degli atti

g. Giunta esecutiva

h. Commissioni di lavoro del Consiglio

8. Approvazione, modifiche , interpretazione e pubblicità del regolamento pag.19

Allegato A – Regolamento laboratori e aule speciali pag.20

Allegato B – Uso dei locali dell’Istituto, delle palestre e delle attrezzature didattiche in orario non

Scolastico pag.26

Allegato C – Regolamento Viaggi di istruzione e visite guidate pag.27

Allegato D – Regolamento disciplinare pag.31

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TITOLO I -DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 - FONTI GIURIDICHE

Il presente Regolamento è conforme ai principi e alle norme dello "Statuto delle Studentesse e degliStudenti", emanato con il D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249, sue modifiche e integrazioni; del Regolamentodell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275; del D.P.R. 10ottobre 1996, n. 567, e sue modifiche e integrazioni. È coerente e funzionale al Piano dell'Offerta Formativaadottato dall'Istituto.

Art. 2 - REDATTORI E CONTENUTI ALLEGATI

Il presente Regolamento è stato redatto dalle rappresentanze di tutte le componenti della comunità scolastica,comprese quelle degli studenti e dei genitori, nella consapevolezza che tutte le componenti operanti nellascuola, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo e secondo le proprie competenze, sono costantementeimpegnate a garantire in ogni circostanza il rispetto delle libertà sancite dalla Costituzione della Repubblicaitaliana.Sono previsti dei documenti aggiuntivi per regolamentare singole discipline di rilevanza interna all'Istitutoquali: regolamenti di classe, regolamenti specifici per l'utilizzo degli spazi attrezzati, regolamento delComitato Studentesco, regolamento dell'Assemblea degli Studenti, procedure attuative.È inoltre possibile dotarsi di altri regolamenti specifici, compresi quelli per disciplinare l'assemblea di classe.Detti regolamenti sono redatti e adottati, salvo diverse disposizioni previste dalle normative vigenti, tenendoconto della partecipazione attiva e responsabile di tutte le diverse componenti della comunità scolastica.

Art. 3 - FINALITA’

La scuola favorisce e promuove la formazione della persona e assicura il diritto allo studio garantito a tuttidalla Costituzione.L'indirizzo culturale della scuola si fonda sui principi della Costituzione repubblicana, al fine di realizzareuna scuola democratica, dinamica, aperta al rinnovamento didattico - metodologico e ad iniziative disperimentazione che tengano conto delle esigenze degli studenti nel pieno rispetto della libertà diinsegnamento e nell'ambito della legislazione vigente.La scuola è aperta ai contributi creativi responsabilmente espressi dalle sue componenti: gli studenti, igenitori, il personale ATA e i docenti. Gli organi collegiali competenti potranno, inoltre, prendere inconsiderazione altri apporti che dovessero pervenire dalle forze sociali e culturali organizzate esterne alascuola.Sono considerati assolutamente incompatibili con i criteri sopra enunciati, e quindi in ogni modo vietati, attidi intimidazione della libera e democratica espressione o partecipazione delle varie componenti alla vitadella scuola, manifestazioni di intolleranza, qualsiasi forma di violenza e discriminazione.

Art. 4 - PATTO FORMATIVO

La scuola si propone come luogo di educazione in senso ampio, dove il processo di apprendimento,l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica degli studenti vengono favoriti egarantiti dal "patto formativo"; attraverso di esso si realizzano gli obiettivi del miglioramento della qualità,della trasparenza, della flessibilità, della collegialità e della partecipazione attiva, secondo le modalitàdefinite dal Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituto.Nello spirito del "patto formativo", ogni componente si impegna ad osservare e a far osservare il presenteregolamento, che, secondo la prassi istituzionale, è adottato dal Consiglio di Istituto ai sensi dell'Art.10.3,comma a, del D.Lgs. 297/1994 ed ha pertanto carattere vincolante.È uno strumento a carattere formativo, che definisce le corrette norme relazionali e procedurali alle quali farriferimento, il cui rispetto diviene indice di consapevole e responsabile partecipazione alla vita scolastica.

Art. 5 - NORME DI REVISIONE

Il presente regolamento può essere modificato dal Consiglio di Istituto, secondo le modalità previste dalloStatuto delle Studentesse e degli Studenti, anche su proposta delle singole componenti scolastiche e degliOrgani Collegiali, previa informazione e condivisione da parte di tutta la comunità scolastica.

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Art. 6 - NORME SULL’APPRENDIMENTO SCOLASTICO

Gli studenti hanno diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata, attenta ai bisogniformativi, che rispetti e valorizzi, anche attraverso attività di orientamento, l'identità di ciascuno e sia apertaalla pluralità delle idee.La scuola garantisce la libertà d'apprendimento di tutti e di ciascuno nel rispetto della professionalità delcorpo docente e della libertà d'insegnamento.Il diritto all'apprendimento è garantito a ciascuno studente anche attraverso percorsi individualizzati(mediante: didattica per livelli, recupero approfondimento, tutoring, learning center) tesi a promuoverne ilsuccesso formativo.Sin dall'inizio del curriculum lo studente è inserito in un percorso di orientamento, teso a consolidareattitudini e sicurezze personali, senso di responsabilità, capacità di scelta tra i diversi indirizzi dell'istituto otra le proposte di formazione presenti sul territorio.Ciascuno studente ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo diautovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il propriorendimento: a tale riguardo i docenti si impegnano a comunicare contestualmente gli esiti delle prove orali,mentre per le verifiche scritte gli elaborati dovranno essere riconsegnati non oltre il 15° giorno successivoalla prova.I singoli docenti, i consigli di classe e gli organi scolastici individuano le forme opportune di comunicazionedella valutazione per garantire la riservatezza di ciascuno studente e la correttezza dell'informazione data.La scuola garantisce l'attivazione di iniziative finalizzate al recupero delle situazioni di ritardo e disvantaggio.

Art. 7 - DIRITTO D’INFORMAZIONE

Gli studenti hanno diritto ad essere informati in maniera efficace e tempestiva sulle decisioni e sulle normeche regolano la vita della scuola, in particolare alla conoscenza delle scelte relative all'organizzazione, allaprogrammazione didattica, ai criteri di valutazione, alla scelta dei libri di testo e del materiale didattico ingenerale ed in particolare su tutto ciò che può avere conseguenze dirette sulla loro carriera scolastica.

Art. 8 - DIRITTO DI OPINIONE

Tutte le componenti della comunità scolastica hanno diritto di esprimere la propria opinione.Gli studenti possono pronunciarsi, anche su loro richiesta, riguardo a tutte le decisioni importantisull'organizzazione della scuola.Devono quindi essere posti nelle condizioni di poter discutere collettivamente e consapevolmente delleproposte formulate dalle altre componenti, di poterne formulare a loro volta e di concorrere alle decisionifinali (secondo le modalità previste dal Regolamento del Comitato studentesco, dal Piano dell'OffertaFormativa e dalle normative vigenti).Ciascuna componente ha il diritto di diffondere le sue idee mediante l'uso di documenti distribuiti allesingole persone.Il Consiglio di Istituto decide le modalità di affissione e pubblicizzazione dei documenti redatti dalleassemblee delle singole componenti.

Art. 9 - PARTECIPAZIONE AGLI ORGANI SCOLASTICI

Ogni componente può riunirsi nelle assemblee previste dai Decreti Delegati; in particolare le assemblee deglistudenti sono considerate parte integrante della loro formazione educativa.Gli studenti hanno diritto a partecipare in modo attivo e responsabile alla vita della Scuola.Gli studenti partecipano, intervenendo in ogni fase dell'elaborazione e della decisione, con unarappresentanza paritetica alle commissioni incaricate di volta in volta di promuovere iniziative e attività.Gli studenti hanno diritto di associarsi liberamente all'interno dell'Istituto mediante deposito agli atti dellostatuto dell'associazione, così come previsto dal D.P.R. 567/96 e sue modifiche e integrazioni.Gli studenti hanno diritto ad utilizzare gli spazi della scuola al fine di svolgere iniziative come singoli ocome associazioni secondo le modalità previste dagli specifici regolamenti e convenzioni.

Art. 10 - ATTIVITA’ EXTRA SCOLASTICHE

La scuola organizza attività integrative alle quali lo studente può partecipare liberamente; la nonpartecipazione a tali attività non influisce negativamente sul profitto, la partecipazione può dar esito, secondole modalità previste, a credito scolastico.

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Le iniziative complementari si inseriscono negli obiettivi formativi delle scuole.La partecipazione alle relative attività può essere tenuta presente dal Consiglio di classe ai fini dellavalutazione complessiva dello studente.Le attività integrative e le iniziative complementari sono disciplinate dal D.P.R. 567/96 e sue modifiche eintegrazioni.Il Comitato studentesco ha parere obbligatorio in fase di decisione e organizzazione di ogni iniziativa.La scuola s'impegna, compatibilmente con le risorse disponibili, ad acquisire una strumentazione tecnologicaadeguata e ne promuove l'utilizzo consapevole e l'accesso autonomo da parte degli studenti (conformementecon le norme che regolano l'utilizzo degli spazi attrezzati).

Art. 11 - TRATTAMENTO DATI PERSONALI

Tutte le persone appartenenti a tutte le componenti della comunità scolastica hanno diritto a vedere rispettatain ogni situazione la loro dignità personale. I rapporti interni alla comunità scolastica si informano alprincipio di solidarietà.Lo studente ha diritto alla riservatezza della propria vita personale e scolastica, fatto salvo l'obbligo dimantenere costante e proficuo il rapporto con le famiglie.I genitori hanno il diritto ad avere informazioni sul comportamento e sul profitto dei propri figli direttamentedagli insegnanti.I dati personali dello studente e le valutazioni di profitto devono essere utilizzati all'interno della comunitàscolastica nel rispetto della legge 31 dicembre 1996, n. 675.Lo studente al compimento del diciottesimo anno di età deve essere informato sui diritti che gli derivanodall'acquisizione della capacità di agire ed in particolare dalla predetta legge 31 dicembre 1996, n. 675; iltrattamento dei suoi dati e il passaggio di informazioni inerenti la sua carriera scolastica potrà avvenire, daallora in poi, solo con il suo consenso scritto.

Art. 12 – INTEGRAZIONE E RISPETTO DELLE DIVERSITA’

Tutti gli studenti hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della Comunità alla qualeappartengono, con particolare attenzione ai bisogni degli studenti.La Scuola promuove iniziative atte a favorire il superamento di eventuali svantaggi linguistici, ricorrendoanche, ove necessario a servizi offerti dagli enti territoriali.La scuola promuove nell'ambito degli scambi culturali iniziative di accoglienza e attività varie finalizzateallo scambio fra le diverse culture.La scuola organizza servizi alla persona e di counseling anche nell'ambito del Centro Informazione eConsulenza.Ogni dato psicofisico e personale, riferito allo studente, rilevante nell'attività formativa, è registrato inambiente scolastico con garanzia di massima riservatezza e professionalità.La scuola garantisce ambienti e strutture adeguate agli studenti portatori di handicap.

Art. 13 – RESPONSABILITA’ DEI SOGGETTI DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA

I doveri tendono a garantire nella quotidianità della vita scolastica l'esistenza di un contesto consonoall'attuazione del "patto formativo" e all'equilibrato esercizio dei diritti-doveri da parte di ciascunacomponente, nel rispetto delle reciproche libertà e come espressione del senso di appartenenza ad uncontesto comune di vita.Ogni componente la comunità scolastica si assume le responsabilità e gli oneri connessi al proprio ruolo, mamentre questi sono giuridicamente definiti per il personale docente e non docente della scuola dal "ContrattoNazionale di Lavoro", per quanto riguarda gli studenti vengono sanciti dal presente regolamento, nel rispettodella normativa vigente e con particolare riferimento alla normativa di cui all'art.1.

Art. 14 – NORME DI COMPORTAMENTO E RESPONSABILITA’

Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi, assolvere assiduamente agli impegni di studio,mantenere un comportamento corretto e collaborativo.Ad avere nei confronti del capo di Istituto, dei docenti, del personale non docente, lo stesso rispetto chequesti ultimi devono loro.

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Ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dall'apposito regolamento, in particolare nonsostando lungo le scale antincendio ed eseguendo con assoluta tempestività, se necessario, le azioni previstedal "piano di evacuazione" dell'edificio scolastico.Ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici, comportandosi in modo da nonarrecare danni al patrimonio della scuola.A deporre i rifiuti, differenziandoli, negli appositi contenitori ed avere la massima cura nell'uso degli arredi,condividendo la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico.

Art. 15 - TELEFONI CELLULARI

È vietato l’uso dei telefoni cellulari durante lo svolgimento delle attività didattiche e delle riunioni degliOrgani collegiali . (Linee di indirizzo 15 marzo 2007 e Direttiva 104 del 30 novembre 2007).È parimenti vietato l'uso di altri strumenti elettronici-informatici-multimediali che non sia statopreventivamente autorizzato dal docente come supporto dell'azione didattica.Non è consentito altresì portare a scuola altri oggetti che non appartengono al normale corredo scolastico.

Art. 16 - DIVIETO DI FUMARE

È vietato fumare in tutti gli spazi della scuola a tutto il personale, agli allievi e agli ospiti (art. 51, Legge 3del 16 gennaio 2003; circolare del Ministero della Salute del 17 dicembre 2004; Direttiva del Presidente delConsiglio dei Ministri del 14.12.95; Legge 11 novembre 1975 n. 584).Ai trasgressori saranno comminate le sanzioni previste per Legge.

TITOLO II -AMBIENTI, SPAZI, ATTREZZATURE E SUSSIDI DIDATTICI

Art. 17 - ORARIO DI APERTURA DEI LOCALI SCOLASTICI

I locali della scuola sono aperti, secondo quanto deliberato dal Consiglio d'Istituto d'anno in anno, inrelazione alle necessità connesse con le attività didattiche programmate, con il servizio di Segreteria ed inriferimento ad eventuali richieste che vi dovessero essere.Gli ambienti scolastici, anche in orario non coincidente con lo svolgimento della normale attività didattica,sono a disposizione degli allievi che ne facciano richiesta in Presidenza, per iniziative specifiche approvatedagli organi competenti.La disponibilità dei locali può essere concessa dagli organi competenti anche ad organizzazioni esterne allascuola, in orario compatibile con le attività scolastiche, per finalità legate ad esigenze culturali, formative,ricreative, sportive o educative, previa approvazione della Provincia, quando necessario, e con assunzione diresponsabilità in relazione ad eventuali danni.Il Dirigente Scolastico ha delega di concedere l’uso dei locali a terzi, quando sia necessario risponderetempestivamente ad una richiesta.Le modalità di utilizzo dei locali scolastici, da parte di soggetti esterni alla scuola, è regolata da quantoriportato nel documento di autorizzazione all’uso.

