Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale...

8
SIENA-COLLE-MONTALCINO Come abbonarsi al settimanale Piazza Duomo 5 53100 Siena tel. 0577/205113 fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 15 marzo 2020 «Il Vangelo non può essere fermato» Stagione 2019 Annuale, trimestrale, cartaceo, online: ci sono molti modi per abbonarsi a Toscana Oggi. Scegli la formula che più preferisci e mettiti in contatto con la redazione senese telefonando allo 0577 42020 oppure visitando il sito internet www.arcidiocesi.siena.it o scrivendo a: [email protected] il SAGRATO DI MIETTA BRUGNOLI iciannove marzo, Festa del papà: un uomo in «attesa» con la gioia, l’emozione, la paura e l’incertezza di essere in grado di gestire un futuro ancora sconosciuto, con nuove regole da adattare al nuovo stato. Quanta smisurata fatica mentale ed emotiva per ogni futuro padre; una sfida della vita che non può paragonarsi ad un’altra per intensità emotiva e psicologica. Sentimenti che agitano tutti i futuri papà e che, sicuramente, avranno agitato anche il papà per eccellenza: San Giuseppe. A maggior ragione lui, designato per essere il papà del Salvatore, si sarà chiesto quante e quali altre regole, del tutto inattese e certo non programmate, era stato chiamato a dover affrontare. Abituato ad avere tutto sotto controllo, progetti e lavoro scorsi lungo il binario del prevedibile, si era totalmente affidato alle parole dell’Angelo inviato da Dio, che gli modificava alla radice tutti i suoi piani. Una sensazione di vertigine assoluta anche per un uomo pio e modesto artigiano come era Giuseppe, che avrà dovuto muoversi fra le maglie dei suoi doveri e delle sue passioni come un funambolo su una corda tesa a metri da terra. Si sarà chiesto chi fosse quel misterioso Bambino, che attendeva la sua amata, promessa sposa; come sarebbe stato e come poter gestire quella storia più grande di lui. Sapeva soltanto che un bambino sarebbe nato dal grembo di Maria e che Dio aveva inviato uno Messaggero per comunicarglielo e da uomo «giusto», disponibile a compiere gioiosamente e fedelmente la volontà divina, consegna la propria vita a un progetto che lo trascende e prende con sé Maria. Non certo semplicemente «giusto» perché ligio nell’osservanza scrupolosa dei comandamenti, ma per la ricerca integrale della volontà divina, che accoglie con obbedienza piena. La fede di Maria si è incontrata con la fede di Giuseppe, che è diventato insieme a lei il primo depositario del mistero divino. L’apparizione dell’angelo in sogno e le sue parole lo avranno senza dubbio confortato sul fatto che la sua promessa sposa non gli sia stata infedele e che lei stessa, per prima, ha accolto la volontà di Dio. Ora, a lui spetta il compito di custodire il figlio che nascerà e, come lo Spirito ha generato in Maria il figlio, così il medesimo Spirito, chiamando Giuseppe a imporgli il nome, lo costituisce realmente suo padre ed educatore. «La stessa Vergine Maria, ben consapevole di non aver concepito Cristo dall’unione sessuale con Giuseppe, lo chiama tuttavia padre di Cristo» (S. Agostino da Discorso 51). Cosa avrà provato questo papà «speciale» quando ha preso fra le braccia per la prima volta il Figlio, appena nato, e lo ha presentato al Signore? Quale enorme emozione nel sentir battere quel piccolo cuore sul suo petto quando anche lui si sarà cimentato nel cullarlo, mentre la Madre riposava o attendeva alle occupazioni domestiche! Sorrido teneramente se lo immagino emozionatissimo quando si rende conto che il figlio l’ha guardato, l’ha riconosciuto e gli ha sorriso. Quando a provato a dargli qualche volta la pappa, o lo attendeva a braccia aperte pronto a sorreggerlo nei suoi primi, incerti passi, o quando gli dedicava il suo tempo per giocare con lui e, più grandicello, per fargli prendere dimestichezza con i suoi attrezzi da lavoro. Attraverso la sua totale obbedienza a Dio, inizia per lui una vita totalmente nuova, con prospettive assolutamente insospettate e con la scoperta di un senso più profondo del suo essere sposo e padre. Nel 1962, nella prima fase conciliare, Giovanni XXIII decise di nominare san Giuseppe patrono del Vaticano II e di ricordarne il nome accanto a quello di Maria come «suo sposo» nel canone romano della Messa. La decisione entrò in vigore l’8 dicembre dello stesso anno, solennità dell’Immacolata e nel testo della preghiera Eucaristica, che inizia: «In Comunione con tutta la Chiesa...ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre di Dio e Signore Gesù Cristo» risuona l’aggiunta: «e san Giuseppe, suo sposo». Sposo che rimarrà sempre protettivo e fedele accanto alla sua donna e a quel bimbo quale figura paterna positiva e responsabile. Fulgido esempio di ogni uomo che è, o si fa padre, e che non soltanto custodisce e provvede al figlio quando tutto scorre facile e sereno, ma che gli è accanto, lo sostiene e lo protegge quando le difficoltà e gli ostacoli sembrano avere il sopravvento. continua a pagina IV D Chiese aperte ma sospesa, fino al 3 aprile, la celebrazione delle messe: saranno trasmesse in streaming San Giuseppe, papà buono simbolo d’amore concreto di Giuseppe Acampa a pagina III LA MESSA NON È FINITA di Franca Piccini a pagina VII Divorziati, l’esperienza di «auto aiuto» a Siena L’arte sacra e il suo intento pedagogico nel contemporaneo di Franca Piccini a pagina IV Il «Padre nostro», sintesi della nostra fede cristiana di Maria Teresa Stefanelli a pagina II IL SOMMARIO di Maria Teresa Stefanelli a pagina V Il Beato Ambrogio Sansedoni a 800 anni dalla sua nascita DI AUGUSTO P AOLO LOJUDICE arissimi sacerdoti, come tutti ormai sapete questa notte la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato un altro decreto, in vigore fino al 3 aprile, che sostituisce i precedenti, sulle norme di comportamento da adottare per limitare la diffusione dell’ infezione del Coronavirus che sta affliggendo il nostro paese. continua a pagina III C

Transcript of Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale...

Page 1: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

SIENA-COLLE-MONTALCINOCome abbonarsi al settimanalePiazza Duomo 5

53100 Sienatel. 0577/205113fax 0577/43650

Notiziario localeDirettore responsabileDomenico Mugnaini

Reg. Tribunale Firenze n. 3184del 21/12/1983

15 marzo 2020

««IIll VVaannggeelloo nnoonn ppuuòò eesssseerree ffeerrmmaattoo»»

Stagione 2019Annuale, trimestrale, cartaceo, online: cisono molti modi per abbonarsi a ToscanaOggi. Scegli la formula che più preferisci emettiti in contatto con la redazione senesetelefonando allo 0577 42020 oppurevisitando il sito internet www.arcidiocesi.siena.it o scrivendo a: [email protected]

il SAGRATO

DI MIETTA BRUGNOLI

iciannove marzo, Festa del papà: un uomo in «attesa»con la gioia, l’emozione, la paura e l’incertezza di

