Regia Nave RD 55...L’RD25, invece, si è salvato ma il 16 agosto 1943 è stato ab-bandonato in...

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Nel 1948 fu ceduto alla Iugoslavia in ri- parazione danni di guerra e rinominato ML 304. Troppi gli anni trascorsi e gravi le con- seguenze delle esplosioni. Danni rilevantissimi, non si è trovata traccia del grande cannone. Troppi gli anni trascorsi dall’affondamento ma soprattutto ingenti i danni subiti dal- l’RD 55. I rilievi effettuati lo identificano, seppure la parte poppiera è completa- mente distrutta. Misurando la lunghezza totale del relitto, che è di circa 32 metri, si nota chiaramente che a causa delle deformazioni dovute alle esplosioni la par- te prodiera del cassero è ormai inesisten- te, probabilmente anche a causa della corrosione e del probabile trascinamento o strofinio di ancore e catene. Quest’ulti- ma, come anche la zona della ruota di poppa, devastata e in buona parte man- cante, riducono la lunghezza effettiva del relitto di circa 4 metri. La larghezza misu- rata invece è coincidente ed è di 5,80 me- tri. È stato misurato anche l’intervallo os- sature, in modo da leggere a disegno e confrontare quante costole e paratie tra- sversali presentasse il relitto. L’intervallo misurato in media è di circa 540 mm con- tro i 510 mm stimati a progetto. Tale diffe- renza di pochi cm è riconducibile alle in- crostazioni marine e all’inevitabile defor- mazione strutturale subita a causa delle onde d’urto del bombardamento. L’apparato di propulsione è suddiviso, co- me da progetto, in due locali distinti e adiacenti. A poppavia della zona coman- do sottocoperta la caldaia di generazione 11 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015 È una storia bella e appassionante quella patrocinata dalla Marina Militare di Messina e portata alla luce dal gruppo Ecosfera Diving. Il re- sponsabile del Centro Immersioni Dome- nico Majolino, coadiuvato nei ritrova- menti e nella catalogazione da Santi Ca- vallaro, Daniele Cotogno, Vincenzo An- nuario e Simona Ratti, che hanno recu- perato le fonti storiche per documentare il relitto, si è cimentato nella ricostruzio- ne della Regia Nave RD55, rimorchiatore dragamine affondato nel porto di Messi- na e riportato alla luce nei mesi scorsi. Il periodo si riferisce all’inizio del secolo scorso, tra il 1916 e il 1929, quando la Re- gia Marina ha ordinato 55 dragamine della classe RD (Rimorchiatore-Draga- mine), progettati per appoggiare e soc- correre unità maggiori danneggiate o in- gabbiate in campi minati. I Dragamine della classe RD dei cantieri navali italiani sono stati costruiti come unità di circa 200/220 tonnellate. Prima della Seconda Guerra Mondiale ne sono stati radiati per vetustà e inefficienza di- ciassette. I rimanenti hanno comunque costituito il più numeroso e omogeneo gruppo di dragamine impiegato dalla Re- gia Marina, che si è avvalsa anche di tredici posamine, di cui due ex tedeschi e tre ex austriaci. Il 25 maggio del 1943, nell’ultima incursio- ne del mese degli alleati con una cin- quantina di “B24” della Raf e del’Usaaf, che hanno scaricato sugli obiettivi 253 tonnellate di bombe, i rimorchiatori RD55 e RD25 erano in servizio nella base nava- le della Regia Marina Italiana di Messi- na. L’RD55 centrato da una o più bombe d’aereo fu affondato alle 14.30 all’interno del porto di Messina nel corso del bom- bardamento aereo alleato. Per il contrac- colpo causato dall’esplosione si spezza- rono gli ormeggi di poppa e il dragamine fu trascinato lontano dalla banchina do- ve era ormeggiato. Affondò in fondali profondi all’interno del porto. L’RD25, invece, si è salvato ma il 16 agosto 1943 è stato ab- bandonato in porto, forse perché in avaria, in conseguenza dell’arrivo il giorno successivo degli eserciti alleati a Messina. 10 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015 Storie di navi Regia Nave RD 55 Messina. Fatta luce sul relitto affondato nel porto. Era la Regia nave RD55, rimorchiatore dragamine centrato dalle bombe il 25 maggio 1943 Marcello Bottari L’articolo è pervenuto in Redazione sotto forma di ritaglio di stampa della cronaca di Messina della Gazzetta del Sud. Successivi indagini e una fattiva collaborazione fra le due Redazioni hanno permesso la completa stesura dell’articolo e soprattutto conoscere la bella realtà della Società Cooperativa Sociale ECOSFERA di Messina. Il suo Responsabile dott. Domenico Majolino è stato prodigo di informazioni, foto e quant’altro mettendo a nostra disposizione l’intera relazione relativa al relitto composta di ben 39 pagine, che è visibile nel sito http://www.ecosfera.info e che costituisce una vera chicca per gli appassionati che consiglio vivamente di visitare Questa fotografia ritrae la RD56 affondata a Biserta (Tunisia) il 24/03/1943. RD55 e RD56 in quanto costruite nello stesso periodo e nello stesso cantiere; possono essere considerata unità “gemelle” Il relitto visto dall’alto nella sua parte anteriore. Da notare quella che un tempo era la parte prodiera del cassero che oramai non c’è più, ed è ben visibile lo squarcio provocato presumibilmente da una esplosione