Art. 18 - FUNZIONAMENTO DELLA BIBLIOTECA

L’accesso alla biblioteca è consentito solo durante l’orario di apertura.Sono consultabili tutte le opere (volumi e riviste). La presenza individuale in biblioteca è vincolataesclusivamente dall’orario di apertura e dall’autorizzazione dell’insegnante. La presenza di classi deve essereconcordata con l’addetto al servizio.Di norma sono escluse dal prestito le enciclopedie, i vocabolari, gli atlanti. La durata del prestito è di unmassimo di 30 giorni. In caso di ulteriore necessità il prestito può essere prorogato. Ordinariamente nonpossono essere dati in prestito più di due volumi contemporaneamente. Eventuali deroghe a quanto sopradefinito verranno autorizzate dal Capo d’Istituto.La responsabilità della restituzione e della integrità dei volumi è assunta all’atto del prestito.Coloro i quali non rispettano le norme previste dal presente articolo, non potranno usufruire di ulterioriprestiti per l’intero anno scolastico.Tali norme si applicheranno anche a tutto il personale in servizio nell’Istituto.

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Art. 19- FUNZIONAMENTO DELLA PALESTRANell’utilizzo delle palestre durante l’orario di lezione o delle altre attività sportive, si devono osservarecomportamenti che consentano di mantenere gli ambienti in condizioni di pulizia ed efficienza. In particolaredovranno essere osservate le seguenti norme:Alunni e tutto il personale docente della scuola possono accedere alla palestra per attività di Educazionefisica solo se provvisti degli appositi indumenti: scarpe da ginnastica, tuta, maglietta e pantaloncini.È indispensabile, per l’igiene personale e collettiva, che tali indumenti siano puliti ed utilizzatiesclusivamente durante le ore di attività in palestra.È vietato entrare in palestra in assenza dell’insegnante; non si può usare alcun attrezzo senza l’autorizzazionee la sorveglianza del docente responsabile.È vietato l’uso improprio di tutti gli attrezzi, grandi e piccoli; si deve avere la massima cura del materialesportivo che, dopo essere stato utilizzato, deve essere sempre rimesso al suo posto.Chi svolge l’attività fisica deve indossare correttamente gli indumenti idonei all’ambiente, evitando “mode”che possano arrecare danno a sé e/o agli altri (orologi, maxi-orecchini pendenti, scarpe slacciate, calzonitroppo lunghi, ecc.).Gli studenti possono allontanarsi dalla palestra solamente con il permesso dell’insegnante, comunque maiprima del suono della campana che indica la fine dell’attività.Gli studenti esonerati dall’attività pratica di Educazione fisica devono essere sempre presenti alla lezione epartecipare all’attività stessa del gruppo/squadra nei limiti della loro possibilità seguendo/eseguendo leproposte di lavoro dell’insegnante.Negli spogliatoi va tenuto un comportamento corretto, rispettoso delle persone e delle cose.L’ambiente-spogliatoio deve essere lasciato pulito e in ordine.In palestra non si devono masticare gomme, negli spogliatoi e negli spazi dei servizi è assolutamente vietatomangiare merendine ed assumere bevande.Gli studenti sono invitati a non lasciare negli spogliatoi oggetti di valore o denaro, tali oggetti, è consigliato,vengano depositati nell’apposita scatola messa a disposizione dal docente di Educazione fisica.Durante l’intervallo gli studenti dovranno uscire sia dagli spogliatoi sia dalla palestra.

Art. 20 - AULE SPECIALI E LABORATORI

Gli allegati A e B affissi nelle aule speciali e nei laboratori sono estratti dal Regolamento di Istituto.L’uso delle aule speciali e dei laboratori, in quanto parte integrante dell’attività didattica, è regolamentatosecondo le norme generali. Gli studenti dovranno inoltre rispettare le norme specifiche, stabilite per l’usodelle aule e dei laboratori affisse in tutti i locali (vedi all. A)Gli studenti potranno utilizzare le attrezzature didattiche in dotazione alle aule speciali e ai laboratori, fuoridall’orario di lezione, tenendo presente che tale utilizzo, previa autorizzazione della Dirigenza, potràavvenire nelle ore di disponibilità e solo in presenza di un responsabile.Il responsabile indicato è il garante dell’integrità funzionale e strutturale dei locali e delle attrezzature presein consegna.La riconsegna dei locali e delle attrezzature in stato difforme da quello della consegna è motivo di revocadell’autorizzazione.

Art. 21 - DANNI ARRECATI AGLI AMBIENTI, AGLI ARREDI, AL MATERIALEDIDATTICO E BIBLIOGRAFICO

Nel caso di danneggiamenti alle suppellettili scolastiche, di deterioramento di arredi e apparecchi, esmarrimento o deterioramento di attrezzature o materiale bibliografico, gli studenti ritenuti responsabilisaranno tenuti a risarcire a titolo di addebiti le rotture, i danni, gli sprechi e gli ammanchi di materiale. Nelcaso di mancato reperimento del o dei responsabili, tutto il gruppo o l’intera classe sono tenuti al rimborsoattraverso il versamento di una somma pro-capite per le cose danneggiate che siano da ascriversi comunque aloro colpa.

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TITOLO III - PRINCIPI COMUNI RIGUARDANTI VISITE GUIDATE,VIAGGI D’ISTRUZIONE E GEMELLAGGI.

Art. 22 - NORME GENERALILa realizzazione di visite guidate, viaggi di istruzione e gemellaggi non deve costituire motivo di eccessivoaggravio economico per le famiglie degli studenti, né determinare all’interno delle classi discriminazionilegate a motivi economici.In caso di necessità, il Consiglio d’Istituto può deliberare un contributo alle spese delle famiglie, entro gli

ambiti e con le modalità previste dalle vigenti normative a sostegno del diritto allo studio, attingendo alfondo di solidarietà.Le partenze non possono avvenire prima delle ore 6.00 e i rientri devono essere effettuati entro le ore 23.00.Deroghe a questi limiti orari sono ammesse solo se per il viaggio si utilizza il treno, aereo o per altridocumentati motivi.Oltre agli articoli seguenti, di carattere generale, si rimanda allo specifico regolamento (Allegato C).

Art. 23 - VISITE GUIDATE

I docenti possono organizzare visite guidate che abbiano attinenza con la materia insegnata e i progetti delP.O.F., purché venga impiegato un solo giorno. Nella domanda deve essere specificato l’oggetto, il luogodella visita e l’obiettivo didattico, e deve essere riportata la firma per presa visione dei docenti in servizionella giornata.Saranno organizzate dall’insegnante interessato possibilmente due settimane prima dell’evento e leautorizzazioni dei genitori devono pervenire all’insegnante responsabile una settimana prima dell’attuazione.L’insegnante accompagnatore, entro 15 giorni dallo svolgimento della visita, deve presentare una relazionein cui riferisce il comportamento della classe e il modo in cui gli stimoli della visita sono stati ripresi durantela normale attività didattica.

Art. 24 - ATTIVITÀ EXTRA SCOLASTICHE

La programmazione di queste attività extrascolastiche dovrà essere effettuata nel corso della riunione delprimo Consiglio di classe dell’anno scolastico in corso, convocato per la programmazione dell’attivitàdidattica educativa.I docenti potranno proporre attività che siano coerenti con il piano di lavoro individuale programmato e ilP.O.F..Le proposte dovranno contenere le motivazioni di ordine culturale che le giustificano, nonché gli obiettiviformativi che si intendono raggiungere.

Art. 25 - ASSENZE DELLE CLASSI

Le classi che il giorno scolastico successivo al viaggio di istruzione o alle visite guidate si dovesseroassentare in massa dalle lezioni, senza giustificato motivo, non potranno usufruire di alcun giorno perl’effettuazione di altre attività extrascolastiche.E' auspicabile che nel giorno successivo non vengano effettuate verifiche .

Art. 26 - GEMELLAGGI

I gemellaggi possono coinvolgere singole classi purché ci sia la partecipazione di un congruonumero di studenti, non inferiore comunque a quanto previsto dalla normativa vigente e purchél’estensione delle attività programmate sia indirizzata a tutti gli studenti delle classi interessate.La loro realizzazione deve essere approvata sia dal Collegio dei docenti sia dal Consiglio di classeinteressato.In alternativa ai gemellaggi di classe, l’iniziativa di scambio, purché adeguatamente motivata, puòcoinvolgere studenti di classi diverse, purché il numero non sia inferiore a 15 partecipanti. Glistudenti che partecipano al gemellaggio esporranno in classe una relazione sugli aspetti culturali eformativi dell’esperienza di scambio.Eventuali eccezioni alle presenti norme, compatibili con le disposizioni vigenti in materia, possonoessere prese in considerazione, purché adeguatamente motivate ed avallate da tutti gli Organicollegiali secondo le seguenti modalità: il Collegio dei docenti valuterà gli aspetti globali

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dell’iniziativa, il Consiglio di classe discuterà sulla partecipazione dei singoli allievi alla luce dellaprogrammazione, il Consiglio d’Istituto delibererà sull’iniziativa per la parte di sua competenza.

TITOLO IV -COMPORTAMENTO DEGLI ALLIEVI

Art. 27 - LIBRETTO PERSONALE

All’inizio di ogni anno scolastico verrà consegnato agli studenti un apposito libretto personale sul quale verràapposta, da parte di uno dei genitori o di chi ne fa le veci, la firma di riconoscimento per la richiesta digiustificazione delle assenze o dei ritardi dei minori.L’allievo deve essere costantemente munito del libretto personale.Nel libretto personale sono contenuti:i dati utili a favorire un rapido intervento in caso di malore o incidentele autorizzazioni all’uscita anticipata in caso di assenza dei docenti nelle ore finalile autorizzazioni per la partecipazione alle attività sportive, alle visite guidate, ai viaggi di istruzione e adeventuali manifestazioni culturalila composizione del Consiglio di classe con l’orario di ricevimento settimanale degli insegnantile richieste di giustificazione delle assenze e le autorizzazioni per le entrate in ritardo e le uscite anticipatel’esonero o le dispense dalle lezioni di Educazione fisicale comunicazioni tra scuola e famigliai risultati delle verifiche delle varie discipline.In caso di smarrimento del libretto personale, gli interessati dovranno richiedere il duplicato e versarecontestualmente la quota relativa al costo del libretto.

Art. 28 - INGRESSO DEGLI STUDENTI

Gli studenti, in considerazione dei problemi legati alla pendolarità, possono accedere ai locali dell’Istituto esostare negli ambienti indicati solo nel periodo invernale, a partire dalle ore 7.45, come da indicazioniriportate in specifica circolare .La vigilanza è assicurata dal personale docente incaricato.Gli allievi devono recarsi in aula al suono della prima campana.Gli insegnanti ottemperano al loro obbligo di sorveglianza con la presenza in aula almeno cinque minutiprima dell’orario di inizio delle lezioni.

Art. 29 - USCITA DEGLI STUDENTI

Al termine delle lezioni e solo dopo il suono della campanella, gli allievi usciranno dalla scuola con ordine esenza precipitazione, sotto la vigilanza del proprio insegnante.

Art. 30 - GIUSTIFICAZIONE DELLE ASSENZE

L’insegnante della 1^ ora di lezione registra sul Giornale di classe le giustificazioni dopo averne controllatola regolarità (firma del genitore o di chi ne fa le veci) .Gli allievi maggiorenni in possesso della capacità di agire giustificheranno apponendo la loro firma sullibretto personale.La giustificazione va portata al rientro a scuola.A questo fine gli allievi presenteranno in portineria il loro libretto personale .Gli allievi privi di idonea giustificazione saranno comunque ammessi a scuola, ma dovranno presentare lagiustifica nel giorno successivo.Fatte salve le competenze del Dirigente Scolastico, i casi di assenze ripetute e/o protratte e/o non giustificatesaranno discussi dal Consiglio di classe, che valuterà gli interventi più opportuni.

Art. 31 - ASTENSIONI COLLETTIVE DALLE LEZIONI

Nel caso di astensioni collettive dalle lezioni, le assenze devono essere comunque giustificate. Gli studenti,astenutisi dalle lezioni, l’indomani dovranno esibire all’insegnante della prima ora la giustificazione scrittasul libretto personale.

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Art. 32 - INGRESSI IN RITARDO

In caso di ritardo superiore ai 10 minuti lo studente è ammesso, previa autorizzazione del DirigenteScolastico o del Vicario o da un delegato, all’inizio dell’ora di lezione successiva dall’insegnante dellaclasse, che ne prende nota sul Giornale di classe.Lo studente è obbligato ad attendere nell’atrio dell’Istituto.In un anno scolastico il totale delle entrate in ritardo non dovrà superare il numero di 10, salvo particolarimotivi che dovranno essere motivati personalmente dai genitori.L’ingresso nei locali scolastici nelle ore pomeridiane può avvenire solo se sono state programmate attivitàdidattiche e solo in presenza dei docenti, i cui nomi vengono fatti conoscere agli allievi attraversocomunicazioni scritte.

Art. 33 - USCITE ANTICIPATE

L’uscita prima della fine dell’orario normale delle lezioni è consentita dal Dirigente Scolastico o dal Vicarioo da un delegato .Deve essere richiesta entro la 1^ ora di lezione e previa consegna del libretto personale in portineria, eccettoi casi di inderogabile necessità od urgenza, che non consentono di concludere l’orario previsto.Gli allievi minorenni potranno lasciare l'Istituto solo se prelevati da un genitore, tutore o maggiorennedelegato dal genitore nelle forme previste dalla Legge (delega con fotocopia del documento di identità deldelegante) .L’insegnante in servizio ne prende nota sul registro di classe.In un anno scolastico il totale delle uscite anticipate non dovrà superare il numero di 10, salvo particolariesigenze che dovranno essere motivati personalmente dai genitori.Agli alunni pendolari, che per esigenze di orario dei servizi pubblici di trasporto utilizzati, non potesseroentrare prima che suoni la seconda campana, o che dovessero uscire prima del termine delle lezioni, puòessere concesso un permesso di entrata in ritardo o di uscita anticipata.Tale permesso, rilasciato dietro richiesta scritta e motivata della famiglia, deve essere limitato ad un massimodi 10 minuti.Verrà rilasciato dall’ufficio di Segreteria sotto forma di permesso valido per l’intero anno scolastico e dovràessere esibito al personale di sorveglianza sia all’ingresso che all’uscita.