essere in grado di gestire un futuro ancora sconosciuto,con nuove regole da adattare al nuovo stato. Quantasmisurata fatica mentale ed emotiva per ogni futuropadre; una sfida della vita che non può paragonarsi adun’altra per intensità emotiva e psicologica. Sentimentiche agitano tutti i futuri papà e che, sicuramente, avrannoagitato anche il papà per eccellenza: San Giuseppe. Amaggior ragione lui, designato per essere il papà delSalvatore, si sarà chiesto quante e quali altre regole, deltutto inattese e certo non programmate, era statochiamato a dover affrontare. Abituato ad avere tutto sottocontrollo, progetti e lavoro scorsi lungo il binario delprevedibile, si era totalmente affidato alle paroledell’Angelo inviato da Dio, che gli modificava alla radicetutti i suoi piani. Una sensazione di vertigine assolutaanche per un uomo pio e modesto artigiano come eraGiuseppe, che avrà dovuto muoversi fra le maglie deisuoi doveri e delle sue passioni come un funambolo suuna corda tesa a metri da terra. Si sarà chiesto chi fossequel misterioso Bambino, che attendeva la sua amata,promessa sposa; come sarebbe stato e come poter gestirequella storia più grande di lui. Sapeva soltanto che unbambino sarebbe nato dal grembo di Maria e che Dioaveva inviato uno Messaggero per comunicarglielo e dauomo «giusto», disponibile a compiere gioiosamente efedelmente la volontà divina, consegna la propria vita aun progetto che lo trascende e prende con sé Maria. Noncerto semplicemente «giusto» perché ligionell’osservanza scrupolosa dei comandamenti, ma per laricerca integrale della volontà divina, che accoglie conobbedienza piena. La fede di Maria si è incontrata con lafede di Giuseppe, che è diventato insieme a lei il primodepositario del mistero divino. L’apparizione dell’angeloin sogno e le sue parole lo avranno senza dubbioconfortato sul fatto che la sua promessa sposa non gli siastata infedele e che lei stessa, per prima, ha accolto lavolontà di Dio. Ora, a lui spetta il compito di custodire ilfiglio che nascerà e, come lo Spirito ha generato in Mariail figlio, così il medesimo Spirito, chiamando Giuseppe aimporgli il nome, lo costituisce realmente suo padre ededucatore. «La stessa Vergine Maria, ben consapevole dinon aver concepito Cristo dall’unione sessuale conGiuseppe, lo chiama tuttavia padre di Cristo» (S.Agostino da Discorso 51). Cosa avrà provato questo papà«speciale» quando ha preso fra le braccia per la primavolta il Figlio, appena nato, e lo ha presentato al Signore?Quale enorme emozione nel sentir battere quel piccolocuore sul suo petto quando anche lui si sarà cimentatonel cullarlo, mentre la Madre riposava o attendeva alleoccupazioni domestiche! Sorrido teneramente se loimmagino emozionatissimo quando si rende conto cheil figlio l’ha guardato, l’ha riconosciuto e gli ha sorriso.Quando a provato a dargli qualche volta la pappa, o loattendeva a braccia aperte pronto a sorreggerlo nei suoiprimi, incerti passi, o quando gli dedicava il suo tempoper giocare con lui e, più grandicello, per fargli prenderedimestichezza con i suoi attrezzi da lavoro. Attraverso lasua totale obbedienza a Dio, inizia per lui una vitatotalmente nuova, con prospettive assolutamenteinsospettate e con la scoperta di un senso più profondodel suo essere sposo e padre. Nel 1962, nella prima faseconciliare, Giovanni XXIII decise di nominare sanGiuseppe patrono del Vaticano II e di ricordarne il nomeaccanto a quello di Maria come «suo sposo» nel canoneromano della Messa. La decisione entrò in vigore l’8dicembre dello stesso anno, solennità dell’Immacolata enel testo della preghiera Eucaristica, che inizia: «InComunione con tutta la Chiesa...ricordiamo e veneriamoanzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre diDio e Signore Gesù Cristo» risuona l’aggiunta: «e sanGiuseppe, suo sposo». Sposo che rimarrà sempreprotettivo e fedele accanto alla sua donna e a quel bimboquale figura paterna positiva e responsabile. Fulgidoesempio di ogni uomo che è, o si fa padre, e che nonsoltanto custodisce e provvede al figlio quando tuttoscorre facile e sereno, ma che gli è accanto, lo sostiene elo protegge quando le difficoltà e gli ostacoli sembranoavere il sopravvento.

continua a pagina IV

D

Chiese aperte ma sospesa, fino al 3 aprile, la celebrazione delle messe: saranno trasmesse in streaming

San Giuseppe,papà buonosimbolo d’amore concreto

di Giuseppe Acampa a pagina III

LLAA MMEESSSSAANNOONN ÈÈ FFIINNIITTAA

di Franca Piccini a pagina VII

Divorziati, l’esperienzadi «auto aiuto» a Siena

L’arte sacra e il suo intentopedagogico nel contemporaneodi Franca Piccini

a pagina IV

Il «Padre nostro», sintesidella nostra fede cristiana

di Maria Teresa Stefanelli a pagina II

IL SOMMARIO

di Maria Teresa Stefanelli a pagina V

Il Beato Ambrogio Sansedonia 800 anni dalla sua nascita

DI AUGUSTO PAOLO LOJUDICE

arissimi sacerdoti,come tutti ormai sapete questa nottela Presidenza del Consiglio deiMinistri ha emanato un altro decreto,

in vigore fino al 3 aprile, che sostituisce iprecedenti, sulle norme di comportamentoda adottare per limitare la diffusione dell’infezione del Coronavirus che staaffliggendo il nostro paese.

continua a pagina III

C

Page 2: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020

DI MARIA TERESA STEFANELLI

i ripete, anche quest’anno, latradizione dei Quaresimali

nella Cattedrale di Siena, dovesi susseguirono, nel passato,predicazioni di grandipersonaggi e risuonò, dalpergamo, la voce di SanBernardino. I Quaresimali sonomeditazioni, in un tempo forte,sui temi della vita cristiana,della nostra fede, della nostrapreghiera.Proprio la preghiera del PadreNostro è il filo conduttore delleriflessioni spirituali dellaQuaresima 2020, in programmaper quattro sabati consecutivi:la preghiera è suddivisa inquattro momenti, concommento di valenti relatori.Il primo incontro, «Padre nostroche sei nei cieli, sia santificato ilTuo nome», è stato tenuto damonsignor arcivescovo AugustoPaolo Lojudice, sabato 7 marzo.Il Padre Nostro, la preghiera cheGesù ci ha insegnato, lapreghiera più conosciuta, è lasintesi del contenuto della fedecristiana, è il quadro diriferimento per l’umanitàintera, è il compendio di tutto ilVangelo, come asserivaTertulliano, scrittore latino,filosofo ed apologeta cristiano -ha detto l’Arcivescovo. Una preghiera universale dipoche righe, con «espressioniluminosamente misteriose» chehanno toccato autori antichi,moderni e contemporanei nonsolo cristiani, tale il poetaUmberto Saba, laico, di origineebraica, che ne ha sottolineato

non solo la bellezza, ma anchel’unicità. È la preghiera cheviene direttamente da Cristo.«Signore, insegnaci a pregare»(Lc 11,1-4), è la richiesta di unodegli apostoli a Gesù.Ed il Maestro dona loro e a tuttinoi una «modalità» di preghierache possa consentirci unacomunione con il Padre, chepossa esprimere l’amore di Dioper tutti gli uomini.Il Signore, infatti, non aggiungeun’ulteriore orazione a quellegià esistenti, ma ci insegna unmetodo di colloquiare con Dio,«quando pregate, dite PadreNostro...».Non occorrono molte parole,non occorre l’eccessiva verbositàdelle preghiere pagane...È Matteo che, al capitolo VI-versetto 7-, riferisce: « Pregandonon sprecate parole come ipagani: essi credono di venireascoltati a forza di parole. Nonsiate dunque come loro, perchéil Padre vostro sa di quali coseavete bisogno prima ancora chegliele chiediate».Invocare Dio con la parola«Padre»: è la grande novitàintrodotta dal cristianesimo,nessuna religione si rivolge contale confidenza all’EnteSupremo. E quel «Nostro»sottolinea e accentua lavicinanza al Padre di tuttal’umanità. Segue l’espressione«che sei nei cieli» a significareche «io», figlio, sto chiamandoTe, che sei alterità, trascendenza.Noi oscilliamo, infatti, tral’estrema natura umana di Dio ela sua estrema trascendenza - hadetto monsignor Lojudice; la

nostra voce, che recita il PadreNostro, è una sola con quella diGesù che prega.È Cristo che prega in me, S.Paolo, nella lettera ai Galati,cap. 2 ce lo ricorda «Sono statocrocifisso con Cristo e non vivopiù io, ma Cristo vive in me». Se il Figlio di Dio non si fossefatto uomo e non fossedivenuto il nostro redentore,sarebbe solo una preghieraumana. Esiste, invece, una certezza difede. Un Padre che è nei cieli èuna sicurezza, nulla può farcipaura, neppure in momenti buicome i nostri, in cui dobbiamoconfrontarci con malisconosciuti, che gettano nellosconforto il mondo intero- hadetto l’Arcivescovo.Nella fede anche le tragediedella vita trovano una lorocarica emotiva: lo asserivaKierkegaard, filosofo e teologodell’800, guardando ai propritempi che riteneva problematicie riferendosi ad Abramo che,pur nell’angoscia per unadolorosa richiesta, ascolta Dio econ il suo «sì» ottiene lasalvezza del figlio Isacco.Il Padre Nostro è una preghierauniversale, che coinvolge tutti: èl’invocazione per i fratelli e lesorelle, per i sani ed i malati,per i popoli e le Nazioni, per lapace e la giustizia sociale-comesottolineava il cardinale polaccoStefan Wyszynski.Preghiera semplice, diretta alPadre dal cuore umanoinquieto, sempre alla ricercaaffannosa, mai conclusa, diDio.

