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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI RANDAZZO 2) Codice di accreditamento: NZ00054 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Randazzo valorizza i suoi Musei 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): D Patrimonio artistico e culturale - 04 Valorizzazione del sistema Museale pubblico e Privato 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 6.1 Territorio e dati demografici Il progetto riguarda il territorio del comune di Randazzo, che conta 10.910 abitanti (Fons: Servizi Demografici Comune di Randazzo al 30 settembre 2016), di cui il 52,45 di sesso femminile e il 47,55 maschile. I cittadini randazzese iscritti all’AIRE sono 3195, mentre i provenienti dall’estero sono 304 pari al 2,8 della popolazione ( le nazionalità più presenti sono la romena e l’albanese). Oltre ad avere un alto indice di vecchia (178,30) la popolazione randazzese – che ha un’età media di 44,25 – è in costante calo con un saldo immigrati/emigrati negativo ( -66) come negativo è il saldo nati/morti (-75). La percentuale maggiore per classi di età e rappresentata da quella di età 33-55, con 3224 abitanti, mentre gli over 65 sono 2.225. In netta minoranza i giovani: 2.186 quelli compresi tra i 18 e 34 anni. Randazzo è una ridente cittadina sul versante settentrionale dell’Etna, a dominare la Valle dell’Alcantara verso cui degrada dolcemente, si trova al crocevia di tre importanti province: Catania, Messina ed Enna, collocata strategicamente al centro di quello che un tempo era il 4 Albo Regionale - Regione Sicilia

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

COMUNE DI RANDAZZO 2) Codice di accreditamento: NZ00054 3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Randazzo valorizza i suoi Musei 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

D Patrimonio artistico e culturale - 04 Valorizzazione del sistema Museale pubblico e Privato

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

6.1 Territorio e dati demografici Il progetto riguarda il territorio del comune di Randazzo, che conta 10.910 abitanti (Fons: Servizi Demografici Comune di Randazzo al 30 settembre 2016), di cui il 52,45 di sesso femminile e il 47,55 maschile. I cittadini randazzese iscritti all’AIRE sono 3195, mentre i provenienti dall’estero sono 304 pari al 2,8 della popolazione ( le nazionalità più presenti sono la romena e l’albanese). Oltre ad avere un alto indice di vecchia (178,30) la popolazione randazzese – che ha un’età media di 44,25 – è in costante calo con un saldo immigrati/emigrati negativo ( -66) come negativo è il saldo nati/morti (-75). La percentuale maggiore per classi di età e rappresentata da quella di età 33-55, con 3224 abitanti, mentre gli over 65 sono 2.225. In netta minoranza i giovani: 2.186 quelli compresi tra i 18 e 34 anni. Randazzo è una ridente cittadina sul versante settentrionale dell’Etna, a dominare la Valle dell’Alcantara verso cui degrada dolcemente, si trova al crocevia di tre importanti province: Catania, Messina ed Enna, collocata strategicamente al centro di quello che un tempo era il

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Albo Regionale - Regione Sicilia

Valdemone. Con le sue bellezze paesaggistiche naturali e col fascino delle sue antiche opere d’arte, chiese, vecchi palazzi, musei che ospitano resti archeologici di gran valore, con le sue strade ed i suoi vicoli in pietra lavica è una vera e propria perla ambientale ed architettonica, incastonata, com’è, nel cuore di un territorio variegato ed unico allo stesso tempo, reso prezioso dalla “compresenza” di ben tre aree protette. Raro esempio a livello nazionale, infatti, la Città di Randazzo, offre il suo territorio al Parco Regionale dell’Etna, a quello dei Nebrodi ed al Parco Fluviale dell’Alcantara. Aree che le conferiscono una prerogativa unica: quella di poter spaziare fra contenuti ambientali e naturalistici veramente incantevoli. Ogni suggestivo angolo di Randazzo offre vedute diverse, panorami imponenti e singolari che riservano emozioni crescenti man mano che si scoprono le tracce della sua antica civiltà ed i segni del suo splendore medievale. Estendendo il suo territorio, di 20.484 ettari, da una quota di 561 metri in contrada “Acquafredda” ai 3.230 sulla sommità dell’Etna, possiede caratteristiche climatiche piacevoli: l’inverno asciutto, la dolce primavera, la fresca estate e il tiepido nonché mite autunno. Il territorio che circonda la cittadina è oggi “difeso” dalla presenza delle tre oasi protette, che aiutano l’uomo a vivere perfettamente integrato con la natura. Il Parco Regionale dell’Etna, istituito nel 1987, prende il nome dal più alto vulcano d’Europa (m. 3323). Oltre ai crateri sommitali, fenditure eruttive che di tanto in tanto si aprono a quote più basse, emettendo fiumi di lava, offrono meravigliosi spettacoli naturali. Molti sentieri che si inerpicano lungo distese di lava antica e recente, permettono ai turisti di raggiungere luoghi d’importanza naturalistica: monte Spagnolo e la sua faggeta, la Grotta del Gelo, la Grotta ed il Sentiero naturalistico Burrò, i rifugi di legno e pietra, gli antichi camminamenti dei pastori ed altre testimonianze ancora. Lungo il percorso si possono ammirare pinete, faggete, boschi di betulle, cespugli di ginestra, che creano un habitat favorevole alla sopravvivenza di una grande varietà di animali selvatici come la volpe, la lepre, il coniglio, il riccio, il pipistrello, così come uccelli da preda: falchi, gufi e aquile reali. Nel Parco Regionale dei Nebrodi, istituito nel 1993, interessante la parte nord occidentale del territorio randazzese. Con un clima fresco d'estate, ricco di piogge autunnali e abbondanti nevicate invernali, favorisce una ricca e lussureggiante vegetazione. L’esistenza di tanti ruscelli, corsi d’acqua e laghetti, profonde vallate e alte montagne, evocano sorprendenti paesaggi di romantica memoria e, soprattutto, in contrasto con la tradizionale immagine di una Sicilia totalmente arida. A tutela della Valle dell’Alcantara, che Randazzo domina per la sua posizione e per la centralità dei servizi offerti, è sorto nel maggio del 2001 l’omonimo Parco Fluviale, che comprende tutto il suo bacino: 46 km, dalle sorgenti (Floresta) sino alla foce nel mar Jonio (Calatabiano). Primo esempio di Parco Fluviale in Sicilia e viva testimonianza di come il rispetto ambientale possa coniugarsi felicemente con lo sviluppo sostenibile di tutta un’area, che interessa la porzione di territorio a cavallo fra le Province Regionali di Messina e Catania. Numerosi i sentieri ed i percorsi che, seguendo le sinuosità del fiume, conducono in luoghi suggestivi e, a volte, splendidamente selvaggi, come le celebri Gole, una spettacolare scultura naturale creata dall’azione dell’acqua nel corso dei secoli. Il suo centro storico è stato edificato sopra un bancone basaltico di lava preistorica. Sebbene il territorio di Randazzo sia stato antropizzato fin dal neolitico, è con l’età classica che nell’attuale territorio comunale si insediarono genti di origine greca che si fusero con la popolazione indigena, come testimoniano le importanti scoperte archeologiche compiute tra l’Ottocento e Novecento e i cui reperti sono conservati in parte nel locale Museo Archeologico “Paolo Vagliasindi” e in parte nei musei archeologici regionali di Siracusa e di Palermo. Nel periodo medievale Randazzo fu “Città demaniale”. Per tale fatto godette diversi privilegi e fu anche sede del Capitano di Giustizia del Valdemone. Purtroppo, la millenaria stratificazione architettonica e documentaria è stata quasi

completamente cancellata dai bombardamenti anglo-americani del luglio-agosto 1943, durante il Secondo Conflitto mondiale, motivo per cui la Città è stata insignita di una Medaglia d’Argento al Merito Civile con decreto del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in data 25 gennaio 2005. La specificità del patrimonio culturale e la qualità del paesaggio antropico e naturale sono le caratteristiche peculiari del territorio comunale che è necessario custodire inalterate per trasmetterle alle future generazioni. L’economia locale per lunghi secoli si è fondata sull’agricoltura, sulla pastorizia e sull’artigianato regionale e i sugli antichi mestieri. Negli ultimi decenni il terziario ed il turismo, unitamente ad una forte ripresa della vitivinicoltura, si sono affacciati prepotentemente nella realtà produttiva locale. Da qualche anno, la vite e il vino sembrano rinascere sotto la spinta di recenti significativi investimenti da parte di nuovi imprenditori, per la maggior parte esterni alla comunità locale. A Randazzo, si producono vini di apprezzata qualità ottenuti da vitigni autoctoni e allogeni, mentre sono state realizzate diverse cantine anche da importanti aziende già da tempo collocate nel mercato vitivinicolo nazionale e internazionale. I principali siti archeologici di Randazzo sono: CHIESE: Chiesa di Santa Maria. L’attuale assetto della Basilica è il risultato di contributi architettonici che vanno dal XIII secolo fino al 1863, fino ancora ai restauri dei nostri giorni. Chiesa di San Nicolò La più ampia di Randazzo, risale al secolo XIII, ma ha subito vari rifacimenti: il campanile, mai ultimato per varie traversie, è del ‘700, le absidi del XIII secolo, la facciata tardo-rinascimentale, la cupola ricostruita nel dopoguerra. Chiesa di San Martino La costruzione risale al secolo XIII, ma ampliamenti e ristrutturazioni vennero attuati nei secoli successivi, specialmente dopo gli ingenti danni bellici. Superbo e spettacolare il Campanile del Duecento, inalterato, a quattro dadi sovrapposti, dove si succedono, su tre ordini, coppie di finestre bifore e trifore bicrome. Sulla collina dove ebbe sede il quartiere ebraico, è visibile l’ex Monastero benedettino e la chiesa di San Giorgio, recentemente acquisito dal Comune, con la sua abside massiccia, la torre slanciata, ed il prospetto su cui si possono ancora ammirare le finestre ed il portale secentesco in pietra lavica. Chiesa di Maria SS. Annunziata (XIV-XIX sec.): ha un maestoso portale lavico, ed all’interno il pregevole gruppo scultoreo dell’Annunciazione (Scuderi, 1840), che viene portato in processione tutti gli anni, la prima domenica di giugno. La Chiesa di S. Francesco di Paola adiacente all’Ospedale dei poveri, oggi civile, rifatta dopo la seconda guerra mondiale, la Chiesa dei Cappuccini, collegata al Convento francescano, alla sommità di una lunga scalinata fuori Porta S. Martino, con una Trasfigurazione del 1612 (Lanfranco). La Chiesa di S. Pietro il cui impianto originario risale forse al XIII secolo, ristrutturata nei sec. XVII-XVIII: oltre a una statua di S. Pietro (1766) ospita quella dell’Addolorata, del ‘700, ed il Crocifisso ligneo del ‘600, che vengono portati in spalla dai devoti durante la suggestiva processione del Venerdì Santo. Nei pressi vi sono i resti del Convento dei Minori Osservanti e della chiesa di S. Maria di Gesù, dove si trovavano le sepolture delle famiglie patrizie. Nella chiesetta di San Gregorio, un tempo cappella della famiglia Fisauli, è tuttora visibile il tiburio poligonale. Fuori le mura è la Chiesa del Sacro Cuore edificata negli anni fra le due guerre, nel quartiere omonimo, di recente espansione urbana e demografica, e la cui facciata, incompiuta, riproduce fiaccamente quella di S. Maria. Il Santuario di Maria SS. del Carmelo un tempo contiguo al Convento di S. Michele dei Carmelitani, dove visse e operò nel XVI sec. il Beato Luigi Rabatà, e in cui si venera una statua in marmo della Madonna del Carmine, è di scuola gaginesca (XVI sec.).