Art. 34 - PRESENZA IN CLASSE

Gli studenti non devono assentarsi o allontanarsi, individualmente o collettivamente, dalle aule in orario dilezione senza chiara motivazione approvata dall’insegnante.In tale caso l’assenza dalla classe deve essere limitata al tempo strettamente necessario.Gli alunni non devono abbandonare le aule nel cambio dell’ora tra l’uscita di un insegnante e l’ingresso

dell’altro. L’uscita dall’aula non è consentita negli ultimi 5 minuti di lezione.Gli studenti non devono recarsi in sala insegnanti, nei laboratori, in palestra o in altre aule momentaneamentevuote, se non espressamente autorizzati .L’accesso alla Segreteria è consentito solo durante gli orari stabiliti, o in altro orario solo se espressamenteconvocati.

Art. 35 - ALUNNI NON AVVALENTISI DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE

Gli alunni non avvalentisi dell’insegnamento della religione, che optano per attività didattiche alternative,per attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza del personale docente, o per libere attività distudio e/o di ricerca senza assistenza del personale docente, si devono recare nelle aule a questi scopidestinate che verranno indicate con apposita comunicazione.Quelli infine che hanno scelto l’uscita dalla scuola dovranno allontanarsi dai locali dell’Istituto, a meno che igenitori non chiedano, per iscritto, che i figli possano restare, senza assistenza, nei locali appositamentedestinati dalla scuola, durante le ore di IRC che non siano la prima o l'ultima.

Art. 36 - INTERVALLO TRA LE LEZIONI – RICREAZIONE

Durante l’intervallo gli studenti restano negli spazi loro assegnati, e comunque all’interno dell’areapertinente all’edificio scolastico.È vietato sostare o percorrere le scale di sicurezza, le cui porte devono restare chiuse.La sorveglianza è assicurata dagli insegnanti, secondo un sistema di turni, e dal personale ausiliario.

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Art. 37 - SPOSTAMENTO DELLE CLASSI

Gli spostamenti collettivi per cambio di aula devono avvenire in ordine e in silenzio e completarsi entro 5minuti dal suono della campana.L’Istituto non risponde degli oggetti personali ecc. lasciati incustoditi o dimenticati, pur impegnandosi adevitare, nei limiti del possibile, l’accadere di fatti incresciosi mediante la vigilanza di tutto il personale.

Art. 38 - USO DELL’ASCENSORE

È vietato agli studenti l’uso dell’ascensore; per esigenze particolari si potranno chiedere permessi allaPresidenza che darà l’autorizzazione di volta in volta.L’ascensore è fruibile solo dal personale autorizzato che sarà munito di chiave per il suo funzionamento.

Art. 39 - LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE

Gli studenti possono liberamente riunirsi, in orari non coincidenti con lo svolgimento delle lezionicurricolari, e possono utilizzare per i loro incontri le strutture scolastiche.Tale diritto viene esercitato sia dai singoli studenti, liberamente associati, che dal Comitato Studentesco.La formale richiesta dovrà essere presentata con almeno cinque giorni lavorativi di anticipo sulla data diconvocazione, e dovrà essere corredata dall’ordine del giorno e dalle firme dei richiedenti.

Art. 40 - COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI

Gli studenti devono adottare comportamenti sempre improntati a buona educazione e senso civico. Inparticolare sono tenuti al rispetto di sé e degli altri, adottando anche un abbigliamento consono all’ambiente,e delle regole che garantiscono la civile convivenza e la funzionalità della scuola.Tutti gli allievi, anche i maggiorenni, sono tenuti a rispettare scrupolosamente le disposizioni interne e gliorari dell’Istituto.I comportamenti sia personali che collettivi degli allievi, e di tutti coloro che lavorano nell’ambitodell’Istituto, dovranno essere conformi alle norme di sicurezza vigenti.

Art. 41 - PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

Nel caso di mancanze si adottano le sanzioni disciplinari previste dal regolamento specifico (allegato D).I provvedimenti disciplinari, saranno sempre e prioritariamente finalizzati alla responsabilizzazione e alrecupero degli allievi e garantiranno la salvaguardia dei diritti personali e collettivi.

TITOLO V- RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

Art. 42 - RAPPORTI GENITORI-INSEGNANTI

I colloqui individuali con gli insegnanti si svolgono secondo le modalità, il calendario e l’orariodefiniti dal Collegio dei docenti all’inizio dell’anno scolastico.In base alle stesse modalità saranno definite le riunioni dei Consigli di classe.Di quanto sopra verrà data comunicazione scritta agli allievi.

Art. 43 - COMUNICAZIONI

Gli insegnanti cureranno la puntuale consegna agli studenti del materiale informativo e di quantodebba pervenire alle famiglie e ne verificheranno l’avvenuta presa visione da parte dei genitori.

Art. 44 - PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

Al momento dell’iscrizione a genitori e studenti verrà richiesta la sottoscrizione di un Pattoeducativo di corresponsabilità, al fine di stabilire in maniera dettagliata e precisa diritti e doveri nelrapporto tra Istituzione scolastica, studenti e famiglie (art. 3 DPR 235/07).

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TITOLO VI -NORME DI SICUREZZA

Art. 45 - NORME GENERALI DI COMPORTAMENTOGli studenti dell’Istituto quando frequentano i laboratori sono equiparati, ai sensi della normativavigente, a lavoratori subordinati (DPR 547/55 - D. Lgs. 626/94- D.Lgs. 81/08 ) . Il lorocomportamento dovrà pertanto adeguarsi e favorire le condizioni generali sulla sicurezza e normesopramenzionate. Le norme di sicurezza sono quelle contemplate nel Documento di Valutazione deiRischi (DVR), nel Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) e nel Piano di Evacuazione(PE) adottati dalla Scuola e il cui contenuto è stato materia di informazione per tutti gli alunni.Tutti coloro che accedono alle aree di parcheggio devono guidare in modo prudente, mantenendo laminima velocità nelle manovre di entrata e parcheggio al fine di evitare incidenti.Si dovrà parcheggiare in modo ordinato solo negli appositi spazi, senza intralciare il piazzale, gliaccessi all’Istituto, alle porte e alle scale di sicurezza.Le scale di sicurezza possono essere utilizzate solo in caso di impellente pericolo e al termine dellelezioni.È vietato giocare o correre nei corridoi e nelle aule; nelle giornate piovose, a causa di una maggiorescivolosità dei pavimenti, è obbligatorio muoversi con particolare prudenza nell’atrio, per le scale enei corridoi.L’aerazione delle aule deve essere effettuata utilizzando le finestre presenti nei locali, lasciandoleaperte per pochi minuti durante la ricreazione e possibilmente ad ogni cambio d’ora.Tutte le apparecchiature utilizzate nelle attività didattiche devono essere gestite in modoappropriato.Se si verificano guasti o un cattivo funzionamento è necessario avvisare il personale delegato dallaPresidenza. Le operazioni di manutenzione sulle apparecchiature verranno svolte dal personalepreposto.Nello svolgimento delle lezioni, in particolare di Educazione fisica e nei Laboratori, gli allievidevono osservare le regole e le istruzioni impartite loro dagli insegnanti al fine di contenere il piùpossibile i rischi di incidenti dovuti all’attività. Nel caso in cui si dovessero verificare, la procedurada adottare è la seguente:a) In caso di incidente grave, l’insegnante e/o gli addetti preposti gestiranno prima le operazioni diprimo soccorso e subito dopo richiederà l’intervento del 118 tramite un collaboratore scolastico o invia eccezionale tramite un telefono cordless a disposizione o il cellulare personale ;b) In caso di incidenti lievi, il docente e/o gli addetti preposti forniranno il necessario soccorsoe inoltre daranno all’allievo/a le indicazioni necessarie per limitarne le conseguenze.c) Alla fine dell’ora di lezione il docente seguirà la procedura illustrata nell’articolosuccessivo.

Art. 46 - NORME IN CASO DI INCIDENTI

I docenti avranno cura di accertare che lo stato dei luoghi, in particolare quelli dove si praticanoesercitazioni o attività di laboratorio e di educazione fisica, sia idoneo allo svolgimento delle attivitàpreviste, dovranno comunque essere prese tutte le misure atte ad evitare danni agli allievi.I sinistri in ogni caso devono essere denunciati immediatamente per iscritto ed in modocircostanziato, utilizzando l’apposito modulo, e avvisando pure la Dirigenza dell’accaduto.

Art. 47 - ABBANDONO DELLO STABILE

Se fosse necessario abbandonare lo stabile, un prolungato suono della campanella lo segnalerà atutto il personale dell’Istituto.Tutti devono partecipare in modo consapevole e corretto sia alle prove di evacuazione, secondo ledirettive impartite mediante circolare, sia nei casi richiesti e previsti negli articoli successivi.

Art. 48 - COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO

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Qualora si verificasse un inizio di incendio, chi se ne accorga dovrà subito dare l’allarme, affinchégli incaricati del servizio prevenzione incendi possano intervenire immediatamente.Se non fosse possibile domare l’incendio sul nascere, o si verificasse qualunque altra situazione dipericolo imminente, gli insegnanti dovranno:informare la Dirigenza e seguire puntualmente le direttive del piano di emergenza.Tutti dovranno:mantenere la calmanon usare l’ascensore (a parte quelli per disabili, non ci risultano presenti)raggiungere il punto di raccolta esterno, seguendo i segnali indicatori.

Art. 49 - COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTO

Qualora si verificasse un terremoto:evitare il panico e disporsi lungo le pareti dell’aula e lontano dalle vetratese si è sorpresi dalla scossa fuori dall’aula, addossarsi ad un muro lontano dalle vetratenon usare l’ascensore (a parte quelli per disabili, non ci risultano presenti)non avvicinarsi ad armadi o scaffalial termine della prima scossa, abbandonare la struttura, attenendosi alle direttive del piano dievacuazione.Chi nel momento dell’emergenza si trovasse per le scale, per i corridoi o nei servizi, dovrà utilizzarele uscite di emergenza più vicine per abbandonare l’Istituto e raggiungere il punto di raccoltaesterno.

TITOLO VII - REGOLAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI

CAPO I -NORME GENERALI

Art. 50 - PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEGLI ORGANI COLLEGIALI

Ciascuno degli Organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle propriecompetenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attivitàstesse, raggruppando a date prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cuisia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.Le riunioni sono convocate per iscritto, almeno cinque giorni prima della loro effettuazione, e sonoregolate dalle norme del T.U. del 16/4/94 n. 297.

Art. 51 - SVOLGIMENTO COORDINATO DELL’ATTIVITÀ DEGLI ORGANICOLLEGIALI

Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri Organi collegiali che esercitanocompetenze parallele, ma con rilevanza diversa, in determinate materie.Ai fini di cui al precedente comma, si considerano anche le competenze, in materie definite, di undeterminato organo quando il loro esercizio costituisca presupposto necessario od opportuno perl’esercizio delle competenze di altro organo collegiale.

Art. 52 - ELEZIONI CONTEMPORANEE DI ORGANI DI DURATA ANNUALE

Le elezioni, per gli Organi collegiali di durata annuale, hanno luogo, possibilmente, nello stessogiorno ed entro il secondo mese dell’anno scolastico. Sono fatte salve diverse disposizioniministeriali.

Art. 53 - CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE

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Il Consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta scrittae motivata della maggioranza dei suoi membri, escluso dal computo il presidente.

Art. 54 - PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DELL’ATTIVITÀ DELCONSIGLIO DI CLASSE

Le riunioni del Consiglio di classe devono essere programmate in orario non coincidente con lelezioni e sono coordinate con quelle di altri Organi collegiali.

Art. 55 - CONVOCAZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI

Il Collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art. 7 del T.U. n. 297/94.

Art. 56 - PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DELL’ATTIVITÀ DELCOLLEGIO DEI DOCENTIPer la programmazione e il coordinamento dell’attività del Collegio dei docenti si applicano ledisposizioni dei precedenti articoli 53 e 54.

Art. 57 - PRIMA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO

La prima convocazione del Consiglio d’Istituto è disposta dal Dirigente Scolastico.

Art. 58 - ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIOD’ISTITUTO

Nella prima seduta, il Consiglio è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentantidei genitori membri del consiglio stesso, il proprio Presidente.L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.Sono candidati tutti i genitori membri del consiglio.È considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata alnumero dei componenti del consiglio.Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il presidente è eletto amaggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta almeno la metà più unodei componenti in carica.Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente, da votarsi fra i genitori componentiil consiglio stesso, secondo le stesse modalità previste per l’elezione del Presidente.

Art. 59 - CONVOCAZIONE DEL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIODEGLI INSEGNANTI

Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico:a) per la valutazione del servizio richiesta da singoli interessati a norma degli articoli 11 e 448 delT.U.b) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degliinsegnanti, ai sensi degli articoli 11, 438 e 440 del T.U.c) ogni qualvolta se ne presenti la necessità.

Art. 60 - SEGRETO D’UFFICIO

Le discussioni dei Consigli di classe e delle Commissioni in sede di scrutinio, i voti non ancorapubblicati e le discussioni sugli alunni e sulle singole classi, sono vincolati al segreto d’ufficio.

Art. 61 - VERBALIZZAZIONE DELLE SEDUTE

Le sedute degli Organi collegiali devono essere accuratamente e tempestivamente verbalizzate inmodo che risultino i seguenti elementi:a) data di svolgimentob) ora di inizio e finec) nomi dei convocati (presenti, assenti)

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d) nome del Presidentee) nome del segretario verbalizzanteNel verbale deve essere riassunto tutto quanto è emerso di significativo nella riunione.

