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    DDIISSPPEENNSSEEDDEELLCCOORRSSOODDII

    REFLESSOLOGIA DEL PIEDE

    DDOOCCEENNTTEE::FFaauussttooNNIICCOOLLLLII

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    Cenni storici

    Lo studio delle reflessoterapie zonali moderne dovuto soprattutto al medico William Fitzgerald,

    che ne considerato il fondatore. Egli nacque nel 1872 a Middletown (U.S.A.). Si diplom nel 1895

    presso lUniversit del Vermont e pratic per alcuni anni in cliniche di Vienna, Parigi, Londra. Mor

    a Stamford nel 1942.

    Presso il Dott. Bressler, Fitzgerald si occup a Vienna allinizio del secolo (1912), delle possibilit

    di trattamento di disfunzioni organiche mediante zone di compressione. Scrissero insieme il libroLa terapia zonale.

    Lo scultore fiorentino Benvenuto Cellini (1500-1571) tratt dei dolori diffusi in tutto il corpo

    mediante forti pressioni su dita di mano e piede.

    Importante testimonianza riguarda il Presidente Americano Garfield (1831-1881) che trov

    giovamento e guar da dolori conseguenti le ferite di un attentato grazie a stimolazioni della volta

    plantare.

    Moltissimi altri interessanti esempi dellutilizzo di questi metodi sono riportati nel libro La terapia

    zonale per far comprendere al lettore come in ogni cultura questa tecnica fosse importante ai fini di

    ripristinare lo stato di salute.

    Riportiamo ancora unultima testimonianza su varie trib indiane che usano queste tecniche riflesse

    per trattare le malattie: infatti, ancor oggi nelle riserve possibile poterne vedere lapplicazione sui

    membri malati delle trib.

    Un grande aiuto venne dato verso la met del secolo da due studiosi, Head e Mackenzie che

    rivoluzionando i concetti fino allora conosciuti, scoprirono lInterdipendenza dei Riflessi; ci

    significava che era possibile attraverso lesterno stimolare linterno.

    Anche la massaggiatrice Eunice Ingham, in seguito a questa prima diffusione del Metodo Zonale

    Riflesso, studi ed elabor in molti anni di lavoro pratico una sua tecnica facendone la base del

    Massaggio Riflesso Zonale in corrispondenza del piede. Il metodo venne chiamato Metodo di

    Ingham di massaggio con compressione e nel 1938 scrisse il libro Storie che il piede potrebbe

    narrare.

    E la terapista Hanne Marquardtla prima a sperimentare in Europa il metodo dal 1958 al 1967.

    Nel 1967 si trasferisce in America per conoscere e collaborare con lormai ottantenne E. Ingham.

    Torna in Europa ed inizia negli anni 70 i primi corsi, prevalentemente nel nord Europa.

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    Pi tardi il metodo arriver anche il Italia insieme alla traduzione del suo libro Il Massaggio

    Zonale Riflesso del Piede.

    Le tappe e lo sviluppo di questo metodo seguono la storia e levoluzione delluomo; da una

    millenaria conoscenza popolare ed intuitiva si arriva alla forma manuale flessibile adatta alle

    esigenze delluomo moderno.

    Il Riflesso

    Premessa:

    Tutti i sistemi biologici vivono immersi in un universo mutevole di situazioni a cui, strenuamente,

    si adeguano attraverso meccanismi di autoconservazione. Per la nostra specie i pi importanti sono:

    quello COSCIENTE, che organizza le risposte e le orienta nel modo pi consono in funzione della

    particolare richiesta, e quello RIFLESSO, dal quale abbiamo reazioni non coscienti e addirittura, in

    alcuni casi, ignorate dallindividuo stesso. Il primo meccanismo prevede il riconoscimento dello

    stimolo, il confronto con situazioni precedentemente vissute, e la considerazione del fatto che possa

    essere indispensabile una risposta (aspetto cosciente o volontario). Il secondo invece di tipo

    reattivo, involontario, stereotipato, detto appunto RIFLESSO.

    CONCETTO di RIFLESSO:

    Prendiamo come esempio lo schema del riflesso patellare e cerchiamo di comprenderne al meglio il

    meccanismo: la percussione del tendine rotuleo (AZIONE) produce leccitazione dei fusi

    neuromuscolari (RECETTORI) che, per raggiungimento di un potenziale di azione, attivano le

    fibre sensitive (via AFFERENTE). Lo stimolo penetra a livello midollare nel corno posteriore di L

    4 (CENTRO NERVOSO), contrae sinapsi con il motoneurone Alfa (via EFFERENTE) che dal

    corno anteriore si trasporta alla placca neuromuscolare (EFFETTORE), determinando la

    contrazione dei fasci muscolari del quadricipite femorale che faranno sollevare larto inferiore. L

    ARCO RIFLESSO o DIASTALTICO si definisce attraverso i cinque elementi essenziali:

    Un recettore sensitivo Un neurone sensitivo (via afferente) Una o pi sinapsi (a livello del sistema nervoso centrale) Un motoneurone (via efferente) Un organo effettore.

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    Collegamento fra Riflessi

    Fino allinizio di questo secolo il concetto che le attivit dei vari tipi di riflesso fossero separati fra

    loro, come scompartimenti stagni nei quali regnasse un solo sistema esecutivo, rimase un punto

    fermo sul quale era impossibile replicare.

