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1 REGIONE MOLISE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE COMMISSARIO DELEGATO (Legge del 27 Dicembre 2002 n.286) Decreto n. 76 del 3 agosto 2005 Protocollo di Progettazione per la Realizzazione degli Interventi di Ricostruzione Post-Sisma sugli Edifici Privati Decreto n.10 del 25 gennaio 2006 Approvazione “Protocollo di Progettazione per gli Interventi su Immobili Privati per la Ricostruzione Post-Sisma redatti in attuazione della Direttiva Tecnica del C.T.S. approvata con Decreto Commissariale n. 35/2005” PARTE I – EDIFICI IN MURATURA INDICAZIONI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE MURATURE ALLEGATO 3D Gennaio 2006 I documenti del protocollo di progettazione sono disponibili sul sito della Regione Molise www.regione.molise.it/sis nelle sezioni notizie ed eventi e ricostruzione.

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REGIONE MOLISE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE COMMISSARIO DELEGATO

(Legge del 27 Dicembre 2002 n.286)

Decreto n. 76 del 3 agosto 2005 Protocollo di Progettazione per la Realizzazione degli Interventi di Ricostruzione

Post-Sisma sugli Edifici Privati

Decreto n.10 del 25 gennaio 2006 Approvazione “Protocollo di Progettazione per gli Interventi su Immobili Privati per la Ricostruzione

Post-Sisma redatti in attuazione della Direttiva Tecnica del C.T.S. approvata con Decreto Commissariale n. 35/2005”

PARTE I – EDIFICI IN MURATURA

INDICAZIONI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE MURATURE

ALLEGATO

3D

Gennaio 2006 I documenti del protocollo di progettazione sono disponibili sul sito della Regione Molise www.regione.molise.it/sis nelle sezioni notizie ed eventi e ricostruzione.

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Documento redatto da : Ing. Claudio Pasquale Ing. Alberto Lemme Supervisione : Regione Molise - Comitato Tecnico Scientifico – D.C. n.19 del 12.6.2003

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1 - INDICAZIONI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA QUALITÀ MURARIA Per la lettura delle tipologie murarie e la valutazione della loro qualità si è fatto riferimento all’allegato B della Direttiva del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) per la ricostruzione (Decreto del CD n.35/2005) utilizzando un metodo di lavoro basato sulla scheda murature del GNDT (Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti).Di seguito si riporta la Guida alla lettura delle tipologie murarie (allegato B Decreto CD n.35/2005) e l’illustrazione del metodo proposto con l’utilizzo della citata scheda murature. 2 - RICONOSCIMENTO DELLA QUALITÀ MURARIA Per il riconoscimento della qualità muraria si è fatto riferimento alle osservazioni effettuate sugli edifici in muratura del Molise danneggiati dagli eventi sismici del 2002 utilizzando una metodologia che consente di individuare il tipo di muratura, in base agli elementi che la costituiscono, alla classe di qualità e al il tipo di comportamento meccanico. Il metodo consiste nella correlazione tra gli elementi tipologici delle murature, riconoscibili con la scheda murature GNDT (tessitura, posa in opera, sezione trasversale, presenza intonaco, collegamenti tra pareti murarie, interventi recenti e stato di consistenza), i tipi di murature previsti dalla normativa per la ricostruzione in Molise (allegato B tabella 11D dell’allegato B Decreto del Commissario Delegato n.35/2005) e le indicazioni contenute nel Manuale di Agibilità a cura di SS-GNDT. Per ogni tipologia muraria sono state, inoltre, individuate alcune sottotipologie caratterizzate dalla variabilità di fattori specifici quali la tessitura, la posa in opera, la presenza dell’intonaco e lo stato di conservazione. Per attribuire un giudizio di qualità sono state individuate due classi di muratura, indipendentemente dalla tipologia, “tenendo conto del materiale utilizzato e della sua tessitura nel paramento, della qualità del legante e delle modalità costruttive” (classificazione scheda di agibilità a cura di SSN e GNDT – 2000) “Muratura di tipo I : a tessitura irregolare e di cattiva qualità : Questo tipo di muratura di pietra naturale manifesta un comportamento sfavorevole caratterizzato da: − elevata vulnerabilità per azioni fuori del piano, con tendenza allo scompaginamento ed allo sfaldamento

dell’apparecchio murario, anche per instabilità dei singoli paramenti mal collegati o non collegati, sotto carichi verticali;

− scarsa resistenza per azioni nel piano, a causa sia della scarsa resistenza intrinseca dei materiali, ed in particolare della malta, sia per lo scarso attrito che può svilupparsi tra gli elementi lapidei, in relazione alla configurazione dell’apparecchio murario.

In conseguenza di ciò i meccanismi di danneggiamento di questo tipo di muratura portano sovente a crolli rovinosi sotto azioni di medio-bassa intensità. Muratura di tipo II : a tessitura regolare e di buona qualità Questo tipo di muratura di pietra naturale o artificiale manifesta un comportamento favorevole caratterizzato da: − bassa vulnerabilità per azioni fuori del piano, sempre che la parete sia correttamente vincolata

superiormente ed inferiormente a solai rigidi o semirigidi, in grado di ridistribuire le azioni sismiche alle pareti parallele all’azione, con comportamento monolitico della parete;

− media o elevata resistenza per azioni nel piano della parete, grazie alla resistenza intrinseca dei materiali, in particolare della malta, e/o per l’attrito che può svilupparsi tra i blocchi o gli elementi lapidei, in relazione alla configurazione regolare dell’apparecchio murario.

In conseguenza di ciò i meccanismi di danneggiamento di questo tipo di muratura non determinano crolli sotto azioni di media intensità. I collassi sotto azioni di elevata intensità avvengono in maniera progressiva, e sono prevalentemente legati allo sviluppo di lesioni diagonali nel piano con dislocazioni eccessive di porzioni di muratura. Nella tabella n.3 sono indicati: − in verticale : i tipi di muratura classificati nella tabella 11D della Normativa per la ricostruzione in Molise e

nell’Abaco del Manuale di agibilità. Per ogni tipo, in base alla variabilità degli elementi caratteristici della scheda GNDT sono state individuate anche delle sottotipologie.

− in orizzontale, gli elementi di riconoscimento previsti dalla scheda murature del GNDT. Il tecnico, per procedere al riconoscimento della tipologia muraria, sarà guidato dalla scheda murature GNDT (da compilare per ogni tipo di muratura presente nell’edificio) e, con l’ausilio della tabella n.3, potrà riconoscere il tipo di muratura e avere indicazioni sulla qualità muraria per attribuire con maggiore certezza il valore delle proprietà meccaniche e dei relativi coefficienti di maggiorazione ( tabella 14) all’interno dell’intervallo previsto dalla citata tabella 11D.

