Reas2016 - Campagne estive antincendio boschivo e sicurezza

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Campagne Estive Aib o gemellaggi fra regioni Relatore: Colombo Filomena Nel mio intervento direi di distinguere 5 punti di cui i primi due sono di informazione e gli altri 3 sono quelli a cui tengo in particolare modo e riguardano l’organizzazione. 1) Regioni in cui l’Emilia Romagna è intervenuta: Sardegna, Sicilia e Puglia 2) Diversa organizzazione dei campi 3) Problematiche su sicurezza dovute al 90% dall’organizzazione della mia regione 4) Esempi di disorganizzazione 5) Speranza disattesa della presenza di funzionare della PC nazionale. -Riguardo il punto 1 devo dire che ho avuto molto da queste esperienze di gemellaggio. Solo li ho avuto la possibilità di agire sul campo. Soprattutto l’anno scorso in Puglia al campo sud dove ogni giorno spegnavamo uno o più incendi. La mia esperienza è cominciata con la Sicilia, dove però eravamo molto legati ai forestali temporanei del posto. Dovevamo infatti prima aspettare loro e intervenire solo se loro avevano bisogno e quindi quasi mai. A Bologna difficilmente ho avuto la possibilità di spegner, tranne qualche bonifica e un cassonetto sui colli. Evidentemente funziona il servizio vedette e le multe date. - Per il punto 2 non c’è molto da dire. In base al passare degli anni in Sicilia l’organizzazione è cambiata. Il primo anno i volontari siciliani erano addetti solo alla vedetta, ma poi per fortuna la regione è riuscita a fornire loro mezzi e formazione e con il nostro piccolo apporto sono riusciti ad essere operativi. in Puglia abbiamo trovato una situazione già operativa, ma i primi anni anche li gli interventi erano legati a vari fattori che non sto ad elencare. Solo gli ultimi tre anni, al nuovo campo sud ci è stato dato un ampia libertà di intervento. - I punti 3 e 4 posso praticamente sintetizzarli in un unico commento. Ho partecipato a tutte le campagne aib tranne quelle in Sardegna perché non ero ancora abilitata e purtroppo ho notato che la mia regione ha peggiorato la sicurezza dei suoi volontari soprattutto negli ultimi anni. Si, siamo perfettini coi dpi, ma poi ci portiamo dietro della zavorra inutile. Da un pò di anni la regione o chi si occupa della chiamata dei volontari in emergenza lamenta un calo degli abilitati in aib, ma ho potuto constatare che non è proprio così. Si, c'è un piccolo calo dovuto al "pensionamento " dei più anziani, ma ci sono un bel numero di abilitati che non vengono mai presi in considerazione. Si chiamano sempre gli stessi, quelli più disponibili, mentre chi una volta ha detto no viene eliminato dall'attività. Si interpellano le associazioni più grosse che decidono per tutti e pur di far vedere che hanno sempre disponibilità portano con loro cani e porci. Da qualche tempo hanno trovato una "bellissima " soluzione ai pochi abilitati che dicono di avere : semplice, portiamo dei non abilitati come autisti! Purtroppo ci hanno talmente preso gusto che adesso prendono anche degli autisti "non abilitati" che non sanno neanche guidare un fuoristrada! Poi ci sono anche quelli che sono terrorizzati dal fuoco. Domanda : come fa una squadra formata da 3 volontari di cui l'autista non è autista e non conosce la motopompa che dovrebbe far funzionare lui, il caposquadra è abilitato ma neanche lui conosce la motopompa perché si è sempre affidato a ottimi autisti e l'altro è l'unico che può spegnere? Qualcuno mi risponda perché io non sono mai riuscita a trovare una soluzione. Per far capire che non è vero che non ci sono abilitati, posso testimoniare che molti volontari non sono mai stati interpellati e io stessa quest'anno sono stata tenuta fuori perché colpevole di aver abbandonato una di quelle grosse associazioni che la fanno da padroni.

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Campagne Estive Aib o gemellaggi fra regioni

Relatore: Colombo Filomena

Nel mio intervento direi di distinguere 5 punti di cui i primi due sono di informazione e gli altri 3 sono quelli

a cui tengo in particolare modo e riguardano l’organizzazione.

