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REFLECT REFLECT Combinazione di successo: diretto ed indiretto Restauri estetici con IPS Empress Direct Integrazione armonica Restauri integrali con IPS e.max Press Abutment Solutions Analisi, pressatura, stratificazione Eccellente estetica con una ponderata combinazione di materiali 3/12 NE/BZ0103/2008

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REFLECTREFLECT

Combinazione di successo: diretto ed indiretto Restauri estetici con IPS Empress Direct

Integrazione armonicaRestauri integrali con IPS e.max Press Abutment Solutions

Analisi, pressatura, stratificazioneEccellente estetica con una ponderata combinazione di materiali

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NE/BZ0103/2008

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Ivoclar Vivadent persegue l’obiettivo di fornire soluzioni dentali innovative perun’odontoiatria di qualità. La formazione e l’istruzione svolgono un ruolo deter-minante, poiché soltanto in tal modo si possono assicurare il corretto impiegodei prodotti ed una ottimale assistenza dei pazienti. Siamo orgogliosi di poteroffrire possibilità istruttive ed informative via internet, dal vivo attraverso lanostra rete di ICDE (International Centers for Dental Education), nonché informa di riviste specializzate, di cui fa parte anche la Newsletter Reflect. Questaeccezionale rivista Le offre la possibilità di imparare dai migliori e di vedere casistraordinari.

La nostra forza innovativa si rispecchia sia nei nostri prodotti sia anche nei pro-grammi formativi che offriamo. La passione dei nostri collaboratori nell’approcciocon i nostri clienti si percepisce in tutti i settori. Perseguiamo continuamente lanostra visione e ci adoperiamo per aumentare costantemente il nostro impegno abeneficio dei clienti, attraverso l’ampliamento delle possibilità formative sul pianoglobale. Le nostre strutture formative ed i media, quali il Reflect, devono servire a“risvegliare” i nostri prodotti e le tecniche. Verranno inaugurati nuovi ICDE in paesicome l’Australia, la Cina, la Russia, la Turchia, l’Inghilterra, il Brasile, il Messico, ilCanada e gli Stati Uniti oppure verranno ampliate strutture già esistenti.

Quale General Manager della filiale canadese, situata nelle vicinanze di Toronto,recentemente ho avuto occasione di inaugurare solennemente con il taglio delnastro il nostro nuovo stabilimento con il primo ICDE canadese – dotato diun’impressionante sala conferenze, moderni laboratori per corsi pratici ed unostudio clinico.

Vi auguro buon divertimento nella lettura degli articoli e dei casi clinici conte-nuti in questa edizione di Reflect. Gli autori sono tutti rinomati professionistidel campo dentale che si occupano di tematiche che riguardano le innovazioni,come Tetric EvoCeram Bulk Fill ed Ivobase, non dimenticando anche le novitàriguardanti IPS e.max, compreso IPS e.max Press Abutment Solutions. Approfittidei vantaggi delle nostre possibilità formative ed informative – sia attraverso imedia, quali il Reflect, oppure attraverso la nostra rete mondiale di ICDE!

Cordialmente

Sarah AndersGeneral Manager, Ivoclar Vivadent, CanadaVice President, Ivoclar Vivadent, Inc.

Gentile lettrice, gentile lettore

EDITORIALE

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ODONTOIATRIA

TEAMWORK

ODONTOTECNICA

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Combinazione di successo: diretto ed indiretto Restauri estetici con IPS Empress DirectDr. Arun Rajpara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 04

Integrazione armonicaRestauri integrali con IPS e.max Press Abutment Solutions Dr. Fernando Manfroi e Yunus Sert . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 08

Il convincente design di un pontePonte implantare avvitabile: un restauro in protesi fissa con gengiva protesicaCesare Ferri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Una soluzione di precisioneTrattamenti protesici con strutture ad incastro orizzontaleJusto Rubio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Analisi, pressatura, stratificazioneEccellente estetica con una ponderata combinazione di materialiGérald Ubassy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

INDICE

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IMPRESSUM Editore Ivoclar Vivadent AGBendererstr. 29494 Schaan/LiechtensteinTel. +423 / 2353535Fax +423 / 2353360

Pubblicazione 3 per anno

Tiratura complessiva 69.000(versioni in lingua tedesca, inglese, francese, italiana, spagnola e russa)

Coordinamento Lorenzo RigliacoTel. +423 / 2353698

Redazione Dr. R. May, N. van Oers,L. Rigliaco, T. Schaffner

Servizio lettori [email protected]

Produzione teamwork media GmbH,Fuchstal/Germania

Disponibile in versione iPad

Approfitti delle svariate possibilità della Newsletter digitale per tablet, sfogliando l’articolo „Integrazione armonica –Restauri integrali con IPS e.max Press Abutment Solutions“ del Dr. Fernando Manfroi e Yunus Sert (pag. 8) in versione iPad. Ammiri le gallerie fotografiche interattive con le ulterioriimmagini, si informi sui prodotti utilizzati ed apprenda ulterioriinformazioni sugli autori.

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La moderna tecnica adesiva incoraggia sempre più odontoiatri a sostituire lasostanza dura mancante con il composito. Grazie alla costate ricerca e sviluppo,l’odontoiatria moderna mette a disposizione diversi materiali, tecniche e pro-cedimenti. Con la nostra sensibilità per i colori dentali, ci sforziamo costante-mente di ricostruire ciò che è andato perso, in modo da apparire naturale. Atale scopo abbiamo bisogno di materiali il cui indice di rifrazione della luce siasimile a quello dei denti naturali – preferibilmente vorremmo sostituire dentinacon dentina e smalto con smalto [4,5]. Questo articolo descrive, come con diversimateriali si possano realizzare restauri altamente estetici nei settori anteriori eposteriori.

Combinazione di successo:diretto ed indiretto Restauri estetici con IPS Empress DirectDr. Arun Rajpara, Valsad/India

Odontoiatria estetica non è soltanto che il “bel sorriso” del paziente sia ripristinato, ma anche la longevità del restauro.

ODONTOIATRIA

Fig. 3 Dopo la rimozione della carie, i restauri di III classe nei settori anteriori sono

stati realizzati con IPS Empress Direct ...

Fig. 1 Situazione iniziale, visione frontale: lesioni cariose, carie vestibolare eprossimale, nonché smalto ipoplastico.

Fig. 2 Situazione iniziale: anche i settori posteriori necessitavano diversitrattamenti. I molari sono stati trattati protesicamente. Solo in seguito èstato eseguito il restauro nei settori anteriori.

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Il caso clinico Una paziente 18enne ci ha consultati a causa di dolore,accentuate lesioni cariose e discromie nei denti anteriori eposteriori (figg. 1 e 2). Ci ha raccontato di diversi trattamentidentali del passato, nel corso dei quali fra l’altro, nell’ambitodi un trattamento ortodontico, le sono stati estratti i primipremolari. Il nostro obiettivo primario è stato quello di alle-viare i dolori della paziente e per questo, è stato necessariotrattare endodonticamente alcuni denti.