Art. 62 - ASSEMBLEE DEGLI STUDENTI

Le assemblee degli studenti articolate a livello di classe con la partecipazione degli studentiappartenenti alla stessa classe o a livello di Istituto (Assemblea generale) con la partecipazione ditutti gli studenti frequentanti l’Istituto, potranno essere richieste alla Presidenza per non più di unavolta al mese e per la durata limitata a due ore per le assemblee di classe e di quattro ore perl’Assemblea di Istituto. Le richieste scritte vanno presentate dai due rappresentanti degli studentinei consigli di classe se trattasi di Assemblea di Classe e dal Consiglio dei delegati o dal Comitatostudentesco regolarmente costituito, o da almeno il 10% degli studenti se trattasi di AssembleaGenerale d’Istituto. Tali richieste dovranno essere presentate alla Presidenza con almeno cinquegiorni lavorativi di anticipo sulla data e dovranno essere corredate dall’ordine del giorno e dallefirme necessarie per la convocazione. Le richieste di assemblee di classe dovranno essere corredatedalle firme degli insegnanti interessati alla sospensione delle lezioni. Le assemblee sia di classe chedi Istituto non possono svolgersi sempre nello stesso giorno della settimana né possono aver luogodurante i 30 (trenta) giorni che precedono la data dello scrutinio.In caso di avvenimenti eccezionali gli studenti potranno richiedere una seconda Assemblea mensilefuori orario di lezione che verrà concessa dalla Presidenza subordinatamente alla disponibilità deilocali e secondo le modalità da concordare.Il Consiglio dei delegati con la partecipazione dei soli studenti eletti rappresentanti nei Consigli diclasse potrà riunirsi in Assemblea richiesta per non più di due ore di lezione e per una seconda voltanel mese fuori dall’orario di lezione subordinatamente alla disponibilità di locali.Le richieste vanno avanzate dai delegati e dovranno essere presentate preventivamente con unanticipo di almeno cinque giorni lavorativi sulla data alla Presidenza con l’indicazione dell’oggettodel dibattito.Le riunioni possono avvenire anche su convocazione della Presidenza oltre i limiti temporaliindicati.L’Assemblea di Istituto deve darsi un Regolamento per il proprio funzionamento che viene inviatoin visione al Consiglio di Istituto (art. 14, comma 1 del T.U. già citato).Tutte le attività Assembleari degli studenti articolate nelle forme esplicitate nei precedenti articolisono autogestite dagli studenti. Possono parteciparvi i docenti e il Dirigente Scolastico, o un suodelegato, che ha il potere di intervento in caso di violazione delle norme legislative in materia o nelcaso di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell’Assemblea. Durante lo svolgimentodelle assemblee le lezioni sono sospese, ma non viene meno l’obbligo della vigilanza da parte delpersonale docente e del personale collaboratore scolastico per la parte di rispettiva competenza.In mancanza di locali idonei, il Consiglio d’Istituto può deliberare l’utilizzo, senza oneri per ilbilancio della scuola, di locali messi a disposizione dal Comune, dalla Provincia o da altre scuole.

Art. 63 - ASSEMBLEE DEI GENITORI

Le assemblee dei genitori possono essere di classe o di Istituto.Le assemblee di classe sono convocate su richiesta dei rappresentanti dei genitori eletti nelConsiglio.Le assemblee di Istituto sono convocate su richiesta della maggioranza dei rappresentanti deigenitori eletti nei Consigli di classe, o di duecento genitori.Le assemblee si terranno nei locali dell’Istituto. L’orario e la data dovranno essere concordati con ilDirigente Scolastico. Le assemblee sono autogestite dai genitori. Possono parteciparvi i Docentidella classe o dell’Istituto e il Dirigente Scolastico se invitati.

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CAPO II -ATTRIBUZIONI DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO

Art. 64 - COMPETENZE

Il Consiglio è l’organo di governo dell’Istituto.Le sue competenze sono fissate dalle leggi e dall’art. 10 del D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297.

Art. 65 – PRESIDENTE CONSIGLIO DI ISTITUTO

Il Presidente coordina e dirige l’attività del consiglio d’Istituto; assicura la regolarità dellediscussioni ed il rispetto delle norme, relative all’organo, contenute nel presente Regolamento,disciplina gli interventi nella discussione di coloro che lo richiedono in ordine di tempo.

CAPO III -ATTRIBUZIONI DEL PRESIDENTE, DEL VICEPRESIDENTE EDEL SEGRETARIO

Art. 66 – COMPETENZE DEL PRESIDENTE

Il Presidente:a) ha libero accesso alle parti comuni dell’edificio scolastico e agli uffici di Segreteria durante ilnormale orario di serviziob) ha diritto di ottenere dalla Segreteria dell’Istituto e dalla Giunta Esecutiva tutte le informazioniconcernenti le materie di competenza del consiglio e di avere in visione la relativa documentazionec) si avvale dei servizi di Segreteria per l’espletamento delle sue funzioni.

Art. 67 - VICEPRESIDENTE

Il Vicepresidente è eletto tra i genitori, sostituisce il Presidente nelle sue funzioni in caso di assenzao di impedimento.

Art. 68 – DIMISSIONI DEL PRESIDENTE

Quando il Presidente cessa dalle sue funzioni per effetto di dimissioni o per non essere più membrodel consiglio, il Vicepresidente non gli subentra. Sarà necessario procedere ad una nuova elezione.

Art. 69 - SEGRETARIO

Le funzioni di segretario sono affidate dal Presidente ad un membro del Consiglio.

CAPO IV -CONVOCAZIONE E VALIDITÀ DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO

Art. 70 - CONVOCAZIONE

Il Consiglio è convocato dal Presidente sentito il Presidente della Giunta Esecutiva.Il Presidente del Consiglio è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio, entro 10 giorni,quando lo richiedano il Presidente della Giunta Esecutiva o la maggioranza dei componenti delConsiglio stesso.

Art. 71 – VALIDITÀ DELLA CONVOCAZIONE

Per la validità delle sedute è necessario che l’avviso scritto di convocazione sia recapitato aimembri almeno cinque giorni prima.Nella comunicazione saranno indicati il giorno e l’ora della seduta e l’ordine del giorno,comprendente analiticamente gli argomenti da trattare.La presenza di tutti i membri rende tuttavia valida la seduta, anche in caso di irregolareconvocazione.Per accertarsi che la notizia della convocazione sia Giunta agli interessati verrà richiesta la firma daapporsi su apposito registro.

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Art. 72 – VALIDITÀ DELLA SEDUTA

Per la validità della seduta è richiesta la presenza di almeno la metà più uno dei componenti incarica.Art. 73 – ASSENZA DEL PRESIDENTE E DEL VICEPRESIDENTEIn caso di contemporanea assenza del Presidente e del Vicepresidente, svolge le funzioni diPresidente uno dei componenti temporaneamente eletto dall’Assemblea per alzata di mano.

Art. 74 – ASSENZE DEI MEMBRI DEL CONSIGLIO

I membri impediti di intervenire avranno cura di comunicare al Presidente, possibilmente primadella seduta, la giustificazione dell’assenza.

CAPO V -SEDUTE DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO

Art. 75 – COMPONENTI CONSIGLIO D’ISTITUTO

Hanno titolo di partecipare alle sedute del Consiglio d’Istituto solo i suoi componenti.Possono assistervi, senza diritto d’intervento, gli elettori delle diverse componenti, rappresentate nelConsiglio medesimo, ad eccezione delle sedute in cui si abbia discussione su persone.Per motivi di ordine pubblico, il Presidente può allontanare dalla sala di riunione del Consiglio ipresenti.A norma dell’art. 9, comma 2, e dell’art. 42 del D.Lgs. 297/94, ed in base ad una espressadeliberazione, possono parteciparvi gli specialisti con compiti medico-psico-pedagogici e diorientamento che operano in modo continuativo nella scuola, e rappresentanti della provincia, delcomune o dei comuni interessati, dei loro organi di decentramento democratico, delleorganizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti o autonomi operanti nel territorio, al fine diapprofondire l’esame dei problemi, riguardanti la vita e il funzionamento della scuola.

Art. 76 - CONSULTAZIONI

Prima di deliberare su importanti questioni, il Consiglio può decidere di consultare rappresentantiqualificati di altri Organi dell’Istituto.

Art. 77 – COMPITI DEL PRESIDENTE

È compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all’ordine del giorno, nellasuccessione in cui sono elencati.L’ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta del Presidente o di uno opiù componenti.Per discutere e deliberare su argomenti che non siano all’ordine del giorno e che presentinocarattere d’urgenza è necessaria una deliberazione del Consiglio adottata a maggioranza dei dueterzi dei componenti.

Art. 78 – MOZIONE D’ORDINE

Prima che si inizi la discussione di un argomento, ognuno dei componenti può presentare unamozione d’ordine, nel senso che la discussione non debba svolgersi (questione "pregiudiziale")oppure che debba essere rinviata (questione "sospensiva"). La questione sospensiva può essereposta anche durante la discussione.La mozione d’ordine, se approvata, determina la sospensione della discussione sull’argomentoall’ordine del giorno.Può essere presentata una sola volta per ogni determinato argomento.Se l’argomento in questione viene ripresentato all’o.d.g. della seduta successiva o di un’altra, ilConsiglio dovrà deliberare in merito.

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Art. 79 - ORDINE DEL GIORNOGli argomenti all’ordine del giorno sono predisposti dalla Giunta Esecutiva d’intesa con ilPresidente, fermo restando il diritto di iniziativa del Consiglio che può esercitarlo nei seguentimodi:a) durante la seduta con una proposta formulata anche da un singolo consigliere che richiedal’inserimento dell’argomento nella seduta successiva; sulla proposta il Consiglio delibera amaggioranza dei presentib) con una richiesta sottoscritta da almeno un terzo dei componenti, fatta pervenire al Presidente delConsiglio o al Presidente della Giunta, prima dell’inizio della seduta.

Art. 80 – DIRITTO DI PAROLA

A tutti i membri del Consiglio è concesso il diritto di parola, secondo l’ordine di iscrizione, sugliargomenti posti all’ordine del giorno.

Art. 81 - VOTAZIONI

Dal momento in cui inizia la votazione su un argomento sottoposto al giudizio del Consiglio,nessuno può più prendere la parola.

Art. 82 – VALIDITÀ VOTAZIONI

L’espressione del voto è palese e si effettua per alzata di mano.Il Presidente accerta anzitutto il numero di coloro che sono favorevoli al testo proposto,successivamente il numero di coloro che non lo approvano ed infine di coloro che eventualmente siastengono.Ogni proposta s’intende approvata quando sia stata raggiunta la maggioranza semplice dei votivalidamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente.In caso di parità, prevale il voto del Presidente.La votazione è segreta solo quando si faccia questione di persone.

Art. 83 – COMMISSIONE DI LAVORO

Il Consiglio, al fine di realizzare meglio il proprio potere di iniziativa può decidere di costituire nelproprio seno, per materie di particolare importanza, Commissioni di lavoro che esprimano il piùpossibile la pluralità di indirizzi.Le Commissioni di lavoro non hanno alcun potere deliberativo e svolgono la propria attivitàsecondo le direttive e le modalità stabilite dal Consiglio. Le Commissioni di lavoro, per meglioadempiere ai propri compiti, possono, previa indicazione del Consiglio, sentire esperti dellamateria, scelti anche tra studenti, genitori, docenti, non docenti. Le proposte della Commissione dilavoro del Consiglio saranno formulate da una relazione, eventualmente accompagnata da unarelazione di minoranza.

Art. 84 – RICHIESTA INFORMAZIONII membri del Consiglio, durante l’orario di servizio, possono accedere agli uffici di Segreteria perrichiedere tutte le informazioni e copia degli atti relativi alle materie di competenza del Consiglio.Ogni membro può chiedere al Presidente informazioni o spiegazioni sulla esecuzione da parte dellaGiunta, delle deliberazioni adottate.

CAPO VI- PUBBLICITÀ DEGLI ATTI

Art. 85 - PUBBLICAZIONE ATTIL’affissione di copia del verbale del Consiglio avviene entro il termine massimo di otto giorni dallarelativa seduta del Consiglio. La copia rimane esposta per un periodo di dieci giorni.I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di Segreteria dell’Istituto.

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In materia di accesso ai documenti amministrativi si osservano le disposizioni di cui alla Legge 7agosto 1990 n. 241.

CAPO VII - GIUNTA ESECUTIVA

Art. 86 – COMPETENZELa Giunta Esecutiva predispone il bilancio preventivo e le eventuali variazioni, nonché il contoconsuntivo; prepara i lavori del Consiglio e cura l’esecuzione delle relative delibere, fermo restandoil diritto di iniziativa del Consiglio stesso.

Art. 87 – PRESIDENTEIl Dirigente Scolastico dell’Istituto è il Presidente della Giunta.In caso di assenza o di impedimento del Dirigente Scolastico, le sedute della Giunta sono presiedutedal Collaboratore Vicario.

Art. 88 – CONVOCAZIONELa convocazione delle sedute della Giunta spetta al Presidente della stessa.La comunicazione della convocazione deve pervenire ai membri almeno tre giorni prima dellaseduta, salvo i casi di urgenza.

Art. 89 – VALIDITÀLe sedute della Giunta sono valide se sono presenti la metà più uno dei componenti in carica.Le relative decisioni sono adottate, a maggioranza dei voti validamente espressi e devono risultareda apposito verbale.

CAPO VIII - COMMISSIONI DI LAVORO DEL CONSIGLIO

Art. 90 – COMMISSIONIIl Consiglio, al fine di meglio realizzare i propri compiti di iniziativa di cui all’art. 10 del D.Lgs.297/94, può decidere di costituire nel proprio ambito Commissioni di lavoro per le materie diparticolare rilievo ed importanza.Le Commissioni di lavoro non hanno alcun potere decisionale e svolgono la loro attività secondo ledirettive e le modalità stabilite dal consiglio stesso.Le Commissioni di lavoro, per meglio adempiere ai propri compiti, possono sentire, previaindicazione del Consiglio, esperti degli argomenti che sono oggetto di studio.

TITOLO VIII - APPROVAZIONE, MODIFICHE, INTERPRETAZIONE EPUBBLICITÀ DEL REGOLAMENTO

Art. 91 - APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTOIl presente Regolamento di Istituto entra in vigore non appena discusso ed approvato dal Consigliodi Istituto; per l’approvazione è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.Per le revisioni, modifiche ed aggiornamenti sarà seguito il medesimo procedimento diapprovazione.

