LA POETICA DELLA MEMORIA NEGLI SCRITTI DI ... buonissimi livelli e con ottimi risultati. Gli scritti...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI «FEDERICO II» DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN FILOLOGIA MODERNA TESI DI LAUREA IN LETTERATURA ITALIANA LA POETICA DELLA MEMORIA NEGLI SCRITTI DI ALBERTO SAVINIO ABSTRACT Relatore: Candidato: Ch.mo Prof. Generoso Vella Pasquale Sabbatino matr. N55000284 A N N O A C C A D E M I C O 2 0 1 4 – 2 0 1 5

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI «FEDERICO II»

DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE

IN FILOLOGIA MODERNA

TESI DI LAUREA

IN

LETTERATURA ITALIANA

LA POETICA DELLA MEMORIA

NEGLI SCRITTI DI ALBERTO SAVINIO

ABSTRACT

Relatore: Candidato:

Ch.mo Prof. Generoso Vella

Pasquale Sabbatino matr. N55000284

A N N O A C C A D E M I C O 2 0 1 4 – 2 0 1 5

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Indice

INTRODUZIONE p. I

CAPITOLO PRIMO

PROFILO BIOGRAFICO DI ALBERTO SAVINIO

1. L'infanzia e l'adolescenza p. 4

2. Il periodo francese p. 7

3. Ferrara e la nascita della Metafisica p. 17

4. Gli anni della rivista Valori Plastici p. 21

5. Gli anni della maturità p. 26

CAPITOLO SECONDO

LA SCRITTURA GIORNALISTICA DI SAVINIO

1. Una scrittura accattivante e coinvolgente p. 29

2. Primi saggi di filosofia delle arti p. 38

3. Le prime esperienze giornalistiche p. 44

4. Gli anni del fascismo p. 55

5. Gli anni Quaranta e Cinquanta p. 60

CAPITOLO TERZO

L'ARTE COME SENTIMENTO DELLA MEMORIA

NEGLI SCRITTI E NELLE OPERE DI SAVINIO

1. L’estetica di Savinio p. 65

3

2. Arte come espressione della ragione p. 68

3. L'Ironia saviniana p. 73

4. Savinio e il culto della memoria p. 83

5. La Grecia, il mito e il primordiale p. 95

6. Il recupero dell’infanzia p. 125

INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI p. 151

TAVOLE DELLE ILLUSTRAZIONI p. 153

BIBLIOGRAFIA p. 156

I

INTRODUZIONE

Alberto Savinio restò sempre legatissimo agli ambienti

e ai personaggi vissuti e conosciuti in giro per l'Europa

e di ogni particolare situazione e incontro conservò

sempre una traccia indelebile in quella sua intensa

esistenza a contatto con tre civiltà diverse: quella

greca, francese e italiana. Un incrocio di culture che

caratterizzarono certamente la sua vita e la sua

professione ma soprattutto influirono sulla sua scrittura

che riportava quel patrimonio di conoscenze, di

esperienze, di studi svolti e una poetica sempre rivolta

al passato ma con uno sguardo sulla sua epoca con cui

interagì in diversi settori senza mai preferirne uno solo.

Rinunciò a chiudersi in una singola arte, perché

considerava stupido e disonesto limitarsi a una sola

materia e la scelta di più percorsi l'avrebbe salvato

invece dall'inebetimento.

Egli si poteva considerare certamente un artista totale:

si occupò di musica, pittura, scenografia, costume,

cinema, teatro, scrittura, giornalismo con cui riuscì a

farsi strada in ogni particolare ambito sempre a

II

buonissimi livelli e con ottimi risultati.