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  • Nel 1948 fu ceduto alla Iugoslavia in ri-parazione danni di guerra e rinominatoML 304.

    Troppi gli anni trascorsi e gravi le con-seguenze delle esplosioni.Danni rilevantissimi, non si è trovatatraccia del grande cannone.

    Troppi gli anni trascorsi dall’affondamentoma soprattutto ingenti i danni subiti dal-l’RD 55. I rilievi effettuati lo identificano,seppure la parte poppiera è completa-mente distrutta. Misurando la lunghezzatotale del relitto, che è di circa 32 metri, sinota chiaramente che a causa delledeformazioni dovute alle esplosioni la par-te prodiera del cassero è ormai inesisten-te, probabilmente anche a causa dellacorrosione e del probabile trascinamentoo strofinio di ancore e catene. Quest’ulti-ma, come anche la zona della ruota dipoppa, devastata e in buona parte man-cante, riducono la lunghezza effettiva delrelitto di circa 4 metri. La larghezza misu-rata invece è coincidente ed è di 5,80 me-tri. È stato misurato anche l’intervallo os-sature, in modo da leggere a disegno econfrontare quante costole e paratie tra-sversali presentasse il relitto. L’intervallomisurato in media è di circa 540 mm con-tro i 510 mm stimati a progetto. Tale diffe-renza di pochi cm è riconducibile alle in-crostazioni marine e all’inevitabile defor-mazione strutturale subita a causa delleonde d’urto del bombardamento.L’apparato di propulsione è suddiviso, co-me da progetto, in due locali distinti eadiacenti. A poppavia della zona coman-do sottocoperta la caldaia di generazione

    11Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015

    È una storia bella e appassionantequella patrocinata dalla MarinaMilitare di Messina e portata allaluce dal gruppo Ecosfera Diving. Il re-sponsabile del Centro Immersioni Dome-nico Majolino, coadiuvato nei ritrova-menti e nella catalogazione da Santi Ca-vallaro, Daniele Cotogno, Vincenzo An-nuario e Simona Ratti, che hanno recu-perato le fonti storiche per documentareil relitto, si è cimentato nella ricostruzio-ne della Regia Nave RD55, rimorchiatoredragamine affondato nel porto di Messi-na e riportato alla luce nei mesi scorsi.Il periodo si riferisce all’inizio del secoloscorso, tra il 1916 e il 1929, quando la Re-gia Marina ha ordinato 55 dragaminedella classe RD (Rimorchiatore-Draga-mine), progettati per appoggiare e soc-correre unità maggiori danneggiate o in-gabbiate in campi minati.

