Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 6 maggio 2007 Vita da seminarista · 2008. 11....

3
Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Alberto Migone Vicedirettore Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 6 maggio 2007 LA LETTERA DEL RETTORE di don Andrea Brutto Chiamati da Gesù per servire l’amore fraterno arissimi, anche quest’anno si rinnova la celebrazione della giornata per il seminario che, non vorrei si trasformasse in un obbligo da assolvere, ma un’occasione per riuscire a ricavarne rinnovati motivi di riflessione, di preghiera e di solidarietà fattiva. «Chiamati da Gesù per servire l’amore fraterno» è il tema che quest’anno ho scelto per connotare questa giornata che si terrà la domenica 6 maggio V di Pasqua. Essa fa riferimento al Vangelo del giorno e vuole sottolineare una dimensione specifica del presbitero, che la formazione in seminario è tenuta a considerare in modo particolare, come ricorda anche il recente documento «La formazione dei presbiteri nella chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (terza edizione)», promulgato il 4 novembre scorso dalla C.E.I. Di questo testo vorrei ora riprendere alcuni passaggi del n. 15, per meglio comprendere il significato del tema scelto, e magari servire per una riflessione personale e a livello comunitario: I presbiteri sono chiamati così in primo luogo a vivere una relazione filiale e fraterna con il proprio Vescovo, del quale sono necessari collaboratori e consiglieri nel ministero. Un rapporto cordiale e schietto con il Vescovo non è dettato solamente da motivi di affinità psicologica, di opportunità pastorale o di strategia operativa; esso si radica nella configurazione sacramentale del ministero, trasmesso al presbitero attraverso l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria da parte del Vescovo stesso e come partecipazione subordinata alla pienezza del suo sacerdozio […]. In secondo luogo i presbiteri, uniti tra loro da «intima fraternità sacramentale», sono chiamati a intessere relazioni fraterne con gli altri presbiteri, soprattutto con quelli che appartengono al medesimo presbiterio diocesano; questo, come corona del Vescovo, costituisce una fraternità sacramentale e non solamente operativa o affettiva. L’ordinazione infatti rende il presbitero partecipe dell’unico ministero, del quale il Vescovo è rivestito in pienezza, e richiede perciò per sua stessa natura stima reciproca, comunione e spirito di corresponsabilità. […] Lo spirito di fraternità deve essere vissuto anche con i diaconi e le persone consacrate. In terzo luogo, ai presbiteri è richiesta una relazione paterna e fraterna con i laici a cui sono inviati, siano essi membra della Chiesa vigili o assopite, collaboratori stretti o battezzati ormai indifferenti. I fedeli laici esercitano il loro sacerdozio comune non in virtù di deleghe da parte dei ministri ordinati, ma in forza dell’unica missione radicata nel battesimo. Per questo motivo teologico i presbiteri sono tenuti a valorizzare i laici, ad ascoltarli e a fare tesoro della loro esperienza di vita, considerandoli non semplici esecutori né meri collaboratori, ma veri e propri corresponsabili nella missione ecclesiale, in particolare nelle realtà secolari. Il compito dei presbiteri è di presiedere alla comune responsabilità come saggi padri di famiglia. La tensione alla fraternità che abita questo testo, risuona anche nelle parole della preghiera di don Primo Mazzolari che è riprodotta sia sulla locandina che sulle immaginette, preparate per l’occasione. Per quanto riguarda la situazione dei seminaristi e quella economica del seminario, potete leggere a fianco come vive il seminario livornese e di quanto aiuto ancora ha bisogno, nella preghiera e nella solidarietà. Colgo l’occasione per salutarvi e augurarvi di vivere nella gioia pasquale. C VENERDÌ 4 MAGGIO ALLE 18.00 CENTRO CULTURALE DIOCESANO I volumi sulla storia della Diocesi enerdì 4 maggio alle 18.00 presso il Centro Culturale Diocesano, in via delle Galere 35, sarà presentata la Storia della diocesi di Livorno (1806-2006). Il progetto per la redazione della Storia della diocesi di Livorno si colloca nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del bicentenario per offrire un contributo al recupero e alla conoscenza della memoria storica della Chiesa di Livorno. Del volume Storia della diocesi di Livorno (1806-2006). Temi e figure della chiesa di Livorno, a cura di Riccardo Burigana e Chiara Barovero, pubblicato da EdiTasca, e del secondo volume in corso di pubblicazione, La Storia della diocesi di Livorno, parleranno il professore Emanuele Rossi, docente presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, impegnato da anni, con passione e competenza, nel rinnovamento del laicato cattolico, e il dott. Umberto Folena, giornalista di Avvenire, attento osservatore delle vicende ecclesiali italiane. All’incontro saranno presenti anche mons. Paolo Razzauti, amministratore della Diocesi, il dott. Giorgio Kutufà, presidente della Provincia di Livorno, il dott. Massimo Guantini, assessore delle Culture del Comune di Livorno e mons. Alberto Ablondi, vescovo emerito di Livorno. V Vita da seminarista Un’esperienza tutta da vivere giovani del nostro seminario, in formazione per il presbiterato (compresi i diaconi), sono sette. GREGORIO BARYN, 30 anni, diacono, fa servizio nella parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo e abita, per ora, in attesa di una sistemazione nella sua parrocchia, in un appartamento della parrocchia di s. Benedetto. Sta completando gli studi per il baccalaureato. VALERIO BARBIERI, 26 anni, diacono, svolge il servizio presso la parrocchia di s. Luca a Stagno. Abita nella casa canonica insieme al parroco. Ha conseguito il baccalaureato in teologia. CRISTIAN LEONARDELLI, 33 anni, diacono, di Trento, dopo un primo periodo di discernimento, abitando e facendo servizio nella parrocchia di N.S. di Fatima in Corea, è stato accolto nella nostra diocesi. Attualmente, risiede e svolge il ministero nella parrocchia di s. Pio X. Avendo terminato gli studi teologici, sta frequentando i corsi dell’Istituto di Spiritualità a Pisa. Questi tre sono in attesa dell’ordinazione presbiterale che avverrà quando ci sarà il nuovo vescovo. Attualmente si ritrovano una