Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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D.C. Ambiente ed Energia – Servizio Energia Ing. Sebastiano Cacciaguerra 05 Settembre 2014 La strategia regionale per l’efficientamento energetico 1

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Si sono concluse con una conferenza finale, tenutasi a Palazzo Attems il 5 settembre, quattro giornate formative focalizzate su: sviluppo sostenibile, efficienza energetica e utilizzo di fonti rinnovabili nelle città mediterranee, grazie allo sviluppo delle politiche locali e all’elaborazione di Piani d’azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Il Servizio Energia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia rappresentato dal dott. Cacciaguerra ha illustrato la strategia regionale per l’efficientamento energetico. Si è inoltre discusso di: Partenariato pubblico-privato: normative, punti di forza e di debolezza, con l'avv. Velia M. Leone dello Studio Legale Leone&Associati di Roma, di “Istituzioni e cittadini assieme per produrre e consumare energia”, con Leonardo Setti dell’Università di Bologna, di “Sistemi gestionali e forme di supporto per le Aree produttive ecologicamente attrezzate”, assieme a Simona Tondelli, sempre dell’Università di Bologna, e infine i partner tecnici di CETA, Ne Nomisma, ISIG, e GOLEA hanno illustrato le sfide dei territori beneficiari dei progetti MER e REMIDA finanziati dal Programma MED. Per ulteriori informazioni: www.merproject.eu; www.remida-besmart.com. Facebook:Remida_Gorizia, Mer Project

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D.C. Ambiente ed Energia – Servizio Energia Ing. Sebastiano Cacciaguerra

05 Settembre 2014

La strategia regionale per l’efficientamento energetico

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Settori interessati:

* AREA ENTI PUBBLICI

* AREA PRIVATI

* AREA FORNITURE ENERGETICHE

* INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Contesto normativoNuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica

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* AREA ENTI PUBBLICIIl decreto promuove (art 4) l’efficienza energetica negli edificiattraverso una proposta a cura di ENEA di interventi, standard e inottica costi benefici, di medio-lungo termine in particolare chefavoriscano l’aumento degli edifici a energia zero e il programmadi miglioramento della PE degli immobili della PA (intesi quelli diproprietà dello Stato).

Per questi ultimi (art 5) il 3% annuo dovranno essere sottoposti ainterventi di riqualificazione energetica, da realizzarsipreferibilmente attraverso al finanziamento tramite terzi e aicontratti di rendimento energetico tramite ESCo. Anche gli Entilocali (Regioni, comuni, ecc.) possono partecipare all’obiettivo conanaloghe modalità. Vengono allo scopo destinati specifici fondi.

Contesto normativoNuovo D.Lgs. n°102 del 04/7/2014 – Attuazione direttiva 2012/27/UE su efficienza energetica

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* AREA ENTI PUBBLICIPer gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni (art 6) si confermaobbligo di rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), anche perquanto attiene all’affitto o agli acquisti immobiliari.

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* AREA PRIVATIIl regime obbligatorio di efficienza energetica per l’Italia èrappresentato dai certificati bianchi – TEE (art 7) che dovràassicurare almeno il 60% dell’obiettivo, mentre la restante quota èaffidata a misure di incentivazione degli interventi di incrementodella efficienza energetica.

Inoltre le Regioni devono pubblicare i risparmi di energiaconseguiti con loro misure di incentivazione ed anche i risparmirendicontati da bilanci energetici di imprese private che hannoadottato SGE (ISO 50001) potranno concorrere all’obiettivonazionale.

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AREA PRIVATILa Diagnosi energetica - DE- (art 8) diventa obbligatoria (con sanzione), con frequenza ogni 4 anni, per tutti i siti di ogni grande impresa, salvo che l’impresa stessa abbia adottato Sistema di gestione (EMAS, ISO 50001 o EN ISO 14001) che però includano un audit energetico

La DE dovrà essere svolta da figure professionalmente qualificate; tali figure al termine dei prossimi 24 mesi dovranno essere certificate in base a norme specifiche:

*ESCo – UNI CEI 11352

*Esperti in gestione energia EGE – UNI CEI 11339

*Auditor energetici – Norma da definire

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* AREA FORNITURE ENERGETICHEIl nuovo DLgs innova i sistemi di misurazione e fatturazione dei consumi energetici (art 9), in primis con la diffusione totale di contatori individuali intelligenti in grado di dare ai clienti finali precise quantificazioni dei consumi e del tempo di utilizzo della fornitura (come i contatori elettronici per energia elettrica).

Il DLgs promuove (art 10) l’efficienza del riscaldamento e del raffreddamento con una serie di monitoraggi e di misure conseguenti a favore della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento/teleraffreddamento (sviluppo di reti di teleriscaldamento ad alta efficienza).

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* STANZIAMENTI (ART 15)E’ prevista l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica per la concessione di garanzie o l’erogazione di finanziamenti.

Oltre 800 i milioni sono stanziati ”a favore di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione industriale e nei consumi domestici”, così articolati:

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* STANZIAMENTI (ART 15)• 355 milioni nel periodo 2014-2020 per finanziare il programma diinterventi di riqualificazione energetica negli edifici della PubblicaAmministrazione. Ricordiamo che la Direttiva impone che vengariqualificato il 3% all’anno del patrimonio edilizio appartenete allaPubblica Amministrazione centrale;

• 105 sono i milioni di euro per “favorire il ricorso alle diagnosi energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi competitivi dell’efficienza”;

• fino a un milione di euro all’anno a disposizione dell’ENEA “per la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti”.

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* AGGIORNAMENTO PER – OBIETTIVIa) l’assicurazione della disponibilità, della qualità e della

continuità dell’energia necessaria

b) l’aumento dell’efficienza del sistema energetico regionale

c) la promozione, l’incentivazione e lo sviluppo della generazione distribuita

d) la riduzione dei costi dell’energia

e) il miglioramento ambientale

f) l’innovazione e la sperimentazione tecnologica in tutti i settori energetici;

g) il raggiungimento di un risparmio energetico coerente con gli obiettivi comunitari e nazionali

Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia

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* AGGIORNAMENTO PERSono allo studio misure che riguardano la promozionedell’efficienza energetica in particolare nei settori di ediliziapubblica e nei comparti produttivo e dei trasporti.

Tra queste si segnala che è allo studio la predisposizione di uncatasto informatico energetico integrato con il catasto ARES.

Tali azioni permetteranno la razionalizzazione dei dati relativi allecertificazioni energetiche degli edifici.

Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia

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* NUOVA LEGGE REGIONALE SULL’ENERGIAE’ in fase di predisposizione la nuova legge regionale sull’energiain particolare necessaria al recepimento delle nuove disposizioninazionali in materia energetica (compreso il nuovo Dlgs.102/2014)

Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia

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* POR FESR 2007-2013«Bando per la promozione dell’efficienza energeticanella pubblica illuminazione»

•102 domande di contributo pervenute

• 99 sono risultate ammissibili a finanziamento

• importo complessivo di spesa pari a quasi 13.500.000,00 Euro. I Comuni, che cofinanzieranno i progetti per almeno il 23% del totale, riceveranno finanziamenti complessivi di circa 10,3 milioni di euro

Attività svolte dalla REGIONE FVG – DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia

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LA STRATEGIA DEL POR FESR FVG 2014-2020ASSE 3: SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN'ECONOMIA ABASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI

Azione 3.1 - Efficientamento energetico in edifici e strutturepubbliche

* Edifici scolasticiDotazione finanziaria: 28 MLN €

Beneficiari: Enti locali competenti

* AziendeOspedaliere/Struttutture sociosanitarie

Attività svolte dalla REGIONE FVG

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Dotazione finanziaria: 57 MLN€Beneficiari: Enti del servizio sanitario regionale -Enti pubblici gestori di servizi residenziali per anziani non autosufficienti

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COORDINATORE TERRITORIALE «PATTO DEISINDACI»La RAFVG ha aderito al Patto dei Sindaci come coordinatoreterritoriale all’iniziativa UE che vede coinvolte le autorità locali eregionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica el’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendonoraggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20%delle emissioni di CO2 entro il 2020.

Attività svolte dalla REGIONE FVG

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PARTNER PROGETTI COMUNITARI La RAFVG è partner associato in numerosi progetti comunitari intema di efficienza energetica e risparmio energetico.