    Questo sanciva, proprio in accordo con le conoscenze scientifiche raggiunte, lindipendenza dei vari

    riflessi e quindi gli stimoli esterocettivi potevano produrre solo riflessi di protezione ai tegumenti;

    mentre quelli da propriocettori mantenevano il controllo dellattivit motoria, e quindi anche

    posturale; ed infine gli enterocettori interagivano sullattivit riflessa viscerale.

    Furono, come gi detto nei Cenni Storici, gli studi di Head e Mackenzie a rivoluzionare il vecchio

    concetto.

    Infatti, entrambi ipotizzarono che le integrazioni midollari dei messaggi afferenti fossero pi

    articolate.

    I loro studi parlavano di riflessi da enterocettori a strutture superficiali, ricerche che vennero

    confermati negli anni successivi da altri ricercatori.

    Ecco i loro risultati in sintesi:

    RIFLESSO VISCERO-CUTANEO:Head scopr che afferenze provenienti dallinterno (ad esempio un viscere), contraendo sinapsi con

    afferenze sensitive provenienti dallesterno (cute), attraverso complessi fenomeni di sommazione,

    determinavano iperalgesie cutanee.

    RIFLESSO VISCERO-MUSCOLARE:Mackenzie not come in pazienti con patologie, acute o croniche, del miocardio comparissero

    tipiche contratture muscolari in zona dorsale. Nel tempo si convinse dellesistenza di un riflesso

    viscero-cutaneo e rilev altri riflessi, in altre sedi muscolari, relativi ad altri organi o visceri.

    RIFLESSO VISCERO-SOTTOCUTANEO: in quello stesso periodo che la riflessologa Dicke mise in evidenza un altro riflesso viscerale ma

    questa volta con interazione con il sottocute rilevabile sul dorso. Secondo la Dicke, la sofferenza

    viscerale determina una vasocostrizione locale con un inturgidimento del tessuto corrispondente

    allarea riflessa dorsale sulla quale il viscere si proietta.

    Le scoperte di Head, Mackenzie e Dicke portarono altri studiosi a pensare che se linterno puinfluenzare lesterno, allora anche attraverso lesterno possiamo influenzare linterno!

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    Infatti, Dittmar e Ruhmann dimostrarono, facendo delle sperimentazioni su gatti, che stimoli

    irritativi o termici apportati sulla zona dorsale relativa a D5-D9 modificavano lattivit gastrica.

    Nacque cos anche su base scientifica, e non pi solo empirica, il concetto di RIFLESSO CUTI-

    VISCERALE usato da millenni nella medicina popolare.

    A questo punto pu essere spiegato come attraverso una zona cutanea o sottocutanea sia

    possibile interagire con strutture pi profonde. E non solo, come nel riflesso patellare, per

    alcuni secondi ma, grazie ad una legge della SOMMAZIONE di STIMOLI, anche per tempi

    pi lunghi dando cos una maggior possibilit di modificazione concreta e duratura dello

    squilibrio funzionale.

    Tutto ci che fino a questo momento abbiamo descritto ci aiuta a comprendere, in modo scientifico,

    come attraverso una zona del corpo (nel nostro preciso caso sar il piede) si possa per via riflessa

    stimolare una zona pi lontana o pi profonda in modo preciso e anche duraturo.

    Vediamo ora laspetto energetico della Reflessologia plantare, cio quella empirica popolare:

    Reflessologia Energetica

    Si possono proporre molti esempi al riguardo; potremmo parlare del concetto energetico indiano,

    egizio, ecc, ma per maggior conoscenza utilizzeremo quello cinese.

    Secondo il pensiero taoista, luomo il punto di divisione/congiunzione fra la terra e il cielo. Esso

    visto come fosse un ago di agopuntura che, inserito nel corpo di un soggetto (Terra), attira, come

    fosse unantenna, lenergia guaritrice (Cielo). La testa dellago corrisponde alla testa delluomo.

    Dal punto di agopuntura 20 VG (BAIHUI), posto sulla sommit del capo, penetra lenergia del cieloche scorre lungo il corpo dellago, corrispondente ovviamente al corpo delluomo, e penetra nella

    persona (Terra). La punta dellago, attraverso la quale lenergia penetra, corrisponde alla pianta dei

    piedi e pi precisamente al punto 1 R (YONGQUAN), punto molto usato in Reflessologia.

    Ecco che luomo visto come un punto di confluenza delle energie del cielo (YANG) e della terra

    (YIN). Egli assorbe uneguale quantit delluna e dellaltra al fine di mantenere un giusto equilibrio

    energetico.

    Dalle antiche conoscenze taoiste e buddiste, tramandateci attraverso il QI GONG, sappiamo che idue punti di agopuntura citati precedentemente hanno unimportanza fondamentale, non solo

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    nellassorbimento di energia, ma soprattutto YONGQUAN importante per la dispersione

    dellenergia perversa, pi comunemente conosciuta come energia negativa, che accumuliamo

    nellarco della giornata. Esistono, infatti nel Qi Gong, molte tecniche di dispersione.