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2.1 - CORRELAZIONE TRA GLI ELEMENTI DESCRITTIVI DELLA SCHEDA MURATURE GNDT E I TIPI DI MURATURA IN PIETRA PREVISTI DALLA NORMATIVA

ELEMENTI CARATTERISTICI

TIPI DI MURATURA IN PIETRA

1.1

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A1 1,2 1 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1 1 1 1 4 V 1 2 1,2,3 1 1 1,2 1 1,2 2 1 1 1

A2

Muratura in pietrame (ciottoli, pietre erratiche e irregolari), a sacco, male intessuta e priva di collegamento tra i due fogli. 1,2 1 1,2 2 2 1,2 2 1 1 1 1 4 V 1 1 3 3 2,3 1,2 2 1,2 1 4 3,4 1

B1 1,2 2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 2 3,4 1 1,2, 2,4 1,2 1 21 1,2,3 1,3 1,2 1,2 1 1,2 1 1 1 1B2

Muratura a conci sbozzati, con paramento di limitato spessore e nucleo interno

1,2 2 2 2,3 2 3 2,3 2,3 3,4 2,3 2,3 3,4 1,2 2 1 V V 2,3 2,3 2,3 2,3 2 3,4 3,4,6 2

B3 Muratura a sacco in pietre di pezzatura più regolare, bene intessuta e priva di collegamento tra i due fogli; tipologia A con spigoli, mazzette e/o ricorsi in pietra squadrata o mattoni pieni.

1,2 2 2 2,3 2 3 2,3 2,3 3,4 2,3 2,3 3,4 3,4 2 2 V V 2,3 2,3 2,3 2,3 2 3,4 3,4,6 2

C1 2 3 2,3 1,2 1 1 1 2 3 1 1 2,4 3,4 1 2 1,2 1,2 1 1 1 2 1 1 1 1

C2 2 3 2,3 2 2 2 2 3 3 2,3 2,3 3 3,4 2 2 3,4 2,3 2 2 2 1,2 2 2 4 2

C3 2 3 2,3 3 2,3 3 2,3 3 4 2,3 2,3 3,5 3,4 2 1 3,4 3 3 2,3 3 1,2 2 3,4 3,4,6 2

C4

Muratura in pietre a spacco con buona tessitura

2 3 4 4 2 3 3 3 4 1 1 1 3,4 2 1 1,4 3 3 3 2 1 4 3,4,6 2

D1 3,4 1 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1 1 1 1 4 V 1 2 1,2,3 1 1 1,2 1 2 1 1 1

D2 Muratura a conci di pietra tenera (tufo, calcarenite, ecc.) 3,4 1 1,2 2 2 1,2 2 1 1 1 1 4 V 1 1 3 3 2,3 1,2 2 2 4 3,4 2

E1 2 4 3 2 2 2 2 3 4 1 1 1,3 3,4 2 1 1,4 1,2 2 2 3 1,2 2 1 1 2 E2

Muratura a blocchi lapidei squadrati 2 4 3 3 2 3 3 3 4 1 1 3 3,4 2 2 1,4 3 3 3 3 2 1 4 3,4,6 2

F1 5,6 4 2 2 1,2 2,3 1 3 4 2 3 3 2,3,4

2 1 V V 3 1 1 1,2 1 1 1

F2 Muratura in mattoni pieni e malta di calce

5,6 4 2 3 2 3 1 3 4 2 3 3 2,3,4

2 1 V V 3 1 2,3 1,2 2 1 1

TAB.- 1 - Correlazione tra gli elementi descrittivi della scheda murature GNDT e i tipi di muratura in pietra previsti dalla normativa

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2.2 - ABACO DEGLI ELEMENTI CARATTERISTICI DELLA MURATURA SCHEDA MURATURE GNDT (Binda - Mannoni)

Cod

ELEMENTI CARATTERISTICI

DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI CARATTERISTICI POSSIBILI

1 ELEMENTI COSTITUTIVI

1 2 3 4 5 6 7 8

1.1 Materiale arenaria calcare tufo calcarenite Mattoni cotti

Mattoni crudi

Vario di riempiego

1.2 Lavorazione Assente ciottoli

sbozzatura A spigoli finiti A conci squadrati

1.3 Dimensioni (diagonale)

Piccole (< 15 cm)

Medie (15-25 cm)

Grandi (>25 cm)

1.4 Stato di conservazione

Pessimo Discreto buono

2 MALTA 2.1 Tipo Calce aerea Calce idraulica Cementizia 2.2 Stato conservazione

e consistenza incoerente friabile Tenace

2.3 Funzione Allettamento riempimento stilatura 3 POSA IN OPERA

DEGLI ELEMENTI

3.1 Tessitura dei paramenti

disordinata Corsi irregolari Corsi orizzontali

3.2 Posa degli elementi casuale A lisca di pesce Orizzontale/verticale

Orizzontale

3.3 Ricorsi o listatura assenti Mattoni Altro 3.4 Zeppe o scaglie Assenti In pietra In cotto 4 SEZIONE

TRASVERSALE

4.1 Tipologie Paramento unico Due paramenti accostati

Due paramenti ammorsati

A sacco incoerente

A sacco coerente

Paramento

aggiunto

4.2 Spessore <30 cm 40-50 cm 60-70 cm 80-100 cm > 100 cm 4.3 Presenza

significativa vuoti Presenza Assenza

4.4 Presenza di diatoni Presenza Assenza 5 INTONACO

5.1 Stato attuale Muratura a faccia vista

mancante In parte mancante

Presente

5.2 Stato di conservazione

degradato Fessurato Buono

6 COLLEGAMENTI TRA LE PARETI

MURARIE

6.1 Angolate Tipologia

Ammorsamento scadente

Collegamenti irregolari

Alternanza regolare

6.2 Angolate Elementi costitutivi

Analoghi alla muratura

Di dimensione maggiore

A conci squadrati

6.3 Martelli Tipologia

Assenza di collegamento

Ammorsamento scadente

Collegamenti efficaci

6.4 Martelli differente tipologia

muri di spina

differente Non differente

6.5 Martelli Frequente presenza

di catene

frequente Non frequente

7 INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO

7.1 Alla muratura nessuno Scuci - Cuci in mattoni

Scuci-cuci in pietra

Stilatura giunti

Iniezioni malta

Intonaco armato

7.2 Ai collegamenti nessuno Tamponature aperture

Collegamento travi

catene Cuciture armate

Cordoli in muratura

Cordoli in c.a.

Orizzontamenti rigidi

TAB. 2 - Abaco delle tipologie costruttive delle muratrure secondo la scheda GNDT (Binda – Mannoni)

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3.3 - ANALISI DESCRITTIVA DELLE CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE PRESENTI NELLA SCHEDA MURATURE.GNDT

Elementi costitutivi della muratura

Gli elementi costitutivi presi in considerazione sono il tipo di materiale, la lavorazione, le dimensioni e lo stato di conservazione.

