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REFLECT REFLECT REFLECT d e n t a l p e o p l e f o r d e n t a l p e o p l e 0 1 / 1 1 Con maggiore luminosità, a raggiungimento dell’obiettivo Realizzare corone estetiche con IPS e.max ® Press Un buon legame Ricostruzione di dente singolo con IPS e.max ® CAD-on su impianti Compositi – Il materiale di scelta Ricostruzione nei settori anteriori con IPS Empress ® Direct NE/BZ0103/2008

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Compositi – Il materiale di scelta dental people f o r dental people 01/11 Ricostruzione di dente singolo con IPS e.max ® CAD-on su impianti Realizzare corone estetiche con IPS e.max ® Press Ricostruzione nei settori anteriori con IPS Empress ® Direct NE/BZ0103/2008

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REFLECTREFLECTREFLECTd e n t a l p e o p l e f o r d e n t a l p e o p l e 0 1 / 1 1

Con maggiore luminosità, a raggiungimento dell’obiettivo Realizzare corone estetiche con IPS e.max® Press

Un buon legame Ricostruzione di dente singolo con IPS e.max® CAD-on su impianti

Compositi – Il materiale di sceltaRicostruzione nei settori anteriori con IPS Empress® Direct

NE/BZ0103/2008

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Editoriale

Gentile lettrice,gentile lettore,

Recentemente insiemead un gruppo di odon-toiatri ed odontotec -nici ho visitato il mera-viglioso porto di Syd ney.Mentre abbiamo ammi-rato la bellezza del l’ Ope -ra, un odontoiatra delluogo ci ha spiegato iretroscena dell’innova-tiva architettura e del-l’attenzione universa-le, di cui gode semprequesto edificio. Molti

dei presenti erano già attivi nel campo dentale da molti anni equindi non era da sorprendersi se abbiamo iniziato a parlare diodontoiatria. Abbiamo parlato di innovazione e del processoche porta all’innovazione. Una domanda sembrava interessaretutti: le aziende dentali ed in particolar modo Ivoclar Vivadentcome giungono alle “innovazioni”? Era una buona domandaed il dialogo che ne è derivato è stato così interessante da nonvolervene privare.

Ho risposto che l’innovazione può essere definita dal punto divista scientifico e pratico.

Queste definizioni sono necessarie, per poter apprezzare inmodo adeguato il significato della domanda. Analizziamo inprimis la definizione scientifica: dal punto di vista scientificoinnovazione significa, creare qualcosa di nuovo: in questocaso può trattarsi di una nuova formula oppure di un nuovoprocesso, che però deve essere nuovo. In questa definizionel’innovazione risulta dall’orientamento dell’azienda. Normal -mente in tal caso riguarda le nuove tecnologie. Nella defini-zione pratica invece l’attenzione è rivolta perlopiù all’utilizza-tore del prodotto e non al produttore. Per l’utilizzatore l’inno-vazione è qualcosa che migliora una situazione oppure risolveun problema. La domanda è quindi: cosa sono innovazioni,applicazioni scientifiche oppure soluzioni? Questo è il puntocentrale, poiché riguarda la domanda secondo il valore dell’ inno-vazione. Questa è stata anche la domanda basilare durante ilnostro discorso al porto di Sydney. Ad uno degli odontoiatripresenti ho detto che prima gli avrei posto domande su pro-

dotti e sulla sua esperienza quotidiana, per poter condividerele sfide che si pone. Volevo capire i suoi problemi, onde poterorientare l’attenzione della nostra ricerca e sviluppo su questeesigenze. Mi è stato in seguito chiesto se anch’io svolgo atti-vità nella ricerca e sviluppo ed io ho risposto: “Sì, ed in uncerto senso la svolge anche lei.”

Da sempre il processo di innovazione è relativamente facile daspiegare: nella nostra azienda ed in altre la maggior parte deglisforzi di ricerca sono orientati alle esigenze della clientela. Sideterminano le esigenze della clientela, ponendo domande edascoltando. Con questo processo si creano ponti – un pontedal cliente al produttore ed un ponte dalle esigenze del clien-te al processo di sviluppo. Questi ponti supportano la ricercanel trovare soluzioni. Quando l’architetto, incaricato dellacostruzione dell’Opera di Sydney, per la prima volta ha incon-trato i rappresentanti delle autorità preposte alla costruzione,ha chiesto loro quali fossero le loro esigenze e richieste relati-ve alla nuova costruzione. Proprio così anche le aziende den-tali devono sapere cosa desiderano e di cosa necessitano i loroclienti. Lo scambio può avvenire formalmente ed in modospontaneo. Altrimenti la scienza è fine a se stessa.

Così è il processo di innovazione e così è anche in IvoclarVivadent e nelle altre aziende. La comunicazione assume unruolo importante quanto la chimica. Cerchiamo di esserebuoni ascoltatori; cerchiamo di sviluppare nuovi prodotti chesoddisfino le esigenze della clientela.

Il nostro obiettivo è quello di creare innovazioni che aprononuove possibilità agli odontotecnici, odontoiatri ed ai pazienti.Espresso semplicemente: offriamo prima un orecchio attentoed in seguito innovazioni sensate.

Cordialmente

Robert A. GanleyCEO Ivoclar Vivadent

L’immagine di copertina presenta una faccetta in IPS e.max® Press Impulse con il canale di pressatura (Foto: Nicole Schweizer).

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Indice

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EditorialeIl valore dell’innovazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 02

Robert A. Ganley (USA)

Odontoiatria Compositi – Il materiale di scelta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 04

Dr. Gabriel Krastl (CH)

50+: per un sorriso naturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 08

Dr. Giovanni Molina Lugo, Dr. Francisco Paul Curiel

Aguilera e Dr. Carlos A. Ramirez Schleske (MX)

TeamworkLa “gestione” del sorriso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12

Dr. Stephen Phelan (CA)

e mastro Odt. Harald Heindl (USA)

OdontotecnicaCon maggiore luminosità, a raggiungimento dell’obiettivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16

Mastro Odt. Benjamin Votteler (D)

Un buon legame . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Mastro Odt. Oliver Morhofer

e mastro Odt. Bernd Kobus (D)

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IMPRESSUMEditore Ivoclar Vivadent AG

Bendererstr. 2 FL-9494 Schaan / LiechtensteinTel. +423 / 235 35 35Fax. +423 / 235 33 60

Pubblicazione 3 per anno

Tiratura complessiva 70.200 (versioni in lingua tedesca, inglese, francese, italiana, spagnola e russa)

Coordinamento Lorenzo RigliacoTel. +423 / 235 36 98

Redazione Dr. R. May, N. van OersL. Rigliaco, T. Schaffner

Servizio lettori [email protected]

Produzione teamwork media GmbH, D-Fuchstal

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Odontoiatria

Il dente naturale, quale esempio da imitare per unrestauro estetico, richiede elevati requisiti sia daparte dell’operatore che del materiale. Con i moder-ni materiali e specifiche tecniche di stratificazionesi creano presupposti ottimali per il raggiungimentodi risultati estetici predicibili. Il seguente caso evi-denzia il restauro di un dente anteriore fratturatoe dimostra le proprietà biomimetiche di IPS EmpressDirect.

La giovane paziente, in seguito ad un trauma ante-riore sul dente 11 avvenuto alcuni anni prima, non erasoddisfatta dell’aspetto estetico dei suoi denti ante-riori superiori e desiderava una correzione. Dopo iltrauma era stato eseguito un restauro diretto in com-posito.

L’anamnesi clinica ha evidenziato una dentatura ade-guata all’età, priva di carie ed un’ottima igiene oraleda parte della paziente (fig. 1). A confronto con i denticontigui, la componente naturale del dente 11 ha uneffetto leggermente giallastro mentre la ricostruzionein composito appare traslucente e grigiastra. Ad ecce-zione del dente 11, tutti i denti reagiscono al test di

sensibilità. La profondità del sondaggio del solcoammonta a meno di tre millimetri. Il dente 11 da trat-tare presenta una leggera sensibilità alla percussione edalla radiografia periapicale si presume una lesioneapicale (fig. 2). Il canale radicolare sembra ampiamenteobliterato.

