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CITTÀ DI POTENZA UNITÀ DI DIREZIONE “CENTRO STORICO - QUALITÀ URBANAREGOLAMENTO DEL VERDE URBANO PUBBLICO E PRIVATO Il Dirigente ARCH. GIANCARLO GRANO

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CITTÀ DI POTENZAUNITÀ DI DIREZIONE “CENTRO STORICO - QUALITÀ URBANA”

REGOLAMENTO DEL VERDE URBANO

PUBBLICO E PRIVATO

Il DirigenteARCH. GIANCARLO GRANO

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Il presente Regolamento del Verde Urbano Pubblico e Privato è stato redattodall’architetto Giancarlo Grano, Dirigente dell’Unità di Direzione “Centro Storico -Qualità Urbana” del Comune di Potenza, in collaborazione con i funzionari, geom.Pietro Basentini, geom. Giuseppe Brindisi, p.a. Giambattista Pietrafesa.

Il Regolamento è stato approvato con delibera di Consiglio comunale n. 45 del27 aprile 2004 su proposta dell’Assessore all’Ambiente avv. Massimo Molinari.

Hanno espresso pareri e suggerimenti:- il Corpo Forestale dello Stato - coordinamento prov.le (nota 3190 del 25/03/2003)- l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Potenza (nota 3283 del 27/3/2003)- la Conferenza di Servizio degli Uffici comunali, svoltasi in data 16/12/2003- l’Università di Basilicata, Dip.to Produzioni Vegetali (nota 210 del 13/02/2004)

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Relazione illustrativa pag. 5

NORMATIVAArt. 1 Generalità pag. 15Art. 2 Salvaguardia delle alberature esistenti pag. 16Art. 3 Abbattimenti pag. 17Art. 4 Potature pag. 18Art. 5 Danneggiamenti pag. 18Art. 6 Nuovi impianti e sostituzioni pag. 20Art. 7 Progetti di sistemazione del verde pag. 20Art. 8 Aree di pertinenza delle alberature pag. 22Art. 9 Distanze da osservare pag. 22Art. 10 Norme di natura edilizia pag. 23Art. 11 Parametri urbanistici pag. 25Art. 12 Verde per parcheggi pag. 26Art. 13 Viali pubblici pag. 27Art. 14 Alberi monumentali pag. 28Art. 15 Parchi e Giardini storici pag. 29Art. 16 Norme per la fruizione del verde pubblico pag. 30Art. 17 Adozione di aree a verde pag. 31Art. 18 Orti urbani pag. 32Art. 19 Difesa delle piante in aree di cantiere pag. 33Art. 20 Difesa delle alberature dai parassiti pag. 34Art. 21 Difesa delle aree agricole incolte pag. 36Art. 22 Sanzioni e norme finali pag. 37

ALLEGATIA - Modulistica

A/1 - Modulo di richiesta di interventi su aree a verde pag. 41A/2 - Modulo di richiesta di abbattimento/potatura pag. 42A/3 - Schema di valutazione del valore ornamentale (V.O.) pag. 43

B - Protezione alberi nei cantieri pag. 47C - Specie arboree ed arbustive suggerite

C/1 - Caratteristiche, morfologia e tipo d’impiego pag. 57C/2 - Classificazione alberi in base alla dimensione della chioma pag. 66C/3 - Durata delle principali specie arboree in ambiente urbano pag. 67

D - Lotta antiparassitariaD/1 - Linee d’intervento pag. 71D/2 - Periodo di monitoraggio dei parassiti pag. 79D/3 - Antiparassitari da adottare pag. 82D/4 - Norme nazionali in materia di Lotta Obbligatoria pag. 84

E - Giardini storici e alberi monumentaliE/1 - Carta dei Giardini storici pag. 89E/2 - Criteri per l’individuazione di alberi monumentali pag. 97

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Relazione illustrativa

Le funzioni del verde urbano

L’Amministrazione Comunale di Potenza è da tempo impegna-ta a rendere più abitabile e accogliente la città attraverso politicheappropriate di ecologia urbana; tale sforzo tuttavia produrrebbefrutti parziali senza una precisa regolamentazione dell’uso e dellapromozione del verde e senza una fattiva collaborazione dei citta-dini: da tali convincimenti è nato il presente Regolamento.

I vantaggi offerti da una ripresa di attenzione intorno al temadel verde urbano e la possibilità che attraverso di esso possaraggiungersi un deciso miglioramento dell’ecosistema cittadino,oggi gravemente a rischio di degrado per le aggressioni di unosviluppo non rispettoso della salute umana, appaiono evidenti.

Non si tratta solo di assicurare una, pur essenziale, funzioneestetica, ma soprattutto di garantire un polmone verde capace dimigliorare il microclima locale, specialmente nelle zone densa-mente abitate, purificare l’aria che respiriamo, e costituire un otti-mo schermo antirumore.

Gli alberi urbani assicurano un ruolo fondamentale a livelloecologico: essi funzionano molto meglio di qualsiasi apparecchiotecnologico o climatizzatore artificiale, mentre a livello sociale so-no un catalizzatore di relazioni e di socialità.

Si tratta di un vero e proprio investimento in salute, grazie alquale le zone urbanizzate risultano, non solo in senso figurato,meno anonime e meno aride.

Gli alberi formano un ottimo climatizzatore (non solo un effica-ce parasole o parapioggia, a seconda del tempo), infatti nella sta-gione più calda nelle loro vicinanze l’abbassamento di tempera-

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tura può raggiungere i 6 gradi, mentre il fogliame contribuisce aumidificare l’aria; è stato valutato che un solo albero giunto amaturità compie gratuitamente e senza alcuna spesa d’energia lostesso lavoro di cinque climatizzatori che lavorino giorno e notte.

Essi sono anche un efficace filtro naturale, assicurando lapulizia delle polveri contenute nell’aria, causa di gravi inconve-nienti alla salute (allergie, bronchiti, e, talora, anche tumori); dal30% al 40% delle polveri presenti nell’atmosfera urbana possonoessere filtrate dalle masse di verde, senza finire nei polmoni deiresidenti e dei passanti.

Il verde delle alberature è anche un potente ossigenatore: lefoglie di un singolo albero di medie dimensioni producono tantoossigeno da coprire i bisogni di 10 abitanti della città, assorbonol’anidride carbonica, abbassano del 50% il tenore dell’ossido diazoto, gas dannoso emesso dalle autovetture, e trattengono le altresostanze emesse con i gas di scappamento (piombo, benzene, ecc.).

L’ampliamento del verde e del numero di alberi in città è inol-tre un essenziale elemento filtrante del suolo, con importanti ef-fetti di assorbimento dell’acqua piovana, formando un antidotocontro la eccessiva impermeabilizzazione del suolo che raggiun-ge, nelle zone più densamente edificate, livelli elevatissimi, congravi effetti sul ciclo dell’acqua.

Oltre al ruolo per la salute fisica degli abitanti della città, nonmeno essenziale è il ruolo sociale del verde urbano. E’ ormaiacquisizione comune l’importanza che il verde riveste nel deter-minare spazi pubblici o privati di elevata qualità.

Il verde è un ingrediente insostituibile per realizzare nellacittà, nei quartieri e in prossimità delle residenze, spazi di riposo,di relazione, di gioco, di socializzazione tra anziani, adulti e bam-bini; esso consente di attrezzare piacevolmente le reti dei percor-si pedonali, favorisce le migliori possibilità di integrazione, leoccasioni di contatto e la reciproca tolleranza tra i cittadini.

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Non è da trascurare inoltre, la capacità di innalzare, insiemealla qualità urbana, anche il valore patrimoniale delle proprietàprivate e delle costruzioni poste in prossimità ai parchi, ai viali eagli spazi attrezzati anche con semplici aiuole di vicinato.

La situazione del verde nella città di Potenza

La città di Potenza risulta tra i capoluoghi italiani uno dei piùdotati in termini di aree a verde urbano, sia pubblico che privato.

Tra le principali emergenze collettive rientrano le seguenti:- la villa di S. Maria, già Orto botanico, di recente sottoposta a

radicali interventi di manutenzione (m2 13.200);- la villa del Prefetto, oggi di proprietà della Provincia di Po-

tenza (m2 7.000);- il parco di Montereale, completato negli anni ‘50 e da poco

interessato a riqualificazione (m2 24.000);- il parco del Seminario, di proprietà ecclesiastica, aperto al

pubblico in virtù di convenzione con il Comune (m2 7.000);- il parco Baden Powell di Rione Risorgimento, sistemato a cura

della Provincia di Potenza (m2 25.000);- il parco extraurbano di località di S. Antonio La Macchia isti-

tuito negli anni ‘70 (m2 59.000);- il parco extraurbano di Rossellino con i suoi impianti sporti-

vi (m2 365.000);- il parco fluviale del Basento di pertinenza del Consorzio

Industriale, la cui estensione interessa per alcuni chilometril’asta fluviale da Contrada Tora a Contrada Betlemme.

A queste aree a verde, già attrezzate per l’uso collettivo, do-vrebbero aggiungersi entro breve altre aree boscate o cespuglia-te, ricomprese nelle aree di espansione intercettate dal PianoRegolatore Generale della città.

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Le principali zone di prossima sistemazione sono il cosiddettoVallone di S. Lucia, le aree boscate di Macchia Romana e MacchiaGiocoli, e tutte le numerose superfici individuate come zone F.6/Adallo strumento urbanistico vigente.

Anche il verde ornamentale di tipo privato risulta, per la suaestensione, una presenza significativa nella nostra città, special-mente nelle adiacenze di ville isolate e di numerose costruzioni inzona agricola.

Alla dotazione quantitativa di verde ornamentale non semprecorrisponde, tuttavia, un uso appropriato e una gestione corretta,tali da garantire tutela e valorizzazione del nostro patrimonioarboreo e ambientale, che spesso è ridotto alla mera funzione dicorredo delle attività ludico-ricreative e mostra processi di degra-do e di banalizzazione.

Tale situazione si è determinata anche per la mancanza di unaprecisa regolamentazione capace di offrire adeguata salvaguardiaai valori dell’ambiente e del paesaggio, espressamente richiamatidall’articolo 9 della Costituzione italiana, dalla L. 1497/1939 edallo stesso Statuto comunale.

Il verde urbano si inserisce a pieno titolo nel tema della tutelaambientale e paesaggistica, non solo in relazione alle sue diverseed importanti funzioni naturali, urbanistiche e sociali, ma ancheper il possibile ruolo di educazione al senso civico e di elevazionedella qualità urbana.

A colmare questa lacuna è orientato il presente Regolamento,le cui norme sono relative alle modalità di impianto, manutenzio-ne e difesa di aree verdi pubbliche e private esistenti, ai criteri diprogettazione e realizzazione di nuove aree verdi, alla tutela diparchi, giardini pubblici e aree di interesse ambientale, storico epaesaggistico, ivi comprese quelle agricole non interessate dallecoltivazioni, nonché i canali, i fossi e le aree golenali.

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I contenuti del Regolamento

Si è cercato di regolamentare in maniera agile e completa tutte lequestioni in vario modo connesse con la gestione del verde urbanopubblico e privato; agilità e completezza sono state coniugate effi-cacemente attraverso la distinzione tra norme di Regolamento eAllegati applicativi; le norme hanno carattere strutturale e dise-gnano l’architettura del Regolamento, mentre gli Allegati formanola parte, per così dire, di corredo.

I cinque Allegati che arricchiscono il Regolamento si riferisco-no rispettivamente:

A) alla modulistica; B) alle risorse di difesa delle alberature nei cantieri, C) alle caratteristiche delle alberature in ambito urbano; D) ai principi essenziali per lotta antiparassitaria;E) alla tutela dei Giardini storici e degli alberi monumentali.L’idea portante e unificante di tutto il Regolamento è quella della

rivalutazione delle presenze arboree e delle aree a verde della città.Fin dai primi articoli, dove si stabiliscono le finalità e la classi-

ficazione delle alberature in tre ordini di grandezza, è evidente l’in-tenzione di considerare il sistema del verde urbano come un patri-monio da sottoporre a tutela e salvaguardia, prescrivendo ovunquepossibile la sostituzione delle piante da abbattere o danneggiate.

La potatura e l’abbattimento delle piante sono considerateoperazioni di tipo straordinario per le quali è sempre necessariochiedere l’autorizzazione dell’Ufficio competente, corredando l’i-stanza di una accurata documentazione tecnica e descrittiva.

La tutela diventa sempre più stringente e rigorosa in funzionedel valore ornamentale delle alberature, fino al punto di tradurrein termini di risarcimento economico ogni danneggiamento, ogniabbattimento non autorizzato ed ogni intervento sconsiderato oimmotivato sulle alberature e sugli esemplari arbustivi.

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Tutte le sanzioni comminate terranno conto del prezzo di mer-cato delle piante adulte, con eventuali correttivi relativi all’etàdella pianta danneggiata, del suo valore estetico e fitosanitario,delle dimensioni e della sua localizzazione.

E’ interessante sottolineare come tutte le risorse economicherinvenienti dalle sanzioni per mancato rispetto delle norme rego-lamentari, saranno introitate in un capitolo di bilancio espres-samente destinato alla riqualificazione del verde e dell’ambiente.

Particolarmente severo sarà l’atteggiamento nel caso di dan-neggiamento di alberi dichiarati monumentali, o ricadenti neiParchi e nei Giardini storici, questi ultimi da individuare a curadella Giunta Comunale in base ai criteri dettati nell’Allegato E.

Il Regolamento rafforza inoltre il principio secondo cui è ne-cessario corredare i progetti di edilizia pubblica o privata e i pianiurbanistici, con specifici studi, analisi e progetti delle aree libereda destinare a verde.

Le richieste di intervento sulle alberature e i progetti di siste-mazione del verde dovranno essere redatti esclusivamente datecnici abilitati in materia botanica e ambientale, allo scopo dievitare per il futuro interventi improvvisati, poco coerenti con lecaratteristiche storico-ambientali e climatiche della città, oltre cheindifferenti alle particolari condizioni urbanistiche.

La tutela delle alberature esistenti o di nuovo impianto siestenderà non solo all’esemplare arboreo, ma anche al suo spa-zio vitale; a tale scopo viene definito dal Regolamento il concettodi ‘area di pertinenza’ e sono stabilite le distanze minime daosservare nell’impianto di nuove alberature e nel caso di realiz-zazione di reti tecnologiche, aeree o interrate.