Inoltre sono state rimosse delle corone insufficienti nei set-tori posteriori, restaurando quindi nuovamente i monconi(vetroceramica al disilicato di litio IPS e.max®). Le lesionicariose dei molari sono state trattate con un compositodiretto (IPS Empress® Direct). Dopo che il trattamento deisettori latero-posteriori si è concluso con successo, abbia-mo focalizzato la nostra attenzione sul ripristino dei settorianteriori. Dopo la valutazione dei vantaggi e degli svan-taggi, sono stati pianificati restauri diretti con faccette incomposito.

Faccette in composito Per il restauro nei settori anteriori, la paziente è stata ane-stetizzata localmente e la carie è stata rimossa accurata-mente con frese diamantate e strumenti di rettifica rotondilenti. Per ottenere un’esatta preparazione in zona cervi-cale nonché della superficie vestibolare, abbiamo utilizzatofrese diamantate a fiamma e dischi ruvidi per rifinitura. Conl’obiettivo di mantenere tutto lo smalto possibile, la zona

vestibolare è stata ridotta di ca. 0,8 – 1 mm. In zona cervicalee nelle lesioni cariose prossimali (preparazione di classe III)sono state preparate bisellature. Quindi le preparazioni sonostate accuratamente deterse con acqua. Nella prima fasesono state trattate le lesioni cariose di III classe (fig. 3). Dopola scelta del colore dentale è avvenuto il trattamento confaccette. A tale scopo entrambi gli incisivi centrali superiorisono stati mordenzati per 15 secondi con il gel di acidofosforico al 37 % Total Etch (fig. 4).

Per proteggere i denti contigui, è stato utilizzato un nastrocoprente in teflon. Dopo la mordenzatura, i denti sonostati sciacquati con acqua. Nel successivo passaggio di aria,si è prestato attenzione a non asciugare eccessivamente identi. Quindi è stato applicato l’adesivo Total-Etch ExciTE® Fin VivaPen® sullo smalto e sulla dentina, strofinando per10 secondi (fig. 5). Le eccedenze sono state disperse condebole getto d’aria fino a diventare un film sottile, poi poli-merizzato con Bluephase® 20i nel programma Low Power.

Sulla base di un wax-up precedentemente modellato,abbiamo realizzato una mascherina in silicone (Virtual®

Putty). Questa, in cavità orale, è di supporto ad un controllodella distribuzione delle grandezze e come ausilio “tridi-mensionale” nel posizionamento delle faccette [1,3]. Dopoil posizionamento della mascherina, è stato applicato ilprimo strato di materiale (IPS Empress Direct Trans 30) sulbordo incisale e sulle zone prossimali della superficie pala-tale (fig. 6).

Fig. 4 ... condizionando i denti per la realizzazionedi faccette dirette.

Fig. 6 Messa in prova della mascherina in siliconeed applicazione del primo strato di IPS EmpressDirect.

Fig. 5 Applicazione dell’adesivo ExciTE F con ilVivaPen.

Fig. 7 IPS Empress Direct Dentin A2 è stato applicato in zona cervicale fino al centro delprimo terzo.

Fig. 9 ... coperto poi con uno strato di smalto.Fig. 8 Nel terzo incisale, fra i mamelloni prece-dentemente realizzati, è stato adattato un com-posito traslucente ...

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6 Fig. 13 La situazione dei denti anteriori al termine del trattamento.

Fig. 10 L’aspetto altamente estetico dopo la lucidatura delle faccette.

Figg. 11 e 12 La situazione finale dal lato occlusale. I denti posteriori che necessitavano di trattamento sono stati restaurati indirettamente ed i denti anteriorisuperiori ed inferiori sono stati ricostruiti con IPS Empress Direct.

composito ancora morbido. Dopo la polimerizzazione, questispazi sono stati riempiti con materiale altamente traslucente(IPS Empress Direct Opal) indurendo poi per 15 secondi conBluephase 20i con il programma Soft Start.

Senza la mascherina in silicone, abbiamo modellato la zonacervicale fino al centro del primo terzo con IPS EmpressDirect Dentin A2 (fig. 7). Con lo strumento di modellazioneOptraSculpt sono state preparate piccole scanalature nel

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Con uno strato di smalto (IPS Empress Direct Enamel, coloreA1) è stato possibile completare la superficie vestibolare dalcentro fino al bordo incisale (figg. 8 e 9). In conclusioneabbiamo applicato in strato estremamente sottile la massaIPS Empress Direct Trans 20 sull’intera superficie labiale con-ferendo la forma anatomica con lo strumento OptraSculpte con un pennellino.

Secondo lo stesso procedimento, abbiamo restaurato i denticontigui. Le creste prossimali sono state cautamente model-late. Le zone che riflettono e che deflettono la luce, sonostate elaborate accuratamente, mantenendo la simmetriafra i due incisivi centrali superiori [2]. Anche gli altri denticoinvolti sono stati trattati allo stesso modo.

Rifinitura e lucidaturaSecondo i criteri anatomici, le faccette sono state modellatee rifinite morfologicamente passo per passo. A tale scoposono stati utilizzati strumenti di rifinitura al carburo e dia-mantati. Con il sistema di rifinitura e lucidatura Astropol®

ed Astrobrush® abbiamo ottenuto risultati dall’eccellentelucentezza a specchio, mantenendo la tessitura superficialeprecedentemente realizzata (fig. 10). Astrobrush è stato uti-lizzato a basso regime di giri e senza pressione.

ConclusioniIn odontoiatria aspiriamo sempre ad imitare l’anatomia, latraslucenza e le caratteristiche dei denti naturali. Per il casoqui descritto, per ottenere il risultato desiderato, sono statidi aiuto procedimenti interdisciplinari e la corretta sceltadi materiale e tecnica. La combinazione di tecnica adesivadiretta (IPS Empress Direct nei settori anteriori) e tecnicaindiretta (IPS e.max nei settori posteriori) ha consentito larealizzazione di restauri stabili nel tempo e dall’aspettonaturale. La paziente è stata molto soddisfatta del risultatodel trattamento (figg. da 11 a 14).

Su richiesta, presso la redazione é disponibile una bibliografia.

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Corrispondenza:

Dr. Arun RajparaSoham DentalCenter for Cosmetic & Advanced DentistryOpp. Lal School, Halar [email protected]

Si dovrebbe considerare, che colori in-cisali cromatici o acromatici presentanouna traslucenza maggiore rispetto ai colori dentinali, che sono un po’ piùopachi e pertanto esercitano ungrande influsso sul croma dei denti.

Fig. 14 Il sorriso soddisfatto della paziente.

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La continua evoluzione dei materiali e le loro efficienti possibilità di lavorazioneci supportano nel raggiungimento del nostro obiettivo del “manufatto protesicoarmonicamente integrato”. In questo articolo descriviamo come abbiamo rea-lizzato per i nostri pazienti un manufatto protesico non appariscente, con unrestauro supportato da impianti e più corone singole.