S

II SIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO

atì, morì, è il centro, ma anche loscandalo della nostra fede: un uomoche finisce così pretende di essereDio e salvatore del mondo. Chi stava

sotto la croce l’aveva capito e diceva:«scenda ora dalla croce, perché vediamo ecrediamo». Ma sotto la croce c’è anche chicoglie il senso di ciò che accade: «Ilcenturione, che si trovava di fronte a lui,avendolo visto spirare in quel modo, disse:Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».Sì, perché in quella morte c’è qualcosa didiverso: è uno che muore innocente e nonsi ribella. Gesù spezza la spirale dell’odio,della vendetta e dell’ingiustizia, portandonel mondo una novità assoluta: il donodella vita per amore. Quello che rendeunica la morte di Gesù è che egli la mortel’ha sconfitta, ciò che minaccia la vitadell’uomo, su Gesù, non ha l’ultimaparola. La morte di Gesù è reale; anche larisurrezione, è un evento storico,testimoniato dal sepolcro vuoto e dalleapparizioni del Risorto. Al silenzio del Sabato Santo fa eco il cantodell’Exultet della Veglia della notte diPasqua che annuncia la Resurrezione.Invitiamo i genitori a venire con i figli,non è poi così faticoso: è una celebrazioneunica durante l’anno liturgico, così ricca disegni (fuoco, acqua, parola, pane e nonsolo), partecipare vale ben oltre unacatechesi.Salì al cielo, l’Ascensione ci dice che la vitarisorta è sottratta alle dinamiche terrene edè inserita nella vita divina con le suecomponenti, anima e corpo. Il

compimento della missione del Figlio diDio ha portato quindi un uomo come noia sedere alla destra di Dio. La vita risortaha una caratteristica che la vita naturalenon ha: è vita che si trasmette, proprioperché Cristo è il Vivente e con lui è risortala nostra vita. Questo è essere cristiani:

vivere già oggi con il Risorto, anche sesappiamo che sarà una comunioneperfetta nel futuro. La croce di Cristoadesso è la via aperta verso la vita, che nonè più semplicemente principiodell’esistenza, ma partecipazione allarealtà stessa di Dio, è vita divina e vita

eterna quindi. Ognuno di noi affronta lapropria morte, Cristo affrontò la sua pernoi, per i peccati che tolse. Verrà, Dio ha creato l’universo e tutte lecreature che lo abitano, uomo compreso,perché il suo infinito amore fosseconosciuto, donato e accolto. Aspettiamoche ritorni, ma è presente: nella sua Parola,da leggere, meditare, ascoltare, vivere; nelpane e nel vino sull’altare, il Sacramentodella comunione, nutrimento per la nostravita spirituale ed umana; nel povero,spesso accanto a noi, ricordiamo che Gesùha detto di avere fame, di essere in carceree noi non vogliamo dargli da mangiare oandarlo a visitare? Educhiamo i nostriragazzi a piccoli gesti di misericordia.Quando ritornerà alla fine dei tempi, lasua sarà una manifestazione gloriosa,conosciuta e sperimentata da tutti gliuomini, coloro che saranno vivi sulla terrae coloro che saranno già nel Regno deicieli. Purtroppo spesso ci si dimentica diquesta promessa del Signore, mentredovrebbe costituire il nostro desiderio,ogni cristiano dovrebbe attendere consperanza l’incontro definitivo, faccia afaccia con il suo Signore. (di suor RobertaLanfredini, liberamente tratto)«Il secondo innesto facesti del corpo tuo insull’arbore della santissima croce, in sulquale arbore non ti tennero chiavelli néalcuna altra cosa, se non l’amore smisuratoche avesti per noi. E tutto questo facestiper manifestare la verità della volontà delPadre, che non vuole altro che la nostrasalute». (Caterina, Or. 13a)

P

■ IN CATTEDRALE La meditazione introdotta dall’arcivescovo sulla preghiera più conosciuta

Quaresimali, il Padre nostro sintesi della fede cristiana

Gesù spezza la spirale dell’odiodonando la sua vita per amore

■ UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO «Ciò che minaccia la vita dell’uomo, su Gesù, non ha l’ultima parola»

Page 3: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020

DI GIUSEPPE ACAMPA

hi ci separerà dunquedall’amore di Cristo? Iltempo dell’angoscia edella paura richiama

alla mente l’apostolo Paolo cheai Romani, ricordava che in tuttele difficoltà «siamo più chevincitori grazie a colui che ci haamati».Certo il risveglio non è stato deimigliori nonostante il tiepidosole che sorrideva nelladomenica delle Donne, quelladell’8 marzo. Insieme a tutte lelimitazioni previste dal nuovodecreto sull’emergenzaCoronavirus anche quella dellasospensione delle cerimoniereligiose, che a credenti e menocredenti riportaimmediatamente alla gravitàdella situazione. No alle messe,no ai matrimoni, no ai funerali!Eppure questo è il tempo dellapreghiera! mai come in questomomento è necessaria lapreghiera per arginareun’epidemia che solo nel nostroterritorio nazionale mietedecine di vittime ogni giorno.Anziani o meno anziani, malatio meno, il valore assoluto dellavita umana non ammette deriveutilitaristiche. Eppure il numerodei casi supera il numero deiposti attivi per la degenza e ilrischio di dover compiere delle«scelte» e alle porte. Specie nellezone dove il virus non è ancoradiffuso questa consapevolezza èblanda, specie nelle giovanigenerazioni. Ecco il Decreto! Maquale pastorale al tempo delcoronavirus? Si apre unaquaresima di quarantena?I vescovi toscani, riuniti inconferenza, hanno già fatto duecomunicati ufficiali e così ancheil nostro arcivescovo AugustoPaolo ha scritto due lettere

aperte ai suoi sacerdoti dandoindicazioni spirituali e praticheper la cura pastorale.Eccellenza, in questi giorni ivari decreti ministeriali hannocoinvolto anche tutta laChiesa. Domenica 8 marzo cisiamo svegliati con l’incubo diveder sospesa la celebrazioneeucaristica, cuore pulsantedella vita di fede di ciascuncredente. Come avete reagitoda Vescovi, da Pastori? Qualisono le indicazioni da dare atutti i fedeli?«Intanto considero questo momentouna grande occasione. Il Vangelonon può essere fermato. L’annunciodel Vangelo non lo ferma nessuno,nemmeno il peggior virus.Certamente dobbiamo adeguarci,cambiare le modalità che siamosoliti applicare e rispettaretassativamente le norme. Quelloche conta è far congiungerel’azione di Dio con l’azionedell’uomo. Sono convinto che selavoriamo insieme anche da questaesperienza possiamo uscirne“pastoralmente” più rafforzati e piùmotivati. Dobbiamo ricercarenuove vie perché questo Vangelo siaannunciato ed accolto nel cuore,nella mente e nella vita di ciascunapersona. È un’azione che devecoinvolgere tutti. Sono sicuro che

da questa esperienza ne usciremopiù forti».A proposito di nuovevie...proprio domenica sera èstato utilizzato un nuovocanale di evangelizzazione.Sfruttando le frequenze di MiaRadio, la nostra radiodiocesana, e i canali social diYouTube e Facebook è statatrasmesso in diretta l’incontrodi preghiera per i giovani«Keep in touch. Connessi conGesù». Una diretta che haregistrato la partecipazione diun centinaio di ascoltatori, unnumero forse anche superiorerispetto agli standard.Chiediamo al responsabileDon Emanuele com’è nataquesta intuizione?«È stata un’intuizione suggeritanon solo da me, ma in modoparticolare dal consiglio dellaPastorale Giovanile. I ragazzi sonomolto più social e pratici con glistrumenti della tecnologia. Credoche questo periodo che stiamovivendo rappresenti una chance pervivere le giornate con maggiorprofondità, anziché rimanerefrustrati poiché molti incontri oalcune cose che facevamo prima,vengono di colpo ridimensionate.Forse possiamo dare una letturapositiva al periodo che viviamo. È