Lungo la S.S.120, si trova la piccola chiesa del Signore della Pietà XIII-XVI sec., e quella di San Vito (XIIl-XIV sec.) recentemente restaurata. Nel centro storico, si trovano l’ex chiesa di S. Giacomo (XVI sec.) oggi sede della scuola musicale Erasmo Marotta, la Chiesetta di S. Maria della Volta del XIV sec., restaurata assieme alla Via degli Archi, forse un tempo cappella privata, che è un vano rettangolare ad una navata, con due portali a sesto acuto di diversa grandezza, la chiesa di Santa Barbara, con tele del XVII secolo, e infine, nella frazione di Montelaguardia, la chiesa di Cristo Re. Nella chiesa dell’Istituto Santa Giovanna Antida ex monastero benedettino di Santa Caterina, distrutto dai bombardamenti del ‘43 e ricostruito quasi interamente sopravvive un portale barocco. Randazzo era circondata da una cinta muraria lunga circa 3 Km, probabilmente di epoca sveva, con 8 torri e 12 porte, visibile ormai solo per brevi tratti. Rimangono oggi una torre (il Castello) e quattro porte. Porta Aragonese: si apre sul tratto più lungo delle mura superstiti. Porta San Martino è detta anche Porta Palermo, o Porta San Cristoforo. Porta San Giuseppe è una posterla che si apre alla sommità di una breve scalinata, in prossimità del luogo dove sorgeva un tempo l’omonima chiesa. Lungo via S. Margherita si trova la Porta Pugliese, altra posterla prospiciente le balze dell’Alcantara. A Randazzo vi sono anche numerosi palazzi di pregio notevole. Palazzo Lanza, nella via omonima è una casa patrizia del ‘300. Palazzo Rumolo, sostanzialmente rifatto, ma che conserva ancora al piano terreno due sale dalle austere volte a crociera in nera pomice lavica, sostenute da colonnine con capitelli in arenaria scolpita. Palazzo Comunale. Ex convento dei Frati Minori Conventuali, venne confiscato e poi ceduto al Comune. Restaurato nel 1983, presenta al piano terra un interessante chiostro con cisterna al centro della corte, sulla quale si affacciano due fughe di armoniose finestre serliane in pietra lavica, sul prospetto laterale una veranda ad arco con balaustra. Palazzo Clarentano edificato nel 1509 e ben conservato. Palazzo Reale edificato sotto i Normanni. Danneggiato da guerre e terremoti, ne rimane inalterato l’esterno del primo piano, dalle modanature intarsiate in pietra bicroma, motivo ornamentale ricorrente anche in S. Martino cornicette laviche, e bifore bianco-nere con finestrina centrale. Il Castello. Visibile da Piazza San Martino, posto su uno strapiombo di roccia lavica, è l’unico superstite delle Otto torri messe a guardia della Città sulla cinta muraria. Esistente già ai tempi di Federico II di Svevia, occupava probabilmente un’estensione maggiore di quella attuale. Fu sede del Giustiziere del Valdemone. Oggi restaurato e restituito alla cittadinanza è stato trasformato in un centro culturale permanente, ospita mostre ed esposizioni d’arte e dal 1998 è sede del Museo archeologico Paolo Vagliasindi. La Casa di via Orto. Da un portale in pietra lavica a tutto sesto, sormontato dallo stemma nobiliare, si accede a due cortili contigui e comunicanti. Al centro del secondo cortile campeggia una cisterna ottagonale in pomice scolpita ed intagliata, con nicchie e lavatoi (Sec. XVI-XVII). Il Portale di via Fisauli (XIV sec.) dove la pietra lavica cesellata artigianalmente raggiunge una estrema finezza di disegno. Randazzo è conosciuta inoltre come la "città dei musei" 6.2 Settore d’intervento e dati di contesto Il settore d’intervento prescelto è quello della valorizzazione del sistema museale del Comune di Randazzo costituito da 3 musei:

- il Museo Archeologico Vagliasindi:

Il museo raccoglie reperti del VI-IV secolo a.C., provenienti dalla collezione ottocentesca di Paolo Vagliasindi, rinvenuti per la maggior parte nella contrada Sant'Anastasia di Randazzo. La collezione è tra le più importanti della zona etnea, ed è costituita da arredi funebri della necropoli di una città esistita tra il sec. VI-III a.C.. Più di duemila oggetti costituiscono questa vasta raccolta: vasellame di diverso genere, terrecotte, bronzi e oreficerie. Altri oggetti vennero riportati alla luce nella stessa località dagli scavi di Antonino Salinas (1898-1899) e di Paolo Orsi (1904). Tra questi spicca l'"Oinochoe Vagliasindi", una oinochoe attica a figure rosse sulla quale è raffigurato il raro mito delle Arpie che infastidiscono il re cieco Fineo e vengono punite dai Boreadi (Zete e Calaide). L'esposizione si articola su cinque sale al piano terra:

sala centrale: "Oinochoe Vagliasindi", collezione numismatica, oreficeria e alcuni bronzetti; prima sala: ceramica tardo corinzia (dal VI agli inizi del IV secolo a.C.) e ionica (VI secolo a.C.); seconda sala: ceramica attica a figure nere; terza sala: ceramica attica a figure nere e rosse, tra cui lekythoi del pittore di Haimon (480 a.C.), del pittore di Bowdoin e del pittore di Icaro; quarta sala con ceramica ellenistica siceliota e italiota.

Sempre all'interno del Castello Normanno-Svevo è situato il museo della civiltà contadina, che ospita una piccola raccolta di oggetti della vita quotidiana e attrezzi agricoli del secolo scorso.

- il Museo Civico di Scienze Naturali: Il Museo civico di Scienze Naturali di Randazzo, istituito nel 1983, è uno dei più importanti della provincia di Catania. E' adiacente all’Istituto Santa Giovanna Antida, nel cuore del centro storico di Randazzo. È articolato in quattro sezioni principali dedicate alla fauna marina e terrestre, alla geologia e all’ornitologia (scienza che studia gli uccelli), che rappresenta il nucleo originario e più esteso delle collezioni. Esso accoglie la Collezione ornitologica di Angelo Priolo, rinomata a livello internazionale, costituita da 2250 esemplari imbalsamati, raccolti più o meno nell’arco di trent’anni. Tale raccolta, iniziata nel 1939, comprende alcuni esemplari di grande rilievo storico, provenienti da collezioni del secolo scorso oggi smembrate. In origine la raccolta conteneva esclusivamente esemplari dell’avifauna siciliana, mentre in seguito è stata arricchita con uccelli esotici. Oggi infatti l’avifauna italiana è rappresentata da 327 specie (cioè quasi tutte quelle sedentarie e migratrici regolari, oltre a qualche specie migratrice irregolare o occasionale). Molti di questi esemplari provengono dall’Etna, dai Nebrodi, dai Peloritani, dalle valli del Simeto e dell’Alcantara. Fra gli uccelli estinti in Sicilia si osservano il francolino, la gallina prataiola, il gufo reale, il picchio verde, il picchio nero, ecc. Si rinvengono anche esemplari di specie presenti occasionalmente nell’isola (fra cui succiacapre collorosso, pigliamosche, pettirosso, picchio muraiolo, ecc.) o endemiche, quali codibugnolo, coturnice e cincia bigia, presente in una ristretta fascia dei Nebrodi. Sono presenti inoltre il picchio rosso maggiore, il saltimpalo, l’usignolo di fiume, il picchio muratore, il rampichino, l’averla capirossa, la ghiandaia ed il cardellino. Fra gli uccelli esotici sono particolarmente interessanti il fagiano di swinhoe, il fagiano dorato, la coturnice orientale, diverse tortore, pappagalli, colibrì ed altre specie. Nel museo è presente un diorama riguardante la scomparsa del grifone (Gyps fulvus) da

Alcara Li Fusi, comune della provincia di Messina posto sui Nebrodi. Gli ultimi grifoni, che vivevano in prossimità delle Rocche del Crasto, morirono nel 1965 per aver ingerito del veleno per volpi. Il diorama rappresenta un angolo della valle del torrente Rosmarino, in prossimità del quale tre grifoni stanno per mangiare i resti di una volpe avvelenata, e contiene anche le ossa di grifone raccolte poco dopo l’avvelenamento. Il museo ospita inoltre del materiale proveniente da altre raccolte, fra cui la collezione Lino, che contiene minerali, rocce e fossili provenienti da tutta la Sicilia. Fra di essi si ritrovano minerali appartenenti alla serie gessoso-solfifera, esemplari di ematite, ossidiane, bombe vulcaniche, tufi, oltre ad ammoniti, conchiglie, foglie e pesci fossili. Molto interessanti sono anche i reperti della fauna siciliana del pleistocene, caratterizzati da nanismo, e gli esemplari della fauna marina mediterranea e tropicale. Sono presenti inoltre alcuni animali esotici quali struzzi, gazzelle, un leopardo ed un giaguaro. Infine, vi sono alcune collezioni di farfalle e coleotteri raccolti alle quote più alte dell’Etna e delle Madonie, oltre a diversi mammiferi siciliani quali il gatto selvatico trovato sull’Etna, il mustiolo ed il moscardino.

- il Museo dei Pupi Siciliani: La collezione di pupi siciliani, di cui consta il Museo dell'Opera dei Pupi di Randazzo, fa parte di un "mestiere" appartenuto agli inizi del '900 oggi del tutto smembrato, ed in particolar modo ad uno dei più importanti "operanti" dell'epoca, il cavaliere Ninì Calabrese. La collezione, che pare appartenere tutta alla stessa famiglia, composta da 39 marionette, fu acquistata dal Comune di Randazzo in due diversi momenti: una prima parte di 22 marionette fu acquistata nel 1985, e altre 17 marionette furono acquistate nel 2005. Si pensa siano opera dello scultore (Puparo) Puddu Maglia, di cui non abbiamo notizie biografiche della sua attività; e dello scultore (ramaiolo), famoso in ambito catanese, Emilio Musumeci, di cui sappiamo che fu un abile scultore di teste, costruttore di armature, parlatore e per alcuni periodi gestore di teatro, oltreché pittore di scene e di cartelli. Le marionette rappresentano personaggi dell'epopea storica della chanson de Roland dell'epoca di Carlo Magno, servita per allestire una rappresentazione alla presenza del Re Umberto II. L'opera è tipica dei cuntastori siciliani, che diffusero tale cultura in tutta Europa e in altri continenti. Esistono in Sicilia due differenti tradizioni dell'Opera dei Pupi: quella palermitana, affermatasi nella parte occidentale dell'isola, e quella catanese, affermata nella città etnea e diffusa, a grandi linee, nella parte orientale dell'isola ed anche in Calabria. Le due tradizioni differiscono per dimensioni e peso dei pupi, per alcuni aspetti della meccanica e del sistema di manovra, ma soprattutto per una diversa concezione teatrale e dello spettacolo, che ha fatto sì che nel catanese si affermasse un repertorio ben più ampio di quello palermitano e per molti aspetti diverso. La sede espositiva è quella dei locali dell’ex Macello Comunale, una struttura pubblica perfettamente ristrutturata e con ampi spazi, una zona esterna in basolato lavico ai piedi del colle S. Giorgio, biglietto da visita all’ingresso della città. Il museo dell’Opera dei Pupi di Randazzo, che fa parte del Circuito Museale dell’Identità Storica Etnea del Distretto Taormina Etna, si sviluppa in un percorso espositivo articolato in più ambienti: l’ingresso con la reception e a seguire, da un lato, la sala versatile in cui si terranno conferenze, mostre ed esposizioni temporanee; dall’altro lato un punto informativo per la promozione turistica. Il cuore del Museo, di forte impatto visivo, invece, è concentrato in un unico ambiente espositivo che accoglie i Pupi siciliani della tradizione catanese, corredato da pannelli esplicativi e scritte didascaliche che accompagnano i visitatori durante il percorso. La nuova sede del Museo è a pochi passi sia da Porta Aragonese, che potrebbe diventare il nuovo capolinea degli itinerari turistici cittadini, sia dal parcheggio di Largo San Giuliano. I turisti, i visitatori, le scolaresche, parcheggiando auto e pullman a S. Giuliano, possono iniziare la visita del patrimonio culturale proprio dal Museo dell’Opera dei Pupi, per proseguire poi con i tradizionali itinerari. Nel 2015 i Musei di Randazzo hanno registrato i seguenti ingressi: Museo Archeologico 4.390

Museo delle Scienze Naturali 3.810 Museo dei Pupi Siciliani 5.080 Circa il 35% degli ingressi avutasi in ciascun museo è riferibile ai viaggi d’istruzione delle scuole scolastiche, il 30% alle gite organizzate, il 15% da turisti stranieri, mentre per la differenza si è trattato di visitatori singoli o nuclei familiari; mentre, da tempo si riscontra che vi è una conoscenza solo superficiale, da parte dei residenti non solo dei Musei ma anche delle ricchezze storiche, artistiche e ambientali del territorio e una conseguente capacità di fruizione dei beni culturali ridotta; sicuramente una coscienza più radicata della propria storia, delle ricchezze culturali, dell’ambiente locale è fondamentale anche al fine della costruzione di una identità coesa. Quindi si vuole intervenire mettendo in atto strategie per aumentare il numero dei visitatori, migliorando l’accoglienza, il materiale promozionale ed esplicativo, moltiplicando le iniziative collaterali ospitate dal complesso museale e i collegamenti con agenzie di promozione del territorio. Si vuole lavorare nella direzione di stimolare gli attori locali ad una programmazione più integrata delle politiche culturali e per il turismo. Non vi è dubbio che migliorare l’offerta museale è un traguardo che non può mai dirsi raggiunto. Per accogliere e andare sempre più incontro alle esigenze del pubblico sono da accrescere e migliorare i servizi specificamente quelli rivolti agli utenti ovvero gli spazi per le attività educative e didattiche, gli spazi per mostre temporanee e ogni altro tipo di attività di promozione del patrimonio museale e del territorio; su un altro versante sono da incoraggiare e sostenere gli aggiornamenti dei siti internet, la stampa di depliants e di ogni altra soluzione per facilitare l’accesso e la comunicazione del patrimonio museale e anche per la preparazione alla visita vera e propria del museo. 6.3 Criticità e bisogni rilevati: Criticità Bisogni rilevati Orari di apertura Necessità di prolungamento degli orari di

apertura dei musei, soprattutto nei giorni festivi e prefestivi col fine di avvicinare alla scienza e alla sua storia un pubblico sempre più vasto e, nel contempo contribuire alla rivitalizzazione del territorio restituendolo ai randazzesi e ai turisti che sempre più frequentemente scelgono la città come loro meta;

Rete di comunicazione interna ed esterna mantenimento, aggiornamento e integrazione del sito e dei social network in quanto veicoli imprescindibile per promuovere e diffondere le collezioni presenti su Randazzo, ricchissime di informazioni interessanti dal punto di vista disciplinare. (scientifico, archeologico, antropologico) e di informazioni e divulgazione delle attività e degli eventi che si svolgono all’interno dei Musei.