Gli scritti giornalistici di Savinio si palesavano come il

materiale di studio più consono alla diffusione

dell'importanza e del valore di questo grande uomo di

cultura che dalle colonne dei giornali più importanti e

per una vita intera promosse il suo universo artistico e

la sua acuta intelligenza mediante recensioni teatrali,

critiche musicali e cinematografiche, riflessioni

sull'arte e sull'attualità e nel racconto di vicende

personali soprattutto dell'infanzia. Moltissime le testate

che hanno ospitato i suoi pezzi e con cui ha

collaborato, in Italia e all'estero, presentandosi come un

personaggio controcorrente, progressista e multiforme.

Fu proprio la scrittura giornalistica a rappresentare la

sua fortuna, grazie a essa entrò in contatto con

personaggi importantissimi di quegli anni (Max Jacob,

Picasso, Soffici, Papini per citarne qualcuno). Il primo

tra tutti, Apollinaire, responsabile de Les Soirèes Paris,

dove apparvero i primi articoli di Andrea De Chirico. I

suoi scritti sul foglio francese gli fecero assumere una

posizione di prestigio nella cultura europea

d'avanguardia proprio per il suo pensiero nuovo e

III

rinnovatore che piacque molto ai surrealisti da cui fu

riconosciuto come iniziatore della loro corrente.

Si poté invece considerare il manifesto della metafisica

il saggio Le drame et la musique, in cui fecero la loro

apparizione alcuni argomenti fondamentali

dell'ideologia saviniana e soprattutto il proposito su

un'arte che poteva far conoscere quella parte nascosta e

sconosciuta della realtà e tirare fuori quella

componente metafisica delle cose.

Questioni che affrontò in maniera approfondita nella

rivista Valori Plastici dove si dedicò ad argomenti di

filosofia sull'arte ed esortava gli artisti all'uso della

ragione, attraverso il quale si poteva meglio

concretizzare l'atto creativo.

Il giornalismo lo impegnò per oltre un ventennio, dagli

anni Trenta fino alla sua morte e per tantissimo tempo

alternò e affianco al mestiere di pubblicista quello di

pittore le cui opere erano il frutto di un connubio

perfetto tra testo e immagini.

In migliaia di pagine di scritti Savinio coinvolgeva i

suoi lettori con serietà e passione, esplicitando un

nuovo modo di guardare alla realtà e un nuovo metodo

IV

per interpretarla, un metodo metafisico che trasferisce

nella sua scrittura e nella sua pittura. Savinio fu un

attento e insolito osservatore della natura e proprio da

questa particolare abilità scaturì un’estetica e un'arte

che non si fermavano alle apparenze e alla normale

visione delle cose.

I suoi quadri nascevano alla luce dei suoi scritti apparsi

sui giornali dell'epoca e da annotazioni, studi personali,

appunti che consentirono a Savinio di costruirsi un

proprio stile e una propria estetica. Era una estetica che

si fondava su alcuni capisaldi come il riconoscere

l'origine dell'opera d'arte dal pensiero dell'artista e

quindi dalla memoria. Non meno importante fu poi

considerare le opere d'arte come mondi e come tali non

potevano essere giudicati come neanche il mondo

stesso poteva essere oggetto di critica.

Le sue opere, dichiarò Savinio, sono nate già prima di

fare la loro apparizione sulla tela e proprio perché

generate prima di esser dipinte, come mai accaduto

prima, non finivano entro le loro dimensioni della

superficie ma si estendevano oltre la stessa.

Per Savinio non esistevano restrizioni o limitazioni e

V

concepì l'artista in colui che si lasciava andare a un

generoso abbraccio verso la natura, rintracciando in

essa la sua totalità e penetrando in ogni suo particolare.

La carta che favorirà la rappresentazione di una propria

realtà fu l'ironia con cui l'uomo si curò da quella

profonda depressione che lo fece sentire estraneo della

sua epoca. E solo attraverso l'ironia l'essere umano

poteva alleggerire il drammatico presente e trovare la

sua memoria che lo collegava con l'essenza originaria

creativa. Da qui la necessità di denudare la natura per

coglierne gli aspetti meno conosciuti, alterandone le

forme per pudore.