In accordo con la paziente si pianifica un trattamentodel canale radicolare sul dente 11. Il dente deve esseresbiancato internamente, per poterlo successivamentericostruire con un nuovo composito.

Trattamento del canale radicolareLa trapanazione avviene sotto diga. Nonostante l’im-piego di un microscopio operativo, la ricerca delcanale radicolare risulta difficile; lo si trova ad unaprofondità di 13 mm. Dopo la preparazione ed un’ap-plicazione di idrossido di calcio per due settimane, ilcanale radicolare viene riempito termoplasticamentecon guttaperca e sigillante. Il bleaching interno dellasostanza dura cervicale sull’11 é stato eseguito conperborato di sodio, fino a quando il colore dentale èrisultato adattato al dente contiguo.

Compositi –Il materiale di sceltaRicostruzione nei settori anteriori con IPS Empress® DirectDr. Gabriel Krastl, Basilea/Svizzera

Fig. 1 La situazione iniziale presenta una ricostruzione in compo-sito antiestetica sul dente 11.

Fig. 2 La radiografia conparodontite apicale sull’11

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Analisi della forma e del colore dentaleAnalizzando in dettaglio entrambi gli incisivi centrali siosserva una leggera asimmetria (fig. 3) data dalla con-figurazione della corona del dente 11, di effetto legger-mente più ampio. La paziente conferma di aver avutoun diastema mesiale prima dell’incidente, che erastato chiuso unilateralmente durante il trattamentorestaurativo.

La scelta di corrette masse smalto e dentina avvieneutilizzando la scala colori del composito IPS EmpressDirect. La massa dentina viene scelta in base al coloredella zona cervicale del dente da restaurare e la massasmalto viene scelta in base alla corrispondenza cro-matica della zona incisale del dente contiguo.

La ricostruzione di un dente è molto complessa e deveessere considerata in modo differenziato. Per rendererilevabile e chiaro il risultato finale desiderato è consi-gliata una mappatura delle caratterizzazioni del dente.In tal caso fra l’altro si mettono in evidenza le zone dielevata traslucenza oppure di opacità. A questo pro-posito nella successiva stratificazione può essere diausilio un’immagine della situazione iniziale e la suaosservazione sul display della fotocamera. È da nota-re tuttavia che l’immagine digitale fornisce soltantoindicazioni sul posizionamento delle diverse masse dicomposito ed eventuali supercolori. Il colore giustonon si riproduce attraverso l’immagine fotografica. Nelcaso della giovane paziente per la ricostruzione incomposito si scelgono le seguenti masse: A3 Dentina,A2 Enamel, Trans Opal e Tetric® Color bianco.

Mock-up e mascherina in siliconePer la realizzazione di una mascherina in silicone vieneelaborato prima il mock-up. La forma ed il contornodel restauro da eseguire sono ampiamente corris-pondenti al dente contiguo 12, in modo tale da ren-dere necessarie soltanto alcune piccole correzioni dellaforma. Così p.es. in zona distale viene allungato mini-mamente il bordo incisale. Il mock-up così realizzatoviene fissato con un silicone putty. Poiché per la rico -struzione della zona incisale del dente 11 sono neces-

sarie soltanto la parte palatale nonché il bordo incisaledella mascherina in silicone, quest’ultima viene ade-guatamente tagliata con uno scalpello.

Preparazione, pretrattamento adesivo e correzione additiva sul dente contiguo Si rimuove il vecchio restauro in composito mediantestrumenti ruotanti e si smussano i bordi dello smalto.Per far apparire invisibile il successivo bordo dell’ottu-razione, si deve eseguire una preparazione legger-mente più ampia particolarmente in zona vestibolare(circa 2 mm) (fig. 4). In zona anteriore (fino al primopremolare) viene utilizzata una diga, che fra l’altroassicura la visuale durante il trattamento. Le legatureaiutano a isolare completamente i denti anteriori datrattare ed a retrarre la diga fino al bordo gengivale.Per il pretrattamento adesivo della sostanza dentaledura s’impiega un sistema tri-fase di mordenzaturacon acido ortofosforico (p.es. Syntac® Classic). Per farapparire simmetricamente entrambi i denti anteriori eper chiudere il diastema, il dente 21 in zona mesialedeve essere leggermente ampliato con masse smalto.

Ricostruzione delle superfici palatali e prossimali L’obiettivo della tecnica di stratificazione anatomica èanzitutto la ricostruzione di una “faccetta di smalto”artificiale, che stabilisce palatalmente e prossimal-mente il contorno desiderato del restauro. A talescopo nella mascherina al silicone tagliata, si posizio-na prima una piccola quantità di massa smalto tra -sparente (A2 Enamel), lisciandola con una spatola. Ildifetto deve essere coperto completamente con com-posito. Sul dente 11 preparato, sul limite palatale deldifetto si applicata un piccolo (!) quantitativo di Com-posite “fluido“ (Tetric EvoFlow®). Quindi si può posi-zionare la mascherina in silicone con la massa smaltodalla zona palatale alla regione anteriore del dente,controllandone la posizione corretta. Qualora la posi-zione della massa smalto sulla mascherina in siliconerisulti corretta, questa basterà fino al limite cervicaledel difetto. Il composito fluido applicato sul dentepotrà essere parzialmente rimosso assicurando in talmodo un ottimale adattamento marginale.

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Fig. 3 Visione dettagliata dei denti 11 e 21 Fig. 4 L’otturazione vecchia è stata rimossa ed è stato preparato ildente 11.

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La polimerizzazione avviene anzitutto dalla zona vesti-bolare. Quindi la mascherina in silicone può essere rimos-sa con attenzione ed il composito può essere polimeriz-zato dalla zona palatale. Minimi residui in zona palataleo prossimale possono essere facilmente rimossi conl’ausilio di uno scalpello (gr. 12). La parete palataleelaborata in zona incisale raggiunge esattamentel’estensione desiderata del restauro, tuttavia in zonaprossimale non ha alcun contatto con il dente contiguo.Per ottenere contorni prossimali il più naturali possibili,la scelta di una tecnica di stratificazione con una matriceadeguata è decisiva. Poiché il difetto in zona mesiale edistale si trova chiaramente a livello sopragengivale, inquesto caso vengono fissate delle matrici trasparenticon cunei in legno. In un minuzioso e difficile lavoro siprocede con la ricostruzione della parete prossimale.Dopo la rimozione delle matrici e dei cunei una sottilesuperficie in composito riproduce in modo ideale i con-torni incisali, palatali e prossimali del dente (fig. 5).

Ricostruzione del nucleo dentinaleLa successiva stratificazione avviene con massa den-tinale opaca (IPS Empress® Direct Dentina, A3). Si

ricostruisce il nucleo dentinale (fig. 6). Rispetto aldente naturale esso è più grande ed in zona vestibo-lare lascia soltanto poco spazio per la massa smaltocoprente. È sensato ricoprire ampiamente anche lasmussatura dello smalto con massa dentinale. In talmodo si può assicurare che il bordo del restauro nonsia visibile come linea grigia. L’estensione e la mor-fologia del nucleo dentinale in direzione incisale sonostabiliti dai denti contigui o controlaterali. In questocaso si modellano le strutture dei mameloni ed inzona incisale si lascia adeguato spazio per le massesmalto traslucenti (fig. 7). Ogni incremento vienefotopolimerizzato per 20 secondo con la lampadabluephase® LED.

Caratterizzazione incisaleLa zona incisale fra i mamelon viene riempita con unospeciale composito (IPS Empress® Direct Opal). In talmodo si può simulare la naturale opalescenza delbordo incisale. Una successiva caratterizzazione avvie-ne attraverso l’applicazione mirata di un supercolorebianco (Tetric Color bianco), per ricreare le opacitàbiancastre dello smalto.