Tra le nuove norme di natura edilizia è interessante quella cheprescrive la ricopertura vegetale con essenze rampicanti, in casodi realizzazione di muri di sostegno in cemento armato.

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Particolarmente significative sono le norme urbanistiche chedettano nuovi standards progettuali: esse fissano la dotazione diverde permeabile e la superficie minima delle ricoperture arboreenel caso di nuove zone da urbanizzare, nonché la quantità disuperfici libere da attrezzare a verde nelle aree di parcheggio.

I viali pubblici sono considerati dal Regolamento come ununico sistema ambientale, allo scopo di garantire il rispetto dellaloro caratterizzazione estetica e funzionale e per una manu-tenzione coerente con l’omogeneità e l’età dei filari.

Il Regolamento disciplina inoltre l’uso e l’accesso ai parchi e aigiardini pubblici e detta le condizioni per l’eventuale adozione diaree pubbliche da parte di privati; in questo caso, insieme allariqualificazione dell’area, dovrà essere garantita la fruizione pub-blica, con divieto assoluto di realizzare elementi di recinzione.

Un’attenzione specifica è dedicata ai cosiddetti orti urbani; ilRegolamento finalmente consente al Comune di attrezzare even-tuali aree residuali prossime alla città e destinarle alla coltiva-zione hobbistica da parte di anziani e appassionati, ma nonesclude che possano essere legittimate e riqualificate alcunesituazioni di fatto attualmente prive di decoro e disciplina.

L’attenzione al tema della difesa delle piante nelle zone ove sieffettuano lavori edilizi tiene conto della necessità di preservare ilpatrimonio arboreo da danneggiamenti spesso evitabili; gli opera-tori (tecnici e imprese) saranno così tenuti a non trascurare l’impor-tanza della vegetazione già nella fase di allestimento dei cantieri.

La lotta fito-sanitaria, anch’essa disciplinata del Regolamento,sarà possibile solo mediante l’uso di mezzi e prodotti non danno-si, privilegiando in ogni caso interventi di tipo preventivo.

Pur essendo destinato essenzialmente al verde urbano, il Re-golamento non trascura il caso delle alberature e del patrimonioverde esistente nelle zone rurali, con particolare attenzione allavegetazione nei pressi di corsi d’acqua, canali di scolo e fossi.

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Si confida, in conclusione, che il Regolamento del Verde Urba-no Pubblico e Privato rappresenti un vero salto di qualità per lanostra città, favorendo, a partire dal rispetto degli elementi arbo-rei e del verde, un deciso un cambio culturale che modifichi inpositivo sia gli atteggiamenti dei cittadini che quelli degli opera-tori pubblici e privati.

Il Regolamento costituirà quindi uno dei principali strumenti dipianificazione comunale, ben oltre l’ambito strettamente legatoalla disciplina del verde, da collegarsi al più presto ad altri docu-menti settoriali, integrativi del Piano Regolatore Generale, quali ilPiano del Verde e delle Manutenzioni e il Censimento delle AreeUrbane Verdi, al fine di ottenere finalmente una corretta e organi-ca gestione del patrimonio ambientale della città.

Il Regolamento, oltre a contribuire alla realizzazione di spaziverdi ben progettati e funzionali alla tutela e rivalutazione delpatrimonio vegetale esistente, sarà determinante soprattutto perl’educazione dei cittadini, divulgando i principi e criteri essenzia-li per lo sviluppo di una nuova cultura del verde.

Diventerà certamente patrimonio comune non solo l’impiegodelle tecniche più appropriate per la salvaguardia e la gestionedel verde, ma potranno aprirsi interessanti risvolti riguardo allacorretta progettazione ambientale e paesaggistica, al risparmioenergetico, all’ottimale ombreggiamento e alla climatizzazionedegli edifici.

Si tratta, in altri termini, di uno strumento capace di innesca-re un nuovo atteggiamento nei cittadini e negli amministratori:quello di invertire finalmente la tendenza ad ‘urbanizzare’ senzacriterio il territorio naturale, per cominciare viceversa a ‘natura-lizzare’ il territorio urbano.

Il Dirigentearch. Giancarlo Grano

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NORMATIVA

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Art. 1GENERALITA’

1. Il presente Regolamento del Verde Urbano Pubblico e Privato,di seguito chiamato semplicemente Regolamento, detta ladisciplina degli interventi sulla vegetazione e sulle alberatu-re ricadenti nel territorio comunale, al fine di garantirne lavalorizzazione, la salvaguardia e la razionale gestione, nelrispetto delle condizioni di decoro, sicurezza, incolumitàpubblica e accessibilità.

2. Le norme del Regolamento si applicano in particolare:a. a tutte le aree di proprietà pubblica da sistemare a verde,

ovunque ubicate;b. alle alberature delle zone, sia pubbliche che private, inter-

ne al perimetro del centro abitato;c. alle alberature delle zone, sia pubbliche che private, ubi-

cate entro mt. 30,00 dalla mezzeria delle strade pubbli-che, ed entro mt. 30,00 da corsi d’acqua;

d. alle alberature che rivestono prevalente funzione ornamen-tale, di pertinenza di costruzioni edilizie, ovunque ubicate.

3. Non sono oggetto del Regolamento, indipendentemente dal-l’ubicazione, gli alberi da frutto, gli alberi costituenti colturearboree specializzate per arboricoltura da legno, gli alberifacenti parte di formazioni forestali e, in generale, tutta la ve-getazione ricadente nelle zone rurali coltivate.

4. L’Ufficio competente per le materie disciplinate dal Regola-mento è l’Ufficio Verde Urbano Pubblico e Privato, istituitopresso l’Unità di Direzione “Centro Storico - Qualità Urbana”del Comune.

5. Ai fini del Regolamento le alberature in ambito comunalesono classificate come segue, in funzione della loro altezza edello sviluppo a maturità:

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- piante di 1a grandezza con altezza > mt. 18,00- piante di 2a grandezza con altezza tra mt. 12,00 e 18,00- piante di 3a grandezza con altezza < mt. 12,00- alberature ed arbusti con altezza < mt. 5,00

6. Possono sottoscrivere progetti e relazioni tecniche relativi ainterventi disciplinati dal presente Regolamento, le figureprofessionali e i tecnici specificamente abilitati in materiabotanica e ambientale.

Art. 2SALVAGUARDIA DELLE ALBERATURE ESISTENTI

1. Su tutto il territorio comunale sono oggetto di particolaresalvaguardia:a. gli arbusti che per rarità di specie, morfologia o vetustà,

risultino di particolare pregio; b. gli alberi (conifere e latifoglie) aventi circonferenza del

fusto, misurata a cm. 130 di altezza dal colletto, superio-re alle misure sotto indicate:- cm. 60 per piante di 1a grandezza- cm. 50 per piante di 2a grandezza- cm. 30 per piante di 3a grandezza

c. le piante con più fusti, qualora almeno uno di essi rag-giunga la circonferenza pari a cm. 20.

d. gli alberi ricadenti nei Parchi urbani e nei Giardini storicie gli alberi monumentali di cui al successivo articolo 14.

2. Le operazioni di sostituzione di alberi esistenti e di impiantodi nuove alberature sono assoggettate alle prescrizioni detta-te dall’articolo 6 del Regolamento.

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Art. 3ABBATTIMENTI

1. L’abbattimento di alberi vivi, deperienti o morti, salvo il casodi interventi effettuati direttamente dall’Amministrazione co-munale, è soggetto a richiesta di autorizzazione corredatadella documentazione di cui all’Allegato A, necessaria a indi-viduare l’operazione e descriverne le motivazioni.

2. Sull’istanza di abbattimento, regolarmente presentata e do-cumentata, l’Ufficio competente si esprime entro 20 giorni,decorsi i quali l’intervento si intende autorizzato.

3. L’autorizzazione al taglio di alberi fissa condizioni circa:- modalità e tempi di abbattimento, con l’obbligo di rispetta-

re, per quanto possibile e salvo casi di pericolo imminente,il periodo di riproduzione dell’avifauna (marzo-agosto);

- modalità e tempi per interventi di sostituzione e impianto dinuove alberature (essenze da utilizzare, nuovo terreno dicoltivo, estirpazione delle ceppaie, etc.)

4. Qualora l’abbattimento riguardi alberi su suolo pubblico, gliinteressati sono tenuti a corrispondere all’Amministrazionecomunale una somma pari al valore ornamentale (V.O.) dellapianta, calcolata secondo la metodologia di cui all’Allegato A.

5. Sono assoggettati alla disciplina del presente articolo anchegli abbattimenti necessari per l’attuazione degli strumentiurbanistici e per la realizzazione di opere pubbliche.

6. Sono esclusi dalle norme del presente articolo gli abbatti-menti ordinati da sentenze giudiziarie, quelli da eseguire inattuazione del Codice della Strada e ogni intervento pro-grammato dall’Amministrazione comunale per ragioni di in-columità pubblica, per evitare scosciature da carichi da nevee per la riqualificazione delle condizioni ambientali e vegeta-zionali attraverso sfolli o diradamenti.

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Art. 4POTATURE

1. La potatura delle alberature, salvo il caso di interventi effet-tuati direttamente dal personale dell’Amministrazione comu-nale per eliminazione dei rami secchi, lesionati o ammalora-ti e per prevenire rotture da carichi di neve, è soggetta a spe-cifica richiesta di autorizzazione corredata della documenta-zione di cui all’Allegato A.

2. L’Ufficio competente autorizza interventi di potatura solo serientranti nelle seguenti tipologie o situazioni straordinarie:- operazioni di difesa fitosanitaria;- rimozione di branche per ostacolo alla circolazione o

interferenza con elettrodotti;- interventi a tutela dell’igiene e della pubblica incolumità.

3. Sono ammessi, di norma, tagli su branche fino a 10 cm. didiametro o cm. 30 di circonferenza, purché netti ed eseguitia perfetta regola, rispettando il collare nella parte residua.

4. È escluso ogni intervento di capitozzatura tale da interrom-pere la naturale crescita del fusto.

5. Non sono soggetti alle limitazioni di cui ai punti precedentigli alberi e i viali alberati già gravemente compromessi dadrastiche operazioni di capitozzatura e diradamento intenso,purché inseriti in un piano organico di sostituzione polien-nale da approvare a cura della Giunta comunale.

Art. 5

DANNEGGIAMENTI

1. Sono considerati danneggiamenti delle alberature, sanzionabi-li ai sensi del successivo articolo 22, tutte le operazioni di capi-

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tozzatura apicale, di potatura non autorizzata o non eseguita aregola e ogni intervento che direttamente o indirettamente pos-sa compromettere l’integrità e il naturale sviluppo delle piante.

2. I seguenti interventi sono vietati come particolarmente noci-vi, qualora eseguiti nelle aree di pertinenza delle alberaturedi cui al successivo articolo 8:- versamento di sostanze fitotossiche (acidi, olii, cloruro di

sodio in caso di nevicate, etc.);- combustione di sostanze di qualsiasi natura;- impermeabilizzazione con pavimentazioni e opere edilizie;- affissione di cartelli e simili, mediante chiodi, filo di ferro

o materiale non estensibile; - ricariche di terreno e altro materiale, tali da comportare

l’interramento del colletto;- asporto di terreno e scavi di qualsiasi natura;- deposito stabile di materiali e utilizzo per ogni genere di

attività produttive;- impianti di illuminazione che producano calore tale da

danneggiare l’alberatura;- interramento di reti tecnologiche a distanze minori da

quelle di cui al successivo articolo 9;- rimozioni o incisioni sull’apparato corticale.

3. I soggetti pubblici o privati interessati a scavi che interferi-scano con le alberature esistenti sono tenuti:- a presentare all’Ufficio competente, prima dell’inizio dei

lavori, il progetto delle opere da realizzare, con l’indicazio-ne della vegetazione esistente;

- a segnalare tempestivamente all’Ufficio competente even-tuali situazioni di rischio che possano causare danni allaporzione ipogea ed epigea degli alberi.

4. L’Ufficio competente può esprimere prescrizioni sulle istanzedi cui al punto precedente, insieme al titolo abilitativo.

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Art. 6NUOVI IMPIANTI E SOSTITUZIONI

1. Per la sostituzione e l’impianto di nuovi alberi è prescritto l’usodi materiale vivaistico certificato ed esente da virus, di circon-ferenza non inferiore, di norma, alle seguenti misure: - circonferenza minima cm. 20 per piante di 1a grandezza - circonferenza minima cm. 15 per piante di 2a grandezza- circonferenza minima cm. 10 per piante di 3a grandezza

2. La scelta di nuove essenze arbustive deve essere orientataverso elementi vegetali di altezza non inferiore a cm. 60 postein vaso o in contenitore.

3. L’elencazione delle principali specie e delle essenze suggeritein ambito comunale, con le rispettive caratteristiche d’impie-go, le distanze d’impianto da rispettare e le dimensioni amaturità, è riportata nell’Allegato C.

4. L’utilizzo in zona urbana di essenze diverse da quelle sugge-rite nell’Allegato C è subordinato ad una puntuale relazioneredatta da tecnico abilitato circa le motivazioni di natura tec-nica, ambientale o paesaggistica che giustificano la scelta.

5. Gli strumenti urbanistici attuativi contengono precise previ-sioni in ordine alle specie arboree, alle essenze da utilizzaree alla loro localizzazione e quantificazione; l’adozione di talistrumenti necessita del parere in materia di verde pubblicoe privato da parte dell’Ufficio competente.

Art. 7PROGETTI DI SISTEMAZIONE DEL VERDE

1. Le seguenti richieste di interventi edilizi o urbanistici e, ingenerale, tutte le istanze che comportino innovazioni e modi-

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fiche delle aree esterne di pertinenza delle costruzioni, sonocorredate da un progetto di sistemazione del verde, redattoda tecnico abilitato in conformità al Regolamento e in basealla modulistica di cui Allegato A:- costruzioni o ristrutturazioni di edifici pubblici o privati; - progettazione di zone e comparti soggetti a strumento ur-

banistico attuativo;- trasformazioni e modificazioni di giardini o parchi pubblici;- urbanizzazioni primarie o secondarie, compresi i progetti

di strade e parcheggi;- sistemazione aree esterne a edifici esistenti o di progetto.