COME

Attività svolte dalla REGIONE FVG DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia

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PARTNER PROGETTI COMUNITARI In particolare, nell’ambito del progetto MARIE, progetto strategicocofinanziato dal Programma MED, la RAFVG, con il supportodell’Area Science Park:

* ha istituito un tavolo regionale sull’efficienza energeticacoinvolgendo i principali stakeholders del territorio

* sta delineando la propria strategia sull’efficienza energetica inparticolare sul tema della riqualificazione energetica degliedifici pubblici e privati

Attività svolte dalla REGIONE FVG DC Ambiente ed Energia/Servizio Energia

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Regional Workshop

Il Partenariato pubblico-privato: normativa, punti di forza e di debolezza

Avv. Velia M. Leone

Gorizia, 5 settembre 2014

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Principali riferimenti della normativa comunitaria e nazionale in tema di EE Strategia UE “Europa 2020” particolarmente focalizzata sul tema dell’EE Accordo di partenariato Italia-Commissione Obiettivo Tematico 4

“Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori”

Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia: obblighi per edifici nuovi recepita con il D.L. 4 giugno 2013 n. 63 (conv. Legge 3 agosto 2013 n. 90)

Direttiva 2012/27/UE recepita con il D.Lgs. 102/2014 (D.lgs 102) - che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE

Direttiva 2006/32/CE recepita con il D.Lgs. 115/2008 – in materia di efficienza negli usi finali dell’energia - (“D.Lgs. 115”)

Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia recepita con il D.Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005, continue modifiche! Da ultimo cfr. D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 9

Legge 116 dell’11 agosto 2014 di conversione del D.L. 91 del 24 giugno 2014

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Stato dell’arte: criticità generalizzate

La normativa nazionale in materia di EE non è articolata in unico corpus iuris continue modifiche normative processo di

stratificazione normativa settore giuridico relativamente nuovo settore giuridico relativamente nuovo

DIFFICOLTÀ “a monte” per le PA nell’individuare lo strumento giuridico più adatto/efficace nell’ambito della pianificazione

strategica/operativa relativa a interventi di EE

DIFFICOLTÀ “a valle” per le PA di instaurare con il mercato un dialogo tecnico-operativo proprio in ragione dell’instabilità della

normativa di settore

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Stato dell’arte: criticità generalizzate

STRINGENTI LIMITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA MA gli interventi di EE:

costituiscono un obiettivo di derivazione UE di importanza centrale consentono un abbattimento della spesa pubblica nel medio/lungo periodo

Capacità tecnica la PA deve dotarsi di risorse tecniche in grado di individuare la misura - o l’insieme di misure - più adatte al raggiungimento di

un dato obiettivo strategico

Capacità giuridica la PA deve dotarsi di risorse giuridiche in grado di gestire l’intervento in un settore, sostanzialmente, nuovo lex di gara,

contratto, verifica in fase esecutiva

La sussistenza di tali criticità prescinde dal tipo di intervento e dal modello contrattuale individuati

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Focus: modelli contrattuali in tema di EE

ESCOESCO “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti.” (Cfr. art. 2, comma 1, lett. i) del D.Lgs. 115)

Energy Performance Energy Performance ContractContract o EPCo EPC “accordo contrattuale tra il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore di una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, verificata e monitorata durante l'intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori, forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi finanziari.” (Cfr. art. 2, comma 1, lett. n) del D.Lgs. 102)

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PPP per interventi di EE

Le descritte difficoltà operative possono essere in parte mitigate attraverso la costituzione di legame strategico/operativo/contrattuale

tra PA e mercato

PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATOPARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO

Art. 3, comma 15-ter D.Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. (“Codice”)definizione di PPP

Contratti aventi ad oggetto:- progettazione, costruzione, gestione, manutenzione di opera

pubblica, o di pubblica utilità, o la fornitura di un servizio- compreso il finanziamento a carico, totale o parziale, del privato- rischi allocati secondo prescrizioni e indirizzi comunitari

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PPP per interventi di EE

PPP può essere utilizzato per produrre risparmio energetico nel settore pubblico ⇨utilizzo contratti di prestazione energetica: EPC e PPP

Una ESCO può essere costituita anche da enti pubblici

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PPP per interventi di EE

PPP può essere utilizzato per produrre risparmio energetico nel settore pubblico

Corrispettivo/gestioneCorrispettivo/gestione –– corrispettivo/risparmiocorrispettivo/risparmio

Obiettivo centrale: il risultatoObiettivo centrale: il risultato

Attenzione: allocazione dei rischiAttenzione: allocazione dei rischi

Si applica Si applica EurostatEurostat

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Page 27: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Strategia energetica e prospettive

EE di edifici

Investimenti dei privati

Patto di stabilità

Obblighi UE efficienza PA

Audit energetico

Fondi UE

Strumenti giuridici

Page 28: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Gli attori principali

A

P

P

A

L

T

I

F

O

N

D

I

U

E

(e aiuti)

MERCATOMERCATO

PAPA OEOE

Page 29: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Gli attori principali: ruoliPAPA

Accertare e definire il quadro dei bisogni Accertare e definire il quadro dei bisogni Programmare interventi sia nel breve, sia nel Programmare interventi sia nel breve, sia nel mediomedio--

lungolungo periodo:periodo: Indagine conoscitiva preliminare ⇨ censimento edifici + diagnosi

energetiche Obiettivi di risparmio ⇨ soglia minima di risparmio

Incentivare il mercato attraverso la predisposizione di Incentivare il mercato attraverso la predisposizione di strumenti finanziari e modelli contrattuali specifici strumenti finanziari e modelli contrattuali specifici

Valutare, Valutare, ex anteex ante, la fattibilitla fattibilitàà tecnicotecnico--finanziaria degli finanziaria degli interventi:interventi: Sostenibilità finanziaria ed economica ⇨ bancabilità del progetto e

redditività del capitale investito Necessità di competenze legali e finanziarie

Page 30: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Gli attori principali: ruoliPA PA

Attuare gli interventi in tempi ragionevoli Attuare gli interventi in tempi ragionevoli fattore fattore tempo fondamentale per il mercato tempo fondamentale per il mercato GARANZIAGARANZIA di di certezza giuridicacertezza giuridica

Evitare fasi di stallo procedurale Evitare fasi di stallo procedurale Monitorare, Monitorare, in itinere, in itinere, la fase esecutiva del rapporto la fase esecutiva del rapporto

fondamentale per garantire il mantenimento fondamentale per garantire il mantenimento off off balancebalance--sheetsheet delldell’’operazioneoperazione Formazione del personale addetto

ELEMENTI FONDAMENTALI: BANDO e CONTRATTOELEMENTI FONDAMENTALI: BANDO e CONTRATTO

Page 31: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Gli attori principali: ruoliMERCATO MERCATO

Collaborazione attiva nella fase di pianificazione Collaborazione attiva nella fase di pianificazione →approccio dinamicoapproccio dinamico

Farsi promotore di scelte strategicheFarsi promotore di scelte strategiche Creare una convergenza di obiettivi Creare una convergenza di obiettivi → PPP Visione strategica di ampio respiroVisione strategica di ampio respiro IdoneitIdoneitàà tecnica tecnica → aggiornamento aggiornamento Essere in grado di creare forme di collaborazione tra Essere in grado di creare forme di collaborazione tra

OE OE → alta specializzazione, ma possibilità di offrire servizi maggiormente articolati (anche FTT)

Accettare il rischio Accettare il rischio →→ operazioni operazioni a costo zeroa costo zero per la per la PA (PPP/PA (PPP/EurostatEurostat))

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Approccio strategico: pianificazione

Ricadute sul tessuto produttivo locale: Partenariato in senso ampio → collaborazione con OE per il

raggiungimento degli obiettivi Strumenti incentivanti:

Livello UE: Horizon 2020 per la ricerca Livello nazionale/regionale: uso Fondi UE o regionali per aiuti

R&S, EE (specifica misura nel nuovo RGE art. 39 – esperienza Jessica), aiuti ambientali

Realizzazione diretta obiettivi pubblici: Appalti pre-commerciali/partenariato per l’innovazione per lo

sviluppo di nuovi prodotti/processi PPP per riqualificazione/inclusa riconversione siti industriali Percorsi e sportelli dedicati per finanziamenti, anche UE, e

predisposizione modellistica per i rapporti tra privati

Page 33: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Approccio strategico: pianificazione Individuazione di soluzioni innovative (anche a livello di partenariato

orizzontale e verticale) Empowering della PA → elemento essenziale alla gestione dei

processi Potenziali modalità di finanziamento delle politiche che la Regione

intenderà proporre: quadro sinottico delle opportunità di finanziamento a livello UE (programmi quadro, risorse BEI, progetti ELENA, FEEE) e nazionale/regionale (uso Fondi UE con tipo-Jessica), da utilizzare o proporre in un’ottica di integrazione e complementarietà

Fondo di garanzia e/o altri strumenti revolving invece delle sovvenzioni per i progetti individuati come auto-sostenibili

Logica di efficiente uso della finanza pubblica e corretto ricorso alla finanza privata → Principi Eurostat → Pieno rispetto del Patto di Stabilità: favorire l’uso delle risorse pubbliche solo per quel tipo di operazioni che il mercato non è disposto a finanziare (market failure)

Page 34: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Approccio strategico: pianificazione Identificare chiare direttrici di azioni per lo svolgimento delle strategie

pubbliche in tema di EE (le “Direttrici”), evidenziandone obiettivi finali e intermedi e strumenti amministrativi adeguati, eventualmente creando una task force apposita, per valutazione ex ante → fattibilità intervento → audit energetico + verifica

economico-finanziaria predisposizione di modelli contrattuali ad hoc verifica-monitoraggio → esecuzione del contratto

Identificare incentivi nel settore privato (sia finanziari, sia sociali) Verificare l’opportunità di attivare forme di programmazione partecipata -

rappresentati imprese - e consultazione pubblica informale (débat public) Identificare gli strumenti finanziari disponibili, a livello regionale e

nazionale, nonché attraverso fondi UE, BEI ed altre modalità di finanziamento, per consentire la migliore strutturazione delle politiche identificate nelle Direttrici

Definire percorsi formativi/informativi e di sensibilizzazione dei soggetti coinvolti, nonché strumenti di accompagnamento per le imprese

Preparare-incentivare il mercato → percorso di crescita condiviso

Page 35: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Modalità di strutturazione : la Guida tecnica della Commissione UE

DESCRIZIONE PRO CONTROSOVVENZIONI Sono contribuiti a fondo perduto per l’attuazione di

misure specificheVarietà di obiettivi. Misure innovative e costi ottimali. Flessibilità e utilizzo in combinazione con altri strumenti. Adatti per aree depresse, mercati finanziari immaturi, ecc.

Rischio risultati. Utilizzabile una sola volta (minore sostenibilità). Scarso effetto leva. Minore controllo della performance.