    Una delle tecniche pi usate per disperdere queste energie perverse utilizzate con successo da

    operatori come difesa e pulizia energetica, il PAI BING QI FA (letteralmente tradotto come

    tecnica di dispersione dellenergia perversa), che sfruttando appunto la pianta dei piedi, con una

    corretta respirazione, disperde gli accumuli energetici negativi assorbiti dallorganismo. La stessa

    camminata a piedi nudi un ottimo scarico di energie negative che GUO LIN (una giovane donna

    cinese malata di cancro alla quale i medici diagnosticarono poco tempo da vivere), aggiungendoci

    la respirazione corretta a secondo della malattia, ne fece una tecnica dai risultati positivi sulle

    malattie degenerative. La tecnica venne semplicemente chiamata GUO LIN QI GONG. Guo Lin

    mor anziana per problemi cardiaci.

    Viene quindi spontaneo pensare che noi, (generazioni moderne), isolati dal contatto con la terra a

    causa dellasfalto, scarpe di gomma, ecc, non riusciamo pi a scaricare lenergia del cielo (o

    quella negativa) che penetra in noi creando un disequilibrio energetico. Infatti, sempre pi facileincontrare nella nostra, societ quelle che vengono definite patologie da pieno nella parte

    superiore del corpo (ad esempio mal di testa, ansia, palpitazioni, gastriti, ecc) e quelle che

    vengono definite patologie da vuoto nella parte inferiore (debolezza arti inferiori, problemi di

    ritorno venoso e/o linfatico, emorroidi, impotenza, ecc).

    Possiamo a questo punto paragonare luomo ad una vasca nella quale entra continuamente acqua

    (pulita e non) ma, non essendo stato tolto il tappo, questa trabocca attraverso il bordo allesterno

    causando spiacevoli inconvenienti.A questo punto il lavoro riflessologico del piede, non solo stimola il corpo alla ricerca di un

    equilibrio organico ma, togliendo il famigerato tappo dalla vasca, richiama lenergia verso il basso

    decongestionando gli accumuli, fluidificando la circolazione energetica, e disperdendo gli eventuali

    blocchi che potrebbero causare nel tempo possibili malattie.

    Possiamo a questo punto comprendere meglio il potenziale della Reflessologia, non dimenticando

    che gran parte del merito deve essere dato al costante allenamento manuale che consentir di

    sviluppare nel tempo la giusta sensibilit, portando il nostro lavoro ed impegno al di l di una

    fredda e sterile tecnica.

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    Reflessologia Plantare applicata alla Naturopatia

    Cerchiamo ora di comprendere meglio limportanza della Reflessologia plantare e perch la sua

    applicazione pu aiutare il Naturopata nel suo lavoro.

    Innanzitutto, la Reflessologia ha vari campi dazione ed uno di questi la stimolazione degli

    organi emuntori!

    Il pi delle volte, nella pratica naturopatica, si tende a consigliare alla persona esaminata una

    depurazione organica ed un riequilibrio nutrizionale al fine di ripulire il corpo dalle scorie

    tossiniche accumulate.

    Purtroppo per una disabitudine degli organi a lavorare a piena funzionalit, si hanno fenomeni di

    momentaneo peggioramento della sintomatologia o, addirittura, nuove manifestazioni che, in un

    primo momento, sembrano non avere alcun rapporto con il problema di base.

    In gergo questo viene definito peggioramento iniziale e, come detto precedentemente, sappiamo

    essere s momentaneo ma fastidioso.

    Ecco che attraverso un ciclo di lavoro reflessologico, che andr iniziato almeno unaquindicina

    di giorni prima della depurazione con la frequenza di 2-3 volte a settimana , possiamo

    sensibilmente diminuire il peggioramento se non addirittura eliminarlo, aumentando lefficacia e

    velocizzando i tempi della depurazione.

    Sappiamo, inoltre, delle grandi difficolt che un soggetto spesso incontra nel seguire una

    restrizione alimentare soprattutto nel primo mese; ancora una volta sar opportuno supportarlo con

    una seduta settimanale che andr a lavorare, non solo gli organi emuntori in questo caso, ma

    principalmente il sistema neurovegetativo!

    Con la Reflessologia possiamo anche mantenere un contatto pi ravvicinato con la persona non

    facendogli sentire la fredda divisione che viene data da una scrivania ed un foglio di carta,

    lavorando cos in sinergia insieme a lei.

    Se torniamo ai concetti fondamentali della Naturopatia ci accorgiamo che, attraverso il lavoro

    reflessologico, integriamo il difficile lavoro del Naturopata.

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    In sintesi, il concetto (Fig.1) elaborato su un triangolo rettangolo dove i tre lati sono rappresentati

    dal:

    Vitalismo, cio lenergia vitale che consente alla persona di vivere, riequilibrarsi ed assimilabile alla forza di autoguarigione.

    Causalismo, lo dice la parola stessa, ricercare la causa scatenante il disequilibrio. Teoria Umorale, il concetto per cui sono gli umori (cio i liquidi organici come il sangue, la

    linfa e tutti i liquidi extra e intra-cellulari) i veicoli attraverso cui si diffonde lenergia ed la

    loro stasi una causa della possibile intossinazione.