volta la settimana in seminario per una riflessione sul vangelo domenicale, insieme al padre spirituale e per condividere il pranzo insieme con gli altri. LORENZO FAVATI, 23 anni, è al secondo anno di teologia. FRANCESCO MOROSI, 22 anni, sta frequentando il primo anno di teologia. REMIGIO CHOLA, 27 anni, lettore e accolito, sta facendo servizio ancora per quest’anno presso la parrocchia di S. Benedetto. Ha già completato gli studi e conseguito il baccalaureato in teologia, in Polonia. Attualmente sta frequentando alcuni corsi presso l’Istituto di di Spiritualità a Pisa. MATTEO SEU, 27 anni, è il nuovo arrivato. Originario di Rosignano Solvay, ingegnere specializzato in sicurezza industriale, è entrato a febbraio e sta percorrendo un itinerario personalizzato all’interno del periodo propedeutico, che comprende un approfondimento spirituale e biblico. Ha già svolto un periodo di servizio presso il Cottolengo di Torino. Nel mese di maggio farà la prima e la seconda settimana degli Esercizi ignaziani e nei mesi di giugno-luglio andrà in un oratorio nel bresciano per seguire le attività estive. I 6 maggio: la giornata per il seminario DI MATTEO SEU i è stato affi- dato il com- pito di rac- contare la vita da seminarista. «Facile», potrà pensare qualcuno; «non così facile», gli risponderei. Anche perché va consi- derato il fatto che sono entrato in Seminario soltanto da tre mesi, e sono convinto che avrò imparato tutto quanto c’è da sapere della vita qui dentro, solo fra qualche anno, quando, se Dio vorrà, sarò ordinato sacerdo- te. Ora come ora posso soltanto provare ad esprimere le emozioni e le sensazioni che ho provato fino a questo momento, sperando di risultare il più chia- ro possibile. Va premesso che la mia è una vocazione piuttosto «adulta», pensando che proprio in questi giorni com- pio ventisette anni, e che ho lasciato dietro le mie spalle progetti di vita peraltro già ben avviati. Mi sono lau- reato in ingegneria, avevo trovato un bel lavoro a tempo inde- terminato (cosa ormai più unica che rara in M Italia) che mi procura- va soddisfazioni e che lasciava spazio ad am- pie possibilità di car- riera; potevo iniziare a «sistemarmi», come in genere si indica chi co- mincia a pensare al fu- turo (lavoro, famiglia, casa …), quando mi accorgo che il Signore mi chiama a verificare il mio cammino perso- nale e a pensare seria- mente ad una possibi- lità di vita consacrata. Definisco infatti que- sta fase che sto viven- do come periodo di verifica interiore: si può facilmente credere che chi decide di entra- re in seminario abbia ben chiaro quello che sarà il suo futuro e il disegno di Dio su di lui, ma in realtà chi compie una scelta del genere accetta sempli- cemente di intrapren- dere un cammino di scoperta di se stesso. Altrimenti si correreb- be il rischio di «sentirsi arrivati». Entrare in se- minario non è un ad- dio al mondo per chiudersi definitiva- mente tra poche mura e con il destino segna- to e già programmato; entrare in seminario significa piuttosto cer- care di capire la vo- lontà del Signore per la nostra vita. Certamente una scelta così vincolante impli- ca da parte di chi la fa un certo impegno, e non va assolutamente vissuta alla leggera: nel momento in cui, assie- me al Vescovo Diego e al Rettore don Andrea, decisi che era giunto il momento di entrare in seminario, avevo ben chiaro davanti a me il punto di arrivo, che nello specifico è il sa- cerdozio ministeriale. Ma allo stesso tempo ero ben conscio del fatto che devo essere sempre preparato, in qualsiasi momento, a fare un passo indietro nel caso in cui mi ac- corgessi di non essere pronto a dire il mio definitivo «si» al Si- gnore. Seminarista non signi- fica sacerdote: significa cammino verso il sa- cerdozio, ed è un cam- mino lungo. Lungo al- meno sei o sette anni. Lungo proprio per da- re il tempo a ciascuno di essere certi della scelta che si compie. Lungo ma bello, alme- no come mi si sta preannunciando. Fin dai primi momenti mi sono sentito a mio agio, ben accolto dalla comunità dei semina- risti, ben accolto dal clero diocesano, ben accolto da colui che è chiamato a guidare la diocesi in questo tem- po di assenza di un ve- scovo, ben accolto da quanti ogni giorno si aggirano tra i vari spazi del vescovado e del se- minario. Quello che si respira qui dentro è un clima familiare, che aiuta certamente chi decide di iniziare que- sto nuovo sentiero. Come anno propedeu- tico, sono stato invita- to a fare alcune espe- rienze anche fuori dal- la diocesi livornese: ho da poco terminato un mese di servizio al Cottolengo di Torino, che è stata per me una delle esperienze più si- gnificative ed entusia- smanti della mia vita. Tra pochi giorni par- tirò per gli Esercizi Spi- rituali, e poi nell’estate esperienze di servizio con ragazzi in un ora- torio del Nord-Italia … tempo per annoiar- mi non ne ho sicura- mente! Le difficoltà in futuro sicuramente non man- cheranno, ma posso star certo di trovarmi sempre accanto la pre- senza rassicurante del Signore, anche attra- verso le persone che mi vogliono bene e che non mi abbando- neranno mai: mio fra- tello e i miei genitori, che dapprima stravolti dalla notizia, ora tro- vano nella mia sere- nità la risposta conso- lante ai loro dubbi, i miei amici scout che mi hanno accompa- gnato in questi anni nella maturazione del- la mia scelta vocazio- nale, la mia comunità parrocchiale di origine e il suo parroco, don Flavio, che fraterna- mente segue ogni pas- so di questa mia nuova avventura. Ancora non so dire se un giorno potrò essere chiamato «don Mat- teo». Certamente ci spero e prego ogni giorno il Signore che non faccia mai venire meno questo desiderio di servirlo. E se poi mi chiamerà su altre stra- de, cercherò di percor- rerle con lo stesso en- tusiasmo con cui ho iniziato questa. Mi è stata data la pos- sibilità di vivere que- sto periodo di grazia, e sarei uno sciocco a non gustarmelo mo- mento per momento, visto che, senza retori- ca, è la cosa più bella che mi sia mai capitato di vivere. Ecco chi sono i seminaristi della diocesi Nella foto da sinistra: Matteo Seu, Lorenzo Favati, il rettore don Andrea Brutto, Francesco Morosi e Remigio Chola

Transcript of Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 6 maggio 2007 Vita da seminarista · 2008. 11....

  • Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/210217

    [email protected] locale Direttore responsabileAlberto MigoneVicedirettore Andrea FagioliReg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

    6 maggio 2007

    LA LETTERA DEL RETTOREdi don Andrea Brutto

    Chiamati daGesù per servirel’amore fraterno

    arissimi, anche quest’anno si rinnova la celebrazione della

    giornata per il seminario che, non vorrei si trasformassein un obbligo da assolvere, ma un’occasione per riuscire aricavarne rinnovati motivi di riflessione, di preghiera e disolidarietà fattiva. «Chiamati da Gesù per servire l’amore fraterno» è il temache quest’anno ho scelto per connotare questa giornatache si terrà la domenica 6 maggio V di Pasqua. Essa fariferimento al Vangelo del giorno e vuole sottolineareuna dimensione specifica del presbitero, che laformazione in seminario è tenuta a considerare in modoparticolare, come ricorda anche il recente documento «La

    formazione deipresbiteri nellachiesa italiana.Orientamenti enorme per iseminari (terzaedizione)»,promulgato il 4novembre scorsodalla C.E.I.Di questo testovorrei orariprendere alcunipassaggi del n.15, per megliocomprendere ilsignificato deltema scelto, emagari servire peruna riflessionepersonale e alivellocomunitario:I presbiteri sonochiamati così inprimo luogo a

    vivere una relazione filiale e fraterna con il proprio Vescovo,del quale sono necessari collaboratori e consiglieri nelministero. Un rapporto cordiale e schietto con il Vescovo non èdettato solamente da motivi di affinità psicologica, diopportunità pastorale o di strategia operativa; esso si radicanella configurazione sacramentale del ministero, trasmesso alpresbitero attraverso l’imposizione delle mani e la preghieraconsacratoria da parte del Vescovo stesso e come partecipazionesubordinata alla pienezza del suo sacerdozio […].In secondo luogo i presbiteri, uniti tra loro da «intimafraternità sacramentale», sono chiamati a intessere relazionifraterne con gli altri presbiteri, soprattutto con quelli cheappartengono al medesimo presbiterio diocesano; questo, comecorona del Vescovo, costituisce una fraternità sacramentale enon solamente operativa o affettiva. L’ordinazione infattirende il presbitero partecipe dell’unico ministero, del quale ilVescovo è rivestito in pienezza, e richiede perciò per sua stessanatura stima reciproca, comunione e spirito dicorresponsabilità. […] Lo spirito di fraternità deve essere vissuto anche con idiaconi e le persone consacrate. In terzo luogo, ai presbiteri è richiesta una relazione paterna efraterna con i laici a cui sono inviati, siano essi membra dellaChiesa vigili o assopite, collaboratori stretti o battezzati ormaiindifferenti. I fedeli laici esercitano il loro sacerdozio comunenon in virtù di deleghe da parte dei ministri ordinati, ma inforza dell’unica missione radicata nel battesimo. Per questomotivo teologico i presbiteri sono tenuti a valorizzare i laici, adascoltarli e a fare tesoro della loro esperienza di vita,considerandoli non semplici esecutori né meri collaboratori,ma veri e propri corresponsabili nella missione ecclesiale, inparticolare nelle realtà secolari. Il compito dei presbiteri è dipresiedere alla comune responsabilità come saggi padri difamiglia. La tensione alla fraternità che abita questo testo, risuonaanche nelle parole della preghiera di don PrimoMazzolari che è riprodotta sia sulla locandina che sulleimmaginette, preparate per l’occasione. Per quanto riguarda la situazione dei seminaristi e quellaeconomica del seminario, potete leggere a fianco comevive il seminario livornese e di quanto aiuto ancora habisogno, nella preghiera e nella solidarietà.Colgo l’occasione per salutarvi e augurarvi di vivere nellagioia pasquale.

    C

    VENERDÌ 4 MAGGIO ALLE 18.00 CENTRO CULTURALE DIOCESANO

    I volumi sulla storia della Diocesienerdì 4 maggio alle 18.00 presso il Centro Culturale Diocesano, in via delleGalere 35, sarà presentata la Storia della diocesi di Livorno (1806-2006). Il

    progetto per la redazione della Storia della diocesi di Livorno si colloca nell’ambitodelle iniziative per la celebrazione del bicentenario per offrire un contributo alrecupero e alla conoscenza della memoria storica della Chiesa di Livorno.Del volume Storia della diocesi di Livorno (1806-2006). Temi e figure dellachiesa di Livorno, a cura di Riccardo Burigana e Chiara Barovero, pubblicato daEdiTasca, e del secondo volume in corso di pubblicazione, La Storia della diocesi diLivorno, parleranno il professore Emanuele Rossi, docente presso la ScuolaSuperiore Sant’Anna di Pisa, impegnato da anni, con passione e competenza, nelrinnovamento del laicato cattolico, e il dott. Umberto Folena, giornalista di Avvenire,attento osservatore delle vicende ecclesiali italiane.All’incontro saranno presenti anche mons. Paolo Razzauti, amministratore dellaDiocesi, il dott. Giorgio Kutufà, presidente della Provincia di Livorno, il dott. MassimoGuantini, assessore delle Culture del Comune di Livorno e mons. Alberto Ablondi,vescovo emerito di Livorno.