Malta Viene esaminato il tipo (calce aerea, calce idraulica, cementizia…), lo stato di conservazione e la funzione. Quest’ultima può essere di allettamento o di riempimento a seconda che sia stata usata per la realizzazione di una muratura a ricorsi (nel primo caso) o di una muratura a sacco. Considerando che una muratura a sacco è molto meno diffusa di quella a ricorsi, è possibile dedurre che la malta ha per lo più funzione di allettamento. Lo stato di conservazione della malta (incoerente, friabile, tenace) è indicativo dello stato di resistenza della muratura.

Apparecchiatura − Tessitura dei

paramenti − Posa degli

elementi

L’apparecchiatura indica il modo in cui è stata organizzata la posa degli elementi, secondo fasce orizzontali (corsi) più o meno precise, fasce irregolari o in modo del tutto casuale. L’apparecchiatura, oltre a conferire un aspetto ordinato alla muratura, le garantisce una resistenza maggiore quanto più precisa è stata la posa in opera. La posa degli elementi è strettamente connessa all’apparecchiatura; anche in questo caso la distribuzione degli elementi può essere più o meno ordinata e, può prevedere l’inserimento di materiali diversi (ad es. mattoni in una muratura in pietra) disposti secondo ricorsi orizzontali o inseriti come zeppe o scaglie. Anche gli elementi possono essere disposti prevalentemente in maniera ordinata seguendo un andamento per lo più orizzontale/verticale oppure orizzontale.

Sezione trasversale e spessore

La tipologia della sezione varia a seconda della grandezza degli elementi adoperati nella muratura. Nel caso di elementi di grandi dimensioni si può essere in presenza di un paramento unico mentre, si dovranno accostare due paramenti quando le dimensioni sono ridotte (eventualmente ammorsati tramite l’inserimento di diatoni). La muratura a sacco prevede il riempimento dello spazio lasciato tra due paramenti con materiale di vario tipo e dimensione, spesso materiale di risulta con la presenza di una malta povera di calce.

Intonaco La consistenza dell’intonaco può fornire,in negativo, indicazioni sul tipo di muratura e sulla sua qualità. Un intonaco degradato o mancante in alcune parti, permette, infatti, di evidenziare la muratura sottostante ma, allo stesso tempo, non preserva l’edificio dall’azione complessiva degli agenti atmosferici. Nel caso di una muratura “a faccia vista” i materiali usati per qualità, lavorazione e apparecchiatura generalmente presentano caratteristiche migliori.

Collegamenti tra le pareti murarie

La presenza di angolate (o cantonali) di buona fattura (ammorsamento a pettine, utilizzo di conci di maggior dimensioni), conferiscono all’edificio una maggiore consistenza creando quel comportamento scatolare necessario ad un buon funzionamento strutturale. Dai rilievi effettuati è emerso come la realizzazione di questo accorgimento costruttivo, spesso sia disatteso, e pertanto, l'efficacia dell’ammorsamento tra le pareti risulta fortemente variabile da caso a caso, dal momento che l’alternanza dei ricorsi è più o meno regolare.

Interventi consolidamento

Gli interventi di consolidamento sono suddivisi in due tipologie: la prima è relativa al consolidamento del paramento murario (cuci e scuci in mattoni e in pietra, stilatura dei giunti, iniezioni di malta o l’intonaco armato), la seconda è relativa a quegli interventi che possono essere stati effettuati con l’intento di migliorare i collegamenti (inserimento di catene, cuciture armate, cordoli in muratura o in c.a., presenza di orizzontamenti rigidi).

TAB 3 - analisi descrittiva delle caratteristiche tipologiche presenti nella scheda murature.GNDT

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2.4 - PRINCIPALI TIPOLOGIE MURARIE MOLISANE Tipologia A - Muratura in pietrame (ciottoli, pietre erratiche e irregolari), a sacco, male intessuta e priva di collegamento tra i due fogli. Elementi costitutivi: pietre calcaree in ciottoli e pietre irregolari di piccole dimensioni ; Malta: calce aerea con funzione di allettamento in cattive condizioni; Posa in opera degli elementi : tessitura disordinata e posa casuale; assenza di e zeppe ; Sezione trasversale: due paramenti accostati o debolmente ammorsati con sacco incoerente Intonaco: in parte assente e degradato ; Collegamenti: debolmente efficaci nei martelli con angolate con blocchi di dimensioni analoghe alla muratura e ammorsamento scadente. Interventi alle murature : nessuno

Tipologia B – Muratura a sacco in pietre di pezzatura più regolare, bene intessuta e priva di collegamento tra i due fogli; tipologia A con spigoli, mazzette e/o ricorsi in pietra squadrata o mattoni pieni. Elementi costitutivi: pietre calcaree di pezzature regolari leggermente sbozzate di dimensioni medie; Malta: calce aerea con funzione di allettamento in cattive condizioni; Posa in opera degli elementi : orizzontale con apparecchiatura a corsi orizzontali irregolari con zeppe in pietra e assenza di ricorsi e listatura; Sezione trasversale: due paramenti accostati o debolmente ammorsati; Intonaco: in parte assente e degradato ; Collegamenti: debolmente efficaci nei martelli con angolate con blocchi di dimensioni maggiori con ammorsamento scadente. Interventi alle murature : nessuno

muratura tipo B2

Tipologia C – Muratura in pietre a spacco con buona tessitura Elementi costitutivi: pietre calcaree di pezzature regolari leggermente sbozzate di dimensioni medie Malta: calce aerea con funzione di allettamento in cattive condizioni Posa in opera degli elementi: − casuale con apparecchiatura disordinata con zeppe in pietra e assenza di ricorsi e listatura (C1) − a corsi irregolari con zeppe in pietra e assenza di ricorsi e listatura (C2) − orizzontale con apparecchiatura a corsi irregolari con zeppe in pietra e assenza di ricorsi e listatura

(C3) Sezione trasversale: due paramenti accostati (C1), debolmente ammorsati (C2), ammorsati (C3) Intonaco: assente, in parte mancante, presente - Collegamenti: ammorsamento scadente (C1) , irregolare (C2), regolare(C3) nei martelli con angolate di dimensioni maggiori (C2,C3) o analoghe alla muratura (C1)

muratura tipo C1 muratura tipo C2

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muratura tipo C2 muratura tipo C2

muratura tipo C3 muratura tipo C2

muratura tipo C3 muratura tipo C1

muratura tipo C2 muratura tipo C2

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Tipologia E muratura a blocchi lapidei squadrati Elementi costitutivi: Calcaree squadrato di dimensioni medie Malta: di calce aerea incoerente con funzione di riempimento in discrete condizioni e lavorazione discreta Posa in opera degli elementi: orizzontale , apparecchiatura a corsi orizzontali con zeppe in pietra e assenza di ricorsi e listatura - Sezione trasversale: due paramenti ammorsati con sezione di 80 cm Intonaco: assente - Collegamenti: efficaci nei martelli con angolate con blocchi di dimensioni analoghe alla muratura - Interventi alle murature: nessuno

muratura tipo E1 muratura tipo E2

muratura tipo E2 muratura tipo E1

Tipologia F – Muratura in mattoni pieni e malta di calce

muratura tipo I

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3 - SCHEDA MURATURE1

ELEMENTI COSTITUTIVI Materiale: � arenaria � calcare � tufo � calcarenite � mattoni cotti � mattoni crudi � vario di reimpiego � ………………. Lavorazione: � assente (ciottoli) � sbozzatura � a spigoli finiti � a conci squadrati Dimensioni (diagonale elemento): � piccole (< 15 cm) � medie (15÷25 cm) � grandi (> 25 cm) Stato di conservazione e qualità: � pessimo � discreto � buono