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Fig. 5 Dopo il pretrattamento adesivo si ricostruisce una “faccettadi smalto“ palatale.

Fig. 6 La ricostruzione del nucleo dentinale avviene volutamente inmaniera ampia.

Fig. 7 Il nucleo dentinale ricostruito lascia soltanto poco spazioalla massa smalto.

Fig. 8 Dopo la caratterizzazione con masse traslucenti e opaco-biancastre, e successiva modellazione, il restauro è pronto per lalucidatura.

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Ricostruzione della zona vestibolareCon l’ultimo sottile strato di smalto in zona vestibola-re (IPS Empress® Direct Enamel A2) si può ultimare ilrestauro (fig. 8). Già in questo momento si crea il rilie-vo superficiale del restauro attraverso l’adattamentodel composito morbido con un pennello. La forma deldente dovrebbe essere modellata in modo tale daridurre al minimo le fasi operative di rifinitura.

Rifinitura e lucidaturaMinimi residui vengono rimossi con uno scalpello (n. 12). Con adeguate tecniche di rifinitura e lucida-tura la brillantezza superficiale e la micromorfologiasono quasi perfettamente adattabili ai denti contigui.Nella zona dei bordi del restauro nonché per correzionidelle zona prossimali ed incisali si utilizzano dischettiflessibili. In zona vestibolare il loro impiego avvienesoltanto molto cautamente. In tal modo si evita chevenga livellata la morfologia modellata o che inavver-titamente venga addirittura asportata la massa smalto.Le concavità in zona vestibolare qua e là vengono per-fezionate con uno strumento per lucidatura al silicone.La lucidatura finale avviene con spazzolini in carburodi silicio (Astrobrush®) (fig. 9).

RicontrolloDopo quattro settimane dall’ultimazione del tratta-mento si dimostra una situazione clinica stabilizzata.Il restauro sul dente 11 è pressoché invisibile ed èriprodotta la simmetria della parte anteriore superiore(fig. 10). Anche durante il ricontrollo radiologico nonsi denota alcuna particolarità (fig. 11). La paziente nonsente disturbi ed è assolutamente soddisfatta del risul-tato globale (fig. 12). q

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Fig. 9 Dopo la lucidatura: con una adeguata tecnica di lucidaturasi ottiene una brillantezza superficiale naturale ed una morfolo-gia strutturale naturale.

Fig. 10 Dopo quattro settimane il controllo mostra una situazioneclinica congrua.

Fig. 11 La radiografia finale con riem-pimento del canale radicolaree restauro in composito

Fig. 12 L’immagine del sorriso della paziente soddisfatta

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Corrispondenza:

Dr. Gabriel KrastlLeiter Zahnunfallzentrum BaselKlinik für Parodontologie, Endodontologie und Kariologie Universitätskliniken für Zahnmedizin der Universität BaselHebelstrasse 3 CH-4056 [email protected]

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Odontoiatria

Persone vitali e consapevoli della qualità, chevogliono essere attraenti anche nelle tappe piùavanzate dell’età vorrebbero un restauro protesi-co rimovibile in grado di soddisfare la loro vitaattiva. Per loro é importante l’estetica e si godonola vita. Affinché l’operatore possa soddisfarequesti requisiti sono necessari determinati concettie materiali. Nel seguente articolo, gli autori descri-vono il Sistema Protesico Biofunzionale (BPS) peril trattamento protesico di elevata qualità dipazienti esigenti.

Negli ultimi decenni, il Sistema Protesico Biofunzio-nale si é affermato nel trattamento di pazienti eden-tuli. Il concetto deriva dall’interazione di prodotticalibrati, dal loro corretto impiego sul paziente, non-ché dalla collaborazione professionale di odontoiatraed odontotecnico. Ne fanno parte fra l’altro strumentinecessari ad ottenere una funzione masticatoriadinamica (per esempio articolatori) oppure specificimateriali calibrati (per esempio resine) con il cui aiutosi possono unire denti per protesi e sovrastrutture econ le quali si riproducono i tessuti morbidi. Lagamma di prodotti comprende tutte le componenticliniche e tecniche, consentendo un ottimale flussodi comunicazione fra gli attori principali, e cioè: frapaziente, odontoiatra ed odontotecnico.

La sempre maggiore richiesta di restauri dentali sup-portati da impianti é comprensibile – anche ad etàavanzata i pazienti sono vitali ed attivi. Si godono lavita. Con trattamenti implantari si può raggiungeresenza dubbio un notevole miglioramento della qua-lità della vita. Il vantaggio del sistema BPS: offre tuttele componenti necessarie dalla pianificazione finoalla realizzazione, per ottenere un risultato di suc-cesso. Con l’introduzione sul mercato di una nuova

generazione di denti per protesi – SR Phonares® NHC – é stato possibile aumentare ulteriormente il livello delrestauro protesico per il paziente edentulo. Graziealle sue innovative caratteristiche, quali la resistenzaall’abrasione, il minimo accumulo di placca, la ridot-ta tendenza a decolorazioni, nonché le forme ed icolori naturali, questi nuovi denti per protesi sono laprima scelta per soluzioni protesiche di elevato stan-dard qualitativo.

Diagnosi e pianificazioneUna paziente di 57 anni si é presentato nel nostro stu-dio dentistico. Desiderava un miglioramento della suafunzione masticatoria nonché un miglioramento este-tico della sua protesi. Dall’accurata anamnesi clinicae radiologica, seguita da un’analisi dei modelli in arti-colatore, é risultata una complessa patologia cronicadel parodonto con una prognosi negativa. Ne era col-pita l’intera dentizione residua naturale (figg. 1 e 2).Dopo aver discusso varie possibilità terapeutiche conla paziente, é stato accordato il seguente piano tera-peutico:q estrazione dei denti compromessi e realizzazione

di una protesi provvisoria,q inserimento di cinque impianti nel mascellare

superiore e cinque nel mascellare inferiore,q riabilitazione protesica mediante protesi fissa

supportata da impianti nei mascellari superiore ed inferiore.

Il trattamento provvisorio La prima fase di lavoro é stata quella della realizza-zione di protesi immediate secondo il sistema BPS(fig. 3). Contemporaneamente sono state effettuatele estrazioni multiple adattando, ove necessario, lacresta alveolare. Con la protesi provvisoria abbiamopotuto rilasciare la paziente dallo studio.

50+: per un sorriso naturale La protesi totale estetica, supportata da impianti, realizzata con il sistema BPS®

Dr. Giovanni Molina Lugo, Colonia Polanco, Dr. Francisco Paul Curiel Aguilera, San Francisco del Rincón, e Dr. Carlos A. Ramirez Schleske, Granada/tutti Messico

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In tal modo, durante il tempo di guarigione di tremesi, la paziente era trattata in modo idoneo (fig. 4).

Il sistema BPS come strumento di pianificazionenella chirurgia dentale computerizzataE’stata effettuata una registrazione Cone-Beam-CT.Sulla base di questa é avvenuta la pianificazione dell’in-tervento chirurgico per l’inserimento degli impianticon l’aiuto di un programma di pianificazione digitale

3D. Le protesi provvisorie sono servite come riferi-mento. In tal modo si sono assicurati il corretto posi-zionamento e la corretta angolazione di inserimentodegli ancoraggi endo-ossei in relazione alla ricostruzioneprotesica pianificata (fig. 5). Nell’ambito di questo pro-cesso, sono state realizzate anche delle dime chirurgichestereo-litografiche per l’inserimento degli impianti.Questo rende il procedimento meno traumatico per ilpaziente e garantisce un’elevata precisione (fig. 6).

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Fig. 1 Situazione iniziale: a causa della patologia parodontaleanche la dentatura residua é compromessa

Fig. 2 La radiografia illustra l’allentamento dei denti naturalinonché i restauri difettosi.

Fig. 3 Dopo l’estrazione dei denti compromessi avviene l’inserimento di una protesi immediata (realizzata secondo ilsistema BPS).