    V

    Vita da seminaristaUn’esperienza tutta da vivere

    giovani del nostro seminario, informazione per il presbiterato (compresi idiaconi), sono sette.

    GREGORIO BARYN, 30 anni, diacono, faservizio nella parrocchia dei Ss. Pietro e Paoloe abita, per ora, in attesa di una sistemazionenella sua parrocchia, in un appartamentodella parrocchia di s. Benedetto. Stacompletando gli studi per il baccalaureato.

    VALERIO BARBIERI, 26 anni, diacono,svolge il servizio presso la parrocchia di s.Luca a Stagno. Abita nella casa canonicainsieme al parroco. Ha conseguito ilbaccalaureato in teologia.

    CRISTIAN LEONARDELLI, 33 anni,diacono, di Trento, dopo un primo periodo didiscernimento, abitando e facendo servizionella parrocchia di N.S. di Fatima in Corea, èstato accolto nella nostra diocesi.Attualmente, risiede e svolge il ministero nellaparrocchia di s. Pio X. Avendo terminato glistudi teologici, sta frequentando i corsidell’Istituto di Spiritualità a Pisa.

    Questi tre sono in attesa dell’ordinazionepresbiterale che avverrà quando ci sarà ilnuovo vescovo. Attualmente si ritrovano unavolta la settimana in seminario per unariflessione sul vangelo domenicale, insieme alpadre spirituale e per condividere il pranzoinsieme con gli altri.

    LORENZO FAVATI, 23 anni, è al secondoanno di teologia.

    FRANCESCO MOROSI, 22 anni, stafrequentando il primo anno di teologia.

    REMIGIO CHOLA, 27 anni, lettore eaccolito, sta facendo servizio ancora perquest’anno presso la parrocchia di S.Benedetto. Ha già completato gli studi econseguito il baccalaureato in teologia, inPolonia. Attualmente sta frequentando alcunicorsi presso l’Istituto di di Spiritualità a Pisa.

    MATTEO SEU, 27 anni, è il nuovo arrivato.

    Originario di Rosignano Solvay, ingegnerespecializzato in sicurezza industriale, è entratoa febbraio e sta percorrendo un itinerariopersonalizzato all’interno del periodopropedeutico, che comprende unapprofondimento spirituale e biblico. Ha giàsvolto un periodo di servizio presso ilCottolengo di Torino. Nel mese di maggio faràla prima e la seconda settimana degli Eserciziignaziani e nei mesi di giugno-luglio andrà inun oratorio nel bresciano per seguire leattività estive.

    I

    6 maggio: la giornata per il seminario

    DI MATTEO SEU

    i è stato affi-dato il com-pito di rac-contare la

    vita da seminarista.«Facile», potrà pensarequalcuno; «non cosìfacile», gli risponderei.Anche perché va consi-derato il fatto che sonoentrato in Seminariosoltanto da tre mesi, esono convinto cheavrò imparato tuttoquanto c’è da saperedella vita qui dentro,solo fra qualche anno,quando, se Dio vorrà,sarò ordinato sacerdo-te.Ora come ora possosoltanto provare adesprimere le emozionie le sensazioni che hoprovato fino a questomomento, sperandodi risultare il più chia-ro possibile.Va premesso che lamia è una vocazionepiuttosto «adulta»,pensando che proprioin questi giorni com-pio ventisette anni, eche ho lasciato dietrole mie spalle progettidi vita peraltro già benavviati. Mi sono lau-reato in ingegneria,avevo trovato un bellavoro a tempo inde-terminato (cosa ormaipiù unica che rara in

    MItalia) che mi procura-va soddisfazioni e chelasciava spazio ad am-pie possibilità di car-riera; potevo iniziare a«sistemarmi», come ingenere si indica chi co-mincia a pensare al fu-turo (lavoro, famiglia,casa …), quando miaccorgo che il Signoremi chiama a verificareil mio cammino perso-nale e a pensare seria-mente ad una possibi-lità di vita consacrata.Definisco infatti que-sta fase che sto viven-do come periodo diverifica interiore: sipuò facilmente credereche chi decide di entra-re in seminario abbiaben chiaro quello chesarà il suo futuro e ildisegno di Dio su dilui, ma in realtà chicompie una scelta delgenere accetta sempli-cemente di intrapren-dere un cammino discoperta di se stesso.Altrimenti si correreb-be il rischio di «sentirsiarrivati». Entrare in se-minario non è un ad-dio al mondo perchiudersi definitiva-mente tra poche murae con il destino segna-to e già programmato;entrare in seminariosignifica piuttosto cer-care di capire la vo-lontà del Signore per

    la nostra vita.Certamente una sceltacosì vincolante impli-ca da parte di chi la faun certo impegno, enon va assolutamentevissuta alla leggera: nelmomento in cui, assie-me al Vescovo Diego eal Rettore don Andrea,decisi che era giunto ilmomento di entrare inseminario, avevo benchiaro davanti a me ilpunto di arrivo, chenello specifico è il sa-cerdozio ministeriale.Ma allo stesso tempoero ben conscio delfatto che devo esseresempre preparato, inqualsiasi momento, afare un passo indietronel caso in cui mi ac-corgessi di non esserepronto a dire il miodefinitivo «si» al Si-gnore.Seminarista non signi-fica sacerdote: significacammino verso il sa-cerdozio, ed è un cam-mino lungo. Lungo al-meno sei o sette anni.Lungo proprio per da-re il tempo a ciascunodi essere certi dellascelta che si compie.Lungo ma bello, alme-no come mi si stapreannunciando. Findai primi momenti misono sentito a mioagio, ben accolto dallacomunità dei semina-