MALTA Tipo: � di calce aerea � di calce idraulica � cementizia � ………………. Stato di conservazione e consistenza: � incoerente � friabile � tenace Funzione: � allettamento � riempimento � stilatura

Calce aerea : Composta da leganti che induriscono unicamente all'aria come ad esempio l'argilla, il gesso , la calce aerea; Calce idraulica : Composta da leganti che hanno la proprietà di indurire sott'acqua in assenza di aria; sono leganti idraulici la calce idraulica e i vari tipi di cemento

POSA IN OPERA DEGLI ELEMENTI

TESSITURA DEI PARAMENTI APPARECCHIATURA

� disordinata � corsi irregolari � corsi orizzontali

POSA DEGLI ELEMENTI:

� casuale � a lisca di pesce � orizzontale/verticale � orizzontale

Ricorsi o listatura: �

assenti � in mattoni � altro Zeppe o scaglie: � assenti � in pietra � in cotto

1 Scheda Muratura del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti a cura della prof.ssa Luigia Binda

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SEZIONE TRASVERSALE

Tipologia: � paramento unico � due paramenti accostati � due paramenti ammorsati � a sacco (incoerente) � a sacco (coerente) Paramento aggiunto: �

� paramento unico � due paramenti accostati

� due paramenti ammorsati � a sacco Spessori: totale: _____ paramento esterno: _____ paramento interno: _____ Presenza significativa di vuoti: � Presenza di diatoni: (collegamenti puntuali tra il

paramento interno e quello esterno ) �

INTONACO Stato attuale: � mur. faccia a vista � mancante � in parte mancante � presente Stato di conservazione e consistenza: � degradato � fessurato � buono

COLLEGAMENTI TRA LE PARETI MURARIE

ANGOLATE Tipologia: � ammorsamento scadente � collegamenti irregolari � alternanza regolare

Elementi costitutivi: � analoghi alla muratura � di dimensione maggiore � a conci squadrati

MARTELLI Tipologia: � assenza di collegamento � ammorsamento scadente � collegamenti efficaci Differente tipologia dei muri di spina: � Frequente presenza di catene: �

INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO

ALLA MURATURA � nessuno � scuci-cuci in mattoni � scuci-cuci in pietra � stilatura dei giunti � iniezioni di malta � intonaco armato

AI COLLEGAMENTI � nessuno � tamponatura di aperture � collegamento travi � catene � cuciture armate � cordoli in muratura � cordoli in c.a. � orizzontamenti rigidi

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ANGOLATA RILIEVO DELLA SEZIONE

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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3.1 - ESEMPIO SCHEDA MURATURE

Riferimento Tipologia Strutturale – Strutture Verticali (dalla scheda 1° livello per il rilevamento della vulnerabilità GNDT):

C - Muratura di pietra sbozzata in presenza di irregolarità A - CARATTERISTICHE DELLA MURATURA

ELEMENTI COSTITUITIVI MALTA

Materiale: calcare Lavorazione: sbozzatura

Tipo: di calce aerea Funzione: allettamento

Dimensione (diagonale elemento): medie (15-25 cm) Stato di conservazione e qualità: cattivo

Stato di lavorazione e qualità: cattivo Stato di conservazione e resistenza: incoerente

POSA IN OPERA DEGLI ELEMENTI

Tessitura Apparecchiatura:

disordinata Posa degli elementi:

casuale Zeppe o scaglie:

in pietra Ricorsi o listatura:

assenti

SEZIONE TRASVERSALE

Spessori totale: 80 cm Tipologia : due paramenti accostati Paramento esterno: 40 cm Paramento interno: 40 cm

Presenza di vuoti significativi: no Presenza di diatoni: no

INTONACO

Stato attuale: assente Stato di conservazione e resistenza: degradato COLLEGAMENTI TRA LE PARETI MURARIE

Martelli : Angolate Tipologia: collegamenti efficaci

Differente tipologia dei muri di spina – no Frequente presenza di catene - no

Elementi costitutivi: analoghi alla muratura Tipologia: collegamenti irregolari

B – FOTOGRAFIA O PRESENTAZIONE GRAFICA DEL PARAMENTO

Figura A2.27 – muratura tipo C1

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3 - ALLEGATO A – “ Guida alla lettura delle tipologie murarie (Decreto del C.D. n.35/2005) 3.1 - Premessa Il progettista è sempre tenuto ad effettuare una analisi critica della situazione del manufatto su cui si appresta ad intervenire: si forniscono, allo scopo, alcune indicazioni utili ad una più approfondita lettura della tipologia muraria e ad una prima definizione degli interventi più appropriati per ridurre la vulnerabilità. Per gli edifici sottoposti a tutela ambientale si farà anche riferimento alle 'Istruzioni generali per la redazione di progetti di restauro nei beni architettonici di valore storico-artistico in zona sismica’ (28.11.1997), predisposte dal Comitato nazionale per la prevenzione del patrimonio culturale dal rischio sismico ed approvate con modifiche dal Gruppo di lavoro congiunto Comitato nazionale – Consiglio Superiore dei LL.PP. nella seduta del 21.10.1997. 3.2 - Elementi caratteristici da considerare Gli elementi da prendere in esame per la definizione della tipologia della muratura e per valutarne lo stato di conservazione (degrado dei materiali e dissesto delle strutture) sono almeno i seguenti: - caratteristiche dei materiali costitutivi e degli apparecchi murari, ivi comprese le murature di fondazione; - presenza di vuoti all’interno del corpo murario (dovuto ad imperfetto riempimento dei giunti); - continuità del tessuto murario o presenza di diverse tipologie di apparecchio dovuto a ricostruzioni

parziali o fasi costruttive diverse; - singolarità strutturali locali per inclusione di elementi estranei (in genere travi in legno); - vuoti interni (canne fumarie e scarichi) che in genere interessano più della metà dello spessore; - nicchie che possano interessare almeno la metà dello spessore; - vani (porte e finestre originali e/o di più recente impianto) richiusi per parte o per tutto lo spessore del

muro; - lesioni trasversali diffuse o concentrate, con o senza evidente distacco dei lembi; - lesioni interne con separazione ed allontanamento dei paramenti; - presenza di fodere di muratura di spessore variabile in adiacenza di pareti che hanno subito fuori

piombo in occasione di passati forti terremoti e/o altre classi di dissesto; - presenza di macro–giunti di malta con andamento irregolare, segni di ampie lesioni prodotte nel passato

da terremoti, che di fatto separano in macro-conci il tessuto murario - lesioni dovute a cedimenti fondali, che di fatto creano separazioni nel tessuto murario. Si descrivono di seguito alcuni apparecchi murari e le soluzioni tecnologiche adottate frequentemente nella muratura storica del Molise. − Muratura a due paramenti di identico spessore in pietrame misto e laterizio di pezzatura variabile per

classe e dimensioni, apparecchiata su filari orizzontali e regolari, murati con malta di calce/cemento/gesso a grosso/scarso spessore con sacco in getto di calcestruzzo e inerti ben alloggiati/inerti casuali.