quello che abbiamo cercato di farequesta sera con il “Keep in touch”,che oltretutto significa “rimanereconnessi”. Abbiamo optato per unamodalità, uno stile di incontro cheattraverso la radio ed i socialpoteva essere condiviso con facilità.Ritengo che queste occasionipossano diventare una palestra percrescere nella comunicazione, perpoter raccontare il Vangelo con unmaggiore impatto».Eccellenza, il momento chestiamo vivendo può divenireun’opportunità per la Chiesaaffinché riscopra unlinguaggio giovane emoderno, capace diraggiungere ancora piùpersone? Possiamo pensare aduna messa in radio o suisocial?«Sicuramente. Proprio qualchesettimana fa la PastoraleGiovanile, insieme con altri ufficipastorali, ha organizzato unincontro su questo tema. Ne èemerso che se i giovani utilizzanocontinuamente lo smartphone e isocial, noi di conseguenza nonpossiamo non entrare in questomondo per fare un annuncio seriodel Vangelo, e non solo. Allora sonoconvinto che la diretta che abbiamotrasmesso stasera possa contribuiread intraprendere un camminonuovo. Occasioni di questo generediventano un’opportunità, unaprovvidenzialità nelle mani di Dioche, come sappiamo, può farnascere il bene anche dal male edalle esperienze più dolorose».In questo senso l’UfficioDiocesano per leComunicazioni Sociali siimpegnerà a supportare gli ufficipastorali come le parrocchie chelo richiederanno per larealizzazione di iniziative dicatechesi, formazione emeditazione per la vita di fededel nostro popolo santo.

C

SIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO

CONTINUA DA PAGINA I

n particolare il testo che ci interessa èall’articolo 2, paragrafo v, dove si legge che

l’apertura dei luoghi di culto «vienecondizionata all’adozione di misureorganizzative tali da evitare assembramentidi persone...». Quindi si parla solo di«apertura delle chiese», sottintendendo «perla preghiera personale» e non per lecelebrazioni liturgiche. Viene poi, infatti,immediatamente ribadito che «sonosospese le cerimonie civili e religiose, ivicomprese quelle funebri».A seguito di questa decisione la segreteriadella CET ha inviato una comunicazione daparte del Cardinale Betori, a sua voltainterpellato dalla CEI, che decide diapplicare immediatamente questa normasospendendo tassativamente tutte lecelebrazioni che normalmente si svolgononelle chiese e, ovviamente, nei localiannessi. E noi, senza nessuna deroga, ciatterremo con attenzione a questedisposizioni.Tutto questo ci impone una attentariflessione su come continuare a vivereancora più intensamente il nostroministero pur nella difficoltà presente,avendo anche sospeso le benedizioni dellefamiglie.

Sono in dialogo costantecon il Prefetto e i Sindacidella Diocesi, perchélavorando insieme iproblemi si affrontanomeglio e con piùefficacia.Domani mattina sarò inriunione con gli altrivescovi a Lecceto diMalmantile, dove, sonocerto, cercheremo ditrovare il modo miglioreper viveredignitosamente questapreparazione alla Pasquae in modo particolare cidaremo un criterio dicelebrazione delleesequie.Sosteniamo la nostragente, aiutiamoci tra noi e restiamo vicini,nei modi adeguati, in particolare a chi sitrova ancora più solo in un momento delgenere.Possiamo inventare nuovi modi dipresenza. Vi faccio presente, ad es., chequesta sera, l’appuntamento mensile per igiovani del «keep in touch», normalmentesvolto al santuario di Santa Caterina, loproporremo attraverso le frequenze

dell’emittente diocesana «Mia Radio».Vi mando, in allegato, tra le tante che avretericevuto, una preghiera diffusa dal serviziodi Pastorale della Salute della CEI, che misembra molto adatta al momento presente.Nell’augurare a voi e alle vostre-nostrecomunità parrocchiali, nonostante tutto,un proficuo cammino di Quaresima, visaluto con affetto.

Augusto Paolo Lojudice

I

«Un virus non può fermarel’annuncio del Vangelo»

■ LA SPERANZA L’arcivescovo Augusto Paolo: pronti a intraprendere un cammino contro le difficoltà

«Viviamo oggi ancora piùintensamente il nostro ministero»

III

Preghiera nella fragilità

arcivescovo Augusto Paolo invitatutti i fedeli a vivere intensamente

in clima di preghiera questi giorni «acasa» invocando la grazia del Signoree la forza dello Spirito. Si propone tral’altro questa preghiera curatadall’Ufficio Nazionale per laPastorale della Salute dellaConferenza Episcopale Italiana.O Dio onnipotente ed eterno, ristoronella fatica, sostegno nelladebolezza: da Te tutte le creaturericevono energia, esistenza e vita.Veniamo a Te per invocare la tuamisericordia poiché oggi conosciamoancora la fragilità della condizioneumana vivendo l’esperienza di unanuova epidemia virale. Affidiamo a Te gli ammalati e le lorofamiglie: porta guarigione al lorocorpo, alla loro mente e al lorospirito. Aiuta tutti i membri dellasocietà a svolgere il proprio compitoe a rafforzare lo spirito di solidarietàtra di loro. Sostieni e conforta imedici e gli operatori sanitari inprima linea e tutti i curanti nelcompimento del loro servizio. Tu che sei fonte di ogni bene,benedici con abbondanza la famigliaumana, allontana da noi ogni male edona una fede salda a tutti i cristiani.Liberaci dall’epidemia che ci stacolpendo affinché possiamoritornare sereni alle nostre consueteoccupazioni e lodarti e ringraziarticon cuore rinnovato. In Te noi confidiamo e a Teinnalziamo la nostra supplica perchéTu, o Padre, sei l’autore della vita, econ il tuo Figlio, nostro Signore GesùCristo, in unità con lo Spirito Santo,vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen. Maria, salute degli infermi, prega pernoi!

’L

Page 4: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020IV

DI FRANCA PICCINI

uesto mondo ha bisogno di bellezza» è il tema didue appuntamenti promossi dalla FondazioneDonati a cinquantacinque anni dal ConcilioVaticano II. Il primo di questi incontri, previsto

per il 12 marzo, è stato rimandato a data da destinarsi, a causadell’emergenza sanitaria venutasi a creare con la diffusione delcoronavirus. Abbiamo rivolto alcune domande all’artistaFrancesco Mori, che avrebbe dovuto illustrare la facciata dellacattedrale di Siena durante il primo di questi incontri. FrancescoMori ha dipinto la riproduzione della vetrata, realizzata daDuccio di Buoninsegna per la cattedrale di Siena, ed è il pittoredel palio del 2 luglio 2015 dedicato alla prima ricognizionescientifica delle Sacre Particole.Qual è il compito dell’arte cristiana?«L’arte cristiana – risponde l’artista- ha sempre avuto un intentopedagogico nel corso del tempo. Gregorio Magno diceva che la pitturaè come la Bibbia per i poveri, in quanto comunicava alla gentesemplice gli episodi narrati nelle Sacre Scritture e in questo gli ordinimendicanti, francescani e domenicani, hanno avuto un ruolodeterminante».Qual è il modo migliore per comunicare questo messaggio?«Il problema è quale sia il linguaggio migliore per i contenuti dellafede. Secondo me la prima opera d’arte che Dio ha dato all’uomo è lanatura, cioè il mondo del Creato. Anche se pur ferito, il Creato è unaforma di arte che apre l’uomo al divino. Come si fa a vedere la bellezzadel Creato e non credere; attraverso il linguaggio della bellezza non èpossibile non raggiungere Dio».Come si inserisce il lavoro dell’artista nel mondo delCreato?«La natura stessa porta un’incompletezza. L’artista cerca, attraverso lebellezze naturali, di aggiungere quella compiutezza, desiderio dibellezza, attraverso le forme della natura, trasfigurate attraversol’opera dell’artista, in modo da dare agli uomini un anticipo diParadiso. È come nei secoli passati, che si voleva aggiungere bellezza

alla bellezza naturale. Negli ultimi tempi si è cercato di aggiungereassoluto attraverso la sottrazione dal reale, andando verso l’astratto,creando arte disincarnata, andando contro ciò che invece ha fatto Dio,cioè contro la logica dell’Incarnazione».Come si comunica la fede nell’arte contemporanea?«L’arte cristiana attuale si affronta con l’emergere di questo confrontodi visioni. Secondo me la logica dell’Incarnazione mi spinge aperseverare nell’alveo della tradizione, intesa come comunicazione deldivino attraverso le forme del reale, perché il Verbo si è fatto carne ed èapparso in forma umana. Senza questa precondizione l’arte religiosasarebbe rimasta legata alla concezione ebraica dell’impossibilità dirappresentare il divino. Inoltre ritengo che sia sempre importantemuoversi all’interno di una iconografia comprensibile e condivisa perassolvere alla funzione pedagogica e dottrinale a cui è chiamata l’artesacra, evitando così di sconfinare in codici comprensibili solo agliaddetti ai lavori».