    I Dragamine della classe RD dei cantierinavali italiani sono stati costruiti comeunità di circa 200/220 tonnellate. Primadella Seconda Guerra Mondiale ne sonostati radiati per vetustà e inefficienza di-ciassette. I rimanenti hanno comunquecostituito il più numeroso e omogeneogruppo di dragamine impiegato dalla Re-gia Marina, che si è avvalsa anche ditredici posamine, di cui due ex tedeschie tre ex austriaci.

    Il 25 maggio del 1943, nell’ultima incursio-ne del mese degli alleati con una cin-quantina di “B24” della Raf e del’Usaaf,che hanno scaricato sugli obiettivi 253tonnellate di bombe, i rimorchiatori RD55e RD25 erano in servizio nella base nava-le della Regia Marina Italiana di Messi-na. L’RD55 centrato da una o più bombed’aereo fu affondato alle 14.30 all’internodel porto di Messina nel corso del bom-bardamento aereo alleato. Per il contrac-colpo causato dall’esplosione si spezza-rono gli ormeggi di poppa e il dragaminefu trascinato lontano dalla banchina do-

    ve era ormeggiato. Affondò in fondaliprofondi all’interno del porto.

    L’RD25, invece, si è salvatoma il 16 agosto 1943 è stato ab-

    bandonato in porto, forse perché inavaria, in conseguenza dell’arrivo il giornosuccessivo degli eserciti alleati a Messina.

    10 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015

    Storie di navi

    Regia Nave RD 55Messina. Fatta luce sul relitto affondato nel porto.

    Era la Regia nave RD55, rimorchiatore dragamine centrato dalle bombe il 25 maggio 1943

    Marcello Bottari

    L’articolo è pervenuto in Redazione sotto forma di ritaglio di stampa della cronaca di Messina della Gazzetta del Sud.Successivi indagini e una fattiva collaborazione fra le due Redazioni hanno permesso la completa stesura dell’articolo

    e soprattutto conoscere la bella realtà della Società Cooperativa Sociale ECOSFERA di Messina.Il suo Responsabile dott. Domenico Majolino è stato prodigo di informazioni, foto e quant’altro

    mettendo a nostra disposizione l’intera relazione relativa al relitto composta di ben 39 pagine, che è visibilenel sito http://www.ecosfera.info e che costituisce una vera chicca per gli appassionati che consiglio vivamente di visitare

    Questa fotografia ritrae la RD56affondata a Biserta (Tunisia)il 24/03/1943. RD55 e RD56in quanto costruite nello stesso periodoe nello stesso cantiere;possono essere considerataunità “gemelle”

    Il relitto visto dall’altonella sua parte anteriore.

    Da notare quella cheun tempo era la parte prodiera

    del cassero che oramainon c’è più, ed è ben visibile

    lo squarcio provocatopresumibilmente da una esplosione

  • 13Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015

    del vapore (a tubi d’acqua), con i dueforni alimentati a carbone. A poppaviadella caldaia la carboniera e dietro è po-sizionato il locale macchine oltre la pa-ratia stagna trasversale. All’interno è vi-sibile la macchina alternativa a vapore atriplice espansione. Tutt’ora è in condi-zione di poter essere facilmente indivi-duata ed ammirata, poiché l’osteriggiosmontabile che la sovrastava è andatototalmente distrutto.Il resto delle poche sovrastruttureschiacciato e corroso è sparso sul pon-te di coperta e nelle adiacenze del relit-to. A proravia della zona comando sul la-to dritto è visibile uno squarcio che arri-va in mezzeria, dovuto probabilmente al-la penetrazione ed esplosione di unabomba; non a caso le lamiere di cinta so-no state schiodate e rivolte verso l’alto everso l’esterno durante lo scoppio. Laruota di poppa, dove erano presenti i si-stemi per il dragaggio e traino come l’ar-gano, risulta completamente devastata,probabilmente colpita anch’essa da unaesplosione.Nella zona centrale, immediatamente al-le spalle della parte prodiera del casse-ro, è identificabile la zona della caldaiadi generazione del vapore. Sono visibili ilcollettore superiore ed i fasci tubieri del-la caldaia. Il locale macchine è a poppa-via della caldaia e della carboniera, oltrela paratia stagna trasversale.È stata identificata la macchina alterna-tiva a vapore a triplice espansione, dota-ta di tre cilindri di alta, media e bassapressione. Il cilindro di bassa pressioneè il più grande ed è in linea a quello piùvicino alla poppa, mentre quello di alta