− Muratura a due paramenti di spessore variabile (il lato esterno ha spessore maggiore con prevalente impiego di elementi lapidei da spacco) in pietrame misto e laterizio di pezzatura variabile per classe e dimensioni, apparecchiata su filari orizzontali e regolari, murati con malta di calce/cemento/gesso, con elementi lapidei di maggiore taglia collocati a lega per tutto lo spessore.

− Muratura a due paramenti di spessore variabile (il lato esterno ha spessore maggiore) in pietrame misto e laterizio di pezzatura variabile per classe e dimensioni, apparecchiata su filari sub-orizzontali e regolarizzati da consistenti riporti di malta di calce/cemento/gesso e pietrame, zeppe lapidee e/o laterizie, murati con malta di calce/cemento/gesso, con elementi di pietrame di maggiore taglia collocati a lega per tutto lo spessore. Sfalsamenti ricorrenti/rari dei giunti verticali. Intonaci dati in due strati a spessore variabile/a spessore ricorrente/a spessore unico con malta di calce/cemento/gesso. Intonaci dati a più strati a coprire quadri fessurativi preesistenti, a regolarizzare fuori piombo/irregolarità.

− Muratura a tutto spessore, in pietrame misto e laterizio di pezzatura variabile per classe e dimensioni, apparecchiato su filari orizzontali e regolari, murati con malta di calce/cemento/gesso.

− Muratura a tutto spessore, in pietrame misto e laterizio di pezzatura variabile per classe e dimensioni, apparecchiato su filari sub-orizzontali e regolarizzati da consistenti riporti di malta di calce/cemento/gesso e zeppe lapidee e/o laterizie.

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− Muratura a tutto spessore, in pietrame misto (con prevalenti/rari elementi da spacco, elementi di fiume, elementi di cava, elementi sbozzati, elementi squadrati, elementi regolari, elementi di reimpiego) di misure variabili/riccorrenti apparecchiato su filari orizzontali e regolari, murati con malta di calce.

− Muratura di spessore costante (specificarne il valore negli elaborati)/irregolare/variabile (specificare il campo di variazione) nella lunghezza, a due paramenti di dimensioni e apparecchio murario diversi. Quello esterno è formato da elementi lapidei (calcare/tufo/travertino/etc. con rari/frequenti/ricorrenti inclusioni laterizie) di pezzatura regolare/variabile/prevalentemente regolare, murati con abbondante/scarsa malta di calce/cemento/gesso a formare piani di posa regolari e tendenzialmente orizzontali (piani regolarizzati con consistenti allettamenti di malte e zeppe). Il paramento interno è costituito da elementi lapidei/laterizi di dimensioni variabili/ricorrenti/irregolari (mediamente compresi tra axbxc – specificare le dimensioni – con elementi anomali di dimensioni axbxc – specificare le dimensioni) apparecchiati su filari variabili/irregolari/regolarizzati con riporti di malta e zeppe. Il sacco interno è realizzato con pietrame misto per classe litologica e dimensioni, apparecchiato in getti successivi/getti casuali di malte di calce/cemento/gesso/terra con elementi lapidei e laterizi interi/fratturati/sciolti/ordinati/per piani regolarizzati. Le due cortine hanno piani di posa e filari sub-orizzontali posti alla stessa quota/a quota diversa/a quota sfalsata/a quota regolarizzata. Il collegamento tra le due cortine è assicurato da elementi diatoni a tutto spessore/elementi diatoni a lunghezza superiore alla metà dello spessore/elementi intervallati/fasce di laterizio in n filari (da specificare). Le angolate sono realizzate con elementi bene/male intervallati della stessa pietra/pietra diversa (calcare/tufo/travertino/etc. con rari/frequenti/ricorrenti inclusioni laterizie) lavorata a spacco/squadrata/regolarizzata nelle facce in vista, lavorata a gradina/bocciarda/scalpello a punta/etc. di dimensioni –da specificare– corrispondenti/maggiori di quelle del paramento. Le angolate sono realizzate con laterizi pieni/forati in un solo filare/a filari sovrapposti sfalsati.

3.3 - Giudizio sulle condizioni delle murature Un giudizio sulla condizione delle strutture verticali può essere espresso attraverso un percorso che parta dalla individuazione dei caratteri strutturali delle murature e qualità dei materiali impiegati, individui particolarità costruttive, indichi le possibili patologie evidenti e cerchi di definire quelle nascoste attraverso controlli mirati. Nella Tabella 13 sono indicati i valori di riferimento da adottarsi nelle analisi in funzione del livello di conoscenza acquisito. Tali valori sono da riferirsi a condizioni di muratura con malta di scadenti caratteristiche, in assenza di ricorsi o listature che, con passo costante, regolarizzino la tessitura ed in particolare l’orizzontalità dei corsi. Inoltre si assume che, per le murature storiche, queste siano a paramenti scollegati, ovvero manchino sistematici elementi di connessione trasversale (o di ammorsamento per ingranamento tra i paramenti murari). Tabella 11.D.1 Valori di riferimento dei parametri meccanici (minimi e massimi) e peso specifico medio per diverse tipologie di muratura, riferiti alle seguenti condizioni: malta di caratteristiche scarse, assenza di ricorsi (listature), paramenti semplicemente accostati o mal collegati, muratura non consolidata.

fm (N/cm2)

τ0 (N/cm2)

E (N/mm2)

G (N/mm2)

w (kN/m3)

Tipologia di muratura min-max min-max min-max min-max

A - Muratura in pietrame disordinata (ciottoli, pietre erratiche e irregolari) 60

90 2,0 3,2

690 1050

115 175

19

B - Muratura a conci sbozzati, con paramento di limitato spessore e nucleo interno 110