«Questo nostro mondo ha bisogno di bellezza»

■ L’INTERVISTA L’artista Francesco Mori cheha dipinto la riproduzione della vetrata, realizzata daDuccio di Buoninsegna per la cattedrale di Siena e ildrappellone del Palio del 2 luglio 2015 dedicato allaprima ricognizione scientifica delle Sacre Particole

Chiusi ai turistiil Duomo di Sienae l’Abbazia di S.Antimo

seguito del DPCM dell’8 marzo scorso ilComplesso del Duomo di Siena rimarrà

chiuso fino al 3 aprile. L’accesso alla solaCattedrale sarà consentito esclusivamente aifedeli attraverso la Porta del Perdono, dalleore 10.30 alle ore 18. Il personale disorveglianza si occuperà di fare entrare i fedeliper la preghiera personale alla Cappella dellaMadonna del Voto. Sospese anche le visiteall’Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino perevitare la diffusione del Covid-19. La chiesarimarrà aperta per le preghiere dei fedeli.

A

Misericordie in campo per la Toscana,si mobilitaanche Siena e provincia

ono 9 le ambulanze di Misericordie toscane,con 20 volontari, 7 infermieri e 3 medici,

impegnate in queste ore nel trasferimento dipazienti dalle terapie intensive degli ospedalilombardi, per liberare quanti più posti infunzione dell’emergenza legata al Covid-19.Gli equipaggi si sono messi in movimento ieri,su richiesta della Cross della Protezione civilee in coordinamento con le sale operative dellaConfederazione nazionale e della Federazionetoscana delle Misericordie, e hanno raggiuntonella notte la Lombardia; qui, in vari ospedali,hanno preso in carico pazienti ricoverati interapia intensiva per patologie non legate alCoronavirus e li stanno trasportando inospedali delle regioni vicine. Lo scopodell’operazione è rendere disponibili quantipiù posti possibile nelle terapie intensive dellaLombardia per i contagiati dal Covid-19. Leambulanze e gli equipaggi entrati in azionesono tutti, per dotazioni e competenze,qualificati ad alto livello per poter gestirepazienti in condizioni molto serie. Questoprimo gruppo è partito dalle Misericordie diFirenze, Empoli e Vaglia (2 equipaggi) inprovincia di Firenze, Prato e Carmignano(Prato), Montale (Pistoia), Sinalunga (Siena),Crespina (Pisa). Ma altri equipaggi ed altreMisericordie sono pronte quando e se ce nesarà bisogno.In campo anche le Misericordiedisseminate sul territorio dell’Arcidiocesi diSiena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino chestanno monitorando costantemente lasituazione e sono pronte a partire. Intanto, vaavanti, giorno dopo giorno, l’impegnosanitario di migliaia di confratelli delleMisericordie toscane, sia sulle attivitàordinarie nell’emergenza-urgenza e neitrasporti sanitari, sia per l’emergenzaCoronavirus. Sono 13 in tutta la regione leambulanze dedicate specificamente allagestione di pazienti contagiati o sospetti alCovid-19, mentre prosegue l’attività dicontrollo negli aeroporti di Pisa e Firenze, cosìcome l’assistenza alle persone in isolamentodomiciliare.

S

SIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO

San Giuseppe,papà buonosimbolo d’amore

DA PAGINA I

erché un uomo che è, o si fa padre, devesapersi muovere non soltanto di giorno, ma

anche di notte, mentre tiene sempre vivo ilricordo di quel giorno in cui una vita gli è stataaffidata; che non gioca al ribasso, non si tiraindietro per conservare le proprie comodità esicurezze, ma diventa per quel figlio, come sanGiuseppe lo è stato per Gesù, il simboloconcreto, visibile, generoso e attento di quelPadre buono, che ha cura di tutti.

P

Page 5: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020

DI MARIA TERESA STEFANELLI

spite negli studi di Mia Radio ilPresidente della FondazioneMonte dei Paschi di Siena, dottorCarlo Rossi.

A lui, inquilino pro-tempore di PalazzoSansedoni, sono state poste alcunedomande in occasione della celebrazionedegli 800 anni dalla nascita del beato seneseAmbrogio Sansedoni, la figura più illustredella famiglia che fu proprietaria delpalazzo.Come ci si sente a lavorare in unbellissimo luogo storico, ricco di arte,con un affaccio incredibile sulla piazzadel Campo ed una meravigliosa vista dellaTorre del Mangia?«Mi trovo certamente a lavorare in un luogoprivilegiato: un affaccio stupendo ed ambientiricchi di arte e storia, recuperati con cura egusto. È veramente un bel lavorare».Palazzo Sansedoni non è da molticonosciuto, resta un luogo elitario che ilpopolo, probabilmente, non ha maivisitato. Si narra che qui nacque 800 annifa, il 16 aprile 1220, Ambrogio dellanobile famiglia Sansedoni. Anche il beatosenese non è molto noto ai più…«Il Palazzo, sede della Fondazione e dei suoiuffici, da alcuni anni svolge alcune iniziativeper favorire la sua conoscenza alla città.Studenti delle scuole visitano le nostre ricchezze,vi fanno attività di drammatizzazione, qui sirealizza il teatro sociale con ragazzi piùsvantaggiati, il Palazzo è, inoltre, a disposizioneper visite, previo appuntamento. Abbiamo lasocietà dove si conservano opere di pregiostorico-artistico, di ricordarlo soprattutto inquesto anno, con eventi particolari».Ecco, parliamo degli eventi inprogramma, tra i quali spicca il Convegnosul beato Sansedoni…«Ogni anno il 20 marzo, dies natalis, giornodella nascita al cielo del Beato, vengonocelebrate, al mattino, tre Messe nella cappella di

Palazzo, presiedute da Monsignor Arcivescovo,dal Priore dei domenicani, dal parroco dellaparrocchia del Beato Ambrogio Sansedoni aBelverde. Quest’anno è stato, inoltre,organizzato un convegno, per ricordare la figuradel Sansedoni dal punto di vista storico espirituale. Il convegno, promosso incollaborazione con l’Università di Siena, prevederelazioni dei proff. Paolo Nardi, MichelePellegrini e Duccio Balestracci e l’intervento dipadre Luciano Cinelli, domenicano che vive aFirenze, il quale dovrebbe illustrarci la storia diun manoscritto del Beato, conservato nellaBiblioteca comunale di Siena e mai presentato.Ad oggi il convegno è rinviato per le vigentidisposizioni sanitarie precauzionali».Al termine di ciascuna messa mattutinac’è la tradizione di offrire a tutti i presentipane e denaro, a ricordo della carità delBeato verso i pellegrini, i viandanti, imalati del Santa Maria della Scala…«La tradizione viene mantenuta; molte sono lepersone presenti alle celebrazioni eucaristiche,desiderose di ricordare questa figura dipredicatore, che si presenta anche con un profilosocio-politico molto forte. A lui si deve larichiesta e l’ottenimento della remissionedell’interdizione da parte del Papa per la città,che non poteva più celebrare eventi liturgici.Tale avvenimento fu festeggiato con il Palio allalunga, che per molto tempo fu corso in suoonore. Per quanto attiene alla dimensionesociale va ricordato che l’anno successivo allasua morte, nel 1287, non casualmente, siinsedia a Siena il Governo dei Nove, siamo inuna stagione ricca di spiritualità, ma semprecon proiezione sociale. Personaggio dalla vitadifficile, per molto tempo avversato dallafamiglia per la sua vocazione, nato con qualchedisabilità fisica, Ambrogio ha animato coloroche si trovavano a governare la città diattenzione al prossimo, ai bisognosi. Le tanteraffigurazioni- tra le quali quelladell’anticappella di Palazzo comunale, fattaerigere dai Nove- sono un riconoscimento diSiena al Beato».