Fig. 5 Pianificazione dell’intervento chirurgico. L’immaginesovrapposta della protesi immediata rappresenta la base perun corretto posizionamento degli impianti.

Fig. 6 Foratura della base dell’impianto con dima chirurgica eposizionamento degli impianti

Fig. 4 La protesi provvisoria in cavo orale. Durante la fase diguarigione di tre mesi l’osso si rimodella.

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La realizzazione delle protesi La realizzazione delle protesi comprende le seguenti fasi:

1. Sviluppo di una funzione masticatoria dinamicaPer le nuove protesi della paziente sono stati utilizzatii denti per protesi SR Phonares NHC. Il montaggio éavvenuto secondo il metodo di montaggio BPS-Phonares, lavorando con l’articolatore Stratos® 300 econ i relativi accessori. I dati individuali della pazientesono stati rilevati tramite arco di trasferimento UTS etrasmessi al modello (fig. 7).

2. Realizzazione della sovrastruttura in titanio In considerazione dell’allineamento dei denti, tramiteprocedimento CAD/CAM abbiamo realizzato unasovrastruttura in titanio. Abbiamo optato per il titanio,perché questo materiale unisce precisione, passività,biocompatibilità, elevata resistenza alla frattura ed unpeso ridotto (figg. 8 e 9).

3. Ultimazione delle protesi definitive I denti montati in occlusione dinamica sono stati unitigrazie ad un sistema per la realizzazione di basi prote-siche (SR Ivocap® System). Il materiale SR Ivocap HI(high impact) elaborato nel sistema ad iniezione, offreun’elevata resistenza, assenza di rialzo occlusale e

pertanto un’elevata precisione. Si ottiene un’affidabileunione fra base protesica, denti e sovrastruttura, non-ché un passaggio estetico fra i denti ed i tessuti molliadiacenti (fig. 10).

4. Fissaggio della protesi ultimata in cavo orale Le protesi ultimate sono state avvitate con gli impian-ti ed i fori delle viti sono stati prima coperti con unnastro in teflon e poi chiusi con materiale da ottura-zione provvisorio (Systemp®.inlay). Per le superficiocclusali dei denti, é stato utilizzato IPS Empress®

Direct, in zona gengivale SR Adoro® Gingiva 4. Con ilprocedimento descritto, la precisione é elevata, in par-ticolare in riferimento alla dimensione verticale ed allacentrica (fig. 11). L’integrazione estetica dei denti perprotesi utilizzati nel cavo orale nonché l’eccellentefunzione si distinguono notevolmente dalle preceden-ti generazioni di denti in resina. I denti estetici in inte-razione con le capacità professionali, manuali nonchéla collaborazione in team del’operatore e dell’odonto-tecnico rendono le protesi supportate da impianti unsuccesso (figg. 12 e 13).

ConclusioniCon il procedimento descritto secondo il sistema BPSper il mascellare edentulo é ottenibile un’efficiente

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Fig. 7 Montaggio dei denti in articolatore (Stratos 300) Fig. 8 Sovrastruttura in titanio realizzata al CAD/CAM per ilmascellare superiore

Fig. 9 Sovrastruttura in titanio realizzata al CAD/CAM per ilmascellare inferiore

Fig. 10 Le protesi ultimate pronte per l’inserimento definitivo

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funzione masticatoria, nonché elevata estetica e con-fort. Questo migliora sostanzialmente la qualità dellavita del paziente. Per l’odontoiatra che realizza la pro-tesi i vantaggi sono evidenti: può offrire al pazientetrattamenti di elevato standard qualitativo, che ven-gono realizzati con un sistema standardizzato ed affi-dabile e con il quale si possono risolvere anche casicomplessi in modo rapido ed efficiente in termini dicosti. q

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Fig. 11 Le protesi avvitate in bocca del paziente

Fig. 13 Le immagini parlano da sé: la paziente con le nuoveprotesi a supporto implantare.

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Corrispondenza:

Dr. Giovanni Molina LugoHomero 655 PB – A01MX-Colonia Polanco, D.F. C.P. [email protected]

Dr. Francisco Paul Curiel AguileraProl. Josefa Ortiz de Domínguez #408, Zona CentroMX-San Francisco del Rincón, Gto. C.P. [email protected]

Dr. Carlos A. Ramirez SchleskeHospital Español Sala 4 Consultorio 7Ave. Ejercito Nal 613 004 MX-11520 Granada [email protected]

Fig. 12 L’eccellente integrazione estetica dei denti (SR Phonares NHC) nonché della componente di tessuti morbidi nell’ambiente naturale

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Fig. 2 Dopo la preparazione mininvasiva é avvenuta la presadel colore (A1).

Fig. 1 Situazione iniziale: per gli uni un ideale di bellezza, pergli altri un difetto – la nostra paziente era insoddisfatta deldiastema fra i denti 11 e 21.

I nostri pazienti si aspettano restauri che non presen-tano soltanto una certa funzionalità, bensì che sianoallo stesso tempo estetici. Diversamente da quantoaccadeva ancora pochi anni fa, i pazienti oggigiornosono maggiormente informati tramite i diversi mediain riguardo alle possibilità ed al potenziale di moder-ni materiali e procedimenti. Giustamente sperano,che nella “gestione del loro sorriso” otteniamo risul-tati ottimali. L’obiettivo principale rimane tuttaviasempre il ripristino della salute orale in modo minin-vasivo.

Nella scelta dell’opzione di trattamento gli odontoiatri egli odontotecnici non devono considerare soltanto gliaspetti clinici, ma contemplare nella pianificazioneanche i desideri del paziente. Nei casi in cui i pazientirifiutino un trattamento ortodontico, le faccette in cera-mica cementate adesivamente rappresentano una pos-sibile opzione, dovendo modificare la forma, la posizio-ne di denti o il colore del dente, chiudere diastemi ospazi cervicali interdentali. In riguardo ai criteri biologici,funzionali, meccanici, nonché estetici queste faccette inceramica sono un’eccellente possibilità di trattamento.In tal senso il mantenimento dello smalto é l’obiettivodel trattamento.

Nella convenzionale tecnica delle faccette, spesso énecessaria la rimozione di molta sostanza dentale sana,il che non è a favore del mantenimento del dente.Moderne tecniche e materiali consentono di ottenereun risultato estetico e funzionale di lunga durata conuna minima preparazione. Grazie a strumenti di orien-tamento diagnostico, come per esempio un wax-up, eduna vetroceramica a base di fluoroapatite (IPS d.SIGN)odontoiatri ed odontotecnici possono realizzare faccet-te ceramiche mininvasive. Il paziente ottiene in tal modoun trattamento fedele alla natura, estetico e che soddi-sfa tutti i criteri funzionali.

Presentazione del casoLa paziente di 52 anni era insoddisfatta della forma edella grandezza dei propri incisivi superiori e voleva inol-tre chiudere il diastema fra gli incisivi centrali (fig. 1).Durante un colloquio e consulto della paziente abbiamodeciso di trattare i denti 11 e 21 con due faccette inceramica (IPS d.SIGN).

Con un procedimento a mantenimento dei tessuti vole-vamo quindi soddisfare il desiderio della paziente. Laceramica da stratificazione a base di fluoroapatite raf-forzata con leucite (per esempio IPS d.SIGN) é partico-

La “gestione” del sorrisoCorrezione mininvasiva di un diastema con faccette in IPS d.SIGN®

Dr. Stephen Phelan, Oakville, Ontario/Kanada, e mastro Odt. Harald Heindl, Mill Creek, WA/USA

Teamwork

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Fig. 3 Il modello di lavoro per la realizzazione delle faccette

Pertanto la paziente ha potuto rendersi conto del risul-tato aspettato già prima della preparazione. La pazienteha acconsentito alla proposta ed il mock-up inserito éservito come modello per la riduzione dello smalto.Dopo l’anestesia é stata determinata la profondità dipreparazione nel terzo cervicale. Per questa determina-zione della profondità si è utilizzata una fresa diaman-tata, la mascherina é servita come guida.