Art. 92 - PUBBLICIZZAZIONE DEL REGOLAMENTOIl presente Regolamento potrà essere richiesto in copia, presso la Segreteria didattica, da tutte lecomponenti scolastiche.Il Regolamento verrà presentato ad ogni nuovo iscritto; verrà affisso all’albo docenti e studenti; saràconsultabile nel sito dell’Istituto.

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Art. 93 - MODIFICHE DEL REGOLAMENTO

Proposte di modificazione e di integrazione del presente Regolamento devono essere presentate daalmeno un terzo dei componenti il Consiglio di Istituto anche su indicazione delle diversecomponenti scolastiche.

Art. 94 - INTERPRETAZIONE DEL REGOLAMENTO

Ogni decisione circa l’esatta interpretazione del presente Regolamento è presa dal DirigenteScolastico o, in sua assenza, dal Vicario o da un suo Delegato e in seconda istanza dal Consiglio diIstituto.

Art. 95 - AVVISI ALL’ALBO

Nell’albo sono affissi gli avvisi che interessano tutto il personale in servizio.L’esposizione ha carattere di notifica.

ALLEGATO A – REGOLAMENTI LABORATORI E AULE SPECIALI

REGOLE GENERALI PER TUTTI I LABORATORI

L’ACCESSO DELLE CLASSI E’ REGOLATO DALL’ORARIO APPRONTATO, ALL’INIZIODELL’ANNO SCOLASTICO, DAGLI INSEGNANTI DELLA DISCIPLINA, TENENDOCONTO DELLE ESIGENZE DIDATTICHE SPECIFICHE DI CIASCUN CORSO.

AGLI ALUNNI E’ CONSENTITO L’ACCESSO IN LABORATORIO SOLO SEACCOMPAGNATI DA UN DOCENTE E IN PRESENZA DEL TECNICO DILABORATORIO.

I DOCENTI PER ORGANIZZARE AL MEGLIO L’ATTIVITA’ SPERIMENTALE DELLALORO CLASSE, DOVRANNO COMUNICARE ALL’AIUTANTE TECNICO, ALMENO DUEGIORNI PRIMA, L’ESPERIMENTO CHE INTENDONO SVOLGERE, AFFINCHÉ EGLIPOSSA DISPORRE PER TEMPO SUI BANCHI L’ATTREZZATURA NECESSARIA.

L’INSEGNANTE CHE PRENDE POSSESSO DEL LABORATORIO DEVE CERTIFICARE LASUA PRESENZA FIRMANDO IL REGISTRO RELATIVO, SUL QUALE INDICHERA’ DATA,ORA E ARGOMENTO DELLA LEZIONE.

NEL CORSO DELLA LEZIONE GARANTE DEL LABORATORIO E’ L’INSEGNANTEDELLA CLASSE CHE IN QUEL MOMENTO NE DISPONE, EGLI DEVE VIGILARE CHELA CONDOTTA DEGLI STUDENTI E’ CONSONA AL LUOGO IN CUI OPERANO; CHEMANEGGINO GLI STRUMENTI LORO AFFIDATI CON LA DOVUTA CURA E CHELIMITANO LA LORO INIZIATIVA ALLE LIBERTA’ LORO CONCESSE.

LE APPARECCHIATURE IN DOTAZIONE AL LABORATORIO NON POSSONO ESSEREPRELEVATE DAL MEDESIMO SENZA UN VALIDO MOTIVO ED UNA SPECIFICAAUTORIZZAZIONE DEL COORDINATORE RESPONSABILE.

COMPITO DELL’AIUTANTE TECNICO E’ DI VIGILARE SULL’USO CORRETTO, DAPARTE DEGLI UTILIZZATORI, DELLE DOTAZIONI IN ESSO CONTENUTE; DIPROVVEDERE ALL’ORDINARIA MANUTENZIONE DELLE MEDESIME E QUALORA

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SI VERIFICHINO DEI GUASTI DI SEGNALARLI AL COORDINATORE-RESPONSABILE, ACCERTANDO LA NATURA E LA CAUSA DEGLI STESSI, SEACCIDENTALE O DOVUTA AD INCURIA O IMPERIZIA DEGLI UTENTI. INOLTRE E’SUO COMPITO, AL TERMINE DI OGNI LEZIONE, RIORDINARE IL MATERIALEUTILIZZATO.

1) REGOLAMENTO DEI LABORATORI DI FISICA

L’ACCESSO DELLE CLASSI E’ REGOLATO DALL’ORARIO APPRONTATO, ALL’INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO, DAGLIINSEGNANTI DELLA DISCIPLINA, TENENDO CONTO DELLE ESIGENZE DIDATTICHE SPECIFICHE DI CIASCUN CORSO.

AGLI ALUNNI E’ CONSENTITO L’ACCESSO IN LABORATORIO SOLO SE ACCOMPAGNATI DA UN DOCENTE DI MATEMATICA EFISICA E IN PRESENZA DEL TECNICO DI LABORATORIO.

I DOCENTI PER ORGANIZZARE AL MEGLIO L’ATTIVITA’ SPERIMENTALE DELLA LORO CLASSE, DOVRANNO COMUNICAREALL’AIUTANTE TECNICO, ALMENO DUE GIORNI PRIMA, L’ESPERIMENTO CHE INTENDONO SVOLGERE, AFFINCHÉ EGLI POSSADISPORRE PER TEMPO SUI BANCHI L’ATTREZZATURA NECESSARIA.

L’INSEGNANTE CHE PRENDE POSSESSO DEL LABORATORIO DEVE CERTIFICARE LA SUA PRESENZA FIRMANDO IL REGISTRORELATIVO, SUL QUALE INDICHERA’ DATA, ORA E ARGOMENTO DELLA LEZIONE.

NEL CORSO DELLA LEZIONE GARANTE DEL LABORATORIO E’ L’INSEGNANTE DELLA CLASSE CHE IN QUEL MOMENTO NEDISPONE, EGLI DEVE VIGILARE CHE LA CONDOTTA DEGLI STUDENTI E’ CONSONA AL LUOGO IN CUI OPERANO; CHEMANEGGINO GLI STRUMENTI LORO AFFIDATI CON LA DOVUTA CURA E CHE LIMITANO LA LORO INIZIATIVA ALLELIBERTA’ LORO CONCESSE.

LE APPARECCHIATURE IN DOTAZIONE AL LABORATORIO NON POSSONO ESSERE PRELEVATE DAL MEDESIMO SENZA UNVALIDO MOTIVO ED UNA SPECIFICA AUTORIZZAZIONE DEL COORDINATORE RESPONSABILE.

COMPITO DELL’AIUTANTE TECNICO E’ DI VIGILARE SULL’USO CORRETTO, DA PARTE DEGLI UTILIZZATORI, DELLEDOTAZIONI IN ESSO CONTENUTE; DI PROVVEDERE ALL’ORDINARIA MANUTENZIONE DELLE MEDESIME E QUALORA SIVERIFICHINO DEI GUASTI DI SEGNALARLI AL COORDINATORE-RESPONSABILE, ACCERTANDO LA NATURA E LA CAUSA DEGLISTESSI, SE ACCIDENTALE O DOVUTA AD INCURIA O IMPERIZIA DEGLI UTENTI. INOLTRE E’ SUO COMPITO, AL TERMINE DIOGNI LEZIONE, RIORDINARE IL MATERIALE UTILIZZATO.

COMPORTAMENTO IN LABORATORIO: NORME DI SICUREZZA

E’ NECESSARIO OPERARE CON SERIETA’ E ATTENZIONE NEL LABORATORIO CHE E’ UN AMBIENTEPOTENZIALMENTE PERICOLOSO. IL CORRERE E OGNI ATTIVITA’ AFFRETTATA SONO PROIBITI INLABORATORIO, TRANNE CHE NEI CASI DI EMERGENZA; NESSUNO DEVE INOLTRE BERE, MANGIARE, OCOMPORTARSI IN MODO IRRESPONSABILE.

OGNI STUDENTE E’ PERSONALMENTE RESPONSABILE DEL PROPRIO POSTO DI LAVORO E DEL MATERIALEASSEGNATOGLI; TUTTI GLI STUDENTI SONO COLLEGIALMENTE RESPONSABILI DEL MATERIALE DI USO COMUNE EDELLE ATTREZZATURE DEL LABORATORIO.

BISOGNA MANTENERE SEMPRE UN COMPORTAMENTO DISCIPLINATO PER EVITARE DI PROVOCARE INCIDENTI CHEPOSSANO CAUSARE DANNI A PERSONE O OGGETTI; SE GLI ALUNNI SONO COINVOLTI NELLE ESERCITAZIONI SILAVORA GENERALMENTE A PICCOLI GRUPPI, E GLI STRUDENTI SONO TENUTI A RESTARE AL PROPRIO POSTO; NONBISOGNA APRIRE ARMADI (O SPOSTARE OGGETI) SENZA AUTORIZZAZIONE,

NON BISOGNA TOCCARE MATERIALI E/O STRUMENTI CHE SI È TROVATO gia PREDISPOSTI SUI BANCHI, FINO ACHENON SI E’ AUTORIZZATI A FARLO; BISOGNA QUINDI UTILIZZARLI CON MOLTA ATTENZIONE, IN MODO DAEVITARE DANNI SIA ALLE PERSONE CHE AGLI STRUMENTI.

NELL’ESECUZIONE DELLA PROVA SEGUIRE SCRUPOLOSAMENTE LE INDICAZIONI DELL’INSEGNANTE E NONPROCEDERE MAI AD ALCUNA OPERAZIONE NON CONTEMPLATA.

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NON ESEGUIRE MAI PROVE NON AUTORIZZATE DALL’INSEGNANTE.

DURANTE LE ESPERIENZE DI FISICA

IN CASO DI PROBLEMI, DUBBI, INCIDENTI ANCHE LIEVI, CONSULTARE IMMEDIATAMENTE L’INSEGNANTE OL’ASSISTENTE TECNICO.

MANTENERE SEMPRE ORDINATO E PULITO IL PIANO DI LAVORO SENZA METTERE SUL BANCO OGGETI CHE SIANOESTRANEI ALL’ESPERIMENTO IN CORSO.

USARE SEMPRE GLI STRUMENTI APPOSITI E LE PINZE PER MANEGGIARE OGGETTI CALDI. RICORDARE CHE UNOGGETTO DI VETRO RISCALDATO SI RAFFREDDA LENTAMENTE E PUÒ QUINDI PROVOCARE USTIONI ANCHE DOPOUN CERTO TEMPO DA QUANDO E’ STATO ALLONTANATO DALLA FIAMMA.

LAVETRERIA VA SEMPRE CONTROLLATA ATTENTAMENTE PRIMA DELL’USO. CIÒ PER EVITARE INCIDENTICOME FERITE E DISPERSIONE DI LIQUIDI.

ALLA FINE DELL’ESPERIMENTO

a) RIORDINARE IL MATERIALE UTILIZZATO SUL TAVOLO.b) AL TERMINE QUINDI DELL’ESPERIMENTO VANNO SEGUITE CON MOLTA ATTENZIONE LE ISTRUZIONI

DATE DALL’INSEGNANTE SU DOVE VERSARE O RACCOGLIERE LE SOSTANZE UTILIZZATE CHE NONSERVONO PIÙ.

c) PRIMA DI LASCIARE L’AULA, RIPORRE IL PROPRIO SGABELLO SOTTO IL BANCO.

2) REGOLAMENTO DEL LABORATORIO DI CHIMICA

NORME DI SICUREZZA E DI PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI

Considerato che le attività di laboratorio devono essere condotte nelle condizioni di massima sicurezza personale eambientale, è importante che tutti coloro che utilizzano l'aula di Scienze prendano visione:

della disposizione dei locali e delle modalità di accesso; della segnaletica di sicurezza; delle strutture che consentono la rapida evacuazione del laboratorio in caso di pericolo; della collocazione degli armadi dei reagenti, della vetreria e delle apparecchiature; dell'ubicazione dei dispositivi di sicurezza e di protezione individuale (sistemi di allarme dei fumi, estintori,

guanti, occhiali);

NEL CORSO DELLE ATTIVITA’ DI LABORATORIO

1) E’ OBBLIGATORIO: tenere puliti e in ordine il laboratorio e i banchi di lavoro; indossare calzature chiuse; indossare gli occhiali di protezione (quando sono necessari); indossare i guanti di protezione se si lavora con sostanze aggressive; raccogliere i capelli dietro la nuca, se troppo lunghi, soprattutto quando si lavora con fiamme libere; lavorare sotto cappa quando si producono fumi o vapori; leggere attentamente le etichette dei prodotti da utilizzare; smaltire i residui di ogni lavorazione negli appositi contenitori, travasandoli molto attentamente, in quanto si

potrebbero sviluppare reazioni impreviste; lavarsi con cura le mani a conclusione di ogni lavoro o nel corso di esso qualora si avvertissero irritazioni di

qualunque genere;

2) E’ VIETATO: ENTRARE NEL LABORATORIO SENZA ESSERE ACCOMPAGNATI DA UN INSEGNANTE; effettuare qualsiasi operazione non espressamente autorizzata dall'insegnante; fumare; correre o muoversi troppo bruscamente; toccare con le mani i prodotti chimici; portare alla bocca o al viso reagenti; mangiare o bere nel laboratorio; indirizzare verso il vicino recipienti contenenti prodotti chimici; lasciare reagenti e vetreria sparsi nel laboratorio; toccare con le mani bagnate le apparecchiatura elettriche;

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3) E’ IMPORTANTE: maneggiare con cura gli oggetti di vetro; usare sempre le pinze quando si maneggiano oggetti caldi; non portare al naso recipienti da cui si sviluppano gas o vapori; seguire fedelmente le istruzioni dell’insegnante, del testo o dei manuali; riferire all’insegnante, o comunque al personale presente in quel momento in laboratorio, qualsiasi situazione

anomala o infortunio, anche se lieve; informarsi sulle procedure da attuare in caso di incidente personale o collettivo, sulle nozioni elementari di

pronto soccorso in caso di ingestione, inalazione, ustione di pelle, occhi e mucose; staccare tutti i contatti elettrici nel caso di fuoriuscita di acqua; abbandonare il laboratorio in caso di allarme, attenendosi alle disposizioni di evacuazione definite dal

responsabile della sicurezza o dall'insegnante; rispettare rigorosamente gli orari di lavoro.