2. Il progetto di sistemazione del verde comprende i seguentielaborati:- studio dello stato di fatto, con inquadramento paesaggi-

stico, fotografie, planimetrie, etc.;- relazione sul progetto (materiali prescelti, aspetti tecnico-

agronomici e ambientali, etc.);- elaborati di progetto riportanti la disposizione delle albe-

rature, il relativo ingombro a maturità, i percorsi, l’im-pianto di illuminazione, il sistema d’irrigazione e drenag-gio, le utenze aeree e sotterranee insistenti nell’area diintervento, etc.

3. Nel caso di piani urbanistici e interventi su aree pubbliche, ilprogetto del verde urbano è integrato dai seguenti elaborati:- disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali, tecni-

ci ed economici;- piano di tutela delle alberature esistenti e piano quin-

quennale di manutenzione del verde.4. Le disposizioni sulla documentazione da produrre ai sensi

dei precedenti punti 2 e 3 sono coordinate a quelle delRegolamento Edilizio del comune e della Guida Pratica adesso allegato.

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Art. 8AREE DI PERTINENZA DELLE ALBERATURE

1. L’area di pertinenza delle alberature è considerata l’area defi-nita dalla circonferenza tracciata sul terreno avente comecentro il fusto dell’albero; il suo raggio è in funzione dello svi-luppo della chioma e delle radici, secondo il seguente schema: - raggio mt. 6,00 per piante di 1a grandezza- raggio mt. 4,00 per piante di 2a grandezza- raggio mt. 2,00 per piante di 3a grandezza

2. In caso alberature poste a confine tra diverse proprietà, l’a-rea di pertinenza si intende comunque limitata dal confinedella proprietà su cui sorge il fusto.

Art. 9DISTANZE DA OSSERVARE

1. Le distanze dai confini o fabbricati da osservarsi per l’im-pianto di nuove alberature, salvo il caso di viali e alberaturestradali di cui al successivo articolo 13, sono le seguenti: - distanza minima mt. 6,00 per piante di 1a grandezza - distanza minima mt. 4,00 per piante di 2a grandezza - distanza minima mt. 2,00 per piante di 3a grandezza

2. In ambito urbano i cavi aerei per le reti elettriche e di teleco-municazione, aventi altezza minima da terra di mt. 5,00 aisensi dell’articolo 2.1.06 del Decreto Ministeriale 21 marzo1988, devono garantire una distanza di rispetto dagli ele-menti arborei non inferiore a cm. 30.

3. Per la posa in opera e la manutenzione di reti tecnologichesotterranee devono essere rispettate le distanze di seguitoriportate, salvo il caso di effettiva mancanza di spazio, pur-

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ché gli alberi compromessi dagli scavi siano inseriti in unpiano di sostituzione poliennale;- distanza minima mt. 4,00 per piante di 1a grandezza- distanza minima mt. 3,00 per piante di 2a grandezza- distanza minima mt. 2,00 per piante di 3a grandezza

4. La distanza dalle linee ferroviarie di alberi, arbusti e siepi, inconformità agli articoli 52 e 55 del DPR 11 luglio 1980 n° 753e all’articolo 4 della Legge 12 novembre 1968 n° 1202, nonpuò essere inferiore alle seguenti misure:- altezza a maturità + mt. 2,00 per alberature > mt. 4,00- distanza pari a mt. 6,00 per alberi/arbusti < mt. 4,00- distanza pari a mt. 6,00 in caso di siepi > mt. 1,50- distanza pari a mt. 5,00 in caso di siepi < mt. 1,50

5. Nel caso in cui il tracciato della ferrovia si trovi in trincea orilevato, le misure di cui al punto precedente sono aumenta-te in maniera da garantire una distanza minima di mt. 2,00dal ciglio dello sterro o dal piede del rilevato.

6. Per le altre zone di rispetto non indicate dal presente artico-lo si applicano, ai fini delle distanze da osservare, le disposi-zioni legislative e regolamentari vigenti.

Art.10NORME DI NATURA EDILIZIA

1. Nella progettazione e nella fase costruttiva di muri di sostegnoin cemento armato di altezza superiore a mt. 1,50 da realiz-zare a cura dell’Amministrazione comunale e di altri soggettipubblici o privati è fatto obbligo di predisporre accorgimenti esoluzioni tecniche che consentano la ricopertura totale o par-ziale mediante l’impianto e lo sviluppo di essenze rampicantio ricadenti, ovvero mediante siepi arbustive.

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2. Negli interventi di ristrutturazione edilizia con modificazionidell’area esterna ai fabbricati è necessario recuperare lasuperficie a verde, in toto o in parte, utilizzando l’area sco-perta disponibile; qualora le condizioni dello stato dei luoghinon lo consentano, la superficie a verde è integrata attraver-so la previsione di giardini pensili e/o di verde verticalemediante l’uso di piante rampicanti o ricadenti.

3. Le aree di pertinenza della alberature, di cui al precedentearticolo 8, possono essere interessate dalla posa di pavimen-tazioni superficiali permeabili, purché sia garantito il man-tenimento di una sufficiente superficie a terreno nudo circo-stante il fusto, pacciamata, inerbita o impiantata con specievegetali tappezzanti, non inferiore alle misure seguenti:- superficie di m2 10,00 per piante di 1a grandezza- superficie di m2 6,00 per piante di 2a grandezza- superficie di m2 4,00 per piante di 3a grandezza

4. In caso di demolizione e ricostruzione di edifici, strutture edi-lizie e zone pavimentate che, in toto o in parte, interferiscanocon le aree di pertinenza delle alberature, la nuova costruzio-ne deve garantirne, per quanto possibile, il rispetto.

5. Gli interventi di posa in opera di pavimentazioni esterne nondevono comportare sottofondazioni e scavi che alterino lostrato superficiale del terreno per una quota superiore a cm.15 dall’originario piano di campagna.

6. Lungo le linee di confine tra lotti limitrofi e tra zone di diver-sa destinazione d’uso devono essere previste, ovunque pos-sibile, schermature di verde naturale con eventuale retemetallica interposta.

7. Le norme del presente articolo sono applicabili purché noncontrastino con altre disposizioni legislative e regolamentarivigenti.

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Art. 11PARAMETRI URBANISTICI

1. Qualora ciò non contrasti con le disposizioni del RegolamentoEdilizio e con le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti,nei comparti e nei lotti di nuovo insediamento residenziale eproduttivo deve essere garantito uno standard di permeabi-lità pari al 30% della superficie interessata, di cui almeno lametà destinata al verde permeabile in profondità.

2. Sulle superfici destinate a verde devono essere messi a dimo-ra alberi ed arbusti in quantità tali da garantire, una voltaraggiunta la maturità vegetativa, le coperture del suolo diseguito riportate, da calcolare secondo le superfici medieindicate nell’Allegato C:- nelle zone residenziali/terziarie/direzionali:

30% di copertura arborea e 10% di copertura arbustiva- nelle zone produttive/industriali:

40% di copertura arborea e 20% di copertura arbustiva3. Qualora per documentata impossibilità non sia possibile assi-

curare le percentuali di copertura di suolo di cui al punto pre-cedente, gli interessati sono tenuti a corrispondere al Comuneun indennizzo per mancata ricopertura pari a a 25,00/m2.

4. Nelle zone esterne al perimetro urbano e lungo i confini franuovi insediamenti urbanistici e zone agricole, è consentitosolo l’utilizzo di specie comprese nell’Allegato C, salvo moti-vate scelte di composizione architettonico-paesaggistica checomunque non riguardino più del 20% delle alberature damettere a dimora.

5. Sono consentite deroghe alle norme di cui al punto prece-dente solo in caso di restauro di Parchi e Giardini storici,Orti botanici e impianti arborei destinati alla ricerca univer-sitaria.

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6. Le aree di pertinenza delle alberature di cui al precedentearticolo 8, fermo restando il computo ai fini edificatori secon-do i parametri urbanistici ed edilizi previsti dagli strumentiurbanistici vigenti, sono da considerarsi non edificabili.

Art. 12VERDE PER PARCHEGGI

1. La sistemazione a verde in aree di parcheggio è finalizzataalla riduzione dell’impatto ambientale ed all’ottimizzazionedel rapporto tra funzionalità ed inserimento paesaggistico.

2. Nella realizzazione di parcheggi al servizio di strutture resi-denziali, terziarie, commerciali e ricettive, la sistemazione averde deve interessare una superficie non inferiore al 25%dell’area complessiva e deve essere caratterizzata da:- alberature non resinose;- distribuzione che garantisca il razionale ombreggiamento;- copertura suolo con arbusti ed essenze tappezzanti;- eventuali pavimentazioni permeabili alle acque meteoriche.

3. Per ogni albero impiantato o da impiantare in aree di par-cheggio è necessario garantire una superficie a terreno natu-rale, non inferiore alle misure di seguito riportate:- m2 9,00 per piante di 1a grandezza- m2 4,50 per piante di 2a grandezza- m2 3,00 per piante di 3a grandezza

4. In caso di aree a parcheggio ricavate in spazi angusti e den-samente urbanizzati, ove si dimostri l’impossibilità di garan-tire lo standard di cui al precedente punto 2, è necessarioprevedere sistemi di miglioramento ambientale mediantesistemazioni a verde pensile e rivestimenti di tipo rampican-te o ricadente.

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Art. 13VIALI PUBBLICI

1. Per viale pubblico si intende ogni strada dotata di percorsipedonali e filari di alberi paralleli all’asse viario, tali dagarantire una precisa caratterizzazione estetica e funzionaledella strada; i filari alberati, indipendentemente dalla com-posizione ed età delle alberature, sono considerati elementida gestire unitariamente, sia dal punto di vista del progettoche della manutenzione.

2. Il tipo di alberature da impiantare per nuovi viali è in fun-zione della larghezza del relativo marciapiede o percorso pe-donale, secondo il seguente schema: - alberi di 1a grandezza per marciapiedi > mt. 5,00- alberi di 2a grandezza per marciapiedi tra mt. 4,00 e 5,00- alberi di 3a grandezza per marciapiedi tra mt. 3,00 e 4,00- arbusti e piccoli alberi per marciapiedi < mt. 3,00

3. Per ogni pianta del viale deve essere garantita, per quantopossibile, il rispetto delle distanze di cui all’articolo 9 e unasuperficie libera non inferiore alle seguenti dimensioni. - m2 9,00 per piante di 1a grandezza- m2 4,50 per piante di 2a grandezza- m2 3,00 per piante di 3a grandezza

4. Qualora la superficie libera disponibile per le alberaturerisulti inferiore alle misure di cui al punto precedente, è ne-cessario provvedere alla protezione delle piante dal trafficoveicolare mediante dissuasori o altri elementi di difesa.

5. La realizzazione e riqualificazione di viali nelle diverse zonedella città è basata sui princìpi della scalarità e della diver-sificazione delle specie arboree, tenendo conto della loro du-rata media, sia funzionale che estetica, e della idoneità al-l’impianto in ambito urbano, come indicato nell’Allegato C.

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6. L’impianto di nuovi esemplari è consentito nel rispetto del-l’età e della composizione del filare, previa asportazione di unvolume di terreno almeno doppio rispetto alla nuova zolla esua sostituzione con terreno di coltivo; in caso di integralesostituzione di un filare è ammessa l’introduzione di esem-plari arborei diversi per genere e specie, salvo specifici vin-coli ambientali, paesaggistici o storici.

7. L’impianto e la gestione di alberature e arbusti prossimi allaviabilità pubblica in ambito extraurbano sono disciplinatidagli articoli 16 e seguenti del Nuovo Codice della Strada edall’articolo 26 del suo Regolamento di Attuazione.

Art. 14ALBERI MONUMENTALI

1. Sono definiti alberi monumentali gli ‘alberi padri’ di interes-se regionale o nazionale e gli alberi di pregio individuati dallaGiunta comunale su proposta dell’Ufficio competente, o indi-cati nell’ambito degli strumenti urbanistici sulla base dei cri-teri di cui all’Allegato E, in ragione della loro vetustà, morfo-logia e rarità, o per motivi storici e paesaggistici.

2. Fermo restando tutte le disposizioni del Regolamento, gliesemplari individuati come alberi monumentali sono sogget-ti a particolare tutela e qualsiasi intervento su di essi rivestecarattere di assoluta eccezionalità; al proprietario di alberimonumentali, sia soggetto privato che ente pubblico, spettal’onere di eseguire ogni intervento di manutenzione e cura,provvedendo periodicamente alla rimonda del secco.

3. Allo scopo di evitare pericoli di sbrancamento o instabilità inesemplari di alberi monumentali allevati secondo una sago-ma obbligata, la chioma può essere mantenuta nella forma

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più consona a garantire le migliori condizioni fisiologiche del-l’albero e l’incolumità delle persone.

4. In casi particolari, a motivo di evidenti condizioni di abban-dono o per dimostrata impossibilità del proprietario alla curae all’allevamento di un albero monumentale, la manutenzio-ne dell’esemplare può essere assunta direttamente dal Co-mune o affidata a un soggetto che voglia garantirne la ado-zione di cui al successivo articolo 17.

Art. 15PARCHI E GIARDINI STORICI

1. Per Parco o Giardino storico si intende un sistema architet-tonico e vegetale che dal punto di vista storico, culturale eartistico rappresenti una espressione dello stretto rapportotra civiltà e natura e una pregevole testimonianza d’epoca.

2. La individuazione di un Parco o Giardino storico è compe-tenza della Giunta municipale, su conforme proposta dell’Uf-ficio competente, o può essere indicata nell’ambito deglistrumenti urbanistici.

3. Il Giardino Storico è considerato come un complesso unitario,all’interno del quale ogni intervento di manutenzione, restau-ro e sostituzione di elementi vegetali o architettonici deve sal-vaguardare la complessiva identità e originalità, assicurare unfondamento scientifico e rispettare i criteri e le procedure fis-sate nella Carta dei Giardini storici riportata nell’Allegato E.

4. In funzione della estensione e della fragilità del sistema arbo-reo del Giardino Storico e allo scopo di preservarne l’inte-grità, il suo utilizzo pubblico può essere regolato da normepiù rigorose rispetto a quelle di cui al successivo articolo 16.

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Art. 16NORME PER LA FRUIZIONE DEL VERDE PUBBLICO

1. Le norme del Regolamento di Polizia Urbana in materia difruizione di parchi e giardini pubblici o di uso pubblico sonointegrate dal presente Regolamento.