Il paziente ha consultato l’operatore con il desiderio di migliorare la sua situazioneorale, sia dal punto di vista estetico che funzionale. La sua posizione professionalerichiede un aspetto globale curato ed inoltre diverse zone cariose gli causavanoforti dolori. Dopo la diagnosi ed una consulenza abbiamo deciso insieme alpaziente di eseguire una riabilitazione di alta qualità con corone, inlay, nonchéun impianto. Per la realizzazione del manufatto protesico abbiamo preso in con-siderazione soltanto i materiali ceramici integrali. La scelta è stata la vetrocera-mica al disilicato di litio (LS2) (IPS e.max®).

Integrazione armonica

Restauri integrali con IPS e.max Press Abutment Solutions Dr. Fernando Manfroi, Rio Grande do Sul/Brasile, e Yunus Sert, Stuttgart/Germania

Il primo sguardo non fa presupporre quante fasi di lavoro accurata-mente pianificate siano necessarie affinché il manufatto protesicosi integri armonicamente in cavo orale.

TEAMWORK

Fig. 1 Situazione iniziale:Otturazioni in composito nel mascellare superiore, …

Fig. 2 ... un ponte in metallo-ceramica fortemente rettificato nel mascellare inferiore e …

Fig. 3 ... restauri con perni radicolari molto appariscentinel mascellare inferiore.

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Disponibile anche in versione iPad

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Questo materiale offre una resistenza alla flessione di 400 MPae soddisfa tutti gli elevati requisiti estetici. Grazie alla suainnata fluorescenza, nonché alle possibilità di una caratte-rizzazione individuale, si può ottenere un aspetto globalenaturale. In questo caso abbiamo preferito la variante pres-sata, monolitica (interamente anatomica). Oltre alle classi-che indicazioni, quali inlay, onlay e corone, possono essererealizzati ponti premolari fino a tre elementi oppure – comein questo caso – restauri ibridi supportati da impianti (com-binazione di una base di titanio e vetroceramica al disilicatodi litio).

Situazione inizialeI denti latero-posteriori nel secondo quadrante presentavanootturazioni in composito fratturate, sotto alle quali si era for-mata carie secondaria (fig. 1). La riabilitazione fratturata nelmascellare superiore aveva causato una non-occlusione ecarichi difettosi. Abbiamo dovuto rimuovere anche le irrepa-rabili otturazioni sui denti 24 e 27. Per ottenere una miglioreocclusione, il ponte in metallo-ceramica sui denti 35 e 37 inpassato è stato fortemente rettificato (fig. 2). In seguito allecondizioni desolate, si è dovuto rimuovere anche questorestauro. Le otturazioni sottostanti, molto appariscenti, deicanali radicolari (fig. 3) sono state sostituite con un compo-sito di colore dentale. In tal modo abbiamo ottenuto unabase di effetto naturale. Il paziente desiderava un mascellareinferiore con una riabilitazione fissa, da pulire in modo otti-male e semplice. Per ottenere una sufficiente stabilità ed unasoluzione di lunga durata, dopo il pre-trattamento, in regio 36è stato inserito un impianto (fig. 4). Con una stabilità prima-ria di 50 Ncm, direttamente dopo l’impianto si è potuto fis-sare un ponte provvisorio, che serviva contemporaneamentealla conformazione della gengiva.

Determinazione del colore e scelta di grezzi della ceramica da pressaturaPer la realizzazione di restauri naturali è stato determinatoil colore del moncone e del dente.

Dopo la determinazione del colore per l’abutment indivi-duale abbiamo scelto il grezzo IPS e.max Press LT (LT = bassatraslucenza), per evitare che la base di titanio traspaia. Pergli inlay, le corone parziali e le corone è stato impiegato ilmateriale IPS e.max Press HT (HT = elevata traslucenza).

Preparazione dei modelliPer la conformazione naturale del profilo d’emergenza nellaprima fase è stata realizzata una cappetta d’impronta indi-vidualizzata. In fase di messa in prova si è potuto controllarel’adattamento. Inoltre avevamo la possibilità di poter valu-tare l’influsso sui tessuti molli (spostamento) (fig. 5). Dopola presa dell’impronta sono stati realizzati modelli, riunendoliin posizione corretta nonché con la specifica occlusione.

Per poter valutare quanto spazio avevamo a disposizione,prima abbiamo modellato gli inlay e le corone parziali (fig. 6).Quindi è stata eseguita la ceratura funzionale del mascel-lare inferiore ed è stata realizzata una mascherina in siliconecome punto di riferimento per il successivo abutment.

Il colore del moncone assume un ruoloimportante, poiché proprio nei materialitraslucenti ha un influsso elevato sul risultato.

Fig. 4 È stato inserito un impianto in regio 36. Fig. 5 Messa in prova della cappetta d’impronta individualizzata.

Fig. 6 Restauri modellati nel mascellare superiore.

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Quanto più precisamente lavoriamo in questo stadio, tantopiù precisi saranno i restauri pressati. Il wax-up nel mascel-lare inferiore era di grande ausilio, per poter realizzarel’abutment secondo il Backward Planning. La struttura dibase per l’abutment è stata realizzata in resina fotoindu-rente e calcinabile e rifinita nella direzione d’inserimento deidenti contigui. Quindi l’abutment è stato controllato con lamascherina e le zone mancanti sono state completate concera (fig. 7).

Pressatura delle costruzioniGli oggetti in cera sono stati rivestiti con massa IPS® Press -VEST Speed. Per evitare un distacco della massa da rivesti-mento, in fase di imperniatura il filo di cera è stato orientatoparallelamente al canale della vite. Con il lento riempimentodella massa da rivestimento nella muffola, la massa hapotuto riempire costantemente il canale della vite, senzaformazione di porosità. Il processo di pressatura è stato ese-guito secondo le indicazioni del produttore nel forno combiProgramat® EP 3000.

Dopo la pressatura gli oggetti sono stati smuffolati con lasabbia per lucidatura (4 bar). Lo smuffolaggio fine è stato

eseguito a max. 2 bar. Lo strato reattivo è stato sciolto conliquido IPS e.max Press Invex ed in seguito si è potuto sab-biare facilmente (Al2O3, 50 µm a max. 2 bar). Dopo averstaccato i canali di pressatura sono stati rifiniti i punti diattacco. Le parti interne (canale della vite) sono state con-trollate al microscopio e l’oggetto è stato cautamente adat-tato sulla base in titanio. Con degli strumenti diamantati alsilicone si è potuto rifinire l’abutment con pochi passaggi.Nella stessa procedura sono stati pressati, staccati ed adat-tati gli altri oggetti.