155 3,5 5,1

1020 11D40

170 240

20

C - Muratura in pietre a spacco con buona tessitura 150 200

5,6 7,4

1500 1980

250 330

21

D - Muratura a conci di pietra tenera (tufo, calcarenite, ecc.) 80 120

2,8 4,2

900 1260

150 210

16

E - Muratura a blocchi lapidei squadrati 300 400

7,8 9,8

2340 2820

390 470

22

F - Muratura in mattoni pieni e malta di calce 180 280

6,0 9,2

1800 2400

300 400

18

G - Muratura in mattoni semipieni con malta cementizia (es.: doppio UNI) 380

500 24 32

2800 3600

560 720

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H - Muratura in blocchi laterizi forati (perc. foratura < 45%) 460 600

30,0 40,0

3400 4400

680 880

12

I - Muratura in blocchi laterizi forati, con giunti verticali a secco (perc. foratura < 45%) 300

400 10,0 13,0

2580 3300

430 550

11

L - Muratura in blocchi di calcestruzzo (perc. foratura tra 45% e 65%) 150

200 9,5

12,5 2200 2800

440 560

12

M - Muratura in blocchi di calcestruzzo semipieni 300 440

18,0 24,0

2700 3500

540 700

11D

Tab . 4 - Tabella 11.D.1 Valori di riferimento dei parametri meccanici

fm = resistenza media a compressione della muratura τ0 = resistenza media a taglio della muratura E = valore medio del modulo di elasticità normale G = valore medio del modulo di elasticità tangenziale w = peso specifico medio della muratura Nel caso in cui la muratura presenti caratteristiche migliori rispetto ai suddetti elementi di valutazione, le caratteristiche meccaniche saranno ottenute, a partire dai valori di Tabella 13, applicando i coefficienti indicati nella Tabella 11D, secondo le seguenti modalità: malta di buone caratteristiche: si applica il coefficiente indicato in tabella, diversificato per le varie tipologie, sia ai parametri di resistenza (fm e τ00), sia ai moduli elastici (E e G); presenza di ricorsi (o listature): si applica il coefficiente indicato in tabella ai soli parametri di resistenza (fm e τ0); tale coefficiente ha significato solo per alcune tipologie murarie, in quanto nelle altre non si riscontra tale tecniche costruttiva; presenza di elementi di collegamento trasversale tra i paramenti: si applica il coefficiente indicato in tabella 11D ai soli parametri di resistenza (fm e �0); tale coefficiente ha significato solo per le murature storiche, in quanto quelle più recenti sono realizzate con una specifica e ben definita tecnica costruttiva ed i valori in Tabella 13 rappresentano già la possibile varietà di comportamento. In presenza di murature consolidate, o nel caso che si debba valutare la sicurezza dell’edificio rinforzato, è possibile valutare le caratteristiche meccaniche per alcune tecniche di intervento, attraverso i coefficienti indicati in Tabella 11D, secondo le seguenti modalità: consolidamento con iniezioni di malta: si applica il coefficiente indicato in tabella, diversificato per le varie tipologie, sia ai parametri di resistenza (fm e τ0), sia ai moduli elastici (E e G); nel caso in cui la muratura originale fosse stata classificata con malta di buone caratteristiche, il suddetto coefficiente va applicato al valore di riferimento per malta di scadenti caratteristiche (ciò è dovuto al fatto che il risultato ottenibile attraverso questa tecnica di consolidamento è, in prima approssimazione, indipendente dalla qualità originaria della malta; in altre parole, nel caso di muratura con malta di buone caratteristiche, l’incremento di resistenza e rigidezza ottenibile è percentualmente inferiore); consolidamento con intonaco armato sulle due facce: si applica il coefficiente indicato in tabella, diversificato per le varie tipologie, sia ai parametri di resistenza (fm e τ0), sia ai moduli elastici (E e G); per i parametri di partenza della muratura non consolidata non si applica il coefficiente relativo alla connessione trasversale, in quanto l’intonaco armato, eseguito con collegamenti trasversali realizza, tra le altre, anche questa funzione; consolidamento con diatoni artificiali: in questo caso si applica il coefficiente indicato per le murature dotate di una buona connessione trasversale. I valori sopra indicati per le murature consolidate sono da considerarsi come riferimento nel caso in cui non sia comprovata, con opportune indagini sperimentali, la reale efficacia dell’intervento e siano quindi misurati, con un adeguato numero di prove, i valori da adottarsi nel calcolo.

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Tabella 11D Coefficienti correttivi dei parametri meccanici (indicati in Tabella 13) da applicarsi in presenza di: malta di caratteristiche buone o ottime; presenza di ricorsi o listature; presenza sistematica di connessioni trasversali; consolidamento con iniezioni di malta; consolidamento con intonaco armato.

Tipologia di muratura Malta buona

Ricorsi o listature

Connessione trasversale

Iniezioni di malta

Intonaco armato

A - Muratura in pietrame disordinata (ciottoli, pietre erratiche e irregolari) 1,5 1,3 1,5 2 2,5

B - Muratura a conci sbozzati, con paramento di limitato spessore e nucleo interno 1,4 1,2 1,5 1,7 2

C - Muratura in pietre a spacco con buona tessitura 1,3 1,1 1,3 1,5 1,5

D - Muratura a conci di pietra tenera (tufo, calcarenite, ecc.) 1,5 - 1,5 1,7 2

E - Muratura a blocchi lapidei squadrati 1,2 - 1,2 1,2 1,2

F - Muratura in mattoni pieni e malta di calce 1,5 - 1,3 1,5 1,5

G - Muratura in mattoni semipieni con malta cementizia (es.: doppio UNI)

1,3 - - - 1,3

H - Muratura in blocchi laterizi forati (perc. foratura < 45%) 1,3 - - - 1,3

I - Muratura in blocchi laterizi forati, con giunti verticali a secco (perc. foratura < 45%) 1,3 - - - 1,3

L - Muratura in blocchi di calcestruzzo (perc. foratura tra 45% e 65%) 1,3 - - - 1,3

M - Muratura in blocchi di calcestruzzo semipieni 1,3 - - - 1,3

TAB 5 - Tabella 11D Coefficienti correttivi dei parametri meccanici 3.4 - Controlli Occorrerà indagare almeno i seguenti aspetti mediante controlli mirati: - possibilità di funzionamento a lastra dei solai con sufficiente rigidezza e resistenza; nei collegamenti

sono da prevedere azioni di scorrimento parallele ai collegamenti e sforzi di trazione e compressione, ortogonali ai collegamenti (vincolo monolatero);

- possibilità di decompressione delle strutture voltate; - efficacia di eventuali cordoli introdotti con passati interventi di ristrutturazione. Per le coperture si devono distinguere due situazioni:

− presenza di tipologie tipiche dell’impianto originario nelle vecchie costruzioni, con copertura a tetto con ordito in legno e impalcato in tavole o pianelle di laterizio, talvolta impostate su capriate in legno; nelle linee di gronda si può trovare un cornicione in muratura (realizzato con elementi apparecchiati a romanella su filari sovrapposti ad aggetto variabile) oppure una ventaglia in legno e laterizio;

− solai in latero–cemento armato, anche su travi in cemento armato, con cornicioni in cemento armato, tipici nelle recenti costruzioni ed in vecchie costruzioni ristrutturate, ove non sempre sono presenti i cordoli.