PRESTITI PREFERENZIALI

Si riferiscono all’acquisizione di fondi attraverso un prestito: un soggetto fornisce per uno scopo definito

e per un determinato periodo di tempo, a tassi e condizioni agevolati

Facile da gestire. Rimborso = denaro reinvestito in altri progetti. Incentivo a selezionare meglio le misure sotto il profilo dell’efficienza.

Economie possono non essere immediatamente considerate come flussi di cassa, richiedendo un periodo maggiore di rientro. Non appetibile per chi non ha reddito per rimborsare il prestito.

GARANZIE È un meccanismo di condivisione del rischio, dove il garante assume un obbligo nel caso di default del

debitore. Può consentire migliori condiizoni per il prestito.

Mitigazione del rischio. Migliore accesso al credito.

Non sono appropriate per tutte le situazioni e per progetti isolati. Copertura parziale, non sempre sufficiente.

Page 36: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Modalità di strutturazione : la Guida tecnica della Commissione UE

EPC con ESCO finanziatore

Contratto di prestazione energetica (EPC): accordo ESCO – utilizzatore e ESCO-finanziatori.

Possibile uso di meccanismi di cessione del credito da parte della ESCO. ESCO può

beneficiare delle modalità agevolative di cui sopra.

Garantisce un certo livello di risparmio. Protegge il cliente dal rischio di performance. Conoscenza approfondita requisiti tecnici. Off balance-sheet.

Sistema complesso. Vincoli di durata del contratto.

EPC con finanziamento

utilizzatore

Contratto di prestazione energetica con finanziamento reperito e fornito

dall’utilizzatore/proprietario.

Come EPC con ESCO, ma possibilità di migliore accesso al credito da parte dell’utilizzatore/proprietario per migliore rating o accesso a sovvenzioni.

Significativi investimenti iniziali del proprietario. Ridotta capacità di ottenere altri prestiti. NON off balance-sheet.

Page 37: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Approccio strategico: risultati

Ipotizzare nuovi modelli di dialogo con il settore privato e modalitàpiù innovative di PPP + OE più responsabilizzati

Sviluppare un’imprenditoria locale molto più capace di competere sulle nuove frontiere dello sviluppo dell’economia del futuro

Economia locale maggiormente orientata allo sviluppo sostenibileall’innovazione e alla coesione sociale: cultura dell’edilizia

sostenibile e comportamenti di consumo consapevole +

imprese locali più competitive

Page 38: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Contatti

Avv. Velia Maria LeoneStudio Legale Leone & AssociatiPiazza Giunone Regina, 100153 RomaTel 06 4201 6132E-mail [email protected]

Page 39: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Comunità Solari Locali

Prof.Leonardo Setti Polo di Rimini - Università di Bologna

POLO TECNOLOGICO – ENERGIA & AMBIENTE

05 Settembre 2014 - Gorizia

Dipartimento di Chimica Industriale «Toso Montanari»

UNIVERSITA’ DI BOLOGNA

Page 40: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

THE DECARBONIZATION PATHWAYS ANALYSED ARE SUSTAINABLE, TECHNICALLY FEASIBLE, AND HAVE A POSITIVE IMPACT ON THE ECONOMY

Page 41: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Obiettivi Europa Solare 2050

Ridurre le emissioni di anidride carbonica del 80-100%

Ridurre i consumi finali del 42%

energie rinnovabili all’ 80-100% sul consumo finale

costerà 256 euro a famiglia ogni anno

Rinnovabili

NucleareCombustibili

fossili

PIANO ENERGETICO EUROPEO AL 2050

Aprile 2010

Page 42: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

PIANO D’AZIONERegole & Responsabilità

Page 43: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

L’Europa ha messo in atto il primo stadio della strategia

Fonte: A new directive on energy efficiency – DG ENERGY – European Commission – 22 June 2011

Emissioni Rinnovabili Prevenzione

Nuova direttiva 2012 Obiettivo 20%

Page 44: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

L’Europa ha già messo in atto il secondo stadio della strategia

è vincolante raggiungere gli obiettivi del 40 - 30 – 40 entro il 2030

Fonte: Pacchetto Clima-Energia 2030 – Parlamento Europeo – 05 Febbraio 2014

Emissioni Rinnovabili Prevenzione

40%

40%30%

30%

40%

40%

40%

2030

2030

2030

Page 45: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Renewable Energy in Europe in 2010

Page 46: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

2009 2010 2011 2010‐2011

FER totali (%) 11,5 12,5 13,4 +7,2%

FER elettriche (%) 18,2 20,0 20,6 +3%

Impiegati (milioni persone) 0,91 1,11 1,19 +7,2%

Business activity(miliardi euro) 120 132 137 +3,8%

FER 2012: 14,4%

Page 47: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Direttiva 2009/28/CE

Obbliga ogni Stato membro a raggiungere una quota percentuale di energia rinnovabile sul consumo finale lordo

17%

Direttiva 2012/27/UE

Obbliga ogni Stato membro a raggiungere una quota percentuale di riduzione del consumo finale lordo definita dallo Stato stesso

‐14,7%

UN ROBUSTO PIANO CASA PER RIQUALIFICARE LE CASE

UN ROBUSTO PIANO PER PORTARE L’ENERGIA RINNOVABILE IN OGNI FAMIGLIA

Page 48: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

FER 2008 = 9,3 MTEP 6,9%FER 2009 = 10,9 MTEP 8,7%FER 2010 = 12,6 MTEP 9,8%FER 2011 = 14,5 MTEP 11,5%

+1,7 MTEP

Abbiamo cambiato marcia! Possiamo farcela!

2005-20080,3 MTEP/anno

Direttiva 2009/28/CETraiettoria indicativa: stato di avanzamento

Page 49: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Quota nazionale di FER su consumo finale

Obiettivo europeo FER su consumo finale Direttiva 28/2009/CE(34) Per ottenere un modello energetico incentrato sull’energia da fonti rinnovabili è necessario promuovere una cooperazione strategica tra Stati membri cui partecipino, se del caso, le regioni e gli enti locali

regione regione regione regione

Burden sharing

comune comune comune comune

Burden sharing locale

DOBBIAMO DEFINIRE LE RESPONSABILITA’

Diapositiva del 2009

IL PATTO DEI SINDACI

Page 50: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

22 Febbraio 2012Decreto Burden sharing

(Comma 2)“…, il Ministro dello sviluppo economico, qualora abbia accertato,….., che il mancato conseguimento degli obiettivi è imputabile all’inerzia delle Amministrazioni preposte ovvero all’inefficacia delle misure adottate dalla Regione…propone di assegnare un termine, non inferiore a sei mesi, per l’adozione dei provvedimenti necessari….” e(Comma 3)“…decorso inutilmente il termine…adotta i provvedimenti necessari…a coprire il deficit riscontrato…con oneri a carico della Regione…”. 

Page 51: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Questi sono gli obiettivi cogenti della Regione 

perché se una Regione non fa vuol dire che un’altra Regione deve fare di più

NON E’ 17% PERCHE’ IL PIANO D’AZIONE NAZIONALE PREVEDE DI IMPORTARE ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE PER IL 2,7%

Page 52: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Obiettivo Regione: 8,9%

8,9%8,9%

8,9%

8,9%

8,9%

8,9% 8,9%

8,9%8,9%

Gli obiettivi cogenti della Regione diventano, per la proprietà transitiva, anche gli obiettivi cogenti dei Sindaci 

perché se un Sindaco non fa vuol dire che un altro Sindaco deve fare di più

Obiettivo ITALIA: 17%

Obiettivi Comune al 2020: 20/8,9/14,7

Page 53: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

IL BILANCIO ENERGETICO DIVENTA UNA VOCE DEL BILANCIO ECONOMICO

Se la Regione Emilia‐Romagna si ferma al bilancio 2012:  4,2% di FER

Il deficit riscontrabile al 2020 sarà: 4,7% di FER

Copertura del debito per importazione energia elettrica: 8 miliardi kWh 

Incidenza del debito sul consumo di energia elettrica: 31%

Costo del debito: 0,7 – 1,5 miliardi euro

Costo per famiglia: 100 – 200 euro/anno

PAGHIAMO TUTTI O PAGANO GLI ENTI LOCALI CHE NON HANNO PROVVEDUTO A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI?

PAGANO TUTTI O PAGANO SOLO QUELLI CHE NON HANNO CONTRIBUITO A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI?

LA DIRETTIVA EUROPEA E IL DECRETO «BURDEN SHARING» DANNO UNA CHIARA INTERPRETAZIONE DEL PROBLEMA

Page 54: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

LA CONVENZIONE SI APRE ALL’ENERGY NETWORK DI 52 COMUNITA’ SOLARI LOCALI

Provincia di Ravenna9 comuni

Provincia di Bologna34 comuni

Provincia di Parma9 comuni

Page 55: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

1) Pianificazione

QUADRO CONOSCITIVO

DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI AL 2050 E 

2020

PAESObiettivi e azioni

FASE 1: PEC FASE 2

MONITORAGGIO 2013‐2020

BILANCIO ENERGETICO ANNUALE

ALLINEAMENTO CON GLI OBIETTIVI PREVISTI DALLA TRAIETTORIA INDICATIVA

Page 56: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Consumi Finali Lordi Lugo (2009) 81.537 TEP(Tonnellate Equivalenti di Petrolio)

Elettricità

Trasporti36%

Elettrico22%

Termici42%

Distribuzione dei Consumi Finali Lordi

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

Benzina Gasolio GPL + Metano

TEP

TRASPORTI

0

5000

10000

15000

20000

25000

Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm.