    Causalismo Umori

    Vitalismo

    FIG.1- Schema del Concetto Naturopatico.

    Vediamo ora come la Reflessologia pu essere daiuto riguardo questi 3 punti:

    Vitalismo: attraverso il concetto riflessologico dei 5 Elementi della Medicina TradizionaleCinese, si attiva lenergia dellindividuo, la si sblocca e si la rinforza. Non raro sentire le

    persone, dopo alcune sedute, riferire di un aumento di forza, una diminuzione della sonnolenza,

    ecc..

    Causalismo:la ricerca sul piede dei punti attivi porta il Reflessologo ad una comprensione nonverbale (quindi non boicottata dal soggetto) del problema di fondo, e seduta dopo seduta,riuscir ad arrivare al cuore del problema sia esso di natura metabolica, strutturale, energetica,

    emozionale o altro ancora.

    Teoria Umorale: quando noi lavoriamo larco plantare con un massaggio (sia essoriflessologico o non) stimoliamo, attraverso una spremitura, larea denominata spugna di

    Lejart. Larea normalmente viene stimolata ad ogni passo ma, per un problema di calzature e

    poca deambulazione, non viene quasi mai lavorata. Questarea, come una spugna, trattiene i

    liquidi nella parte inferiore della gamba e solo con la sua spremitura possiamo aiutare i liquidia ritornare verso lalto facendo s che vengano filtrati e rinnovati.

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    Anche laspetto emozionale molto importante per il naturopata e nuovamente la Reflessologia ci

    aiuta. Infatti, ricordando quello che si letto precedentemente circa la Reflessologia energetica,

    con il lavoro in zona plantare noi creiamo quella situazione ideale chiamata derivazione

    naturopatica. In questo modo, non solo richiamiamo sangue e energia nuova verso i piedi, ma

    trasportiamo verso il basso anche parte dello stress che ristagna nella mente, dando cos al

    soggetto lopportunit di sviluppare idee e pensieri nuovi e pi calmi. Il lavoro sul Sistema Nervoso

    effettivamente, insieme al lavoro emuntoriale, molto efficace e pu offrire risultati soddisfacenti

    in poco tempo.

    Vediamo nella Tabella 1 riportati i principali tipi di problemi (espressi in modo generico), le varie

    possibilit di intervento reflessologico, il numero ideale di sedute settimanali.

    Non dimentichiamo che il numero complessivo di sedute non pu essere preventivato poich, a

    seconda che il problema sia acuto, cronico, ecc.., noi dovremo modularne il numero.

    Indicativamente, i primi risultati si possono vedere dopo circa 2-3 sedute e un ciclo completo

    sar di circa 10-12. Se il problema pi radicato, comunque buona regola lasciare un

    intervallo di riposo, fra un ciclo ed un altro, di almeno 15 giorni perch non avvenga una

    sommazione di stimoli troppo alta che porterebbe ad una inibizione del riflesso (Abbattimento delloStimolo) di cui parleremo pi avanti.

    Problema Possibilit di intervento Sedute

    Emozionale/Stress 2-3

    Emuntoriale/Disintossicazione 2-3

    Blocco Energetico/Vitalismo 1-2

    Problemi Cronici 1-2

    Osteoarticolare 2-3Sistema Endocrino 1-2

    Sistema Linfatico 3-4

    Sistema Circolatorio 1-2

    Disturbi dellalimentazione 2-3

    Problemi Endogeni di varia natura 2-3

    Problemi Esogeni di varia natura 2-4

    Tabella n 1:= OPTIMUM: in questo caso la tecnica esprime la massima efficacia.

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    Come si lavora sul piede

    Le tecniche di lavoro sul piede sono principalmente 2 e vanno eseguite principalmente con il

    pollice:

    Puntiforme: quando la superficie di piccole dimensioni (FIG.2). a Lombrico: quando possibile lavorare su zone pi estese (FIG.3a-3b).

    La tecnica Puntiforme identica come posizione, ed in parte come esecuzione, alla digitopressione

    esercitata in altri metodi di lavoro. Il pollice viene appoggiato sulla superficie il modo

    perpendicolare e la pressione va mantenuta per un minimo di 30 secondi sino ad un massimo di

    1 minuto circa.

    A Lombrico il metodo pi usato in Reflessologia e ha bisogno di un certo tempo per divenire

    familiare allallievo. Si deve appoggiare tutta larea del polpastrello del pollice sulla superficie da

    trattare. In seguito, si flette larticolazione della prima falange di circa 60/70 gradi mantenendo

    lappoggio solo su unarea pi ridotta della punta del pollice. A questo punto si appoggia

    nuovamente il polpastrello del pollice completamente, ottenendo cos un avanzamento sulla

    superficie del piede di alcuni centimetri; ripeteremo il movimento per tutta la lunghezza della zona.

    Si ottiene cos quellarmonico e conosciuto movimento detto a lombrico. In questo caso il

    numero di passaggi che applicheremo sulla zona sar di circa 10 volte massimo.

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    Tempi di lavoro sul piede

    Anche per quanto riguarda i tempi di lavoro possiamo darne una idea approssimativa.Indicativamente fra i 25 minuti (min.) e i 45 minuti (max).