Si costituì in questa maniera la sua poetica dell'ironia

(alla quale seguirà quella della memoria), su cui si

fondava la sua carriera di pittore, scrittore e filosofo

delle arti e solo con questi presupposti si comprendono

alcune sue opere e quadri e le sue stesse teorie che

consegnarono al pubblico un'arte nuova, quel nuovo

classicismo concretizzato dalla metafisica di Carrà e

De Chirico. Uno stile che decretò il primato delle arti

plastiche sulle altre nel suo rappresentare la vita «non

come dovrebbe essere ma com' è» e sempre al seguito

VI

di modelli di cui invece si privarono invece gli

impressionisti. Col gruppo dei metafisici Savinio si

proponeva di superare le tendenze al naturalismo e al

realismo e dirigersi verso un'arte orientata sulla strada

del classicismo e della ragione.

Savinio propose un ritorno all'umanesimo e forse non a

caso come i grandi del Rinascimento si concesse a una

carriera poliedrica e variegata che ne fece uno degli

artisti più eclettici e originali del Novecento.

Queste le premesse che incoraggiarono l'artista alla

trattazione di variegati temi in letteratura e in pittura

che si allentavano e convergevano tra loro. Attraverso

il filo della memoria e immagini di una natura in

perenne divenire sintetizzò la sua arte nella riscoperta

di epoche primordiali, nel recupero dell'infanzia e nella

rievocazione di figure e forme del mito con cui seppe

brillantemente caratterizzarsi.

Per classicismo s'intendeva la realizzazione di un

rapporto forte e vivo tra la memoria e le ultime

tendenze, tra spiritualità e forme nuove, tra il prima e il

dopo.

L'approdo alla creazione artistica doveva avvenire

VII

riaprendo il baule dei ricordi individuali e collettivi e

Savinio si spinse forse anche oltre, accostando le

proprie memorie col mito, l'età moderna con quella

antica. Savinio interrogava il passato e, per mezzo di

esso, si raccontava ritornando indietro col tempo e

proponendo nei suoi scritti episodi della propria vita

familiare che s'intrecciano a interrogazioni e percezioni

sul presente.

La produzione di Savinio presentò soggetti come

uomini con le sembianze di animali, paesaggi

fantastici, isole dei giocattoli, avvicinando naturali

circostanze ad avvenimenti soprannaturali. I confini tra

verità e fantasia decaddero, mentre faceva la sua

comparsa il tema dell' inatteso e dell'insolito.

Si servì della memoria per rendere eterna l'arte e da qui

nacque l'esigenza di proporre forme senza tempo e

immortali. Lo fece per elevare l'arte e spingersi a

risultati che potevano perfino superare la realtà. Solo

con la memoria si consentiva all'intelletto di sorpassare

i limiti dell'apparenza e dell'impercettibile e, nello

stesso tempo, raccogliere «lo spettro delle cose». Ci

riuscì, servendosi di un passato non solo mitologico ma

VIII

anche attraverso una dimensione più contemporanea e

soggettiva, scavando nelle proprie vicende familiari e

nei propri ricordi fino ad arrivare a una nuova

definizione dell'arte la cui funzione principale era

esibire un ricordo fisso e permanente di cose e persone.

Savinio recuperò la sua infanzia e rivelò che solo

allungandola l'uomo poteva godere dell'appellativo di

artista. La sua vita s’identificò proprio come il

prolungamento dell'infanzia che fu miticizzata e

considerata come il principale motivo d'ispirazione

artistica di tutta l’esistenza. A questo aggiunse che tutta

l'arte nasce dal grembo della memoria per rivivere il

proprio passato (e di chi ci aveva preceduto) e

consegnare in eredità agli uomini il desiderio del

perduto bene.

152

INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI

Fig. 1.1 ALBERTO SAVINIO, Le rêve du poète, 1927,

olio su tela, 116 × 88,5 cm, Collezione privata, Torino.