Cementazione dell’oggetto in IPS e.max Press alla base in titanio Prima di attaccare le parti in vetroceramica e la base in tita-nio, è stata eseguita la sabbiatura con 50 µm a max. 1 bar,per ottenere una superficie detersa (secondo l’istruzioned’uso Ivoclar Vivadent la vetroceramica non viene sabbiata,soltanto detersa). Il gel mordenzante ceramica IPS CeramicEtching Gel (acido fluoridrico al cinque per cento) è indicatoper la realizzazione di superfici adesive ritentive sul restauroin ceramica integrale. Per proteggere le superfici esternerispettivamente le zone glasate, si può applicare un po’ dicera. Dopo 20 secondi di tempo di azione la superficie ade-

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Fig. 7 Controllo dell’abutment con una mascherinain silicone.

Figg. 8 e 9 Cementazione dell’abutment alla base in titanio.

Fig. 11 Costruzioni precise nel mascellare superiore. Fig. 10 Restauri modellati nel mascellare inferiore.

Fig. 12 Riabilitazione individualizzatanel mascellare inferiore sul modello.

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siva è stata sciacquata con acqua ed asciugata. È stataeffettuata la silanizzazione per 60 secondi con il PrimerMonobond Plus. In tal caso abbiamo ottenuto un fortelegame fra il materiale da restauro ed il cemento composito.Per la cementazione è stato applicato il composito da fis-saggio autoindurente Multilink® Implant sia sull’abutmentche sulla base in titanio (figg. 8 e 9), mantenendo le dueparti in posizione finale mediante pressione costante perca. cinque secondi. Le eccedenze sono state rimosse allo statoplastico. Infine la fuga cementizia è stata lisciata e lucidatacon strumenti per lucidatura.

Ultimazione della riabilitazione del mascellare inferiore e cementazioneLa geometria dell’abutment ibrido ha facilitato la cementa-zione ed il materiale da fissaggio in eccesso è stato rimossoin modo ottimale. Con l’abutment realizzato in laboratorio,grazie alle individuali possibilità di realizzazione, raggiun-giamo un’eccellente estetica, un’elevata resistenza alla frat-tura, nonché una buona precisione.

Per la cementazione dell’abutment abbiamo realizzato unamascherina di controllo. Con una resina calcinabile è stataconformata una cappetta sopra l’abutment e sono statimodellati i denti (fig. 10). Anche per queste modellazioni èstata eseguita l’imperniatura, la pressatura e l’accurato adat-tamento. Le superfici occlusali di tutte le corone sono statecaratterizzate con IPS e.max Ceram Essence. Per colorare indi-vidualmente i colletti dei denti, abbiamo impiegato IPS e.maxCeram Shades (figg. 11 e 12). Con l’ausilio della mascherinadi controllo si è potuto avvitare l’impianto nel mascellare infe-riore (fig. 13). Senza problemi è avvenuta anche la cemen-tazione delle corone singole. A seconda dell’indicazione irestauri IPS e.max Press possono essere cementati adesiva-mente, auto-adesivamente oppure convenzionalmente. Gra-zie alla colorazione armonica i restauri si integrano in modonaturale con l’ambiente orale esistente (figg. 14 e 15).

RiassuntoUn’esatta pianificazione ed una perfetta compatibilità, inparticolare nella zona delle riabilitazioni di abutment edimpianti, sono determinanti per l’impiego duraturo e di suc-cesso di un materiale. Pluriennali studi confermano che lavetroceramica IPS e.max Press ha una buona compatibilitàrispetto ai tessuti orali molli (vedi Scientific Report Vol.01/2001 – 2011). Con le eccezionali proprietà del materialee la realizzazione individuale in laboratorio abbiamo la pos-sibilità di soddisfare i requisiti estetici del paziente.

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Corrispondenza:

Dr. Fernando ManfroiSaldanha Marinho St., 30/404Menino Deus, Porto AlegreRio Grande do [email protected]

Yunus Sert Dental Design SertVaihinger Markt 3170563 [email protected]

Figg. 14 e 15 I restauri si integrano perfettamente nell’ambiente orale.

Fig. 13 L’abutment cementato.

Direttamente alla versione iPad(in lingua tedesca ed inglese):

Effettuare la scansione del codice QR conl’iPad oppure inserire il seguente link:http://www.ivoclarvivadent.com/reflect

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Una riabilitazione protesica su impianti è una grande sfida, ricca di grandistimoli sia clinici che tecnici, ma non priva di insidiosi imprevisti e compromessiche possono minare i risultati, deludendo le aspettative del paziente. Per evi-tare ciò, prima dell’inizio del trattamento si deve eseguire una pianificazioneaffidabile.

Alla base vi è un’analisi approfondita che deve comprendere i seguenti parametri:struttura e qualità dell’osso di sostegno, stato di salute generale del paziente,situazione dei tessuti parodontali, aspettative del paziente, nonché aspetti fun-zionali ed estetici presenti e da ripristinare.

Molti fattori variabili possono influenzare notevolmente sia i costi che la qualitàdel risultato. In questo caso vorrei illustrare la nostra metodica nella riabilitazionecompleta superiore su impianti. Sulla base di una precisa pianificazione pre-ope-rativa (chirurgica e protesica) affrontata mediante dima chirurgica CAD/CAM, lasituazione è stata risolta con piena soddisfazione di tutti. Il focus della documen-tazione consiste nelle fasi di realizzazione tecnica di una “Toronto bridge” – unrestauro avvitabile su impianti – con denti confezionati nonché compositi da labo-ratorio gengivali rosa.

Il casoIl paziente maschio di 45 anni si presenta all’attenzione clinica (fig. 1) con evidentiproblemi parodontali, funzionali ed estetici. La situazione precaria era tale da richie-dere un completo intervento estrattivo del mascellare superiore. Anche il mascellareinferiore necessitava di riabilitazione, tuttavia, per ragioni di carattere economicoe psicologico del paziente, la riabilitazione verrà eseguita in un secondo tempo.

Fase chirurgicaDopo un’analisi preliminare in laboratorio è stata effettuata una ceratura dia-gnostica pre-chirurgica finalizzata ad una simulazione per ristabilire il risultatoestetico, fonetico nonché funzionale. 12

Il convincente design di un ponte

Ponte implantare avvitabile: un restauro in protesi fissa con gengiva protesicaCesare Ferri, Roma/Italia

L’analisi approfondita di tutti i parametri influenzabili rappresenta la baseper una buona pianificazione e pertanto per risultati predicibili ed affida-bili. Unitamente ad un concetto ponderato, sono realizzabili restauri chesi affermano anche dopo una lunga permanenza in cavo orale.

ODONTOTECNICA

Una pianificazione predicibile rappresenta lachiave per un decorso operativo coordinatoed il risultato di un restauro.

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Mediante wax-up il restauro è stato pianificato dal puntodi vista protesico, si è realizzata una mascherina radiopacaed al paziente è stata eseguita una radiografia. Con l’ausiliodei dati radiografici tridimensionali, nonché della pre-piani-ficazione protesica, l’operatore ha potuto determinare vir-tualmente la posizione chirurgica degli impianti mediantesoftware di pianificazione. La dima chirurgica CAD/CAMrisultante ha agevolato il chirurgo implantare nel posizionarecorrettamente gli impianti (fig. 2).