Con una matita abbiamo contrassegnato il foro inmodo da renderlo facilmente riconoscibile. È statorimosso il mock-up ed é stato asportato lo smalto den-tale secondo i requisiti delle preparazioni per faccettecon uno strumento diamantato arrotondato (fig. 2).Infine la preparazione é stata controllata con mascheri-ne in resina verticali e palatali. La mascherina era stataprecedentemente realizzata secondo il wax-up diagno-stico ed offre la sicurezza di aver preparato corretta-mente la forma della faccetta. E’ stato inserito e con-trollato il trattamento provvisorio. Alla conformazionedegli spazi interdentali é stata prestata particolareattenzione. In questa zona é stato lasciato un po’ dispazio in modo da dare alla gengiva la possibilità dirigenerarsi. Dopo la mordenzatura puntiforme consoluzione di acido fosforico, si sono cementati i provvi-sori con cemento composito. Dopo alcuni giorni é statadeterminata la posizione occlusale con un sistema diarco di trasferimento trasmettendo la documentazioneal laboratorio odontotecnico (fig. 3).

Lavorazione in laboratorio Le faccette sono state stratificate con ceramica IPSd.SIGN su monconi refrattari (fig. 4). Prima della strati-ficazione vera e propria, é stato necessario applicare ecuocere materiale Margin in strato sottile sulle zonemarginali. E’ seguita l’applicazione di Deep Dentin inzona vestibolare, prossimale ed incisale. Per la stratifi-cazione seguente, la mascherina in silicone del wax-upé servita come base. Con le relative masse dentina econ abilità manuale si sono ricostruiti gli strati in diver-se gradazioni di luminosità e traslucenza (figg. 5 e 6).

larmente indicata per restauri ceramici cementati adesi-vamente come le faccette. Alla particolare qualità delmateriale contribuiscono le eccezionali caratteristicheottiche nonché i buoni valori di abrasione. Le caratteri-stiche fisiche si avvicinano notevolmente a quelle deidenti naturali. Questo rende IPS d.SIGN il materiale diprima scelta per il trattamento mininvasivo con faccette.

Con la tecnica di stratificazione diretta su monconirefrattari, gli odontotecnici possono offrire ai loro clien-ti ed ai pazienti dei restauri dall’aspetto vitale e la cuifluorescenza non é pressoché distinguibile da quella deidenti naturali. L’elevato valore di luminosità, la consi-stenza cromatica, l’opalescenza naturale ed un’ampiagamma di possibilità di caratterizzazione offrono allospecialista numerose possibilità creative. Un ulteriorepunto a vantaggio é il fatto che con la ceramica IPSd.SIGN è possibile limitare in gran parte la preparazio-ne alla zona dello smalto, minimizzando in tal modo ilrischio di dentina scoperta.

La preparazione clinicaDopo il consenso della paziente al concetto di tratta-mento, l’odontotecnico ha realizzato un wax-up dia-gnostico. Al fine della preparazione mininvasiva, hamodellato esclusivamente addizionando. La forma den-tale desiderata é stata applicata sul modello con cera.Questo wax-up diagnostico é stato trasformato in resi-na (mock-up).

Fig. 4 La stratificazione é avvenuta su monconi refrattari. Lamascherina in silicone del wax-up é servita come riferimento.

Fig. 5 Masse dentina, conoscenze odontotecniche e manualità –in tal modo in diversi singoli strati si crea una faccetta dentalesimile al dente naturale.

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Fig. 8 Le faccette cotte

Fig. 10 Dopo la glasura termica é avvenuta la lucidatura meccanica.

Fig. 11 Le faccette ceramiche filigrane sono risultate convincentigià sul modello.

Fig. 9 Per poter valutare e gestire la morfologia superficiale lefaccette sono state coperte con polvere d’argento.

Infine sono stati applicati sottilmente i mamelons inzona incisale miscelati con materiali di colore avorio ecrema (fig. 7). Una miscela di smalto traslucente edopalescente é servito come copertura per l’intero latovestibolare delle faccette (fig. 8).

Dopo la prima cottura é avvenuto un primo controllosul modello maestro. La forma nonché il contorno sonostati completati e le faccette sono state inserite in fornoper la seconda cottura (fig. 9).

La forma finale e la conformazione superficiale sonostate effettuate con frese diamantate e strumenti perlucidatura al carburo di silicio (fig. 10). Dopo la lucida-

tura i lati interni delle faccette sono stati mordenzati conacido fluoridrico al 9,5% per 60 secondi. Le faccette estre-mamente sottili in ceramica erano quindi pronte per lacementazione e consegnate all’odontoiatra (fig. 11).

La cementazioneDopo la rimozione dei provvisori era importante lucidarei denti con pomice e quindi detergerli accuratamente.L’adattamento delle faccette é avvenuto prima singo-larmente e poi insieme. Soltanto in questo modo sipossono controllare in modo ottimale le zone di con-tatto. Per mostrare alla paziente il risultato delle faccettemolto sottili prima della cementazione definitiva, lefaccette sono state applicate con un gel Try-in.

Fig. 6 Gli strati sono stati ricostruiti in diverse gradazioni diluminosità e traslucenza

Fig. 7 In zona incisale sono stati applicati i mamelons in stratosottile con specifici materiali di color avorio e crema miscelatimanualmente

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Corrispondenza:

Dr. Stephen Phelan1500 Heritage WayCA-Oakville, [email protected]

Ztm. Harald HeindlAesthetic Dental CreationsUSA-Mill Creek, WA, [email protected]

Il risultato é stato molto convincente e quindi le faccet-te sono state cementate secondo il procedimento per lacementazione adesiva con un cemento composito. E’seguita la lucidatura finale e l’adattamento nonché ilcontrollo dell’occlusione. Il desiderio della paziente éstato soddisfatto: con i restauri é stato chiuso il diaste-ma. Con la “nuova conformazione” dei denti incisivi éstato possibile soddisfare il desiderio di estetica dellapaziente. Il suo sorriso é ora più spontaneo, si sentecompletamente a proprio agio (figg. 12 e 13).

ConclusioniFaccette cementate adesivamente possono rappresen-tare un’opzione di trattamento mininvasiva. Qualora sivoglia migliorare rispettivamente modificare l’aspettodei denti incisivi le faccette sono una buona alternativaal trattamento ortodontico. Il materiale a base di fluo-roapatite IPS d.SIGN si avvicina notevolmente alle carat-teristiche ottiche, alla resistenza all’abrasione ed allecaratteristiche fisiche dei denti naturali. Con questo

materiale si possono realizzare faccette, che non sonopressoché distinguibili dai denti naturali. Il nostro proce-dimento in questo caso ha consentito la realizzazione diun restauro con faccette altamente estetiche e mininva-sive. Sono stati soddisfatti in modo ottimale sia i desideridel paziente che i requisiti funzionali (fig. 14). q

Figg. 12 e 13 Il trattamento cementato

Fig. 14 A due anni dalla cementazione: la gengiva é sana, la paziente tuttora soddisfatta.

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Odontotecnica

La perdita di sostanza dentale dura può avere mol-teplici cause – ne sono esempio la carie, l’abrasio-ne o anche un trauma. Il restauro del difetto contrattamenti in ceramica cementati adesivamente ègeneralmente ottimale. Oltre alla stratificazionesu monconi refrattari ed alla metodica CAD/CAM,la tecnica di pressatura (pressatura a caldo) rap-presenta un’ulteriore variante di realizzazione.Nel caso a seguire l’autore esamina più da vicinoquesta tecnica.

La tecnica di pressatura rappresenta una soluzioneideale per la realizzazione di corone: otteniamo un’e-levata qualità (colore, precisione) eseguendo una meto-dica razionale. Se alla fine il restauro si integra perfet-tamente nel cavo orale, non dipende soltanto dal con-cetto di stratificazione dell’odontotecnico, bensì vi è unnotevole influsso della ceramica per pressatura utiliz-zata. Con il nuovo kit IPS e.max® Press Impulse sono adisposizione nuovi grezzi per pressatura, con cui si pos-sono realizzare risultati impressionanti.