Fig. 1.2 ALBERTO SAVINIO, I Consiglieri, 1930, olio

su tela, 71 x 91 cm, Collezione privata, Roma.

Fig. 1.3 ALBERTO SAVINIO, Atlante, 1927, olio su

tela, 81 x 65 cm, Collezione privata, Milano.

Fig. 1.4 ALBERTO SAVINIO, Souvenir d’un monde

disparu, 1928, olio su tela, 60 x 79 cm, Collezione

privata, Modena.

Fig. 1.5 ALBERTO SAVINIO, Il riposo di

Hermaphrodito, 1944-1945, olio su tela, 20 x 34,5 cm,

Collezione privata,Torino.

Fig. 1.6 ALBERTO SAVINIO, Hommes nus o La

cacciata dal paradiso, 1929, olio su tela, 73.5 x 92 cm,

Collezione privata,

153

Fig. 1.7 ALBERTO SAVINIO, Annunciazione, 1931-

1932, tempera su tela, 55 x 46 cm, Collezione privata,

Milano.

Fig. 1.8 ALBERTO SAVINIO. La sposa fedele. 1930-

1931. olio su tela, 80 x 65 cm, Galleria dello Scudo,

Verona.

Fig. 1.9 ALBERTO SAVINIO, Una strana famiglia,

1947, olio su tela, 90 x 80 cm, Collezione privata.

Roma.

Fig. 1.10 ALBERTO SAVINIO, Alberto Savinio, La

cité des promesses, 1928, olio su tela, 97 x 146 cm,

Collezione privata.

Fig. 1.11 ALBERTO SAVINIO, Oggetti nella foresta,

1927, olio su tela, 73x92 cm, Collezione privata,

Brescia.

154

TAVOLA DELLE ILLUSTRAZIONI

Fig. 1.3

Fig. 1.2

Fig. 1.4

Fig. 1.1

155

Fig. 1.5

Fig. 1.7

Fig. 1.6

Fig. 1.8

156

Fig. 1.10

Fig. 1.9

Fig. 1.11

157

BIBLIOGRAFIA

A) OPERE DI SAVINIO ANALIZZATE:

A. SAVINIO, Nuova enciclopedia, Milano, Adelphi,

1977.

A. SAVINIO, Torre di guardia, a cura di L. Sciascia

con un saggio di S. Battaglia, Palermo, Sellerio, 1977.

A. SAVINIO, Narrate, uomini, la vostra storia,

Milano, Adelphi, 1984.

A. SAVINIO, Hermaphodito, con una nota di G. C.

Roscioni, Torino, Einaudi, 1988.

A. SAVINIO, Scatola sonora, con introduzione di L.

Rognoni, Torino, Einaudi, 1988.

A. SAVINIO, Casa «La vita» e altri racconti, a cura di

A. Tinterri e P. Italia, Milano, Adelphi, 1999.

158

A. SAVINIO, Tragedia dell'infanzia, a cura di P. Italia,

Milano, Adelphi, 2001.

A. SAVINIO, Scritti dispersi 1943-1952, a cura di P.

Italia, con un saggio di A. Tinterri, Milano, Adelphi,

2004.

A. SAVINIO, La nascita di Venere: scritti sull'arte, a

cura di G. Montesano e introduzione di V. Trione,

Milano, Adelphi, 2007.

A. SAVINIO, Tutta la vita, a cura di P. Italia, Milano,

Adelphi, 2011.

B) BIBLIOGRAFIA CRITICA ESSENZIALE

1) Sulla vita di Alberto Savinio si veda:

S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo

diventa una soluzione di stile, in Idem, Savinio.Un

temperamento aereo, Roma, Ponte Sisto, 2013, pp.11-

159

24.

M. FAGIOLO (a cura di), Alla ricerca di Savinio, in

Alberto Savinio, catalogo della mostra (Roma, Palazzo

delle esposizioni 18.5.1978-18.7.1978), a cura di M.