Di Ambrogio non restano scrittipersonali, quello che conosciamo ciproviene da altre fonti, come il suodiscendente, Giulio Sansedoni (1551-1625), Vescovo di Grosseto. Il suo corpo fubruciato durante un incendio avvenuto inSan Domenico, dove era sepolto. Cirestano molte reliquie in varie sedi,soprattutto presso i padri domenicani.Quest’anno durante l’ottavario in Albisun reliquiario sarà esposto in Duomoaccanto all’immagine del beatoAmbrogio, intronizzata sull’altaremaggiore…«Si anche a Palazzo Sansedoni il ricordo èaffidato soprattutto alla cappella e ad alcuniaffreschi. Quest’anno abbiamo avuto in donodal Priore dei domenicani, padre AlfredoScarciglia, un’ulteriore reliquia, la quale, oltreche oggetto di rispetto per quello che contiene,sarà un arricchimento dal punto di vistaartistico per il prezioso reliquiario che abbiamofatto costruire».Torniamo infine alla Fondazione Mps.Abbiamo parlato della carità, virtùcaratterizzante il beato Ambrogio. Sitrovano scopi etici nei vostri programmi?«La Fondazione opera con norme precise inquattro ambiti: cultura ed arte, ricercascientifica, welfare, sviluppo economico. Inquesti ultimi due anni abbiamo posto moltaattenzione a contribuire al futuro della città, conparticolare riguardo ai giovani ed alle occasionidi lavoro che possono loro essere offerte. Dalloscorso anno siamo impegnati nel progetto “Siena2030”; sosteniamo Toscana life sciences,collegata alla ricerca farmacologica, dovelavorano 350 persone altamente qualificate.Vorremmo far nascere, nella nostra realtà, nuoveimprese e attività di elevato livello culturale: siopera già con l’Accademia Chigiana, con ilsettore agro-alimentare, con il sociale, adesempio per il progetto “Durante e dopo di noi”per aiutare famiglie con disabili, incollaborazione con il vasto mondo delvolontariato presente a Siena».

O

SIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO

Celebriamo Ambrogio Sansedonia ottocento anni dalla nascita

■ FONDAZIONE MPS Il presidente Carlo Rossi: grande attenzione al futuro della città e dei giovani TuttixTutti tagliail traguardo delladecima edizione

uttixTutti, il concorso per le parrocchiepromosso dalla CEI a livello nazionale,

taglia il traguardo della 10^ edizione. Ogniparrocchia potrà parteciparvi iscrivendosionline su www.tuttixtutti.it, creando ungruppo di lavoro, ideando un progetto disolidarietà e organizzando un incontroformativo per promuovere il sostegnoeconomico alla Chiesa cattolica. Leiscrizioni saranno aperte fino al 31 maggio2020 mentre la proclamazione dei vincitoriavverrà il 30 giugno tramite lapubblicazione sul sito www.tuttixtutti.it.Dieci i premi, compresi tra 1.000 e15.000, attribuiti dalla Giuria composta

dai membri del Servizio per la Promozionedel Sostegno Economico alla Chiesacattolica, che selezionerà i 10 progetti disolidarietà considerati più meritevolisecondo i criteri di valutazione pubblicatisul sito e giudicherà la qualità degli incontriformativi realizzati. «TuttixTutti taglia iltraguardo delle 10 edizioni e si conferma unprogetto di grande successo. E’ un concorsoatteso ed apprezzato dalle parrocchie chepremia quelle idee che nascono daun’intera comunità parrocchiale, desiderosadi aiutare chi ha più bisogno. È una gara disolidarietà che ha sostenuto, in nove annidi storia, - afferma Matteo Calabresi,responsabile del Servizio Promozione dellaCEI - la realizzazione di moltissimeproposte che offrono risposte concrete aibisogni delle famiglie, dei giovani e deglianziani. Si può trattare di un orto sociale, diun doposcuola di qualità, di una mensa persenza fissa dimora o di un piano diformazione-lavoro in un’azienda agricola.Tutte iniziative che intendono offrirerisposte tangibili alle esigenze dellacollettività». TuttixTutti rappresentaun’opportunità importante per leparrocchie che, grazie ai contributieconomici in palio, hanno la possibilità direalizzare iniziative solidali per le comunitàcon importanti ricadute in termini diaccoglienza, assistenza, formazione eopportunità di inserimento professionale.«Nel corso degli anni abbiamo registratouna crescente partecipazione - prosegueMatteo Calabresi - con migliaia di personecoinvolte e centinaia di candidaturepresentate. Siamo rimasti colpiti dallacapacità e dall’attenzione delle parrocchieche hanno aderito al bando presentandoprogetti a sostegno delle più svariatesituazioni di disagio e fatica emergenti dalterritorio. I vincitori hanno potuto avviareiniziative utili a tutta la comunità come nelcaso del progetto presentato dallaParrocchia SS. Annunziata di Caccamo(Pa), vincitrice del 1° premio dell’edizione2019, che ha realizzato un “Bio PollaioSolidale” per assistere famiglie e persone indifficoltà economiche o, tra le altre,contribuendo all’avviamento di unacooperativa per la coltivazione della carotaviola, proposta dalla parrocchiaSant’Ippazio di Tiggiano (Le), che si èaggiudicata il 2° premio, e allaristrutturazione, grazie al 3° premio vintodalla parrocchia Santa Elisabetta Seton diLivorno, della Casa d’Accoglienza destinataai familiari dei pazienti del vicino Ospedalecivile con difficoltà di tipo socio-assistenziale». Anche quest’anno leparrocchie che si impegneranno a formare ipropri fedeli organizzando un incontroformativo, secondo i criteri indicati nelregolamento disponibile suwww.sovvenire.it/incontriformativi,potrebbero ricevere un contributo variabiletra 500 e 1.500 a seconda della qualitàdell’incontro organizzato. «Gli incontriformativi hanno la finalità di spiegare allecomunità come funziona il sistema disostegno economico alla Chiesa, tema sulquale c’è ancora poca conoscenza, -conclude Matteo Calabresi - perpromuoverne i valori fondamentali come latrasparenza, la corresponsabilità, lacomunione, la solidarietà. Gli incontrirappresentano un’ulteriore opportunità perle parrocchie che si sono impegnate aformare i propri fedeli, secondo le lineeguida fornite dal nostro ufficio, di ricevereun utile contributo per le attività svolte».Per partecipare a TuttixTutti con la propriaparrocchia basta ideare un progetto disolidarietà, organizzare un incontroformativo e iscriversi online sul sitowww.tuttixtutti.it, in accordo con il parroco,a partire dal 1° febbraio 2020.