2. Nell’ambito dei parchi pubblici è tassativamente vietato:- ostacolare intenzionalmente o sconsideratamente la sicu-

rezza e il benessere dei fruitori;- distruggere, tagliare o danneggiare in qualsiasi modo

alberature ed essenze vegetali;- danneggiare i prati e calpestare le aiuole decorative;- accendere fuochi o provocare pericoli d’incendi;- raccogliere fiori, bulbi, semi, frutti, funghi, muschi, ter-

riccio e strati superficiali di terreno;- mettere a dimora piante e introdurre animali selvatici;- abbandonare o molestare animali e sottrarre uova e nidi;- permettere ad un animale in affidamento, di molestare o

ferire altri animali o persone; - permettere ad un animale in affidamento di imbrattare e

non raccoglierne le deiezioni;- introdurre cani non al guinzaglio, salvo il caso di even-

tuali aree per lo sgambamento libero; - raccogliere ed asportare minerali, reperti archeologici,

materiali di arredo ecc.;- provocare danni a strutture e infrastrutture;- inquinare il terreno, le fontane, i corsi e le raccolte d’acqua;- abbandonare rifiuti di qualsiasi genere;- esercitare l’equitazione, salvo il caso di eventuali zone a

ciò espressamente destinate;- introdurre e parcheggiare mezzi a motore, salvo il caso di

portatori di handicap e veicoli di servizio.

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3. È consentito il libero accesso alle biciclette da portare amano negli spazi affollati e da condurre a velocità moderatasu appositi percorsi, con l’obbligo di precedenza ai pedoni.

4. I bambini, per quanto possibile, non devono essere lasciatisoli all’interno dei giardini e degli spazi destinati all’infanzia.

5. Su richiesta di cittadini, enti pubblici o privati, gruppi eassociazioni, l’Ufficio competente può autorizzare iniziativedi carattere sportivo, socio-culturale e ricreativo, fissandoprecise prescrizioni a garanzia della sicurezza dei fruitori edella salvaguardia del verde pubblico.

Art. 17ADOZIONE DI AREE A VERDE

1. Per adozione di aree a verde si intende la gestione, a titologratuito e temporaneo, di aree a verde di proprietà pubblicada parte di enti, ditte, società, associazioni, condomìni resi-denziali e privati cittadini, interessati alla valorizzazione,manutenzione, cura e vigilanza del verde urbano, secondo leprescrizioni fissate dall’Ufficio competente.

2. Possono essere oggetto di adozione le superfici di seguitoriportate, con esclusione dei suoli ricadenti in parchi e giar-dini pubblici:- aree destinate a verde pubblico in situazione di degrado,

o prive di adeguata manutenzione;- aree di pertinenza di infrastrutture pubbliche e stradali;- aree prospicienti residenze private, palazzi condominiali,

esercizi commerciali, aziende produttive e simili;- aree residuali passibili di trasformazione ad uso collettivo.

3. L’adozione di nuove aree e la eventuale riconferma di quellegià assegnate, è autorizzata ogni anno entro il 31 marzo,

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mediante atto dell’Ufficio competente, in base alla qualitàdella proposta, alla prossimità rispetto alla sede del richie-dente e al numero di protocollo delle domande.

4. Le istanze di adozione, corredate da relazione descrittiva, pla-nimetrie e relativo progetto di sistemazione, sono presentatedagli interessati, nella qualità di legali rappresentanti delleditte richiedenti, capi-condominio, esercenti di attività pro-duttive o singoli cittadini; essi sottoscrivono l’impegno a noninstallare elementi di recinzione e privatizzazione delle areeadottate, salvo il caso di siepi vive, con interposta rete metal-lica, di altezza non superiore a cm. 60 e di eventuali attrez-zature ed arredi di uso pubblico.

5. L’Amministrazione comunale non assume alcuna responsa-bilità e alcun onere per la gestione dell’area dopo la sua ado-zione, e si riserva di revocare la stessa in qualsiasi momen-to per inadempienza, negligenza o per pubblica utilità.

6. E’ ammessa l’installazione all’interno dell’area adottata di uncartello, di dimensioni non superiori a m2 0,60 riportante gliestremi identificativi del soggetto autorizzato.

Art.18ORTI URBANI

1. Per orto urbano si intende un appezzamento di terreno pub-blico o privato, la cui dimensione di norma non superi m2 100ubicato in zone urbane di risulta o prossime all’abitato e col-tivato senza scopo di lucro per la produzione di fiori, frutta edortaggi da autoconsumo.

2. Il conduttore dell’orto urbano deve munirsi del nulla-osta delproprietario del suolo e di autorizzazione dell’Ufficio compe-tente, ove sono fissate specifiche prescrizioni circa:

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- la manutenzione di eventuali spazi comuni a più soggetti;- la cura, la sistemazione e la pulizia dell’orto;- il divieto di alterare il perimetro e la fisionomia dell’orto;- il divieto di recinzioni con materiali residuali o metallici;- il divieto di posa in opera di pavimentazioni fisse;- il divieto di allevamento di animali di qualsiasi specie;- il divieto di scarico di materiali inquinanti o nocivi,- il divieto di produrre rumori molesti;- i limiti alla accensione di stoppie o rifiuti.

3. E’ ammessa la realizzazione di recinzioni in legno e siepenaturale e di un capanno in legno per il deposito degli attrez-zi, di non oltre m2 4,00, non stabilmente infisso al suolo.

4. Nel caso di orti urbani predisposti e attrezzati dall’Ammi-nistrazione comunale su suolo pubblico, la assegnazione deisingoli appezzamenti è stabilita in base ad uno specificobando nel quale sono fissate le modalità, le condizioni, ladurata e il canone annuo di assegnazione.

Art. 19DIFESA DELLE PIANTE IN AREE DI CANTIERE

1. Nelle aree di cantiere è fatto obbligo di adottare tutti gliaccorgimenti utili ad evitare lesioni alla corteccia e alle radi-ci, rottura di rami, e ogni altro tipo di danneggiamento dellavegetazione esistente, come indicato nell’Allegato B.

2. All’interno dell’area di pertinenza delle alberature, oltre alrispetto degli obblighi di cui al precedente articolo 5, è vieta-ta ogni variazione dell’originario piano di campagna e l’inter-ramento di materiali inerti o di altra natura.

3. Il transito di mezzi pesanti all’interno delle aree di pertinen-za delle alberature è consentito solo in caso di carenza di

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spazio, purché esso sia saltuario e di breve durata; nel casodi transito intenso e prolungato da parte di mezzi pesanti,l’area di pertinenza deve essere rivestita con materiale pro-tettivo elastico e tavolati in legno idonei a scongiurare lacostipazione del terreno.

4. Per la difesa da possibili danni ai fusti, tutte le superfici dipertinenza degli alberi isolati e delle superfici boscate e cespu-gliate ricadenti nell’ambito del cantiere sono delimitate darecinzioni protettive; in caso di oggettiva insufficienza di spa-zio, gli alberi sono singolarmente protetti mediante tavolato inlegno di almeno mt. 2,00 di altezza, con interposto materiale-cuscinetto da fissare senza l’uso di chiodi o filo di ferro.

5. Rami e branche che interferiscono con la mobilità dei mezzidi cantiere possono essere rialzati o piegati a mezzo di ido-nee legature e dispositivi non metallici da rimuovere al ter-mine dei lavori.

6. Qualora i lavori in corso su aree e superfici alberate produ-cano presumibile alterazione del normale regime idrico, èfatto obbligo di provvedere a costanti interventi di irrigazioneo innaffiamento delle piante durante il periodo vegetativo.

Art. 20DIFESA DELLE ALBERATURE DAI PARASSITI

1. Per la lotta contro i parassiti sono privilegiate le misure indi-rette, ovvero di tipo preventivo, da attuarsi attraverso:- scelta di specie adeguate e impiego di piante sane nel caso

di nuove piantumazioni;- difesa delle piante da danneggiamenti;- adeguata preparazione dei siti di impianto; - rispetto delle aree di pertinenza indicate dal Regolamento;

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- protezione delle superfici adiacenti alle piante da costipa-zione, calpestio, etc.;

- eliminazione o riduzione al minimo degli interventi di po-tatura;

- frequenti monitoraggi della presenza di parassiti, neiperiodi indicati nell’Allegato D.

2. Qualora si renda opportuno intervenire in maniera diretta adifesa della pianta sono preferite le metodologie agronomicheo biologiche, adottando gli interventi riportati nell’Allegato D;solo in caso di necessità è consentito l’uso di prodotti anti-parassitari, con l’esplicito divieto di loro utilizzo nel periododella fioritura.

3. Le dosi di impiego, l’epoca e le modalità di distribuzione deiprodotti antiparassitari devono limitare la dispersione deiprincipi attivi nell’ambiente, con obbligo di delimitare in ma-niera evidente le zone di intervento, prevenire l’accesso ainon addetti ai lavori ed effettuare per quanto possibile i trat-tamenti nelle ore di minore transito, previa tempestiva infor-mazione agli abitanti della zona interessata.

4. In applicazione delle disposizioni nazionali in materia di dife-sa antiparassitaria è fissato altresì l’obbligo di rispettare lenorme di Lotta Obbligatoria riportate nell’Allegato D.

5. Il controllo della vegetazione spontanea deve essere differen-ziato in relazione alle funzioni svolte dalle diverse tipologie dispazi a verde: - in parchi, giardini pubblici, aree a verde e in aree a mag-

giore fruizione, devono essere utilizzati mezzi di tipo agro-nomico (lavorazioni preparatorie, pacciamatura, etc.),

- in aree private ad uso pubblico non è consentito l’uso diprodotti chimici e diserbanti;

- per alberature stradali e piccole aiuole, oltre ai mezziagronomici, è ammesso l’intervento con erbicidi, ovvero

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mediante prodotti ad azione residuale, nel periodo autun-no-inverno e nei primi anni di impianto, e con erbicidifogliari nel periodo primavera-estate.

6. Per quanto concerne le specie rampicanti, sono consentititutti gli interventi di contenimento e di limitazione dell’ag-gressione alle specie arboree; in caso si renda opportuno eli-minare le specie rampicanti, per problemi connessi alla sta-bilità degli alberi sui quali si sviluppano, sarà necessarioasportare le parti tagliate, non lasciandole seccare su fusti erami delle alberature.

7. Nelle aree di parchi e giardini urbani la presenza delle spe-cie rampicanti deve essere salvaguardata, per contribuireall’incremento delle biodiversità.

Art. 21DIFESA DELLE AREE AGRICOLE INCOLTE

1. All’interno delle zone agricole incolte, ferme restando lenorme del Regolamento in materia di abbattimento, danneg-giamento e potatura di alberi, è vietato: - incendiare o diserbare il suolo in genere;- eliminare la vegetazione spontanea dalle sponde di fossi,

scoli, canali e corsi d’acqua; - estirpare, tagliare a raso o danneggiare la vegetazione;- realizzare le pavimentazioni impermeabili ad una distan-

za inferiore a un metro dal limite esterno di siepi o arbu-steti;

- eseguire scavi che possano arrecare danno a radici didiametro superiore ai cm 5.

2. Nel caso di fossi, scoli o corsi d’acqua fiancheggianti le stra-de è fatto obbligo ai frontisti di provvedere allo sfalcio della

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vegetazione erbacea spontanea al fine di mantenere l’effi-cienza idraulica e il regolare deflusso delle acque.

3. Nelle zone agricole incolte non è ammesso il taglio indiscri-minato di piante, salvo il caso di interventi di contenimento,potatura ed eliminazione della vegetazione infestante; il con-travventore è tenuto al ripristino dei danni arrecati secondole prescrizioni dell’Ufficio competente.

4. E’ vietata la messa a dimora di specie arboree od arbustiveesotiche nei pressi di corsi e specchi d’acqua fino ad unadistanza inferiore ai mt. 30.

5. Nel caso di attraversamenti stradali, guadi e ponti, o a segui-to di realizzazione entro mt. 10 dall’alveo di linee tecnologi-che, acquedotti, elettrodotti, condotte del gas, ecc. devonoessere realizzati opportuni interventi di ripristino ambienta-le, previa presentazione di specifico progetto sul quale l’Uf-ficio competente si esprime entro 20 giorni.

Art. 22SANZIONI E NORME FINALI

1. Le inosservanze alle norme del Regolamento sono sanziona-te amministrativamente, salvo il caso in cui esse rappresen-tino fattispecie perseguibili penalmente; le sanzioni applica-bili per interventi abusivi o non conformi a quelli autorizzatisu specie arboree e vegetali soggette a salvaguardia, sonopari al doppio del valore ornamentale delle piante demolite odanneggiate, calcolato secondo la metodologia di cui all’Alle-gato A.

2. Qualora sia constatato il grave degrado o lo stato di abban-dono delle aree a verde di proprietà privata o di enti pubbli-ci, l’Ufficio competente ordina il ripristino immediato delle

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condizioni minime di decoro e la eliminazione di ogni causadi pericolo per la pubblica e privata incolumità; in caso diinadempienza è attivato l’intervento sostitutivo in danno delproprietario.

3. Tutti gli importi derivanti dalle sanzioni previste nel presen-te Regolamento saranno introitati in apposito capitolo delbilancio comunale, vincolato ad interventi di riqualificazionedel verde pubblico e al ripristino ambientale.

4. Gli Allegati al presente Regolamento possono essere oggettodi modifiche, aggiornamenti e integrazioni da approvarsi condeliberazione di Giunta comunale, su conforme parere del-l’Ufficio competente.

5. Per tutto quanto non espressamente richiamato nel Regola-mento, si fa riferimento alle normative statali e regionali vi-genti in materia; in caso di contrasto con le disposizioni delRegolamento Edilizio, queste ultime prevalgono.

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ALLEGATO AMODULISTICA

A/1 - Modulo di richiesta di interventi su aree a verde

A/2 - Modulo di richiesta di abbattimento/potatura di esemplari arborei

A/3 - Schema di valutazione del valore ornamentale delle piante

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Comune di Potenza - All. A/1 RVUPP

COMUNE DI POTENZAU.D. CENTRO STORICO - QUALITÀ URBANAUfficio Verde Pubblico e Privato

Oggetto: Richiesta di interventi su aree a verde.

Il/la sottoscritto/a(1) ..............................................................................................

.............................................................. in qualità di(2)....................................................

avendo preso visione del Regolamento del Verde Urbano Pubblico e Privato

chiede l’approvazione del progetto

di(3)...................................................................................................................................

..........................................................................................................................................

relativo all’area(4)......................................................................................................