Fagiolo, D. Fonti, P. Vivarelli, Roma, De Luca Editore,

1978, pp.11-37.

D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,

catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni

18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,

P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.

A. TINTERRI, Lo spettacolo nella vita e nell'opera di.

Savinio, in Idem, Savinio e lo spettacolo, Bologna, Il

Mulino, 1993, pp. 15-56.

2) Sul giornalismo e saggistica d’arte di Alberto

Savinio si veda:

R. BUTTIER (a cura di), Nota introduttiva in Idem,

Savinio giornalista Itinerario bibliografico, Roma,

160

Bulzoni, 1987, pp. 7-46.

C. ELIA, “Esatta dolcezza”, Alberto Savinio e la

Linea Leopardi, in Passione Savinio. Letteratura arte

politica (1952-2012), a cura di T. Iermano, P.

Sabbatino, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2013,

pp. 35-56.

D. FONTI, Savinio scrittore d’arte, in catalogo della

mostra (Milano, Fondazione Antonio Mazzotta

29.11.2002–2.03.2003), a cura di P. Vivarelli, P.

Baldacci, pp. 197-202.

D. FONTI, Alberto Savinio: Scritti sull’arte. Antologia,

in catalogo della mostra (Milano, Fondazione Antonio

Mazzotta 29.11.2002–2.03.2003), a cura di P. Vivarelli,

P. Baldacci, pp. 203-224.

G. GIORDANO, Savinio e l’isola dei giocattoli, in

Passione Savinio. Letteratura arte politica (1952-

2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit., pp. 57-

62.

161

P. ITALIA, La “poetica della memoria”: «Tragedia

dell’Infanzia» e «Sul dorso del Centauro», in Idem, Il

pellegrino appassionato. Savinio scrittore. 1915-1925,

Palermo, Sellerio, 2004, pp 296- 322.

P. ITALIA, Estetica (e poetica) di una ‘’centrale

creativa’’, in Alberto Savinio: La commedia dell’arte, a

cura di V. Trione, cit., pp. 194-196.

P. ITALIA (a cura di), Pittura, oltre pittura: Scritti di

Alberto Savinio sulle arti, in Alberto Savinio: La

commedia dell’arte, a cura di V. Trione, cit., pp. 197-

207.

P. ITALIA, Note al testo, in A. Savinio, Tragedia

dell’infanzia, a cura di P. Italia, cit., pp. 203-223.

G. MONTESANO, Sotto il segno di Anadioménon, in

A. Savinio, La nascita di Venere: scritti sull'arte, a cura

di G. Montesano e introduzione di V. Trione, cit., pp. 9-

28.

162

M. PALUMBO, Nuova enciclopedia e nuovo sapere, in

Passione Savinio. Letteratura arte politica (1952-

2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit., pp. 19-

34.

L. SCIASCIA, Nota introduttiva, in A. Savinio, Torre

di guardia, a cura di L. Sciascia con un saggio di S.

Battaglia, Palermo, Sellerio, 1877, pp. XXVII-XXVIII.

G. SCOGNAMIGLIO, Alberto Savinio atipico cronista

teatrale, in Passione Savinio. Letteratura arte politica

(1952-2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit.,

pp. 79-90.

V. TRIONE, Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto

Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,

Milano, 24ore Cultura, 2011, pp. 15-31.

V. TRIONE, L’ellisse e il Cerchio, in A. Savinio, La

nascita di Venere: scritti sull'arte, a cura di G.

Montesano e introduzione di V. Trione, cit., 127-157.

163

E. VITTORINI, Savinio secondo Vittorini, in P.

Vivarelli, Savinio, Firenze, Giunti, 2003, p. 42.

P. VIVARELLI, L’arte come esercizio della memoria,

in Idem, Savinio, cit., pp. 9-14.

P. VIVARELLI, Il dinamismo della realtà, in Idem,

Savinio, cit., pp. 17-29.