    In un soggetto con problemi acuti o con uniperreattivit, dovuta a fattore emozionale o

    costituzionale, sar opportuno svolgere un lavoro pi breve con pi sedute settimanali. Al contrario,

    con un soggetto anergico o con problemi cronici, il lavoro sar pi lungo e le sedute distanziate nel

    tempo. E importante tener presente tutto ci, nel momento in cui dovremo occuparci di una Diatesi

    attraverso il piede, visto che sar uno dei lavori principali nellambito dellapplicazione

    naturopatica (TAB.2).

    FIG.3a FIG.3bPolpastrello del pollice Piegamento a 60/70 gradi sullaappoggiato completamente. superficie di lavoro.

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    Pressione e velocit di esecuzione

    Anche pressione e velocit andranno regolate a seconda del soggetto. Va da s che un soggetto

    ansioso avr bisogno di una pressione leggera e di un massaggio lento, calmo.

    Se la persona apatica, anergica, la pressione sar pi forte e il massaggio pi veloce e stimolante.

    Nel caso, comunque, di difficolt di riconoscimento del tipo di soggetto, varr la vecchia e buona

    regola di una pressione che sta fra il piacevole e doloroso con una velocit di esecuzione media.

    Lavoro diatesico

    Il concetto di lavoro sulle Diatesi alquanto complesso e verr compreso meglio durante lo

    svolgimento del corso. La Tabella n 2 dar indicazioni su come intervenire in questi precisi casi.

    Ricordiamo comunque che la Diatesi 1 ha tendenza ad apprezzare le pressioni forti, e che la

    sindrome da Disadattamento, o Diatesi 5, verr lavorata, a secondo del problema, con unattenzione

    particolare, che non possibile riportare in una tabella.

    Diatesi Pressione Velocit Tempo di lavoro N sedute

    settimanali

    1 25 / 30 2 / 4

    2 30 / 35 2 / 3

    3 - 25 / 30 2 / 4

    4 35 / 45 1 / 2

    Tabella n. 2 := pressione lieve ;= pressione forte .

    = massaggio lento ;= massaggio veloce

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    Tonificazione e Dispersione

    La regola molto semplice e differisce rispetto alle classiche manovre di digitopressione o

    micromassaggio. E sempre consigliato stimolare la Diatesi. In alcuni casi, la regola sar invece

    la seguente:

    VERSO la LINEA MEDIANA e VERSO il CORPO = TONIFICAZIONE

    VERSO LESTERNO = DISPERSIONE

    VELOCE = TONIFICAZIONE

    LENTO = DISPERSIONE.

    Questo vuol dire che: se su una zona puntiforme applico delle rotazioni verso la linea mediana o

    verso il corpo, velocemente si ottiene una TONIFICAZIONE. Al contrario, se ruoto verso

    lesterno del corpo o della linea mediana, lentamente ottengo una DISPERSIONE.

    Ed ancora: se massaggio a lombrico verso la linea mediana, o verso il corpo, velocemente, ci sar

    TONIFICAZIONE. Il massaggio a lombrico verso lesterno del corpo o della linea mediana,

    applicato lentamente, produrr una DISPERSIONE.

    Abbiamo ancora una possibilit che ci viene offerta dal massaggio della zona in entrambe le

    direzioni o rotazioni. Questa metodica avr un effetto di RIEQUILIBRIO.

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    Schema di tonificazione e dispersione

    Linea mediana del corpo

    TONIFICAZIONE

    DISPERSIONE

    Automassaggio

    Lautomassaggio, nei casi in cui ci siano difficolt a reperire un esperto riflessologo, pu essere una

    soluzione. Dobbiamo comunque ricordare che per la scomodit di posizione e per la flessione della

    colonna vertebrale, possiamo produrre dolenzie; mentre la flessione della gamba e della coscia

    comprometteranno lo scorrere fluido del sangue e dellimpulso nervoso diminuendo lefficacia del

    trattamento.

    Trattamento dei bambini e degli anziani

    Sappiamo che il completo sviluppo neurologico in un bambino si ha dopo i 6 anni di et. Inoltre,

    sappiamo che un soggetto anziano ha una diminuzione fisiologica dellimpulso neurologico.

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    In entrambi i casi non possiamo avere una certezza neurologico-zonale che il trattamento abbia

    effetto, mentre non si deve dimenticare che la Reflessologia ha una base anche energetica che

    consentir alloperatore di effettuare ugualmente un ottimo lavoro di riequilibrio.

    Bisogner ricordare che in entrambi i casi si tratta di personalit fragili e sensibili che possono

    essere disturbate da una prolungata ed eccessiva stimolazione. Le sedute saranno quindi brevi e, se

    necessario, pi frequenti nellarco della settimana.

    Lambiente e la posizione di lavoro

    Il massaggio pu essere eseguito ovunque e in diverse posizioni, ad esempio seduti o addirittura in

    piedi. Tuttavia, esiste lambiente e latmosfera ideale per raggiungere il massimo beneficio ed

    efficacia.