TERMICO

0100020003000400050006000

Industriale Terziario Residenziale Pubb. Amm.

ELETTRICI

Page 57: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

196.280 tonnellate

di cui: 119.161 ton in-situ77.119 ton ex-situ

Emissioni di CO2 (2008) : 196.280 ton

Industriale18%

Terziario12%

Trasporti33%

Residenziale32%

Amm. Pubb.3%

Agricoltura2%

Page 58: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CONSUMI ELETTRICI (kWh/mq) PER AREE CENSUARIE DI LUGO (2008)

Page 59: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CONSUMI TERMICI (mc/mq) PER AREE CENSUARIE DI LUGO (2008)

Page 60: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Fatte queste premesse ci troviamo a lavorare su due aspetti principali sia nel BREVE che nel LUNGO periodo:

Risparmio Energetico Rinnovabili

Page 61: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

scenario potenziale al 2020

100%

10%

10%

20%

100%

20%

100%

0%

Page 62: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

PROGETTO SIGE (Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia)

CittadinoImpresa

Gestore locale

Solare termicoFotovoltaico

Riqualificazione energetica

edifici

Auto metano

Elettrodomestici basso consumoCaldaie a pellet

Il patto dei sindaci è sostanzialmente un patto sociale/locale per lo sviluppo di una comunità solare locale

Piano Energetico Locale+Piano d’Azione Locale

Risparmio ed efficienza + rinnovabili + acquisti verdi

Page 63: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

PROGETTO SIGE (Sistema Integrato per la Gestione dell’Energia)

CittadinoImpresa

Gestore locale

FONDO INCENTIVAZIONE

Solare termicoFotovoltaico

Riqualificazione energetica

edifici

Auto metano

Elettrodomestici basso consumoCaldaie a pellet

Un patto dei sindaci come patto sociale/locale per lo sviluppo di una comunità solare locale

Se lo Stato mi toglie gli incentivi come posso rispettare il Piano d’Azione?

WELFARE STATE

Page 64: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CITTADINO/IMPRESA

TARIFFA SUI CONSUMI ELETTRICI

FONDO CONTO ENERGIA

NAZIONALE

INCENTIVI PER CHI PRODUCE ENERGIA

ELETTRICA RINNOVABILE

COME FUNZIONA IL CONTO ENERGIA NAZIONALE

Riduzione del prezzo dell’energia elettrica

Riduzione delle emissioni

LA PRIMA TARIFFA PER LA GESTIONE DELL’ENERGIA

WELFARE STATE

Page 65: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

GERMANIAInstallato totale al 2010: 17 GWpInstallato nel 2010: 7200 MWp

ITALIAInstallato totale al 2010: 3,2 GWpInstallato nel 2010: 2322 MWp

ITALIA 9/9/2011Installato totale: 12,8 GWpInstallato nel 2011: 9370 MWp

GERMANIAInstallato totale al 2011: 22,9 GWpInstallato nel 2011: 5900 MWp

0,1%0,3%

1,2%

3,7%

PV su consumo elettrico

La micro-generazione distribuita può centrare obiettivi impensabili

Dal 2010 al 2011, il Conto Energia ha permesso di installare 12000 MWp di potenza fotovoltaica in Italia.

La produzione annuale di una centrale nucleare da 1600 MW.

L’abbiamo fatta in meno di due anni!

ITALIA Installato totale oggi: 16,2 GWpInstallato totale nel 2012: 3337 MWp

6,0%

GERMANIAInstallato totale oggi: 32,4 GWpInstallato nel 2012: 7604 MWp

Page 66: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

18 Ottobre 2009

06 Ottobre 2011

21 Giugno 2012

È proprio vero che le previsioni bisogna farle fare a chi conosce la materia

400 mila piccoli/medi impianti

Page 67: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

LA CARICA DEI 400mila STA SCARDINANDO IL MERCATO ELETTRICO

23 Giugno 2013

2 1 - g i u2 1 - m a r2 1 - d i c

FOTOVOLTAICO: 18,2 GWpEOLICO: 7 GWpIDROELETTRICO: 21 GWp

TOTALE: 46 GW

QUALCUNO DICEVA: IMPOSSIBILE!

Page 68: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

TANTO CALA A MEZZOGIORNO QUANTO SI RICARICA DI NOTTEFATTURATO A PAREGGIO

Page 69: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

DICHIARAZIONI

Enel torna a chiedere il capacity payment per il termoelettrico Per l'amministratore delegato Fulvio Conti rischiano di chiudere almeno 5 GW d'impianti di vari operatori

22 Novembre 2013Enel torna a chiedere un sistema di "capacity payment", per assicurare la sopravvivenza alle centrali termoelettriche. Come ha dichiarato Fulvio Conti, amministratore delegato del colosso elettrico italiano, durante un'audizione alla commissione Industria del Senato, senza una misura di questo tipo «almeno cinque GW d'impianti a ciclo combinato a gas [ ] sarebbero chiusi per il crollo della domanda elettrica e la crescita delle fonti rinnovabili». Si tratta di remunerare le centrali alimentate dalle fonti fossili, in virtù della potenza installata disponibile, la sola capace di assicurare flessibilità e sicurezza di approvvigionamenti alla rete. Le tecnologie pulite come eolico e solare, infatti, richiedono una certa quantità di potenza di riserva, che deve entrare in funzione, rapidamente e con scarso preavviso, quando le fonti alternative non riescono a coprire i picchi di domanda elettrica. La remunerazione è indispensabile, secondo Conti, perché le centrali convenzionali sono attive per un numero di ore ampiamente inferiori alle attese, proprio a causa della concorrenza dell'energia verde. La capacità che rischia lo stop definitivo, ha precisato il numero uno di Enel, appartiene in larghissima parte a compagnie concorrenti. «Abbiamo un paio d'impianti da 400 MW totali. Sono nuovi, efficienti ed economici e non sono stati ammortizzati. Una volta chiusi, sono persi per sempre», ha poi aggiunto l'amministratore delegato. Fonte: http://energia24club.it/01NET/HP/0,1254,51_ART_156473,00.html

LA CARICA DEI 400mila STA METTENDO ALLA FRUSTA LE CENTRALI TERMOELETTRICHE LA CUI OPERATIVITA’ E’ PASSATA DA 5000 ore/anno A 2000 ore/anno

PER EVITARE DI AUMENTARE IL PREZZO DEL kWh PRODOTTO DA TERMOELETTRICO NELLE ORE NOTTURNE

Page 70: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

LA FORZA DEL CONTRIBUTO MICRO‐DISTRIBUITO E’ UN MECCANISMO CHE UTILIZZIAMO PER LA GESTIONE DEI BENI 

COMUNI

Page 71: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CITTADINO/IMPRESA

CONTRIBUTO ANNUALE

FONDO SANITARIO NAZIONALE

RIMBORSI PER SERVIZIO SANITARIO

FONDO INTEGRATIVI SANITARI

• Ricette mediche, • Cure sanitarie • Analisi cliniche

RIDURRE I COSTI SOCIALI DELLE

MALATTIE

Permettere il servizio sanitario a tutti

WELFARE STATE

Page 72: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CITTADINO/IMPRESA

CONTRIBUTI ANNUALI

FONDO INTEGRATIVO NAZIONALE

RETRIBUZIONI PER PENSIONI

FONDI INTEGRATIVI PENSIONISTICI (ASSICURATIVI)

• la garanzia di una retribuzione post-lavorativa

Tutela di uno status sociale minimo

Creazione di un fondo integrativo per garantire le pensioni

WELFARE STATE

Page 73: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CITTADINO/IMPRESA

GIOCATA VOLONTARIA

FONDO LOTTERIA

NAZIONALE

FONDI PREMIALI Creazione di un fondo integrativo per premiare pochi fortunati

WELFARE STATE ???80 miliardi/anno

PREMI MILIONARI

• 1 vincitore su 600 milioni di giocate

Creare un Paperone ogni tanto

Page 74: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CITTADINO/IMPRESA

CARBON TARIFF

FONDO INTEGRATIVO

LOCALE

INCENTIVI PER ACQUISTI VERDI

CONTO ENERGIA LOCALE

Prodotti che favoriscano: • la riduzione dei consumi, • la produzione di energia

rinnovabile • la riduzione delle emissioni

Creazione di un fondo integrativo per garantire l’energia sostenibile a tutti

WELFARE COMMUNITY

Page 75: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

UN CONCEPT DICOMUNITA’ SOLARE LOCALE

L’UNIONE DEI COMUNI CHE INTENDONO:

PORRE L’ENERGIA COME BENE COMUNESVILUPPARE AZIONI DI WELFARE PER L’ENERGIA

Page 76: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

SEZIONI LOCALI

WELFARE COMMUNITY

Un patto sociale per costituire una comunità responsabile in cammino verso la transizione energetica 

Page 77: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia
Page 78: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CHE TIPO DI SOCIO SEI?

Page 79: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Piattaforma di quartiere su scuola comunale

Cittadino iscritto alla comunità solare

Può riservarsi una quota di energia a prezzo

agevolato

FORNITORE DI ENERGIA

Stipula un contratto di fornitura di energia elettrica

COME FUNZIONA LA PIATTAFORMA SOLARE

Riduzione in bolletta del prezzo della quota energia del 40-50% per tutti i kWh prodotti dalla quota di impianto.