La prima tipologia presenta una modesta rigidezza a lastra; va controllato che le travi, se disposte secondo le linee di massima pendenza, siano efficacemente ancorate per evitare spinte sulle murature. In corrispondenza delle capriate si possono avere concentrazioni di sforzo che, se non adeguatamente presidiate, determinano la compromissione locale delle murature. Nella seconda moderna tipologia, si ha in genere resistenza e rigidezza nel funzionamento di lastra; possono essere pericolose alcune situazioni quali: - travetti in cemento armato non ancorati a cordoli; - solaio e cornicione, con travi a spessore, molto pesanti.

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Altri elementi da portare in considerazione sono: Posizione, materiale, sezione trasversale e apparecchi di ripartizione delle catene Lo stato degli elementi di ancoraggio e ripartizione delle catene può dare importanti informazioni sul loro stato di efficienza e su come l’edificio si è comportato in occasione di questo o di altri sismi; infatti, eventuali deformazioni di tali elementi o lacune di planarità della muratura denunciano forti tensioni subite dalla catena. Struttura delle scale Nei vecchi edifici le scale, quasi sempre in legno, hanno travi correnti secondo le rampe o travetti, paralleli ai gradini, attestati nei muri d’ambito della rampa; nelle recenti costruzioni sono invece presenti le moderne solette in cemento armato o in latero-cemento armato (autonome rispetto alle strutture murarie o a queste ammorsate). Talvolta si trovano scale a volte rampanti in laterizio posto in foglio, impostate su archi in muratura, e, solo raramente, rampe in pietra con gradini a sbalzo rispetto ai muri d’ambito, mutuamente interagenti a formare sottili archi resistenti nel senso delle rampe. Le scale, in alcuni casi, realizzano una discontinuità nel tessuto orizzontale dei solai; in altri casi il corpo scale, oltre a determinare una zona di particolare addensamento delle masse, realizza un efficace collegamento tra le murature, dando continuità al funzionamento a lastra operato dagli orizzontamenti. Interazione fra struttura e impianti Va valutata la presenza di situazioni di discontinuità e di indebolimento locale o diffuso o di aumento delle masse determinate dalla presenza di impianti. Le masse di rilievo saranno individuate per ubicazione e tipologia. Va rilevata la presenza di collegamenti tra fabbricati (per esempio archi) che, per la possibilità di trasferire sforzi di compressione, conferiscono un mutuo sostentamento a due corpi di fabbrica prospicienti. In presenza di dissesti in fondazione devono essere controllate le condizioni delle stesse e del relativo piano di posa.

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3.5 - Simbologia Nei progetti dovrà essere utilizzata una simbologia il più possibile unitaria, sia nella descrizione dei materiali costituenti l’edificio, sia nella descrizione dei danni riscontrati. Una simbologia suggerita è riportata nelle tabelle seguenti.

1 CARATTERISTICHE E MATERIALI DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI 1A - ELEMENTI PORTANTI VERTICALI (in pianta) (2)

ciottoli o pietra sbozzata blocchi in cls forato

pietrame squadrato cls armato e non armato

muratura a sacco laterizio pieno

pietrame e laterizio laterizio semipieno

pietrame e cls laterizio forato

laterizio e cls legno

blocchi in cls pieno

1B - ARCHITRAVI (in alzato)

in pietra in c.a.

in laterizio armato in legno

1C - ARCHI (in alzato)

in pietra in c.a.

in laterizio

1D - SOLAI / COPERTI (in pianta) (3)

in legno soletta in c.a.

in latero-cemento in ferro

in ferro e laterizio presenza di orditura secondaria

in legno e c.a. (se di materiale diverso specificare)

1E - VOLTE (in pianta)

in pietra in c.a.

in laterizio in latero-cemento

1F - SCALE (in pianta)

in legno in pietra

in ferro in c.a.NOTE(0) Dai documenti tecnici adottati dalla regione Emilia Romagna(1) Scala preferibilmente 1:50(2) Riferite alle pareti del piano rappresentato in pianta(3) Riferite al solaio rappresentato in pianta

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2 COLLEGAMENTI (solo in pianta) (4)

cordolo continuo a tutto spessore cordolo continuo a tutto spessore catene o tiranti

cordolo continuo a spessore parziale collegamento della soletta in c.a. alle murature d'ambito

cordolo in aderenza cordolo in aderenza

collegamento di travi in legno alle murature d'ambito con lame o piastre

cordolo discontinuo (coda di rondine) pareti non ammorsate

cordolo costituito da perforazioni armate

pareti ammorsate o con altro tipo di collegamento

(4) In alzato va data la rappresentazione geometrico-descrittiva

3 DEGRADO E DISSESTO (solo in pianta) (5)

lesione isolata (5) area di cedimento delle fondazioni

lesione diffusa (5) umidità

lesione a croce (5) orditura di solaio inflessa

strapiombo muratura soprastante - se interno + se esterno (in pianta al P.T.)

orditura di solaio molto fatiscente

schiacciamento orditura di solaio sfilata dagli appoggi

crollo distacco delle superfici di protezione

lesione di architrave

(5) In alzato usare grafia descrittiva.

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4 - ALLEGATO B – ABACO MURATURA2 Nel manuale della scheda di agibilità, tenendo conto del materiale utilizzato e della sua tessitura nel paramento, della qualità del legante e delle modalità costruttive, prevede una distinzione delle strutture in muratura in due classi: Muratura di tipo I : a tessitura irregolare e di cattiva qualità : Questo tipo di muratura di pietra naturale manifesta un comportamento sfavorevole caratterizzato da:

elevata vulnerabilità per azioni fuori del piano, con tendenza allo scompaginamento ed allo sfaldamento dell’apparecchio murario, anche per instabilità dei singoli paramenti mal collegati o non collegati, sotto carichi verticali;

scarsa resistenza per azioni nel piano, a causa sia della scarsa resistenza intrinseca dei materiali, ed in particolare della malta, sia per lo scarso attrito che può svilupparsi tra gli elementi lapidei, in relazione alla configurazione dell’apparecchio murario.

In conseguenza di ciò i meccanismi di danneggiamento di questo tipo di muratura portano sovente a crolli rovinosi sotto azioni di medio-bassa intensità. Muratura di tipo II : a tessitura regolare e di buona qualità Questo tipo di muratura di pietra naturale o artificiale manifesta un comportamento favorevole caratterizzato da:

bassa vulnerabilità per azioni fuori del piano, sempre che la parete sia correttamente vincolata superiormente ed inferiormente a solai rigidi o semirigidi, in grado di ridistribuire le azioni sismiche alle pareti parallele all’azione, con comportamento monolitico della parete;

media o elevata resistenza per azioni nel piano della parete, grazie alla resistenza intrinseca dei materiali, in particolare della malta, e/o per l’attrito che può svilupparsi tra i blocchi o gli elementi lapidei, in relazione alla configurazione regolare dell’apparecchio murario.

