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Unione Europea Repubblica Italiana

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

PRAIA A MARE

Via Verdi n. 40 – Tel. Fax 0985/72106 – C.F. 96031260787

[email protected] - [email protected]

www.icpraia.gov.it 87028

-PRAIA A MARE (CS)

REGOLAMENTO

BULLISMO

E

CYBERBULLISMO

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SOMMARIO

PREMESSA ............................................................................................................................................. 3

Il BULLISMO ....................................................................................................................................................4

IL CYBER BULLISMO .......................................................................................................................................5

DIFFERENZE TRA BULLISMO E CYBERBULLISMO……………………………………………………………………………………….6

RESPONSABILITA’ DELLE VARIE FIGURE SCOLASTICHE ...............................................................................

1. IL DIRIGENTE SCOLASTICO: .....................................................................................................................8

2. I L REFERENTE DEL “ BULLISMO E CYBERBULLISMO ”: .......................................................................8

3. IL COLLEGIO DOCENTI ...............................................................................................................................9

4. IL CONSIGLIO DI CLASSE ............................................................................................................................9

5. IL DOCENTE ...............................................................................................................................................9

6. IL PERSONALE ATA……………………………………………………………………………………………………………………………….9

7. I GENITORI ................................................................................................................................................9

8. GLI ALUNNI ............................................................................................................................................ 10

MANCANZE DISCIPLINARI ....................................................................................................................... 10

PROCEDURA NEI CASI CHE SI VERIFICANO ............................................................................................. 11

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PREMESSA

Questo regolamento è da intendersi come parte integrante del Regolamento di Istituto (APPROVATO DAL COLLEGIO DOCENTI DEL 30.10.2017)

In attuazione della legge n. 71/2017 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Tenendo presente le Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyber bullismo adottate dal MIUR e le Linee guida previste dal comma 16 art. 1 della legge 107/2015 per promuovere nelle scuole “l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le altre discriminazioni” la nostra Scuola fornisce un regolamento per contrastare azioni che violino i valori e i principi di rispetto ispirati dall’art.3 della Costituzione.

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DEFINIZIONE DI BULLISMO Il BULLISMO ( mobbing in età evolutiva ): questo è il termine di nuova generazione per indicare atti di violenza a scuola generalmente nel periodo adolescenziale e pre - adolescenziale. Sono molti i fatti di cronaca dove i ragazzi violenti che compiono atti di questo tipo trovano risposta da parte delle autorità competenti che, prontamente, prendono posizione contro i malfattori; ma, purtroppo, sono tantissime anche le situazioni di bullismo (mobbing a scuola) dove la vittima di violenza e la sua famiglia non trovano il coraggio di denunciare. Il bullismo, quindi, è un abuso di potere. Gli atti di bullismo si presentano in modi diversi. Prima di tutto bisogna distinguere il bullismo dai semplici giochi o ragazzate; le dimensioni che caratterizzano il fenomeno sono le seguenti: - PIANIFICAZIONE: il bullismo è un comportamento aggressivo pianificato. Il bullo sceglie attentamente la vittima tra i compagni più timidi e isolati per ridurre il rischio di possibili ritorsioni, e aspetta che la supervisione dell’adulto sia ridotta. - POTERE: il bullo è più forte della vittima, non per forza in termini fisici, ma anche sul piano sociale; il bullo ha un gruppo di amici-complici con cui agisce, mentre la vittima è sola, vulnerabile e incapace di difendersi. - RIGIDITA’: i ruoli di bullo e vittima sono rigidamente assegnati. - GRUPPO: gli atti di bullismo vengono sempre più spesso compiuti da piccole “gang”. - PAURA: sia la vittima che i compagni che assistono agli episodi di bullismo hanno paura, temono che parlando di questi episodi all’adulto la situazione possa solo peggiorare, andando incontro a possibili ritorsioni da parte del bullo. Meglio subire in silenzio sperando che tutto passi.

PERCHÉ È IMPORTANTE CONTRASTARE PERCHE’ IL BULLISMO FA MALE A COLORO CHE LO SUBISCONO

Hanno paura, si sentono soli, sbagliati, umiliati, indifesi. Soprattutto se sono adolescenti, si vergognano a chiedere aiuto. In loro la sofferenza aumenta sempre più ed aiutarli diventa molto difficile. In età adulta, possono sentirsi a disagio nelle relazioni con gli altri, soffrire di depressione e sentirsi sempre potenzialmente “vittime”.