Costo: 800 euro2 kWp

2400 kWh/anno Socio energetico

Page 80: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

ESCoImprese agricole

Imprese ediliInstallatori

Venditori di caldaieVenditori di elettrodomestici

Professionisti

Il cittadino della Comunità Solare

L’impresa della Comunità Solare

UN MODELLO WIN-WIN DI SUSSIDIARIETA’ CIRCOLARE

Piano Energetico Locale+Piano d’Azione Locale

Page 81: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Convenzione tra Comuni

Comune Comune Comune Comune

cittadini Imprese

Piano energetico comunale

COMUNITA’ SOLARE LOCALE(Convenzione tra Comuni per la promozione dell’energia sostenibile sui territori)

Enti di ricerca

Associazione locale

L’associazione è privata promossa dal pubblico che la riconosce come interlocutore per il raggiungimento degli obiettivi del piano energetico

Page 82: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CONVENZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE

CONFERENZA DEI SINDACI

REFERENTE Casalecchio di Reno

AMMINISTRAZIONECasalecchio di RenoCoordinatore tecnico/scientifico

Attività tecnico/scientifica

Bilanci energetici comunali annualiMonitoraggio delle azioni del PAES

Attività tecnico/amministrativa

Gestione contabile ed energetica delle sezioni localiGestione dello sportello della CSLGestione degli sportelli delle sezioni localiCheck‐up energetici per i sociPromozione della CSL e del PAES

LA CONVENZIONE HA IL COMPITO DI:1. AMMINISTRARE E CENSIRE LE ATTIVITA’ DELLE COMUNITA’ SOLARI 

LOCALI2. INDICARE NUOVI INDIRIZZI E/O SERVIZI CHE LE SEZIONI LOCALI 

POSSONO RACCOGLIERE ED INSERIRE COME ATTIVITA’

Page 83: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

ENTE GESTORE

+ attività nelle scuole delle CSL costituite

Interna UNIBO

Page 84: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia
Page 85: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

PERCORSO PER LA COSTITUZIONE DELLA COMUNITA’ SOLARE DI CASALECCHIO

CHIAMATA  ADERENTI AL COMITATO 

PROMOTORE

14 Novembre 2013

APERTURA SPORTELLO COMUNITA’ SOLARE

15 Novembre 2013

PLENARIA DEL COMITATO 

PROMOTORE

11 Dicembre 2013

LEZIONI DI COMUNITA’ SOLARE

16‐29 Gennaio 2014

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA COSTITUENTE

14 Marzo 2014

50 ADESIONI

Page 86: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

LA PRIMA COMUNITA’ SOLARE NEL MONDO14 Marzo 2014

CASALECCHIO DI RENO

23 padri‐fondatori51 soci sostenitori

9 Consiglieri1 Presidente

1 piattaforma comunale da 100 soci energetici

Page 87: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

[email protected]

www.facebook.com/ComunitaSolare

www.comunitasolare.eu

Page 88: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

w w w. m e r p r o j e c t . e u

Page 89: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

www.merproject.eu

Sistemi gestionali e forme di supporto per le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA)

Ing. Simona TondelliDipartimento di Architettura

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

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SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E POLITICHE INDUSTRIALI

Il riconoscimento della mancata integrazione tra sviluppo economico e ambienteha portato ad assumere il perseguimento dello SVILUPPO SOSTENIBILE come obiettivo prioritario anche delle politiche industriali.

Il sistema delle imprese deve quindi internalizzare tutte le dimensioni insite nel concetto di sostenibilità: la protezione delle risorse, l’etica, la salute, la sicurezza, la qualità della vita.

De-coupling tra crescita economica e impatto ambientale– maggiore efficienza dei processi produttivi e di consumo – alternative all’uso delle risorse naturali: dematerializzazione

Crescita = aumento complessivo dell’efficienza ecologico-economica

Page 91: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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LE AREE PRODUTTIVE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE

• Aree produttive che hanno l’obiettivo di aumentare i livelli di performance economica delle aziende che vi partecipano, minimizzando al tempo stesso l’impatto ambientale delle attività produttive insediate, attraverso la gestione unitaria.

• comunità di imprese manifatturiere e di servizio, legate da una gestione comune, che cercano di migliorare le proprie performance ambientali, economiche e sociali, attraverso la collaborazione nel trattare questioni ambientali e l’impiego di risorse (inclusi l’energia, l’acqua e i materiali). 

• approccio integrato che persegue il raggiungimento di benefici collettivi superiori a quelli che si avrebbero dalla somma dei benefici individuali che ciascuna impresa otterrebbe dall’ottimizzazione delle proprie performance. 

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LA NASCITA DELLE APEA NEL MONDO…

• Gli Eco-industrial Parks si sono diffusi a partire dagli anni ‘90 in USA e successivamente in Asia ed Europa

• Manuale dell’UNEP (United Nations Environment Programme) “The environmental Management of industrial estates” (1997) è stato il primo esempio di strutturazione di una serie di linee guida a supporto delle scelte localizzative e di progettazione di aree industriali ispirate al principio dell’ecologia industriale.

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… E IN ITALIA

• L. 59/1997: istituzione delle aree ecologicamente attrezzate– precipuo compito del Governo è quello di provvedere a “ridefinire, riordinare e razionalizzare, 

[…] la disciplina relativa alle attività economiche e industriali, in particolare per quanto riguarda […] le attività relative alla realizzazione, all'ampliamento, alla ristrutturazione e riconversione degli impianti industriali, all'avvio degli impianti medesimi e alla creazione, ristrutturazione e valorizzazione di aree industriali ecologicamente attrezzate, con particolare riguardo alle dotazioni ed impianti di tutela dell'ambiente, della sicurezza e della salute pubblica” (art. 4)

• D.Lgs. 112/1998: definizione delle aree ecologicamente attrezzate e attribuzione delle competenze legislative in materia alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano

– “aree industriali dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente” caratterizzate da “gestione unitaria delle infrastrutture e dei servizi […] da parte di soggetti pubblici o privati” (art. 26) 

• D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447: criteri generali per l’individuazione di siti produttivi, destinati ad ospitare anche APEA

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APEA: PRINCIPALI CARATTERISTICHE

• infrastrutture e servizi comuni

• requisiti urbanistici, territoriali, edilizi ed ambientali

• gestione unitaria dell’area produttiva ecologicamente attrezzata e delle sue infrastrutture e servizi

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INFRASTRUTTURE E SERVIZI COMUNI

INFRASTRUTTURE• area di stoccaggio rifiuti collettiva• impianti per la produzione di 

energia da fonti rinnovabili• depuratore consortile delle acque 

reflue• sistema di recupero delle acque• altre dotazioni per la mitigazione 

degli impatti

SERVIZI• gestione comune delle 

emergenze• gestione centralizzata delle aree 

verdi e degli spazi comuni• gruppi di acquisto per la fornitura 

di energia• borsa di recupero dei rifiuti• Logistica• formazione su ambiente e 

sicurezza

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REQUISITI URBANISTICI, TERRITORIALI, EDILIZI ED AMBIENTALI

D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini) – art. 26•Le regioni e le province autonome individuano le aree di cui al comma 1 scegliendole prioritariamente tra le aree, zone o nuclei già esistenti, anche se totalmente o parzialmente dismessi. Al procedimento di individuazione partecipano gli enti locali interessati.

preferenza per i brownfield in un’ottica di riduzione del consumo di suolo

Requisiti:Localizzazione, Infrastrutture per la mobilità, Sistema del verde, Permeabilità del suolo, Reti di telecomunicazione, Mitigazione visiva, Integrazione con il paesaggio e qualità architettonica, Efficienza energetica, ecc.

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APEA E CONSUMO DI SUOLO

N. Area Regione estensione attuale (Ha)

Estensione dopo l’ampliamento (Ha)

tipo

1 Spip, Parma Emilia-Romagna

133 560 Area da ampliare

2 Ponte Rizzoli, Bologna Emilia-Romagna

46 113 Area da ampliare

3 Cairo Monte Notte, Savona

Liguria 42 Area da riqualificare integralmente

4 Carrodano, La Spezia Liguria 4,5 Area da riqualificare integralmente

5 Brugnato, La Spezia Liguria 7

Area con attitudine alla possibile espansione

6 Zipa, Jesi Marche 175 220 Area da ampliare

7 Monte San Vito, Ancona

Marche 14,4 34 Area da ampliare

8 Cherasco, Cuneo Piemonte 3,5 Area abbandonata da riqualificare

9 Pianvallico, Firenze Toscana 46 57 Area da ampliare10 Navicelli, Pisa Toscana 74 120 Area da ampliare

11 I Macrolotto, Prato Toscana 150 Area da riqualificare integralmente

Estensione totale 695,4 1.104

Gli ampliamenti considerati per le 11 maggiori APEA italiane sono circa il 160% dell’estensione attuale delle aree; questa percentuale passa al 225% se consideriamo solo le 6 aree con ampliamenti pianificati

(Fonte: Ervet, 2010)

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GESTIONE UNITARIA• ll GESTORE UNICO rappresenta l’elemento cardine nella formazione              e 

nel funzionamento delle APEA. • Gestisce i servizi alle imprese insediate e le attività di qualificazione 

ambientale dell’area.• Agisce lungo tutto l’arco di vita dell’APEA, dalla sua formazione alla sua 

gestione• Fa da “riferimento” con le amministrazioni e le comunità locali• Permette di ridurre i costi operativi:

– offrire economie di scala alle aziende insediate nell'Apea, – garantire alle stesse aziende supporto e assistenza in termini burocratici, 

tecnici e formativi, – perseguire un continuo percorso di qualificazione urbanistica e 

ambientale attraverso il raggiungimento di elevati obiettivi di qualità.

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GESTIONE UNITARIA

• L’adozione di sistemi di gestione unitaria di servizi collettivi, infrastrutture, emergenze è in grado di ridurre i costi operativi dell’area, attraverso la presenza di un soggetto gestore unico. 