Servizio di accompagnamento necessità, per tutte le tipologie di visitatori, di poter usufruire di un appropriato servizio di accompagnamento

Iniziative specifiche ideazione e organizzazione di iniziative di carattere ludico-didattico-divulgativo per i più giovani che offrano l’opportunità di confrontarsi e riflettere sui temi dell’ambiente, dell’ecologia, dell’uso delle risorse disponibili, della storia e delle tradizioni.

Indicatori misurabili

- Orari di apertura al pubblico - Percentuale di accesso del numero di visitatori italiani e residenti al complesso

museale - Percentuale di accesso del numero di visitatori stranieri al complesso museale. - Numero di visite guidate. - Quantità e qualità del nuovo materiale promozionale prodotto in lingue straniere:

brochure, volantini - Frequenza di aggiornamento del sito dedicato e grado di avanzamento della traduzione

in inglese dei testi - Qualità e quantità di contatti stabili e interattivi con enti di promozione turistica

pubblici e privati - Quantità di iniziative promozionali realizzate e livello di partecipazione

S’intende inoltre sottolineare, per quanto riguarda poi lo specifico dei volontari, che il progetto intende innanzitutto offrire loro un'opportunità di crescita personale, civica e professionale, in un ambiente che costituisce un interessante osservatorio, anche se parziale, della vita della comunità. Rispetto, dunque, al loro futuro di cittadini e professionale si pongono obiettivi che sono sintetizzati nella tabella che segue. Criticità Bisogni rilevati Scarsa consapevolezza da parte dei giovani rispetto alla loro connessione col territorio, coi suoi servizi e al loro potenziale ruolo di cittadini attivi nel campo del patrimonio culturale. .

Bisogno di coinvolgere e accompagnare i giovani in un percorso di crescita personale, civica, professionale e di responsabilizzazione rispetto al territorio e al “bene comune” rappresentato dal patrimonio culturale

Difficoltà di far sperimentare concretamente ai giovani (orientati alla storia dell’arte, alle scienze naturali, all’archeologia, , nonché alla didattica) il loro interesse rispetto ai temi inerenti l’area del progetto

Bisogno di valorizzare gli interessi nel campo artistico ed archeologico dei giovani, dando loro modo di misurarsi concretamente con le attività connesse alla conservazione e divulgazione del patrimonio culturale.

6.4 Individuazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto Destinatari diretti - Collettività – il progetto è nato e si è sviluppato con l’obiettivo di ampliare significativamente il panorama dell’offerta culturale della città di Randazzo per una partecipazione sempre più attiva da parte dei giovani e del pubblico in genere. Le collezioni custodite nei musei rappresentano oggi un punto di riferimento importante per quanti (singoli cittadini, famiglie, turisti, studenti) intendano avvicinarsi e/o approfondire le tematiche legate alla scienza o al territorio. - Utenza scolastica – (bambini e ragazzi della scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado) che può usufruire delle visite guidate e delle iniziative a carattere ludico didattico. - Studenti universitari afferenti le varie discipline a cui i musei sono legati - Studiosi delle varie discipline a cui ogni museo fa riferimento

- Gruppi organizzati, come circoli aziendali o associazioni culturali Beneficiari indiretti

- Le scuole a cui appartengono gli alunni e i studenti coinvolti nelle visite e nelle attività che vedono migliorata e diversificata la proposta didattica;

- Le istituzioni del territorio, quali i comuni del comprensorio, per il sostegno ricevuto nella promozione delle attività culturali, nel garantire presidio del territorio;

- Le associazioni culturali; - L’economia del sistema turistico.

Rete formale e informale Nella gestione del progetto il Comune si avvale, oltre che della rete di partenariato indicata nel box 24, di un network di partner che assumono valenza strategica e che collaboreranno in maniera stabile alla realizzazione di tutte le attività progettuali:

Associazione Sicilia Antica -sez. di Randazzo Associazione RIS - Randazzo Associazione IRIDE - Randazzo Direzione Didattica Don Milani- Randazzo Istituto Comprensivo E.De Amicis di Randazzo

7) Obiettivi del progetto:

7.1 Gli obiettivi di cambiamento generati dalle criticità e bisogni indicati nel 6.3 Obiettivo generale del progetto è valorizzare il sistema museale randazzese per migliorare qualitativamente e quantitativamente l’offerta turistica relativa al complesso museale del comune di Randazzo avendo anche attenzione al coinvolgimento delle fasce della popolazione che meno frequentano i musei. Obiettivi specifici Nell’ambito del presente progetto per ogni struttura museale ci si propone di:

a) Garantire gli orari di apertura al pubblico con particolare riguardo ai giorni festivi

b) Garantire assistenza all’utenza in visita previa idonea formazione dei volontari

c) Implementare le iniziative specifiche e garantire la loro visibilità esterna d) Disporre di un punto informativo (gestione contatti front –office) e) Ampliare la rete di comunicazione sul territorio f) Potenziare l’informazione esterna (aggiornamento pagina dedicata dal

portale e mailing list) anche in relazione ad iniziative specifiche g) Offrire supporto al personale interno nelle diverse attività del museo h) Disporre di un supporto alla catalogazione/digitalizzazione dei materiali e

all’immissione dei dati relativi su software dedicato. Nell’ambito del progetto per la segreteria amministrativa, in virtù della funzione di coordinamento tra le diverse sedi museali, ci si propone di:

a) Disporre di un punto informativo che, previa idonea formazione del volontario, possa orientare l’utenza

b) Elaborare i dati relativi ai visitatori c) Disporre di un servizio di supporto alle attività di comunicazione sia interna

che esterna, proprie dell’ufficio d) Collaborare all’esercizio dell’attività amministrativa

Risultati attesi

a) Incremento delle ore di apertura al pubblico con particolare riguardo ai pomeriggi e ai giorni festivi

b) Incremento del numero di visitatori c) Incremento del numero di iniziative specifiche attivate

Indicatori

a) Numero delle ore di apertura b) Numero degli accessi al portale c) Numero dei visitatori d) Numero delle iniziative specifiche realizzate

Criticità/bisogni Obiettivi Obiettivo 1.1aumentare il numero di visitatori stranieri al complesso museale di Randazzo

Criticità 1- Necessità di implementare la fruizione del complesso museale, sia da parte del turismo nazionale che di quello straniero Obiettivo 1.2 aumentare il numero di

visitatori italiani al complesso museale di Randazzo

OBIETTIVO INDICATORI

1.1.1. Percentuale di aumento del numero di visitatori stranieri

1.1.2 Frequenza dell’aggiornamento del sito dedicato e grado di avanzamento della traduzione in inglese dei testi del sito internet 1.1.3 Quantità e qualità del nuovo materiale promozionale prodotto in lingue straniere: brochure, volantini

Obiettivo 1.1 aumentare il numero di visitatori stranieri al complesso museale di Randazzo

1.1.4 Quantità e qualità dei contatti stabili e interattivi con enti di promozione turistica pubblici o privati 1.2.1 Percentuale di aumento del numero di visitatori italiani al complesso museale 1.2.2 Numero di ingressi dei visitatori italiani

Obiettivo 1.2 aumentare il numero di visitatori italiani al complesso museale di Randazzo

1.2.3 Quantità di iniziative realizzate e livello di partecipazione

INDICATORI EX ANTE EX POST 1.1.1 (* numeri riferiti alle presenze straniere)

Museo Acheologico 659 presenze Museo delle Scienze Naturali 572 presenze Museo dei Pupi Siciliani 762 presenze

Museo Acheologico 790 presenze (+ 20%) Museo delle Scienze Naturali 685 presenze (+ 20%) Museo dei Pupi Siciliani presenze 915 presenze(+20%)

1.1.2 Testi non tradotti Aggiornamento mensile dei siti-

traduzione in inglese 1.1.3 Materiale

insufficiente e non aggiornato

Produzione di una guida completa del complesso museale anche in lingua inglese. Traduzione in inglese del materiale promozionale e della pannellistica

1.1.4 Contatti sporadici e non stabilizzati

Contatti agenzie turistiche , strutture ricettive, Uffici Turistici.

1.2.1 (* numeri riferiti alle presenze italiane)

Museo Acheologico 3.731 presenze Museo delle Scienze Naturali 3.238

Museo dei Pupi

Museo Acheologico Museo delle Scienze Museo dei Pupi Siciliani 5.182 presenze (+20%)

Museo dei Pupi Siciliani 4.318

presenze (+ 20%) Museo dei Pupi Siciliani 5.182 presenze (+20%)

1.2.3 Realizzare iniziative periodiche; 2 uscite l’anno sulla stampa; 3 interviste sulle emittenti locali; 1 spot mensile sulla radio locale.

Obiettivi trasversali al progetto

1) Diffondere la conoscenza sul servizio civile volontario e sul ruolo che svolgeranno i volontari all’interno del progetto

2) Aumentare la conoscenza dei servizi culturali offerti dall’amministrazione culturale

3) Migliorare il rapporto di collaborazione tra l’amministrazione e la rete di soggetti impegnati nella promozione culturale

7.4. Obiettivi rivolti ai volontari Il volontario vivrà un’importante esperienza di crescita che potrà utilizzare per l’inserimento professionale nel settore dei musei e dei servizi museali presso enti e istituzioni pubbliche o private. Il progetto prevede l’intervento dei volontari in servizio civile al fine di portare valore aggiunto nell’ampliamento e potenziamento dei servizi/attività in atto. Obiettivi relativi ai volontari:

acquisizione della consapevolezza e responsabilità di essere “cittadini” attivi nella comunità;

sperimentazione in prima persona di valori quali la solidarietà e la sussidiarietà;

acquisizione della capacità di valorizzare se stessi e gli altri in quanto risorsa umana unica e irripetibile;

acquisizione della capacità di riconoscere ed accettare “l’altro”, diventando soggetti capaci di chiedere ed offrire aiuto;

conoscenza dell’organizzazione di un sistema museale, inteso quale centro di coordinamento di servizi culturali

conoscenza delle collezioni dei musei di Randazzo conoscenza della storia dei musei e del loro attuale ruolo di propulsore

culturale apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di

gruppo finalizzato all’acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione del progetto e successivamente nell’inserimento attivo nel mondo del lavoro

capacità di relazionarsi con gli utenti crescita individuale dei partecipanti, sviluppo dell’autostima e capacità di

confronto formazione ai valori dell’impegno civico, della pace e della nonviolenza dando

attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN e al Manifesto ASC 2007;

conoscenza e confronto con altre esperienze di associazionismo e volontariato

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi prevedono due tipologie di azioni: Azioni di supporto al progetto; Azioni specifiche del progetto; Azioni di supporto al progetto Le azioni di supporto al progetto prevedono 4 fasi specifiche. In particolare: Fase 1: pre-avvio del progetto di servizio civile: In tale fase l’Ente si occupa della promozione del bando per la candidatura dei volontari, della gestione del bando, dell’organizzazione della selezione. Fase 2: Accoglienza e formazione: Ai volontari in SCN una volta entrati in servizio, verranno presentati gli ambiti e le sedi nelle quali opereranno, lo staff con il quale si relazioneranno (fase dell’accoglienza e della socializzazione del progetto tra i diversi soggetti coinvolti); verrà fornita contestualmente la formazione generale per poter cominciare ad operare coerentemente secondo i principi del servizio civile nazionale. Fase 3 Attività Una vota inseriti i volontari in SCN svolgeranno le attività seguendo un piano di lavoro concordato durante gli incontri con l’équipe. Ciò verrà stabilito coinvolgendo i volontari secondo le loro competenze, attitudini e progettualità personali. Fase 4 Formazione specifica La formazione specifica avrà due momenti pre e post inserimento. L’obiettivo della formazione è quello di sensibilizzare e formare i volontari alle attività previste dal presente progetto di SCN declinando i suoi contenuti nella realtà operativa reale in cui saranno impiegati. Essa darà gli strumenti adatti per gestire le attività di rinnovamento dei servizi offerti dal complesso museale e per il supporto al percorso di programmazione integrata delle politiche culturali per il turismo. Nel corso della formazione saranno date anche informazioni di tipo teorico sul ruolo delle strutture pubbliche e private presenti sul territorio e sulle reti di collaborazione in cui sono inserite. Fase 5 Verifica e monitoraggio Per valutare il percorso effettuato e per sondare la motivazione e lo stato dei volontari in SCN sono previsti dei momenti di verifica sia iniziale che in itinere che finale. La verifica si avvarrà della somministrazione di test relativi alle aspettative sul servizio (test di ingresso) e al grado di soddisfacimento delle aspettative (test intermedio e finale). Verranno altresì somministrati questionari con lo scopo di misurare le competenze acquisite nel corso del servizio civile. Ai volontari in SCN inoltre verrà chiesto attraverso relazioni trimestrali di evidenziare i punti di forza e i punti di debolezza dell’esperienza per migliorare lo svolgimento del servizio.