La paziente di 19 anni, all’età di 14 anni, giocando ècaduta sullo spigolo di una sedia, con conseguentefrattura orizzontale in zona incisale, con scheggiaturadello smalto estesa notevolmente alla zona palatale.

Fortuna nella sfortuna: i due denti incisivi danneggia-ti rimangono vitali. Fino al termine della fase di crescitala paziente è stata trattata provvisoriamente con ottu-razioni dirette in composito. Si è dovuti quindi passa-re al restauro definitivo (fig. 1). Poiché il colore deidenti incisivi in zona dentinale rispettivamente al cen-tro del dente sembrava leggermente più chiaro del-l’A1, la scelta del grezzo di pressatura risultava piut-tosto difficile.

Il materiale giustoIn genere impiego un grezzo, che è di una tonalità piùchiara rispetto all’effettivo colore del dente. In questocaso non è stato possibile. I grezzi IPS e.max® Press LT(low translucency) nei colori Bleach-BL presentano valo-ri cromatici che in questo caso non erano idonei. Inol-tre i grezzi Bleach per corone su colori non discromicirisultano troppo saturi ed impediscono il passaggio delcolore dei monconi naturali nel restauro. Anche leeccezionali proprietà foto-ottiche dei grezzi per pres-satura IPS e.max® Press HT, altamente traslucenti (hightranslucency) in questo caso non risultavano idonee.

Tuttavia, come voluto dal caso, alcuni giorni primadurante una formazione interna degli opinion leadernell’ambito della ceramica integrale organizzato daIvoclar Vivadent, ho ricevuto i primi grezzi da pressa-tura del nuovo IPS e.max Press Impulse-Kit ed ho potu-to già visionarli in bocca al paziente. I nuovi grezzisono disponibili come grezzi IPS e.max® Press Value (in tre gradazioni di luminosità) e come due grezzi IPS e.max® Press Opal in differenti gradi di opalescenza.

Con maggiore luminosità, araggiungimento dell’obiettivo Realizzare corone estetiche con IPS e.max® Press Mastro odt. Benjamin Votteler, Pfullingen/Germania

Fig. 1 Situazione iniziale: frattura orizzontale con scheggiaturadello smalto

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Nel caso qui descritto volevo inoltre stratificare indivi-dualmente. I nuovi grezzi Value mi sono sembrati pro-prio i più indicati. La trasparenza di questi grezzi sitrova fra quella dei grezzi IPS e.max Press HT e quelladei grezzi IPS e.max Press LT.

Inoltre presentano una fluorescenza naturale. La gra-dazione del croma avviene a tre livelli (V1, V2, V3).

Le seguenti informazioni sono risultate importanti perla realizzazione del lavoro: Value 1 si trova nel colore fraHT BL1 e HT BL2, Value 2 e Value 3 si trovano fra LT A1e HT BL1. Dal mio punto di vista in questo caso il gapnella scelta del grezzo per quanto riguarda la lumino-sità è stato chiuso perfettamente. L’opalescenza è com-parabile a quella del materiale IPS e.max Press HT.

La preparazione è stata eseguita in modo conservati-vo. Al fine di realizzare una corona a 360° è stataasportata un po’ di sostanza dentale sia vestibolar-mente che palatalmente (fig. 2).

Dopo la presa dell’impronta e la realizzazione delmodello sono state modellate in cera delle strutturedello spessore da 0,4 a 0,5 mm (fig. 3) e pressate con grezzi IPS e.max Press Impulse nel colore Value 1(fig. 4). La temperatura di pressatura dei grezzi corri-sponde a quella dei grezzi HT. Lo strato reattivo è quasicompletamente rimovibile in fase di smuffolaggio, a 2 bar di pressione e perle in vetro con una granulosi-tà di 50 µm. Il corretto forno per pressatura, secondoil mio parere, assume un ruolo importante per il rag-giungimento del risultato – per esempio il Programat®

EP 5000 durante il processo di pressatura tratta conriguardo il materiale.

La stratificazione oculataDopo la cottura wash avviene la caratterizzazione coni supercolori IPS e.max® Ceram (Shade ed Essence) inzona cervicale e prossimale (fig. 5). È stato applicatouno strato di dentina, ridotto nella saturazione versola zona incisale con Transpa Neutral (Tn). In zona pros-simale ed incisale si sono potuti imitare gli effetti opa-lescenti giovanili con Opal Effect 1 (OE1) (fig. 6).

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Fig. 2 Preparazione conservativa per la corona a 360° Fig. 3 Le strutture modellate per la cappetta in IPS e.max Press

Fig. 4 Le cappette dopo la pressatura dei grezzi

Fig. 5 Si presenta un effetto opalescente naturale delle strutture. Fig. 6 In zona prossimale ed incisale l’opacità giovanile deldente naturale dovrebbe essere imitata con massa Effect.

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Già durante la scelta del colore non mi è passata inos-servata la struttura dei mamelloni. Con una miscela dimasse per mamelloni IPS e.max Ceram è stato possi-bile riprodurli in modo naturale. Con dentina/OE3 èstato creato un passaggio delicato fra le struttureinterne ed il corpo, controllando inoltre il valore diluminosità.

In zona vestibolare si è potuta completare la forma deldente con diverse masse smalto ed opalescenti. La stra-tificazione della cottura principale è stata terminata,incorniciando il restauro con dentina, come effettoalone. La contrazione delle corone è stata compensataattraverso un sovracontorno, per cui non è risultatanecessaria una cottura di correzione (fig. 7).

Poiché questo è stato il mio primo caso realizzato conil nuovo grezzo Value, ho voluto controllare l’effettoestetico in bocca (fig. 8). L’immagine della messa inprova evidenzia chiaramente che la trasparenza risulta-va equilibrata: nessun ingrigimento, ma anche nessunaforte copertura del sottofondo (fig. 9).

La rifinitura precisaDedico molta attenzione alla rifinitura della forma edella funzione. Prima della cottura di glasura la strutturasuperficiale è stata rifinita con strumenti ruotanti – pol-vere dorata in questo caso è un ausilio idoneo (fig. 10).Dopo la cottura di glasura sul modello non separato sisono dovuti controllare i contatti prossimali, nonché l’oc-

clusione. La lucidatura manuale obbligatoria al motore dilucidatura con una miscela fine di pietra pomice/Sidol edisco in feltro sotto getto d’acqua hanno completato larealizzazione odontotecnica del restauro (fig. 11).

Il momento emozionante – la cementazioneLa superficie dello smalto dei denti preparati è statamordenzata per trenta secondi con acido ortofosforicoal 37% e quindi sciacquata per sessanta secondi conspray aria/acqua. L’impiego dell’adesivo a tre flaconi(Syntac® Classic) è avvenuto in base al protocollo d’im-piego del produttore. Parallelamente i restauri in cera-mica integrale sono stati mordenzati con acido fluori-drico al 9% e dopo venti secondi sciacquati accurata-mente con acqua.

Quindi i restauri sono stati detersi con alcool ed infinesilanizzati con Monobond S. Attenzione: i restauri dopola fase di bonding (in questo caso Heliobond®) devonoessere protetti da luce. Per evitare una contaminazionedella superficie condizionata, devono essere mordenzatie silanizzati appena poco prima della cementazione enon già nel laboratorio odontotecnico.

Un cemento composito fotoindurente (Variolink®

Veneer) in diverse gradazioni di luminosità rappresentauna buona base per la cementazione di queste corone.Il vantaggio di un composito fotoindurente consiste nelfatto che le eccedenze possano essere rimosse senzatroppa fretta.