In conseguenza di ciò i meccanismi di danneggiamento di questo tipo di muratura non determinano crolli sotto azioni di media intensità. I collassi sotto azioni di elevata intensità avvengono in maniera progressiva, e sono prevalentemente legati allo sviluppo di lesioni diagonali nel piano con dislocazioni eccessive di porzioni di muratura. Allo scopo di guidare il rilevatore nel riconoscimento e nella corretta assegnazione della tipologia costruttiva viene proposta nelle Tabelle allegate una classificazione più dettagliata della muratura, che tiene conto della varietà di situazioni che caratterizzano il panorama costruttivo italiano. Di essa viene fornita una documentazione grafica e fotografica organizzata attraverso abachi riepilogativi, nei quali, per ciascuna tipologia muraria, viene suggerita l’attribuzione ai tipi I e II previsti nella scheda. Il suggerimento non vincola il rilevatore, il quale giudicherà in sito, sulla base della propria sensibilità ed esperienza, la più corretta attribuzione. Un primo abaco (Tabella 3.2) propone una classificazione fondata sull’analisi del paramento esterno (I° livello di conoscenza), che è quanto di più facilmente riconoscibile dal rilevatore ad una prima analisi visiva della superficie esterna o interna non intonacata. Su tali basi la muratura viene classificata in tre grandi famiglie:

muratura irregolare (cod. A), costituita da elementi informi, che si possono presentare o come ciottoli di fiume, di piccole o medie dimensioni, levigati e con spigoli dalla forma decisamente arrotondata (provenienti dalle alluvioni o da letti di torrenti e fiumi) o come scapoli di cava, scaglie, etc., ovvero elementi di diversa pezzatura a spigoli vivi, generalmente in calcare o pietra lavica;

muratura sbozzata (cod. B), costituita da elementi sommariamente lavorati, dal taglio non perfettamente squadrato, che si presentano in forma pseudo - regolare o con orditura lastriforme di pietra detta a soletti;

muratura regolare (cod. C), realizzata con elementi dal taglio regolare perfettamente squadrato, quale viene consentito dal tufo e da talune pietre, nonché naturalmente dal laterizio.

In tutti i casi la tessitura può essere (codice CR) o non essere (codice SR) rinforzata con ricorsi di mattoni o pietre regolari con passo abbastanza costante (dello stesso ordine di grandezza dello spessore). L’analisi del paramento esterno da sola può non essere sufficiente a distinguere una muratura di cattiva qualità (tipo I) da una di buona qualità (tipo II). Il gruppo di lavoro ha sottoposto l’abaco riportato in allegato al giudizio di tecnici e ricercatori con esperienza di osservazione del danno sismico gli edifici in muratura. Ne sono derivate le statistiche di classificazione riportate nella colonna Assegnazioni dell’abaco: è evidente la notevole incertezza particolarmente per quanto riguarda la muratura sbozzata (codice B).

2 2000 - Servizio Sismico nazionale – Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti : manuale per la compilazione della scheda di 1° livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sismica

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E’ pertanto opportuno acquisire ulteriori informazioni su:

la qualità della malta (II° livello di conoscenza); valutata in situ attraverso un test di scalfittura, al fine di distinguere malte di cattiva qualità molto friabili, che si sgretolano tra le mani (Mc), da malte di buona qualità più resistenti ( Mb: ad es. malte cementizie).

la sezione muraria (III° livello di conoscenza), distinta nei due casi di muratura con paramenti ben collegati (Pc) e paramenti scollegati o mal collegati (Ps ; è il caso di molte murature povere a sacco). Nelle ispezioni post-sisma la geometria della sezione è spesso osservabile in edifici che hanno subito crolli parziali. Alcuni casi tipici sono riportati rispettivamente nelle Figure 3.1 e 3.2.

Anche in funzione di queste ulteriori variabili, gli abachi allegati propongono, attraverso una tabella di attribuzione, la più probabile assegnazione del paramento osservato ai tipi I e II previsti nella scheda. Le incertezze di classificazione si riducono progressivamente, anche se in alcuni casi restano sensibili. In ogni caso si rinvia al giudizio finale del rilevatore la classificazione più opportuna.

Si riporta a titolo esemplificativo nella Fig. 3.3 una delle tabelle di attribuzione che negli abachi (Tabelle 3.3 e 3.4 per le murature irregolari; 3.5 per le murature sbozzate; 3.6 per le murature regolari) sono associate a ciascuna tipologia di paramento murario. La lettura della tabella consente di orientarsi nell’assegnazione ai tipi I e II della muratura che si sta analizzando; ciò sia nel caso in cui sia disponibile la sola informazione sulla malta (suggerimento riportato nel campo II° livello di conoscenza), sia nel caso in cui si riescano a rilevare contemporaneamente la qualità della malta ed il tipo di sezione muraria (suggerimento riportato

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nella campo III° livello di conoscenza). Anche con queste ulteriori informazioni restano comunque dei casi incerti, evidenziati negli abachi tramite la doppia classificazione: I/II). Tipo di malta →

Tipo di sezione →

Fig. 3.3 - Esempio di attribuzione della classe di qualità della muratura in funzione del livello di conoscenza.

Ps Pc Ps PcI I I/II II

I - II I° livello di conoscenza

III° livello di conoscenza

Mc MbI II II° livello di conoscenza

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Riferimenti bibliografici − Dipartimento Protezione Civile, GNDT, Censimento di Vulnerabilità a campione dell’edilizia corrente dei centri

abitati nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, Roma, 1999. − Regione Molise, GNDT, Mitigazione del rischio sismico dei centri storici e degli edifici di culto dell’area del

Matese nella Regione Molise, L’Aquila, 2001. − Guerrieri F. (a cura di), Manuale per la riabilitazione e la ricostruzione post-sismica degli edifici - Regione

dell’Umbria, Dei, Roma, 1999. − GNDT-CNR, Scheda di esposizione e vulnerabilità e di rilevamento danni di primo e secondo livello, Tipografia

Modena, Bologna, 1994. − Regione Toscana, Sperimentazioni di tecniche di intervento di miglioramento strutturale su edifici in muratura

nei centri storici: indagini di sito ed in laboratorio atte a qualificare le murature in pietra della Lunigiana e Garfagnana, Firenze, 1998.

− Sisma 2002 Molise – Commissario Delegato – CNR-DAST-UOIG – Linee guida per la valutazione della vulnerabilità degli edifici di culto e monumentali – Decreto CD n.70/2004

− 2000 – Servizio Sismico Nazionale – Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti – Manuale di agibilità