Allega ❏ attestati di versamento per diritti tecnici e di segreteria;❏ elaborati di stato di fatto (inquadramento paesaggistico e descrizione, con

relativa planimetria e documentazione fotografica);❏ relazione descrittiva delle scelte progettuali e delle caratteristiche dei mate-

riali prescelti, degli aspetti tecnico-agronomici e dell’inserimento paesaggisti-co ed ambientale;

❏ elaborati di progetto riportanti in scala almeno 1:500, la disposizione degliambiti, dei singoli alberi o gruppi di alberi, il relativo ingombro a maturità, ipercorsi pedonali, ciclabili e carrabili, gli impianti tecnologici (irrigazione, dre-naggi, illuminazione), la viabilità, i passi carrai e le utenze aeree e sotterra-nee insistenti nell’area di intervento.

Allega inoltre(5)

❏ disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali, tecnici ed economici;❏ piano quinquennale di manutenzione delle opere a verde;❏ piano di tutela del verde esistente.

Gli elaborati sono a firma del tecnico abilitato Sig. ………...................................…

Potenza, lì ……………. Firma….....................................……

_____________________________________________________________________________(1) generalità, domicilio, codice fiscale, ecc.(2) proprietario, conduttore, capo-condomino, delegato, ecc.(3) descrivere l’intervento (sistemazione di area a verde esistente o di nuova area da destinare a verde;

ristrutturazione di fabbricato con annesso giardino; realizzazione di parcheggi esterni; etc.)(4) localizzazione, adiacenze, dimensioni, estremi catastali e urbanistici, etc.(5) da compilare solo in caso di piani urbanistici e di interventi su aree pubbliche.

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– 42 –

Comune di Potenza - All. A/2 RVUPP

COMUNE DI POTENZAU.D. CENTRO STORICO - QUALITÀ URBANAUfficio Verde Pubblico e Privato

Oggetto: Richiesta abbattimento/potatura di esemplari arborei o cespugli

Il/la sottoscritto/a(1) ..............................................................................................

.............................................................. in qualità di(2)....................................................

avendo preso visione del Regolamento del Verde Urbano Pubblico e Privato

chiede l’autorizzazione

per(3)..................................................................................................................................

..........................................................................................................................................

dell’alberatura ❏ pubblica ❏ privata sita in(4).........................................................

..........................................................................................................................................

le motivazioni che rendono necessario l’intervento richiesto sono le seguenti:

..........................................................................................................................................

..........................................................................................................................................

..........................................................................................................................................

Allega

❏ attestati di versamento per diritti tecnici e di segreteria;

❏ fotografie degli esemplari interessati all’intervento❏ ubicazione planimetrico e catastale

❏ titolo di proprietà, o nulla osta del proprietario

❏ relazione a firma del tecnico abilitato Sig. ……………....................................…….

❏ altra documentazione: ……………..............……………...............…...…………...............

Potenza, lì ……………. Firma….....................................……

_____________________________________________________________(1) generalità, domicilio, codice fiscale, ecc.(2) proprietario, conduttore, capo-condomino, delegato, ecc.(3) descrivere il tipo di intervento; abbattimento, potatura, ecc.(4) localizzazione, adiacenze, dimensioni, estremi catastali e urbanistici, etc.

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Comune di Potenza - All. A/3 RVUPP

SCHEMA DI VALUTAZIONE DEL VALORE ORNAMENTALE (V.O.)

a) Parametro di base da assumere per piante adulte (ricavabile dai prezziari dei vivai fornitori del Comune di Potenza)

- piante di alto valore ornamentale (> a 300,00) a 300,00- di medio valore ornamentale (tra a 299,00 - 100,00) a 200,00- di basso valore ornamentale, (< a 100,00) a 100,00- di tipo arbustivo a 50,00

b) Riduzione applicabile in caso di giovani esemplari- latifoglie di circonferenza tra cm. 10÷12 0,1- conifere di circonferenza tra cm. 15÷18 0,1

c) Incremento per il valore estetico e lo stato fitosanitario- pianta sana e vigorosa 10- pianta poco sviluppata e/o di media vigorìa 6- pianta malata e/o senza vigore 2

d) Incremento per la localizzazione- piante in Centro storico (zone A di PRG) e in parchi urbani 10- piante in aree per attrezzature pubbliche (zone F di PRG) 6- piante in altri quartieri e zone urbane 2- piante in zone rurali 1

e) Incremento per le dimensioni del fusto (a mt. 1,3 dal colletto)- circonferenza < cm. 60 2- circonferenza tra cm. 60 e 100 10- circonferenza tra cm. 100 e 200 20- circonferenza tra cm. 200 e 300 30- circonferenza > cm. 300 40

f) Percentuali di decremento secondo il danno della pianta- potatura leggera 70%- potatura forte di branche principali 50%- ferite al tronco 30%- potatura forte e ferite gravi al tronco 10%- abbattimento -

VALORE ORNAMENTALE V.O. = (a x b x c x d x e) - f = ………….................…………..

In caso di alberi dichiarati monumentali ai sensi dell’articolo 14 del Regola-mento, il valore ornamentale deve essere inoltre moltiplicato per il fattore 2.

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ALLEGATO BPROTEZIONE ALBERI NEI CANTIERI

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– 47 –

Fig. 1 L’albero e le sue parti.

ZONA DELLA CHIOMA

CIRCONFERENZADELLA CHIOMA

2 - RAMI PRINCIPALI

1 - BASE DELLACORONA

6 - RADICI:PRINCIPALISECONDARIEFITTONI

4 - COLLETTO DEL RAMO

3 - RAMI SECONDARI

5 - TRONCOBASE TRONCOCOLLETTO RADICI

LARGHEZZA DELLA CHIOMA

ZONA VARIABILE DELLE RADICI

min.2,00

min.2,00

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– 48 –

Fig. 2 Divieto di transito con mezzi pesanti all’interno delle aree dipertinenza delle alberature, per evitare costipamento del suolo.

Fig. 3 Precauzioni da osservare qualora, per carenza di spazio siainevitabile il transito con automezzi nelle aree di pertinenzadegli alberi

EVENTUALI TUBI PERINNAFFIAMENTO

TERRENO ESISTENTE

STRATO DI GHIAIA

ARIA ED ACQUA

PIASTRE METALLICHEO IN BETON

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Fig. 4 Accorgimenti per l’innalzamento della quota di terreno nelle areedi pertinenza delle alberature. La ricarica di terreno è vietata.

Fig. 5 Abbassamento della quota diterreno rispettando le radici.

Fig. 6 Divieto di occupare il terrenoin prossimità dell’albero.

QUOTE NUOVE

ERRATO! GIUSTO!

SELCIATI GHIAIA

QUOTA NUOVA

QUOTA ESISTENTE

ARIA

TUBO DRAINFLEX

TUBO ESISTENTE

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– 50 –

Fig. 7 Precauzioni in prossimitàdelle radici.

Fig. 8 Divieto di scarico sostanzetossiche.

Fig. 9 Come operare in caso di lavori che possono determinarel’abbassamento della falda freatica.

SISTEMI CONSENTITI

TUBI A SPINTA

FALDA FREATICA

LA LINEA DI SCAVODIPENDE DALLA GRANDEZZADELL’ALBERO

STUOIADA FISSARE

ESEMPIO DI FISSAGGIOCON PALI E PESI(BETON, SASSI, TRAVI)

ESEMPIO DI FISSAGGIOCON RETE METALLICA

E PNEUMATICI

COPRIRE IMMEDIATAMENTE LA SCARPATA CONUNA STUOIA DI PROTEZIONE, QUINDI SEMINARE EPIANTARE

TUBO COLLETTORE

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– 51 –

Fig. 10 Protezione dell’albero in aree di parco, attraversola delimitazione dell’area minima di rispetto.

Fig. 11 Protezione dell’albero in caso di alberature stradali con poco spazio,attraverso la delimitazione dell’area minima di rispetto.

2,00 MT.

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N.B.: LA DISTANZA DALLA STRADA DEVEESSERE CONFORME ALLE NORME DILEGGE SULLA CIRCOLAZIONE

4,50 metriSPAZIO LIBERO

ALTEZZA MINIMA1,60-2,50 mt.

ASSI IN LEGNO

PNEUMATICI

PLACCHE

METALLICHE

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– 52 –

Fig. 12 Taglio alle radici. Fig. 13 Rigenerazione radici

Fig. 14 Areazione radici.

PIANTA SEZIONE

MISCELA HUMUS/SABBIA(MANTENERE UMIDA)

RIVESTIMENTO CONTAVOLE O SIMILI

STUOIA DI COCCO

LEGA O GHIAIETTODI GIARDINO

COPERTURACON IUTA

PROFONDITÀ50-100 cm.

COPERCHIO(PERFORATO)

LUNGHEZZA FINO A cm. 200FUORI DELLA CHIOMA

TUBO DRAINFLEXØ 80-100 mm.

TAGLIO NETTO DELLE RADICI

- IL TAGLIO DELLE RADICI ÈUN COMPITO DA SPECIALISTI

- TAGLI NETTI PER LERADICI DANNEGGIATE

- RIEMPIRE GLI SCAVI CON UNAMISCELA HUMUS/SABBIA 2:1

- RIUTILIZZARE IL MATERIALEDISPONIBILE

- ANNAFFIARE SUBITO

SCAVO A MANO

PALO

SCAVOMISCELA HUMUS/SABBIA

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– 53 –

Fig. 15 Disposizione per la piantagione.

ERBA, PIANTAGIONI O GHIAIETTO

COPERCHIO (perforato)

TUBI DI DRENAGGIO

BORDATURA

STRADA

GHIAIETTO SPACCATO MIN. cm. 10

BASAMENTO ARMATO

BORDATURA

MARCIAPIEDE

HUMUS

TUBI DI DRENAGGIO

BASE DEL TRONCO

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COPERTURA

CON IUTA

GHIAIA cm. 15/30

SOTTOFONDO MOSSO

cm. 50 cm. 100

cm. 200

cm. 50

110

cm.

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ALLEGATO CSPECIE ARBOREE ED ARBUSTIVE SUGGERITE

C/1 - Caratteristiche, morfologia e tipo di impiego

C/2 - Classificazione in base alla dimensione della chioma

C/3 - Durata delle principali specie in ambito urbano

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8-10

Alb

erat

ure

stra

dali,

par

cheg

gi, p

arch

ie

giar

dini

Tol

lera

sic

cità

, inq

uina

men

to,

indi

ffere

nte

al s

ubst

rato

CF

F m

aggi

o

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– 59 –

Per

o da

fior

eP

yru

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alle

rya

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re s

en

za s

pin

e(E

)

II^8-

10A

lber

atur

e, p

arch

i e g

iard

ini

Tol

lera

ven

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lsi,

sicc

itàC

FF

apr

ile

mag

gio

Pio

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bian

coP

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s a

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I^10

-12

Alb

erat

ure,

par

chi e

gia

rdin

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olle

ra s

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tà, s

alin

ità, r

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F

Pio

ppo

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olo

Po

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lus

Tre

mu

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10-1

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arch

i e g

iard

ini

Indi

ffere

nte

al s

ubst

rato

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l’um

idità

CF

Pin

o da

pin

oli

Pin

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pin

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(E)

I^12

-15

Par

chi e

gia

rdin

iT

olle

ra s

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ensi

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aba

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tem

pera

ture

ein

quin

amen

to

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Pla

tano

Pla

tan

us

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(E)

I^15

-18

Alb

erat

ure

stra

dali,

par

cheg

gi, p

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ie

giar

dini

Alb

ero

a ris

chio

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lora

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olle

ra u

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ità e

inqu

inan

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CF

Rob

inia

Ro

bin

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mbr

acul

ifer)

(A)

II^8-

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chi e

gia

rdin

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CF

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10-1

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tem

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CF

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12-1

5P

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F

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ice

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imin

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7-10

Par

chi e

gia

rdin

iR

esis

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F

Sal

ice

frag

ileS

alix

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)II^

7-10

Par

chi,

giar

dini

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lige

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II^10

-12

Par

chi,

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dini

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pred

ilige

terr

eno

fres

coC

F

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– 60 –

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eric

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ga

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(A)

III^

5-6

Gia

rdin

i, al

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ture

Spe

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salin

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FF

mag

gio

lu

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(A)

I^15

-18

Alb

erat

ure,

par

cheg

gi, p

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olle

ra l'

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ità,

pred

ilige

terr

eni p

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ndi

CF

F m

aggi

o

giu

gno

Page 61: REGOLAMENTO DEL V U PUBBLICO E PRIVATO€¦ · A/2 - Modulo di richiesta di abbattimento/potatura pag. 42 A/3 - Schema di valutazione del valore ornamentale (V.O.) pag. 43 B - Protezione

– 61 –

AR

BU

STI

NO

ME

CO

MU

NE

NO

ME

SC

IEN

TIF

ICO

H.