Azioni specifiche del progetto Obiettivo 1.1 – Aumentare il numero di visitatori stranieri al complesso museale di Randazzo Azione 1.1.1 – Analisi e valutazione dei dati sul turismo straniero in visita al complesso museale e programmazione di un piano annuale di interventi e azioni specifiche. Attività 1.1.1.1 Partendo dai dati più recenti a disposizione, il gruppo di lavoro (OLP, volontari in SCN e operatore museale) procederà all’analisi e valutazione partecipata dei dati sui turisti in visita al complesso museale nell’ultimo anno per poter individuare tipologia di visitatori (area di provenienza, durata del soggiorno, strutture ricettive coinvolte e stagionalità del soggiorno) e analizzare i punti di forza e di debolezza delle azioni fin qui intraprese. I dati così scomposti verranno aggregati in un database per una facile lettura. I volontari verranno coinvolti in questa fase nell’analisi dei bisogni e nella condivisione dell’idea progettuale. Attività 1.1.1.2 Programmazione di un piano annuale di interventi e azioni specifiche rivolte alla promozione verso un pubblico straniero del complesso museale. In questa fase il lavoro prevede l’aggiornamento e la traduzione in lingua inglese di alcune parti del sito, il miglioramento del materiale promozionale, sia in termini qualitativi che quantitativi. Per i singoli interventi previsti verrà stilato un cronogramma di lavoro e un piano di realizzazione, comprendente le strumentazioni tecniche e le professionalità necessarie per la realizzazione. Azione 1.1.2 - Realizzazione di interventi di promozione rivolti al turismo straniero. Attività 1.1.2.1 Realizzazione di una nuova guida completa al complesso museale tradotta anche in lingua inglese. Partendo da materiale bibliografico già in possesso dell’ente, verrà redatto una prima release della guida. Contemporaneamente i volontari in SCN si occuperanno della raccolta delle immagini da inserire nella guida, fotografando interni e sale del complesso museale. Attraverso la consulenza tecnico-grafica di un esperto, verrà redatta la bozza definitiva, con testo e immagini da portare in stampa. I testi, come già ricordato, verranno tradotti in lingua inglese anche con l’ausilio dei volontari in SCN. Il formato digitale della guida verrà anche riversato nel sito del comune. Il materiale promozionale già presente (brochure, volantini, pannellistica delle sale espositive), verrà anch'esso tradotto in inglese e rinnovato nella veste grafica. Attività 1.1.2.2 – Aggiornamento mensile dei siti del comune (pagine dedicate al territorio e alla cultura): i volontari, assistiti dal tecnico specializzato, si occuperanno mensilmente di aggiornare i siti dedicati alla promozione culturale e artistica, inserendo informazioni su tutte le iniziative culturali ed artistiche in svolgimento nel territorio. Parallelamente si occuperanno anche della traduzione dei testi in inglese. Attività 1.1.2.3 – Al fine di promuovere la fruizione del complesso museale, il gruppo di lavoro, partendo dalla banca dati in possesso dell'APT, prenderà contatto con le agenzie turistiche specializzate in incoming dall’estero (vedi lettere di partenariato per la proposta degli itinerari al castello e la proposta di distribuzione di materiale promozionale); utilizzando la stessa banca dati, contatteremo anche le strutture ricettive del territorio più frequentate dai visitatori stranieri, cercando di costruire relazioni stabili che permettano di implementare le visite al complesso. Il primo passo sarà un contatto mail, seguito da quello telefonico, per sondare le disponibilità e le proposte. Una volta verificate le disponibilità, si procederà con la proposta di inserire link ai siti del comune, accogliere presso le strutture materiale promozionale (v. attività .1.1.2.1), costruire pacchetti di visita.

Azione 1.1.3 – monitoraggio e valutazione dei risultati e riprogettazione in itinere delle azioni Attività 1.1.3.1– predisposizione di strumenti di monitoraggio: registri presenze dei visitatori per la raccolta dei contatti telefonici e mail, schede di valutazione per i visitatori in cui poter comunicare suggerimenti, critiche, annotazioni positive. Attività 1.1.3.2 – riunioni periodiche tra i volontari in SCN e l'OLP e l’operatore culturale del museo in cui verranno analizzati i dati degli strumenti di monitoraggio e rivalutate le azioni previste in base alle eventuali problematiche o suggerimenti. Obiettivo 1.2 - aumentare il numero di visitatori italiani al complesso museale di Randazzo. Azione 1.2.1 - analisi dei dati sulle visite dei cittadini italiani e programmazione di un piano annuale di interventi Attività 1.2.1.1 – Il gruppo di lavoro (volontari in SCN, OLP, operatore culturale), di valutare i dati analizzando la frequentazione, da parte degli residenti, del complesso museale. Attività 1.2.1.2 - Si procederà quindi alla valutazione di più idee e proposte, sorte anche dal contributo dei volontari, relative a iniziative similari da mettere in cantiere. In questo caso l’apporto dei volontari sarà fondamentale: solitamente infatti i volontari sono ragazzi di Randazzo, che vivono la nostra realtà e che saranno preziosi nell’orientare la programmazione nella direzione più giusta. Un’idea potrebbe per esempio essere quella di organizzare, a cadenza periodica, esposizioni e scambio di oggetti di artigianato, autoproduzioni, oggetti per bricolage e piccola hobbistica. Azione 1.2.2 – realizzazione degli interventi e azioni specifiche Attività 1.2.2.1 – Progetto dell'iniziativa: calendarizzazione e cadenza (per esempio ogni ultimo fine settimana del mese), lista delle azioni necessarie per l'organizzazione, cronogramma delle azioni, suddivisione dei compiti all'interno del gruppo di lavoro. Attività 1.2.2.2. – Fase logistico/organizzativa: contatto con espositori e standisti, contatto con esercenti locali nel settore dell'enogastronomia per esposizione prodotti tipici del territorio. Promozione e pubblicizzazione iniziativa: contatto con media locali e regionali, produzione locandine e manifesti Attività 1.2.2.3 – Realizzazione iniziativa periodica: durante l'evento il gruppo di lavoro, compresi i volontari in SCN, saranno assegnati all'accoglienza dei visitatori, alla distribuzione del materiale promozionale aggiornato e a disposizione per visite guidate al complesso museale. Azione 1.2.3 – pubblicizzazione tra i residenti del complesso museale Attività 1.2.3.1 – Progettazione, realizzazione e diffusione materiale promozionale cartaceo: il gruppo di lavoro elaborerà l'idea progettuale e grafica (con il supporto del tecnico esperto) per realizzare un manifesto, una locandina, e piccoli depliants che presentino brevemente il complesso museale e le sale espositive. Una volta realizzato il materiale si passerà alla fase di distribuzione: affissione manifesti e locandine, distribuzione locandine e depliants nelle scuole e gli esercizi pubblici del paese, invio a tutti i nuclei familiari di una lettera da parte dell'amministrazione locale con allegato il depliant prodotto. Attività 1.2.3.2 – Progettazione e realizzazione di campagne promozionali su media: il gruppo di lavoro elaborerà un programma di uscite sui media locali e i contenuti delle campagne promozionali. Seguirà la presa di contatto con i media e la calendarizzazione delle uscite. Prevediamo di poter effettuate tre uscite l'anno su ognuno dei quotidiani locali e non e 3 interviste l'anno sulle emittenti televisive locali e non.

Azione 1.2.4 – monitoraggio e valutazione dei risultati. Attività 1.2.4.1 - predisposizione di strumenti di monitoraggio: registri presenze, schede di valutazione per i visitatori in cui poter comunicare suggerimenti, critiche, annotazioni positive. Rassegna stampa mensile, per verificare il piano di comunicazione realizzato. Attività 1.2.4.2 – riunioni periodiche tra i volontari in SCN e l'OLP e l’operatore culturale del museo in cui verranno analizzati gli strumenti di monitoraggio e rivalutate le azioni previste in base alle eventuali problematiche o suggerimenti. Azioni trasversali: Durante tutto il periodo di servizio civile, dalla formazione generale, (box 29/34) a quella specifica, (box 35/41), al monitoraggio (box 21 e 42), verranno inserite anche altre attività che permetteranno ai partecipanti al progetto di sviluppare le competenze che saranno poi riconosciute dal comune tramite attestato di partecipazione. I volontari del SCN saranno altresì coinvolti nelle azioni di diffusione e sensibilizzazione previste dal progetto (box 17). Il complesso di tutte le attività previste dal progetto aiuteranno infine i giovani a realizzare la finalità di “contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani” indicata all’articolo 1 della legge 64/2001 che ha istituito il Servizio Civile Nazionale. Cronogramma 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Obiettivo 1.1

Azione 1.1.1 Attività 1.1.1.1 Attività 1.1.1.2 Azione 1.1.2 Attività 1.1.2.1 Attività 1.1.2.2 Attività 1.1.2.3 Azione 1.1.3 Attività 1.1.3.1 Attività 1.1.3.2 Obiettivo 1.2 Azione 1.2.1 Attività 1.2.1.1 Attività 1.2.1.2 Azione 1.2.2 Attività 1.2.2.1 Attività 1.2.2.2 Attività 1.2.2.3 Azione 1.2.3 Attività 1.2.3.1 Attività 1.2.3.2 Azione 1.2.4

Azione 1.2.4 Attività 1.2.4.1 Attività 1.2.4.2 Formazione specifica Azioni trasversali per il SCN Accoglienza dei volontari in SCN Formazione generale Informazione e sensibilizzazione Inserimento dei volontari in SN Monitoraggio

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Sono previsti due Operatori Locali di Progetto che opportunamente formeranno i volontari sui contenuti delle singole collezioni, fornendo loro anche materiale bibliografico Attività del progetto

Professionalità

Ruolo nell’attività

Numero

Tutte le attività

Operatore culturale complesso museale

Farà parte con l’OLP e i volontari del gruppo di lavoro che seguirà tutte le fasi di attuazione del progetto

1

Attività 1.1.1.1 – 1.1.1.2 1.2.1.1 - 1.2.1.2

Archivista, esperta in museologia e progettazione socioculturale

Sarà consulente nell'analisi dei dati e nella programmazione delle attività

1

Attività 1.1.2.1 – 1.1.2.2 – 1.2.2.2 – 1.2.3.1 – 1.2.3.2

Tecnico informatico comune di Randazzo

Supporto tecnico nella costruzione del menabò della guida turistica, nell'aggiornamento dei siti internet e nella traduzione dei testi dei siti internet

1

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Il progetto prevede l’individuazione di potenzialità e lo sviluppo di sensibilità e conoscenze in giovani che intendano impegnarsi nel campo della valorizzazione dei beni culturali esposti nei Musei di Randazzo. Concretamente esso verrà attuato attraverso azioni mirate volte alla formazione e al coinvolgimento attivo dei giovani nelle attività citate. Dopo un primissimo periodo dedicato all’accoglienza, si procederà con l'erogazione della formazione e si definirà il piano di lavoro individuale e le modalità di

inserimento nelle attività volte a realizzare gli obiettivi specifici del progetto. Il ruolo previsto per i volontari è, almeno inizialmente, quello di affiancamento e collaborazione con l'OLP e con le altre professionalità impegnate nel perseguimento degli obiettivi del progetto, questo nell’ottica di valutare interessi e competenze in entrata e inserire poi i giovani in attività in cui si sarà in grado di valorizzarli, fornendo occasioni di crescita professionale e umana. L'affiancamento e la supervisione costante dell'OLP rimane, ovviamente per tutto l'arco del periodo di servizio civile e ed è teso a dare il maggior numero di strumenti affinché il volontario in servizio civile acquisisca autonomia nelle diverse attività previste. Tutti i volontari saranno coinvolti in maniera trasversale nelle attività dei musei e seguiranno le attività descritte nel precedente punto 8.1. e si cercherà anche di cogliere e valorizzare le affinità di ciascuno I volontari in SCN saranno impegnati nelle seguenti attività con il ruolo descritto:

AZIONI ATTIVITA’ RUOLO

1.1.1 1.1.1.1 Prenderanno parte all'analisi e valutazione partecipata dei dati

1.1.1.2 Saranno chiamati a proporre proprie idee relative alle azioni da

1.1.2 1.1.2.1 Saranno direttamente responsabili della raccolta di immagini

1.1.2.2 Si occuperanno direttamente della traduzione dei testi dei siti internet

1.1.2.3 Gestione del database, gestione diretta dei contatti mail e

1.1.3 1.1.3.1 Si occuperanno direttamente dell’elaborazione e realizzazione

1.1.3.2 Prenderanno parte, con ruoli di ideazione alle riunioni periodiche

1.2.1 1.2.1.1 Prenderanno parte all'analisi e valutazione partecipata dei dati

archiviazione dei dati su supporto informatico

1.2.1.2 Con ruoli di ideazione e proposta, prenderanno parte alle riunioni di programmazione e avranno ruoli di segreteria organizzativa: verbali riunioni, agenda degli incontri

1.2.2.2 Gestiranno l’agenda dei contatti con espositori e standisti ed esercenti del territorio e ne cureranno il rapporto. Faranno parte della segreteria organizzativa e logistica degli eventi.