    pressione è posizionato vicino alla cal-daia del vapore. Essendo la prua danneggiata e comple-tamente mancante delle sovrastrutturenon è stata trovata traccia del cannoneda 76/40. Molto probabilmente l’RD55 neera sprovvisto, come anche L’RD56 suogemello. Nella strumentazione di bordotra i particolari è stato identificato il se-stante. Sotto la zona comando, collocataimmediatamente a prua della zona cal-daie, è possibile accedervi attraversouno squarcio.

    Il locale doveva rappresentare una zonaequipaggio e per gli RD armati potevacontenere la riservetta munizioni per ilcannone da 76/40. Sono infatti ben visibi-li due robusti armadi in metallo rimastiintatti. Nella costolatura della nave, infi-ne, è evidente come le lamiere di cintasiano schiodate, rivolte verso l’esterno everso l’alto a causa dello scoppio.

    Le foto relative al RD55 sono state scattateda Massimo Ardizzoni di OceanoMare diving

    nnn

    12 Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2015

    Storie di navi

    Regia Nave RD 55Rimorchiatore - Dragamine 55 Cantieri Navali Migliardi di Savona, fab-brica per costruzioni in ferro dei fratelli Migliardi e O. Vené, sorta nel1883 alla foce del Letimbro. Specializzata in costruzioni metalliche, na-vali e civili, nel periodo bellico 1915/18 mise in produzione tutte le forni-ture richieste dal Ministero della Guerra quali piroscafi, bacini ed altrigalleggianti, imbarcazioni elettriche, a benzina e a vapore, impiantiidroelettrici, ponti ferroviari.

    Centro ImmersioniEcosfera

    Società Cooperativa SocialeECOSFERA

    Via Lanterna, ex Area Tiro a Volo 98164 Torre Faro, Messina (ME)

    Tel. +39.328.841.78.84

    Fax.+39.090.57.31.065

    Sorge a Torre Faro, villaggio dipescatori nella periferia nord diMessina, nella lingua di terra chesi protende verso la Calabria. Siaffaccia sullo Stretto di Messina,famoso per le sue vorticose ac-que dominate da Scilla e Cariddi.Nasce nel 2001 e continua a vi-vere e crescere grazie alla pas-sione per il mare e i suoi tesoriche unisce Domenico Majolino,il responsabile del centro, aitanti amici che collaborano ehanno collaborato in tutti questianni di attività. Una realtà che si alimenta dellapassione di tanti, ognuno con leproprie esperienze, abilità, idee,e che fa si che la voglia di farenon si esaurisca mai.L’attività subacquea per impara-re a conoscere, per far conosceree per valorizzare le bellezze e lericchezze del Nostro Mare. Queste acque sono particolar-mente ricche di specie e di spe-cie di particolare interesse bio-logico (specie abissali) - bel-lezze biologiche, ma altrettan-to ricche di relitti e reperti diogni epoca storica - ricchezzestorico, archeologiche.Quella della ricerca storica èun’attività che sta coinvolgendoe impegnando molto la vita delCentro subacqueo. Gli sforzi (organizzativi, tempo, eanche economici) sono però ripa-gati, di prossima pubblicazione ilnostro libro “I percorsi delloStretto di Messina” che mostrale bellezze delle navi affondatein questo tratto di mare.

    Tipo Dragamine - RimorchiatoreCantiere Migliardi - SavonaAnno di costruzione 1923Data Varo 1925

    CARATTERISTICHE TECNICHELunghezza fuori tutto 35,52 mLarghezza max 5.8 mPescaggio 2.2 mDeadweight Tonnage 212 tScafo in acciaioApparato motore a vaporePotenza 870 cv vapore

    Velocità 12,9 nodiEquipaggio 21/22 unitàArmamento 1 pezzo d’artiglieria22 mitragliatr. da 6,52 mitragliere da 13,2Apparecch. drag. sciabica