    risti, ben accolto dalclero diocesano, benaccolto da colui che èchiamato a guidare ladiocesi in questo tem-po di assenza di un ve-scovo, ben accolto daquanti ogni giorno siaggirano tra i vari spazidel vescovado e del se-minario. Quello che sirespira qui dentro è unclima familiare, cheaiuta certamente chidecide di iniziare que-sto nuovo sentiero.Come anno propedeu-tico, sono stato invita-to a fare alcune espe-rienze anche fuori dal-la diocesi livornese: hoda poco terminato unmese di servizio alCottolengo di Torino,che è stata per me unadelle esperienze più si-gnificative ed entusia-smanti della mia vita.Tra pochi giorni par-tirò per gli Esercizi Spi-rituali, e poi nell’estateesperienze di serviziocon ragazzi in un ora-torio del Nord-Italia… tempo per annoiar-mi non ne ho sicura-mente!Le difficoltà in futurosicuramente non man-cheranno, ma possostar certo di trovarmisempre accanto la pre-senza rassicurante delSignore, anche attra-verso le persone che

    mi vogliono bene eche non mi abbando-neranno mai: mio fra-tello e i miei genitori,che dapprima stravoltidalla notizia, ora tro-vano nella mia sere-nità la risposta conso-lante ai loro dubbi, imiei amici scout chemi hanno accompa-gnato in questi anninella maturazione del-la mia scelta vocazio-nale, la mia comunitàparrocchiale di originee il suo parroco, donFlavio, che fraterna-mente segue ogni pas-so di questa mia nuovaavventura.Ancora non so dire seun giorno potrò esserechiamato «don Mat-teo». Certamente cispero e prego ognigiorno il Signore chenon faccia mai veniremeno questo desideriodi servirlo. E se poi michiamerà su altre stra-de, cercherò di percor-rerle con lo stesso en-tusiasmo con cui hoiniziato questa.Mi è stata data la pos-sibilità di vivere que-sto periodo di grazia, esarei uno sciocco anon gustarmelo mo-mento per momento,visto che, senza retori-ca, è la cosa più bellache mi sia mai capitatodi vivere.

    Ecco chi sono i seminaristi della diocesi

    Nella foto da sinistra: Matteo Seu, Lorenzo Favati, il rettore don Andrea Brutto, Francesco Morosi e Remigio Chola

  • LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI6 maggio 2007IIIl piano 2007 della Provincia di Livorno

    a Vice presidente dell’Amministrazio-ne provinciale e assessore alla cultura,Monica Giuntini, ha presentato il pro-tocollo d’intesa tra Regione e Provin-

    cia che regolerà il piano di investimenti perla cultura e lo spettacolo per il corrente an-no nell’attesa che venga predisposto il nuo-vo Piano Regionale integrato della culturache prevede un tavolo di co-progettazionecon le diverse Province.Grazie al finanziamento di oltre 800 milaeuro stanziati dalla Regione, Ministero deiBeni Culturali, Provincia e Sovrintendenza,verrà realizzato un progetto riguardante laFortezza Vecchia che prevede la messa inopera di un ascensore per il trasporto deidisabili, la recinzione, la ristrutturazione diun ampio salone che dovrà servire per lemostre, la ristrutturazione del «Broletto» incui verrà sistemato il piccolo museo dellaFortezza, inoltre sarà istituito un Ufficio dipromozione culturale e turistica.Il Presidente della Regione - ha aggiuntol’assessore - ha anche assicurato l’impegnoa finanziare i progetti culturali, previsti nelPatto per lo sviluppo, usufruendo del Fon-do Europeo per lo Sviluppo Regionale, cheriguardano il restauro e la conservazione diVilla Maurogordato e il progetto emergenzeper l’isola di Pianosa.Nel Piano 2007 è previsto inoltre il proget-to «La Toscana dei Festival» che si articoleràin diverse manifestazioni tra cui «Elba, iso-la musicale d’Europa», il «Festival della Ri-viera» riferito alla Costa degli Etruschi, il«Festival Mascagni d’estate» che si terrà aCollesalvetti, il «premio Piero Ciampi» cheha ormai una risonanza nazionale, natural-mente non mancherà «Effetto Venezia» dal3 al 12 agosto, l’Arci Bassa Val di Cecina or-ganizzerà «Beat», l’ultimo spettacolo sarà il«Festival Visionaria» che privilegia il cine-ma di qualità si terrà dal 20 al 27 ottobre.Un altro progetto è quello denominato «Si-pario Aperto» che ha lo scopo di consolida-re il circuito regionale dei piccoli teatri, perquesto motivo la Provincia di Livorno è im-pegnata nella costituzione di una «rete» lo-cale con lo scopo di sviluppare programmidi educazione ai linguaggi dello spettacoloe alla formazione del pubblico in strettorapporto con il mondo della scuola. I teatriaderenti al circuito sono undici, tra questivi è il Centro Artistico «il Grattacielo» e ilTeatro delle Commedie, ogni teatro dovreb-be programmare almeno dieci spettacoli.Per finire il progetto per la «Cultura con-temporanea» che è imperniato sul temadelle pari opportunità, infatti nell’Anno Eu-ropeo delle Pari Opportunità si vuole pro-muovere una produzione culturale che diavoce alle «diversità» e al confronto, si trat-terà allora di giovani-anziani, abili-disabili,autoctoni-immigrati, per queste realizza-zioni Provincia e Regione stanzieranno cir-ca 120 mila euro.

    Gianni Giovangiacomo

    L roprio il giorno della festadella mamma vogliamoinvitarti a festeggiare connoi la Mamma delle

    mamme, con l’ormaitradizionale pellegrinaggio aMontenero giunto alla suaquarta edizione: Maria ciaspetta tutti, «grandi» col cuoredi bambini e bambini dal cuoregrande.Maria vuole insegnarci adamare sempre più, a cambiare ilmondo con l’amore iniziandodal nostro cuore e aprendoci achi vive accanto a noi per poidilatare il cuore finoall’universo intero. Vorresti anche tu imparare adamare di più? Maria ce loinsegnerà e, se lo vogliamo,amerà attraverso noi. Nonperdiamo questa occasione perimparare ad essere, sempre più,persone che vivono una vitapiena di senso e per questofelici.SABATO 12 MAGGIO ALLE 15.30ci ritroveremo nel piazzaleGiovanni XXIII dove verràdistribuito l’occorrente pervivere questa bella esperienza edove prepareremo il cuorefacendo festa e cantandoinsieme.Pregheremo il Rosariocamminando verso il Santuarioe diremo a Maria tutti i nostridesideri e necessità insieme aquelle di tutti gli amici che