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(A)

2,5-

3S

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G 1

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i e g

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lige

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(A)

5-6

G 1

20-2

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Tol

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CF

F m

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-150

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chi e

gia

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SV

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chi e

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F a

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o

Bia

ncos

pino

Cra

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(A

)

4-6

S 1

00-1

20G

180

-200

Sie

pi, s

cher

mo,

par

chi e

giar

dini

Rus

tica,

pre

di-li

ge te

rren

i cal

-ca

rei-a

rgill

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o

Ber

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ii

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Be

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100

Sie

pi, p

arch

i e g

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tolle

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oli p

over

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gio

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-150

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chi e

gia

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suol

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SV

F m

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gno

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unno

Page 62: REGOLAMENTO DEL V U PUBBLICO E PRIVATO€¦ · A/2 - Modulo di richiesta di abbattimento/potatura pag. 42 A/3 - Schema di valutazione del valore ornamentale (V.O.) pag. 43 B - Protezione

– 62 –

Ber

beris

Be

rbe

ris

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en

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5-2

S

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130

-150

Sie

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i sci

olti,

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Par

chi e

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ster

Co

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Par

chi e

gia

rdin

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redi

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terr

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SV

F g

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o

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Cot

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-120

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gia

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lige

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amen

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gio

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iugn

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vulg

aris

(A)

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00-1

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mo,

bar

riera

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hi e

gia

rdin

iR

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redi

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mag

gio

Ele

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Ele

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5S

60

-70

G 1

50A

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nym

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eu

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2G

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-120

Par

chi e

gia

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F

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sizi

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yth

ia x

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(E)

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-150

Sie

pi, p

arch

i e g

iard

ini

Rus

tico,

indi

ffere

nte

al s

ubst

rato

CF

F fe

bbra

io

mar

zo

Page 63: REGOLAMENTO DEL V U PUBBLICO E PRIVATO€¦ · A/2 - Modulo di richiesta di abbattimento/potatura pag. 42 A/3 - Schema di valutazione del valore ornamentale (V.O.) pag. 43 B - Protezione

– 63 –

Gin

epro

com

une

Jun

ipe

rus

com

mu

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(A)

3-5

S

60-

70G

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Sie

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arrie

re, s

carp

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Rus

tica,

tolle

ra fr

eddo

e s

icci

Gin

epro

com

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Jun

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rus

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mu

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(A)

3-5

S

60-

70G

150

Sie

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Rus

tica,

tolle

ra fr

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tàS

V

Gin

epro

Jun

ipe

rus

sab

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carp

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egi

ardi

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Rus

tica,

tolle

ra fr

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e s

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tàS

V

Gin

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en

ista

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)0,

4-0,

6G

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-300

Tap

pezz

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parc

hi e

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rdin

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a, to

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ven

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SV

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syria

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(E)

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100

- 15

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iepi

, par

chi e

gia

rdin

iP

redi

lige

suol

i fre

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, tol

lera

ilca

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VF

lugl

io

otto

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Iper

ico

Hyp

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1G

100

Par

chi e

gia

rdi

Rus

tica,

indi

ffere

nte

al s

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aC

FF

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Lage

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1.5-

2G

120

-150

Par

chi e

gia

rdin

iT

olle

ra s

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tà e

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a(E

)0,

4-0,

6G

30

-50

Par

chi e

gia

rdin

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diffe

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eri

SV

F lu

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Lent

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ibu

rnu

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E)

2-4

S

80-

150

G 1

00-1

50S

cher

mo,

sie

pi, p

arch

i egi

ardi

niR

ustic

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redi

lige

suol

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tolle

ra b

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tem

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VF

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e

apr

ile

Ligu

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Lig

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vulg

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(A)

2-3

S

80-

100

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o, s

iepi

, par

chi e

giar

dini

Rus

tica,

tolle

ra s

icci

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ree

SPF m

aggi

o

lugl

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(E)

2-3

G 1

20-1

50P

arch

i e g

iard

ini

Elio

fila,

tolle

ra g

elat

e, s

ensi

bile

alla

sic

cità

CF

F a

prile

Page 64: REGOLAMENTO DEL V U PUBBLICO E PRIVATO€¦ · A/2 - Modulo di richiesta di abbattimento/potatura pag. 42 A/3 - Schema di valutazione del valore ornamentale (V.O.) pag. 43 B - Protezione

– 64 –

Mag

nolia

giap

pone

seM

ag

no

liao

bo

vata

var.

Pur

pure

a

4-5

G 1

80-2

50P

arch

i e g

iard

ini

Res

iste

nte

alle

gel

ate,

pre

dilig

ete

rren

i arg

illos

iC

FF

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Mag

nola

di

Sol

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Ma

gn

olia

xso

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ng

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na

3-4

G 1

00-3

00P

arch

i e g

iard

ini

Rus

tica,

tolle

ra le

gel

ate,

tem

e la

sicc

itàC

FF

mar

zo

apr

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Mag

nolia

ste

llata

Ma

gn

olia

ste

llata

(E)

1,5-

2G

90-

100

Par

chi e

gia

rdin

iP

redi

lige

terr

eni p

rofo

ndi,

tem

ege

lo s

icci

tà e

ris

tagn

iC

FF

mar

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apr

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Pal

la d

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eV

ibu

rnu

m o

pu

lus

(A)

2,5-

3G

150

-200

Par

chi e

gia

rdin

iR

ustic

a, p

redi

li-ge

suo

li fr

esch

i,se

nsib

ile a

gli a

fidi

CF

F m

aggi

o

giu

gno

Pira

cant

aP

yra

can

tha

an

gu

stifo

lia(E

)

3-4

S

60-

70G

150

Sie

pi, b

arrie

re, p

arch

i egi

ardi

niP

redi

lige

terr

eni b

en d

rena

ti;ab

bast

anza

rust

ica

FR

aut

unno

Pira

cant

aP

yra

can

tha

yun

na

ne

nsi

s (

E)

3-4

S

60-

70G

150

Sie

pi, b

arrie

re, p

arch

i egi

ardi

niA

bbas

tanz

a ru

stic

a, e

liofil

aF

R a

utun

no

Pitt

ospo

roP

itto

spo

rum

tob

ira

(E)

1,5-

3S

6

0-70

G 1

50F

rang

iven

to, s

cher

mo,

siep

eIn

diffe

rent

e al

sub

stra

to, t

olle

rasi

ccità

, tem

e ba

sse

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pera

ture

F m

aggi

o

giu

gno

Tam

eric

eT

am

arix

ga

llica

(A)

3-4

S 1

00G

iard

ini,

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ratu

reS

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llera

sic

cità

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alin

itàF

mag

gio

-

lug

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Vei

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We

ige

lia e

varie

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1,2

G 1

00-1

50P

arch

ie g

iard

ini

Tol

lera

sic

cità

, inq

uina

men

to e

calc

aree

CF

F a

prile

m

aggi

o

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– 65 –

RA

MP

ICA

NT

I

NO

ME

CO

MU

NE

NO

ME

SC

IEN

TIF

ICO

H(M

T)

DIS

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(MT

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AR

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RIS

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TA

BIL

ITA

’S

TA

GIO

NE

FIO

RI

FR

UT

TI

Big

noni

aC

am

psi

s ra

dic

an

s (

E)

8-10

4-6

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– 66 –

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ALLEGATO DLOTTA ANTIPARASSITARIA

D/1 - Linee d’intervento

D/2 - Periodo di monitoraggio dei parassiti

D/3 - Antiparassitari da adottare

D/4 - Norme nazionali in materia di Lotta Obbligatoria

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– 71 –

LINEE D'INTERVENTO

FITOFAGO SPECIESENSIBILI

CRITERI DI INTERVENTOE INDIRIZZI DI DIFESA

NOTE

Afidi eFillossera

Varie specie

Varieornamentaliarboree edarbustive

Interventi agronomici:- Limitare le concimazioni azotate che

possono provocare un eccessivorigoglio vegetativo, favorevole allosviluppo delle infestazioni.

- In presenza di melata procedere alavaggi sulla vegetazione con acqua etensioattivi autorizzati (ad es.diottilsolfosuccinato di sodio) alledosi indicate in etichetta.

Lotta naturale:- In condizioni normali le infestazioni

sono limitate da numerosi nemicinaturali: predatori (Coccinellidi,Crisopidi, Sirfidi) e parassitoidi(Braconidi e Afelinidi)

Lotta chimica:- Vanno utilizzati prodotti a base di

Piretro naturale o, in alternativa, diPirimicarb , utilizzando sempreformulati con classe tossicologica Xio Nc

Eventuali concimazioni fogliari consali di potassio (400-450 g/hl)effettuate al momento delleinfestazioni hanno un effettocollaterale dilavante sulla melata.

I lavaggi vanno eseguititempestivamente per prevenire laformazione di fumaggini, più difficilida asportare della semplice melata.

Da effettuarsi soltanto in presenza digravi infestazioni e in assenza dinemici naturali.

Psille

(Cacopsyllapulchella)

(Trioza alacris)(Psylla buxi)

Albero diGiudaAlloroBosso

Interventi agronomici:- Limitare le concimazioni azotate che

possono provocare un eccessivorigoglio vegetativo, favorevole allosviluppo delle infestazioni.

- In presenza di melata procedere alavaggi sulla vegetazione con acqua etensioattivi autorizzati (ad es.diottilsolfosuccinato di sodio) alledosi indicate in etichetta.

Lotta naturale:- In condizioni normali le infestazioni

sono limitate da numerosi nemicinaturali, in particolare predatori(Antocoridi, Coccinellidi, Crisopidiecc.)

Eventuali concimazioni fogliari consali di potassio (400-450 g/hl)effettuate al momento delleinfestazioni hanno un effettocollaterale dilavante sulla melata.

I lavaggi vanno eseguititempestivamente per prevenire laformazione di fumaggini, più difficilida asportare della semplice melata.

Comune di Potenza - All. D/1 RVUPP

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– 72 –

Cocciniglie

Varie specie

Varieornamentaliarboree edarbustive

Interventi agronomici:- Asportare le parti di pianta

fortemente infestate- Effettuare spazzolature sul tronco e

sulle branche principali

Lotta biologica:- Contro le cocciniglie cotonose si

possono eseguire lanci del predatoreCryptolaemus montrouzieri primadella schiusura delle uova (nellaseconda metà di maggio).

Lotta chimica:- Effettuare i trattamenti in presenza di

infestazioni consistenti ed ai primis in tomi d i danno ( in iz iodisseccamenti) con oli bianchi estivi.

- I trattamenti eseguiti durante lastagione vegetativa vanno indirizzaticontro le forme giovanili dell’insetto.L’intervento va quindi posizionato almomento della fuoriuscita delleneanidi

Gli interventi (di qualsiasi tipo) vannoeseguit i tempestivamente perprevenire la formazione di fumaggini.

Evitare i trattamenti con prodottiinsetticidi in presenza di nemicinaturali (Coccinellidi predatori,Pteromalidi, Encirtidi, Afelinidiparassitoidi).

In caso di trattamenti durante lastagione vegetativa ricorrere solo adoli minerali espressamente autorizzatiper l’impiego in vegetazione (oliestivi)

Tingide(Corythuca

ciliata)

Platano Lotta chimica:- Effettuare interventi con iniezione al

tronco entro il mese di giugno conAcephate.

- In alternativa ai trattamenti coniniezione si possono effettuareirrorazioni alla chioma con prodotti abase di Piretro naturale contro leforme giovanili del fitomizo

Per le iniezioni al tronco usare solo iprodotti espressamente autorizzati perquesto impiego.

Nelle aree interessate da focolai dicancro colorato questa tecnica vaeffettuata sotto il controllo delServizio Fitosanitario Regionale.

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– 73 –

Metcalfa(Metcalfapruinosa)

Varieornamentaliarboree edarbustive

Interventi agronomici:- Eliminare le piante infestanti (es.

rovo ed ortica) poste in vicinanzadelle ornamentali e frequentementecolonizzate dal fitofago.

- Su piante infestate procedere aripetuti lavaggi a partire dal mese digiugno con acqua e tensioattiviautorizzati (alle dosi indicate inetichetta) o nitrato di potassio.

Lotta biologica:- E' possibile introdurre il parassitoide

Neodryinus typhlocybae attraversoun lancio inoculativo da effettuarsiall’inizio del mese di giugno.

I lavaggi vanno ripetuti più volte.

Eventuali concimazioni fogliari consali di potassio (400-450 g/hl)effettuate al momento delleinfestazioni hanno un effettocollaterale dilavante sulla melata

I lavaggi vanno eseguititempestivamente per prevenire laformazione di fumaggini, più difficilida asportare della semplice melata.

L’introduzione del parassitoide deveavvenire in ambienti in cui non sieseguono interventi con prodottiinsetticidi.

Ifantriaamericana(Hyphantria

cunea)

GelsoAcero negundoLatifoglie varie

Interventi agronomici:- Asportare e distruggere i nidi

dell’insetto quando sono composti da3-5- foglie, in modo da eliminare legiovani larve che vivono all’interno.

Lotta microbiologica:- Effettuare 1-2 trattamenti contro le

giovani larve di seconda generazione(inizio di agosto) con Bacillusthuringiensis ssp. kurstaki.

- Intervenire contro le larve di primagenerazione (mese di giugno)soltanto in caso di gravi infestazioni.

Irrorare il prodotto in modo uniformesu tutta la vegetazione, soprattuttosulle parti periferiche della chioma,dove le larve si localizzano più spesso.Se necessario ripetere il trattamentodopo 8-10 giorni.

Il prodotto microbiologico è innocuonei confronti dell’uomo, dei vertebratie degli insetti utili in genere.

Limantria(Lymantria

dispar)

QuerceLatifoglie varie

Interventi agronomici:- Nel periodo invernale, asportare e

distruggere le vistose ovaturedell’insetto (di colore giallo-fulvo)deposte alla base delle piante

Lotta microbiologica:- A partire dalla comparsa delle

giovani larve (maggio) effettuare 1-2trattamenti con Bacillusthuringiensis ssp. kurstaki.

Irrorare il prodotto in modo uniformesu tutta la vegetazione. Se necessarioripetere il trattamento dopo 8-10giorni.

Il prodotto microbiologico è innocuonei confronti dell’uomo, dei vertebratie degli insetti utili in genere.

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– 74 –

Processionariadel pino

(Traumatocampa pityocampa)

Pini,Cedri

Interventi agronomici:- Nel periodo invernale, asportare e

distruggere i nidi sericei dell’insetto,adottando tutte le precauzioni perevitare il contatto con i peli urticantidelle larve

Interventi biotecnici:- E’ possibile utilizzare trappole

attrattive a feromone, da installarsientro la prima metà di giugno, per lacattura massale dei maschi adulti.

Lotta microbiologica:- A partire dalla comparsa delle

giovani larve (agosto-settembre)effettuare 1-2 trattamenti conBacillus thuringiensis ssp. kurstaki.

La lotta è obbligatoria ai sensi delD.M. 17/04/1998

Irrorare il prodotto in modo uniformesu tutta la vegetazione. Se necessarioripetere il trattamento dopo 8-10giorni.

Il prodotto microbiologico è innocuonei confronti dell’uomo, dei vertebratie degli insetti utili in genere.

Altre specie diLepidotteridefogliatori

(Hyponomeuta)(Phalera

bucephala)(Thaumatopoeaprocessionea)

(Euproctischrysorroea)

(Tortrixviridana)(Erannis

defoliaria)(Operophtera

brumata)(Stilpnotia

salicis)

BiancospinoEvonimoPioppiQuerceTigli

Latifoglie varie

Lotta microbiologica:- A partire dalla comparsa delle

giovani larve effettuare 1-2trattamenti con Bacillusthuringiensis ssp. kurstaki.

Irrorare il prodotto in modo uniformesu tutta la vegetazione. Se necessarioripetere il trattamento dopo 8-10giorni.

Il prodotto microbiologico è innocuonei confronti dell’uomo, dei vertebratie degli insetti utili in genere.

Le larve di t. processionaria sonoprovviste di peli urticanti in grado, unavolta liberati nell’ambiente, di causareforti irritazioni a pelle, occhi e vierespiratorie.