Fase protesica – realizzazione della strutturaTrascorsi i tempi di guarigione, si inizia con la riabilitazioneprotesica. Il modello implantare è stato realizzato con unamascherina gengivale (fig. 3), trasferendo quindi la correttasituazione occlusale in articolatore. Poiché la forma, la posi-zione e l’ingombro della protesi erano già stati stabiliti con

il wax-up, sono necessari soltanto pochi passaggi operativiprima della modellazione della struttura (fig. 4).

Sono stati controllati i parametri funzionali ed estetici delmontaggio e determinato il design della “struttura terzia-ria”. Con l’ausilio di una maschera in gesso di IV classeabbiamo mantenuto un controllo visuale durante la model-lazione della struttura (fig. 5). La struttura di supporto èstata ultimata in resina calcinabile (fig. 6) e conteneva tutti iparametri richiesti (resistenza strutturale, tenuta e necessitàdi spazio).

Per la trasformazione del progetto in struttura metallica esi-stono due possibilità:1. Fusione convenzionale2. Realizzazione digitale con tecnologia CAD/CAM

Fig. 1 Situazione iniziale: il paziente si è presentato in studio con evidentiproblemi parodontali, funzionali ed estetici.

Fig. 2 Una dima chirurgica CAD/CAM ha facilitato il corretto posizionamentodegli impianti.

Fig. 6 La struttura terziaria è stata realizzata con una resina calcinabile.Fig. 5 Con una maschera in gesso è stata fissata la situazione. La necessitàdi spazio per la struttura è stata così visualizzata.

Fig. 3 Il modello implantare con parti secondarie angolate. Fig. 4 Il montaggio in cera (ripristino estetico e funzionale).

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Quale delle due metodiche trovi impiego, dipende da moltifattori. In questo caso i limiti tecnologici hanno portato ascegliere la variante convenzionale (fusione) (fig. 7). Nellascelta del materiale con stabilità a lungo termine per restaurisupportati da impianti abbiamo optato per la lega Colado®

CC, realizzando la relativa modellazione. Anche se il pro-cedimento è “convenzionale” l’elaborazione della strutturadeve sempre essere conforme alle attuali indicazioni dell’evi-denza scientifica (fig. 8).

Fase protesica – ultimazioneIl successivo passaggio riguardava il rivestimento estetico. Unaccurato trattamento delle superfici della struttura, attra-verso una pallinatura (shot-peening) aumenta la resistenzaalla fatica ed al carico. Il trattamento chimico medianteapplicazione di un opaco rosa in pasta del nuovo compositoda laboratorio SR Nexco® consente un’adesione durevole neltempo.

Un’ottimale adesione interessa anche i denti in composito.A tale scopo abbiamo rifinito la superficie di adesione secon-do le indicazioni delle istruzioni d’uso di SR Nexco Paste,ottenendo così un buon legame chimico.

Procedimento:- Accurata sabbiatura con Al2O3 e 2-3 bar di pressione- Rimozione dei residui con aria compressa priva di olio- Applicazione dell’adesivo SR Connect con un tempo

di azione di tre minuti- Fotopolimerizzazione nel Lumamat® 100- Prestare attenzione a non distruggere lo strato inibito

I denti sono stati polimerizzati sulla struttura secondo ilmontaggio.

Nel rivestimento estetico della gengiva una parziale resina-tura di supporto con resina acrilica opaca ha garantito una

14 Fig. 11 Cauta rifinitura del restauro in composito. Fig. 12 Visione di base del lavoro ultimato.

Fig. 7 Imperniatura della struttura per la fusione ad induzione. Fig. 8 Il buon adattamento della struttura sulle parti secondarie.

Fig. 9 Resinatura acrilica parziale con resina rosa opaca. Fig. 10 Applicazione delle masse gengivali.

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resilienza minima (fig. 9). Inoltre con questa tecnica si deviadai denti una parte delle forze masticatorie, aumentando intal modo la longevità del restauro. Un ulteriore vantaggio èche si riduce la quantità di composito per la zona gengivale.

Dopo i preparativi, come sopra descritto, si procede quindiall’applicazione di uno strato superficiale di masse di mate-riale composito rosa (SR Nexco Gingiva) ed intensivi gengivaliin diverse tonalità ed opacità. Per riprodurre un’estetica rosaarmonica sono stati inseriti inserti colorati con SR NexcoStains. In questo modo si ottiene il risultato desiderato inmodo relativamente rapido e semplice (fig. 10). Dopo la stra-tificazione della gengiva si è eseguito un indurimento finale(undici minuti nel Lumamat 100).

La rifinitura e lucidatura richiedono di non surriscaldare ilcomposito con elementi rotanti, ponendo particolare curaed attenzione alle zone di transizione tra struttura e compo-sito (figg.11 e 12). Una lucentezza superficiale naturale dellemasse ha perfezionato il risultato (figg. da 13 a 15).

Con l’inserimento del manufatto in bocca sono state con-trollate l’estetica, la fonetica nonché la funzione, tenendo inconsiderazione che a breve dovrebbe avvenire la riabilita-zione protesica del mascellare inferiore.

RecallL’ultima, ma non meno importante fase, è quella della curadel restauro, che è avvenuta attraverso controlli trimestraliprima e semestrali poi. Il regolare recall serve a ripristinare emantenere a lungo termine i parametri biologici, funzionali edestetici della protesi all’interno del sistema stomatognatico.

Si ringrazia il Dr. Ferdinando D’Avenia, Parma, Italia, per ilmateriale iconografico clinico.

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Corrispondenza:

Cesare FerriVia Avegno, 6900165 RomaItalia [email protected]

Figg. 13 e 14 Un grado di brillantezza estetico e naturale del composito SR Nexco utilizzato con i materiali gengivali è di supporto all’estetica individuale.

Fig. 15 La riabilitazione protesica ultimata: un bellissimo restauro in composito da laboratorio, che soddisfa i requisiti funzionali.

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Per molti anni ho realizzato restauri protesici, con i quali il risultato estetico èstato fortemente influenzato o da fattori inerenti al paziente oppure inerenti allatecnica. Per prevenire inestetici bordi, si sono prevalentemente preferiti tratta-menti cementati rispetto alla variante avvitata. Il loro svantaggio era tuttavia, chela cementazione rendeva impossibile un controllo clinico dell’impianto. Inoltre, itrattamenti implantari cementati spesso mancavano di supporto vestibolare, conconseguente scarsa accettazione da parte del paziente.

Secondo un’analisi delle opzioni a mia disposizione, ho sviluppato una nuovatecnica per risolvere questo problema. A tale scopo si realizzano due strutture,che si accoppiano e che possono essere spinte orizzontalmente l’una nell’altra.Con questa tecnica lavoro ormai da tre anni ed il consenso è molto elevato siada parte degli odontoiatri che da parte dei pazienti.