    portiamo nel cuore. Nell’aula mariana vivremo unbreve ma intenso momento dipreghiera dove scopriremoconcretamente cosa vuol direvivere come Maria donna delservizio.Ma non finisce qui! Maria ticonsegnerà un «dono» chescoprirai solo quel giorno, peraiutarti a donare il tuo amore a

    chi ha bisogno di te o forse habisogno del tuo perdono…questo sarai tu a deciderlo!A conclusione, all’esterno delSantuario ci sarà il tradizionalelancio dei palloncini cheporteranno in cielo le nostrepreghiere a Maria. Confidando nella tuagenerosità abbiamo detto ainostri piccoli amici del paese di

    Bilisht, in Albania, chepotranno avere qualcosa in piùda mangiare, da vestire e pervivere più dignitosamente(come vivi tu) grazie ai tuoipiccoli sacrifici e rinuncie checondividerai offrendoli loro!Vi aspettiamo numerosi perfare festa. A presto.

    Sorelle Francescane delVangelo

    P

    I ragazzi in pellegrinaggio a MonteneroSabato 12 maggio alle 15.30 partenza dal piazzale Giovanni XXIII

    LUTTOLa redazione porge le più sentitecondoglianze alla signora Maria CarlaGiovangiacomo, moglie del nostrocollaboratore Gianni, per la perditadella mamma avvenuta proprio inquesti giorni.

    Gli investimentiper la cultura e lo spettacolo

    ono arrivate in vescovado pro-prio in questi giorni le foto che

    documentano l’incontro di monsi-gnor Razzauti con Benedetto XVI.Un colloquio durato solo ventiminuti ma in cui il Santo Padre havoluto conoscere il più possibilesulla città e la Diocesi di LivornoVENERDÌ 11 MAGGIO ALLE 21.15IN CATTEDRALE PRIMA DELLAVEGLIA DI PREGHIERA PER ILNUOVO VESCOVOL’AMMINISTRATORE DIOCESANORACCONTERÀ AI PRESENTI QUESTOSUO INCONTRO CON IL PAPA E CONLE CONGREGAZIONI VATICANE.

    S

    LA VERGINE INCORONATA TORNA A CASA

    LA PREZIOSA PALA DEL VASARIADESSO È DAVANTI ALL’ALTAREMAGGIORE DELLA CHIESA

    cco le fasi del trasporto e dell’allestimento della Paladell’incoronazione della Vergine di Giorgio Vasari, finalmente

    tornata in S. Caterina a Livorno. La tavola resterà davanti all’altarefino al 15 agosto, giorno dell’Assunta, dopodiché tornerà al suoluogo originario, nell’abside retrostante.

    E

    LL’’iinnccoonnttrroo ttrraa mmoonnssiiggnnoorr RRaazzzzaauuttii ee BBeenneeddeettttoo XXVVIIInsieme al Papa per parlare di Livorno

  • LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI6 maggio 2007 III

    AGENDA DIOCESANAVENERDI 4 MAGGIO- 18.00 centro culturale diocesano presentazionedei due volumi sulla storia della Diocesi.- 21.00 in vescovado veglia di preghiera con gliscout, interviene monsignor Razzauti.

    SABATO 5 MAGGIO- 11.00 in vescovado l’ufficio comunicazioni socialidella Diocesi incontra i giornalisti della città.Interviene padre Ciro Benedettini, vice direttoreSala Stampa Vaticana.

    DOMENICA 6 MAGGIO- 11.15 l’amministratore diocesano celebra leCresime alla parrocchia S. Luca (II gruppo).

    MERCOLEDÌ 9 MAGGIO- 10.30 in vescovado collegio dei Consultori.

    VENERDI 11 MAGGIO-9.30 Bottini dell’olio convegno sulla sicurezzapromosso dall’INAIL. Partecipa l’amm. Diocesano.- 17.45 per gli incontri del SAE nella saletta deiValdesi (largo Valdesi 1) don Andrea Bruttointerviene sul tema «L’amore pienezza della fede».- 21.15 in cattedrale veglia di preghiera per ilnuovo vescovo. L’amministratore diocesano primadella veglia relazionerà sulla visita ad limina.

    SABATO 12 MAGGIO- 10.00 santuario di Montenero l’amministratorediocesano presiede la celebrazione per la festadella polizia.- 15.30 pellegrinaggio mariano dei ragazzi alSantuario di Montenero.- 18.00 l’amm. Diocesano celebra le Cresime a S.Leopoldo a Vada.

    DOMENICA 13 MAGGIO- 10.30 l’amm. Diocesano celebra le Cresime a S.Giovanni Bosco in Coteto.- 16.00 presso l’istituto S. Caterina (viale Italia181) incontro di approfondimento per le suoredell’USMI. Guida l’incontro padre Damioli.

    ià dalla fine del 2003nella parrocchia N.S.di Lourdes, aCollinaia, sono stati

    eseguiti lavori di riqualificazionedella Chiesa culminate nellarealizzazione di un nuovoampio salone ricavato dal localesottostante il sagrato.Si sono così ampliati gli spazi adisposizione per le attività dellaparrocchia che già disponeva diun grande salone usato ancheper feste di battesimo,compleanno ed altro.Ora, in seguito ad ulteriorilavori, sono state recuperate learee esterne retrostanti la chiesanecessarie per poter creare unoratorio giovanile, ma anche persvolgere attività di interessesociale che siano motivo diaggregazione e di incontro in unquartiere periferico carente diservizi, specialmente quellidedicati alle persone.In particolare è stato realizzatoun campo sportivo polivalentecon superficie in erba sintetica,dotato di servizi igienici conlocale spogliatoio e docce eprovvisto di illuminazioneartificiale per l’uso notturno. Ilcampo è idoneo per calcetto,pallavolo, tennis ed altri sport.È in via ormai di ultimazioneanche la sistemazione a verde diun’area adiacente il camposportivo per il gioco dei bambinie attività ricreative varie.La possibilità di avere adisposizione tutti questi spazi ela volontà di poterli utilizzare inmaniera ottimale, ha fattonascere l’idea di costituirequalcosa che, attraverso questestrutture, potesse essere motivodi incontro e di aggregazione. È