3) REGOLAMENTI LABORATORI DI INFORMATICA (COMPRESE AULA DEDALOE LABVIEW)

Gl i inseg na nt i che inten da no usa re i l La bo ra to r io dura nte tu t to l ’a nno sco la s t i c o per l e lo ro cla ss i , devo nopreno ta re co mpi la n do l ’a pp o s i to mo dulo .

In cas o d i con t emp oran ea p ren ot a z i on e d i p iù d i d u e c la s s i sa rà d a t a la p ref e ren za a l l e c la s s i ch e n ecess i t an o n eil o r o p r og rammi d e l l ’u s o sp ec i f i co d el PC a i f i n i d id a t t i c i r i sp e t t o ad a l t r i ch e n ec ess i t an o l ’u so d e l PC p er r i c ercaed elab ora z i on e t es t i .

S i i n v i t an o i d ocen t i a ve r i f i c a re l ’ e f f e t t i va occu p azion e d ei lab o ra to r i i n q u an to sa rà semp r e p o ss ib i l e u su f ru i r ed ei lab ora t or i n e l l e o re n on p ren ot a t e o , p r ev io acc ord o con i d oc en t i i n t er e s sa t i , n e l l e o re p r en ot a t e ma n onu t i l i z za t e .

I d oc en t i ch e n ec es s i t an o d i u n PC p er la lo ro p r og ramm azion e d id a t t i c a p oss on o u t i l i z za r e in o gn i mom en t o u n ad el l e p os t a z ion i l o ro r i s er va t a a l l ’ es t e rn o d ei lab ora t or i .

L’ access o a i lab ora t or i è c on s en t i t o s o lo in p r es en za d el l ’a s s i s t en t e t ecn i co ; i l r u o lo d el p e rs on a l e t ecn i co èin d i sp en sab i le c om e su p p or t o a l l ’a z ion e d id a t t i c a .La va lo r i zza z i on e d e l l e lo r o comp et en ze è d ec i s i va p e r l ’ ef f i cac i a d e l s e rv i z i o e p er i l c on segu im en to d el l ef i n a l i t à ed u ca t i v e .

E’ in o l t re i n d i sp en sab i l e d a p a r t e d egl i i n s egn a t i ch e in t en d on o u t i l i z za r e i l lab ora t o r i o la con osc en za d e l s i s t em aop e ra t i v o ( Win d o ws9 8 , 2 0 0 0 , XP) e d egl i ap p l i ca t i v i ch e s i i n t en d on o u t i l i zza r e (c omp r es i i cd - rom mu l t im ed i a l i ) .

Ogn i u t en t e d ei lab ora t or i è t en u to a v er i f i c a r e a l l ’ i n i z io d e l la su a s es s ion e d i lav o ro ch e l e a t t r ezza tu r econ segn a t e l i s i an o fu n zi on a n t i e i n ord in e e , s e s i r i scon t ra s s e r o d ei p r ob l emi , q u es t i d ev on o ess er e su b i t ocomu n ica t i a l l ’ i n segn an t e o a l r e sp on sab i l e d e l lab ora t or i o .

L’u so d ei lab o ra to r i e d e l l e a t t rezza tu r e in es so con t en u t e r i ch i ed e d a p a r t e d egl i u t en t i u n a ser i e d i a t t en z i on isp ec i a l i e i n p a r t i co la re :

d ) p er p r ev en i r e sh ock el e t t r i c i è v i e t a t o sp os t a r e q u a ls i a s i p os t az i on e e/o p e r i f e r i ca e t an to men omod i f i ca r e la lu n gh ezza d ei cav i

e) a l l ’ i n t e rn o d el lab o ra to r i o è n ec es sa r i o d a p a r t e d i tu t t i un comp or t amen t o “p r of es s ion a l e” n e lr i sp e t t o d e l la vo ro d eg l i a l t r i u t en t i e d i co lo r o ch e s i occ u p an o d el la man u ten zion e

Ne l ca so s i v e r i f i ch in o p r o b lema t i ch e d i o gn i t i p o d e r ivan t i d a l l ’u so in i t i n er e d e l l e a t t r ezza tu r e d e llab o ra to r i o g l i a l l i ev i devo n o :c es sa r e imm ed ia t amen t e l ’u t i l i z zo d e l la a t t r ezza tu ra in q u es t i on eco mu n ica re i l p ro b l ema a l l ’ i n seg n a nt e i l qu a l e p ro vved erà ( lu i e so lo lu i ) a s i s t ema re l ’a t t re z za tu rai n ca so d i p rob l emi d i d i f f i c i l e s o lu z i on e e p e r ev i t a r e d i agg rava r e i l d an n o , l ’ i n s egn a n t e d eve su b i t o in t erp e l la r ei l r esp on sab i l e d e l lab ora t or i o .

Gl i inseg na nt i in pa r t i co la re devo no :

Ver i f i ca r e ch e l ’u s o d e l l e a t t rezza tu r e s i a con s on o ag l i ob i e t t i v i d a con s egu i r e ; Ver i f i ca r e ch e n on vi s i an o u t i l i z z i ch e p os san o d an n eg gi a re l e a t t r ezza tu r e ; Evi t a r e i l p iù p oss ib i l e sp r ec h i en e rg et i c i e d e l ma t er i a l e d i con su mo ( es . c on t ro l la re a ccu ra t amen te i p r ocess i

d i s t amp a) ; Ver i f i ca r e a l t e rmin e d e l la l ez ion e ch e tu t t e l e p os t a z ion i e l e p e r i f e r i ch e s i an o sp en t e ad eccezi on e d ei s er v e r

e d eg l i h u b s ; Ver i f i ca r e ch e g l i a l l i ev i la s c in o p u l i t o e in ord in e i l lab ora t or i o .

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Modificato gennaio 2011 p. 24

ACCESSO AI LABORATORI:

Al lab o ra to r i s i acc ed e so lam en te s e accomp agn a t i d a u n in segn an t e ; Za in i ed in d u men t i p e san t i van n o la sc i a t i n e l la p r op r i a au la o in cas i p a r t i co la r i v i c in o a l la ca t t ed ra o in

fon d o a l lab o ra to r i o ; Al l e p o s t az i on i s i acced e s o l amen te con q u ad ern o , p en n a ed ev en tu a l e t es t o ; E’ vi e t a to in s e r i r e CD, DV D e ch iav i U SB n ei c omp u ter d e i lab ora t or i ; Nessu n t i p o d i s of t wa r e d ev e ess e r e in s t a l la t o d a p a r t e d eg l i u t en t i . La r i ch i e s t a d i i n s t a l la r e n u o vi

p ro grammi d i sp on ib i l i d ev e esse r e p r es en t a t a d a l l ’ i n s egn an t e con a lm en o s et t e g i o rn i d i an t i c i p o ; Le imp o s t az i on i d e l lo sch e r mo ( r i s o lu z i on e , s f on d i , sc r een sav e r ) n on d ev e ess e r e mo d i f i ca t a ; Com e p r evi s t o n e l l e d i sp os i z ion i eman a t e , s i a n e l l e au l e ch e sop ra t t u t t o n ei lab ora t or i è v i e t a to in t r od u r r e

c ib i e b evan d e d i q u a ls i a s i t i p o . I c on t ra vv en t or i sa ran n o s eg n a la t i e v er rà lo ro imp ed i t o l ’u l t e r i o r e u t i l i z zo d el lab ora t or i o ; Ogn i u t en t e d ev e a l t e rmin e d el la l ez ion e la sc i a r e la p os t a z ion e p u l i t a e in o rd in e , aven d o cu ra d i n on

d imen t i ca re n u l la n e l lab ora t or i o ; I d oc en t i son o re sp on sab i l i d e l c omp o r t am en to d eg l i a l l i ev i e s i ad op e re ran n o p e r l ’ ap p l i caz ion e d i q u es to

reg o lam en to .

4) REGOLAMENTO DEI LABORATORI DEL SETTORE ELETTRICO-IPSIA

LABORATORIO DI MISURELABORATORIO DI ESERCITAZIONI PRATICHE 1^ 2^

LABORATORIO DI ESERCITAZIONI PRATICHE 3^

Tutti gli studenti sono tenuti ad osservare le seguenti regole, al fine di prevenire gli infortuni sul lavoro e migliorare ilfunzionamento dei laboratori:

1. Gli studenti possono entrare in laboratorio solo quando hanno lezione e sono accompagnatidall’insegnante, inoltre quando saranno entrati non potranno abbandonare il laboratorio se nonpreventivamente autorizzati dall’insegnante.2. Gli studenti potranno partecipare alla lezione solo se in possesso, degli attrezzi e degli strumenti dilavoro richiesti ed autorizzati dall’insegnante.3. le attrezzature e gli utensili, saranno usati esclusivamente nelle ore di laboratorio, eventuali deroghepotranno essere autorizzate solo dall’insegnante.4. Le attrezzature e gli strumenti di misura in dotazione della scuola devono essere usati con cautela ecura, ed in modo appropriato. Detta strumentazione dovrà essere riconsegnata ai tecnici di laboratorioalcuni minuti prima della fine della lezione, puliti ed in perfetta efficienza. Eventuali danneggiamentidovranno essere prontamente segnalati all’insegnante, il quale prenderà i provvedimenti più opportuni peruna loro efficiente messa in funzione.5. Gli studenti prima dell’inizio di qualsiasi fase di lavorazione, sono tenuti a controllare l’efficienzadell’attrezzatura e delle macchine con le quali intendono lavorare, avvisando tempestivamentel’insegnante in caso di evidente inefficienza delle stesse. Inoltre ogni fase di lavorazione, deve esseresvolta in conformità alle indicazioni fornite dall’insegnante.6. Gli studenti devono tenere un comportamento corretto e responsabile ed osservare scrupolosamente leseguenti norme di sicurezza: Osservare le misure predisposte dalla scuola ai fini della sicurezza individuale e collettiva Usare con cura i dispositivi di sicurezza e gli altri mezzi di protezione predisposti o forniti dalla

scuola Segnalare immediatamente all’insegnante eventuali guasti dei dispositivi, dei mezzi di sicurezza e

di protezione, nonché di altre eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza. Non rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione, senza aver

ottenuta l’eventuale autorizzazione dall’insegnante Non compiere di propria iniziativa operazioni e manovre che non siano di vostra competenza

7. Gli studenti, cinque minuti prima del termine della lezione avranno cura di raccogliere eventuali scartidi lavorazione dal proprio posto di lavoro, ripulendo e lasciando vuoto il banco. Inoltre saranno restituiti altecnico di laboratorio o all’insegnate i componenti non più utilizzati, mentre tutti glia altri componentidovranno essere ben fissati al pannello. Anche il pannello sarà lasciato in ordine e riposto negli appositispazi.

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8. Si rammenta agli studenti che essendo i laboratori, luoghi dove statisticamente si riscontra un maggiornumero di infortuni sul lavoro, sarà necessario tenere un comportamento che non rechi disturbo alle altruipersone, pertanto sarà opportuno:

Evitare di chiacchierare mentre si compiono operazioni di montaggio e smontaggio e diesecuzione di impianti ai pannelli

Evitare di chiacchierare mentre i compagni compiono operazioni di montaggio, smontaggio e diesecuzione di impianti ai pannelli

Evitare, sempre, di parlare ad alta voce Evitare di alzarsi dal proprio posto e di spostarsi inutilmente Effettuare il collaudo di un impianto solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione dall’insegnante Nella fase di collaudo del proprio impianto seguire scrupolosamente le norme di sicurezza Per eventuali richieste ai tecnici di laboratorio, rivolgersi in modo educato e civile Seguire sempre le direttive impartite dall’insegnate

5) REGOLAMENTO DEI LABORATORI/OFFICINE SETTORE MECCANICO-IPSIA

Premessa: i laboratori tecnici e le officine, sono da considerarsi ambienti di studio e di lavoro di pari dignità ed importanza diqualsiasi altro ambiente scolastico o aula di lezioni teoriche che sia.

Le particolari condizioni di promiscuità e le situazioni di pericolo incombenti, impongono altresì il puntuale rispetto del seguenteregolamento.

ART 1.) L’utilizzo e l’acceso ai laboratori e alle officine è consentito solo alla presenza dell’insegnante o di persone dallo stessoincaricata.

Il personale ATA incaricato, avrà cura di aprire e chiudere i laboratori e l’officina meccanica all’inizio e alla fine delle lezioni.Non sono ammesse persone estranee non autorizzate

ART.2)la frequenza dei laboratori e della officine deve essere il più possibile puntuale ma allo stesso tempo discreta al fine di nondisturbare eventuali altre lezioni concomitanti .

A discrezione dell’insegnante sarà consentito allontanarsi dal reparto, solo per motivi contingenti o di provata necessità, e comunquedi regola, né durante le prime due ore di lezione né durante l’ora successiva alla ricreazione.

Gli allievi normalmente potranno essere autorizzati ad abbandonare il reparto per necessaria pulizia personale ed il cambiod’abbigliamento in anticipo rispetto al termine delle lezioni: in ogni caso tale anticipo non potrà essere superiore a 5 minuti.

Art.3 Gli allievi durante le esercitazioni dovranno essere provvisti di un abbigliamento consono ed uniforme tale che siano rispettatele norme sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni imposta dalla legislazione vigente .

Art.4 L’abbigliamento per l’officina (tuta da lavoro, occhiali protettivi ecc.) ed eventuali attrezzi e strumenti personali, potrannoessere depositati, al termine di ogni lezione ,in appositi armadietti o simili per essere custoditi e disponibili per la lezione successiva:

tale custodia è di esclusiva responsabilità dell’interessato che provvederà a garantirla attraverso l’utilizzo di opportuni sistemi disicurezza (serrature lucchetti ecc.)

Nota: una copia delle chiavi di tali sistemi si dovrà, all’inizio dell’anno,essere consegnata all’insegnante per le periodiche ispezionio per necessità di altra natura.

Art.5)E’ fatto divieto assoluto di abbandonare il proprio posto di lavoro se non per giustificato motivo:in ogni caso il trasferimento olo spostamento da parte degli allievi all’interno del

Reparto di lavorazione, deve avvenire soltanto attraverso gliappositi corridoi o camminamenti: è proibito attraversare il locale

attrezzato passando attraverso i macchinari

Art.6)Non è consentito consumare cibi o bevande all’internodei laboratori

Art.7)E’ severamente vietato correre per i laboratori e nelle officine.