Cameraria(Camerariaohridella)

Ippocastano Interventi agronomici: Raccolta autunnale e distruzione delle foglie cadute, entro le quali si trovano le crisalidi svernanti.

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– 75 –

Rodilegno(Cossus cossus)

(Zeuzerapyrina)

Varieornamentali

arboree

Interventi agronomici:- Asportare i rami infestati- Su piante giovani con infestazioni in

atto, intervenire contro le larveinfilando un filo metallico all’internodelle gallerie e cercando ditrafiggerle.

Interventi biotecnici:- E’ possibile utilizzare trappole

attrattive a feromone (max 5 – 10trappole / ha), da installarsi entro iprimi di maggio, per la catturamassale dei maschi adulti.

Lotta chimica:- Effettuare trattamenti con Propoxur

+ Cyflutrin (in apposite bombolette)all’interno delle gallerie larvali.

Le trappole possono essere innescatecon i feromoni di entrambe le specienello stesso tempo.Cambiare gli erogatori di feromoneogni 4 -5 settimane.

Dopo l’intervento chiudereaccuratamente il foro con stucco oterra inumidita. L’intervento deveessere effettuato non appena si notanoi fori con relativa rosura.

Cerambicidi(Cerambix

cerdo)(Saperda

carcharias)(Aromia

moschata)

LeccioPioppiQuerceSalici

Interventi agronomici:- Asportare e distruggere gli organi

legnosi colpiti.- Eliminare le piante maggiormente

compromesse.- Su piante giovani con infestazioni in

atto, intervenire contro le larveinfilando un filo metallico all’internodelle gallerie e cercando ditrafiggerle.

Lotta chimica:- Effettuare trattamenti con Propoxur

+ Cyflutrin (in apposite bombolette)all’interno delle gallerie larvali.

Dopo l’intervento chiudereaccuratamente il foro con stucco oterra inumidita. L’intervento deveessere effettuato non appena si notanoi fori con relativa rosura.

Scolitidi(Tomicus spp.)(Scolytus spp.)

ecc.

Varie Coniferee Latifoglie

Interventi agronomici:- Mantenere le piante in ottimo stato

vegetativo attraverso opportunepratiche agronomiche.

- Asportare e distruggere gli organilegnosi colpiti.

- Eliminare le piante maggiormentecompromesse

Intervenire entro l’inizio dellaprimavera, ovvero prima dellafuoriuscita degli adulti

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– 76 –

Cecidomia delbosso

(Monarthropalpus buxi)

Bosso Interventi agronomici:- In presenza di larve all’interno delle

foglie, eliminare le parti colpite entroil mese di aprile, prima dellosfarfallamento degli adulti.

Caliroa(Caliroavaripes)

Querce Interventi agronomici:- Asportazione delle parti colpite.

Ragnetto rosso(Tetranychus

urticae)

Aiuole fiorite Lotta biologica:- eventuali interventi possono essere

effettuati mediante lanci del predatorePhytoseiulus persimilis allacomparsa dei primi focolai.

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– 77 –

MALATTIE FOGLIARI

MALATTIA SPECIESENSIBILI

CRITERI DI INTERVENTOE INDIRIZZI DI DIFESA

NOTE

Antracnosi(Apiognomonia

platani)

Platano Interventi agronomici:- Raccogliere ed eliminare le foglie

infette al fine di ridurre il potenzialedi inoculo.

- Distribuire in autunno urea ocalciocianamide sul terreno alla basedella pianta per favorire ladecomposizione delle foglie.

Lotta chimica:- Intervenire in autunno oppure prima

della ripresa vegetativa con prodottirameici.

L’effettuazione di un moderatointervento cesorio volto ad eliminare edistruggere le parti disseccate non èopportuno nelle aree ove sono presentifocolai di Cancro colorato.

Oidio(Microsphaera

spp.)(Sphaerothaeca

spp.)(Erysiphe spp.)(Oidium spp.)

Varieornamentaliarboree edarbustive

Interventi agronomici:- Evitare un eccessivo sviluppo

vegetativo limitando in particolare leconcimazioni azotate. Asportaretempestivamente le parti colpitedall'infezione.

Lotta chimica:- I trattamenti devono essere effettuati

con zolfo bagnabile appena siosservano i primi sintomi dellamalattia.

In caso di gravi infezioni itrattamenti devono essere ripetuti adintervalli di 7-10 giorni. Evitare itrattamenti nelle ore più calde dellagiornata.

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– 78 –

MALATTIE DEGLI ORGANI LEGNOSI

MALATTIA SPECIESENSIBILI

CRITERI DI INTERVENTOE INDIRIZZI DI DIFESA

NOTE

Cancri corticali(Nectria spp.)(Sphaeropsis

spp.)(Phomopsis spp.)

Varieornamentaliarboree edarbustive

Interventi agronomici:- Asportare e distruggere le parti

infette e disseccate.

Lotta chimica:- In presenza di infezioni effettuare due

trattamenti annuali con prodottirameici, il primo in autunno (allacaduta delle foglie) e il secondoprima della ripresa vegetativa.

Nel caso di lesioni di una certaampiezza effettuare pennellaturelocalizzate con prodotti rameici alladose dell' 1- 2 % o con mastici attivaticon fungicidi.

Cancro delcipresso

(Seiridiumcardinale)

Cupressussempervirens

C. macrocarpaC. arizonica ealtre conifere

Interventi agronomici:- Asportare le parti infette. Quando la

chioma è disseccata per oltre il 50%,abbattere e distruggere l’intera pianta.

- In caso di nuovi impianti diC.sempervirens impiegare cloniresistenti (Bolgheri e Agrimed).

Lotta chimica:- su piante con infezioni iniziali

intervenire con Tiofanato metile inprimavera ed in autunno.

Eventuali trattamenti preventivi sonoconsigliati esclusivamente su alberi diinteresse paesaggistico emonumentale.

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– 79 –

Comune di Potenza - All. D/2 RVUPP

PERIODO DI MONITORAGGIO DEI PARASSITI

Afidi e PsilleI rilievi visivi vanno eseguiti sulla chioma durante il perio-do vegetativo e sono rivolti all’individuazione delle colonie.Nel corso dei controlli va verificata la presenza di nemicinaturali (in particolare Coccinellidi, Crisopidi, Sirfidi eAntocoridi).

Cancro colorato del platanoDovranno essere controllati in via prioritaria i platani diproprietà pubblica, posti lungo strade comunali, provin-ciali e statali utilizzando, ogni qualvolta si prelevino cam-pioni, la scheda predisposta dal Servizio FitosanitarioRegionale. In caso di focolai accertati della malattia, i con-trolli dovranno essere effettuati 2 volte all’anno: in mag-gio-giugno e in novembre-dicembre, specialmente sultronco.

Cancri corticali e ramealiI controlli sulle parti legnose vanno effettuati in autunno,su piante ove è stata accertata la presenza della malattia,in particolare modo su siepi di lauroceraso.

CocciniglieI rilievi visivi vanno eseguiti in due periodi dell’anno:• durante il periodo vegetativo, al fine di individuare le

forme giovanili su foglie, rami e tronchi e i sintomi attri-buibili al loro attacco (crescita stentata, disseccamentigeneralizzati);

• durante l’inverno, per individuare le forme svernantisugli organi legnosi.

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– 80 –

Coleotteri xilofagiSu tronco e rami infestati controllare la presenza di fori disfarfallamento degli adulti che, a seconda della specie,possono misurare da poco più di un millimetro ad oltreun centimetro di diametro. In molti casi, la presenza dilarve o adulti all’interno delle piante è evidenziata dallafuoriuscita di rosura dai fori.

Ifantria americana (Hyphantria cunea)I rilievi vanno eseguiti ai primi di giugno e alla fine diluglio, verificando l’eventuale presenza dei caratteristicinidi sericei sulle foglie più giovani, soprattutto di gelso eacero negundo.

Lepidotteri defogliatoriI controlli visivi hanno lo scopo di individuare le giovanilarve e vanno condotti in particolare sulle piante maggior-mente attaccate negli anni precedenti. E’ inoltre consi-gliabile il monitoraggio degli adulti attraverso l’impiego ditrappole a feromoni. Le trappole vanno installate, in posi-zione medio-alta, prima dell’inizio del volo degli adulti.

Lepidotteri xilofagi (Rodilegno rosso = Cossus cossus eRodilegno giallo = Zeuzera pyrina)Sono disponibili sul mercato trappole a feromoni che per-mettono il monitoraggio e la cattura di massa degli adulti.Nelle aree infestate, le trappole vanno posizionate dall’ini-zio di maggio alla fine di settembre. La stessa trappola puòessere innescata con i feromoni di entrambe le specie,avendo cura di collocarla nella parte alta della chioma e disostituire periodicamente i dispenser.Verificare la presenza larve, evidenziata da fori con fuo-riuscita di rosura nel colletto, nella parte inferiore deltronco e nei rami.

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Limantria (Lymantria dispar)I controlli vanno effettuati in maggio, sulla vegetazione diquerce e altre latifoglie.

Metcalfa (Metcalfa pruinosa)A partire dal mese di maggio, va controllata la vegetazio-ne delle piante particolarmente infestate negli anni prece-denti.

Oidio o mal biancoI controlli vanno effettuati da maggio fino ad agosto-set-tembre su tutte le parti verdi delle piante, in particolaresu rosa, lauroceraso, maonia, evonimo.

Processionaria del pino (Traumatocampa = Thaume-topoea pityocampa)I rilievi vanno effettuati a partire da agosto, principalmen-te su pino nero, pino silvestre e pino marittimo. Ulterioricontrolli devono essere effettuati nei mesi invernali allaricerca dei caratteristici nidi entro i quali svernano lelarve. Va ricordato che le larve di Processionaria sonomolto pericolose per l’uomo, in quanto sono provviste dipeli urticanti che, liberati nell’ambiente, possono provo-care gravi irritazioni.

Ragnetto rosso (Tetranychus urticae)I rilievi visivi vanno eseguiti sulle foglie, in particolaresulla pagina inferiore, durante il periodo vegetativo,soprattutto in estate.

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Principioattivo

Tipologia

Classedi

rischio

Selettività Note

Coccinellidi

Antocoridi

Crisopidi

Sirfidi

Braconidi

Fitoseidi

Bombi

Bacillusthuringiensisssp. kurstaki

Insetticidamicrobiologico

NCTossico nei confrontidelle larve diLepidotteri

Piretro Insetticidanaturale

NC,Xi

Degradarapidamentenell’ambiente,pertanto la tossicitànei confronti degliorganismi utili èlimitata nel tempo.Utilizzare sempreformulati con classetossicologica Xi o Nc

Pirimicarb Carbammato XiUtilizzare sempreformulati con classetossicologica Xi

Oli bianchiestivi

Oli minerali NC,Xi

Acephate Fosforganico XnLe iniezioni al troncoevitano effetti nociviper l’uomo e gliorganismi utili.Usare solo i prodottiespressamenteautorizzati perquesto impiego

ANTIPARASSITARI DA ADOTTARE

= innocuo, = parzialmente tossico, = tossico.

Coc

cine

llidi

Ant

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Cris

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Comune di Potenza - All. D/3 RVUPP

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Propoxur +Cyflutrin

CarbammatoPiretroide

NCL’impiegoparticolare delprodotto evita effettinocivi per l’uomo egli organismi utili.

Sali di Rame Fungicida XiUtilizzare sempreformulati con classetossicologica Xi

Zolfo Fungicida NC

Tiofanatometile

Fungicida NC

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NORME NAZIONALI IN MATERIA DILOTTA OBBLIGATORIA

D.M. 17 aprile 1998: Disposizioni sulla lotta contro ilcancro colorato del platano “Ceratocystis fimbriata”.

Abbattimenti delle piante infetteVanno effettuati nei periodi asciutti dell’anno, secondo leprescrizioni del Servizio Fitosanitario Regionale. Si proce-derà a partire dalle piante di rispetto verso quelle sicura-mente malate o morte, avendo cura di ridurre al massimo ilrischio di dispersione della segatura (impiegando, ove possi-bile motoseghe attrezzate per il recupero della segatura oricoprendo il terreno con robusti teli di plastica, oppurefacendo ricorso ad aspiratori, bagnando eventualmente lasegatura con soluzioni disinfettanti). Dopo il taglio dellepiante, le ceppaie dovranno essere totalmente estirpate concavaceppi o ruspe. E’ consentito anche solo il taglio delceppo e delle radici affioranti ad almeno 20 cm sotto il livel-lo del suolo seguito dalla disinfezione delle buche con appo-siti prodotti fungicidi o, in caso di impossibilità, il taglio allivello del suolo devitalizzando poi la parte residua delleradici con idonei diserbanti ed anticrittogamici uniti amastici o colle vinaviliche.

Trasporto e smaltimento del legname infetto.Se i residui degli abbattimenti non vengono distrutti sulposto, il loro trasporto dovrà avvenire nel più breve tempopossibile su camion telonati o comunque avendo cura dicoprire accuratamente il carico. I mezzi che effettuano il tra-sporto devono essere muniti di apposita autorizzazione rila-sciata dal Servizio Fitosanitario Regionale.Al Servizio Fitosanitario dovranno inoltre essere comunica-te le modalità di smaltimento del legname infetto: distruzio-ne con il fuoco sul luogo dell’abbattimento o in area limitro-

Comune di Potenza - All. D/4 RVUPP

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fa ma lontana da altri platani, incenerimento mediante com-bustione in inceneritori o centrali termiche, smaltimento indiscarica con immediata copertura, conferimento a indu-strie per la trasformazione in carta, cartone o pannelli, o peril trattamento Kiln Dried.

Potature dei platani.Nelle aree già infette da cancro colorato gli interventi dipotatura sono vietati fino alla completa eliminazione deifocolai di infezione. I tagli saranno limitati esclusivamente aicasi in cui le piante risultino pericolose per la pubblica inco-lumità e dovranno essere effettuati coprendo le superfici condiametro pari o superiore a 10 cm con prodotti o masticicontenenti fungicidi, disinfettando, inoltre, nel passaggio dauna pianta all’altra, gli attrezzi di taglio con sali quaternaridi ammonio all’1% o con soluzioni di ipoclorito di sodio al2% o con alcool etilico al 60%. Anche nelle aree esenti da cancro colorato le operazioni dipotatura devono essere limitate ai casi di effettiva necessitàed eseguite in un periodo asciutto durante il riposo vegeta-tivo delle piante, applicando le stesse misure profilattichesopraindicate.