L’idea è nata inizialmente come soluzione di casi con una posizione dell’impiantosfavorevole rispettivamente con un angolazione difficile dell’impianto. Grazie aibuoni risultati che ho ottenuto, impiego ora questa tecnica anche nel tipo diocclusione III e II, poiché ho la possibilità di spingere l’intera arcata a piacimentoin avanti o indietro (figg. 1 e 2), pur mantenendo sempre l’estetica in primopiano.

Dall’idea alla messa in praticaInizialmente, in questi trattamenti, lavoravo con denti acrilici. Nel frattempo, inalternativa, sono tuttavia passato anche alla realizzazione di corone in IPS e.max®

Press (disilicato di litio), che vengono poi fissate sulla struttura metallica.

In questo articolo vorrei raccontare di un ulteriore caso, nel quale hanno trovatoimpiego strutture metalliche accoppiate e bloccate orizzontalmente, in combina-zione con IPS e.max Press. Le corone dei denti anteriori sono state stratificate conIPS e.max Ceram e le corone posteriori sono state realizzate in modo totalmenteanatomico.

Dopo un’accurata analisi del caso da parte dell’odontoiatra, al paziente sonostati inseriti otto impianti nel mascellare superiore. Al termine di diversi lavoripreliminari, anche in questo caso è stata realizzato un montaggio in denti acri-lici per determinare l’estetica e le dimensioni della struttura primaria. Sulla basedi queste informazioni, la struttura primaria è stata prima modellata in resinae poi trasformata definitivamente in titanio (figg. 3 e 4). In altre situazioni dipartenza o per motivi economici, questa struttura può essere fusa anche in unalega CrCo.

Una soluzione di precisione

Trattamenti protesici con strutture ad incastro orizzontaleJusto Rubio, Valencia/Spagna

In implantologia, in situazioni di partenza difficili, per l’odontotecnico è sempre una sfida ottenere un risultato estetico. Per casi così complessisi è affermato un trattamento protesico con strutture ad accoppiamentoorizzontale.

ODONTOTECNICA

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La struttura primaria è stata realizzata in modo tale daaccoppiare orizzontalmente la struttura secondaria. A talescopo era necessario realizzare il piano occlusale dellastruttura primaria in modo liscio e parallelo al piano occlu-sale della struttura secondaria. Solo in tal modo è possibileun accoppiamento. Allo stesso modo si realizzano rialzidal decorso parallelo con le stesse dimensioni verticali alpiano occlusale. Questi rialzi sono stati apportati in zonadei premolari e molari. In questa zona vengono posizionateanche le barre orizzontali sulle quali viene sospinta la strut-tura secondaria e nelle quali questa si accoppia. Sulla basedell’iniziale montaggio dei denti, la struttura secondaria è

stata prima realizzata in modo totalmente anatomico e poicorrispondentemente ridotta per ottenere successivamenteuna struttura metallica con monconi metallici correttamenteposizionati e dimensionati, nonché un risultato finale este-tico (figg. 5 e 6).

Per conferire maggiore estetica alla futura protesi, rimuovosubgengivalmente la cera fino a 2 mm. Quindi la strutturasecondaria è stata fusa con delle ritenzioni in zona gengivale(fig. 7). In questo modo è stata assicurata la ritenzione mec-canica per la successiva applicazione della massa SR Adoro®

Gingiva.

Fig. 1 Esempio di un caso problematico con occlusionedi III classe.

Fig. 2 Montaggio con dentiacrilici per determinare

l’estetica e le dimensioni della struttura primaria.

Fig. 3 Realizzazione della struttura primaria in titanio con l’aiuto di un software.

Fig. 4 La struttura primaria precisa sul modello.

Fig. 6 … e poi ridotta.Fig. 5 Prima è stata realizzata una struttura secondaria totalmente anatomicain cera fresabile ...

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Altresì ho utilizzato attacchi a barre, in modo tale che iltrattamento, contrariamente alle convenzionali overdentu-re, sia esposto ad una uniforme distribuzione delle forze(figg. 8 e 9).

Ultimazione del restauro Per il rivestimento estetico della struttura in metallo, nelpresente caso, ho optato per IPS e.max Press (disilicato dilitio), in quanto ho già potuto acquisire notevoli esperienzecon questo materiale.

Fra i grezzi di diversa opacità ho scelto di grezzi LT, che suc-cessivamente, per i settori anteriori, ho stratificato vestibo-

larmente ed incisalmente con IPS e.max Ceram. Nei settorilatero-posteriori ha trovato impiego la tecnica totalmenteanatomica con successiva caratterizzazione con i relativisupercolori (fig. 10).

Le superfici palatali dei denti anteriori non sono state sovra-stratificate, bensì mantenute in disilicato di litio (fig. 11). Intal modo, in questa zona si è mantenuta la resistenza e laforma monolitica, il che mi da maggiore sicurezza per laregolazione dell’occlusione sia nella centrica che nei movi-menti laterali o protrusivi.

Vestibolarmente ho lavorato secondo la tecnica cut-back,per creare spazio per le diverse masse IPS e.max CeramImpulse e realizzare in tal modo un’estetica individuale neisettori anteriori ed effetti naturali (fig. 12). Anche la dinamicadei colori delle diverse masse è stata così accentuata. Dopol’ultimazione delle corone, queste sono state cementate sullastruttura metallica con l’aiuto di Multilink® Automix. Conl’impiego dei diversi grezzi per le diverse tecniche di realizza-zione, ho potuto ottenere un’eccellente funzione ed esteticae contemporaneamente risparmiare costi (figg. 13 e 14).

18 Fig. 10 Caratterizzazione dei denti latero-posteriori. Fig. 11 Visione delle superfici palatali in disilicato di litio.

Il disilicato di litio rappresenta una com-binazione ideale di estetica e resistenzaall’abrasione, nonché resistenza alla frattura.

Fig. 7 La struttura secondaria fusa conritenzioni nella zona gengivale.

Fig. 8 Struttura con attacchi che si bloccano orizzontalmente. Fig. 9 Le strutture accoppiate.

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ConclusioniIl risultato finale di un trattamento ad accoppiamento oriz-zontale di questo tipo, offre gli stessi vantaggi della variantecementata. Questi includono un’elevata estetica senzabordi visibili, nonché il mantenimento dell’intera superficieocclusale. Contemporaneamente rimangono i vantaggi diuna protesi avvitata nonché una semplice revisione clinicae la possibile rimozione della struttura secondaria per lapulizia da parte del paziente ed eventualmente per l’adat-tamento in laboratorio. Il paziente ha pertanto la sicurezzaemozionale di un restauro protesico fisso, che per l’igiene,non è sono prelevabile dall’odontoiatra bensì anche dalpaziente stesso.

Con la tecnica descritta posso sicuramente risolvere i pro-blemi estetici con i quali avevo spesso da combattere, acausa della situazione orale individuale oppure delle difficiliposizioni degli impianti inseriti. Grazie al positivo riscontrodegli odontoiatri e dei pazienti, oggigiorno utilizzo questa

metodica regolarmente per casi in cui durante l’analisi sinota che con il normale procedimento non si possono sod-disfare le aspettative dell’odontoiatra e del paziente.