T

V

Page 6: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020

DI MARIA TERESA STEFANELLI

ra le chiese più belle e più care ai senesi vi è sicuramente laBasilica di San Bernardino all’Osservanza.Fu costruita, alla fine del XV secolo, probabilmente suprogetto di Francesco di Giorgio Martini, là al posto di un

piccolo romitorio, sul colle della Capriola, dove dimorò SanBernardino.Il primitivo complesso con il convento, ampliato in più fasi,seguendo lo stile rinascimentale, venne danneggiato durantel’assedio di Siena del 1554 e dopo essere stato ricostruito in etàbarocca, fu restaurato tra il 1922-1932.Durante la seconda guerra mondiale fu quasi completamentedistrutto dai bombardamenti americani, il 23 gennaio 1944.Grazie alle testimonianze dei frati ed alle fotografie laricostruzione, effettuata nel dopoguerra, riuscì a ridare alla chiesal’aspetto originale; nel 1949 fu riaperta al culto.All’esterno la basilica, dominata dalla cupola e dalla torrecampanaria, presenta un porticato aperto, una facciata in mattoni,nella parte superiore si trova il timpano, che racchiude, al centro,un sole con il trigramma di San Bernardino. L’interno, caratterizzato da sobrie forme rinascimentali, custodiscevarie opere, tra le quali alcune terracotte di Andrea della Robbia,Madonne di Sano di Pietro, una Pietà in terracotta policroma diGiacomo Cozzarelli (1435-1515).Al di sotto della chiesa si trova la cripta che ospita il sepolcretodella famiglia Petrucci, alla destra il convento dell’ordine minoredegli osservanti di San Francesco con i chiostri, la cella di SanBernardino, il museo d’arte sacra.Nella Basilica dell’Osservanza si raduna in preghiera la Compagnialaicale di S. Antonio da Padova, sotto la guida del Priore dellaConfraternita, Marcello Pagni.A lui chiediamo alcune notizie sul sodalizio.Quando nasce la Compagnia?«La Compagnia di S. Antonio da Padova, santo a cui i senesi eranodevoti fin dall’antichità, è eretta nel 1706 nella chiesa di San Bernardinoall’Osservanza, dove già esisteva un altare ed una statua di S. Antonio,

(seconda metà del ’600), tutt’ora conservata. A questa Congregazione siiscrissero subito moltissimi fratelli e sorelle. Il numero non diminuìquando la Compagnia subì la soppressione leopoldina, periodo in cui iConfratelli rimasero uniti nella preghiera e, più tardi, fecero domandaper un ripristino. Nel 1793 la Confraternita fu ristabilita e le furonoconcesse numerose indulgenze perpetue da parte del papa Pio VI».Quale la sua storia?«Abbiamo diversi antichi ed interessanti documenti che ci parlano dellanostra Compagnia. È curioso conoscere ad esempio gli obblighi ai qualiun tempo l’associazione era soggetta, come il pagamento di una Liranelle mani del Camerlengo da parte di coloro che ne entravano a farparte, l’obbligo per i Confratelli di confessarsi, comunicarsi e visitare lacappella del Santo nel giorno della festa patronale, per acquisirel’indulgenza ecc... Nei documenti si legge inoltre l’obbligo “di intervenireal Capitolo generale il giorno della festa patronale, come ad ogni altraadunanza e dopo la morte di qualche Fratello o Sorella”. A proposito dellamorte degli associati è scritto il dovere di “recitare, con devozione, trePater Noster e tre Ave Maria”, mentre si dice “ogni sera, nell’andare aletto, ciascuno dirà cinque Pater Noster per le cinque piaghe del Signoree cinque Ave Maria in onore del glorioso S. Antonio”. Esiste anchel’iscrizione alla Compagnia di tale Isolina Guiggiani, datata 14giugno1896».Ed in epoche più recenti fino ai nostri giorni quali sono leiniziative?«La Compagnia, come si evince dalla documentazione presente nel nostroarchivio, aveva espresso il desiderio unanime di ammissione allaConsorteria delle Compagnie laicali fin dall’anno 1948. Ne entra a farparte con atto formale del 1°gennaio 1952. Nell’anno 1959 la statua diSant’Antonio della nostra Confraternita viene portata in Duomo perl’ottavario in Albis, dopo molti anni (l’ultimo 1896, precedente 1732).Oggi la nostra Compagnia conta 77 iscritti, le adesioni vengono raccolteil giorno della festa titolare, solennemente celebrata con triduo dipreparazione, SS. Messe, celebrazione eucaristica il giorno di S. Antonioe, come da tradizione, con distribuzione del pane benedetto. LaConfraternita partecipa costantemente alle attività di natura religiosa ecaritatevole proposte dalla Consorteria ed alle iniziative diocesane incomunione con tutta la Chiesa di Siena di cui fa parte integrante».

T

SIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO

Storia della settecentescacompagnia di Sant’Antonio

VI

CastiglioneD’Orcia,l’Avis presente e vivacenel tessuto sociale

i è tenuta l’assemblea annualedella sezione comunale dell’Avis

(Associazione Italiana Volontari delSangue). Il consiglio direttivo,guidato dalla dinamica presidenteArianna Rossi, coadiuvata dal suovice Dino Pecci, tiene alta la bandieradi questa benemerita associazione aCastiglione d’Orcia. Come?«Cercando nuovi donatori – dice lapresidente – e stimolando quelli giàiscritti verso l’obiettivo delle duedonazioni annuali ciascuno, anche segià ora c’è chi va oltre. Non è facile,perché per le donazioni dobbiamorecarci agli ospedali di Abbadia SanSalvatore, Montepulciano o Siena;però lo si fa sapendo che possiamo inmodo anonimo e gratuito aiutare chiha bisogno». Negli ultimi anni sonostate svolte attività «collaterali», ce nepuò parlare ? «Certamente.L’obiettivo è quello di renderesempre più presente e visibile larealtà avisina nel tessuto sociale, doveè presente da oltre un quarto disecolo. Partecipiamo, con il nostropunto informativo, alla FieraAgricola, che si svolge nella frazionedi Gallina nel mese di giugno,organizziamo a fine lugliol’Aperitavis in piazza, realizziamo unnostro presepe nella sede dellaMisericordia, che da sempre ci ospitae per questo la dobbiamoringraziare». E per il futuro ? «Ilprimo obiettivo rimane lasensibilizzazione, soprattutto verso legiovani generazioni e su questodovremo pensare a qualcosa dispecifico. Continueremo poi con lealtre attività consuete, parteciperemoall’assemblea provinciale con i nostridelegati a Pienza e vogliamocandidarci per tornare ad ospitarla ilprossimo anno, visto che la voltaprecedente fu nel 1992». Ultimo, manon per importanza, le chiedoqualche numero sulle donazioni…«Idonatori sono attualmente 62 ledonazioni sono state 80, delle quali59 di sangue intero e 21 di plasma,rimanendo sostanzialmente stabilirispetto all’anno precedente». Ecco idonatori che hanno ricevuto, nelconvivio sociale seguitoall’assemblea, attestati ericonoscimenti: Moreno Volpi insegno di gratitudine, Noemi Savelliper aver raggiunto 16 donazioni,Tiziano Ciolfi, Diego Cosimi, ValeriaDuchini, Silvano Guerri e DanieleZali per le loro 24 donazioniciascuno; infine Luciano Bonari haraggiunto il bel traguardo dicinquanta donazioni effettuate.

Daniele Palmieri

S

■ ALL’OSSERVANZA Nella Basilica continua il culto della Confraternita devota a S.Antonio di Padova

Page 7: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020

DI FRANCA PICCINI

ccompagnare persone chestanno vivendo un delicatomomento della vita, quale èquello della separazione o del

divorzio, cercare di riprendere in mano lapropria vita, programmare scelte di vitain un ambito diverso da quello vissutoper molti anni. Ne parliamo con ladottoressa Rosanna Marchionni,coordinatrice dei gruppi di «Auto-aiuto»,promossi dal Consultorio «La famiglia».In che cosa consistono i gruppi di«Auto-aiuto»?

«Questi gruppi di persone – racconta ladottoressa - si fondano sulla convinzione cheil gruppo racchiuda in sé le potenzialità perpromuovere aiuto e sostegno reciproco tra ipartecipanti. Il gruppo stesso di per sé èterapeutico, perché ritrovarsi con persone chehanno gli stessi problemi, aiutarsi, sentirsi inun contesto dove non c’è giudizio da partedegli altri, mette a proprio agio le persone.Inoltre parlare in un contesto dove c’èsegretezza di quanto viene raccontato,favorisce il fatto che la persona possa aprirsi,parlare delle proprie ferite. Da questenascono anche le “feritoie”, cioè le vie diuscita da una situazione di disagio, per