1.2.2.3 Si occuperanno dell’accoglienza, della dei visitatori diffusione del materiale promozionale prodotto ed aggiornato, della partecipazione in veste di animatori territoriali alle iniziative realizzate, guideranno i turisti in visita al complesso museale.

1.2.3.1 Avranno ruoli di ideazione e proposta nell'elaborazione dei contenuti e della veste grafica del materiale promozionale, della cui distribuzione saranno responsabili. Collaboreranno all'invio della comunicazione

1.2.3.2 Avranno ruoli di ideazione e proposta nell'elaborazione dei contenuti delle campagne promozionali; tenuta dei contatti con media locali; potranno direttamente occuparsi delle interviste e dello spot radiofonico

1.2.4 1.2.4.1 Si occuperanno direttamente dell’elaborazione e realizzazione degli strumenti di monitoraggio

1.2.4.2 Prenderanno parte, con ruoli di ideazione e proposta, alle riunioni periodiche di valutazione

Azioni e/o attività trasversali Partecipazione agli incontri di programmazione degli orari di servizio e

di distribuzione dei ruoli dei volontari. Partecipazione alle azioni di pubblicizzazione dei singoli interventi,

diffusione di materiale informativo sulle attività programmate Partecipazione a seminari, conferenze organizzate dal Comune e/o da

altri attori del territorio sulle tematiche culturali Partecipazione a conferenza stampa iniziale di presentazione del

progetto Infine i volontari selezionati per questo progetto parteciperanno attivamente alla presa di coscienza delle competenze che acquisiscono nei campi di cittadinanza attiva e di lavoro di gruppo, finalizzato a realizzare gli obiettivi di cui al box 7 attraverso specifiche attività individuali e collettive I volontari avranno modo e occasione di collaborare strettamente e di portare avanti alcune attività in comune. I 12 volontari del Servizio Civile Nazionale, nonostante la stessa formazione avranno due sedi di attuazione:

1) 6 volontari presso il Museo di Scienze Naturali;

2) 6 volontari presso l’Ufficio Servizi Sociali a cui fanno capo anche i BB.CC. e i Musei.

I due gruppi saranno sempre in continuo e costante contatto attraverso i vari momenti dedicati alla loro formazione personale e alle riunioni previste. alle quali saranno chiamati con assiduità ed impegno. Essi coopereranno, inoltre, per la realizzazione delle attività previste nl progetto Il gruppo complessivo del Servizio Civile avrà, inoltre, un ruolo centrale rispetto alla realizzazione della promozione del servizio civile i giovani racconteranno la loro esperienza in occasione di incontri pubblici volti alla promozione del servizio civile. Variazioni di orario saranno possibili in relazione ai specifici bisogni ed esigenze di servizio. Tutti i volontari saranno muniti di cartellino identificativo in modo da rendere più agevole e trasparente il loro ruolo nel contatto con gli utenti. Nel corso di realizzazione del servizio si alterneranno momenti di incontro tra referente, OLP e volontari, di programmazione delle attività e di verifica sull’andamento del servizio. I giovani volontari saranno chiamati a vivere un’ esperienza di importante, una straordinaria occasione per un arricchimento personale, per un miglioramento delle relazioni interpersonali, per una crescita spirituale e professionale. Il Comune di Randazzo intende favorire l’accesso al servizio civile ai giovani disabili (certificati ai sensi della legge 104/92) e ai giovani con bassa scolarizzazione e con disagio sociale, e ciò in ossequio al principio delle pari opportunità. I giovani che saranno avviati in base al principio di pari opportunità, oltre a parecipare a tutte le attività trasversali previsti nel progetto ed alla formazione si generale che specifica si occuperanno, con l’aiuto degli olp, delle risorse umane messe a disposizione dall’ente e degli altri volontari, delle attività:1.1.1.2 – 1.1.2.3 -1.2.2.3

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 12 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12 12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

0

6

Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari; Disponibilità all’impiego in giorni festivi; Rispetto normativa dell’ente; Riservatezza sui dati sensibili. Partecipazione attiva ai momenti di formazione, ai momenti di incontro e alle giornate di promozione. Rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede Cognome e

nome Data di nascita C.F.

Cognome e

nome

Data di

nascita C.F.

1 Museo di Scienze Naturali

Randazzo Umberto 118/A 109749 6 Militi Giuseppa 01/04/1968 MLTMGS68D41D623T

2 Ufficio Servizio Sociale

Randazzo Piazza XX Settembre

s.n.c. 23498 6 Sinagra

Claudio 23/10/1966 SNGCLD66R23H175K

3 4 5 6 7 8 9

10 11 12 13 14 15 16

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Con l’obiettivo di promuovere un cultura del Servizio Civile che superi la logica dei singoli enti e impatti in modo trasversale sul territorio, il Comune di Randazzo, in collaborazione con gli enti partner, stima di dedicare almeno 150 ore complessive (fra backstage e frontstage) a programmare e realizzare i seguenti appuntamenti: EX ANTE: Conferenza stampa iniziale di presentazione del progetto. IN ITINERE: I volontari del SCN partecipanti al progetto, nell’ambito del monte ore annuo, saranno direttamente coinvolti nelle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale che il Comune intende attuare tramite incontri presso:

- associazioni, precipuamente giovanili - luoghi, formali ed informali, di incontro per i giovani (scuole, centri aggregativi, parrocchie, associazioni, etc.) con cui la sede di attuazione intrattiene rapporti nell’ambito della propria attività istituzionale.

Verranno programmati un minimo di 3 incontri di 3 ore cadauno, durante i quali i volontari in SCN potranno fornire informazioni sul Servizio Civile Nazionale, grazie alle conoscenze acquisite durante la formazione generale. Inoltre un giorno al mese, nei 6 mesi centrali del progetto, presso la sede di attuazione i volontari in SCN saranno direttamente coinvolti nell’attività degli sportelli informativi sul servizio civile per complessive 16 ore. Le azioni sopra descritte tendono a collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i volontari del SCN prestano servizio, portando alla luce (tramite la loro testimonianza diretta) le positive ricadute del progetto nel contesto in cui esso interviene. L’azione informativa, di promozione e sensibilizzazione viene intesa quale attività continuativa che tende a coinvolgere attivamente i volontari in SCN e si esplica in 3 differenti fasi:

- informazione sulle opportunità di servizio civile (da effettuare ex ante, precipuamente nel periodo di vigenza del bando tramite le sotto indicate modalità di comunicazione sociale)

- sensibilizzazione alla pratica del SCN (effettuata in itinere, con i succitati interventi presso i “luoghi aggregativi” e coinvolgendo in modo attivo i giovani tramite le associazioni del territorio) - diffusione dei risultati del progetto (da effettuare ex post, anche grazie alla partecipazione dei giovani in SCN)

Comunicazione sociale: il testo del progetto e le modalità di partecipazione verranno pubblicati sul sito internet dell’ente per l’intera durata del bando. Verrà diffuso materiale informativo preso le sedi di attuazione interessate. Il Comune curerà la possibile diffusione del progetto sui media locali. In particolare verranno svolti incontri di informazione sul servizio civile presso circa 5 istituti scolastici nella provincia, per un totale di 20 ore di promozione. EX POST verrà creato e diffuso un CD ROM di presentazione dei risultati del progetto.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

La selezione dei volontari in servizio civile è effettuata in base ad autonomi criteri di valutazione. I criteri di valutazione e la scala dei punteggi raggiungibili prevedono l’assegnazione di un punteggio massimo per ogni singolo candidato pari a 100 punti. I criteri di selezione tenderanno a favorire i principi di pari opportunità per l’accesso dei candidati al servizio civile - giovani con bassa scolarizzazione e/o giovani con disagio sociale e/o giovani disabili (certificati ai sensi della L.104/92) - così come indicato nel D.A. n. 1230 del 01/06/2016 – “Criteri regionali aggiuntivi di

valutazione” e successive modifiche e integrazioni. Le modalità e i criteri di valutazione nonché la scala dei punteggi attribuibili consentirà l’assegnazione di un punteggio finale ad ogni singolo candidato in una scala in 100 punti , di cui: 30 punti attribuibili in base ai titoli posseduti.

70 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio. MODALITA’ DI SELEZIONE La selezione viene effettuata attraverso: 1. valutazione dei titoli posseduti dal candidato e allegati alla domanda di partecipazione, (valutati in base alla “relazione” che essi hanno con il progetto), max 30 punti. 2. colloquio attitudinale, atto a verificare le variabili fondamentali e i requisiti

specifici, max 70 punti. Per quanto concerne le indicazioni delle soglie minime di accesso occorre ottenere 36/70 al colloquio. Per il resto non esistono soglie minime di accesso, in quanto, i candidati saranno collocati nella graduatoria in relazione al punteggio conseguito e dichiarati idonei selezionati in base ai posti previsti dal progetto. Valutazione dei titoli Nella valutazione dei titoli si darà una prevalenza all'esperienza sui titoli di studio posseduti ponendo su un piano diverso il fare ed il sapere. Per questo motivo i 30 punti attribuibili in base ai titoli posseduti saranno ripartiti a loro volta in 12 punti attribuibili in base alle esperienze lavorative e di volontariato possedute (si valorizzeranno maggiormente quelle attinenti alle aree di intervento dei progetti) e 18 punti attribuibili sulla base dei titoli di studio e di formazione prodotti (verrà adottato lo stesso criterio). Allo scopo di favorire la partecipazione al Servizio Civile da parte di giovani con basso grado di scolarizzazione è stata ideata una griglia di valutazione del titolo che attribuisce il punteggio maggiore proprio a coloro che sono in possesso della Licenza Media. Questo criterio di valutazione ha l’obiettivo di ridurre il gap iniziale, derivante dalla valutazione dei titoli, tra chi ha la terza media e chi invece ha conseguito titoli di studio di grado più elevato. In questo modo si rendono più omogenei i valori dei punteggi di partenza consentendo anche ai giovani con bassa scolarizzazione di aumentare le proprie chances di partecipazione al progetto di servizio civile. La valutazione dei titoli, così come indicato nell’allegata scheda, tenderà a valorizzare i giovani che vivono delle condizioni di disagio. La selezione è rivolta a tutti coloro che hanno compilato correttamente la domanda di ammissione al Servizio Civile presso l’Ente e risultano in possesso dei requisiti previsti nel Bando. La procedura selettiva, nonché modalità e criteri di selezione saranno resi noti ai candidati, prima delle prove selettive, mediante la pubblicazione sul sito dell’Ente. Inoltre, l’Ente comunicherà ai candidati, con un largo margine di anticipo, il luogo dove si terrà la selezione, la data e le sedi, gli argomenti oggetto del colloquio attraverso la pubblicazione nel sito internet e all’albo di ogni singola sede di attuazione del progetto. Colloquio Attitudinale Al colloquio verranno rilevate le “variabili fondamentali”, la cui presenza, oltre una soglia minima, può garantire un più efficace inserimento del candidato nelle attività del progetto e i “requisiti specifici” che il candidato deve possedere almeno in misura minima per garantire un livello di operatività adeguato.