• Questa collaborazione permette di accrescere la capacità competitiva delle aziende insediate nelle APEA, controbilanciando gli eventuali costi aggiuntivi legati al rispetto di standard elevati di qualità ambientale 

• Tuttavia, i benefici economici e/o i vantaggi competitivi derivanti dall’appartenenza all’APEA spesso non sono sufficienti a mobilitare risorse (e investimenti) da parte delle imprese.

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SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE

D.Lgs. n. 112/98 (Bassanini): gli impianti produttivi localizzati nelle aree ecologicamente attrezzate sono esonerati dall'acquisizione delle autorizzazioni concernenti l’utilizzazione dei servizi ivi presenti

•Autorizzazione unica (in particolare settori acqua e rifiuti) in molte leggi regionali (es. Marche, Toscana, ER)•Semplificazioni procedurali tramite il SUAP (es. Toscana)•Semplificazione in materia di VIA: incrementi delle soglie dimensionali per le opere soggette a Valutazione di Impatto Ambientale all’interno delle APEA (es. Marche, ER)•Soggetto gestore come interlocutore unico nei confronti della pubblica amministrazione (es. Piemonte)

Page 101: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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AGEVOLAZIONI E INCENTIVI• sconti sugli oneri di urbanizzazione e sul costo di costruzione e incentivi 

volumetrici per gli edifici all’interno di APEA (es. Marche)• destinazione prioritaria dei fondi pubblici (es. ER, Toscana)• finanziamenti diretti, prioritariamente destinati alla realizzazione delle 

dotazioni e delle infrastrutture• Fondo di compensazione territoriale (es. provincia di Bologna): attuazione 

del principio di perequazione territoriale che garantisce contemporaneamente: 

– Equità territoriale: Eliminare gli effetti della concorrenza fra i Comuni in materia di offerta insediativa per le attività produttive.

– Efficienza allocativa: Contrastare il processo di dispersione e polverizzazione insediativa e ridurre gli impatti della mobilità e ambientali.

– Efficace uso delle risorse: Assicurare le risorse per la qualificazione degli ambiti produttivi e per la realizzazione di infrastrutture e servizi di interesse comune.

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FONDO DI COMPENSAZIONEcostituzione

• fondo finanziato dagli enti locali con risorse proprie o con quote dei proventi degli oneri di urbanizzazione e delle entrate fiscali conseguenti alla realizzazione degli interventi concordati

– contributi di concessione ex LR 31/2002: oneri di urbanizzazione secondaria, contributo sul costo di costruzione e contributo di costruzione per opere o impianti non destinati alla residenza

– ICI sugli immobili e sulle aree edificabili oggetto di perequazione, per la quale è necessario condividere una quota minima da far confluire nel fondo.

– “contributo di sostenibilità territoriale”, che discende dall’individuazione di regole comuni per negoziare in fase attuativa risorse sufficienti a finanziare le necessità di compensazione di livello sovracomunale e provinciale, per le quali non esiste una specifica voce degli oneri concessori.

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FONDO DI COMPENSAZIONEfinalità di spesa

1. Spese necessarie per assicurare la qualificazione urbanistica‐territoriale e la sostenibilità locale degli “oggetti” che hanno generato le risorse del fondo – infrastrutture e le dotazioni necessarie alla qualificazione e alla funzionalità 

degli insediamenti pianificati, mitigazione e la compensazione degli impatti da essi generati, nonchè il loro corretto inserimento nel contesto locale. 

– investimenti necessari per il raggiungimento dello status di APEA, nonché quelli connessi alla riqualificazione delle parti esistenti degli ambiti produttivi localizzati in adiacenza alle nuove previsioni.

2. opere ed infrastrutture di interesse generale,  volte ad assicurare la sostenibilità “di rete”– sistema dell’accessibilità

3. redistribuzione delle risorse tra le Amministrazioni interessate, per compensare le scelte selettive del PTCP circa la possibilità di espansione insediativa

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CONCLUSIONIVANTAGGI PER LE IMPRESE•riduzione dei consumi energetici ed idrici•Infrastrutture, servizi e bacini d’utenza comuni generano economie di scala, quindi risparmi•Maggiore facilità a trovare soluzioni tecniche ecoefficienti applicandole all’intero ambito e non a singole imprese•la PMI è sostenuta e guidata nello sviluppare la gestione ambientale dell’area e di ogni singola attività produttiva

VANTAGGI PER IL TERRITORIO •Riduzione delle emissioni di CO2•Riduzione consumi di energia e di acqua;•Riduzione e controllo della produzione di rifiuti;•Riduzione della mobilità privata su gomma;•Riduzione dell’impatto paesaggistico;•Miglioramento della gamma e della qualità dei servizi offerti;•Miglioramento della qualità della vita negli ambienti di lavoro;•Miglioramento dell’immagine delle aziende

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Ing. Simona TondelliDipartimento di Architettura

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

[email protected]

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Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile per i comuni di Capriva del Friuli, Farra d’Isonzo, Mossa e

San Lorenzo Isontino

presentazione dati parziali

Gorizia, 5 settembre 2014

Dott. Federico BeffaIng. Alessio Verrone

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Pag. 2

Dai dati disponibili è stato possibile realizzare un Inventario Base delle Emissioni (IBE)che abbia come anno base comune il 2007, questo perché è l’anno più vicino al 2005per il quale sono disponibili i consumi di tutti i comuni (tranne San Lorenzo, almomento).

Avremmo potuto scegliere anche anni più recenti considerato che, per quanto riguardai consumi reali comunali, il gas naturale è ripartito nei diversi usi solo il biennio 2012‐2013, ma è stato ritenuto utile e interessante utilizzare al massimo i dati provenientidalle bollette delle amministrazioni pubbliche.

Per alcuni vettori energetici non era disponibile la serie storica completa dei consumireali a livello comunale, trattandosi di dati particolarmente difficili da reperire, inquanto o non sono pubblicati (ad es. gas naturale) o sono complessi da elaborare (ades. carburanti per autotrazione).

Dunque si è proceduto all’elaborazione dei dati mancanti utilizzando metodologieconsolidate e spesso utilizzate per l’elaborazione dell’IBE, che si basano su indicatoristatistici forniti dall’Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia o estratti dai databasedei più recenti censimenti della popolazione e dell’industria e dei servizi.

METODOLOGIA

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Pag. 3

Enel distribuzione serie storica 2006‐2012 (2011 per Mossa) dei consumi comunalidi energia elettrica ripartiti nei 4 settori agricoltura, industria, terziario (checomprende il settore pubblico) e residenziale;

IsoRetiGAS serie storica 2007‐2013 dei consumi comunali di gas naturale. Ripartitisolo per il 2012 e 2013 negli ambiti cottura cibi e produz. acqua calda, riscaldamentoindividuale/uso promiscuo, riscaldamento centralizzato eArtig./Indus./Comm./Arti/Profess;

ARPA FVG (CRMA) stima annuale del 2010 dei consumi comunali per riscaldamentodi legna, GPL e gasolio per il solo settore residenziale;

Ministero dello Sviluppo Economico serie storica 2007‐2013 delle venditeprovinciali di carburanti per autotrazione gasolio, benzina, GPL e gas naturale; seriestorica 2007‐2013 dei consumi provinciali di gas naturale;

Uffici tecnici comunali serie storica 2007‐2012 dei consumi energeticidell’amministrazione;

Gestore dei Servizi Elettrici (Atlasole) serie storica 2008‐2013 degli impiantifotovoltaici installati suddivisi per numero e classe di potenza;

FONTI DEI DATI DI CONSUMO

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Pag. 4

INVENTARIO BASE DELLE EMISSIONI (IBE)ANNO 2007

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Pag. 5

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

Capriva ‐ Consumi IBE 2007 (MWh)

Edifici, attrezzature/impianticomunaliEdifici, attrezzature/impiantiterziari (non comunali)Edifici residenziali

Illuminazione pubblicacomunaleIndustrie (escluse ETS)

Trasporti

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

Farra ‐ Consumi IBE 2007 (MWh)

Edifici, attrezzature/impianticomunaliEdifici, attrezzature/impiantiterziari (non comunali)Edifici residenziali

Illuminazione pubblicacomunaleIndustrie (escluse ETS)

Trasporti

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

Mossa ‐ Consumi IBE 2007 (MWh)

Edifici, attrezzature/impianticomunaliEdifici, attrezzature/impiantiterziari (non comunali)Edifici residenziali

Illuminazione pubblicacomunaleIndustrie (escluse ETS)

Trasporti

I due settori più energivori sono il residenziale e i trasporti

I settori produttivi rappresentano una parte limitata dei consumi, soprattutto a Capriva

IBE di San Lorenzo è al momento incompleto

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Pag. 6

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

Capriva ‐ Emissioni IBE 2007 (MWh)

Edifici, attrezzature/impianticomunaliEdifici, attrezzature/impiantiterziari (non comunali)Edifici residenziali

Illuminazione pubblicacomunaleIndustrie (escluse ETS)

Trasporti

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

Farra ‐ Emissioni IBE 2007 (MWh)

Edifici, attrezzature/impianticomunaliEdifici, attrezzature/impiantiterziari (non comunali)Edifici residenziali

Illuminazione pubblicacomunaleIndustrie (escluse ETS)

Trasporti

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

[INTERVALLOCELLE]

Mossa ‐ Emissioni IBE 2007 (MWh)

Edifici, attrezzature/impianticomunaliEdifici, attrezzature/impiantiterziari (non comunali)Edifici residenziali

Illuminazione pubblicacomunaleIndustrie (escluse ETS)