riacquistare la consapevolezza e poterriprendere in mano la propria vita e quindianche programmare scelte future, nell’otticache ogni crisi può diventare un’occasione dicrescita personale, relazionale e spirituale».Come si svolgono questi incontri?«Il gruppo di “Auto-aiuto” si costituiscevolontariamente per cercare di soddisfare unbisogno, superare un problema. Il rapportotra i componenti è da pari e chi va avanti inquesto cammino diventa capace di aiutarechi è arrivato da poco. All’interno del gruppoè prevista la figura del facilitatore, cioèquella persona che permette che tutti possanoparlare ed esprimersi all’interno del gruppo».Quante sono le persone del gruppo?«Il gruppo è formato da circa sette o ottopersone, in maggioranza donne, in etàcompresa tra i quarantacinque e icinquantacinque anni. Si ritrovano presso lasede del consultorio “La famiglia” a Siena invia Sallustio Bandini 62, dove sono stateallestite apposite stanze, adibite a salottini,per poterci svolgere gli incontri.All’interno di questi locali ce n’è anche unoadibito agli incontri con i giovani, chemanifestano bisogno di aiuto e sostegno perlo più provenienti dalla Cappellauniversitaria».Ci sono altri servizi correlatiall’attività di questo gruppo?«Sì, c’è il sevizio “Genitori sempre”. Questoservizio è rivolto ai separati con figli, i qualinonostante le lacerazioni di separazionianche burrascose, devono capire che ognunodeve assumersi la responsabilità dei figli.Alla base di questo servizio c’è il recupero diun rapporto tra ex coniugi, divenuto difficile,ma che di questo non ne devono fare le spesei figli. Se vengono da noi tutti e due igenitori, si decide insieme i passi da fare».Quali sono i vostri recapiti?«Chi ha necessità di contattarci, puòrivolgersi alla segreteria del consultorio alnumero 0577/222271, oppure direttamentealla coordinatrice, dottoressa RosannaMarchionni 339/3961077».

A

VIISIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO

Divorzio, ecco come funzionanoi gruppi di «Auto-aiuto» a Siena

■ L’INTERVISTA La coordinatrice,Marchionni racconta l’esperienza del Consultorio «La famiglia» Emergenza Covid-19,Numero verde per la segnalazione l’Ausl Toscana sud est potenzia le capacità di risposta

n considerazione dell’aumentatarichiesta d’informazioni che

quotidianamente perviene al numeroverde aziendale dedicato al coronavirus800 579579, la Direzione aziendale dellaAUSL Toscana sud est ha rafforzato, sin dasubito, la capacità di risposta all’utenzaincrementando con circa dieci persone ladotazione di personale.Rispondono anchele linee 0564 485573, 0577 536022 e0575 255815. L’AUSL ha attivato anche ilservizio di messaggistica istantanea diwhatsapp a cui sottoporre domande alnumero 366 6382531. I contatti indirizzatial numero verde hanno subito unesponenziale incremento per le telefonatedi cittadini non residenti in Toscana chenegli ultimi giorni si sono trasferiti nelterritorio della AUSL Toscana sud est dazone dichiarate rosse da parte del Governocon le disposizioni del DPCM dell’8marzo 2020.A questi e a chiunque facciaingresso in Toscana, o lo abbia fatto negliultimi quattordici giorni, dopo aversoggiornato in zone a rischioepidemiologico, l’AUSL ricorda che è fattoobbligo, così come dispostodall’Ordinanza n. 8 del presidente dellaRegione Toscana Enrico Rossi, diprocedere all’isolamento fiduciariovolontario in casa dal giorno dell’ultimaesposizione. Tale circostanza deve esserecomunicata al proprio medico di medicinagenerale e ai contatti aziendali.I cittadiniper comunicare la presenza sul territoriodella AUSL Toscana sud est ai Servizi diIgiene Pubblica dei Dipartimenti diprevenzione e per evitare d’intasare lelinee telefoniche, possono utilizzare l’e-mail messa a disposizione dalla AUSLToscana sud est([email protected]).L’Azienda USL Toscana sud est specificanuovamente che, qualora si fosse inpresenza di sintomi gravi, è opportunocontattare il 118 e non recarsiautonomamente ai Pronto Soccorsoaziendali.

I

mmaginatevi di svegliarvi una mattina, dopo essere statisollevati da un incarico, dopo aver perso un lavoro o essere stati

licenziati. Immaginate di destarvi dal sonno e di ritrovarvi a nonsapere come scandire il tempo della propria giornata, a nonsentire più il telefono squillare di continuo, a non trovare néemail e né messaggi. È ciò che è accaduto a Mario Calabresi che sitrova a dover fare i conti con la sua mattina dopo, al termine delproprio incarico in qualità di direttore del quotidiano LaRepubblica. In una giornata qualunque, senza alcun preavviso, glifu comunicato che non avrebbe più fatto parte della redazionedel giornale, per scelte editoriali. «La mattina dopo» è il titolo dellibro che Calabresi ha scritto a partire da quel giorno, per farfronte a quella vertigine che si avverte quando realizzi che nondovrai più presentarti la mattina in ufficio. «Non esiste una scala del dolore, della sofferenza e del vuoto,niente può essere giudicato o paragonato, esiste però per tutti lamattina dopo, che può essere quella in cui provi a difenderti e aproteggerti o quella in cui inizi a naufragare». È un nuovo tempo vuoto da riempire di quelle cose che abbiamoinevitabilmente accantonato da una parte, a causa della freneticaquotidianità. Calabresi decide dunque di cominciare acamminare senza telefono e senza cuffiette alle orecchie e diincontrare persone conosciute in passato, anche fuggevolmente,ponendosi in ascolto delle loro storie, delle loro mattine dopoche attendono di essere raccontate. Veniamo così proiettati nella vicenda di Daniela che dopo unincidente che le è costato l’uso delle gambe, continua adaffrontare la vita con la speranza che un giorno tornerà in sellaalla sua moto. Damiano, fra i tre superstiti di un incidente aereoavvenuto in Africa, racconta invece quanto sia labile l’esistenzaumana alla luce della sua mattina dopo, durata a lungo a causadella degenza per le fratture riportate: nonostante tutto nonmanca la sua voglia di tornare in Africa. Un coraggio che

ritroviamo anche in Yavuz Baydar, giornalista turco che nel luglio2016 a Istanbul, durante il colpo di stato, decise di fuggire verso laGrecia: una volta superato il confine con il territorio europeocomincia la sua mattina dopo, completamente stravolta.Le relazioni, l’incontro con l’altro, queste storie di resilienzaarricchiscono così quel tempo vuoto di Mario Calabresi.Particolarmente interessante è la meticolosa indagine che loscrittore avvia sulle origini della sua famiglia, scaturita da unapromessa fatta anni prima alla nonna. Grazie anche ad alcunidati rintracciati presso l’Archivio di Stato, Calabresi ricostruisce lastoria di Carlo Tessa, padre di sua nonna, che nel 1926 dovetteabbandonare il suo lavoro di capofficina alla Fiat, perché rifiutòdi prendere la tessera del partito fascista. Il suo riscatto cominciòquando decise di fondare una sua impresa, anche grazie all’aiutodi Giovanni Agnelli; un’azienda che chiuderà definitivamente nel2013. Infine c’è un incontro del quale l’autore non racconta nulla:quello con Giorgio Pietrostefani, uno dei mandanti dell’omicidiodel padre, Luigi Calabresi, commissario di polizia ucciso nel1972. Un capitolo da chiudere di cui lo scrittore probabilmente ciracconterà dettagliatamente in una sua prossima pubblicazione.«La mattina dopo» è un testo alla portata di tutti perché riguardatutti; chiunque ha affrontato una delusione, un’ingiustizia, laperdita di una persona cara. Questo testo aiuta a trovare queglistimoli che ci permettono di riprendere in mano la vita, a partiredalla mattina dopo, da quel «da oggi in poi» che rappresenta unacesura dal passato e la voglia di ricominciare. Proprio in questigiorni caratterizzati dall’invito a rimanere a casa di fronteall’espandersi dell’epidemia, questo testo ci invita a riempire itempi vuoti, a ricercare quelle motivazioni che poi riscopriremoinevitabilmente nelle relazioni con l’altro, nella fede e nell’aiutoreciproco.

Gabriele Romaldo

I

«La mattina dopo»: in un libro storie di coraggio, resilienza, e cambiamento

■ RECENSIONE Il libro di Calabresi,già direttore di Repubblica e le storie di Daniela,Yavuz e Carlo

Page 8: Chiese aperte ma sospesa,fino al 3 aprile,la celebrazione ... · fax 0577/43650 Notiziario locale Direttore responsabile Domenico Mugnaini Reg. Tribunale Firenze n. 3184 ... Ministri

TOSCANA OGGI15 marzo 2020VIII SIENA - COLLE DI VAL D’ELSA - MONTALCINO