PERCHE’ IL BULLISMO FA MALE A QUELLI CHE LO COMPIONO

Si illudono di risolvere con la prepotenza tutti i problemi che incontrano e non si mostrano agli altri come sono realmente, con capacità e debolezze. Scambiano la paura suscitata nelle vittime per rispetto ed approvazione. Si costringono a reggere il personaggio del “duro” anche quando non ne hanno voglia, perché non possono perdere la faccia. Da grandi rischiano più degli altri di avere problemi con la giustizia.

PERCHE’ IL BULLISMO FA MALE A COLORO CHE ASSISTONO SENZA FARE NIENTE. Alcuni diventano amici del prepotente per non avere problemi, altri hanno paura di essere presi di mira in futuro. Tutti insieme imparano a “farsi i fatti propri”, pensando che non si può contare sull’aiuto di nessuno perché vince sempre il più forte. Con la legge della giungla tutti possono essere vittime, perché ognuno ha dei punti deboli e può essere preso di mira dagli altri.

PERCHE’LA VIOLENZA CREA VIOLENZA, LA VESSAZIONE GENERA

VESSAZIONE. Se il bullismo dura a lungo può darsi che, presto o tardi, la vittima esploda con una reazione estrema e apparentemente eccessiva. Può farlo verso chi la sta vessando o verso altre persone, più deboli di lei. Molti “bulli” sono state “vittime” in passato. Soprattutto se, quando erano in difficoltà, non si sono sentiti ascoltati e sostenuti da nessuno.

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IL CYBER BULLISMO

Il cyberbullismo (ossia"bullismo" online) è il termine che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, sms, i blog, i telefoni cellulari e/o i siti web Negli ultimi anni, il discorso sul cyber-bullismo è diventato più importante. Anche i nostri alunni sono utenti attivi delle tecnologie digitali. Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che ragazzi imparano velocemente copiando il comportamento dei loro genitori e compagni. Gli alunni di oggi hanno ottime competenze tecniche ma allo stesso tempo di solito mancano ancora il pensiero riflessivo e critico sull’ uso delle tecnologie digitali e la consapevolezza sui rischi del mondo digitale. Questo spazio online può diventare un luogo dove il bullismo inizia o è mantenuto. La mediazione attiva degli adulti, infatti, permette l’integrazione di valori e il pensiero critico e aumenta la consapevolezza sui possibili rischi, sulle sfide e le infinite opportunità offerte dal mondo online. IDENTITA’ La rete può offrire ai giovani nuove opportunità per sperimentare la propria soggettività, nuovi scenari per esplorare l’identità personale, per autoesprimersi e conoscersi . Infatti, la possibilità di raccontarsi in condizioni di anonimato (o semianonimato) rende gli spazi online dei luoghi narrativi, per così dire, «privi di rischi» in cui esplorare le proprie identità, lavorare sui problemi personali o anche «agire» sui conflitti irrisolti (Bradley, 2005). Al tempo stesso, possono esservi anche dei rischi. Nella relazione con gli altri, infatti, il gioco dell’identità può facilmente scivolare nell’inganno o indurre all’assunzione di identità pericolose. Per questo, è importante accompagnare le nuove generazioni nella conoscenza dei nuovi media digitali, cercando di favorire lo sviluppo armonico della loro personalità. PRIVACY Le nuove tecnologie della comunicazione, dai blog ai wiki, ai social network, consentono di condividere pubblicamente le informazioni personali e ciò solleva nuove e pressanti questioni per la tutela della privacy e dei dati sensibili. Che cosa comporta la gestione online dei dati personali? Quante informazioni personali è ragionevole condividere nello spazio pubblico della rete? Gli adolescenti che condividono le loro esperienze online stanno assumendo le misure adeguate per proteggere le loro identità e queste misure sono sufficienti? Quando una persona non intenzionalmente selezionata legge le informazioni personali pubblicate da un adolescente sul proprio blog o su una pagina di Facebook, chi commette un errore? Il lettore curioso o l’adolescente ignaro? Quali possono essere le conseguenze a lungo termine per la persona? Benché le criticità siano molteplici, molti giovani condividono con disinvoltura e senza particolari misure informazioni personali su siti e social network, accessibili al largo pubblico. Per un uso consapevole e sicuro dei nuovi media, in particolare Internet, occorre allora rendere gli alunni capaci di gestire in modo selettivo e pertinente le informazioni condivise elettronicamente.