Per favorire la partecipazione ai progetti da parte dei giovani con minori opportunità, con bassa scolarizzazione, minori opportunità socio-culturali, disabilità compatibili con le attività progettuali, reinserimento post-affido ai Servizi Sociali, migranti con cittadinanza italiana, ecc.., è stata inserita all’interno della valutazione, una specifica area di confronto finalizzata a rilevare eventuale stato di svantaggio sociale. Il colloquio verterà sulle seguenti macro aree: - Servizio civile nazionale; - Volontariato; - Progetto prescelto e area/aree di intervento prevista/e dal progetto prescelto; - Interesse del candidato ad acquisire particolari abilità, competenze, professionalità; - Motivazione; - Condizioni di svantaggio; - Doti e abilità umane personali. Variabili che si intendono misurare e relativi indicatori: il background dei candidati mediante la valorizzazione delle esperienze lavorative e di volontariato degli stessi; (Attraverso i seguenti indicatori delle Variabili fondamentali: Esperienza pregressa presso lo stesso settore di intervento, Condivisione degli obiettivi perseguiti dall’Ente, Motivazioni al lavoro volontario ed ai valori della convivenza civile, Livello di interesse per le tematiche di natura solidaristica, sociale e civile; Intenzione di proseguire nelle attività di intervento al termine del servizio civile) il livello delle conoscenze possedute tramite la valutazione dei titoli di studio e delle altre esperienze formative; (Attraverso i seguenti indicatori dei Requisiti specifici: Idoneità allo svolgimento delle attività previste, esperienze precedenti, tipo e qualità della formazione scolastica, disponibilità dichiarata, presenza di fattori oggettivi favorevoli, tratti della personalità rispondenti ai requisiti, doti umane necessarie allo svolgimento delle attività, interesse verso le mansioni proposte, progetti e intenzioni per il futuro, curriculum. livello delle conoscenze relative al Servizio civile nazionale, conoscenza specifica del progetto in ogni sua parte, conoscenza, almeno di base, della materia e dell'area di intervento prevista dal progetto per il quale è stata inoltrata la domanda di selezione, per testare la condivisione con cui i candidati si avvicinano al progetto. il livello delle motivazioni di base del giovane;

possibili condizioni di svantaggio sociale; Ai fini di una rapida verifica dei criteri di selezione si riportano i Criteri Generali, i criteri di valutazione del curriculum ed i criteri di valutazione dei colloqui.

VALUTAZIONE CURRICULUM/TITOLI

VALUTAZIONE ESPERIENZE MATURATE Punteggio Max 30 punti

A

Precedenti esperienze lavorative o di volontariato nelle aree di intervento del progetto (documentate e certificate dall'ente che ne attesta la durata e il ruolo specifico)

Max. 9 punti (0,75 punti per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni) Periodo MAX valutabile 12 mesi

B

Precedenti esperienze lavorative o di volontariato in aree analoghe a quelle indicate nel progetto (documentate e certificate dall'ente che ne attesta la durata e il ruolo specifico)

Max. 3 punti (0,25 punti per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni) Periodo MAX valutabile 12 mesi

Laurea specialistica o vecchio ordinamento non attinente al progetto 2 punti Laurea specialistica o vecchio ordinamento attinente al progetto 3 punti Laurea triennale non attinente al progetto 4 punti Laurea triennale attinente al progetto 5 punti Diploma di scuola superiore non attinente al progetto 6 punti Diploma di scuola superiore attinente al progetto 7 punti

C

Licenza media 8 punti

D Titoli professionali attinenti al progetto

Max. 4 punti (2 punti per ogni titolo) MAX valutabili 2

E Titoli professionali non attinenti al progetto

Max. 2 punti (1 puntoper ogni titolo) MAX valutabili 2

F Esperienze/conoscenze aggiuntive (diverse da quelle già valutate)

Max. 4 punti (1 punto per ogni esperienza) MAX valutabili 4

Totale Max 30 punti

Colloquio Il colloquio verterà sui seguenti argomenti Argomento Punteggio max 70 1 Servizio civile nazionale 7 punti 2 Esperienze di volontariato 7 punti 3 Il progetto scelto 7 punti 4 Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e

professionalità previste dal progetto 7 punti

5 Interesse e disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio

7 punti

6 Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio (es: flessibilità oraria, servizio nei giorni festivi, ecc…):

7 punti

7 Possibili condizioni di svantaggio (giovani con bassa scolarizzazione, minori opportunità socio-culturali, disabilità compatibili con le attività progettuali, reinserimento post-affido ai Servizi Sociali, migranti con cittadinanza italiana, ecc..)

7 punti

8 Capacità di problem solving 7 punti 9 Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato 7 punti 10 Altri elementi di valutazione

q comunicazione

q empatia

q leadership

q interazione

qAltro_____________________________________________

7 punti

totale 70 punti

Il colloquio tenderà inoltre ad accertare la capacità dei candidati nella risoluzione di un problema pratico connesso alla realizzazione del progetto. Non verranno dichiarati idonei a prestare servizio civile volontario nel progetto prescelto e per il quale hanno sostenuto le selezioni, i candidati che abbiano ottenuto nella scheda di valutazione al colloquio un punteggio inferiore a 36/70 (trentasei/settantesimi).

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del

progetto:

La finalità generale del monitoraggio è quella di offrire ai volontari, all’Ente e ai destinatari del progetto, uno spazio per riflettere sulla propria crescita personale e valutare l’efficacia delle attività previste dal progetto di servizio civile nelle sue diverse fasi. In particolare, la valutazione dell’efficacia del progetto perseguita con il piano di monitoraggio risponde a due differenti esigenze: 1 – Valutare gli obiettivi diretti ai/alle volontari/ie sostenere l'esperienza di servizio civile nel corso del suo svolgimento; mediare la realizzazione del progetto di servizio civile tra volontari, Ente e

destinatari del progetto; evidenziare l'esperienza di servizio come occasione di apprendimento e

opportunità di crescita individuale; valutare quali conoscenze pregresse il volontario ha avuto la capacità di

trasferire nell’attività di servizio civile; valutare l’efficacia e la coerenza della formazione specifica rispetto agli

obiettivi del progetto; valutare la capacità di trasferire quanto appreso dal volontario nel corso del

servizio ad altri contesti. 2 – Valutare il raggiungimento degli obiettivi del progetto attraverso le attività svolte: verificare periodicamente cosa va e cosa non va nel progetto; verificare periodicamente lo stato di avanzamento delle attività previste al

punto 8 della presente scheda progetto; verificare periodicamente il grado di raggiungimento degli obiettivi

generali e specifici di cui al punto 7; valutare, al termine dei 12 mesi punti di forza e di debolezza

dell’intervento; valutare il gradimento espresso dai diversi attori coinvolti (volontari, Ente,

ecc.) nel progetto; individuare eventuali azioni di miglioramento su eventuali futuri progetti di

servizio civile volontario. Le due aree di rilevazione sono: L’area delle attività previste dal progetto L’azione di monitoraggio ha lo scopo di verificare l’effettivo impiego dei volontari di SCN nelle attività previste nel progetto e l’efficacia delle stesse per il raggiungimento degli obiettivi.

La rilevazione verificherà, quindi, la rispondenza delle attività svolte dai volontari di SCN con quelle previste dal progetto. La raccolta dei dati e la loro elaborazione offrirà il quadro delle effettive attività svolte nonché il tempo dedicato allo svolgimento delle attività, misurato in ore e giorni. Saranno verificati, inoltre, altri elementi legati alle attività: - la verifica della fornitura ai volontari di strumenti ritenuti necessari per lo svolgimento delle attività previste; - la verifica degli apporti del personale di riferimento e partner che aderiscono ai progetti; - la rilevazione costante delle ore svolte dai volontari; si osserverà il rispetto dei limiti e dei vincoli imposti dalla normativa. - la rilevazione dei dati delle presenze, delle assenze, dei permessi accordati, delle attività svolte sono rilevazioni praticate giornalmente dagli OLP o dalla figura incaricata per questo compito. La rilevazione sarà svolta nei confronti dei volontari, dell’operatore locale di progetto e di ogni altro soggetto coinvolto tramite una scheda di rilevazione in formato elettronico. L’area volontari L’indagine in questi casi sarà finalizzata a verificare il rispetto degli step che l’ente deve compiere per avviare l’attuazione degli impegni scritti in fase di progettazione, al fine di garantire ai volontari sia la naturale acquisizione delle competenze salienti nell’area impiegata sia le competenze legate al SCN. Inoltre in quest’area verranno monitorate tutte le azioni svolte nell’ambito della formazione generale e specifica, in particolare: Rilevazione delle situazione di partenza dei volontari (possesso di quali conoscenze) Rilevazioni della situazione finale dei volontari formati (aumento delle conoscenze e specificità delle nuove acquisizioni). Ciò sia per quanto riguarda la formazione generale che specifica. Gli strumenti della rilevazione Lo strumento usato per la rilevazione sarà principalmente la scheda di rilevazione costruita in formato elettronico che conterrà tutti i campi utili per il monitoraggio dell’andamento del progetto. Dai risultati che emergeranno dal monitoraggio, l’OLP e i principali attori verificheranno gli scostamenti progettuali e valuteranno gli aggiustamenti utili alla riconduzione delle attività necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo programmato. La scheda di rilevazione è lo strumento che indaga in maniera agile, ma puntuale i dati oggettivi sull’andamento del progetto. I dati raccolti ed elaborati consentiranno una fotografia puntuale dello stato dell’arte mettendo in condizione l’intera struttura di gestione di valutare l’andamento progettuale e di riprogrammare, se necessario caso, la tempistica e le strategie di intervento. Gli indicatori previsti per quanto riguarda l’impiego dei volontari sono legati alla loro effettiva presenza in sede di progetto quali: I. presenze = numero totale di presenze/numero giorni di servizio II. permessi = numero permessi ottenuti La misurazione di questi indicatori metteranno in luce situazioni critiche per le quali si procederà alla valutazione delle cause e di eventuali azioni correttive. Il

Monitoraggio dell’area Attività e dell’area Volontari verrà condotto attraverso la somministrazione della scheda di rilevazione ai volontari e agli OLP. E’ prevista la rilevazione mensile da parte dell’OLP di indicatori per i seguenti indici: Attività = numero attività svolte/numero attività complessivo programmate Formazione generale = numero ore di formazione generale svolte/numero

ore compl. previste Formazione specifico = n. ore formazione svolte dal volontario/ n. ore

formazione fatte Tutte le rilevazioni saranno riferite a tre necessari livelli di: Sede di servizio, Ente di servizio e Progetto. La condivisione e discussione dei risultati tra tutti gli agenti coinvolti è funzionale a individuare i piani e margini di miglioramento delle attività, a ricontestualizzare i compiti e i ruoli dei diversi attori, a monitorare l’andamento dei risultati rispetto a quelli attesi. Descrizione del flusso informativo di monitoraggio. Tutti i dati si intendono rilevati per singolo volontario, ed in ogni fase verranno determinati dei valori soglia/rischio, da confrontare con i valori rilevati. L’accostamento dei valori rilevati ai valori soglia/rischio, comporteranno azioni correttive. Trimestralmente IL VOLONTARIO procederà all’autocompilazione di una scheda di rilevazione al fine di ottenere informazioni sulle attività svolte da ognuno e sulla autopercezione delle attività da riscontrare a cura del responsabile del monitoraggio con i dati comunicati dagli OLP. Il riscontro sarà effettuato dal responsabile del monitoraggio sulla base dei seguenti possibili indicatori: Numero di attività svolte/numero di attività previste Numero attività svolte per tipologia/numero di attività previste per tipologia Numero di attività svolte/numero giorni di attività Numero ore di attività/numero totale di ore di attività previste Numero ore di attività svolte per tipologia/numero ore di attività previste

Il Responsabile del monitoraggio procederà con cadenza trimestrale all’aggregazione dei dati, all’analisi degli indicatori, alla condivisione dei risultati; parteciperà alla definizione degli eventuali aggiustamenti progettuali e alla riparametrazione delle schede di rilevazione. Monitoraggio Formazione dei volontari Campi previsti: Numero ore di formazione, numero giorni di formazione, numero ore di presenza, numero giorni di presenza, numero ore di permesso, numero permessi, tipologia di permessi. Naturalmente questi dati saranno all’interno della stessa scheda, maschera di rilevazione iniziale, cosi da fornire in tempo reale le dinamiche di ogni singolo volontario e per tipologia di formazione. Responsabile: Il responsabile del monitoraggio Indicatori: Numero ore di formazione fatte dal volontario/numero ore di formazione

svolte

Numero di ore di formazione svolte/numero ore previste Numero giorni di formazione svolti/ numero di giorni di formazione

previsti Numero giorni di formazione da svolgere/numero di giorni ancora

disponibili per la formazione Varianza del numero di ore

In sede di strutturazione dello strumento di rilevazione potranno essere creati indicatori aggiuntivi. Per la formazione specifica trimestralmente sarà calcolata la Media ore di formazione per ogni volontario in modo da riprogrammare continuamente l’attività formativa. Tempistica e numero delle rilevazioni: Le attività previste saranno articolate secondo i tempi le seguenti fasi di monitoraggio: a) Rilevazione al mese zero, “start up” Dati anagrafici b) Rilevazione trimestrale Area volontari divisa in due sezioni: 1.Sezione volontari, il quale avrà il compito di riempire una scheda di rilevazione. 2. Responsabile del monitoraggio, che avrà il compito di rilevare l’andamento delle attività del progetto spettanti al RSNC. d) Rilevazione in itinere mensile relativamente ai dati gestionali e) Rilevazione dati sulla formazione generale in fase di start-up e in fase finale.