Il mio particolare ringraziamento va al Dr. José María LlorensPastor di Alcoy, senza il quale non avrei potuto scrivere que-sto aticolo.

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Corrispondenza:

Justo RubioLaboratorio Dental Justo RubioC/ Roure Valenciá, 4 bajo46014 [email protected]

Fig. 12 Le superfici vestibolari sono statesovrastratificate con IPS e.max Ceram.

Figg. 13 e 14 Risultato finale este-tico con corone in IPS e.max Pressed SR Adoro Gingiva.

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Per l’elaborazione di restauri odontotecnici di successo è importante metterein atto un protocollo operativo coerente. Sulla base di un caso vorrei presen-tare il nostro concetto. Verranno ultimate sei faccette in ceramica nei settorianteriori.

L’analisiNella quotidianità del nostro laboratorio iniziamo le sfide di restauri di questo tipo,con l’esatta analisi delle basi di lavoro. A tale proposito contano le immagini ini-ziali, i modelli di situazione nonché una registrazione occlusale con arco di tra-sferimento. Già il ritratto del paziente per noi odontotecnici ha una forte espres-sività. Sulla base di questa immagine anche in questo caso possiamo analizzareaccuratamente le forme dentali ed i parametri del viso (tipo morfologico), cre-ando in tal modo un presupposto importante per l’elaborazione di un “sorrisoestetico” (fig. 1). Nell’osservare le immagini intraorali, erano evidenti le forti abra-sioni in zona anteriore e latero-posteriore (fig. 2). Il paziente desiderava risolverequesto difetto estetico e riacquistare la sua forma dentale anatomica naturale.

Dopo un’accurata consulenza con l’odontoiatra è stata presa la decisione di ese-guire una riabilitazione minivasiva con faccette in ceramica integrale. Nella faseprecedente, nell’ambito di un trattamento ortodontico i denti 11, 12, 13, 21, 22e 23 sono stati protrusi vestibolarmente in una funzione meno traumatizzante.Quindi sono state preparate le superfici vestibolari dei denti anteriori superiori(fig. 3). Per noi il concetto restaurativo protesico era soltanto uno: le faccetteavrebbero dovuto essere realizzate in ceramica per pressatura e quindi rivestiteindividualmente. Impiego questa procedura con successo da molti anni. I primirestauri ultimati in questo modo (IPS Empress®) sono stati da me realizzati nel1992 [Formes et Couleurs, G. Ubassy, Editions Quintessence]. SuccessivamenteIPS Empress 2 era il materiale di scelta e nel frattempo utilizzo esclusivamente

Analisi, pressatura, stratificazione

Eccellente estetica con una ponderata combinazione di materialiGérald Ubassy, Rochefort du Gard/Francia

L’elaborazione di un sorriso brillante richiede una diagnostica precisadegli aspetti estetici e funzionali.

ODONTOTECNICA

Fig. 3 I denti anteriori superiori dovrebbero essere riabilitati in modo mininvasivo. È stata preparata soltanto la zona vestibolare.

Fig. 1 Il ritratto del paziente ci ha permesso dianalizzare accuratamente la situazione iniziale, le forme dei denti e la morfologia.

Fig. 2 Questa immagine intraorale presenta leforti abrasioni in zona anteriore e latero-poste-riore.

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IPS e.max® Press (vetroceramica al disilicato di litio). Ritengoquesta soluzione ideale per questo tipo di riabilitazioni. Latecnica di stratificazione convenzionale su monconi refrat-tari consente infatti di ottenere risultati esteticamente ecce-zionali, tuttavia ha il grande svantaggio di richiedere moltotempo ed essere faticosa. Sono necessarie molte cotture,senza poter controllare il colore. Nella tecnica cut-back lastruttura pressata viene ridotta nel terzo incisale e l’odon-totecnico deve “soltanto” stratificare la ceramica da rivesti-mento; il che richiede meno tempo ed è più controllabile.

Lo schema di stratificazioneInnanzitutto nei restauri anteriori è particolarmente impor-tante calibrare fra loro la saturazione cromatica e la lumi-nosità. Nella maggior parte dei casi, per raggiungere questosono necessari più strati di ceramica. Nel nostro caso pre-parato mininvasivamente, tuttavia vi è poco spazio a dispo-sizione per il rivestimento; un fatto che sicuramente ogniodontotecnico conosce. Per poter ottenere un risultato cro-maticamente esatto, nonostante questo è indispensabile unoschema di stratificazione concreto (fig. 4). In questo casoutilizzo due diverse masse dentina IPS e.max Ceram: A3 eA2, così come l’ulteriore dentina B1 più chiara miscelatacon 1/2 di massa Opal Effect (OE 4) per aumentare la lumi-nosità.

Come sappiamo tutti, i denti naturali nel terzo incisalesono traslucenti. È pertanto sensato “desaturare” in questazona la dentina con “Translucent neutral”. Opal Effect 1(OE 1) è una massa che, grazie alle sue proprietà opale-scenti, è irrinunciabile. Il materiale, che con luce riflessaappare traslucente blu, con luce passante ottiene riflessidi colore ambrato. Pertanto applichiamo un po’ di OE 1negli angoli prossimali e lungo i bordi incisali. Spesso suidenti naturali si vedono piccole zone ai bordi, che assor-bono la luce. Nel presente caso queste zone sono state imi-tate con una massa viola (OE V) e 1/2 OE 1. A questamiscela ho dato il nome di “massa di assorbimento”. Poi-ché per queste masse smalto è a disposizione soltantopoco spazio, ho optato per la tonalità luminosa OE 4. Nelmio libro “Trucs et Astuces“ (Edition MEA) sono descrittidettagliatamente questo concetto di stratificazione, il miomodo di controllare il colore, nonché numerosi consigli esuggerimenti.

Appena pressato …I grezzi per pressatura di IPS e.max Press sono particolar-mente indicati come struttura per faccette stratificate indi-vidualmente. In questo caso le strutture sono state pressatedalla mia collaboratrice Florence Ozil con un grezzo MO 1(spessore della struttura 0,4/0,5 mm) (fig. 5). Il colore el’opacità di questo grezzo sono ottimali. Il materiale bloccain modo soddisfacente il colore del moncone e non è opaco.

L’ampia gamma di grezzi IPS e.max di Ivoclar Vivadent offresoluzioni per quasi tutte le situazioni cliniche – in tal modopossono essere risolti casi difficili con la corretta scelta del-l’opacità, traslucenza, luminosità oppure fluorescenza:1. Il grezzo MO 1 blocca i colori del moncone pur non

essendo opaco. Utilizziamo questo grezzo nel 70 per-cento delle nostre corone.

2. Per realizzare corone più chiare, i grezzi MO 0 sono unabuona alternativa, in particolare quando i pazienti vogliono ritrovare nei loro restauri il cosiddetto “biancoluminoso”.