P. VIVARELLI, Sviluppi della poetica e della pittura

saviniana, in Alberto Savinio, Catalogo Generale,

a cura di P. Vivarelli, Milano, Electa, 1996, pp. 9-14.

3) Sulla pittura di Alberto Savinio si veda:

S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo

diventa una soluzione di stile, in Savinio. Un

temperamento aereo, cit., pp. 11-24.

D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,

catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni

164

18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,

P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.

G. GIORDANO, Savinio e l’isola dei giocattoli, in

Passione Savinio. Letteratura arte politica (1952-

2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit., pp. 57-

62.

V. TRIONE, Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto

Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,

cit., pp. 15-31.

P. VIVARELLI, Alberto Savinio, in Alberto Savinio,

catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni

18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,

P. Vivarelli, cit., pp. 85-102.

P. VIVARELLI, L’arte come esercizio della memoria,

in Idem, Savinio, cit., pp. 9-14.

P. VIVARELLI, Il dinamismo della realtà, in Idem,

Savinio, cit., pp. 17-29.

165

P. VIVARELLI, Sviluppi della poetica e della pittura

saviniana, in Alberto Savinio, Catalogo Generale, a

cura di P. Vivarelli, cit., pp. 9-14.

4) Sulla musica e il teatro di Alberto Savinio si

veda:

S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo

diventa una soluzione di stile, in Savinio. Un

temperamento aereo, Roma, Ponte Sisto, 2013, pp. 11-

24.

D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,

catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni

18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,

P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.

L. ROGNONI, Itinerario musicale di Savinio, in A.

Savinio, Scatola sonora, Torino, Einaudi, 1988, pp. V-

XII.

166

G. SCOGNAMIGLIO, Alberto Savinio atipico cronista

teatrale, in Passione Savinio. Letteratura arte politica

(1952-2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit.,

pp. 79-90.

A. TINTERRI, Lo spettacolo nella vita e nell'opera di.

Savinio, in Idem, Savinio e lo spettacolo, Bologna, Il

Mulino, 1993, pp.15-56.

V. TRIONE, Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto

Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,

cit., pp. 15-31.

5) Sulla scrittura letteraria di Alberto Savinio si

veda:

S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo

diventa una soluzione di stile, in Savinio. Un

temperamento aereo, Roma, Ponte Sisto, 2013, pp. 11-

24.

C. ELIA, “Esatta dolcezza”, Alberto Savinio e la

167

Linea Leopardi, in Passione Savinio. Letteratura arte

politica (1952-2012), a cura di T. Iermano, P.

Sabbatino, cit., 2013, pp. 35-56.

D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,

catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni

18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,

P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.

P. ITALIA, La “poetica della memoria”: «Tragedia

dell’Infanzia» e «Sul dorso del Centauro», in Il

pellegrino appassionato. Savinio scrittore. 1915-1925,

cit., pp. 296-322.

P. ITALIA, Note al testo, in A. Savinio, Tragedia

dell’infanzia, a cura di P. Italia, cit., pp. 203-223.

V. TRIONE Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto

Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,

cit., pp. 15-31.

168

ALTRI TESTI CONSULTATI

E. BERNINI, R. ROTA, La metafisica, in Idem, Eikon.

Guida alla storia dell'arte, Dal Settecento ad oggi, 3

Voll. III., Roma-Bari, Laterza, 2006, pp. 312-313.

E. BERNINI, R. ROTA, Protagonisti della Metafisica,

in Idem, Eikon. Guida alla storia dell'arte, Dal

Settecento ad oggi, Voll. III, Roma - Bari, Laterza,

2006, pp. 314-319.

G. DE CHIRICO, Zeusi l’esploratore, in De Chirico, a

cura di M. Calvesi, G. Mori, Firenze, Giunti, 1996, p.

35.

G. DE CHIRICO, Memorie della mia vita, Milano,

Bompiani, 1998.