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Il progetto non richiede requisiti particolari. 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla

realizzazione del progetto:

Le risorse economiche aggiuntive e specifiche gravate sul bilancio comunale sono pari a € 15.880,00, così suddivise:

- Formazione specifica € 3.500,00 - Risorse umane € 5.680,00 - Risorse strumentali € 4.500,00 - Materiali di consumo € 700,00 - Stampa della guida € 1.500,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Il partenariato rappresenta uno strumento indispensabile per la governance multilivello, garantendo, al livello di attuazione più idoneo, la condivisione di obiettivi e responsabilità fra i diversi attori presenti nel territorio. All’interno del progetto “Randazzo città d’arte e solidarietà” che necessita di un

approccio attuativo unitario, obiettivo primario del partenariato è quello di porre le basi alla nascita di un territorio attivo, nel quale coinvolgere gli enti nella definizione di obiettivi comuni e direzioni di sviluppo a favore del territorio. Una solida rete di partenariato sarà in grado di orientare le aspettative ed i comportamenti del territorio migliorando l’efficacia e l’efficienza delle risorse assegnate ai diversi attori coinvolti. La partenership rappresenta il mezzo attraverso il quale realizzare obiettivi chiari e condivisi dai partner, che ne determinino un mandato in grado di enunciare ruoli, funzioni e responsabilità. L’attribuzione di responsabilità e ruoli definiti fra pubblico e privato pone tutti gli interlocutori su un piano paritetico, spostando l’attenzione da un processo di tipo verticale ad uno di tipo orizzontale, più vicino ai destinatari finali dell’intervento. Gli enti interessati nel progetto saranno in grado di integrare parti separate del territorio attraverso un insieme di interventi ed attività, strettamente coerenti e collegati tra loro, che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo delle potenzialità giovanili presenti sul territorio. Enti coinvolti: AKESINE viaggi s.r.l. collaborerà con il Comune di Randazzo nella

promozione dei corsi di formazione al volontariato, attraverso l’impiego dei propri canali interni di comunicazione (bacheche, portale web, materiale promo pubblicitario) e nella co – programmazione delle iniziative di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza attiva e della solidarietà sociale e nelle az.1.1.1., az.1.1.2, az. 1.2.1.

Associazione Culturale Sicularagonensia collaborerà con il Comune di Randazzo nella promozione dei corsi di formazione al volontariato, attraverso l’impiego dei propri canali interni di comunicazione (bacheche, portale web, materiale promo pubblicitario) e nella co – programmazione delle iniziative di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza attiva e della solidarietà sociale e nelle az.1.2.2., az. 1.2.3.

Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Meli” collaborerà con il Comune di Randazzo nella promozione dei corsi di formazione al volontariato, attraverso l’impiego dei propri canali interni di comunicazione (bacheche, portale web, materiale promo pubblicitario) e nella co – programmazione delle iniziative di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza attiva e della solidarietà sociale.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Dal punto di vista tecnico i volontari potranno contare su: • il supporto dell’OLP quale riferimento nella quotidiana attività progettuale; la presenza di un’equipe di lavoro con la quale si relazionerà quotidianamente, imparando a coordinare il proprio lavoro con quello degli altri; • la possibilità di partecipare a riunioni organizzative e di programmazione delle attività; • la possibilità di mettersi in gioco nella relazione con i destinatari del progetto e con l’equipe di lavoro; • la possibilità di avere un contatto diretto con i reperti e le opere esposte; la possibilità di avere un contatto diretto con il pubblico e le scolaresche; • la possibilità di fruire di archivi documentativi e banche dati non riservate e di attingere a tutte le informazioni necessarie per un approfondimento delle tematiche oggetto dell’attività specifica da lui seguita; • la possibilità di accedere a occasioni di formazioni proposti all’ente da altri enti,

associazioni; • la possibilità di avere contatti diretti con collaboratori, funzionari del Comune e di altri enti. Dal punto di vista strumentale, ad ogni volontario sarà garantita la possibilità di utilizzare per ogni attività prevista: uno spazio fisico dedicato e specifico (scrivania, postazione informatica, materiale di cancelleria,ecc). Inoltre il volontario potrà svolgere la propria attività avvalendosi delle attrezzature a disposizione del servizio (telefoni, fax, fotocopiatrice, scanner, lavagna fogli mobili, ecc.). Dal punto di vista strutturale, a ogni volontario sarà garantita la possibilità svolgere la propria attività avvalendosi delle attrezzature a disposizione del Comune. le sedi: sarà in particolare predisposto un ufficio in cui i volontari possono lavorare a rotazione quando sono impegnati in attività di informazione. il patrimonio museale e documentario, nonché informatico, necessario per la prestazione del servizio; il personale, esperto nella gestione del servizio e solido riferimento per i volontari; computer, fax e telefoni, videoproiettori, microfoni, impianti audio e automezzi del Comune

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Assenti

27) Eventuali tirocini riconosciuti:

Assenti 28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione delle attività svolte durante

l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:

Al termine del Servizio il Comune di Randazzo rilascerà a ciascun volontario un proprio attestato certificante:

Titolo /Area / Settore del progetto Ore di formazione generale svolte Sintesi delle mansioni svolte dal volontario (definite in base a quanto

certificato dal progetto ed all’esperienza effettivamente svolta dal giovane) Competenze acquisite dal volontario durante il servizio

L’attestazione di quanto appreso si baserà sulla valutazione data dall’Operatore Locale di Progetto del Servizio svolto dal volontario e in ogni caso in base a: 1. conoscenze (sapere)

conoscenze relative alla specificità socio/ambientale della sede/territorio di attuazione del progetto

conoscenze di base relative alla comunicazione sociale e alla gestione di contatti con enti locali conoscenze di base degli strumenti di sensibilizzazione di individui e di

gruppi

2. capacità operative (saper fare)

capacità di costruire rapporti di scambio di informazioni e di reciproca collaborazione con altri soggetti attivi sul territorio

capacità di gestire situazioni di conflitto interpersonale (negoziazione integrativa)

capacità di lavorare in équipe capacità di facilitare eventi di natura informativa capacità di facilitare progetti di natura culturale

3. capacità di attivazione (saper far fare)

capacità di far apprendere dalla propria esperienza (mutuo apprendimento tra volontari)

capacità di far gestire situazioni di conflitto interpersonale (mediazione trasformativa)

capacità di far lavorare in gruppo capacità di far attivare esperienze individuali e gruppali di collaborazione e

solidarietà 4. comportamenti relazionali (saper essere) implementare i comportamenti di ascolto e di esplicitazione dei propri bisogni e

interessi implementare i comportamenti di ascolto e accettazione dei bisogni e interessi degli altri ;

implementare i comportamenti di gestione costruttiva dei conflitti in situazioni interpersonali e gruppali

implementare i comportamenti di auto-progettualità e di sviluppo personale.

Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione:

Comune di Randazzo c/o Municipio 30) Modalità di attuazione:

Si attuerà la formazione presso la sede del Comune con servizio acquistato dall’Ente di 1^ classe Associazione Penelope – via Philip Cluverio 24 - 98039 Taormina (Me) Cod. ente NZ00321.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale

indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

si Associazione Penelope – via Philip Cluverio 24 - 98039

Taormina (Me) Cod. ente NZ00321

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

L’associazione predisporrà apposite dispense formative e saranno utilizzati supporti audio-video per la realizzazione e la vision di filmati attinenti le tematiche trattate e film/documentari. Saranno utilizzati inoltre i supporti didattici messi a disposizione dall’Ufficio Regionale e/o Nazionale di Servizio Civile Nazionale. La formazione generale avrà una durata complessiva di 42 ore e seguirà le indicazioni contenute nelle linee guida 2013 per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale suggerite dall’Ufficio Nazionale di Servizio Civile. Si alterneranno lezioni frontali (18 ore – per un totale del 43% del monte ore complessivo destinato alla formazione generale) e dinamiche non formali (24 ore - per un totale del 57% del monte ore complessivo destinato alla formazione generale) con approfondimenti in gruppo su base esperienziale. Sarà privilegiato il confronto interpersonale e l’analisi individuale delle motivazioni dei volontari, in modo da mettere questi ultimi nelle condizioni di percepire e utilizzare le risorse interne al gruppo e proprie di ciascuno.

33) Contenuti della formazione:

MODULO I – Valori e identità del SCN (16 ore) 1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo (3 ore – dinamiche

non formali) contenuti: • analisi e discussione circa le aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali dei volontari; • la proposta del servizio civile; · SNC: difendere la Patria in maniera alternativa. 1.2 Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà (2 ore – lezione frontale/ 1 ore – dinamiche non formali) Contenuti: • dalla legge n. 772/72 alla legge 64/01 e D.leg 77/02 sul servizio civile (storia, organizzazione, ambiti di intervento); • la storia della obiezione di coscienza. 1.3a Il dovere di difesa della Patria (3 ore – lezione frontale) Contenuti: • le sentenze della Corte Costituzionale n. 164/85, 228/04, 229/04 e 431/05 sul concetto di difesa civile e difesa non armata; • approfondimento artt. della costituzione italiana 2, 3, 4, 5, 9, 11 e 52 • i diritti umani nel quadro della Costituzione Italiana, della Carta Europea e degli Ordinamenti delle Nazioni Unite. 1.3b La difesa civile non armata e non violenta (4 ore – dinamiche non formali) Contenuti: • cenni storici sulla difesa popolare non violenta; • forme attuali di realizzazione della difesa alternativa; • gestione e trasformazione non violenta dei conflitti; • operazioni di mantenimento della pace (Peace keeping, peace-enforcing, peace-building) 1.4 La normativa vigente e la carta d’impegno etico (3 ore – lezione frontale)

Contenuti: • la normativa che regola il sistema del servizio civile nazionale; • la Carta di impegno etico. MODULO II – La cittadinanza attiva (16 ore) 2.1 La formazione civica (6 ore – lezione frontale) contenuti: • Dichiarazione Universale dei diritti umani e Carta costituzionale; • funzione e ruolo degli organi costituzionali (rapporti, organizzazione delle Camere e iter di formazione delle Leggi); • ruolo dello Stato e della società nell’ambito della promozione umana e della difesa dei diritti delle persone e rapporto tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile; • principio di sussidarietà, competenze dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nei vari ambiti in cui opera il servizio civile, con riferimenti al Terzo Settore nell’ambito del welfare; • tradurre i valori costituzionali in comportamenti ed azioni. 2.2 Le forme di cittadinanza (5 ore – dinamiche non formali) contenuti: • principio costituzionale di solidarietà sociale e principi di libertà ed eguaglianza; • lotta alla povertà e all’esclusione sociale, povertà e sottosviluppo a livello mondiale; • ruolo degli Organismi non Governativi; • le forme di partecipazione, individuali e collettive, volte alla promozione della cittadinanza attiva; • i fenomeni della globalizzazione e approccio multiculturale; • la responsabilità sociale delle imprese e la cittadinanza d’impresa; • la partecipazione attiva alle formazioni sociali del volontariato, l’impegno politico, sociale e la democrazia partecipata: proposte ed elaborazioni di cooperazione sociale. 2.3 La protezione civile (2 ore lezione frontale – 1 ora dinamiche non formali) contenuti: • l’importanza della tutela e valorizzazione dell’ambiente e del territorio; • la protezione civile volta alla previsione e prevenzione dei rischi: rapporti tra prevenzione e tutela, ambiente e legalità, ricostruzione e legalità; • la responsabilità individuale e collettiva che scatena eventi naturali e antropici; • l’intervento in emergenza e la ricostruzione post emergenza; • norme di comportamento in caso di emergenza e nozioni di assistenza e soccorso nei confronti delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. 2.4 La rappresentanza dei volontari nel servizio civile (2 ore – dinamiche non formali) contenuti: • le Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in SCN: funzionamento e importanza MODULO III – Il giovane volontario nel sistema del servizio civile (10 ore) 3.1 Presentazione dell’Ente (2 ore – dinamiche non formali) contenuti: • storia, caratteristiche specifiche e modalità organizzative ed operative dell’associazione Penelope. 3.2 Il lavoro per progetti (2 ore – dinamiche non formali) contenuti: • il metodo della progettazione nelle sue articolazioni: costituzione del team di

lavoro, la divisione dei compiti, l’assemblaggio del lavoro e il lavoro di squadra per il raggiungimento degli obiettivi; • conoscenza delle fasi e degli obiettivi del progetto, la fase della valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto e la valutazione. 3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure (2 ore – dinamiche non formali) contenuti: • ruolo e funzione del volontario; • ruolo e funzione dell’Ente e delle figure che operano all’interno del progetto e dell’Ente; • il sistema di servizio civile: gli Enti, l’UNSC, le Regioni e le Province Autonome. 3.4 Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (2 ore – lezione frontale) • presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche). 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti (2 ore – dinamiche non formali) • l’essenzialità della comunicazione nell’esperienza quotidiana; • la comunicazione verbale e non verbale, diretta e indiretta e i singoli elementi costitutivi della comunicazione; • l’analisi della comunicazione all’interno di un gruppo; • gestione dei conflitti e dinamiche di gruppo: capacità di lettura della situazione, l’interazione tra soggetti, l’alleanza e la mediazione.