    sorto così il circolo parrocchiale«Lourdes - Collinaia» presiedutodal Parroco.Il Circolo si propone diorganizzare attività ludico-ricreative, formative, culturali,sportive e anche assistenziali.Il Circolo, anche se sorto periniziativa della Parrocchia diCollinaia, è aperto a tutti edaccetta volentieri lacollaborazione di chiunquevoglia investire parte del propriotempo libero per condividereidee, elaborare progetti osuggerire iniziative chearricchiscano la vita dellacomunità, creando, come giàdetto sopra, sempre nuoveoccasioni per incon-trarsi e

    conoscersi in un ambientefamiliare e di sicuri principimorali. Sarà sicuramente unaattività ricca di soddisfazioni egratificante per ognuno.Per quanto riguarda le attivitàsportive, il Circolo potrà contaresull’ assistenza e lacollaborazione del C.S.I.(Centro Sportivo Italiano) con ilquale è in corso la pratica diaffiliazione. A tutti coloro chevorranno frequentare le strutturedel Circolo o fruire dei serviziche verranno via via messi adisposizione, per motivi legali,fiscali ed assicurativi, è richiestal’iscrizione con tesseramentoannuale di Euro 5,00. Gliimpianti sportivi sono anche

    disponibili per chiunque nefaccia richiesta con una modestaofferta per le opere parrocchiali.Per informazioni sul circolo e gliimpianti sportivi si puòtelefonare al n. 0586 500051(preferibilmente ore pasti) cell.3389597431. (Il cellulare èovviamente spento durante lecelebrazioni liturgiche, di normatra le 17,00 e le 19,00).Per informazioni sul salone0586 505276 cell.3475020475. Irecapiti per gli impianti sportivied il salone sono diversi permotivi organizzativi ma, in casodi necessità si possono utilizzareentrambi.

    Il consiglio pastoraleparrocchiale

    G Un campo sportivo e un’area verde per i bambini

    SI È’ CONCLUSO IL CICLO DI INCONTRI DEI «LUNEDÌ DANTESCHI»di Maria Zalum

    L’impronta di Dio nel cuore degli uominiella tradizionedei «Lunedìdanteschi» si ètornati que-

    st’anno a temi non nuovi- il dialogo interreligiosoe l’ecumenismo – con unviaggio nella «santità eglobalizzazione» che hacondotto ad ogni latitu-dine geografica e ancorpiù spirituale, per scopri-re ed ascoltare il seme diverità, i doni di umanitàe di grazia che si trovanoin ogni esperienza reli-giosa, per conoscere i«nomi di Dio», secondol’invito della Chiesa acercare ciò che unisceorientamenti diversi.Amasi Damiani, livorne-se, per conto della RAIInternational aveva per-corso i continenti inter-vistando alcuni perso-naggi nei quali l’im-pronta di Dio è piùprofonda - gli uomini diDio - testimoni di unaloro fede vissuta nel dia-logo; aveva avuto cura diriprendere qualche ango-lo del loro mondo, diimmergersi nel loro pae-saggio o nel loro am-biente, di carpire forsequalche «segreto» o qual-che sfumatura nei lorovolti o nelle loro liturgie.Aveva costruito un avvin-cente programma, con-cesso a Padre ValentinoDavanzati s.j. per quei«lunedì» del Centro Arti-stico che da anni segna-no una tappa importantedi cultura e spiritualità;egli stesso, talvolta pre-sente in sala, ha potutoillustrarli al pubblicosempre numeroso. Dall’Ebraismo all’Islam,dallo Shintoismo al Bud-dismo, all’Induismo, aiMormoni, sono sfilati

    ambienti diversissimi, epersone figlie del loromondo, plasmate dallafede quanto dall’aria cherespirano; troppo breveil tempo per un ap-profondimento (ogni fil-mato dura mezz’ora),ma dall’intervista èemersa ogni identità reli-giosa, nella sua aperturaverso le altre. Non di ra-do alcune precisazioniche Padre Davanzati haofferto con maestriahanno aiutato a guardarecon uno occhio più pre-

    parato e a ricollegarsi adalcune notizie storicheessenziali, mettendo inluce le prospettive di fon-do un po’ nascoste. Si so-no alternate sullo scher-mo voci diverse, fuse inun coro polifonico dallaricerca sincera e costrutti-va della verità, di Dio:chiamiamo tale scambioglobalizzazione? Esso èfrutto di decenni di im-pegno verso il dialogo,verso il superamentodelle divisioni, dellosforzo di papi e teologi,

    ma anche di personeumili, mai ricordate. Un panorama ampio èstato dedicato ai cattoli-ci, a cominciare dallediocesi dell’Africa, con laloro musica, la loro fedevigorosa, la loro povertà;all’esperienza dell’AbbéPierre, all’indomani del-la sua scomparsa, prota-gonista di una pagina distoria con il suo coraggioe la sua dedizione, la suapresenza nella vita politi-ca oltre che sociale, lega-to ai piccoli anche fuori