1) Regioni in cui l’Emilia Romagna è intervenuta: Sardegna, Sicilia e Puglia

2) Diversa organizzazione dei campi

3) Problematiche su sicurezza dovute al 90% dall’organizzazione della mia regione

4) Esempi di disorganizzazione

5) Speranza disattesa della presenza di funzionare della PC nazionale.

-Riguardo il punto 1 devo dire che ho avuto molto da queste esperienze di gemellaggio. Solo li ho avuto la

possibilità di agire sul campo. Soprattutto l’anno scorso in Puglia al campo sud dove ogni giorno

spegnavamo uno o più incendi. La mia esperienza è cominciata con la Sicilia, dove però eravamo molto

legati ai forestali temporanei del posto. Dovevamo infatti prima aspettare loro e intervenire solo se loro

avevano bisogno e quindi quasi mai. A Bologna difficilmente ho avuto la possibilità di spegner, tranne

qualche bonifica e un cassonetto sui colli. Evidentemente funziona il servizio vedette e le multe date.

- Per il punto 2 non c’è molto da dire. In base al passare degli anni in Sicilia l’organizzazione è cambiata. Il

primo anno i volontari siciliani erano addetti solo alla vedetta, ma poi per fortuna la regione è riuscita a

fornire loro mezzi e formazione e con il nostro piccolo apporto sono riusciti ad essere operativi. in Puglia

abbiamo trovato una situazione già operativa, ma i primi anni anche li gli interventi erano legati a vari

fattori che non sto ad elencare. Solo gli ultimi tre anni, al nuovo campo sud ci è stato dato un ampia libertà

di intervento.

- I punti 3 e 4 posso praticamente sintetizzarli in un unico commento. Ho partecipato a tutte le campagne

aib tranne quelle in Sardegna perché non ero ancora abilitata e purtroppo ho notato che la mia regione ha

peggiorato la sicurezza dei suoi volontari soprattutto negli ultimi anni. Si, siamo perfettini coi dpi, ma poi ci

portiamo dietro della zavorra inutile. Da un pò di anni la regione o chi si occupa della chiamata dei volontari

in emergenza lamenta un calo degli abilitati in aib, ma ho potuto constatare che non è proprio così. Si, c'è

un piccolo calo dovuto al "pensionamento " dei più anziani, ma ci sono un bel numero di abilitati che non

vengono mai presi in considerazione. Si chiamano sempre gli stessi, quelli più disponibili, mentre chi una

volta ha detto no viene eliminato dall'attività. Si interpellano le associazioni più grosse che decidono per

tutti e pur di far vedere che hanno sempre disponibilità portano con loro cani e porci. Da qualche tempo

hanno trovato una "bellissima " soluzione ai pochi abilitati che dicono di avere : semplice, portiamo dei non

abilitati come autisti! Purtroppo ci hanno talmente preso gusto che adesso prendono anche degli autisti

"non abilitati" che non sanno neanche guidare un fuoristrada! Poi ci sono anche quelli che sono terrorizzati

dal fuoco. Domanda : come fa una squadra formata da 3 volontari di cui l'autista non è autista e non

conosce la motopompa che dovrebbe far funzionare lui, il caposquadra è abilitato ma neanche lui conosce

la motopompa perché si è sempre affidato a ottimi autisti e l'altro è l'unico che può spegnere? Qualcuno mi

risponda perché io non sono mai riuscita a trovare una soluzione. Per far capire che non è vero che non ci

sono abilitati, posso testimoniare che molti volontari non sono mai stati interpellati e io stessa quest'anno

sono stata tenuta fuori perché colpevole di aver abbandonato una di quelle grosse associazioni che la fanno

da padroni.

- Ultimo punto. Alla nostra conferenza al Reas erano stati invitati alcuni funzionari della PC nazionale, nella

speranza che potessero spiegare a noi manovali le motivazioni di certe scelte. Naturalmente abbiamo

chiesto troppo e quindi tante problematiche sono rimaste delle incognite, compresi tutti i miei dubbi.

Grazie a quei pochi che hanno avuto la pazienza di ascoltarmi o di leggere questa relazione.

Filomena Colombo