    Un lettino da massaggio reclinabile o, in mancanza di questo, un letto con un paio di cuscini, una

    poltrona, in modo che la persona sia distesa e rilassata. Un cuscino sotto le gambe consentir un

    maggior riflusso sanguigno. I piedi usciranno fuori dal lettino fino a 5/10 cm oltre il malleolo. La

    temperatura nellambiente dovr essere piacevole e cos per le luci, non troppo forti. Loperatore

    siede ai piedi del soggetto e far in modo che le sue dita siano circa allaltezza del petto

    delloperatore stesso, in modo da poter notare tutte le sfumature di colore, gli spessori, calli, ecc.

    Controindicazioni Assolute e Relative

    Suddividiamo le controindicazioni in ASSOLUTE e RELATIVE. Le prime sono per quelle

    patologie o particolari condizioni dellorganismo che impongono la assoluta astensione da

    qualunque intervento reflessologico! Per le seconde, intendiamo invece tutte quelle situazioni

    di potenziale rischio che devono essere valutate di volta in volta secondo le condizioni del

    soggetto e l'esperienza del Reflessologo.

    Resta inteso che in alcuni casi in cui vi sia unastensione dal trattamento reflessologico, si possa

    comunque intervenire con unaltra tecnica naturopatica.

    Controindicazioni assolute:

    MALATTIE INFETTIVE CON PRESENZA DI FEBBRE INFIAMMAZIONI (STATO ACUTO) CANCRENA

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    MICOSI ESTESE DEL PIEDE PRIMO GIORNO DI CICLO IN SOGGETTI CON TENDENZE EMORRAGICHE SOGGETTI A RISCHIO DI TROMBI O EMBOLI MALATTIE DEGENERATIVE ORGANICHE O NERVOSE GRAVIDANZA.

    Controindicazioni relative:

    DIABETE MALATTIE DEGENERATIVE ALLO STADIO TERMINALE DURANTE I PRIMI GIORNI DI CICLO DEPRESSIONI O MALATTIE MENTALI LARGO USO DI FARMACI, ALCOOL, FUMO E DROGHE LEGGERE SCHEGGE, PROIETTILI O ALTRI CORPI INCORPORATI NEI TESSUTI.

    Si deve obbligatoriamente sottolineare limportanza di una corretta e profonda analisi personale e

    familiare per evidenziare tutti i possibili fattori di rischio. In casi dubbi, rivolgersi a specialisti del

    settore, e comunque iniziare il lavoro con pressioni leggere senza tentativi inventati.

    Dobbiamo sempre ed in ogni momento ricordare che il nostro dovere principalmente quello di

    NON NUOCEREin alcun modo a colui che si affida al nostro aiuto!

    Anatomia del piede

    Ogni piede formato da 26 ossa, oltre 100 legamenti e 33 muscoli. Sono una struttura essenziale

    per il movimento. Attraverso la loro conformazione sostengono, spingono e ammortizzano il corpo.

    Durante la deambulazione assicurando in ogni spostamento il corretto equilibrio. Dividiamo in 3

    gruppi le sue ossa:

    1) ossa tarsali;che consistono nel calcagno, nellastragalo, nel cuboide, nel navicolare e del primo,

    secondo e terzo osso cuneiforme. Il pi grande e resistente osso tarsale il calcagno, la cui funzione

    quella di trasmettere il peso del corpo al terreno e di essere linserzione dei muscoli del polpaccio.

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    2) ossa metatarsali: sono 5 ossa che rassomigliano a quelle

    metacarpali della mano. Ciascun osso metatarsale si

    articola, mediante la sua epifisi prossimale, con le ossa del

    tarso, mentre lepifisi distale si articola con la prima fila

    delle ossa delle dita (falangi). Larticolazione che viene a

    formarsi fra tarso e metatarso costituisce i due tipi di arcate,

    una longitudinale e laltra trasversale. Se queste arcate si

    attenuano fino ad annullarsi, si instaura quella condizione

    nota col termine di piede piatto, allorigine del quale vi

    sarebbero fattori operanti nel periodo prenatale, anomalie

    ormonali e dietetiche ed il portare scarpe in forma e

    dimensione non adeguata. Anche il piede cavo una

    condizione che pu essere originata da alcuni dei fattori

    descritti per il piede piatto, ma la causa pi probabile daricercare nellalterazione del sistema nervoso e

    nellereditariet emotiva.

    3) ossa delle dita dei piedi: sia per numero che per

    disposizione ricordano le ossa delle dita della mano.

    Sono due per ciascun alluce e tre per ciascuna delle

    dita restanti. Si distinguono, partendo dalle prossimali

    andando verso le distali, con il nome di falangi, falanginee falangette.

    Linee di riferimento sulla pianta del piede

    Ci sono due tipi di linee di riferimento che, a livello riflesso, disegnano sul corpo una specie di

    griglia. Grazie a questa griglia possiamo meglio comprendere e ricercare le zone di massaggio

    riflesso sul piede.

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    1. linee verticali (FIG 4)Sono dieci linee (cinque a destra e cinque a sinistra) scoperte dal Dott. Fitzgerald che servono a

    suddividere il corpo in due met, una sul piede destro e laltra sul sinistro.