34) Durata:

La formazione generale avrà una durata minima di 42 ORE. L' erogazione avverrà per il 100% entro e non oltre il 180^ giorno dall' avvio del progetto. Sono previste comunque, come da accordo con l’Ente formatore, riprese dei contenuti, per eventuali subentri o necessità di ritornare su argomenti risultati “spinosi” durante il primo modulo.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione:

Comune di Randazzo c/o Municipio 36) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’ente con formatori dell’ente.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Salvatore Salmeri, nato a S. Domenica Vittoria il 12-03-2012, C.F. SLMSVT55C12I184M;

Rosta Elisa nata a Randazzo il 08/04/1982 C.F. RSTLSE82D48B202Z Rizzeri Salvatore nato a Randazzo 11/09/1954 C.F. RZZ SVT 54P11 H175V

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Dott. Salmeri Salvatore: - Laurea in Giurisprudenza; - Funzionario amministrativo catg. D5 del Comune di Randazzo;

Dirigente del V settore Operativo - Ufficio Servizi Sociali - BB.CC. e dell’Ufficio Turismo del Comune di Randazzo -, ha maturato esperienza nei servizi sociali e in materia di progettazione, gestione, conservazione, tutela dei BB.CC. e in materia di turismo. D.ssa Rosta Elisisa: Laurea in Pedagogia, Presidente dell’Associazione culturale Sicularagonense, Studiosa della storia e dei monumenti di Randazzo. - Dott. Rizzeri Salvatore: laurea in Economia e Commercio – Bancario in pensione - cultore della storia di Randazzo – conoscitore dei Musei di Randazzo- buona conoscenza dell'inglese e del francese- gestore di un sito internet sulla storia di Randazzo Sig. Proietto Pitinzano Giuseppe nato il 03/07/1964 PRTGPP64D03H175O Dipendente di ruolo del Comune di Randazzo, categoria C4 – Diploma di perito elettrotecnico; - Responsabile della sicurezza per i lavoratori del Comune.

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia soprattutto apprendimento dall'esperienza. Le metodologie utilizzate saranno:

o Lezione partecipata – consente di trasmettere elementi conoscitivi e di omogeneizzare le disparità di conoscenze teoriche Lezione frontale – finalizzata alla trasmissione diretta delle informazione di base;

o Il lavoro di gruppo – permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare in autonomia su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti, permette lo scambio delle reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere l’autostima e la consapevolezza delle proprie capacità, stimola e crea lo “spirito di gruppo”

o Learning by doing – apprendere attraverso l’esecuzione dei compiti così come si presentano in una giornata di servizio. Si tratta di Role Playing individuale in cui si simulano in modo realistico una serie di problemi decisionali ed operativi.

Casi di studio – finalizzati a esemplificare le buone prassi.

Per quanto attiene la formazione specifica “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile” essa sarà realizzata con lezioni frontali a cui parteciperanno tutti i volontari.

40) Contenuti della formazione:

Modulo 1 Durata:20 ore su quattro giorni Formatore: Rizzeri Salvatore Il sistema museale di Randazzo e il ruolo dei musei nel panorama locale e

nazionale Temi da trattare:

- Storia di Randazzo - Il sistema museale di Randazzo - Il ruolo dei musei scientifici nel panorama nazionale ed europeo - I servizi museali: criticità e prospettive di crescita - Il volontario: attività, responsabilità

Il servizio civile nella segreteria amministrativa Temi da trattare

- Il regolamento del sistema museale - Le attività amministrative e contabili del sistema museale - Elementi di gestione: i volontari in servizio civile - Il portale della pubblica amministrazione - Attività di front - office, web e telefoniche

Modulo 2 Durata:42 ore su nove giorni

Formatore: Rosta Elisa Il museo Archeologico Il museo di Scienze Naturali Il museo di Pupi Siciliani Temi da trattare:

- Le collezioni dei musei - Organizzazione e servizi al pubblico - Assistenza all’utenza - Conoscere il museo dalle origini al presente - I materiali bibliografici del museo - Articolazione dei percorsi espositivi delle raccolte - Aspetti e problemi relativi all’allestimento, ai supporti informativi per il

pubblico (didascalie, schede di sala, ecc) Presentazione dei percorsi didattici e dei materiali di supporto per le scuole.

Modulo 3 Durata 18 ore su quattro giorni

Formatore: Salmeri Salvatore

Comunicare il museo Temi da trattare

Quanti e quali pubblici: analisi dei sistemi informativi e divulgativi all’interno del museo e verso il territorio. Modulo 4 Durata 6 ore su un giorno Formatore: Proietto Pitinzano Giuseppe Temi da trattare Informativa sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto; ̧Misure di prevenzione e di emergenza in relazione all’attività del progetto; Rischi specifici e misure di prevenzione per attività svolte nelle sedi

d’attuazione; ̧Principale normativa sulla sicurezza; ̧Il quadro delle norme relative al rischio e sua prevenzione; ̧Prevenzione in loco e concetto di protezione individuale; ̧Controllo dei rischi oggettivi: ambiente, attrezzatura, segnaletica, ecc.; ̧Fonti e principi che regolano i rapporti di lavoro in merito alla Sicurezza; ̧Diritti e doveri dei committenti e dei prestatori d’opera in tema di Sicurezza; ̧Fattore stress e rischi di lavoro correlati, art. 28 dlgs 81/2008

41) Durata:

La durata complessiva della formazione specifica è di 86 ore, con un piano formativo di 18 giornate, anche questa è parte integrante del progetto ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.

Tutte le ore di formazione specifiche saranno erogate entro il 90° giorno dall’avvio del progetto

Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Per quanto riguarda la formazione generale si farà ricorso al sistema di monitoraggio fornito dall’Ente. Per quanto riguarda la formazione specifica il sistema di valutazione dell’efficacia dell’intervento formativo è un supporto che ha criteri metodologici concreti. Nello specifico, è una vera e propria attività di ricerca e di individuazione di interventi per garantire coerenza tra piani di formazione e piani strategici e rispondenza tra obiettivi e prestazioni. Nel momento della valutazione dei risultati tutti i soggetti coinvolti, ciascuno con le proprie responsabilità, sono chiamati in causa con strumenti e modalità diverse per verificare: - quale sia stato il grado di apprendimento dei partecipanti; - quanto siano in grado i partecipanti di impiegare le competenze acquisite; - quanto i superiori diretti utilizzino le nuove competenze dei collaboratori; -quanto e come il partecipante valuta i risultati complessivi dell’intervento formativo. L’attività di valutazione mira a: - Migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’attività formativa; - Promuovere l’attività di formazione e permettere la descrizione dei risultati; - Facilitare il miglioramento delle performance dei partecipanti; - Facilitare il trasferimento delle competenze sul lavoro; - Aumentare la credibilità della funzione formazione. Elemento fondamentale di tutto il processo è lo strumento di indagine: i questionari da sottoporre ai corsisti saranno elaborati secondo un criterio di attendibilità metodologica ai fini della ricerca: per tanto la struttura delle domande e delle risposte, sarà sempre supervisionata. Dopo la need analysis effettuata preventivamente e nella fase di progettazione della formazione vengono rielaborati i questionari relativamente agli obiettivi di apprendimento definiti nel progetto. Strumenti di valutazione: verrà adottato per la valutazione dei risultati di formazione il modello di Kirkpatrick che è oggi un riferimento consolidato a livello internazionale; secondo questo modello sono valutabili quattro livelli di risultati:

1- Reazione (Reaction) 2- Apprendimento (Learning) 3- Trasferimento (Application) 4- Risultati per l'Ente (Business results)

Livello 1: Reazione Questa prima fase, del modello, così come tutti gli altri livelli, viene realizzata una al termine del percorso formativo generale e una al termine di quello specifico. Nella fase della Reaction vengono raccolte e analizzate tutte le reazioni dei destinatari della formazione e del tutor. Ai discenti non viene sottoposto un semplice questionario sul gradimento del corso, ma un questionario contenente domande su: l'importanza degli obiettivi didattici dichiarati dal corso, la capacità del corso, grazie al modo in cui è stato strutturato, di far mantenere l'attenzione e l'interesse, la validità degli esercizi, il valore percepito e le possibilità e capacità di trasferire nel lavoro quotidiano quanto appreso durante il corso. Si propone al termine di ogni esperienza formativa un questionario di gradimento che viene compilato da tutti i partecipanti e successivamente elaborato per dare una valutazione oggettiva attraverso il confronto di una serie di indicatori tra risultati ottenuti e obiettivi. Livello 2: Apprendimento In questa fase, oggetto di valutazione è il miglioramento

delle competenze, abilità e capacità avuto in seguito al progetto formativo. Analizzando 2 questionari (in itinere e finale) il responsabile della formazione avrà un quadro completo sull'efficacia e l'impatto che l'iniziativa ha avuto sui discenti. Nell’ambito del percorso didattico verrà predisposto all’inizio e al termine di ogni modulo formativo avente come oggetto di formazione contenuti di apprendimento omogenei dei questionari di apprendimento strutturati in modo tale che sia possibile rilevare attraverso il confronto delle risposte dei partecipanti ad un set di domande in ingresso ed un set di domande in uscita quale sia stato il reale risultato di apprendimento, in termini di miglioramento delle conoscenze, ottenuto dalla partecipazione all’intervento formativo. Si valuta cioè rispetto al reale livello di preparazione precedente alla fase formativa quale sia stato il progresso ed il livello raggiunto dopo l’intervento stesso.

43) Bilancio di comptenza

Sarà realizzato alla fine del percorso di servizio civile e sarà un supporto per il giovane volontario nell’analisi critica del suo operato ai fini di un’autovalutazione personale. Il Dott. Salmeri , in qualità di Capo Settore dell’area Beni culturali del Comune, e che ha già diretto l’Area Risorse Umane del Comune di Randazzo, avrà cura di svolgere l’attività di stesura del bilancio di competenza.

44) Orientamento formativo Modulo 1 Durata 12 ore su due giorni. Orientare significa consentire all’individuo di prendere coscienza di sé, della realtà occupazionale e del proprio bagaglio cognitivo per poter progredire autonomamente nelle scelte in maniera efficace e congruente con il contesto. Obiettivo dell’orientamento diventa quello di favorire nel soggetto la ricerca e la comprensione della propria identità e del proprio ruolo in una determinata realtà, così da potenziare le competenze orientative di qualsiasi individuo; più che offrire risposte immediate e definitive come supporto in specifiche fasi della vita, l’orientamento è visto come uno strumento di sviluppo di conoscenze e capacità, azione a carattere globale in grado di attivare e facilitare il processo di scelta formativo/professionale del soggetto. L’azione formativa si svilupperà verso tre ambiti principali: Conoscersi: attività finalizzate alla conoscenza di sé e alle caratteristiche personali richieste da diversi ambiti lavorativi ( mappa della descrizione del sé – i miei risultati nello studio – le competenze trasversali – controllo e fronteggiamento – stili di apprendimento). Conoscere: attività relative alla conoscenza del mondo del lavoro e delle professioni, modalità per la ricerca attiva del lavoro ( conoscere le Istituzioni: Centro per l’impiego, Camera di Commercio ecc. – Strumenti per accedere al Mercato del Lavoro, Curriculum, lettera di presentazione, Colloqui di lavoro, inserzioni). Percorsi di scelta: Ipotesi di un progetto professionale: redazione di un progetto professionale. Metodologia: L’attività formativa privileggierà l’interazione d’aula alternati da momenti di scambio e riflessioni in piccoli gruppi. Si utilizzeranno schede stimolo, questionari, test e quant’altro utile mantenere l’attenzione e l’interesse a livelli tali da determinarel’apprendimento. Il modulo sarà svolto dalla dottoressa Elisa Salanitri nata il 17/01/1980 C.F SLN LSE 80A57A028E- Laurea in Scienze Politiche.

Data 17/10/2016 Il Responsabile legale dell’ente Prof.Michele Mangione firmato digitalmente