Trasporti

I due settori più emissivi sono il residenziale e i trasporti

L’industria ha un fattore di emissione medio più elevato  significativo utilizzo di en el

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Pag. 7

CONSUMI ED EMISSIONI PER SETTORE

SERIE STORICA 2007‐2012

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8

‐ 6%

2007 2008 2009 2010 2011 2012INDUSTRIA 2.127 2.473 2.899 3.182 3.502 1.739RESIDENZIALE 11.098 11.877 12.046 12.561 12.171 12.709TERZIARIO 1.150 1.213 1.057 1.116 1.143 1.849AMM PUBB 634 653 854 718 570 562TRASPORTI 12.836 11.934 11.444 10.769 10.476 9.263TOTALE 27.845 28.150 28.301 28.347 27.861 26.122

27.845 28.150 28.301 28.34727.861

26.122

18.000

20.000

22.000

24.000

26.000

28.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

MWh

Capriva ‐ Consumi finali di energia (MWh)

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Pag. 9

2007 2008 2009 2010 2011 2012INDUSTRIA 894 1.030 1.133 1.196 1.315 620RESIDENZIALE 2.343 2.451 2.455 2.489 2.374 2.414TERZIARIO 404 415 324 335 347 626AMM PUBB 195 198 229 202 164 164TRASPORTI 3.291 3.055 2.931 2.761 2.689 2.378TOTALE 7.126 7.150 7.072 6.984 6.890 6.203

7.126

7.150 7.072 6.984 6.890

6.203

4.000

4.500

5.000

5.500

6.000

6.500

7.000

7.500

8.000

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

tCO2

Capriva ‐ Emissioni (tCO2)

‐ 13%

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Pag. 10

2007 2008 2009 2010 2011 2012INDUSTRIA 7.181 6.185 6.098 5.757 5.792 5.535RESIDENZIALE 13.369 13.359 13.235 14.206 12.806 12.781TERZIARIO 1.019 1.036 1.060 1.086 1.362 1.438AMM PUBB 539 614 611 607 584 713TRASPORTI 13.051 12.134 11.635 10.950 10.651 9.419TOTALE 35.158 33.328 32.640 32.606 31.195 29.887

35.158

33.32832.640 32.606

31.195

29.887

27.000

28.000

29.000

30.000

31.000

32.000

33.000

34.000

35.000

36.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

MWh

Farra ‐ Consumi finali di energia (MWh)

‐ 15%

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Pag. 11

‐ 20%

2007 2008 2009 2010 2011 2012INDUSTRIA 2.899 2.428 2.248 1.995 2.022 1.906RESIDENZIALE 3.012 3.005 2.918 3.079 2.789 2.805TERZIARIO 362 363 353 345 460 489AMM PUBB 195 204 189 178 172 202TRASPORTI 3.346 3.106 2.980 2.807 2.734 2.418TOTALE 9.813 9.106 8.687 8.405 8.178 7.820

9.813

9.1068.687 8.405 8.178

7.820

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000tCO2

Farra ‐ Emissioni (tCO2)

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Pag. 12

‐ 20%

2007 2008 2009 2010 2011INDUSTRIA 5.670 5.256 5.438 4.226 2.567RESIDENZIALE 13.905 14.554 14.243 15.463 12.887TERZIARIO 1.910 1.930 1.272 1.279 1.153AMM PUBB 843 895 932 920 943TRASPORTI 12.222 11.363 10.897 10.253 9.974TOTALE 34.551 33.998 32.782 32.142 27.523

34.551 33.998 32.782 32.142

27.523

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

MWh

Mossa ‐ Consumi finali di energia (MWh)

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Pag. 13

‐ 30%

2007 2008 2009 2010 2011INDUSTRIA 2.216 2.005 1.972 1.383 770RESIDENZIALE 2.695 2.779 2.656 2.837 2.405TERZIARIO 745 733 415 396 363AMM PUBB 247 254 251 241 254TRASPORTI 3.134 2.909 2.791 2.629 2.560TOTALE 9.037 8.680 8.085 7.486 6.353

9.037 8.6808.085

7.486

6.353

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

10.000

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

tCO2

Mossa ‐ Emissioni (tCO2)

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Pag. 14

2007 2008 2009 2010 2011INDUSTRIA 4.222 3.258 3.003 3.440 2.424RESIDENZIALE 11.986 13.445 13.793 13.586 12.871TERZIARIO 1.094 1.140 1.151 1.145 1.122AMM PUBB 112 189 158 162 173TRASPORTI 11.010 7.863 7.316 6.668 6.030TOTALE 28.425 25.896 25.420 25.000 22.619

28.425

25.896 25.420 25.000

22.619

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000MWh

S Lorenzo ‐ Consumi finali di energia (MWh)

‐ 20%

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‐ 29%

2007 2008 2009 2010 2011INDUSTRIA 1.823 1.347 1.147 1.273 869RESIDENZIALE 2.407 2.650 2.649 2.583 2.445TERZIARIO 408 448 395 425 407AMM PUBB 51 85 65 64 68TRASPORTI 2.819 2.016 1.877 1.712 1.554TOTALE 7.507 6.544 6.133 6.058 5.343

7.507

6.5446.133 6.058

5.343

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

tCO2

S Lorenzo ‐ Emissioni (tCO2)

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CAPRIVA FARRA MOSSA SAN LORENZOINDUSTRIA ‐31% ‐34% ‐65% ‐52%RESIDENZIALE 3% ‐7% ‐11% 2%TERZIARIO 55% 35% ‐51% 0%AMM PUBB ‐16% 4% 3% 33%TRASPORTI ‐28% ‐28% ‐18% ‐45%RIDUZIONE EMISSIONISETTORI ‐13% ‐20% ‐30% ‐29%EM EVITATE RINNOVABILI ‐3% ‐6% ‐2% ‐3%TOTALE ‐16% ‐26% ‐32% ‐32%

TOTALE SENZA IND ‐10% ‐14% ‐18% ‐21%TOTALE SENZA IND E TRASP 9% ‐2% ‐18% 2%

VARIAZIONE PERCENTUALE DELLE EMISSIONI DEI DIVERSI SETTORI PERIODO 2007‐2012

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L’obbiettivo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 NON può considerarsi già raggiunto in quanto: I consumi e le emissioni dell’industria sono diminuite significativamente in tutti 

i comuni ma si auspica una ripresa al 2020, che non è prevedibile I consumi e le emissioni dei trasporti sono diminuiti significativamente ma 

rimane l’incertezza sui rifornimenti fatti in Slovenia. Sembra non esistano dati in merito

Le 4 amministrazioni non avrebbero la possibilità di regolamentare il trasporto privato se i consumi in questo settore aumentassero

Le amministrazioni devono porsi come obbiettivo la riduzione delle emissioni di: Edifici pubblici e illuminazione pubblica; Settore residenziale; Settore terziario.

CONCLUSIONI DELL’IBE

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SETTORE RESIDENZIALE

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Prima del1919

Dal 1919al 1945

Dal 1946al 1961

Dal 1962al 1971

Dal 1972al 1981

Dal 1982al 1991

Dopo il1991

Epoca di costruzioneCapriva del Friuli 111 35 49 60 78 34 50Farra d'Isonzo 176 63 31 48 59 42 42Mossa 93 61 42 53 78 43 43San Lorenzo Isontino 194 26 22 41 71 34 33

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

Num

ero ed

ifici

Edifici per epoca di costruzione

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2007 2008 2009 2010 2011CAPRIVA 1,35 1,45 1,42 1,43 1,37FARRA 1,69 1,69 1,66 1,76 1,59MOSSA 1,63 1,67 1,60 1,71 1,45SAN LORENZO 1,55 1,68 1,69 1,66 1,58

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

2,00

PROVINCIA T C02/ANNO T C02/ANNO*AB. ABITANTIBERGAMO 1.496.750 1,92 780.530BRESCIA 1.915.920 2,67 718.139COMO 262.420 1,82 144.559CREMONA 220.818 2,20 100.267LECCO 419.737 2,00 210.186LODI 164.148 1,72 95.364MANTOVA 770.524 2,13 362.329MILANO 1.416.369 1,87 756.821MONZA e BRIANZA 587.017 2,18 268.756PAVIA 281.029 2,24 125.627SONDRIO 241.679 2,34 103.446VARESE 545.999 1,89 289.382TOTALE 8.322.410 2,10 3.955.406

Confronto con campione di 813 PAES 

lombardi (comuni < 30.000 ab.)