Le corone a 360°, preparate e riempite con materiale dafissaggio sono state posizionate esattamente sui mon-coni preparati e sono state rimosse le eccedenze. Inzona prossimale a tale scopo è servito il filo interdentale,in zona marginale un pennello ed in zona palatale unaspugnetta. Quindi le corone sono state pre-polimeriz-zate per 5 sec. ciasc. in zona palatale e quindi vesti -bolare.

Per impedire un contatto con l’ossigeno durante la poli-merizzazione (strato inibito da ossigeno) l’operatore ha

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Fig. 7 La ricostruzione dei mamelloni Fig. 8 Le corone stratificate sul modello

Fig. 9 La messa in prova in bocca al paziente

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applicato precedentemente del Liquid Strip sulle fughedel cemento. Qualora ciò non avvenisse, vi é il pericoloche le fughe si decolorino già dopo breve tempo.

Infine i restauri sono stati polimerizzati da tutti i lati persessanta secondi ciascuno e quindi sono stati rimossi ifili di retrazione. È obbligatorio il controllo finale delsolco in riguardo ad eventuali residui di cemento com-posito. Dopo il controllo dell’occlusione statica e dina-mica, il trattamento era ultimato (figg. da 12 a 15).

ConclusioniI nuovi grezzi IPS e.max Press Impulse Value per quan-to riguarda la trasparenza si trovano fra i grezzi di pres-satura IPS e.max Press HT e IPS e.max Press LT. Essi sup-portano perfettamente l’estetica del restauro, grazie alla

fluorescenza ed opalescenza contenuta nel materialeper pressatura. La resistenza alla flessione di 400 MPatipica di IPS e.max Press fornisce inoltre la sicurezzanecessaria al team operativo. q

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Fig. 10 La polvere dorata é di ausilio per la rifinitura dellaforma e della funzione.

Fig. 11 Le corone a rifinitura ultimata sul modello

Fig. 12 I restauri cementati si integrano perfettamente con ladentatura residua.

Fig. 13 Il risultato è un’immagine armonica delle labbra ...

Fig. 14 ... corone con un effetto opalescente naturale, unaluminosità ideale ed ...

Fig. 15 ... infine una paziente felice.

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Corrispondenza:

Ztm. Benjamin VottelerDentaltechnik Votteler GmbH & Co. KGArbach ob der Straße 10D-72793 [email protected]

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Odontotecnica

Materiali ottimali nonché relative capacitàmanuali rappresentano il presupposto per risolve-re casi complessi, in modo tale che il colore risultiidentico in tutti i denti restaurati. Il mastro odon-totecnico Oliver Morhofer ha avuto buone espe-rienze con IPS e.max® e presenta il caso di unpaziente, nel quale un restauro di denti latero-posteriori supportato da impianti é stato realizza-to con la tecnica IPS e.max CAD-on.

Per i pazienti l’estetica di un restauro assume un ruoloimportante. Sempre più pazienti desiderano pertantoun restauro protesico in ceramica integrale. Così éstato anche per la paziente del caso descritto qui diseguito. L’obiettivo del trattamento erano corone didente singolo sui denti naturali 44 e 47 nonché unintervento implantare in regio 45 e 46 (Frialit® 2,Dentsply Friadent) (fig. 1). Per motivi di cosmesi, con-trariamente alla pianificazione iniziale, nel trattamen-to é stato incluso anche il dente 43. A tale scopo, éstato necessario ridurre la ricostruzione in metallo pre-sente (fig. 2). Come colore dentale abbiamo optatoper la tonalità di base A2. Il trattamento provvisorioé avvenuto con un ponte provvisorio in Telio® CAD.Questa é una resina altamente condensata e realizzata

industrialmente in forma di blocchetto. Da questiblocchetti, mediante la tecnica CAD/CAM, si possonorealizzare in modo relativamente semplice corone eponti provvisori indicati per la permanenza in boccafino a 12 mesi. I provvisori così realizzati possiedonobuone caratteristiche fisiche e sono polimerizzatiindustrialmente in modo tale da non irritare lemucose ed avere una buona compatibilità. Grazie allasuperficie compatta la sensazione sulla lingua é note-volmente più gradevole rispetto a molti classici mate-riali per restauri provvisori. Se si desidera, i restauri inTelio CAD possono anche essere individualizzati.

Poter finalmente rimasticareNel caso descritto il provvisorio é stato fresato con ilsistema inLab-System (Sirona). Quindi é stato neces-sario soltanto un disco di separazione per rimuoverei punti di distacco. Il provvisorio é stato adattato almodello ed i bordi della corona, gli spazi interdentali,le superfici occlusali nonché la superficie con crestemarginali, sono state lisciate con il manipolo e conun disco in silicone. Quindi si lucida a specchio conspazzolino in pelo di capra e panno in cotone e pastaper lucidatura a basso regime di giri e con poca pres-sione.

Un buon legame Ricostruzione di dente singolo con IPS e.max® CAD-on su impiantiMastro Odt. Oliver Morhofer e mastro Odt. Bernd Kobus, Recklinghausen/Germania

Fig. 1 I denti 44 e 47 sono stati preparati per restauri coronali.É stata lasciata la ricostruzione del moncone.

Fig. 2 Contrariamente alla pianificazione é stato incluso anche ildente 43 ed é stata ridotta la ricostruzione metallica presente.

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Secondo la nostra esperienza, i pazienti attendonocon più gioia il loro trattamento definitivo, se il prov-visorio è realizzato in modo funzionale ed estetico.Pertanto utilizziamo – qualora é desiderato – soprat-tutto in caso di restauri di denti anteriori – le possibi-lità estetiche del sistema Telio® – con i suoi compositifotoindurenti ed i materiali per individualizzazionecompatibili. In considerazione del breve tempo di per-manenza in bocca previsto, in questo caso abbiamorinunciato alla caratterizzazione individuale consupercolori o con ulteriori masse da stratificazione(fig. 3). Poiché le ricostruzioni metalliche del 43 e 44comprometterebbero notevolmente il passaggio dellaluce del restauro, l’operatore le ricopre con composi-to di colore dentale (fig. 4). Insieme, senza individua-lizzazione, abbiamo pertanto ottenuto un restauroprovvisorio gradevole, che ha pienamente soddisfat-to la paziente durante il periodo del trattamentoprovvisorio. La paziente era contenta di poter masti-care nuovamente bene, grazie al ripristino dell’occlu-sione (fig. 5).

La moltitudine di possibilitàLa paziente era stata trattata con il provvisorio e noiavevamo sufficiente tempo per la realizzazione delrestauro definitivo in laboratorio. A tale scopo abbia-mo utilizzato la tecnologia CAD-on di nuova conce-zione, facente parte del sistema IPS e.max. Grazie aquesta nuova tecnica, con una nuova vetroceramicadi unione (IPS e.max® CAD Crystall./Connect) si pos-sono unire strutture altamente estetiche di rivesti-mento estetico in vetroceramica al disilicato di litio(LS2) IPS e.max® CAD con sottostrutture in ossido dizirconio stabile (ZrO2) in IPS e.max® ZirCAD. Graziealla loro elevata resistenza, questi restauri CAD-onsono indicati per ponti con fino a quattro elementi.Poiché la struttura opaca in ossido di zirconio impe-disce il trasparire di abutment metallici, IPS e.max

CAD-on é indicato anche per restauri supportati daimpianti. La struttura e la sovrastruttura di rivesti-mento estetico vengono costruite con il supporto disoftware e fresate l’una dopo l’altra nella stessa unitàdi fresaggio. Dopo la sinterizzazione della struttura inossido di zirconio, entrambi gli elementi vengonouniti con la vetroceramica di unione IPS e.max CADCrystall./Connect, così che il restauro da un lato for-nisce eccellenti risultati estetici e contemporanea-mente é notevolmente resistente e duraturo.