D.M. 27 marzo 1996 “ Lotta obbligatoria contro il colpodi fuoco batterico (Erwinia amylovora).Qualora sia accertata la presenza della batteriosi e ne siastata data segnalazione al Servizio Fitosanitario Regionale,andranno asportate entro il più breve tempo possibile tuttele parti infette, tagliando ad almeno 50 cm sotto l’alterazio-ne visibile, o andrà eliminata l’intera pianta in caso di infe-zione sull’asse principale. Gli attrezzi (coltelli, forbici, ecc.)usati per le ispezioni e per la rimozione delle parti colpite osospette vanno sempre disinfettati ogni volta con ipocloritodi sodio al 2 %, alcool etilico al 60 % o benzalconio cloruroallo 0,1-0,3%; tutti gli organi asportati vanno bruciati.

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D.M. 29 novembre 1996 “Lotta obbligatoria contro ilvirus della “Vaiolatura delle drupacee” (Sharka)E’ fondamentale l’impiego di materiale vivaistico esente dalvirus.

D.M. 17 aprile 1998 “Disposizioni sulla lotta obbligato-ria contro la processionaria del pino “ Traumatocampapityocampa”E’ fondamentale l’asportazione meccanica e la distruzionedei nidi invernali (ove questi siano raggiungibili), oltre all’u-tilizzo di trappole a feromoni sia per il monitoraggio dellapopolazione del fitofago (individuazione dei periodi di volo edi ovideposizione) che per la cattura massale dei maschi. Letrappole, del tipo ad imbuto, vanno installate verso la metàdi giugno in posizione medio-alta. Per gli interventi di cattu-ra massale in parchi e giardini si consigliano 6-8 trappoleper ettaro, distanti tra loro 40-50 metri, mentre nelle pine-te, occorre installare una trappola ogni 100 metri lungo ilperimetro e le strade d’accesso.In caso di necessità di trattamento insetticida, utilizzareprodotti a base di Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, dadistribuire contro le larve giovani verso fine agosto - iniziosettembre.

D.M. 22 novembre 1996 “Lotta obbligatoria contro l’in-setto fitomizio Matsucoccus feytaudi (Ducasse)”L’eventuale presenza di focolai e di casi sospetti deve essereprontamente segnalata al Servizio Fitosanitario Regionale: sirammenta infatti che quando gli attacchi interessano ampifronti, l’avanzata della cocciniglia diviene inarrestabile.

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ALLEGATO EGIARDINI STORICI E ALBERI MONUMENTALI

E/1 - Carta dei Giardini storici

E/2 - Criteri per l’individuazione degli alberi monumentali

E/3 - Scheda di identificazione di piante monumentali

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Comune di Potenza - All. E/1 RVUPP

CARTA DEI GIARDINI STORICI*

DEFINIZIONI E OBIETTIVI

Art. 1Un Giardino storico è una composizione architettonica evegetale che dal punto di vista storico o artistico presentaun interesse pubblico. Come tale è considerato come unmonumento.

Art. 2Il Giardino storico è una composizione di architettura il cuimateriale è principalmente vegetale, dunque vivente e cometale deteriorabile e rinnovabile. Il suo aspetto risulta così da un perpetuo equilibrio, nell’an-damento ciclico delle stagioni, fra lo sviluppo e il deperi-mento della natura e la volontà d’arte e d’artificio che tendea conservarne perennemente lo stato.

Art. 3Come monumento il Giardino storico deve essere salvaguar-dato secondo lo spirito della Carta di Venezia(*). Tuttavia, inquanto monumento vivente, la sua salvaguardia richiededelle regole specifiche che formano l’oggetto della presenteCarta.

Art. 4Sono rilevanti nelle composizione architettonica del Giardi-no storico:

- la sua pianta ed i differenti profili del terreno;- le sue masse vegetali: le loro essenze, i loro volumi, il loro

gioco di colori, le loro spaziature, le loro altezze rispettive;- i suoi elementi costruiti o decorativi;- le acque in movimento o stagnanti, riflesso del cielo.

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Art. 5Espressione dello stretto rapporto tra civiltà e natura, luogodi piacere, adatto alla meditazione o al sogno, il giardinoacquista così il senso cosmico di un’immagine idealizzatadel mondo, un “paradiso” nel senso etimologico del termine,ma che è testimonianza di una cultura, di uno stile, di un’e-poca, eventualmente dell’originalità di un creatore.

Art. 6La denominazione di Giardino storico si applica sia a giardi-ni modesti, che a parchi ordinati o paesistici.

Art. 7Che sia legato o no ad un edificio, di cui è allora il comple-mento inseparabile, il Giardino storico non può essere sepa-rato dal suo intorno ambientale urbano o rurale, artificialeo naturale.

Art. 8Un sito storico è un paesaggio definito, evocatore di un fattomemorabile, luogo di un avvenimento storico maggiore, ori-gine di un mito illustre o di una battaglia epica, soggetto diun celebre dipinto, etc.

Art. 9La salvaguardia dei Giardini storici esige che essi sianoidentificati ed inventariati. Essa impone interventi differen-ziati quali la manutenzione, la conservazione, il restauro. Sipuò eventualmente raccomandare il ripristino. L’autenticitàdi un Giardino storico concerne sia il disegno e il volumedelle sue parti che la sua decorazione o la scelta degli ele-menti vegetali o minerali che lo costituiscono.

(*) La Carta dei Giardini storici è stata elaborata a Firenze il 21 maggio 1981, acura del Comitato Internazionale dei Giardini storici; essa è stata registrata il 15dicembre 1982 dall’ICOMOS con l’intento di completare la Carta di Venezia.

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MANUTENZIONE, CONSERVAZIONE,RESTAURO, RIPRISTINO

Art. 10Ogni operazione di manutenzione, conservazione, restauro oripristino di un Giardino storico o di una delle sue parti devetenere conto simultaneamente di tutti i suoi elementi.Separandoli le operazioni altererebbero il legame che li unisce.

Art. 11La manutenzione dei Giardini storici è un’operazione fonda-mentale e necessariamente continua. Essendo la materiavegetale il materiale principale, l’opera sarà mantenuta nelsuo stato solo con alcune sostituzioni puntuali e, a lungotermine, con rinnovamenti ciclici (tagli completi e reimpian-to di elementi già formati).

Art. 12La scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiorida sostituire periodicamente deve tenere conto degli usi sta-biliti e riconosciuti per le varie zone botaniche e culturali, inuna volontà di mantenimento e ricerca delle specie originali.

Art. 13Gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissio mobili che sono parte integrante del Giardino storico nondevono essere rimossi o spostati se non nella misura neces-saria per la loro conservazione o il loro restauro. La sostitu-zione o il restauro di elementi in pericolo devono essere con-dotti secondo i principi della Carta di Venezia, e dovrà esse-re indicata la data di tutte le sostituzioni.

Art. 14Il Giardino storico dovrà essere conservato in un intornoambientale appropriato. Ogni modificazione dell’ambiente fisi-

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co che possa essere dannosa per l’equilibrio ecologico deveessere proscritta. Queste misure riguardano l’insieme delleinfrastrutture sia interne che esterne (canalizzazioni, sistemidi irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di custodia, di colti-vazione, etc.).

Art. 15Ogni restauro e ogni ripristino di un Giardino storico dovràessere intrapreso solo dopo uno studio approfondito chevada dallo scavo alla raccolta di tutta la documentazioneconcernente il giardino e i giardini analoghi, in grado diassicurare il carattere scientifico dell’intervento.Prima di ogni intervento esecutivo lo studio dovrà conclu-dersi con un progetto che sarà sottoposto ad un esame e aduna valutazione collegiale.

Art. 16L’intervento di restauro deve restauro deve rispettare l’evo-luzione del giardino in questione. Come principio non sipotrà privilegiare un’epoca a spese di un’altra a meno che ildegrado o il deperimento di alcune parti possano eccezio-nalmente essere l’occasione per un ripristino fondato suvestigia o su documenti irrecusabili.Potranno essere oggetto di eventuale ripristino le parti delgiardino più vicine ad un edificio, per risaltarne la coerenza.

Art. 17Quando un giardino è totalmente scomparso o si possiedo-no solo degli elementi congetturali sui suoi stati successivi,non si potrà allora intraprendere un ripristino valido dell’i-dea del Giardino storico. L’opera che si ispirerà in questocaso a forme tradizionali, sul sito di un giardino antico, odove un giardino non era probabilmente mai esistito, avràallora caratteri dell’evoluzione o della creazione o escluden-do totalmente la qualifica di Giardino storico.

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UTILIZZAZIONE

Art. 18Anche se il Giardino storico è destinato ad essere visto e per-corso, è chiaro che il suo accesso deve essere regolamentatoin funzione della sua estensione e della sua fragilità in mododa preservare la sua sostanza e il suo messaggio culturale.

Art. 19Per natura e per vocazione, il Giardino storico è un luogotranquillo che favorisce il contatto, il silenzio e l’ascolto dellanatura. Questo approccio quotidiano deve essere in opposi-zione con l’uso eccezionale del Giardino storico come luogodi feste. Conviene allora definire le condizioni di visita deiGiardini storici cosicchè la festa, ascolta eccezionalmente,possa esaltare lo spettacolo del giardino e non snaturarlo odegradarlo.

Art. 20Se, nella vita quotidiana, i giardini possano tollerare lo svol-gersi di giochi tranquilli, conviene comunque creare, paral-lelamente ai Giardini storici, alcuni terreni appropriati aigiochi vivaci e violenti e agli sport, così da rispondere ad unadomanda sociale senza nuocere alla conservazione dei giar-dini e dei siti storici.

Art. 21La pratica della manutenzione e della conservazione, i cuitempi sono imposti dalle stagioni, o i brevi interventi che con-corrono a restituire l’autenticità devono sempre avere la prio-rità rispetto alle necessità di utilizzazione. L’organizzazione diogni visita ad un Giardino storico deve essere sottoposta aregole di convenienza adatte a mantenere lo spirito.

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Art. 22Se un giardino è chiuso da mura, non bisogna eliminarlesenza considerare tutte le conseguenze dannose per lamodificazione dell’ambiente e per la sua salvaguardia chepotrebbero risultarne.

PROTEZIONE LEGALE E AMMINISTRATIVA

Art. 23E’ compito delle autorità responsabili prendere, su consigliodegli esperti, le disposizioni legali e amministrative atte aidentificare, inventariare e proteggere i Giardini storici. Laloro salvaguardia deve essere inserita nei piani di occupa-zione dei suoli e nei documenti di pianificazione e di siste-mazione del territorio. E’ ugualmente compito delle autoritàcompetenti prendere, su consiglio degli esperti competenti,le disposizioni finanziarie per favorire la conservazione, ilrestauro ed eventualmente il ripristino dei Giardini storici.

Art. 24Il Giardino storico è uno degli elementi del patrimonio la cuisopravvivenza, a causa della sua natura, richiede cure con-tinue da parte di persone qualificate. E’ bene dunque chestudi appropriati assicurino la formazione di queste perso-ne, sia che si tratti di storici, di architetti, di architetti delpaesaggio, di giardinieri, di botanici. Si dovrà altresì vigilareperchè sia assicurata la produzione regolare di quelle pian-te che dovranno essere contenute nella composizione deiGiardini storici.

Art. 25L’interesse verso i Giardini storici dovrà essere stimolatocon tutte quelle azioni adatte a valorizzare questo patrimo-nio ed a farlo conoscere e apprezzare: la promozione della

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ricerca scientifica, gli scambi internazionali e la diffusionedelle informazioni, la pubblicazione e l’informazione di base,lo stimolo all’apertura controllata dei giardini al pubblico, lasensibilizzazione al rispetto della natura e del patrimoniostorico da parte dei mass-media. I Giardini storici piùimportanti saranno proposti perchè figurino nella Lista delPatrimonio Mondiale.

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Comune di Potenza - All. E/2 RVUPP

CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DIALBERI MONUMENTALI IN AMBITO COMUNALE

Localizzazione.In generale viene considerata prioritaria la tutela di alberiladdove, a causa della maggior antropizzazione, esiste unpiù alto rischio per gli esemplari arborei; per ciò che riguar-da l’area urbana, si ritiene preferibile un intervento direttodel Comune attraverso gli strumenti di propria competenza.

Dimensione.È uno dei dati prioritari per l’individuazione di alberi monu-mentali; di norma occorre tutelare alberi considerati nellaloro massima maturità vicini al massimo esemplare riscon-trabile nella stessa zona geografica omogenea.

Rarità.Esistono sul territorio alcune specie che pur essendo autoc-tone necessitano di particolare tutela, in quanto per motividiversi sono diventati rari o minacciano di diventarlo.Le essenze non appartenenti alla flora regionale, ormai giàdiffuse a scopo ornamentale, per essere ritenute di interes-se e valore monumentale, devono presentare dimensioni(diametro, altezza, estensione della chioma) e stato vegetati-vo con caratteri di assoluta eccezionalità.

Valore di contesto.Occorre identificare il ruolo e il significato del singolo esem-plare rispetto al territorio di appartenenza, sia in termini dirarità relativa, sia come componente del paesaggio, sia per irapporti esistenti con altre emergenze naturali, architettoni-che o antropiche.

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Stato vegetativo e sanitario.Trattasi di informazione importante per la valutazione delpregio dell’esemplare, in quanto la tutela di piante malate oin condizioni precarie comporterebbe notevoli spese perl’Amministrazione, senza eccessive garanzie sulla possibilitàdi conservazione dell’esemplare nel tempo.

Storia e tradizioni.Spesso esiste uno stretto legame tra un determinato luogo,un evento storicamente importante e l’albero monumentale(magari messo a dimora in concomitanza dello stesso evento).Tale criterio di individuazione può essere preso in conside-razione solo in presenza di un avvenimento documentato ovissuto come particolarmente rilevante nella storia dellacomunità locale.

Competenze.La competenza per l’individuazione di alberi monumentali diinteresse comunale è della Giunta comunale di Potenza, suconforme e motivata proposta da parte dell’Ufficio compe-tente, tenuto conto dei criteri e dei requisiti sopra descritti.

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Finito di stamparenel mese di Settembre 2004

nello stabilimento editoriale S.T.E.S. s.r.l.VIA DELL’ELETTRONICA, 6 - POTENZA - TEL. 0971/471700

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