Anni 2005‐2006

EMISSIONI PROCAPITE DEL SETTORE RESIDENZIALE (tCO2*ab)

Page 126: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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2007 2008 2009 2010 2011 2012legna 2.497 2.699 2.783 2.859 2.758 2.812gasolio 205 222 229 235 227 231gpl 48 52 54 55 53 54CH4 6.467 7.008 7.038 7.410 7.243 7.407TOTALE 9.216 9.982 10.103 10.559 10.281 10.505

9.216

9.982

10.103

10.55910.281

10.505

8.500

9.000

9.500

10.000

10.500

11.000

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%MWhterm

 RESIDEN

ZIAL

E

Capriva ‐ Consumi termici del settore residenziale, 2007 ‐2012

Page 127: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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2007 2008 2009 2010 2011 2012legna 1.290 1.300 1.288 1.392 1.244 1.252gasolio 656 661 655 708 632 637gpl 103 104 103 111 99 100CH4 9.450 9.439 9.340 10.092 9.006 8.963TOTALE 11.500 11.504 11.386 12.303 10.982 10.952

11.500 11.50411.386

12.303

10.982 10.952

10.000

10.500

11.000

11.500

12.000

12.500

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

MWh term

 RESIDEN

ZIAL

E

Farra ‐ Consumi termici del settore residenziale per fonte, 2007 ‐ 2012

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Page 129: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

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DIFFUSIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Page 130: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Pag. 25

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013Energia prodotta (kWh) 137 11.445 27.021 86.085 209.633 295.064 455.865Potenza (kW) 3 20 47 129 203 346 402

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

500.000

kWkWh

Capriva ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012

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2009 2010 2011 2012 2013Energia prodotta (kWh) 5.610 30.828 439.210 957.548 1.147.171Potenza (kW) 19 61 760 943 986

0

200

400

600

800

1.000

1.200

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

kWkWh

Farra ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013Energia prodotta (kWh) 3.014 11.258 55.506 90.890 188.801 279.751 367.135Potenza (kW) 6 15 77 106 197 291 307

0

50

100

150

200

250

300

350

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

kWkWh

Mossa ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012

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2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013Energia prodotta (kWh) 2.979 11.677 25.788 102.892 226.739 354.956 468.520Potenza (kW) 8 13 66 130 256 395 404

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

500.000

kWkWh

San Lorenzo ‐ Diffusione degli impianti fotovoltaici, andamento 2007 ‐ 2012

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Pag. 29

LA ROADMAP

Le principali azioni delle amministrazioni dovrebbero essere:

Monitoraggio dei consumi della pubblica amministrazione, soprattutto lescuole (es. EURONET 50/50 max)

Riqualificazione degli edifici pubblici (es. Partenariato Pubblico Privato)

Riqualificazione dell’illuminazione pubblica (es. Partenariato Pubblico Privato)

Promozione dell’efficienza energetica nel settore residenziale (es. progettoPadovaFIT per la riqualificazione energetica dei condomini; gruppi di acquistoper impianti FER, caldaie,…)

Redazione dell’allegato energetico al regolamento edilizio (es. rapporto ONREa cura di CRESME e Legambiente)

Sensibilizzazione delle cittadinanza sulla sostenibilità energetica

Page 135: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Dott. Federico [email protected]

Ing. Alessio [email protected]

‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐NE – Nomisma Energia

Via Marconi, 340122 – Bologna (Italy)Tel.   +39 051 65 64 631Fax.  +39 051 65 64 680

Isle sur la Sorgue,

17-18 June 2014

Page 136: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

LE SFIDE DEI TERRITORI:IL PIANO D’AZIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL 

COMUNE DI GORIZIA

Elisa Tomasinsig CETAin collaborazione con ISIG e GOLEA

Page 137: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

COS’È UN PAES

PAES: Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile 

Insieme delle azioni che l’amministrazione comunale intende avviare nel proprio territorio per contribuire alla 

riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 20% entro il 2020

Il PAES è lo strumento chiavedell’iniziativa PATTO DEI SINDACI

Page 138: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Consumi finali ed emissioni per settore

INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2

Consumi 2012

MWh

Emissioni 2012

t CO2

Pubblica amministraz. 14.476 3.992

Edifici 10.882 2.602

Ill. pubblica 3.220 1.282

Veicoli pubbl 434 107

Settore residenziale 274.056 61.249

Settore terziario 144.855 39.401

Trasporti 273.450 67.383

CFL 737.782 172.024

EMISSIONI CO2

Page 139: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Consumi finali ed emissioni per fonte/vettore

INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2

Consumi 2012

MWh

Emissioni 2012

t CO2

Elettricità  89.852 35.777

Gas naturale 311.117 63.469

GPL 3.682 904

Gasolio per riscaldam. 18.821 4.799

Gasolio per autotraz 99.394 25.342

Benzina 160.587 41.734

Biocarburanti 12.250 0

Biomasse solide 9.638 0

Solare termico 1.471 0

Geotermia 26 0

CFL 706.839 172.954

EMISSIONI CO2

Page 140: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Ruolo delle FER

INVENTARIO DELLE EMISSIONI DI CO2

Utilizzo FER 

MWh

% Copertura 

fabbisogno

Energia elettrica 16.049 17,8%

Idroelettrico 11,238

Fotovoltaico 3.958

Biomassa 853

Energia termica 11.135 3,2%

Biomassa 9.638

Solare termico 1.471

Geotermico 26

Trasporti ‐ Biocarburanti 12.250 4,5%

TOTALE 39.434 5,6%

PRODUZIONE FER

Page 141: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Emissioni CO2 – 20%   ‐‐>   34.400 t CO2

Attività già avviate:    17.228 t 

Altro (obblighi normativi):      4.126 t

PAES:    13.629 t

OBIETTIVI AL 2020

Page 142: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER

Il coinvolgimento degli stakeholder locali è stato curatoattraverso:1. Analisi preliminare di casi studio e buone pratiche di

coinvolgimento dei cittadini nei SEAP in UE2. Interviste semi‐strutturate con autorità locali, operatori

economici, associazioni di categoria e della società civile,per:

a) valutare interesse e percezione degli stakeholder locali susostenibilità ed efficienza energetica

b) rilevare il grado di diffusione di azioni volte alla sostenibilitàenergetica

c) individuare le possibili modalità di coinvolgimento

Page 143: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER3. Focus group con gli stakeholder: per l’elaborazione di

strategie e proposte d’azione per la sostenibilità el’efficienza energetica a livello comunale;

4. Forum on‐line: pagina Facebook (https://it‐it.facebook.com/remidago) per agevolare il dialogo e attuareuna comunicazione/interazione continuativa, chiara etrasparente.

L’attività proseguirà anche con l’obiettivo di verificarel’attivazione di Partnership Pubblico‐Privato‐Cittadini (Public‐Private‐People Partnership) per attuare al PAES.

L’attività di coinvolgimento è curata da ISIG (Istituto di SociologiaInternazionale di Gorizia)

Page 144: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Gli obiettivi del PAESPIANO D’AZIONE

RIDUZIONE EMISSIONI

RIDUZIONE EMISSIONI

Edifici dell’Amministrazcomunale ‐ 24,4% 634 t CO2

Illuminazione pubblica ‐ 12,6 % 161 t CO2

Flotta veicoli comunali ‐ 25,2% 27 t CO2

Settore residenziale e terziario ‐ 10,9 % 11.008 t CO2

Trasporti  ‐ 2,7% 1.827 t CO2

Page 145: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Le azioni del PAES: amministrazione comunale

PIANO D’AZIONE

AMMINISTRAZIONE COMUNALE Riduzione consumi fonti fossili

Riduzione emissioni CO2

Aumento conoscenza, organizzazione, comunicazione ‐ ‐

EDIFICI

Razionalizzazione consumi 831 199

Efficienza energetica negli edifici 1.189 244

Utilizzo energia a fonti rinnovabili 137 102

Campagna nelle scuole 403 89

ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Piano dell’illuminazione pubblica ‐ ‐

Efficienza energetica  nell’illuminazione pubblica 409 161

FLOTTA COMUNALE

Razionalizzazione consumi, efficienza energetica, veicoli elettrici 109 27

TOTALE 3.078 822

Page 146: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Le azioni del PAES: settore privato, coinvolgimento

PIANO D’AZIONE

SETTORE PRIVATO (RESIDENZIALE, TERZIARIO)Riduzione consumi 

fonti fossili

Riduzione 

emissioni CO2

Sportello energia 19.921 4.258

Campagne di informazione e sensibilizzazione 11.965 3.537

Accordo con gli istituti di credito 10.929 2.229

Introduzione nel regolamento edilizio comunale di criteri energetici 4.821 983

TOTALE 47.636 11.008

Page 147: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

• Le azioni del PAES

PIANO D’AZIONE

TRASPORTIRiduzione consumi 

fonti fossili

Riduzione 

emissioni CO2

Promozione della mobilità dolce, bike sharing

7.529 1.800Promozione car pooling

Installazione stazioni di ricarica di auto elettriche

Aggiornamento piano regolatore ‐ ‐

TOTALE 7.592 1.800

Aumento quota biocarburanti nei trasporti  (10% al 2020) 13.304 3.493

Page 148: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

CETA

Via Licinio, 4434170 Gorizia

Tel. uffici  0481 391887E‐mail:  [email protected] Website:  www.ceta.ts.it  

Grazie per l’attenzione

Page 149: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

SEAP ŠEMPETER-VRTOJBA BOŠTJAN MLJAČ, agencija GOLEA 5.9.2014

Page 150: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

SEAP -> NADGRADNJA LEK-a

Page 151: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Podpisniki 5,939 Prebivalci 182.632. 495

Page 152: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Podpisniki SLO

SEAP -> Brda, Divača, Miren-Kostanjevica, Pivka in Šempeter-Vrtojba

Page 153: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Izdelani SEAP SLO

Page 154: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Graf  :  Raba  in  delež  toplote  po  sektorjih

Page 155: Regional Workshop Progetti MER e REMIDA, 5 settembre 2014 - Gorizia

Graf: Raba in delež energije v prometu po vrsti porabnikov

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Graf: Skupna raba in delež energije po energentih

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PLANIRANE  AKTIVNOSTI  IN  UKREPI  ZA  ZMANJŠANJE  EMISIJ  CO2  DO  LETA  2020  –  primer  ukrepa  

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Doseči in preseči cilje, ki jih je EU določila za leto 2020, tako, da bi se emisije CO2 v občini zmanjšale za najmanj 20 % OBČINA ŠEMPETER-VRTOJBA -> 21,8 %

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NOV LEK MONG – l. 2015 -> SLEDI SEAP MONG... -> IZVANJE AKTIVNOSTI (OBMOČJE EZTS GO)

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