    La linea n 1 inizia dallalluce, percorre la parte pi interna della gamba e della coscia,risale lungo la linea mediana del corpo fino alla sommit del capo. Da qui ridiscende lungo

    la parte pi interna dellarto superiore (dello stesso lato) per terminare sul pollice. Su

    questa linea, a livello plantare, troveremo la proiezione della parte mediale del corpo;

    ad esempio, troveremo la colonna vertebrale sezionata verticalmente (mezza apofisi

    spinosa e unapofisi trasversa proiettata a destra, ed il resto sulla sinistra), ci sar larea del

    naso, della bocca, dello sterno, dellano, dellutero o della prostata, ecc, il tutto sempre

    diviso a met fra un piede e laltro.

    La linea n 5 collocata allopposto della linea n 1. Infatti, dal 5 dito del piede risalelungo il lato esterno di gamba e coscia, continua esternamente su tronco e capo (sempre

    dallo stesso lato). Ridiscende costeggiando la zona esterna dellarto superiore e termina sul

    mignolo della mano. Anche a livello riflesso questa linea avr corrispondenza con aree

    situate sulla parte opposta alla linea n 1, cio riflette la zona esterna del corpo. Alcuni

    esempi di aree corporee situate esternamente sono: larto superiore ed inferiore, lorecchio,

    lovaio o il testicolo.

    Le linee n 2 , 3 , 4, sono collocate in progressione dallinterno allesterno: infatti inizianorispettivamente dal 2 , 3 e 4 dito del piede. Da qui risalgono parallelamente alle altre duelinee sezionando ulteriormente larto inferiore, il tronco, la testa e larto superiore. Pertanto

    facile comprendere come queste tre linee, a livello plantare, riflettano le zone del

    corpo situate internamente fra la linea mediana e la linea esterna.

    2. Linee orizzontali (FIG 5)

    Per facilitare la ricerca dei punti vennero in seguito tracciate tre linee immaginarie orizzontali percreare una ulteriore suddivisione sul piede.

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    Linea n 1 :Cingolo Scapolare.E la linea di divisione fra la zona cefalica e quella toracica. Sul piede la troviamo ad una

    distanza pari allo spessore del dito indice appoggiato trasversalmente sotto la base delle dita.

    Linea n 2 : Linea Sovraombelicale (o del Margine Costale Inferiore).Divide la zona toracica da quella addominale. Dalla protusione del 5 metatarso (epifisi

    prossimale del 5 metatarso) tracciamo una immaginaria linea orizzontale che circonder tutto il

    piede.

    Linea n 3 : Linea del Cingolo Pelvico.Divisione fra la zona addominale e quella pelvica. la linea che divide la parte morbida

    dellarcata plantare da quella dura calcaneare. Lateralmente prosegue passando sotto i malleoli

    (in modo molto accollato) per andare ad unirsi, dorsalmente, sul collo del piede.

    C ancora un dettaglio molto importante, nella topografia Reflessologica plantare:

    Area plantare: area morbida dove sono riflessi tutti gli organi interni (cuore, polmoni, milza,ecc).

    Area dorsale: la zona ossea del nostro piede e corrisponde infatti allapparato muscolo-scheletrico della nostra struttura corporea.

    Area mediale: avvolta dalla linea verticale n 1 e quindi rappresenta, come precedentementedescritto, gli organi e apparati centrali, come la colonna vertebrale, lutero, la prostata, ecc..

    Area laterale (o esterna): rappresenta la linea verticale n 5 e tutto ci che si ritrova alloppostorispetto la n 1. Gli arti e le gonadi sono fra le zone che troveremo in questa area.

    Possiamo fare un esempio per comprendere meglio ci che abbiamo sopra descritto:nella zona toracica del piede (che delimitata fra il cingolo scapolare e la linea sovraombelicale)

    troveremo:

    a livello plantare: i polmoni, il cuore, lesofago, i bronchi, ecc.. a livello dorsale: le coste, lo sterno, la muscolatura intercostale, ecc a livello mediale: la zona toracica della colonna e gran parte del tronco linfatico, ecc a livello laterale: la spalla, il braccio, ecc..

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    Fig. 4Luomo di Fitzgerald in rapporto al piede

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    Fig. 5 Divisione orizzontale del corpo

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    Lunione delle linee orizzontali e verticali forma, come detto in precedenza, una griglia sul piede

    rendendolo simile ad una mappa topografica. Nella figura 6qui sotto possiamo iniziare a renderci

    conto della distribuzione del corpo riflesso a livello plantare.

    FIG. 6

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    Reflessologia e Cinque Elementi

    Si riscontrano le corrispondenze dei Cinque Elementi dellEnergetica cinese a livello del piede nelle

    sue zone riflesse e si pu determinare cos lappartenenza di un soggetto a un elemento energetico

    piuttosto che ad un altro. La ricerca dellelemento energetico di appartenenza servir semplicemente

    come punto di collegamento con la corrispondente Diatesi alla quale il soggetto in esame

    appartiene.

    Possiamo quindi dire che, sfruttando lEnergetica Cinese, possiamo venire a conoscenza

    della Diatesi di appartenenza del soggetto esaminato.

    I Cinque Elementi

    I Cinque Elementi sono rappresentati simbolicamente come: Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua.

    Il loro equilibrio sequenziale prende il nome di Legge di Generazione o legge di Madre-Figlia,

    cio: il Legno genera il Fuoco, il Fuoco genera la Terra, la Terra genera il Metallo, il Metallo

    genera lAcqua ed infine lAcqua genera il Legno, e cos via (FIG.7).