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DIFFERENZE TRA . . .

Bullismo e Cyberbullismo

Le azioni bullistiche vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenuti i fatti o ad amici di altre scuole limitrofe

Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo

I bulli sono studenti, compagni di classe o di Istituto, conosciuti dalla vittima

I cyberbulli possono essere anonimi, fingersi anonimi e sollecitare l’inclusione di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sa con chi sta interagendo

Sono coinvolti solo gli studenti della classe e/o dell’Istituto

Il materiale cyberbullistico può essere diffuso in tutto il mondo

Il bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali, rendendosi visibile

La percezione di invisibilità da parte del cyberbullo: “Tu non puoi vedere me!”

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Le azioni bullistiche avvengono durante l’orario scolastico o nel tragitto casa scuola, scuola-casa

Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24

Media Disinibizione sollecitata dalle dinamiche del gruppo classe

Depersonalizzazione: Le conseguenze delle proprie azioni vengono ascritte ad altre persone o “avatars” inventati

Deresponsabilizzazione: “Stiamo scherzando”, “Non è colpa mia

Alta Disinibizione: i cyberbulli tendono a fare online ciò che non farebbero nella vita reale

Presenza di feedback (segnali) tangibili da parte della vittima ai quali il bullo non presta attenzione

Mancanza di feedback (segnali) tangibili sul proprio comportamento, “Io non posso vederti!” e conseguente insufficiente consapevolezza degli effetti delle proprie azioni

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Il bullismo e il cyberbullismo devono essere conosciuti e combattuti da tutti in tutte le forme, così come previsto:

dagli artt. 3- 33- 34 della Costituzione Italiana;

dalla Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”;

dalla direttiva MPI n. 30 del 15 marzo 2007 recante “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di ‘telefoni cellulari’ e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;

dalla direttiva MPI n. 104 del 30 novembre 2007 recante “Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali”;

dalla direttiva MIUR n.1455/06; dal D.P.R. 249/98 e 235/2007 recante “Statuto delle studentesse e degli studenti”; dalle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo,

MIUR aprile 2015; dagli artt. 581-582-594-595-610-612-635 del Codice Penale;

dagli artt. 2043-2047-2048 Codice Civile. dalla Legge n.71/2017

Allo scopo di prevenire i citati comportamenti: 1. IL DIRIGENTE SCOLASTICO:

Individua attraverso il Collegio dei Docenti un referente del bullismo e cyberbullismo;

coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo, tutte le componenti della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola;

prevede all’interno del PTOF corsi di aggiornamenti e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, rivolti al personale docente ed Ata;

promuove sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti;

favorisce la discussione all'interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo;

prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole.

Attiva degli spazi o dei momenti di ascolto rivolti agli alunni/studenti ed alle loro famiglie in cui si possa discutere e mediare dei conflitti che possono insorgere con e nella scuola o in cui vengano affrontate delle situazioni di disagio legate al bullismo in un clima di ascolto e fiducia.

2. IL REFERENTE DEL “ BULLISMO E CYBERBULLISMO ”: promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyber-bullismo attraverso progetti

d'istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale;

coordina le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e studenti.

si rivolge a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, aziende del privato sociale, forze di polizia,… per realizzare un progetto di prevenzione;

Cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi e per la giornata mondiale sulla Sicurezza in Internet la “Safer Internet Day”.

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E’ il primo livello di informazione e accesso per gli studenti che si sentano vittima del fenomeno; si preoccupa di valutare l’accaduto e, se necessario, di informare e coinvolgere, genitori, docenti, dirigente e, infine, Autorità di Polizia, per l’immediato contrasto a quanto accaduto.

3. IL COLLEGIO DOCENTI :

Promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete, per la prevenzione del fenomeno.

Prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole.

4. IL CONSIGLIO DI CLASSE :

Pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di convivenza civile;

favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

5. IL DOCENTE:

intraprende azioni congruenti con l’utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;

valorizza nell'attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni adeguati al livello di età degli alunni.

contribuiscono alla promozione della cooperazione e l'aiuto tra pari.

Promuove atteggiamenti di collaborazione, solidarietà, tolleranza e diversità.

6. I GENITORI :

partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole, sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;

sono attenti ai comportamenti dei propri figli; vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle

modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura)

conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto di corresponsabilità;

conoscono il codice di comportamento dello studente; conoscono le sanzioni previste da regolamento d’istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e

navigazione on-line a rischio.

7.IL PERSONALE ATA

Deve segnalare tempestivamente ai docenti e al dirigente scolastico eventuali episodi di bullismo di cui è venuto conoscenza o a cui ha assistito personalmente.

Non deve sottovalutare i propri compiti di sorveglianza in quanto anch'esso è importante sul piano educativo.

Può far presente ai docenti e al dirigente scolastico di eventuali momenti o luoghi in cui gli studenti non vengono adeguatamente sorvegliati per migliorarne il controllo e la vigilanza.

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8. GLI ALUNNI:

sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale; in particolare , dopo opportuna formazione possono operare come tutor per altri studenti;

imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo attenzione alle comunicazioni (email, sms, mms) che inviano.

Non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno della scuola, acquisire – mediante telefonini cellulari o altri dispositivi elettronici - immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente.

La divulgazione del materiale acquisito all’interno dell’istituto è utilizzabile solo per fini esclusivamente personali di studio o documentazione, e comunque nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti;

durante le lezioni o le attività didattiche in genere non possono usare cellulari, giochi elettronici e riproduttori di musica, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente.

MANCANZE DISCIPLINARI

Sono da considerarsi tipologie persecutorie qualificate come Bullismo:

la violenza fisica, psicologica o l’intimidazione del gruppo,specie se reiterata;

l’intenzione di nuocere;

l’isolamento della vittima. Rientrano nel Cyberbullismo:

Flaming: Litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare.

Harassment: molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi.

Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità.

Denigrazione : pubblicazione all’interno di comunità virtuali , quali whatsapp, blog, forum di discussione, social, siti internet,… di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori.

Outing estorto: registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato- creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico.

Impersonificazione: insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima.

Esclusione: estromissione intenzionale dall’attività on line.

Sexting: invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.

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PROCEDURA NEI CASI CHE SI VERIFICANO

1) Segnalazione genitori, insegnanti, consiglieri alunni

2a Equipe anti-bullismo

2b Raccogliere informazioni / verificare/ valutare

Dirigente – Referente Bullismo e CYB -Consiglio di classe Referente Bullismo e/o Coordinatore

SANZIONI DISCIPLINARI

I comportamenti sopra elencati, opportunamente accertati, che si configurano come forme di bullismo e cyber bullismo verranno considerati mancanze gravi e conseguentemente sanzionati sulla base di quanto previsto nel Regolamento d’Istituto. Quando possibile, saranno privilegiate le sanzioni disciplinari di tipo riparativo, convertibili in attività a favore della comunità scolastica.

Soggetti coinvolti Interventi Equipe anti-bullismo Alunni coinvolti Genitori Docenti Psicologa Coordinatrice e Coordinatori Servizi Sociali Forze dell’Ordine

VALUTAZIONE Se il problema è risolto: rimanere attenti Se la situazione continua: proseguire con gli interventi

1) Incontri con gli alunni coinvolti Interventi /discussione in classe

2) Informare e coinvolgere genitori 3) Responsabilizzare gli alunni 4) Counselling (sportello) 5) Lettera di scuse da parte del bullo o

cyberbullo 6) Riflessioni personali sul bullismo o

cyberbullismo 7) Compiti / lavori di pulizia a scuola. 8) Intervento dei Servizi Sociali. 9) Intervento della Polizia Postale.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Patrizia GRANATO Documento firmato digitalmente ai sensi del CAD e normativa successiva.

Sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa

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