3. I grezzi per pressatura LT sono ideali per situazioni cliniche, in cui il moncone dopo la preparazione presenta soltanto una minima colorazione. Grazie alla loro traslucenza lasciano trasparire leggermente il colore del moncone, conferendo profondità alle corone. Nei denti singoli possibilmente non utilizzo grezzi LT, poiché è difficilmente valutabile il colore dopo la cementazione.

4. Inoltre sono a disposizione grezzi per pressatura ancorapiù fluorescenti – IPS e.max Press Impulse Opal 1 e 2 nonché Impulse Value 1, 2 e 3. Nel nostro concetto li utilizziamo di caso in caso.

... e poi stratificatoDopo la pressatura le strutture sono state ridotte a 0,3 mme ricoperte con uno strato sottile di dentina (vedi fig. 5). Lacottura wash avviene a 750 °C e deve essere eseguita asso-lutamente prima della stratificazione. Soltanto dopo vengo-no applicate le masse IPS e.max Ceram Essence (fig. 6).

Queste fasi operative richiedono all’odontotecnico moltotatto. Poiché la nostra struttura (grezzo MO 1) blocca coloriintensi, bisogna prestare attenzione ad una saturazione equi-librata del terzo cervicale.

Fig. 4 Nei restauri estetici dei denti anteriori è in-dispensabile un concreto schema di stratificazione.

Fig. 5 Le strutture pressate.Il colore e l‘opacità del gresso IPS e.max Pressimpiegato bloccano in modo soddisfacente i colori del moncone.

Fig. 6 Dopo la cottura wash sono state applicate le masse IPS e.max Ceram Essence e ...

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In contrapposizione vi è il minimo spazio a disposizione perle masse da stratificare – le masse Essence rappresentanouna buona alternativa per questa sfida. Queste masse ven-gono cotte a 725 °C. Nel caso descritto l’ulteriore stratifica-zione è stata ultimata con una sola cottura (fig. 7). Questaprocedura economica facilita notevolmente la lavorazione ediviene un aspetto economico in laboratorio.

Lo spessore dello strato della faccetta nel terzo incisale è di0,5 mm ed in zona cervicale di 0,3 mm. Il terzo incisale èstato volutamente preparato dall’operatore, in modo che visia più spazio a disposizione per la stratificazione individualedelle masse ceramiche ed abbiamo potuto elaborare tuttele sottigliezze di un restauro di aspetto naturale.

Conformazione morfologica Per poter creare una ideale conformazione morfologica delleforme dentali, con un pennarello in cera bicolore abbiamodisegnato sulle faccette in ceramica i contorni e le caratte-ristiche dell’angolo (da fig 8 a fig. 10). In tal modo abbiamopotuto elaborare in modo efficiente forme dentali precise.Con questo metodo, che insegno ormai da 18 anni, si pos-sono ottenere risultati di eccellente qualità.

Disponiamo di una collezione di diverse migliaia di dentinaturali, con i quali possiamo studiare sia le forme che letessiture superficiali.

Lo spessore dei restauri ultimati nel terzo centrale delle faccet-te è di complessivamente 0,75 mm: 0,3 mm per la struttura e0,45 mm per la ceramica da rivestimento (fig. 11). Nonostan-te il minimo spazio a disposizione, siamo riusciti a conferireai denti una colorazione ideale. Così come lo avevamo pre-visto nella pianificazione. La figura 12 illustra l’elevata satu-razione nel terzo cervicale e la luminosità nel terzo centrale.

Nelle faccette erano ben riconoscibili gli effetti traslucenti(zone di assorbimento) nonché la dentina riflettente. Già sulmodello abbiamo avuto un’impressione di come i restauri

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Fig. 7 ... di seguito è stata realizzata la stratificazione. Con soltanto una ulteriore

cottura abbiamo raggiunto il risultato desiderato.

Fig. 11 Le faccette avevano uno spessore comples-sivo di 0,75 mm (terzo centrale, di cui 0,3 mm sullastruttura e 0,45 mm sulla ceramica da rivestimento).

Soprattutto all’inizio della sua carriera, per l‘odontotecnico è importante osservare le diverseforme ed i colori dentali.

Figg. da 8 a 10 Elaborazione delle forme dentali. A tale scopo è servito un pennarello in cera bicolore, con cui sono stati determinati i contorni e l’angolodei denti.

Fig. 12 Nonostante il minimo spessore, come desiderato, la saturazione nel terzo cervicale è elevata. Conuna procedura mirata nel terzo centrale dei denti incisivi abbiamo raggiunto un po’ più di luminosità edinoltre gli effetti di traslucenza desiderati.

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si sarebbero presentati in cavo orale dopo la cementazioneadesiva (fig. 13). Con particolare accuratezza abbiamo luci-dato meccanicamente la tessitura superficiale elaborata natu-ralmente. È rimarchevole, quanto sottile sia il materiale dastratificazione – avendo nonostante ciò come risultato unrestauro bello ed estetico in zona anteriore (fig. 14).

Dopo alcune settimane anche per quanto riguarda gli aspettiparodontali, si presentava un’ideale ed estetica integrazionedel nostro lavoro (figg. 15 e 16). Ciò è da attribuire senzadubbio anche alla stretta collaborazione con l’operatore:Dr. Stefen Koubi di Marsiglia. Insieme siamo riusciti a rido-nare il suo sorriso al paziente. Le forme dentali corrispondonoalla sua personalità ed hanno potuto ricreare la sua tipologiamorfologica (fig. 17).

ConclusioneIn questi casi una riabilitazione con faccette è una buonaopzione terapeutica. In combinazione con la tecnica di stra-

tificazione su strutture pressate otteniamo risultati eccellenti.Rispetto alla tecnica di stratificazione convenzionale, questametodica non è complicata ed è ottimale per restauri in cuiè richiesta una qualità elevata.

Un particolare ringraziamento al Dr. Stefen Koubi di Marsiglia,Francia, per le sue grandi qualità professionali ed umane.

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Corrispondenza:

Gérald UbassyCentre de Formation InternationalRoute de Tavel – Impasse des Ormeaux 30650 Rochefort du [email protected] www.ubassy.comSeguitemi su facebook.

Figg. 15 e 16 Dopo alcune settimane si è potuta dimostrare l’integrazioneparodontale ed estetica.

Fig. 17 Il paziente ha riacquisito il suo sorriso.

Fig. 13 Già sul modello abbiamo immaginato che i restauri si sarebberointegrati in cavo orale in modo armonico e naturale.

Fig. 14 Le faccette applicate confermano il nostro concetto costante.

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Un sorriso splendente grazie a denti sani. Giornalmente ci impegnamo per raggiun-gere questo obiettivo. Ci ispira a ricercare costantemente soluzioni innovative, eco-nomiche ed estetiche. Per la terapia restaurativa diretta nonché per i trattamentiindiretti fissi o rimovibili, per far sorridere le persone con prodotti di elevata qualità.

L’innovazione fa la differenza