Vantaggio della varietàNel nostro caso qui presentato i monconi e gli impian-ti dovevano essere trattati singolarmente. Noi sfrut-tiamo la versatilità di materiali di IPS e.max per otte-nere quindi un risultato estetico e di lunga durata.Poiché il colore dei monconi dentali influisce su unrestauro in ceramica integrale, é necessaria la comu-nicazione del preciso colore del moncone all’odonto-tecnico. Inoltre per la scelta del corretto colore den-tale e quindi del corrispondente materiale di una pre-cisa comunicazione fra operatore ed odontotecnico.Per poter coprire la ricostruzione del 44 nonchéentrambi gli impianti, abbiamo realizzato delle cap-pette in ossido di zirconio con il software inLab, fre-sandole da un blocchetto colorato IPS e.max ZirCADdel colore MO 1. Il software per la lavorazione multi-strato consente di realizzare virtualmente la strutturadi rivestimento estetico CAD-on per il 45 e per il 46nello stesso processo di costruzione digitale.

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Fig. 3 Il provvisorio é stato fresato in Telio CAD. Fig. 4 Si é reso necessario coprire le ricostruzioni in metallo concomposito di colore dentale.

Fig. 5 La paziente era soddisfatta dell’occlusione ripristinatacon il provvisorio.

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Secondo il consiglio di Ivoclar Vivadent abbiamo fre-sato la struttura di rivestimento estetico in LS2 nelcolore HT A2 (high translucency) (fig. 6). Prima di pro-seguire con l’ulteriore lavorazione, le strutture ZrO2sono state asciugate, sinterizzate nel Programat® S1ed adattate. Per la parte visibile preferiamo general-mente una stratificazione individuale in ceramica. Per-tanto abbiamo fresato come struttura per il dente 43una cappetta di rivestimento estetico in IPS e.maxCAD in MO (medium opacity). Il restauro del dente 47é stato costruito e realizzato come corona totalmen-te anatomica in IPS e.max CAD LT A2 (low translu-cency). Questa scelta evidenzia la versatilità ed il con-cetto di opacità e traslucenza di IPS e.max. Le diver-se possibilità di combinazione offrono la soluzioneideale per pressoché qualsiasi indicazione odontotec-nica in ceramica a base di ossido di zirconio e vetro-ceramica al disilicato di litio.

Un’elevata sicurezzaI bordi delle strutture fresate sono stati cautamenterielaborati con uno strumento in silicone. Secondo iconsigli di Ivoclar Vivadent, le strutture di rivestimen-to estetico sono state adattate, in modo tale daappoggiare soltanto sul gradino cervicale della strut-tura IPS ZirCAD. Infine le superfici occlusali sono staterifinite con strumenti diamantati fini, conferendo unatessitura naturale (fig. 7). Per garantire che il trasferi-mento occlusale attraverso il provvisorio corrispondaeffettivamente all’occlusione desiderata, prima del-

l’unione è stata effettuata una messa in prova sullapaziente (fig. 8). La cristallizzazione della corona 47totalmente anatomica in IPS e.max CAD é avvenutanel forno per cottura ceramica Programat® P500 condue fasi di tenuta. Il rivestimento estetico sulle strut-ture dei denti 43 e 44 é stato stratificato individual-mente con IPS e.max® Ceram (fig. 9). Quindi abbiamounito le strutture di rivestimento estetico CAD-on 45ed il dente premolarizzato 46. La specifica vetroceramica di unione IPS e.max CADCrystall./Connect é disponibile in nove colori. Conquesta scelta possiamo riprodurre in modo ottimale ilcolore dentale desiderato. Per il colore dentale A2necessario a questo caso, abbiamo utilizzato un bloc-chetto in ossido di zirconio del colore MO1 ed unastruttura di rivestimento estetico in disilicato di litio incolore HT A2, risultanti dalla tabella di combinazione.Nella tecnica CAD-on, la cottura di unione é contem-poraneamente la cottura di cristallizzazione per lastruttura di rivestimento estetico. A tale scopo primasi applica un po’ di Connector con IPS Spatola nel rive-stimento estetico, distribuendolo uniformemente conil vibratore Ivomix (fig. 10). Quindi si integra la strut-tura nell’esatta posizione nella struttura di rivestimentoestetico, esercitando una leggera pressione. Tutt’in-torno fuoriesce quindi la massa Connector. Questamassa é scorrevole soltanto quando sottoposta avibrazione, altrimenti solidifica subito. Per questomotivo, prima della cottura, é possibile controllarel’esatta occlusione della struttura in articolatore.

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Fig. 6 Gli abutments sono stati trattati con un restauroIPS e.max CAD-on.

Fig. 7 Le strutture di rivestimento estetico sono state adattateallo stato non sinterizzato e leggermente rielaborate.

Fig. 8 Prima dell’unione si dovrebbe in ogni caso controllarel’occlusione.

Fig. 9 Le corone per il 43 e 44 sono state stratificate indivi-dualmente. Soltanto dopo abbiamo unito e cristallizzato lecorone per il 45 ed il 46.

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Piena scelta, miglior risultatoPoiché la cottura di unione e di cristallizzazione avven-gono contemporaneamente e pertanto si caratterizzail restauro allo stato “blu“, si utilizzano sempre i super-colori IPS e.max CAD Crystall./Shades per le individua-lizzazioni (fig. 11). Dopo la cottura a 840 °C entrambigli elementi sono uniti fra di loro in modo omogeneoe duraturo. In un’ulteriore cottura le superfici occlusa-li delle corone sono state individualizzate con Add-on-Incisal ed Add-on-Dentin. Quindi dopo la cottura diglasura si è ottenuto un risultato vitale (fig. 12). Ancheosservando dal lato vestibolare l’arcata dentale, le coro-ne sono ben calibrate cromaticamente, nonostantel’impiego di diversi materiali e di diverse gradazioni ditraslucenza e della diversa struttura dei monconi. Anche la superficie omogenea risalta in modo otti-male (fig. 13). I trattamenti stabili così realizzati mini-mizzano il rischio di fratture e l’impiego su impianti éparticolarmente sensato, se nella mandibola inferiore,in seguito alla minima disponibilità ossea, non puòessere conformato un profilo di emergenza. Conmateriali di questo tipo l’odontoiatria protesica éveramente un piacere e dopo la cementazione delrestauro, crea gioia al paziente, all’operatore e natu-ralmente all’odontotecnico (fig. 14).

RingraziamentiRingraziamo: Dr. Baris Yanik, Dr. Dr. Thomas Olivier eDr. Tobias Wienhöfer di Recklinghausen per la buonacollaborazione e per l’ottimale preparazione. q

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Fig. 10 La struttura e la struttura da rivestimento estetico sonostate unite con massa IPS e.max CAD Crystall./Connect.

Fig. 11 Già per la cottura di unione abbiamo conferito alrestauro blu alcune caratteristiche cromatiche.

Fig. 12 Stabile ed estetica – la combinazione fra IPS e.maxZirCAD ZrO2 ed IPS e.max CAD LS2

Fig. 13 Una sicurezza – restauri in IPS e.max CAD-on minimizzano ilpericolo di fratture e creano un aspetto vitale.

Fig. 14 Semplicemente belli – nonostante i diversi materiali utiliz-zati, i restauri sono calibrati cromaticamente in modo ottimale.

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Ztm. Bernd KobusHigh-Tech-Dental GmbHGroße Geldstraße 18D-45657 [email protected]

Corrispondenza:

Ztm. Oliver MorhoferHigh-Tech-Dental GmbHGroße Geldstraße 18D-45657 Recklinghauseno.morhofer@high-tech-dental.dewww.high-tech-dental.de

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www.ivoclarvivadent.comIvoclar Vivadent AGBendererstr. 2 | FL-9494 Schaan | Liechtenstein | Tel.: +423 / 235 35 35 | Fax: +423 / 235 33 60

Un sorriso splendente grazie a denti sani. Giornalmente ci impegnamo per raggiun-gere questo obiettivo. Ci ispira a ricercare costantemente soluzioni innovative, eco-nomiche ed estetiche. Per la terapia restaurativa diretta nonché per i trattamentiindiretti fissi o rimovibili, per far sorridere le persone con prodotti di elevata qualità.

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