    Esistono altre leggi come quella di Dominazione, di Usurpazione, ecc, ma come gi detto, questa

    non vuol essere altro che una brevissima sintesi della Teoria dei Cinque Elementi. Infatti,

    attraverso la Riflessologia plantare andremo a determinare, senza bisogno di seguire un ordinepreciso, lelemento (o Loggia) in squilibrio e lo trasporteremo a livello di Diatesi per poterlo

    trattare.

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    Fuoco

    Legno

    l

    Acqua Metallo

    FIG.7:

    Rappresentazione della legge di Generazione dei Cinque Elementi. Si parte dal Legno che

    rappresenta la nascita, la primavera, ecc., e si prosegue, in senso orario, con le successive logge.

    Terra

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    Per il nostro lavoro reflessologico/energetico ci baster sostituire gli elementi qui disegnati per

    comprendere meglio il nostro lavoro (FIG 8).

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    Quindi ogni qual volta troveremo a livello plantare una Loggia energetica con squilibri, la dovremo

    relazionare ad una Diatesi ed infine trattarla.

    Schema di relazione fra Loggia energetica e Diatesi:

    Loggia Diatesi Oligoelemento

    Legno 1 allergica/iper-reattiva Mn

    Fuoco 3 distonica Mn-Co

    Terra 5 disadattamento Zn-Ni-Co / Zn-Cu

    Metallo 2 infettiva/ipo-reattiva Mn-Cu

    Acqua 4 anergica/astenica Cu-Au-Ag

    Come gi precedentemente stato accennato, ogni Loggia rappresentazione di specifici periodi

    stagionali, si relaziona con un certo tipo di clima, con un colore, odore, ecc Questa

    rappresentazione altres valida nel microcosmo uomo, ed avremo cos per ogni Loggia,

    allinterno del corpo umano, una relazione con un organo ed un viscere (aspetto yin ed aspetto

    yang), con un organo di senso e la sua specifica funzionalit, con un ben preciso tipo di tessuto, con

    unemozione, e cos via.

    Lo schema sucessivo cercher di farci comprendere al meglio ci che abbiamo appena descritto in

    modo generico.

    Il seguente schema semplificato per luso specifico che serve al Reflessologo/Naturopata. Per

    maggiori dettagli si consiglia di consultare testi di Energetica Tradizionale Cinese con riferimento

    ai Cinque Elementi.

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    Schema dei 5 elementi :

    Riportiamo ora di seguito lo schema dei punti zonali corrispondenti ad ogni Loggia.

    Non utilizzeremo per il nostro lavoro la sequenza energetica con partenza dal Legno, bens una

    sequenza propedeutica studiata allo scopo di rendere pi facile, e pi veloce, la conoscenza dei

    punti, portando progressivamente lallievo ad acquisire una sempre maggior familiarit con il

    massaggio riflesso- plantare.

    Sistema di

    riferimento

    Loggia Legno Loggia Fuoco Loggia Terra Loggia Metallo Loggia Acqua

    Stagione Primavera Estate Mezza Stg. Autunno Inverno

    Clima Vento Caldo Umido Secco Freddo

    Alimento Grano/Pollo Riso/Pecora Mais/Bue Avena/Cavallo Soia/Maiale

    Sapore Acido Amaro Dolce Piccante Salato

    Odore Rancido Bruciato Dolciastro Acre PutridoColore Verde Rosso Giallo Bianco Nero

    Organo Fegato Cuore Milza/Pancr. Polmone Rene

    Viscere Vesc. Biliare Int. Tenue Stomaco Int. Crasso Vescica

    Tessuto Muscoli

    Tendini

    Sangue

    Arterie

    Tessuto Conn.

    Carne

    Pelle

    Peli

    Ossa

    Organo Senso Occhi Lingua Bocca Naso Orecchie

    Funzione Senso Vista Parola Gusto Odorato Udito

    Sentimento Collera Gioia Riflessione Tristezza Paura

    Voce Gridante Ridente Cantante Piangente Sospirosa

    Animale Tigre Scimmia Orso Gru CervoPunto Cardinale Est Sud Centro Ovest Nord

    Suono Xu He Hu Si Fu

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    Rivediamo ancora una volta come si sviluppano le linee di riferimento (o di repere) orizzontali sul

    piede e come esse dividono la struttura delluomo:

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    Aree zonali relazionate alle Logge Energetiche

    Per comodit didattica, come gi in precedenza accennato, le Logge Energetiche verranno viste in

    una sequenza non originale.

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    Naturopatia TradizionaleLa zona Ghiandolare ed il Sistema Nervoso non appartengono ad alcuna Loggia Energetica

    specifica.

    Infatti, queste zone risentono dellinfluenza delle Logge con le quali hanno un intimo legame ed un

    interscambio.

    Questo concetto di fondamentale importanza per lallievo, che dovr sempre collegare un

    qualsiasi squilibrio energetico-funzionale di tali zone con uno pi specifico squilibrio di

    Loggia.

    Nel disegno qui sotto possiamo vedere uno schema di continua interazione fra le Cinque Logge e

    il Sistema Ghiandolare e Nervoso al centro.