Art.8) L’utilizzo delle attrezzature e delle macchine utensili in particolare, è consentito ad un solo allievo per volta salvo i casi in cuil’insegnante responsabile, per motivi didattici, non autorizzati espressamente la presenza di altri allievi: in ogni caso è severamente

proibito l’intervento contemporaneo di più di una persona sulla stessa macchina.

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Modificato gennaio 2011 p. 26

Art.9) Ogni allievo dovrà controllare a mantenere in buono stato ogni strumento ed attrezzo di lavoro ed in particolare dovrà curarecon scrupolo l’attrezzatura in dotazione di ogni macchina, segnalandone tempestivamente carenze. E fatto divieto assoluto di

utilizzare attrezzature diverse da quelle predisposte per ogni singola macchina o di farne un uso improprio. Non è consentito adalcuno di spostare apparecchiature o loro parti, se non previa autorizzazione del presiede.

Art.10) Poco prima del termine delle lezioni, gli allievi proveranno alla pulizia ordinaria e al riordino delle attrezzature dellemacchine utensili (M.UT.) e dei laboratori (di tecnologia, di autorizzazione e di fisica).

Mediamente due volte nell’arco dell’anno scolastico e comunque prima della sospensione estiva delle lezioni, si provvederà ad unapulizia più approfondita rispetto alle attrezzature ed ai macchinari dell’intero reparto.

Art.11) Durante le esercitazioni gli allievi dovranno attenersi scrupolosamente all’osservazione delle norme antinfortunistiche dellequali saranno preventivamente informati, adottando ogni sistema di sicurezza predisposto a tal fine su ogni apparecchiatura. In casodi emergenze o di pericolo immediato (incendi, terremoto ecc..), si seguiranno opportunamente le indicazioni fornite dal “piano di

evacuazione”. Ravvisandosi situazioni di pericolo, qualsiasi docente utilizzi il laboratorio, darà immediata comunicazionedirettamente al preside, dopo aver sospeso l’utilizzo delle apparecchiature o all’interno laboratorio.

Art.12) Tutti gli allievi sono tenuti al puntuale rispetto del presente regolamento: ogni inosservanza comporterà provvedimentidisciplinari adeguati; ogni danneggiamento dovrà essere risarcito.

Art.13) Tutto il personale docente e non, è tenuto a rispettare e far rispettare le norme del presente regolamento.

ALLEGATO B - USO DEI LOCALI DELL’ISTITUTO, DELLE PALESTRE E DELLEATTREZZATURE DIDATTICHE IN ORARIO NON- SCOLASTICO

Le richieste di concessione dei locali e delle attrezzature da parte di Associazioni esterne all’Istituzionescolastica dovranno essere presentate all’Istituto.Non può essere richiesto l’uso dei locali adibiti ad uffici di Presidenza, Segreteria, archivi, né l’uso dimateriali bibliografici o didattici.L’uso dei laboratori richiesto da Enti od Associazioni può essere concesso dietro versamento di un contributoforfetario, stabilito dal Consiglio d’Istituto.Non possono essere concessi in uso locali scolastici:

a Partiti politici e movimenti politici per attività o manifestazioni non coerenti con la destinazione istruttiva, educativa e formativa

proprie della scuola, o che ne alterino la funzione cui sono adibiti.Le richieste di concessione devono contenere la precisa indicazione dei giorni, delle ore, della durata e delprogramma che verrà attuato e del numero delle persone che parteciperanno alle attività.La coerenza con la destinazione dei locali verrà valutata per ogni singola richiesta dal Consiglio d’Istituto, inrapporto alla valenza culturale, sociale e civile delle iniziative proposte, con esclusione di attività che nonsiano potenzialmente aperte a tutta la comunità.L'Istituto assume ogni responsabilità civile e patrimoniale per eventuali danni che possono derivare apersone o cose durante i periodi di utilizzazione dei locali e delle attrezzature scolastiche. Il Capo d’Istitutoassicura che gli ambienti, le attrezzature e lo svolgimento delle iniziative siano conformi alla normativavigente in materia di agibilità, prevenzione, protezione dei rischi, ordine, igiene e sicurezza nei luoghi apertial pubblico (D.Lgs. 626/1994), nonché ad ogni altra normativa riferibile alle singole specificità delle attivitàsvolte (art. 9, comma 3 Direttiva n. 133/96).I soggetti richiedenti l’uso dei locali sono tenuti al risarcimento di eventuali danni arrecati agli ambienti, agliarredi, alle attrezzature, durante il periodo d’uso. Parimenti dovranno essere risarciti i danni derivanti dallosmarrimento o dalla perdita di cose.Il Consiglio d’Istituto può subordinare il consenso alla concessione al versamento, da parte dei richiedenti, diuna cauzione per eventuali danni arrecati ai beni di proprietà dello Stato.Le iniziative non gestite direttamente dalla scuola verranno regolate da apposite convenzioni tra i soggettipromotori delle iniziative e l’Istituto. In tali convenzioni, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della Direttiva 133,devono essere previsti la durata della concessione, le modalità d’uso ed i vincoli nell’uso dei beni e delleattrezzature, le misure di sicurezza, igiene e salvaguardia dei beni, il regime delle spese di pulizia dei locali edelle altre spese connesse all’uso ed al prolungamento dell’orario di apertura della scuola, il regime delleresponsabilità di diritto pubblico, civile e patrimoniale per danni correlati all’uso dei locali e allosvolgimento delle attività.

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Modificato gennaio 2011 p. 27

A salvaguardia dei beni e delle dotazioni non direttamente coinvolti nell’impiego, con particolare riguardoalla possibilità che vengano abusivamente utilizzati telefoni, fax, computer, Internet, fotocopiatrici, è previstala presenza di una o due unità di personale non docente incaricate della sorveglianza. (verificare ATA)Le iniziative che prevedono l’utilizzazione dei laboratori dovranno essere gestite direttamente dalla scuola.(verificare ATA) L’utilizzazione dei laboratori, con opportune garanzie, da formalizzare in appositeconvenzioni, può essere concessa ad Associazioni che svolgono nella scuola corsi post-diploma autorizzatidalla Regione Friuli-Venezia Giulia o corsi di aggiornamento di docenti autorizzati dall’Ufficio ScolasticoProvinciale o gestiti dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ex I.R.R.E.) edall’Università.La concessione all’utilizzazione di un determinato locale o impianto sportivo esclude la possibilità diutilizzazione di altri locali dell’Istituto, eccezion fatta per gli spazi ed i percorsi comuni (atrio, bagni, scale,corridoi). L’avvenuta inosservanza delle regole della convenzione stipulata, compresa la mancata pulizia deilocali fruiti o eventuali danni arrecati, sarà comunicata tempestivamente dall’Istituto all'Ente o alla Societàproprietaria degli stessi .

ALLEGATO C -REGOLAMENTO VIAGGI D'ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE

PREMESSA

1) L'intera gestione delle visite guidate e dei viaggi d'istruzione o connessi ad attività sportive in Italia edall'Estero rientra nella completa autonomia decisionale e nella responsabilità degli organi di autogovernodelle istituzioni scolastiche.Non deve, quindi, essere richiesta alcuna autorizzazione ai Provveditori agli Studi né al Ministero perl'effettuazione delle iniziative in questione.Le delibere dei Consigli di circolo e di istituto vanno inviate agli Uffici scolastici provinciali pernecessaria informazione ed ai fini dell'esercizio del potere di vigilanza.La scuola determina, pertanto, autonomamente il periodo più opportuno di realizzazione dell'iniziativa inmodo che sia compatibile con l'attività didattica (nonché il numero di allievi partecipanti, le destinazionie la durata).

2) Le iniziative in argomento possono essere in linea di massima, ricondotte alle seguenti tipologie:

· viaggi d'integrazione della preparazione d'indirizzo, che sono essenzialmente finalizzatiall'acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche e ad un più ampio e proficuo rapporto tra scuola emondo del lavoro, in coerenza con gli obiettivi didattici e formativi, in particolare degli istituti diistruzione tecnica, professionale e degli istituti d'arte;

· viaggi e visite d'integrazione culturale, finalizzati a promuovere negli alunni una maggioreconoscenza del Paese o anche della realtà dei paesi esteri, la partecipazione a manifestazioni culturalio a concorsi, la visita presso complessi aziendali, mostre, località di interesse storico-artistico,sempre in coerenza con gli obiettivi didattici di ciascun corso di studi;

· viaggi e visite nei parchi e nelle riserve naturali considerati come momenti conclusivi di progetti incui siano sviluppate attività connesse alle problematiche ambientali. Si richiama l'accordo diprogramma fra i Ministeri dell'Ambiente e della Pubblica Istruzione in materia ambientale perl'importanza che hanno i Parchi Nazionali e le Aree Protette in Italia come luoghi e mete di viaggid'istruzione;

· viaggi connessi ad attività sportive, che devono avere anch'essi valenza formativa, anche sotto ilprofilo dell'educazione alla salute. Rientrano in tale tipologia manifestazioni sportive scolastichenazionali ed internazionali, nonché le attività in ambiente naturale e quelle rispondenti a significativeesigenze a carattere sociale, anche locale.

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Modificato gennaio 2011 p. 28

Tutte le iniziative devono essere inquadrate nella programmazione didattica della scuola ed esserecoerenti con gli obiettivi didattici e formativi propri di ciascun settore scolastico, nella puntualeattuazione delle finalità istituzionali, volte alla promozione personale e culturale degli allievi ed allaloro piena integrazione scolastica e sociale.E' opportuno che le iniziative degli istituti di istruzione secondaria superiore siano programmateconsultando anche il Comitato studentesco.

LETTERA A) DISPOSIZIONI GENERALI:

1.OBIETTIVI DIDATTICI E VERBALIZZAZIONE.I viaggi d'istruzione sono parte integrante della programmazione didattica, per cui devono essere inogni caso attinenti ai programmi svolti dalle singole classe ed essere preparati didatticamente. Laverbalizzazione dovrà essere effettuata nella prima/seconda riunione del Consiglio di classe diprogrammazione, con indicazione delle mete, degli accompagnatori effettivi e supplenti e degliobiettivi prefissi, secondo la C.M. n° 623 del 02.10.1996.

2. DURATA.Viene fissata in base alle indicazioni del Collegio dei Docenti

fino a n. 1 giorno per le classi Prime;fino a n. 2 giorni per le classi Seconde;fino a n. 4 giorni per le classi Terze (n. 5 per le terze terminaliI.P.S.I.A.);fino a n. 5 giorni per le classi Quarte;fino a n. 7 giorni per le classi Quinte;Settimane "bianche" o "verdi": fino a n. 6 giorni per tutte le classi;Gemellaggio: tempo programmato dal Collegio.

3. PERIODO

Viene fissato di anno in anno dal secondo Collegio dei Docenti, che individuerà due settimanedisponibili, salvo eventi improrogabili o progetti proposti da enti esterni.(Ad esempio nelle ultime due settimane di marzo si potrebbero effettuare le gite programmate daiconsigli di classe, mentre in altri periodi solo visite di un giorno o attività particolari come fiere,scambi interculturali)Impegnare solo i gg lavorativi non le festività !

4. METE.È compito dell’ultimo Consiglio d’Istituto individuare un ventaglio di proposte di mete per viaggid’istruzione da effettuarsi nell’anno successivo. Il ventaglio sarà così costituito:

Un massimo di tre mete proposte per le settimane verdi; Un massimo di sei mete proposte per i viaggi in Italia; Un massimo di tre mete proposte per i viaggi all’estero;

Saranno proposte mete in Italia fino al quarto anno e viaggi all’estero solo per le classi terminali (terze I.P.S.I.A. e quinte Liceo o I.P.S.I.A.).Verranno concesse deroghe alle classi non terminali per eventuali viaggi all’estero a discrezione delDirigente Scolastico. ( ES.: gemellaggi in terza e quarta per il linguistico, progetti finanziati da entiesterni…).Per le 3e e 4e linguistico di favorire solo i gemellaggi invece delle viaggi d'istruzione.

Le mete verranno comunicate e verbalizzate nel primo Collegio Docenti dell’anno successivo è saràcompito di ogni Consiglio di Classe individuarne un massimo di due esclusivamente tra quelleproposte dal Consiglio d'Istituto.

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Modificato gennaio 2011 p. 29

N.B. Chiunque volesse proporre qualche meta per l’anno successivo potrà farlo comunicandole allacommissione viaggi che si premurerà di sottoporle ai membri del Consiglio d’Istituto.N.B.B. I viaggi della durata di un solo giorno non vengono proposti dal Consiglio d’Istituto, e ledestinazioni, in questo caso, sono a completa discrezione dei Consigli di Classe.

5. QUORUM ALLIEVI PARTECIPANTI PER LA CLASSE: 70% TASSATIVO.Esso è calcolato in base al numero delle dichiarazioni di assenso prima e dei versamenti delle quotenella fase finale.

6. ACCOMPAGNATORI.E' necessario che tra i docenti accompagnatori di una classe almeno uno sia appartenente alConsiglio di Classe.

Per i viaggi d’istruzione della durata superiore alla giornata si designeranno:Accompagnatori effettivi: sono designati per una sola classe. (1 acc. ogni 15 allievi + 1 acc. per ognieventuale alunno diversamente abile. ES.: 31 allievi di cui uno diversamente abile = 2+1 acc.; 32allievi di cui uno diversamente abile = 3+1 acc.)Accompagnatori supplenti: uno stesso accompagnatore può risultare supplente per due classi, manon effettivo per una e supplente in altre.Per i viaggi d’istruzione della durata di una sola giornata sarà comunque necessario individuareaccompagnatori effettivi e supplenti. Questi potranno risultare effettivi per più viaggi dopo essersiassicurati della non contemporaneità di questi.

È necessario per ogni progetto un Capo Comitiva nominato nella fase di accorpamento dalDirigente Scolastico.

Le assenze degli accompagnatori dovranno essere valide e motivate ( a discrezione del dirigentescolastico).

In caso di assenza di accompagnatore nel periodo di effettuazione del viaggio, subentranonell'ordine:a) L'accompagnatore supplente;b) Un eventuale accompagnatore soprannumerario (ovvero un accompagnatore designato come

effettivo, ma causa variazione n. partecipanti soprannumerario);c) Un accompagnatore appartenente ad un altro Consiglio di Classe (solo in caso di avvenuto

pagamento delle quote di viaggio alle agenzie da parte del Liceo);

Gli accompagnatori potranno partecipare a più di una visita di istruzione (gita) o progetti nonsuperando però il tetto dei dieci giorni.