    dal suo paese; ai cattolicidel Brasile, impegnati inopere di aiuto umanita-rio contro malattie deva-stanti con ospedali ag-giornati in un contestoancora privo di strade;infine l’incontro con iCopti, custodi di anticheliturgie, formatori di gio-vani cui vogliono affida-re una tradizione che vie-ne da lontano.I volti sono passati con iloro sguardi penetranti ei loro messaggi; infine, aGerusalemme si è raccol-ta una parola che valeper tutti, attraverso leespressioni di due reli-giosi: si è parlato dellapreghiera, la voce poten-te e silenziosa che già adAssisi era stata declinatacon la comunione, e cheda sempre fluisce versoun unico Dio nelle varieforme che l’umanitàesprime. La preghiera, seè autentica, ha il respirodel mondo, abbraccia econsegna all’Onnipoten-te ogni gioia e ogni lacri-ma della terra: Gerusa-lemme, luogo di preghie-ra per ogni popolo, è laculla privilegiata di que-sta esperienza. Come giàsan Paolo aveva intuito,vi è un unico Dio cheagisce per mezzo di tutti,ed è presente in tutti; e seil Figlio ha pregato per-ché siamo uniti, questodesiderio di Dio è un se-me profondo nascostonel nostro cuore. Così ilcardinale Etchegaray conlimpida discrezione haposto la «pace» al termi-ne di questo lungo per-corso, un termine che èanche inizio, e non èestraneo ad alcuna situa-zione piccola o grandedel mondo.

    N

    Un posto per stare insiemeAlla parrocchia N.S. di Lourdes in Collinaia nasce il nuovo circolo parrocchiale

    UNA LETTERA A...«LA SETTIMANA»

    Un libro da «maneggiare» con precauzioneil caso del «matematico impertinente ma poco coraggioso» (così lo definisce Giorgio Israelin una spietata controanalisi su «Il Foglio» del 13 marzo 2007), Piergiorgio Odifreddi, la cui

    missione primaria (come dimostra il recente libro «Perché non possiamo essere cristiani - emeno che mai cattolici») sembra essere l’attacco a testa bassa contro il Cristianesimo.Rifacendo il verso a Benedetto Croce e al suo «Perché non possiamo non dirci cristiani»Odifreddi disegna una storia dell’Ebraismo e del Cristianesimo come sequenza di errori e diorrori. Le finalità del libro sono chiare.In primo luogo, mostrare che l’ebraismo «in soldoni», il tentativo di stabilire su basi teologiche ildiritto a una terra è un disegno perverso che ha condotto alla costituzione di Israele, dal nostrodefinito in un’intervista uno «stato fascista».E poi dimostrare che quel tal Gesù mezzo mago, mezzo imbonitore di ridicole storielle, sullequali è stato costruito un edificio teologico inconsistente e assurdo è un sistema di potere che haprodotto soltanto delitti e misfatti. Del resto, noto da un pezzo che questa è la missione delprofessor Odifreddi. «Ma ora siamo all’ossessione» (G. Israel).Come ben mostra l’articolo del professor Israel, il nostro matematico prestato alla battagliaantiteistica riesce ad accumulare una sfilza di luoghi comuni e di acidi insulti (Cristiano =cretino), tale da contraddire gravemente il proprio proposito di portare finalmente la luce nelletenebre dell’ignoranza (cristiana).Non serve neanche grattare in superficie per constatare di quale accozzaglia malamenterabberciata di informazioni di terza mano, probabilmente raccolte sul web, su enciclopedie edizionari, sia composta la via crucis. È una sequenza di scoperte dell’ombrello («Elohim» che èin plurale), di ridicole definizioni in pillola di temi su cui sono stati scritti libri (come il «Golem»),o di elenchi di traduzioni di locuzioni bibliche, la cui diversità viene esibita come prova di non sisa bene quale confusione mentale, anziché nell’incapacità nel nostro ebraista di dirci qual èquella giusta. E francamente non vale la pena di continuare. (G. Israel).Ma la cosa più vera è che Odifreddi trova vaste platee disponibili all’applauso, e gente acriticache - in nome di una scienza qui invocata a sproposito - accusa di oscurantismo e di bigottismoi veri difensori della Ragione. È questo il lato più triste della faccenda, che fa invocare, comediceva Fabio Cavallari su questo stesso sito, l’urgenza di una battaglia culturale instancabilecontro la menzogna...

    Don Antonio Marini

    E

    Verso la giornata dellecomunicazioni sociali

    UN INCONTRO E TANTEPUBBLICAZIONI

    n attesa della Giornata mondiale delle Co-municazioni Sociali in programma il 12maggio (le iniziative si protraggono per tut-ta la settimana fino al 20 maggio) l’ufficio

    diocesano di pastorale per le Comunicazioniinvita tutti a partecipare all’incontro dal titolo «CHIESA E MEDIA, CHI HA PIÙ BISOGNO L’UNODELL’ALTRO?» IN CUI SARÀ PRESENTE PADRECIRO BENEDETTINI, VICE DIRETTORE DELLA SA-LA STAMPA VATICANA. LA CONFERENZA SISVOLGERÀ NEL SALONE DEL VESCOVADO (VIADEL SEMINARIO 61) SABATO 5 MAGGIO ALLE11.00.Tema della giornata di quest’anno è «I bambinie i media:una sfida per l’educazione» e anche ilSanto Padre nel messaggio che ha scritto perquesta occasione (per leggere il messaggio perintero: http://www.vatican.va/holy_father/be-nedict_xvi/messages/communications/docu-ments/hf_ben-xvi_mes_20070124_41st-world-communications-day_it.html) sottolinea l’im-portanza di una corretta informazione e for-mazione di coloro che operano nei media.LA LIBRERIA DELLE EDIZIONI PAOLINE (VIADELL’INDIPENDENZA) per questo mette a dispo-sizione numerosi testi sull’argomento. In parti-colare questa settimana sottolineiamo:- «Pollicino nel bosco dei media» di VincenzoVaragona, un libro in cui si prospetta ai genito-ri un percorso di educazione per i bambini per-ché sappiano rapportarsi correttamente neiconfronti dei mezzi di comunicazione- «Cyberstudenti» di Jean-Luc Ferré, una vera epropria guida di tutti gli strumenti multime-diali, rivolta direttamente ai ragazzi.- «Che invenzione la comunicazione» di RosaStipo e Adriana del Giudice, un musical cherappresenta una sorta di viaggio nel tempo at-traverso le invenzioni e gli inventori delle tele-comunicazioni.

    ISabato 5 alle 11.00 in vescovado