7.ACCORPAMENTO DI CLASSI.La commissione consiglia l'accorpamento di classi parallele o affini.

LETT. B) NORME PROCEDURALI PER LE PROPOSTE DI VIAGGIO.

FASE PRELIMINARE.Prima dei Consigli di Classe, sarebbe opportuna una riunione con i docenti che si propongono diaccompagnare le classi (o in loro assenza, il Coordinatore di classe) e gli allievi rappresentanti diclasse in carica, per limitare la dispersione delle scelte delle mete e di predisporre gli accorpamenti.In ogni caso il numero massimo delle mete indicate per i viaggi d’istruzione di durata superiore aduna singola giornata non dovrà essere superiore a due.

FASE DI CONSIGLIO.Vedi lettera A) punto 1.

FASE DI ACCORPAMENTO

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Subito dopo i Consigli di Classe la commissione gite predisporrà eventuali accorpamenti e ilDirigente Scolastico individuerà i Capi Comitiva.

FASE DEFINITIVA.Per ogni progetto di viaggio d'istruzione andrà depositato in Segreteria il "Quadro Riassuntivo" (modulo specifico ) riportante le classi partecipanti ( con numero previsto di allievi in base alledichiarazioni di assenso, distribuite e raccolte tempestivamente dopo i consigli di classe dalcoordinatore e/o accompagnatore), le caparre di Euro 50 per allievo, le mete con richieste precise diservizi, facilitazioni, prenotazioni e/o necessità particolari ed i nomi degli accompagnatori effettivi esupplenti designati. ( Il documento sarà perciò complessivo e non relativo ad una sola classe). Talequadro verrà considerato definitivo e non modificabile dopo la data del 20 novembre.

È responsabilità del Capo Comitiva redarre il "Quadro Riassuntivo" e curare i rapporti con ireferenti della commissione gite.

Un programma (dettagliato) va predisposto sulla base del programma di viaggio dal Capo Comitivae distribuito agli allievi prima della partenza.

Termini di consegna.

La documentazione dovrà essere consegnata entro il 20 Novembre di ogni anno, pena la nonconsiderazione del progetto.

LETT. C) COMPITI DEGLI ACCOMPAGNATORI, DEI RESPONSABILI COMITIVE E DEIREFERENTI COMMISSIONE GITE.

Oltre quelli regolati dalle vigenti disposizioni di legge, essi sono:

1. ACCOMPAGNATORI

Raccogliere i permessi delle famiglie ed eventualmente gli esoneri di responsabilità (ad es. incaso di partenze e/o arrivi a Pordenone)(Entro il 20 novembre);

Raccogliere le ricevute di versamento delle caparre di Euro 50. e comunicare agli studenti che innessun caso verranno rimborsate. (Entro il 20 novembre);

In caso di viaggio all'estero, controllare i documenti di espatrio (porre particolare attenzionealla regolarità dei documenti degli allievi extracomunitari ) ;

Sovrintendere alla raccolta dei fondi (controllo delle ricevute di versamento delle quote); Comunicare ai referenti della commissione gite necessità particolari degli alunni. (ES. allergie

alimentari, difficoltà ambulatorie, ecc..);

2. Responsabile comitiva

Coordinare le operazioni svolte dagli ACCOMPAGNATORI; Compilare il “Quadro riassuntivo”; Durante il viaggio, coordinare le attività in loco ed i rapporti con la scuola;

3. REFERENTI COMMISSIONE GITE

f) Accorpare classi con le stesse mete;g) Curare i rapporti con le agenzie di viaggio in base ai programmi presentati;h) Curare i rapporti con la segreteria e il dirigente scolastico;i) Comunicare tempestivamente variazioni nei programmi al Capo Comitiva;j) Compilare la richiesta dei preventivi da inviare alle agenzie;k) Preparare i prospetti comparativi dei preventivi proposti dalle agenzie dopo la visione dei

suddetti effettuata dalla giunta del Consiglio d’Istituto e comunicare le decisioni prese dalsuddetto al Capo Comitiva;

LETT. D) TEMPI DI APPROVAZIONE DEI PREVENTIVI, ESCLUSIONE ED ANNULLAMENTODEI PROGETTI DI VIAGGIO.

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Modificato gennaio 2011 p. 31

1. TEMPI DI APPROVAZIONE.Entro il 20 novembre consegna "Quadro Riassuntivo" in segreteria;Entro il 25 novembre invio richieste preventivi alle agenzie di viaggio;Entro il 10 dicembre acquisizione preventivi (dovranno perciò essere richiesti dai referenti con questa data discadenza precisa);Entro il 15 dicembre visione dei preventivi da parte della giunta, compilazione prospetti comparativi da partedei referenti ed approvazione viaggi da parte del Consiglio d’Istituto;Entro il 22 dicembre conferma viaggi con raccolta quote;

2. ESCLUSIONE O ANNULLAMENTO IRREVOCABILI DEI PROGETTI. Mancata verbalizzazione del progetto ed errata verbalizzazione (Lett. A punto 1), nonchè progetti

sostitutivi di progetti già verbalizzati (infatti il Consiglio di Classe non dovrà più riunirsiulteriormente per esaminare queste questioni);

Mancato raggiungimento del quorum; Mancata consegna di tutta la documentazione nei termini previsti; Provvedimenti disciplinari ed eventi straordinari;

Le visite guidate che richiedono solo una giornata o limitate alla mattinata verranno autorizzatedirettamente dal Capo di Istituto;LE NORME STABILITE DAL PRESENTE REGOLAMENTO ANNULLANO E SOSTITUISCONO QUELLE PRECEDENTEMENTEDELIBERATE, PER LE PARTI NON CORRELABILI.

ALLEGATO D - REGOLAMENTO DISCIPLINARE

Art. 1 – RIFERIMENTI NORMATIVI

Il presente Regolamento è emanato ai sensi degli art. 4 e 5 del DPR 24.06.1998 n. 249 (Statuto dellestudentesse e degli studenti ), così come modificati dal DPR 21.11.2007 n.235.

Art. 2 -AMBITO

2.1-I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso diresponsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché alrecupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggiodella comunità scolastica (vedi LSU tabelle seguenti)

2.2.-La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzionidisciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazionedisciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto (ma va adeterminare il voto in condotta, che influenza il giudizio finale dell'allievo e la sua ammissione omeno agli scrutini/esami-vedi recente normativa ministeriale a.s. 2008-2009)

2.3- In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione diopinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.

2.4- Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate alprincipio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione deldanno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità delcomportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta lapossibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica(vedi LSU tabelle seguenti)

2-5. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sonoadottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindicigiorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di

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Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.

2.6 - Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere dispostosolo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

2.7 - Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapportocon lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Neiperiodi di allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ovenecessario, anche con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso direcupero educativo che miri all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile,nella comunità scolastica.

2.8 -. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quandosiano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericoloper l'incolumità delle persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal 2.6, la duratadell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione dipericolo. Si applica, per quanto possibile, il disposto del 2.7.

2.9 - Con riferimento alle fattispecie di cui al 2.8, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, ocomunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ovenon siano esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nellacomunità durante l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunitàscolastica con l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivodel corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'annoscolastico.

2.10 - Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previaverifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazionedisciplinare sia stata effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.

2.11- Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentatadalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica diappartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.

2.12 - Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sonoinflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

Le presenti indicazioni, derivanti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, sono statecodificate nelle tabelle seguenti.

Art. 3 TIPI DI INFRAZIONELe norme che regolano i doveri degli studenti, le infrazioni disciplinari e le relative sanzioni sonostate raccolte in quattro tabelle, che fanno riferimento:alle infrazioni disciplinari non gravi, facilmente verificabili e individuali (Tabella A)alle infrazioni disciplinari gravi e individuali (Tabella B)alle infrazioni disciplinari sanzionabili pecuniariamente (Tabella C)alle sanzioni, suddivise in livelli o classi, proporzionate alle tipologie di infrazioni disciplinare e alnumero delle stesse, ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principiodella riparazione del danno (Tabelle De E)

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Modificato gennaio 2011 p. 33

Art. 4 IMPUGNAZIONI

4.1- Contro le sanzioni disciplinari (dalla classe disciplinare D della tabella D) è ammesso ricorso,da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loroirrogazione, ad un apposito Organo di Garanzia interno all'Istituito, che decide nel termine di diecigiorni.

4.2- L'Organo di Garanzia (OG), presieduto dal Dirigente Scolastico ,è composto dai membri dellaGiunta esecutiva escluso il DSGA.

4.3 - L'OG di cui al 4.1 decide, su richiesta degli studenti o di chiunque vi abbia interesse, anchesui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del Regolamentod'Istituto ;

4.4.- Sui reclami proposti dagli studenti o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni delRegolamento d'Istituto decide Direttore dell'Ufficio Scolastico regionale, o un dirigente da questidelegato, e la decisione è assunta previo parere vincolante di un Organo di Garanzia Regionale(OGR) (per maggiori informazioni si rimanda allo Statuto delle studentesse e degli studenti, ).

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Modificato gennaio 2011 p. 34

TABELLA A- Infrazioni disciplinari NON GRAVI, FACILMENTE ACCERTABILI E INDIVIDUALI-

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Modificato gennaio 2011 p. 35

TABELLA B Infrazioni disciplinari GRAVI E INDIVIDUALI-

TABELLA C Infrazioni disciplinari

NON GRAVI E SANZIONABILI PECUNIARIAMENTE ("MULTA")-

CHI accerta e stabilisce? COME? procedureDOVERI(art. 3 dello Statuto)

COMPORTAMENTI che sicaratterizzano comeinfrazioni ai "doveri"

QUANDO scatta lasanzione?

RISPETTO DELLENORMEDISICUREZZA EDELLENORMECHETUTELANO LASALUTE

-infrazione al divieto difumare all'interno dellascuola -infrazione alle norme cheregolano il parcheggio-utilizzo del telefono cellulare( lettori MP3 e altridispositivi elettronici)durante le lezioni-infrazione all'obbligo diavere con sè (eventuale)tesserino (badge)diriconoscimento e librettoscolastico e di mostrarlo surichiesta del personaledocente o non docente

ALL'ACCERTAMENTODELL'INFRAZIONE

Il CONSIGLIO D'ISTITUTO

STABILISCE: -le procedure per i ricorsi

all'Organo di Garanzia; -

le sanzioni ulteriori per chinon ottempera alpagamento della multa(aumento della sanzionepecuniaria e/o ricorso a

sanzioni ulteriori); -l'entità delle sanzioni

- chi è abilitato a emetteretali sanzioni

Procedure e modalità diemissione e pagamento dellasanzione sono definite dalConsiglio d'Istituto.Devono ovviamente veniresanzionati tutti i trasgressori(non solo gli studenti, maanche il personale docente enon docente) seppure conmodalità che tengano conto deldiverso stato giuridico e deidiversi ruoli di responsabilitàricoperti all'internodell'istituzione. Anche l'entitàdella sanzione può essereopportunamente diversificata.Si suggerisce un periodo "diprova" per verificare lapraticabilità e l'efficacia delleprocedure.I fondi raccolti con questemodalità saranno messi adisposizione:o del CdI col vincolo dispenderli per il diritto allostudio o per interventi diprevenzioneo del Comitato Studentesco

RISPETTO DELLESTRUTTUREEDELLEATTREZZATURE

-danneggiamenti di struttureo attrezzature dovute aincuria o trascuratezza-aule e spazi lasciati incondizioni tali (per eccessivodisordine o sporcizia) dapregiudicarne l'utilizzo per leattività immediatamentesuccessive

ALL'ACCERTAMENTODELL'INFRAZIONE : -daparte del docenteresponsabile della classeo del docente dell'orasuccessiva o delpersonale non docente.

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Modificato gennaio 2011 p. 36

TABELLA DCLASSI DISCIPLINARI PER INFRAZIONI NON GRAVI

CLASSEDISCIPLINARE

Numero ammonizioniscritte sul registro di

classe SANZIONEA >3 CFB >5 CDCS+CONF+SRL 1-3 +LSUIC >7 CDCS+CONF+SRL4-6+LSUID >10 CDCS+CONF+A7-15+LSUEE >12 CDCS+CONF+A>15+LSUEF >20 CDIS+CDCS+CONF+NASE/ESP

L’applicazione della sanzione non azzera le ammonizioni scritte chevengono calcolate sempre in totale.

VEDI Legenda sotto per le sigleNel caso l’allievo rifiuti i Lavori Socialmente Utili Interni (LSUI) si attuerà la procedura di allontanamento(classe C).

TABELLA E(CLASSI DISCIPLINARI PER INFRAZIONI GRAVI)

la classe viene scelta dagli Organi competenti in base alla gravità.

LEGENDA

LSU=LAVORI SOCIALMENTE UTILI (sistemazione e pulizia dei laboratori/aule, sorveglianza macchinette,assistenza coordinatore: rilevazione note, assenze e ritardi; etc ) o impieghi rieducativi (svolgimento compiti extra oassegnati in altre classi, progettazione e attuazione di campagne preventive inerenti all’infrazione- ) o permanenza inclassi terminali (per gli allievi del biennio). LSUI= LSU Interniall'Istituto. LSUE=LSU Esterni all'Istituto (c/o Enti, Aziende, Associazioni di volontariato,ecc.) .SRLX=SOSPENSIONE DALLE REGOLARI LEZIONI (OBBLIGO DI FREQUENZA) PER N°XGGAX=ALLONTANAMENTO DALL'ISTITUTO PER N°XGGCF=COMUNICAZIONE FAMIGLIACONF=CONVOCAZIONE FAMIGLIACDCS=CONSIGLIO DI CLASSE STRAORDINARIOCDIS=CONSIGLIO D'ISTITUTO STAORDINARIONASE=NON AMMISSIONE ALL'ANNO SUCCESSIVO O AGLI ESAMIESP=ESPULSIONEERIMB= EVANTUALE RIMBORSO DANNI /FURTIESA=EVENTUALE SEGNALAZIONE ALLE AUTORITA’ COMPETENTI (POLIZIA,CARABINIERI,SERVIZISOCIALI,ETC.)